Te virtues of arts and crafts
The covers of Associazione OMA newsletters are created by students attending the Communication Graphics course at the IED Firenze (European Design Institute)
Marta Basaglia, Edoardo Celli
Matteo Ferro, Chiara Lotti
Raffaella Stella, Nicola Raimondo
Luca Parenti Coordinator
Laura Ottina Basic Design
Marco Innocenti Presentation Techniques
LE VIRTÙ DELL’ARTE
E DELL’ARTIGIANATO
Le copertine delle newsletter di Associazione OMA sono realizzate
dagli studenti IED FIRENZE del corso di Grafca per la comunicazione
Marta Basaglia, Edoardo Celli
Matteo Ferro, Chiara Lotti
Raffaella Stella, Nicola Raimondo
Luca Parenti Coordinatore
Laura Ottina Basic Design
Marco Innocenti Tecniche di presentazione
FROM THE PAST TO THE FUTURE
DAL PASSATO
AL FUTURO
EDITORIAL
Luciano BarsottiOMA magazine presents itself in a completely renewed editorial guise. 2024 marks nineteen years since the launch of the magazine and the OMA project, developed and promoted by Fondazione CR Firenze, with the participation of associated banking foundations. In recent years we have set in motion a very important path of knowledge and promotion of the artistic crafts sector, stimulating awareness and debate on the importance of know-how and illustrating local knowledge and artisan skills, great treasures to be preserved for the increasingly urgent transmission of crafts. La Grande Bellezza, a contemporary patronage project promoted by Starhotels, offers high profle immersive craft experiences in a selection of the not-to-be-missed addresses collected in Italia su Misura, the web portal that puts together a guide to artisan workshops throughout Italy. In this issue we present a fusion between art, craftsmanship, technology and illustration by designer Elena Salmistraro; 1:1 scale replicas of sculptures made using cutting-edge technology from Nicola Salvioli’s studio; the all-Italian special dedicated to the masters of scagliola, with a focus on the Bianchi masters’ Florentine workshop, and Simone Desirò’s modern-day interpretation of the technique; the storied Locchi photographic studio, which celebrates its frst centenary; training courses at the Schola Academy, and an interview with Anna Fendi with the story of the Roman fashion house. Our country offers infnite ideas on the topic, starting from the work of the generations that preceded us and we cannot fail to contribute wholeheartedly to passing on this great legacy to future generations.
OMA magazine si presenta in una veste editoriale completamente rinnovata. Il 2024 segna il diciannovesimo anno dalla nascita della rivista e del progetto OMA, voluto e promosso da Fondazione CR Firenze e compartecipato dalle fondazioni bancarie associate con le quali in questi anni abbiamo attivato un importantissimo percorso di conoscenza e valorizzazione culturale dei mestieri d’arte, stimolando la consapevolezza e il dibattito sull’importanza del saper fare e illustrando i saperi locali e le maestranze artigiane, grandi tesori da preservare per la sempre più urgente trasmissione dei mestieri. Le botteghe offrono esperienze immersive di altissimo proflo con La Grande Bellezza, progetto di mecenatismo contemporaneo promosso da Starhotels; una selezione degli indirizzi da non mancare in Italia su misura, il portale che offre la mappatura delle botteghe in tutta Italia. In questo numero presentiamo la fusione tra arte, artigianato, tecnologia e illustrazione della designer Elena Salmistraro; la riproduzione di esemplari scultorei in scala 1:1 tramite tecnologie all’avanguardia dello studio di Nicola Salvioli; lo speciale tutto italiano dedicato ai maestri della scagliola con il focus sulla bottega forentina dei maestri Bianchi e l’interpretazione contemporanea della stessa tecnica offerta da Simone Desirò; lo storico studio fotografco Locchi che celebra il suo primo centenario, la formazione a Schola Academy e l’intervista ad Anna Fendi con la storia della maison romana. Il nostro Paese offre infniti spunti sull’argomento a partire dal lavoro delle generazioni che ci hanno preceduto e non possiamo esimerci dal contribuire convintamente a trasmettere questa grande eredità alle generazioni future.
ECCELLERE THE ART OF EXCELLENCE
A detail of the frescoes in Casa VasariEDITORIAL
Bernabò
Bocca“The practice acquired during many years of studying drawing is the true light of this art, that which makes excellent men.” No quotation could have been more appropriate than these words by Giorgio Vasari, whose 450th death anniversary falls on this day, to greet the new look of the OMA magazine, a key organ of the Foundation. Vasari refers to the exercise and practice of art as the means to become “excellent” men. Italian workshops, pervaded by masterly artisanship for centuries, still count “excellent” men who have both expertly and intentionally passed on the specifc traits of their professions. Disseminating and bearing witness to this remarkable heritage through dialogue and communication has been and is what our association OMA plans on increasingly pursuing to renew knowledge of the various Italian identities. Hands - OMA magazine, the revamped format of the six-monthly magazine, is designed to guide the reader, whether traveller or Made in Italy enthusiast, in learning about the sector by presenting artistic craftsmanship in its many present day aesthetic and production components. It is an ambitious choice, born of the desire to make the topic of manual trades universal, not only as a subject of study, but also as an ‘object of desire’ for an increasingly attentive and informed public. Under the patronage of Acri, the Associazione OMA and its network of artisans and experts has fostered an up-to-date view of the sector, thus generating the development of national and international projects, including European calls for tenders concerning which it was and still is in the forefront. At the same time, interventions in the feld of education and training are also developed, providing valuable support to artisan workshops by helping them create new jobs through internships, training periods and apprenticeships. A valuable and increasingly necessary magazine for an area that develops around high quality craftsmanship as one of its most prestigious assets.
“La pratica che si fa con lo studio di molti anni in disegnando è il vero lume del disegno e quello che fa gli uomini eccellentissimi”. Nessuna citazione poteva essere così opportuna come questa di Giorgio Vasari, di cui ricorrono i 450 anni della morte, per salutare la nuova veste della rivista OMA a cui la Fondazione è fortemente legata. Una citazione che, molto opportunamente, rimanda all’esercizio e alla pratica dell’arte quali strumenti per divenire uomini “eccellentissimi”. Nelle botteghe italiane, da secoli impregnate della maestria del lavoro, esistono infatti ancora oggi uomini davvero “eccellentissimi” che sanno e intendono tramandare la specifcità delle loro professioni. Dialogare, comunicare, testimoniare e divulgare questo grande patrimonio è stato ed è l’esercizio che la nostra associazione strumentale OMA intende sempre di più proseguire per rinnovare la conoscenza delle varie identità italiane. E Hands - OMA magazine, il rinnovato format della rivista a cadenza semestrale, mira ad orientare il lettore, sia esso viaggiatore o turista appassionato del Made in Italy, alla conoscenza del comparto, presentando l’artigianato artistico nelle sue varie componenti estetiche e produttive di cui si compone oggi. Una scelta ambiziosa, nata dalla volontà di rendere universale la tematica del mestiere manuale, non solo come materia di studio, ma anche come ‘oggetto del desiderio’ per un pubblico sempre più attento e consapevole. Con il patrocinio di Acri, Associazione OMA e il suo network di artigiani ed esperti ha favorito un punto di vista aggiornato del settore riuscendo a generare lo sviluppo di progetti di respiro nazionale e internazionale, tra cui bandi europei di cui è stata ed è tutt’ora soggetto capofla. Parallelamente sviluppa interventi nell’ambito della didattica e della formazione e svolge un prezioso supporto alle botteghe artigiane aiutandole nella creazione di nuovi posti di lavoro attraverso percorsi di stage, tirocinio e apprendistato. Un’opera preziosa e sempre più necessaria per un territorio che ha l’alto artigianato tra i suoi asset più prestigiosi.
PRESIDENT FONDAZIONE CR FIRENZEP.12
DESIGNER
ELENA SALMISTRARO
Beyond design Oltre il design
COMA MAG NUM 86
P.16
BOOK
Read, browse, love Leggi, sfoglia, ama
P.24
ANNIVERSARY
Bianco Bianchi’s scagliola works Le scagliole di Bianco Bianchi
P.34
SCAGLIOLA
Veins of beauty
Venature di bellezza
P.48
ANNA FENDI FASHION
Fashion tale
P.14
AROUND THE WORLD
LAURA RYSMAN
Between the lines Tra le righe
P.18
HISTORY
Moonstone Pietra di Luna
P.30
INTERVIEW
SIMONE DESIRÒ
Reflections of light Riflessi di luce
P.44
NEW TECH
NICOLA SALVIOLI
Reborn with 3D Rinascere con il 3D
P.54
NEW GENERATION
ALESSANDRO COLOMBO
The intelligence of hands L’intelligenza delle mani
P.56
ERMETE REALACCI GREEN ECONOMY
The strength of beauty La forza della bellezza
P.68
CRAFT EVENT
MIDA
On with the show Lo spettacolo ha inizio
P.78
TOP PLACE
MUSEO DELLA FONDAZIONE SCIENZA E TECNICA
From the earth to the sky Dalla terra al cielo
P.86
LA GRANDE BELLEZZA
CRAFT EXPERIENCES
Experience the magic Vivi la magia
P.92 ITALIA SU MISURA
P.58 I want it CULT OBJECT
SP.74
18th century fantasies Fantasie sul 700 ART EXHIBITION
UMBERTO BRUNELLESCHI
P.82
LIBRARY
NAPOLI SU MISURA Preservation of fire Custodia del fuoco
P.88
A custodian of memories Custode di memoria ARCHIVE
ARCHIVIO FOTO LOCCHI
P.96
FOOD
LAURA PERI
As it used to be Come una volta
Associazione Osservatorio dei Mestieri d’Arte The six-monthly magazine of Fondazione CR Firenze
EDITOR IN CHIEF
Maria Pilar Lebole
EDITED BY Matteo Parigi Bini
EDITORS
Teresa Favi, Francesca Lombardi Virginia Mammoli, Martina Olivieri
CONTRIBUTORS
Alberto Cavalli, Erika Ghilardi, Donatella Lippi
Lucia Mannini, Davide Paolini
PHOTOGRAPHERS
Archivio Foto Locchi, Zoe Beltran, Marco Borrelli
Stefano Casati, Marina Denisova, Dario Garofalo
Ottavia Poli, Massimo Sestini, Federico Villa
COVER
Ninfee Table by Bianco Bianchi (ph. Gianluca Zati)
GRAPHIC DESIGNERS
Melania Branca, Clelia Giardina
TRANSLATIONS
Tessa Conticelli, Centotraduzioni
ADVERTISING AND MARKETING DIRECTOR
Alex Vittorio Lana
ADVERTISING
Nicola Brigandì, Gianni Consorti
Alessandra Nardelli, Monica Ofdani
PUBLISHER
via Cristoforo Landino, 2 - 50129 Firenze - Italy ph +39 055 0498097 | www.gruppoeditoriale.com redazione@gruppoeditoriale.com
Associazione OMA is an instrumental body of: FONDAZIONE CR FIRENZE
Via Bufalini, 6 - 50122 Firenze
Tel. 055.5384951 redazione@osservatoriomestieridarte.it www.osservatoriomestieridarte.it
ASSOCIAZIONE OMA
President: Luciano Barsotti
ORDINARY MEMBERS
May 2024 (Baroni & Gori)
copyright © Gruppo Editoriale srl
BEYOND DESIGN
ELENA SALMISTRARO: MY WORLD MADE UP OF UNIQUE WORKS OF ART, DESIGN AND CRAFTSMANSHIP
OLTRE IL DESIGN.
ELENA
SALMISTRARO: IL MIO MONDO FATTO DI PEZZI
UNICI TRA ARTE, DESIGN E ARTIGIANATO
by Teresa FaviHow did you grow fond of craftsmanship?
I believe it is innate, but I began to cultivate an interest in craft design at Brera’s art school. Since then, I have striven to create works in which craftsmanship and industry interact.
At whom are your products targeted?
At those who like originality, creativity and are able to recognize artisan skill.
What are the unusual aspects of your design?
I believe in the blending of art, craftsmanship, technology and illustration.
What kind of craftsmanship is involved in your objects?
I have experimented with various craft techniques, frst of all pottery, but also wood, rattan, glass, weaving, mosaic. Where are Elena Salmistraro’s products sold?
At shops and art galleries all over the world and on specialist online platforms.
How do you see the future of the ‘handmade’?
Come nasce la sua passione per l’artigianato?
Credo sia innata, ma ho iniziato a coltivare l’interesse per il design artigianale al liceo artistico di Brera. Da allora, ho sempre cercato di far interagire artigianato e industria nelle mie creazioni.
A chi sono rivolti i suoi prodotti?
A chi apprezza l’originalità, la creatività e sa riconoscere la maestria artigianale.
Quali sono gli aspetti inediti del suo design?
ph. Zoe Beltran
It’s time to recognize the importance of a sector that is too often forgotten, but which has made the Made in Italy great. People are increasingly looking for authentic and unique objects that convey a sense of genuineness and I believe that craftsmanship can and will become more and more central in contemporary design, contributing to create a deep bond between objects and their owners.
Credo nella fusione tra arte, artigianato, tecnologia e illustrazione.
Che tipo di artigianato mette in campo per i suoi oggetti?
Ho lavorato con varie tecniche artigianali, in primis la ceramica, ma anche il legno, il midollino, il vetro, la tessitura, il mosaico.
Dove sono venduti i suoi prodotti di Elena Salmistraro?
In negozi e gallerie d’arte di tutto il mondo e piattaforme online specializzate.
Il futuro del fatto a mano secondo lei?
Si deve riconoscere l’importanza di un settore spesso dimenticato, ma ha fatto grande il made in Italy. Le persone cercano sempre più oggetti autentici e unici che sappiano trasmettere un senso di genuinità e credo che l’artigianato possa e debba diventare sempre più centrale nel design contemporaneo, contribuendo a creare un legame profondo tra gli oggetti e chi li possiede.
WHAT I LOVE
Metamorphosis
‘I enjoy experimenting with shapes, colors and materials in unexpected ways, by creating pieces that make a strong visual and narrative impact’.
(ph. Laila Pozzo for Doppia Firma)
4 objects by Elena Salmistraro
3
METHOD
Lisetta
‘Every piece is studied and designed according to the territory, knowledge and techniques that are the result of an artisan process, which only Italy can boast about and which makes the most of manual skill and creativity’.
2
AESTHETICS
Medusa
‘My aesthetics is based on playful elegance and on a rich and very contemporary symbology’.
4
CONCEPT
The Lankies’ Family
‘I wish to offer pieces that are more than mere furnishings objects: veritable functional works of arts that tell unique stores’.
BETWEEN THE LINES
LAURA RYSMAN, JOURNALIST WRITING
FOR THE NEW YORK TIMES, MONOCLE AND KONFEKT
TRA LE RIGHE.
LAURA RYSMAN, GIORNALISTA CHE SCRIVE
PER NEW YORK TIMES, MONOCLE E KONFEKT
by Martina OlivieriWhere does your interest in craft come from?
For years, I designed and made my own line of jewelry, so when I started with journalism, I already had a feeling for the effort and passion it takes to make a living from creativity or craft. It’s what I try to transmit when I recount artisans in my articles.
What’s the role of craftspeople in today’s society?
Artisans are fundamental to our our ability to create beauty, which is at the foundation of Italy’s capacity to produce high-end fashion and design - two sectors that are important for the economy and the country. Nevertheless, the investment to sustain the artisans of today or to educate a new generation is lacking. We need to change perceptions about this kind of work: it demands very specialized skills and brings enormous value to society.
You’ve traveled a lot, but decided on settling in Florence in the end. How come?
Florence is the rare city that has beautiful countryside within city limits, and the time had arrived in my life when olive trees were more tempting than the nightlife of big cities.
Three addresses in Florence where you can experience the best of Tuscan craftsmanship.
