A.S. 2013/2015
MANI E PIEDI IL BIGLIETTO DA VISITA DEL NOSTRO BENESSERE
Amarli, curarli, tenerli vivi e attivi
Virginia Giampapa
QUALIFICA PROFESSIONALE PER ESTETISTA C.F.P. GRUPPO PROFILO
INDICE Introduzione………………………………………….....................................................5 Capitolo 1: Descrizione anatomica di unghie,mani e piedi……………………………….7 1.1 Descrizione anatomica dell’unghia……………………………………………………………….7 1.2 Descrizione anatomica della mano…………………………………………………………..10 1.3 Descrizione anatomica del piede……………………………………………………………...15 Capitolo 2: Gli inestetismi di unghie, mani e piedi……………………………………….…21 2.1 Inestetismi delle unghie……………………………………………………………………….……21
Onichia………………………………………………………………………………………………………21
Onicolisi……………………………………………………………………………………………..…..21
Onicoschisi……………………………………………………………………………………………..22
Onicoressi………………………………………………………………………………………………...…22
Ipertrofia…………………………………………………………………………………………….….23
Coilonichia…………………………………………………………………………………………….……..23
Onicogrifosi………………………………………………………………………………….………..24
Micosi delle unghie……………………………………………………………………….………..25
2.2 Inestetismi del piede…………………………………………………………………………………..…27
Ipercheratosi……………………………………………………………………………………….…27
I calli…………………………………………………………………………………………….…………27
I duroni……………………………………………………………………………………..…………..28
Le vesciche………………………………………………………………………………………….…29
2
Le verruche………………………………………………………………………………………..…29
Iperidrosi………………………………………………………………………………………….…..30
Bromidrosi……………………………………………………………………………………..……..30
Anidrosi……………………………………………………………………………………………..….31
Unghia incarnita…………………………………………………………………………………….. .32
Piede d' atleta………………………………………………………………………………………....33
L’alluce valgo………………………………………………………………………………………...33
2.3 Inestetismi della mano……………………………………………………………………………..34
Le mani arrossate……………………………………………………………………………….…34
Le mani fredde……………………………………………………………………………………. 34
I Geloni…………………………………………………………………………………………………..34
L’ ipercheratosi (calli)…………………………………………………………………………...35
Le Macchie…………………………………………………………………………………………...35
Le Screpolature………………………………………………………………………………..….35
La Disidrosi o eczema disidrosico…………………………………………………………36
Capitolo 3: Trattamenti per la cura di mani, piedi e unghie………………………...37
La Manicure…………………………………………………………………………………………37
Il Pedicure…………………………………………………………………………………………...38
Il Trattamento alla paraffina……………………………………………………………..…40
La riflessologia plantare………………………………………………………………..……42
La ricostruzione unghie…………………………………………………………………………44
Il Fish pedicure………………………………………………………………………………………46
3
La bibliografia…………………………………………………………………………………….48
La sitografia…………………………………………………………………………………….…49
4
Introduzione Nel percorso formativo e scolastico di un’estetista, ci si approccia in primis con le mani e i piedi, poiché essi, rappresentano il nostro modo di camminare nel mondo e di presentarci ad esso e quindi sono tra le professionalità più richieste. Mani ben curate sono sintomo di un amore per il bello, per la precisione e con una attenzione di sé che è sempre ben accolta all’esterno. Non a caso sono la prima cosa che viene osservata e offerta alla conoscenza quando ci si incontra per la prima volta. E’ inutile dire che con le mani si scrive, si impugnano posate, si portano oggetti, si accarezza, si cucina, ecc. ecc. quindi mani curate sia nell’uomo che nella donna sono molto belle da vedere. Per i piedi il discorso è analogo anche se spesso e purtroppo la cura dei piedi è riservata al periodo estivo o quando per necessità si indossano scarpe e sandali particolari. Poiché
però i piedi sono il nostro sostegno effettivo, la loro cura risulta
fondamentale per il benessere, anche oltre l’aspetto estetico. Accuratezza e passione nell’operare su mani e piedi accompagnano o dovrebbero accompagnare il percorso formativo di una estetista che, in piccole o grandi azioni, si propone per manicure e pedicure , comunque per trattamenti di benessere e perfezione delle mani e dei piedi. Questo lavoro, nelle sue grandi linee, si propone di descrivere la conformazione anatomica di mani e piedi e proporre una serie di trattamenti fondamentali o
5
accessori con i quali rendere sane, piacevoli alla vista, apprezzati e forti queste parti importantissime di un essere umano a qualsiasi etĂ .
6
Capitolo 1 Descrizione anatomica di mani, piedi e unghie 1.1.
DESCRIZIONE ANATOMICA DELL’UNGHIA
L’unghia è una lamina epiteliale cornea :
dura
resistente
semi-trasparente
lucida
leggermente convessa
situata sulla faccia dorsale delle falangi distali delle mani e dei piedi .
Le funzioni dell’ unghia sono :
protezione delle falangi e dei polpastrelli da traumi
migliorare la percezione del contatto
grattamento
7
funzione estetica e cosmetica
E' formata da cheratina indurita e compatta , inoltre essa è costituita da : Lamina ungueale : è composta da cheratina , proteine fibrillari povere di zolfo e da proteine globulari ricche di zolfo , qualche fosfolipide legato al calcio , l’acqua che si aggira intorno al 18% ; la lamina a sua volta è formata da tre parti :
una radice: che è evidente nella lunula , è incastrata nella parte posteriore del solco ungueale ed è morbida e sottile .
un corpo: è di colore rosa per la trasparenza del derma e presenta uno spessore tipico di circa 0,3-0,5 mm.
