Le vitamine Madini Sandra

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Sommario LE VITAMINE ..................................................................................................... 2 L'ALFABETO DELLA BELLEZZA: LE VITAMINE...................................................... 3 Vitamina A ........................................................................................................ 4 Vitamina C ........................................................................................................ 7 Vitamina E....................................................................................................... 11 Vitamina D ...................................................................................................... 13 Vitamina H B8 ................................................................................................. 14 Vitamina K ...................................................................................................... 15 Vitamina PP B93 ............................................................................................. 16 Acido folico B .................................................................................................. 19 L’energia del gruppo B .................................................................................... 20 Vitamina B1 .................................................................................................... 20 Vitamina B2 .................................................................................................... 22 Vitamina B5 .................................................................................................... 23 Vitamina B6 .................................................................................................... 25 Vitamina B12 .................................................................................................. 26 Mele appena colte per un pieno di energia .................................................... 28 L’applicazione cutanea delle vitamine per contrastare l’invecchiamento precoce ........................................................................................................... 30 Integratori Alimentari e la Direttiva Europea L'Italia ancora più restrittiva .... 34 Riferimenti Bibliografici e Sitografia ................................................................ 49

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LE VITAMINE Le vitamine, al contrario degli altri nutrienti, non hanno né funzione energetica (carboidrati e grassi) né funzione plastica (proteine) ma collaborano, in veste di enzimi, alle più svariate reazioni chimiche. Un loro adeguato apporto permette un buono stato di salute che può protrarsi nel tempo. Il nostro organismo non è in grado di sintetizzarle, solo le piante lo sanno fare e alcuni animali le producono da sè, e quindi siamo obbligati ad introdurle con l'alimentazione. In linea di massima le funzioni principali sono: - partecipazione alla creazione di sostanze utili a produrre energia (funzione metabolica) -

prevenzione

di

malattie

e

invecchiamento

cellulare

(antiossidanti) In natura esistono 13 vitamine e si dividono in due grandi categorie a seconda della loro solubilità nei grassi (liposolubili) o nei liquidi (idrosolubili). Inutile pensare di farne una scorpacciata una volta per tutte. Quasi tutte vengono consumate in fretta, e dobbiamo ingerirne 2


un po’ tutti i giorni. Le uniche a potersi accumulare sono quelle liposolubili, le quali vengono stoccate in particolar modo nel fegato,

rendendolo

grasso

(staetosi

epatica)

e

compromettendone il suo normale funzionamento. Le vitamine A, D, E, K sono quelle liposolubili e vanno assunte insieme ai grassi alimentari. Le vitamine idrosolubili (B1, B2, PP, B5 o acido pantotenico, B6, B9 o acido folico, H, B12, C) sono quelle che sciogliendosi nell’acqua vengono facilmente eliminate. Il loro fabbisogno giornaliero è molto basso e quindi risulta difficile andare in deficit, se si segue un regime alimentare equilibrato. L'ALFABETO DELLA BELLEZZA: LE VITAMINE A, B, C, D, E.... imparare a conoscere più da vicino le vitamine di cui sentiamo tanto parlare (soprattutto in inverno, quando ci sono le epidemie di influenza), ma che non sappiamo tanto bene a che cosa servano. Spesso si sente dire: “13, un numero fortunato”, infatti le principali

vitamine

sono

13,

anche

se

alcuni

scienziati

sostengono che ne esistano altre, ancora in fase di studio. Sono una bella compagnia di creature assai diverse l’una dall’altra, ma con un elemento in comune: sono essenziali per il benessere del nostro organismo.

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Guai se non ci fossero: la nostra pelle diventerebbe gialla, i capelli cadrebbero, i muscoli sarebbero flaccidi, il sangue si impoverirebbe, ci sentiremmo stanchi e infelici. Per fortuna le vitamine si trovano un po’ dappertutto: nel latte, nei cereali, nel pesce, nelle carni, nelle uova, nel burro e nei formaggi, ma soprattutto nella frutta (fresca e secca) e nella verdura.

Vitamina A Chiamata anche: retinolo, betacarotene. A che cosa serve: migliora la vista, previene i disturbi del cuore e i tumori, promuove la crescita. Dove si trova: carote, zucche, albicocche, cachi, melone, anguria,

pomodori,

lattuga,

tuorlo

d’uovo,

fegato, carne

bovina.

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Sintomi da carenza: cecitĂ notturna e serale; lesioni della cornea; crescita ritardata; difetti dello smalto dei denti.

La vitamina A sotto forma di retinolo di trova negli alimenti di origine animale. Una dose eccessiva può essere pericolosa, soprattutto nelle donne in gravidanza, perchÊ potrebbe causare malformazioni nel feto. Il betacarotene, contenuto invece nei vegetali,

non

è

mai

dannoso.

Quindi

potete

fare

tranquillamente scorpacciate di carote, albicocche e pomodori, soprattutto per prepararvi ad andare al mare. Infatti il betacarotene ha la funziona di stimolare la produzione di melanina, una sostanza che permette alla pelle di colorarsi, cioè

di

abbronzarsi.

E

non

solo:

il

betacarotene,

in

collaborazione con le creme che contengono filtri solari, aiuta la pelle a non scottarsi.

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Riso giallo per la vista In molte zone del Sud-est asiatico e dell’America latina numerosi bambini, a causa della malnutrizione, hanno problemi alla vista, proprio per la mancanza di vitamina A. La malattia comincia con una diminuzione della vista quando si fa buio. Poi, anche la parte esterna degli occhi si ammala fino ad arrivare,

nei

casi

più

gravi,

alla

cecità.

Poiché

queste

popolazioni si nutrono prevalentemente di riso c’è il progetto di creare a livello transgenico un tipo di riso “giallo”, arricchito cioè di vitamina A. Carote e albicocche per un pieno di vitamina A . Tra i cibi più ricchi di vitamina A (ma anche di vitamina C) ci sono le carote e le albicocche, amatissime dai bambini per il loro gusto dolce. La ricchezza della carota sta nel suo colore, costituito da pigmenti detti carotenoidi, tra cui il più noto è il betacarotene. Più il colore della carota è arancio brillante, più ricca è di betacarotene. La pelle della carota è un concentrato di vitamine, ma, ad eccezione delle carote cresciute nell’orto del nonno, meglio toglierla, evitando così di mangiare, oltre alle vitamine e ai sali minerali, anche i residui di velenosi fertilizzanti chimici. Mentre la maggior parte delle vitamine si riduce quando si cuociono i cibi, l’assorbimento intestinale del betacarotene è migliore quando le carote sono consumate 6


cotte. Consigliate alla mamma il succo di carota come cura di bellezza: rassoda la pelle e ritarda la comparsa delle rughe.

L’albicocca è nutriente ed energetica, ottima, ad esempio, per ritemprarsi dalle fatiche di una gara sportiva. Il frutto viene dalla Cina, dove si coltivava già 3000 anni fa. Secondo un’antica leggenda, in una valle del Kashmir, al confine tra Tibet e Afghanistan, vivevano gli Unza, un popolo che non conosceva le malattie e che arrivava sino ai 140 anni di età. Il loro

segreto?

Si

nutrivano

quasi

esclusivamente...

di

albicocche! Vitamina C Chiamata anche: acido ascorbico

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A che cosa serve: aumenta le difese dell’organismo; favorisce l’assorbimento del ferro; aiuta a cicatrizzare le ferite; riduce i sintomi del raffreddore. Dove si trova: agrumi, kiwi, frutti di bosco, pomodori, insalate, spinaci, piselli, prezzemolo. Sintomi da carenza: perdita d’appetito; indebolimento delle difese immunitarie; sangue dal naso e dalle gengive; ferite che si cicatrizzano lentamente.

Nel 1700 per viaggiare da un continente all’altro si usavano le navi. Le traversate duravano lunghi mesi, durante i quali i marinai mangiavano solo cibi conservati e non vedevano nemmeno l’ombra di frutta e verdura fresche. Gli equipaggi, comandanti compresi, si ammalavano di scorbuto: erano molto deboli, le loro gengive sanguinavano, le loro ferite non si rimarginavano. Poi un capitano, Sir James Lind, si accorse che della sua nave era l’unico a non essere malato. Merito dei 8


limoni, pensò, che lui consumava tutti i giorni. Li fece così mangiare anche ai suoi marinai, che in poco tempo guarirono. Era stata la vitamina C contenuta nei limoni (come in tutti gli altri agrumi) a far guarire dallo scorbuto. Oggi lo scorbuto non c’è quasi più, ma si parla spesso di vitamina C quando ci viene il raffreddore e l’influenza. Infatti si è scoperto che questa vitamina aumenta le difese immunitarie, e quindi ci fa guarire più in fretta e allevia anche i fastidiosi sintomi del raffreddore. Per questo, quando ci ammaliamo, oltre a stare a riposo e seguire i consigli del dottore, dovremmo bere molte spremute di arance. Tra gli altri cibi molto ricchi di questa vitamina c’è il kiwi, frutto che prende il nome da un buffo uccello neozelandese. Pensate che un solo kiwi ci fornisce tutta la vitamina C di cui abbiamo bisogno in un giorno! Gialli, rossi e arancioni!

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Gli agrumi sono frutti dal sapore “agro”. Hanno una buccia lucida e colorata e spicchi pieni di vitamina C. Fanno parte degli agrumi le arance, i mandarini, i pompelmi, i limoni, i cedri e i bergamotti, anche se questi ultimi due difficilmente li troverete sui banchi del supermercato. Di arance, che si dividono in dolci e amare, ce ne sono molti tipi: quelle rosse come il tarocco, il sanguinello, e quelle bionde come la belladonna e il calabrese. L’arancio dolce è originario della Cina e giunse nel Mediterraneo nel I secolo d.C., mentre l’arancia amara giunse in Sicilia grazie agli Arabi solo nell’anno 1000. Il mandarino, invece, anch’esso nato in Cina, è arrivato in Europa solo nel 1828. Il nome del pompelmo ha una origine curiosa: viene dalla parola olandese “pompoen”, che significa “grosso”, e dalla parola giavanese “limoes”, che significa “limone”. In pratica,

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pompelmo significa “grosso limone”! In quanto al limone, quello vero, il modo migliore per sfruttare le sue qualità è quello di usarne il succo per condire insalata, carne e pesce.

Vitamina E Chiamata anche: tocoferolo, vitamina della fertilità. A che cosa serve: previene l’invecchiamento della pelle e delle cellule dell’organismo; riduce il rischio di ammalarsi di tumore; abbassa il colesterolo; è antianemica. Dove si trova: olio, frutta secca, cereali, cavoli e cavolfiori, insalata, soia, margarina. Sintomi da carenza: anemia, infertilità, danni al fegato e al cuore; debolezza muscolare; lesioni alla retina.

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Deve il suo nome semplicemente al fatto che fu scoperta dopo la vitamina D. Furono Evans e Bishop nel 1922 a individuare una sostanza capace di curare la sterilità nei ratti nutriti con olio di germe di grano. L’altro nome della vitamina, tocoferolo, in greco significa “utile alla gravidanza”. Viene anche chiamata vitamina della fertilità. Infatti senza di lei, si può dire, non ci sarebbero i bambini: protegge gli organi riproduttivi delle donne, è molto utile nei casi di gravidanze difficili, protegge i neonati prematuri. Tra le altre sue proprietà c’è quella di aiutare anche a disintossicare l’organismo dall’inquinamento e dal fumo. Non ama la luce, che le toglie potere: ecco perché le bottiglie dell’olio, la principale fonte di vitamina E, sono di vetro opaco. 12


Vitamina D Chiamata anche: calciferolo. A che cosa serve: tiene in buona salute ossa e denti aiutando l’assorbimento del calcio; permette il funzionamento di nervi e muscoli; previene alcuni tumori. Dove si trova: nei pesci grassi (sgombro, sardina, salmone), nel tuorlo d’uovo, nel latte, nel burro. È l’unica vitamina che viene sintetizzata dal corpo per effetto di esposizione alla luce solare (10-20 min al dì).

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Sintomi da carenza: il principale è il rachitismo, una malattia delle ossa che crescono deformi. Si calcola che nel 1800 in Europa quasi il 90 per cento dei bambini

ne

soffrisse.