Nerdi Oraf, with Florentine jewelry techniques; Rina Milano, a couture atelier for custom-made clothing; Castorina, a unique woodworking workshop for sculptures and frames. Is there anything you haven’t reported on yet that you would like to?
There are actually so many, which is why I’m working on a book about people and happenings that may seem insignifcant but in my opinion are very relevant.
Dove nasce il suo legame con l’artigianato?
Per anni, ho disegnato e realizzato una linea di gioielli. Così, quando sono entrata nel mondo del giornalismo, avevo già sviluppato una grande sensibilità verso la fatica e la passione di chi cerca di vivere attraverso la creatività e l’artigianato. Questo è ciò che cerco di trasmettere quando racconto degli artigiani nei miei articoli.
Qual è il ruolo dell’artigiano oggi?
Gli artigiani sono fondamentali per la nostra capacità di creare bellezza, che è alla base della produzione di moda e design di alto livello - due campi importanti per l’economia e l’identità del paese. Tuttavia, non c’è investimento per sostenere gli artigiani di oggi o per formare una nuova generazione di artigiani. Sarà anche necessario cambiare la percezione di questo tipo di lavoro, perché richiede talenti molto particolari e conferisce alla società un’enorme ricchezza.
Ha viaggiato molto, ma alla fne ha deciso di fermarsi a Firenze. Come mai?
Firenze è quasi unica nell’avere una bellissima campagna che fa parte della città, e per me era arrivato il momento in cui gli ulivi mi tentavano più dei locali delle grandi città.
Tre indirizzi a Firenze dove si respira l’artigianalità toscana più bella.
Nerdi Oraf, un’importante bottega di gioielli fatti a mano con tecniche che tracciano secoli di storia forentina; Rina Milano, un atelier couture che crea moda su misura e Castorina, bottega unica di sculture e cornici in legno.
C’è un progetto che non ha ancora realizzato?
Tantissimi! Adesso sto lavorando a un libro in cui racconto realtà più piccole, ma rilevanti.
Laura Rysman writes about culture and creativity from across the worlds of fashion, art and travel.
A longtime resident of Italy, she currently lives in Florence
READ, BROWSE, LOVE
FROM FASHION TO CERAMICS, BOOKS TO COLLECT AND EXPERIENCE
LEGGI, SFOGLIA, AMA. DALLA MODA ALLA CERAMICA, LIBRI DA COLLEZIONARE E DA VIVERE
Fashion has its roots in craftsmanship. This is demonstrated by the extraordinary story of Giovanni Battista Giorgini, told in G.B. GIORGINI and the Origins of Made in Italy (5), which reveals the path that led him to organize the legendary fashion show at Villa Torrigiani in Florence on 12 February 1951, Italian fashion’s debut on the international scene. From the black and white images of the frst Italian fashion shows to the colourful, sparkling ones in Enrico Coveri. The King of Colors (4), dedicated to the life of the iconic Tuscan designer of the 80s who conquered the catwalks of Paris and New York. From Tuscany to Naples, with Napoli su misura. Craft Shopping Guide (6), an evocative journey through 50 examples of Neapolitan artistic craftsmanship, from the master tailors of Naples to the coral of Torre del Greco and the famous Capri sandals. Terre. Artigianato artistico italiano nella ceramica contemporanea (Italian artistic craftsmanship in contemporary ceramics) (3), and Classical Ceramics (1) on the other hand, talk about the art of ceramics. The former, written by Ugo La Pietra, represents a broad survey of contemporary ceramics, while the latter is the frst issue of the new series on the heritage of the International Museum of Ceramics in Faenza and is devoted to classical and Roman ceramics. Finally, from ceramics to the art of Murano glass with Venini. La magia del vetro (2), edited on the occasion of the 100th anniversary of the historic furnace known throughout the world.
La moda affonda le sue radici nell’artigianato. A testimoniarlo è la straordinaria storia di Giovanni Battista Giorgini, raccontata in G.B. GIORGINI and the Origins of Made in Italy (5), che svela il percorso che lo portò a organizzare la leggendaria sflata del 12 febbraio 1951 a Villa Torrigiani a Firenze, primo passo della moda italiana sulla scena internazionale. Dalla moda in bianco e nero delle immagini delle prime sflate italiane a quella a colori e scintillante di Enrico Coveri. The King of Colors (4), dedicato alla vita dello stilista toscano icona degli anni ’80 che conquistò le passerelle di Parigi e New York. Dalla Toscana a Napoli, con Napoli su misura. Craft Shopping Guide (6), un suggestivo viaggio tra 50 eccellenze dell’artigianato artistico napoletano, andando dai maestri sartori e di Napoli al corallo di Torre del Greco fno ai famosi sandali di Capri. Parlano invece dell’arte della ceramica, Terre. Artigianato artistico italiano nella ceramica contemporanea (3) e Ceramica Classica (1). Il primo, a frma di Ugo La Pietra, rappresenta un’ampia ricognizione all’interno della ceramica contemporanea, il secondo è il primo numero della nuova collana sul patrimonio del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza ed è dedicato invece alle ceramiche classiche e romane. Infne, dalla ceramica all’arte del vetro di Murano con Venini. La magia del vetro (2), realizzato in occasione dei 100 anni della storica fornace conosciuta in tutto il mondo.
MOONSTONE
THE ORIGINS OF SCAGLIOLA.
THE STORY OF A FASCINATING ART
PIETRA DI LUNA.
L’ORIGINE DELLA SCAGLIOLA,
STORIA DI UN’ARTE RICCA DI FASCINO
by Maria Pilar LeboleThe origin of the scagliola technique derives from a particular variety of plaster made up of lamellar fakes called scagliola or selenite, which mixed with water, glue and natural pigments, is often used to replace and evoke more precious materials, such as marble, mother of pearl and other semi-precious stones. A noble and ancient art already known to the Romans, scagliola also known as ‘Moonstone’, spread in Italy in the 17th century and in Europe throughout the 19th century. In Italy the oldest artefacts are to be found in Emilia Romagna in the Modena and Reggio Emilia Apennines, and in Carpi which already boasted the primacy as a production centre between the late 16th and mid-17th centuries. From Carpi the technique spread to Como and the Intelvi Valley in Lombardy, the Marche and Tuscany, which became the leading centre for the production of scagliola works in the 18th century.
In Florence, where the Galleria dei Lavori of 1588 created by Ferdinando I de’ Medici became the Opifcio delle Pietre Dure from the 19th century, bringing together the various grand ducal workshops, the technique of Florentine commesso or mosaic had become frmly established. Being much more expensive and valuable because it was created by inlaying coloured marble and semiprecious stones to obtain fgures very similar to paintings, production soon became very exclusive and the prerogative of a few. Thus scagliola effectively supplanted the creation of furnishings, paintings, tables and frontals so as to satisfy a greater number of less wealthy customers. The technique was perfected in Florentine fashion, and reached its zenith in the 18th with trompe l’oeil objects. The man who gave this impetus to the technique was the Vallombrosan monk Enrico Hugford (1695-1771) who ennobled it by elevating
L’origine della tecnica scagliola deriva dalla particolare varietà di gesso formato da scaglie lamellari chiamato appunto scagliola o selenite che mista ad acqua, colla e pigmenti naturali è spesso utilizzata per sostituire ed evocare materiali più preziosi, come il marmo, la madreperla e altre pietre dure. Arte nobile e antichissima già nota ai romani, la scagliola detta anche ‘Pietra di Luna’, si diffonde nel XVII secolo e in Europa per tutto l’Ottocento. In Italia i più antichi manufatti sono da ricercarsi in Emilia Romagna nell’Appennino modenese e reggiano e a Carpi che già tra la fne del Cinquecento e la metà del Seicento vantava il primato di centro di produzione. Da Carpi la tecnica si diffuse in Lombardia a Como e nella Valle dell’Intelvi , nelle Marche e in Toscana che divenne nel Settecento il più importante centro di produzione di opere in scagliola.
A Firenze con la Galleria dei Lavori del 1588 nata con Ferdinando I de’ Medici, che divenne Opifcio delle Pietre Dure dal XIX secolo, riunendo le varie ofcine granducali si era affermata la tecnica del mosaico o commesso forentino, ben più costosa e pregiata perché si lavorava applicando marmi colorati e pietre dure per ottenere fgure molto vicine alla pittura.
La produzione ben presto divenne molto esclusiva e appannaggio di pochi, pertanto la scagliola di fatto soppiantò la realizzazione di oggetti d’arredo, quadri, tavoli e paliotti così da soddisfare un maggior numero di clienti meno facoltosi.
La moda forentina perfezionò la pratica e il suo apice lo ebbe nel Settecento con l’imitazione degli oggetti a trompe l’oeil
A dare questo impulso alla tecnica fu il monaco vallombrosano Enrico Hugford (1695-1771) che la nobilitò elevandola a vero e proprio genere pittorico e riuscì ad esportarla e a farla apprezzare dal
THE ORIGIN OF THE SCAGLIOLA TECHNIQUE DERIVES FROM A PARTICULAR VARIETY OF PLASTER MADE UP OF LAMELLAR FLAKES CALLED SCAGLIOLA OR SELENITE, WHICH MIXED WITH WATER, GLUE AND NATURAL PIGMENTS, RESULTS IN AN EFFECT SIMILAR TO MARBLE
it to a true pictorial genre and managed to export it and make it appreciated by the English market thanks to his brother Ignazio, painter, restorer, collector and dealer who took it abroad. His works in scagliola can still be admired today at the Vallombrosa Abbey, at Palazzo Pitti and at the Opifcio delle Pietre Dure Museum in Florence. Portraits, views and landscapes in pastel colours have enshrined Hugford style and thanks to his teachings in Vallombrosa, an actual school was founded. Among its most capable pupils was Lamberto Cristiano Gori, from Livorno (1730-1801) who was appointed court scagliola maker by Grand Duke Pietro Leopoldo of Lorraine, and whose views and replicas of 16th-17th-century paintings were much in demand by foreigners passing through on the Grand Tour. In the 1950s a group of Florentine artists experimented with this technique at the Opifcio delle Pietre Dure with the intent on recovering it, but they ventured into the use of new products, including synthetics, which diverted the course of tradition. Among these artisan-artists, the fgure Bianco Bianchi (1920-2006) stands out for his experiments and recovery of the technique using its original materials, a collector craftsman who revived an unjustly forgotten technique with philological rigor. Today the most beautiful works in scagliola in the city can be found the church of San Miniato al Monte, the San Tommaso d’Aquino Oratory, the Ufzi, Palazzo Pitti and last but not least in the Opifcio delle Pietre Dure which has a room dedicated to this art.
mercato inglese grazie al fratello Ignazio, pittore e restauratore collezionista e commerciante che la portò fuori confne. Le sue opere in scagliola si ammirano tutt’oggi all’abbazia di Vallombrosa, a Palazzo Pitti e al Museo dell’Opifcio delle Pietre Dure di Firenze. Ritratti, vedute, paesaggi in colori pastello hanno sancito lo stile Hugford e grazie ai suoi insegnamenti a Vallombrosa nacque una vera e propria scuola che riconobbe tra gli allievi più capaci Lamberto Cristiano Gori, livornese (1730-1801) che fu nominato scagliolista di corte dal granduca Pietro Leopoldo di Lorena e le cui vedute e le repliche di dipinti cinque seicenteschi erano richiesti dai forestieri di passaggio per il Grand Tour. Con gli anni Cinquanta del Novecento un gruppo di artisti forentini sperimentarono questa tecnica presso l’Opifcio delle Pietre Dure con l’intento di recuperarla ma si avventurarono nell’uso di nuovi prodotti anche sintetici che deviarono il corso della tradizione. Tra questi artigiani-artisti emerge, per le sue sperimentazioni e il recupero della tecnica nei suoi materiali originali, la fgura di Bianco Bianchi (1920-2006) artigiano collezionista che recupera con rigore flologico una tecnica ingiustamente dimenticata. Oggi i lavori più belli in scagliola sono rintracciabili in città nella chiesa di San Miniato al Monte, nell’Oratorio di San Tommaso d’Aquino, agli Ufzi, a Palazzo Pitti e non ultimo all’Opifcio delle Pietre Dure che ha una stanza dedicata a questa arte.
1. 2. 4. Some scagliola works at the Opifcio delle Pietre Dure in Florence.
In order: Enrico Hugford, River landscape with rocky peak; Lamberto Cristiano Gori, Flowers and butterfies; Giuseppe Cianchi, View of the port
3. The scagliola mixture
BIANCO BIANCHI’S SCAGLIOLA WORKS
BLE SCAGLIOLE DI BIANCO BIANCHI
by Maria Pilar LeboleAn important goal was celebrated a few months ago by the Florentine company of Bianco Bianchi’s heirs, which has been dealing with scagliola processing for 70 years at the productive Pontassieve-based workshop. And today more than ever, the workshop is constantly evolving thanks to the continuers of such a great art, siblings Alessandro and Elisabetta and the young and enterprising Leonardo, Alessandro’s son, who has been committed to the production of extraordinary works and to establishing fruitful collaborations with designers and creatives for some years now.
But let’s go back to the origins of the company when the founder, Bianco Bianchi, a state employee, decided, at a certain point of his career in the early 1950s, to quit his secure job to devote himself to his passion, the collection and restoration of old scagliola works and the creation of new ones. At a time when the scagliola technique was not highly thought of and appreciated as much as the semiprecious stone commesso, this passionate craftsman proved to be a visionary man, because he invested in the purchase of oneof-a-kind historic pieces, mostly table tops and panels with still lives and views which, over the years, formed the largest existing collection of scagliola works, made up of 130 pieces and now showcased all over the world. The scagliola art, in fact, aimed at achieving artistic effects similar to those of semiprecious stones, while having the advantage of being more easily placeable in middle-class houses and churches of lesser importance. By the mid-1800s, however, this art was gradually disappearing and it is only thanks to Bianco Bianchi’s passionate hunt for works of art that today we can still admire it. The workshop started by art collector Bianco Bianchi in Florence’s Oltrarno neighborhood on Via di Rusciano and which was the only European workshop specializing in the restoration of marbled stucco works was, following the 1966 food in Florence, moved to a new location in
Un traguardo importante è stato celebrato pochi mesi fa dall’azienda artigiana forentina degli eredi di Bianco Bianchi che da 70 anni ha fatto della lavorazione della scagliola il centro della feconda bottega di Pontassieve. Oggi più di allora è in costante divenire grazie ai continuatori di quella maestria, i due fratelli Alessandro e Elisabetta e al giovane e intraprendente Leonardo, fglio di Alessandro, da qualche anno impegnato a produrre straordinarie opere e ad attivare collaborazioni virtuose con designer e creativi.
Torniamo alle origini quando il capostipite, Bianco Bianchi, dipendente del Ministero della Difesa a un certo punto della sua carriera lavorativa, nei primi anni Cinquanta, decide di lasciare l’impiego sicuro per dedicarsi alla sua passione, quella di collezionare e restaurare opere in scagliola e idearne di nuove. In questa sua dichiarata inclinazione quando ancora la tecnica della scagliola non godeva della giusta considerazione perché non valorizzata alla stregua del commesso in pietre dure, l’appassionato artigiano si è dimostrato visionario perché ha saputo investire nell’acquisto di pezzi storici unici al mondo, principalmente piani di tavolo e pannelli con nature morte e vedute che con il tempo hanno formato la più grande collezione esistente di scagliole, ancora oggi apprezzabile nei suoi 130 pezzi e oggetto di numerose esposizioni nel mondo. L’arte della scagliola infatti si proponeva di raggiungere effetti artistici analoghi a quelli in pietre dure e aveva il vantaggio di potersi diffondere più ampiamente anche nelle residenze borghesi e nelle chiese di minor rilievo ma intorno alla seconda metà dell’800 era andata via via scomparendo e solo grazie all’appassionata ricerca di opere d’arte compiuta da Bianco Bianchi si può ancora oggi ammirare.