Estremità libera: è la parte non legata al letto ungueale
a causa dello
scivolamento della lamina.
8
Il vallo ungueale : è la piega che ospita i margini del corpo e della radice dell’unghia ; è molto vascolarizzato Il letto ungueale : rappresenta uno degli strati germinativi dell’unghia ; è costituito dallo strato basale dell’epidermide dell’unghia (iponichio) e dal derma sottostante . La matrice ungueale: è formata da uno strato
superficiale corneo e da uno
strato epidermico interno . la lunula: è la zona a forma di mezzaluna e di colore generalmente biancastro che è sulla base dell’ unghia , rappresenta la parte visibile della matrice. l’eponichio: è la piega cutanea che circonda lateralmente la lamina ungueale margine ungueale : è il margine di unghia che si estende dopo il vallo ungueale , tra la radice e il bordo libero .
9
1.2 DESCRIZIONE ANATOMICA DELLA MANO La mano è la parte terminale dell'arto superiore , articolata con l'avambraccio a livello del polso e terminante con le dita. La sua funzione è la prensione, resa fattibile dal movimento di opposizione del pollice alle altre dita e dai movimenti di flessione delle cinque dita . Rappresenta anche un mezzo di espressione quando aiuta la parola o la sostituisce tramite il linguaggio dei segni. La mano comprende cinque dita:
Pollice
Indice, il dito utilizzato durante azioni in cui si indica un oggetto, una persona o una direzione.
Medio, il dito centrale
Anulare
Mignolo, il dito più piccolo
La mano quando è estesa si dice aperta ed è formata dal palmo, che è costituito dal metacarpo
e del dorso che è segnato dal profilo dai tendini del muscolo
estensore delle dita. Quando la mano è chiusa si dice pugno: in questo caso il palmo non è visibile, mentre sul dorso compaiono i tendini e le nocche che corrispondono alle ossa metacarpali.
10
La mano è composta da 27 ossa, che si suddividono in:
Carpo: compone il polso ed è formato da 8 ossa brevi divise in due file: una prossimale ed una distale.
La fila prossimale comprende: scafoide, semilunare, piramidale e pisiforme. La fila distale comprende invece: trapezio, trapezoide, capitato e uncinato. Il carpo entra in articolazione diretta con l'epifisi distale del radio, osso dell'avambraccio
col
quale
instaura
l'articolazione
radio-carpale.
L'ulna, altro osso dell'avambraccio, non si articola in modo diretto col carpo ma ne è
separato
mediante
un
disco
articolare
detto
legamento
triangolare
dell'articolazione radio-ulnare distale
Metacarpo: è composto da 5 ossa lunghe, cave, ricche di midollo osseo dette "ossa metacarpali", si articolano prossimalmente con il carpo e distalmente con le falangi.
Falangi: compongono le dita e hanno 14 ossa. In particolare, ciascun dito risulta formato da tre falangi, distinte in:
Falange prossimale o prima falange:
sono le più vicine al polso e si
articolano col corrispondente osso metacarpale. Falange media o seconda falange:
che si articola con la precedente e
falange distale . Terza falange o falange distale :queste ossa sono le punta delle dita; ciascun osso si presenta appiattito nel punto in cui si trova la parte dell'unghia su ciascuna estremità.
11
Fa eccezione il pollice, nel quale sono presenti due sole falangi (ossa prossimali e distali). Completano l'architettura scheletrica della mano alcune piccole ossa della grandezza di un grano di sesamo dette "ossa sesamoidi”, in numero variabile da soggetto a soggetto ( da 2 a 7) e situate di solito in vicinanza di alcune articolazioni. Le ossa sono connesse tra loro per mezzo di articolazioni (articolazioni intrinseche) e tutta la mano è connessa all'avambraccio mediante l'articolazione radio-carpica.
I muscoli della mano sono 19 e si suddividono in tre gruppi: Le
i muscoli dell' eminenza tenare: (situati tra la base del pollice e il polso) eminenze
tenar
e
ipotenar
sono
rilievi
del
palmo
della
mano
che
corrispondono, rispettivamente, al 1° e al 5° osso metacarpale.
12
L'eminenza tenar o tenare è il rilievo carnoso posto alla base del pollice sulla faccia palmare della mano,è costituito da : muscolo abduttore breve del pollice muscolo adduttore breve del pollice muscolo opponente del pollice muscolo flessore del pollice
i muscoli dell' eminenza ipotenare :( situati tra il mignolo e il polso) L'ipotenar
o eminenza ipotenare è il rilievo carnoso posto alla base del
mignolo sulla faccia palmare della mano,è costituito da: muscolo palmare breve muscolo abduttore del mignolo muscolo flessore breve del mignolo muscolo opponente del mignolo
muscoli corti o palmari.( passano in profondita' del palmo della mano)
muscoli
lombricali:
Esistono
quattro
muscoli
lombricali
nel
palmo
provenienti dai tendini del flessore profondo delle dita, passano attorno al dito corrispondente da lato del pollice e si inseriscono all’interno nella parte posteriore del dito che include anche i tendini estensori.
muscoli interossei: sono presenti in due strati : vicini al palmo, detti “ interossei palmari” e lo strato più profondo detti “interossei dorsali“.
