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Attività fisica nella prevenzione e nel trattamento delle malattie non trasmissibili - Gerardo Ruberto

ATTIVITÀ FISICA NELLA PREVENZIONE E NEL TRATTAMENTO DELLE MALATTIE NON TRASMISSIBILI

“Rendere consapevoli le persone è l’obiettivo di tutti gli operatori del settore salute e fitness nei prossimi anni”

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Le aziende del settore fitness-wellness e salute investono spesso tan ti soldi in campagne pubblicitarie inefficaci nello spostare nuovi clienti verso le proprie strutture. Spesso nel comunicare, anche messaggi riferiti ad obiettivi positivi sulla salute, i pro fessionisti del fitness restano delusi dalle risposte che ricevono; per molti anni anch’io non sono riuscito a spie garmi tanta “indifferenza” e ho sempre pensato che tali atteggiamenti fossero dovuti alla spesa economica “costa troppo”, (erroneamente per ché il costo è relativo a cosa “serviamo”), alla mancanza di tempo, alla scarsa cultura inerente al mondo

ph Anna Shvets da Pexels

palestre/piscina (“spendo soldi inu tilmente… tanto non cambia nulla, la palestra o la piscina non fanno per me, etc”). Questo è stato il mio pen siero fino a qualche tempo fa. Negli ultimi anni però la mia attenzione si è spostata su due fattori importanti: se compresi, potrebbero stimolare le persone ad adottare “l’esercizio fisi co” come “farmaco naturale”:

1. Mancanza di consapevolezza 2. L’esercizio fisico non fa parte delle priorità

Voi prendereste mai un farmaco (an tibiotico) se vi sentiste bene? Penso

proprio di no. Questo vale per oltre il 90% della popolazione italiana che non vede l’allenamento come abi tudine positiva. Credo, infatti, che le persone non considerino l’attività fisica un elemento “indispensabi le” per una migliore qualità di vita e come fattore capace di ridurre la possibilità di malattie non trasmis sibili legate alla sedentarietà. Non essendo consapevoli di tale oppor tunità, non vedono la necessità di investire il proprio denaro in attività che non impattano positivamente, secondo loro, sulla propria vita: so ciale, fisica, relazionale, emotiva. L’esercizio fisico, a differenza dei classici farmaci, fa sentire le persone, in ogni momento “di contatto”, attive e coin volte, incoraggiandole ad assumersi giorno dopo giorno la responsabilità della propria salute. Per incremen tare l’attività fisica - in attesa che i medici si posizionino e si schierino dalla parte di tutti gli operatori wellness - gli specialisti dell’esercizio fi sico (qualunque esso sia) dovranno

Stimolare le persone ad adottare “l’esercizio fisico” come “farmaco naturale”

Una nuova cultura del movimento orientata alla salute ph Scott Webb da Pexels

L’esercizio fisico fa sentire le persone, in ogni momento “di contatto”, attive e coinvolte, incoraggiandole ad assumersi giorno dopo giorno la responsabilità della propria salute

dedicare molto tempo alle persone, ancor prima che pensare alla loro iscrizione. Tra le azioni che possono rendere consapevoli le persone sicuramente citerei:

Informazioni costanti: “comunicazio ni sulla salute”; Generare all’interno dei centri dei corner “angolo della salute” con pro fessionisti messi a disposizione della propria clientela per chiarimenti su problematiche relative alla sedenta rietà; Volantini e newsletter sulla salute; Workshop: scelte di vita salutari - ri

schi per la propria salute - il fumo, l’alimentazione, esercizio fisico - ali mentazione “una sana abitudine”, etc; Organizzare giornate della salute (per informazioni www.polodellasa lutemethod.it); Wellness corporate con società e aziende; Coinvolgere i medici professionisti come i medici dello sport;

Se riusciamo a far comprendere che la salute è una delle priorità della vita, allora avremo sfatato il mito del “non ho tempo” e sicuramente nuovi tar get di clienti si avvicineranno ai nostri centri. La salute è un’opportunità per le nostre società ed una necessità per tutte le persone che cercano di vivere meglio. È giunto il momento di fare azioni nella giusta direzione: l’eser cizio fisico è il farmaco naturale da dosare come qualsiasi altro farmaco! Bisogna agire affinchè possiamo far parte di un settore capace di rendere alle nostre aziende… altrimenti sare mo destinati a sopravvivere.

Oltre il 90% della popolazione italiana non vede l’allenamento come abitudine positiva

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