LO SPAZIO DELL’APPRENDIMENTO. Nuovi interni per accogliere il metodo Montessori

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LO SPAZIO DELL’APPRENDIMENTO Nuovi interni per accogliere il metodo Montessori Anno Accademico 2015/2016

PROGETTO DI TESI Interior Design



LO SPAZIO DELL’APPRENDIMENTO Nuovi interni per accogliere il metodo Montessori Anno Accademico 2015/2016

PROGETTO DI TESI Interior Design


IED DESIGN

DIREZIONE Laura Negrini, Direttore IED Design Roma COORDINAMENTO CORSO Gianfranco Bombaci, Interior Design SEGRETERIA Marta Seghezza, Segreteria direzione IED Design Simona Ruzzini, Segreteria IED Design Pietro Cagnazzi, Segreteria IED Design Andrea Pasquale, Tutor Interior Design PROGETTO GRAFICO Pietro Cagnazzi

in collaborazione con


LO SPAZIO DELL’APPRENDIMENTO Nuovi interni per accogliere i principi pedagogici del metodo Montessori

Coordinamento progetto Laura Negrini Gianfranco Bombaci

Relatore tesi Laura Negrini

Docenti Gianfranco Bombaci, Correlatore Giulio Aleandri, Tecnologia dei Materiali Marco Galofaro, Modellistica Adriano Caputo, Lighting Design Claudio Castaldo, Layout e tecniche di visualizzazione Claudio Esposito, Video

Partners Fondazione Montessori


INDICE

11 IL TEMA 13 IL PROGETTO


14 COMMUNITY Andrea Alvino, Daniele Caraffa, Riccardo Fava 20 SOGLIA DI CRESCERE Alessandro Guida, Emanuela Piu 20 ARULU’ Alessandro Boccale, Lorenzo Ciolina 30 SCHOOLVILLE: LA CASA NELLA SCUOLA Federico Spagnuoli 36 VUE: punti di vista Francesca Martini, Francesca Schiboni, Maria Celeste Viola 42 ALL THE WORLD’S A STAGE Tina Englund, Ana Sofía Suárez Praun 48 INSIDE OUT Livia Cuniolo 54 UN LIBRO APERTO

Claudia Landi, Simona Pisano

60 MICROMONDI Erica Iacoboni, Giulia Alessandra Neri 66 STEP BY STEP Erica Testa


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IL TEMA L’obiettivo dei progetti è stato quello di sviluppare una ricerca dedicata ai luoghi della formazione, in particolare quelli della scuola primaria e di progettare soluzioni di spazi interni che accolgano e amplifichino i principi pedagogici consolidati. Partendo dal lascito di Maria Montessori (figura riconosciuta come centrale nella ridefinizione del rapporto tra configurazione spaziale, sviluppo dell’apprendimento e crescita personale), gli studenti di IED Design hanno sviluppato una ricerca sulle modalità in cui l’ambiente didattico può influire positivamente sull’esercizio delle proprie potenzialità cognitive. Il metodo montessoriano, ancora oggi riconosciuto come elemento di grande valore culturale, è stato ulteriormente sviluppato per poter essere applicato alla didattica/pedagogia del domani, incentrata sull’annullamento dei confini disciplinari e sull’uso del digitale sin dai primi approcci alla conoscenza. Il risultato è una ricerca (rappresentata da dieci progetti) che indaga queste possibilità su vari fronti, alternando visioni sulla divisione degli spazi, la scelta degli arredi e l’utilizzo innovativo di materiali standard. Tutti i progetti di ricerca riflettono la volontà (e la necessità) di applicare tali principi a manufatti edilizi già esistenti, con l’intento di trasformare le scuole tradizionali, da contenitori, ad ambienti che ospitino contenuti, ma che permettano anche di comprenderli, manipolarli, accedervi e sfruttarli in maniera proattiva. 9


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IL PROGETTO “Il bambino è padre dell’umanità e della civilizzazione, è il nostro maestro, anche nei riguardi della sua educazione.” Maria Montessori L’idea alla base del Metodo Montessori sostiene che l’apprendimento sia il risultato di un’azione innescata e favorita da un materiale didattico progettato appositamente dal pedagogista, valorizzando gli specifici periodi di sensibilità che i giovani della specie homo sapiens vivono nei confronti di determinate caratteristiche della struttura dell’universo; gli esseri umani attraversano differenti stadi biologici, ognuno connotato da diverse abilità, capacità, interessi, tanto cognitivi che relazionali e la scuola montessoriana presta attenzione alle diverse tendenze di ogni stadio di sviluppo. Ad esempio, dai quattro fino a circa otto anni di vita, l’interesse nei confronti dell’analisi del linguaggio permette al bambino di acquisire con facilità la struttura fonetica della scrittura e i rudimenti della scrittura stessa; l’ambiente educativo dovrà quindi mettere a disposizione una serie ampia di materiali didattici che permettono di sfruttare questo interesse e questo consentirà ai bambini di trovare in classe sia materiali per l’apprendimento dei grafemi, dei suoni, delle vocali e delle consonanti che materiali finalizzati allo sviluppo della motricità fine del polso e della mano, che consente di evolvere le capacità scrittorie. 11