Gli interossei palmari derivano dalla superficie palmare delle ossa metacarpali ( escluso il terzo).
13
Gli interossei dorsali sono situati tra le ossa metacarpali della mano, più profondamente rispetto ai palmari interossei. Provengono dai lati delle ossa metacarpali e aprono le dita. I nervi della mano: La mano è rifornita da numerose arterie e vene che si uniscono a formare delle reti di vasi sanguigni che assicurano alle dita un abbondante apporto sanguigno, anche in caso di un'arteria danneggiata. Alla vascolarizzazione della mano concorrono le arterie radiale e ulnare. La sua innervazione, molto ricca, è assicurata da tre nervi principali:
il
mediano,
l’ulnare e il radiale, ognuno dei quali è preposto a una zona cutanea specifica e svolge un ruolo motorio e sensitivo, assicurando ai polpastrelli delle dita una percezione molto fine.
14
1.3 DESCRIZIONE ANATOMICA DEL PIEDE Il piede è un organo complesso, costituito da un grande numero di articolazioni, che ne consentono il movimento e l'adattabilità a tutte le superfici. Si tratta di una struttura anatomica fondamentale, perché su di essa agiscono tutti i carichi generati dal movimento corporeo, sia nell'attività sportiva che nella vita di tutti i giorni. Il piede comprende cinque dita :
Alluce : rappresenta il primo dito del piede , è il più grande di tutte le altre dita.
Illice: chiamato anche “ melluce “, segue l’ alluce guardando le dita dei piedi dall’ interno verso l’ esterno .
Trillice :esso viene chiamato anche “terzo dito “ e corrisponde al dito medio della mano .
Pondolo: detto anche “pondulo” rappresenta l’ anulare della mano .
Minolo: conosciuto come “mellino “ o quinto dito , è quello più esterno e più piccolo.
Lo scheletro del piede è formato da
26 ossa (28 se si comprendono le ossa
sesamoidi costanti del piede). Tale numero può tuttavia variare da persona a persona per la presenza di uno o più sesamoidi incostanti o di alcune ossa dette ossa accessorie del piede (sono ossa collocate in varie aree del piede e osservabili in un ristretto numero di individui della popolazione umana.)
15
Queste ossa sono solitamente il risultato dell'insorgenza di centri di ossificazione multipli che suddividono il primitivo abbozzo cartilagineo di un osso in più ossa. Lo scheletro del piede può inoltre essere suddiviso in tre gruppi di ossa con caratteristiche simili:
il tarso : che contribuisce a formare lo scheletro della caviglia e del tallone.
Nel tarso si distinguono due file di ossa, delle quali una, detta fila prossimale o fila posteriore del tarso, è formata dal tarso e dal calcagno, e l'altra, detta fila distale o fila anteriore, è formata, procedendo in senso medio-laterale lungo un piano coronale, dalle tre ossa cuneiformi, dall'osso navicolare (osso scafoide del piede) e dall'osso cuboide. Tutte le ossa del tarso sono ossa brevi che presentano un asse maggiore rivolto in senso antero-posteriore. Fa eccezione solo l'osso navicolare il cui asse maggiore è rivolto in senso medio-laterale.
il metatarso : che contribuisce a formare la metà anteriore del piede, è costituito da cinque ossa dette “ ossa metatarsal”i che fungono da tramite tra il tarso e le falangi che compongono lo scheletro delle dita del piede. Le ossa metatarsali sono ossa lunghe nelle quali si distinguono due epifisi, delle quali una prossimale ed una distale, e una diafisi. Le diafisi delle ossa metatarsali si presentano curve con convessità rivolta verso il dorso del piede e concavità rivolta verso la pianta del piede, contribuendo così, assieme alle ossa del tarso, alla formazione della volta plantare del piede
16

le falangi : del piede sono 14 piccole ossa lunghe. Fatta eccezione per l'alluce, che come il pollice è formato da due sole falangi, tutte le dita del piede sono formate da tre falangi.
Tuttavia raramente è possibile osservare individui nei quali anche il quinto dito del piede possiede solo due falangi. Rispetto alla mano le falangi del piede sono molto piÚ brevi, schiacciate , convesse dorsalmente e concave plantarmente. Caratteristica delle falangi intermedie del piede è quella di avere un'epifisi distale costituita da una troclea, che si articola con l'epifisi prossimale delle falangi distali Tutte le ossa del piede presentano un rivestimento di cartilagine, almeno parziale. Elastica e nel contempo resistente e stabile, la cartilagine consente lo scorrimento senza attrito delle ossa nelle articolazioni e serve da cuscinetto protettivo, assorbendo gli urti nel movimento.
17
Il piede è formato da trentadue muscoli e tendini, diciotto dei quali sono presenti nella pianta del piede e tredici partono dalle ossa della gamba, soprattutto dalla tibia. Muscoli del piede si distinguono in :
Muscoli estrinseci del piede: I muscoli estrinseci del piede originano sulla gamba per poi inserirsi nel piede e agire quindi su di esso. A loro volta si dividono in:
Gruppo anteriore: (di cui fanno parte tibiale anteriore, estensore lungo delle dita, estensore lungo dell'alluce e peroneo terzo) con azione di flessione dorsale del piede Gruppo posteriore: ( fra cui gastrocnemio, soleo, tibiale posteriore flessore lungo delle dita, flessore lungo dell'alluce, ecc.) che flettono plantarmente il piede e un gruppo laterale (peroneo lungo e peroneo breve) i cui muscoli abducono e ruotano esternamente il piede contribuendo con la loro azione al mantenimento della volta plantare (muscoli cavizzanti)
Muscoli intrinseci del piede I muscoli intrinseci originano e si inseriscono sul piede stesso, si dividono in plantari e dorsali (estensore breve delle dita).
