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Nuno Batalha: la “nuova” scuola nuoto per entusiasmare i bambini

Il vicepresidente della Federazione Portoghese Nuoto è costantemente impegnato nel promuovere metodi che entusiasmino i bambini al nuoto, prevenendo ed escludendo il fenomeno diffuso del drop out. La collaborazione con altri Paesi e federazioni lo che dovrebbe essere la scuola nuoto moderna, secondo un modello aperto a tutti, inclusivo e educativo-sociale, a prescindere dall’orizzonte agonistico, comunque fondamentale per una federazione.

È un vero piacere parlare con un dirigente preparato ed affabile come Nuno Batalha, che, oltre ad essere vicepresidente della Federazione Nuoto Portoghese guidata da Antonio José Silva -pure attuale numero uno della LEN- è il responsabile della formazione e del settore tecnico della FPN.

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Bahata segue con particolare attenzione la parte educativa da riservare ai bambini, base futura per selezionare atleti del movimento natatorio portoghese, ma senza puntare esclusivamente al nuoto agonistico: secondo il pensiero dell’alto dirigente federale, da noi ampiamente condiviso, il nuoto va diffuso perché il più alto numero di persone impari a nuotare e perché i bambini acquisiscano i fondamentali per la propria sicurezza, innamorandosi al contempo del nuoto

Un programma basto su un approccio multi-disciplinare e aperto, perché prevalgano entusiasmo costantemente rinnovabile degli allievi e il piacere di vivere l’esperienza acquatica. In pratica, quel-

La FPN, a differenza di diversi enti stranieri omologhi, grazie a Nuno Batalha indica la strada maestra da percorrere per una moderna scuola nuoto, volta ad allargare il numero di praticanti di base –quindi anche adulti ed anziani - e ad offrire i servizi altamente sociali che il nuoto può e deve interpretare, su tutti la sicurezza e la crescita di stili di vita motoriamente attivi anche divertendosi.

Quale ritiene siano gli aspetti troppo sottovalutati per promuovere una scuola nuoto innovativa e centrata sulle nuove generazioni da educare al nuoto senza che perdano l’entusiasmo o il piacere dell’esperienza acquatica?

Nella realtà portoghese, che ovviamente è quella che conosco meglio, riteniamo che l’insegnamento del nuoto sia molto centrato sull’apprendimento delle tecniche di nuoto. Nella nostra prospettiva (come Federazione Portoghese di Nuoto - FPN), l’insegnamento del nuoto ha molti più contenuti delle stesse tecniche di nuoto. La didattica natatoria deve essere multidi-

Portugal a Nadar è il programma della Federazione Nuoto Portoghese che punta ad una diffusione quanto più allargata dell'apprendimento del nuoto secondo un modello multidisciplinare ph FPN sciplinare, includendo contenuti di tutte le discipline del nuoto e persino contenuti di apprendimento motorio di base. In questo modo riusciamo ad avere una didattica più completa ma anche più diversificata e divertente, prevenendo l’abbandono della scuola nuoto.

Come e perché è arrivato a queste conclusioni e quali sono le barriere che deve infrangere perché il suo messaggio venga compreso da colleghi, tecnici, manager e titolari di piscine?

In Portogallo abbiamo attualmente un programma in corso chiamato “Portugal a Nadar”. Tra l’altro, stiamo portando avanti un iter di certificazione per le scuole di nuoto. Durante questo processo possiamo vedere che la maggior parte delle scuole incanala l’insegnamento del nuoto verso tecniche di nuoto formali. Sulla base di ciò, abbiamo avanzato una proposta per l’attuazione di un modello di approccio alla didattica del nuoto, modificandone i contenuti, che abbiamo denominato “Didattica multidisciplinare”. Fondamentalmente, proponiamo l’integrazione di altri contenuti che vengono insegnati in parallelo con il nuoto puro, il che rende l’insegnamento più diversificato e completo. Crediamo che la grande sfida sia quella di cambiare il comportamento di tecnici e istruttori di nuoto, cosa che, come è intuibile, non è facile. Quello che abbiamo cercato di fare è diffondere questa proposta e modello a tutti gli insegnanti, facendo una formazione specifica con i contenuti che si intende implementare. Allo stesso tempo, forniamo un aiuto agli insegnanti, in particolare con: 1) un libro con tutti i contenuti e la proposta per l’implementazione del modello (che è pubblico e può essere consultato all’indirizzo: https:// fpnatacao.pt/uploads/MANUAL_ RefFPN_22.pdf ); 2) video didattici con proposte per l’insegnamento di nuovi contenuti (https://fpnatacao.pt/uploads/Video_-_Modelo_de_Ensino_Multidisciplinar_ da_Natação_-_Videos_Didaticos. pdf); 3) Software didattici dove è possibile condividere esperienze e contenuti; 4) le scuole nuoto che partecipano al programma “Portugal a Nadar” hanno anche il supporto di un gruppo di consulenti pedagogici, esperti in questo specifico settore.

Lei ha una lunga esperienza di interscambio e confronto con altre nazioni ed esperti. Si è ispirato a qualche modello straniero e con quali Paesi riesce meglio a condividere l’idea di attività da proporre nelle piscine?