COMMUNITY

Andrea Alvino, Daniele Caraffa, Riccardo Fava Il tema del progetto è la comunità, la condivisione, lo scambio che avviene quotidianamente tra i bambini. Fondamentale è creare le condizioni per stimolare l’interazione con altri bambini, lo scambio delle proprie esperienze, curiosità, emozioni. Tutto questo è stato espresso grazie ad un complesso e articolato pannello che, come un “magnete”, attira i bambini in uno spazio comune evidenziando il concetto di “esperienze condivise”. Il colore indica al bambino gli spazi didattici e quelli di condivisione insegnando loro, in maniera indiretta, i limiti e i confini che, all’occorrenza, dovranno essere rispettati. L’unione dei colori genera spazi diversi che il bambino riconoscerà in funzioni.

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Pannello centrale con attivitĂ didattiche per i bambini

Spazio concentrazione individuale

Nicchie concentrazione individuale.

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“Le nostre storie” —Spazio per esposizione di storie e di lavoretti dei bambini, dove osservano solamente ,come in un “museo”. Finitura in legno ,cornice 5 cm.

—Contenitori aperti materiale didattico per i bambini. Essi possono porre qualsiasi oggetto di loro gradimento e prenderlo quando vogliono.

“Vediamo oltre”

—Apertura deve il bambino vede attraverso e comunica con gli altri bambini

“Il mio segreto” —Cassetti apribili grazie ad una maniglia, i cassetti a seconda dell’esigenza possono essere personali o per tutti. I bambini prendono i loro giochi all’interno dei cassetti andando alla scoperta di ciò che ci sarà dentro.

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SOGLIA DI CRESCERE

Alessandro Guida, Emanuela Piu Il progetto interpreta a livello spaziale i principi fondanti del metodo montessoriano e sviluppa un modello replicabile e applicabile a contesti scolastici esistenti. Fra tutti, il principio pedagogico che ha guidato l’intero progetto è l’idea di movimento libero, attraverso il quale il bambino impara ad autogestirsi rendendo il limite abitabile e trasformando la sua qualità di barriera in spazio vivibile. In questo modo i confini tra spazi diventano soglie. I loro margini definiscono un ambiente tridimensionale a cui viene affidato il valore di luogo, perché se ne riconosce “un’umanità”, un’attenzione espressa con modalità differenti rispetto al solo passaggio.

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ARULÙ

Alessandro Boccale, Lorenzo Ciolina Il progetto per la scuola cerca di riportare all’interno dell’edificio i principi montessoriani. Il risultato estetico è la ricerca sintetica e schematica di portare all’interno della scuola una città graficamente stilizzata, dalle superfici che diano l’idea di un paesaggio architettonico artificialmente costruita. Ricerca che si traduce con la massiccia presenza di un iconico “skyline” che invade la scuola rendendola immediatamente riconoscibile e attribuendole un forte carattere “urbanistico”.

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Struttura tubolare 0 50mm, sostegno copertura patio Struttura tubolare 0 50mm, sostegno vegetazione

Libreria interna,modulo classe 350x260x50 -lamimnato

Laboratorio musicale, -laminato Terrario #1, -vetro -vasca calcestruzzo -telaio alluminio -vetro

Terrario #2, -vasca calcestruzzo -telaio alluminio -vetro Ingresso

Lavagna 170x250 Librerie esterne,modulo classe calcestruzzo Tavoli interni,modulo classe -laminato

Pedana esterna, -tavole di teak -morali 10x12 cm

Assole innesto tavoli, 5x5x1/5x10x1/10x10x1

Tavoli esterni,modulo classe calcestruzzo

Pavimento di parquet, Massetto impianti -ciliegio Massetto autolivellante

Sistema drenaggio acque

Intercapedine Plinto di fondazione

Guaina impermeabilizzante

Carter rivestimento pilastri, -polipropilene

Vasca calcestruzzo

Solaio

1:50

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SCHOOLVILLE: LA CASA NELLA SCUOLA Federico Spagnuoli

Il progetto per la scuola cerca di riportare all’interno dell’edificio i principi montessoriani. Il risultato estetico è la ricerca sintetica e schematica per portare all’interno della scuola una città graficamente stilizzata in cui le superfici possano lasciare l’idea di un paesaggio architettonico artificialmente costruito. La ricerca si traduce nella massiccia presenza di un iconico “skyline” che invade la scuola rendendola immediatamente riconoscibile e attribuendole un forte carattere “urbanistico”. Funzionalmente gli spazi sono organizzati pensando al bambino come fulcro del proggetto, intorno al quale ruotano e si articolano ambienti caratterizzati da un graduale climax che, partendo da uno stato di totale astrazione dal mondo che circonda l’individuo arriva, tramite un progressivo avvicinamento, all’antitetico spazio della collettività e del sociale. Al bambino saranno in questo modo offerte, oltre a svariate e molteplici esperienze stimolanti, diverse possibilità di relazione attiva e creativa con lo spazio circostante.

