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La sicurezza degli impianti nelle piscine: un obiettivo praticabile Nicola Delussu
I rischi di incidenti nelle piscine sono arginabili attraverso maggior senso di responsabilità, formazione del personale, rispetto delle regole sperando anche che il quadro normativo in materia venga aggiornato
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LE PISCINE
Tradizionalmente la percezione della piscina continua a rimanere legata al divertimento e al relax, e questo aspetto non ha consentito che si sviluppasse compiutamente una cultura della sicurezza propria di un ambiente particolarmente a rischio sia per gli utenti che per gli operatori. L’immersione nell’acqua delle vasche espone, infatti, gli utenti ad un rischio chimico e biologico particolarmente elevato che richiede di conseguenza, nelle piscine coperte, idonee ed efficaci procedure di trat tamento dell’acqua, dell’aria, nonché la corretta installazione degli im pianti elettrici e l’efficace e puntuale manutenzione degli stessi. I prodotti chimici utilizzati ed utilizzabili in questo settore sono tutti appartenenti alla categoria dei prodotti chimici pericolosi e necessitano di competenze che, troppo spesso, ri sultano carenti se non addirittura assenti negli operatori coinvolti nella loro manipolazione. L’organizzazione del lavoro a servizio di questi impian ti vede spesso l’impiego di manodopera non adeguata: in molti casi si tratta di operatori stagionali e precari a cui vengono assegnati compiti delicati, per la cui esecuzione è richiesta, dalla normativa vigente, una specifica informazione/formazione/addestramento, che spesso, a questi addetti, non viene garantita. IL DOCUMENTO DEL COORDINAMENTO TECNICO DELLE REGIONI
Il documento del Coordinamen to Tecnico delle Regioni dal titolo “Sicurezza degli impianti nelle pi scine” del luglio 2018, rappresenta in questo contesto uno strumento utile per dare indicazioni ai diversi operatori dei Servizi di Prevenzione chiamati ad effettuare la vigilanza anche sulla sicurezza degli impianti natatori. Al contempo vuole però an che essere un’occasione per fornire agli operatori del settore indicazio ni utili per una gestione più sicura delle piscine, analizzando le diverse situazioni di rischio correlate alla gestione degli impianti e alle misure di
Contenitori con doppia camicia
sicurezza impiantistiche che devono essere assicurate. La sicurezza degli impianti nelle piscine è un argomento di particolare interesse, sia per la crescente diffusione di questo tipo di impianti ad uso collettivo pubblico o privato, sia per incidenti che in alcuni casi hanno compromesso in modo grave la sicurezza degli utenti e coinvolto il personale che li gestisce. Contrariamente al senso comune, le piscine sono dunque impianti particolarmente complessi e talvolta con una gestione complicata, affidata sovente a personale non adeguata mente formato. L’attività svolta dagli organi di vigilanza delle ASL/ARPA in questo settore ha messo in evidenza che da tale complessità deriva anche un numero elevato di incidenti ai frequentatori e di infortuni sul lavoro agli operatori. Dagli accertamenti effettuati nel tempo da diversi organi di vigilanza, è infatti emerso che la manutenzione degli impianti rappresenta un elemento di significativa criticità, perché la stessa viene ancora concepita come semplice riparazione di guasti e non come un’attività predittiva, necessaria alla corretta gestione per prevenire incidenti e infortuni. Si è infatti riscontrato che le piscine sono quasi sempre prive di manuali di conduzione e manutenzione degli impianti, ma anche di procedure operative di sicurezza destinate agli addetti. Gli stessi documenti di valutazione del rischio resi disponibili risultano spesso inadeguati e scollegati dagli altri documenti di gestione dell’impianto natatorio (ad es. Manuale di auto controllo).
L’IMPORTANZA DI UNA CORRETTA PROGETTAZIONE
La progettazione dei nuovi impianti natatori non può prescindere dal concetto di sicurezza integrata, ossia da una corretta definizione degli ambienti di lavoro in cui anche saltuariamente possono operare gli addetti. In particolare, la proget tazione dei locali ad uso tecnico dovrà tenere conto delle modalità di accesso e degli spazi operativi per gli addetti, degli stoccaggi di materiale pericoloso e della possibilità di eventuali esalazioni/sversamenti. Di conseguenza è importante che in sede di autorizzazione edilizia si tenga conto di tutti questi aspetti,
valutando con la dovuta attenzione i problemi relativi alla sicurezza dei locali e degli impianti. Relativamente a questi ultimi si ribadisce l’obbligo di deposito delle dichiarazioni di conformità degli impianti, ivi compresi quelli di trattamento delle acque, previsto dal DM 37/08. Risulta inoltre di fondamentale im portanza che le caratteristiche delle strutture, soprattutto per quanto riguarda i materiali utilizzati, le modalità costruttive degli impianti e la loro corretta gestione, garantiscano nel tempo adeguate condizioni di sicurezza, sia per gli ospiti che per i lavoratori dipendenti.