La bottega nata dal collezionista Bianco Bianchi nell’Oltrarno forentino in via di Rusciano e che rappresentava l’unico esempio in Europa specializzato nel restauro dei manufatti in stucco marmorizzato fu, in seguito all’Alluvione forentina del ’66, trasferita nei dintorni a sud della
IN 1950s BIANCO BIANCHI DECIDED TO QUIT HIS JOB OF STATE EMPLOYEE TO DEVOTE HIMSELF TO HIS PASSION: THE COLLECTION, RESTORATION AND CREATION OF SCAGLIOLA WORKS. THIS RESULTED, TOGETHER WITH THE WORKSHOP, IN THE LARGEST COLLECTION OF SCAGLIOLA WORKS, MADE UP OF 130 PIECES
the city’s southern suburbs, in Pontassieve to be precise, where one can still admire the collection of age-old scagliola works and the everyday life of a Renaissance-style workshop in which the master hands down, step by step, the secrets behind his pictorial skills and patience of Job, while taking in the contemporary atmosphere and admiring a technique which has always gone hand in hand with the principles of sustainability. And so, Bianchi’s scagliola works can be found in sumptuous mansions across the world such as the one at the Duke of Kent’s residence, as well as the famous table made in the late 1980s for Kensington Palace or the works for the King of Saudi Arabia, or the tables tops with Versace Home’s golden snake-haired symbols, or more contemporary pieces born out of the collaboration with designers who experiment with new styles and uses. Like the Pinfold stacking trays in scagliola and brass made for Doppia Firma with Studio Blanco
Design, the Marbling Lovers pastel-colored chairs, the solids shown at the International Furniture Fair and made with the collaboration of the eclectic designer Sara Ricciardi, the Snake table and the Moon designed by designer Kunaal Kyhaan exclusively for VGO Associates.
Today, Bianco Bianchi is among the fve fnalists selected all over the world for the PFV Prize Primum Familiae Vini, the recognition that goes to the top family-run company representing the best values in terms of continuity, excellence, contribution to the community, environmental protection and innovation in the preservation of tradition and artisan skills.
città, precisamente a Pontassieve dove ancora oggi ci dà l’opportunità di visitare la collezione di antiche scagliole e di cogliere con mano la quotidianità di una bottega in stile rinascimentale dove il maestro trasferisce, passo dopo passo, ogni suo segreto fatto di doti pittoriche e pazienza certosina e di coglierne tutta l’atmosfera contemporanea ammirando una tecnica già di per sé nata rigorosamente al passo con i principi della sostenibilità.
E così, le scagliole di Bianchi si trovano nelle dimore dai salotti fastosi in molte parti del mondo come nella residenza del Duca di Kent, il famoso tavolo realizzato alla fne degli anni ’80 per Kensington Palace o le opere per il re dell’Arabia Saudita oppure la produzione di piani di tavolo con gli anguicriniti emblemi dorati di Versace Home e si scoprono quanto mai contemporanee nei modelli nati dalla collaborazione con i designer che sperimentano nuove interpretazioni e applicazioni. Come i vassoi impilabili Pinfold in scagliola e ottone realizzati per Doppia Firma con Studio Blanco Design, il progetto delle sedute pastello Marbling Lovers e i solidi esposti al Salone del Mobile e realizzati con l’eclettica designer Sara Ricciardi e ancora il tavolo Snake e il Moon disegnato dal designer Kunaal Kyhaan in esclusiva per VGO Associates. Bianco Bianchi è oggi azienda tra le cinque fnaliste selezionate tra quelle candidate da ogni parte del mondo per il premio PFV Prize Primum Familiae Vini il riconoscimento per la migliore azienda a conduzione familiare per rappresentare i migliori valori in termini di continuità, eccellenza, contributo alla comunità, tutela dell’ambiente e innovazione nella conservazione delle tradizioni e delle competenze artigianali.
Unique works ranging from ancient to contemporary are created in the historic workshop in Pontassieve, often in collaboration with renowned designers and artists. Beside from left: Elisabetta, Leonardo and Alessandro Bianchi
REFLECTIONS OF LIGHT
IN THE WORLD OF SCAGLIOLA WITH SIMONE DESIRÒ, INTERIOR DECORATOR AND CRAFTSMAN
RIFLESSI DI LUCE.
NEL MONDO DELLA SCAGLIOLA CON SIMONE DESIRÒ, DECORATORE D’INTERNI E ARTIGIANO
by Martina Olivieri ph. Federico VillaPassionate about his craft and looking for contemporary ways to revive it, Simone Desirò decided to devote his energy to the ancient craft of scagliola making, following the celebrated tradition of Rima, a village in the Piedmont mountains. He has collaborated with renowned designers and collectible design galleries such as the Nilufar Depot in Milan, the Carwan Gallery in Athens and Fendi Dubai Mall Store, demonstrating that scagliola is an artistic technique capable of enchanting with its beauty and versatility . How did your love for an craft like scagliola come about?
I grew up around decorating, my father and my maternal grandfather were both decorators. I have always felt the need to learn different techniques to qualify as a craftsman. Among the courses I attended was also one at the Rima Artifcial Marble Association in Valsesia, where they try to preserve the ancient tradition of artifcial marble. That was where this great passion began. I studied under the great master Silvio Dellavedova, and in 2016 I was short-listed in a regional contest, where artisans were paired with
Appassionato del suo mestiere e desideroso di reinterpretarlo in chiave contemporanea, Simone Desirò ha scelto di immergersi nell’antica arte della scagliola, seguendo la rinomata tradizione di Rima, tra le montagne piemontesi. Ha collaborato con rinomati designer e importanti gallerie di Collectible Design come il Nilufar Depot di Milano, il Carwan Gallery di Atene e il Fendi Dubai Mall Store, dimostrando che la scagliola è una tecnica d’arte capace di incantare con la sua bellezza e versatilità. Com’è nata la passione per un’arte come la scagliola?
Sono cresciuto nel settore della decorazione grazie a mio padre e a mio nonno materno. Ho sempre sentito la necessità di conoscere tecniche diverse per qualifcarmi come artigiano. Tra i corsi che ho frequentato anche uno all’Associazione del Marmo Artifciale di Rima, in Valsesia, dove si cerca di preservare l’antica tradizione del marmo artifciale. Da lì è nata una grande passione, sono stato allievo del maestro Silvio Dellavedova e nel 2016 ho vinto un importante concorso, dove le imprese artigiane venivano afancate a designer indipendenti, per dar vita a oggetti innovativi di
SIMONE DESIRÒ LEARNED THE FIRST RUDIMENTS OF SCAGLIOLA 20 YEARS AGO AND IMMEDIATELY UNDERSTOOD THAT IT IS THE SENSITIVITY OF THE CRAFTSMAN THAT MAKES THE RESULT CREDIBLE IN THE EYES OF THE SPECTATOR, A BIT LIKE IN MUSIC AND POETRY
independent designers to create innovative collectible design objects. In this way an indissoluble afnity with this craft was born.
Can you tell us briefy what it consists of?
It is a mix of dry pigmented scagliola gypsum powder. The powders are wetted with water and rabbit-skin glue, previously cooked and then added to the mixture water to allow better workability. A frst roughing with a Berthelet trowel allows the design to be glimpsed. After drying, a series of sanding steps brings out the shine of the surface. Finally, a thin layer of straw-coloured oil tones the colours and a little wax makes the surface as bright as that of real marble.
What do you love most about this craft?
The work behind the combination of colours, the refnement of mixing techniques, and the continuous study of the items to be covered
Which are you favourite ‘subjects’?
I have a particular love for breccias, they are among the least tedious stones to reproduce and among those that give greater opportunity to express oneself. Which projects are you most attached to? Firstly, the one for the Operae competition in collaboration with Rotterdam designers Odd Matter Studio, aroused great excitement in me but also a lot of anxiety about not making it. But also many others: the Meta Project, the Ruins project with Roberto Sironi, the Curvy Marble with Sara Ricciardi and the Soulmate project with Martina Guandalini.
design da collezione. È nato così un legame indissolubile con questo mestiere, che nel tempo ha sviluppato rami differenti in tutta Italia.
Ci spiega in breve in cosa consiste?
È un mix di polvere di gesso scagliola, colorata a secco. Le polveri vengono bagnate con acqua e colla di coniglio, precedentemente cotta e poi aggiunta all’acqua di impasto, per consentirne una migliore lavorabilità. Una prima sgrossatura con cazzuola Berthelet lascia intravedere il disegno. Dopo l’asciugatura, una serie di passaggi di levigatura fanno emergere la brillantezza della superfcie. Infne, un velo di olio paglierino tonalizza i colori ed un po’ di cera rende la superfcie brillante come quella del marmo vero.
Cosa ama di più di questo mestiere?
Il lavoro che c’è dietro l’accostamento dei colori, l’afnamento delle tecniche di impasto, e la ricerca continua delle strutture da rivestire.
Quali sono i suoi ‘soggetti’ preferiti?
Nutro un particolare amore per le brecce, sono tra le pietre meno noiose da riprodurre e tra quelle che danno maggiore opportunità di esprimersi.
I progetti a cui è più legato?
Il primo, quella per il concorso di Operae in collaborazione con i designer di Rotterdam
Odd Matter Studio, ha suscitato in me grandi emozioni e tanta ansia di non farcela. Ma anche tanti altri: il Progetto Meta, il progetto Ruins con Roberto Sironi, il Curvy Marble con Sara Ricciardi e il progetto Soulmate con Martina Guandalini.
2.
4.
VEINS OF BEAUTY
VENATURE
DI BELLEZZA
VEXPLORING ITALY’S GREAT TEMPLES OF THE SCAGLIOLA
ALLA SCOPERTA DEI PREZIOSI TEMPLI DELLA SCAGLIOLA IN ITALIA
by Virginia MammoliScagliola is a rare art nowadays and you can nearly count on one hand the masters who still carry on this tradition, which has made Italy famous worldwide and today straddles the old and new. We show you who and where they are on this fascinating tour.
La scagliola è un’arte ormai rara e si contano sulle dita delle mani - o quasi - i maestri che ancora oggi portano avanti questa tradizione che ha reso grande l’Italia nel mondo, oggi a cavallo tra antico e contemporaneo. Ve li sveliamo in questo piccolo viaggio ricco di fascino.
PIEMONTE
Rima’s Artifcial Marble Association “They have an exceptional talent for color composition and patterns of artifcial marble, which comes very close to natural marble”. This is what Messmacher, a Russian court architect, wrote in 1896 about the plasterers of Rima, a small town in the Valsesia area, whose fame had spread across Europe. In fact, Rima’s artifcial marble, the result of the marriage of the art of scagliola and the art of decoration, adorns the Jusupov and Polozof buildings in St. Petersburg, the Law Courts of Bucharest, Berlin’s Neues Museum and some historic buildings in Vienna. In Italy, one can admire its beauty, in addition to the Church of San Giovanni in Rima and at Villa Virginia in the nearby Varallo, in the Napoleonic rooms of the Brera Art Gallery and at the Church of San Giovanni Evangelista in Turin. This tradition of excellence is carried on by Rima’s Association of Artifcial Marble, which this year celebrates its 20th anniversary, through design, restoration, teaching and research activities.
Associazione Marmo Artifciale di Rima
“Essi hanno un talento eccezionale per la composizione dei colori e per il disegno del marmo artifciale, che è assolutamente conforme al marmo naturale”. A scriverlo, nel 1896, fu Messmacher, architetto di corte a San Pietroburgo, parlando degli stuccatori di Rima, un piccolo paesino della Valsesia, la cui fama si era diffusa in tutta Europa. Il marmo artifciale di Rima, frutto del connubio tra l’arte della scagliola e quella della decorazione, adorna infatti i palazzi Jusupov e Polozof di San Pietroburgo, il palazzo di giustizia di Bucarest, il Neues Museum di Berlino e alcuni palazzi storici di Vienna. In Italia, per ammirarne la bellezza, oltre che nella chiesa di San Giovanni a Rima e a Villa Virginia nella vicina Varallo, si può andare nelle sale napoleoniche della pinacoteca di Brera a Milano e nella chiesa di San Giovanni Evangelista a Torino. A tramandare questa tradizione di eccellenza, attraverso attività di progettazione, restauro, didattica e ricerca, c’è l’Associazione Marmo Artifciale di Rima, che quest’anno compie 20 anni.
PIEMONTE
Bottega Arteidea
Located in Gattinara, near Vercelli, is Bottega Arteidea of the master and highly esteemed teacher Matteo Libanoro, who specializes in artifcial marble, engraving, painting, air-brush, trompe l’oeil and sculpture. His hands create coverings, decorations and furnishing objects that masterfully reinterpret living spaces and their architectural elements.
Bottega Arteidea
A Gattinara, sempre in provincia di Vercelli, troviamo la Bottega Arteidea del maestro e stimato insegnante Matteo Libanoro, specializzato in marmo artificiale, incisione, pittura, aerografie, trompe l’oeil e scultura. Dalle sue mani prendono vita rivestimenti, decorazioni e oggetti d’arredo che reinterpretano magistralmente gli ambienti e i loro elementi architettonici
Simone Desirò
We are in Zubiena, near Biella, where Simone Desirò, a technician and teacher at the workshop of Rima’s Artifcial Marble Association, provides an innovative approach to this age-old tradition, by often collaborating with major international designers such as Odd Matter Studio, Roberto Sironi, Sara Ricciardi and Martina Guandalini.
Simone Desirò
Siamo a Zubiena, in provincia di Biella, dove Simone Desirò, tecnico e docente del laboratorio dell’Associazione Marmo Artifciale di Rima, dà veste innovativa a quest’antica tradizione, spesso collaborando anche con importanti designer internazionali, come Odd Matter Studio, Roberto Sironi, Sara Ricciardi e Martina Guandalini.
PIEMONTE
Scagliola Carpigiana
It is exactly in Emilia Romagna, more precisely in Carpi, that the Scagliola technique was born. In 25 years of experience, Filippo Carnazza has perfectly mastered this technique. His works range from furniture to art, including prestigious collaborations such as the one with Danish artist Erik. A. Frandsen, which led to the creation of amazing installations at Cambridge University’s Moller Institute.
Scagliola Carpigiana
Ricordiamo che è proprio in Emilia Romagna, e più precisamente e Carpi, che nacque e forì la tecnica della scagliola, perfettamente acquisita in 25 anni di esperienza da Filippo Carnazza, le cui opere spaziano dall’arredo all’arte, con tanto di prestigiose collaborazioni come quella con l’artista danese Erik. A. Frandsen, che ha portato alla realizzazione di stupefacenti installazioni allestite nel Moller Institute dell’Università di Cambridge.
LOMBARDIA
Mauro Patrini
Located in Pizzighettone, near Cremona, is a veritable institution of scagliola and marble stucco techniques. Among the workshop’s most prestigious works are the restoration of the Quirinal Palace’s Coffee House in Rome and the decorations of the summer apartments of Queen Anne of Austria at the Louvre Museum. Mauro Patrini creates works which, through the experimentation with shapes and materials, aim to stir up tactile and visual sensations and let thoughts, ideas and emotions fow through an invisible thread that connects the past, present and future. In Florida, he has also collaborated with the famous New York architect Peter Marino.
Mauro Patrini
A Pizzighettone, in provincia di Cremona, troviamo una vera istituzione nel mondo della scagliola e dello stucco marmo. Tra i lavori più prestigiosi, il restauro del pavimento del Cofee House di Palazzo del Quirinale a Roma e le decorazioni degli appartamenti estivi della Regina Anna d’Austria al Museo del Louvre. Mauro Patrini realizza opere proprie che attraverso la sperimentazione di forme e materiali mirano a suscitare sensazioni tattili e visive e a lasciar fuire pensieri, idee, emozioni attraverso un flo invisibile che unisce passato, presente e futuro. In Florida ha collaborato anche con il famoso architetto newyorkese Peter Marino.
EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNACupioli Arte e Design
We are near Rimini, at the workshop of brothers Lodovico and Renzo Cupioli. Here the key word is “sartorial customization’ for unique furnishing objects designed to get in tune with customers, their needs and the spaces they are intended to enhance. With his children Sonia and Luca joining the company, the Scagliola Art Evolution project and contemporary Arte Oggi line have been added to the classic production.
Cupioli Arte e Design
Siamo in provincia di Rimini, nel laboratorio artigianale dei fratelli Lodovico e Renzo Cupioli. Qui la parola d’ordine è ‘personalizzazione sartoriale’, per oggetti d’arredo unici studiati per entrare in sintonia con i clienti, i suoi desideri e l’ambiente che andranno a impreziosire. Con l’ingresso in azienda dei rispettivi figli, Sonia e Luca, a fianco della produzione classica, sono nati anche il progetto Scagliola Art Evolution e la linea contemporanea Arte Oggi
TOSCANA
Arte Decorativa
In Florence, at his workshop a stone’s throw from Ponte Vecchio, Simone Fiordelisi carries on his father Pietro’s tradition: the art of mosaic and scagliola decoration. Tables, pictures, panels and small objects such as boxes, earrings and pendants are still made by using the age-old techniques.
Arte Decorativa
A Firenze, nel suo laboratorio artigiano a un soffio da Ponte Vecchio, Simone Fiordelisi continua la tradizione del padre Pietro: l’arte della decorazione in mosaico e in scagliola. Tavoli, quadri, pannelli e piccoli oggetti come scatole, orecchini e pendenti realizzati ancora con le antiche tecniche.
TOSCANA
Cecilia Falciai
In Florence again, we step into Cecilia Falciai’s lively workshop just steps away from the magnificent Basilica of Santa Croce, to admire her original creations made by using the scagliola, on slate or reverse, and commesso forentino techniques, with which she ranges from classic motifs to personal replicas of the city’s most iconic sights and much more.
Cecilia Falciai
Restiamo a Firenze e entriamo nel vivace laboratorio di Cecilia Falciai a pochi passi dalla magnifca basilica di Santa Croce, per ammirare le sue originali creazioni realizzate con la tecnica della scagliola, su ardesia o alla rovescia, e del commesso forentino, con cui spazia dai motivi classici fno a personali riproduzioni di luoghi iconici della città e non solo.
Bianco Bianchi
Bianco Bianchi gets the credit for restoring the fame of the scagliola art in the late 1950s. Today the workshop in Pontassieve, run by his children Alessandro and Elisabetta and by Leonardo, Alessandro’s son, creates tables, panels and furnishing objects of the highest craftsmanship, ranging from the classic to contemporary style, in addition to housing the largest existing collection of scagliola works.
Bianco Bianchi
È a Bianco Bianchi che va il merito di ridare fama all’arte della scagliola alla fine degli anni ’50 del Novecento. Oggi il laboratorio a Pontassieve, portato avanti dai figli Alessandro e Elisabetta e da Leonardo, figlio di Alessandro, crea tavoli, pannelli e oggetti d’arredo di finissima fattura, che vanno dal gusto classico al contemporaneo, oltre a ospitare la più grande collezione esistente di scagliole.
LAZIO
Scagliola e Stucchi d’Arte
Our tour ends in Oriolo Romano, near Viterbo, to meet another international point of reference in the feld of scagliola restoration: Maurizio Feliziani, who was chosen for prestigious works such as the fooring of the Pius IX Chapel and of the Quirinal Palace’s Coffee House in Rome, two spectacular synagogues in New York and the Primus Hotel in Sydney.
Scagliola e Stucchi d’Arte
Il nostro tour si conclude a Oriolo Romano, provincia di Viterbo, per conoscere un altro punto di riferimento internazionale per il restauro della scagliola: Maurizio Feliziani, scelto per prestigiosi lavori come i pavimenti della Cappella Pio IX e del Cofee House del Quirinale a Roma, due spettacolari Sinagoghe a New York e il Primus Hotel a Sydney.
TOSCANA
Claudio Campana
At his studio, which he recently decided to move to Castelforentino to help breathe new life in the town’s lovely center, the young Claudio Campana has reinvented the rules of the scagliola technique. With his bright and unconventional colors and stiff and geometric fgures, he combines tradition and modern aesthetics, by making vases, tables, candlesticks, mirrors and other design objects that do not go unnoticed.
Claudio Campana
Nel suo studio, che ha deciso di trasferire di recente a Castelfiorentino per dare nuova linfa vitale al suo bel centro storico, il giovane Claudio Campana reinventa le regole della scagliola. Con i suoi colori vibranti e non convenzionali e le sue forme rigide e geometriche, fonde tradizione e sensibilità estetica moderna, realizzando vasi, tavoli, candelabri, specchi e altri oggetti di design che non passano inosservati.
REBORN WITH 3D
CRAFTSMANSHIP AND TECHNOLOGY
IN NICOLA SALVIOLI’S AMAZING FLORENCE WORKSHOP
RINASCERE CON IL 3D. ARTIGIANALITÀ E TECNOLOGIA
NELLO STRABILIANTE LABORATORIO FIORENTINO DI NICOLA SALVIOLI
by Maria Pilar Lebole ph. Marco BorrelliThe historic Palazzo degli Alessandri in Borgo Albizi in Florence houses the workshop of Nicola Salvioli, lecturer at the Opifcio delle Pietre Dure, the Venaria Reale and at Palazzo Spinelli, and art restorer. Entering the vast, vaulted entrance hall we recognize all the grandeur of a workshop that literally leaves no stone unturned. Laid out and broken down into many fragments, the large Eucharistic Ciborium of the High Altar of the Basilica of the Santissima Annunziata is now undergoing restoration. Times are very tight and in a few months the silver work of art will have to return to its natural place again.
Nicola Salvioli has an extraordinary resume as a restorer/educator specializing in metal and leather restoration, but his expertise goes further and includes materials of all kinds. For twenty years he has been carrying out interventions in Italy and abroad for public institutions, local or religious organizations and private clients
The unique nature of his work can be admired in images of a study for the restoration of Donatello’s Gattamelata in Padua, which shows us a 1:20 scale 3D model, and a full-scale copy of Michelangelo’s David created for the Dubai Expo, printed in 3D and manually covered with a 2mm thin layer of marble.
Lo storico Palazzo degli Alessandri in Borgo Albizi a Firenze ospita lo studio di Nicola Salvioli docente all’Opifcio delle Pietre Dure, alla Venaria Reale e a Palazzo Spinelli e restauratore di opere d’arte. Entrando nel vasto androne voltato riconosciamo tutta la grandezza di un laboratorio che non lascia davvero niente di intentato. Adagiato e scomposto in tanti frammenti il grande Ciborio Eucaristico dell’Altare Maggiore della Santissima Annunziata è ora in fase di restauro. I tempi sono strettissimi e in pochi mesi l’opera d’arte in argento dovrà ritrovare la sua naturale collocazione. Nicola Salvioli ha compiuto vent’anni di attività e ha un curriculum straordinario di docente restauratore specializzato in conservazione dei metalli e del cuoio, ma la sua competenza va oltre e investe ogni materiale, eseguendo interventi in Italia e all’estero per clienti pubblici e privati, enti locali e religiosi dalla portata esclusiva. L’unicità della sua attività si ripercorre ammirando le immagini dello studio per il restauro del Gattamelata di Donatello a Padova di cui ci mostra un modello in 3D in scala 1:20 e una copia del David di Michelangelo realizzata in occasione dell’Expo di Dubai, stampata nelle dimensioni reali in 3D e ricoperta manualmente da un sottile strato di marmo di 2 mm. Dal 2003 quando Nicola Salvioli ha effet-
THE USE OF TECHNOLOGIES ALLOWS THE CONDITION OF THE WORK OF ART TO BE ENRICHED WITH VALUABLE INFORMATION THAT GIVES INSIGHT INTO OTHERWISE IMPOSSIBLE TO UNDERSTAND DETAILS, AS WELL AS PRESERVE ITS MEMORY
Since 2003 when Nicola Salvioli carried out the frst digital scan of a helmet, with his work and the acquisition of cutting-edge technologies he has shown how essential it is not only to make use of such instruments to reconstruct full-scale physical copies, but also how much research and skilful restoration and modelling work can guarantee extremely innovative results.
An example is the replica of the Bull of Nimrud, the large sculpture located in the site of the same name about 30 km south-east of Mosul in Iraq, destroyed by ISIS in March 2015. The fve-metre tall human-headed winged bull, known as a lamassu, represented a protective spirit placed near the entrance to the city to ward off evil forces. As it was reduced to a mass of fragments, it was impossible to make a copy, cast or three-dimensional scan, and so it was resurrected by remodelling the fgure and recreating the artefact using high-resolution photographic material recovered from the American Air Force and shots provided by archaeologists. The full-size Bull was reproduced using specifc software which made it possible to obtain all the missing details and create sixteen stone dust-covered blocks on a metal frame. The use of technologies allows the condition of the work of art to be enriched with valuable information that gives insight into otherwise impossible to understand details, as well as preserve its memory.
tuato la prima scansione digitale di un elmo, con il suo percorso e l’acquisizione di tecnologie all’avanguardia ha dimostrato quanto sia fondamentale avvalersi di tali strumentazioni per ricostruire le copie fsiche in scala reale ma anche quanto la ricerca e il sapiente lavoro di restauro e di modellazione possano garantire risultati estremamente innovativi.
Un esempio lo fornisce la riproduzione del Toro di Nimrud, il grande esemplare scultoreo situato nell’omonimo sito a circa 30 km a sud-est di Mosul in Iraq, distrutto dall’Isis nel marzo del 2015. Il toro androcefalo alto cinque metri, chiamato Lamassu, rappresentava lo spirito protettivo posto in prossimità dell’ingresso della città per allontanare le forze malvagie. È stato ridotto a un ammasso di frammenti, perciò, non potendone realizzare la copia, il calco o la scansione tridimensionale è risorto rimodellando la fgura e realizzando il manufatto avvalendosi di materiale fotografco in alta risoluzione recuperato da militari dell’aviazione americana e scatti forniti dagli archeologi. Il Toro è stato presentato riprodotto nelle sue dimensioni reali grazie a software specifci che hanno reso possibile ottenere tutti i dettagli mancanti fno a realizzare sedici blocchi rivestiti di pietra e strutturarli in un telaio metallico. L’uso delle tecnologie consente di arricchire di informazioni preziose lo stato dell’opera d’arte tale da comprenderne ogni dettaglio, altrimenti impossibile da recepire oltre che preservarne la memoria.
1. 3. After being 3D printed, the David was manually covered with a 2mm thin layer of marble dust
2. 4. The incredible replica of the Bull of Nimrud in Mosul, Iraq, destroyed in 2015 by ISIS
FASHION TALE
ANNA
FENDI TELLS US ABOUT THE GREAT CRAFTSMANSHIP OF THE FAMOUS ROMAN
FASHION HOUSE
ANNA FENDI CI RACCONTA LA STORIA
DI GRANDE ARTIGIANATO DELLA FAMOSA MAISON ROMANA
by Matteo Parigi BiniThe frst experiences of the world of craftsmanship alongside Florentine master leather workers, the return to Rome and the opening of a small boutique selling leather goods, bags and luggage, with an adjoining leather and fur workshop in via del Plebiscito, in 1918. So began the story of one of the most famous Italian fashion houses, the story of Fendi. The young woman who arrived in Florence to help her aunt in her via de’ Tornabuoni shop was Adele Casagrande, the wife of Edoardo Fendi. “Her aunt took her under her wing, teaching her how to become a businesswoman. She personally took care of selecting the leather accessories, making use of the most skilled craftsmen”. Telling us this is Anna Fendi, one of the “fve fngers of one hand”, as their mother Adele always referred to her and her sisters Paola, Franca, Carla and Alda , who joined the family business between the late Forties and the Fifties, bringing with them new energy and change.
“I was 17 when my mother took me into the business”, she continues. “The great boutique in Piazza Fiume was extremely elegant, with very loyal customers, and on the foor above there was a small fur atelier with a workshop and a very capable première, a cutter and a number of workers. My sisters and I threw ourselves enthusiastically into this world, putting our own slant on it, changing it and transforming an idea of fashion still too anchored in the past.” So it was that the famous Fendi furs originated. “In those times, furs were a status symbol, but they were very heavy. We revolutionised them – no lining, no superfuity, they had to be light, reversible and unlined.”
In 1958 the frst headquarters in Rome’s prestigious via Borgognona were opened
Le prime esperienze nel mondo dell’artigianato grazie ai maestri pellettieri forentini, il ritorno a Roma e l’apertura di una piccola boutique di articoli di pelletteria, borse e valigeria, con annesso un laboratorio-atelier di pellicceria in piazza in via del Plebiscito, nel 1918. È così che ha inizio la storia di una delle più famose maison di moda italiane: la storia di Fendi. La giovane donna arrivata a Firenze per aiutare la zia nel suo negozio in via de’ Tornabuoni, era Adele Casagrande, moglie di Edoardo Fendi . “La zia la prese con sé insegnandole come diventare imprenditrice. Si occupava in prima persona della scelta degli accessori in pelletteria avvalendosi dei più bravi artigiani.”
A raccontarcelo è Anna Fendi, una delle “cinque dita di una mano”, come diceva sempre la madre Adele, riferendosi a lei e alle sorelle Paola, Franca, Carla e Alda, che tra la fne degli anni ’40 e ’50 entrano nell’attività di famiglia dandole una nuova sferzata di energia.
“Avevo 17 anni quando mia madre mi fece entrare in azienda” continua. “La grande boutique in piazza Fiume era molto elegante con una clientela molto affezionata e al piano superiore c’era un piccolo atelier di pellicceria con il laboratorio con una bravissima première, un tagliatore e diversi lavoranti. Io e le mie sorelle ci siamo tuffate con entusiasmo in questo mondo impostandolo a modo nostro, cambiandolo, trasformando una moda troppo ancorata al passato”. Fu così che nacquero le famose pellicce di Fendi : “Le pellicce in quegli anni erano uno status ma erano molto pesanti. Noi le rivoluzionammo: niente fodere, nessuna sovrastruttura, dovevano essere leggere, reversibili e sfoderabili”.
Nel 1958 il primo headquarter, nella prestigiosa via Borgognona a Roma “con la
TODAY AS THEN, THE HOUSE’S TWO HEARTS ARE IN ROME, WITH ITS HEADQUARTERS IN THE MONUMENTAL
PALAZZO DELLA CIVILTÀ ITALIANA,
AND IN TUSCANY, WHERE FENDI HAS OPENED ITS NEW PRODUCTION AND CREATIVE HUB, THE FENDI FACTORY
“with luggage, small leather goods and accessories on full display, and the we devoted the upper foor to production.”
Shortly after, a production facility was opened in Tuscany, where the cream of master craftsmen were “enrolled”. Then came the meeting with Karl Lagerfeld and the debut in the world of high fashion. “Our debut in fashion in the early Sixties seemed natural, but it was also clear that we needed a creative director to help us in our new adventure. Karl was working in Rome with an American tailor, and our PR and friend Franco Savorelli introduced him to us. We realised from the frst meeting that he was a genius, and in 1965 we presented our frst collection the Sala Bianca in Florence during Pitti week - it was an astounding success! Karl was very demanding with us. At that time I was running the style ofce which was located in Palazzo Ruspoli, and I remember that when he arrived from Paris he would ask us to create the most unimaginable things, but we always amazed him, developing a variety of prototypes based on his ideas.”
