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Andiamo a fare shopping

Sempre più spesso, e in ogni momento, l’e-commerce è sempre nei pensieri dei consumatori. Come può, il commercio al dettaglio locale, contrastare questa disponibilità perenne facendo valere anche i suoi punti di forza? La risposta è chiara: col passare del tempo shopping locale non significa più solo commercio stazionario, ma anche la sua variante elettronica.

Il commercio online è una tendenza che nemmeno il commercio al dettaglio altoatesino può più permettersi di ignorare. A proteggere il commercio online hanno pensato anche le restrizioni imposte dalla pandemia di Covid. Sebbene il negozio al dettaglio locale sia ancora il luogo abituale di acquisto per la maggior parte dei consumatori altoa- tesini, la tendenza agli acquisti online non si arresta nemmeno in Alto Adige: mentre quasi tutti i consumatori altoatesini – secondo un sondaggio del WIFI della Camera di commercio di Bolzano – acquistano generi alimentari, articoli per il fai-da-te e farmaci esclusivamente in un negozio fisico, una persona su tre acquista prodotti di elettronica di consumo, telefoni cellulari e computer perlopiù online. Il sondaggio mostra anche che sempre più consumatori di tutte le età desiderano offerte digitali.

Per potenziare e promuovere i circuiti economici e i consumi locali, le aziende devono riorientarsi in termini di digitalizzazione e nuovi canali di vendita

Il significato di omnichannel

Ai clienti piace la comodità. Ecco perché sempre più rivenditori offrono acquisti senza limitazioni orarie attraverso diversi canali. Non sorprende, quindi, che un argomento molto discusso nella vendita al dettaglio sia la compatibilità tra attività stazionaria ed e-commerce e i vantaggi che possono derivare da una loro combinazione – o se ci sia effettivamente qualche vantaggio nel percorrere questa strada. Questa integrazione dei diversi canali di vendita è chiamata omnichannel.

Si tratta cioè di un’esperienza di acquisto senza soluzione di continuità per i clienti su tutti i canali. Il collegamento tra attività stazionaria e negozio online consente opzioni di vendita completamente nuove, come la possibilità di effettuare prenotazioni e ordini nel negozio online. Ma la strada può anche essere percorsa al contrario, con acquisti e ordini effettuati presso il negozio fisico e il successivo invio al cliente. Per i rivenditori omnichannel, a risultare prioritarie sono soprattutto la possibilità di resti-

Game, set, match

In questo momento, il mercato degli immobili commerciali sta vivendo una fase di grande dinamismo segnata da molti necessari cambiamenti – un fenomeno che interessa in maniera particolare i centri commerciali. La difficile congiuntura economica e l’inflazione aumentano l’incertezza dei consumatori e chiamano in causa il commercio. Rinuncia agli acquisti e riduzione delle superfici sono le conseguenze più immediate. A ciò si aggiunge il forte aumento del commercio online degli ultimi anni. Non è quindi un caso che, nei Paesi di lingua tedesca, non vengano quasi più realizzati nuovi centri commerciali. I pochi nuovi si trovano soprattutto nei centri urbani. Le posizioni periferiche, come le zone produttive, sono un modello ormai obsoleto e non sono più al centro dell’attenzione. I centri commerciali in quelle zone non hanno più alcuna importanza.

In questo periodo, problemi simili li hanno anche i centri commerciali negli Stati Uniti, sotto pressione – quando non effettivamente abbandonati – tuire in negozio gli ordini effettuati nonché il click & collect (ovvero il processo in cui un ordine online viene ritirato in negozio). Non va sottovalutata nemmeno l’opportunità di compiere ricerche online e di effettuare poi l’acquisto concreto in negozio. continua a pagina 6 anche grazie al successo del commercio online. Qual è la soluzione a questo problema? La risposta è il Pickleball, un gioco di palla che, almeno negli USA, potrebbe andare a riempire di nuova vita i centri commerciali vuoti in tutto o in parte. Grazie ai soffitti alti e alle location centrali, nei centri commerciali, il gioco, che combina elementi di tennis, ping-pong e badminton, trova una collocazione pressoché perfetta. Un centro commerciale a Richmond, in Virginia, è stato recentemente ristrutturato aggiungendo ben dodici campi da gioco. Negli Stati Uniti, casi come questo sono ormai all’ordine del giorno. E quindi: game, set, match.

Una ricetta valida e uguale per tutti, di come implementare l’omnichannel nel commercio al dettaglio, purtroppo non esiste. L’omnichannel è infatti individuale: le aziende hanno caratteristiche molto diverse, seguono strategie diverse e, a seconda del gruppo di clienti, hanno anche esigenze diverse.

Digitalizzazione in Alto Adige

Tornando in Alto Adige, le microaziende fino a cinque collaboratori sono state recentemente oggetto di misure di sostegno nel campo della digitalizzazione. Dopo il 2022, la Provincia ha riproposto un finanziamento mirato anche nel 2023. È un primo passo concreto.

Vengono finanziati l’introduzione di tecnologie e processi digitali per l’implementazione e il miglioramento di modelli organizzativi e di business, la presenza in rete e il commercio elettronico, i modelli di comunicazione digitale e di gestione dei social media.

15 prestatori di servizi locali nei settori IT e internet offrono pacchetti di digitalizzazione su misura che vanno dalla presenza digitale alla creazione di un negozio online. L’obiettivo è quello di accompagnare e sviluppare ulteriormente le imprese del commercio al dettaglio verso un futuro tecnologico e digitalizzato.

