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ph. Barbara Zanon
La coupole 2011:pagina la cupole 27/04/11 14:46 Pagina 1
Dal 1976 i negozi La Coupole sono sinonimo di eleganza. Per uomo e donna, le boutique, nate dalla
passione dei coniugi D’Ambrosio, sono concepite come una sintesi tra lusso e ricerca, per offrire ai propri clienti, tra cui molte star internazionali, brand esclusivi e prestigiosi. Situati nella via centro
nevralgico della moda sponde della laguna, sono un chiaro punto di riferimento in termini di moda. E t rsulle o Kenzo Allegri Blugirl Repetto Arfango Iceberg J Brand Z a g l Agnona i a n i Allegri Arfango Armani Collezioni Blugirl Blumarine Brunello P l e i n Cucinelli S u d Cortigiani Drome DSquared Etro Frankie Morello M Missoni DSquared Ferrè Gold Bunny Guardiani Iceberg J Brand Kenzo T a g l i aGianfranco tore T o y WMavina a t c h Pellicce Normaluisa Pauric Sweeney PelleA Philip Model C o r t i g i a Sud n i Red Valentino Repetto Scervino Street Simonetta Ravizza Plein N o r m a l u i s a Tagliatore Toy Watch Versace Collect Zagliani G o l d Stuart B u n nWeitzman y D r o m e P e l l e A G u a r d i a n i P h i l i p M o d e l R e d Va l e n t i n o open on sunday Scer vino Street Venezia Pauric Sweeney S.Marco Calle Larga XXII marzo 2366 - tel. 041 5224243 - uomo Frankie Morello M a v i n a P e l S.Marco l i c c -e Calle Larga XXII marzo 2414 - tel. 041 2960555 - donna Padova S t u a r t We i t z m a n G i a n f r a n c o F e r r è via S. Fermo 61 - tel. 049 8754105 A r m a n i C o l l e z i o n i S i m o n e t t a R a v i z z a B r u n e l l o C u c i n e l l i
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winter in this issue
COVER STORY George Clooney Scelgo le mie storie I choose my stories by Giovanni Bogani
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save as Venice exhibition 38 Veneto exhibition 40 Music & Theatre 41 Pop 42 Book 43 Food 36
people Michele Gervasuti Il mio ragazzo veneziano My venetian guy by Francesca Lombardi 26 Yaya Coin Il sociale è anche glam Social work is glamorous too by Federica Repetto 28 Setrak Tokatzian La laguna in un gioiello The lagoon in a jewel 30 Carlo “Bobo” Ivancich de La Torriente Dolce Vita a Venezia La Dolce Vita in Venice by Federica Repetto 32 Alessandra Zoppi Un grande amore A great love 34 Alessandra De Respinis Gastaldi Da un filetto di acciuga From an anchovy filet 24
movie, theatre & music Emanuele Crialese Ci vuole coraggio You need courage by Giovanni Bogani
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carnival Dance Tradizione fiabesca Tradition fairytale by Cesare Cunaccia 110 Costume Dream Carnival by Marta Innocenti Ciulli 116 Theatre Ti conosco mascherina You can’t fool me, little mask! by Lorenzo Cotrozzi 66
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Fashion It object Fashion Soul sista… by Marta Innocenti Ciulli Jewels Appuntamento con il destino A date with Destiny Shopping Ultra glam by Marta Innocenti Ciulli
what’s cool Trend 104 Bags 105 shoes 106 Trend 107 Snow 109 Man 103
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winter in this issue
art, design & culture Cicisbei Servizio in camera Room service by Luciana Boccardi 124 Descendants Anonimo veneziano The Unknown venetian by Domenico Savini 126 La Fenice Si alzi il sipario The curtain rises by Teresa Favi 132 Palazzo Ducale San Marco, Cleopatra e Marco Antonio San Marco, Cleopatra and Marc Antony by Francesca Lombardi 136 Philip Rylands Oltre questo secolo Beyond this century by Federica Repetto 140 Il Simbolismo in Italia L’inconscio si fa arte The Unconscious Makes Art by Mila Montagni 160 Events Sulla scena mondiale On the world scene 120
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itineraries San Marco Venezia inizia qui Venice begins here by Matteo Corvino
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Suite
Le stanze segrete
Secret rooms
Special CORTINA
145 Life
La regina delle nevi
The queen of snow by Barbara Carrer
152
Interviews
Il meglio di... Cortina
The best of‌ Cortina by Barbara Carrer
food & wine
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Ombre
Cicchetti & Ombre
Cicchetti & Ombre by Federica Repetto
shot on site
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Guide
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Eating in Venice
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TrIMESTRALE di Moda, eventi e lifestyle publisher
FM publishing srl Gianluca Fontani, Luca Gori, Ori Kafri, Alex Vittorio Lana, Matteo Parigi Bini t
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editor in chief
Matteo Parigi Bini fashion director
Marta Innocenti Ciulli co-editor Guido Parigi Bini managing editor
Teresa Favi, Francesca Lombardi editor
Sabrina Bozzoni, Matteo Grazzini, Alessandra Lucarelli, Mila Montagni venezia correspondent
Federica Repetto contributors
Luciana Boccardi, Giovanni Bogani, Barbara Carrer, Matteo Corvino, Lorenzo Cotrozzi Cesare Maria Cunaccia, Domenico Savini photographers
Michele Crosela, Federica Fiori, Dario Garofalo, Giuseppe Ghedina, Massimo Listri, Fabio Lovino, New Press Photo, Giovanni Presutti, Niccolò Rastrelli, Martin Schoeller (cover), Manuel Silvestri, Baraba Zanon, Stefano Zardini art editors
Chiara Bini, Alessandro Patrizi translations
Tessa Conticelli, The Florentine, Annalisa Villoresi advertising and marketing director
Alex Vittorio Lana advertising
Michela Di Franco, Ilaria Marini, Alessandra Nardelli editorial office
via Piero della Francesca, 2 - 59100 Prato - Italy ph +39.0574.730203 fax +39.0574.730204 - redazione@gruppoeditoriale.com branch
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Registrazione Tribunale di Prato - n° 6/2011 del 2.8.2011 Spedizione in abbonamento postale 45% art. 2, lettera b – legge 662/96 – Filiale di Firenze - Contiene IP stampa
Baroni & Gori - Prato (Symbol Freelife Gloss Premium White Paper) Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
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contributors
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Marco Bazzini. Critico e storico d’arte, ha svolto attività didattica in università e corsi post – universitari. Dopo aver curato numerose mostre per gallerie e musei, dal 2007 è direttore del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci. Marco Bazzini. Critic and art historian, he has taught university and post-university courses. He curated many exhibitions for art galleries and museums. He has been director of the Luigi Pecci Center for Contemporary Art since 2007. Luciana Boccardi Crovato, esperta di costume e moda, autrice di saggi, ha iniziato la carriera giornalistica dopo l’assegnazione del Premio Letterario “Mentasti” consegnatole da George Simenon. Collabora con quotidiani e periodici, è ospite di talk show televisivi, moderatrice di convegni e dibattiti. Vive a Venezia, la città dov’è nata. Fashion and society expert, she started her career in journalism after having been awarded the Mentasti Literary Prize by Georges Simenon. She works with newspapers and magazines, she takes part in TV talk shows and serves as chairwoman of conferences. She lives in Venice. Giovanni Bogani, giornalista, scrive dai festival di Berlino, Cannes, Venezia e Roma per il quotidiano La Nazione e per i siti web www.affaritaliani.it e www.cinecitta.it. Ha collaborato con le riviste italo/americane Us Italia e ItalyAmerica. Giovanni Bogani, a journalist, he writes about the cinema festivals of Berlin, Cannes, Venice and Rome for the newspaper La Nazione and for websites www.affaritaliani.it and www.cinecitta.it. He has collaborated with the Italian-American magazines “US Italia” and “ItalyAmerica”americane Us Italia e ItalyAmerica. Matteo Corvino, veneziano. Architetto di interni, attore, regista e organizzatore di eventi. Fra i suoi eventi più importanti il private party «Millennium» per il passaggio all’anno 2000, tenutosi al Grand Trianon della Reggia di Versailles. Matteo Corvino, a Venetian interior design architect, he is an event organizer for cultural institutions and private societies. Among his most important events we remember the “Millennium” for the passage towards the year 2000, at the Grand Trianon of Chateau de Versailles. Cesare Maria Cunaccia, giornalista, critico, docente e curatore si occupa prevalentemente di arte, antiquariato e costume. Collabora regolarmente con prestigiosi magazine italiani e stranieri quali Vogue Italia, AD, Style e quotidiani come Libero e Milano Finanza. Cesare Maria Cunaccia. Journalist, critic, teacher and curator, he mostly deals with art, antiques and social issues. He collaborates with prestigious Italian and foreign magazines such as Vogue Italia, AD Italia, and newspapers like Libero and Milano Finanza. Eva Desiderio, romana ma ormai fiorentinissima, caporedattore di Quotidiano Nazionale - La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno - da venti anni inviato di costume e moda nel mondo. Conosce molto bene Firenze e i suoi protagonisti. Eva Desiderio. Born in Rome, but now totally Florentine, is managing editor of Quotidiano Nazionale - La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno - she has been a fashion correspondent for the last twenty years. She knows Florence and its protagonists very well.
ph. Oliviero Toscani
contributors
Marta Innocenti Ciulli, 38 anni di moda, di cui 20 passati come direttore di testate internazionali con un unico soggetto: moda e tendenze. Un lavoro-passione che le ha corrisposto profondamente. Ama i suoi figli, la casa e il lavoro, la fotografia, il cinema. Marta Innocenti Ciulli, 38 four years in the fashion business, of which twenty spent as editor in chief of international magazines specialized in fashion and trends. A job and a passion just right for her. She loves her children, home, job, photography and movies. Felice Limosani. Creative director. Artista con installazioni per l’Unesco, Triennale di Milano, Mies Van der Rohe Pavilion di Barcellona, Sketch Gallery, Accademia di Francia. Video Artista premiato al 63° Festival del Cinema di Cannes. Digital Storyteller per il Future Concept Lab del sociologo Francesco Morace. Felice Limosani. Creative director. The artist with installations for UNESCO, Triennale di Milano, Mies Van der Rohe Pavilion, Sketch Gallery, Accademia di Francia, Artist Video awarded at the 63rd Cannes Film Festival, Digital Storyteller for the Future Concept Lab of sociologist Francesco Morace.
Massimo Listri, fotografo, vive a Firenze, collabora con continuità alle riviste AD e Fmr e con frequenza a molti periodici stranieri, tra cui Connaissance des Arts e L’Eœil. Ha pubblicato oltre 30 libri di arte e alta architettura. Massimo Listri, photographer, lives in Florence and collaborates with the magazines AD and FMR and frequently with many international magazines such as Connaissance des Arts and L’Eoeil. He has written over thirty art and architecture books.
Il Caffè che guarda al futuro
Gianni Mercatali, esperto di comunicazione, giornalista pubblicista, bon vivant, appassionato di enogastronomia. Osservatore dei comportamenti sociali, coltiva un amore tenace per la cultura nazionalpopolare, in particolare dei mitici anni ‘60. Gianni Mercatali, communication expert, journalist, “bon vivant”, food-and-wine lover. As a social behaviour observer, he cultivates a strong passion for national-popular culture, in particular for the legendary sixties. Federica Repetto, giornalista professionista. Vive e lavora a Venezia, si occupa in particolare di cultura, spettacolo e costume. Scrive su diverse testate, e ha curato la comunicazione per aziende e manifestazioni. Federica Repetto is a professional journalist who lives and works in Venice. She specializes in culture, customs and entertainment and contributes to various publications. She has also been in charge of communications for various companies and events.
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Via Volta, 12 - 35036 - Montegrotto Terme (PD ) Tel. e Fax +39.049.667700 - info@gustotop.it - www.gustotop.it
Domenico Savini, storico delle famiglie fiorentine, esperto di araldica e genealogia, collabora con importanti istituti e con riviste specializzate sulla materia. Tiene periodicamente conferenze sull’argomento. Vive e lavora a Firenze. Domenico Savini, historian and expert in heraldry and genealogy, collaborates with important institutes and specialized magazines. Domenico periodically holds conferences on the subject. He lives and works in Florence.
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Piazza San Marco, 16 30124 Venezia Ph./Fax +39 041524433
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My venetian g
text Francesca Lombardi E’ vero che Grace Jones le ha dedicato questa canzone (My Jamaican Guy) modificando leggermente il titolo? Si, nel periodo della nostra relazione, durante un concerto a Firenze. Ama Venezia, veniva spesso a trovarmi. La sua è una famiglia di artigiani ebanisti. Suo zio un maestro d’ascia. Cosa significa questo patrimonio per lei? Ho cominciato ad andare in laboratorio con mio padre a 5 anni. Devo tanto a lui, nel mio lavoro e come uomo. La sua Fondazione nasce nel 2004, lei racconta da una idea di Isabella Blow… Isa è stata molto più di una grande amica… e un talento straordinario. Mi propose di mettere a disposizione degli artisti il savoir faire del mio laboratorio e quello degli altri maestri veneziani. Abbiamo iniziato nel 2005 con una grande istallazione in vetro di Murano di Joseph Kossuth: 350 bicchieri finemente incisi. Venezia in un luogo. Quale? Il mio quartiere, vicino all’Arsenale. Fino agli Anni 80 un luogo di contrabbandieri, marinai e osterie. Un posto con un fascino da noir ottocentesco. Oggi è stato un po’ ripulito, si è imborghesito.. Il fil rouge della sua vita? Buttarmi a capofitto in ogni occasione che mi si è presentata.
Michele Gervasuti presidente della Gervarsuti Foundation, nata nel 2004 accanto al laboratorio di ebanistica della sua famiglia. Ha una sede anche a Londra Michele Gervasuti is president of the Gervasuti Foundation, created in 2004 next-door to his family’s cabinet-making workshop. He also has a headquarters in London 24 Venezia | made in Veneto
Is it true that Grace Jones dedicated this song to you, slightly modifying its title? Yes, she did—while we were in a relationship, during a concert in Florence. She loves Venice and often came to visit me. You belong to a family of cabinet-maker artisans. Your uncle is an axe master. What does this heritage mean to you? I started going to the workshop with my father when I was 5 years old. I owe him a lot, both in my profession and as a man. He gave me his passion for wood and for the opera. And from him, I inherited that certain dose of irony which proves an important advantage in life. Your Foundation was created in 2004 and, you’ve said that Isabella Blow came up with the idea… Isa was much more than a great friend… and an extraordinary talent. She suggested that I make the savoir faire of my workshop available to artists, as well as allowing them access to those belonging to other Venetian masters. In 2005, we started with a large-scale glass installation in Murano by Joseph Kossuth: it featured 350 finely engraved glasses. If Venice could be embodied into single place, which would it be? My neighborhood, near the Arsenal. Up until the 1980s, it was a district filled with smugglers, sailors and taverns. It’s a place with nineteenth-century noir charm. Today, it’s been cleaned up a bit, becoming more middle class. Your life’s fil rouge? To dive into every opportunity that presents itself, head-first.
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lam g e h c n a è e l Il socia glamorous too k is Social wor
text Federica Repetto E’ considerata tra le donne più glamour di Venezia, che effetto le fa? Non l’ho mai pensato... è un tenero complimento. Grazie. E’ stata tra le prime ad organizzare eventi e tornei di Burraco, per raccogliere fondi da destinare all’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. E’ per me un dovere. Ho sempre, con piacere, voluto essere utile nel mondo del sociale. Un evento che mi ha riempito di emozione è stato il concerto Airc Uto Ughi al Gran Teatro La Fenice. Perché non ha mai pensato di ricoprire degli incarichi istituzionali? Non sono mai stata ambiziosa, non ho mai ambito a ricoprire incarichi di prestigio. Ho sempre voluto dare priorità alla mia famiglia e ai miei affetti. Si dice che dietro un grande uomo ci sia una grande donna... Purtroppo considero questo detto un luogo comune, posso solo affermare che ho cercato di non far mancare a nessuno dei miei cari armonia e serenità. Una domanda personale, come se la cava in cucina? Adoro fare i dolci! Lei ha una barca in legno, si chiama Yaya, quali le emozioni di “andar in giro” per la laguna? La mia bellissima barchetta Yaya mi ha dato la possibilità di conoscere un’altra Venezia.
Yaya Coin, veneziana d’adozione e sposata con Vittorio Coin, vive sul Canal Grande. Aiuta il marito nell’attività di presidenza del Comitato Veneto dell’Airc Yaya Coin, Venetian by adoption, is married to Vittorio Coin. She lives on the Grand Canal. She supports her husband in his duties as President of the Airc’s Veneto Committee 26 Venezia | made in Veneto
You are considered one of the most glamorous women in Venice, how does that make you feel? I’ve never thought about it…it’s a sweet compliment. Thank you. You were among the first women to organize events and ‘Burraco’ tournaments, to raise funds for the Italian Association for Cancer Research. For me, it’s a duty. Happily, I’ve always wanted to be useful to society. Yet, the event that most filled me with excitement and emotion was AIRC’s concert at Gran Teatro La Fenice, starring Uto Ughi. It provided the chance to admire a theater that has regained its ancient splendor and to hear music by a great master. Why have you never thought about taking on important posts? I have never been ambitious and I’ve never aimed at having prestigious roles. I’ve always wanted to give first priority to my family and the people I most care about. They say that behind every great man, there’s a great woman. Unfortunately, I consider this saying a cliché. I can only affirm that I’ve always tried to make an effort so that those dear to me wouldn’t need for anything: especially harmony and serenity. A personal question, are you a good cook? According to our friends, I’m considered one. I love making desserts! You have a wooden boat called ‘Yaya’. How does it feel to ‘traipse around’ the lagoon in this way? My lovely little boat, ‘Yaya’, has given me the opportunity to get to know another side of Venice.
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iello o i g n u n i a n La lagu jewel n in a
The lagoo
text Federica Repetto Parliamo delle sue origini e del legame con Venezia. Le mie origini sono armene, anche se sono nato e cresciuto a Venezia. E’ una città con la quale ho un legame plurisecolare dovuto all’antico insediamento della comunità armena nelle terre della Serenissima. Molti dicono che i suoi gioielli sono “spudoratamente belli e preziosi”... Mi fa piacere che i miei gioielli vengano definiti in modo tale, perché nel crearli ricerco sempre la particolarità e l’unicità dell’oggetto curandone la bellezza e la preziosità. Tecnica orafa ma anche estro creativo. Ritiene che questi possano essere degli elementi vincenti? Senza dubbio sono gli elementi fondamentali che non potrebbero ”non coesitere” in ogni mia creazione. Cosa significa rappresentare beni di lusso? Nel mio settore, specificatamente riguardante i gioielli, significa rappresentare un oggetto che si distingue per la ricerca eccellente della qualità, artigianalità, rarità, unicità e che appartiene a un mondo… quasi inaccessibile. Si è mai ispirato a Venezia per creare un gioiello? Certamente. Mi riesce quasi impossibile il contrario! La magicità di Venezia è insita nella mia vena creativa che esprimo nelle mie realizzazioni.
Nel salotto più esclusivo del mondo, Piazza San Marco, prendono vita i gioielli di Setrak Tokatzian. Nel suo negozio, grandi firme della gioielleria di lusso Jewelry by Setrak Tokatzian comes alive in the most exclusive drawing room in the world, Saint Mark’s Square. In his shop other top brands of luxury jewelry 28 Venezia | made in Veneto
Let’s talk about your origins and your connection to Venice. My roots are Armenian, but I was born and raised in Venice. I have a deep link to La Serenissima due to the fact that there has been an Armenian community here for hundreds of years. Many people say that your jewelry is “shamelessly beautiful and precious.” It makes me happy that my creations are defined in such a way because when I work on them I always try to obtain uniqueness and singularity in pieces that are both precious and beautiful. So, you’re a skilled goldsmith with creative flair. Are these the talents that it takes to succeed? Unquestionably, these are vital elements that need to coexist in each of my creations. What do luxury goods represent for you? In my sector, which is that of jewelry, it means finding an object that stands out for its excellent quality, craftsmanship, rarity, uniqueness and that belongs to a world that is… practically inaccessible. Has Venice ever inspired one of your creations? Naturally! I couldn’t imagine it any other way. The magic of Venice is an inherent part of my creative tendencies, which I express through my work.
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nezia e V a a t i V e c l Do Vita in Venice La Dolce
text Federica Repetto
Lei discende da una delle più illustri famiglie veneziane di armatori e banchieri… I miei antenati accumularono immense ricchezze, comprarono anche Palazzo Ferro Fini che fu trasformato nel Grand Hotel dove fino agli Anni 70 venivano Onassis, Barbara Hutton, la Regina madre d’Inghilterra. Sua zia, Adriana Ivancich, ispirò a Hemingway il celebre romanzo Di là dal fiume e tra gli alberi. Sulla prima copia del libro egli scrisse: “Ad Adriana, che ha ispirato ogni cosa buona di questo libro e niente che non è tale. Con amore. Mister Papa”. Quando si è avvicinato al mondo dell’arte? A dieci anni rimasi affascinato dallo studio di Alfredo Lam, ero anche molto legato a Evelyn Lambert, amica di Peggy Guggenheim. Chi è stato il suo maestro? Senz’altro Gino de Dominicis, una delle figure più importanti del mondo artistico italiano degli ultimi decenni del 900. Altra sua passione è la barca. Lei ha una lancia, una barca d’epoca a bordo del quale porta in giro attori, registi, politici... E’ una barca in legno degli Anni 60, un Celli, ne sono rimaste poche di queste barche. Ne ha una simile il conte Volpi di Misurata. La mia ha, ora, Tra gli amici di Carlo “Bobo” Ivancich de La Torriente registi i suoi anni ed è in cantiere per un restauro. E’ una barca molto comoda e attori di Hollywood che ama portare a spasso per la laguna per Venezia e i miei amici attori e registi che mi fanno visita apprezzano a bordo del suo Celli, una barca in legno degli Anni 60 molto farci un giro.
Bobo’s friends include a group of Hollywood directors and actors that he loves taking around the lagoon aboard his You come from one of the most important Venetian banking and ‘Celli’, a wooden boat from the 1960s shipping families…
Yes, my ancestors accumulated great wealth. They even bought Palazzo Ferro Fini, which was transformed into the Grand Hotel, where Onassis, Barbara Hutton, and the Queen Mother of England stayed in the 1970’s. Your aunt, Adriana Ivancich, inspired Hemingway to write Across the River and Into the Trees. On the first copy of the book he wrote, “To Adriana, who inspired everything that is good in this book and nothing that isn’t. With love. Mister Papa.” When did you get interested in the art world? When I was ten years old, I was fascinated by Alfredo Lam’s studio, and I was also very close with Evelyn Lambert, one of Peggy Guggenheim’s friends. Who was your maestro? Unquestionably, Gino de Dominicis, one of the most important figures in the art world in the late 20th century. paintings in Venice and in New York, including “Bellini,” which is dedicated to the famous cocktail. Your other great passion is boats. You have a launch, a vintage boat that you use to take actors, directors and politics around… It’s a wooden boat from the 60’s, a Celli, of which there are very few nowadays. Count Volpi di Misurata has one. Mine is getting old and it is on dry docks now, being restored. It’s a perfect boat for Venice and my actor and director friends really enjoy going for a ride on it.
30 Venezia | made in Veneto
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re o m a e d n a r g Un ove A great l
La passione per la voga e l’interesse per il vetro di Murano. Alessandra Zoppi di Venezia apprezza non solo la sua storia ma anche le sue tradizioni A passion for rowing and an interest in Murano glass. Venice’s Alessandra Zoppi appreciates her city, both for its history and its traditions
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text Federica Repetto Da non veneziana si è innamorata di questa città e delle sue tradizioni. Venezia è una città bellissima, un concentrato d’arte che non si finisce di conoscere e non ci si stanca mai di guardare e dà sempre nuovi spunti. Da qui la voglia di conoscere la sua storia e le sue tradizioni. Di recente si è appassionata alla voga, perché? Dopo aver rimandato per quasi 20 anni, l’anno scorso ho iniziato a vogare. Ho così scoperto un mondo che mi ha regalato una dimensione nuova della Venezia che tanto amo. Come si chiama la società remiera alla quale è iscritta? Faccio parte della Canottieri Giudecca. Da quante persone è composto il vostro team? Siamo in venti, ci incontriamo almeno due volte alla settimana per vogare e fare programmi per le attività future. Avete in programma delle competizioni? Alcune di noi, campionesse del remo e atlete preparatissime, fanno regate regolarmente. Insieme stiamo preparando il raid per l’anno prossimo. Quale invece il suo rapporto con un’altra tradizione: il vetro di Murano? Grazie a mio marito Alessandro, antiquario e collezionista, ho conosciuto il vetro di Murano. Insieme gestiamo una galleria d’arte, specializzata in vetri di Murano d’epoca e arti decorative legate a Venezia. You’re not Venetian, but you’ve fallen in love with this city and its traditions. Venice is a beautiful city, there’s so much art concentrated in such a small space that you can never see it all, you never get tired of looking at it, and it always gives you new ideas. This is what made me want to get to know the city’s history and its traditions. Recently, you’ve become passionate about rowing. Why? Because I wanted to take part in the Vogalonga race! After putting it off for twenty years, last year I started rowing. I discovered a totally different world that exists in the Venice that I love so much. What is the rowing club you are part of? Is it Canottieri Giudecca? Yes, I am part of Canottieri Giudecca, How many people is your team made of? There are twenty of us and we meet twice a week to row and plan future events. Do you have any upcoming competitions? Some of us, the champion rowers and strong athletes, often do races. Right now we are training for next year’s race. What is your relationship with another of Venice’s great traditions – Murano glass? Thanks to my husband Alessandro, who is an antiques collector. Together we run an art gallery, specialized in antique Murano glass and other Venetian decorative arts.
La vita è ricerca di bellezza, tutto il resto è attesa Life is the search for beauty, all the rest is waiting
( Khalin Gibran )
Via Corsica, 9 - 55042 Forte dei Marmi (Lucca) - Italy Tel. +39 0584 78830 Fax +39 0584 80841 www.villaromaimperiale.com
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ciuga c a i d o t t e l fi Da un vy filet cho
From an an
text Federica Repetto photo Barbara Zanon Creare cicchetti veneziani è diventata ormai una passione. Quando è iniziata questa bella avventura? Tutto è iniziato alla fine degli Anni 60 quando preparavo cicchetti semplici: dal mezzo uovo con l’acciuga, alla mortadella tagliata a spicchi con il peperone .. Quella dell’Enoteca Cantinone Già Schiavi è la storia di una famiglia intera… Sì, i miei figli rappresentano la terza generazione, mio suocero ha aperto il locale alla fine degli anni Quaranta e nel ‘68 è subentrato mio marito Lino. Ma quanti sono i modi per gustare un cicchetto veneziano? Moltissimi, la particolarità del cicchetto è che può essere spuntino, pranzo, merenda e cena! Ha avuto diversi riconoscimenti, come quello del “Bar festival” di Rimini. Qual è la ricetta grazie alla quale ha conquistato il palato della giuria? La prima volta che ho partecipato, ho proposto un cicchetto a base di salsa tartara di tonno, con capperi maionese e acciughe, guarnite con cacao amaro. Ha mai pubblicato un ricettario? Certamente! Si intitola Cichettario, è stato pubblicato nel 2009 da Peliti Associati. Ci sono anche delle belle illustrazioni create da Agostino Nani Bentivoglio d’Aragona. Ha mai dedicato un cicchetto a Venezia? Ancora no… potrebbe essere il prossimo!
Alessandra De Respinis Gastaldi con le sue ricette non teme rivali. Il suo prossimo cicchetto sarà un omaggio alla sua città: Venezia With her recipes, Alessandra De Respinis Gastaldi fears no rivals. Her next ‘cicchetto’ starter will pay tribute to her city: Venice 34 Venezia | made in Veneto
Creating a Venetian “cicchetti” (or snack) has become a passion of yours. How did this exciting adventure start? It all started at the end of the 60’s when I used to make simple cicchetti with half an egg and an anchovy, or a piece of mortadella with a slice of sweet pepper; Your restaurant, Enoteca Cantinone Gia’ Schiavi, represents generations of family history Yes, my children are the third generation. My father-in-law opened the place at the end of the 40’s and in ’68 my husband Lino took over. How should a Venetian cicchetti be eaten? There are so many ways to enjoy them! You can have them for a snack, for lunch, and for dinner! You have won several awards, including “Bar Festival” in Rimini. What’s the recipe for winning over a jury’s palate? The first time I took part I prepared a cicchetto that was made of tuna tartar, with caper mayonnaise and anchovies, sprinkled with bitter cocoa. Have you ever published a book of recipes? Of course! It’s called Cicchettario, and it was published in 2009, by Peliti Associated. There are even wonderful illustrations by Agostino Nani Bentivoglio d’Aragona. Have you ever dedicated a cicchetto to Venice? Not yet… but maybe the next one!
save as venice exhibition
Ritorno all’antico
A return to the ‘ancients’
text Francesca Lombardi Museo del Vetro Murano
Gallerie dell’Accademia
Palazzo Ducale
Lorenzo Lotto
F. Guggenheim
36 Venezia | made in Veneto
Dopo la grandeur della Biennale, Venezia e l’arte continuano il loro sodalizio rivolgendo uno sguardo più attento all’antico Dicembre/Gennaio. Fino 22 gennaio 2012, nella spettacolare Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale, una mostra monumentale illustra i rapporti tra “Venezia e l’Egitto” nel corso di quasi due millenni: dai ritrovamenti archeologici che documentano relazioni in età classica, fino all’apertura del canale di Suez. Dal 16 fino a metà di aprile una grande mostra dedicata alla civiltà armena sarà ospitata - in occasione del V Centenario della stampa a Venezia del primo libro in lingua armena (1512) Lotto and the great Armenian civilization After the grandeur of the Biennale, Venice and art continue their fellowship by taking a careful look at more ancient options December/January Until January 22, 2012, don’t miss a monumental exhibition showcasing the relationship between ‘Venice and Egypt’ over the course of nearly two millennium. This noteworthy show is being hosted in the ‘Sala dello Scrutinio’ at the Doge’s Palace, the emblematic heart of the Serenissima Republic; it spotlights various archeological finds, documenting relations between these two powers from the Classic Age until the opening of the Suez Canal. From January 16 to the end of April, expect a large-scale show dedicated to the Armenian culture that’s designed to commemorate the 500th anniversary of the first Armenian language book printed in Venice (1512). This exhibition will be hosted in some of the city’s most important museum sites, thanks to an itinerary that winds though
- nei più importanti siti museali Italia: il Doppio ritratto di coniugi della città, in un percorso che si e la Madonna col Bambino ed ansnoda dal Museo Correr, al Museo geli. La mostra, promossa dalla Archeologico Nazionale, fino alle Soprintendenza Speciale per il Sale Monumentali della Bibliote- Polo Museale Veneziano, offre un ca Nazionale Marciana. L’evento percorso ricco e composito che veneziano apre ufficialmente le pone in dialogo le due opere, ricelebrazioni giubilari, che trove- spettivamente degli anni Venti ranno svolgimento con un fitto e degli anni Quaranta del 500, programma culturale nella capi- con altri dipinti lotteschi provetale armena Yerevan. Fino al 15 nienti da musei europei e dalla gennaio alla Fondazione Guggen- collezione delle Gallerie dell’Acheim la mostra “Carte Rivelatrici. cademia. Nuovo appuntamento I tesori nascosti della collezione alla Fondazione Guggenheim: Peggy Guggenheim” . In mostra 29 febbraio - 6 maggio ”L’arte tutto l’anno la preziosa Collezione del dopo guerra nella Collezione permanente. Peggy Guggenheim. La mostra Febbraio. Fino al 26 febbraio è accompagnata da un omaggio alle Gallerie dell’Accademia la all’artista americana Ricky Taylor. mostra omaggio a Lorenzo Lotto. Fino al prossimo 22 maggio al Eccezionale il preMuseo di Sant’Apolstito concesso dal lonia, The Dali Unimuseo di San Pieverse una mostra troburgo alle galle- aaa dedicata a Salvador rie veneziane di due Dalí con più di 100 a dipinti raramente - o opere del Maestro aaa mai - prima visti in Egypt, del Surrealismo. of husband and wife Museo Correr and the Lorenzo aa and a Madonna and National Archeological Lotto aaa and Child with angels. The Museum, until reachaaa great exhibition, promoted ing the Monumental the aaaaaa by the Special SuperRooms inside the Mar- Armenian intendent’s Office for ciana National Library. civilization aaaaa Venice’s Museum SysThis Venetian event will officially inaugurate jubilee festivi- tem, offers a rich, composite itinerary ties. It is linked to a packed program that showcases the two works, created calendar in the magnificent Armenian in the 1520s and 1540s respectively. capital Yerevan, a city that UNESCO They are compared and contrasted declared the 2012 world capital for with paintings by Lotti, on loan from books. Until January 15, the Guggen- other European Museums in addition heim Foundation will be hosting the to those in the Accademia Galleries’ show ‘Revelatory Papers. The Peggy permanent collection. From FebruGuggenheim Collection’s Hidden ary 29 to May 6, the Guggenheim Treasures.’ Her precious permanent Foundation will be hosting a new collection is exhibited year-round. exhibition called ‘Post-war art in the February. Peggy Guggenheim Collection’; the Until February 26, Venice’s Accademia show will be flanked by a tribute to Galleries will be hosting a show paying American artist Ricky Taylor. Until tribute to Lorenzo Lotto. It features May 22, the Sant’Apollonia Musean exceptional loan from the Museum um will open its doors to ‘The Dali of Saint Petersburg to the Venetian Universe’, an exhibition dedicated Galleries; the two paintings on loan entirely to Salvatore Dali, featuring have never been seen in Italy before. more than 100 works by the Master There’s an interesting double portrait of Surrealism.
