HA Pool Construction 02-2025

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Una piscina di valore regala sempre il meglio

HA WELLBEING / HA POOL CONSTRUCTION

Periodico cartaceo bimestrale: 4 uscite HA Wellbeing – 2 Speciali HA Pool Construction

Registrazione Tribunale di Padova n. 1727 del 9 marzo 2001

Aggiornamento denominazione testata “HA Wellbeing” depositato in Tribunale di Padova il 24 novembre 2022 - redazione@wbox.it

Redazione: via Praimbole, 7 - 35010 Limena (PD)

Telefono: +39 049 9600938

EDITORE/PROPRIETARIO: W.BOX SRL - Via Praimbole 7 – 35010 Limena (PD) - info@wbox.it

DIRETTORE RESPONSABILE: Marco Tornatore - redazione@wbox.it

PUBBLICITÀ:

Professione Acqua srl - ferrario@professioneacqua.it

COME RICEVERE HA:

Per ricevere HA Wellbeing al proprio indirizzo basta inviare richiesta direttamente a info@wbox.it. Per le uscite degli speciali HA Pool Construction (due numeri/anno), chi fosse interessato deve farne specifica richiesta info@professioneacqua.it o a info@wbox.it.

NOTE ESPLICATIVE SU HA WELLBEING: 4 uscite/anno con servizi su fitness, piscina, hospitality; in versione digitale è aggiornato quotidianamente e accessibile a tutti su wbox.it; per ricevere la newsletter settimanale fare richiesta a info@wbox.it oppure iscriversi dal sito wbox.it

HA POOL CONSTRUCTION: 2 uscite/anno, sotto il coordinamento di Professione Acqua con focus su progettazione, tecnologia, manutenzione e realizzazione di piscine e spa.

COMITATO DI REDAZIONE: Alessandro Favero, Linda Marabello, Beatrice Tornatore– Comitato di Redazione per l’edizione HA Pool Construction: Rossana Prola, Paolo Ferrario

HANNO COLLABORATO: Riccardo Pennati, Rossana Prola.

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Jump Comunicazione - www.jumpcomunicazione.com

STAMPA: Centro Offset Master Srl – Mestrino (PD)Chiuso in tipografia: 02/04/2025

INSERZIONISTI

Sommario

ANNO XXVI - NUMERO 2 - MARZO - APRILE 2025

Gli impianti delle piscine domestiche - la circolazione

Gli impianti delle piscine domestiche

il trattamento chimico

La conformità urbanistica in caso di compravendita Riccardo Pennati

L’importanza delle norme tecniche sulle piscine Rossana Prola

EAA - Calendario corsi ed eventi

HAPPY AQUATICS, DA 25 ANNI IL MAGAZINE PIÙ

SEGUITO NEL SETTORE PISCINA & WELLNESS

Edito da sempre in forma cartacea ogni 2 mesi, è oggi pubblicato su due portali web e promosso attraverso newsletter contenenti anche comunicati commerciali.

Dal 2019 si presenta in due linee editoriali ben definite che nel 2023 hanno cambiato nome per adeguarsi alle necessità del momento diventando così:

4 NUMERI ALL’ANNO CHE TRATTANO DI ARGOMENTI DI INTERESSE PER GESTORI E PROPRIETARI DI IMPIANTI NATATORI E CENTRI FITNESS

2 NUMERI ALL’ANNO DI APPROFONDIMENTI TECNICI PER COSTRUTTORI E MANUTENTORI DI PISCINE CURATI DA PROFESSIONE ACQUA

WBOX.IT: PORTALE DI INFORMAZIONE DEL SETTORE PISCINE, SPORT E BENESSERE

online dal 2021 viene aggiornato quotidianamente con articoli di contenuto scritti da importanti personalità dei settori piscine e fitness.

Il sito ospita banner pubblicitari e articoli pubbliredazionali

LE NEWSLETTER:

Ogni settimana articoli e informative pubblicitarie vengono promossi attraverso newsletter

• Newsletter Wbox: data base di 15.000 indirizzi di operatori del settore piscine e fitness

• Newsletter Professione Acqua: data base di 7500 indirizzi di Professionisti del settore piscine

• Newsletter dedicate: su richiesta realizziamo newsletter personalizzate a sponsor unico comprensivo di definizione target invio e report aperture

per pubblicare le vostre pubblicità scrivere a commerciale@wbox.it - commerciale@professioneacqua.it

IL FUTURO DELLA PISCINA CHE INDUCE

ALL’ OTTIMISMO

Il 2024 per la piscina commerciale è stato l’anno della ripresa decisa, pur se condizionata dai preoccupanti costi energetici. Gli indicatori confermano che le piscine pubbliche hanno ripreso la loro corsa, ancorché non omogenea e rallentata da carenza di risorse degli enti locali, mentre le piscine residenziali, private del booster Covid e tornate ad una situazione di normalità, oggi garantiscono marginalità congrue e ricavi comunque importanti.

In Europa il quadro è positivo in particolare in Francia, ma pure l’Italia registra numeri soddisfacenti. Ora sta agli operatori cogliere certe opportunità legate ad una trasformazione radicale di strategie e offerta: vale per chi gestisce piscine, ma anche per chi le piscine le costruisce o le fornisce.

Il volume d’affari della Wellness Economy è poco meno di 7 trilioni di dollari e crescerà speditamente da qui al 2030 avvicinando i 10 trilioni: la piscina è parte di questo sistema su cui imprese e consumatori stanno investendo sensibilmente.

Il Wellness è collegato a salute, condizione mentale, prevenzione, esercizio fisico e sani stili di vita: la piscina è la migliore risposta a questo orientamento, per le sue proprietà assicurate dall’acqua e per il suo valore ecumenico e di accessibilità, permettendo ad ognuno di vivere una dimensione di wellbeing unica.

Capacitiamoci del vero grande potenziale che la piscina

ha e dell’entusiasmante domani che l’attende. Dobbiamo interpretare lo sviluppo in atto e i reali bisogni della popolazione: dei senior (la categoria destinata a dominare), dei patologici lievi e cronici, ma più semplicemente dell’esercito di clienti, di insoddisfatti, di possibili nuovi appassionati dell’acqua desiderosi di emozioni e ambienti che facilitino l’esercizio fisico o il relax e l’obiettivo di stare bene, beneficiando di tutto quanto l’acqua possa regalare.

Parliamo di un’ “acqua ripensata”, lontana dalle temperature ideali per nuotare e decisamente sgradite al 95% della popolazione che non nuota, offerta da vasche a profondità media, non profonde e progettate per discipline natatorie che respingono chi ha paura o terrore dell’acqua fonda, per di più antitetiche a sostenibilità ambientale e gestionale. Parliamo di vasche dove trovino spazio qualità, tecnologia e soluzioni innovative che tanto piacciono a tutti noi che utilizziamo ogni giorno app, smartphone e siamo costantemente connessi. In pratica parliamo di qualcosa che per l’80% delle piscine ancora manca e che, di fatto, rappresenta il grande margine di miglioramento da esplorare, dando forza alle potenzialità certe di ogni centro acquatico. In questa fase senza precedenti, essere ottimisti è solo la base su cui costruire il luminoso e solido futuro del comparto e di chiunque leghi la sua professione alla piscina.

ph pressfoto by freepik

Grazie alle nostre coperture isotermiche e alla tecnologia dei nostri sistemi di avvolgimento, l’acqua della tua piscina potrà mantenere il calore accumulato durante le ore del giorno, evitando il raffreddamento per evaporazione nelle ore notturne.

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ACQUANET NEWS

GLI ASSOCIATI HANNO

DECISO: ACQUANET

CAMBIERÀ

STATUTO E DENOMINAZIONE

Sono queste le principali decisioni prese dai soci di Acquanet durante due Assemblee. In quella ordinaria di febbraio si era deciso il cambio dello Statuto, ancora fermo alla prima versione del 2012 quando l’Associazione era composta da 6 Soci, in quella straordinaria di metà marzo i soci hanno votato a maggioranza il nuovo testo.

Per prima cosa si è deciso il cambio di denominazione che sarà Acquanet – Associazione costruttori di piscine palesando ciò che Acquanet da sempre è, ovvero l’Associazione di

riferimento dei costruttori di piscine, che, da anni, incidono per circa tre quarti sul totale. Altra novità di rilievo la scomparsa del diritto di far parte a vita del Consiglio Direttivo per i due soci fondatori, l’attuale Presidente e Vice Presidente.

Queste due decisioni palesano la necessità dei costruttori di piscine ad avere un’Associazione che ne tuteli gli interessi, non sempre coincidenti a quelli delle aziende distributrici di produttrici e la volontà di dare un nuovo impulso ad Acquanet ed alle sue iniziative.

Il nuovo testo passerà ora al vaglio dei consulenti per verificarne la corrispondenza alle prescrizioni vigenti. Una volta definitivo, inizieranno le procedure per il formale cambio di denominazione. Il processo di rinnovamento di Acquanet proseguirà già il prossimo anno con l’elezione del nuovo Consiglio Direttivo.

MI FORMO DA FERMO: LA

FORMAZIONE DA REMOTO DI ACQUANET

I webinar MI Formo da Fermo sono nati durante la pandemia e da allora, nella stagione meno carica di lavoro, questi appuntamenti, puntuali, tornano. Quest’anno i webinar, anzi, i webmeeting Mi formo da Fermo sono tornati ancora più coinvolgenti: la regia è passata ai giovani di Acquanet Young, la sezione under 40 dell’Associazione, che hanno deciso i temi e gestito i vari incontri, strutturati non più sotto forma di lezioni frontali ma come tavole rotonde che hanno permesso a tutti i partecipanti di confrontarsi esprimendo il proprio punto di vista e le proprie esperienze sull’argomento trattato. I webmeeting sono pillole serali della durata di circa un’ora e nel corso di queste serate si è discusso di intelligenza artificiale, cura del cliente, gestione del personale, problematiche nella posa del telo per piscina, passaggio generazionale e… bilanci sani.

ACQUANET NEWS

ACQUANET PROMUOVE LA SCRITTURA DELLE PRIME LINEE

GUIDA SUL TELO ARMATO PER PISCINA

Negli ultimi anni le contestazioni sulle piscine sono sensibilmente aumentate e molte di queste hanno per oggetto il rivestimento. Le norme tecniche vigenti normano il prodotto ma non definiscono in che modo deve essere posato né se e quali imperfezioni possono essere ammesse nel corso della posa. Dopo un confronto interno agli Associati si è quindi deciso di colmare questo vuoto scrivendo delle Linee Guida che definiscano cosa è effettivamente contestabile dal cliente e cosa no. Dopo averlo pubblicizzato internamente ad Acquanet, soprattutto nel corso di due webmeeting in cui sono state raccolte numerose esperienze di contestazioni e cattiva posa, il progetto è stato presentato al settore nella prima giornata di Forum Piscine. A inizio marzo si è tenuta, presso la sede di Acquanet, la prima riunione formale del Gruppo di Lavoro composto da otto esperti operatori del settore in rappresentanza di produttori e posatori di telo e dei costruttori di piscine, che sono i primi ad essere coinvolti nelle contestazioni dei clienti. Il coordinamento tecnico del gruppo è stato affidato a Gilbert Cerbara, professionista di indiscussa esperienza.

ANCORA UN TUFFO NELLA STORIA PER GLI ASSOCIATI DI ACQUANET

Historia magistra vitae est, scriveva Cicerone (la frase era più lunga e articolata, ma questo è ciò che noi tutti ricordiamo) e sembra proprio che Acquanet abbia fatto sua questa affermazione considerato che, oltre al fatto che la voglia di sapere è sempre stata recepita come esigenza primaria dai suoi Associati, da due anni rende un pezzo di storia del nostro Bel Paese protagonista della tradizionale giornata di ritrovo autunnale. Dopo la visita dello scorso anno al museo del Risorgimento italiano, ospitato nella torre di San Martino della Battaglia, a sud del Lago di Garda, il 2 dicembre dello scorso 2024 gli Associati si sono ritrovati al Parco Archeologico di Paestum, perla della Magna Grecia, e al vicino Museo archeologico il cui pezzo più importante è rappresentato dai dipinti della tomba del Tuffatore (a proposito di piscine…). Poiché però con la cultura non si mangia, questo lo disse una decina d’anni fa un Ministro della Repubblica, in entrambe le occasioni il tuffo nella storia è terminato con un tuffo nelle specialità culinarie locali, che ben contribuiscono rendere unica la nostra Nazione.

ASSOPISCINE GUARDA AL FUTURO: PIÙ SERVIZI E PIÙ OPPORTUNITÀ PER I PROFESSIONISTI DEL SETTORE

Assopiscine avvia il 2025 con un ampio programma di iniziative e servizi potenziati, pensati per supportare i professionisti del settore piscine e wellness. Strumenti strategici per favorire aggiornamento, crescita professionale e competitività in un mercato sempre più dinamico ed esigente.

COMMISSIONE TECNICA: UN SERVIZIO ESSENZIALE PER TUTTI I PROFESSIONISTI

Assopiscine ha rinnovato la Commissione Tecnica, un servizio gratuito e aperto a tutti, in cui un team di esperti è a disposizione per offrire risposte tempestive e precise su aspetti tecnici e normativi del settore piscine Il servizio rappresenta un punto di riferimento concreto per ottimizzare il lavoro quotidiano e garantire sicurezza e qualità negli impianti natatori. Richiedere assistenza è semplice: è necessario inviare una mail a info@ assopiscine.it o compilare il form nella sezione Assopiscine Risponde del sito Assopiscine.it.

FORMAZIONE ASSOPISCINE: UN PROGRAMMA COMPLETO E INNOVATIVO

L’aggiornamento continuo è un pilastro fondamentale per il settore. Assopiscine propone un nuovo programma formativo più ampio e strutturato, integrando ai classici incontri di approfondimento tecnico e normativo, moduli su gestione aziendale, marketing e leadership, per rispondere alle nuove sfide del settore. Il percorso di formazione è incluso nei vantaggi del programma di membership, ma per il 2025 l’adesione è stata estesa anche ai non associati con una quota di partecipazione rimborsabile in caso di iscrizione all’Associazione successiva. Tutti i dettagli sugli appuntamenti formativi sono disponibili nella sezione Corsi del sito Assopiscine.it.

EVENTI ISTITUZIONALI: INCONTRI PIANIFICATI IN TUTTA ITALIA

Gli incontri promossi da Assopiscine si confermano momenti di confronto essenziali tra professionisti, aziende e istituzioni. Il primo evento dell’anno si è tenuto a gennaio in Sicilia, con un focus sulle peculiarità regionali del settore. Il convegno dell’11 marzo a Roma, organizzato per la prima volta all’interno di una sede istituzionale come la Camera dei deputati, segna una novità di grande rilievo in quanto ha unito l’Associazione e le istituzioni in una tavola rotonda su tematiche chiave come salute delle acque, sostenibilità e sicurezza negli impianti acquatici Questi eventi restano un modo significativo per dare voce al settore e creare un dialogo costruttivo con le istituzioni. Durante tutto l’anno, Assopiscine continuerà il suo percorso con nuovi appuntamenti in Italia, per coinvolgere da vicino tutti i membri e gli operatori del settore, creando numerose possibilità di networking.

NUOVO PROGRAMMA DI CONVENZIONI: VANTAGGI PER ESPANDERE E MIGLIORARE IL BUSINESS DEGLI ASSOCIATI

Per supportare le attività dei propri associati, Assopiscine ha rinnovato il programma di convenzioni, offrendo servizi esclusivi e soluzioni agevolate per migliorare l’operatività quotidiana e promuovere la crescita professionale. Le convenzioni comprendono vantaggi esclusivi in settori chiave come marketing e comunicazione, formazione e consulenza professionale, sicurezza sul lavoro e gestione aziendale. Una possibilità concreta per espandere il business e migliorare la competitività sul mercato.

NUOVI STRUMENTI PER I PROFESSIONISTI: LE ULTIME RICERCHE DI MERCATO DI SETTORE

Assopiscine amplia anche le risorse a disposizione dei professionisti con strumenti di analisi essenziali per comprendere il mercato e affrontare le sfide future.

Le Ricerche di Mercato 2024 del settore piscine e wellness offrono un’analisi approfondita sull’andamento del settore piscine in Italia. Lo studio evidenzia una crescita costante del comparto, con una domanda sempre più orientata verso soluzioni sostenibili e tecnologicamente avanzate. L’innovazione e la qualità del servizio diventano fattori chiave per le imprese, così come la specializzazione e la certificazione, riconosciute come elementi distintivi per competere con successo nel mercato. Disponibili esclusivamente per gli associati, le Ricerche di Mercato 2024 sono consultabili nell’Area Riservata del sito Assopiscine.

Il Report sul Mercato Idrico 2024 fornisce un’analisi dettagliata sulla gestione e sull’utilizzo delle risorse idriche in Italia, con un focus sul settore piscine. La ricerca evidenzia tendenze, criticità e opportunità di sviluppo. Il report, disponibile su richiesta per associati e operatori del settore non associati, rappresenta uno strumento strategico per comprendere l’evoluzione del comparto e pianificare soluzioni sostenibili per il futuro. Per riceverlo, è possibile inviare una mail a segreteria@assopiscine.it.

Tutte le iniziative e gli aggiornamenti dell’Associazione, sono disponibili sul sito Assopiscine.it.

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NOVITÀ NORMATIVE DELLE PISCINE

Le novità in campo normativo di questi ultimi mesi si riferiscono soprattutto alle norme scritte in sede europea.

LA REVISIONE DELLA NORMA SULLA SICUREZZA DELLE

PISCINE

E’ in revisione in Europa anche la norma UNI E essa divisa in due parti: la parte 1 tratta dei “Requisiti di sicu rezza per la progettazione”, la parte 2 dei “Requisiti di sicurez za per la gestione”. Si tratta di una norma complessa e artico lata, che prende in considerazione tutti gli aspetti riguardanti la sicurezza delle piscine ad uso pubblico.

Nel corso del 2024 è stato necessario procedere ad una revi sione dovuta ad un semplice aggiornamento della norma che riguarda le caratteristiche antiscivolo delle superfici, poiché la TS/16165 è stata trasformata in UNI EN 16165 ed ha subi to piccole modifiche. Di conseguenza, le norme sulle piscine che si occupano di superfici antiscivolo, la UNI EN 15288-1 e la UNI EN 13451-1 sono state aggiornate alla versione 2024, ma di fatto nulla di fondamentale è cambiato.

La revisione della 15288 in corso, invece, sarà più profonda e coinvolgerà, seppure per ora non in termini sostanziali, molti altri aspetti. Il termine dei lavori è previsto nel corso del 2026. La prossima riunione del WG 8 (che si occupa della revisione della UNI EN 15288) e del WG 3 (che si occupa della revisione della UNI EN 1069) si terrà a Milano durante il mese di ottobre.

LA REVISIONE DELLA NORMA SULLE COPERTURE

Sul fronte italiano, conclusa a febbraio 2024 la revisione della norma UNI 10637 sul trattamento dell’acqua delle piscine pub bliche, i lavori hanno riguardato il GL 18 che si occupa della revisione della norma UNI 11718 “Coperture per piscine: Struttu re rigide, semirigide e morbide per il settore pubblico e privato – Requisiti e metodi di prova”, pubblicata per la prima volta nel 2018. La revisione è iniziata non senza difficoltà, in quanto il campo di applicazione della norma attuale esclude le coperture rigide non galleggianti sull’acqua, quelle di tipo telescopico, che chiedono di essere ammesse. La discussione su questo primo punto è stata lunga e non è tutt’ora completamente risolta. Una seconda difficoltà è dovuta al fatto che nel 2022 è stata pub blicata la norma UNI EN 17645 sull’efficienza energetica delle piscine di tipo domestico, che comprende un calcolo di efficienza del recupero di calore per le coperture, diverso da quello già previsto nella norma sulle coperture italiana. Sarebbe certamente auspicabile riuscire ad armonizzare i due criteri, e su questo si sta attualmente lavorando. Una norma che riguardi le coperture, soprattutto in merito alla determinazione dei criteri di sicurezza, sarebbe auspicabile an che in funzione della possibile, seppure ad oggi tutt’altro che certa, pubblicazione del decreto legge allo studio sulla sicurezza delle piscine, che potrebbe comprendere anche l’obbligo di dotare le vasche di sistemi idonei ad evitare gli incidenti.

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LA NUOVA NORMA ISO SUI

SISTEMI ANTI-ANNEGAMENTO, I TEMPI SI ALLUNGANO

Si è tenuta all’inizio di marzo a Oslo una nuova riunione del gruppo ISO/TC 83/WG11 che si sta occupando della scrittura della nuova norma sui sistemi di rilevazione delle immersioni involontarie in cui l’Italia è attivamente rappresentata da Paolo Nicolini di Angel Eye e Paolo Ferrario di Acquanet Associazione Piscine. Scopo della nuova norma è stabilire i requisiti minimi dei sistemi di sorveglianza elettronici in grado di segnalare agli assistenti bagnanti, anche con l’ausilio dell’intelligenza artificiale chi, involontariamente, si ritrova sott’acqua, prima che il processo di annegamento sia iniziato. Al momento però il Gruppo di Lavoro è diviso tra chi vorrebbe far si che agli assistenti bagnanti arrivino segnalazioni su un gran numero di comportamenti/movimenti sospetti, provocando però un numero molto rilevante di falsi allarmi (si stima 20-50 falsi all’allarmi l’ora) e chi, invece, preferisce limitare la rilevazione a pochi movimenti/comportamenti sospetti in modo da generare quasi esclusivamente allarmi reali. Al termine della due giorni di lavoro scandinava, su mozione dell’Italia, si è concordato di chiedere ad ISO altri 9 mesi di tempo per definire meglio i contenuti di una norma che permetterà, alle strutture che si doteranno di sistemi di questo tipo, di ridurre il numero di annegamenti. Una volta pubblicata, la norma si affiancherà alla già esistente ISO 20380 che definisce le caratteristiche dei sistemi di rilevazioni degli annegamenti.

LA REVISIONE DELLA NORMA SUI BLOCCHI DI PARTENZA

E’ stata revisionata la norma UNI EN 13451-4 che riguarda i blocchi di partenza nelle piscine pubbliche. Quest revisione ha modificato la natura della norma stessa, che da norma di prodotto è diventata anche norma di gestione. Oltre a chiarire come devono essere costruiti questi dispositivi, dettando i requisiti e le caratteristiche dei materiali, la nuova versione della norma entra nel merito anche della gestione.

Per quanto riguarda i blocchi di partenza vengono definiti:

• Le dimensioni

• I requisiti strutturali

• Le caratteristiche antiscivolo

• Le distanze minime tra i blocchi e tra il blocco e la piscina

• La profondità dell’acqua.

Inoltre, vengono previsti dei segnali di avvertenza da posizionare sui blocchi e delle modalità di gestione da mettere in atto, soprattutto nel caso in cui la profondità dell’acqua sia inferiore a 1,35 m. In questo caso in particolare i blocchi devono essere interdetti ad un uso ricreativo.

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AL SITO PER PROFESSIONISTI DELLA PISCINA

I MASTER POOL BUILDING CRESCONO ANCORA

Nuove realtà si aggiungono all’elenco delle aziende certificate MPB che ora sono 40, distribuite in 12 Regioni.

Master Pool Building è stato il primo percorso di qualifica del costruttore di piscine e, ancora oggi, è l’unico che garantisce al committente la garanzia di affidarsi ad un professionista esperto.

Punto cardine del percorso è la formazione, che si suddivide in due parti: un primo corso di 70 ore di formazione al termine del quale, dopo aver superato due sessioni di esame, si riceve la qualifica di Master Pool Building, e uno successivo, che dura per tutta la carriera lavorativa, e comporta l’obbligo di 20 ore di formazione e/o di aggiornamento all’anno, senza le quali si perde il diritto all’uso del marchio distintivo MPB. Già questo basterebbe ma… non è tutto. I Master Pool Building hanno infatti scoperto di saper fare gruppo e che, più ancora delle occasioni formative, delle campagne pubblicitarie sul marchio promosse da Acquanet, il vero valore aggiunto di Master Pool Building sono proprio le persone, anzi i Professionisti, che ne fanno parte. In qualunque momento dell’anno, i MPB sanno di poter trovare nei colleghi e nei docenti conosciuti durante i corsi un valido supporto per risolvere gli immancabili problemi legati alla loro attività.

Ecco i nuovi Master Pool Building 2025:

• Filippo Caspoli - ACQUAPLUS - Forlì

• Gianluca Cordioli - AMADORI PISCINE - Brescia

• Alfredo Pontoglio - APM GROUP - Bergamo

• Tommaso Tincolini - EDILSTRADE DI TINCOLINI -Pisa

• Giuliano Viti - IGP ENGINEERING - Trieste

• Lorenzo Girotti - PROFESSIONE PISCINA - Macerata

• Andrea Moretto - PISCINE SOLARIS - Torino

• Amedeo Acciai - TECNO IMPIANTI DI ACCIAI AMEDEOPerugia

Queste si aggiungono alle altre 32 aziende certificate negli scorsi anni. Ad oggi sono 40 le aziende certificate Master Pool Building.

A dicembre partirà il prossimo corso, come sempre a numero chiuso.

Per informazioni scrivere a info@acquanetpiscine.it.

Per saperne di più inquadra il QR code

PIEMONTE

ACQUAWELL (TO) idrospeed (AT) MIRANI (NO) PISCINE SOLARIS (TO)

LOMBARDIA

AMADORI PISCINE (BS) APM GROUP (bg)

BEAUTY POOL PISCINE (PV) canada sport piscine (BS) cleverpiscine (CO)

COIND PISCINE (MI)

EDEN PISCINE (BS) franzoni piscine (BS)

GREEN HOUSE & PISCINE (BS)

IDROBLUE PISCINE (BS)

PREALPIPOOL (VA)

PISCINE GHIROLDI (BS) RM PISCINE (BS) verde acqua (PV)

TOSCANA

acqualab (FI) edilstrade (PI)

F.A.M. (GR)

PROGETTO AMBIENTE PISCINE E SPA (AR)

wasser tec (LU) WATERWORLD (Fi)

CAMPANIA

TRENTINO ALTO ADIGE FRIULI VENEZIA GIULIA GARDAPOOL (TN)

BIOTECH (go) IGP ENGINEERING (TS)

AQUAZZURA PISCINE (TV) Koral Piscine (VE) EMILIA ROMAGNA

CLIMAX - ROMAGNA PISCINE (RN) ACQUAPLUS (FC)

FERRARI WATERDESIGN (PR) GM PISCINE (PR) VANNINI AQUA&POOL (BO)

mARCHE

PROFESSIONE PISCINA (MC)

TECNO IMPIANTI (PG) UMBRIA

ONDA BLU PISCINE (PG)

PUGLIA

POOL SYSTEM PISCINE (BT)

D APUZZO PISCINE (NA) Lazio aps acqua (RM) VENETO

Editoriale Construction

L’importanza delle norme tecniche sulle piscine

Questo numero di Construction è interamente dedicato alle norme tecniche relative alle piscine domestiche, comunemente dette piscine private. Si tratta, in realtà, della raccolta ordinata e rivista di tutti gli “Speciali Piscine Private” pubblicati nei numeri di Construction dalla sua nascita ad oggi. L’intento è quello di lasciare una sorta di riassunto di tutte le disposizioni previste dalle norme su questo tema, per facilitarne la consultazione e la comprensione.

Ma perché tanta attenzione alle norme tecniche? Perché, se è vero, come è vero, che non si tratta di norme giuridiche, di leggi, cioè di disposizioni vincolanti per tutti i cittadini, è così importante conoscerle e, soprattutto, rispettarle?

Le norme tecniche sono documenti scritti da organismi di nor-

mazione, nazionali ed internazionali, che sono costituiti sotto forma di associazione, i cui esperti deputati alla scrittura delle norme sono le aziende associate, interessate ai diversi settori merceologici. L’attività di normazione è una attività del tutto democratica, poiché ogni associato ha lo stesso peso all’interno dei gruppi di lavoro, aperta a tutti coloro che si associano e sono interessati a partecipare al processo di scrittura. Non si tratta, quindi, di “burocrazia”, tutt’altro: si tratta di una operazione trasparente ed aperta attraverso la quale il mercato definisce se stesso. Inoltre, le norme vengono periodicamente aggiornate, con tempi definiti dagli stessi gruppi di lavoro.

Non esiste nulla di simile nella scrittura di norme giuridiche, che rappresentano sempre percorsi lunghi e complessi, dove non

si definiscono mai, volutamente, gli aspetti pratici e concreti. Le norme giuridiche definiscono i principi, le metodologie pratiche di applicazione vengono definite dalle norme tecniche. Facciamo un esempio concreto: la norma giudica definisce che l’acqua delle piscine deve essere sicura per la salute degli utilizzatori, e lo fa definendo i parametri chimico-fisico-batteriologici che l’acqua deve rispettare. Non entra nel merito, o non dovrebbe farlo, di come questo risultato viene ottenuto. Le metodologie di trattamento dell’acqua, i limiti entro i quali deve muoversi il mercato per garantire efficienza e correttezza, vengono definiti dalle norme tecniche.

Noi tutti siamo ormai abituati a considerare la ”norma” gli impianti elettrici: la diamo per scontata, nessuno penserebbe mai di mettere in discussione il principio secondo il quale non devono esistere pericoli in campo elettrico (norma giuridica) e gli impianti devono essere realizzati a norma (norma tecnica). Il principio della sicurezza in campo elettrico è sancito come obbligo dalla legge, il diametro dei cavi, la sensibilità degli interruttori sono di competenza degli organismi di normazione.

Anche nelle piscine le cose funzionano, o meglio, dovrebbero funzionare, allo stesso modo. Il condizionale è dovuto ad una certa inerzia, sia da parte degli organismi legislativi, statali e regionali, al tenersi alla larga dal legiferare il modo oltre al principio, e questo nel nostro settore ha portato a qualcosa di molto simile al caos, creato da leggi regionali che sono entrate

nel merito delle modalità del trattamento dell’acqua, in contrapposizione alla normazione tecnica. Tutti ci auguriamo che questa situazione, completamente ingiustificabile, finisca presto. Ma la normazione tecnica è anche una importante arma di marketing. Il nostro è un settore ancora molto poco evoluto da questo punto di vista e nuovi attori, completamente impreparati, si affacciano continuamente in un mercato che, da fuori, appare scintillante e redditizio. Conoscere, seguire, ma soprattutto saper imporre le norme nel modo corretto è una grande leva di marketing, poiché per farlo servono tempo, impegno, preparazione ed organizzazione. Tutto ciò che manca agli improvvisati.

Ecco perché è molto importante che la parte sana del settore merceologico affronti con serietà e determinazione l’aspetto relativo alla conoscenza delle norme tecniche: per fare la differenza e distinguersi dalla massa.

Ricordiamo a tutti i lettori che le Associazioni di settore, di categoria e gli Ordini professionali hanno da tempo stipulato con UNI accordi per diffondere l’utilizzo di abbonamenti a costi ridotti, senza la necessità di acquistare le singole norme che, lo ricordiamo, in tutto il mondo sono a pagamento.

Buona lettura.

Rossana Prola

Speciale PISCINE DOMESTICHE

Perchè questo SPECIALE

La classe di perdita

Come si misura la perdita

Di chi è la responsabilità della tenuta

Ma perchè dichiarare che la piscina perde?

Le strutture

La resistenza alla corrosione

La resistenza ai fenomeni di osmosi

La resistenza dei materiali in legno

I requisiti strutturali delle piscine interrate

I requisiti strutturali delle piscine fuori terra

Le strutture in sintesi

La protezione dagli infortuni

Le sporgenze

Gli angoli

Le aperture ammesse

I mezzi di accesso

Messa in sicurezza dell’accesso alla piscina

Rivestimento antiscivolo sui mezzi di accesso

Scale a pioli

La messa in sicurezza dei mezzi di accesso

Le istruzioni per il consumatore

Aspetti generali

PISCINE VENDUTE IN KIT E AUTO-INSTALLATE

Informazioni in fase di preventivo (al punto di acquisto)

Manuale di installazione e messa in servizio

Manuale d’uso e manutenzione

PISCINE COSTRUITE / INSTALLATE DA PROFESSIONISTI

Informazioni in fase di preventivo (al punto di acquisto)

Manuale d’uso e manutenzione

MEZZI DI ACCESSO

Informazioni in fase di preventivo (al punto di acquisto)

Manuale d’uso e manutenzione

La progettazione strutturale

I coefficienti strutturali

Progetto strutturale

Requisiti per le strutture prefabbricate

Garanzia di 10 anni

Tenuta dell’acqua

Scale

Le tolleranze dimensionali delle piscine domestiche

Variazioni della dimensione complessiva

Variazioni della profondità

Variazioni della planarità

Variazioni del livello

Variazioni del punto fisso

Scale o strutture immerse

Le piscine domestiche fuori terra

Gli impianti delle piscine domestiche - la filtrazione

Requisiti generali dei filtri

I test di resistenza alla pressione

I test di efficienza di filtrazione

Gli impianti delle piscine domestiche - la circolazione

Estrazione dell’acqua dalla vasca

Rischio di intrappolamento

Gli skimmers

Le immissioni

Tubazioni

Pompe

Gli impianti delle piscine domestiche - il trattamento chimico

Riferimenti normativi

Requisiti chimici e fisici dell’acqua di vasca

Flocculazione

Disinfezione

Correzione del pH

Bilanciamento dell’acqua e diluizione

Pulizia

Perchè questo SPECIALE

Le norme tecniche sulle piscine domestiche, entrate in vigore tra l’autunno 2015 e la primavera 2016, sono estremamente importanti perché trattano un argomento, quello delle piscine domestiche appunto, restato senza regole per moltissimi anni. Un costruttore di piscine all’inizio della propria carriera, fino a poco tempo fa si dedicava alle piscine domestiche, ritenute più semplici, e solo successivamente, all’aumentare della esperienza, poteva passare a realizzare piscine ad uso pubblico.

Oggi non è più così. Realizzare piscine domestiche seguendo le norme è spesso più complesso che realizzare piscine ad uso pubblico. Per questa ragione abbiamo pensato a questo SPECIALE PISCINE DOMESTICHE, che condurrà, un poco alla volta, alla comprensione dei contenuti delle nuove norme, che poi tanto nuove non sono più, spiegando passo passo tutti i capitoli che le compongono.

