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WILL GADD'S NEVERLAND

BY CAMILLA PIZZINI PHOTOS CHRISTIAN PONDELLA

Alpinista, scalatore, guida alpina e molto altro ancora. Will Gadd nel 2014 si trova in cima al Kilimangiaro ad arrampicare sul alcuni dei pinnacoli di ghiaccio più incredibili situati a 6000 metri di altezza. Nel 2020 torna in quegli stessi luoghi e davanti a lui trova una montagna completamente cambiata, gran parte del ghiacciaio non esiste più. Stiamo perdendo la lotta contro il riscaldamento globale, ma forse c’è ancora qualcosa che possiamo fare per invertire la tendenza.

Ciao Will, raccontaci chi sei e di cosa ti occupi.Sono un atleta, un avventuriero, uno speaker, una guida alpina ed infine un papà canadese, precisamente di Canmore, Alberta. Le montagne sono sempre state la mia casa. Sono cresciuto arrampicando con i miei genitori, poi mi sono appassionato al parapendio, allo sci, al kayak, alla mountain bike, praticamente a tutto ciò che si può praticare outdoor. In tutti gli sport ho sempre dato il massimo perché sono la mia passione.

Sei stato sul Kilimangiaro nel 2014. Quando ci sei tornato l’anno scorso hai trovato il ghiacciaio completamente cambiato. Cos’è successo? Nel 2020 ho trovato un ghiacciaio drasticamente ridotto di dimensione e abbiamo quindi cercato di documentarne i cambiamenti. Molto del ghiaccio che avevamo visto nel 2014 semplicemente non c’era più. È stato davvero scioccante. In viaggio con me c'era il professor Douglas Hardy (che stavamo aiutando nel reinstallare la sua stazione meteorologica) e grazie a lui sono stato in grado di imparare molto su ciò che stava accadendo e sul perché. Il ghiaccio del Kilimanjaro agisce come una sorta di legante che unisce le rocce alla montagna, sciogliendosi aumentano di conseguenza molte cadute di rocce anche di grandi dimensioni. Non si tratta solo del ghiaccio superficiale, quello che possiamo vedere ad occhi nudi, ma anche del ghiaccio sotterraneo, il cosiddetto permafrost. Quando i ghiacciai si sciolgono, anche il permafrost scompare, provocando smottamenti e cadute di massi. Ma anche i ghiacciai stessi diventano instabili, poiché spesso hanno molta acqua di disgelo che scorre al di sotto di essi.

Oltre che sul Kilimangiaro, avevi già notato lo stesso effetto in altri luoghi? Sì, è purtroppo un cambiamento che sta avvenendo a livello globale, dalle Alpi alle Ande all'Himalaya alle Montagne Rocciose. Si tratta di un effetto davvero evidente se vivi la montagna. Quando ero ragazzo i miei genitori mi portavano ad Athabasca, un luogo vicino a casa dove bastava camminare solo pochi minuti prima di raggiungere il ghiaccio. Con il passare degli anni la camminata verso il ghiacciaio si è fatta sempre più lunga, ormai non lo si vede nemmeno più dal parcheggio! Crescendo e cominciando ad utilizzare le mappe mi sono reso conto che spesso l'inizio dei ghiacciai si trovava nel posto sbagliato, spesso chilometri lontano da dove avrebbe dovuto essere. Spesso tendiamo a pensare alle montagne e ai ghiacciai come luoghi perenni, ma non lo sono.

Pensi che nei prossimi anni diventerà più facile scalare ed esplorare le montagne a causa

I danni maggiori grandi saranno avvertiti da coloro che dipendono dall'acqua di fusione glaciale per i loro raccolti e per il loro sostentamento. Lo scioglimento dei ghiacciai mette a repentaglio l'approvvigionamento idrico. A mio avviso il cambiamento più grande che possiamo fare è votare per le persone che prendono sul serio le questioni ambientali ma anche agire nel nostro piccolo in modo concreto.

delle temperature più elevate? O il cambiamento climatico sta rendendo più difficili la maggior parte delle vie di ghiaccio del mondo? Dipende, qualche via che prima era considerata molto pericolosa, ha visto alcuni seracchi verticali o strapiombanti sciogliersi, il che le ha rese molto più sicure. Tuttavia molti dei ghiacciai che ho esplorato quando ero un ragazzo sono molto più piccoli ora e generalmente meno stabili. Quando non c'è più ghiaccio, diventa molto più difficile muoversi su roccia per via dei crepacci. Penso che nel complesso il cambiamento climatico causerà grandi problemi alle persone che vivono montagna, ma i danni maggiori grandi saranno avvertiti da coloro che dipendono dall'acqua di fusione glaciale per i loro raccolti e per il loro sostentamento. Lo scioglimento dei ghiacciai mette a repentaglio l'approvvigionamento idrico.

Le attività di montagna sono sempre più popolari. Pensi che al giorno d’oggi ci sia più attenzione verso questi temi rispetto a quando hai iniziato ad arrampicare? È vero, ogni anno le montagne sono sempre più affollate. Ovviamente, la maggior parte delle persone che vi si avvicina per la prima volta non ha molta esperienza. Dobbiamo investire molto nell'istruzione e nella formazione. Aiutare le persone a comportarsi in modo responsabile e rispettoso in montagna le rende anche più consapevoli del proprio impatto sul pianeta. Per tanti anni anche io ho sottovalutato il problema, oggi invece la maggior parte delle mie decisioni tiene conto delle conseguenze ambientali delle mie azioni. A mio avviso il cambiamento più grande che possiamo fare è votare per le persone che prendono sul serio le questioni ambientali ma anche agire nel nostro piccolo in modo concreto. Mangiare meno carne, scegliere veicoli che consumano meno carburante, utilizzare energie rinnovabili per riscaldare la casa, far durare le cose il più a lungo possibile invece che buttarle via. Sono tutti piccoli accorgimenti ma che possono fare la differenza.

Con quale attrezzatura hai affrontato la recente spedizione sul Kilimangiaro? Sono fortunato ad avere un ottimo equipaggiamento! Sul Kilimangiaro ho usato le Scarpa Phantom Tech che utilizzo spesso anche a casa sulle Montagne Rocciose Canadesi. Poi giacca Arc'teryx Alpha IS, pantaloni Alpha FL e un grande sacco a pelo per dormire in vetta per una settimana! Quando mi sono paracadutato giù dalla cima ho usato il mio Gin Explorer Glider. Incredibile lanciarsi da un luogo ventoso con -10 gradi e atterrare in un clima tropicale con +30 gradi un'ora dopo!

Progetti futuri? L’Antartide nel 2022, ma anche tornare in Groenlandia. Amo davvero la combinazione di sport e scienza e sto usando la mia esperienza in montagna per aiutare la ricerca glaciale a livello globale. Vorrei anche prendere meno voli per ridurre il mio impatto ambientale, quindi ho in mente anche alcuni progetti vicino a casa che per ora sono top secret!

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