IL PALAZZO DELLA CREATIVITA'

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IL PALAZZO DELLA CREATIVITÀ Spazio Multifunzionale all’Esquilino, Roma Anno Accademico 2011/2012

PROGETTO DI TESI Interior Design

IED



IL PALAZZO DELLA CREATIVITÀ Spazio Multifunzionale all’Esquilino, Roma Anno Accademico 2011/2012

PROGETTO DI TESI Interior Design

IED


IED DESIGN DIREZIONE Laura Negrini, Direttore IED Design Roma COORDINAMENTO CORSO Gianfranco Bombaci, Interior Design SEGRETERIA Marta Seghezza, Segreteria direzione IED Design Simona Ruzzini, Segreteria IED Design Selena Mesoraca, Segreteria IED Design Pietro Cagnazzi, Tutor Interior Design PROGETTO GRAFICO Selena Mesoraca in collaborazione con


IL PALAZZO DELLA CREATIVITÀ Spazio Multifunzionale all’Esquilino, Roma Coordinamento progetto Laura Negrini Gianfranco Bombaci

Partners Provincia di Roma

Relatori tesi Giorgio Martocchia, Interior Design Andrea Stipa, Interior Design

Ringraziamenti Gian Paolo Manzella, Direttore del XII Dipartimento Innovazione e impresa della Provincia di Roma Rosanna Capone, Dirigente del XII Dipartimento Innovazione e impresa della Provincia di Roma Roberta Stecchiotti, Ruedi Baur, Paolo Ruffini, Alessandro Cardellini, Riccardo Roselli, Viviana Gravano, Cristiano Siri

Docenti Marco Galofaro, Modellistica Erich Breuer, Modellistica Alessio Tommasetti, Comunicazione del progetto Alessandro Ciocci, Comunicazione del progetto


INDICE 9

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IL PALAZZO DELLA CREATIVITÀ Laura Negrini Gianfranco Bombaci IL PALAZZO DELLA CREATIVITÀ Giorgio Martocchia

16 ONDA CREATIVA Chiara Guerrisi Carolina Gardini

IL PALAZZO DELLA CREATIVITÀ Andrea Stipa

30 THE CLOCKWORK ORANGE Silvia Curtilli Stefano Giacomello

22 YELLOW HOLES Delfina Caprio Camille Oncina Betija Libauere


36 PRIVATE PATTERNS Chiara Porri Elena Buccioli

54 PUNTO LINEA SUPERFICIE Marco Ruggeri

66 OPPOSITIONS Simona Dina Torchio Francesca Sassu

40 LIGHT BOX Lucia Anna Di Maio Clio Youvris Lorenza Cotellessa

56 ART WAY Antonella Vicinanza Ilario Paiano Francesco Paone

68 WIP 40X80 Federica Spaccatrosi Ivo Sera

44 MICRO CREATIVE Luca Folino Alessandra Lupi

58 365 GIORNI ROMA CREATIVA Elen Rizza Giorgia Scravaglieri

70 NET.POLE Erika Mingione Eleonora Piciucchi

50 REWIND BUILDING Federico Marziali Claudio Maria Gentile

74 CREAZONE 62 SEPARA SENZA Riccardo Mecarini DIVIDERE Fabio Lollobrigida Tommaso Shanti Piovella


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Laura Negrini

DIRETTORE IED DESIGN Gianfranco Bombaci

COORDINATORE INTERIOR DESIGN All’interno del percorso di ricerca che IED Design sta conducendo sul tema della condivisione dello spazio come fondamentale strategia di sviluppo sostenibile dei contesti urbani, quest’anno accademico è stato dedicato all’indagine delle opportunità che lo space-sharing può offrire passando dall’abitazione all’ufficio, dal co-housing al co-working. Queste intenzioni hanno trovato un ottimo interlocutore nella Provincia di Roma, individuando comuni sinergie nel percorso avviato dal Dipartimento Sviluppo e Innovazione sulla valorizzazione della cultura come motore della rigenerazione urbana e territoriale, al fine di supportare il potenziale ancora inespresso delle energie creative della capitale. I progetti di tesi hanno così affrontato la progettazione degli spazi adiacenti all’Istituto Tecnico Galileo Galilei, all’Esquilino. Un complesso di edifici, attualmente in disuso, la cui posizione e spazialità offrono una grande occasione progettuale per pensare a una nuova realtà, nel cuore di Roma, dedicata a tutte quelle energie creative capaci di generare innovazione culturale e tecnologica, dove lavorare, esporre, ospitare workshop e convegni. Ricercando le opportune soluzioni spaziali, i progetti di tesi hanno visualizzato le opportunità di riqualificazione di questi spazi abbandonati in luoghi di aggregazione e comunicazione, dando vita al cosiddetto Palazzo della Creatività. Il tema apre quindi a indagini progettuali di possibili scenari d’uso della struttura, capaci di interpretare le odierne esigenze e dinamiche di un grande spazio polifunzionale dedicato alla creatività di artisti, progettisti e designer di tutte le discipline creative. 9