Today as then, the house’s two hearts are in Rome and in Tuscany. The former at EURO, with the current headquarters in the monumental Palazzo della Civiltà Italiana, the latter just outside Florence in the Bagno a Ripoli district, where Fendi has opened the Fendi Factory, its new production and creative hub - a 30,000m² facility where expert artisans produce creations bearing the famous double F.
valigeria, la pelletteria e gli accessori in bella mostra, al piano superiore trasferimmo la pellicceria e il piano ancora sopra lo dedicammo alla produzione”. Da lì a poco l’apertura di una produzione in Toscana, dove venne ‘arruolato’ il for fore dei maestri artigiani.
Poi, l’incontro con Karl Lagerfeld e l’ingresso nel mondo dell’alta moda. “Nei primi anni ’60 il nostro ingresso nella moda sembrò una cosa naturale ma ci fu chiaro anche che avevamo bisogno di un direttore creativo che ci aiutasse in quella nuova avventura. Karl lavorava a Roma con un sarto americano, e il nostro PR e amico Franco Savorelli ce lo presentò. Capimmo al primo incontro che era un genio e nel ’65 presentammo la prima collezione in Sala Bianca a Firenze durante il Pitti: fu un successo incredibile! Karl era molto esigente con noi. In quel periodo dirigevo l’ufcio stile che si trovava in Palazzo Ruspoli e ricordo che quando arrivava da Parigi ci chiedeva di realizzare le cose più impensabili ma noi lo stupivamo sempre sviluppando più prototipi sulle sue idee”.
Oggi come allora, i due cuori della maison sono a Roma e in Toscana. Il primo all’EUR, con l’attuale headquarter nel monumentale Palazzo della Civiltà Italiana, il secondo alle porte di Firenze, nel distretto di Bagno a Ripoli, dove Fendi ha aperto il suo nuovo polo produttivo e creativo, la Fendi Factory: uno stabilimento di 30.000 metri quadrati, al cui interno esperti artigiani danno vita alle creazioni frmate con la celeberrima doppia F.
THE INTELLIGENCE OF HANDS
ALESSANDRO COLOMBO CO-FOUNDER OF SCHOLA, THE FLORENTINE ACADEMY DEVOTED TO CRAFTSMANSHIP AND QUALITY
L’INTELLIGENZA
CO-FONDATORE
DELLE MANI. ALESSANDRO COLOMBO
DI SCHOLA, ACCADEMIA FIORENTINA
DEDICATA ALL’ARTIGIANATO E ALLA QUALITÀ
by Teresa FaviWhen did you develop a passion for craftsmanship?
About 20 years ago, that is, since I moved to Florence, the capital of the intelligence of hands.
What is Schola Academy?
It is an academy focused on the crafts that connect the past with the future; it encourages an interdisciplinary approach and the dialogue between skills and crafts.
At whom is it targeted?
At people who wish to pursue a career in the world of artisan crafts or broaden their skills. The classes are intensive, for 20 months, 8 hours a day. What are the uncommon aspects of your teaching methods?
The training program is coplanned and co-carried out with companies in the feld, which provide teachers and vertical skills, thus, ensuring the highest training quality. What craftsmen do you train?
Leather goods manufacturers with Scuola del Cuoio, shoemakers with Stefano Bemer, cooking craftsmen with Cibrèo, hatters with Superduper, ceramists and tailors. Many students have started their own business, others have joined prestigious workshops.
Quando e come nasce la sua passione per l’artigianato?
Circa 20 anni fa, cioè da quando mi sono trasferito a Firenze, senza dubbio la capitale indiscussa dell’intelligenza della mano.
Cos’è Schola Academy?
È un’accademia dedicata ai mestieri che lega passato e futuro; permette la interdisciplinarietà e il dialogo tra competenze e mestieri.
A chi è rivolta?
A persone che vogliono intraprendere un percorso nel mondo di mestieri artigianali o ampliare le competenze. I corsi sono intensivi, durano 20 mesi per 8 ore al giorno.
Quali sono gli aspetti inediti del metodo didattico?
La formazione è co-progettata e co-erogata con aziende del settore che forniscono maestri e competenze verticali garantendo il massimo della qualità nella formazione.
Che tipo di artigiani formate?
How do you see the future of the ‘handmade’?
Prosperous: the market demands sartorialism, sustainability and ethics, which are craftsmanship’s intrinsic values.
Pellettieri con Scuola del Cuoio, calzolai con Stefano Bemer, artigiani della cucina con Cibrèo, cappellai con Superduper, ceramisti e sarti. Molti studenti hanno aperto una propria impresa, altri sono entrati in prestigiose botteghe.
Qual è il futuro del fatto a mano?
Florido: il mercato chiede sartorialità, sostenibilità ed etica, valori intrinsechi nell’artigianato.
Schola Academy is located in the Oltrarno neighborhood, in Florence. An academy devoted to artistic crafts, such as leather goods, pottery, tailoring, but also cooking (ph. Stefano Casati)
Among Italian excellences are also the companie that produce rides used in the world’s most famous amusement parks, such as Coney Island
THE STRENGTH OF BEAUTY
ERMETE REALACCI, PRESIDENT OF SYMBOLA, FOUNDATION FOR ITALIAN QUALITIES
LA FORZA DELLA BELLEZZA. ERMETE REALACCI, PRESIDENTE DI SYMBOLA, FONDAZIONE PER LE QUALITÀ ITALIANE
How did Symbola originate?
The aim is creating a network of small and large businesses and entities that focus on quality and promoting the territory and Italian identity as the key to a better and more human-scale future.
What does ‘soft economy’ mean?
by Virginia MammoliA quality-oriented model of development that invests in culture, cohesion and beauty as sources of growth. There is a passage from the Sienese constitution of 1309 which states: “Whoever governs must have the beauty of the city at heart, for the sake of pleasure and joy for foreigners, for the honour, prosperity and growth of the city and its citizens”. After more than seven centuries, we would add only one concept that is essential today: sustainability. Reports prove itcompanies that invest in the environment and in culture and beauty as production factors do better. What role does craftsmanship have in all this?
Craftsmanship is a metaphor for know-how that faces technological and geopolitical challenges without losing its soul. Just last year we produced a report on artisan businesses, with 100 extraordinary virtuous examples.
A curious fact that struck you?
Few people know it, but Italy is a leader in the amusement park ride sector. Children from Beijing, Shanghai and Coney Island play on Italian rides. Among such companies there is an artisanal enterprise on Lake Garda headed by a young woman, Erika Tessarolo, who creates the most beautiful mechanical bulls in the world.
Come nasce Symbola?
Symbola nasce con l’intento di creare un network di piccole e grandi imprese e realtà che puntano sulla qualità e sulla valorizzando del territorio e dell’identità italiana come chiave per un futuro migliore e più a misura d’uomo.
Cosa signifca ‘soft economy’?
Un’economia che investe sulla cultura, sulla coesione e sulla bellezza come fonti di crescita.
C’è un brano della costituzione senese del 1309 che recita: “Chi governa deve avere massimamente a cuore la bellezza della città, per cagione di diletto e allegrezza ai forestieri, per onore, prosperità e accrescimento della città e dei cittadini”.
Dopo più di sette secoli, aggiungeremmo solo un concetto oggi fondamentale: la sostenibilità. E i rapporti lo dimostrano: le imprese che investono sull’ambiente e sulla cultura e la bellezza come fattori produttivi vanno meglio.
Che ruolo ha l’artigianato in tutto questo?
L’artigianato è la metafora di un saper fare che affronta le sfde tecnologiche e geopolitiche senza perdere la propria anima. Giusto l’anno scorso abbiamo fatto un rapporto sulle imprese artigiane, con 100 straordinari esempi virtuosi.
Una realtà curiosa che l’ha colpita?
In pochi lo sanno ma l’Italia è un’eccellenza nel settore delle giostre. Bambini di Pechino, Shanghai e Coney Island giocano con giostre italiane. Tra le aziende c’è una realtà artigiana sul lago di Garda diretta da una giovane donna, Erika Tessarolo, che realizza i tori meccanici più belli del mondo.
I WANT IT
CREATIONS THAT TELL OF TRADITIONAL CRAFTS AND WHERE THEY COME FROM
CREAZIONI CHE RACCONTANO TRADIZIONI E I LORO TERRITORI
CULT OBJECT
WOODCOCK RING
Bona Calvi | Milano
Bona Calvi’s jewellery collection reinterprets nature with sophisticated delicacy, giving us micro sculptures ready to be transformed into small pieces of bronze, silver and, upon request, gold jewellery. Using the ancient technique of lost wax casting, Bona obtains plastic shapes inspired by what surrounds us to create animals - from dolphins to ladybirds or woodcocks, like this yellow bronze ring with black freshwater pearl - but also fowers and iconic duos like the ring with a wine bottle and glass. The playful side is a fundamental component that animates the young designer’s creations. She also creates designs to customer’s requests.
La collezione di gioielli di Bona Calvi reinterpreta la natura con sofsticata delicatezza, regalandoci microsculture pronte per essere trasformate in piccoli monili di bronzo, argento e, su richiesta, oro. Attraverso l’antica tecnica della modellazione a cera persa, Bona ottiene forme plastiche ispirate a ciò che ci circonda, come animali - dai delfni alle coccinelle, oppure beccacce, come questo anello in bronzo giallo con perla nera di fume - ma anche fori, fno a duo iconici come l’anello con la bottiglia del vino e il bicchiere. Il lato ludico è la componente fondamentale che anima le creazioni della giovane designer, pronta a realizzare anche progetti su richiesta del cliente.
BUTTERFLIES IN FLIGHT
RossoRamina | Lucca
Volano Farfalle is a wheel turned glazed majolica vase made with white clay and decorated with hand painted white clay butterfies. First fring at 980°, second fring at 1050°. It is the work of RossoRamina, a ceramic factory in Lucca run by two young creatives, Stefano Gambogi and Federica Cipriani, who design and create majolica works made entirely by hand. All objects are fred a frst time to obtain terracotta or biscuit, then glazed and decorated and fred a second time to allow the glazes to merge into ceramic. All items are made entirely by hand in limited quantities with particular focus on shapes and details to enhance the uniqueness of each piece.
Volano Farfalle è un vaso in maiolica invetriata realizzato al tornio con argilla bianca e con applicate farfalle modellate in argilla bianca e dipinte a mano. Prima cottura a 980°, seconda cottura a 1050°. A realizzarlo è RossoRamina, laboratorio di Lucca nato grazie a due giovani creativi, Stefano Gambogi e Federica Cipriani che disegnano e creano opere in maiolica realizzate interamente a mano. Tutti gli oggetti vengono cotti una prima volta ottenendo la terracotta o biscotto, poi smaltati e decorati e cotti una seconda volta per permettere agli smalti la fusione in ceramica. Gli oggetti sono realizzati in quantità limitate con una particolare attenzione alla forma e al dettaglio per valorizzarne l’unicità.
BATTLE OF ROMANS - BARBARIANS
Nigri Scacchi | Lucca
The chess set is made up of 32 pieces made entirely by hand, mainly with marble dust from the Carrara quarries. The pieces are smoothed and retouched one by one and then undergo a process of aging and hand painting. This set faithfully reproduces the Roman and Barbarian armies in the ‘Battle of Châlons-sur-Marne’ (451 AD) in which the Romans defeated the Huns, even if this frst crushing defeat did not decree the end of Attila’s domination. Nigri Scacchi, owned by the Pacioni family, employs highly skilled personnel and know-how gained over many years of experience in the artisanal production of Nativity scene fgurines from Bagni di Lucca.
Il gioco degli scacchi è composto da 32 pezzi realizzati interamente a mano prevalentemente con polvere di marmo proveniente dalle cave di Carrara. I pezzi vengono spianati e ritoccati uno ad uno per poi subire un processo di invecchiamento e di pittura a mano. Questo set riproduce fedelmente gli eserciti romano e barbaro nella ‘battaglia di Châlons-sur-Marne’ (451 D.C.) in cui i romani sgominarono gli Unni, anche se questa prima dura sconftta non decretò la fne dei domini di Attila. La Nigri Scacchi della famiglia Pacioni si avvale di personale qualifcato e di un know-how maturato in lunghi anni di esperienza nel comparto della lavorazione artigianale delle statuine da presepe di Bagni di Lucca.
FASCINATORS FOR SPECIAL OCCASIONS
Silvia Serra | Pistoia-Lucca
Silvia Serra creates unique hats and accessories, authentic creations made with sartorial precision and high quality materials. Her atelier is located in Borgo a Buggiano, an ancient medieval village in Tuscany in the picturesque Valdinievole, an amphitheatre of olive-covered hills, and a short distance from the spa town of Montecatini Terme in the province of Pistoia. There Silvia designs and creates her hats, mini hats and accessories, which she produces and sells in limited series in a showroom in Via S. Girolamo 13 in Lucca.
Above: special occasion fascinator made entirely by hand, on a wooden hat block in line with ancient millinery techniques.
Silvia Serra dà vita a cappelli e accessori unici, creazioni autentiche realizzate con precisione sartoriale e materiali di alta qualità. L’atelier si trova a Borgo a Buggiano, antico borgo medievale della Toscana immerso nella splendida cornice collinare chiomata di ulivi della Valdinievole, e a pochi passi dal centro termale di Montecatini Terme in provincia di Pistoia. Lì Silvia disegna, realizza e frma i suoi cappelli, mini hat e accessori che produce e vende in serie limitate al dettaglio nello showroom in Via S. Girolamo 13 a Lucca. Sopra: mini cappellino da cerimonia lavorato interamente a mano, su blocco di legno, seguendo le antiche tecniche della modisteria.
COMFORTZONE
Studiozero Vetro | Livorno
“The aspects that fascinate me most about accessories are the movements, actions and gestures that must be made to wear them or to keep them in a certain position. The body and the object become one whole artwork.” After attending various courses at the Vetroricerca Glas & Modern workshop in Bolzano and at the Abate Zanetti glass school in Murano and following work experience with a master glassmaker, Caterina Zucchi opened her own workshop in Livorno, where she designs and creates blown and non-blown Murano glass jewellery with original and contemporary designs. Such as her Comfortzone line of lampworked blown Murano glass rings.
“Gli aspetti che mi affascinano di più dell’accessorio sono il movimento, l’azione, i gesti che devono essere compiuti per indossarlo o per mantenerlo in una determinata posizione. Il coinvolgimento del corpo e dell’oggetto danno vita a un’unica opera”. Dopo gli studi presso il laboratorio Vetroricerca Glas&Modern di Bolzano e nella scuola del vetro Abate Zanetti a Murano e dopo l’esperienza presso la fornace di un maestro vetraio, Caterina Zucchi ha aperto il proprio laboratorio a Livorno, dove progetta e crea gioielli in vetro di Murano sofato e non, dal design originale e contemporaneo. Come gli anelli della linea Comfort zone, in vetro di Murano sofato a lume senza stampi.
FEMALE FACE
Artieri Alabastro | Volterra
Sculpture of a female face with applied brass details and Bardiglio alabaster base designed by Umberto Borgna in 1934-36 for the Cooperativa Artieri dell’Alabastro, still present in their historical archive. Umberto Borgna, whose vision fts fully into the process of Italy’s march towards modernization, is considered to be the “frst alabaster designer”, involved in a close and continuous collaboration with the craftsmen. The artist, who was artistic director of Cooperativa Artieri from 1933, scaled back the preponderance of white and transparent varieties in favour of the chromatic variations present in the Volterra area, characterized by ivory, amber and ash tones.
Scultura di volto femminile con dettagli applicati in ottone e basamento in alabastro bardiglio ideata da Umberto Borgna nel 1934-36 per la Cooperativa Artieri dell’Alabastro, tutt’oggi presente nel loro archivio storico. La visione di Umberto Borgna si inserisce a pieno titolo nel processo di maturazione della modernità italiana e rivendica a più riprese l’essere il ‘Designer dell’alabastro’, necessariamente coinvolto in una stretta e continua collaborazione con gli artieri. L’autore, nonché direttore artistico della Cooperativa Artieri dal 1933, ridimensiona la preponderanza delle varietà bianche e trasparenti in favore delle varianze cromatiche presenti sul territorio volterrano contraddistinte da tonalità avorio, ambrate e cenerine.