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Oltre Venezia
Out of Venice text Alessandra Lucarelli Simbolismo in Italia
Palazzo del Monte (Padova)
Villa Contarini
Villa Contarini
Museo Palazzo Fortuny della Guardia (Verona)
38 Venezia | made in Veneto
DICEMBRE Inaugurata il 17 la mostra East Zone che vede protagoniste le immagini dei due fratelli greco-veneziani Antonio e Felice Beato, e del vicentino Adolfo Farsari. Tra i protagonisti della nascita del fotogiornalismo e del reportage, i tre artisti fecero scoprire il Giappone e l’Egitto agli Europei e portarono la fotografia nelle terre d’Oriente, partendo dal Veneto. A Villa Contarini, Piazzola sul Brenta, fino al 1 aprile. GENNAIO Al Museo Diocesano di Padova la sesta edizione de I colori del sacro, rassegna internazionale di illustrazione che ha selezionato le espressioni - di 90 artisti provenienti dai DECEMBER It will be opened on the 17th East Zone, the exhibition of the pictures of the two greek-venetian brothers, Antonio and Felice Beato, and of Adolfo Farsar. The three artists played a leading role in the dawn of photojournalism, that is there were the first Italian reporters. Through their work they allowed the European public to discover Japan and Egypt and they brought photography to the Eastern countries from Veneto. At Villa Contarini, Piazzola sul Brenta, through April 1st. JANUARY At the Diocesan Museum in Padova the sixth edition of The Colors of the Sacred. This is the exhibition of the international productions of 90 artists coming from the five continents. These paintings were all inspired by the air. The show will be opened on January 20th until June 3rd. FEBRUARY
cinque continenti - dedicate all’aria. sta con un taglio nuovo e originale. La mostra inaugura il 20 gennaio e Il Divisionismo. La luce del moderno, ripercorre il periodo tra il 1890 e resta in scena fino al 3 giugno. l’indomani della Grande Guerra. FEBBRAIO A cavallo tra Otto e Novecento, APRILE l’inconscio irrompe nell’arte ed è Inaugurata lo scorso novembre, ma la scoperta di un mondo diverso e in programma ancora fino al 9 apriintrigante. Il Simbolismo in Italia è le, la mostra Il Settecento a Verona. l’imperdibile appuntamento di Pa- Tiepolo, Cignaroli, Rotari. La nobiltà lazzo Zabarella, a Padova (fino al 12 della pittura, una grande rassegna febbraio). A partire proprio dal 12 espositiva che vuole approfondire riapre le porte, dopo due anni di re- un momento della civiltà pittorica stauro, lo storico Palazzo del Monte scaligera finora mai indagato. La che sarà visitabile gratuitamente mostra ospita oltre 150 capolafino al 13 marzo. Per l’occasione vori tra dipinti, disegni, stampe una mostra d’eccezione, Il Magni- e documenti provenienti da imfico Cratere e il suo restauro. Antichi portanti musei stranieri e dedica Tesori dal Museo Nazionale di Bel- un’ampia sezione a due artisti grado, provenienti dal Quirinale. veronesi: Pietro Antonio Rotari, A partire dal 25 febbraio a Palazzo definito il pittore della corte rusRoverella di Rovigo, sa, e Giambettino una mostra dedicaCignaroli, fondatore ta a una delle più Gli dell’Accademia di emozionanti stagioni appuntamenti Pittura che porta il aaa dell’arte italiana desuo nome. A Palazzo a culturali da gli ultimi secoli e ora della Gran Guardia, aaaperdere finalmente ripropo- non Verona. At the turn of the quest’inverno the modern covaa 20th century the Cultural ers a period which aaa goes from 1890 and unconscious breaks aaa of the to the time after the into the art and art Events aaaaaa You discovers a differ- Winter Great War. APRIL ent and intriguing Cannot aaaaa Miss world. Symbolism The show, The in Italy is the not-to-be-missed Eighteenth Century in Verona, exhibition at Palazzo Zabarella Tiepolo,Cignaroli, Rotari, the Noin Padova (until February 12th). bility of Painting, was opened last From February 12th the historical November until April 9th. It is a Palazzo del Monte opens its gates show which aims at delving into after a two year renovation. The Verona’s painting scene which visit will be free until March 13th. had never been investigated beOn the occasion the Magnificent fore now. The show gathered Crater and its Restauration, will be more than 150 masterpieces of showed; it’s the ancient vase from painting, sketches, prints and the National Museum of Belgrad, documents coming from imporwhich had been showed at the tant foreign museums and which Quirinale . Starting from Febru- dedicates one large section to ary 25th at Palazzo Roverella in two artists from Verona, namely Rovigo a show is dedicated to Pietro Antonio Rotari, who was one of the most important sea- the painter of the Russian court, son of the Italian art of the last and Giambettino Cignaroli, the centuries, namely Divisionism, founder of the Painting Academy and it is proposed under a new which is named after him. At Paland original light. The light of azzo Gran Guardia in Verona.
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save as music & theatre
Emozioni dal sipario
The Curtain Rises text Teresa Favi Botega Dance Company
Diego Matheuz
Michael Güttler
La Fenice
Il giardino dei Ciliegi Il dolore - Teatro Goldoni
40 Venezia | made in Veneto
GENNAIO Inaugura il 2012, il Concerto di Capodanno al Teatro La Fenice di Venezia, sul podio il neo-direttore Diego Matheuz (dal 29 dicembre al 1° gennaio, quest’ultima data in diretta su Rai Uno alle 11.15). Dall’11 al 15 al Teatro Goldoni di Venezia va in scena L’Avaro di Molière con lo straordinario allestimento contemporaneo di Marco Martinelli. Gli fa seguito dal 18 al 22, Il giardino dei Ciliegi, per la regia di Paolo Magelli. Il 21 si apre la stagione lirica della Fenice (che si conclude il 29 settembre) con Lou Salomé di Giuseppe Sinopoli, opera imponente e unico esperimento teatrale del compositore e direttore JANUARY The 2012 season begins with the New Year’s Concert at Teatro La Fenice di Venezia, with young conductor Diego Matheuz on the podium (from December 29- January 1, with the final concert live on Rai Uno at 11:15). From the 11th to the 15th at the Teatro Goldoni di Venezia, the play L’Avaro by Moliere will be performed under the wonderfully modern direction of Marco Martinelli. From the 18th-22nd The Cherry Orchard, directed by Paolo Magelli, will be performed. On the 21st the opera season begins at the Fenice (which ends on September 29th) with Lou Salome by Giuseppe Sinopoli, an important and experimental theatrical representation by the Venetian composer and conductor, who died at a young age in 2001. On the 21st at the Teatro Comunale di Thiene the Botega Dance Company will perform their
d’orchestra veneziano, scomparso rappresentazione a Venezia dal 10 prematuramente nel 2001. Sempre al 29 febbraio e dal 2 al 4 marzo. il 21 al Teatro Comunale di Thiene Sempre il Malibran ospita invece, protagonista è la danza con Botega il 18 e il 19, un importante appunDance Company e la sua originale tamento della stagione sinfonica: versione di un classico del balletto Water Music di Handel e Le quattro Giselle. Glauco Mari porta invece al stagioni di Antonio Vivaldi. AvveTeatro Comunale di Belluno dal nimento culminante del Carneva21 al 22 lo spettacolo ispirato al le è Il gran ballo in maschera della testo di Leonid Andreev Quello che Cavalchina: la notte del sabato prende gli schiaffi. grasso, 18 febbraio, la platea della FEBBRAIO Fenice si trasforma in un’eleganA Venezia il periodo carnevalesco te sala da ballo per ospitare una coincide con la stagione lirica e festa privata elegante e spettacosinfonica della Fenice che, in par- lare con ospiti internazionali. Il ticolare, mette in scena Così fan 22 ancora a Venezia la Fondazione tutte, dramma giocoso in due atti Levi organizza il IX Concerto per le di Wolfgang Amadeus Mozart, in Sacre Ceneri nella Chiesa di Santa programma nei giorni 16-28 feb- Maria Formosa. Ci spostiamo al braio fino al 3 marzo. Al Teatro al Teatro Filarmonico di Verona dove Malibran ha luogo sabato 25 e domenica la rappresentazioni 26 l’appuntamento è di L’inganno felice, I grandi con l’Elijah di Felix farsa per musica in appuntamenti Mendelssohn diretto aaa un atto di Gioachino dal giovane e talena musica, con Rossini nel bicentuoso Michael Gütaaa e prosa tler. tenario della prima opera Stefano Montanari original version of in aaVeneto a ballet inspired by Major direct the Oraaa Musical, will Giselle. Glauco Mari chestra of the Teatro aaa and La Fenice in Water will direct his inter- Opera aaaaaa events Music by Handel pretation of Quello Prose che prende gli schiaffi in and The Four Seaaaaaa Veneto by Leonid Andreev sons by Antonio Vivat the Teatro Comunale di Bel- aldi. The culminating events of luno from the 21st-22nd. Carnival will be the Gran Ballo in maschera della Cavalchina, a VeneFEBRUARY In Venice, the carnival season tian tradition dating back to the coincides with the opera and 18th and 19th centuries, and reessymphony season at the Fenice: tablished in the 2007, now in its Così Fan Tutte, the playful drama 6th year. The night of Saturday 18 in two acts by Wolfgang Ama- February the Theatre La Fenice deus Mozart will be performed will be transformed into an elfrom 16th-28th February and egant ballroom to host a private again until the 3rd of March. The show with international guests. Teatro al Malibran will present On the 22nd, in Venice, the FonL’inganno felice, a musical farce by dazione Levi will organize the 9th Gioachino Rossini to celebrate Concert for the Sacred Ashes in the the 200th anniversary of its first Chiesa di Santa Maria Formosa. performance in Venice; this will On the 25th and 26th at the Teatro run from February 10-29 and 2-4 Filarmonica di Verona there will March. Also at the Malibran on be Elijah by Felix Mendelssohn, the 18th and 19th, there will be directed by the young and talan important symphony: maestro ented Michael Guttler.
save as pop
Energia d’inverno
Guide to a lively winter R. Gualazzi
Lou Reed
Peter Doherty
Giorgia
Kasabian
text Sabrina Bozzoni DICEMBRE Nella ricca serata del 31 dicembre il Capodanno di Venezia Love2012 farà pulsare i cuori delle due piazze San Marco a Venezia e Ferretto a Mestre: una lunga serie di spettacoli d’intrattenimento musicale Conegliano Veneto; nello spazio della Zoppas Arena gli energici Subsonica saluteranno il nuovo anno con il loro concerto. Fino a maggio 2012 Verona sposa la contemporaneità con il Verona Contemporanea Festival. Un viaggio in quattro tappe che indaga nei mondi della musica contemporanea, Gli appuntamenti si articolano negli spazi della città: December: On the 31st of December the New Year’s Venice Love 2012 festival will fill the piazzas from San Marco in Venice to Ferretto in Mestre: a series of shows and musical entertainment will be heralded with the usual cheers; at midnight the San Marco Kiss will turn into a fireworks show that will fill the night sky. In Conegliano Veneto, in the Zoppas Arena, the energetic Subsonica will welcome in the New Year with their concert. All winter and until May 2012, Verona will embrace all things contemporary with Verona Contemporary Festival. There will be numerous events that investigate the world of contemporary music - sThe events will be held around the city: Teatro Camploy, the Teatro Filarmonico, Sala Maffeiana, Palazzo della Ragione and the Teatro Ristori. www.veronacontemporanea.com January: Venice. The Pop Corn Club will welcome Planet Funk,
il Teatro Camploy, il Teatro Fi- Domenica 12 febbraio al New larmonico, la Sala Maffeiana, il Age Club di Roncade, il conPalazzo della Ragione e il Teatro certo di Peter Doherty. Cantante Ristori. (www.veronacontempo- e musicista inglese, leader dei ranea.com) Babyshambles, e del The LiberGENNAIO tines. Il 18 al Gran Teatro Geox Venezia. Il Pop Corn Club sarà di Padova Il cantautore genovelocation per il concerto dei Pla- se Ivano Fossati. Dopo 40 anni net Funk, quintetto tutto italiano di grande musica un affettuoso dalle sonorità dance elettroni- addio alle scene celebrato con che. Al Teatro La Fenice, uno un nuovo album e un emoziodei maggiori protagonisti della nante tour e il 25, sempre sullo musica contemporanea: Lou stesso palco, i Kasabian, la celeReed, voce storica dei Velvet Un- bre band di Leicester al varco derground il 21, 24, 26, 28 del del quarto album, “Velocirapmese. Il 23 al Teatro Filarmoni- tor”, definito come il disco rock co di Verona Raphael Gualazzi dell’anno. Elio e Le Storie Tese al nuova espressione del giovane Teatro Filarmonico di Verona, new jazz cantautorale italiano per un tour teatrale che li vede miscelato al tipico swing, suo girare tutta la penisola. marchio di fabbriMARZO ca. Il 27 nell’underAl Gran Teatro ground Apparte- Musica, note Geox di Padova il mento Hoffmann di concerto di una aaa energia di Treviso il condelle cantanti itaa pure per certo di Brunori Sas, liane più apprezzaaaa a nuovo FEBBRAIO arrivare te: Giorgia. the all-Italian quin- primavera cian, is the leader of aa tet of electronic Music, the Babyshambles, aaa well dance music. At as well as founder, aaa energy singer, actor and Teatro La Fenice, known aaaaaa get one of the main pro- to composer of the tagonists of contem- to group The Liberaaaaa spring porary music: Lou tines. On the 18th at Reed, the historic voice of Velvet the Gran Teatro Geox in Padua: the Underground will perform on the Genoese songwriter, Ivan Fossati, 21st , 24th , 26th and 28th. Veneto & as part of his farewell tour and to Jazz: the events on the calendar celebrate his new album. On the of the Auditorium San Nicolo’ 25th at the same locale: Kasabian, include the solo piano concern the well known band from Leicesof the very talented Enrico Piera- ter, who have just come out with nunzi on the 21st (details on www. their fourth album, Velociraptor, venetojazz.com) . On the 23rd at which has been defined as the the Teatro Filarmonico di Verona, rock album of the year. Elio e Le Raphael Gualazzi, the new voice Storie Tese will be performing at in jazz swing. On the 27th in the the Teatro Filarmonico in Verona, underground Appartemento Hoff- part of a tour that will take them man in Treviso the band Brunori to many cities in Italy. Sas will perform their own fresh March: At the Gran Teatro Geox new songs. in Padova – Giorgia - one of ItaFebruary: On Sunday the 12th of ly’s most adored singers, whose February at the New Age Club in tour comes on the heels of a Roncade, Peter Doherty will per- new successful album, entitled form. Doherty, an English musi- “Dietro le apparenze.” Venezia | made in Veneto 41
save as book
La miniaturista di Silvia Mazzola storica dell’arte qui al suo esordio narrativo, con questo romanzo ambientato nella Venezia del primo 700 riesce a dipingere a tinte vivide ma storicamente accurate il mondo affascinante e spregiudicato in cui dovrà muoversi la protagonista, Aurora Zanon, donna destinata a diventare la più celebre e ricercata pittrice della laguna. Dopo alcuni anni di attesa è finalmente disponibile la ristampa di Venezia, guida musicale di Carlo Raso. Una guida alla città di Venezia che, attraverso una quarantina di differenti itinerari ci permette di seguire per calli e campielli le orme di grandi musicisti
stemmi e delle vele propri di ciascuna famiglia. Famiglie e soprannomi. Saggio di onomastica chioggiotta dal 1770 al 2010 di Pier Giorgio Tiozzo Gobetto. L’Enciclopedia Storica di Venezia di Giovanni Distefano è l’ideale complemento del precedente volume (Atlante storico di Venezia del medesimo autore), ma perfettamente godibile anche come opera a sé stante, questo volume ci fornisce, in rigoroso ordine alfabetico, un elenco completo e dettagliato dei personaggi e dei luoghi che hanno fatto la storia di
quali Mozart, Donizetti, il giovane Rossini, Wagner (e numerosi altri arrivando fino al 900) raccontandone le impressioni, i sopralluoghi e le vicende. Questo curioso ma interessante volume ci propone un’ampia panoramica dei soprannomi familiari (deti e nomenanse) presenti in tutto il comune di Chioggia dal 700 a oggi. Si tratta di un repertorio ordinato alfabeticamente costituito da oltre 300 voci complessive di cui circa 500 detti, 1500 nomenanse diverse, 600 cognomi e 500 nomignoli personali che viene a offrirci un affresco complessivo della comunità locale, ulteriormente completato dalla rappresentazione degli
Venezia, dalla sua nascita fino ai giorni attuali. Infine Un eroe veneziano, Umberto Klinger ed i suoi aeroplani di Bruno Delisi e Maria Serena Klinger: a distanza di quaran’anni dalla scomparsa di Umberto Klinger esce questo volume che ripercorre la completa vicenda di questa leggendaria figura di aviatore dalla personalità multiforme ed eclettica (fu aviatore, industriale dirigente dell’aviazione civile e infine giornalista) che nel corso della sua vita in più di un’occasione seppe contribuire alla vitalità e al nome della città di Venezia. Si ringrazia la libreria Goldoni a Venezia
Art historian Silvia Mazzola makes her narrative debut with La miniaturista, a novel set in eighteenth-century Venice. The author paints the city with vivid, but historically accurate hues, showcasing the fascinating and unscrupulous world where protagonist Aurora Zanon lives. She is destined to become the most celebrated and refined woman painter of the lagoon. After several years, the much-awaited reprint of Carlo Raso’s Venezia, guida musicale is currently available.
Segreti tra le pagine Secrets between the pages text Andrea Donà
This Venice city guide takes readers through forty different itineraries that allow us to experience its alleys and courtyards, following the footsteps of Mozart, Donizetti, the young Rossini, Wagner (and numerous others, up until the 1900s). This guide spotlights impressions, site surveys and vignettes. A curious, interesting volume, Famiglie e soprannomi. Saggio di onomastica chioggiotta dal 1770 al 2010 was written by Pier Giorgio Tiozzo Gobetto. It proposes a wide-ranging panorama of familiar nicknames (deti and nomenanse) present in the entire Municipality of Chioggia from
the 1700s until today. A wellordered alphabetical study, it also presents 600 surnames and 500 personal pet names. These provide us with an overall fresco showcasing the local community; it’s further enhanced by the depiction of coat-of-arms and sails belonging to each family. L’Enciclopedia Storica di Venezia by Giovanni Distefano is an ideal companion to his previous volume, Atlantico storico di Venezia, yet it’s also perfectly enjoyable as a standalone volume. Strictly in alphabetical order, this book provides a complete detailed list of figures and places that made the history of Venice
from its foundations to modern times. Finally, there’s Un eroe veneziano, Umberto Klinger ed i suoi aeroplani by Bruno Delisi and Maria Serena Klinger, published forty years after the disappearance of an aviator known for his multi-faceted eclectic personality. Klinger was an aviator, industrial manager of civil aviation and finally, a journalist. On more than one occasion throughout the course of his life, he proved capable of contributing to upholding Venice’s vitality and its name. We’d like to thank Venice’s Libreria Goldoni.
save as food
Magnalonga
Magnalonga text Teresa Favi
CocoRadicchio
Prima del Torcolo
Sopressa vicentina
Polenta e salame cotto
Picai del Recioto
GENNAIO 13-22 del mese a Versutta di Casarsa della Delizia (Pn) in occasione dei festeggiamenti del Patrono Sant’Antonio 64^ Sagra di Sant’Antonio a Versutta gnocchi al ragù di S. Antoni, gnocchi ai funghetti, frico (piatto a base di formaggio e patate della tradizione carnica), grigliata (tel. 0434 873911). A tavola con la sopressa dal 14 gennaio al 5 marzo, a Vicenza: protagonista il salame tipico vicentino, la sopressa. Aderiscono all’iniziativa molti ristoranti della zona che giornalmente, per tutto il periodo della durata della sagra, proporranno piatti a base di sopressa vicentina Dop (tel. 0444 994750). Il 17 in piazza di Breganze (Vi) Prima del Torcolato, festa in JANUARY From January 13 to 22, Versutta di Casarsa della Delizia (PN) will be celebrating Saint Anthony, its patron saint, during the 64th annual Sagra di Sant’Antonio. Expect local fare like gnocchi with ‘S. Antonio meat sauce’, gnocchi topped with mushrooms, frico (a dish made with cheese and potatoes that’s typical of the Carnian tradition) and grilled meats (Tel. 0434 873911). A tavola con la sopressa runs from January 14 to March 5, in Vicenza. Sopressa is a typical salami from the Vicenza area (Tel. 0444 994750). On January 17, the main piazza of Breganze (VI) will be hosting Prima del Torcolato, a festival celebrating the extraction of must from raisins (Breganze Torcolato, also known as ‘Pasquale’, is a DOC strong sweet wine made from raisins. Its production is permitted in the Province of Vicenza). On Sunday, January 22, at Montorso
occasione dell’inizio dell’estrazio- dolce tipico locale preparato con ne del mosto dall’uva appassita e sangue di maiale che si può gustare che dal 1995 vanta la primogeni- agli stand allestiti per l’occasione tura tra le feste di piazza italiane con cibi della tradizione contadina, d’impronta squisitamente vinaria come ad esempio pasta e fagioli, (Il Breganze Torcolato, anche detto carne di maiale e dolci tipici. Dal Pasquale, è un vino passito Doc la 28 al 30, a Loncon di Annone Venecui produzione è consentita nella to, Festa della Merla, specialità tipiprovincia di Vicenza). Domenica che, dalla pasta e fasioi, al museto 22 a Villa Da Porto a Montorso coe verze, al saeame cot (pasta e Vicentino (Vi) I picai del Recio- fagioli, testina di maiale con verze, to prima spremitura pubblica del salame cotto ndr.). 27 gennaio - 5 Recioto di Gambellara, cambio di febbraio Festa del Radicchio Rosso di orario quest’anno per la manife- Dosson a Casier (Tv). stazione, che si svolgerà a partire FEBBRAIO dalle 11 nella parte antistante la Tra il 3 febbraio e il 6 marzo, a villa è previsto un pranzo con pro- Treviso, 24esima edizione di Codotti tipici del vicentino gemellati coRadicchio, dedicata al Radicchio con i vini della DOC Gambellara Rosso di Treviso e Variegato di (tel. 0444 444183). 26-27 gennaio Castelfranco IGP, sette ristorane 3-5 febbraio, Cati proporranno alsaleone (Vr) Fiera del cune cene evento. Radicchio di Verona Bionatura - Mostra e Radicchio in Festa. From mercato alimentaaaa Dal 27-29, Breda di zione biologica il 20 countrystyle a Piave (Tv) Sagra del febbraio a Godega S. aaa Baldon dedicata al food Urbano (Tv). Vicentino’s Villa festivals typical sweets. From aa to Da Porto, there’s international January 28 to 30, aaa I picai del Recioto, visitors to Loncon aaa the first public events. di Annone Veneto aaaaaa the won’t want to miss pressing of Recioto Epicenter, di Gambellara. Veneto the Festa della Merla aaaaa Expect a change in where they can scheduling this year: the event sample specialties including pasta e will take place starting 11am in fasioi, museto coe verze (pork sausage front of the villa. Participants can with Savoy cabbage) and saeame cot enjoy a luncheon featuring typical (beans, pasta and pig’s head with products from the Vicenza area, Savoy cabbage and cooked salami). flanked with DOC Gambellara From January 27 to February 5, wines. (For more information: Tel. Casier (TV) will be hosting the 0444 444183). On January 26- Dosson Red Radicchio Festival. 27 and February 3-5, Casaleone FEBRUARY (VR) will be hosting two food fairs, From February 3 to March 6, Verona’s Fiera del Radicchio and Treviso will be gearing up for its Radicchio in Festa. 24th edition of ‘CocoRadicchio’, On January 27-29, Breda di Piave dedicated to Red Radicchio from (TV) will gearing up for the Sagra Treviso and ‘Variegato’ Radicchio del Baldon, dedicated to a local, from Castelfranco IGP. Seven typical dessert prepared with pig’s local restaurants will be proposing blood. It can be enjoyed at one of special dinners linked to the event. many stands featuring traditional Don’t miss ‘Bionatura’, an organic peasant fare, such as pasta e foods fair scheduled for February fagioli (pasta and beans), pork and 20 in Godega S. Urgano (TV). Venezia | made in Veneto 43
it object
Caldoarrmetrò Retro w
vi text Teresa Fa
La sua apoteosi fu negli anni ‘50. Con un anello di volpe intorno al collo sembrava nuovo anche il vecchio cappotto. Un collo di volpe era sufficiente a darti l’illusione di avere un’intera pelliccia addosso. Adesso ritorna colorato e firmato P.a.r.o.s.h. It reached its climax in the 1950s. With a ring of fox fur ‘round the collar, even one’s old coat looked new. A fox fur collar was just the right touch for giving yourself the illusion of wearing a full fur coat. Now, it’s back, colored and signed by P.a.r.o.s.h. Venezia | made in Veneto 47
it object
minilità Nudaemfeinm inity Naked f
2001 - 2011. Per celebrare i 10 anni del suo anello icona Pomellato crea un nuovo Nudo. Dettagli e colori intensi per una femminilità ancora più sinuosa, ma sussurrata e rarefatta. Cool, in perfetta controtenza. 2001 – 2011. To celebrate the ten year anniversary of its iconic ring, Pomellato has created a new Nude. Intense details and colors make for a brand of femininity that’s even more sinuous, though whispered and rare. Cool, in perfect contrast. Venezia | made in Veneto 49
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eoisie g r u o b la e d e ld So balance Bourgeois
Non importa che tu ne abbia già un paio, quelli di Sermoneta non te li dovresti perdere, hanno quel non so che di borghese che va tanto di moda adesso… It doesn’t matter that you already have a pair, you shouldn’t miss those of Sermonetta, the have that certain touch of bourgeois that is currently all the rage… Venezia | made in Veneto 51
Ad un passo da Piazza San Marco e dal Ponte dei Sospiri, il palazzo trecentesco del Doge Dandolo è un capolavoro dell’ospitalità tra i capolavori dell’arte veneziana. LIFE IS A COLLECTION OF EXPERIENCES LET US BE YOUR GUIDE danielihotelvenice.com/it
52 Venezia | made in Veneto
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etropnolitano Neo-m tropolita Neo-me
vi text Teresa Fa
Nate per salire e scendere da aerei, treni, metropolitane, percorrere chilometri di asfalto, visitare gallerie, oltrepassare soglie di alberghi, sostenere aperitivi e light lounch. Nero urbano, grigio strada e tanto rosso-fluo azione. Monsieur by Viktor & Rolf. Created for getting on and off planes, trains and subways. Made for coving miles of asphalt, visiting galleries and crossing the threshold of hotels. Perfect for wearing during cocktails and light lunches. Urban black and street gray with loads of fluo-red action. Monsieur by Viktor & Rolf. Venezia | made in Veneto 53
Assaporate un’incredibile esperienza gastronomica al Ristorante Terrazza Danieli: un viaggio sensoriale attraverso la cucina della Serenissima accompagnato da un’impareggiabile vista sulla laguna dalla Giudecca e il Canal Grande, no all’Isola di San Giorgio e oltre il Lido... LIFE IS A COLLECTION OF EXPERIENCES LET US BE YOUR GUIDE terrazzadanieli.com
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e in bleocca Lo stil te of sty The tas
vi text Teresa Fa Fotografiche ne ci ffi O o ot ph
Croccante-amarognolo si trasforma come una Dafne in delicati accenti melograno. Bello come l’uccello di fuoco. Ma che cos’è? E’ un cespo di Radicchio Rosso. Crunchy bitterness transforms itself like a Daphne with delicate accents of pomegranate. As lovely as a bird of fire. But what is it? It’s a bunch of red radicchio. Venezia | made in Veneto 55
ELOGIO DEL GUSTO
Le tentazioni culinarie di Alberto Fol ispirate alla mostra Elogio del Dubbio di Punta della Dogana. Un’irresistibile selezione di vini italiani per un’esperienza enogastronomica creata ad arte, da degustare sulle nostre terrazze sul Canal Grande. PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI, CONTATTATE IL RISTORANTE LA CUSINA ALLO 041 2400 001 O VISITATE IL SITO WESTINEUROPAREGINAVENICE.COM/IT
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Roberta Camerino Zanga, Lucia Zavagli, Giovanna Salomon, Giannantonio Zanga
Vittorio Coin, Paola Mazzuccato, Giuseppe de’ Martino
Roberto Bossi
Grazia Collavo, Nicoletta Bombassei
Nicolò and Francesca Noto
Raffaella di Montalban, Luciana Bossi
Marilena Corneliani, Gianfranco Zoppas
Donatella Cristiani, Giorgio Donadel Campbell
Charity event. The Westin Europe & the Regina di Venezia host the Italian Association for Cancer Research event
Guido Lembo
Yaya Coin, Giuseppe de’ Martino
Nicolò Noto, Ghilla di Canossa, Vittorio Coin, Serena Serblin, Gianfranco Zoppas, Dino Collavo, Laura De Stefani
Renè Fernando Caovilla Venezia | made in Veneto 57
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Enrico Jesu, Annamaria Ruffini, Jacopo Sinibaldi, Philip Rylands, Tiziana Agostini, Shaul Bassi
Chiara Arceci
At the award - giving event “Turismo È Comunicazione”, upon endar iniziative, there were Nobel Award winners and prestigious scholars
Luca Ginetto
Cristopher Pissarides
Mario Repetto, Luca Caruti, Laura Repetto, Nino Vermicelli, Donatella Caruti
Giorgio Tommaseo, Oretta Rangoni
Aristocratic families and politicians at the opening event for the end of the restorations works on Palazzo Contarini dai Scrigni
Francesca Rocca, Brunoro Serego Alighieri
Ranieri Da Mosto, Mirella Pasquinucci
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Jérôme-François Zieseniss, Cristiano Chiarot, Matteo Corvino
Myung-Whun Chung
Sandra Biasutti, Fabio Cerchiai
Myung-Whun Chung, Giorgio Orsoni
Cristiano Chiarot, Simona Marchini
Enrico Marchi
Gianfranco Zoppas, Vitti Ferria Contin
A concert directed by Myung-Whun Chung and a gala dinner with illustrious guests scheduled for ‘Feniceday 2011’
Fulvio Della Rocca
Bruno Tosi Venezia | made in Veneto 59
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Francesca Rota, Marta Buso, Graziano Arici
Michela Marin, Lorena Silan, Barbara Carrer
Ludovico De Luigi, Maria Grazia Moroni
Gianluca Benelli, Marta Zorio
Luigino Rossi, Roberta Rossi
Paul Naimeh, Rita Naimeh
Lisa Godi, Cristina Gori, Cristiana Bacarelli, Carlotta Lana
Francesca Rota
Lorenzo, Elisabetta Foscari De Medici
Paolo and Monica Bonsembiante 60 Venezia | made in Veneto
Arduino Bertoncello, Orietta Soldo
Il party di benvenuto della rivista Venezia made in Veneto durante l’ultima Mostra del Cinema. All’Hotel Europa Regina, sponsor Bellussi Valdobbiadene
Giovanni Bogani, Teresa Favi, Francesca Lombardi, Matteo Parigi, Alessandra Lucarelli, Marta Innocenti, Federica Repetto
Gabriella and Alessandro Zuin
Francesca and Giovanni Martellozzo
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Sara Cianchetti, Michela Rossi, Roberta Scultz and Serena Coccolini
Alex Lana, Luca Gori, Gianluca Fontani, Ori Kafri and Matteo Parigi Bini
Manuel Vanni, Gianni Mercatali
Matteo Corvino and Daniela Magnani
Paul Naimeh, Enrico Martellozzo, Rita Naimeh
Gabriele Petronio and Sara Tommasi
Monica Mazzei and Umberto Manetti
Emanuele Garosci
We could not miss the Venice Film Festival. A cocktail party to welcome Venezia made in Veneto magazine at Hotel Europa Regina. Sponsor Bellussi Valdobbiadene
Svetlana Ivanova and Marino Folin
Andrea Sulzbacher and Clayton Nocross
Alessandra De Medici, Silvia Benacchio, Giuseppe De Martino, Gabriella Destro, Antonello De Medici
Principe Maurice Venezia | made in Veneto 61
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Stefano Cirri, Veronica Elke, Bianca Barucci, Luigi Salvadori
Rita Cammelli, PaolaPecci, Marco Moretti, Alberto Pecci
Wanni di Filippo and Felice Limosani
Ricardo and Cristina Bacarelli
Elisa Piccini, Lamberto and Eleonora Frescobaldi
Enrico Ciani and Susanna Alberghini
Fabrizio Moretti and Carlo Orsi
Silvia Magni and Silvia Tozzi 62 Venezia | made in Veneto
CarloTognozzi and Claudia Moreni
Within the exclusive walls of the Pitti Palace, cocktails for the Florence presentation of Made in Tuscany. Sponsors: Fratelli Piccini, Edra, Infiniti
Luigi Fragola , James and Louise Ferragamo, Sheila Priory, Sonia Beconcini, David Facchini
Laura and Guido Parigi Bini
Paola Parisi
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Roberto and Mara Lazzarotto, Marco Zanesco
Veronique Beraud, Silvia Zanella, Andrea Petochi
Paolo Siepi and Silvia Guidi
Tessa Bortoluzzi ,Giovanna Bellini
Maurizio Trevisan, Marina Barbon
.Marco and Mariuccia Bortoli
Paolo Siepi, Silvio Guidi, Rossellabotti, Andrea Petocchi,Veronique Beraud, Daniela Gezzi
Tota Fraino, Giorgio Menegazzi.