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VUE: punti di vista

Francesca Martini, Francesca Schiboni, Maria Celeste Viola Il progetto deve il suo nome all’importanza che il senso della vista riveste nella fruizione degli spazi didattici. Grazie alla continuità prospettica e all’uso del corpo come strumenti dell’apprendimento, il progetto si focalizza sull’elaborazione di tre elementi principali: tenda, pedana e libreria. L’utente, in particolare la classe, determina l’opacità dello spazio attraverso l’uso, riempiendo le librerie o movimentando le tende. Si determina in questo modo uno spazio flessibile e polifunzionale, all’interno del quale le varie attività si affiancano e sono costantemente in relazione tra loro. La riduzione delle linee guida a tre elementi fondativi, inoltre, ne permette la riproducibilità e l’adattabilità a differenti contesti.

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ALL THE WORLD’S A STAGE

Tina Englund, Ana Sofía Suárez Praun Il progetto indaga alcune possibilità legate alla connessione tra le differenti classi. La caratteristica principale consiste nella possibilità che le classi, così come i singoli studenti, possano muoversi liberamente tra uno spazio e l’altro, creando un calendario flessibile per le attività giornaliere e settimanali. Dall’inserimento di un muro ispirato al teatro come elemento divisorio vengono generate cinque aule, ognuna con una sua storia da raccontare. Tutte le storie partono dai principi educatori dell’Educazione Cosmica del metodo montessoriano. All’interno di ogni storia c’è un elemento che agisce come protagonista dello spazio, accompagnando lo studente nella scoperta della conoscenza.

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INSIDE OUT Livia Cuniolo

Il progetto indaga alcune possibilità legate alla connessione tra le differenti classi. La caratteristica principale consiste nella possibilità che le classi, così come i singoli studenti, possano muoversi liberamente tra uno spazio e l’altro creando un calendario flessibile per le attività giornaliere e settimanali. Dall’inserimento di un muro ispirato al teatro come elemento divisorio, vengono generate cinque aule, ognuna con una sua storia da raccontare. Tutte le storie partono dai principi educatori dell’Educazione Cosmica del Metodo Montessoriano. All’interno di ogni storia c’è un elemento che agisce come protagonista dello spazio, accompagnando lo studente nella scoperta della conoscenza.

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Pianta generale 1:100

1m

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1m

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pavimento in linoleum grigio #C9C9C9

Struttura in Bamboo ø 6 cm pareti grigio chiaro #EDEDED Gonzaga Arredi 1.MM.51

C. Desile design bamboo folding chair coperte di dimensioni variabili Gonzaga Arredi 1.MM.50 Tavola in Abete verniciata

Pianta prospettica aula tipo 1:50

1m

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Gonzaga Arredi 1.AM.2520.S80

esploso assonometrico

Sistema di supporto per i rotoli di carta realizzato in gomma.

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UN LIBRO APERTO

Claudia Landi, Simona Pisano Partendo dal concetto di “ambiente maestro”, ovvero un’ambiente caratterizzato da un diffuso potere educativo, nel progetto Libro Aperto le pareti diventano un vero e proprio materiale didattico. All’interno delle aule la suddivisione degli spazi è ottenuta mediante l’arredo, le differenti finiture del pavimento e delle pareti, il posizionamento delle luci e l’utilizzo della grafica. La combinazione dei materiali e la configurazione degli spazi creano micromondi concepiti appositamente per lo studio delle diverse attività. Il bambino, in questo modo, vive esperienze sempre nuove in uno spazio capace di mutare semplicemente cambiando il punto di vista.

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MICROMONDI

Erica Iacoboni, Giulia Alessandra Neri Il progetto nasce dall’idea di creare un ambiente che sia motivo di interesse e curiosità per il bambino; per farlo sono state individuate e selezionate le funzioni necessarie dell’aula che sono poi state concentrate in blocchi assemblati tra loro in maniera sempre differente. L’idea è quella di utilizzare questi moduli assemblabili per creare micro-mondi sempre nuovi e differenti all’interno di ogni aula, intorno ai quali i bambini possano muoversi liberamente e costruire le proprie esperienze autonomamente.

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STEP BY STEP Erica Testa

Il corridoio si fa promotore di attività di scambio e di relazioni di vario tipo, con tutte le attività presenti negli ambienti didattici. Fanno parte del corridoio spazi capaci di innescare reazioni virtuose multiple, quali ‘agorà’, piazze interne di socializzazione e di incontro, percorso multifunzionale di sosta e di relazione; Il corridoio è inteso come connessione ed interazione tra tutti gli spazi dedicati alla didattica, dove le attività vengono implementate creando un rapporto continuo e simbiotico con l’aula. Questo spazio è arredato con elementi capaci di stimolare e suscitare interesse e curiosità, in cui si possano sviluppare anche relazione di scambio culturale.

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Istituto Europeo di Design via Alcamo, 11 - 00182 Roma www.ied.it



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