MASGALANO
Laura Brocchi | Siena
The Masgalano is the annual prize awarded to the best coordinated and outftted Contrada performing in the historical parade in Siena’s Piazza del Campo before the Palio. That won by the Torre contrada in 2014 is today on display in their museum, which can be visited all year round on request. This trophy, traditionally in silver, is a modern interpretation of early Masgalani, which were in the shape of salvers or trays. The work is by Laura Brocchi, who continues her family tradition as a metalsmith, creating works linked to the history of Siena, from the coats of arms of nobles and the Contradas to bas-reliefs depicting moments of the Palio, as well as fgurative works that reinterpret the great historic and artistic tradition.
È il Masgalano - premio annuale riservato alla miglior Comparsa che sfla in piazza del Campo a Siena prima del Palio - vinto dalla Contrada della Torre nel 2014, oggi esposto nei suoi locali museali, visitabili durante tutto l’anno su richiesta. Questo premio, tradizionalmente in argento, traduce in arte contemporanea le antiche guantiere o vassoi, nelle cui forme erano realizzati i Masgalani antichi. L’opera è di Laura Brocchi, che nella sua bottega continua la tradizione di famiglia, creando lavori legati alla storia senese, dagli stemmi gentilizi e delle Contrade ai bassorilievi rafguranti immagini tratte dalla realtà del Palio, ma anche opere nelle quali la grande tradizione storica e artistica viene riletta e reinterpretata con fgurativo.
MATA AND GRIFONE
Arghillà l’arte delle terre | Reggio Calabria
In 2000, in the Sbarre district of his city, Nicola Tripodi opened his artisan workshop Arghillà l’arte delle terre, where he created his works in terracotta. In the workshop, Nicola Tripodi began the production of artefacts that confrm links with the past and the local area, supporting a cultural project aimed at respecting the memory of artisanal, historical and social traditions with strong, innovative ideas. In this photo: Mata the beautiful Messina native, and Grifone the Saracen prince who fell madly in love with her, are called ‘u giganti ca gigantess’. In reality they are two enormous puppets made of papier-mâché and fabric ‘animated’ from within which perform a courtship dance to the rhythmic sound of drums.
Nel 2000, nel quartiere di Sbarre della sua città, Nicola Tripodi apre la bottega artigiana Arghillà l’arte delle terre, dove crea le sue opere in terracotta. In bottega, Nicola Tripodi avvia la produzione di manufatti che confermano il legame con il passato e il territorio, sostenendo un progetto culturale fnalizzato al rispetto della memoria della tradizione artigiana, storica e sociale con forti spunti innovativi. In questa foto: Mata la bella popolana indigena, e Grifone il principe moro innamorato, entrambi sono chiamati ‘u giganti ca gigantessa’. In realtà sono due enormi fantocci in cartapesta e stoffa ‘animati’ dall’interno che al suono cadenzato di tamburi eseguono una danza di corteggiamento.
ON WITH THE SHOW
EVERYTHING ABOUT THIS YEAR’S INTERNATIONAL HANDICRAFTS EXHIBITION
LO SPETTACOLO HA INIZIO.
TUTTO SULLA NUOVA EDIZIONE DELLA MOSTRA INTERNAZIONALE DELL’ARTIGIANATO
by Maria Pilar LeboleIt’s spring in Florence, and a not to be missed annual event opens its doors at the Fortezza da Basso from 25 April to 1 May to welcome creativity, beauty, innovation and sustainability for an increasingly appealing ‘handmade’ future in step with new tastes and market trends. For 88 years, the International Handicrafts Exhibition, which for some years now has been known to all as MIDA, has been celebrated in Florence, promoted and organized by Firenze Fiera in collaboration with the main institutions and trade associations.
With a packed schedule of events on the calendar and ever new collaborations, it celebrates Florentine, national and international craftsmanship with exhibitions, conferences, workshops and live demonstrations, with the active participation of the global artisan community. Fortezza da Basso welcomes over seventy thousand visitors who enjoy the range of clothing and accessories, furnishing accessories, beauty and well-being, design and innovation, trade press, goldsmiths art, and jewellery exhibited.
This year the Art and Restoration Exhibition takes place in the evocative venues of the Monumental Area with the participation of the Italian Ministry of Culture.
With the contribution of Fondazione CR Firenze, in the Sala della Volta, OMA - Associazione Osservatorio dei Mestieri d’Arte in collaboration with ADI Association for Industrial Design, Tuscany Delegation presents A Journey Through Italy. Craftsmanship and Design, a cognitive itinerary with video installations, design objects and handcrafted artefacts to celebrate the encounter between the elegance of sailing, high quality craftsmanship and innovative design.
In the Cavaniglia pavilion, the Historical Archive of the Tuscany Region, in collaboration with the Maggio Musicale Fiorentino Archive and organizational support by Artex, is staging an event devoted to theatre crafts with the presentation of historical pieces from the Maggio Musicale
L’evento irrinunciabile della primavera forentina apre i battenti alla Fortezza da Basso per accogliere come ogni anno, dal 25 aprile al primo maggio, la creatività, la bellezza, l’innovazione e la sostenibilità per un futuro del ‘fatto a mano’ sempre più attrattivo e al passo con le nuove tendenze del gusto e del mercato. Da 88 anni si celebra a Firenze la Mostra Internazionale dell’Artigianato che da alcuni anni è per tutti MIDA, promossa e organizzata da Firenze Fiera in collaborazione con le principali istituzioni e associazioni di categoria.
Con il suo ricco palinsesto di eventi in calendario e con sempre nuove collaborazioni celebra l’artigianato forentino, nazionale e internazionale con mostre, convegni, workshop e lavorazioni in diretta e la partecipazione attiva della community artigiana globale. La Fortezza da Basso accoglie un pubblico di oltre settantamila visitatori che apprezzano le proposte di abbigliamento e accessori, complementi di arredo, bellezza e benessere, design e innovazione, stampa di settore, orefceria, gioielleria e bigiotteria.
Quest’anno Il Salone dell’Arte e del Restauro si propone nei suggestivi locali dei Quartieri Monumentali con la partecipazione del Ministero della Cultura Italiana.
Con il contributo di Fondazione CR Firenze, nella Sala della Volta, OMA - Osservatorio dei Mestieri d’Arte in collaborazione con ADI Associazione per il Disegno Industriale, Delegazione Toscana presenta Viaggio in Italia. Artigianato e Design: un percorso conoscitivo tra videoinstallazioni e oggetti di design e manifattura artigianale per celebrare l’incontro tra l’eleganza della nautica, l’artigianato di alta qualità e il design innovativo. Nel padiglione Cavaniglia, l’Archivio Storico della Regione Toscana in collaborazione con l’Archivio del Maggio Musicale Fiorentino e il supporto organizzativo di Artex mette in campo un evento dedicato ai mestieri del teatro con la presentazione di pezzi storici dell’Archivio del Maggio Musicale, con particolare riferimento all’esposizione del
from the past editions.
welcomes over seventy thousand visitor.
On this page: some photos of exhibitions curated by OMA in past editions
WITH A PACKED SCHEDULE OF EVENTS ON THE CALENDAR AND EVER NEW COLLABORATIONS, IT CELEBRATES FLORENTINE, NATIONAL AND INTERNATIONAL CRAFTSMANSHIP WITH EXHIBITIONS, CONFERENCES, WORKSHOPS AND LIVE DEMONSTRATIONS
Archive, with particular reference to the 1942 exhibition. Also in the same space, new trends in modern jewellery will be represented by young female designers from the United Arab Emirates, while the high quality of centuries-old ceramic production from Zhejiang province in Southern China can also be admired. Following the success of previous additions, an area entirely devoted to training in the goldsmith’s art has been set up in the Polveriera in collaboration with the LAO School of Goldsmith Arts, with works created by students in the presence of teachers who together give public demonstrations of successful innovative techniques. Ofcina Bardini in Fortezza will again be present. The exhibition set up in the Sala Ottagonale, promoted and organized by Florence City Council and MUS.E, Regional Directorate of Tuscany Museums, Mozzi Bardini Museum and Gallery and University of Florence, in collaboration with MIDA, is devoted to illustrating the union between art, craftsmanship and collecting through some works from the Museum of the same name and a signifcant nucleus of documents, photographs, artefacts and work tools, with particular focus on the manufacturing processes of wooden materials for ornamental artistic artefacts and architectural furnishings. In the large spaces of the Arsenale pavilion, ABITA, “the living today exhibition”, features innovative and functional furnishing, design, technology and interior décor solutions On the ‘taste’ front, the Cooking Show space on the top foor of the Spadolini pavilion curated by Unicoop Firenze features demonstrations and free tastings of the best of Italian cuisine, scheduled for 27, 28 April and 1 May.
1942 all’interno dei padiglioni dedicati a questo tema. Sempre nello stesso spazio, le nuove tendenze del gioiello contemporaneo saranno rappresentate da giovani designer donna provenienti dagli Emirati Arabi, mentre dalla Cina meridionale, dalla provincia dello Zhejiang, si può apprezzare l’alta qualità della produzione secolare di ceramica
Nella Polveriera, forte del successo delle ultime edizioni, in collaborazione con la Scuola le Arti Orafe LAO è allestita un’area interamente dedicata alla formazione orafa con i lavori realizzati dagli studenti alla presenza dei docenti che insieme danno dimostrazione pubblica di tecniche innovative di successo. Torna Ofcina Bardini in Fortezza, la mostra allestita alla Sala Ottagonale, promossa e organizzata dal Comune di Firenze e MUS.E, Direzione Regionale Musei della Toscana, Museo e Galleria Mozzi Bardini e Università degli Studi di Firenze, in collaborazione con MIDA attraverso il dialogo fra alcune opere del Museo omonimo e un signifcativo nucleo di documenti, fotografe, manufatti e strumenti di lavoro con un’attenzione particolare ai processi di lavorazioni dei materiali lignei per manufatti artistici ornamentali e di arredo architettonico. Negli ampi spazi del padiglione Arsenale, sono esposte soluzioni innovative e funzionali in tema di arredamento, design, tecnologie e complementi d’arredo con ABITA, la ‘mostra del vivere oggi’. Sul fronte del ‘gusto’ al piano attico del padiglione Spadolini lo spazio di Show Cooking a cura di Unicoop Firenze con dimostrazioni e degustazione gratuita dell’eccellenza gastronomica italiana, in calendario il 27, 28 aprile e il primo maggio.
18 TH CENTURY FANTASIES
POCHOIR HARLEQUINS AND MASK CHARACTERS BY UMBERTO BRUNELLESCHI ON DISPLAY IN FLORENCE
FANTASIE SUL 700. ARLECCHINI E MASCHERE A POCHOIR DI UMBERTO BRUNELLESCHI IN MOSTRA A FIRENZE
by Lucia ManniniFrom the beginning of the 20th century until the 1930s, pochoir colouring was a very widespread technique, especially in France, in various graphic sectors. It was made in specialized ateliers where artists and craftsmen worked side by side.
After having reproduced the artist’s drawing in print, the composition was analysed and separate stencils in cardboard, zinc or copper were cut for each colour component. Colouring was carried out with extreme precision, with brushes of different shapes and sizes depending on the desired effects. The simplifed shapes, clear outlines and dense layers of colour that characterize pochoir have made it one of the identifying elements of Art Deco. Until spring it will be possible to appreciate the beauty and refnement of pochoir thanks to a selection of works from Giuliano Ercoli’s collection, which augmented the Fondazione CR Firenze art collection following the scholar’s death in February 2023. Made up of over eight
Dall’inizio del Novecento fno agli anni Trenta quella della colorazione a pochoir è stata una tecnica molto diffusa, soprattutto in Francia, in vari settori della grafca. Veniva realizzata in atelier specializzati dove artisti e artigiani lavoravano a fanco. Dopo aver riprodotto a stampa il disegno dell’artista, si analizzava la composizione e si predisponevano delle mascherine, cioè delle lamine sottili (di cartone, zinco o rame) aperte in corrispondenza delle parti da campire. La colorazione avveniva quindi, con estrema precisione, con pennelli di diverse forme e grandezze a seconda degli effetti che si desiderava ottenere. Le forme semplifcate, i contorni netti e i colori densi stesi a piatto che caratterizzano il pochoir ne hanno fatto uno degli elementi identitari dell’Art Déco.
Fino a primavera sarà possibile apprezzare preziosità e rafnatezza del pochoir grazie a una selezione di opere dalla raccolta di Giuliano Ercoli, giunta ad accrescere la collezione d’arte di Fondazione CR Firenze dopo la morte dello studioso,
PAINTER,
hundred objects - including paintings, graphic works, illustrated books, ceramics, glass and furniture - Giuliano Ercoli’s collection refects his interests as an art historian, committed to the rediscovery and re-evaluation of early 20th century arts, and particularly Art Deco. On display in the Fondazione CR headquarters in via Bufalini in Florence, in the room of the Harlequins painted by Gian Domenico Ferretti in the mid-18th century, this frst presentation of the collection focuses on the fgure of Umberto Brunelleschi (1879-1949), one of Giuliano Ercoli’s favour artists. Painter, illustrator, costume designer and set designer, trained in Florence and moved to Paris, he was among the frst and most appreciated interpreters of a refned, elegant technique, not devoid of humour, for which maschere were a favoured subject, often resorting to 18th settings and infuences.
The selected works range from twelve plates from the album Les Masques et les Personnages de la Comédie Italienne (Commedia dell’Arte Masks and Characters), published in Paris in 1914 and which Ercoli defned as “the artist’s masterpiece”, to compositions from the mid-Twenties, which saw the masks as interpreters of a widespread desire for escape in a beguiling eighteenth-century Venice, sensual and melacholy. Amour del Colombine, as seen in the preliminary pencil and tempera sketch and in the pochoir version, allows us to observe and appreciate the two phases of creation and testifes to the collector’s intent to document and study this particular technique.
avvenuta nel febbraio del 2023. Composto da oltre ottocento oggetti - tra dipinti, opere di grafca, libri illustrati, ceramiche, vetri e arredi - il fondo di Giuliano Ercoli è lo specchio dei suoi interessi di storico dell’arte, impegnato nella riscoperta e rivalutazione delle arti di primo Novecento e in particolare del Déco
Allestita nella sede di Fondazione CR in via Bufalini a Firenze , nella sala degli Arlecchini dipinti da Gian Domenico Ferretti a metà Settecento, questa prima presentazione del fondo è incentrata sulla fgura di Umberto Brunelleschi (1879-1949), uno degli artisti maggiormente amati da Giuliano Ercoli. Pittore, illustratore, costumista e scenografo, formatosi a Firenze e trasferitosi a Parigi, fu tra i primi e più apprezzati interpreti di un gusto prezioso ed elegante, non privo d’ironia, che trovò nelle maschere un soggetto privilegiato, ricorrendo spesso ad ambientazioni e suggestioni settecentesche.
ILLUSTRATOR, COSTUME DESIGNER AND SET DESIGNER, UMBERTO BRUNELLESCHI (18791949), TRAINED IN FLORENCE AND THEN MOVED TO PARIS, WAS AMONG THE FIRST AND MOST APPRECIATED INTERPRETERS OF A REFINED, ELEGANT TECHNIUE, NOT DEVOID OF HUMOUR, FOR WHICH MASCHERE WERE A FAVOURED SUBJECT
Le opere selezionate vanno dalle dodici tavole dell’album
Les Masques et les Personnages de la Comédie italienne (Le Maschere e i Personaggi della Commedia italiana), edito a Parigi nel 1914 e che Ercoli ha defnito “il capolavoro dell’artista”, fno alle composizioni di metà anni Venti, che vedono le maschere interpreti di un diffuso desiderio di evasione in una Venezia settecentesca ammaliatrice, fatta di sensualità e malinconia. Amour del Colombine, presente nel disegno preparatorio a matita e tempera e nella versione realizzata a pochoir, consente di osservare e apprezzare le due fasi di realizzazione e testimonia l’intento del collezionista di documentare e studiare questa particolare tecnica.