I DPI (DISPOSIZIONI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE)
Per le attività di gestione dell’impianto natatorio devono essere forniti al personale i DPI ritenuti necessari, secondo quanto stabilito nel documento di valutazione dei rischi. Se è previsto l’utilizzo di DPI autorespiratori, il personale destinato al loro uso dovrà essere adeguatamente formato e addestrato secondo quanto previsto dal D.M. 2 maggio 2001 al p. 7.4.3, cosi come all’uso di eventuali rilevatori di tenore di ossigeno.
LA FORMAZIONE E L’INFORMAZIONE SPECIFICHE
La formazione, l’informazione e l’addestramento degli addetti che operano nella gestione degli impianti natatori rappresentano elementi di
fondamentale importanza e, pertanto, devono essere assicurati con particolare cura dai datori di lavoro. Come già detto, la manodopera impiegata nella gestione delle piscine ha spesso un carattere di precarietà, legato anche alla stagionalità, che spesso determina l’elusione degli obblighi formativi a carico del dato re di lavoro nei confronti dei lavoratori, stabiliti dalla normativa vigente in materia di sicurezza. Questo comporta che molti lavoratori privi di adeguata formazione vengano impiegati in attività a rischio sia per la loro incolumità che per quella de gli utenti delle piscine. È il caso ad esempio degli assistenti bagnanti che vengono impegnati nella gestione dell’impianto di trattamento delle acque, senza un’adeguata formazione sul rischio chimico e impiantistico, o ad attività di manutenzione nella vasca di compenso, laddove esistente. Il personale addetto alla gestione degli impianti deve obbligatoriamente essere for mato e informato sui rischi esistenti nei luoghi in cui opera in relazione ai compiti effettivamente assegnati e addestrato in modo specifico in relazione all’uso di particolari attrezzature e impianti. In modo particolare l’informazione/formazione e addestramento devono riguardare l’utilizzo dei DPI anche in funzione dei possibili interventi di soccorso e di emergenza. Ovviamente il fabbisogno formativo per i lavoratori dovrà essere definito in base alla valutazione del rischio e alla definizione delle conseguenti procedure operative. Alcune Regioni (vedi Toscana Del.235/2011 e Sardegna - Allegato n.3 alla D.G.R. n. 6/28 del 5.2.2019) hanno previsto come obbligatori specifici percorsi formativi. In ogni caso l’ope ratore deve poter sempre disporre
Esempio di errato posizionamento prodotti chimici
delle procedure adottate dal datore di lavoro, delle schede di sicurezza dei prodotti chimici, dei manuali di uso e manutenzione delle macchine e degli impianti, oltre che essere in formato dettagliatamente sugli esiti della valutazione del rischio. La formazione degli operatori deve essere debitamente documentata nel piano di formazione costituente parte integrante del DVR (Documento di Valutazione del Rischio). Periodicamente la formazione deve essere aggiornata soprattutto in relazione a modifiche impiantistiche e tecnologiche.
È NECESSARIA UNA REVISIONE PROFONDA
Di certo la difformità della legisla zione su base regionale non aiuta, così come andrebbero superati gli ostacoli costituiti dalle differenze di disposizioni da parte dei diversi Enti preposti alle autorizzazioni ed al controllo. Lo stesso sistema dei controlli sulle piscine, gestito dai Servizi di Prevenzione, dovrebbe essere articolato su piani integrati di vigilanza,
ma risulta invece molto spesso frammentato e poco comunicante sia al suo interno, fra le diverse strutture che partecipano a questa attività, che verso l’esterno e l’utenza in ge nere. Più in generale si auspica che l’Accordo Stato Regioni del 2003 possa essere rivisto, integrando anche gli aspetti di sicurezza che il Coordinamento Tecnico delle Re gioni ha evidenziato con l’obiettivo di avere piscine pubbliche e private più sicure, di garantire controlli più efficaci e di favorire una cultura della sicurezza più adeguata alla gestione di questi impianti.
