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PAOLO MARAZZI

PAOLO MARAZZI

Una delle più grandi difficoltà odierne è riuscire ancora a meravigliarsi, provare quell’emozione travolgente di gioia pura e pace interiore che porta a sorridere di gusto, a piangere di commozione, a far danzare il proprio spirito. Dinnanzi alle piccole cose, ammirando un’alba, leggendo delle parole, osservando un gesto.

Molti valori della vita ci stanno sfuggendo di mano; tutto è diventato scontato. Siamo alla continua ricerca di piacere, bellezza e meraviglia pensando di trovarle in distrazioni continue, in luoghi esotici, in mille cose da fare, da sentire, da toccare, da mangiare. Il problema non è l’assenza di sorgenti, ma l’incapacità di stupirci ancora, di trovare la bellezza in ogni accadimento della giornata.

La vita a stretto contatto con la natura attiva la nostra capacità di meravigliarci. Toccare la corteccia degli alberi, sentire il profumo di un bosco, ascoltare il mare, calpestare il fango della campagna, parlare il linguaggio degli animali sono relazioni da instaurare quotidianamente per poter contattare la nostra parte più intuitiva, più selvaggia, più vera.

Se ci allontaniamo dalla natura ci allontaniamo anche da noi stessi.

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