1. Umberto Brunelleschi, La douce resistance, 1923-1924, pochoir
2. Umberto Brunelleschi, Rosaura, 1914, pochoir
3. Umberto Brunelleschi, Amour de Colombine, 1927, pochoir, detail
FROM THE EARTH TO THE SKY
THE NEW ROOMS OF THE SCIENCE AND TECHNOLOGY
MUSEUM IN FLORENCE
DALLA TERRA AL CIELO.
LE NUOVE SALE DEL MUSEO DELLA FONDAZIONE SCIENZA E TECNICA DI FIRENZE
by Donatella LippiClosed for several decades and now fnally, thanks to recent extensive museography enhancement work supported by the Fondazione CR Firenze - which had already donated the Digistar digital planetarium in 2017 - and much-needed work to remove architectural barriers supported by the Florence City Council, the frst foor of the Science and Technology Museum in Florence is once again accessible with a range of exhibitions and educational workshops designed to increase job opportunities for young people. Today, the gallery leading to the Planetarium, which has in the meantime been equipped with an even more powerful projector, is entirely dedicated to Astronomy. Celestial globes, instruments, books and maps are on display, a path leading to discovery of the magic of celestial vault, which comes alive with stars, planets and constellations in routes designed for children and adults, beginners and experts, locals and visitors. Material once housed in the gallery showcases as a sample of the Museum’s collections, has now returned to its natural home, in the restored rooms on the frst foor. The Natural History Cabinet features a series of collections of minerals, rocks, zoological fnds, fossils, splendid naturalistic models and collections of industrial products from illustrious names
È stato chiuso per diversi lustri e ora fnalmente, grazie a una importante e recente opera di valorizzazione museografca supportata dalla Fondazione CR Firenze - che già nel 2017 aveva donato il Planetario digitale Digistar - e grazie al necessario intervento di abbattimento delle barriere architettoniche sostenuto dal Comune di Firenze, il primo piano del Museo della Fondazione Scienza e Tecnica di Firenze è di nuovo fruibile e si arricchisce dell’offerta espositiva e di percorsi didattici, implementando le opportunità di lavoro per giovani operatori. Oggi, la galleria che conduce al Planetario, nel frattempo dotatosi di un proiettore ancora più potente, è dedicata tutta all’Astronomia: vi sono esposti globi celesti, strumenti, libri e mappe, in un cammino ideale, che conduce a vivere la magia della volta celeste, che si anima di stelle, pianeti e costellazioni in percorsi calibrati per bambini e adulti, neofti ed esperti, forentini e turisti. Il materiale, un tempo ospitato nelle vetrine della galleria come saggio delle raccolte del Museo, è ora tornato nella sua sede naturale, nelle stanze restaurate del primo piano: le collezioni di Storia Naturale esibiscono splendidi modelli naturalistici e serie zoologiche, botaniche, mineralogiche, paleontologiche, merceologiche, a cui sono legati
THE MUSEUM’S NARRATIVE ITINERARY IS SET IN ITALY BETWEEN THE 19 TH AND 20 TH CENTURIES. VISITING THESE ROOMS MEANS EXPERIENCING THE INTERACTION BETWEEN HISTORY AND SCIENCE, THANKS TO EXAMPLES THAT ARE TESTIMONY TO EXPERT TECHNIQUES AND REFINED ART
of producers, preparators, naturalists and collectors.
Originally located in the Technological Museum of the Tuscan Technical Institute, of which the Foundation is the heir, the collections were set up to spread knowledge of natural products and the association between their use and processing with manufactured products and the machinery to produce them, and to illustrate particular aspects of the territory at a time when Tuscany was preparing to experience a season of development in manufacturing, in the second half of the 19th century.
The Museum’s narrative itinerary is set in Italy between the 19th and 20th centuries, when the country also committed itself to increasing the economically strategic sector of applied sciences, focusing on mechanics and physics, electrical engineering and chemistry. From this perspective, when Grand Duke Leopold founded the Institute in 1851, he wanted to offer excellent training to future young manufacturers, industrialists and artisans through exchanges with other countries and interactive teaching, based on the tradition of Tuscan experimentalism.
Visiting these rooms means experiencing the interaction between history and science, with an educational approach thanks to examples that are testimony to expert techniques and refned art, symbols of those ‘arts and crafts’ in which creativity and ingenuity are exalted.
nomi di eccellenza di produttori, preparatori, naturalisti e collezionisti. In origine facevano parte del Museo Tecnologico dell’Istituto Tecnico Toscano, di cui la Fondazione è erede: furono raccolte allo scopo di permettere la conoscenza dei prodotti naturali, privilegiando l’associazione del loro uso e delle loro trasformazioni con i prodotti manifatturieri e le macchine necessarie alle lavorazioni, nell’ottica di favorire la conoscenza del territorio, nel momento in cui la Toscana si apprestava a vivere la stagione dello sviluppo della manifattura, nella seconda metà dell’Ottocento. Il percorso narrativo del Museo ha come cornice l’Italia tra Otto e Novecento, quando anche il nostro Paese si impegnò per incrementare il settore economicamente strategico delle scienze applicate, puntando sulla meccanica e la fsica, sull’elettrotecnica e la chimica. In questa ottica quando il Granduca Leopoldo fondò l’Istituto nel 1851, voleva offrire ai futuri giovani manifattori, industriali e artigiani, una formazione di eccellenza, attraverso gli scambi con gli altri paesi e una didattica interattiva, basata sulla tradizione dello sperimentalismo toscano.
Visitare queste sale consente di far dialogare storia e scienze, valorizzando un approccio formativo che ha le sue testimonianze in esemplari che sono espressione di tecnica esperta e arte rafnata, simboli di quei ‘mestieri d’arte’ in cui si esaltano creatività e ingegno.
The Natural History collection in the renovated rooms on the frst foor feature a series of collections of minerals, rocks, zoological fnds, fossils, splendid naturalistic models and collections of industrial products
PRESERVATION OF FIRE
AN AMAZING JOURNEY THROUGH A LIVING AND LIVELY NEAPOLITAN TRADITION
CUSTODIA DEL FUOCO.
NAPOLI SU MISURA, UN VIAGGIO STUPEFACENTE
NELLA VIVA E VIBRANTE TRADIZIONE PARTENOPEA
by Alberto Cavalli ph. Dario GarofaloComposer Gustav Mahler said that tradition “is not the worship of ashes, but the preservation of fre”. An image that seems to perfectly capture Naples: not only because of its deep bond with a tradition so famous that it has become iconic, but also because of the incandescent and thriving substratum that beats underneath the city’s heart, symbolized by Mount Vesuvius, which covered cities and civilizations in ash, but still testifes to the indomitable energy that makes this wonderful Mediterranean capital palpitate with life. The new Napoli su misura guide, published by Gruppo Editoriale with the collaboration of Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, celebrates exactly this living and lively Neapolitan tradition which is expressed through craftsmanship. Fifty hand-picked ateliers, workshops, artisanal companies which- both in Naples and the wonderful Capri- represent a treasure to be hunted down and a pride to boast about. A treasure: not only for the great value of the materials processed (coral, gems, fne fabrics, top-quality skins, porcelain…) but also because of the human capital that each workshop possesses. Family stories or sto-
In uno suo celebre aforisma, il compositore Gustav Mahler afferma che la tradizione “non è culto delle ceneri, ma custodia del fuoco”. Un’immagine di grande efcacia e pertinenza che sembra adattarsi alla perfezione alla città di Napoli: non solo per il suo rapporto con una tradizione talmente celebre da essere diventata iconica, ma anche per il substrato sulfureo, incandescente, vitale che pulsa sotto il cuore della città, simboleggiato da quel Vesuvio che non ha esitato a ricoprire di cenere città e civiltà, ma che ancora oggi testimonia di un’energia indomita che fa vibrare questa splendida capitale mediterranea.
La nuova guida Napoli su misura, pubblicata da Gruppo Editoriale in collaborazione con la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, celebra proprio questa tradizione napoletana viva e vibrante, che si esprime attraverso il lavoro artigiano. Cinquanta selezionatissimi atelier, botteghe, opifci artigianali che - tra la città e la splendida Capri - rappresentano un tesoro da scoprire e un vanto da comunicare. Un tesoro: non solo per la preziosità dei materiali lavorati (corallo, gemme, tessuti pregiati, pellami sceltissimi, porcellane…) ma anche per il capitale umano che ogni bottega racchiude. Storie di fami-
FIFTY HAND - PICKED ATELIERS, WORKSHOPS, ARTISANAL COMPANIES WHICH - BOTH IN NAPLES
AND THE WONDERFUL CAPRIREPRESENT A TREASURE
TO BE HUNTED DOWN AND A PRIDE TO BOAST ABOUT
ries of courage, or stories of passion: from whatever point of view you choose to look at Napoli su misura’s workshops, you cannot but admire the masters’ deep humaneness, and be amazed, nearly moved, by their talent, which is usually handed down within the workshop by working side by side.
A source of pride: Naples, in fact, is as famous for its works of art, its music, cuisine and natural beauties as it is for its artistic crafts, which still enhance the Neapolitan city’s fabric.
Neapolitan tailors are known all over the world: this guide’s purpose is also to make Neapolitan ceramicists, jewelers, glove-makers, shoemakers, Nativity scene-makers, coral sculptors and all the other artisans we have selected for this book as famous as tailors are. A guide which is not only a useful source of information, but also a source of pride designed to describe the soul of a city which has had to rise from its ashes, but has never stopped fueling its creative fre.
Inspired by the fruitful collaboration between Fondazione Cologni and Gruppo Editoriale, illustrated with the pictures of Dario Garofalo and consistent with the project that the partners have been carrying on with OMA for many years, that is, the description of the world of Italy’s custom-made, this guide was introduced on March 20 at Made in Cloister, an extraordinary Neapolitan foundation devoted to contemporary art and craftsmanship, in order to stress a crucial aspect of it: artistic crafts, tradition and beauty are the real language that still allows us to express ourselves with authenticity.
glia, oppure storie di coraggio, oppure storie di passione: da qualunque punto di vista si guardi alle botteghe di Napoli su misura si resta ammirati di fronte alla profonda umanità dei maestri, e ci si stupisce quasi commossi grazie al loro talento che spesso si tramanda proprio in atelier, fanco a fanco, lavorando. Un vanto: perché se Napoli è celebre per le sue opere d’arte, per la sua musica, per la sua cucina e le sue bellezze naturali, non meno apprezzati sono i mestieri d’arte che ancora impreziosiscono il ftto tessuto urbano della città partenopea. I sarti napoletani sono celebri in tutto il mondo: e anche grazie a questa guida desideriamo fare in modo che una pari visibilità sia data anche ai ceramisti, ai gioiellieri, ai guantai, ai creatori di calzature e di presepi, agli scultori del corallo e a tutti gli altri artigiani che abbiamo selezionato per questo volume. Una guida che non è solo un agile strumento di scoperta, ma anche una fonte di giusto orgoglio per raccontare l’anima di una città che ha conosciuto le sue ceneri, ma che non smette mai di alimentare il suo fuoco creativo. Inscritta nell’ambito di una fertile collaborazione tra Fondazione Cologni e Gruppo Editoriale, illustrata dalle immagini di Dario Garofalo e coerente con il progetto che i partner portano avanti con OMA da molti anni, ovvero il racconto di una Italia su misura tutta da scoprire, questa guida è stata presentata il 20 marzo a Made in Cloister, eccezionale fondazione napoletana dedicata al contemporaneo, proprio per sottolineare in maniera ancora più efcace questo aspetto fondamentale: i mestieri d’arte, la tradizione, la bellezza sono il vero linguaggio che ancora oggi ci fa esprimere con autenticità.
From San Gregorio Armeno’s Nativity scenes to master tailors, Neapolitan gloves, Torre del Greco’s corals and Sorrento’s wood intarsia. And also master luthiers, ceramicists, jewelers, creators of shoes, ties, cuff links and umbrellas, the ‘artisans of fre’ and ‘dolls’ doctors’
EXPERIENCE THE MAGIC
THE CRAFT EXPERIENCES
BY LA GRANDE BELLEZZA - THE DREAM FACTORY
VIVI LA MAGIA.
LE CRAFT EXPERIENCES DEL PROGETTO
LA GRANDE BELLEZZA - THE DREAM FACTORY
by Maria Pilar Lebole ph. Dario GarofaloStarhotels guests who wish to discover a treasure trove of artisanal talent and skill have a new, unmissable opportunity to do so. Through La Grande Bellezza - The Dream Factory project, the guests of the Starhotels Collezione hotels in Rome, Venice, Milan and Florence can purchase the exclusive Craft Experiences to discover master craftsmen and their arts and in some cases attend actual workshops. In Rome you can view the process of creating a made to measure garment in the historic Sartoria Gallo, learn about the art of the jewel in micromosaics in the Sibille studio, or take a journey through the history of the hat by visiting the Antica Manifattura Cappelli archives and workshop. In Venice you can visit costume designer Stefano Nicolao’s atelier, a landmark for the world’s theatres and cinemas, the Ca’ Macana workshop in Dorsoduro, where you can create your carnival mask, and the Fallani artistic silk-screen printing workshop, where you can also create your unique work. In Milan you can admire the handmade wallpaper created by the artists at Fabscarte, or the hand-decorated ceramics at Laboratorio Paravicini. In Florence there is nothing more fascinating than a visit to the Oltrarno district, to the renowned Antico Setifcio Fiorentino with its ancient silk looms, the nearby Bronzetto artisan workshop in Via Romana, or, the Scuola del Cuoio leather school in Piazza Santa Croce, where you can create a small souvenir of these fascinating experiences. Also not to be missed, is an immersion in the ancient art of Florentine commesso or mosaic at Scarpelli Mosaici, near the Duomo.
Gli ospiti Starhotels che desiderano entrare nei templi del saper fare artigianale hanno una nuova imperdibile rosa di opportunità da sperimentare.
Con il progetto La Grande Bellezza - The Dream Factory negli Starhotels Collezione di Roma, Venezia, Milano e Firenze si possono acquistare le esclusive Craft Experiences per scoprire i maestri e i mestieri d’arte e in alcuni casi realizzare dei veri e propri workshop. A Roma si può assistere alla nascita di un esclusivo capo su misura nella storica Sartoria Gallo, di un sorprendente gioiello in micromosaico nello studio delle Sibille, oppure compiere un vero e proprio viaggio nella storia del cappello visitando l’archivio e il laboratorio dell’Antica Manifattura Cappelli. A Venezia si va dall’atelier di Stefano Nicolao, indirizzo di riferimento per i grandi teatri e cinema di tutto il mondo, al laboratorio di maschere veneziane Ca’ Macana in Dorsoduro, da cui uscire con una propria creazione, così come dallo studio di serigrafa artistica Fallani. A Milano si può ammirare l’arte della colorata carta da parati degli artisti di Fabscarte o quella delle ceramiche decorate a mano del Laboratorio Paravicini. A Firenze, niente di più affascinante di una visita in Oltrarno nel rinomato Antico Setifcio Fiorentino, con i suoi telai centenari, nel vicino laboratorio del Bronzetto di via Romana, oppure, nella Scuola del Cuoio in piazza Santa Croce, con la possibilità di realizzare un piccolo ricordo di queste affascinanti esperienze. O ancora, da non perdere, un’immersione nell’antica arte del commesso forentino da Scarpelli Mosaici, a pochi passi dal Duomo.
News, politics, sports, but also moments of everyday life captured with great artistic sensitivity
A CUSTODIAN OF MEMORIES
1924-2024. ONE HUNDRED YEARS OF THE FOTO LOCCHI PHOTOGRAPHER’S STUDIO
CUSTODE DI MEMORIA.