Muscoli plantari si dividono in:
Plantari mediali (abduttore e adduttore dell'alluce, flessore breve dell'alluce) Plantari laterali (abduttore del V dito, opponente del V dito e flessore breve del V dito) Plantari intermedi (flessore breve delle dita, quadrato della pianta, lombricali, interossei) Tali muscoli devono possedere la capacità ritmica di contrarsi e rilassarsi durante
18
il cammino e allo stesso tempo adattarsi alla scarpa o alle asperità del terreno, garantendo la fondamentale funzione ammortizzatrice del piede. La funzione dei 107 legamenti presenti nel piede, è quella di tenere le giunzioni insieme integre per permettere i necessari movimenti di articolazione senza provocare allentamenti delle fibre Il piede è formato da molte ossa e laddove si congiungono hanno luogo le articolazioni.
Le articolazioni :
articolazioni intertarsali Sottotalare: tra astragalo e calcagno; Talo-calcaneo-navicolare: tra astragalo, navicolare e calcagno; Calcaneo-cuboidea: tra calcagno e cuboide.
articolazioni tarso-metatarsali: il 1°, 2° e 3° metatarso si articolano rispettivamente con il cuneiforme mediale, il cuneiforme intermedio ed il cuneiforme laterale; il 4° e 5° metatarso si articolano con il cuboide.
articolazioni intermetatarsali: si trovano alla base del 2°, 3°, 4° e 5° osso metatarsale.
articolazioni metatarso-falangee: collegano le 5 ossa metatarsali con le falangi prossimali.
articolazioni interfalangee: sono tre per ogni dito, tranne che per l’alluce
che ne ha due .I movimenti di flessione e di estensione del piede sono possibili grazie all’articolazione tibio-tarsica che unisce tibia e sperone con l’astragalo.
19
Gli archi :
Arco longitudinale interno:
Il piede presenta un’arcata principale nota come “arco longitudinale interno” che si estende dal calcagno fino alla testa del primo metatarso. Questo arco si comporta come una molla che ha la funzione di assorbire e attenuare sollecitazioni e colpi.
Arco longitudinale esterno:
Nello scheletro del piede, l’arco longitudinale esterno si estende dalla parte anteriore del calcagno alla testa del quinto metatarso.
Arco metatarsale anteriore:
Questo arco interessa la zona delle teste delle cinque ossa metatarsali e si presenta nella forma di curva leggera configurata a cupola.
Arco trasversale:
L’arco trasversale, interdipendente con l’arco longitudinale interno, coinvolge la sezione trasversale che interessa le basi delle cinque ossa metatarsali. I nervi del piede si caratterizzano come sensori di un sistema elettrico di impulsi che permette di inviare messaggi, inerenti al caldo, freddo, pressione, dolore e mali in genere. Il sistema sanguigno trasporta da più di 50 fino a circa 90 litri di sangue
che
quotidianamente
fluiscono attraverso
ciascun
piede.
20
Capitolo 2 Gli inestetismi di unghie , mani e piedi 2.1
GLI INESTETISMI DELLE UNGHIE
Gli inestetismi pi첫 comuni delle unghie sono: Onichia: assenza della lamina ungueale.
Onicolisi : rappresenta la separazione della lamina ungueale dal letto dell' unghia ; le cause possono essere affezioni cutanee o un trauma che interessa colo l ' unghia lesa.
21
Onicoschisi: facile schiacciamento in singoli foglietti.
Onicoressi : aspetto rigato della lamina ungueale.
22
Ipertrofia
:è un ‘eccessiva crescita in spessore dell’unghia , dovuta a traumi
violenti e ripetuti , l’unghia risulta indurita,spessa ,rugosa,ondulata e di colore grigio-giallognolo.
Coilonichia: è una deformazione solo dal punto di vista estetico dell’unghia, perché essa perde la sua normale curvatura ed assume una forma leggermente concava o a cucchiaio.
23
Onicogrifosi: è una modificazione dell’unghia , che colpisce soprattutto l’alluce e si presenta con un unghia a forma di uncino , ricurva , con una lamina di colore più scuro più dura del normale .
24
Micosi alle unghie La tipica malattia delle unghie, specialmente dei piedi, è l’infezione da parte di un fungo (micete) che attacca una o più di esse. Si riconosce facilmente poiché si manifesta con una macchia giallastra o biancastra sotto la punta delle unghie e diffondendosi, le fa ispessire fino a farle poi sbriciolare a partire dai lati. Dato che l’infezione continua ad espandersi se non viene specificatamente curata, è bene rivolgersi al proprio medico non appena si nota quella piccola macchia sotto la sommità delle unghie, per poter intervenire non appena possibile. La causa è appunto il proliferare dei funghi (gruppo dei dermatofiti, lieviti e muffe) che vivono in ambienti caldi e umidi (docce e piscine) e riescono a penetrare nella pelle attraverso piccoli tagli o anche, nella leggera separazione che può esserci fra l’unghia ed il suo letto ungueale. Si diffondono poi solo se le stesse unghie sono continuamente esposte al calore e all’umidità: è per questo motivo che le micosi si verificano maggiormente ai piedi, spesso rinchiusi nelle scarpe al buio, caldo e umido, e aventi una circolazione minore rispetto alle mani (quindi l’azione del sistema immunitario di battaglia ed eliminazione dell’infezione è più difficoltosa). La malattia è dunque anche più frequente negli anziani, che naturalmente hanno unghie più spesse e crescono più lentamente, negli uomini e coloro che possiedono talune caratteristiche come: sudorazione eccessiva, psoriasi, piede d’atleta, altre lesioni o infezioni alla pelle o alle unghie già esistenti, diabete, problemi circolatori, problemi al sistema immunitario o attuano comportamenti
25
rischiosi a tal fine (svolgono un lavoro in un ambiente umido, utilizzano calze e scarpe non traspiranti e non assorbenti il sudore, camminano a piedi scalzi in ambienti umidi).
26
2.2 GLI INESTETISMI DEI PIEDI Ipercheratosi: sono degli ispessimenti di pelle in seguito ad una compressione o sfregamento eccessivo della cute. I calli : sono dei rilievi di color giallastro caratterizzati da un ispessimento dell’ultimo strato dell’epidermide (quello che ha funzione protettiva). Quelli più duri compaiono soprattutto sulle dita, quelli più morbidi fra le dita. Le cause dei calli sono: l’eccessiva e continua pressione sul piede (o su zone di esso) dovuta all’utilizzo di scarpe strette, nuove, con tacchi troppo alti o non adatte, che causa un ispessimento della pelle e quindi il callo: caratterizzato da un nucleo duro, preme contro la pelle più sensibile e dalla superficie affonda le radici in profondità e provoca così dolore. callo sotto il piede
27
I duroni: si hanno quando lo strato della pelle si indurisce sotto la pianta del piede, alla base delle dita o sotto il tallone, per una compressione eccessiva da parte del corpo. Il dolore pare quello di una scottatura ma è meno localizzato rispetto a quello provocato dal callo. In sostanza, l’organismo per proteggersi, aumenta autonomamente la produzione di cellule e non fa in tempo a disperdere quelle morte, quindi si verifica un accumulo. Questa autodifesa del corpo, può divenire da fisiologica a patologica (quando si tratta di reazioni a condizioni sfavorevoli per lo sviluppo della cellula, come traumi o lesioni). Per il callo è lo stesso il procedimento di formazione, solo che la zona soggetta alla maggiore pressione è ristretta in un nucleo molto piccolo e limitato, che viene forzato fino al derma provocando così dolore, perché la pressione va a colpire le terminazioni nervose.
28
Le vesciche: le vesciche sono
un rilievo cutaneo inferiore a 0,5 cm circa, sostenuto da una
cavità contenente un liquido sieroso .
Le verruche : le verruche sono lesioni cutanee di natura benigna causate dal virus Papilloma Virus Umano (HPV)
fanno parte delle dermatiti (cioè affezione cutanee con un
processo infiammatorio ),sono ruvide, irregolari in superficie, porose, spesse e/o squamose e di aspetto sgradevole, costituite da un nucleo di tessuto alimentato dai vasi sanguigni , rivestiti da uno strato di tessuto epiteliale . Il virus penetra nell’epidermide e la infetta , determinando così un eccessiva velocità di replicazione .
29
Spesso compaiono nei punti in cui si esercita una maggiore pressione, come gli avampiedi e i talloni: i piccoli punti neri che si possono vedere all’interno della verruca, non sono le sue radici ma è il sangue che vi entra, proprio a causa della pressione dello stare in piedi o del camminare. Iperidrosi : Una normale funzione fisiologica del nostro corpo per regolare la propria temperatura, è la sudorazione: quando fa caldo e la temperatura corporea si alza troppo, l’organismo produce e si cosparge di sudore per mantenere l’equilibrio termico (l’evaporazione del sudore la abbassa). In alcuni soggetti, questo meccanismo lavora ad un livello molto più elevato rispetto al normale-generale delle altre persone e si manifesta quindi il disturbo dell’iperidrosi (anche in assenza di temperature elevate o sforzi fisici). Bromidrosi: Il sudore, in sé, non ha un cattivo odore perché è semplicemente acqua salata (acqua + Sali minerali); per non avere problemi di sudorazione, generalmente è sufficiente una regolare igiene quotidiana a base di saponi con un ph acido e deodoranti che rispettino il naturale equilibrio della pelle. Quando però il sudore non può evaporare, la pelle macera e crea l’odore cheratinico.
30
La bromidrosi dei piedi (la “puzza dei piedi”) colpisce a tutte le età, ma soprattutto adolescenti e giovani adulti maschi: calzare scarpe troppo a lungo, specie con alte temperature, aumenta l’attività delle ghiandole sudoripare e il sudore si accumula nel calzino. Anidrosi: Quando si parla di sudore si tende ad analizzare le cause della sua presenza eccessiva, qui invece vi parleremo della sua assenza, vale a dire dell‘anidrosi è l’assenza completa di sudorazione, ossia l’incapacità dell’organismo di produrre sudore,
mentre l’oligoidrosi è la semplice riduzione di sudorazione: entrambe
sono l’opposto dell’iperidrosi dunque. L’oligoidrosi può essere congenita o acquisita, dovuta ad interferenze sulla funzionalità ed il trofismo delle ghiandole sudoripare, ed è la “figlia minore” dell’anidrosi. L’anidrosi può interessare sia aree limitate della pelle sia estendersi ad ampie superfici del corpo: quest’ultimo caso può rivelarsi pericoloso per la persona in quanto viene compromesso il meccanismo termodispersivo mediato dal sudore (regolazione della temperatura corporea), aumenta il rischio di ipertermie per esposizione al calore e/o a sforzi fisici e, per compensare, si verifica una iperidrosi (eccessiva sudorazione) delle aree che funzionano generalmente normali.
31
Unghia incarnita : Quando si tagliano le unghie troppo corte o si cercano di arrotondare gli angoli per seguire la linea del dito o si utilizzano spesso scarpe troppo strette o piccole, possono verificarsi le unghie incarnite. Dapprima, il dito colpito può diventare duro, gonfio e dolorante; assume quindi una colorazione rossa e può infettarsi (può comparire anche pus, come una ferita), provocando molto dolore. Nella pratica, l’unghia s’incarnisce quando la pelle sui suoi lati (o anche su un lato solo) inizia a crescere sopra agli angoli dell’unghia, oppure quando l’unghia penetra nella pelle. Le cause sono variabili, come una predisposizione congenita (coloro che hanno l’alluce con l’unghia circondata da una parte carnosa più spessa) e traumi alle dita, ma generalmente sono conseguenza di scarpe troppo strette (che premono sull’unghia spingendone gli angoli dentro la pelle) o unghie tagliate male o poco pulite. Qualsiasi unghia può incarnirsi: nella maggior parte dei casi succede all’alluce e in spesso capita in età infantile e adolescenziale quando l’uso di scarpe da ginnastica o il giocare a calcio (continui colpi dati e ricevuti) rappresentano un fattore predisponente.
32
Piede d' atleta : Quelli che noi definiamo “taglietti fra le dita del piede” i dermatologi la chiamano Tinea Pedsis , ma tutti la conoscono come “piede d’atleta”. E’ un’infezione causata da un fungo, che provoca desquamazione, piccole vescicole e taglietti fra le dita, che viene solitamente a chi indossa per molte ore le scarpe da tennis, o che quotidianamente dopo bagno o doccia non si asciuga con particolare attenzione i piedi, che rimangono umidi. L’alluce valgo: L'alluce valgo è una deformazione del primo dito del piede , che deviando verso l’interno forma una sporgenza ossea, la cosiddetta “cipolla”. Essa olltre ad essere antiestetica ,provoca anche fastidio e dolore . Provocando una borsite ( cioè un infiammazione del piccolo sacco compreso tra i tendini ed i muscoli )ed anche possono sorgere altri problemi
33
2.3 GLI INESTETISMI DELLE MANI Le mani arrossate: Nelle maggioranza dei casi l’inconveniente è dovuto a una cattiva circolazione sanguina. Si tratta di mani molto sensibili alle temperature fredde, che possono assumere
anche
una
colorazione
violacea.
Si
possono
ottenere
benefici
effettuando bagni alternati caldi e freddi, col massaggio manuale e con tutte quelle tecniche che hanno lo scopo di migliorare l’elasticità . Le mani fredde : Possono dipendere da pressione bassa o anemia, oppure, ed è il caso più frequente, da difetti della circolazione periferica. La cura è di competenza medica. I Geloni : I geloni sono lesioni da freddo che si localizzano alle estremità delle mani e dei piedi , le dita assumono un colore rosso vivo, si gonfiano, possono essere colpite da ulcerazioni ed arresto della crescita dell’unghia, reso visibile da striature orizzontali sulle unghie stesse. Esistono vari metodi di cura: un’alimentazione ricca di vitamina A e D, calcio, sali minerali; applicazione di raggi ultravioletti; trattamenti che esplicano un’azione benefica sulla circolazione( ginnastica, creme, creme vasodilatatorie).
34
L’ ipercheratosi (calli) : Consiste in un ispessimento dello strato corneo dell’epidermide in corrispondenza di
un’area
particolarmente
sollecitata,
in
cui
si
ripetono
con
frequenza
sfregamenti o compressioni, durante lavori manuali (muratori,; ecc.) o attività sportive. Si consiglia di farseli asportare dall’estetista e in seguito bisogna applicare una crema ammorbidente costantemente. Le Macchie: Sono costituite dalla presenza di una zona delimitata che presenta una colorazione diversa rispetto allo sfondo sulla quale è posta.
Le Screpolature : Le mani screpolate sono alterazioni dello strato corneo provocate dal freddo umido (soprattutto della stagione invernale) o dal contatto continuo con acqua; in questo caso noteremo un’alterazione cornea maggiore negli spazi interdigitali. Sono curabili con creme vitaminiche e cicatrizzanti, con impacchi o maschere
35
nutrienti ed emollienti. Contro le rugosità sono utili impacchi periodici con olio di mandorle dolci od olio di germe di grano La Disidrosi o eczema disidrosico: La disidrosi caratterizzata di vescicole localizzate alle mani e ai piedi, ad eruttività stagionale (specialmente primavera ed autunno). La disidrosi guarisce spontaneamente con il riassorbimento delle vescicole o con la rottura delle stesse, lasciando un caratteristico orlo desquamato. La cura è di competenza medica.