Parleremo quindi di:

UNI EN 16582-1 – Piscine domestiche – Parte 1: Requisiti generali inclusi i metodi di sicurezza e di prova

UNI EN 16582-2 – Piscine domestiche – Parte 2: Requisiti specifici inclusi i metodi di sicurezza e di prova per piscine interrate

UNI EN 16582-3 – Piscine domestiche – Parte 3: Requisiti specifici inclusi i metodi di sicurezza e di prova per piscine fuori terra

UNI EN 16713-1 – Piscine domestiche – Trattamento acqua – Parte 1: Sistemi di filtrazione – Requisiti e metodi di prova

UNI EN 16713-2 – Piscine domestiche – Trattamento acqua – Parte 2: Sistemi di circolazione – Requisiti e metodi di prova

UNI EN 16713-3 – Piscine domestiche – Trattamento acqua –Parte 3: Trattamento chimico – Requisiti

La classe di perdita

La prima parte della 16582 si intitola Piscine Domestiche: Requisiti generali inclusi i metodi di sicurezza e di prova. Tratta degli aspetti generali delle piscine, includendo comunque moltissimi importanti argomenti. Il primo di questi, al punto 4.3, riguarda le perdite d’acqua delle piscine.

La Norma dice: Laddove è possibile, le piscine dovrebbero essere realizzate in modo da non perdere acqua, per evitare danni alla struttura e a ciò che la circonda. Se si fermasse qui, sarebbe una affermazione incontestabile, alla quale tutti i costruttori di piscina tendono sempre ad adeguarsi.

nel corso del proprio lavoro. Ma la Norma si spinge oltre, definendo una vera e propria classe di perdita delle piscine, che va definita in fase di preventivo e, preventivamente appunto, dichiarata al cliente.

W0 0

La classe di perdita a cui può appartenere una piscina è indicata nella tabella seguente: Classe di resistenza alle perdite Perdita massima in l/m² per giorno o mm/giorno

W1 1

W2 2

W3 3

Come si può vedere, la perdita ammissibile parte da 0 l/m2 per giorno o mm/giorno; in questo caso la piscina apparterrà alla classe W0. Nel caso in cui la perdita dichiarata aumenti, si passerà alle classi successive, fino ad arrivare alla W3, che corrisponde ad una perdita di 3 l/m2 per giorno o mm/giorno. Una perdita superiore a quella corrispondente alla classe W3 non è consentita. La Norma dice anche che le tubazioni devono sempre appartenere alla classe W0, cioè non devono perdere nemmeno una goccia, e che la vasca di compenso, laddove sia presente, deve appartenere alla stessa classe della piscina, o ad una più favorevole.

Anticipiamo, a questo proposito, che le Norme stabiliscono l’obbligo di effettuare una prova in pressione delle tubazioni, proprio al fine di poter dimostrare l’assenza di perdite nelle tubazioni.

Come si misura la perdita

Ma come si misura una perdita così esigua in una piscina? La Norma afferma che la misura delle perdite deve durare per un periodo di sette giorni, aggiungendo che la riduzione del livello dell’acqua esclude: evaporazione, attività dei bagnanti, la temperatura e l’umidità durante la prova (per piscine scoperte deve essere escluso il grado di esposizione al vento e al sole).

Certo, non è semplice, e la cosa si presta a discussioni e contenziosi. Ma se la piscina è costruita a ridosso di una stanza, di un garage, e la perdita si vede ad occhio nudo, in quel caso è molto difficile esimersi dalle proprie responsabilità.

Negli altri casi, è necessario effettuare la prova fuori stagione, senza bagnanti, senza vento e sole eccessivi, e naturalmente senza pioggia.

Di chi è la responsabilità della tenuta

Nel caso in cui il costruttore della piscina non fornisca al cliente anche la parte strutturale, nella successiva UNI EN 16528-2 la Norma stabilisce, ai punti 5.1,5.2 e 5.3, che la struttura può garantire la tenuta dell’acqua da sola (punto 5.1) ed in questo caso sarà chi fornisce la struttura a dare al cliente le adeguate informazioni e garanzie, oppure in combinazione con il rivestimento (punto 5.2), ed in questo caso entrambi i soggetti saranno coinvolti. Oppure, se è il solo rivestimento a garantire la tenuta (punto 5.3), sarà il posatore di quest’ultimo che dovrà

garantire la classe di perdita dichiarata.

Questi sono esempi di situazioni abbastanza comuni anche nel nostro Paese. Una piscina in grado di tenere l’acqua con la sola struttura potrebbe essere, ad esempio, una piscina monoblocco in vetroresina oppure una piscina in acciaio. Quando invece la piscina viene realizzata con una struttura che viene rivestita in piastrelle oppure in mosaico od in resina si ricade nella situazione del punto 5.2. L’ultima situazione descritta è invece quella in cui è il rivestimento in pvc a garantire la tenuta.

Ma perché dichiarare che la piscina perde?

Questo tipo di approccio risulta, all’inizio, abbastanza insolito. Perché mai un costruttore di piscina dovrebbe dichiarare in fase di preventivo che il manufatto proposto potrebbe perdere? Come tutte le norme tecniche scritte in Europa, anche questa non è si adatta al mercato italiano, dove le piscine sono praticamente tutte progettate e costruite come manufatti unici ed irripetibili, ma è stata scritta per un mercato come quello francese, dove le piscine vengono progettate e costruite in kit.

In questo ultimo caso, un modello più economico potrebbe non essere in grado di tenere l’acqua completamente e dare una precisa misura, quindi un limite, a questa possibile perdita rappresenta sicuramente un buon approccio verso la tutela del cliente finale.

Dichiarare una classe di perdita diversa da W0 potrebbe, comunque, tutelare il costruttore in alcuni casi particolari. Ad esempio, nel caso di una ristrutturazione o quando non si è del tutto sicuri che tutto vada per il meglio, tutelarsi dichiarando una classe di perdita peggiore della W0 aiuta nel caso in cui la perdita si verifichi davvero.

Tutti i costruttori sanno benissimo quanto sia difficile affrontare il problema della perdita di una vasca e soddisfare le giuste pretese del cliente che non vuole vedere nemmeno una goccia su un muro. Spiegare in anticipo cosa si è in grado di garantire, se fatto nei giusti modi, può essere interpretato come un corretto comportamento e, allo stesso tempo, tutelare da futuri possibili guai.

Le strutture

In questa sezione affronteremo il tema dei materiali strutturali di cui è composta la piscina e dei requisiti che la struttura nel suo insieme deve rispettare.

Questi argomenti sono descritti al capitolo 4.4 della norma UNI EN 16582-1, in seguito denominata Norma, pubblicata in Italia nel mese di ottobre 2015.

La Norma prende in considerazione i materiali che compongono la struttura della piscina, riferendosi a ciò che ha una funzione di sostegno. Sono quindi esclusi da questo capitolo tutti i materiali decorativi, che non hanno nessuna funzione strutturale. Trattandosi di piscine, l’effetto dell’acqua clorata o comunque ossidante è di primaria importanza e va tenuto conto nella scelta dei materiali appropriati e dei trattamenti protettivi e di indagine ai quali questi ultimi devono essere sottoposti. Va inoltre considerato che le tubazioni in molti casi attraversano la struttura, e potrebbero indebolirla. Inoltre, i materiali non devono influenzare la qualità dell’acqua della piscina, nel caso in cui ne fossero a contatto.

Nella scelta dei materiali da costruzione, quindi, va tenuto conto dei fattori specifici, quali, ma solo a titolo di esempio, temperatura, esposizione solare, prodotti chimici.

Nonostante la Norma contenga un elenco di tutti i materiali che vengono utilizzati oggi per realizzare le piscine, va tenuto conto del fatto che in Italia sono in vigore le Norme Tecniche per le Costruzioni del 2018 (NTC 2015), che non sono, come il nome potrebbe indicare, norme tecniche volontarie ma una legge. Il rispetto delle NTC 2018, quindi prevale sul testo della Norma. Per quanto riguarda i materiali da costruzione, i materiali utilizzabili per scopi strutturali, bisogna tenere presente che non tutti quelli utilizzati sono, in realtà, utilizzabili.

La resistenza alla corrosione

Il primo effetto diretto dell’acqua di piscina sui materiali che viene preso in considerazione è la corrosione. Tutti i materiali strutturali soggetti a possibile corrosione devono essere trattati e successivamente testati secondo quanto previsto dalla norma EN ISO 9227, che descrive le prove in nebbia salina. Sono esclusi dall’obbligo del test gli elementi decorativi e quelli senza una funzione strutturale, i comuni elementi da costruzione annegati nel e/o fissati sul cemento, parti galvanizzate a caldo con uno spessore di trattamento superficiale maggiore di 50 micron (che corrisponde a circa 375 g/mq di spessore di zinco) o che rispettano le prescrizioni della EN ISO 1461.

I test previsti comprendono esposizioni in nebbia salina, e la Norma specifica il numero di ore corrispondenti per ogni situazione (interrata, fuori terra, parzialmente interrata e altro).

Ogni materiale quindi che possa essere affetto da corrosione (ad esempio, ma non esclusivamente, acciaio, acciaio inossidabile, alluminio o altri metalli) deve essere trattato per la resistenza alla corrosione e deve passare il relativo test.

Quando si commissiona ad un produttore una piscina in pannelli metallici, quindi, è importante richiedere una attestazione di conformità alla norma UNI EN 16582-1.

La resistenza ai fenomeni di osmosi

Per i materiali strutturali realizzati in composito e polimeri, è previsto uno specifico test descritto al punto 4.4.3 della Norma. Questo test riguarda chi costruisce la piscina e deve essere applicato ad ogni nuovo manufatto. Questo test è applicabile solamente prima della installazione della piscina.

In questo caso, quindi, l’installatore deve accertarsi della conformità del manufatto prima dell’acquisto della vasca. I problemi di osmosi sono particolarmente rilevanti con la vetroresina.

La resistenza dei materiali in legno

Il paragrafo 4.4.4 della Norma descrive i requisiti che devono rispettare i componenti strutturali realizzati in legno. Tali requisiti sono distribuiti in norme diverse, a seconda della tipologia di legno utilizzato. I relativi riferimenti possono essere consultati leggendo la Norma. La cosa importante da sapere è che tali requisiti sono stabiliti ed è il caso di accertarsi, come sempre, della conformità dei materiali impiegati.

I requisiti strutturali delle piscine interrate

Di aspetti strutturali si parla anche nella norma UNI EN 16582-2, che riguarda le piscine interrate. Il capitolo 4 si riferisce alle sollecitazioni che devono essere prese in esame nella progettazione. Qualunque tipologia di struttura si prenda in considerazione,

essa dovrà essere dimensionata per resistere nelle condizioni di piscina interrata e vuota (quindi resistente alla pressione del terreno) ed anche a quelle in cui la spinta è opposta, cioè una piscina installata ma il cui perimetro non sia stato ancora reinterrato, riempita di acqua.

I risultati di questi calcoli devono essere riportati in un progetto, oppure, nelle nazioni che lo consentono (quindi NON in Italia, dove è obbligatorio un progetto strutturale) devono essere messi a disposizione i risultati di test specifici.

Si ribadisce quindi che tutte le piscine, senza distinzioni di forma e/o profondità, devono essere progettate dal punto di vista strutturale.

I punti successivi illustrano i coefficienti che devono essere utilizzati per la progettazione strutturale statica, con l’indicazione dei carichi permanenti e degli stati limite e di questo parleremo in uno dei capitoli seguenti.

Sono previsti requisiti e test per le piscine realizzate in poliestere, per quelle in cemento armato ed in muratura.

L’ultimo punto sancisce un concetto che è già presente da tempo nella legislazione italiana, il fatto cioè che le strutture delle piscine devono essere garantite per dieci anni, a partire dal momento in cui vengono riempite di acqua per la prima volta.

I requisiti strutturali delle piscine fuori terra

L’ultima delle tre norme sulle strutture delle piscine domestiche, la UNI EN 16582-3, tratta unicamente di test da eseguire sulle piscine fuori terra, per valutarne la resistenza alla deformazione, allo strappo ed al collasso della struttura. Si tratta di test che normalmente vengono eseguiti dal costruttore, ma che possono essere effettuati anche su una vasca già posizionata.

Le strutture in sintesi

Riepilogando, i punti fondamentali previsti dalle norme UNI EN 16582-1,2 e 3 sono:

• Tutti i materiali strutturali, per qualunque piscina, devono essere opportunamente trattati e testati.

• Tutte le piscine devono essere progettate dal punto di vista strutturale, tenendo in considerazione il terreno nel quale vengono costruite. Solo le fuori terra, quindi, possono essere progettate senza tenere in considerazione il luogo nel quale verranno installate.

• Tutte le piscine sono garantite dieci anni per la parte strutturale, senza che debba essere prodotta nessuna garanzia specifica.

• Le piscine fuori terra devono essere sottoposte a test di verifica della resistenza strutturale.

Per un installatore, è importante chiedere al proprio fornitore di materiale un attestato di conformità alle norme sopra elencate, così come è bene che faccia anche il committente nei confronti dell’installatore.

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La protezione dagli infortuni

In questa parte dello Speciale Piscine Domestiche affronteremo il tema dei pericoli di infortunio derivati dalla struttura delle vasche (paragrafo 4.5 e seguenti della UNI EN 16582-1).

Le

sporgenze

La norma stabilisce innanzitutto il principio che ogni sporgenza accessibile agli utenti della piscina deve essere protetta. Per quanto riguarda le schegge prodotte dal legno si afferma che devono essere assenti almeno al momento della installazione, non potendo la Norma intervenire sulle modalità del mantenimento e della manutenzione, mentre la superficie dei componenti realizzati in altri materiali, come ad esempio la fibra di vetro, non deve produrre schegge nemmeno nel corso del tempo. Viene riportata una sagoma che rappresenta il riferimento per determinare se una sporgenza sia o meno pericolosa: se la sporgenza entra nella sagoma non è ammessa. In alternativa, deve essere fissata in modo da non essere asportabile esercitando una forza di almeno 60 N (6 kg).

Gli angoli

Tutti gli angoli devono essere smussati o, in alternativa, protetti. Non sono ammessi spigoli vivi. Vengono riportate figure che illustrano gli angoli delle smussature, che sono comunque facilmente realizzabili, trattandosi di curvature con un raggio minimo di 2 mm.

Le aperture ammesse

A differenza di quanto stabilito per le piscine ad uso pubblico, in questa prima edizione della norma sulle piscine domestiche il rischio di intrappolamento è legato al rischio di annegamento, e quindi limitato a ciò che viene installato al di sotto di una profondità di 50 cm. E’ evidente lo scopo di questa scelta, che è quello di non mettere fuori norma praticamente tutti gli skimmers e le bocchette attualmente impiegati nelle piscine domestiche. Nelle revisioni seguenti si presume che la tutela degli utenti verrà progressivamente aumentata.

Nell’Allegato E della Norma vengono riportati le sonde da utilizzare ed i test da effettuare per verificare l’intrappolamento delle varie parti del corpo. Questo allegato è lo stesso riportato dalla UNI EN 13451-1 per le piscine ad uso pubblico.

Precisando che quando la profondità della apertura è inferiore a 10 mm non è necessaria nessuna precauzione, per le altre si riportano i limiti consentiti. E’ ribadito che tali restrizioni si applicano solamente nel caso in cui esista il pericolo corrispondente.

Le aperture ammesse sono:

Intrappolamento delle dita delle mani e dei piedi:

le aperture ammesse sono ≤ 8 mm o ≥ 25 mm.

Intrappolamento del collo e della testa:

le aperture ammesse sono ≤ 110 mm or ≥ 230 mm.

Laddove l’apertura è ≥ 230 mm il passaggio deve essere impedito, ad esempio attraverso una protezione. Nel caso in cui siano presenti più rischi, deve essere considerato quello con i limiti inferiori.

Riassumendo, le aperture possono essere pericolose solamente se posizionate al di sotto della profondità di 50 cm di acqua e i limiti sono quelli sopra riportati, previa valutazione della tipologia di rischio.

Ricordiamo che i limiti esposti per le aperture sono gli stessi previsti per le piscine ad uso pubblico (riferimento UNI EN 13451-1), che in quel caso vengono applicati a partire dalla superficie dell’acqua. Attenzione quindi a skimmers, griglie di sfioro e vani tapparella nel caso di piscine che non siano destinate ad un uso esclusivamente domestico.

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A

SOTT’ACQUA

I mezzi di accesso

Il tema dei mezzi di accesso alle piscine domestiche è trattato diffusamente dal paragrafo 4.6 e seguenti della UNI EN 16582-1.

Premessa

Il paragrafo sui mezzi di accesso nella norma UNI EN 16582-1 è molto lungo e complesso. Per molta parte riguarda le caratteristiche costruttive delle scalette, ma sono riportati anche molti obblighi di prudenza e di avviso agli utenti da parte dei fornitori delle scalette / costruttori della piscina.

Il principio che ispira questa parte della norma è la tutela dei bambini, riguardo al pericolo di annegamento e per questo si raccomanda di tenere sotto sorveglianza i bambini mentre sono in piscina. Come in altre parti della norma, si precisa che l’età da tutelare maggiormente è quella inferiore ai 5 anni.

Messa in sicurezza dell’accesso alla piscina

Soffermandosi sulle piscine fuori terra e parzialmente interrate, la norma stabilisce il principio che debbano essere messe in sicurezza rispetto all’accesso incontrollato dei bambini. La messa in sicurezza del bacino è effettuata quando:

• L’altezza del minore dislivello tra punto di appoggio e bordo finito della piscina è maggiore o uguale di 1100 mm, oppure

• L’altezza tra il terreno e il punto di appoggio più basso è maggiore o uguale a 1100 mm, oppure

• L’altezza tra due punti di appoggio consecutivi è maggiore o uguale a 1100 mm.

In sostanza, la piscina fuori terra o parzialmente interrata è considerata sicura quando è necessario scavalcare un dislivello di almeno 1100 mm per poter entrare in acqua.

Se questo requisito non è soddisfatto, se la piscina è dotata di un mezzo di accesso non rispondente alla norma, o se non è dotata di mezzo di accesso, il fornitore della piscina (cioè chi la vende al cliente finale) ha l’obbligo di avvertire in forma scritta il proprio cliente che la piscina non è sicura e deve essere messa in sicurezza, raccomandando di utilizzare un mezzo (recinzione, copertura, sistemi elettronici) idoneo ad impedire l’accesso incontrollato. Questo anche nel caso di una piscina completamente interrata.

Come si può comprendere, questo avviso è di fondamentale importanza nel malaugurato caso in cui si verifichi l’annegamento di un bambino!

I mezzi di accesso

Il punto 5.1 precisa che le piscine fuori terra con un muro più basso di 850 mm devono obbligatoriamente essere vendute con il relativo mezzo di accesso. Se si tratta di una scaletta, questa deve rispondere ai requisiti della norma.

Rivestimento antiscivolo sui mezzi di accesso

Considerata la peculiarità dell’utilizzo delle piscine domestiche, il rivestimento antiscivolo sui mezzi di accesso va applicato solo per le parti in acqua, ad una profondità superiore ai 600 mm dal pelo dell’acqua, mentre se l’inclinazione del gradino o della rampa è superiore ai 15° si applicano per tutta la parte del mezzo di accesso rivolta verso l’interno della vasca.

I requisiti per l’antiscivolo sono quelli già descritti in altri articoli della nostra rivista e sono riportati nella norma UNI EN 16165.

Mezzi Gruppo nominale

I requisiti antiscivolo dei diversi mezzi di accesso:

Pedate delle scale a pioli A

Fasi A

Pendenze B

Viene specificato che, quando in uso, i mezzi di accesso non devono presentare pericoli per l’intrappolamento e/o lo schiacciamento.

Quando esiste il rischio di caduta da una altezza superiore a 600 mm sia all’interno che all’esterno della piscina, è necessario osservare le aperture ammissibili, tra 25 e 110 mm, oppure superiori a 230 mm, per evitare il rischio di strangolamento.

Scale a pioli

Il punto 5.4 descrive le misure e le caratteristiche delle classiche “scalette da piscina”, di qualunque tipologia si tratti: scalette interne alle vasche interrate, scalette con piattaforma e scalette esterne senza piattaforma per le fuori terra. Neanche a dirlo, le misure riportate nel Prospetto 6 non sono le stesse di quelle

previste per le scalette destinate alle piscine pubbliche, descritte nella norma UNI EN 13451-2, sarebbe stato troppo semplice! Diciamo che una scaletta per piscina pubblica potrebbe essere utilizzata per una piscina privata, ma non viceversa.

Per quanto riguarda la larghezza dello scalino superiore, non è obbligatorio che sia appoggiato alla parete della piscina, è un requisito che può risultare impossibile da applicare per piscine curve o fuori terra, ma è raccomandato che la larghezza della pedata superiore sia almeno doppia di quella delle pedate rimanenti e che il bordo anteriore delle pedate sia sullo stesso piano.

Ma non è tutto. Per la prima volta, si definiscono i requisiti per la portata delle scale a pioli, attraverso un test da eseguire sulla scaletta finita. Applicando una forza minima di 1500 N verticalmente al centro della pedata più sfavorevole per 5 minuti e poi al centro della piattaforma (se presente) non si deve apprezzare una deformazione maggiore del 1% della lunghezza misurata tra i montanti.

Va verificata anche la stabilità delle scalette posizionate su una superficie inclinata, quando non sono fissate.

La tabella sottostante riepiloga i requisiti richiesti alle scalette prefabbricate ed andrebbe letta unitamente alle immagini riportate nella sezione corrispondente della norma.

Requisiti scale a pioli – prospetto 6

Dimensioni in mm o angolo (°)

(a)

Distanza utilizzabile tra i montanti

(b) Profondità della piattaforma

(c Sezione trasversale delle parti da trattenere

Presa totale

/

/

Forma iscritta in un cerchio di diam.25 Forma iscritta in un cerchio di diam.50

Presa parziale / 60

(d) Altezza di calpestio tra due pedate / 330

(e) Spazio di intrappolamento tra due pedate >45 e <110 o >230 /

(f) Altezza della prima pedata a) in relazione al terreno, all’esterno della piscina /

(g) Differenza tra l’altezza della parete, incluso il bordo, e l’altezza dell’ultima pedata per le scale a pioli esterne senza piattaforma

(h) Differenza tra l’altezza della parete della piscina (incluso il bordo) e l’altezza dell’ultima pedata per le scale a pioli interne

(i) Altezza del corrimano in relazione all’ultima pedata o alla piattaforma o alla parte superiore della parete (incluso il bordo delle scale a pioli interne) c)

(j) b) Distanza tra il pavimento o la base inferiore dello stabilizzatore e la prima pedata a) all’interno della piscina

(k) Angolo di inclinazione delle gambe nel caso di:

(l1) Spazio tra le pedate sommerse e la parete della piscina per le scale a pioli fisse

(l2) Spazio tra lo spigolo anteriore del bordo e lo spigolo posteriore della pedata superiore

(m) Larghezza delle pedate c)

(n) Distanza tra la barra della scala a pioli e la parete della piscina

a) Gli stabilizzatori poggiati sul terreno non sono considerati pedate

b) Entrambe le configurazioni sono accettabili a seconda della scelta

c) A seconda della capacità dell’utente, questa distanza potrebbe essere aumentata

/

La messa in sicurezza dei mezzi di accesso Il paragrafo 5.4.4 tratta dei mezzi di accesso che devono essere messi in sicurezza per evitare che i bambini possano entrare in piscina quando quest’ultima non è sorvegliata. Per definire la messa in sicurezza del mezzo di accesso, è necessario che questo lasci, quando è nella posizione di sicurezza, una altezza di scavalcamento uguale o superiore a 1100 mm. Per impedire che un bambino possa sbloccare il mezzo di accesso, l’operazione di sblocco deve necessitare di una forza pari ad almeno 50 N, oppure:

• Richiedere almeno due azioni di sblocco consecutive, la seconda dipendente dalla prima, oppure

• Richiedere due azioni separate ma simultanee che funzionano secondo principi differenti, oppure

• Comprendere due dispositivi di sblocco distanti almeno 1000 mm l’uno dall’altro e che devono essere attivati simultaneamente, oppure

• Essere inaccessibili ad un bambino di età inferiore ai 5 anni, con un sistema di sblocco posizionato ad una lunghezza estesa maggiore o uguale a 1500 mm.

Nelle scale a pioli con accesso a sollevamento, è necessario fornire un sistema di blocco in grado di mantenere la scala in

posizione sollevata, automatico e segnalato. Nelle scale a pioli con accesso retraibile, la parte che si retrae deve sopportare, in posizione sicura, una forza di trazione di 100N.

Il punto 5.4.4.4 fa una precisazione importante: nel caso di piscine fuori terra con un piano vasca calpestabile, l’accesso al piano vasca deve essere reso sicuro o togliendo la scala di accesso, o con una scala con accesso a sollevamento o retraibile.

Vengono inoltre descritte le caratteristiche che devono avere superfici all’interno della vasca per essere definite “punti portanti” che potrebbero essere utilizzate come appoggi. Un esempio tipico è rappresentato dalle panche idromassaggio. Le superfici sicure, non calpestabili, sono quelle con una inclinazione di almeno 55° rispetto all’orizzontale.

Le scale sommerse

L’ultimo paragrafo dei mezzi di accesso è riservato alle scale sommerse, realizzate in opera o prefabbricate all’interno della vasca.

Questo è un aspetto di estremo interesse, trattato per la prima volta in modo specifico all’interno di una norma. La tabella seguente andrebbe letta insieme alla illustrazione di riferimento, presente nel testo della Norma.

(1) Altezza dal terreno circostante la piscina al primo gradino /

(2) Altezza tra due gradini

(3) Profondità del gradino (a prescindere dalla forma del gradino/ vedere anche dimensione 5)

(a)

(minimo assoluto)

(raccomandata) /

(4) Altezza dall’ultimo gradino al fondo della piscina / /

(5) Larghezza del gradino su entrambi i lati della linea centrale della scala con la profondità della linea richiesta (vedere dimensione 3) 160 /

(a) Dove l’altezza tra il gradino superiore e l’area della superficie calpestabile è maggiore di 400 mm allora si deve installare un corrimano. Questa altezza massima deve essere inferiore o uguale a 450 mm senza tolleranze

Le scale installate in una piscina più profonda di 1300 mm devono avere una dotazione minima di 3 gradini interni, esclusa la superficie calpestabile e il fondo della piscina.

Non è previsto l’obbligo di un corrimano, ma se viene installato deve avere un diametro compreso tra 25 e 50 mm.

Le istruzioni per il consumatore

Il capitolo 6 della norma UNI EN 16582-1 si occupa della redazione dei documenti che devono accompagnare la costruzione di una piscina, in tutto o in parte, a tutela dei consumatori. Il principio è quello che viene seguito da tutte le industrie produttrici di beni, e cioè che non è possibile mettere in commercio prodotti che non siano corredati dalle corrispondenti istruzioni, che siano di installazione e/o di manutenzione.

Aspetti generali

Tutti i documenti prodotti devono contenere alcune indicazioni essenziali:

• La dicitura ”Leggere con attenzione e conservare per un futuro riferimento”;

• Le informazioni utili ad identificare il modello o la tipologia di piscina o del kit piscina;

• Il contatto della persona responsabile dell’immissione del prodotto sul mercato (fabbricante, distributore, importatore).

Tutte le informazioni, oltre che chiare e leggibili, devono essere tradotte nella lingua delle nazioni nelle quali il prodotto viene venduto.

Le pagine dei manuali devono essere numerate, le avvertenze devono essere evidenziate, le immagini devono essere collocate in prossimità del testo a cui si riferiscono.

PISCINE

Informazioni in fase di preventivo (al punto di acquisto)

Il paragrafo 6.2.1 riporta le informazioni che devono obbligatoriamente essere fornite all’acquirente in fase di preventivo, che sono:

• Il riferimento alla norma UNI EN 16582-1

• La tipologia di kit piscina (interrata, fuori terra, incassata)

• Il nome commerciale della piscina se si tratta di un modello standardizzato

• La dimensione dell’ingombro dell’acqua

• La massima profondità effettiva dell’acqua

• La massima dimensione complessiva del manufatto

• Il volume effettivo dell’acqua

• Tutte le indicazioni necessarie delle opere accessorie (scavo, platea, rinforzi o altro)

• L’elenco delle parti che compongono il kit

• Il numero di persone necessarie all’installazione

• Il tempo necessario all’installazione

• Il periodo di garanzia dei singoli componenti del kit

• Una avvertenza di sicurezza descritta nella norma

• La classe di tenuta della piscina

• Scritte/pittogrammi relativi a: rischi di annegamento/ supervisione dei bambini/divieto di tuffi

Il venditore deve indicare al consumatore l’obbligo di verifica della necessità del permesso edilizio.

Manuale di installazione e messa in servizio

Una volta venduto il kit piscina, esso deve essere accompagnato dal relativo manuale, che deve contenere almeno le seguenti informazioni:

• Le raccomandazioni per la preparazione del terreno

• Il numero di persone necessarie all’installazione

• Il tempo necessario all’installazione

• L’elenco dei componenti e la descrizione delle fasi di installazione in ordine cronologico

• L’elenco degli utensili necessari alla installazione

• L’indirizzo o il numero di telefono per eventuale assistenza in fase di installazione

• Le eventuali opere strutturali

Manuale d’uso e manutenzione

Il manuale d’uso e manutenzione deve sempre accompagnare il kit piscina. Deve contenere, oltre alle informazioni che si ritengono necessarie:

• Le istruzioni di sicurezza riportate nella appendice B della norma

• Le raccomandazioni sul livello di riempimento

• Le raccomandazioni sulla necessità di monitoraggio di viti e bulloni, schegge o eventuali spigoli

• Una avvertenza sull’eventuale pericolo di svuotamento completo del bacino

• Raccomandazioni sul rimessaggio invernale e a lungo termine

• La necessità di controllare le superfici accessibili per prevenire eventuali lesioni

PISCINE COSTRUITE / INSTALLATE DA PROFESSIONISTI

Informazioni in fase di preventivo (al punto di acquisto)

Questi gli elementi da indicare obbligatoriamente nel preventivo:

• Il riferimento alla norma UNI EN 16582-1

• Il nome commerciale della piscina se si tratta di un modello standardizzato o il riferimento commerciale

• La dimensione dell’ingombro dell’acqua

• La massima profondità effettiva dell’acqua

• La massima dimensione complessiva del manufatto

• Il volume effettivo dell’acqua

• Il periodo di garanzia dei prodotti installati

• Una avvertenza di sicurezza descritta nella norma

• La classe di tenuta della piscina

• Scritte/pittogrammi relativi a: rischi di annegamento/ supervisione dei bambini/divieto di tuffi

Manuale d’uso e manutenzione

Alla fine dell’opera deve essere consegnato un manuale d’uso e manutenzione, che deve contenere, tra l’altro:

• Le istruzioni di sicurezza riportate nella appendice B della norma

• Le raccomandazioni sul livello di riempimento

• Le raccomandazioni sulla necessità di monitoraggio di viti e bulloni, schegge o eventuali spigoli

• Una avvertenza sull’eventuale pericolo di svuotamento completo del bacino

• Raccomandazioni sul rimessaggio invernale e a lungo termine

MEZZI DI ACCESSO

Informazioni in fase di preventivo (al punto di acquisto)

Se i mezzi di accesso vengono venduti separatamente dalla piscina, le informazioni in fase di preventivo devono contenere almeno le seguenti informazioni:

• Il riferimento alla norma

• Il tipo di mezzo di accesso

• Il nome o il riferimento commerciale

• Le illustrazioni che riportano le dimensioni del prodotto (complessive, dei gradini)

• Se necessarie, le indicazioni per le opere di rinforzo e di installazione

• Il periodo di garanzia

Manuale d’uso e manutenzione

Se i mezzi di accesso vengono forniti da soli, il manuale deve contenere almeno le seguenti informazioni:

• Istruzioni per il rimessaggio invernale

• Indicazione del massimo peso ammissibile

• Avvertenza di non utilizzare i mezzi di accesso per altri scopi

• Le raccomandazioni sulla necessità di monitoraggio di viti e bulloni, schegge o eventuali spigoli

La progettazione strutturale

I coefficienti strutturali

La norma UNI EN 16582-2 “Piscine domestiche- Parte2: Requisiti specifici inclusi i metodi di sicurezza e di prova per piscine interrate” prende in considerazioni gli aspetti specifici di questa tipologia di piscine. Iniziamo a descrivere i requisiti ai quali devono sottostare, dal punto di vista delle caratteristiche strutturali.

Il punto 4 descrive i requisiti di prestazione della resistenza meccanica ed in generale afferma che qualsiasi tipo di struttura deve essere dimensionato per resistere alle configurazioni di carico prevedibili per una piscina, quali le pressioni esercitate sulle piscine vuote, su quelle parzialmente interrate, su quelle riempite prima del reinterro.

Si tratta di una specifica importante, poiché alcune tipologie di piscine domestiche non sono in grado di resistere alla spinta del terreno quando vengono vuotate e ciò non è più ammesso dalla norma.

Il punto 4.1.2 prende in considerazione i carichi permanenti: il peso morto degli elementi strutturali (nullo se una piscina è completamente interrata e, la pressione esercitata dal suolo. Il punto successivo esamina i carichi variabili, cioè la pressione idrostatica e le pressioni addizionali, quali ad esempio quella di una pavimentazione appoggiata al muro della vasca.

Il punto 4.1.4 riassume e assembla le combinazioni esaminate, suggerendo i relativi coefficienti per la progettazione strutturale, con gli stati limite di esercizio, oltre al limite di distorsione.

Si tratta di parametri utili ad un progettista strutturale, che devono sempre e comunque essere considerate a fianco di quanto previsto dalle Norme Tecniche di Costruzione (NTC) il cui ultimo aggiornamento è del 2018, quindi successivo alla norma tecnica in esame.

Progetto strutturale

La norma tecnica precisa che per ogni struttura deve essere una progettazione o risultati di prova che confermino i requisiti strutturali. La legislazione italiana le prevede entrambe, sia la progettazione che, in alcuni casi, le prove di carico.