1924-2024. I CENTO ANNI
DELLO STUDIO FOTOGRAFICO FOTO LOCCHI
by Erika Ghilardi ph. courtesy Archivio Foto LocchiThis art and photography studio was established by Tullio Locchi, the Royal Family’s ofcial photographer and a well-known war press photographer who, in 1924, decided to start his own business in the heart of Florence, in Piazza Vittorio Emanuele II, today’s Piazza della Repubblica. The untimely death of the founder, in 1926, did not prevent the business from growing. It was later taken over by Locchi’s collaborators, the Moscato Corcos family, and it was thanks to Silvano Corcos, who became the sole owner in the late 1950s, that Foto Locchi became the city’s ofcial photographer.
The technical and artistic quality of Foto Locchi’s production brought immediate success and the studio was able to employ up to thirty photographers, both employees and collaborators. Apprentices joined the studio usually at a very young age and were trained by expert professionals who took care of their technical training and artistic growth, besides being entrusted with the task of handing down a specifc shooting style which today could be called the ‘Locchi style’: a special and easily recognizable mark passed down from one generation to the next. Photographers were requested to document reality in a creative way and then offer a personal interpretation of it and a personal vision of the world through each shot. A quick and curt shooting style typical of photo-journalism with special focus on capturing and de-
La nascita di questa bottega d’arte e tecnica fotografca si deve a Tullio Locchi, fotografo ufciale della famiglia reale e noto fotoreporter di guerra, che nel 1924 decise di fondare il proprio atelier nel cuore di Firenze, in piazza Vittorio Emanuele II, attuale piazza della Repubblica.
La prematura scomparsa del fondatore, nel 1926, non arrestò la crescita dell’attività, che venne rilevata dai collaboratori di Locchi, la famiglia Moscato Corcos. Fu però grazie a Silvano Corcos, che alla fne degli anni Cinquanta ne diventerà unico proprietario, che Foto Locchi si affermò come vero e proprio fotografo ufciale della città.
La qualità tecnica ed artistica della sua produzione ne decretarono l’immediato successo, tanto che Foto Locchi arrivò a contare fno a trenta fotograf tra dipendenti e collaboratori.
Si entrava ‘a bottega’ spesso giovanissimi e gli apprendisti erano afdati all’insegnamento di esperti maestri capaci di guidarne la formazione tecnica e la crescita artistica, oltre ad avere il compito di tramandare uno specifco stile di ripresa che oggi possiamo defnire ‘stile Locchi’: un’impronta peculiare e prontamente riconoscibile anche nel susseguirsi delle varie generazioni.
All’artista era richiesto di documentare la realtà con sforzo creativo per poi presentarne un’interpretazione personale e consegnare attraverso ogni scatto una propria visione del mondo.
Uno stile di ripresa rapido e asciutto tipico del fotogiornalismo con una particolare attenzio-
THE FOTO LOCCHI ARCHIVES KEEP A CORPUS OF 5 MILLION ORIGINAL NEGATIVES, WHICH DOCUMENT
FLORENCE AND TUSCANY IN THE 20 TH CENTURY WITH AN EXTRAORDINARY ATTENTION NOT ONLY TO FACTS, BUT ALSO TO HUMAN FEELINGS
scribing the human being in action, an expression of 20thcentury-style sensitivity. The safekeeping of this moral and material legacy allowed to put together a huge corpus of pictures, 5 million original negatives, still perfectly preserved and catalogued in the historic Foto Locchi Archives, protected by the Ministry of Culture because of its great value; an extraordinary iconographic heritage which accurately documents every aspect of the 20th-century history of Florence in a way so expressive that viewers are able to relive unforgettable moments in the life of our community over a century.
In the past few years, the Foto Locchi Archives were made accessible to the public thanks to the recent creation of a digital platform, www.fotolocchi.it, allowing free and immediate consultation, and through two important monographic exhibitions held with the collaboration of the Ufzi Galleries and Gruppo Editoriale: Fashion in Florence through the lens of Archivio Foto Locchi and The Elegance of Speed, both housed at Palazzo Pitti in 2017 and in 2018 respectively. Ever since the days of the frst historic location, where people gathered in front of the three outside glass showcases to learn about the daily news, the Foto Locchi shop has been for the Florentines a place of preservation and fruition of collective memory. In the year of its 100th anniversary, this extraordinary and special custodian of historic memories of high artistic and identitarian value will be celebrated with a new important photographic exhibition held with the collaboration of Gruppo Editoriale and the support of Regione Toscana.
ne a carpire e raccontare l’essere umano nel proprio agire, espressione di una sensibilità di stampo novecentesco.
La custodia di questa eredità morale, prima ancora che materiale, ha consentito la costituzione di un gigantesco corpus di immagini, 5 milioni di negativi originali, ancora oggi perfettamente conservati e catalogati all’interno dell’Archivio storico Foto Locchi, protetto per il suo alto valore dal Ministero della Cultura; un eccezionale patrimonio iconografco, che documenta in modo puntuale ogni aspetto della storia di Firenze nel
Novecento attraverso un registro espressivo capace di farci rivivere le emozioni di un secolo di vita della nostra comunità.
Negli ultimi anni l’Archivio Foto Locchi ha potuto svelarsi al pubblico grazie alla creazione di una piattaforma digitale www.fotolocchi.it, che ne permette una libera e immediata consultazione, e attraverso due importanti mostre monografche realizzate in collaborazione con le Gallerie degli Ufzi e Gruppo Editoriale: Fashion in Florence through the lens of Archivio Foto Locchi e The Elegance of Speed, ospitate entrambe a Palazzo Pitti rispettivamente nel 2017 e nel 2018.
Fin dai tempi della storica sede, dove ci si accalcava alle tre grandi bacheche esterne per documentarsi sui fatti quotidiani, la bottega Foto Locchi è stata per i forentini luogo di tutela e fruizione di memoria collettiva. Nell’anno del suo centenario, questa straordinaria e peculiare funzione di custode di storiche testimonianze dall’alto valore artistico quanto identitario verrà festeggiata con una nuova importante mostra fotografca in collaborazione con Gruppo Editoriale e grazie al supporto della Regione Toscana.
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Iitalia-sumisura.it is the portal to embark on a digital journey to discover Italy’s artisanal excellence. A project by OMA - Osservatorio dei Mestieri d’Arte, Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte and Gruppo Editoriale publishing house, which aims to be a permanent observatory on the best workshops and ateliers that carry forward the great heritage of arts and crafts.
italia-sumisura.it è il portale per intraprendere un viaggio digitale alla scoperta delle eccellenze artigiane d’Italia. Un progetto di OMA - Osservatorio dei Mestieri d’Arte, Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e la casa editrice Gruppo Editoriale, che vuol essere un osservatorio permanente sulle migliori botteghe e i migliori atelier che portano avanti il grande patrimonio dei mestieri d’arte.
Perugia
GIUDITTA BROZZETTI
Textiles
In the evocative spaces of the San Francesco delle Donne church, is the textile workshopmuseum headed by Marta Cucchia, greatgranddaughter of Giuditta Brozzetti, who founded the enterprise in 1921.
Nei suggestivi spazi della chiesa di San Francesco delle Donne, il laboratoriomuseo di tessitura guidato da Marta Cucchia, bisnipote di Giuditta Brozzetti, fondatrice dell’attività nel 1921.
Torino
REALE RESTAURI
Glass Restoration
Restoration of valuable chandeliers, such as those in the Palazzo Reale in Turin, aimed at preserving both their functionality and their historicalartistic value.
Interventi di restauro di lampadari di pregio, come quelli di Palazzo Reale di Torino, volti a preservarne la funzionalità e il valore storicoartistico.
Assemini (CA)
WALTER USAI
Ceramics
Sardinian ceramics fnd an original reinterpretation here, in shapes and colours, which become decisive and intense. For designer plates, vases and jugs that tell the story of their origins.
La ceramica sarda trova qui un’originale reinterpretazione, nelle forme e nei colori, che si fanno decisi e intensi. Per piatti, vasi e brocche di design che raccontano le proprie origini.
Este (PD)
ESTE CERAMICHE PORCELLANE
Ceramics
One of the oldest ceramic factories in Europe, acquired in 1955 by Giovanni Battista Giorgini, craftsmanship ambassador in the world. Since 1975, his nephew, Giovanni Battista Fadigati, has been at the helm.
Una delle più antiche manifatture di ceramica d’Europa, acquisita nel 1955 da Giovanni Battista Giorgini, ambasciatore dell’artigianato nel mondo. Dal 1975 alla guida, il nipote, Giovanni Battista Fadigati.
Milano
GALLIA E PETER
Hats
Milan’s most famous millinery shop, founded in 1930 by the grandparents of the current owner, Laura Marelli. Since then countless original and imaginative hats have been created here.
La più famosa modisteria di Milano: fondata nel 1930 dai nonni dell’attuale proprietaria, Laura Marelli. Da allora ha realizzato infniti cappelli, originali e fantasiosi.
Chiavari (GE)
FRATELLI LEVAGGI
Chairs
Since 1963, this family of craftsmen has been producing authentic Chiaveri chairs, which combine extreme lightness, sturdiness and simple, elegant design.
Famiglia di artigiani che dal 1963 si dedica alla realizzazione delle autentiche sedie chiavarine, che uniscono leggerezza, robustezza e un design semplice e elegante.
BERENGO STUDIO 1989
Founded by Adriano Berengo, this renowned Murano furnace is where master glassmakers collaborate with artists such as Ai Weiwei, Tony Cragg and Erwin Wurm.
Fondato da Adriano Berengo, è una rinomata fornace di Murano dove maestri vetrai lavorano in sinergia con grandi artisti come Ai Weiwei, Tony Cragg e Erwin Wurm.
In his wood atelier in the magical setting of the Sassi, Massimo Casiello creates traditional Matera bread stamps and other objects using turning, inlay and sculpture techniques.
Nel suo atelier del legno racchiuso nella magica cornice dei Sassi, Massimo Casiello realizza i timbri del pane tipici di Matera e altri oggetti utilizzando le tecniche della tornitura, intarsio e scultura.
CRISTIANO PIERAZZUOLI
In his workshop in Florence’s Oltrarno district, Cristiano Pierazzuoli, one of the few goldsmiths invited to create sacred jewels for the Vatican, creates works on the cusp between art and jewellery.
Nella sua bottega nell’Oltrarno forentino, Cristiano Pierazzuoli, uno dei pochi oraf che realizza gioielli sacri per il Vaticano, crea opere a confne tra arte e gioielleria.
LA VACCHETTA GRASSA
In a historic palazzo a stone’s throw from Piazza Grande, an artisan leather factory that produces bags, belts and leather accessories according to ancient Modena tradition.
In un palazzo storico a due passi da Piazza Grande, una cuoieria artigiana che produce borse, cinture ed accessori in pelle secondo l’antica tradizione modenese.
LIUTERIA DE BONIS
Among the very few stringed instrument makers that produce the ten-string chitarre battenti (southern Italian folk guitar) in addition to classical guitars. A family tradition, now in its sixth generation with Rosalba.
Tra le pochissime liuterie che oltre alle chitarre classiche producono le chitarre battenti a dieci corde tipiche della Calabria. Una tradizione di famiglia, giunta, con Rosalba, alla sesta generazione.
Sandro Tiberi carries on the tradition that has made Fabriano famous throughout the world, creating various types of paper completely by hand, from the most textured to those suitable for new technologies.
Sandro Tiberi porta avanti la tradizione che ha reso Fabriano famosa nel mondo, realizzando completamente a mano varie tipologia di carta, dalle più materiche a quelle adatte alla nuove tecnologie.
AS IT USED TO BE
LAURA PERI AND HER ENTERPRISE IN MONTEVARCHI, WHERE REARING CHICKENS IS (ALSO) ETHOS AND TRADITION
COME UNA VOLTA. LAURA PERI E LA SUA AZIENDA
A MONTEVARCHI, DOVE ALLEVARE I POLLI
È (ANCHE) CULTURA E TRADIZIONE
by Davide PaoliniWhat a surprise! I felt as if I was dreaming at the sight of chickens (white Valdarnese and black Valdarno), guinea fowl and ducks “grazing” outside in 8 hectares of woods.
A scene from the 1950s/60s which can currently be found in the Montevarchi countryside, thanks to Laura Peri, who realized her dream of reviving the poultry breeds her grandfather used to keep, which were clearly becoming extinct at the beginning of the 2000s. A variety of birds, which also includes pigeons, reared at a related facility which follows the guidelines laid down by Peri herself. Not only free range rearing, very rare to fnd currently in Italy, but Laura, breeder and manager, who created everything from nothing, has developed a complete cycle within the company under her management, which starts from reproduction , inoculation, growth, feeding and slaughter, which takes place on the property, to marketing, reserved for high quality catering businesses and private consumers with a refned palate. Among other things, production can truly be defned as ‘sustainable’ because it is programmed based only on orders, and so without waste. For gourmets, Laura Peri has opened a shop in the historic centre of Montevarchi, where, in addition to poultry meat, there are also excellent products, such as guinea fowl ragù and broth, duck ragù, giblets for crostini, and products made with feathers.
Carramba che sorpresa! Mi è sembrato di sognare alla vista di polli (razza Valdarnese bianca e Valdarno nera), faraone, anatre, ‘pascolare’, all’aperto, in 8 ettari di bosco.
Una scena da anni ’50/60 che si ritrova invece nelle campagne di Montevarchi, grazie a Laura Peri, che ha così realizzato il sogno di recuperare la specie di polli, che aveva il nonno, in evidente estinzione all’inizio degli anni duemila. Una linea di volatili, che conta anche il piccione, allevato presso un’azienda collegata, che segue un disciplinare curato dalla stessa Peri.
Non solo allevamento allo stato brado, assai raro da trovare attualmente in Italia, ma Laura, allevatrice e manager, che ha creato tutto dal nulla, ha strutturato all’interno dell’azienda un ciclo completo, sotto la sua gestione, che parte dalla riproduzione, inoculazione, accrescimento, alimentazione, macellazione che avviene all’interno della proprietà, fno alla commercializzazione, riservata alla ristorazione di alta qualità e ai consumatori privati dal palato ricercato.
Tra l’altro la produzione si può davvero defnire ‘sostenibile’ perché è programmata solo sulle ordinazioni, quindi senza spreco. Per i buongustai Laura Peri ha aperto un negozio nel centro storico di Montevarchi, dove, oltre alle carni dei volatili, sono presenti altresì prodotti eccellenti, quali il ragù e il brodo di faraona, il ragù di anatra, le rigaglie per i crostini, prodotti realizzati con le piume.
Peri is the owner of a farm in
in the Tuscan countryside, where she raises free-range poultry, including the sought-after white and black
Didknyouow...
LO SAPEVI CHE...
French perfumes are famous the world over, but did you know that they were relaunched in France by Catherine de’ Medici? Like many Florentine ladies of the time, the aristocratic daughter of Lorenzo de’ Medici had a passion for heady fragrances. Hence, when she left for Paris in 1533 to marry Henry II of Valois, the future king of France, she took along with her a fragrance created especially for her by the Dominican Friars of Santa Maria Novella. The perfume is still available today. Called Acqua della Regina [the queen’s water], it is the oldest fragrance produced by Ofcina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella.
I profumi francesi sono famosi in tutto il mondo, ma lo sapevi che a reintrodurne l’uso in Francia fu Caterina de’ Medici? Come molte dame forentine dell’epoca, l’aristocratica fglia di Lorenzo de’ Medici amava indossare inebrianti profumi e quando partì per Parigi nel 1533 per le nozze con Enrico II di Valois, futuro re di Francia, portò con sé una fragranza creata appositamente per lei dai Frati Domenicani di Santa Maria Novella. Il profumo esiste ancora oggi e si chiama Acqua della Regina, la fragranza più antica dell’Ofcina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella.