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A crazy day
Giorgio Cavatorti
Il bello della pesca è probabilmente l’imprevedibilità, il fatto che non si può sapere come sarà la giornata, quale sarà il suo esito, se ti divertirai o se passerai una giornata facendo solo fatica. Se in più si pesca in un fiume nuovo o in un tratto dove non si è mai stati, allora tutto può accadere. Forse è questo che spesso ci spinge ad andare in fiumi lontani facendoci percorrere migliaia di chilometri. Quante giornate sembravano splendide, dove anche le migliori guide avrebbero voluto mettere per iscritto che ne avremmo presi, ma che invece inspiegabilmente non è accaduto nulla, oppure il contrario, quante volte quasi non volevamo uscire per il brutto tempo o un abbassamento improvviso di pressione atmosferica, che solitamente aiuta l’insuccesso, e che poi si sono rivelate giornate miracolose.
Probabilmente è questo che ci fa ancora alzare presto la mattina per passare la giornata in mezzo alle montagne: l’imprevedibilità. Se poi la sommiamo al fatto che siamo sempre sicuri di conoscere molto di più di quello che in realtà sappiamo sulla pesca, le giornate con una buona percentuale di incognita sono molte.
The beauty of fishing is probably the unpredictability of how your day will be, how it will turn out, and whether you will have fun or just get tired. Furthermore, should you fish a new river or a stretch where you have never been, anything can happen. It is perhaps for this reason that we often go to rivers that are thousands of kilometers away. Several days may appear wonderful and even the best guides would assure you of a good catch of fish. Then inexplicably, nothing happens. On the contrary, many times we would not even go out due to bad weather or a sudden drop in atmospheric pressure, which usually leads to failure, and then we enjoy fantastic days. The unpredictability of it all is probably the reason why we still get up early in the morning to spend the day in the middle of the mountains. In addition, the fact that we are always sure that we know more about fishing than we really do, will result in several days with a high percentage of the unknown.
Quel giorno di giugno avevo deciso solo all’ultimo momento di raggiungere Angelo e Michele in Trentino, in un tratto che conosciamo bene. Avrei colto l’occasione di salutare qualche amico e anche di parlare di lavoro, come al solito. Angelo e Michele erano in Trentino da qualche giorno e si stavano divertendo parecchio, qualche giorno con la guida e qualche giorno senza, qualche giornata in lago e qualche altra in torrente. Al mio arrivo decidiamo di provare una riserva a prenotazione e da subito capiamo che la giornata non sarà facile. Sole a picco e un gran caldo, “oggi sarà dura vedere qualcosa prima dell’imbrunire, questo fiume lo conosco, quando c’è così caldo senza una nuvola, non dà nulla”. Cosi piano piano chiudo la canna e inizio a scendere il fiume guardando Angelo pescare e parlando del prossimo viaggio di pesca che ci aspetta fra qualche settimana. Ma è qui che inizia uno dei pomeriggi più incredibili e imprevedibili della nostra mezza carriera di esperti pescatori. Nella parte finale della riserva Angelo cattura una delle fario più grandi che abbia mai visto, neanche fossimo in Argentina. Che gran fortuna! Qualche foto e ci rimettiamo a parlare ma il lancio successivo è la volta di una fario ancora più grande della prima. Beh, questo sì che è un gran culo! Siamo ancora increduli quando, appena slamata la grossa trota, la mosca cade in acqua e in un nanosecondo è nelle fauci di una fario gigante che parte a razzo verso valle. Angelo comincia di
That day in June, I had decided at the last second to reach Angelo and Michele in Trentino, in a stretch that we all know well. I thought I would use that opportunity to greet some friends and speak about work too. Angelo and Michele had been in Trentino for a few days and they were having a lot of fun, spending some days with a guide and some on their own, fishing on a lake or a stream. When I arrived, we decided to try a reserve though with some doubts, and we immediately understood that the day would not be easy. The sun was beating down and it was very hot, and I thought, “Today we will hardly see anything before dusk. I know this river. It does not give you anything when it is so hot with no clouds.” I slowly closed my rod and began going down the river, looking at Angelo who was fishing and talking about our next fishing trip in a few weeks. It turned out instead to be the beginning of an incredible afternoon, one of the most unpredictable ones in our career as fishermen. In the final part of the reserve Angelo caught one of the biggest brown trout I have ever seen, as if we were in Argentina. What luck! After some photos, we started to talk again, but the next cast led to an even bigger brown trout. Well, lucky devil! We still could not believe it when, after unhooking that big trout, the fly fell into the water and in a second it was swallowed by a giant brown trout, that dashed downstream. Angelo ran after it, jumping like a roe deer in the middle of the rocks, and I ran after him.
corsa ad inseguirla saltando come un capriolo in mezzo ai sassi e io dietro. Non ho parole. Inseguo Angelo e la trota gigante che salta verso valle, una scena che potrei capire in qualche fiume canadese ma qui proprio non me l’aspettavo. Il pesce cerca di infilarsi in ogni corrente alla velocità di un fulmine, fino a quando finalmente entra nel guadino, merito anche di Michele che nel frattempo ci ha raggiunti. Siamo esterrefatti, liberiamo il grosso pesce e ci riposiamo su un sasso chiedendoci che cosa andiamo a fare dall’altra parte del mondo tra un paio di settimane se qui vicino a casa ci sono tante trote, e di questa taglia. Decidiamo di risalire il fiume per incamminarci verso l’auto, mancano solo una ventina di metri al ponte deve finisce il tratto, dai, magari un ultimo lancio… un’altra trota, sempre di grossa taglia, non dà neanche il tempo alla mosca di posarsi sull’acqua. Ridiamo mentre raggiungiamo l’auto, sicurissimi che questo pomeriggio miracoloso lo pagheremo caro su qualche altro fiume. È andata cosi, un pomeriggio di giugno in Trentino.
I had no words. I followed Angelo and the giant trout jumping downstream, a scene that you would expect on some Canadian river, but not here at all. The fish tried to go into every current as fast as lightning, till it finally entered the hand net, also thanks to Michele, who had reached us in the meanwhile. Astounded, we freed the big fish and rested on a stone, wondering why we had to go to the other end of the world after a couple of weeks, if we had many trout of such a size near home. We decided to go upstream to reach our car. Just about 20 meters from the bridge where the stretch ends, we tried our last cast… another trout, big-sized as well, that did not even give the fly the time to lie down on the water. We were laughing while nearing the car, as we were sure that we would pay dearly for a gifted afternoon like this on some other river.