Giorgio Martocchia

RELATORE TESI INTERIOR DESIGN

Il tema che gli studenti hanno dovuto affrontare in questo corso di diploma è il recupero di un complesso di edifici nel centro di Roma finalizzato a diventare un incubatore creativo per tutta la città. Gli studenti si sono cimentati in un tema di estrema complessità in cui hanno dovuto approfondire non soltanto gli aspetti di ridefinizione degli spazi interni degli edifici presi in esame, ma anche aspetti gestionali, di rapporto con il tessuto urbano limitrofo e sociale. Un lavoro complesso e completo che ha visto anche l’elaborazione di materiale grafico ed esplicativo, come plastici e disegni, di notevole qualità. Ho apprezzato molto l’entusiasmo con il quale gli studenti hanno sviluppato il loro progetto e la loro volontà di approfondire le tante tematiche poste durante il corso. Ringrazio quindi gli studenti per l’impegno e soprattutto per l’approccio positivo con il quale hanno affrontato un tema così complesso.

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Andrea Stipa

RELATORE TESI INTERIOR DESIGN

L’area di intervento è interpretata per le sue caratteristiche potenziali di microcosmo abitato e modello per una micro città. Uno dei temi principali della progettazione è il rapporto tra i luoghi della autonomia e i luoghi della socializzazione. All’interno del microcosmo l’intimità si confronta con la socialità cosi come nella città lo spazio privato si confronta con lo spazio pubblico. Possiamo parlare di interior design di successo quando gli elementi intermedi tra arredo e spazio architettonico iniziano a dialogare con gli elementi che formano lo spazio dell’abitare. La distribuzione interna è il luogo dell’incontro tra lo spazio intimo e lo spazio di relazione.

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IL PROGETTO

L’area oggetto di studio è situata in viale Manzoni, all’intersezione con via Emanuele Filiberto, in posizione baricentrica tra Piazza Vittorio e Piazza San Giovanni e in prossimità della Stazione Termini. Una posizione quindi estremamente strategica data la centralità, la facile accessibilità e la vicinanza ai distretti che stanno sempre più dimostrando una spiccata vocazione creativa, come i quartieri San Lorenzo e Pigneto. L’intervento si articola su tre edifici adiacenti gli spazi dell’Istituto Tecnico e Industriale Isacco Newton che racchiudono uno spazio esterno a corte. L’edificio che affaccia su viale Manzoni, edificio E, ha una consistenza di circa 700 mq disposti su tre piani di 235 mq ognuno. L’edificio verte in condizioni di grave abbandono che permettono quindi soluzioni radicali di riqualificazione. Un secondo edificio, l’ex casa del preside, è posizionato all’incrocio con viale Manzoni e viale Emanuele Filiberto e si sviluppa su due piani per complessivi 360 mq. Il terzo edificio si affaccia su viale Emanuele Filiberto e si articola su due piani per un totale di circa 900 mq. Quest’ultimo edificio dovrà ospitare una struttura di co-working per realtà a vocazione creativa. L’accesso principale avviene da viale Manzoni, con la possibilità di migliorare le connessioni con la corte interna, immaginabile come ulteriore spazio di attività del Palazzo della Creatività all’esterno.

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Chiara Guerrisi, Carolina Gardini

ONDA CREATIVA

Il progetto si basa sul concetto di contrapposizione tra fluidità dello spazio aperto e rigidità degli edifici esistenti. Il terreno della corte penetra come un territorio naturale all’interno degli edifici, formando un piano continuo segnato da leggeri dislivelli utilizzabili per attività comuni. La struttura preesistente, formata da travi, pilastri e pareti in mattoni, costituisce la maglia razionale che da vita ad un sistema semplice di collegamenti tra i piani occupati dagli spazi co-working, sale riunioni, sale espositive e dal bookshop. Le divisioni degli spazi interni sono realizzate con una struttura leggera modulare in ferro che consente di ospitare diverse funzioni; contenitori modulari o librerie per il bookshop, pannelli ed elementi illuminanti per gli spazi espositivi. La stessa struttura diventa anche elemento di supporto per le scale che collegano i diversi piani.

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Delfina Caprio, Libauere Betija, Camille Oncina

YELLOW HOLES

Il progetto affronta il tema in ogni suo aspetto, dalla scala “urbana� al dettaglio degli interni. Gli spazi interni agli edifici diventano dei grandi vuoti all’interno dei quali si creano piani e volumi che, tramite particolari finestrature esterne, vengono riletti sui prospetti esterni.

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Silvia Curtilli, Stefano Giacomello

THE CLOCKWORK ORANGE

Tutto il complesso viene attraversato da una superficie piegata che ospita diverse funzioni: percorsi, spazi di lavoro, collegamenti verticali. Un elemento forte e riconoscibile che dĂ qualitĂ a tutte le aree prese in esame ed al tempo stesso definisce gerarchie funzionali.

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Chiara Porri, Elena Buccioli

PRIVATE PATTERNS

Un progetto in cui si è ricercato un forte dialogo tra gli spazi interni agli edifici ed il tessuto urbano circostante tramite la relazione creata da una serie di corpi architettonici vetrati. Interessanti gli approfondimenti relativi ai materiali di finitura utilizzati che hanno dimostrato una forte maturità nella gestione del progetto.

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Lucia Anna Di Maio, Clio Youvris, Lorenza Cotellessa

LIGHT BOX

L’aspetto comunicativo diventa un’aspetto di forza dell’intero progetto, con la creazione di un vero e proprio display urbano capace di comunicare verso l’esterno le attività creative svolte all’interno. Interessante l’uso di un materiale come il metacrilato in grado di dare negli spazi interni particolari effetti di luce.

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Luca Folino, Alessandra Lupi

MICRO CREATIVE

Una serie di micro-architetture, volumi che definiscono spazi esterni ed interni creano nuove tipologie flessibili per il lavoro e l’attività creativa. Interessante anche l’aspetto della comunicazione che vuole mettere in rapporto il complesso edilizio preso in esame con il tessuto sociale multietnico circostante.

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Federico Marziali, Claudio Maria Gentile

REWIND BUILDING

L’elemento caratterizzante del progetto è una grande superficie di legno che, partendo dalla corte interna, si amplia fino ad entrare negli edifici oggetto di riqualificazione. Un elemento chiaro, facilmente leggibile che, insieme ad altri materiali qualificanti, di recupero o totalmente riciclabili, dà all’intero progetto una forte impronta di sostenibilità ambientale.

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Marco Ruggeri

PUNTO LINEA SUPERFICIE Il progetto individua un intreccio spaziale capace di risolvere nel contrasto tra i diversi allineamenti l’organizzazione funzionale sia degli spazi interni che di quelli esterni.

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Ilario Paiano, Francesco Paone, Antonella Vicinanza

ART WAY

Un unico sentiero collega spazi diversi ed accompagna le tante fasi di un progetto creativo dalla concezione all’esposizione; Questo percorso struttura lo spazio creando aree dedicate ai singoli artisti, spazi collettivi e spazi polifunzionali. Aree i cui limiti sono definiti da elementi leggeri, quasi impercettibili, piccole differenze di quota nei pavimenti e nei soffitti o semplici elementi di arredo. Il percorso, come un segno unificante, elimina ogni soluzione di continuità tra spazio pubblico e spazio privato, tra spazio interno e spazio esterno.

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Elen Rizza, Giorgia Scravaglieri

365 GIORNI ROMA CREATIVA

Il rapporto tra le nuove funzioni ed il fascino della struttura esistente sta alla base del progetto. Lo spazio esistente e le nuove funzioni sono infatti in stretta relazione ma formalmente possiedono linguaggi autonomi. I tre edifici sono trattati come oggetti isolati, ciascuno con una sua specifica funzione. La loro relazione reciproca avviene tramite la riqualificazione della corte esterna che viene messa in forte rapporto con lo spazio della città. Il progetto propone infatti che i nuovi spazi si aprano il più possibile verso i quartieri circostanti per trasformarne la vita sociale. L’introduzione di pochi materiali semplici che si ripetono all’interno dei tre edifici ne consente una facile fruizione anche a persone di diverse culture e nazionalità.