Oggi,

grazie

a

una

migliore

alimentazione, nei Paesi occidentali la malattia non esiste quasi piÚ. Vitamina H B8 Chiamata anche: vitamina B8 o biotina. A che cosa serve: rafforza i capelli e le unghie; previene l’invecchiamento della pelle; aiuta a guarire le malattie della pelle. Dove si trova: fegato, pompelmo, banana, lievito di birra, latte e latticini, semi di girasole, arachidi, noci, piselli, cacao, lenticchie. Sintomi da carenza: affaticamento; anemia; caduta dei capelli; dolori

muscolari;

inappetenza;

diradamento

di

ciglia

e

sopracciglia; pelle molto grassa.

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Il suo nome deriva da “Haut”, parola tedesca che significa pelle. Infatti si deposita soprattutto sotto l’epidermide. E stata scoperta negli anni Trenta del secolo scorso e si è cominciato a usarla durante la seconda guerra mondiale. Pur essendo contenuta nelle uova, occorre fare attenzione a non mangiarle crude, perché la vitamina H che si trova nel tuorlo viene neutralizzata da una sostanza presente nell’albume non cotto. È anche vero, però, che con la cottura dei cibi si distrugge fino al 60 percento di questa vitamina. Vitamina K

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A che cosa serve: permette al sangue di coagularsi e quindi impedisce che si formino delle emorragie. Dove si trova: in tantissimi cibi, dalle uova alle carote, dal latte ai cereali. Sintomi da carenza: il sangue non si coagula e ci sono emorragie in varie parti del corpo. Difficile avere carenze di questa vitamina. È però l’unica che è assente dal latte materno. Per questo motivo ai neonati allattati al seno viene data un’integrazione di vitamina K in gocce. Vitamina PP B93 Chiamata anche: niacina, vitamina B3, acido nicotinico. A che cosa serve: migliora l’aspetto della pelle; è essenziale per il rilascio di zuccheri a livello muscolare durante l’attività motoria e per la trasformazione dei grassi di deposito in energia.

Dove si trova: in quasi tutti gli alimenti, ma soprattutto in fegato, pesce, pollo, pane, cereali e funghi. 16


Sintomi da carenza: inappetenza, capogiri, infiammazione di bocca e lingua, lesioni cutanee. Da che cosa deriva questa strana sigla, PP? Dall’inglese pella gra preventive, ovvero, “previene la pellagra”, cioè una malattia che colpisce inizialmente la pelle, la quale appare spessa, squamosa, arrossata, insomma una pelle “agra”. E chiamata anche malattia delle tre D — dermatite, diarrea, demenza — perché quando le condizioni del malato si aggravano si verificano anche disturbi intestinali e mentali. Fu lo spagnolo Casal a scoprire, nel 1735, il legame tra questa malattia e il consumo di mais. Questo cereale, giunto in Europa dopo la scoperta dell’America, era per molte popolazioni praticamente l’unico nutrimento.

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All’inizio si pensava che la pellagra fosse dovuta al mais, poi si scoprì che in Messico, dove l’alimentazione era basata su questo cereale, la malattia era quasi del tutto assente. Questo perché gli antichi popoli messicani, gli Atzechi e i Maya, mettevano l’impasto di mais a bagno per una notte in acqua di calce prima di cucinare le tortillas. Così facendo una sostanza contenuta nel mais, la niacina (il nome scientifico della vitamina PP), poteva essere assorbita dall’organismo.

Molti studiosi sostengono che il mito dei vampiri si sia diffuso in seguito all’avvento della pellagra. Secondo la tradizione quelle creature fantastiche non sopportano la luce del sole, e in fatti dormono di giorno e rimangono svegli di notte, così come i malati di pellagra sono ipersensibili ai raggi solari. I sintomi clinici della pellagra comprendono insonnia, aggressività, ansia e conseguente demenza, e possono aver contribuito ad alimentare le leggende sui vampiri e le credenze popolari dell’Europa del 1700. 18


Acido folico B Chiamata anche: vitamina B9, folacina, vitamina M. A che cosa serve: contribuisce a formare i globuli rossi; favorisce la riproduzione di tutte le cellule e il funzionamento del sistema nervoso; è coinvolta nella sintesi degli aminoacidi, che formano il DNA delle cellule. Dove si trova: nei vegetali verdi (spinaci, broccoli, asparagi), legumi, riso, pane integrale, pesce, lievito, orzo.

Sintomi da carenza: stanchezza, irritabilità, perdita d’appetito, ulcere intorno alla bocca, caduta dei capelli. Fa parte delle vitamine del gruppo B, ma deve il nome con cui è conosciuta, acido folico, al fatto che si trova nelle “foglie”, cioè nelle parti verdi dei vegetali. Nei Paesi poveri la sua carenza

causa

malattie

intestinali

che

impediscono

l’assorbimento dei nutrienti, come la sprue tropicale. In gravidanza l’acido folico è importantissimo per la formazione del feto, in particolare del tubo neurale, cioè quella struttura da 19


cui nascono la spina dorsale, il midollo spinale e il sistema nervoso. La carenza di questa vitamina può portare a una malformazione, chiamata spina bifida, in cui parte del midollo spinale fuoriesce dalla zona lombosacrale della spina dorsale. La malnutrizione ha prodotto nella storia vere e proprie “epidemie” di spina bifida, come durante la grande depressione degli anni Trenta o la “fame” olandese nella seconda guerra mondiale. Dopo la scoperta dell’importanza dell’acido folico per prevenire la spina bifida, alle donne che vogliono avere un bambino e nei primi mesi di gravidanza i medici pre scrivono integrazioni di questa vitamina.

L’energia del gruppo B Nel nostro viaggio alla scoperta delle vitamine incontriamo le magnifiche cinque del gruppo B: B1, B2, B5, B6, B12. Tutte idrosolubii, le troviamo in abbondanza in carni e cereali. Vitamina B1 Chiamata anche: tiamina, aneurina, vitamina anti-beri-beri. A che cosa serve: aiuta a convertire gli zuccheri in energia; regola le funzioni del cuore; è importante per la conduzione degli impulsi nervosi; promuove la crescita.