Requisiti per le strutture prefabbricate

Il successivo paragrafo 4.2 tratta dei requisiti specifici delle strutture prefabbricate, in particolare quelli dei gusci in polie-

Garanzia di 10 anni

Il punto 4.5 specifica che la durata di vita delle strutture, cioè il tempo nel quale devono soddisfare i requisiti descritti ai punti precedenti, di qualunque tipologia esse siano, deve essere di almeno 10 anni, a partire dal momento in cui vengono riempite di acqua.

Tenuta dell’acqua

Il punto 5 approfondisce l’aspetto della tenuta dell’acqua per le piscine interrate e specifica tre possibili situazioni:

1. La struttura è a tenuta ed è conforme a quanto previsto dalla UNI EN 16582-1 per quanto riguarda la classe di perdita.

2. La tenuta dell’acqua non è garantita dalla sola struttura, che può tenere l’acqua solo parzialmente, ma dall’insieme della struttura più il rivestimento.

La struttura fornisce solo funzioni di supporto meccanico e la tenuta è assicurata dal solo rivestimento.

Anche i mezzi di accesso alla piscina, se costituiscono parte integrante della struttura, come ad esempio le scale in opera realizzate all’interno della vasca, devono soddisfare i requisiti strutturali previsti.

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Le tolleranze dimensionali delle piscine domestiche

Quanto può essere tollerata una imperfezione nella realizzazione di una piscina privata, in termini di misure? La norma prevede fino a quanto può essere sbagliata la costruzione e quanto può essere tollerato come discordanza dalle misure indicate in preventivo e sul progetto.

La norma UNI EN 16582-2 tratta questo tema al punto7 “Tolleranze nella installazione della struttura della piscina”.

Preliminarmente, si stabilisce che le misure si intendono come riferite alla linea di galleggiamento, interne, alla temperatura di 25°C ± 5°C. Le tolleranze indicate sono le massime ammissibili, a meno di accordi o norme differenti, dipendenti anche dalla tipologia di materiale o attrezzatura utilizzati.

Nella parte generale si stabilisce inoltre che un progetto può fare parte del contratto di vendita.

Se la piscina deve ospitare una attrezzatura prefabbricata, ad esempio una copertura, le misure devono essere verificate secondo le indicazioni del costruttore della attrezzatura, prima di ordinarla.

Variazioni della dimensione complessiva

La variazione della dimensione complessiva di una piscina di lunghezza inferiore a 5 m può essere al massimo pari a 10 mm per metro, con un massimo complessivo di 30 mm.

La variazione della dimensione complessiva di una piscina di lunghezza superiore a 5 m può essere al massimo pari a 10 mm per metro, con un massimo complessivo di 50 mm.

Le differenze tra le diagonali per le piscine di forma ad angoli simmetrici non devono superare i 5 mm per metro.

Variazioni della profondità

La massima variazione di profondità della piscina non può superare il 3%.

Una nota specifica che non si parla della profondità dell’acqua, ma della profondità della struttura, intesa come punto più profondo rispetto al livello del muro.

Variazioni della planarità

I requisiti relativi alla planarità sono validi per parti piane senza spigoli vivi.

Planarità del muro con la linea di galleggiamento:

• Distanza di 2 m: ± 12 mm

• Distanza di 200 mm: ± 6 mm

Planarità del fondo:

• Distanza di 2 m: ± 12 mm

• Distanza di 200 mm: ± 6 mm

Non sono ammessi spigoli vivi sul fondo.

Variazioni del livello

• Variazione massima di livello tra gli skimmers durante il funzionamento: 15 mm

• Planarità orizzontale della piscina rispetto alla linea di galleggiamento:

o Su tutta la piscina massimo 25 mm

o Alla distanza di 2 m: ± 10 mm

o Alla distanza di 200 mm: ± 3 mm

Per le piscine a sfioro, il livello massimo del bordo deve essere realizzato in modo che la portata fluisca in modo continuo su tutto il perimetro del canale sfioratore.

Nel caso in cui ciò non avvenga il livello superiore del bordo sfioratore deve essere regolato di conseguenza (in sostanza, non si deve alzare il resto dello sfioro, ma abbassare il punto più alto).

RIEPILOGO

Dimensione complessiva

In particolari condizioni (ad esempio perimetro di sfioro molto grande) un metodo alternativo per raggiungere il risultato di uno sfioro continuo può essere quello di aumentare la portata.

Tolleranze dimensionali per il livello massimo dello sfioro possono essere fornite nei regolamenti edilizi nazionali, dove applicabile.

Variazioni del punto fisso

Il punto fisso deve essere stabilito con l’appaltatore principale, i subappaltatori e il proprietario della piscina, prima della installazione della piscina e scritto nel contratto.

La variazione fra i punti fissi e la posizione della piscina non può eccedere i 50 mm su tutti i piani, a meno che non sia diversamente stabilito nel contratto.

Scale o strutture immerse

Quando una scala è parte della struttura ed è immersa, parzialmente o totalmente, le regole per determinare la geometria possono dipendere dalle leggi locali sulle costruzioni.

E’ accettabile una tolleranza dimensionale del 3% (fino ad un massimo di 20 mm) rispetto a quanto indicato nel contratto e nel progetto.

Piscina < 5m = 10 mm/m con un max di 30 mm

Piscina > 5m = 10 mm/m con un max di 50 mm

Diagonali: 8 mm/m

Profondità 3%

Planarità del muro

Planarità del fondo

Distanza di 2 m: ± 12 mm

Distanza di 200 mm: ± 6 mm

Distanza di 2 m: ± 12 mm

Distanza di 200 mm: ± 6 mm

Livello degli skimmers tra loro 15 mm

Livello della piscina Su tutta la piscina massimo 25 mm

Alla distanza di 2 m: ± 10 mm

Alla distanza di 200 mm: ± 3 mm

Livello dello sfioro

Punto fisso

Tutto il perimetro deve sfiorare, senza tolleranze

50 mm su tutti i piani

Scake o strutture immerse 3% fino ad un max di 20 mm

Le piscine domestiche fuori terra

La terza parte della norma UNI EN 16582 tratta dei requisiti di sicurezza e dei metodi di prova relativi alle piscine fuori terra, riferendosi sempre alle piscine di tipo domestico.

La norma precisa che questa terza parte non sostituisce la 16582-1, che resta comunque valide per le parti applicabili. In caso di conflittualità, la norma da tenere in considerazione è la 16582-3.

I requisiti si applicano alle strutture fuori terra, inclusi i relativi mezzi d’accesso. La norma si applica alle piscine che hanno una profondità minima di 400 mm.

I test descritti sono da applicare ai nuovi modelli ed ai modelli che subiscono una modifica strutturale, su almeno un campione per modello.

La norma descrive nel seguito una serie di test che devono essere eseguiti per verificare la resistenza strutturale delle piscine fuori terra. In sostanza, la norma si limita ai test per l’integrità strutturale della piscina.

Sono test da eseguire sulla struttura già realizzata, non si tratta quindi di calcoli da eseguire in fase progettuale, come nel caso di una piscina interrata descritto nella 16582-2. Questa norma è quindi applicabile a strutture realizzate in serie, che non variano nella singola installazione. Oppure, è applicabile a posteriori, cioè nel caso sia necessaria una verifica strutturale di una piscina, ad esempio in caso di contestazione.

Vengono prese in considerazione le piscine fuori terra con una struttura di supporto delle pareti, come ad esempio le piscine con supporto tubolare, ma anche qualunque piscina autoportante (punto 4.2), le piscine fuori terra con pareti autostabiliz-

zanti, come quelle dotate di tubolare (punto 4.3), che restano in posizione senza la necessità di una struttura di supporto. Viene infine analizzata la resistenza delle membrane (punto 4.4).

Per ognuno dei casi descritti vengono definiti i test da eseguire per la resistenza alla deformazione orizzontale, che consiste in:

• Installare la piscina

• Riempire la piscina

• Posizionare un angolare sulla sommità del muro, nel punto più sfavorevole, di lunghezza pari a 400 mm, largo 100

• Esercitare una forza orizzontale di 400N, a 50 mm dalla sommità dell’angolare, per 5 secondi.

In questo modo si testa la resistenza orizzontale del muro, nel punto più vicino alla sommità della vasca.

ePer quanto riguarda la deformazione verticale, il metodo di test consiste in:

• Installare la piscina

• Riempire la piscina

• Se la larghezza della sommità del muro è >50 mm, si applica una forza di 1500 N verticalmente sull’asse del muro, per 5 minuti. Il test deve essere condotto tramite un disco di 300 mm di diametro

• Se la larghezza della sommità del muro è ≤ di 50 mm, si applica una forza di 500 N verticalmente sull’asse del muro, per 5 minuti. Il test deve essere condotto tramite un disco di 300 mm di diametro.

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Viene di seguito testata la forza di strappo. A seguito di questo test, la vasca non deve scoppiare né subire deformazioni permanenti.

Il test consiste in:

• Riempire la piscina

• Prendere un barile in plastica cilindrico con un diametro tra 400 e 500 mm, una capacità di 120 l e un peso totale di 120 kg incluso la zavorra, in posizione verticale, perpendicolare al muro

• Posizionarlo ad una altezza di 600 mm sul livello dell’acqua

• Farlo cadere nella vasca.

Per le piscine autostabilizzanti va testata la capacità di resistere allo straripamento della vasca. Il test consiste in:

• Installare la piscina auto portante su una superficie piana (pendenza massima 5 mm/m)

• Riempire la piscina fino allo sfioro con una portata minima di 2.5 mc/h e consentire lo straripamento per 1 minuto

La piscina non deve collassare o svuotarsi improvvisamente. Il comportamento del muro sottoposto ad un peso va testato in questo modo:

• Interrompere il riempimento della piscina e ripristinare il livello raccomandato dal fabbricante

• Posizionare sul tubo un canale di troppopieno lungo 0,50 m con un’apertura minima di 0,25 m (adattato alla dimensione del tubolore) zavorrato con due pesi da 40 kg per lato (uno all’interno della vasca e l’altro al fuori)

• Mantenere il carico per 5 s alla massima deflessione del

tubo, assicurandosi che i pesi di prova non arrivino a contatto con il fondo della piscina in qualsiasi momento durante la prova.

Sollevare il carico immediatamente dopo 5 secondi. La piscina non deve crollare con conseguente perdita totale di acqua e non deve diventare inutilizzabile.

Nel caso di piscina autostabilizzante dotata di tubolare gonfiabile sulla sommità, va testata anche la capacità della piscina di non collassare se il tubolare incidentalmente si sgonfia. La piscina va riempita e poi va aperta la valvola di gonfiaggio fino a che il tubolare si sgonfia. La piscina non deve collassare.

Anche la piscina autostabilizzante va testata per la resistenza allo strappo. Il test consiste in:

• Riempire d’acqua la piscina

• Posizionare un barile cilindrico con un diametro tra 400 e 500 mm, una capacità di 120 l ed un peso totale di 120 kg in posizione vertical, sopra la piscina

• Spingerlo in acqua da un’altezza di 600 mm dal livello dell’acqua.

Le membrane che compongono le strutture delle piscine fuori terra devono soddisfare i seguenti requisiti:

• Resistenza delle pareti secondo le norme EN 1875-3 e EN ISO 4674-2, i cui risultati accettabili sono: direzione di curvatura 10 DaN, direzione della trama 14 DaN.

• Resistenza a trazione/rottura di saldatura parete/parete secondo EN ISO 1421, I cui risultati accettabili sono: direzione di curvature 210 DaN/50 mm, direzione della trama se applicabile 240 DaN/50 mm.

• Test di adesione secondo EN ISO 2411 con risultati accettabili di direzione di curvature 9 DaN/50 mm, direzione di trama 9 DaN/50 mm.

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Gli impianti delle piscine domestiche - la filtrazione

La norma UNI EN 16713-1 è interamente dedicata alla filtrazione ed alle pompe per piscina. In questo articolo tratteremo la parte relativa alla filtrazione. Sono state pubblicate da UNI nell’autunno del 2016.

L’approccio a questa norma non deve essere quello che si utilizza con la “nostra” norma per il trattamento dell’acqua delle piscine pubbliche, la UNI 10637. Si tratta infatti di una norma concettualmente diversa, nata dall’intento di tenere insieme culture tecniche europee profondamente diverse tra loro. Trattandosi della prima norma tecnica sull’argomento, era anche necessario tenere in considerazione i prodotti che già sono presenti sul mercato, per non rischiare di escluderli improvvisamente a causa di una sopravvenuta non conformità normativa.

Una premessa importante. Questa, come tutte le norme che trattano di componenti impiantistiche, non è, di fatto una norma volontaria, perché la sua applicazione è richiesta dal D.M. 37/08, che prevede l’obbligo della emissione della dichiarazione di conformità per tutte le piscine, pubbliche e domestiche, con la conseguente realizzazione a norma dell’impianto.

Nell’introduzione si elencano le principali tipologie di filtri utilizzati in piscina:

a) Filtri pre-coat/ a diatomea;

b) Filtri a cartuccia o filtri a sacco;

c) Filtra a masse (omogenee o multistrato)

d) Altre tipologie di filtra (ad esempio filtri a membrana)

La norma NON si applica a:

• Piscine pubbliche rientranti nel campo di applicazione della UNI EN 15288-1;

• Spa per uso domestico o pubblico;

• Piscine giocattolo rientranti nel campo di applicazione della EN 71-8;

• Pre-filtrazione;

• Piscine naturali.

Requisiti generali dei filtri

Il paragrafo 4 si intitola “requisiti” e tratta di considerazioni generali.

La prima, importante, considerazione è che tutti i test descritti nella norma e tutte le prestazioni dichiarate riguardano i nuovi prodotti.

Una affermazione che segue, che pare superflua, va riportata: se il filtro può incamerare aria, questa va espulsa.

Il successivo paragrafo 4.2 tratta della portata massima dei filtri. Naturalmente, è possibile definire solamente la massima velocità di filtrazione, che insieme alla dimensione del filtro consente di calcolare la massima portata ammissibile. Le velocità di filtrazione sono espresse in (m3/h)/m2, che equivale a m/h, e sono distinte in base alla tipologia del mezzo filtrante:

a) Filtri a masse granulari: velocità bassa ≤ 10 (m3/h)/m2;

b) Filtri a masse granulari: velocità media > 10 (m3/h)/m2 ≤ 30 (m3/h)/m2;

c) Filtri a masse granulari: velocità alta > 30 (m3/h)/m2 ≤ 50 (m3/h)/m2;

d) Filtri a diatomea: ≤ 5 (m3/h)/m2;

e) Filtri a cartuccia sintetica: ≤ 3 (m3/h)/m2;

f) Filtri a cartuccia di carta: ≤ 2 (m3/h)/m2;

Indipendentemente dalla velocità di filtrazione adottata, tutti i filtri devono dimostrare la propria efficienza di filtrazione, di cui si parlerà nel seguito.

Una nota utile è quell ache individua la posizione alla quale calcolare la superficie del filtro per I filtra a massa, che deve essere quella corrispondente ai 2/3 dell’altezza del filtro stesso. Il paragrafo 4.3 tratta diffusamente dei mezzi, o “media”, filtranti, cioè I materiali che sono inseriti nel contenitore del filtro.

La norma dice che il costruttore del filtro o del mezzo filtrante deve indicare:

• La composizione chimica;

• La densità del materiale in kg/m3;

• La densità apparente (non compattato e/o imballato) in kg/m3;

• La dimensione effettiva in mm;

• Il coefficiente di uniformità Cu;

• L’altezza del mezzo filtrante e/o la massa da utilizzare.

Nel caso in cui il filtro sia multistrato, le specifiche si riferiscono ad ogni strato.

Di seguito viene specificato che la sabia da utilizzare come mezzo filtrante deve essere silicea e priva di carbonate e argilla, e di ogni altro materiale estraneo. Nel caso in cui la sabia venga sostituita da altro materiale granulare, tutto quanto specificato

sopra va ripetuto per il nuovo mezzo filtrante.

La massima pressione operativa (MOP) deve essere maggiore od uguale alla massima perdita di carico manometrica della pompa dell’unità filtrante.

Per la pressione di collaudo, invece, sono previsti complessi test, che verranno descritti in un articolo seguente.

Al controlavaggio viene dedicato il paragrafo 4.7, nel quale si prendono in esame le diverse tipologie di filtro, descrivendo le operazioni più idonee da compiere caso per caso. Si tratta di raccomandazioni condivisibili, che non contengono nulla di particolare. Il costruttore del filtro deve sempre dare indicazioni per il corretto controlavaggio, soprattutto se l’impianto non è dotato di apparecchiature che consentano di verificare quanto fatto tramite misuratori di flusso, manometri o altro.

Il principale problema nella applicazione di questi requisiti, per il nostro mercato, è quello dovuto alla particolare modalità utilizzata per la costruzione delle piscine: molto spesso sono coinvolte aziende diverse, che operano in settori diversi, e che non hanno attività in commune.

Anche per quanto riguarda nello specifico la costruzione, la vendita e la installazione dei filtri, I passaggi sono molti e slegati tra loro. Chi costruisce gli scafi non sa come verranno riempiti e chi vende gli scafi e I diversi media filtranti non sa come questi verranno assemblati. Ciò causa una difficoltà nell’esecuzione dei test: a chi spetta…?

In attesa di trovare una soluzione, noi continuiamo a spiegare la norma.