Barbara Albanese, Luca Sansaro
At the Cafè Florian presentation of the collection “Nudo”, created to celebrate the ring icon of Pomellato
Sara Ferrari and Elena Sorgato
Nicola Callegari, Nicola Sicchieri,Silvia Casini,Valentina de Carlo Venezia | made in Veneto 63
Above: Cavalchina at La Fenice Theater, with Skin. Below: Doges Dance, Palazzo Pisani Moretta 66 Venezia | made in Veneto
venice carnival
a c s e b a fi e n o i z Tradi fairytale ion tradit e Cunaccia
text Cesar Silvestri photo Manuel Sembrano ormai definitivamente consegnati alla storia quei primi anni che segnarono la rinascita del Carnevale veneziano, al debutto degli 80, in cui si ridiede linfa a una tradizione che aveva, specie durante il sontuoso tramonto della Serenissima lungo il Secolo dei Lumi, tanto contribuito alla sua universale mitificazione quale capitale e santuario della festa. La settecentesca Venezia del Longhi, di Canaletto, del Guardi e di Gabriel Bella, quella di Goldoni e dei fratelli Gozzi, il minuetto e il marivaudage della seduzione, ritornavano a manifestarsi attraverso una sorta di superba illusione, un’ivresse collettiva. La stagione, che investiva teatri e teatrini, si snodava ricca di sorprese e highlight internazionali, si susseguivano prime e c’erano balli alla Fenice come accadeva un tempo. Palazzo Pisani Moretta, al calar delle tenebre immancabilmente si illuminava a giorno, all’esterno con decine di fiaccole in facciata ed esplodeva all’interno della luce di mille candele, sui lampadari che scintillavano nel portego. Molte case private si aprivano liberamente per ospitare ogni sera bals masquées, eleganti dinner, concerti e intrattenimenti grandi e piccoli. Un sogno collettivo, una rappresentazione fiabesca e sentita da tutti, che si protraeva fino allo scoccare della mezzanotte di martedì grasso. Oggi il Carnevale attrae tuttora con la sua valenza di metamorfosi e passaggio, è la celebrazione di un egocentrismo speculare , oltre la frontiera dell’identità vagheggiata. Niente più balli privati, ahimé, dissoltisi sotto l’urto dell’assalto del consumo di massa. Molti veneziani lasciano addirittura la città durante il periodo carnevalizio, l’abbandonano risoluti alle congestionanti masse turistiche. Pochi, pochissimi, i rendez-vous che valgano davvero la pena. Si tratta soprattutto di due appuntamenti chiave, It would seem that those bygone years that marked the beginning of a re-birth of the Venetian carnival have quickly become a thing of the past. The revival of an old-time tradition made its debut in the 1980s, when efforts were made to give life blood to a ritual that had significantly contributed to Venice’s mystification as the festival’s capital and sanctuary, especially during the sumptuous twilight years of the Serenissima Republic, during the Age of Enlightenment. Eighteenth-century Venice saw the rise of Longhi, Canaletto, Guardi and Gabriel Bella, and this city of Goldoni and the Gozzi brothers continued to be characterized by the minuet marivaudage of seduction. It provided a superb illusion-of-sorts, matched with pure collective exhilaration. The Carnival season would take theaters and puppet theaters by storm; they would be packed full of surprises and boast international highlights. Many private homes would open their doors nightly while hosting balsmasquées, elegant dinners, concerts and great entertainment events for adults and children. It was a collective dream, a fairy-tale representation that was felt by everyone, and the festivities would continue until the clock struck midnight on Marti Gras. Today, Carnival continues to be uniquely attractive, spotlighting the worthiness of its metamorphosis-like qualities and inimitable landscape. It’s the celebration of mirror-image egocentricity that reaches beyond the edge of yearning identity. There are no more private balls, unfortunately, as the tradition has dissolved under the impact of mass consumption. In fact, many Venetians leave the city during Carnival, resolutely abandoning the congestion of the masses who come to tour. Solely a few scant rendezvous are truly worth the while. We’re talking about two key events, both of which
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Two pictures of theDoges Dance, at the Palazzo Pisani Moretta 68 Venezia | made in Veneto
Above: the dance of Cavalchina at La Fenice Below: the Doges Dance, at the Palazzo Pisani Moretta Venezia | made in Veneto 69
venice carnival
che, entrambi su invito pagante, si svolgono il sabato grasso per due pubblici e finalità totalmente diversi. Il “Ballo del Doge”, divertissement tra Settecento e Erté, che da dieci anni si tiene a Palazzo Pisani Moretta, colma un vuoto venutosi a creare con la scomparsa dei ricevimenti privati e risponde all’esigenza di un immaginario internazionale legato al cliché Venise XVIII siècle. Il “Gran Ballo della Cavalchina”, che va in scena presso l’intero teatro La Fenice, si è affermato invece come un qualcosa che miscela tanti veneziani a una folla di ospiti stranieri, in un’avvolgente cornice prettamente ottocentesca che trascolora after midnight e fino all’alba, nel più favoloso dei disco-club contemporanei. Tradizione recuperata di una magia che contagiò pure Lord Byron nella Venezia della Restaurazione, la “Cavalchina” ripercorre l’epopea di quei masquerade bals con annessi numeri spettacolari ed equestri, che nel XIX secolo trionfavano presso i maggiori teatri d’opera delle capitali europee. Dapprima riproposto sporadicamente, seguendo opere o operette in cartellone, come accadde per il ‘Fledermaus’ straussiano tra fiction e realtà, con il protagonista on stage, il Principe Orlowsky, che invitava dalla platea l’autentica Princess Margaret d’Inghilterra a ballare, o il “Grand Bal de la Belle Epoque” diretto da Pier Luigi Pizzi nel 1985, l’evento si è di recente trasformato in vero e proprio must a cadenza annuale. La “Cavalchina” alla Fenice, oggi in toto sotto l’egida e per la regia di Matteo Corvino, è anche un importante found raising per il teatro veneziano. In occasione del ballo a tema, vengono attribuiti i “Cavalchina Award”, assegnati a personalità che, per talento creativo, interpretativo, artistico e per stile di vita, sono riconosciute per la propria unicità e fama internazionale. Figure nodali della nostra epoca, quali Claudia Cardinale, la sulfurea Skin, Grace Jones, Pierre Cardin, Jean-Michel Jarre, Ornella Vanoni… La data di quest’anno sarà il 18 febbraio. charge admission. Each takes place on the last Saturday before Marti Gras and boasts different objectives, while catering to entirely different target publics. ‘Il ballo del Doge’ or the Doge’s ball’ is a divertissement that combines eighteenth-century flair with Erté. For a whole decade, this event, held in Palazzo Pisani Moretta, has filled the void created by the disappearance of private receptions. It responds to needs fostered by the collective imagination of an international public, that’s linked to the Venise XVIII siècle cliché. The “Gran Ballo della Cavalchina”, held inside La Fenice theater, has proved itself to be an event capable of bringing together myriad Venetians and a crowd of foreign guests, offering a welcoming atmosphere that’s typical of the nineteenth century. It changes color in the evening from after-midnight to dawn, mimicking the most fabulous contemporary disco-club. This tradition was revived, inspired by that brand of magic that successfully influenced Lord Byron during his stay in Venice during its Restoration period; the ‘Cavalchina’ recalls epic deeds of the queimasqueradebals by including numerous spectacular numbers and equestrian events. Today, La Fenice’s ‘Calvalchina’, remains totally under the aegis of director Matteo Corvino; it’s an important fund-raising event that benefits the Venetian theater. During this theme-dance, organizers present the ‘Cavalchina Award’ which is given to top personalities who stand out for their creative talent, whether as performers, artists or people who prove themselves thanks to outstanding life-style choices. These individuals are recognized for their own uniqueness and international fame. Key figures from our era include Claudia Cardinale, Skin, Grace Jones, Pierre Cardin, Jean Michel Jarre and Ornella Vanoni, just to name a few. This year’s event is scheduled for February 18.
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Above: masks in St Mark’s square Below: the horse’s entrance at the dance ofPier Cavalchina Paolo Pasolini at La Fenice (1968) Venezia | made in Veneto 71
Above: a masked party in a Venetian palazzo Below: more masks, at CafĂŠ Florian
More pictures of splendid Venetian masks at CafĂŠ Florian
His third work as director, The Ides of March, was the opening film at the latest Venice International Film Festival
cover story
Scelgo le mie storie I choose my stories text Giovanni Bogani
George Clooney. Sogni, progetti e inedite ricette George Clooney. Dreams, projects and unedited recipes
Ha il sorriso di chi riesce sempre a farla franca. E’ considerato il Cary Grant degli anni Duemila, ma non se ne preoccupa poi troppo. Lo abbiamo incontrato, a Venezia, in occasione della prima di The Ides of March, che uscirà nelle sale italiane il 28 dicembre; un inatteso regalo di Natale per il pubblico italiano dal momento che doveva uscire molto più tardi. Non è la prima volta che Clooney incontra Venezia, nel 1998 fu al Lido con Jennifer Lopez per Out of Sight. A quei tempi per molti era ancora soltanto il dottor Ross di E.R., la fortunata serie televisiva. Ma il suo carisma cominciava a turbare occhi e cuori. Poi fu la volta nel 2003, per il film Prima ti sposo, poi ti rovino dei fratelli Coen, un manifesto antimatrimoniale che sembrava scritto apposta per lui. Nel 2005 fu a Venezia per il suo secondo film da regista, Good Night and Good Luck, un film molto raffinato, in uno stilizzato bianco e nero di altri tempi. Vinse due premi, tra cui quello per la miglior sceneggiatura e in qualche modo, fu il Leone ‘morale’ di quell’anno. Nel 2007 sbarca di nuovo al Lido con un altro film impegnato, Michael Clayton, e basterebbe l’ultima sequenza, in cui non dice una parola, ma guarda nel vuoto pensando a tutto lo schifo che ha visto fino a quel momento, per meritarsi l’Oscar. Torna a Venezia con Burn After Reading, ancora dei fratelli Coen e nel 2009 con L’uomo che fissa le capre. Lo scorso settembre, Clooney ha inaugurato la Mostra del cinema di Venezia con Le idi di marzo, il film che ha interpretato e diretto, tratto dalla commedia teatrale Farraguth North di Beau Willimon, storia della campagna elettorale del candidato democratico interpretato da George Clooney. Signor Clooney, una domanda quasi inevitabile: ha mai pensato di affrontare davvero una carriera politica fuori dallo schermo? No, è una responsabilità che non voglio prendermi. Io, nel mio lavoro, non prendo decisioni che riguardano la vita o la morte di qualcuno. Se faccio un errore, non costerà la vita a centinaia persone. Sono felice di raccontare storie. Ma il potere no, non mi in-
He has the smile of someone who always manages to get away with things. And though he’s considered the Cary Grant of the new Millennium, he doesn’t worry about that too much. We met him in Venice at the premier of The Ides of March which will be released in Italian movie houses on December 28, an unexpected Christmas gift for national audiences, as the film was originally scheduled to be released much later. It’s not the first time that Clooney has come to Venice. In 1998, he was at the Lido with Jennifer Lopez, for the film Out of Sight. For many, at that time, he was still just ‘Dr. Ross’, from the successful TV series, E.R. Still - his charisma had already begun to entice eyes and hearts. Then, he showed up in 2003 with the Coen brothers’ Intolerable Cruelty, an anti-marriage manifesto, that seemed written just for him. He came back to Venice in 2005 with Good Night and Good Luck, the second film he directed. This ultrarefined, stylized black-and-white flick walked away with two awards including Best Screenplay. In one way or another, it was that year’s ‘moral’ Golden Lion. In 2007, Clooney came to the Lido with another engaging film called Michael Clayton; its last wordless scene, where the protagonist looks into space thinking of all the ugliness he had witnessed, would have been enough to merit an Oscar hands down. Later, he returned to Venice with another Coen brothers’ film Burn After Reading and, in 2009, presented The Men Who Stare at Goats. Last September, Clooney inaugurated the Venice Film Festival with The Ides of March, a film where he starred as actor and director. Based on Farraguth North, a play by Beau Willimon, it’s a story surrounding the electoral campaign of a candidate from the Democratic party, played by George Clooney. Mr. Clooney, here’s an almost inevitable question: have you ever truly considered facing a political career off the big screen? No. It’s a responsibility that I don’t want to take on. In my job, I don’t make decisions that influence the life or death of someone. If I make a mistake, it doesn’t cost the lives of hundreds of people. I’m happy to tell stories. But power doesn’t interest me. Directing films, on the other hand, seems to fascinate you more and Venezia | made in Veneto 75
cover story
Some shots of George Clooney in Venice teressa. more. After Good Night and Good Luck and The Ides of March, are Dirigere film, invece, sembra appassionarla sempre di più. Dopo you thinking about anything new? Good Night and Good Luck e The Ides of March, sta pensando a Yes, well, directing is one of the things I truly desire doing. As you get qualcosa di nuovo? older, there are fewer and fewer available roles for an actor and I still Beh sì, è una delle cose che desidero davvero. Quando vai in là con want to continue making movies for a long time. I remember when l’età ci sono sempre meno ruoli a disposizione per un attore, e io I was a kid in Kentucky, my mother would sew clothes for me, and voglio continuare a fare cinema per ancora molto tempo. Mi ricor- I once saw a famous actor on TV who was complaining about how do quando ero ragazzino, in Kentucky, e mia madre cuciva i vestiti hard his life was. And I thought, “look at that ingrate…if you have per me, e io vidi un attore famoso in tv che si lamentava di quanto the good fortune to live out your dream, you’ve got to enjoy it.” There fosse dura la sua vita. E pensai: ‘ma tu guarda che ingrato…’, e are things about our job that are not fun, we all know that, but I also pensai: ‘se hai la fortuna di vivere il tuo sogno, devi godertelo’. Ci know that I’m extremely lucky. I love what I do and will continue to sono cose, nel nostro lavoro, che non sono divertenti, lo sappiamo do it as long as I can. tutti, ma so anche di essere estremamente fortunato. Amo quello Some people have already made mention of an Oscar. How do you che faccio, e continuerò a farlo finché mi sarà possibile. react to that thought? C’è chi ha già parlato di Oscar. Come reagisce a questo pensiero? I express gratitude, because it’s truly an immense source of gratiRingrazio, perché è davvero una grande gratificaziofication. Not just for me, but for the entire group of ne. Non solo per me, ma per tutto il gruppo di gente who worked with me to create the film. A mov‘Sono felice people che ha lavorato con me alla realizzazione del film. ie is never ever the work of a single person. I’m not di raccontare interested in whether I win or lose. I don’t remember Un film non è mai, mai, opera di uno solo. Ma vincere o no, non mi interessa. Io non ricordo chi vince storie. Ma il who wins the Oscars and who doesn’t—and I say that o no gli Oscar, dico sul serio. Eppure di Oscar ne all seriousness. At yet, I’ve also won an Oscar. What potere no, non in ho anche vinto uno. Ma ciò che ricordo, sono i film. I do remember are the movies themselves. And I love mi interessa’ movies that stay in the movie houses for more than a E amo i film che durano in sala più di un weekend. Quello è il mio vero scopo. Non voglio morire e dire ‘I’m happy to weekend. I don’t want to die and say, “Okay, my films ‘okay i miei film hanno aperto con incassi stratosfeas an incredible box-office smashes.” I don’t tell stories. But opened rici’, non voglio essere il tizio più ricco del cimitero. want to be the richest guy in the cemetery. I want to power doesn’t do things that last and that are remembered. Voglio fare cose che durino e si ricordino. interest me’ Your biography on Wikipedia reads, ‘Clooney was Nella sua biografia su Wikipedia, si legge: “Clooney si è infortunato sul set del film Syriana, durante una scena di injured on the movie set of Syriana, during a torture scene. Since tortura. Da allora ha sofferto di attacchi di emicrania...” then, he has suffered from migraine attacks…’ E lui, guardandoti negli occhi, dice: “Non solo. Soffro anche di per- At that, he looked me in the eyes and said: “Not only that, I also suffer dite di memoria…”. from memory losses…”. A Venezia, il suo hotel preferito è il Cipriani che, vista la frequenza In Venice, Clooney’s favorite hotel is the Cipriani and he visits the in questa città, è quasi una seconda casa. city frequently; it’s almost a second home. Signor Clooney sappiamo che ha creato un cocktail insieme a Mr. Clooney, we’ve heard that you’ve created a cocktail with Walter BolWalter Bolzonella, primo barman del Cipriani. Ci svela la ricetta? zonella, the Cipriani’s first barman. Would you tell us its secret recipe? Solo per voi. Ecco la formula de il ‘Buonanotte’: in un bicchiere Exclusively for you. Here’s the formula for ‘Il Buonanotte’. old fashioned, bisogna pestare mezzo lime con buccia, tagliato in Chop half a lime including the peel into small pieces and place them piccoli pezzi, un cucchiaio di zucchero di canna, una striscia di into an old-fashioned glass. Then, crush it with a pestle. Add a spoonbuccia di cetriolo, una rondella di zenzero e 3-4 gocce di angostu- ful of brown sugar and a strip of cucumber peel, a round of ginger ra. Poi pestare bene e aggiungere 50g di vodka e 50g di succo di and 3-4 drops of angostura. Next grind well and add 50 grams of ribes rosso. Completare con ghiaccio a scaglie e servire. Parola di vodka and 50 grams of red current juice. Finally, add crushed ice George. and serve. 76 Venezia | made in Veneto
aaa aa aa George Timothy Clooney, american aaa director, screenwriter actor, aaa producer, was bornin Lexington and aaaMay 6, 1961 on
interview movies
Ci vuole coraggio You need courage
text Giovanni Bogani photo Fabio Lovino
alese, vincitore Emanuele Cri ria all’ultima mio della Giu zia del Gran Pre inema di Vene Mostra del C ry Ju e th of r alese, winne ri C le st ue te an la m E the Grand Prize at al iv st Fe Venice Film 78 Venezia | made in Veneto
Emanuele Crialese, Italian director and screenwriter, was born in Rome on July 26, 1956 by Sicilian parents Venezia | made in Veneto 79
interview movies
I prossimi Oscar verranno assegnati il 26 febbraio 2012. Un Upcoming Oscars will be awarded on February 26, 2012. One mese prima, il 24 gennaio, verranno scelti i cinque film candidati month in advance, on January 24, the Academy will select the five all’Academy Award per il miglior film straniero. E l’Italia ha già films nominated for the Academy Award for ‘Best Foreign Film’. In scelto il “suo” film: è Terraferma di Emanuele Crialese. Un film this context, Italy has already chosen its own winner: Terraferma tutto girato in una minuscola isola della Sicilia, Linosa. Un film by Emanuele Crialese. The entire movie was shot on location on a pieno di mare, di vento, di luce, di dramma. Perché lì, su questo tiny Sicilian island called Linosa. It’s full of the sea, wind, light and scoglio perduto nel Mediterraneo, si incontrano passato, presente drama, as the past, present and future of Europe find a meeting point e futuro dell’Europa. I vecchi pescatori siciliani, i turisti che fingo- on this lost reef in the Mediterranean. Old-time Sicilian fisherman, no di non sapere e non vedere, i migranti che arrivano, disperati, tourists who pretend not to see or a nuoto, di notte, da un buio ignoto, che quasi non si sa cosa know, desperate migrants who swim sia. L’altro mondo. Un film che cerca e raggiunge la semplicito shore, to escape from an unknown tà, scrosta via sovrastrutture e complessità ciniche della società sort of darkness, that remains virtually contemporanea per far risaltare gli elementi base dell’uomo, il unexplainable. It’s like something suo rapporto con l’altro, la natura, le tradizioni. Un po’ puro e from a different world. The movie un po’ spietato, è un mondo in cui le leggi del mare sono in conmakes a successful attempt to flitto con quelle scritte e imposte achieve simplicity, stripping away da chi viene da lontano, da chi the superstructures and cynical non vive in un mare ormai privo complexities of contemporary society. di pesci ma pieno di uomini diSlightly pure and a bit merciless, sperati. Un mondo in contrasto it’s a world in which the laws of fra chi viene dalla terraferma per the sea prove in conflict with those turismo e porta ricchezza e chi written and imposed by people from arriva alla ricerca di una nuova faraway places—by people who do vita, verso un nuovomondo. Ci vonot experience this now fishless sea that’s leva coraggio, per pensare un film full of desperate men. It’s a world of contrast così semplice e così forte. Un film spotlighting those who bring wealth, coming The State’s from the mainland for tourism and those who che ha la potenza visiva del mare, della sua forza cieca; ma che ha arrive on a quest for a novel life, making their response anche l’emozione, il dramma delway toward a new world. to the le vite che incrociano i loro perThis movie possesses the visual strength of continuous the sea as well as its blind power. Yet, at the corsi. Ci voleva coraggio, per pensare un film insieme estetizzante same time, it also represents the emotion tragedy of e appassionato. Emanuele Crialese quel coraggio lo ha avuto. migrants is and drama that characterizes a series of lives Ed è stato premiato, a Venezia, con il Gran premio della giuwhose paths ultimately cross. Courage was ria. Lì, a Venezia, un altro mare. Luminoso, pacificato. Più gla- inadequate necessary to create a film that’s both aesthetic mour. Ma lui è sempre lo stesso. E’ il ragazzo che ha passato mesi and passionate. nell’isola di Linosa a inseguire il sogno di un film che sembrava, a Emanuele Crialese had that courage. And he was recognized for it at un certo punto, non si dovesse neanche realizzare. Venice’s Festival, where he walked away with the Jury’s Grand Prize. “Nell’agosto del 2009 avevo letto un articolo di giornale. Parlava “In August 2009, I read a newspaper article that talked about a boat di una barca rimasta alla deriva per tre settimane. C’erano ottanta left adrift for three weeks. There were eighty people on it and almost persone; quasi tutte sono morte. Solo una donna si era salvata. all of them died. Only one women was able to save herself. I wanted Ho voluto incontrarla - ricorda Crialese -. La sua storia, un po’ to meet her,” Crialese remembers. ‘Her story was slightly modified to trasformata, è diventata la storia del film”. become the film’s story.” Nel suo film, mentre i singoli cittadini hanno degli slanci di Your film spotlights individual citizens showing fits of great grande generosità, chi sembra più indifferente è lo Stato. Che generosity. Meanwhile, its most indifferent protagonist appears non aiuta né gli immigrati né i locali… to be the State, which fails to help both immigrants and La risposta dello Stato alla tragedia continua dei migranti è inade- locals… guata. E’ un segno di enorme inciviltà il fatto di lasciar morire la The State’s response to the continuous tragedy of migrants is gente in mezzo al mare. Ma anche l’informazione, la tv, ci dà queste inadequate. To leave people to die in the middle of the sea is a sign notizie, ormai, come se fossero notizie qualunque. of enormous incivility. Yet, even the media and television provides us Perché l’isola in cui è stato girato Terraferma, Linosa, non viene with this type of news as if it were any old news piece. mai nominata? Why was Linosa, the island where you filmed Terraferma never Perché non volevo che fosse un luogo preciso, ma piuttosto mentioned? un’isola immaginaria. Questa storia potrebbe accadere in qualun- Because I didn’t want it to be a precise place. Instead, I’d rather it be 80 Venezia | made in Veneto
Terraferma is the Italian candidate for Best Foreign Film at the Oscars que parte del mondo. taken as an imaginary island. This story could happen anywhere in Alla Mostra del cinema di Venezia, subito dopo il premio, ho vi- the world. sto una cosa che non si vede spesso. Nei corridoi dell’entrata At Venice’s Film Festival, right after the awards ceremony, I degli artisti, il presidente della giuria Darren Aronofsky, appena witnessed something that doesn’t happen often. In the hall where l’ha vista, si è fermato, l’ha applaudita platealmente a lungo ed è artists enter, the Jury’s President, Darren Aronofsky, stopped as poi corso ad abbracciarla… soon as he saw you. And he applauded you openly for a long time Beh, è vero. Sono cose che ti lasciano senza fiato. Per me, Aronof- before hurrying to embrace you… sky è un regista mitico, un genio del cinema. Pensare che ha visto Well, it’s true. This is the kind of thing that takes your breath away. le immagini che ho creato e che si è emozionato, For me, Aronofsky is a legendary director, a è per me già un motivo sufficiente per aver fatto cinematographic genius. To think that he has seen the il film. Un premio così importante, ricevuto da un images I created and that he got excited about them— regista dal talento così cristallino, mi dà speranza, for me, that’s reason enough to have made the movie. mi spinge a continuare a lavorare. Journeys, Such an important prize, received from a director with Il tema dell’immigrazione è per lei fondamentale: crystalline talent gives me hope and it pushes me movement such anche il suo film precedente, Nuovomondo, parlava to continue working.” are an Immigration is a fundamental theme for you: di un’emigrazione, quella degli italiani in America. E lei stesso ha vissuto per anni a New York. essential even your last movie, Nuovomondo, focuses on the Perché dire ‘immigrazione’, come se fosse qualcosa of Italians to America. You lived in New component emigration di brutto? Tutti gli uomini si sono sempre spostaYork yourself for years. of our being Why say ‘immigration’ as if it were something ti. Il viaggio, il movimento, sono una componente human bad? People have always moved around. Journeys, essenziale del nostro essere umani. Tutto si muove, tutto si trasforma. E’ assurdo pensare che gli uomini possano movement—they are an essential component of our being human. chiudersi nei loro gusci. Everything moves and transforms itself. It’s absurd to think that men A chi dice grazie? can close themselves up in their own shells.” Ai naviganti, ai linosani, ai pescatori. A tutti quelli che hanno il Who do you have to thank? coraggio di dare soccorso, magari di rischiare la propria vita per The sailors, the natives of Linosa, the fishermen. All those who had tentare di salvarne un’altra, e che soprattutto non voltano la testa the courage to help us and who didn’t turn their heads the other way dall’altra parte per seguire le ‘leggi’. Credo che noi facciamo tutti and follow ‘the rules’. parte inscindibile della natura, e dobbiamo seguire la legge natu- I believe that we are all a part of nature and that we’ve got to follow rale, che è quella di aiutare il nostro prossimo. Natural Law, which is basically that of helping one another. Venezia | made in Veneto 81
Soul sista Nuova passione. Finalmente gli orli si allungano New passion. Longer hemlines at last
Marta Innocenti Ciulli photo Federica Fiori make up and hair Rossana Luzzi
Moschino Cheap & Chic Lunga gonna con alto volant all’orlo. Pull con maniche arricciate Long skirt withw high flounce at the hem. Pullover with crinkled sleeves
Jean Paul Gaultier Abito in jersey: collo alto e profondo taglio sul davanti Jersey dress: turtleneck and deep cut at the front Cardigan: YSL at Luisaviaroma Scarpe/shoes: Car Shoe
ALBERTA FERRETTI Tuta con pantaloni molto ampi Jumpsuit with loose-fitting pants Giaccone/Jacket: Marni at Space Cuffia/cap: Marni
antonio marras Gonna in lana plissettata e camicia collo cravatta Pleated wool skirt and tienecked shirt Cardigan: Lanvin at Luisaviaroma Cuffia/ cap: Marni Scarpe/shoes: Car Shoe
PRADA Kilt con frange all’orlo e camicia bianca Kilt with fringed hemline and white shirt Giacca/jacket: Maurizio Pecoraro at Luisaviaroma Cuffia/cap: Prada Scarpe/shoes: Car Shoe
paul smith Abito in tweed dalla linea ad A A-shaped tweed dress Collana/necklace: Giuggi첫 Scarpe/shoes: Car Shoe
MARNI Tessuto pesante per la gonna longuette a portafoglio abbinata alla casacca senza maniche Heavy fabric for the threequarter length wrapover skirt paired with a sleeveless loose shirt Collana/necklace: Giuggi첫 Scarpe/shoes: Jil Sander
H&M Abito in lana effetto trompe l’oeil Wool dress with trompe l’oeil effect Gonna/skirt: Raoul at Luisaviaroma Bracciali/bracelet: Giuggiù Scarpe/shoes: Car Shoe
JUST CAVALLI Abito con sprone e volants sulla gonna Dress with yoke and flounce on the skirt Collana/necklace: Monies at Space Pelliccia/fur: Celine at Luisaviaroma Cuffia/cap: Marni Scarpe/shoes: Car Shoe
JIL SANDER Gonna linea a uovo arricciata sul davanti e camicia ampia Egg-shaped skirt crinkled at the front and loose-fitting shirt Collane/necklace: Marni at Space Cuffia/Cap: Marni
KRISTINA T Abito con spalle all’americana e girocollo di piume Dress with envelope and feathered neckline Scarpe/shoes: Car Shoe Parka: Mr & Mrs Furs at Luisaviaroma
o Appuntamenot con il destininy ith Dest A date wno centi Ciulli by Marta In
Tic tac con stile, sofisticati e fashionist. Perché il tempo è davvero prezioso Tic-tac with style, sophisticated and for fashionistas. Because time is truly precious.
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1. Audemars Piguet - at Tokatzian - Piazza San Marco 18 2. Chanel - Sestiere San Marco 1254/A 3. Hermès - Sestiere San Marco 1292 4. Rolex - at Salvadori - Piazza San Marco 44 5. Jaeger Le Coultre - at Tokatzian - Piazza San Marco 18 6. Bulgari - Calle Larga 22 Marzo 2282 7. Louis Vuitton - Calle Larga de l’Ascension 1255-1256 8. Patek Philippe - at Salvadori - Piazza San Marco 44 9. Gucci - San Marco 2102 94 Venezia | made in Veneto
fashion what’s jewels cool
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Dolce & Gabbana
venice shopping
Ultra glam Marta Innocenti Ciulli photo Niccolò Rastrelli
Venezia | made in Veneto 97
venice shopping
Cesare Paciotti
Fendi
Miu Miu
Fendi 98 Venezia | made in Veneto
Valentino
Dolce & Gabbana
Sbagliato pensare alle scarpe come semplice accessorio. Perché dicono molto sulla nostra personalità e sui nostri capricci It’s wrong to think of shoes as a mere accessory. That’s because they say so much about our personality and whims
Le Coupole
Church’s
Chanel
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Miu Miu
Valentino Valentino
Le Coupole Dolce & Gabbana
Le Coupole
Duca d’Aosta
Chanel
Scervino
Church’s
Scervino
Fendi
Fendi
Cesare Paciotti
Chanel
Ecco le it shoes, quelle di cui non possiamo fare a meno. Quindi un giro per Venezia, nelle boutique delle grandi marche per assecondare la nostra voglia di protagonismo. Here’s to it shoes, the pair you won’t be able to do without. Let’s take a stroll and visit Venice’s top brand-name boutiques to indulge our desire to be the center of attention
Duca d’Aosta
Scervino
Church’s Venezia | made in Veneto 99
Duca d’Aosta
Miu Miu
Cesare Paciotti 100 Venezia | made in Veneto
Miu Miu
Chanel
Prada
what’s cool trend
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I colori amati da Mondrian. Per pennellare gli accessori dell’inverno Colors that were well-loved by Mondrian. Made for brushing onto this winter’s accessories 6 7
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Arte da indossare Art-to-wear
by Marta Innocenti Ciulli 1. Moschino - www.moschino.it 2. Casadei - www.casadei.com 3. Marni - at Al Duca D’Aosta - Venezia 4. Prada - San Marco, 1469 - Venezia 5. Salvatore Ferragamo - San Marco, 2098 - Venezia 6. Diane Von Furstenberg - www.dvf.com 7. Rochas - www.rochas.com 8. Roberta di Camerino - www.robertadicamerino.com Venezia | made in Veneto 103
Fendi
what’s cool bags
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Borse a tracolla. Per lasciare libere le mani. Ecco le reinterpretazioni di un classico bon ton Bags and shoulder bags designed for leaving one’s hands free
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Buone vibrazioni Good vibrations
by Marta Innocenti Ciulli 1. Jil Sander - at Al Duca D’Aosta - Venezia 2. Bally - San Marco, 4919 - Venezia 3. Gucci - San Marco, 1317 - Venezia 4. Diane Von Furstenberg - www.dvf.com 5. Dior - www.dior.com 6. Louis Vuitton - Calle Larga de l’Ascension, 1255 - Venezia 7. Emilio Pucci - www.emiliopucci.com 8. Hermès - San Marco, 1292 - Venezia 9. Roberta di Camerino - www.robertadicamerino.com 10. Salvatore Ferragamo - San Marco, 2098 - Venezia 11. Gherardini - www.gherardini.it 104 Venezia | made in Veneto
Louis Vuitton
what’s cool shoes
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Con tacchi importanti, ganci e attacchi metallici, plateau e lacci a stringere Significant heels, metal hooks and latches; plateau style with strapup strings
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Passi metropolitani City Steps
by Marta Innocenti Ciulli 1. Jean Paul Gaultier - www.jeanpaulgaultier.com 2. Dior - www.dior.com 3. Jil Sander - at Al Duca D’Aosta - Venezia 4. Marni - at Al Duca D’Aosta - Venezia 5. Hermès - San Marco, 1292 - Venezia 6. Bally - San Marco, 4919 - Venezia 7. Miu Miu - Salizada San Moisè San Marco, 1471 - Venezia 8. Replay - San Marco, 4856 - Venezia 9. Prada - San Marco, 1469 - Venezia 10. Furla - San Marco, 4833 - Venezia 11. Louis Vuitton - Calle Larga de l’Ascension, 1255 - Venezia Venezia | made in Veneto 105
Miu Miu
what’s cool trend
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Ricopiano il piumino le borse, le scarpe imbottite, impunturate, in pelle imprimé o in pelle plié Quilted bags and padded shoes include imprimé or plié leather varieties 6 7
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Trapuntate e basta Quilted and that’s all
by Marta Innocenti Ciulli 1. Marni - at Al Duca D’Aosta - Venezia 2. Moschino - www.moschino.it 3. Replay - San Marco, 4856 - Venezia 4. Chanel - San Marco 1254A/1300 - Venezia 5. Miu Miu - Salizada San Moisè San Marco, 1471 - Venezia 6. Gherardini - www.gherardini.it 7. Rochas - www.rochas.com 8. Dior - www.dior.com 106 Venezia | made in Veneto
Celine
what’s cool snow
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Pelliccia a go-go per entrare nella tana di FuffyBear, il fantastico mostro delle nevi Fur a go-go to the lair that’s home to FuffyBear, an imaginary snow creature
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Tempo di neve Snow time
by Marta Innocenti Ciulli 1. Casadei - www.casadei.com 2. Conte of Florence - www.conteofflorence.com 3. Car Shoe - www.carshoe.com 4. Chanel - San Marco 1254A/1300 - Venezia 5. Trussardi - San Marco, 5021 - Venezia 6. Gucci - San Marco, 1317 - Venezia 7. Ermanno Scervino - San Marco, 4918 - Venezia 8. Miu Miu - Salizada San Moisè San Marco, 1471 - Venezia 9. Replay - San Marco, 4856 - Venezia 10. Prada - San Marco, 1469 - Venezia 11. Marni - at Al Duca D’Aosta - Venezia Venezia | made in Veneto 107
brandfactory.it
Natural Spa Resort LARGO SHELLEY, 18 56017 SAN GIULIANO TERME - PISA TEL. 050 88501 - FAX 050 8850401 info@bagnidipisa.com
www.bagnidipisa.com
Marni
what’s cool man
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Se l’abito è impeccabile, ai piedi non possono mancare i mocassini If an outfit’s line is impeccable, then it’s best to clad your feet in ever-popular moccasins 6 7
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Eterno ritorno eternal return
by Marta Innocenti Ciulli 1. Emporio Armani - San Marco, Calle Goldoni, 4412 - Venezia 2. Car Shoe - www.carshoe.com 3. Bally - San Marco, 4919 - Venezia 4. Church’s - Calle Vallaresso, 1316 - Venezia 5. Jil Sander - at Al Duca D’Aosta - Venezia 6. Gucci - San Marco, 1317 - Venezia 7. Tod’s - Calle XXII Marzo 2251 - Venezia 8. Viktor & Rolf - www.viktor-rolf.com Venezia | made in Veneto 109
atelier costume
l a v i n r a C m a e r D centi Ciulli text Marta InnoRastelli photo Niccolò
Siamo entrati in quei luoghi magici di Venezia, in quegli atelier di lavorazione artigianale, dove si realizzano le maschere e i costumi che tanto alimentano la nostra fantasia: Antonia Sautter Creations & Events e Nicolao Atelier di Stefano Nicolao. Una continua ricerca nella storia, nello studio del bozzetto, nella conoscenza tecnica del taglio, nella combinazione dei materiali preziosi, nell’elaborazione dei velluti e delle sete tinte e stampate a mano o tessuti su telai artigiani. We went to those magical places in Venice, those ateliers of craftsmen, where the masks and costumes are made that feed our imagination: Antonia Sautter Creations & Events e Nicolao Atelier di Stefano Nicolao. Their work is based on continuous historical research, on sketches, on the knowledge of tailoring combined with precious textiles, they work with velvets and silks that are died and printed by hand or woven on weavers’ looms.
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La magia delle maschere, degli ori e dei velluti nell’atelier di Antonia Sautter The magic of masks, gold and velvet at Antonia Sautter’s atelier Venezia | made in Veneto 111
Nel laboratorio di Stefano Nicolao si celano saperi artigiani, l’attenzione filologica per i materiali, la conoscenza della storia del costume veneziano Stefano Nicolao’s workshop conceals hand-crafted know-how, philological attention for materials and knowledge regarding the history of Venetian costume
‘La maschera è un mezzo ambiguo, dietro il quale la verità ama nascondersi’ Friedrich Wilhelm Nietzsche ‘The mask is an ambiguous medium behind which, the truth lovesto hide.’ Friedrich Wilhelm Nietzsche
Antonia Sautter è profonda conoscitrice della storia del costume e dei tessuti. Diciotto anni fa inventa Il Ballo del Doge Antonia Sautter is an expert in the history of costume and fabrics. Eighteen years ago she invented the Doge Ball
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Archives packed with multicolored fabrics and garments that seem to have a life of their own, whether in fairy-tales or dreamland. (Nicolao Atelier di Stefano Nicolao, on this page) Venezia | made in Veneto 113
Costume Archives inspired by eighteenth-century Venice in two prestigious ateliers, owned by Antonia Sautter (above) Stefano Nicolao (below) Ursand Fischer , Untitled 2011 114 Venezia | made in Veneto
Finely created masks, painted and decorated by expert hands at Antonia Sautter’s atelier Venezia | made in Veneto 115
Coeval pictorial depictions of the ‘cicisbei’ phenomenon. Frombridge the top going clockwise: Above: a typical of the Cannaregio area. Pietro Longhi,Below: Giovanbattista Teipolo traditional placesand of the William Hogart Fondamenta di Cannaregio area 120 Venezia | made in Veneto
history curiosity
Servizio in camera ‘Room service’ text Luciana Boccardi
L’antica pratica del cicisbeismo nella Serenissima Repubblica durante il XVIII secolo The ancient practice of cicisbeism in the Serenissima Republic during the XVIII century Oggi potremmo chiamarli gigolò - o più elegantemente - escort, gli accompagnatori ufficiali della giornata di una dama (abbastanza ricca di famiglia da poterseli permettere) che nel XVIII secolo le cronache della Serenissima Repubblica di Venezia consideravano pseudo-consorti, autorizzati dai mariti e designati con tanto di notifiche notarili a comportarsi con la più totale confidenza con la signora che il consorte ufficiale lasciava spesso sola per dedicarsi ad altre – molto spesso piacevoli – distrazioni. La pratica del “cavalier servente” consentita per motivi pratici solo alle dame di classe elevata prevedeva da parte del “cicisbeo”, l’obbligo di considerarsi a disposizione della signora 24 ore su 24, accondiscendere a tutti suoi desideri, frequentarla anche nelle stanze private e in ore diurne e notturne come presenza di conforto (non si specificava fino a quale limite di mansioni!). Di rigore la scelta di un cicisbeo doveva essere di assoluto gradimento della dama, approvata però anche dal marito. Se Carlo Goldoni con la sua bonaria ironia parla dei “cicisbei” (nome – d’etimologia incerta ma probabilmente onomatopeica – che veniva dato a questi “cavalieri privati” nel Settecento) come di “martiri della galanteria e schiavi dei capricci del bel sesso”, altri – come ad esempio il Parini nel Giorno e Vittorio Alfieri nella commedia Divorzio – li considerano con non celato disprezzo Il rovesciamento quanto meno parziale dei ruoli tradizionali dei due sessi – lui dedito alle operazioni produttive, lei risolta completamente nelle cure da prestare al suo “signore”, ovvero il marito di fatto – venne giudicato dalle cronache del tempo come il massimo della corruzione e del pervertimento e, nel caso della Repubblica di Venezia, come espressione della decadenza politica e morale di questa Città –Stato. Un osservatore acuto come il Misson nota che “all’età di sette, otto anni, le giovani patrizie venivano mandate in convento dove restavano fino a quando i loro genitori le avessero designate a un marito, scelto evidentemente non per motivi d’amore”. Una volta contratto il matrimonio di pura convenienza il soggetto maschile
Today, we’d call him ‘a gigolo’, or more elegantly stated, ‘an escort’. We’re talking about the by-the-day official escort of a lady (whose family was wealthy enough to afford it). In the XVIII century, chronicles linked to Venice’s Serenissima Republic considered them pseudo-consorts; they received a husband’s authorization and were hired via notarized acts to behave in a way that would guarantee the total confidence of the lady whose official consort would frequently abandon her to dedicate himself to other – often pleasant – distractions. For practical reasons, the custom of having an ‘escort-servant’ was only allowed for high class women. According to this habit, the ‘cicisbeo’ would be obligated to be at the lady’s disposal 24 hours a day. He would be held to complying with all of her desires, frequenting her in private rooms, whether during the day time or at night, with the aim of offering her comfort (no specifications were provided as the limits of his trade!) As a rule, the selection of a cicisbeo had to absolutely please the lady, and at the same time, be approved by her husband. Playwright Carlo Goldoni talks about ‘cicisbei’ with his good-natured sense of irony (the term used to describe these ‘private escorts’ from the 1700s has origins that are uncertain but, it’s most likely an onomatopoeia). Yet, while Goldoni called them ‘martyrs of gallantry and slaves to the whims of the lovely sex’, others like Parini, in his ‘Giorno’, and Vittorio Alfieri, in his play ‘Divorzio’, refer to them with open contempt. The partial overturning of traditional gender roles – where the male was dedicated to productive activities and the female completely settled on taking care of her ‘lord’ or official husband – was considered, according to the chronicles of the time, to indicate utmost corruption and perversity. In the case of the Venetian Republic, it was taken as an expression of this City-state’s political and moral decadence. An acute observer like Misson notes that ‘at the age of seven or eight years old, young patrician girls would be sent to the convent, where they would remain until their parents selected a husband for them, a choice that, evidently, was not made for reasons of love.’ Once a marriage of pure convenience had been contracted, the male subject did not allow himself to lack anything. As we read in the Venezia | made in Veneto 121
history curiosity
Giovanbattista Tiepolo, La passeggiata estiva
William Hogarth, Taste in High Life
non si faceva mancare nulla: l’uso delle concubine – leggiamo nelle cronache d’antan – “era talmente accettato che la maggior parte delle donne vivevano in buona armonia con le loro rivali e così, se gli uomini rimediavano ai difetti personali delle mogli scegliendo la compagna o le compagne che vezzo suggerisse, le donne – in pieno rispetto della morale libertina del secolo dei lumi – applicavano la stessa apertura di vedute”. Il marito spesso era lo sconosciuto imposto dalla legge di famiglia mentre il cicisbeo è quello scelto da opportunità personalissime, piacevolezza, prestanza, a volte semplicemente era l’amico del cuore, l’amante. Il possesso di uno o più cicisbei (ne venivano concessi, ufficialmente riconosciuti dal marito, fino a quattro per ogni donna) testimoniava emancipazione femminile per le donne (di rango) nella Venezia settecentesca - dove cultura e sensibilità erano diffuse anche presso il genere femminile - e la disponibilità al “servizio in camera” da parte di uomini “cicisbei” veniva accettata con scioltezza libertina. Di fatto l’usanza dei cicisbei in Venezia assumeva connotazioni progressiste che però piano piano decretarono la fine di questo istituto, forse più per ragioni economiche (rappresentavano un costo familiare non indifferente) che per questioni di morale che il secolo romantico in arrivo andava preannunciando. L’immagine del cicisbeo, la cui vita viene dedicata alla prestazione di cure e affetti alla donna che lo ha investito di questa mansione, la “padrona”, rappresenta esattamente il rovescio del quadro tradizionale che vorrebbe la totale subordinazione della donna all’uomo. Qualche studioso dell’epoca fa risalire l’usanza dei cicisbei al tempo degli Spagnoli in Italia che suggerivano di non lasciar mai sole le donne ma in compagnia sicura e controllata. Si tratti di abitudini “alla spagnola”, per amor di femmina o “alla francese”, per dissolutezza di costumi o di veneziano astuto e cinico toccasana per mantenere unita la famiglia (con buona pace dei sensi maschile e femminile), il ruolo di cicisbeo ufficiale (regolarmente pagato dal padrone di casa con denaro sottratto dalla dote di lei) chiude la sua era gloriosa nel secolo romantico. Con l’Ottocento la prassi e le soluzioni “troppo” razionali lasciano il posto a una nuova moralità che non si limita per il matrimonio ad “aspirare” all’amore autentico di coppia, ma lo esige tout court anche a costo di duelli e sangue: e i cicisbei, gli uomini disposti a fare per mestiere gli adulatori e gli amanti dovranno imparare nuove regole nei panni futuribili di assoldati gigolò, o escort, più o meno di lusso. 122 Venezia | made in Veneto
Pietro Longhi, Carnevale di Venezia
Chronicles of Antan, the use of concubines ‘was so accepted that the majority of women lived in good harmony with their female rivals and thus, if a man remediated his wife’s personal faults by choosing a companion or companions that better responded to his quirks, then women – in full respect of the libertine moral code prevalent during the Age of Enlightenment, applied the same open views’. Often, the husband was merely a stranger imposed by the law of the family, while the cicisbeo was a person chosen as a reflection of extremely personal opportunities, pleasantness and presence. Sometimes, he was simply her best friend or lover. A husband could officially concede to and recognize as many as four ciscibei per wife. Having one or more cicisbei bore witness to feminine emancipation for (high class) women in eighteenth-century Venice where culture and sensibility was widespread among females. The availability of ‘room service’ provided by ‘cicisbei’ men was accepted with libertine looseness. As a matter of fact, in Venice, the custom of cicisbei took on progressive connotations, but little by little, they decreed the end of this institution, perhaps for economic reasons, as said employment represented an expense for the family that was not at all indifferent. It’s end was also caused by moral issues proposed with the advent of the Romantic Age. The cicisbeo’s life was dedicated to providing care and affection to the woman who had hired him, serving her as ‘master’. Thus, his image represented the exact opposite of traditional scenarios, which were based instead on the total subordination of women to men. Some scholars from the era trace the employment of cicisbei to the advent of the Spaniards in Italy, as they suggested to never leave women alone, providing them instead with secure and controlled company. It may have been a Spanish-style custom created out of love for women or linked to France and their debauchery of customs; otherwise, it could have been a ploy created by astute, rather cynical Venetians who believed this system to be a cure-all designed to keep the family united (with peacefulness for both the male and female senses). Whatever the case, an official cicisbeo (regularly paid by the owner of the house, by subtracting the sum from his wife’s dowry) saw the end of the glory age during the Romantic period. During the nineteenth century, ‘excessively’ rational solutions gave way to a new form of morality that didn’t stop at expecting a marriage to ‘aspire to’ authentic love between the couple, it demanded tout court, even at a price of duels and bloodshed. Cicisbei, as men willing to be employed as flatterers and lovers, had to learn new rules, wearing the future-linked guise of hired gigolos or escorts, offering various levels of luxury.
RISTORANTE DO LEONI
HOTEL LONDRA PALACE Riva degli Schiavoni, Castello 4171 - 30122 Venezia / ITALIA Tel. +39 041 5200533 - Fax +39 041 5225032 - info@londrapalace.com - www.londrapalace.com
Coeval pictorial depictions of the ‘cicisbei’ phenomenon. Frombridge the top going clockwise: Above: a typical of the Cannaregio area. Pietro Longhi,Below: Giovanbattista Teipolo traditional placesand of the William Hogart Fondamenta di Cannaregio area 120 Venezia | made in Veneto
history curiosity
Servizio in camera ‘Room service’ text Luciana Boccardi
L’antica pratica del cicisbeismo nella Serenissima Repubblica durante il XVIII secolo The ancient practice of cicisbeism in the Serenissima Republic during the XVIII century Oggi potremmo chiamarli gigolò - o più elegantemente - escort, gli accompagnatori ufficiali della giornata di una dama (abbastanza ricca di famiglia da poterseli permettere) che nel XVIII secolo le cronache della Serenissima Repubblica di Venezia consideravano pseudo-consorti, autorizzati dai mariti e designati con tanto di notifiche notarili a comportarsi con la più totale confidenza con la signora che il consorte ufficiale lasciava spesso sola per dedicarsi ad altre – molto spesso piacevoli – distrazioni. La pratica del “cavalier servente” consentita per motivi pratici solo alle dame di classe elevata prevedeva da parte del “cicisbeo”, l’obbligo di considerarsi a disposizione della signora 24 ore su 24, accondiscendere a tutti suoi desideri, frequentarla anche nelle stanze private e in ore diurne e notturne come presenza di conforto (non si specificava fino a quale limite di mansioni!). Di rigore la scelta di un cicisbeo doveva essere di assoluto gradimento della dama, approvata però anche dal marito. Se Carlo Goldoni con la sua bonaria ironia parla dei “cicisbei” (nome – d’etimologia incerta ma probabilmente onomatopeica – che veniva dato a questi “cavalieri privati” nel Settecento) come di “martiri della galanteria e schiavi dei capricci del bel sesso”, altri – come ad esempio il Parini nel Giorno e Vittorio Alfieri nella commedia Divorzio – li considerano con non celato disprezzo Il rovesciamento quanto meno parziale dei ruoli tradizionali dei due sessi – lui dedito alle operazioni produttive, lei risolta completamente nelle cure da prestare al suo “signore”, ovvero il marito di fatto – venne giudicato dalle cronache del tempo come il massimo della corruzione e del pervertimento e, nel caso della Repubblica di Venezia, come espressione della decadenza politica e morale di questa Città –Stato. Un osservatore acuto come il Misson nota che “all’età di sette, otto anni, le giovani patrizie venivano mandate in convento dove restavano fino a quando i loro genitori le avessero designate a un marito, scelto evidentemente non per motivi d’amore”. Una volta contratto il matrimonio di pura convenienza il soggetto maschile
Today, we’d call him ‘a gigolo’, or more elegantly stated, ‘an escort’. We’re talking about the by-the-day official escort of a lady (whose family was wealthy enough to afford it). In the XVIII century, chronicles linked to Venice’s Serenissima Republic considered them pseudo-consorts; they received a husband’s authorization and were hired via notarized acts to behave in a way that would guarantee the total confidence of the lady whose official consort would frequently abandon her to dedicate himself to other – often pleasant – distractions. For practical reasons, the custom of having an ‘escort-servant’ was only allowed for high class women. According to this habit, the ‘cicisbeo’ would be obligated to be at the lady’s disposal 24 hours a day. He would be held to complying with all of her desires, frequenting her in private rooms, whether during the day time or at night, with the aim of offering her comfort (no specifications were provided as the limits of his trade!) As a rule, the selection of a cicisbeo had to absolutely please the lady, and at the same time, be approved by her husband. Playwright Carlo Goldoni talks about ‘cicisbei’ with his good-natured sense of irony (the term used to describe these ‘private escorts’ from the 1700s has origins that are uncertain but, it’s most likely an onomatopoeia). Yet, while Goldoni called them ‘martyrs of gallantry and slaves to the whims of the lovely sex’, others like Parini, in his ‘Giorno’, and Vittorio Alfieri, in his play ‘Divorzio’, refer to them with open contempt. The partial overturning of traditional gender roles – where the male was dedicated to productive activities and the female completely settled on taking care of her ‘lord’ or official husband – was considered, according to the chronicles of the time, to indicate utmost corruption and perversity. In the case of the Venetian Republic, it was taken as an expression of this City-state’s political and moral decadence. An acute observer like Misson notes that ‘at the age of seven or eight years old, young patrician girls would be sent to the convent, where they would remain until their parents selected a husband for them, a choice that, evidently, was not made for reasons of love.’ Once a marriage of pure convenience had been contracted, the male subject did not allow himself to lack anything. As we read in the Venezia | made in Veneto 121
history curiosity
Giovanbattista Tiepolo, La passeggiata estiva
William Hogarth, Taste in High Life
non si faceva mancare nulla: l’uso delle concubine – leggiamo nelle cronache d’antan – “era talmente accettato che la maggior parte delle donne vivevano in buona armonia con le loro rivali e così, se gli uomini rimediavano ai difetti personali delle mogli scegliendo la compagna o le compagne che vezzo suggerisse, le donne – in pieno rispetto della morale libertina del secolo dei lumi – applicavano la stessa apertura di vedute”. Il marito spesso era lo sconosciuto imposto dalla legge di famiglia mentre il cicisbeo è quello scelto da opportunità personalissime, piacevolezza, prestanza, a volte semplicemente era l’amico del cuore, l’amante. Il possesso di uno o più cicisbei (ne venivano concessi, ufficialmente riconosciuti dal marito, fino a quattro per ogni donna) testimoniava emancipazione femminile per le donne (di rango) nella Venezia settecentesca - dove cultura e sensibilità erano diffuse anche presso il genere femminile - e la disponibilità al “servizio in camera” da parte di uomini “cicisbei” veniva accettata con scioltezza libertina. Di fatto l’usanza dei cicisbei in Venezia assumeva connotazioni progressiste che però piano piano decretarono la fine di questo istituto, forse più per ragioni economiche (rappresentavano un costo familiare non indifferente) che per questioni di morale che il secolo romantico in arrivo andava preannunciando. L’immagine del cicisbeo, la cui vita viene dedicata alla prestazione di cure e affetti alla donna che lo ha investito di questa mansione, la “padrona”, rappresenta esattamente il rovescio del quadro tradizionale che vorrebbe la totale subordinazione della donna all’uomo. Qualche studioso dell’epoca fa risalire l’usanza dei cicisbei al tempo degli Spagnoli in Italia che suggerivano di non lasciar mai sole le donne ma in compagnia sicura e controllata. Si tratti di abitudini “alla spagnola”, per amor di femmina o “alla francese”, per dissolutezza di costumi o di veneziano astuto e cinico toccasana per mantenere unita la famiglia (con buona pace dei sensi maschile e femminile), il ruolo di cicisbeo ufficiale (regolarmente pagato dal padrone di casa con denaro sottratto dalla dote di lei) chiude la sua era gloriosa nel secolo romantico. Con l’Ottocento la prassi e le soluzioni “troppo” razionali lasciano il posto a una nuova moralità che non si limita per il matrimonio ad “aspirare” all’amore autentico di coppia, ma lo esige tout court anche a costo di duelli e sangue: e i cicisbei, gli uomini disposti a fare per mestiere gli adulatori e gli amanti dovranno imparare nuove regole nei panni futuribili di assoldati gigolò, o escort, più o meno di lusso. 122 Venezia | made in Veneto
Pietro Longhi, Carnevale di Venezia
Chronicles of Antan, the use of concubines ‘was so accepted that the majority of women lived in good harmony with their female rivals and thus, if a man remediated his wife’s personal faults by choosing a companion or companions that better responded to his quirks, then women – in full respect of the libertine moral code prevalent during the Age of Enlightenment, applied the same open views’. Often, the husband was merely a stranger imposed by the law of the family, while the cicisbeo was a person chosen as a reflection of extremely personal opportunities, pleasantness and presence. Sometimes, he was simply her best friend or lover. A husband could officially concede to and recognize as many as four ciscibei per wife. Having one or more cicisbei bore witness to feminine emancipation for (high class) women in eighteenth-century Venice where culture and sensibility was widespread among females. The availability of ‘room service’ provided by ‘cicisbei’ men was accepted with libertine looseness. As a matter of fact, in Venice, the custom of cicisbei took on progressive connotations, but little by little, they decreed the end of this institution, perhaps for economic reasons, as said employment represented an expense for the family that was not at all indifferent. It’s end was also caused by moral issues proposed with the advent of the Romantic Age. The cicisbeo’s life was dedicated to providing care and affection to the woman who had hired him, serving her as ‘master’. Thus, his image represented the exact opposite of traditional scenarios, which were based instead on the total subordination of women to men. Some scholars from the era trace the employment of cicisbei to the advent of the Spaniards in Italy, as they suggested to never leave women alone, providing them instead with secure and controlled company. It may have been a Spanish-style custom created out of love for women or linked to France and their debauchery of customs; otherwise, it could have been a ploy created by astute, rather cynical Venetians who believed this system to be a cure-all designed to keep the family united (with peacefulness for both the male and female senses). Whatever the case, an official cicisbeo (regularly paid by the owner of the house, by subtracting the sum from his wife’s dowry) saw the end of the glory age during the Romantic period. During the nineteenth century, ‘excessively’ rational solutions gave way to a new form of morality that didn’t stop at expecting a marriage to ‘aspire to’ authentic love between the couple, it demanded tout court, even at a price of duels and bloodshed. Cicisbei, as men willing to be employed as flatterers and lovers, had to learn new rules, wearing the future-linked guise of hired gigolos or escorts, offering various levels of luxury.
RISTORANTE DO LEONI
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interview descendants
Alessandra Marcello
Villa Marcello a Fontanelle
Andriana Marcello
Anonimo veneziano THE UNKNOWN VENETIAN text Domenico Savini
Uno dei film che più mi ha affascinato negli anni dell’adolescenza è stato Anonimo Veneziano. In quest’opera, forse, la parte migliore era la colonna sonora, anche perché quello che era considerato anonimo era in realtà un concerto di Alessandro e Benedetto Marcello, due tra i massimi esponenti del Barocco musicale italiano. La famiglia Marcello è una delle più antiche di Venezia, presente in città da oltre mille anni. Nel 982, infatti, l’atto di donazione dell’isola di San Giorgio venne sottoscritto da Pietro Marcello. Il XV secolo fu il periodo di massimo splendore della famiglia: il famoso umanista Jacopo Antonio conquistò Verona, Ferrara e il Garda, liberò Brescia nel 1438. Nicolò, già ambasciatore a Trebisonda e Bailo a Costantinopoli, fu eletto Doge nel 1473. Due secoli più tardi Lorenzo riportò la più importante vittoria della Repubblica, dopo quella di Lepanto, nel 1656 ai Dardanelli. Tra i più illustri esponenti della famiglia anche due musicisti di chiarissima fama: i già citati Benedetto e Alessandro. Nel 1872 Andriana Zon Marcello fondò con la Regina Margherita la Scuola di merletti di Burano. Nel secolo scorso Alessandro fu celebre botanico e personalità di spicco nella vita politica della città. Alessandra e Andriana Marcello, nate sul Canal Grande, in uno dei punti più belli della città, di fianco a Rialto, sono veneziane di nascita e fiorentine di adozione. Se la loro vita si svolge, per buona parte, nel capoluogo toscano, il loro cuore, il loro spirito e il loro modo di vivere sono assolutamente degni delle migliori tradizioni della Serenissima. Qual è il vostro rapporto con il lavoro? “Io - dice Alessandra – mi occupo di Christie’s, per la quale ho iniziato a lavorare trent’anni fa a Bruxelles, poi a Ginevra e New York. Ho responsabilità anche nella gestione dell’attività di mio marito Lorenzo Niccolini: mi sono occupata del restauro di alcune case coloniche adibite ad agriturismo nella Tenuta di Camugliano e di un albergo nel Palazzo di via dei Fossi a Firenze. Come vice presidente del Comitato Airc Toscana sono coinvol124 Venezia | made in Veneto
I must confess that one of the films which fascinated me the most in my adolescence was the “Unknown Venetian”. In this film, the best part was perhaps the soundtrack, also because that which was considered unknown was in reality a concert by Alessandro and Benedetto Marcello, two of the great exponents of Italian Baroque music. The Marcello family is one of the oldest in Venice, present in the city for more than a thousand years. In 982, in fact, the donation of the island of San Giorgio was underwritten by Pietro Marcello. The 15th century was the family’s golden age: the famous humanist Jacopo Antonio conquered Verona, Ferrara and Garda, and liberated Brescia in 1438. Nicolò, already the ambassador to Trebisonda and Bailo at Constantinople, was elected Doge in 1473. Two centuries later, Lorenzo, in the fierce battle of Dardanelli in 1656, won the most important victory, after that of Lepanto, for the Venetian Republic. Among the most illustrious of the family’s exponents, two musicians of clear fame must surely be counted: the alreadymentioned Alessandro and Benedetto. In 1872, Andriana Zon Marcello founded, along with Queen Margherita, the Lace School of Burano. In the past century Alessandro was a celebrated botanist and a prominent personality in the political life of the city. Alessandra and Andriana Marcello, born on the Grand Canal, in one of the most beautiful parts of the city, next to the Rialto, are Venetian by birth and Florentine by adoption. If their lives were lived, for the most part, in the Tuscan capital, their hearts, their spirit and their mode of life were absolutely worthy of the best traditions of La Serenissima. What is your relationship to your work? “I continue to occupy myself with Christie’s,” says Alessandra, “where I began work 30 years ago in Brussels, then Geneva and New York. Naturally, I have responsibilities with regard to the management of my husband’s, Lorenzo Niccolini, business— above all I have managed the restoration of a few country houses which we turned into the farm-stay inn of Tenuta di Camugliano, and a hotel in the Palazzo of via dei Fossi in Florence. For some time, as vice-president of the AIRC Tuscany Committee, I’ve been involved in the organization of fund-raising events for cancer research”.
