Inno al beato felice da corsano

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INNO AL BEATO FELICE DA CORSANO Al B. Felice da Corsano ai piedi della Madonna Tutta Bella della Consolazione dedico a nome dei pellegrini e devoti della Madonna della Consolazione in questo Anno Straordinario della Misericordia 1.Salve Apostolo di pace nella valle del dolore salve o messo del Signore Salve o raggio di carità … Ritornello Oh. quale tripudio risuoni il canto per sì gran Beato a Dio Signore! A Fra Felice per ogni lido risuoni il grido di pace ed amor. 2. Questo giorno a te sacrato scuote l'alma in ogni petto ed accende in santo affetto a tue lodi celebrar 3. Da Corsano un dì venisti quale angelo di pace e la fede in Maria consolata e consolator…


4. Nella Napoli gran famiglia d'Agostino fosti esempio eccellente ed orante fosti araldo di carità.

5. Percorresti vie d'amore con dottrina ed umiltà approdasti a Deliceto nella grotta tutta santa fu ' l'eremo di santità.

6. A Maria la tutta Santa madre di Misericordia hai diffuso la Consolata sulle vie dell'Evangel. 7. Pellegrino indomabile percorresti in ogni tempo e corona d'Agostino fosti apostolo d'umiltà.

8. Ogni labbro a te devoto al tuo nome esulta e dice benedetto sia Felice nostro padre e protettor.

9. In età cosi' sconvolta presso Dio benigno e pio fa levar ogni cuore degli affranti nostri cuor.


8. O Beato dell'Amore sii sempre a nostro fianco e difendici puranco dalle nostre passion.

10. Con Maria tutta santa Tu dal ciel ci conforti per la pace intercedi e a Cristo Redentor accompagnaci con amor.

Deliceto, 16 gennaio 2016 Giovanni Orsogna


NOTE Felice da Corsano, capo spirituale e fondatore del convento degli agostiniani di Deliceto, vissuto in una piccola grotta fatta scavare sotto le mura dell’eremo, dove scrisse la Riforma della regola agostiniana, chiamata Riforma Ilicetana, volle collocare all’interno della chiesa un dipinto su tavola. La tavola, databile fra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo, raffigura la Vergine con una veste rossa e avvolta in un manto verde, mentre allatta il Bambino seduto nudo sulle sue ginocchia (fig. 7). Nell’opera sono visibili riflessi dell’arte umbro-toscana, soprattutto per la presenza di uno sfondo collinare che riecheggia modelli del Perugino e del primo Raffaello. Se non abbiamo informazioni precise sull’autore della tavola è comunque plausibile che l’artista possa essere ascrivibile alla cerchia di pittori attivi in area umbra e vicini alla bottega del Perugino. Non è possibile, visto la mancanza di documenti, precisare come la tavola possa essere arrivata a Deliceto, ma è degno di nota che Deliceto divenne marchesato nel 1463 con Antonio Piccolomini di Siena, suocero di Ferrante II d’Aragona e nipote di Enea Silvio Piccolomini, futuro Papa Pio II. Fu proprio Antonio Piccolomini che invitò gli Agostiniani a costruire un Convento a Deliceto nel 1478. ( 1) Cavalieri Francesco, Itinerari mariani nel Sub-Appennino Dauno, I Atti – 33° Convegno Nazionale sulla Preistoria, Protostoria, Storia della Daunia. San Severo 2012, Sub voce : Santuario della Madonna dell’Olmitello, Convento e santuario della Madonna della Consolazione a Deliceto 245 pp. e segg.

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Foto:

Illustrazione 1: Maria Madre amorosa e di consolazione per i suoi figli. (Immagine della Madonna della Consolazione in Deliceto-FG).


Preghiera

“Gloriosa Madre di Dio, nello stato miserabile in cui mi vedo ridotto per i miei peccati, ricorro a te pieno di fiducia. Se tu mi respingi, io ti ricordo che in certo qual modo sei tenuta ad aiutarmi, poiché tutta la Chiesa dei fedeli ti chiama e proclama madre di misericordia. Tu, o Maria, sei colei che Dio ama al punto di esaudirti sempre; la cui misericordia non è mai mancata a nessuno; la cui dolce affabilità non ha mai disprezzato nessun peccatore, per quanto colpevole fosse, che a te si sia raccomandato. Forse che falsamente o invano tutta la Chiesa ti chiama sua avvocata e rifugio dei miseri? Madre mia, non sia mai che le mie colpe ti trattengano dall’adempiere il tuo salutare ufficio di pietà, in virtù del quale sei a un tempo avvocata e mediatrice di pace fra gli uomini e Dio e, dopo il Figlio tuo, l’unica speranza e il rifugio sicuro dei miseri. Tutto ciò che tu hai di grazia e di gloria e perfino la tua dignità di Madre di Dio, se è lecito dirlo, tu lo devi ai peccatori, poiché per loro il Verbo divino ti ha fatto sua Madre. Non sia mai che la Madre di Dio, che partorì al mondo la fonte della pietà, neghi la sua misericordia a qualsiasi peccatore che a lei ricorre. Poiché Il tuo ufficio, o Maria, è quello di fare da mediatrice fra Dio e gli uomini, ti spinga a soccorrermi la tua grande misericordia, che è assai maggiore di tutti i miei peccati e di tutti i miei vizi”. S. Alfonso Maria dei Liguori (da Le Glorie di Maria, Parte I, VI, 2)

“ Il petto di Maria è così ripieno di pietà, che appena ella sa le nostre miserie, subito diffonde il latte della sua misericordia; né può la benigna Regina intendere il bisogno di qualche anima e non soccorrerla. E questa gran pietà. che Maria ha delle nostre miserie, la spinge a compatirci e a sollevarci anche quando noi non la preghiamo. “ S. Alfonso, Le glorie di Maria (o.c.)



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