I test di resistenza alla pressione

I test da compiere sui filtri per quanto riguarda la resistenza alla pressione sono descritti ai punti 5 e 6. Si tratta di test lunghi e complessi, destinati a provare requisiti molto più impegnativi di quelli che vengono richiesti ai filtri impiegati per le piscine pubbliche in Italia, secondo la norma UNI 10637.

Per quanto riguarda I test di resistenza alla pressione, si ribadisce che devono essere effettuati sugli involucri dei nuovi modelli, o nel caso in cui un modello esistente venga modificato.

I test previsti sono:

a) Test di resistenza alla pressione statica;

b) Test di resistenza alla variazione ciclica di pressione; c) Determinazione della pressione di scoppio.

Per tutti e tre I test la norma descrive accuratamente la procedura e le modalità, nonchè le attrezzature da impiegare. Per eseguire I test previsti è necessario realizzare un banco prove dotato di manometri, sensori e valvole, nonché di un compressore. I test devono essere eseguiti con acqua.

I risultati dei primi due test devono essere riportati su un referto, che deve indicare:

• nome del laboratorio di prova in cui vengono effettuate le prove;

• nome dell’operatore;

• data del test;

• persona responsabile dell’immissione del prodotto sul mercato;

• codice e/o riferimento del prodotto;

• temperatura di prova;

• numero di cicli specificati e numero di cicli applicati;

• curva di fluttuazione della pressione a monte;

• osservazioni;

• conformità/non conformità.

L’allegato B della norma fornisce un esempio di report.

Per quanto riguarda la determinazione della pressione di scop-

pio, viene accettato che ad un valore di pressione maggiore di 1,5 MOP (Maximum Operating Pressure), mantenuto per almeno 30 secondi, non si verifichino perdite di liquido.

In questo caso, il report deve contenere almeno le seguenti informazioni:

• nome del laboratorio di prova;

• nome dell’operatore;

• data del test;

• persona responsabile dell’immissione del prodotto sul mercato;

• codice e/o riferimento del prodotto;

• temperatura di prova;

• pressione specificata (1,5 × MOP o qualsiasi altra pressione specificata);

• pressione finale a monte (pressione di scoppio);

• curva di aumento della pressione in funzione del tempo;

• tipo/i di guasto (con foto associate).

I filtri devono essere testati anche per la resistenza alla pressione negativa (depressione), nel caso siano progettati per operare a pressioni più basse della pressione atmosferica, cioè lavorino in aspirazione. Anche in questo caso, devono essere condotti I seguenti test:

a) Test di resistenza alla pressione statica negativa;

b) Test di resistenza alla variazione ciclica della pressione negativa;

c) Determinazione della pressione negative di collasso.

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Anche in questo caso è necessario realizzare un banco prova, che viene descritto dalla norma nei particolari. Al termine dei test deve essere prodotto un report del tutto simile ai precedenti.

I test di efficienza di filtrazione

La sezione 7 della norma, che descrive I test di efficienza di filtrazione, si divide in due parti: la prima, descritta al paragrafo 7.2, è obbligatoria per poter dichiarare la conformità del filtro alla norma, mentre la seconda parte, descritta al paragrafo 7.3, è facoltativa, ma può essere utilizzata per verifiche ulteriori.

Lo scopo dei test descritti è quello di misurare la torbidità residua di un filtro dopo 20 cicli di filtrazione, determinandone l’efficienza, che viene espresso in percentuale, pari alla percentuale di torbidità rimossa. La norma specifica le modalità di realizzazione di costruzione del banco di prova e di realizzazione delle prove stesse, descrivendole nei dettagli.

La sezione 7.3 descrive un test eseguito mediante l’utilizzo di un contaparticelle, situazione molto più complessa (e costosa). Questa tipologia di test può essere effettuata solamente da un laboratorio altamente specializzato.

Nel rapporto di prova, redatto al termine dei test esffettuati, devono essere inserite almeno le informazioni seguenti:

• Riferimenti di laboratorio;

• Riferimenti e caratteristiche del gruppo filtro/pompa testato;

• Riferimenti del materiale filtrante utilizzato

• Riferimenti della presente norma

• Risultati espresso tramite:

a) l’efficienza di riduzione della torbidità (in %) dopo i 20 cicli di ricircolo;

b) la pressione differenziale iniziale Δp0;

c) la pressione differenziale finale Δp1 dopo la prova di riduzione della torbidità;

d) la pressione differenziale finale Δp2 dopo la prova dp20;

e) la massa di contaminante trattenuta mR dopo il test dp20;

f) il volume testato e la portata nominale (in m3/h) applicati per la prova di riduzione della

g) torbidità e per la prova dp20.

E’ evidente che non è sufficiente dichiarare che il filtro in commercio “è a norma” secondo la UNI EN 16713, ma è necessario fornire, in sede di preventivo, i dati specifici elencati. Lo scopo è quello di fornire a chi acquista il filtro gli strumenti idonei per confrontare un prodotto con un altro e comprendere, di fatto, cosa sta acquistando.

Purtroppo, questo concetto in Italia non è ancora stato compreso.

La norma chiude con le informazioni che devono accompagnare la vendita dei filtri, che sono:

a) tensione, frequenza e potenza in ingresso per i componenti elettrici (se necessario);

b) tipo di mezzo filtrante, e la specifica dei media deve essere messa a disposizione dell’utente, sia per la prima installazione che per ulteriori sostituzioni;

c) efficienza di riduzione della torbidità TBR (%);

d) massa trattenuta in g (prova DP20);

e) capacità di ritenzione (CRΔP espressa in g di ISO CTD), solo se questa prova facoltativa è stata eseguita secondo 7.3;

f) grado di filtrazione all’80 % dell’efficienza e efficienza di filtrazione media a 45 μm, solo se questa prova facoltativa è stata eseguita secondo 7.3;

g) specifica del produttore per il valore limite di pulizia;

h) portata nominale del filtro o dell’unità di filtrazione (in m3/h con l’approssimazione di 0,5 m3/h), mantenuta per testare l’efficienza di filtrazione;

i) caratteristiche dei raccordi.

Va inoltre consegnato il manuale d’uso e manutenzione del filtro.

Gli impianti delle piscine domestiche - la circolazione

La seconda norma della serie EN 16713 riguarda il sistema di circolazione. Il titolo è infatti: Piscine domestiche – Impianti di trattamento dell’acqua – Parte 2: Sistemi di circolazione – Requisiti e metodi di test.

Estrazione dell’acqua dalla vasca

Dopo la trattazione sui filtri e le pompe, la norma prosegue con l’illustrazione dei requisiti dei sistemi di “uscita” dell’acqua dalla vasca, costituiti da skimmers, sfioro e aspirazioni.

Per quanto riguarda il canale di sfioro, si precisa che deve essere dimensionato per accogliere:

• L’acqua spostata dai bagnanti;

• Il moto ondoso;

• La portata nominale del sistema di filtrazione;

• L’acqua mossa dagli eventuali giochi d’acqua.

La copertura del canale di sfioro deve essere progettata in modo da evitare l’intrappolamento delle dita dei piedi e delle mani, in grado di accogliere il flusso dell’acqua e sostenere il peso dei bagnanti. Non vengono citate norme di riferimento, né appositi test e si raccomanda di seguire le regolamentazioni nazionali.

La copertura deve essere rimovibile per la pulizia. Se non lo è, è necessario prevedere un sistema di pulizia alternativo.

La vasca di compenso deve essere dimensionata in modo da considerare:

• L’acqua spostata dai bagnanti e da eventuali attrezzature che vengano immerse;

• Il moto ondoso;

• La perdita dell’acqua dovuta al controlavaggio, ai bagnanti ed all’evaporazione;

• Il livello minimo di acqua per prevenire l’aspirazione di aria da parte della pompa.

La vasca di compenso deve essere accessibile per la manutenzione e la pulizia, rifinita internamente di un materiale adatto ad evitare le contaminazioni. Deve essere ventilata, essere dotata di troppo pieno e connessa con un sistema di riempimento. Non viene fissata una regola per quanto riguarda il numero degli skimmers, ma si stabilisce che devono essere progettati in numero sufficiente a considerare:

• La superficie della vasca;

• La forma della vasca;

• L’apertura dello skimmer;

• La portata.

Devono essere installati in modo bilanciato, possibilmente nella direzione opposta al vento dominante. Come la copertura del canale di sfioro, anche il coperchio dello skimmer deve resistere al carico dei bagnanti e non deve essere possibile rimuoverlo in modo non intenzionale.

La presa di fondo è il dispositivo utilizzato in connessione al sistema di filtrazione e deve essere posizionata nel punto più profondo del bacino.

Rischio di intrappolamento

Il paragrafo 4.4 è un paragrafo di estrema importanza, perché per la prima volta vengono normati i sistemi di aspirazione immersa per le piscine domestiche. Fino alla pubblicazione di questa norma, avvenuta in Italia nel 2016, infatti, erano normate solo le aspirazioni delle piscine pubbliche e per quelle domestiche si lavorava senza regole. Purtroppo, in alcuni casi è ancora così.

La norma richiede che:

• La velocità dell’acqua sui dispositivi completamente immersi deve essere minore o uguale a 0,5 m/s;

• Venga effettuato il test di intrappolamento dei capelli.

I requisiti di sicurezza non sono applicabili a:

• Skimmers, perché sono ventilati;

• Sistemi di nuoto contro-corrente integrati, perché l’utente viene allontanato dall’aspirazione durante il funzionamento.

In aggiunta ai due requisiti sopra esposti, vanno osservati quelli seguenti.

a) Aspirazioni multiple – tutte le condizioni devono essere rispettate

1- Vanno installati un minimo di due dispositivi, bilanciati ed entrambi funzionanti;

2- La distanza tra il perimetro dei dispositivi deve essere la maggiore possibile, con un minimo di 1 metro;

3- Se uno dei dispositivi viene occluso, l’altro deve portare il 100% della portata.

b) Griglia singola – deve essere applicata una delle seguenti opzioni

1- Un utente non può coprire più del 50% delle aperture;

2- Griglia convessa opposta alla direzione del flusso, con prevalente aspirazione perimetrale. L’altezza della cupola deve essere di almeno il 10% del diametro;

3- Griglia con una superficie minima di 1 metro quadrato.

c) Qualunque dispositivo che superi il test di ostruzione riportato al punto 5.4.

In aggiunta (NON in sostituzione!) ai requisiti descritti, può essere installato un sistema di rilevazione del vuoto.

Che fare nelle piscine esistenti, quando il sistema di aspirazione immersa non rispetta i requisiti sopra descritti?

• I sistemi devono essere sostituiti

• Devono essere aggiunti dispositivi ulteriori

La norma descrive anche sistemi di protezione anti vuoto, descrivendone il funzionamento e le possibili configurazioni, ma inserisce una nota importante, che avverte che i sistemi di rilascio delle pompe a seguito di formazione del vuoto non sono considerati sicuri, in quanto sistemi meccanici che potrebbero non funzionare al momento del bisogno.

Le note nelle norme sono solo consigli, è vero, ma cosa succederebbe in caso di incidente dovuto al mancato funzionamento

di un sistema?

Quindi, i sistemi di rilevazione del vuoto possono certamente essere utilizzati nelle situazioni dove non sia possibile mettere

a norma un’aspirazione, ma è importante sapere che la responsabilità non viene ridotta in caso di incidente.

Un altro aspetto importante da tenere in considerazione per la conformità normativa delle aspirazioni è quello delle dimensioni minime dei pozzetti, che prevedono, dato D il diametro della tubazione, uno spazio di almeno 1,5 x D al di sopra del punto

Il paragrafo della estrazione dell’acqua dalla vasca si conclude con l’obbligo di ventilare sempre gli skimmers tramite un foro sul coperchio.

Gli skimmers

La principale prescrizione è quella che gli skimmers devono essere ventilati attraverso aperture sul coperchio oppure, se non è possibile, attraverso una tubazione di ventilazione dedicata, che comunichi con l’atmosfera.

Le immissioni

Il numero di immissori deve essere tale da assicurare di immettere in vasca il 100% della portata dell’impianto di filtrazione. La velocità dell’acqua in uscita deve essere ≤ 15 m/s, ad eccezione della mandata dal pavimento quando la profondità dell’acqua è < 700 mm, nel qual caso la velocità di immissione deve essere ≤ 2 m/s.

Nel caso di dubbi sulla distribuzione uniforme della portata fa fede la prova colore, che non è obbligatoria ma va utilizzata come prova in caso di contestazione.

Viene ribadito lo stesso concetto sul corretto dimensionamento, in un apposito paragrafo, anche per assicurare il ricircolo minimo di 8 ore nei momenti di portata ridotta. Sembra superfluo, ma in realtà il numero e le portate degli immissori vanno correttamente dimensionati anche per assicurare portate basse.

Giochi d’acqua/d’aria

Non possono essere installati dispositivi che immettano acqua e/o aria sul pavimento a profondità inferiori ai 700 mm, a meno che:

a) La velocità verticale sia ≤ 2 m/s

b) La perdita di carico totale del sistema prima dell’immissione sia ≤ 30 kPa (≤0,3 bar) (≤3 m H2O).

Viene fornita inoltre una prescrizione sulla posizione delle fontane e dei “funghi”, che devono essere installati in modo da evitare danni ai bagnanti che stanno in piedi dentro l’acqua ed a quelli che camminano sul pavimento. Le misure e le posizioni sono indicate nella figura 4 della norma.

In generale, tutto ciò che sporge all’interno della vasca va evitato, ma nel caso di situazioni particolri, quali ad esempio postazioni di nuoto contro-corrente, tali sporgenze devono essere ben visibili ed identificabili.

Il costruttore dovrà fornire raccomandazioni per la manutenzione e la pulizia degli elementi dei giochi d’acqua.

Tubazioni

Il sistema di tubazioni deve essere dimensionato in modo da minimizzare le perdite di carico, utilizzando materiali adatti alla corrosione.

La velocità massima dell’acqua nelle tubazioni non deve essere superiore a 3 m/s, con la raccomandazione di mantenerla inferiore, soprattutto in aspirazione, per evitare possibili fenomeni di cavitazione. Tale velocità massima non si applica alle

connessioni delle bocchette di immissione e delle attrazioni.

Le tubazioni interrate devono essere protette dal gelo e supportate, circondate da materiale non compattabile (sabbia o ghiaia).

Tutte le tubazioni fuori terra devono essere staffate. Non è accettabile utilizzare le apparecchiature come supporto.

Tutte le tubazioni interrate devono essere sottoposte a prova in pressione (un esempio è descritto nella appendice A della norma) prima del reinterro, e un altro test deve essere eseguito dopo il reinterro o la gettata di cemento. Per entrambi i test deve essere prodotto un report.

Ogni componente smontabile deve essere sezionabile tramite valvole di intercettazione.

Pompe

Questa sezione contiene i requisiti per le pompe intese per la filtrazione, la circolazione, i giochi d’acqua. Tutte le pompe utilizzate in piscina sono elementi soggetti alla marcatura CE.

Le pompe e le parti delle pompe che necessitano di manutenzione devono essere facilmente accessibili.

Il paragrafo continua con una serie di test che devono essere effettuati sulle pompe per garantirne il corretto funzionamento:

• Test di pressione idrostatica: la pompa deve essere in grado di resistere a una prova di pressione idrostatica al 150% della pressione manometrica massima della pompa;

• Resistenza dei materiali: i materiali devono essere adatti ai prodotti chimici ed alle sollecitazioni meccaniche. I materiali metallici devono essere testati per la corrosione secondo quanto previsto nella norma UNI EN 16582-1;

• Curve di portata e perdite di carico: devono essere prodotte le curve differenziali prevalenza dinamica/portata, prodotte secondo quanto previsto dalla norma EN ISO 9906:2012, con i fattori di tolleranza pari a τQ = ± 10 % e τH = ± 8 %;

• Curva di potenza attiva consumata rispetto alla portata: devono essere prodotte le relative curve, conducendo i test secondo la norma EN ISO 9906:2012, 4.2. ;

• Efficienza totale rispetto alla portata (potenza idraulica scaricata dalla pompa rispetto alla potenza elettrica): devono essere prodotte le relative curve, tracciando l’efficienza totale rispetto alla portata. Anche questi test devono essere eseguiti secondo la norma EN ISO 9906:2012, 4.4.2.;

• Capacità autoadescante: ogni volta che viene dichiarata una prestazione autoadescante, deve essere verificata in conformità al test descritto al punto 5.5.3.;

• Funzionamento continuo: la pompa e le sue parti devono resistere a una prova di funzionamento continuo in conformità al test descritto al punto 5.5.5. ;

• Resistenza ciclica: la pompa e le sue parti devono resistere a una prova ciclica in conformità al test descritto al punto 5.5.6.

Per quanto riguarda l’installazione, deve essere fatta secondo le istruzioni del costruttore, riportate nel manuale.

Il costruttore delle pompe deve fornire un manuale, che deve includere informazioni scritte per la corretta installazione e la manutenzione.

Le istruzioni al consumatore finale, sotto forma di manuale, devono contenere almeno:

• Attenzione alle informazioni di sicurezza;

• I dati per contattare il costruttore/importatore/distributore;

• L’installazione deve essere eseguita secondo le regolamentazioni previste;

• In caso di getti idromassaggio collegati, il costruttore deve fornire le indicazioni di pericolo, specialmente per gli occhi;

• Ogni modifica alla posizione delle valvole, la taglia della pompa, l’eventuale griglia possono provocare una modifica della portata e della velocità di aspirazione.

Gli impianti delle piscine private - il trattamento chimico

La norma UNI EN 16713-3 Piscine domestiche – Sistemi di trattamento acqua – Parte 3: trattamento acqua – Requisiti tratta degli aspetti relativi al trattamento chimico delle piscine private. Si tratta di una norma interessante, che prende in considerazione le modalità del trattamento chimico, definendone gli ambiti della sicurezza e del corretto dosaggio dei prodotti.

Si tratta di una norma diversa dalle altre, in quanto entra nel merito di attività ed azioni che sono di tipo prettamente gestionale. Essendo nel campo delle piscine domestiche, il testo appare interamente sotto forma di raccomandazione e non di obbligo. Non sono presenti, nella versione inglese, i verbi nella forma shall, termine che convenzionalmente indica un obbligo, ma solo nella forma should e may, che indicano un suggerimento.

È quindi una norma che assomiglia più ad un manuale di istruzioni che ad uno standard, ma probabilmente è il meglio che si potesse fare in questo ambito.

Nonostante ciò, le affermazioni riportate sono comunque utili per aiutare i costruttori di piscina a scrivere meglio i manuali di uso e manutenzione, perché alcuni principi importanti, a volte non graditi dai clienti, possono essere presentati come requisiti normativi.

Riferimenti normativi

È interessante valutare il paragrafo 2 della norma, che, come in tutte le norme, elenca i riferimenti normativi inerenti lo scopo. In questo paragrafo vengono elencate tutte le norme che riguardano i prodotti chimici usati in piscina, di seguito l’elenco:

EN 15031, Chemicals used for treatment of swimming pool water — Aluminium based coagulants

EN 15074, Chemicals used for treatment of swimming pool water — Ozone

EN 15797, Chemicals used for the treatment of swimming pool water — Iron based coagulants

EN 16380, Chemicals used for treatment of swimming pool water — Potassium peroxomonosulfate

EN 16400, Chemicals used for treatment of swimming pool water — Hydrogen peroxide

Alle norme citate, in vigore nel 2015, aggiungiamo la nuova norma UNI EN 17818 sulla produzione di cloro per elettrolisi.

Si ritiene importante riportare queste norme perché troppe volte i prodotti chimici vengono acquistati, anche per uso professionale, tenendo in considerazione solo il prezzo, senza verificare se vengono prodotti secondo standard di qualità codificati.

Caratteristiche dell’acqua di riempimento

Si precisa che l’acqua proveniente da acquedotto si ritiene adatta allo scopo e non necessita di verifica, mentre per l’acqua che deriva da altre fonti di approvvigionamento, non ulteriormente specificate, è necessario testare almeno i seguenti parametri, con i relativi limiti massimi:

ferro: 0,1 mg/l; rame: 0,2 mg/l; manganese: 0,05 mg/l; polifosfati come fosforo: 0,001 mg/l; nitrati: 50 mg/l.

Se questi valori risultano eccessivi si raccomanda di trattare opportunamente l’acqua per ridurli. Per quanto riguarda i fosfati, che possono influire sulla crescita delle alghe, si suggerisce di ridurli utilizzando un opportuno ricircolo, aumentando la portata, con una adeguata filtrazione e flocculazione.

Requisiti chimici e fisici dell’acqua di vasca

In questo paragrafo si riporta una tabella dei requisiti dell’acqua. È evidente che non è possibile obbligare un privato a rispettarla, ma è molto utile per determinare i limiti della garanzia di apparecchiature ed importanti accessori quali ad esempio il rivestimento in pvc. Va però riportata in modo molto chiaro nel manuale d’uso e manutenzione della piscina

Parametro Valore

Limpidezza dell’acqua

Colore dell’acqua

Torbidità in NFU/NTU

Concentrazione di nitrati oltre l’acqua di riempimento

Carbonio organico totale (TOC) in mg/l a

Potenziale redox

Visione chiara del fondo della vasca

Non si dovrebbe osservare nessuna colorazione e f

Max 1,5, preferibilmente meno di 0,5

Max 20

Max 4,0

Min 650

pH c d 6,8 - 7,6

Cloro attivo libero in mg/l –senza acido cianurico 0,3 – 1,5

Cloro attivo libero in mg/l –con acido cianurico 1,0 – 3,0

Acido cianurico in mg/l

Cloro combinato in mg/l

Max 100 b

Max 0,5, preferibilmente intorno a 0,00

Quando si utilizzano disinfettanti diversi dal cloro devono essere considerati altri parametri appropriati

a) Quando si usano composti organici questo valore può essere più alto

b) Se i regolamenti nazionali ammettono un valore superiore a 100, deve essere attuato un trattamento (ad esempio la diluizione)

c) Soggetto anche ai flocculanti utilizzati (se utilizzati)

d) Quando il pH è maggiore di 7,5 il cloro libero si riduce del 50%

e) Acque di origine naturale possono introdurre colore

f) È esclusa la colorazione intenzionale

I requisiti relativi ai parametri microbiologici sono riportati nell’Allegato B della norma:

Batterio

Limite da considerare

Pseudomonas aeruginosa a (36 ± 1) °C in 100 ml Non presente

Escherichia coli a (36 ± 1) °C in 100 ml Non presente

Legionella speci a (36 ± 1) °C in 100 ml Non presente

Unità formanti colonie a (36 ± 1) °C in 1 ml Max 100

Flocculazione

Questo paragrafo descrive cos’è e a cosa serve la flocculazione, specificando che in una piscina ad uso domestico potrebbe non essere necessario aggiungere all’acqua queste sostanze.

Le sostanze citate dalla norma sono:

a. coagulanti a base di alluminio, secondo EN 15031; b. coagulanti a base di ferro, secondo EN 15797.

Viene inserita una avvertenza sui flocculanti a base ferro, che potrebbero causare ruggine.

Possono essere utilizzate anche altre sostanze, a patto che rispondano ai requisiti relativi ad efficacia, reazioni ed effetti residui.

Disinfezione

Il paragrafo relativo alla disinfezione è, come è ovvio che sia, il più lungo e complesso. La parte introduttiva spiega lo scopo dell’utilizzo di un disinfettante in piscina, che dovrebbe possedere i seguenti requisiti:

• Sicuro, semplice ed economico da utilizzare;

• Reagire rapidamente;

• Possedere una azione residua;

• Facile e veloce da misurare.

Per questa ragione, indica la norma, i migliori disinfettanti da usare in piscina sono il cloro (in forma liquida, solida o gassosa, o prodotto in situ tramite elettrolisi) ed il bromo

Si conclude con la raccomandazione, che non è un obbligo normativo, di utilizzare apparecchiature automatiche per la rilevazione ed il dosaggio.

Le sostanze indicate come disinfettanti primari, sono:

a. Cloro gas/acido ipocloroso/ipoclorito, prodotti in situ tramite elettrolisi come da EN 16401;

b. Soluzione di sodio ipoclorito, come specificato in EN 15077, contenente 150 kg/t di cloro e circa 12 g/l di idrossido di sodio, con pH di circa 11. Durante lo stoccaggio, la concentrazione di cloro diminuisce di circa 1 g/l al giorno a 20 °C;

c. Ipoclorito di calcio, come specificato in EN 15796, in granuli, pastiglie o pellet, contenente non meno del 65% (m/m) di Ca(OCl)2 e meno del 16% di acqua;

d. Dicloro e Tricloro isocianurati come specificato in EN 15032, EN 15072 e EN 15073;

e. 1- Bromo-3 cloro-5.5-dimetilidantoina (BCDMH) in forma di pastiglie, particolarmente raccomandato per spa o acqua con alta temperatura:

f. Acido ipobromoso: in acqua contenenti bromo in una reazione con cloro o ozono, l’acido ipobromoso si è dimostrato un efficace disinfettante.

Le sostanze indicate come metodi di disinfezione alternativi sono:

a. Ozono (azione residua molto bassa), come specificato in EN 15074;

b. UV (nessun effetto residuo);

c. Perossido di idrogeno (reazione lenta), come specificato in EN 16400;

d. Potassio monopersolfato (reazione lenta) come specificato in EN 16380;

e. PHMB (poly hexa methylene biguanide) usata solamente in associazione con perossido di idrogeno e alghicidi (incompatibile con alcuni componenti).

Ozono ed UV richiedono di essere usati in combinazione con disinfettanti ad azione residua. Il paragrafo precisa che nessuno di questi disinfettanti è in grado di soddisfare tutti i requisiti di efficacia, velocità di reazione, effetto residuo, velocità e facilità di analisi contemporaneamente.

Correzione del pH

Dopo una descrizione del perché la correzione del pH dell’acqua sia l’azione più importante da effettuare, vengono elencate le sostanze che possono essere (may be) utilizzate:

a. Carbonato di sodio (vedi EN 15362), bicarbonato di sodio (vedi EN 15075) o idrossido di sodio (vedi EN 15076) se il valore di pH è troppo basso;

b. Anidride carbonica (vedi EN 15513), acido cloridrico (vedi EN 15514), acido solforico (vedi EN 15078) o sodio bisolfato (vedi EN 16038) se il valore di pH è troppo alto

Bilanciamento dell’acqua e diluizione

Il paragrafo conclude sottolineando l’importanza di un corretto bilanciamento dell’acqua tra pH, alcalinità, temperatura e sali disciolti, raccomandando di utilizzare anche la diluizione per mantenere corretti i vari parametri.

Pulizia

L’ultima parte della norma è riservata alla pulizia della piscina. Si raccomanda di avvertire sempre il proprietario della piscina della necessità di effettuare interventi regolari di pulizia della piscina, nel corso del tempo, anche se la piscina è dotata di sistemi automatici di trattamento dell’acqua. Per pulizia si intende la periodica spazzolatura di fondo e pareti, l’aspirazione ed il lavaggio con detergenti/disinfettanti

Quando necessario, si dovrà sostituire tutta l’acqua del bacino

Il paragrafo raccomanda una accurata pulizia della vasca e, se presenti, del canale di sfioro e della vasca di compenso, che va pulita regolarmente e deve essere svuotabile completamente all’occorrenza. Allo stesso modo, vanno mantenuti puliti il bordo vasca e i componenti interni alle vasche (skimmers e bocchette).

La conformità urbanistica in caso di compravendita

Riccardo Pennati

Esperto di Urbanistica pennikov@yahoo.it

L’acquisto di un immobile è sempre un passo importante nella vita delle persone; molte volte rappresenta il raggiungimento di un obiettivo, in altre il coronamento di un sogno, specie se l’immobile è dotato di una piscina. Si tratta di un’operazione onerosa in termini monetari, non solo considerando l’acquisto del cespite stesso, ma anche le spese burocratico-amministrative, come il rogito notarile, l’eventuale accensione di un mutuo ed il pagamento delle imposte.

Diventa quindi fondamentale, ai fini di un esito positivo della compravendita, che tutto sia in regola, il che significa che sull’immobile non gravino situazioni di irregolarità o abusi, pena l’annullamento dell’atto notarile o la mancata concessione del mutuo.

La corrispondenza tra lo stato attuale dell’immobile ed il progetto approvato e depositato in Comune si definisce “conformità urbanistica” ed implica pertanto il rispetto delle norme e dei regolamenti urbanistici vigenti sia all’epoca del progetto iniziale di realizzazione del bene, sia di ogni eventuale modifica occorsa nel tempo che necessiti di titolo autorizzativo (PdC,

SCIA, CILA…). Una definizione più rigorosa è: “corrispondenza tra stato di fatto dell’immobile e i titoli abilitativi rilasciati nel tempo per la sua realizzazione ed eventuali modifiche e ampliamenti”.

La conformità urbanistica non è limitata alla sola rispondenza alle norme dei parametri tecnico-strutturali dell’immobile, ma include anche altri aspetti, come le distanze dai confini, le destinazioni d’uso e la superficie coperta. Per attestare la conformità urbanistica è necessario un documento che verifichi e confermi che l’immobile sia rispondente nella sua realizzazione o nelle modifiche successive ai parametri urbanistici vigenti; tale documento si chiama certificato o dichiarazione di conformità urbanistica (DCU).

Questo documento è entrato nel cosiddetto “sentito comune” quando sono stati introdotti dal Governo Conte i bonus ed i super bonus edilizi, quali ad esempio quelli per il rifacimento delle facciate e l’efficientamento energetico degli edifici, diventando un elemento fondamentale per poter accedere agli incentivi statali. La DCU riveste un’importanza fondamentale anche al momento delle compravendite, sia per quanto riguarda gli atti

ufficiali (rogito notarile) sia per la concessione di un mutuo. Essa è un documento obbligatorio senza il quale non può avvenire nessuna transazione immobiliare; qualora non fosse presente, l’atto notarile redatto verrebbe invalidato.

Tale documento è richiesto anche per ottenere un mutuo, in quanto le banche devono verificare che l’immobile sia conforme alle normative edilizie. Viene rilasciato da un tecnico abilitato a seguito della verifica della documentazione e di un sopralluogo dell’immobile, dove si verifica empiricamente la corrispondenza tra stato di fatto e documenti depositati in Comune.

La procedura per verificare la conformità urbanistica, oltre al sopralluogo e al confronto con i titoli abilitativi, include anche la raccolta di altri documenti fondamentali, quali visure catastali e ipotecarie, certificati di conformità degli impianti, agibilità e attestato di prestazione energetica (APE). In caso di esito positivo, il tecnico rilascia la DCU accompagnata da una relazione tecnica; se l’esito fosse negativo, il proprietario deve intervenire con la regolarizzazione degli abusi riscontrati.

Utilizziamo il termine “proprietario” e non quello di “acquirente” e “venditore” in quanto, oltre alla classica compravendita tra due soggetti possono essere messe in campo anche procedure d’asta per l’acquisto di immobili. In questa situazione, il bene è in disponibilità del tribunale territoriale di competenza e viene periziato per la determinazione del valore e per stabilirne la conseguente base d’asta, ma anche per accertarne la conformità urbanistica. In diversi casi sono emerse ed emergono irregolarità che vengono catalogate nelle perizie come sanabili (attraverso un titolo in sanatoria) o non sanabili (dove si procede con abbattimento e/o ripristino dei luoghi). Queste operazioni sono a carico dell’aggiudicatario dell’asta, il quale deve adempiere dopo aver acquisito il bene. La presenza di abusi e irregolarità, con le relative spese di regolarizzazione o eventuali operazioni di abbattimento, deve essere tenuta in considerazione dall’aspirante partecipante a un’asta, in quanto possono variare l’ammontare totale della spesa o, nel peggiore dei casi, portare a disporre di un bene del tutto diverso da quello che si cercava. Al contrario, in una compravendita “tradizionale”, gli eventuali abusi e irregolarità devono essere sanati prima del rogito ad opera del venditore, in quanto ancora titolare del bene.

Per quanto riguarda l’aspetto relativo alle sanatorie, il DL 69/2024, convertito in legge 105/2024, cosiddetto “Salva casa”, introduce alcune innovazioni attraverso l’introduzione dell’art. 36 bis del DPR 380/2001, che sancisce che, nei casi di parziale difformità rispetto a PdC o SCIA alternativa al PdC, assenza o difformità della SCIA ordinaria e variazioni essenziali, il responsabile dell’abuso può sanare gli abusi tramite un PdC o SCIA in sanatoria, purché l’intervento risulti conforme alle norme edilizie vigenti al momento della realizzazione e alle disposizioni urbanistiche vigenti al momento della presentazione della domanda. Il rilascio del titolo in sanatoria, oltre alle sanzioni amministrative previste, è subordinato al pagamento a titolo di oblazione di una somma pari al:

Doppio del contributo di costruzione, maggiorato del 20%, per interventi realizzati in parziale difformità al PdC o variazioni essenziali.

Doppio dell’aumento del valore venale del bene, o comunque

tra 1.032 e 10.328 euro per SCIA mancante o totalmente difforme, o tra 516 e 5.164 euro per interventi che rispettano la doppia conformità.

Vale la regola del silenzio-assenso per l’accettazione della domanda, con 30 giorni per la SCIA e 45 per il PdC in sanatoria. In caso di immobili vincolati, il termine si allunga a 180 giorni, previo parere della soprintendenza.

Se la DCU è un documento obbligatorio, la Relazione Tecnica Integrata (RTI), che certifica sia la conformità urbanistica sia quella catastale, non lo è. Tuttavia, in una compravendita, è fortemente consigliata e utile. Essa attesta lo stato legittimo dell’immobile, certificando l’assenza di abusi e la sua regolarità. Inoltre, tutela sia il venditore che l’acquirente nella transazione e facilita quest’ultimo nell’ottenimento del mutuo e nel calcolo delle imposte.

Al pari della conformità urbanistica, anche quella catastale è fondamentale ai fini della compravendita. Se la prima verifica la rispondenza tra lo stato di fatto e le norme urbanistico-edilizie, la conformità catastale si basa sulla corrispondenza dei dati fiscali dell’immobile, attraverso il confronto tra lo stato di fatto e la scheda catastale.

