6 minute read

Congepi, l’esempio di coesione rappresentativa del settore

Le

Finalmente una Confederazione che sa unire a differenza della polverizzazione di cui il mondo sportivo è spesso espressione: CONGEPI è la risposta di chi ha inteso dare compattezza ad un settore che, dalla disunione cronica che lo affliggeva, oggi è passato ad un rilevante 30% e più di società di gestione aderenti su scala nazionale. Il merito è anche di leader alla guida di associazioni di categoria, alcune storiche altre più recenti e territoriali, che hanno compreso l’importanza di essere coesi, affidando poi la presidenza a Luca Bosi, che, in modo misurato e lontano dal voler alimentare polemiche ed attriti, interpreta magnificamente l’idea di Associazione aperta, condivisa con i fondatori e il Consiglio Direttivo. Pur essendo nata ad inizio anno, Congepi si è mossa speditamente ottenendo risultati importanti per gli associati e per il settore. Ma questo è solo l’inizio di un percorso proiettato ad obiettivi di medio e lungo termine che Luca Bosi, con le sue risposte, illustra molto bene, dimostrando al mondo dello sport e dell’impiantistica sportiva in generale, che essere uniti non è una missione impossibile: un esempio per tutti, sicuramente da applaudire e da seguire.

Advertisement

Come e perché nasce l’idea di Congepi, varata ad inizio 2023, con l’obiettivo di unire e di essere un ente aperto a tutti, escludendo personalissimi e divisioni esiziali per il settore?

In verità l’idea risale al periodo iniziale della pandemia da COVID19 quando, su impulso di Marco Sublimi, si formò il Coordinamento nazionale degli Impianti Natatori. Fu una felice intuizione, certo (non bisogna nasconderlo) nata da una situazione di necessità ed emergenza, ma che ci fece capire quanto eravamo deboli agendo divisi e quanto sarebbero state forti le nostre istanze se portate avanti in modo unitario. Ad inizio 2023, dopo un periodo diciamo di rodaggio, il salto di qualità: la costituzione di CONGEPI in forma associativa, per dare una struttura organica alla rappresentanza di settore.

In qualità di presidente, come vive il suo ruolo e di quali responsa- bilità intende farsi carico a vantaggio della confederazione e del comparto?

Lo vivo con passione e umiltà. Sono, in forma volontaria, a disposizione dei soci (i veri leader dell’associazione) e cerco di portare le mie competenze e le mie relazioni a favore dei gestori. Lavoro alla creazione, con il contributo del Consiglio Direttivo, di una base programmatica, snella e flessibile, che colga le esigenze del settore e le ponga all’attenzione del Governo Nazionale e degli enti locali, al fine di poter raggiungere obiettivi di medio-lungo periodo

Perché credere in Congepi e non in altre sigle e perché potete essere credibili rispetto alle troppe sigle improbabili del passato, molte delle quali già evaporate?

Mi piace soffermarmi sul “perchè credere in CONGEPI” e non sulla parte a discapito di altre sigle. Sa,

I ho uno spirito costruttivo e lavoro per creare ponti. CONGEPI nasce come progetto aperto, per questo è attrattivo, e come associazione di secondo livello. I nostri soci possono essere Coordinamenti Regionali, Associazioni, Sindacati di Categoria e il nostro piano di azione è chiaramente nazionale. Ciò significa che non rincorriamo i gestori per un’adesione diretta con una piccola (o grande) quota, rispettiamo così la territorialità, anzi lavoriamo perché in tutta Italia si formino coordinamenti regionali (poi aderenti a CONGEPI) che sappiano accompagnare le società nel loro percorso di tenuta e di crescita. Forse il segreto è che la nostra “corsa” non è contro nessuno ma solo a favore del settore

Come interagite con altre associazioni di categorie contigue e legate ad altri settori come palestre, circoli tennistici, centri sportivi dove la piscina spesso trova spazio?

Cercando, sia nelle situazioni di emergenza che in quelle di sviluppo, i punti comuni su cui costruire insieme istanze e progetti da sottoporre ai decisori politici di vario livello. Condividendo, aspetto sempre complicato, le informazioni e i dati per fare un lavoro a favore dello sport, affinchè sia sempre più riconosciuto come un servizio essenziale finalizzato a prevenire malattie di vario genere, insomma declinando insieme l’imprescindibile binomio tra sport e salute

Quali ritiene siano stati i primi risultati raggiunti ed ascrivibili a Congepi?

Aver convinto, insieme ad altri, il Dipartimento dello sport a erogare un’ulteriore tranche (67milioni di euro) di contributi a fondo perduto. Aver prodotto, come partner di Forum Piscine e FIN, le nuove linee guida per il riequilibrio dei piani economici e finanziari che si sono disequilibrati a causa del caro bollette. Aver contributo in maniera decisiva all’introduzione (che contiamo sia definitiva entro fine luglio) dei correttivi sulla Riforma dello Sport, in particolare per il lavoro sportivo. Aver sostenuto i nostri coordinamenti regionali nell’interlocuzione con le Regioni al fine di ottenere con- tributi di ristoro COVID, come in Emilia-Romagna, e misure di gestione dell’acqua durante i mesi di siccità 2022.

Avete attentamente seguito la fase di preparazione e quella emendativa della Riforma che è partita il 1° luglio: quali sono i punti che ritenete positivi e quali invece preoccupano e richiedono modifiche fondamentali per le società sportive e di gestione delle piscine?