Servono nuove vie di vendita

Non c’è dubbio: l’aumento delle conoscenze e dei servizi digitali è necessario per la modernizzazione e la competitività di molte imprese del commercio al dettaglio, ma anche della gastronomia. Il cambiamento degli ultimi anni rende necessario integrare le attività tradizionali con le tecnologie digitali. È più importante che mai integrare online e stazionario. Sono necessari nuovi canali di vendita.

Anche per potenziare e promuovere i cicli locali e i consumi locali, le aziende devono riorientarsi in termini di digitalizzazione e nuovi canali di vendita.

Agire a livello regionale

In questo senso, l’Alto Adige sta beneficiando di un trend importante. Grazie anche alla pandemia, abbiamo (ri)scoperto la regionalità. L’interesse dei consumatori per i beni, il cibo e i servizi locali è sensibilmente aumentato. La nostra piccola economia vive soprattutto di regionalità e di prodotti e servizi locali. È importante potenziare costantemente questo ciclo e preparare le aziende, sia stazionarie che online. Dobbiamo lavorare tutti insieme per rafforzare e modernizzare l’offerta esistente. D’altra parte, si tratta di rafforzare i cicli locali. Come quasi nessun altro settore, il commercio – ma anche la gastronomia e i servizi – è vicino alle persone e caratterizza la convivenza nelle nostre città. Vicinanza al cliente, qualità, percorsi di trasporto brevi, responsabilità sociale, tracciabilità, trasparenza e contatto personale - in breve: la fiducia nel prodotto, nel rivenditore e nel produttore sta diventando sempre più importante.

Maledizione e/o benedizione?

Al giorno d’oggi internet aiuta a determinare il comportamento di acquisto. In questi anni, consumatori di tutte le età, generi e classi sociali effettuano regolarmente ricerche su internet prima di prendere una decisione di acquisto. Le vendite online e le vendite fisiche non possono sempre essere chiaramente separate l’una dall’altra. Molti clienti raccolgono informazioni online prima di effettuare un acquisto stazionario. E molti provano in negozio ciò che poi ordineranno online.

Come commerciante e prestatore di servizi, è possibile demonizzare questo sviluppo o vederlo come un’opportunità, ci si può opporre o saltare sul carro e adattarsi al comportamento dei consumatori. Non deve essere sempre e per forza un negozio online. Ma la presenza online è una realtà di fronte alla quale è impossibile chiudere completamente gli occhi. Un sito web funzionale e la possibilità di trovare rapidamente le cose nel mondo virtuale sono già buoni prerequisiti.

L’online non mette a rischio lo stazionario

In questo periodo di rapido sviluppo, una cosa è certa: uno sguardo alla storia del commercio al dettaglio mostra che le nuove forme di commercio non hanno mai sostituito completamente le vecchie forme, ma le hanno integrate. La penetrazione digitale nella vita quotidiana dei consumatori non deve comportare la fine della vendita al dettaglio convenzionale.

C’è però speranza anche nella vendita al dettaglio stazionaria, dove si prevede un calo delle visite dei clienti: la disponibilità all’acquisto di chi viene è alta. I clienti continuano ad attribuire grande importanza al commercio stazionario perché vogliono sperimentare i prodotti, cioè toccarli, vederli o provarli sul posto, perché vogliono essere ispirati e ricevere consigli personali da specialisti qualificati – un’ulteriore prova che, nonostante tutta la digitalizzazione, nel mondo dello shopping l’attenzione è ancora rivolta alle persone con le loro capacità, conoscenze e talenti.

Difficile senza un’equa concorrenza

Al termine di questa riflessione, rimane aperta ancora una questione: abbiamo una concorrenza leale tra online e stazionaria?

Probabilmente no, se pensiamo ai noti colossi online. Prendiamo ad esempio la giustizia fiscale: non è possibile che, grazie all’ottimizzazione fiscale e agli spostamenti nei paradisi fiscali, le grandi piattaforme online paghino tasse ridicole per le loro vendite, mentre le imprese locali prestano in toto il loro contributo con tasse e imposte varie. È necessario che le stesse regole siano finalmente uguali per tutti i soggetti coinvolti, sia stazionari che online o piccole imprese e società. Altrimenti la situazione nel suo complesso non potrà funzionare.

Sandro Pellegrini vicepresidente della Camera di commercio

A giugno, il presidente della Camera di commercio di Bolzano Michl Ebner ha presentato alla giunta camerale la nomina della vicepresidenza. Sandro Pellegrini e Johanna Santa Falser sono stati nominati vicepresidenti per i prossimi cinque anni, succedendo a Elio Pidutti, che ha ricoperto la carica nell’ultimo quinquennio.

In Alto Adige coesistono tre gruppi linguistici: tedesco, italiano e ladino, ognuno rappresentato nella giunta della Camera di commercio di Bolzano. Il presidente e il vicepresidente non possono appartenere allo stesso gruppo linguistico. Poiché il presidente della Camera di commercio Michl Ebner appartiene al gruppo linguistico tedesco, Sandro Pellegrini è stato nominato vicepresidente della Camera di commercio di Bolzano in rappresentanza del gruppo linguistico italiano. L’amministratore delegato del panificio Lemayr Srl è anche vicepresidente dell’Unione e rappresenta il settore del commercio nella giunta camerale. Dal 2013 fa parte del consiglio e della giunta camerali, contando una lunga esperienza alle spalle. Il compito del vicepresidente e della vicepresidente della Camera di commercio di Bolzano consiste nel supportare il presidente e nel sostituirlo in caso di assenza o impedimento.

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