Il Doge Nicolò Marcello ta nell’organizzazione di eventi per la raccolta di fondi destinati alla ricerca sul cancro”. “Io invece - aggiunge Andriana - ho lavorato in un laboratorio di restauro a Venezia. E’ stata un’esperienza unica: ho visto da dietro le quinte il mondo dell’arte e ho avuto il privilegio di partecipare al restauro di alcuni dei capolavori artistici della città. In seguito mi sono dedicata alla mia grande passione: l’arredamento. Oltre ad arredare case di vario tipo, ho importato dal Kenya mobili etnici che ho presentato con successo sia a Milano che a Cà Marocco, la villa sul Terraglio di proprietà di mia madre a 10 km da Venezia dove, nelle barchesse arredate con trofei di safari compiuti negli Anni 50, ho organizzato anche altri eventi: feste, concerti e matrimoni”. Quale attività vi occupa di più? “Ultimamente il nostro impegno maggiore è l’Azienda Agricola di famiglia a Fontanelle, in provincia di Treviso. La villa si trova al centro di una moderna azienda agricola dove, oltre a coltivare mais e soia, produciamo ottimi vini tra cui il Prosecco Villa Marcello. La cantina è situata nella barchessa in cui nostro padre con lungimiranza ha conservato un’eccezionale raccolta di oggetti, attrezzi e carrozze che testimoniano la civiltà contadina”. Alessandra e Andriana Marcello anno voluto disegnare nell’etichetta del loro vino, stilizzandolo, lo stemma di famiglia che rappresenta un’onda, e che, coniugato con quello che più caratterizza Venezia, ci dà il nome della famiglia: Marcello, “mare e cielo”.
“I, on the other hand,” continues Andriana, “worked in a restoration laboratory in Venice. It was a unique experience: I saw from behind the scenes a world of museums and churches and I had the privilege of participating in the restoration projects of some of the greatest artistic masterpieces of the city. Following this, I dedicated myself to my great passion: decorating. Besides decorating homes of various types, I imported ethnic furniture from Kenya, which I presented in both Milan and Cà Marocco, a villa on the Terraglio belonging to my mother, 10 km from Venice where, in the barns, decorated with trophies from safaris from the 1950’s, I organized events such as parties, concerts and weddings.” Which activities occupy you the most? “Lately our biggest job is the family’s agricultural estate at Fontanelle, in the province of Treviso, which we inherited from our father. The villa, previously belonging to the Tiepolo family, is located at the center of a modern farm where, besides growing corn and soy, we produce excellent wines among which is Prosecco Villa Marcello. The cellar is located in the barn in which our father, with foresight, gathered an excellent collection of objects, tools and carriages which give testimony to the rural civilization of the area. It is a place which we love greatly, a place in which we grew up and spent each summer with our children, and to which we are happy to have been able to succeed in transmitting our great love for this land and for Venice.” Venetians always, by tradition but above all in spirit, they wished to design their wine labels with the family crest which represents a wave, and which, joined with that which most characterizes Venice, gives us the name of the family: Marcello, “mare e cielo” (sea and sky). Venezia | made in Veneto 125
history theatre
Si alzi il sipario The curtain rises
text Teresa Favi photo Giovanni Presutti
La Fenice. i e memorie. Luogo di man o o, stos magnetic Esuberante, fa d an s ace of hand La Fenice, a pl t, en fic ni berant, mag memories. Exu magnetic E’ il principale teatro lirico di Venezia, e uno tra i più suggestivi d’Italia. Costruito nel tempo record di due anni su progetto di Giannantonio Selva, inaugurato il 16 maggio 1792. Ma nomen est omen, avvertiva Plauto. Distrutto dalle fiamme per ben due volte, l’ultima nell’incendio del 1996, il teatro La Fenice, presago il nome, è stato ricostruito com’era e riaperto nel 2003. Questa ricostruzione è l’esempio di un metodo rigoroso attravero il quale è stata data nuova forma al Teatro perduto con “lavoro di occhi e mani e memorie” come ha scritto Alesssandro Baricco e “un sapere salvato dall’oblio”, quello dell’artigiano che si misura con la storia. Non è certo mai stato un teatro perfetto. Dopo l’inaugurazione del 1792 fu composta la rima “belle pietre, bei legnami / scale larghe, palchi infami” e dopo l’incendio e la prima ricostruzione del 1851-57, Pietro Selvatico lo descriveva come “un’accozzaglia di sfarzose ornature barocche sovrapposte alla rigida linea classica”. Tuttavia, pur con la sua indiscutibile ricchezza e sovrabbondanza d’ornamento, La Fenice vibra dello stesso carisma della sua città, esuberante, fastoso, magnetico. Con i suoi 1000 posti a sedere (di cui ben 700 in abbonamento nel 2011) e le sue 120 recite d’opera all’anno, supportate da una nutrita stagione sinfonica La Fenice ospita dal 2004, in contemporanea al Musikverein di Vienna, il Concerto di Capodanno. Quest’anno, sul podio, il ventisettenne venezuelano Diego Matheuz entra ufficialmente nel vivo come nuovo direttore principale della Fenice. It is the main lyrical theater of Venice, and one of the most evocative in Italy. Constructed in the record time of two years based on the project of Giannantonio Selva, inaugurated on May 16, 1792. But, as Plato warned, “nomen est omen.” Destroyed by fire twice, most recently in the fire of 1996, the La Fenice Theater, as its name suggests, was rebuilt and reopened in 2003. This reconstruction is the example of a rigorous method by which a new form was given to the lost theater with “the work of eyes, hands and memories,” as Alessandro Baricco wrote, and “a knowledge saved from oblivion,” that of the artisan who measures himself by history. It has certainly never been a perfect theater. After the inauguration of 1792, the rhyme “belle pietre, bei legnami / scale larghe, palchi infami” (beautiful stones, beautiful woodwork/ wide stairs, infamous boxes) was composed, and after the first fire and reconstruction of 1851-57, Pietro Selvatico described it as “a jumble of gaudy Baroque ornamentation superimposed on a rigid classical line.” Nevertheless, even with its undeniable richness and overabundance of ornamentation, La Fenice vibrates with the same charisma of its city, exuberant, magnificent, magnetic. With its 1000 seats (of which 700 were subscriptions in 2011) and its 120 opera performances per year, in addition to a symphonic season, La Fenice has hosted, since 2004, along with the Musikverein of Vienna, a New Years’ Eve concert. This year, on the podium, the 27 year-old Venezuelan Diego Matheuz enters officially into his new role as the main conductor of La Fenice. 126 Venezia | made in Veneto
Two views of the Teatro La Fenice’s Sala Grande: a glimpse of its wooden stages with the Royal Stage in the center (above) and the curtain seen from the audience (below) Venezia | made in Veneto 127
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Il grande secolo di gloria della Fenice fu l’Ottocento, dall’arrivo di Gioacchino Rossini nel 1813. Poi Bellini, Verdi fino a Stravinskij e Prokof’ev The great, glorious century for La Fenice was the 19th century, from the arrival of Gioacchino Rossini in 1813, then Bellini, Verdi until Stravinsky and Prokofiev
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In questa pagina: una delle cinque sale Apollinee; la sala teatrale o Sala Grande, cuore della Fenice e trionfo di stucchi lignei; i marmi policromi del foyer On this page: one of the five Apollonian rooms; the theater or Great Room, the heart of La Fenice, with all its wooden stucco triumphs; the polychrome marble of the Foyer 128 Venezia | made in Veneto
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Urs Fischer , Untitled 2011 130 Venezia | made in Veneto
Every square meter, every single detail at La Fenice is a work of extraordinary hand-crafted know-how that was the result of a maniacal restoration project Venezia | made in Veneto 131
art exhibition
San Marco, Cleopatra e Marco Antonio San Marco, Cleopatra and Marc Antony text Francesca Lombard
entale Sala Nella monum Ducale, io di Palazzo dello Scrutin riente l’O e a zi Vene i rapporti tra ce ni and hip between Ve The relations a dello S en in the al the East, as se ucale D o zz la e Pa Scrutinio of th Un racconto per immagini e fascinazioni. La mostra che Palazzo Ducale dedica fino al 22 gennaio ai rapporti tra la Serenissima e l’Egitto è la storia di due millenni e di una trama fitta di scambi culturali e commerciali. E’ la storia di un santo, San Marco traslato nell’828 da Alessandria a Venezia; di mercanti e umanisti attratti dai misteri delle piramidi e dai tesori che queste custodivano; delle avventure ottocentesche di esploratori come Giambattista Belzoni, uno dei padri dell’archeologia italiana, e Giovanni Miani. Ma ancora prima è la storia d’amore tra una regina egizia e un condottiero romano. Cleopatra e Marco Antonio vengono rievocati a inizio percorso attraverso alcune monete che raffigurano l’ultima regina d’Egitto e i due condottieri romani suoi amanti, ma soprattutto attraverso l’opera monumentale di Francesco Fontebasso il Banchetto di Cleopatra, appartenente alla collezione Terruzzi. Una testimonianza certa di rapporti che intercorrevano tra le città di tradizione marinara lungo le sponde del Mediterraneo si ha nella seconda metà dell’VIII secolo, quando il nascente impero abasside stabilitosi a Bagdad, cominciò a disinteressarsi del mare e le navi veneziane alzavano le vele per dirigersi verso Oriente. Già prima, come abbiamo visto, la conquista dell’Egitto da parte di Cesare aveva facilitato i contatti di Roma con l’Oriente e manufatti e culti egizi non mancarono di giungere e diffondersi lungo le sponde dell’Adriatico. Un’antichissima testimonianza dei contatti tra l’area veneta e quella egiziana si ritrova del resto nella leggenda che fa di A fable of images and imagination: the exhibit being hosted at the Palazzo Ducale until January 22nd, 2012, and devoted to the relationship between Venice and Egypt explores the two thousand year old history, which is filled with cultural and commercial exchanges. The story was told by a saint, San Marco, who came to Venice from Alessandria in 828; it’s the story of merchants and humanists who were attracted to the mysteries of the pyramids and the treasures within them; it’s also the story of 19th century explorers like Giambattista Belzoni, one of the fathers of Italian archaeology, and Giovanni Miani. But above all else, it is the love story between an Egyptian queen and a Roman mercenary. Cleopatra and Marc Antony appear at the beginning of the exhibit on the faces of coins that show the last queen of Egypt and her two Roman lovers, but they are especially present on the monumental work by Francesco Fontebasso, “Cleopatra’s Banquet,” which belongs to the Terruzzi collection. This painting is clear proof of the relationship that existed between the cities on the Mediterranean as early as the second half of the Eighth century, when the Abyssinian emperor settled in Bagdad, and when Venetian ships raised their sails and headed towards the East. But even earlier, the conquest of Egypt by Caesar had facilitated relationships with Rome and the East; Egyptian products and cult figures have been found on the shores of the Adriatic. Ancient proof of the contact between the Venetian region and Egypt is found in the remains of the story of Marco, the founder of the Alexandrian church and Evangelizer of the 10th kingdom, which included both Venetia 132 Venezia | made in Veneto
Above: Giambatista Pittoni, Il passaggio al Mar Rosso Below: Pietro Paoletti, La morte dei primogeniti d’Egitto
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1. Eugenio Moretti Larese, Un beduino 2. Francesco Galizzi da Santacroce, Elemosina di San Giovanni elemosinaro nella piazza di Alessandria d’Egitto 3. Ippolito Caffi, Strada principale del Cairo 4. Ippolito Caffi, Istmo di Suez 5. Alberto Rieger, Il canale di Suez 134 Venezia | made in Veneto
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Pompeo Marino Molmenti, Sara dà Agar in sposa ad Abramo Marco evangelista il fondatore della chiesa alessandrina e l’evangelizzatore della X Regio, che comprendeva la Venetia e l’Histria. Alla medesima tradizione appartiene anche il dono, del 630, fatto dall’Imperatore bizantino Eraclio al patriarca di Grado, della cattedra di San Marco. Da questo ingente tesoro giungono in mostra, a documentare i contatti dei secoli successivi, alcune preziosissime opere come l’Urna di Artaserse I o l’Ampolla degli Arieti realizzata al Cairo alla fine del X secolo. La figura di San Marco quindi – di cui si ha una raffinatissima immagine nella tavola di Lorenzo Veneziano – diventa punto nodale della millenaria relazione tra Venezia e l’Egitto e in particolare tra la Serenissima e Alessandria, da dove partì il lungo viaggio per mare dei due mercanti, Bono e Rustico, che condussero a Venezia le spoglie del santo. Davvero spettacolare la sezione della Mostra l’ Egitto immaginato: uno sliding show monumentale in cui scorrono le tele dei grandi Maestri come Giorgione, Tiziano, Bonifacio Veronese, Tintoretto, Paolo Fiammingo, Strozzi, Fontebasso, Pittoni, Amigoni, Piazzetta, Giandomenico Tiepolo – con la serie completa di 27 incisioni sulle Idee pittoresche sopra la Fuga in Egitto – fino ad arrivare ai pittori ottocenteschi come Molmentie soprattutto Pietro Paoletti, di cui viene esposta in mostra la grandiosa e appositamente restaurata Morte dei primogeniti d’Egitto, lunga quasi 3 metri e caratterizzata da un tale grado di resa filologica dei dettagli archeologici da legittimare l’ipotesi di un suo contatto con l’ambiente di Champollion, il decifratore dei geroglifici.
A few pieces of the enormous treasure of San Marco
and Histria. Part of this story includes the gift which Byzantine emperor Eraclio made to the patriarch of Grado, in 630: the huge block of onion shaped eastern marble is stored to this day in the Treasury in the Marciano Museum. Also present in the exhibit are works such as the Urn of Artaserese I and the Amphora of Arieti, both of which were made in Cairo at the end of the 10th century. The figure of San Marco, which is present in the works of Lorenzo Veneziano – becomes key not only in the legitimization of the political and religious autonomy of Venice, but also in the collective imagination of the thousand year relationship between Venice and Egypt. In particular, thanks to the long sea voyage by two merchants, Bono and Rustico, who brought home the remains of the saint, the relationship is precisely between La Serenissima and Alexandria. One of the best parts of the show is the slide show devoted to paintings which depict an imagined Egypt: by Giorgione, Tiziano, Bonifacio Veronese, Tintoretto, Paolo Fiammingo, Strozzi, Fontebasso, Pittoni, Amigoni, Piazzetta, Giandomenico Tiepolo – with his complete series of 27 etchings on the Visual renderings of the Escape to Egypt – up until 19th century painters such as Molmentie and Pietro Paoletti. The latter’s participation in the show is represented by his grand and restored (as are many other pieces) “Death of the Firstborn in Egypt” from the Pinacoteca di Brera, which is almost 3 meters long and famous for its archaeological details, to the extent that it has been hypothesized that the artist had contacts with Champollion and his crew, the great decipherers of hieroglyphics. Venezia | made in Veneto 135
Rooms at the Guggenheim Foundation that were once home to Marchioness Luisa Casati, Viscountess FabbricatoDoris dei Viaggiatori Caslerosse (Santa andMaria finally, Novella Peggy train Guggenheim station) 136 Venezia | made in Veneto
art interview
Oltre questo secolo Beyond this century text Federica Repetto
Una donna speciale e la sua casa sul Canal Grande, oggi Fondazione Guggenheim. Ce lo racconta il direttore Philip Rylands A special woman and her home on Canal Grande. Today it’s the Guggenheim Foundation. Interview with director Philip Rylands La Fondazione Guggenheim è diventata uno dei modelli dell’arte moderna in centro storico Lo staff del museo, e io stesso, siamo orgogliosi che la Collezione Peggy Guggenheim sia ormai una presenza familiare e perfettamente inserita nel densissimo tessuto culturale e artistico di Venezia, a differenza di quando ho cominciato il mio lavoro qui, nei primi Anni 80. E lo stesso assetto fisico del museo, la sua collocazione sul Canal Grande, l’unicità del Giardino delle sculture Nasher, l’allestimento delle opere nella dimora di Peggy, aiutano senza dubbio a inserirlo nell’immaginario dei cittadini. Da quanti anni è alla guida della “casa” più famosa dell’arte contemporanea? Effettivamente da quando morì Peggy Guggenheim, alla fine del 1979, cioè dal 1980, anno in cui Palazzo Venier dei Leoni ha iniziato la sua “trasformazione”, pochi mesi dopo, da abitazione a museo. Ci ricorda, sinteticamente, gli inizi, i successi e i traguardi? Durante gli Anni 80 ci siamo principalmente dedicati alla conversione della casa in museo, creando gli impianti di climatizzazione e illuminazione allora inesistenti, restaurando l’edificio, catalogando le opere, sviluppando nuove soluzioni architettoniche e altro ancora. Negli Anni 90, invece, il progetto di ampliamento, grazie alla partnership con la Fondazione Ugo e Olga Levi proprietaria degli edifici retrostanti il Museo, ha permesso di raddoppiare gli spazi disponibili, rendendo possibile l’affiancamento alla collezione permanente di mostre temporanee, oltre a servizi ausiliari come due negozi e il Museum Cafè. Questo ampliamento, ormai completato, ha reso possibile una crescita del numero dei visitatori tale da collocare oggi la Collezione Peggy Guggenheim, assieme alle Gallerie dell’Accademia, al terzo posto tra musei più visitati a Venezia, dopo Palazzo Ducale e il Museo di San Marco. Quali i progetti? Se ci voltiamo indietro, guardiamo con orgoglio altri successi di questi “ultimi” trent’anni: un continuo ampliamento degli spazi, innumerevoli mostre temporanee, acquisizioni, una comunicazione
The Guggenheim Foundation has become one of the great models for modern art in the historic centre of Venice. The staff of the museum and I are pleased that the Peggy Guggenheim collection is a familiar presence and that it has become completely integrated into the cultural and artistic fabric of Venice. Things have changed a great deal since I started working here in the early 80’s. Also, the extraordinary figure of Peggy Guggenheim is remembered with great affection. The physical nature of the space, on Canal Grande, the uniqueness of the Garden with its Nasher sculptures, the installations of work in Peggy’s home, help confirm its space within the city’s collective imagination. How long have you been at the head of the most famous “home” for contemporary art? Ever since Peggy Guggenheim’s death, at the end of 1979, and the early 1980’s, when we started transforming Palazzo Venire dei Leoni from a home into a museum. Can you give us a few words about the obstacles you encountered? During the 1980’s we mainly focused on the conversion of the house into a museum, creating a well-ventilated and illuminated environment that was inexistent until then. We restored the building, catalogued the works, developed new architectural solutions and more. In the 1990’s the project grew thanks to the relationship with the Ugo and Olga Levi Foundation, the owners of the buildings behind the museum. Their collaboration allowed us to double our exhibition space, and permitted us to host temporary shows together with our permanent ones, and include auxiliary services such as the Café and the two shops. This enlargement, which is now complete, made it possible to increase the number of visitors each year. We have been able to bring the Peggy Guggenheim Collection up to the third most visited museum in Venice, alongside the Gallerie of the Accademia and after the Palazzo Ducale and the Museum of San Marco. What are some of your future projects? If we look back for a minute we can observe with pride the projects we have accomplished in the past thirty years: there has been a constant Venezia | made in Veneto 137
art interview
sempre più forte, programmi didattici ormai consolidati e, solo increase in space, we have hosted numerous temporary exhibits, made nell’ultimo anno, un incremento del 13% del numero dei visitatori acquisitions, developed an ever-improving outreach program, put edurispetto al 2010. Nei mesi di gennaio e febbraio 2012 prevediamo cational programs in place, and, last year alone, we increased the numdi chiudere gli spazi espositivi di Palazzo Venier, per rinnovare gli ber of visitors by 13% with respect to 2010. In the month of January and impianti di luce e climatizzazione, esponendo quindi la collezione February 2012, we plan on closing the exhibit space of Palazzo Venier in permanente nella “nuova ala” (il Museo rimarrà comunque aperto), e order to renovate the lighting and ventilation system, and will therefore porteremo a termine l’ambizioso progetto di rinnovamento botanico move the permanent collection to the “new wing” (the museum will redel Giardino delle sculture Nasher, per poi riaprire a fine febbraio main open). Then we will conclude the ambitious project of renovating con una mostra focalizzata sulle opere del secondo dopoguerra della the botanic Garden with the Nasher sculptures. Our goal is to reopen at collezione, raramente esposte, insieme ad una selezione di lavori di the end of February with an exhibit focused on the works in the collecRiki Taylor, artista americana versatile ed eclettica. tion that come from the Second World War period, which have rarely Quale è la “forza” della collezione permanente della Fondazione? been seen, together with a selection of work by Riki Taylor, a versatile Bisogna dire che l’arte moderna, ovvero le avanguardie “classiche” and eclectic American artist. come Cubismo, Astrattismo, Surrealismo e l’Espressionismo In your opinion, what is the real “strength” of the Foundation? Astratto Americano, a differenza dell’arte contemporanea, e per I have to say that modern art -“classic” avant-garde movements like contemporanea intendo dagli Anni 70 in poi, sono Cubism, Abstract Art, Surrealism and American Abpresenti nella collezione di Peggy in modo unico, stract Expressionism - and not contemporary art (and senza alcun paragone né a Venezia né nel resto d’Italia. by contemporary I mean from the 1970’s onwards) is E grazie al deposito a lungo termine della Collezione present in Peggy’s collection in a unique manner. No Gianni Mattioli che arricchisce strepitosamente, quasi Una vita vissuta comparisons can be made to other museums, not in a completarla, la presenza dei Balla, Boccioni, De nor in the rest of Italy. Thanks to a long-term nel milieu delle Venice, Chirico e Severini della collezione permanente, ciò loan from the Gianni Mattioli Collection, our collecavanguardie tion is incredibly enriched with the presence of works vale anche per l’arte italiana dell’inizio del XX secolo. Da non sottovalutare è poi la vitalità della collezione A lifetime lived by Balla, Boccioni, de Chirico and Severini, making it stessa, il suo non essere statica ma sempre in crescita. place for Italian art of the early 20th century, admits the atoo.special The vitality of the whole collection should not be Quali sono gli autori a cui è più legato? avant-garde underestimated. Non c’è un’opera a cui mi sento particolarmente milieu What are the artists that you are fondest of? legato: sono tutti, a modo loro, capolavori unici. I quattro artisti maggiormente rappresentati in collezione There’s not one single work that I am fond of. All of them in their con diversi lavori sono Ernst, Giacometti, Picasso e Pollock. own way are masterpieces. The four artists that are most significantly Alchimia (1947) di Pollock, Sulla spiaggia (1937) di Picasso, La represented in the collection with their works are Ernst, Giacommetti, vestizione della sposa (1940) di Ernst, Donna che cammina (1932) Picasso and Pollock. Alchemy (1947) by Pollock; On the Beach (1937) by di Giacometti sono dei veri e propri capolavori, e L’Angelo Picasso; the Robing of the Bride (1940) by Ernst; Woman Walking (1932) della Città (1948) di Marino Marini, sulla terrazza del museo by Giacommetti are true masterpieces. L’Angelo della Citta’ (1948) by affacciata sul Canal Grande, è un’opera celeberrima. Non Marino Marini, situated on the terrace of the Museum facing the Canal vanno tuttavia dimenticate Donna seduta II di Miró, Giardino Grande, is one of the best known works. And yet we can’t forget Sitting magico (1926) di Klee e Verso l’alto (1939) di Kandinsky, e tanto Woman II by Miro’; Magic Garden (1926) by Klee and High Up (1939) by meno i diversi capolavori della Collezione Gianni Mattioli, da Kandinsky not to mention the works in the Gianni Mattioli Collection, Boccioni a Carrà, da Balla a Morandi solo per citarne alcuni. from Boccioni to Carra’, from Balla to Morandi, just to name a few. The La Collezione Mattioli vanta per esempio due dei massimi Mattioli Collection, for example, has two of the greatest masterpieces by Boccioni: Materia e Dinamismo di un Ciclista. capolavori di Boccioni, Materia e Dinamismo di un Ciclista. 138 Venezia | made in Veneto
On this page, the Foundation’s Director Philip Rylands and a view from the Museum’s Canal. To the left: some portraits of Peggy Venezia | made in Veneto 139
art exhibition
L’inconscio si fa arte The Unconscious Makes Art text Mila Montagni
. bolismo d’Italia A Padova il Sim o an nt se re oni che rapp Otto dense sezi rrente ersi di questa co iv un di lio ag nt dua. ve Pa il lism on show in Italian Symbo ions ct se t ticulated in eigh end tr The show is ar is th of e the rang that represent Sembrano quasi scivolare lungo le forme di quei quadri che le raccontano e le proteggono da poco più di un secolo, le donne dagli occhi intensi che Klimt e von Stuck hanno regalato all’immaginario fantastico degli anni a cavallo tra l’Otto e il Novecento. Donne sinuose e cupe e maliarde che mal sembrano accordarsi con l’infinita dolcezza cromatica e di forme che rende lievi le madri che si perdono nella contemplazione dei loro figli, sui dipinti poche sale distanti. E queste medesime donne sono amanti appassionate, fuse, volteggianti negli spazi più sottili dell’eterico soffuso nelle tele liquide dei simbolisti raccolti nelle sale di Palazzo Zabarella in quel di Padova. La Fondazione Bano si è valsa dei saperi di Federico Mazzocca e Carlo Sisi con Maria Vittoria Marini Clarinelli, per ricostruire una storia intessuta d’un’arte concettuale, onirica, rarefatta in silenzi assoluti e declinazioni d’inconscio, e che raccoglie capolavori del Simbolismo italiano e non solo, abbracciando gli anni intensi che vanno dal 1891 al 1907. Articolata in otto dense sezioni rappresenta con meditata ricchezza il ventaglio di universi di questa corrente. A cominciare dal “Mistero della maternità” che racconta la prima esperienza del vivere attraverso la Maternità di Previati e l’apparenza verista de Le due madri di Segantini; naturale la particolare attenzione per gli autori che affermano con decisione la loro esperienza di “Protagonisti”: dal Segantini di Troubetzkoy al complesso autoritratto di Pellizza da Volpedo fino al magico Martini per giungere a quelli The women with intense eyes painted by Klimt and Von Stuck at the end of the 18th and beginning of the 19th centuries, now part of our collective imagination, look as though they are sliding through the very paintings that have protected them for over a century. These are sinuous, serious and bewitching women that don't seem to agree with the sweetly colored hues and shapes of mothers looking softly at their children just a few rooms away. These women are the deeply passionate, twirling lovers in the ethereal spaces of the Symbolist’s flowing paintings now on show in the halls of Palazzo Zabarella in Padua. To create the show, Foundation Bano drew on the knowledge of Federico Mazzocca and Carlo Sisi and Maria Vittoria Marini Clarinelli to reconstruct this story which is woven of strands - conceptual art, dreams, and the absolute silence needed so the unconscious can speak – which tie together Italian symbolism, and not only Italian, in the intense years that go from 1891-1907. The show is articulated in eight sections that represent the range and wealth of this trend, beginning with the "Mystery of Motherhood." This section relates the first experiences of life through Maternita' by Previati and the Realist works of Le Due Madri by Segantini. The particular attention that the painters give to themselves is apparent in “Protagonists:" 140 Venezia | made in Veneto
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1. Mario de Maria, Rosso di sera bel tempo si spera 2. Ambrogio Alciati, Annunciazione 3. Giovanni Segantini, Petalo di rosa 4. Luigi Rossi, RĂŞves de Jeunesse 5. Giulio Aristide Sartorio, Autoritrattos 6. Ettore Tito, Amore e le Parche
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Above: Gaetano Previati, Notturno Below: Vittore Grubicy de Dragon, Monta la nebbia da la Vall... 142 Venezia | made in Veneto
itineraries water
Vittorio Zecchin, Convegno Mistico di Chini e Sartorio. La terza sezione della rassegna disegna “Il paesaggio. Il sentimento panico della natura” che va dai nelumbi di Lojacono ai notturni immaginifici di Previati e Grassi, mentre ne “Il mistero della vita” si sommano diversità e contemplazione, da La Processione di Pellizza da Volpedo al dolente, luminoso e intenso, Il giorno di festa al Pio Albergo Trivulzio di Morbelli. A spezzare un’apparente ricerca d’armonia cosmica “L’abisso: tra Eros e Tanathos”, dove il femminile crea e distrugge frantumandosi in fantasie, turbamenti e tensioni irraggiungibili, a cominciare da L’amore alla fonte della vita di Segantini fino alle sensuali profondità de Il Peccato di von Stuck e alla sfrenata bellezza della Giuditta II di Klimt; sempre per l’Abisso, quale “Rappresentazione del mito e del sogno” che in bilico cerca un equilibrio che non c’è, le opere scelte per questa sezione: L’abisso di Canonica ma anche La Sirena di Sartorio che si libra tra classicità e pre-raffaelliti. D’impatto la sezione che descrive la pienezza e la conclusione a un tempo del movimento, in “Venezia 1907. La Sala dell’arte del Sogno alla Biennale, una ‘Corsa nei campi dell’ideale’, ‘Un’oasi di purezza’”, già parte della “Sala” veneziana. Uno spazio inatteso è quello dedicato a “L’immaginario in bianco e nero”, dove è selezionato quell’universo grafico come forma d’arte autonoma che tanto sa muoversi nel fiabesco fantastico d’allegoria dei gioielli grafici di Boccioni, Sartorio e Previati.