In conclusione, la regolarità e la conformità dell’immobile alle diverse normative vigenti sono condizioni indispensabili non solo per gli interventi edilizi, ma anche per le operazioni di compravendita. La mancanza del certificato di conformità urbanistica può invalidare il rogito notarile e influire negativamente sulle trattative. L’atto di compravendita può essere annullato, con possibile richiesta di risarcimento da parte dell’acquirente, il quale, in caso di aggiudicazione all’asta, potrebbe trovarsi a dover sostenere ingenti spese di sanatoria. Nei casi più gravi, si può incorrere in sanzioni civili e penali.

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I CORSI MANUTENTORI E RESPONSABILI DI PISCINE

Quante volte ci si lamenta di faticare a trovare personale specializzato? Cosa c’è di più pratico di un corso on-line per i propri collaboratori organizzato da una delle società maggiormente riconosciute nel settore per l’ottimo livello dei suoi corsi e di cui si può verificare se e con che profitto il proprio collaboratore ha seguito il corso?

Quante volte non si sa cosa rispondere al proprio cliente perché non si conoscono quali sono le prescrizioni che deve rispettare chi gestisce una piscina ad uso pubblico?

Questo è quello che offre Professione Acqua. Due livelli di corsi per Manutentori di Piscine, uno per chi entra per la prima volta nel settore e non sa nulla di chimica dell’acqua e di come sia fatto un impianto di piscina, uno Professionista per chi invece possiede già le conoscenze di base: un corso per Gestori, che presenta il quadro normativo nel suo complesso e definisce doveri e responsabilità del gestore della piscina.

Due volte l’anno questi corsi vengono realizzati sul territorio (l'ultimo è stato il 2 e 3 aprile a Rimini) mentre in qualunque momento è possibile iscriversi a quelli on-line.

Al momento dell’iscrizione, che si fa in autonomia dal sito, l’allievo accede al materiale didattico (lezioni videoregistrate, slides, manuale). L’apprendimento può quindi avvenire in qualunque momento della giornata, senza interferire con la normale operatività dell’azienda. Quando l’allievo si sente pronto, può accreditarsi ad una sessione d’esame, anche questa da remoto ma in collegamento con un formatore. Ad esame superato riceve l’attestato emesso da OPNASP-UNASF-CONFALVORO, Ente formativo Accreditato di cui Professione Acqua è Centro formativo Territoriale che fornisce anche 4cfp per la formazione specifica dei lavoratori. L’attestato garantisce così all’azienda che il proprio collaboratore ha seguito con successo le lezioni e evita la frequentazione di 4 ore di formazione sulla sicurezza.

ASTRALPOOL PRESENTA ELITE CONNECT CELLGUARD®: L’ELETTROLISI AL SALE INTELLIGENTE ED EVOLUTIVA

AstralPool lancia Elite Connect CellGuard®, l’elettrolisi al sale di ultima generazione che garantisce un controllo avanzato della piscina e una durata dell’elettrodo fino a 18.000 ore, grazie alla tecnologia brevettata CellGuard®

Questo innovativo sistema offre quattro modalità di funzionamento (Normale, Boost, Copertura e Biopool) e integra ingressi e uscite digitali per gestire pompa di filtrazione, pompa di calore, illuminazione e altre attrezzature. La connettività Wi-Fi e Bluetooth consente di controllare tutto comodamente tramite l’App Fluidra Pool, mentre il touchscreen TFT a colori da 2,8” garantisce un’interfaccia intuitiva e immediata.

Grazie all’autopulizia brevettata, l’elettrodo dura fino al 50% in più rispetto ai modelli tradizionali. Il sistema è facile da installare grazie alla cella tutto in uno, che include flussostato, sensori e iniezione. Inoltre, la regolazione del pH è integrata di serie e il controllo può essere personalizzato con i moduli S-Driver plug & play

Con Elite Connect CellGuard®, AstralPool conferma il suo impegno nell’innovazione, offrendo un prodotto all’avanguardia con garanzia fino a 5 anni sull’elettrodo, per una gestione della piscina più semplice ed efficiente.

BAW SPORTS, PERCORSI LUDICI E DIVERTIMENTO PER PISCINE DI ALBERGHI, RESORT, PUBBLICHE SIA OUTDOOR CHE INDOOR

BAW Sports, azienda francese con esperienza pluriennale nel settore dei parchi acquatici gonfiabili, massima espressione di qualità, competenza, innovazione e professionalità, offre molteplici proposte per ogni spazio acqueo, con soluzioni mirate ed estremamente vantaggiose per le piscine siano esse indoor o outdoor, pubbliche o private, per Clubs o Hotel, Camping e Resorts.

KIDS PARKOUR per i più piccoli o percorsi modulari personalizzabili e adattabili ad ogni esigenza di spazio, capienza e budget disponibile. La linea AQUAPLAY completa la gamma arricchendo ogni proposta di animazione e divertimento. Ciascun gonfiabile rispetta la normativa EN ISO 25649 con certificazione SGS e garanzia di 3 anni. Materiali di altissima qualità, conformi agli standard REACH per il rispetto dell’ambiente e per una durabilità eccezionale. Rapidità di consegna e servizio completo dall’ideazione del progetto all’installazione e all’assistenza post vendita.

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AQUATRONIC: TECNOLOGIA INTELLIGENTE PER PISCINE PERFETTE

Aquatronic è il sistema avanzato che rivoluziona la gestione delle piscine, garantendo efficienza, sostenibilità e un controllo completo riducendo i consumi energetici di oltre il 60% e minimizzando la manutenzione.

Grazie alle sue funzionalità esclusive ottimizza i cicli di filtrazione, la gestione automatica dei parametri chimici dell’acqua, il controllo del livello in vasca di compenso e dell’illuminazione per creare l’atmosfera desiderata.

Aquatronic permette inoltre di programmare giochi d’acqua, gestire il riscaldamento della piscina e integrare gli inverter per ottimizzare il consumo delle pompe.

Grazie all’interfaccia touch intuitiva, consente di monitorare e regolare ogni parametro in tempo reale, adattandosi dinamicamente alle esigenze dell’impianto. Il sistema è accessibile anche da remoto tramite smartphone, tablet o PC offrendo una gestione smart e sempre sotto controllo. Il risultato? Una piscina impeccabile con il minimo sforzo, il massimo risparmio e un comfort assoluto. per informazioni: info@newpool.it tel 039617842

GESTIRE LE CONTESTAZIONI DEI CLIENTI

Lavorare è sempre più difficile, lo sappiamo tutti così come sappiamo che i clienti diventano sempre più esigenti. Cosa fare quando un cliente ci contesta il lavoro?

Per prima cosa va cercata la causa che ha portato alla contestazione che, a volte, poco c’entra con l’opera realizzata. Questa analisi va fatta con oggettività e certi che tutto sia stato fatto correttamente sia dal punto di vista realizzativo che documentale: i tempi sono stati rispettati? Le fasi di costruzione sono state documentate? I documenti ci sono tutti?

Se, facendo questa analisi, ci si accorge che qualcosa non è andato come doveva meglio affidarsi ad un consulente esperto in contenziosi come Professione Acqua e delegare a lui l’analisi. Iniziare un contenzioso nel modo sbagliato può compromettere tutta la trattativa!

Se solo hai il dubbio che un tuo cliente possa contestarti un lavoro, contattaci: info@professioneacqua.it

UNIDRIVE 505: LA RIVOLUZIONE NELLA

SALDATURA DELLE PISCINE

All’edizione 2025 di Forum Piscine, Leister ha presentato l’UNIDRIVE 505, la saldatrice semi-automatica per saldare teli “TESTA A TESTA”, in grado di rivoluzionare questa tecnica di posa. La saldatura “TESTA A TESTA” rappresenta il massimo dal punto di vista estetico in ambito piscine e, fino ad oggi, veniva realizzata interamente o quasi interamente con saldatore manuale, richiedendo grande competenza e abilità da parte dell’operatore, sia al momento della preparazione, sia soprattutto durante la chiusura. Da oggi, grazie all’innovativa saldatrice UNIDRIVE 505, la realizzazione di piscine non è mai stata così semplice e veloce. L’UNIDRIVE 505 permette di ottenere saldature testa a testa invisibili, con una qualità senza compromessi e in unico passaggio.

UNIDRIVE 505 è facile da usare, con impugnature ergonomiche e un sistema intuitivo per regolare temperatura e velocità, garantendo un’ottima stabilità durante il lavoro grazie al supporto a tre punti.

La tecnologia sviluppata da Leister supporta il professionista dell’installazione di piscine, aiutandolo a portare la qualità dei lavori a un livello superiore

Per maggiori informazioni: sales@leister.it – 02.2137647

IDEAL CONTROL PISCINE & WELLNESS … & WELFARE!

Ideal Control s.r.l., attiva dal 1982 nella progettazione e costruzione di piscine private e pubbliche, è un’azienda molto nota nel settore in cui è in atto un interessante e proficuo passaggio generazionale tra fondatore e nuova generazione, già attivamente impegnata in azienda.

Oltre al possesso dell’Attestazione SOA-OS22, che solo poche aziende del settore posseggono, Ideal Control srl ha recentemente allestito al proprio interno una palestra aziendale, un ambiente esclusivo ed attrezzato creato per i dipendenti. La palestra nasce con l’obiettivo di promuovere uno stile di vita sano ed attivo all’interno della realtà lavorativa, migliorando la qualità della vita dei collaboratori e favorendo il benessere fisico e mentale.

Questa iniziativa si inserisce in un progetto più ampio di sviluppo ed investimenti, che da anni sta portando ad una crescita costante di fatturato e risorse umane interne all’azienda.

L’apertura della palestra testimonia l’impegno di Ideal Control s.r.l. a curare non solo l’aspetto professionale dei suoi progetti, ma anche il benessere quotidiano di chi contribuisce al suo successo.

idealcontrol.it - info@idealcontrol.it

L’eccellenza incontra la sostenibilità.

Le membrane premium TOUCH e VOGUE, con il loro 17% di materiale riciclato, coniugano stile e innovazione, garantendo finiture eleganti e resistenti.

Per chi cerca il massimo dell’eco-compatibilità, KOLOS segna un nuovo standard nel settore con un 40% di materiale riciclato. Un rivestimento sicuro e affidabile, garantito 20 anni sull’impermeabilità e 5 anni contro le macchie, KOLOS: la soluzione ideale per piscine commerciali ad alta frequentazione.

Grazie alla certificazione RecyClass, queste soluzioni non solo riducono l’impatto ambientale, ma offrono anche performance superiori, assicurando piscine più belle e durevoli nel tempo. Un’innovazione che unisce lusso e rispetto per il pianeta, dimostrando che sostenibilità e

design possono convivere senza compromessi.

Scegli un futuro dove estetica e responsabilità vanno di pari passo.

Scopri di più su www.renolit-alkorplan.com/it

DOLPHIN LIBERTY 600: PULIZIA IMPECCABILE PER L’INTERA PISCINA

Il robot pulitore Dolphin Liberty 600, perfetto per piscine di medie e grandi dimensioni fino a 15 metri di lunghezza, attraverso una tecnologia avanzata garantisce il mantenimento dell’acqua in maniera impeccabile.

Con un ciclo di lavoro fino a 4,5 ore, gestito tramite App, questo pulitore senza fili è ora dotato della rivoluzionaria capacità di pulire l’intera piscina; il suo sistema a jet, infatti, consente di includere anche i gradini, sui quali si arrampica grazie alla tecnologia di rilevamento: durante la discesa i getti d’acqua eliminano sporco e detriti, mentre la spazzola posteriore pulisce la superficie.

Quattro le modalità di pulizia: completa, solo fondo, Ultra Clean (via App), ECO. L’innovativo caricabatteria assicura una ricarica rapida e duratura: con una sola carica in modalità ECO si ottiene un’autonomia di 2 settimane di lavoro.

Il Dolphin Liberty 600 si conferma pertanto come massima espressione di tecnologia ed innovazione al servizio di una piscina limpida senza eguali.

www.polimpianti.it info@polimpianti.it

IL CIRCUITO CARDIO AQQUATIX: INNOVAZIONE E TECNOLOGIA PER LE PISCINE

Da oltre vent'anni, Aqquatix offre soluzioni all'avanguardia per la piscina, sia residenziale che commerciale/pubblica. Il Circuito Cardio Aqquatix rappresenta la sintesi perfetta tra tecnologia e design, garantendo allenamenti efficaci e coinvolgenti per qualisiasi persona, ospite, cliente offrendo un’ottima opportunità di valorizzazione per chi abbia o gestisca una piscina.

Il circuito si compone di attrezzi iconici come BPM Aquabike, Star Treadmill, Moon Walker, Round Jump, Vertical Dynamic, Galaxy Aquabike e Puzzle Step. Questi attrezzi garantiscono versatilità e qualità, adattandosi alle diverse esigenze di allenamento o di recupero e riatletizzazione.

In aggiunta, grazie al recente accordo siglato con UPTIVO, è possibile integrare il sistema di monitoraggio cardiaco e app, che offrono una soluzione avanzata per il controllo in tempo reale dei parametri d’allenamento. Questo sistema migliora la sicurezza e ottimizza le prestazioni personalizzando ogni workout, mentre ai Club consente di ottenere dati preziosi per presonalizzare l’esperienza del cliente e migliorare il servizio offerto. Aqquatix e Uptivo insieme assicurano valore alla propria piscina, migliorano la qualità degli allenamenti e aumentano la fidelizzazione e la motivazione: la sinergia tra le due soluzioni offre un'esperienza unica e innovativa, che soddisfa le esigenze di sicurezza, ottimizzazione dei carichi e personalizzazione degli allenamenti. info@aqquatix.com – www.aqquatix.com

I SERVIZI DI PROFESSIONE ACQUA PER I COSTRUTTORI DI PISCINE

Molti sono i costruttori di Piscine che hanno individuato in Professione Acqua il loro Consulente Tecnico. Esattamente come ci si rivolge al proprio commercialista o al proprio legale, il costruttore di piscine italiano può trovare in Professione Acqua le risposte e i servizi che gli permettono di lavorare in tranquillità e sicurezza.

Per i costruttori di piscine, i tecnici di Professione Acqua realizzano calcoli e dimensionamenti, schemi funzionali, disegni tecnici in scala, relazioni tecniche, relazioni scarichi, manuali d’uso, prove colore, verbali di collaudo, DVR, POS, messa in funzione e taratura di centraline di dosaggio e tanto altro. I documenti possono apparire anche col solo logo del cliente, come se gli stessi venissero fatti internamente da lui. Tutti i documenti possono essere realizzati anche as-built, ovvero a lavori già eseguiti. Questi servizi possono essere acquistati singolarmente o attraverso l’attivazione di un abbonamento “Carte in Mano”. Acquistando un Carte in Mano il costruttore ottiene un pacchetto di punti che permettono di usufruire immediatamente di tutti i servizi e le consulenze di Professione Acqua, Il pagamento avviene in 12 piccole rate mensili. Il Carte in Mano è disponibile in 3 taglie: Silver, Gold e Platinum. Con questa formula si ottengono anche forti sconti che, col Platinum possono arrivare anche al 50%.

Per informazioni: commerciale@professioneacqua.it tel. 0376854931

CALENDARIO CORSI/EVENTI 24/25

CORSI ED EVENTI PER ISTRUTTORI FINO A GIUGNO 2025

ONSITE Corso AQUA BIKE & AQUA TREDAMILL

Crediti formativi per aggiornamento qualifica DD001

ONSITE Corso AQUA JUMP & AQUA STEP

Crediti formativi per aggiornamento qualifica DD001

Corso “DOLCE ATTESA”:

ONSITE

Attività in acqua per Gestanti e la coppia in attesa

Qualifica CSI-Q1 certificato CONI DD001

EVENTO SPRING AQUAMARATHON

Crediti formativi per aggiornamento qualifica DD001

ONLINE Corso AQUA POSTURAL PROGRAM

Crediti formativi per aggiornamento qualifica DD001

ONLINE Corso ACQUA E DISABILITÀ

La Disabilità Psichica

LONGEVITY AQUA TRAINING

Pavia dal 12/04/2025 al 13/04/2025

ONSITE Corso ACQUATICITÀ NEONATALE NEON ACQUA SPORT ZOLA Zola Predosa (BO) dal 24/05/2025 al 25/05/2025

FIERE, EVENTI E CONVEGNI

INTERNAZIONALI

Per GESTORI/MANAGER

FIERA FIBO 2025

FIERA RIMINIWELLNESS

FIERA INOUT

Per COSTRUTTORI

FIERA AQUANALE

CONVEGNO CONVEGNO D’AUTUNNO

FIERA PISCINA BARCELONA

Colonia / Exhibition Centre Cologne Germania dal 10/04/2025 al 13/04/2025

Rimini / Fiera di Rimini Italia dal 29/05/2025 al 01/06/2025

Rimini / Fiera di Rimini Italia dal 08/10/2025 al 10/10/2025

Colonia / Koelnmesse Germania dal 21/10/2025 al 31/10/2025

Baveno (VB) / Grand Hotel Dino Italia dal 04/11/2025 al 05/11/2025

Barcellona / Recinto Gran Via Spagna dal 17/11/2025 al 20/11/2025

Attenzione: date e sedi del calendario potrebbero variare per mo tivi organizzativi, suggeriamo di verificare sempre sul Calendario Corsi del sito - Questa pagina è stata aggiornata il 11 marzo 2025

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