È un dato di fatto che la FPN ha una lunga storia di collaborazione con altre istituzioni e federazioni internazionali. Ovviamente, alcuni dei modelli LTAD (Long term athlete development) sono riferimenti internazionali e ci hanno ispirato in certi momenti. Ma ad essere onesti, l’elaborazione del nostro modello multidisciplinare non ha alcun modello specifico di riferimento. È stato costruito dal confronto fra un’ampia base di tecnici specializzati nelle diverse discipline del nuoto: sono stati discussi e scelti contenuti ritenuti trasversali e importanti, sono stati definiti diversi livelli di apprendimento e sono state create progressioni pedagogiche. Crediamo in un modello didattico con le caratteristiche che presentiamo, ma stiamo anche avviando una valutazione scientifica del modello proposto. Sarà sempre importante avere alcune evidenze scientifiche al riguardo.

Quali ritiene siano i fattori decisivi per rendere il nuoto un fenomeno veramente di massa ed inclusivo e come le piscine possono essere più attrattive per persone giovani e meno giovani?

È una domanda difficile, ma con la diversità di proposte per diversi sport e attività fisiche che esistono oggi, le attività acquatiche (non esclusivamente il nuoto) dovranno necessariamente reinventarsi Credo che questo contribuirà notevolmente ad avere attività attraenti e ludiche per bambini, giovani e persino anziani. Crediamo che il modello di apprendimento multifattoriale proposto dalla FPN possa avere questa doppia missione di fornire, da un lato, un apprendimento migliore e più ricco in termini psicomotori, ma anche ottenere un insegnamento più divertente per ognuno indistintamente, il che sarà sicuramente un bene per tutti ed eviterà l’ab- bandono.

La Federazione Portoghese, grazie a lei, si rivela piuttosto innovativa: è stato semplice proporre e condividere questo percorso con gli altri dirigenti e chi oggi riscontra essere più disponibile a recepire questo nuovo messaggio e perché?

E’ molto gentile, ma l’innovazione in FPN non è dovuta a me, ma al lavoro di squadra che si fa quotidianamente e in cui siamo tutti coinvolti. In questo modo, implementare idee innovative nella FPN è molto semplice, in quanto l’intero management della federazione e gli altri partner sono molto ricettivi a tutte quelle idee innovative che possono essere una risorsa per lo sviluppo delle diverse attività acquatiche.

Al contrario, come convenivamo, sono tante e diverse le resistenze a cambiare: chi tende a voler continuare con i vecchi modelli e come poter persuadere tecnici e addetti ai lavori poco inclini ad aggiornare schemi e stili professionali?

Come detto poco fa, credo che la difficoltà maggiore sia cambiare effettivamente il comportamento delle persone, e questo non vale esclusivamente per gli insegnanti di nuoto, è sicuramente trasversale ad altri ambiti della nostra società.

Credo che il modo migliore per “convincere” le persone a cambiare comportamento, nel caso specifico dell’insegnamento del nuoto, sia mostrare loro che si tratta effettivamente di un modello non solo innovativo, ma che funziona (o può funzionare). Quello che stiamo facendo in Portogallo è fornire una formazione specifica, cercando di raggiungere più scuole di nuoto e insegnanti possibili.

La sua federazione, con uno stile molto coerente con le finalità che istituzionalmente deve avere, si occupa di discipline acquatiche olimpiche e dei percorsi didattici, delegando a terzi la parte afferente a fitness acquatico, attività in verticale, salvamento civile e licenze per essere lifeguard, nonché la parte di riabilitazione in acqua. Quali benefici ottenete da questa impostazione e come pensa agirete nel corso del vostro mandato che si chiuderà in concomitanza con l’attuale ciclo olimpico?

In Portogallo, la federazione portoghese di nuoto è responsabile delle discipline acquatiche olimpiche, compreso il nuoto adattato. Tutte le altre attività citate hanno istituzioni proprie che le sovrintendono ma che sono indipendenti dalla nostra federazione. Questo accade perché la stessa struttura sportiva nazionale è concepita in questo modo, non essendo una questione che dipende dalla FPN.

Che progetti ha Nuno Batalha per la sua vita professionale e dirigenziale?

Oltre ad essere vicepresidente della FPN, sono professore associato presso un’università portoghese (Università di Évora). Nel caso dell’FPN, il nostro mandato terminerà nel prossimo anno olimpico (2024), quindi il mio piano è di terminare il mandato soddisfacendo gli obiettivi principali stabiliti da allora.

A livello personale, spero di continuare la mia carriera accademica, anch’essa molto incentrata sul nuoto e sulle attività acquatiche.

Se la inviteremo in Italia, pur non essendo rappresentanti di una federazione, ritiene potrà venire e presentare quanto lei con la sua federazione state facendo per rendere più attuale ed efficace un nuovo modello di didattica e prevenzione dell’abbandono delle discipline acquatiche?

Certo, sarebbe un vero piacere poter venire in Italia a presentare l’argomento a cui si riferisce. Colgo anche l’occasione per ringraziarla per il gentile invito che mi ha riservato con questa intervista, e sarò a completa disposizione per qualsiasi idea o iniziativa riterrà utile per la diffusione e la crescita della cultura e di nuovi modelli didattico-acquatici 

Veronica Telleschi vtelleschi@anifeurowellness.it

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