La rappresentazione visiva dell’informazione
può dipendere da fattori culturali, linguistici e fisiologici, è possibile che delle persone che appartengono a culture diverse utilizzino, non solo una diversa terminologia, ma attribuiscono a quel colore un diverso significato. Secondo Ware, i colori che possono essere considerati primari, tenendo conto delle differenze culturali, sono: bianco, nero, rosso, verde, giallo, blu (sono anche gli unici ad avere lo stesso nome in tutto il mondo). «Una forma grafica che coinvolge attività percettive elementari che conducono a valutazioni più accurate rispetto ad un’altra forma grafica avrà come risultato una migliore organizzazione e un aumento delle possibilità di una corretta percezione di schemi e comportamenti». Ciò significa che, più accurata è la valutazione che il lettore deve fare e più in alto nella scala si deve trovare la forma grafica, Cairo chiarisce che ciò non significa che se rappresento dei dati con una forma grafica che si trova alla fine della scala non possano essere comprensibili , semplicemente non saranno accurati e mostreranno solo un quadro generale dei dati. Concludendo: Il criterio importante da seguire nei grafici non è semplicemente la velocità con cui riusciamo a vedere i risultati, ma piuttosto la possibilità di vedere, servendoci del grafico, qualcosa che sarebbe stato difficile vedere altrimenti, o che non avremmo potuto vedere affatto.!)
3.11 Why a diagram is (sometimes) worth ten thousand words Un’immagine vale più di mille parole, così recita un famosissimo proverbio cinese. Larkin e Simon nel loro saggio hanno voluto in qualche modo reinterpretarlo, affermando: «un diagramma vale più di mille parole».
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Cleveland W.S., The elements of graphing data, Hobart Press, 1994.