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Dove si trova: in quasi tutti gli alimenti, anche se la fonte principale è il lievito di birra. È abbondante anche nella carne (pollo, fegato, maiale magro) e nei cereali integrali (riso, orzo, segale)

. Sintomi da carenza: nausea, inappetenza, perdita di peso, formicolio a braccia e gambe, riflessi rallentati. Era il 1890 quando, in una prigione dell’isola di Giava, scoppio un’epidemia di beri-beri, una malattia nota soprattutto in Cina sin dal 2600 a.C., caratterizzata da formicolii alle gambe e da crampi così violenti da portare alla paralisi degli arti. Per trovare una cura alla malattia fu chiamato un medico olandese, Christian Eijkman, il quale si accorse che il personale del penitenziario, che invece di mangiare riso bianco mangiava riso integrale, non si era ammalato. Dopo una serie di ricerche scoprì che nella cuticola del riso, quella che veniva eliminata per ottenere il riso bianco, c’era una sostanza senza la quale, evidente mente, l’organismo si ammalava. La dieta dei carcerati cambiò e le loro condizioni migliorarono.

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Qualche anno più tardi Casimiro Funk chiamò questa sostanza “amina della vita”, cioè vitamina, accompagnata dalla lettera B, in riferimento appunto al beri-beri. Nella lavorazione industriale dei cereali una quota sostanziale di vitamina B1 o tiamina è persa con la raffinazione (farine 00) o con la brillatura (riso). Inoltre la tiamina, che è molto delicata, si riduce con la cottura in acqua dei cibi. Le basta una temperatura di 20’ per perdere la sua efficacia. Il potere vitaminico

non

viene

alterato

invece

dal

freddo.

Sono

probabilmente più gli adulti che i bambini a presentare una carenza di tiamina nei Paesi industrializzati, soprattutto a causa dell’abuso di alcol, che interferisce con l’assorbimento di molte sostanze, e in particolare di questa vitamina. Vitamina B2 Chiamata anche: riboflavina, vitamina G. A che cosa serve: ha un ruolo determinante per l’assorbimento di proteine, grassi e carboidrati;

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mantiene sani pelle, capelli e unghie; contribuisce a far sì che l’occhio si adatti alla luce. Dove si trova: lievito, fegato, frattaglie, pollo, mandorle, pesce, pane. Sintomi da carenza: anemia, disturbi della personalità, lesioni alla cornea, cataratta, ulcere agli angoli della bocca, insonnia, calvizie, prurito e desquamazione della pelle.

Vitamina B5 Chiamata anche: acido pantotenico. A che cosa serve: è necessaria alle ghiandole surrenali e al sistema immunitario; regola le funzioni intestinali; contribuisce a

trasformare

grassi

e

zuccheri

in

energia;

riduce

l’affaticamento e lo stress; mantiene sani cute e capelli.

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Dove si trova: fegato, cuore, rognone, lievito, gorgonzola, crusca, semi di girasole, germe di grano, tuorlo d’uovo, pappa reale. Sintomi da carenza: affaticamento, cefalea, nausea e vomito, insonnia, depressione; infezioni respiratorie.

Curiosa l’etimologia della parola pantotenico: viene dal greco pantothen, che significa “da ogni parte”. Infatti serve un po’ a tutto e si trova dappertutto. È quindi davvero difficile restarne senza: basta bere un bicchiere di latte o un tuorlo d’uovo e siamo a posto per tutto il giorno. Svolge al meglio il suo lavoro in collaborazione con la vitamina A, che, ricordiamo, è presente in

abbondanza

nei

cibi

rossi

come

pomodori,

carote e

albicocche. A un bambino servono in media 5 milli grammi al giorno di vitamina B5.

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Vitamina B6 Chiamata anche: piridossina. A che cosa serve: è fondamentale nel metabolismo dei globuli rossi e del sistema nervoso. Contribuisce alla produzione di glucosio dall’acido lattico, funzione importante per dare energia ai muscoli soprattutto durante l’attività sportiva. Dove si trova: lievito, germe di grano, fegato, carne bovina e pollame,

salmone,

tonno,

patate,

legumi,

riso

e

farina

integrale, soia. Sintomi

da

carenza:

debolezza

muscolare,

irritabilità,

nervosismo, insonnia, perdita di peso.

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Vitamina B12 Chiamata anche: vitamina rossa, cobalamina. A che cosa serve: contribuisce a fabbricare i globuli rossi; favorisce l’uso di proteine, carboidrati, grassi; promuove la crescita e fa aumentare l’appetito nei bambini. Dove si trova: esclusivamente negli alimenti di origine animale come pollo, manzo, maiale, tonno, sardine, crostacei, uova e latticini.

Sintomi da carenza: anemia, in particolare una grave forma detta “perniciosa�, danni al sistema nervoso; disturbi della memoria; depressione; infiammazione alla lingua.

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Fu il medico statunitense George Hoyt Whipple che, cercando un modo per combattere una grave malattia del sangue, l’anemia perniciosa, scoprì il beneficio di una sostanza che si trovava all’interno del fegato di vitello. Una scoperta che lo portò a meritarsi, nel 1934, il premio Nobel per la medicina. Venti anni dopo la sostanza cristallina rossa fu chiamata vitamina B12. È l’unica del tutto assente negli alimenti di origine vegetale. È indispensabile, però non ne serve molta ogni giorno: due microgrammi per i bambini fino a dieci anni, pari a 5 grammi di fegato, oppure a 15 grammi di pesce azzurro, oppure a cento grammi di carne. Per fortuna è molto più “resistente” della vitamina B1 alla cottura, altrimenti dovremmo mangiare la carne... cruda! Proprio per questo chi affronta una dieta vegana assume vitamina b12 in compresse. La vitamina B12 è presente in tutti i ricostituenti che il medico prescrive a chi si sente stanco, a chi si ammala spesso, alle donne che aspettano un bimbo o che allattano, e anche a quelli che vogliono smettere di fumare.