INTELLIGENZA EXTRA E ALTE PRESTAZIONI ZODIAC PROPONE AL MERCATO IL NUOVO ROBOT PULITORE ALPHA iQ TM
Il marchio Zodiac® lancia una nuova gamma di robot per piscine che incorpora le più avanzate tecnologie: i tre modelli - RA 6300 iQ, RA 6500 iQ e RA 6700 iQ offrono massime prestazioni, ma anche facilità d’uso.
In grado di pulire fondo, pareti e linea di galleggiamento di piscine fino a 15 x 7 m (cavo 21 m), i pulitori ALPHA iQ™ sono dotati di:
- Aspirazione ciclonica brevettata, potente e costante che limita il rischio di ostruzione del filtro.
- Sensor Nav System™ per la navigazione intelligente: il robot analizza le dimensioni e la forma della piscina e ottimizza la propria traiettoria anche in funzione della temperatura dell’acqua.
- Molteplici cicli di pulizia con possibilità di impostazione manuale del tempo: Veloce (solo fondo), Intelligente (fondo, pareti e linea di galleggiamento), Ultra (intensivo) solo linea di galleggiamento e pulizia delle macchie.
- Tecnologia Lift System che attiva l’espulsione dell’acqua per alleggerire il robot al momento di estrarlo dalla piscina.
- Connessione del robot all’applicazione per dispositivi mobili iAquaLink™ che funge anche da unità di controllo.
- Possibilità di programmazione fino a 7 giorni.
- Garanzia di 3 anni, più 1 ulteriore anno in caso di connessione tramite l’applicazione iAqualink™ entro 6 mesi dall’acquisto del robot.
Ulteriori dettagli sui pulitori ALPHA iQ™ sono disponibili sul sito: www.zodiac-poolcare.it
NOVITÀ DAL CEN - CENTRO EUROPEO DI NORMAZIONE E DA UNI - ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE
Molte le attività in Europa, che si susseguono senza sosta. Prima della pausa natalizia, nell’ultimo trimestre del 2019, sono stati tenuti i seguenti meetings:
Barcellona, 14-15 ottobre 2019
In un meeting del WG136 reso difficoltoso dai disordini catalani che hanno compromesso la riuscita della Fiera Piscina & Wel lness, si è tenuta una interessante discussione relativamente alla revisione della norma EN 13451-3 che tratta principalmente degli intrappolamenti delle prese di fondo. Tale revisione è di estrema importanza, poichè verranno modificati aspetti im portanti dei pozzetti delle prese di fondo ad uso pubblico. A questa riunione hanno partecipato Rossana Prola per Acqua Net e Simone Rasia per Professione Acqua.
Sameul Thoillier, il coordinatore del WG5, durante la presenta zione della norma a Piscina19
Goteborg, 28-29 ottobre 2019
Terza riunione del TC 136, WG 16, che sta tentando di normare le spa ad uso pubblico. L’impresa si sta dimostrando davvero titanica e le difficoltà con il tempo crescono, viste le visioni apparentemente inconciliabi li della Germania e del “rest of the word”, come si definiscono ironicamente i membri esperti presenti. Tra questi, per l’Italia, erano presenti Rossana Prola, Andrea Amici e Stefano Cattaneo. Si tenterà una sintesi nella prossima riunione, prevista a Dusseldorf il 7 e 8 aprile, covid-19 permet tendo.
Mille Ormark, il coordinatore del WG16, mentre presenta la norma a Piscina19
Parigi, 10-11 dicembre 2019
Secondo meeting del nuovo gruppo del TC 402, WG5, che sta scrivendo una nuova norma riguardante l’etichettatura ener getica delle piscine. L’impostazione della norma è tutta francesce, così come francesi sono il coordinatore, la segreteria e i tre coordinatori dei task group. Le riunioni, nemmeno a dirlo, si tengono sempre a Parigi, dove si è tenuta quella prevista nono stante l’inizio del grande sciopero che ha paralizzato la città per mesi. Gli esperti italiani (Laura Didio, Rossana Prola e Stefano Prestinoni) hanno seguito la riunione in videoconferenza da Milano, viste le difficoltà di spostamento. La norma presenta criticità che, per il mercato italiano, appaiono al limite del superabile.
Un’importante novità viene dall’Italia, poichè il GL11 di UNI sta votando la decisione se procedere o meno alla revisione della UNI 10637, la norma italiana sul trattamento dell’acqua di piscina. Se, come tutto fa presagire, si deciderà di avviare la revisione, sarà importante la partecipazione di tutti.