36
Capitolo 3 I trattamenti di unghie , mani e piedi
I trattamenti per curare l’ estetica delle mani e dei piedi sono molti , però per curare realmente ogni particolare inerente alle unghie vengono utilizzati spesso due trattamenti che sono : La manicure :
è un trattamento in cui vengono tagliate e limate
le unghie
dandogli una forma adatta alla mano della cliente , tolte le cuticole (quando è necessario ) e infine viene scelto uno smalto in base all’ unghia e
rispettando
sempre i gusti dei clienti . I PASSAGGI DELLA MANICURE :
Tagliare le unghie
Limarle
Metterle in acqua per ammorbidire le cuticole
Tagliare le cuticole (se è necessario )
Passare leggermente il mattoncino
Mettere la crema e massaggiarla
Sgrassare le unghie con l’acetone
Mettere lo smalto trasparente (la base )
Mettere lo smalto colorato
Mettere il top coat (per fissare bene lo smalto )
37
Il pedicure : è molto fondamentale farlo bene e con molta calma , esistono due tipi di pedicure : pedicure estetico : esso è un tipo di pedicure più superficiale e consiste nel tagliare , limare , togliere le cuticole e mettere uno smalto alle unghie dei piedi . pedicure curativo : esso invece è molto più profondo, quanto oltre a sistemare le unghie si vanno a curare: i duroni , i calli ,gli occhi di pernice ecc.. I PASSAGGI DEL PEDICURE:
Mettere i piedi in acqua (per 10 min)
Tagliare le unghie
Limarle
Togliere le cuticole
Passare il mattoncino sulle unghie
Togliere i duroni, occhi di pernice ecc
Passare la raspa
38
Far sciacquare il piede
Mettere la crema
Mettere lo smalto
39
Il trattamento alla paraffina La paraffina è una ceramide naturale che ha la capacità di trattenere il calore e di disperderlo lentamente attraverso l’evaporazione dell’acqua che è contenuta in essa. Questo prodotto inoltre idrata l’epidermide e la rende morbidissima al tatto. La paraffina usata per trattare le mani (ma anche i piedi) è basso fondente e di tipo plastico, poiché fonde a basse temperature (circa 38 o 40 gradi) e può essere utilizzata per realizzare delle maschere plastiche. Procedimento : Il trattamento alla paraffina inizia con uno scrub leggero alle mani a base di sale marino o noccioli d’albicocca, per eliminare le cellule morte e preparare l’epidermide a ricevere la cera in profondità. Subito dopo le mani vengono massaggiate usando una crema emolliente ed idratante in modo da evitare che l’eccessivo calore secchi la pelle. A questo punto le mani vengono immerse sino ai polsi in una vaschetta piena di paraffina liquida e vengono tenute a mollo nella soluzione per circa quindici minuti,
in
base
alle
esigenze
specifiche.
Sin
da
subito
avvertirete
una
piacevolissima sensazione di calore su tutta la superficie delle mani che vi farà sentire rilassati e tranquilli. I benefici : La paraffina liquida, non solo regala un sensazione prolungata di calore e benessere, ma soprattutto è un’alleata preziosa per la bellezza delle mani.
40
Questa sostanza infatti leviga l’epidermide, allevia gli arrossamenti, rende più semplice la manicure e idrata la pelle a fondo, diminuendo gli inspessimenti e gli indurimenti, ammorbidendo le cuticole e rendendo le unghie lucide e forti. Infine il trattamento alla paraffina, grazie al vapore ed al calore, allarga i pori e rende la pelle più ricettiva, facendo si che i prodotti applicati successivamente (soprattutto gli anti età) agiscano più in profondità e con maggiore efficacia. Tanti i benefici di questa “piccola sauna” che aumenta la circolazione sanguigna, rilassa i muscoli, riduce le tensioni e allevia il dolore provocato dall’artrite o da altre patologie simili. Sin dalla prima seduta l’epidermide appare sana, liscia, rosea e ringiovanita, priva di imperfezioni, con un colore uniforme e vellutata al tatto. Le controindicazioni : Il trattamento alla paraffina deve essere svolto sempre seguendo alcune raccomandazioni. E’ sconsigliata per le persone che soffrono di ipertensione arteriosa o che sono affetti da vene varicose e patologie cardiocircolatorie, per via del forte calore e dei suoi effetti sulla circolazione. Non deve essere praticata nemmeno da donne incinta o in fase di allattamento ed è sempre raccomandato verificare prima eventuali allergie.
41
La riflessologia plantare La riflessologia plantare è una tecnica curativa che prende spunto dall’antica medicina tradizionale cinese e si basa sui concetti di riflessologia ed energia. Si parte dallo studio orientale secondo cui il corpo è attraversato da meridiani e tutto ciò che è situato lungo lo stesso meridiano può essere curato attraverso digitopressione in alcuni punti chiave. Nel corso dei secoli e con lo studio delle filosofie orientali in occidente, quella che in qualche modo era legata a tutti i punti dei meridiani fu spostata e definita sul piede e sulla mano, destre e sinistre. Così fu stabilita una mappa, che ancora oggi utilizziamo, per individuare e trattare tutti gli organi del corpo, sia sulla mano che sul piede. Ogni organo è perfettamente collegato e corrispondente ad un determinato punto della mano e del piede. In realtà viene molto più utilizzata la riflessologia plantare piuttosto che quella palmare. In ogni caso
sarebbe
importante e necessario per un corretto massaggio sul
piede eseguire le digitopressioni in base a considerazioni dei punti riflessi degli organi del corpo. A tal fine è utile dividere il corpo in due metà, così da far corrispondere organi del lato destro a punti del piede destro e organi del lato sinistro a punti del piede sinistro.
42
Per esempio cercheremo il punto corrispondente al cuore sul piede sinistro e conseguentemente la circolazione arteriosa sarà stimolata su questo piede in quanto è quella che pompa il sangue dal cuore alla periferia. Per la circolazione venosa ci rivolgeremo al piede destro a partire dal fegato che è preposto a tale circolazione ed è posizionato sul lato destro del corpo. Ogni organo e parte del corpo corrisponde ad un determinato punto del piede: ossa a ossa, parti molle a parti molle, muscoli a muscoli. E’ chiaro che sapere dove poter effettuare una digitopressione, anche se non si è un riflessologo, può essere utile e producente, nonché piacevole per il massaggio dei piedi. In termini più scientifici, si può dire che ogni zona della pianta del piede è connessa, tramite una terminazione nervosa, a una parte della colonna vertebrale, che a sua volta la mette in contatto con un organo. Di conseguenza, ogni tipo di stimolazione o manipolazione eseguita su una parte del piede si andrà a riflettere, con effetti positivi riscontrabili, sull’organo a essa collegato.
43
La Ricostruzione unghie La ricostruzione delle unghie è una tecnica estetica mediante la quale si pratica un allungamento o ricopertura delle unghie grazie a specifici materiali in gel o in acrilico. La ricostruzione si effettua infatti sull'unghia naturale ed è molto utilizzata sia nei casi di unghie danneggiate o mangiate ("onicofagia"), sia per motivi estetici e di bellezza (esempio nail art). Tipi di ricostruzione : La ricostruzione unghie in acrilico :(o resina acrilica) è la tecnica più antica, nata negli Stati Uniti negli anni '50, in cui il polimero da applicare sull'unghia viene formato tramite una polvere acrilica e il monomero. L'asciugatura
viene
effettuata
all'aria.
La ricostruzione unghie in gel :invece, è un metodo più recente e veloce, adatto anche per chi ha meno esperienza, mediante l'utilizzo di particolari gel a ultravioletti
che
si
asciugano
nelle
lampade
UV.
In entrambe le tipologie di ricostruzione si possono utilizzare vari metodi per ricostruire l'unghia, come ad esempio le tip, cioè dei supporti con forma predefinita
che
vengono
applicati
sulle
unghie
da
ricostruire,
le cartine
millimetrate, che permettono di decidere con precisione la forma, la misura e la lunghezza delle unghie e che vengono rimosse dopo la polimerizzazione, il fiberglass, una fibra di seta utilizzata solitamente solo per le donne che hanno già le unghie lunghe e le vogliono perfezionare. Sono anche possibili specifici
44
trattamenti di ricostruzione per onicofagiche, nei casi in cui sull'unghia mangiata non c'è spazio per applicare le tip o le cartine (la cosiddetta "tecnica ponte").
45
Il Fish Pedicure E’ un innovativo trattamento estetico, consistente in una pedicure nell'acqua in cui una moltitudine di "pesciolini dottore" del tipo "Garra Rufa", viene impiegata per prendersi cura del nostro corpo. La Fish Pedicure produce un effetto distensivo globale, una primordiale e rigenerante armonia con la natura, che si traduce in una singolare soddisfazione psicologica, un'intima allegria, che ci fa ritornare, in pace col mondo e in equilibrio con noi stessi. Come funziona : Una volta accomodati su una postazione Dottor Fish, s'immergono i piedi o le mani nell'apposita postazione popolata dai piccoli pesciolini Garra rufa, che con la loro azione si nutrono delle vecchie pellicine di mani e piedi, effettuando dei delicati micromassaggi caratterizzati da un piacevole solletichio. Proprio per questo la Fish Pedicure è anche chiamata Terapia del Sorriso.
46
I benefici : Nel rimuovere la pelle secca poi, i Garra Rufa rilasciano uno speciale enzima, il "Dithranol", che agisce rapidamente sulla rigenerazione cutanea, favorendo una rapida rinascita della pelle molto pi첫 soffice, liscia e vellutata. Inoltre, i loro delicati sfioramenti favoriscono la circolazione sanguigna, liberando i pori ostruiti. Una sensazione da provare presso i nostri centri in Italia.
47
Bibliografia
D. Piazza – A. Maglio “Introduzione al massaggio zonale del piede e della mano” Supplemento al periodico mensile Demetra “Alimentazione e salute n. 18 Gennaio 1992
A.A. – “Atlante di Anatomia” – Ed. Giunti 2012
Chimica e cosmetologia. con elementi di fisica. Per acconciatori ed estetica .casa editrice San marco , autrice Alessandra Picenni
Fisiologia dell’uomo di Giuseppe AlioAtti , casa editrice Ermes
La pneumosomatica e La danza della realtà , tesi di counseling di Daniela Paciotti
48
Sitografia
www.martellocartoon.it/mano/mano_anatomia.htmit.wikipedia.org/wiki/Piede
www.ibs.it/code/9788831716680/mankell-henning/mano.html
www.my-personaltrainer.it › Fisiologia › Bellezza › Unghie
it.wikipedia.org/wiki/Riflessologia_plantare
it.wikipedia.org/wiki/Gelone_(malattia)
www.style.it › BELLEZZA › UNGHIE
49
50