A story which is woven of strands conceptual art, dreams, and the absolute silence
this section runs from Segantini and Troubetzkoy to the complex self portrait by Pellizza da Volpedo and magic Martini all the way to the formal work of Chini and Sartorio. The third section of the show is dedicated to "Countryside: Panic in Nature" which goes from the nelumbi by Lojacono to the imagined nocturnal images of Previati and Grassi. In the fourth section, "the Mystery of Life," the differences in the artists’ works and their visions are apparent and span from The Procession by Pellizza da Volpedo to the painful, bright and intense Il Giorno di festa al Pio Albergo Trivulzio by Morbelli. Breaking up the apparent search for cosmic harmony is the fifth section "The Abyss: between Eros and Tanathos," where the female figure creates and destroys, bringing disturbances and unending tension, as in L'amore alla fonte della vita by Segantini all the way to the sensual profundity of Il Peccato by Von Stuck and the wild beauty of Giuditta II by Klimt. In the sixth section, “Representation between myth and dream,” there's the search for a balance that doesn't exist: L'abisso by Canoncia and La Sirena by Sartorio balance classicism with the pre-Raphaelite movement. Then come the sections that describe the wealth and the conclusion of this movement in the sections “A race to the ideal" and "An oasis of Purity.” A surprising amount is dedicated to black and white graphic work, including the jewels of Boccioni, Sartorio and Previati. Venezia | made in Veneto 143
19-25 FEBBRAIO
AUDI POLO
GOLD CUP 2012 Cortina d’Ampezzo Lago di Misurina
Cortina Reportage prêt-à-porter per una 24 ore nel paradiso degli sport invernali Reportage prêt-à-porter for 24 hours in the winter sport paradise text Barbara Carrer
Un’immagine dell’area sciistica delle Tofane di Cortina d’Ampezzo Picture of the ski slopes of Tofane, Cortina d’Ampezzo (ph. Stefano Zardini)
cortina life
La regina delle nevi The queen of snow
text Barbara Carrer
esclusivi iistiche, locali Ottime piste sc antan. e atmosfera d’ zzo ortina d’Ampe C Il fascino di rs and ba e iv us g, excl Excellent skiin ere. d chic atmosph restaurants an zzo pe m Cortina d’A The allure of Furono gli anni Cinquanta a canze d’inverno), il Savoia e l’Eudecretare la fama di Cortina ropa. Aristocratici, intellettuali e d’Ampezzo. Lungo le eleganti vie rappresentanti del jet set erano del centro sfilava la Dolce Vita conquistati dall’esclusività monrappresentata da Sophia Loren, dana del luogo, ma anche dalle Clark Gable e Ingrid Bergman. vette spettacolari che racchiuQuesti miti del grande schermo dono una conca naturale senza alloggiavano nei lussuosi alber- eguali. Oggi, per gli amanti della ghi a 5 stelle come il leggendario neve, Cortina rimane una meta Hotel Posta, il Miramonti (pre- davvero cult, il paradiso degli ferito da Brigitte sport invernali, olBardot), il Faloria tre che un buen re(che ospitò Jean 140 km, tiro per chi voglia Seberg e Alberto featuring concedersi un weSordi durante le ekend lontano dalla riprese del film Va- some of frenesia della città. The fame of Cortina the most the Savoia and the Europa. d’Ampezzo was es- entertaintablished as far back ing, scenic Aristocrats, intellectuals and members as the 1950s. ‘La Dolce Vita’ made its way slopes in the of the jet-set were along the center’s Alpine area taken in by the exelegant streets, including the likes clusive worldliness of the place, of Sophia Loren, Clark Gable and in addition to be enchanted by Ingrid Bergman. These legends of the spectacular peaks surroundthe Silver Screen stayed in luxuri- ing this unequalled natural basin. ous 5-star hotels like the celebrat- Cortina remains an authentic cult ed Hotel Posta, the Miramonti (a location for snow-lovers today; favorite of Brigitte Bardot) and the it’s a winter sports paradise and a Faloria (which hosted Jean Seberg ‘buen retiro’ for anyone who wishes and Alberto Sordi while filming to allow themselves a weekend far Winter Holidays), not to mention away from the city’s hubbub. Its
Il comprensorio sciistico si avvale di 140 chilometri di piste tra le più divertenti e panoramiche del panorama alpino. Queste, servite da 6 funivie, 29 seggiovie e 16 skilift, accontentano sia gli sciatori più abili e spericolati (Forcella Rossa, il mitico Canalone, Vertigine Bianca e l’Olimpia) che gli amanti della tranquillità che opteranno per itinerari più rilassanti come l’agevole Vitelli con aree relax e panchine panoramiche. Adagiata, infatti, su una vasta conca al cui centro scorre il torrente Boite questa località è ski resorts stretch over 140 km, featuring some of the most entertaining, scenic slopes in the Alpine area. Served by 6 cableways and 29 chair-lifts, it’s perfect for skillful, high-risk skiers (Forcella Rossa, the mythic Canalone, Vertigine Bianca and Olimpia) as well as for those who love tranquility and opt for more relaxing options like the easily approachable Vitelli. There are also ample areas to relax and benches for enjoying the resort’s stunning views. In fact, the area is nestled in a vast basin that hosts the Boite Stream.
Corso Italia
Lovat
Libreria Luteri
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cortina life
Prosciutteria dall’Ava
Chanteder
La Cooperativa
Ermanno Scervino
Spa dell’Hotel Cristallo
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circondata da prati e boschi lussureggianti che si estendono fino alle pendici di splendide vette che le fanno da corona: Tofane, Cristallo, Sorapis, Croda Rossa, Croda da Lago e Cinque Torri. Location di moltissimi film, Cortina è uno dei posti più chic di tutta la penisola, frequentata dalle famiglie più in vista come gli Agnelli, i Marzotto, i Montezemolo e i Barilla. Lo shopping è uno degli sport più praticati tra una pista e l’altra. Meta ideale per romantici soggiorni, vacanze familiari e tra amici, la Regina delle Dolomiti offre ai suoi visitatori molteplici e affascinanti volti per scoprire i quali un weekend potrebbe non bastare. Ecco un itinerario per vivere Cortina 24 ore al top. Ore 9 Nulla è meglio per affrontare la giornata di una deliziosa cioccolata calda con panna, magari accompagnata da una fetta di torta Surrounded by lush meadows and forests, it extends to the summits of the series of splendid peaks that crown the territory: Tofane, Cristallo, Sorapis, Croda Rossa, Croda da Lago and Cinque Torri. Cortina is one of the most chic spots in the whole Italian peninsula, frequented by the country’s top families. Its local shops maintain their original spirit intact, offering hand-crafted products that bear witness to original artistic expressions of the Valligiana. The ‘Queen of the Dolomites’ is an ideal location for romantic sojourns or for spending vacation time with friends and family. Here’s a 24-hour itinerary designed to help you experience Cortina at its best. 9am There’s nothing better than starting the day with a delicious cup of hot chocolate, topped with whipped cream or matched with a slice of almond or carrot cake at
di mandorle o carote, specialità fe più prestigiose come Gucci, della pasticceria Lovat. Scervino, Moncler, Malo e MariOre 13 notti, maestro nel reinterpretare Raggiunta la cima dell’Averau, l’abbigliamento da montagna lo sciatore troverà gratificante in chiave raffinata. E ancora: le pranzare presso l’omonimo ri- proposte di Guess, dello storico fugio elogiato dal famoso Sun- Ritz Saddler o i capi poligriffati day Times. Piacevoli alternative della boutique Le Noir, polo di possono essere il Faloria, che inconfondibile glamour. Dopo nell’ampia terrazza offre ospita- le gioiellerie (Rolex, Chantecler, lità ad alta quota e l’accogliente Bartorelli e Verni), altra fermata rifugio Son Forca. Chi non scia obbligatoria è Franz Kraler per potrà regalarsi un pomeriggio una soirée all’insegna dell’elepresso la Spa dell’Hotel Cristal- ganza. Gli amanti dell’accessorio lo che coccolerà i suoi ospiti con non potranno non assaporare il thermarium e idromassaggio con tepore delle sciarpe di Faliero vista sulle Tofane. Sarti, le proposte di Trifoglio Ore 18 - i suoi capi artigianali in tricot Prima di dare il via alla movida sono un must - e di Giacobbi. cortinese non può mancare la Alle boutique di moda si affianpasseggiata lungo Corso Italia, cano altri negozi di grande quala Montenapoleone lità come la Bottega delle Dolomiti nonArtigiana Zardini ché cuore pulsante le cui stufe artistidella vita cittadina. che sono veri gioVi si affacciano le ielli. Un’istituzione vetrine delle grifdel luogo è la CoIdeal location Gucci, Scervino, Lovat’s, a pastry. Moncler, Malo and 1pm for romantic Marinotti, a masSkiers who reach the sojourns or ter at re-elaborating summit of the Averau mountain wear with will be delighted to for spending refined flair. Then, dine at its Averau vacation time lodge, which gained top-notch re- there are options by Guess or the views in the famed Sunday Times. historic Ritz Saddler, not to menOtherwise, you’ll find a pleasant al- tion varied brands available at the ternative at the welcoming Rifugio boutique Le Noir, a polo for unSon Forca lodge and at Il Faloria, mistakable glamour. Franz Kralwhich offers warm hospitality at er is another top spot for those high altitudes thanks to its unique searching for a soirée focused on terrace. Those who don’t ski will pure elegance. Accessory lovstill want to treat themselves to ers won’t be able to avoid enjoyan enjoyable afternoon at Hotel ing the warmth of Faliero Sarti’s Cristallo’s Spa. This facility truly scarves and Giacobbi’s fine wear, knows how to pamper its guests not to mention articles made by with a thermarium and hydro-mas- Trifoglio—its handmade tricot garsage offering views of the Tofane. ments are a must. These high fashion boutiques are flanked by other 6pm Before getting a taste of Cortina’s top quality shops like the Bottega night-life you’ve got to take a typi- Artigiana Zardini, whose artistic cal stroll along Corso Italia, heart stoves are authentic gems. Another of its city life. Here, you’ll be able local institution is the Cooperativa, to window shop or purchase some a shopping center in the heart of of the world’s top brands like Cortina; this six-storey facility in-
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1. Freeride Punta Nera (ph. Giuseppe Ghedina) 2. Polo Gold Cup in Cortina 3. Ski Area Lagazoui 5 Torri 4. Palazzo del Vecchio Municipio 5. Hotel de la Poste 6. Marinotti
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Croda Rossa d’Ampezzo
Corso Italia
Christmas market
Corso Italia
A view of Cortina
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operativa, centro commerciale nel cuore di Cortina, distribuito su sei piani all’insegna dello shopping. Dopo il piacere degli acquisti, niente di meglio di una ventata di cultura nella libreria Sovilla, nelle gallerie d’arte moderna e contemporanea Contini e Granocchia o nel museo Mario Rimoldi, impreziosito da tele di Sironi, De Chirico, Guttuso, donate dall’omonimo collezionista alla Casa delle Regole. Ore 19.00 Tappa immancabile per l’happy hour cortinese è la storica Enoteca di Gerri dove si può brindare con 40 vini che cambiano ogni settimana, accompagnandoli a stuzzichini di formaggi alle erbe e pane nero di Merano. Per chi cerca un ambiente esclusivo, l’ideale è il Bar del mitico Hotel Posta, gestito sapientemente da Antonio Di Franco. Per i più giovani l’appuntamento è a La Suite, luogo di tendenza dalle cui parespires shopping galore. After indulging in delightfully purchases, there’s nothing better that getting a taste of real culture at the Libreria Sovilla or stopping to see modern and contemporary art galleries like Contini and Granocchia. Otherwise, don’t miss a visit to the Mario Rimoldi Museum which hosts noteworthy canvases by Sironi, De Chirico and Guttuso, which were donated to the Casa delle Regole by Rimoldi, a famed collector. 7pm The Enoteca di Gerri (wine-bar) is a must-see stop for those looking to get the best of Cortina’s happyhour; . Those who are looking for a more exclusive atmosphere, will find an ideal solution at the Hotel Posta’s legendary bar, which is wisely managed by Antonio Di Franco. The younger crowd is sure to enjoy La Suite, a trendy club whose walls boast animal-shaped mirrors. Another pre-evening al-
ti occhieggiano specchi a forma il cui fiore all’occhiello è il foie di animali. Un’ottima alternativa gras. Per chi ama l’eleganza e l’otper il pre-serale è lo Stadio del tima cucina, la scelta ricadrà su Ghiaccio, costruito per ospitare Tivoli insignito della Stella Mile VII Olimpiadi Invernali del chelin, una delle migliori tavole 1956 e sede dell’ Ice Disco Dance di Cortina, o sul ristorante Toulà, ricavato da un vecchio fienile ame dello snow rafting. pezzano da cui prende il nome. Ore 21 Le proposte per una cena sfizio- Ore 01 sa in un ambiente caratteristico E’ arrivato il momento di andare sono: Al Camin dove lo chef Fa- a ballare nei locali che hanno fatbio Pompanin proporrà le spe- to la storia cortinese. Uno fra tutcialità della cucina ampezzana e ti è il blasonato Vip Club, punto Villa Oretta che strizza l’occhio di incontro del gotha dell’ima Venezia con gli ottimi “ciche- prenditoria e della politica nati”, il famoso baccalà mantecato zionale, oltre che location della e il fegato alla veneziana. Eccelle vanziniana pellicola Vacanze di per la selvaggina la Baita Fraina, Natale. Gli amanti della night life alle pendici del monte Faloria, non potranno perdersi il Bilbò ovattata da caldi arredi a boise- Club per poi fare tappa al Monrie, come Il Caminetto con vista key. Tempio e mito delle lunghe mozzafiato sulle Tonotti dei favolosi fane. Poco lontano, Numerous anni 60, è oggi un vale una visita Piè legendary locale di seducenTofana, suggestivo local night te mondanità per ristorante ai piedi il divertimento ad spots delle piste da sci, alta quota. gras. Those who love ternative is Stadio Numerosi i del Ghiaccio, built locali notturni elegance and topnotch cooking, won’t to host the VII Win- che hanno want to miss Tivoli. ter Olympics in 1956. Awarded a Michelin It hosts ‘Ice Disco fatto la storia Star, it’s one of the Dance’ and snow di Cortina top dining options in Cortina. rafting. Otherwise, make sure to try Toulà, 9pm Check out great options for a tasty located in a renovated silo in Amdinner in a characteristic setting. pezzo, from which the restaurant There’s Al Camin where chef got its name. Fabio Pompanin proposes great 1am specialties featuring cuisine from The time has come to dance the the Ampezzo area. Meanwhile, night away in clubs that have made Villa Oretta winks Venice’s way history in Cortina. One of the most with excellent ‘cicheti’ or Venetian- chic options is Vip Club, a meetstyle starters. Baita Fraina, on the ing point for jet-setting national other hand, is well known for its politicians and entrepreneurs. It’s wild game. And why not enjoy the the spot where the famed Italian peaks of Monte Faloria, dining in Christmas flick Vacanze di Natale the warm ‘boiserie’ atmosphere you was filmed. Night-life lovers will can enjoy at Il Caminetto, which also want to try a bit of the action at offers a breathtaking view of the the Bilbò Club, and then stop in at Tofane? Not far away, you’ll find Piè Monkey. A temple consecrated to Tofana: why not make a visit to this party-style night-life in the 1960s, it restaurant located at the foot of a remains a club filled with seductive ski slope? It’s top specialty is foie worldliness today.
ph. Diego Gaspari Bandion
ph. Stefano Zardini
cortina chianti life
Il meglio di... Cortina The best of… Cortina
text Barbara Carrer
personale. Itinerario cult in citta Rifugio Piezza, al Passo Giau, con vista sulle montagne più famose fino al magnifico ghiacciaio della Marmolada, pranzo veloce da Beppe Sello, ai piedi delle Tofane, cena da ll Caminetto e serata al Vip. Maurizio Zuliani Presidente del Circuito Audi Polo Gold Cup. Qual è la sua Cortina? E’ quella delle basse stagioni, in particolar modo l’autunno, quando il bosco si tinge di giallo e rosso e si può passeggiare non Gherardo Manaigo pensando a nulla, solo alla bellezza di questo luogo inmanendo a Cortina. La più grande soddisfazio- cantevole ne legata alla storia del suo In cosa è cambiata la Perla delle Dolomiti in questi locale Essere stati paragonati a un anni? punto fermo (in riferimento a efficienza e qualità) in un mondo in continua mutazione. Qual è il segreto del successo dello storico Hotel? Il carattere familiare della nostra struttura, un’ospitalità genuina e un servizio Maurizio Zuliani tradizionale e attento che fanno sentire l’avventore Il turismo è mutato profoncome a casa. Ci piace coc- damente e la città è in fase colare il cliente a tal pun- di adeguamento to che gli facciamo trovare Cortina in tre aggettivi... sempre la stessa stanza con Spettacolare, vivibile, futui suoi vestiti appesi nell’ar- ribile. Un pregio del luogo? madio. Qual è l’ospite del Posta Contrariamente a quanto si che l’ha stupita maggior- pensa non è un posto caro. La ristorazione, ad esemmente? Lo chef Vissani che ha pro- pio, è di ottimo livello con tratto il suo soggiorno da un prezzo inferiore rispetto due a nove notti e dispen- alle grandi città. sava consulenze a tutto il Assolutamente da vedere? Gherardo Manaigo Proprietario dell’Hotel Posta e presidente dell’Associazione Albergatori di Cortina. Il lato affascinante del suo lavoro Ricevere ospiti da tutto il mondo. In questo modo ho la sensazione di viaggiare ri-
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Gherardo Manaigo Owner of the Hotel Posta and president of the Hoteliers Association of Cortina. The most interesting aspect of your job: Receiving guests from all over the world. I feel like I am travelling even if I am still in Cortina. The biggest satisfaction connected to the history of your hotel: Being compared to a fixed place (with reference to efficiency and quality) in a constantly changing world. What is the secret of the success of your historic Hotel? The cozy nature of our hotel, our genuine hospitality and careful, traditional service that makes our clients feel at home. We like to take care of our clients to the extent that we always make sure they get the same room and that their clothes are hanging in the closet. Which of your guests surprised you most? Chef Vissani, who extended his stay from two to nine nights and gave advice to my whole staff. The to-do list in town: Rifugio Piezza, at Passo Giau, with a view of the mountains all the way to the Marmolada, a quick lunch at Beppe Sello at the feet of Tofane, dinner at Il Caminetto and a night out at Vip. Maurizio Zuliani President of the Audi Polo Gold Cup Circuit Tell us about your Cortina: My favorite time is low season, and especially in the autumn when the leaves
are yellow and red and you can take walks and not think about anything, just about the beauty of this magic place. How has the Pearl of the Dolomites changed in re-
Graziano Prest cent years? Tourism has deeply changed everything and the city is trying to adapt. Three adjectives for Cortina: Spectacular, livable, forward-thinking. What’s a special aspect of this place? Contrary to what one would think, it’s not expensive. Restaurants, for example, are of excellent quality and cheaper than in big cities. What’s on your to-do list? Polo on snow is one of the most amazing things to see. It’s been eleven years now that I have been organizing this event but it always feels like the first time, especially when it snows a lot. Graziano Prest Chef from Tivoli, the only starred restaurant in Cortina. What brought you to Cortina? After having worked at Dolada with maestro De Pra’, I went to Malga Panna in Moena, where I earned a Michelin Star, then I was
cortina chianti life
Il Polo su neve, uno spettacolo di rara suggestione. Dopo undici anni che organizzo questo circuito, mi emoziono ogni volta come si trattasse della prima, soprattutto se nevica abbondantemente. Graziano Prest Chef del ristorante Tivoli, l’unico stellato di Cortina. Cosa l’ha portata a Cortina? Dopo aver lavorato al Dolada con il maestro De Prà, sono passato al Malga Panna di Moena, dove ho ottenuto la Stella Michelin, quindi al Monaco Gran Canal di Venezia e infine qui, dove mi sento veramente a casa. Non si può andarsene da Cortina senza aver assaggiato… Casunzei con rape rosse e gamberi fritti in crosta di polenta, specialità del Tivoli. Per un primo appuntamento? Carpaccio di scampi con caviale, astice souté con riso Venere al limone e champagne, il tutto servito sul nostro tavolo con vista panoramica sulle Dolomiti. Un valido prodotto del territorio? L’agnello dell’Alpago e i fagioli di Lamon. Qual è il target di avventore che non vorrebbe nel suo locale? L’utenza frettolosa e poco attenta al lavoro che ogni piatto richiede. In cucina… togliamole tutto ma noxxsn… L’olio extra-vergine di oliva. Cristian Contini Titolare con il padre delle famose e storiche Gallerie d’arte che portano il suo nome.
Se dovesse identificare Cortina con un artista? “ Sarebbe sicuramente un vedutista veneto” L’arte, a suo avviso, è abbastanza presente in città? Cortina costituisce un punto di riferimento per l’arte a trecentosessanta gradi, sia antica che contemporanea. E’ il luogo che, in relazione alla superficie, offre il maggior numero di opportunità. Le è concesso tenere in casa una sola opera. Quale autore sceglie? Un quadro di Gauguin, il sogno della mia vita. Girolamo Gaspari (Gerry) Titolare della mitica Enoteca Solo 24 ore sulle Dolomiti: cosa non possiamo perdere? Scorci panoramici da sogno e ottima ristorazione, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Un avventore che ricorda con affetto? Tra i tanti, il paleontologo Rinaldo Zardini, l’alpinista Lorenzo Lorenzi e il bobbista Eugenio Monti, personaggi mitici di Cortina. Un vino che rappresenta questa città? Un’etichetta dell’Alto Adige. Dove va quando vuole staccare la spina? Al ristorante Leone e Anna ad Alverà, lo trovo molto rilassante e familiare. Torna da un viaggio… qual è la prima cosa che fa a Cortina? Da ragazzo, dopo un anno trascorso in Inghilterra, tale era la nostalgia verso le mie montagne che appena ho iniziato a intravedere gli abeti in lontananza mi sono commosso.
at the Monaco Gran Canal in Venice, and then I came here, where I truly feel at home. You can’t leave Cortina without tasting… Casunzei with beets and fried shrimp in polenta batter with riso Venere with lemon and champagne, everything served at our tables that look out on the Dolomites. An important product from the area? Alpago lamb and beans from Lamon. What kind of client
Cristian Contini
for all kinds of art, from modern to ancient. The relationship between the amount of offerings and the size of city is excellent. You can only have one work of art at home. Which painter would you choose? A painting by Gauguin, the dream of my life. Girolamo Gaspari (Gerry) Owner of the famous Enoteca. You only have 24 hours in the Dolomites: what shouldn’t you miss? Dreamy views and excellent restaurants; there’s just too much choice. A client that you recall fondly? There a re many: the paleontologist Rinaldo Zardini, the alpine climber Lorenzo Lorenzi, and the bobsledder Eugenio Monti, all Cortina luminaries. A wine that represents this city? Any label from Alto Adige. Where do you go when you want to unplug? I go to Leone and Anna in Alverà, it’s cozy and relaxing. You come back from a
wouldn’t you want in your restaurant? I wouldn’t want a client in a hurry, someone who isn’t attentive to the kind of work that each dish entails. In the kitchen, you can take everything but leave the… Extravirgin olive oil. Cristian Contini Co-owner with his father of the art galleries that are named after his family If you had to identify Cortina with an artist? It would be a Venetian Girolamo Gaspari landscape painter. Is art sufficiently present trip… what’s the first thing you do in Cortina? in the city? Cortina is a reference point As a kid, I remember coming back from a year in Five opinion England; I was so homeleaders sick for my mountains that as soon as I saw the pines tell us about in the distance I started to their way cry.
of living their own region
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Top: a view of St Mark’s square Below: a detail of the paving in the splendid square
san marco district
Venezia inizia qui Venice begins here
text Matteo Corvino photo Manuel Silvestri
della città. L’unica piazza ù importanti E una delle pi nel mondo re in the city. The only squa ant e most import And one of th ional level at the internat Piazza San Marco, per chi sa osservare, è sempre diversa, si rinnova con la luce e con le stagioni, suscitando emozioni sempre differenti, ma desta anche preoccupazione, come per l’acqua alta che periodicamente la invade, essendo il punto più basso della città. E’ il solo spazio urbano di Venezia chiamato Piazza, tutti gli altri sono definiti campi, campielli, corti. Fulcro vitale dell’omonimo sestiere, è il punto di convergenza della città. Tutti vogliono vedere Piazza San Marco prima di scoprire le altre bellezze cittadine, creando anche disagi nei periodi di maggior affluenza non solo ai residenti, che ormai l’attraversano frettolosamente. I palazzi del potere e i musei più spettacolari sono qui, tutt’intorno e sono i più visitati e ammirati, Palazzo Ducale ha contato nel 2010
più di un milione e tre- For those who know how to centomila visitatori. Ma look, Saint Mark’s Square is in Piazza San Marco c’è always different, renewing ancora molto da scoprire. itself with the light and the Ad esempio Palazzo Rea- seasons, inspiring emotions le, situato nell’ala del Mu- that are ever-diverse. Yet, it seo Correr affacciata sul also instigates worry, due to Bacino. Grazie ai restau- the high water that periodiri attualmente in cor- cally invades the piazza, the so, finanziati dal Comité city’s lowest point. We’re talkFrançais pour ing about the la Sauvegarde only urban space de Venise, il in Venice that’s complesso svecalled a ‘piazza’, lerà già a giuall the others are gno 2013 molte Its referred to as sale di quella surrounding campi, campietti che fu la reg- buildings and corti (fields, gia di Napoletiny fields and represent one, poi degli courtyards). The Asburgo e infi- both beauty vital focal point ne dei Savoia. and power of a district bearTra gli altri vi ing the same soggiornò la mitica Sissi, name, it’s the city’s converla bellissima imperatrice gence point. Everyone wants Elisabetta d’Austria. Oc- to see Saint Mark’s Square cultato troppo a lungo da before discovering Venice’s una destinazione d’uso other gems, thereby creatimpropria, il palazzo sarà ing inconvenience during finalmente restituito alla the periods that draw greater città e al mondo colman- crowds—and this doesn’t just do un vuoto essenziale go for the residents who usu-
ally cross it in a hurry. Its surrounding buildings represent both beauty and power and they continue to be some of the most visited, highly admired structures in the world. In 2010, the Doge’s Palace hosted more than a million three hundred thousand visitors. Yet, in Saint Mark’s Square, there’s still a whole lot worth discovering. For example, Palazzo Reale is situated in a wing of the Correr Museum that’s facing the basin. Thanks to the restoration project that’s currently in progress, financed by the Comité Français pour la Sauvegarde de Venise, the complex will re-open as soon as June 2012, showcasing many of the rooms that were initially Napoleon’s palace, before they were inhabited by the Hapsburgs and finally, the Savoy. Among others, Sissi, the legendary empress Elisabeth of Austria, also sojourned here. Hidden away for too long due to improper use, the palace will finally be given Venezia | made in Veneto 155
san marco district
nella storia delle arti decorative dell’Ottocento a Venezia. La Piazza è anche il luogo di incontro e aggregazione di tutte le feste e ricorrenze civili e religiose sin dal tempo della Serenissima e lo è tutt’ora con il rinato Carnevale, con la tradizionale festa della Sensa ma anche, a novembre, come traguardo dell’allegra Venice Marathon e, ultimo arrivato, il grande bacio corale allo scoccare della mezzanotte di San Silvestro. Addentrandosi nel fitto labirinto delle calli si può arrivare a quella che all’inizio del XX secolo fu la dimora di Mariano Fortuny nel gotico Palazzo Pesaro degli Orfei in campo San Beneto. Qui, l’artista spagnolo aveva casa e bottega. Nel suo magico atelier sperimentava in modo eclettico nuove tecniche pittoriche e fotografiche. Allo stesso tempo dava vita a inconfondibili creazioni tessili, molte delle quali ancora in produzione, inventava elementi scenografici che rivoluzionarono le prospettive teatrali e illuminotecniche, prototipi del moderno design. Fortuny realizzava anche abiti e costumi teatrali per i
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personaggi dell’epoca fra back to the city and the world, cui, per la divina Duse, i filling a fundamental gap in celebri plissé del peso di the history of the Decorative pochi grammi. Alla mor- Arts in nineteenth-century te dell’artista la moglie Venice. The Piazza is also Henriette donò il palaz- a meeting place which has zo con tutto il contenu- hosted top civil festivals and to al comune di Venezia e religious feasts since the time il preziosissimo archivio of the Serenissima Republic. è tutt’ora consultato da It continues to play this role, giovani scenografi e desi- with the re-birth of Carnival gner. Ora Palazzo Fortuny and a traditional feast called è sede del museo dedicato ‘La Sensa’. It also takes center al poliedrico genio iberico stage in November as the are ospita mostre, talvolta rival point of the dynamic intrecciate al patrimonio Venice Marathon. Additionlì custodito. ally, the square P r o s e g u e n d o The Piazza plays host to a ancora per le is also a newly created tracalli retrostan- meeting dition, the ‘choral ti punteggiate scheduled place which kiss’, da suggestivi for midnight on negozietti d’an- has hosted New Year’s Eve. tiquariato, si top civil As you enter into arriva a Palazzo labyrinth festivals and aofdense Grassi, superalleys, it’s posba architettura religious sible to reach the settecentesca di feasts building that was Giorgio Massahome to Mariano ri, più volte rimaneggiato Fortuny at the beginning of internamente da presti- the XX century: the gothic giosi architetti, fino al Palazzo Pesaro in Campo San recente intervento di Ta- Beneto. Here, the Spanish artdao Ando. Palazzo Gras- ist had both his house and his si, vetrina per eccellenza workshop. In his magical ateldell’arte contemporanea ier, he uniquely experimented sulla scena mondiale, è with new pictorial and phostato il primo approdo tographic techniques. At the nella Serenissima della same time, he gave rise to unformidabile Fondazione mistakable textile creations, François Pinault. Anco- many of which are still being ra nel segno della con- produced today. Fortuny in-
vented scenery elements that would revolutionize theatrical prospective and illumination techniques, which served as prototypes to modern design. He created garments and theatrical costumes for various figures of the time including his divine Duse and his celebrated plissé which weighed no more than a few grams. Upon the artist’s death, his wife, Henriette, donated the palace and all of its contents to the Municipality of Venice. Its extremely precious archives are open for consultation by young scene designers and designers. Today, Palazzo Fortuny hosts a museum dedicated to the eclectic Spanish genius and it offers shows that are oftentimes interwoven with its own collections. The alleys behind the building are dotted with evocative antiques shops. From there, you’ll reach Palazzo Grassi, with its superb eighteenthcentury architecture by Giorgio Massari. The palace’s insides have often been remodeled by prestigious architects, it was most recently renovated by Tadao Ando. Palazzo Grassi, a venue par excellence for contemporary world art was the first landing place of the formidable Fondazione François Pinault. If you’re looking for contempo-
Top: a view of just restored Ponte dei Sospiri Below: San Giorgio Maggiore island from San Marco
san marco district
temporaneità ma sotto il profilo del design, è nato l’Hotel Palazzina Grassi, in un piccolo e stretto edificio affacciato sul Canal Grande accanto alla mole solenne del palazzo omonimo. Un albergo siglato interamente dalla polimorfica fantasia di Philippe Starck, dalle atmosfere sensuali e lievemente misteriose, diventato durante le ultime Biennali d’Arte e Mostre Cinematografiche, meta privilegiata di star hollywoodiane e canore quali Madonna, Quentin Tarantino, Grace Jones e vibrante crogiolo - come lo è da sempre il bar dell’hotel Bauer Grünwald -, della young venetian night. Ma la gemma culturale del sestiere di San Marco è il Gran Teatro la Fenice, di aristocratica fondazione settecentesca, risorto sulle proprie ceneri dopo il disastroso incendio del 1996. Un laboratorio di cultura permanente che, oggi, con il contributo mecenatizio del rinnovato Circolo La Fenice, si propone di finanziare nuove produzioni e talenti emergenti, riportando il teatro al centro di dinamiche artistiche e sociali internazionali. Sempre, dopo le rappresentazioni, il
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pubblico elegante è solito rary flair from the perspective ritrovarsi per il souper al of design, there’s the Hotel leggendario Harry’s Bar. Palazzina Grassi, created in a La Fenice è anche cuore small narrow building facing pulsante del Carnevale the Grand Canal; it’s located con il rinato Gran Ballo next to the solemn mole bedella Cavalchina, tradizio- longing to the palace bearing nale festa dei teatri d’ope- the same name. In this hotel, ra europei del XIX secolo you’ll see the mark of Philippe che si tiene la sera del sa- Starck’s multi-faceted imagibato grasso. I più bei co- nation; it boasts sensual envistumi e le personalità più ronments with a slightly myssignificative, in quest’oc- terious feel. During the last casione, si avvicendano two Biennali d’Arte and Film nei palchi e danzano nella Festivals, it has proven a top platea trasformata nella spot for Hollywood stars and celebrated singpiù eccezionaers like Madonna, le delle sale da Quentin Taranballo, mentre in After each tino and Grace tutto il sestiere show, the Jones. Just like è in scena la cothe ever-popular lorata allegria elegant bar at the Bauer carnevalizia. Ed public Grünwald, it è ancora Piaz- meets up for za San Marco has become a visouper at the brant magnet for che tra nuvole younger crowds di coriandoli legendary out to enjoy Venee una calca in- Harry’s Bar fernale, resta il tian night life. maggiore polo attrattivo. Yet, the San Marco district’s Più volte è accaduto che true gem is the Gran Teatro La alla fatidica mezzanotte Fenice. Originally founded by del mardi gras, che con- aristocrats in the eighteenth clude il periodo carneva- century, it rose up from its lizio, sui rintocchi della own ashes after a disastrous Marangona, un’altra nevi- fire in 1996. It’s a permanent cata coprisse quei corian- cultural workshop and today, doli variopinti, svuotando the Circolo La Fenice has la Piazza che si risveglia committed to funding new all’indomani, mercoledì productions and supporting delle Ceneri, in un’atmo- emerging talents, in efforts to sfera irreale e sospesa. keep the theater at the fore-
front when it comes to artistic and social dynamics on an international level. Always, after each show, the elegant public meets up for souper at the legendary Harry’s Bar. La Fenice is also the beating heart of Carnival thanks to a revival of the ‘Cavalchina Grand Ball’, a traditional theater festival hosted in European opera theaters during the XIX century. These days, it takes place annually on the last Saturday before Marti Gras. The city’s best costumes and most renowned personalities gather on stage during this event, dancing in the orchestra space transformed into one of the world’s most excellent ballrooms. Meanwhile, the whole district lights up with festive Carnival flair. Amidst clouds of confetti and the pulsing infernal mob, Saint Mark’s Square remains the most frequented place for popular gatherings. It has happened often: at midnight on Marti Gras, which marks the end of the Carnival Season, a different, colder kind of snow falls and covers those multi-colored confetti. As the Maragona bell tolls, the snowfall chases visitors away. And the piazza awakes the next morning—on Ash Wednesday—to an unreal, almost suspended setting.
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1. Il Campanile di piazza San Marco 2-5. Palazzo Ducale 3. Il Leone di San Marco 4. Una veduta dall’alto della Piazza 6. Ancora una suggestiva veduta della Piazza durante il tramonto 1. The bell tower of St Mark’s square 2-5. Doges Palace 3. The Lion of St. Mark 4. A view of the square from above 6. Another evocative view of the square at sunset
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Above: a typical An image bridgefrom of theShanghai’s CannaregioExpo area. in 2010. Below: In 2015,traditional Venice willplaces participate of the in Fondamenta the Milan Expo di Cannaregio circuit in Italy area 160 Venezia | made in Veneto
culture events
Sulla scena mondiale On the world scene Venezia, dopo l’Expo di Shanghai, si prepara a tre grandi appuntamenti internazionali After Shanghai’s Expo, Venice is preparing itself for three large-scale international events 2010-2020: dieci anni in cui Venezia affronterà sfide mondiali, cambiando molto ma rimanendo sempre fedele a se stessa. Qualcuno ha detto che la Serenissima è come una canna al vento: sa piegarsi davanti agli eventi, ma poi ritorna dritta, più alta e vitale di prima. Ieri, come oggi, la città combatte contro lo spopolamento, ma diventa sempre più internazionale e cerca nel contempo nuove politiche abitative; contro le maree, costruendo il Mose; contro il turismo di massa, creando percorsi e offerte differenziate tanto da essere considerata una delle città più vivibili per le persone con ridotta capacità motoria. “Tutto è iniziato con la partecipazione di Venezia all’Expo di Shanghai 2010 - ricorda il presidente della Camera di Commercio di Venezia, Giuseppe Fedalto -. Per l’occasione fu costituito il Comitato Expo Venezia, un’associazione preposta allo sviluppo di molteplici attività per l’organizzazione di manifestazioni internazionali, promozioni e di tutte quelle eccellenze del sistema veneziano inteso come area vasta e, in particolare, delle capacità delle sue competenze economiche. Comitato a cui la Camera ha immediatamente aderito.” Dopo Shanghai e l’anno della cultura cinese in Italia, il Comitato ha messo in cantiere altre numerose manifestazioni che vedranno Venezia in prima fila. Tre impegni su tutti: 2013 - Venezia tappa italiana dell’America’s Cup World Series, percorso propedeutico alla Coppa America; 2015 - Expo Milano-Italia; 2019: Venezia Capitale della Cultura. L’ idea che sostiene tutti gli sforzi è quella di una Venezia come “porta” attraverso la quale transitino tutte le eccellenze del territorio, permettendo alla città il recupero del suo ruolo storico: capitale internazionale, città che della sua bellezza si serve per dimostrare la sua capacità di essere fragile e fortissima, antica e modernissima, centro di economia forte di tradizione e di innovazione. Nel 2013 con l’arrivo dell’America's Cup, il Leone di San Marco tornerà a volare sopra il proprio mare. Sarà una grande occasione
2010-2020! Ten years in which Venice shall face world challenges, changing much but always remaining faithful to herself. Someone once said that la Serenissima is like a reed in the wind: it knows how to bend when needed, but then straightens up again, taller and more vital than ever. Yesterday, like today, the city battles with depopulation, but becomes ever more international and searches at the same time new politics with which to live; against the tides, building the MOSE project; against mass tourism, creating pathways and options so much so that it is considered one of the most livable cities for people of reduced motor capacity. “Everything began with Venice’s participation in the 2010 Shanghai Expo,” the president of the Venice Chamber of Commerce, Giuseppe Fedalto, remembers, “and for the occasion the Venice Expo Committee was created—an association for the development of numerous activities for the organization of international shows, promotions and all the qualities of the Venetian system (a vast area), in particular, of its economic capacities. A Committee which the Chamber of Commerce immediately joined up with.” After Shanghai and the year of Chinese culture in Italy, the Committee has planned numerous other shows which will see Venice among the first ranks. Three engagements in all: 2013 – Venice as the Italian location for the America’s Cup World Series; 2015 – Milan-Italy Expo; 2019 – Venice Capital of Culture. The idea which sustains all these efforts is that of Venice as a “door” through which pass all the wonderful qualities of the region, permitting the city to recuperate its historic role: international capital, city by whose beauty allows her to demonstrate her capacity to be both fragile and very strong, ancient and modern, a center of both traditional and innovative economic strength. In 2013, with the arrival of the America’s Cup, the Lion of San Venezia | made in Veneto 161
2013: The Italian leg of the America’s Cup will be in Venice per ribadire al mondo la vocazione della città per quell’elemento naturale che la rende unica, l’acqua appunto, e per illuminarla ancora una volta sulla scena internazionale. E proprio l’acqua sarà il tema che Venezia proporrà da protagonista a Milano-Italia, Expo 2015. L’acqua, dunque, intesa come fattore di sviluppo, come cultura, economia, ambiente, ricerca, territorio, da declinare in progetti - di recupero e di futuro: dalle valli da pesca al bacino scolante ove arrivano i fiumi, al recupero delle isole abbandonate, alla ittiocoltura, alle valli da pesca, alla produzione agricola, al cibo raffinato. Acqua come risorsa e come tema culturale per manifestazioni innovative da produrre all’Expo 2015, per vivere e far vivere anche qui, rendendo la città ponte e porta per quel mondo che, attraverso la relazione forte di questi anni, attraverso Venezia, potrà avvicinarsi e arrivare a una comprensione maggiore e quindi a una costruzione duratura di molteplici rapporti. Per questo la Serenissima, che ha sempre guardato all’acqua per ritrovare nelle radici culturali nuovi elementi per far crescere il territorio, ha deciso di proporre la propria candidatura, assieme a tutto il Nordest, per diventare nel 2019 Capitale europea della cultura. “Dieci anni, dunque, per consentire a Venezia, e quindi al Veneto, di giocare la carta dell’originalità, perché nessuno ha l’acqua quale elemento così declinato nel proprio Dna. Questa è la nostra sfida, su cui stiamo investendo molto. Non è un caso che il segretario esecutivo del Comitato Expo Venezia sia il segretario generale della Camera di Commercio, Roberto Crosta - conclude il presidente Giuseppe Fedalto -. E’ chiaro a tutti noi che il futuro delle nostre aziende e, quindi del nostro sviluppo e delle future generazioni, passa per questi appuntamenti internazionali”. 162 Venezia | made in Veneto
Marco shall return to fly above its own sea. It shall be a great occasion for confirming to the world that vocation of the city which renders it unique—that is, water—and for illuminating it once more on the international scene. Water will also be Venice’s theme at the 2015 Milan-Italy Expo. Water, that is, meant as a factor of development, as culture, economy, environment, research, territory, to explore in projects and in the future: from the fishing ramparts to the draining basins where the rivers empty, to recuperating abandoned islands, to the culture of fishing, to the fishing ramparts, to agricultural production, to refined food. Water as resource and as cultural theme for innovative shows for the 2015 Expo which proposes that we live and live here, building a bridge and a door for that world which, by way of the strong relationships of these years, by way of Venice, can come closer to and arrive at a better understanding and therefore at the solid building of multiple relationships. For this, la Serenissima, which has always looked toward the water in order to find in her cultural roots new ways of making the region grow, has decided to suggest her candidacy, together with the entire Northeast, for the 2019 European Culture Capital. “Ten years, therefore, to allow Venice, and the Veneto, to play the originality card, because no one else has such an element of water in their DNA. This is our challenge, in which we are investing so much. It’s not by chance that the Executive Secretary of the Venice Expo Committee is also the General Secretary of the Chamber of Commerce—Roberto Crosta,” concludes President Giuseppe Fedalto, “It’s clear to all of us that the future of our businesses and therefore of our development of future generations, shall proceed from these international events.”
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Cicchetti & Ombre Cicchetti & Ombre
text Federica Repetto photo Barbara Zanon Una delle più famose tradizioni enogastronomiche veneziane One of the most famous Venetian enogastronomic traditions Andar per ombre e cicheti fa parte della tradizione popolare veneziana. In laguna si bevono, così si dice, 50mila ombre (bicchieri di vino) al giorno. Questa è una consuetudine antica e prende il nome dall’antica abitudine dei mercanti di piazzare i banchi di mescita all’ombra del campanile di San Marco per tenere fresco il vino. I cicheti non sono altro che gli omologhi veneziani delle tapas spagnole, dei Dim Sum cantonesi e del sushi giapponese. Piccoli assaggi di pesce o di salumi, caldi o freddi, appoggiati anche su un crostino di pane o su una fetta di polenta abbrustolita. Sorseggiando un’ombra di vino è possibile apprezzare ancor più il baccalà mantecato, le sarde in saor (sardine con marinata di cipolle), i peoci (cozze gratinati), i moscardini appena lessati (polipetti di piccole dimensioni), i nervetti (cartilagini di vitello lessate e servite in aceto e olio), le castraure (carciofini di Sant’Erasmo), il codeghìn con la polenta (cotechino), i bovoleti (chioccioline di terra), la soppressa, il fondo di carciofo e il mezzo uovo con l’acciughetta (acciuga). Ma dove si mangiano? Nei bàcari. Il termine bàcaro risale a un’esclamazione di un gondoliere che un giorno, assaggiando un nuovo vino pugliese disse: bon, bon! Questo xe proprio un vin de bàcaro. L’espressione veneziana far bàcara significa: far baldoria, mangiare e bere in buona compagnia. Elio Zorzi, nel suo libro Osterie Veneziane, scrive che il gondoliere, secondo questa leggenda, avrebbe creato un nuovo termine per i locali di mescita di vino sfuso e di cicheti. Alcune prelibatezze si possono mangiare in questi locali del centro storico: Enoteca Cantinone Già Schiavi (sestiere Dorsoduro, 992) Il Cantinone vanta una ricca selezione di vini ed è ideale per un aperitivo dove poter sorseggiare anche uno spritz (un aperitivo alcolico a base di vino e acqua, a piacere si può aggiungere Aperol, Campari o Bitter). Cantina Vecia Carbonera (sestiere Cannaregio, 2329) Un tempo era una vecchia bottega di carbone, oggi è un’osteria, realizzata con legni bruni, dal bancone ai tavoli, che offre una selezione di importanti cicheti e crostini. Naranzaria (sestiere San Polo, 130) Ricavata dall’interno di un antico magazzino di agrumi, incontra la cu164 Venezia | made in Veneto
The habit of drinking ombre and eating cicheti is one of Venice’s most well-loved popular traditions. Citizens of the lagoon’s islands are said to drink nearly 50,000 ombre (glasses of wine) per day. This habit was once an ancient custom that got its name from the fact that the city’s merchants used to set up their wine stands in the shade of San Marco’s bell tower, in hopes of keeping their wine cool. Cicheti are none other than the Venetian equivalent of Spanish tapas, Cantonese Dim Sum and Japanese sushi. While sipping an ombra, or small glass of typical wine, it’s possible to appreciate a whole range of specialties including whipped codfish, sarde in saor (sardines topped with marinated onions), peoci (muscles au gratin), freshly steamed moscardini (tiny octopus). Otherwise, foodies are apt to enjoy nervetti (boiled veal gristle seasoned with oil and vinegar), castraure (tiny artichokes from the island of Sant’Erasmo) codeghìn with polenta (pork sausage) and bovoleti (tiny garden snails), not to mention soppressa cold-cuts, artichoke bottoms and boiled eggs with an acciughetta (anchovy). But just where can you sample these specialties? Why, in local bàcari, of course. The term bàcaro originated as an exclamation once used by a gondolier. When he tasted a new wine from Puglia, he exclaimed: bon, bon! Questo xe proprio un vin de bàcaro. In the Venetian dialect, the expression far bàcara means ‘to make merry’, while eating and drinking in good company. In his book, Osterie Veneziane, Elio Zorzi explains how, according to popular legend, this same gondolier created the new term for wine bars serving on tap wine and cicheti. Enoteca Cantinone Già Schiavi (992 Dorsoduro District) Il Cantinone boasts a wide selection of wines and it’s an ideal spot for cocktails including a spritz, a typical cocktail made with wine and water; according to preference, it’s possible to add Aperol, Campari or Bitter. Cantina Vecia Carbonera (2329 Cannaregio District) Once an old-time coal shop, today, this tavern has counters and tables that are characterized by the warmth of dark wood. It offers an wide-ranging selection of noteworthy cicheti and crostini. Naranzaria (130 San Polo District) This space was carved out of what was once an ancient storehouse for citrus fruit. Here, you’ll find avant-garde cuisine that ranges from whipped
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aaaaaa aa From top clockwise: Cantina Vecia Carbonera, Cantina do Mori, Campo San Giacometto
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aaaaaa aa From top clockwise: a Naranzaria, Cantina do Spade, aa Osteria Al Sacro e Profano aaaa 166 Venezia | made in Veneto
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1. All’Arco 2-5. Al Timon 3. Cantina Vecia Carbonera 4. Cantina Do Spade 6. Naranzaria
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aaaaaa aa From top clockwise: a Cantina do Mori, aa OsteriaUrs Vecia Carbonera, All’Arco Fischer , Untitled 2011 aaaa 168 Venezia | made in Veneto
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1-4. Cantina Do Spade 2. Osteria Al Sacro e Profano 3-5. Cantina Vecia Carbonera 6. Vecio Fritolin
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cina d’avanguardia: dal baccalà mantecato al sushi. codfish to sushi. Osteria Al Sacro e Profano (sestiere San Polo, 502) Osteria Al Sacro e Profano (520 San Polo District) Il cliente è conquistato dal clima denso di sensazioni che si possono Diners will be won over by this tavern’s dynamic atmosphere. A case in incontrare in questa osteria. E’ il caso dell’amore per la musica che ha point is owner Valerio Silvestri’s love for music; interestingly, he’s an exil titolare, Valerio Silvestri, ex dei Pitura Freska. band member of the local band Pitura Freska. Cantina Do Spade (sestiere San Polo, 860) Cantina Do Spade (860 San Polo District) Un Carle de Zuane, hosto all’insegna delle spade, era nel 1488 gastaldo In 1488, Carle de Zuane was an innkeeper whose emblem sported varidella Confraternita degli osti, solita allora radunarsi alla chiesa di San ous swords; he was a steward of the Confraternity of Innkeepers which Matteo. Chi vi entra sa che bere a stomaco vuoto può usually met up in the Church of San Matteo. Those who far male e che a Venezia l’ombra si beve mangiando con enter know that drinking on an empty stomach is bad for un cicheto. you and that, in Venice, an ombra must always be sampled Cantina Do Mori (sestiere San Polo, 429) with a nice cicheto. E’ considerata tra le più antiche cantine della città e Cantina Do Mori (429 San Polo District) risale al 1462. Qui si entra da una parte e si esce dall’alConsidered one of the city’s most ancient wine cellars, it tra, sulla calle parallela, e non ci si siede ma ci si appogdates back to the year 1462. You go into one door and come gia al grande bancone in legno. Ogni giorno sul bancoout the other, which will take you to a parallel alley. There’s Cicheti are no sitting down here: guests simply sample goodies while ne si trovano gli stuzzichini della tradizione veneziana: seppioline, formaggi e verdure. none other than leaning on the pub’s large wooden counter. All’Arco (sestiere San Polo, 436) the Venetian All’Arco (436 San Polo District) E’ la sosta prediletta anche dai veneziani che non resispot for Venetians who can’t resist the temptaequivalent of Ationfavorite stono alla tentazione dei cicheti esposti sul bancone del of the cicheti waiting to be sampled at this bar’s counSpanish tapas tertop. Expect scampi and calamari, matched with ovenbar: scampi e calamari, accompagnati dal pane abbrustolito, baccalà mantecato e sarde in saor. toasted bread, whipped codfish and sarde in saor. Al Portego (sestiere Castello, 6015) Al Portego (6015 Castello District) Molto conosciuto della giovane movida lagunare, è tra le tappe obbliga- Renowned among the lagoon’s dynamic young crowd, it’s a mandatory torie per un giro di ombre e cicheti. stop if you’re looking to enjoy a round of ombre and cicheti. Vecio Fritolin (sestiere Santa Croce, 2262) Vecio Fritolin (2262 Santa Croce District) E’ possibile richiedere il cartoccio di frittura di pesce da esporto com- Here, you can ask for a paper cone of fried fish to go. This exquisite plate posto da: anelli di totano, gamberetti, seppioline, verdure e un pezzetto includes squid rings, tiny shrimp, cuttlefish, mixed vegetables and a slice di polenta bianca... Un’alternativa validissima ai fast food. of white polenta… a great alternative to fast food. Venezia | made in Veneto 169
Above: The Hotel Bauer’s Royal Suite Below: One the Gritti Palace’s three main suites facing the Grand Canal; it will be re-inaugurated Fabbricato in January dei Viaggiatori 2013, after (Santa Maria Novella train restoration station) 170 Venezia | made in Veneto
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Le stanze segrete Secret rooms text Federica Repetto
Qui si è parlato di amore e polica, si sono scritte grandi pagine di letteratura: le suite 5 stelle a Venezia They’ve played host to discussions on love, politics and some of literature’s greatest passages were written here Venezia: città amata da molti e conosciuta veramente da pochi. E’ visitando gli alberghi del centro storico e delle sue isole che è possibile scoprire alcuni segreti di questa meravigliosa città e fare conoscenza con capolavori unici, tutti da scoprire. Il Gritti Palace, che riaprirà nel gennaio 2013, attualmente è oggetto di un restauro, è stata la residenza preferita di Greta Garbo, Winston Churchill e Mark Twain. Tre sono le suite affacciate sul Canal Grande, che raccontano di un passato importante. Quella più famosa porta, invece, il nome dello scrittore che lo ha ospitato a lungo: la Hemingway Suite: oltre 60 metri quadri decorati con colori che spaziano dall’avorio al verde. Era la fine del 1300, quando in città venne costruito il Danieli, in calle delle Rasse, committenti furono i Dandolo, famiglia veneziana che vantava ben quattro Dogi nel suo albero genealogico. E’ in questo albergo che Aristotele Onassis e Maria Callas si incontrarono per la prima volta, durante un ballo offerto da Vally Toscanini Castelbarco. L’armatore greco voleva conoscere di persona il soprano e chiese alla giornalista americana Elsa Maxwell di organizzare l’incontro. Tra i nomi presenti nel libro d’oro ci sono, tra gli altri: Elizabeth Taylor, Richard Burton, Sean Connery, Leonardo di Caprio, Sofia Loren, Harrison Ford e Giorgio Armani. Nicholas Cage, Gina Lollobrigida e Paloma Picasso amano soggiornare all’Europa & Regina. Un albergo che è stato addirittura scelto come dimora privata del re indiano dell’acciaio, Pramod Agarwal, che alcuni mesi fa ha organizzato a Venezia il matrimonio del secolo per la figlia. Anche Eugenio Montale, Federico Fellini, Roberto Rossellini, Rudolf Nureiev e Arhtur Rubinstein sono stati ospiti all’Europa & Regina, proprio come Claude Monet che qui vi trascorse un lungo soggiorno, durante il quale seppe sfruttare al meglio della sua arte e
Venice: city loved by many but known truly to very few. In visiting the hotels of the historic center and the islands, it is possible to discover some of the secrets of this marvelous city and get to know unique masterpieces, all worth discovering. The Gritti Palace, which will reopen in January of 2013, actually the subject of a restoration project, has been the favorite residence of Greta Garbo, Winston Churchill, and Mark Twain. There are three suites overlooking the Grand Canal which recount an important history. The most famous one, however, bears the name of the writer who stayed there at length: the Hemingway Suite: more than 60 square meters decorated with colors ranging from ivory to green. It was the end of the 1300’s in the city, when the Danieli was constructed, in Calle delle Rasse, commissioned by the Dandolo family, a Venetian family which counted a good four doges among their family tree. It was in this hotel that Aristotle Onassis and Maria Callas met for the first time, during a ball put on by Vally Toscanini Castelbarco. The Greek ship-owner wanted to meet the soprano in person and asked the American journalist Elsa Maxwell to arrange a meeting. Among the names present in the golden book are, among others: Elizabeth Taylor, Richard Burton, Sean Connery, Leonardo di Caprio, Sofia Loren, Harrison Ford and Giorgio Armani. Nicholas Cage, Gina Lollobrigida and Paloma Picasso love staying at the Europa & Regina. A hotel which has even been chosen as the private abode of the Indian steel king, Pramod Agarwal, who, a few months ago organized the wedding of the century for his daughter in Venice. Eugenio Montale, Federico Fellini, Roberto Rossellini, Rudolf Nureyev and Arthur Rubinstein have also been guests at the Europa & Regina, just like Claude Monet, who enjoyed a long stay here, during which he knew how Venezia | made in Veneto 171
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Metropole
Westin Europa Regina
Molino Stucky Hilton
scorci mirabili che l’albergo gli offriva. Bauer Il Palazzo, to best take advantage of the art and admirable views the hotel cinque stelle lusso, situato in un’autentica residen- hotel offered him. Bauer Il Palazzo, a five star luxury hotel, za veneziana del XVIII secolo ha doppio ingresso esclu- situated in an authentic 18th century Venetian residence, sivo (dalla calletta dei XIII Martiri e con attracco privato has two exclusive entrances (from the Calletta dei XIII sul Canal Grande). E’ molto apprezzato da chi ama en- Martiri and from a private dock on the Grand Canal). It trare e uscire al riparo da occhi indiscreti. E’ anche per is much appreciated by those who wish to enter and exit questa ragione che è stato scelto dalla cantante e produt- away from the gaze of indiscreet eyes. It’s also for this trice Madonna. Thomas Mann, Marcel Proust e Sigmund reason that it was chosen by the singer and producer Freud sono stati i personaggi illustri che hanno scelto il Madonna. Thomas Mann, Marcel Proust and Sigmund Metropole Hotel, in Riva degli Schiavoni. E’ stato, però, Freud are the illustrious persons who chose the Hotel Antonio Vivaldi il nome che maggiormente ha caratteriz- Metropole, in the Riva degli Schiavoni. It was, however, zato la storia di questa struttura alberghiera. Sogno, poe- Antonio Vivaldi who majorly characterized the history of sia, romanticismo e tradizione, rivistati dalla genialità del this great hotel. Dream, poetry, romanticism and tradipoliedrico creativo francese Philippe Starck, contraddi- tion, seen anew by the genial multiform French creativity stinguono la Palazzina Grassi che è stata scelta da John- of Philippe Starck, also mark the Palazzina Grassi which ny Depp come dimora stabile per tre mesi. was chosen by Johnny Depp as his permaL’accesso è diretto dal Canal Grande nella home for three months. Access directly Thomas Mann, nent prima Krug Lounge, in Italia, in cui giocofrom the Grand Canal leads you to the first Marcel Proust Krug Lounge in Italy, in which playful seats se sedute a forma di animale, guardiani del prestigioso edifico del XVI secolo, danno il and Sigmund in the formth of animals, guardians of the presbenvenuto agli ospiti. Alla Giudecca si trova 16 century edifice, welcome guests. Freud were all tigious l’Hilton Molino Stucky, splendido edificio On the Giudecca, one finds the Hilton Moillustrious figures lino Stucky, a splendid 19th century edifice, del XIX secolo, magnificamente restaurato e che in passato fungeva da mulino e granawho chose the magnificently restored and which in the past io. Dalla sua esclusiva posizione, affacciato as a mill and granary. From its Hotel Metropole functioned con fierezza sul Canale della Giudecca, l’alexclusive location, overlooking the Giudecca in Riva degli Canal with pride, the hotel offers an incombergo offre un’incomparabile e indimenSchiavoni parable and unforgettable view of the Veticabile vista sul capoluogo veneto. Soffitti con travi in legno restaurati con cura, preziosi tessuti netian capital. Wood beam ceilings restored with great veneziani e bagni in marmo, aggiungono raffinatezza al care, precious Venetian fabrics and marble baths, bring so soggiorno tanto da renderlo unico. Nuova e lussuosa è much refinement to one’s stay as to render it completely la residenza che nasce dalla ristrutturazione di un in- unique. New and luxurious is the residence born from the cantevole dimora del XVI secolo, il restauro è opera di restructuration of an enchanting 16th century abode—the Francesca Bortolotto Possati, proprietaria e Presidente restoration is the work of Francesca Bortolotto Possati, dei già famosi hotel The Bauers. owner and president of the famous Bauer Hotels. In the Questa regale dimora ospitò in passato nobili famiglie past, this regal home hosted noble Venetian families, and veneziane e divenne all’inizio del XX secolo una nota in the beginning of the 20th century became a noted highpensione di alto livello chiamata Casa Frollo. E’ stata level inn called Casa Frollo. It was chosen by the director scelta dal regista Florian Henckel von Donnersmarck Florian Henckel von Donnersmarck as the place in which per girare le scene del film The Tourist con Angelina Jolie to shoot some of the scenes from the film “The Tourist” e Johnny Depp. with Angelina Jolie and Johnny Depp. 172 Venezia | made in Veneto
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1. Palazzina Grassi 2. Danieli 3.Zaffiro Bedroom Bauer 4. Westin Europa Regina 5. Palazzina Grassi 6. Bauer
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by Head Concierge of The Bauers Venezia
venice’s RESTAURANTs Cannaregio
Alla Vedova Cannaregio 3912, Ph. 041.5285324 Una delle più conosciute tra le osterie storiche della laguna, famosa e apprezzata anche per i suoi cicchetti con le tipiche ombre di vino sfuso. Piatti forti: baccalà, spiedini di gamberi, sarde in saor. One of the best known amongst the lagoon’s historic osterie, it’s famous and appreciated also for its cicchetti (snack sized dishes) with local wine on tap. Highlights: baccalà (salt cod), shrimp skewers, and Venetian-style sardines. Anice stellato Fondamenta della Sensa 3272, Ph. 041.720744 Ristorante osteria, un indirizzo ricercato aldilà delle consuetudini del centro. Stimato per la particolarità della sua cucina a base di pesce, per chi ricerca la qualità. Pranzo servito in riva, a fianco del canale. This osteria and ristorante goes beyond the clichés of the historical center. Revered for its particular fish-based cuisine by those with an eye for quality. Lunch is served canal-side. Gam Gam Ghetto vecchio - Cannaregio 1122, Ph. 041.715284 A cento metri dall’imbarcadero Guglie, in un sotoportego del ghetto si trova questo ottimo ristorante Kosher. Just a hundred meters from the imbarcadero Guglie, this Kosher restaurant is located in an underpass of the ghetto. Vini da Gigio Cannaregio 3628, Ph. 041.5285140 Locale tradizionale dall’animo rustico. Propone tipici piatti della cucina veneziana, amato dagli abitanti e non. Da gustare l’antipasto di mare, la grigliata di pesce o l’anguilla. Traditional restaurant with a rustic soul, their typical Venetian cuisine is loved by both residents and visitors. Try the seafood appetizers, grilled fish, or eel. 174 Venezia | made in Veneto
CASTELLO
Aciugheta Castello 4357, Ph. 041.5224292 Tipico bacaro veneziano apprezzato per l’ottima selezione di vini in degustazione e per l’invitante bancone ricco di cicchetti: polpettine, crostini, peperoncini ripieni e pizzette appena sfornate con acciuga. Nel dehors si possono gustare le pizze e altri piatti del menu veneziano. A typical Venetian wine bar appreciated for its excellent selection of wines to taste and for the inviting spread of cicchetti (snack sized dishes) including mini-meatballs, crostini, stuffed peppers, mini pizza’s with sardines. On the patio service is à-la-carte pizza and other dishes. Al covo Castello 3968, Ph. 041.5223812 Elegante ristorantino con cucina a vista che si trova dietro alla riva degli schiavoni. Meta di gourmet, è gestito da Cesare Benelli e consorte, che ogni giorno scelgono ingredienti freschi da proporre nel variabile menu. Buon rapporto qualità/ prezzo. Vasta gamma di vini e olii. Tucked behind riva degli schiavoni is this elegant little restaurant with kitchen in full view. A destination for gourmands, it’s run by Cesare Benelli and his partner, who pick fresh ingredients every day for the variable menu. Excellent price/ quality ratio; a wide selection of wines and olive oils. Alle Testiere Sestiere Castello 5807, Ph. 041.5227220 Intimo ristorante composto da una decina di tavoli, negli ultimi anni divenuto uno dei luoghi più richiesti, a due passi dalla chiesa di Santa Maria Formosa. Una scelta del menu che fa onore alla tradizione culinaria veneziana , con una grande attenzione verso le materie prime. This intimate restaurant of only ten tables is steps away from the church of Santa Maria Formosa and has become one of the most sought-after addresses. Its menu lends honour to the tradition of Venetian cuisine, with particular attention to quality ingredients.
Corte Sconta Castello 3886 – Arsenale, Ph. 041.5227024 Punto di riferimento importante della ristorazione veneziana. Da gustare gli antipasti come le vongole allo zenzero o il baccalà mantecato, fino alle paste fatte in casa o le fritture di pesce. Firmly rooted in venetian restaurant tradition, taste the antipasti such as the ginger clams or the baccalà (salt cod), the primi of homemade pasta, or the secondi of fried fish. Hostaria da Franz Fondamenta San Giuseppe 754, Ph. 041.5220861 Fuori delle rotte turistiche un ristorante classico di atmofera rustica, gestione familiare, con specialità di mare. Situata vicino ai Giardini della Biennale, dove d’estate ci sono tavoli in riva, al canale adiacente. Da provare gli spaghettini con gli scampi e l’anguilla alla griglia. Outside of the tourist area, a classic restaurant with a rustic atmosphere, family run, that specializes in fish and seafood. Located behind the Giardini della Biennale, where in summer there is some outside seating, don’t miss the spaghettini with scampi and the grilled eel. Met Riva degli Schiavoni 4149, Ph. 041.5205044 Due stelle Michelin. Collocato all’interno dell’Hotel Metropole, il ristorante è un ambiente elegante, raffinato e curato in ogni dettaglio. Lo chef Corrado Fasolato propone una cucina di territorio reinterpretata in modo leggero e innovativo. A disposizione inoltre una cantina con un’ampia selezione di etichette. Two Michelin stars. Located within the Hotel Metropole, the restaurant is elegant, refined and tasteful in every detail. Chef Corrado Fasolato offers a regional cuisine reinterpreted in light and innovative fashion. There is also a wine cellar with ample selection. Osteria Oliva Nera Castello 3417/18, Ph. 041.5222170 Calda e familiare, pensata e ideata dal titolare Dino con la collaborazione della moglie Isabella, una cucina che rispetta la tradizione veneziana nella sua semplicità con l’aggiunta di piccoli estri a cura degli chef. Warm and welcoming, this osteria is the creation of the owner, Dino,
and his wife Isabella, with a cuisine that respects venetian tradition in its simplicity, with the addition of a few whims from the chef. Terrazza Danieli Riva degli Schiavoni 4196 Ph. 041.5226480 Dalle classiche proposte veneziane ai sapori e profumi del Mediterraneo ma anche del lontano Oriente. E’ il percorso offerto di Gian Nicola Colucci, executive chef del ristorante con una vista mozzafiato del luxury Hotel Danieli. Le creazioni dello chef sono accompagnate da un’attenta selezione di vini proveniente dai migliori produttori italiani e internazionali. From the classic flavors of Venice to the flavors and fragrances of the Mediterranean but even from the faraway Orient. This is the cuisine proposed by Gian Nicola Colucci, executive chef of the restaurant with a breathtaking view in the luxury Hotel Danieli. The chef’s creations are accompanied by a careful selection of wines from the best Italian and international producers. Trattoria dal vecio Squeri Campo Santa Giustina 6553, Ph. 041.5208379 Piccolo ma accogliente, 30 posti interni e 30 esterni. La cucina si contraddistingue per i piatti piu’ tipici di Venezia quali baccala’, seppie con la polenta, fegato alla veneziana, pasta e fagioli, sarde in saor e cicchetti. La cantina dispone di una scelta selezione di vini Veneti e Friulani. Small but welcoming, with 30 seats indoors and 30 outside. The cuisine stands out in its rendering of some of the most typical Venetian dishes like baccalà (salt cod), cuttlefish on polenta, liver, pasta and beans, Venetian-style sardines and cicchetti (snack sized dishes). The wine cellar provides an excellent selection from the Veneto and Friuli areas.