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Mele appena colte per un pieno di energia

Le vitamine sono preziose, ma anche molto delicate. Dopo un po’ che una verdura viene raccolta, o un frutto viene colto, si indeboliscono, fino a scomparire del tutto. Per esempio, una mela, un mese dopo essere stata staccata da un albero, perde il 50 percento delle sue vitamine. Per gli spinaci la faccenda è ancora piĂš seria: due giorni dopo aver abbandonato la terra hanno giĂ il 30 percento di vitamine in meno. Anche la permanenza in frigorifero impoverisce insalate, pomodori, pere e susine. Per non parlare dei frutti consumati fuori stagione (arance in estate e fragole in inverno, per esempio), che finiscono nei nostri piatti mesi dopo essere stati raccolti. Le vitamine che riescono a sopravvivere a queste lunghe soste nei surgelatori, nei frigoriferi o semplicemente nei magazzini, si dissolvono ulteriormente nell’acqua di cottura dei cibi, in 28


particolare l’acido folico e la vitamina C. Per quest’ultima c’è un’ulteriore raccomandazione. Bevete il succo delle arance appena spremuto, altrimenti il gustoso frutto perderà tutta la sua efficacia. Stessa cosa per la macedonia: dopo tre ore dalla sua preparazione le vitamine si sono dimezzate.

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L’applicazione cutanea delle vitamine per contrastare l’invecchiamento precoce La conoscenza dei meccanismi con i quali si manifesta l’invecchiamento cutaneo precoce, non determinato da fattori genetici, fornisce le basi per gli approcci alla sua prevenzione e alla scelta del trattamento dermocosmetologico più efficace per contrastarlo. “Contrastare la formazione delle rughe” è il risultato di una sinergia di funzionalità . Uso costante e continuativo, durante l’esposizione solare, di filtri chimici o fisici, che schermano dai raggi UVA ed UVB per prevenire

dai

danni

indotti

dalle

radiazioni

ultraviolette;

Utilizzo di molecole leviganti ed esfolianti, come gli alfaidrossiacidi, che stimolano la fisiologica rigenerazione cellulare, rendendo la pelle più morbida e più luminosa. Applicazione topica di antiossidanti, molecole in grado di “catturare” e neutralizzare i radicali liberi, responsabili di danni irreversibili nei confronti della cute. 30


In campo cosmetico si usano così creme, lozioni, tonici in cui sono presenti sostanze specifiche per ogni tipologia di pelle e per ogni possibile necessità. Le principali vitamine utilizzate topicamente in campo estetico sono F A C E sotto varie forme. Fra le varie forme in cui può essere utilizzata la vitamina A si può utilizzare, si distinguono il retinolo e le sue forme esterificate più stabili, come retinil acetato, retinil propinato e retinil palmitato. Attraverso l’azione di alcuni enzimi presenti sulla nostra pelle, queste molecole vengono tutte convertite in acido trans-retinoico, che rappresenta la forma biologicamente attiva della Vitamina A. Essa agisce, a livello della cute, attraverso vari meccanismi, primo fra tutti quello di influenzare la trascrizione del DNA, stimolando l’espressione di alcuni enzimi specifici, alcuni dei quali hanno la funzione di migliorare lo spessore cutaneo, diminuendo così la profondità della ruga. La sua azione determina infatti una proliferazione ed una differenziazione dei cheratinociti (le cellule che vanno a

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costituire

l’epidermide)

ed

aumenta

la

produzione

dei

Glucosamminoglicani (GAG), molecole in grado di legare l’acqua migliorando l’idratazione cutanea. A livello del derma la vitamina A agisce, invece, determinando un aumento della produzione di collagene, con un conseguente miglioramento di quella “struttura di sostegno” che contribuisce a conferisce tono ed elasticità alla pelle. La vitamina A, in tutte le sue forme, è però facilmente soggetta a degradazione se esposta alla luce e all’aria: è preferibile quindi impiegarla in creme notte La vitamina E ed i suoi esteri possiedono un’elevata attività antiossidante, in quanto capaci di neutralizzare la reattività dei radicali liberi, bloccando la cascata di eventi che determinano lo stress ossidativo responsabile dei danni alle cellule. La Vitamina

E

trova

ampio

impiego

nei

prodotti

destinati

all’esposizione solare poiché è in grado di assorbire i raggi UV nei range di lunghezza d’onda che provocano gli effetti più dannosi

sulla

fisiologia

della

pelle.

Se

applicata

dopo

l’esposizione ai raggi solari, la vitamina E può ridurre l’eritema 32


e l’edema indotti dal sole; inoltre, applicazioni topiche di vitamina E possono migliorare l’idratazione cutanea a livello dello strato corneo dell’epidermide, e la capacità di trattenere acqua negli strati cutanei. In ambito cosmetologico, le forme maggiormente impiegate di Vitamina E sono tocoferolo e tocoferil acetato (un estere che, a livello della cute, si idrolizza e libera α-tocoferolo). Il tocoferolo ha una spiccata natura lipofilica ed è perciò particolarmente affine alle membrane cellulari, dov’è in grado di contrastare efficacemente l’eccesso di

ROS

(radicali

liberi),

impedendo

il

processo

di

lipoperossidazione. Quando ha svolto la sua funzione, il tocoferolo si ossida e diviene inattivo, ma la sua funzionalità può essere rigenerata dalla vitamina C, sottoforma di acido L-ascorbico: il suo impiego

nelle

formulazioni

cosmetiche

è

quindi

spesso

accompagnato a quello delle vitamine A e C, poichè la loro associazione

determina

un

potenziamento

ed

un

prolungamento dell’azione antiossidante.

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Integratori Alimentari e la Direttiva Europea L'Italia ancora più restrittiva La Comunità europea ha emesso, nel 2002, una direttiva (1) che imporrà regole severissime per il commercio dei prodotti nutritivi che contengono vitamine e minerali, i cosiddetti integratori alimentari. Le nuove regole verranno imposte un po' alla volta, ma l' agosto dell'anno prossimo segnerà un passo importante: secondo l'articolo 15 della direttiva, gli stati membri dovranno "... vietare il commercio di prodotti non conformi alla presente direttiva al più tardi a decorrere dal 1° agosto 2005". Restrizioni severissime Secondo i dettati della nuova norma dovranno sparire dal mercato i prodotti che contengono forme di vitamine o minerali non elencate negli allegati della direttiva stessa. Alcuni esempi: La vitamina E contenente tocoferoli misti e tocotrienoli (sarà permesso soltanto l'alfa-tocoferolo); diverse forme di carotene 34


(troveremo solamente il beta-carotene); la metilcobalamina (una forma della vitamina B 12); lo zolfo, il boro, il vanadio, la silice, praticamente tutti i minerali in traccia (non sono elencati e perciò non saranno piÚ utilizzabili); le forme piÚ biodisponibili dei minerali comuni quali calcio, magnesio, potassio, ferro, zinco, rame (non sono previsti, secondo gli elenchi della direttiva, per esempio, orotati, chelati, aspartati, picolinati e lieviti ricchi di minerali biodisponibili). L'elenco delle sostanze dimenticate (2) e cioè da vietare, è lungo - circa 300 tra vitamine e minerali. La cosa sta mettendo in subbuglio produttori e medici, commercianti e consumatori. Per le vitamine e minerali che rimarranno in commercio secondo gli elenchi ristretti della direttiva, verranno poi fissati dei limiti di dosaggio che si annunciano sensibilmente piÚ bassi di quelli che oggi sono disponibili e vengono utilizzati da milioni di persone in tutto il mondo senza problemi di sorta. La direttiva annuncia un regime cosÏ restrittivo che produttori e negozianti di diversi paesi si sono uniti con medici, naturopati e moltissimi consumatori in una alleanza contro le restrizioni 35


previste dalla legislazione europea. La Alliance for Natural Health (3) ha iniziato, nel 2003, una causa legale contro le restrizioni alla disponibilità di integratori vitaminici imposte dalla direttiva. Questa causa, partendo dall'Inghilterra, è già approdata alla Corte europea in Lussemburgo e verrà discussa nei prossimi mesi. Il caso italiano Nel frattempo però, ogni paese europeo è tenuto a trascrivere la direttiva europea in legge nazionale. L'Italia ha provveduto con un decreto legge (4) approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 21 maggio. Il decreto non solo trasforma le severissime regole della direttiva in legge italiana come di dovere, ma aggiunge che "in attesa dell'adozione di specifiche disposizioni comunitarie, i livelli ammessi di vitamine, minerali ed altre sostanze alimentari

sono definiti pubblicate

nelle linee guida (5) sugli integratori dal

Ministero

della

salute."

Sembra una frase abbastanza innocua, finché non andiamo a scoprire che, secondo le prescrizioni ministeriali, la vitamina E sarà limitata a 30 milligrammi, la vitamina C a 180, la B 1 sarà 36


disponibile fino a 2 milligrammi e la vitamina B 6 a 3, tanto per dare qualche esempio. La linea seguita dal ministero è quella di un

limite

generalizzato

corrispondenti

al

150

%

per

le

dei

vitamine

livelli

di

ai

dosaggi

riferimento,

con

l'eccezione della vitamina C e la vitamina E che sarebbero disponibili

Se

fino

questo

pare

a

tre

poco,

volte

in

(300

%)

compenso

delle

saremo,

RDA.

grazie

all'etichettatura, messi al corrente della percentuale dei livelli di riferimento (RDA) in ogni prodotto; ci verrĂ detto di non esagerare (avvertenza obbligatoria per tutti i prodotti) e di non dare le nostre vitamine in mano ai bambini sotto i tre anni di etĂ . L'etichetta ci informerĂ pure che le vitamine "non sono adatte a sostituire una dieta variata". L'uso delle vitamine e dei minerali verrĂ cosĂŹ limitato a dosaggi minimi, alle quantitĂ assolutamente necessarie per evitare le malattie

di

carenza tipo scorbuto e

beri-beri.

L'apporto

ottimizzato di nutrienti, importante per rafforzare le difese immunitarie e per raggiungere un livello di salute ottimale 37


invece, verrà proibito d'ufficio, così come ogni riferimento all'eventuale prevenzione di malattie. Chiaramente, per chi di vitamine fa un uso serio e quotidiano o chi con l'aiuto di integratori "veri" magari è riuscito a scongiurare dei mali seri oppure semplicemente non si ammala più da diversi anni della solita influenza invernale, è una vera follia. Mentre gli esperti si lamentano dell'aumento delle spese sanitarie che cominciano a dissanguare le casse dello Stato, ci viene praticamente vietato di far uso della prevenzione nutrizionale, quella che paghiamo di tasca nostra. Quello che stupisce è che il governo italiano propone di agire in modo ancora più restrittivo di quanto non sia prescritto dal legislatore europeo, per il quale eventuali limiti di dosaggio dovrebbero orientarsi alle "valutazioni dei rischi condotte nell'ambito di studi scientifici generalmente riconosciuti?". La severità del nuovo regolamento italiano per le vitamine è tanto più sorprendente perché non solo va oltre quello che prescrive la direttiva europea ma contravviene anche la più recente giurisprudenza (6) in materia di limiti di dosaggio vitaminico. 38


La Corte europea ha già detto “No”. La Corte europea si è occupata della questione su sollecito della stessa Commissione Europea. Nel lontano 1999, la Commissione aveva contestato la prassi amministrativa della Germania, secondo la quale prodotti contenenti fino al 300 % delle

quantità

raccomandate

per

le

vitamine

venivano

considerati alimenti e quelli eccedenti furono respinti perché considerati

medicinali

senza

la

prescritta

autorizzazione.

Ravvisando in quella prassi una barriera per il libero commercio di prodotti legalmente venduti in altri stati dell'Unione, la Commissione sollecitava alla Germania un cambiamento. Le autorità tedesche rifiutarono e la Commissione inizio' un procedimento dinanzi la Corte europea. La Finlandia e la Danimarca si unirono alla Germania nella difesa, ma la Corte, nella suarecente sentenza (6) pubblicata il 29 aprile 2004, decise che eccezioni al libero commercio sono giustificabili solo nel caso che le autorità sanitarie di uno stato membro ravvisino in un prodotto dei pericoli e agiscano per proteggere la pubblica

39


salute. Il limite generalizzato del 300 % delle quantitĂ raccomandate di vitamine come metro di riferimento fu ritenuto illegale dalla Corte, e la Germania condannata al pagamento delle spese del processo. Due "sistemi sanitari" Abbiamo, oggi, due sistemi sanitari che si contrappongono l'uno

all'altro.