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Fabio Lollobrigida, Tommaso Shanti Piovella

SEPARA SENZA DIVIDERE

Il progetto organizza gli spazi grazie a volumi traslucidi e morbidi come tessuti capaci di definire ambiti privati e pubblici, spazi espositivi e luoghi di lavoro.

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Francesca Sassu, Simona Dina Torchio

OPPOSITIONS

Lo sviluppo di un approccio creativo può essere nettamente diviso in due fasi separate: una più intuitiva in cui i concetti emergono in modo incontrollato attraverso un approccio informale; una razionale, in cui i concetti astratti devono essere strutturati attraverso un paziente lavoro organizzato per poterli trasformare in realtà. Ispirandoci a questo processo abbiamo cercato di sottolinearne la dualità all’interno del progetto che sarà costituito da spazi ordinati e spazi in apparenza privi di regole. Mentre l’ordine è rappresentato dagli ambienti di lavoro “open space” posti su più livelli, il disordine gioca sul rapporto verticale dello spazio della circolazione. Qui si può leggere, socializzare e distrarsi dal mondo parallelo che gli sta di fronte. I due mondi, posti in adiacenza, risultano opposti ma complementari.

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Federica Spaccatrosi, Ivo Sera

WIP 40X80

Il progetto fa riferimento a una condizione di “lavori in corso” che, perpetuata nel tempo, cristallizza perdendo la sua provvisorietà e trasformando l’esistente dall’esterno. Un iniziale stato di “non finito” assume nel tempo una sua stabilità. Il nuovo corpo di fabbrica rappresenta l’essenza stessa della Creatività, un’ energia che costruisce e inventa senza mai fermarsi, uno spirito attivo che non si placa mai, un motore che anima il Palazzo della Creatività e lo rende vivo. Questo motore è rappresentato da una biblioteca piena di luce che può trasformarsi durante l’anno in un luogo di socializzazione e per lo scambio delle idee, ampliandosi in estate con l’aggiunta di strutture provvisorie e schermanti all’esterno che la rendono molto permeabile verso la corte.

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Erika Mingione, Eleonora Piciucchi

NET.POLE

Il progetto si basa sul rapporto tra opposizioni dialettiche: peso e leggerezza, luce ed ombra, bianco e nero. Alla severità e pesantezza della struttura esistente si contrappone un sistema di pareti interne ritagliate e di sottili elementi strutturali metallici. La luce proveniente dall’alto incontra la materia creando un gioco dinamico di luci e di ombre. I colori scelti, bianco e nero, esaltano le differenze di contrasti ed il rapporto tra i diversi materiali e le diverse strutture. Gli elementi della circolazione verticale, illuminati dall’alto, contrastano con la loro leggerezza con la forte presenza delle strutture esistenti.

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Riccardo Mecarini

CREAZONE Il progetto tiene conto di un’analisi dei flussi di accesso dal quartiere verso la corte e pone l’accento sul tema del rapporto tra interno ed esterno e tra pubblico e privato. Prendendo spunto da questa analisi si introduce il concetto di “Borgo Creativo” isolato rispetto alla città tramite un muro di recinzione e caratterizzato dal rapporto tra piccoli elementi abitabili, che rappresentano le case del borgo, e la corte che rappresenta la piazza. Il nuovo intervento deve essere ecosostenibile e bioclimatico come un borgo medievale che è sempre realizzato con tecniche naturali. L’utilizzo di volumetrie con copertura a doppia falda rimanda alla tecnologia costruttiva delle serre e in alcuni casi la funzione è proprio quella di coltivare orti o piante ombreggianti. I nuovi volumi interagiscono con gli edifici esistenti formando un nuovo sistema di accesso e nuovi spazi per la circolazione.

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Si ringrazia la Provincia di Roma per lo spazio dedicato ai progetti di Tesi di Interior Design presso Palazzo Valentini, Roma


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Design Roma

Istituto Europeo di Design via Alcamo, 11 - 00182 Roma www.ied.it

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