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3.11 Why a diagram is (sometimes) worth ten thousand words
può dipendere da fattori culturali, linguistici e fisiologici, è possibile che delle persone che appartengono a culture diverse utilizzino, non solo una diversa terminologia, ma attribuiscono a quel colore un diverso significato. Secondo Ware, i colori che possono essere considerati primari, tenendo conto delle differenze culturali, sono: bianco, nero, rosso, verde, giallo, blu (sono anche gli unici ad avere lo stesso nome in tutto il mondo).
«Una forma grafica che coinvolge attività percettive elementari che conducono a valutazioni più accurate rispetto ad un’altra forma grafica avrà come risultato una migliore organizzazione e un aumento delle possibilità di una corretta percezione di schemi e comportamenti».
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Ciò significa che, più accurata è la valutazione che il lettore deve fare e più in alto nella scala si deve trovare la forma grafica, Cairo chiarisce che ciò non significa che se rappresento dei dati con una forma grafica che si trova alla fine della scala non possano essere comprensibili , semplicemente non saranno accurati e mostreranno solo un quadro generale dei dati. Concludendo: Il criterio importante da seguire nei grafici non è
semplicemente la velocità con cui riusciamo a vedere i risultati, ma piuttosto la possibilità di vedere, servendoci del grafico, qualcosa che sarebbe stato difficile vedere altrimenti, o che non
avremmo potuto vedere affatto.!)
Un’immagine vale più di mille parole, così recita un famosissimo proverbio cinese. Larkin e Simon nel loro saggio hanno voluto in qualche modo reinterpretarlo, affermando: «un diagramma vale più di mille parole».
21 Cleveland W.S., The elements of graphing data, Hobart Press, 1994.
Secondo loro infatti, in settori come la fisica e l’ingegneria gli studiosi fanno ampio uso di diagrammi, un’immagine non basterebbe loro per risolvere degli studi o un problema. Considerano due modi di rappresentazione: • sentential representation • diagrammatic representation
La differenza sostanziale tra le due è che la rappresentazione diagrammata conserva le informazioni sulle relazioni topologiche e geometriche tra le componenti del problema, mentre la rappresentazione sentenziale non lo fa. Larkin e Simon nel loro articolo hanno eseguito uno studio empirico confrontando, in un esperimento di fisica, le proprietà espressive dei diagrammi con le equivalenti descrizioni testuali. Essi sono arrivati a dedurre che i diagrammi sono più efficaci grazie a tre proprietà: Località, ogni elemento infatti ha una sua collocazione nello spazio. In una rappresentazione siamo in grado di confrontare simultaneamente due dati rappresentati con due diversi elementi grafici disposti nelle immediate vicinanze spaziali. Minimo uso di descrizioni testuali, gli esseri umani hanno la capacità di riconoscere senza descrizioni testuali esplicite (segnali stradali). Miglioramento della percezione, attraverso le rappresentazioni possiamo elaborare un gran numero di interferenze percettive che ci consentono di individuare relazioni.
«Un diagramma può essere migliore rispetto a una descrizione verbale per risolvere i problemi, nei diagrammi possono raggruppare insieme tutte le informazioni, evitando grandi quantità di ricerche per la deduzione di una soluzione dei problemi. [...] inoltre supportano un gran numero di deduzioni percettive, facilmente intuibili per l’uomo»!! .
22 Jill H.Larkin and Herbert A. Simon, Cognitive Science (1987) Why a Diagmm is (Sometimes) Worth Ten Thousand Words. Cognitive Scienze.