Il

sistema

"ufficiale",

dominato

dalle

multinazionali della chimica farmaceutica e finanziato quasi interamente dallo Stato, sta prosciugando le casse dei piani sanitari

nazionali

a

ritmi

sempre

crescenti.

Attualmente

la Guardia di Finanza (7) indaga sull'eccezionale aumento della spesa farmaceutica a carico del servizio sanitario nazionale italiano, cresciuta secondo la Federfarma del 8,1 % rispetto ad un anno prima. Questo stesso sistema sanitario, lungi dal proteggere la nostra salute in modo compiuto, è diventato, secondo le statistiche di mortalità in diversi paesi occidentali, una delle principali cause di morte prematura (8). Gli effetti tossici o effetti "collaterali" dei farmaci causano, secondo le statistiche

40


ufficiali e le ricerche pubblicate su prestigiose pubblicazioni mediche, più di centomila morti ogni anno solo negli Stati Uniti d'America. Esteso al mondo occidentale, dove la medicina farmaceutica è maggiormente radicata, ciò significa che ogni giorno muoiono a causa di farmaci l'equivalente dei passeggeri di ben due aerei jumbo - come se ogni giorno dell'anno cadessero dal cielo due Boeing 747, seminando morte e disperazione. Potrebbe sembrare strano che gli esperti di un sistema a tasso di mortalità così alto possano determinare, con i loro suggerimenti ai legislatori, quali nutrienti ci sia permesso ingerire e quali no. Il timerosal nei vaccini (9), i dolcificanti artificiali neurotossici (10), le statine che spesso sono causa della perdita di memoria (11) e di dolori muscolari fortissimi fino ad aggredire il tessuto

muscolare

fino

alla

morte

per

collasso

renale,

le amalgame dentali che rilasciano mercurio tossico giorno dopo giorno (12), gli psicofarmaci per bambini "troppo vivaci" (13) che che spesso portano al suicidio e alla violenza incontrollabile caratterizzano questo sistema così come l'incontrollato uso di antibiotici, la vaccinazione imposta d'autorità e il trattamento 41


del cancro mediante radiazioni e potenti veleni chiamati chemio-terapia. Il paradigma di questa medicina imposta d'autorità è fallimentare. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. L'altro sistema sanitario è quello gestito da ognuno di noi a spese proprie. Ne fanno parte un'alimentazione sana, senza pesticidi e additivi vari, spesso a base di alimenti provenienti dall'agricoltura

biologica

o

biodinamica,

l'integrazione

di

vitamine, minerali e altri fattori nutritivi, l'uso dei rimedi tradizionali a base di erbe, la medicina omeopatica di lunga tradizione tedesca e francese, l'uso di oligoelementi e aromi, la medicina millenaria tramandataci dall'antica Cina, il sistema ayurvedico di alimentazione, salute e medicina dall'India, le cure elettromedicali e quelle a sfondo energetico e spirituale, per nominarne solo alcuni. Questa pluralitĂ di metodi nuovi e antichi ha in comune la comprensione e il rispetto per le funzioni del corpo umano, la prevenzione delle malattie e - a seconda dei casi - interventi dolci, che rafforzano le funzioni dell'organismo. Gli interventi cercano di eliminare le cause delle

malattie

piuttosto

che

attaccarne

i

sintomi. 42


Oltre

all'importanza

che

viene

data

alla

prevenzione,

all'ottimizzazione della salute e al benessere, questo "altro" sistema sanitario ha l'ovvio pregio di un costo molto più contenuto

di

quello

dei

rimedi

chimico/farmaceutici.

Quest'ultimi si trovano protetti dalla concorrenza del libero mercato perché coperti da brevetti e perché godono di una posizione dominante imposta da leggi pensate per eliminare le alternative. E' ironico che a giustificazione di queste leggi si citi spesso la "necessità di tutelare i consumatori". La "pericolosa overdose vitaminica", paventata per giustificare l'intervento

legislativo,

in

effetti

non

estetiste!

E'

stata

inventata di sana pianta a scopi propagandistici da chi ci vuol vendere ancora più farmaci a prezzi stratosferici. Se guardiamo i fatti e le statistiche di mortalità (14), l'inganno diventa ovvio: la paventata pericolosità degli integratori nutritivi e delle erbe esiste solo nella fertile immaginazione di chi ha interessi legati al

paradigma

contrapposto.

Le

morti

vere

avvengono

per effetto collaterale dei farmaci approvati dopo tanto di studi scientifici, non per colpa di integratori nutritivi. 43


Posizione di monopolio Il sistema sanitario dominato dal paradigma farmaceutico si trova attualmente in una posizione assolutamente dominante. Si tratta quasi di un monopolio garantito dallo Stato: le cattedre

universitarie,

la

ricerca,

le

comunicazioni

della

stampa, le decisioni sulle cure approvate sono tutte in mano a personale

formato

all'insegna

dell'intervento

chimico

e

farmaceutico. Perfino gli esperti ai quali danno ascolto le autoritĂ sanitarie e le assemblee parlamentari dei paesi occidentali sono di provenienza "di parte", di formazione rigorosamente farmaceutica. La prevenzione invece viene vista quasi

come

atto

di

disturbo.

Interventi

basati

sull'alimentazione, sull'integrazione nutritiva e su altre tecniche dolci si trovano sotto continuo attacco da parte dei proponenti della

medicina

farmacologica. La

direttiva

europea

sugli

integratori e il decreto legge italiano non sono che la logica conclusione di una lotta del sistema chimico/farmaceutico dominante contro una concorrenza fastidiosa.

44


Questa concorrenza propone delle alternative valide che, se fossero utilizzate appieno, farebbero seria concorrenza ad un'industria molto redditizia ma anche estremamente costosa. Il prezzo lo paghiamo sia in termini di salute e di morti causate dal

sistema

che

nella

spesa

sanitaria

diventata

quasi

insopportabile per l'economia dei vari paesi. Dov'è l'antitrust? Esiste un'autorità preposta a prevenire la formazione di poli dominanti

nell'industria.

Compito

dell'AutoritĂ Garante

della

concorrenza e del mercato è appunto quello di prevenire la formazione di concentrazioni commerciali dominanti e l'abuso di queste posizioni a scapito di chi deve sostenerne la spesa. (15) La nostra salute e le soluzioni per cercare di migliorarla indubbiamente sono un grande affare, gestito secondo le regole del mercato. BenchÊ la legge faccia riferimento alla concorrenza tra imprese commerciali, anche la formazione di un intero sistema della salute prevalente a scapito di altre metodologie, dovrebbe 45


rientrare nei poteri dell'Autorita Garante. Dopo tutto, si tratta di un vero e proprio cartello commerciale formato da un insieme di imprese farmaceutiche multinazionali, imprese tra le più redditizie in termini di investimento e certamente non tenere nell'eliminazione della concorrenza. Proibizionismo e mercato nero Quando

esistono

leggi

di

proibizione

oppure

una

forza

commerciale dominante che agisce a scapito di tutte le altre, è facile che si formi un mercato fuori dalle logiche imposte d'autorità. Nero o grigio che sia, quel mercato è basato sulla volontà

degli

utenti,

che

in

qualche

modo

si

sentono

incompresi, o peggio, raggirati. La soluzione non è un controllo più arduo bensì una attenta analisi della situazione senza preconcetti. Nella lotta contro le droghe, la proibizione dell'uso si è rivelata fallimentare (16) come già prima la proibizione dell'alcool, per quanto possa essere sostenuta da interventi di forza militare e giudiziaria. La protezione del copyright, cara alla

46


potente industria della musica, agli studi di Hollywood ed ai giganti del software, sta in forte contrasto con gli interessi degli utenti: lo scambio della musica on line e l'uso sempre piÚ prevalente di software "open source" stanno mettendo i rispettivi monopoli in difficoltà . Forse anche nel campo della salute saremo presto testimoni del formarsi di un mercato alternativo di gigantesche proporzioni. Se il potere legislativo e le nostre amministrazioni sanitarie continueranno a seguire la strada della protezione del cartello farmaceutico, abilmente suggerita dagli "esperti" del settore, la disobbedienza in tema salute diventerà un trend inarrestabile. La salute è un diritto? Secondo l'articolo 32 della Costituzione italiana, lo Stato "tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività ". Anche la legge internazionale riconosce il nostro diritto di raggiungere il massimo standard di salute. Il patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (17) impone, con il suo articolo 12, agli stati parte del patto di 47


riconoscere "il diritto di ogni individuo a godere delle migliori condizioni di salute fisica e mentale che sia in grado di conseguire". Non esiste perciò ragione logica che potrebbe giustificare la proibizione di prodotti nutritivi o comunque naturali per la salute, specialmente quando non si può escludere che questi prodotti possano essere essenziali per alcuni di noi per ottenere e mantenere un nostro stato ottimale di salute. Se il paradigma farmaceutico della salute impone una tale proibizione o una severa limitazione della disponibilità al pubblico di prodotti e metodiche viste come concorrenziali, va trattato come ogni altro cartello commerciale: la sua influenza pervasiva sulla nostra vita e sulle politiche della salute va limitata. Il monopolio che oggi esiste e che determina le scelte sanitarie va smantellato. Josef Hasslberger

Roma, 10 giugno 2004

48


Riferimenti Bibliografici e Sitografia 1) Direttiva europea sugli integratori alimentari - testo reperibile al http://www.laleva.cc/supplements/OJ_Eudirective_supplements.pdf

2) Elenco di sostanze vitaminico/minerali attualmente in commercio in Europa ma non contenute negli allegati della direttiva e cioè da vietare: http://www.laleva.cc/supplements/forgotten_substances.html

3) Website of the Alliance for Natural Health: http://www.alliance-natural-health.org/

4) DECRETO LEGISLATIVO - Attuazione della direttiva 2002/46/CE relativa agli integratori alimentari http://www.greenplanet.net/Articolo3118.html

5) Ministero della Salute - Linee Guida su integratori alimentari, alimenti arricchiti e funzionali - Criteri di composizione e di etichettatura http://www.ministerosalute.it/alimenti/dietetica/dieApprofondimento.jsp?lang=ita liano&label=int&id=59

6) Sentenza della Corte Europea (Sesta Sezione) Causa C 387/99 - 29 aprile 2004 http://curia.eu.int/jurisp/cgibin/gettext.pl?lang=it&num=79959570C19990387&doc=T&ouvert=T&seance=AR RET 7) Comunicato Stampa del Comando Generale della Guardia di Finanza - 21 maggio 2004

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8) Death by Medicine - by Gary Null PhD, Carolyn Dean MD ND, Martin Feldman MD, Debora Rasio MD, Dorothy Smith PhD http://www.mercola.com/2003/nov/26/death_by_medicine.htm

9) Vaccini al Mercurio - Trasmissione Rai 3 "Report" Stefania Rimini" http://www.laleva.cc/cura/report_vaccini.html

10) Cause legali contro l'aspartame accusano diverse aziende http://www.laleva.org/it/2004/04/cause_legali_contro_laspartame_accusano_div erse_aziende_di_avvelenamento_del_pubblico.html

11) Duane Graveline M.D. - Lipitor, Thief of Memory http://www.newmediaexplorer.org/chris/2004/05/05/lipitor_thief_of_memory.ht m

12) Lorenzo Acerra: AMALGAME DENTALI - una scelta a rischio? http://www.omeolink.it/pages/amalgama.htm

13) Laboratorio per la ricerca e lo sviluppo del benessere psico-sociale - INFOLAB n. 01 - agosto 2001 http://www.laleva.cc/cura/ritalin/ritalin_infolab.html

14) Ron Law - La Sicurezza degli Integratori Alimentari a Confronto http://www.laleva.cc/petizione/italiano/ronlaw_it.html

15) AutoritĂ Garante della Concorrenza e del Mercato http://www.agcm.it/

50


16) Appello per la riforma delle Convenzioni ONU sulle droghe http://www.radicalparty.org/lia_paa_appeal_new/form.php?lang=it

17) Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali http://www.volint.it/scuolevis/dirittiumani/patto_dir_soc.htm

51


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