Come detto in precedenza ci abbiamo lavorato molto. L’entrata in vigore la salutiamo come passaggio epocale perché di fatto cambia l’intera architettura della gestione in ambito sportivo, fornisce dignità e stabilità al lavoro e coniuga sempre più il concetto di sport (mi riferisco a quello di base) a quello di impresa vera e propria. Sotto questi punti di vista, quindi, bene. Male invece l’entrata in vigore a cavallo di una stagione sportiva e ludica (penso alle piscine all’aperto e ai campi estivi) in corso (molto meglio sarebbe stato il 1° settembre 2023), male l’avvio della stessa con dei correttivi (necessari) non ancora approvati e quindi non applicabili. Tutto ciò genera una situazione caotica, che mina la serenità dei gestori in un momento molto impegnativo dell’anno, oltre a non dare certezze sul piano operativo. Infine non mi pare per nulla banale l’impatto economico della riforma che sommato agli impatti precedenti di COVID e “caro bollette” potrebbe portare diversi gestori ad abbandonare il settore con un conseguente impoverimento dell’offerta generale.

Visto il grande cambiamento che ha determinato la pandemia e la necessità di dare nuove e differenziate risposte alla clientela e alla popolazione che potrebbe frequentare le piscine, Congepi cosa ritiene debba cambiare nella gestione della piscina per costruire un futuro di certezze e di successo?

La logica imprenditoriale deve andare a braccetto con quella sportiva. Gli impianti dovranno essere sempre più accoglienti e capaci di erogare un servizio ampio e per tutte le fasce di età, facendo sentire la piscina come la “seconda casa” dell’utente. Gli investimenti in ambito architettonico ed energetico sono vitali, non solo per rendere gradevoli gli spazi ma, soprattutto, per ridurre i consumi di impianti per definizione energivori, che, tuttavia, con le attuali tecnologie, possono essere resi molto sostenibili. Ci vuole, in gene- rale, un approccio one health, con servizi molto flessibili che sappiano cogliere le esigenze degli utenti sotto ogni profilo.

Altre realtà rappresentative, attive nel rappresentare i centri sportivi e quindi anche le piscine, osservano che Congepi dipende troppo da un’idea di piscina tradizionale, fedele a schemi istituzionali e imposti dagli enti locali che spesso collidono con lo sviluppo di attività commerciali vitali per la sostenibilità finanziaria e per investire sull’agonismo di base e di vertice: osservazione fondata o fuorviante?

Fuorviante, il nostro obiettivo è dare rappresentanza al settore in modo largo, comprendendo quindi anche tutte le gestioni private, che, in verità, hanno problemi e potenzialità simili a quelle pubbliche. Anche per questa ragione abbiamo scritto più volte al Dipartimento dello sport che sarebbe importante che i contributi arrivassero anche ai gestori con forme giuridiche diverse dalle ASD e SSD, che tuttavia svolgono la stessa attività. Poi però non va dimentico che in Italia oltre l’80% dell’impiantistica è pubblica e, in effetti su questa, va impresso un cambio di mentalità sia da parte dei gestori che delle pubbliche amministrazioni. Troppo spesso, infatti, siamo visti come parti opposte mentre è da un concetto di partnership che possono nascere progetti virtuosi. Faccio un esempio: noi vogliamo sfidare Governo ed Enti locali affinchè una parte delle risorse del

PNRR vada all’impiantistica come patrimonio strategico del Paese Se riusciremo non lo so ma è un ribaltamento di schema che, a mio avviso, ci rende molto innovativi.

Come e con quali aspettative affiliarsi a Congepi?

Con la consapevolezza di trovarsi in una casa comune in cui l’unico interesse è lo sviluppo e l’innovazione del settore piscine. Con la certezza che nessuno rincorrerà un gestore per una tessera in più perché già oggi rappresentiamo oltre il 30% dei gestori italiani, che stanno con noi perché capiscono l’utilità dell’associazione.

Quali i progetti che avete in serbo e le questioni che ritenete prioritarie rispetto alle istanze degli operatori e alle priorità di chi gestisce piscine?

Le priorità sono: avere in fretta i correttivi della riforma dello sport, farla metabolizzare e poi avanzare ulteriori richieste (certamente necessarie) di correttivo. Avere, da gennaio 2024, l’applicazione di un’aliquota IVA del 5% (anziché l’attuale 22%) per le attività di nuoto non istituzionali perché pensiamo assurdo che per fare sport (quindi coltivare la propria salute) si paghi un’imposta doppia rispetto a quella di un risto- rante (10%). Avere contributi, e/o accesso a credito agevolato, per il revamping degli impianti. Avere l’allargamento (è una nostra storica proposta) a tutta la popolazione della possibilità di detrazione fiscale delle spese per la pratica sportiva natatoria e in generale Tutti questi aspetti possono essere criticità (se non risolte) o significative opportunità di crescita.

Prevedete un convegno Congepi o altre iniziative che permettano un confronto aperto con gli associati e altri attori del comparto per rafforzare la vostra posizione e rappresentatività?

È nostra intenzione proporre a ForumPiscine di febbraio 2024 un convegno nazionale che discuta apertamente dei temi cari al settore partendo dalle nostre istanze. Ovviamente lo organizzeremo con una forma di massima apertura perché sappiamo che dal confronto possono nascere grandi progetti e nuove idee. 

Andrea Pambianchi andrea@dabliu.com

This article is from: