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Giovanni Busi. Pensiero positivo
Above, a portrait of President Giovanni Busi on the occasion of Chianti Lovers event which is realized with ASCOT contributions
PENSIERO POSITIVO
Incontro con Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti An encounter with Giovanni Busi, president of the Consorzio Vino Chianti
Negli ultimi 3 anni il Chianti è cresciuto. Basti l’esempio dell’annata 2020, quella del Covid, che ha registrato un +2%, cioè 2 milioni di bottiglie in più, con trend in crescita nella grande distribuzione, dove dal 2014 al 2021 si è passati dai 14 ai 22 milioni di bottiglie venute, solo in Italia. Merito, anche, di un Consorzio che ha spinto sui contributi per la ristrutturazione degli impianti e la promozione sui mercati stranieri. Ne parliamo con il Presidente Giovanni Busi. Azioni proattive del Consorzio in questi anni? Una decina di anni fa ci siamo adoperati per far aumentare il contributo a fondo perduto per ettaro, per la ristrutturazione degli impianti. All’epoca si attestava sui 8-9 mila euro. Anni di trattative e battaglie, in sinergia con la Regione Toscana e adesso le aziende hanno a disposizione quasi il doppio. Con l’estirpazione, si aggiungono altri 3 mila euro. Se un’azienda estirpa e ripianta ottiene 19 mila euro. Tutto questo lo ritroviamo nei prodotti, frutto di ristrutturazioni dei vigneti vecchi e di una migliore selezione clonale. I vostri mercati nel mondo tra principali e nuovi? I principali sono Stati Uniti, Canada, Germania, Inghilterra. Stiamo esplorando Asia, Cina, Vietnam, Corea del Sud, e Sud America per aumentare le nostre quote di mercato. Tra questi, Asia e Sud America sono i nostri focus. Che importanza ha il ruolo dei sommelier per il Chianti? Molta. Sono le persone a diretto contatto con il cliente. Avere sommelier consapevoli di cosa stanno servendo e proponendo è fondamentale. Oggi sono figure di alto profilo ed è un bene lavorare a braccetto. Presidente, che annata è stata la 2021 nella denominazione del Chianti? La terribile gelata di aprile ha falcidiato circa il 20% di prodotto (30/50% nelle zone più colpite). Le condizioni meteo durante l’anno sono state buone. Dunque, credo sia una grande annata. Riserva 2019, sarà una bella sorpresa? Sia per i numerosi impianti realizzati che per l’esperienza delle aziende nel lavorare bene le proprie uve, dalla 2017, il trend qualitativo delle Riserve è in crescita e, sì, la 2019 sarà un prodotto molto alto. In the past three years, Chianti has grown. As an example, consider 2020, the year of Covid, which saw an increase of 2%, i.e. 2 million bottles, with a trend to growth in the mass retail sector, up from 14 to 22 million bottles sold in Italy alone between 2014 and 2021. The credit is partly due to a Consortium that has focused its efforts on the redevelopment of vineyards and promotion on foreign markets. We discuss all this with the Consortium’s president, Giovanni Busi. Which proactive measures has the Consortium taken in recent years? A decade or so ago we took action to increase the subsidy per hectare for the redevelopment of vineyards. At that time the rate was around 8 or 9,000 euros. It took years of negotiations and arguments, in conjunction with the Tuscany Region, and today producers are entitled to almost double the amount. If the vines are eradicated, there’s an extra 3,000 euros. So if a grower clears the vineyard and replants, they receive 19,000 euros. And that all goes into the product, the result of redeveloping old vineyards and improved clonal selection. Which are your main and new world markets? Our main markets are the United States, Canada, Germany and the UK. We’re looking into Asia, China, Vietnam, South Korea and South America to increase our market share. Of these, our focus is on Asia and South America. How important is the sommelier for Chianti? Extremely important. The sommelier is in direct contact with the customer. It’s essential that they have a good knowledge of what they’re offering and serving. Today the sommelier is a high-profile figure, and it’s good to work side by side. Tell us, what was the 2021 vintage like in relation to Chianti? The disastrous freeze in April knocked out some 20% of production (30-50% in the worst-affected areas). The weather conditions were good for the rest of the year. So I think it’s a great vintage. Will the 2019 Riserva be a wonderful surprise? Due to both the extensive replanting carried out and the producers’ experience in processing their grapes successfully, the quality of Riserva wines has been increasing since 2017; so yes, the 2019 will be an exceptional product.