DORSODURO
Altanella Calle delle Erbe - Sestiere Giudecca 268, Ph. 041.5227780 Nella calma della Giudecca, distaccato dai soliti itinerari turistici, un ristorante accogliente e prelibato, con una intima terrazza in ghiaia, apprezzato anche dagli stessi veneziani. Pesce fresco ma anche zuppa con fagioli e polenta.
Harry’s Dolci Sestiere Giudecca 773, Ph. 041.5224844 Dalla capacità della famosa famiglia Cipriani che ha dato vita a Harry’s Bar, ormai diventato un’istituzione, nasce questo angolo di elegante ristoro nell’isola della Giudecca, con vista sul canale omonimo. Una cucina di stampo internazionale che utilizza le più alte eccellenze in fatto di materie prime, unita a una corposa carta dei vini. This elegant locale comes from the famous Cipriani family, best known for their Harry’s Bar, a real institution in the city. International cuisine with the highest quality ingredients is united with a robust wine list. I figli delle stelle Zitelle - Giudecca 70/71, Ph. 041.523004 Nato dalla combinazione delle tradizioni regionali d’origine dei tre soci: pugliese, veneta e laziale. L’accurata selezione degli ingredienti che parte dalla più classica tradizione mediterranea, esalta i sapori semplici. Il pane DOP e le farine di Altamura, il capocollo di Martina Franca, i salumi di Ariccia e i prodotti caseari della tradizione pugliese, le verdure e il pesce del mercato di Rialto. The three owners combine their regions’ traditions: Puglia, Veneto, and Lazio. Simple flavours and classic Mediterranean dishes are exalted by the choice of quality ingredients. The bread is DOP (a controlled label) and the flour is from the Altamura, the famous capocollo cured meat is from Martina Franca (Puglia) and other salami from Ariccia, milk products from the Pugliese tradition and fish and greens from the local Rialto market. L’ulivo Isola della Giudecca 33, Ph. 041.5207022 Ristorante di charme dell’Hotel Bauer Palladio and Spa. Con una sala interna dotata di cucina a vista e quella esterna, nella suggestiva cornice del giardino. Piatti leggeri e gustosi, elaborati a partire da ingredienti biologici e a chilometro zero con una pregiata selezione di vini provenienti dal vicino Friuli. This charming restaurant is part of the Hotel & Spa Palladio. Seating is inside with an open kitchen, or out-
side in a pleasant garden. Light and tasty dishes are developed from organic, KM0 local ingredients, while an impressive selection of wines com from nearby Friuli. La bitta Calle Lunga de San Barnaba 27537/a, Ph. 041.5230531 Ristorante enoteca con specialità di sola carne. L’ambiente è caldo e informale, alimentato dal menù, rigorosamente “cantato” dalla voce della proprietaria Debora. Tra i piatti forti cacciagione, oca in umido e fegato alla veneziana. This enoteca and restaurant specializes in meat only. The atmosphere is warm and informal, fed by the menu that is sung out (not written!) by the owner, Debora. Amongst the highlights, game, duck stew, and venetian style liver. La piscina Dorsoduro 780, Ph. 041.2413889 E’ il ristorante della pensione La calcina, costruito in quella che era una piscina sulle rive del canale, una cucina mediterranea con una grande varietà di verdure stagionali. I dessert vengono preparati al momento così come la pasta, fatta in casa artigianalmente. The restaurant of the pensione La calcina is built in what was once a swimming pool at the edge of the canal. The cuisine is Mediterranean with a great variety of seasonal vegetables. Dessert is prepared on the spot, and the pasta is homemade. Linea d’ombra Dorsoduro 19, Ph. 041.2411881 Uno dei ristoranti più innovativi della zona che negli ultimi anni ha visto fiorire il suo prestigio. Cucina di pesce creativa che si sposa con le ottime etichette presenti sulla carta. Vicino al museo di Punta della Dogana, la sua terrazza si affaccia di fronte al bacino di San Marco. One of the most innovative restaurants in the area is now seeing a rise in prestige. The creative fish based cuisine is perfectly matched with the wine list. Near the museum of the Dogana, it fronts onto the bay of San Marco. Mistrà fondamenta S.Giacomo 211, Ph. 041.5220743 Nella zona degli ex cantieri navali riconvertiti a sedi di attività artigianali,
in un capannone ristrutturato sorge questo ristorante che mixa sapientemente cucina ligure e veneziana. Ottimo anche per un buon pranzo a prezzi economici. In the ex docking area now used by artisans, this restaurant is in a renovated warehouse. It knowingly mixes Ligurian and Venetian cuisines. Excellent also for lunch at good prices.
SAN MARCO
Antico Pignolo Calle Specchieri 451, Ph. 041.5228123 Di rilievo il grande giardino estivo circondato dalle classiche mura veneziane. I piatti sono prevalentemente a base di pesce, con particolare attenzione ai prodotti del territorio, mentre la carta dei vini conta oltre 1000 etichette provenienti da ogni parte del mondo, segnalata anche dall’autorevole rivista Wine Spectator. The large walled summer garden is unquestionably notable, as are the fish-based dishes served with particular attention to local products, while the wine list numbers over 1000 labels from every part of the world, as has been noted by the magazine Wine Spectator. Caffè Quadri Piazza San Marco 120, Ph. 041.5222105 Il ristorante dello storico locale è gestito dai fratelli Alajmo, creatori del tre stelle Michelin Relais Gourmand Le Calandre di Padova. Unico luogo che si affaccia direttamente su piazza San Marco, dagli interni estremamente curati con le eccellenze del territorio, come i vetri di Murano, detiene un menu creativo e gourmet, dove il pesce viene esplorato e esaltato in tutti i suoi sapori. The restaurant in this historic location is run by the Alajmo brothers, creators of the three Michelin star Relais Gourmand Le Calandre in Padova. It faces directly onto Piazza San Marco, and its interior is carefully decorated with local products like Murano glass; the menu is creative and gourmet, in which fish is explored and tastes are exalted. Da Ivo Ramo dei Fuseri 1809, Ph. 041.5285004 Inizia la sua storia nel 1976 grazie Venezia | made in Veneto 175
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In the calm of the Giudecca, away from the hubbub of tourists, a welcoming restaurant with an intimate cast iron terrace that is appreciated by locals. Fresh fish is on the menu, along with bean soup and polenta. Antica locanda Montin Fondamenta di Borgo 1147, Ph. 041.5227151 Dentro un giardino ornato da suggestive pergole, appena dietro la Fondamenta, sorge una locale tipicamente veneziano, con un accogliente dehor estivo. Una cucina tradizionale e nazionale, dove il servizio è cordiale e gentile. In a magical garden with shady pergolas, right behind the Fondamenta, a typical Venetian restaurant with outdoor seating offers traditional local and national dishes with friendly service. Furatola Calle Lunga San Barnaba 2869/a, Ph. 041.5208594 Antica trattoria veneziana, decorata con stampe e foto d’epoca e con cucina a vista. Storica nella sua cucina a base di pesce del vicino mar Adriatico. Rombi, branzini e orate cucinate mantenendo intatto il loro naturale sapore. A classic venetian trattoria, decorated with historic prints and photos, and classic also in its seafood and fish cuisine, straight from the nearby Adriatic sea. La cusina Calle Larga 22 Marzo 2159 Ph. 041.2400001 E’ il Ristorante del lussuoso albergo The Westin Europa & Regina. Rinomato per la sua qualità gastronomica e l’emozionante vista sull’acqua che si affaccia sul Canal Grande, propone una cucina creativa secondo lo stile innovativo e gustoso dell’abile chef Alberto Fol. Un menù stagionale, all’insegna del gusto mediterraneo e della territorialità. It is the restaurant of the luxurious Westin Europe & Regina hotel. Famed for its gastronomic quality and its exciting view over the water of the Grand Canal, it offers creative cuisine according to the flavorsome and innovative style of chef Alberto Fol. A seasonal menu, highlighting Mediterranean and regional flavors.
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al suo fondatore, il toscano Ivo Natali. Meta preferita di molti personaggi famosi tra cui Sting, Elton Jhon e Tom Cruise, è un piccolo tesoro dove gustare cucina nazionale e locale, insieme a una buona bistecca alla fiorentina. Amongst the most historically significant restaurants of Italy and perhaps in the world, Da Ivo was opened by the Tuscan Ivo Natali in 1976. It’s the preferred destination of many stars, including Sting, Elton John and Tom Cruise, and it’s a perfect little treasure in which to sample local and national cuisine, including the famous fiorentina steak. De Pisis S. Marco 1459, Ph. 041.4207022 E’ il ristorante del lussuoso Hotel Bauer. Unico per la sua terrazza che si affaccia lungo uno dei luoghi più spettacolari del mondo, il Canal Grande di Venezia, con la veduta della famosa Chiesa di Santa Maria della Salute sullo sfondo. Lo chef Giovanni Ciresa propone una cucina gourmet realizzata seguendo i dettami del territorio. This is the restaurant in the luxurious Hotel Bauer. Unique thanks to its terrace that faces onto one of the most spectacular views in the world, Venice’s Grand Canal, with a view of the church of Santa Maria della Salute in the background. Chef Giovanni Ciresa proposes a gourmet menu with a respect for the traditions of the territory. Do Forni Sestiere San Marco 457, Ph. 041.5232148 Nel centro storico della città è divenuto nel tempo una vera istituzione. Ritrovo per occasioni ed eventi anche culturali, spesso è il ristorante di personaggi illustri che soggiornano in laguna, con la sua cucina con prevalenza di pesce e legata al territorio. Dispone di due aree, una più raffinata che prende il nome di Orient Express e l’altra, più informale. A true institution in the historic center of the city, a great place for special occasions as well as cultural events, and frequented by illustrious visitors, the cuisine is primarily local and fishbased. Two areas are available – the more formal ‘Orient Express’ and another less formal seating space. Harry’s Bar Calle Vallaresso 1323, Ph. 041.5285777 Dichiarato nel 2001 patrimonio na176 Venezia | made in Veneto
zionale dal Ministero dei Beni Culturali, è il primo Harry’s Bar nato dalla mente della storica famiglia Cipriani che nel 1931 riprese un negozio di corde per renderlo un bar. La cucina è quella storica di ogni Harry’s Bar: tradizionale e attenta alle materie prime. I must: risotto primavera, tagliolini gratinati al prosciutto e lo storico Bellini, nato proprio tra queste mura. The original Harry’s Bar was opened by the Cipriani family in 1931 (a rope store was in its place). In 2001 it was named a national treasure by the Italian Ministry of Culture. The cuisine remains that of Harry’s Bar tradition – classic, with attention to base ingredients. The must haves are: risotto primavera, tagliolini with prosciutto, and the historic Bellini cocktail that was born within these walls. Osteria San Marco San Marco 1610, Ph. 041.5285242 Osteria-enoteca dall’atmosfera informale e rustica. La cucina, aperta dalle 12 alle 23, si contraddistingue con il suo misurato estro creativo, capace di realizzare piatti gourmet attraverso gli ingredienti di stagione che il territorio fornisce, per un menu che cambia settimanalmente. Vini anche a bicchiere con formaggi e salumi al bancone. An informal but elegant restaurant and wine bar whose kitchen is open from noon to 11pm. The weekly menu is always changing, distinguished by the way local, seasonal products are used to make creative, gourmet dishes. Wine available also by the glass, with cheese and cold-cuts at the bar. Taverna La Fenice San Marco 1938, Ph. 041.5223856 Vicino al famoso teatro, ne rispetta gli orari con una cucina che rimane aperta fino a notte tarda. L’ampia terrazza estiva dà vita ad un’atmosfera di intimità e calore, sensazioni che proseguono anche all’interno, con il legno degli arredi e il velluto dei rivestimenti. Un menu innovativo di carne e pesce completa il tutto. Near the famous theatre of the same name, the kitchen is open late for when the theatre lets out. The vast terrace for al-fresco summer dining provides a warm and intimate atmosphere, a feeling that continues inside with the warm wood tables and velour coverings. The innovative menu is both surf and turf.
Vini da Arturo Sestiere San Marco 3656, Ph. 041.5286974 Frequentato prevalentemente dai veneziani. Piccolo, semplice e accogliente con un menu che vede la carne come vera protagonista. Da provare il filetto in tutte le sue variazioni. Non accetta carte di credito. A preferred location by local Venetians, this small, simple and elegant restaurant has a menu in which meat is the real protagonist. Try the filet in all its variations. No credit cards accepted.
SAN POLO
Alla Madonna Calle de la Madona 594, Ph. 041.5223824 Aperto nel 1954 da Fulvio Rado e da 35 anni gestito dal figlio Lucio. Derivato da un’antica osteria veneziana, ha mantenuto negli anni il suo stile e la sua qualità nei piatti della tradizione. Una cucina a base di pesce, secondo i dettami tipici della tradizione, ottimo anche per il rapporto qualità/ prezzo. Fulvio Rado opened this historic venetian osteria in 1954, and for the past 35 years it has been run by his son Lucio. The style and menu has not changed much due to their healthy respect of tradition. The menu is fish only, with good price/value ratio. Antiche Carampane San Polo 1911, Ph. 041.5240165 Una trattoria dallo stile rustico che negli ultimi anni ha visto accrescere la sua popolarità. Nel menu solo pesce del mar Adriatico. La cucina è tradizionale e talvolta rivisitata e corretta con discrezione. In stagione c’è la possibilità di pranzare all’aperto, tra vasi di fiori e sotto un allegro tendone, in un angolo defilato vicino al ponte di Rialto. A rustic trattoria that has recently gained popularity. The menu lists only Adriatic fish, served in a traditional but revisited manner. In good weather, outside seating is available between potted flowers and under a charming tent in a calm corner of the lagoon. Bancogiro Campo San Giacometto 122, Ph. 041.5232061 Ai piedi del ponte di Rialto si apre un campo che durante il giorno è affollato dai banchetti del mercato. Ottimi
vini, anche al banco, gustosi cicchetti per accompagnare il bicchiere, e poche portate, anch’esse raffinate e gustose, da mangiare seduti in campo dell’Erberia, con vista sul Canal Grande. At the foot of the Rialto bridge, this campo (square) is packed during the day with the fruit and vegetable market. The osteria is named for the bridge under which it is located. It has excellent wines, served at table or bar, tasty cicchetti (snack sized dishes) to accompany one’s chalice, and just a few refined dishes on the menu, to eat seated at table. Da Fiore Calle del Scalater 2202, Ph. 041.2750822 Un’osteria prestigiosa e esclusiva premiata con una stella Michelin. I proprietari Mara e Maurizio Martin, insieme al figlio Damiano, hanno trasformato il ristorante in una istituzione, dove la cucina diventa espressione creativa in grado di esaltare i sapori del pesce, anima del menu. This prestigious and exclusive osteria has been rewarded with one Michelin star. Owners Mara and Maurizio Martin, along with their son Damiano, have made the restaurant into an institution in which the cuisine is a creative expression able to exalt the flavours of the fish that animate the menu.
SANTA CROCE
Alla Zucca Sestiere Santa Croce1762, Ph. 041.5241570 Ai piedi di un classico ponte, un locale defilato, sereno e caldo. Una cucina locale animata con estro e inventiva, insieme a una interessante proposta di piatti vegetariani. Da provare: il cous cous, le polpettine speziate e le costolette d’agnello al forno con salsa Tzatziki. This sheltered and calm restaurant sits at the feet of a little bridge, and offers an inspired and creative local menu that includes a good range of vegetarian dishes. Try the cous cous, the spicy meatballs, and the baked lamb chops topped with tzatziki. Refolo Campo San Giacomo dell’Orio 1459, Ph. 041.5240016 Il ristorante, che si trova in un pittoresco campiello appartato a San Gia-
Venice’s OMBRE
Al Marca Sestiere San Polo 213, Ph. 346.8340660 Un vero must in città dove bersi al giusto prezzo il famoso spritz. Sempre affollato, frequentato sopratutto dai veneziani. Da non perdere le polpette e i panini preparati da Wewe. Si trova vicino al mercato di rialto. This is the place to drink a famed spritz at the right price. It’s always packed with locals. Don’t miss the meatballs and sandwiches lovingly prepared by Wewe. Near the Rialto market. Al Timon Sestiere Cannaregio 2754, Ph. 041.5246066 A pochi passi dal Ghetto una piccola osteria gestita da giovani veneziani, ottimi cicchetti e buoni vini da sorseggiare seduti sulla fondamenta d’estate, preferibilmente dopo il tramonto. Il locale è aperto oltre la mezzanotte. Steps away from the ghetto, this little osteria is run by young Venetians who serve excellent cicchetti (little local appetizers) and excellent wine to sip while seated along the canal, preferably after sunset. Open beyond midnight. All’Arco San Polo 436, Ph. 041.5205666 Un piccolo e segreto luogo dove poter degustare una buona selezione di vini insieme ai famosi cicchetti. Insieme a una selezione di pietanze limitata, ma di ottima qualità. Crostini, verdure cotte in diversi modi, dalla caponata ai carciofi locali, e pesce fresco. A tiny, secret place to taste an excellent selection of wines while snacking on the famous cicchetti. The selection
is limited but of high quality: crostini, cooked vegetables prepared in various ways, and fresh fish. Alla Mascareta Sestiere Castello 6, Ph. 393.9848407 Enoteca che la Guida alle Osterie d’Italia di SlowFood segnala fra i locali del buon formaggio e del buon vino. Si trova vicino a Campo Santa Maria Formosa, fuori dalla porta, poltroncine da cinema attendono chi vuole fare quattro chiacchiere all’aperto. Alle proposte di mescita, si accompagnano selezioni di salumi e formaggi e alcuni piatti caldi. This wine bar is listed in the SlowFood Guida alle Osterie d’Italia, with high merits for its wine and cheese selection. Near the door of Campo Santa Maria Formosa, outside seating is in ex-movie chairs. Excellent selection of cold cuts and cheese, and some warm dishes are served. Cantinone Già Schiavi Fondamenta de le Romite 1350, Ph. 041.5230744 Enoteca osteria a conduzione familiare nella zona di San Trovaso, imperdibile per i cicchetti assortiti, tradizionali e fantasiosi, ottima la scelta dei vini. il locale è anche un’ottima cantina nella quale fare rifornimento per casa. Non c’è posto a sedere ma si sta fuori nella fondamenta. A family run wine bar and osteria in the San Trovaso area with a not to be missed selection of cicchetti, both traditional and innovative, and the excellent selection of wines. It’s also a good wine shop for home consumption. There is no seating but customers lounge outside on the fondamenta. Do Mori Sestiere San Polo 429, Ph. 041.5225401 In un sotoportego vicino al mercato di Rialto troviamo questa cantina, dove si può scegliere tra una gran varietà di cicheti e vini in bottiglia, rigorosamente al banco. In an underpass near the Rialto market, this bar-only wine shop serves cicchetti too. La cantina Campo San Felice - Cannaregio 3689, Ph. 041.5228258 Una piacevole sosta lunga la Strada Nova dove assaporare il via vai della città. Vini e birre artigianali, conditi con piatti e cicchetti espressi. A pleas-
ant place to sit along the street and watch life walk by; artisanal wines and beer are accompanied by cicchetti and a few dishes made on the spot.
islands restaurants BURANO
Al Gatto Nero Fondamenta della Giudecca 88, Ph. 041.730120 Nata come semplice osteria nel 1965 viene rilevata dal propretario Ruggero Bovo. Nel menu compare un’ampia degustazione di antipasti e di primi piatti, tra i quali trionfa il Risotto di gò alla buranella, i tagliolini fatti in casa con Granzeola e poi il pesce al forno o i supremi fritti di pesce misto accompagnati da verdure sempre di stagione a coltivazione biologica raccolte nelle isole limitrofe. Ampio dehor estivo. What began as a simple osteria in 1965 has been expanded by the owner, Ruggero Bovo, whose menu boasts an ample selection of antipasti and primi, the best of which is the ‘Risotto di gò alla buranella,’ the homemade tagliolini with crab, followed by baked fish or the sublime fish fry, accompanied by organic seasonal greens from the nearby islands. Large outdoor seating. Da Romano Via S.Martino 221, Ph. 041.730030 Rifugio storico di molti pittori che nei primi del ‘900 sostavano nell’isola, gestito da sempre dalla famiglia Barbaro che continua la tradizione con amore e capacità. Qui si possono gustare i piatti tipici della cucina lagunare. Famosi nella loro raffinata semplicità sono i risotti e i piatti di pesce che si rifanno ad un’antica arte culinaria. A popular getaway for many early 20th-century artists who lived on the island, the Barbaro family has always been the owners and continue to run it with tradition, love, and professional ability. This is the place to taste typical lagoon cooking. It’s famous for the refined simplicity of the risotto and fish dishes based in tradition. Riva Rosa Strada San Mauro 296, Ph. 041.730850 Per gustare il sapore del pesce appena pescato, questo ristorante enoteca è una delle tappe fondamentali nell’isola dei merletti. Una casa mu-
seo all’interno di antiche fondamenta, una terrazza che si apre a un ampio panorama. Possibilità di attracco privato. One of the essential stops on the island if you want to taste fish straight out of the sea, this ristorante and wine bar is a house museum on the inside and has a panoramic terrace as well. Private docking vailable.
MAZZORBO
Venissia Fondamenta Santa Caterina 3, Ph. 041.5272281 Innovativo ristorante ostello nato dal sogno di Paola e di Gianluca Bisol. La cucina è nelle mani della chef stella Michelin Paola Budel, dove i piatti vengono creati in base alle materie prime che il territorio locale offre quotidianamente, creando un menù che cambia tutti i giorni diventando un reale chilometro zero. This innovative restaurant is the dream of Paola and Gianluca Bisol, while the kitchen is in the hands of Michelin-starred chef Paola Budel, whose daily menu is based on local ingredients for a real ‘km0’ approach.
MURANO
Busa alla torre da Lele Campo Santo Stefano 3, Ph. 041.739662 Un menu classico di cucina veneziana cucinato secondo la tradizione e accompagnato da buoni vini sulla carta. Il tutto dentro un luogo raffinato e elegante,insieme a un suggestivo plateatico estivo. A classic menu of Venetian cuisine prepared according to tradition, and accompanied by a good wine list... all inside a refined and elegant location with a summery terrace too.
PALLESTINA
Da Celeste Sestiere Vianelli 625, Ph. 041.967043 Uno dei suoi punti forti è la terrazza, la più bella tra quelle che si affacciano davanti alla laguna sud. Pesce fresco cucinato alla maniera tradizionale, da provare il pasticcio di pesce. One of its best features is the terrace, the prettiest of those that give onto the south lagoon. Fresh fish is prepared in the traditional ways – try the pasticcio di pesce, a kind of fish lasagna). Venezia | made in Veneto 177
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como dell’Orio, propone cucina informale come pizze e assaggi di formaggi ma anche ostriche crude, pollo al curry, scamone garronese. Tra le pizze più richieste, fiori di zucca e acciughe, prosciutto e fichi e la Piazza Doge. Figlio del ristorante pluripremiato Da Fiore, ne è la versione più giovane e friendly. In a picturesque little campo off San Giacomo dell’Orio is this offering of an informal menu: pizza and cheese plates, along with raw oysters, fried zucchini flowers and sardines, or prosciutto and figs. This is the more youth-friendly “son” of the famed Da Fiore restaurant.
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SAN PIERO IN VOLTA
Da Nane San Pietro in Volta 282, Ph. 041.5279100 Cucina veneta casalinga a base di pesce dentro un ambiente accogliente. Tra le specialità della casa vanno menzionati gli antipasti di cannocchie e capesante, il rinomato pasticcio di pesce, il fritto di calamaretti, le seppioline in umido, la grigliata dell’Adriatico. Buona la selezione dei vini. Home style venetian cooking with fish at its heart, in a welcoming atmosphere. Amongst the house specialties are the antipasti of mantis and scallops, the famed pasticcio di pesce (a kind of fish lasagna), the fried squid, cuttlefish stew, and the grilled local meat. The selection of wines is also notable.
VIGNOLE
Alle Vignole Isola Vignole, 12 041 5289707 Da quasi cento anni gestita dalla famiglia Vianello, questa trattoria offre ai propri clienti una cucina tradizionale basata sul pesce della laguna e del mar adriatico e la carne più genuina. Da provare le sarde in saor, le seppie in nero, fino alle nuove proposte con scampi in saor, spaghetti astice ma anche le costine di maiale e le verdure dell’orto. The Vianello family has been running this trattoria for almost a hundred years, offering clients a traditional fish-based menu and genuine meats. Try the venetian style sardines, the black cuttlefish, venetian style scampi, lobster spaghetti... but also pork ribs and fresh-picked greens.
TORCELLO
Al ponte del diavolo Fondamenta Borgognoni 10\11, Ph. 041.730401 Un ambiente confortevole e elegante ai piedi dell’omonimo ponte. Un comodo salotto, due sale interne al tepore del rilassante camino, un giardino con il tradizionale pergolato. A alimentare la qualità del ristorante una cucina dalle materie prime freschissime, in cui storia e tradizione s’intrecciano per piatti eccellenti. In a comfortable and elegant location at the foot of the bridge of the same name, the two rooms inside are warmed by the fireplace, while the 178 Venezia | made in Veneto
garden has a lovely pergolato covering. The quality of this restaurant rests on its use of the freshest ingredients that mix history and tradition to make excellent dishes. Locanda Cipriani Piazza Santa Fosca 29, Ph. 041.730150 Dallo storico nome della famiglia Cipriani, uno dei ristoranti più importanti della laguna veneta. Immerso nella natura della campagnia circostante, in un ambiente raffinatamente agreste, una cucina con a capo lo chef Cristian Angiolin che, oltre ai piatti inventati dalla famiglia Cipriani e oramai divenuti dei classici, quali il carpaccio di carne cruda e il pesce sampietro “alla Carlina”, propone un’ampia scelta di piatti basati su pesce, verdure, pasta fatta in casa e riso. One of the most important restaurants in Venice comes from the Cipriani family. Immersed in the surrounding green area, the refined country atmosphere meets the kitchen of Chef Cristian Angiolin who prepares both the classic Cipriani family dishes, like the beef carpaccio and the pesce sampietro “alla Carlina”, and an ample selection of fish- or vegetablebased primi with homemade pasta or rice.
LIDO
La Favorita Via Duodo Francesco 33, Ph. 041.5261626 Trattoria del “buon ricordo”, gestita da anni da Luca Pradel e dalla moglie Gabriella, si trova in una via appartata e tranquilla del Lido. E’ riconosciuto come uno dei ristoranti più rinomati in zona, per la cucina con specialità di pesce degna della storica tradizione veneziana, per gli ingredienti selezionati in base alla stagione e legati al territorio circostante, per il vino abbinato alle portate, scelto tra le migliori etichette nazionali ed internazionali. This trattoria, one of the “buon ricordo” series, is run by Luca Pradel and his wife Gabriella. Located on a quiet street in the Lido, it’s recognized as one of the area’s top restaurants due to the fish specialties rooted in venetian tradition, with select seasonal ingredients and perfectly matched wines chosen amongst the best international and national labels.
Ristorante Nicely Fondamenta Morandi 9, Ph. 041.770300 Per assidui viaggiatori lagunari, un ristorante arricchito da arredi anni ‘30 che si affaccia direttamente sulle piste del piccolo areoporto Nicelli, dotato di 994 metri di pista in erba oltre che di un eliporto. Cucina nazionale con un piccolo tocco di internazionalità. Diligent, frequent visitors to the lagoon will know this restaurant with its 30s décor that faces right onto the small Nicelli airport’s 994 meter grass runway. The cuisine is national, with a touch of the exotic.
Restaurants ON THE MAINLAND CAMPALTO
Al Passo Via Campalto 118, Ph. 041.900470 Vicino all’areoporto Marcopolo, propone una cucina tradizionale veneta di alta qualità, con piatti di pesce sia crudo che cotto, alla griglia alla brace, carpacci di ogni genere, frutti di mare. Inoltre imperdibili le capelonghe, le capesante, i canestri, la polentina con le schie, il polpo alla griglia con fagioli. Near the Marcopolo airport, this traditional venetian restaurant offers high quality cooked and raw fish dishes: grilled or barbecued, carpaccio and seafood. Don’t miss the razor-shell clams (called capelonghe), scallops, polenta with schie (local grey shrimp), and the grilled octopus with beans.
MAROCCO
Al Cason Via Gatta112, Ph. 041.907907 Dal 1967 la famiglia Foltran porta avanti con passione il questo ristorante osteria che esalta il meglio i sapori naturali della materia prima locale. Prima gli antipasti, crudi, bolliti e alla brace, un calice di prosecco, poi linguine con le telline e a seguire una grigliata di piccole ombrine. Genuina semplicità. Since 1967, the Foltran family has invested passion in this osteria and restaurant that exalts the best of local flavours. Start with the antipasti – raw, boiled, or grilled – a glass of prosecco, followed by linguine with clams and finally the tiny ombrine fish served grilled. Genuine simplicity.
MESTRE
Ai Veterani Piazzetta Da Re 6, Ph. 041-959378 Enoteca ristorante con una calda atmosfera casalinga. Il menu è vario, stagionale, con qualche misurata innovazione. La materia prima è eccellente, e infine i vini, veri fiori all’occhiello, consigliati passione e competenza dalla titolare, Isa Mazzetto. A restaurant and wine bar with a warm, homey atmosphere. The menu varies by season, with occasional sparks of innovation, always using excellent primary ingredients. The wine list is the true star here, suggested with passion by the owner, Isa Mazzetto. Amelia Via Miranese 113, Ph. 041.913955 Uno dei ristoranti più prestigiosi e storici di Mestre. Il menù è a base di pesce sempre di ottima qualità. L’offerta si basa molto sui prodotti locali e si rifà alla tradizione veneziana. Quindi: bovoleti, canoce, masenete, folpetti, capesante, moèche, schie o gamberetti di laguna, anguelle e infine baccalà mantecato. One of the most prestigious and historic restaurants in Mestre, the menu is fishbased and always excellent quality. The offerings are generally based on local products and inspired by venetian tradition. Try the specialties of the lagoon like bovoleti, canoce, masenete, folpetti, scallops, moèche (a kind of crab), baby shrimp or lagoon shrimps and of course the baccalà (salt cod).
LUGHETTO DI CAMPAGNIA LUPIA
Cera Via Marghera 24, Ph. 041.5185009 Una Stella Michelin. Tra Venezia e Chioggia, dal 1966 la famiglia Cera è l’appassionata custode della raffinata osteria impreziosita da marmi, argenterie e un raccolto giardino. La proposta gastronomica punta sulla freschezza e sulla qualità delle materie prime impiegate, qui i profumi e i sapori locali sono esaltati al massimo. La cantina propone etichette intelligentemente selezionate in accordo col menu. One Michelin star for this restaurant between Venice and Chioggia run since 1966 by the Cera family.. The gastronomic proposals depend on the freshness and high quality of the ingredients in order to make the scents and tastes of local tradition come forth. The cellar boasts wines well-matched to the menu.