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aiS toScana - ÉcolE dE chamPagnE

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giorgio tESi groUP

giorgio tESi groUP

A classic Champagne cellar designed for remuage (ph. Loming)

INVENTING CHAMPAGNE

L’École de Champagne di AIS Toscana: un percorso di venti lezioni, tra cultura, tecnica e degustazioni con relatore Roberto Bellini Ambassadeur du Champagne Italie AIS Toscana with l’École de Champagne: Roberto Bellini, Ambassadeur du Champagne Italie, conducts a course of twenty lessons, covering culture, technique and tastings

Niente a che fare con la fiction. Lo Champagne non si è mai spacciato per quello che non è, sono altri che hanno tentato un accostamento, però i risultati non sono stati positivi. E c’è pure un perché! Non c’è ChampaIt has nothing to do with fiction. Champagne has never claimed to be something it is not. Others have tried a combination, but the outcome has not been positive. And there is a reason! There is no Champagne if it is not Champagne. The herigne se non è Champagne. Lo Champagne possiede un passato da cui estrarre una storia attraente è seducentemente ammaliante, basta immaginarsi “i paradisi artificiali”, le demi-mondaine e le filles de joie, il mecco del tabarin e il roue. Lo Champagne può raccontare adulteri segreti e fascinosi fasti regali che sfiorano i limbi di pensieri ben piccanti; i messaggi nella bottiglia hanno un’anima letteraria frizzante, con un’esuberanza d’energia che brilla dal XVII secolo. Lo Champagne ha anche altre cose che pos- 20 LESSONS sono essere raccontate, di cui se ne può e deve parlare, accompagnate però da un pro- FOR A UNIQUE blematico paradosso: “parlare di Champagne non è un atto così spontaneo come berlo”. TECHNICAL E questo ‘parlare’ non riguarda solo il suo passato, è iparlare del suo colore, del suo AND TASTING profumo, del suo gusto: è descriverlo per apprezzarlo, è apprezzarlo per comprenderWINE PATH lo. Non si può parlare di Champagne usando le parole del vino fermo, ha bisogno di un linguaggio diverso, e questo va gioiosamente acquisito andando a scuola, all’École de Champagne. Un viaggio che AIS Toscana ha iniziato dal 2006 con Roberto Bellini, il primo a vincere il titolo di Ambassadeur du Champagne d’Italia, era il 2005. Non è stato certo un inventig, è stata una progressione di expertising che ha coinvolto migliaia di sommelier e che ancora oggi continua con un’École de Champagne con un perlage di venti lezioni, tra cultura e tecnica, rigidità di degustazioni e frizzanti frivolezze. Inventig Champagne? No davvero! Lo Champagne s’è inventato da solo! tage of Champagne has an appealing and seductively charming history, just think of “artificial paradises” such as the demi-mondaine and the filles de joie, the mecco of tabarin and the roue. Champagne can reveal secret adulteries and fascinating regal splendours, grazing the limbs of well-spiced thoughts; the essence of the bottle has a sparkling intellectual soul, with an exuberant energy that has been shining since the 17th century. Champagne offers something else that can and should be discussed, but with a paradox: ‘talking about Champagne is not as effortless as drinking it’. And this is not only about its history, but concerns also its colour, its smell, its taste: it is the process of describing it in order to appreciate it and enjoy it to understand it. The terms used to describe still wine are not adequate to talk about Champagne: it requires a different language that should be learned by going to school, to the École de Champagne. AIS Toscana began this journey in 2006 with Roberto Bellini, the first winner of the title of Ambassadeur du Champagne d’Italia, in 2005. It had nothing to do with inventing, but was a progression of expertising that involved thousands of sommeliers and that persists today with an École de Champagne and a perlage of twenty lessons, between culture and technique, strict tastings and bubbly frivolities. Inventing Champagne? No thanks! Champagne invented itself!

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