TuTTO quellO che gli AlTri NON DicONO ANNO xii - N° 17 SABATO 23 geNNAiO 2016 - DiSTriBuziONe grATuiTA
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GIORNALE SATIRICO
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Michele Emiliano L’Oscar del giorno lo assegniamo al presidente della Giunta regionale dellaPuglia, Michele Emiliano. Sulla questione trivelle, ha detto chiaro e tondo “Finchè ci sarò io, mai alle Tremiti”. Una presa di posizione ufficiale alla quale, abbiamo sperato, si affiancasse il nostro presidente della Regione, Paolo Frattura. Invece, silenzio. Ha timore di disturbare il manovratore, Renzi?
IL TAPIRO DEL GIORNO
L’OSCAR DEL GIORNO
reSTA AggiOrNATO, Seguici ANche Su FAceBOOk
Micaela Fanelli Il Tapiro del giorno lo diamo a MicaelaFanelli. La segretaria regionale del Pd, oltre a tenere paralizzato il partito finisce con il bloccare, anche, l’attività politica regionale: Una Giunta senza assessore alle Attività produttive e monca per l’uscita di Petraroia, non ancora riesce a ritrovare una quadra nonostante i grossi problemi del Molise. E’ possibile tutto questo?
Servizio a pagina 3
Interessati i comuni di Mirabello S., Cercepiccola, Ferrazzano, Cercemaggiore, S. Giuliano del S., Campodipietra, Vinchiaturo e Gildone. A rischio, anche le falde acquifere
Lo trovi in tutte le edicole e librerie della regione I Comuni molisani sotto il simbolo del Littorio Amministrazioni, podestà e politica nella costruzione del consenso Per informazioni telefonare al 339.2733334
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
23 gennaio 2016
Nella sua ultima comunicazione ai Segretari di Circolo Pd della Federazione Medio Molise, all’Assemblea della Federazione Pd Medio Molise e, per conoscenza, al responsabile dell’organizzazione della Segreteria regionale, Luca Iosue, e al responsabile dell’organizzazione della Segreteria nazionale, Lorenzo Guerini
Pietro Maio in soccorso della verità sulla inefficienza del governo regionale Se da parte nostra continuassimo imperterriti a tacciare l’azione politica e amministrativa del governo regionale di centrosinistra di inefficienza e, quindi, della necessità che cambi passo e si avvalga di ben diversa determinazione, cadremmo inevitabilmente in una noiosa reiterazione, perdendo anche di incisività. Se però la critica viene direttamente dall’interno degli apparati del Pd e, nello specifico, da Pietro Maio della Segreteria provinciale del Pd del Medio Molise, la faccenda si fa interessante, solletica parecchio e stimola il ritorno a battere il tasto di essere di fronte ad un governo che non governa. Nella dualità solita del modo di vedere e di commentare tipica di Maio (un colpo al cerchio e una alla botte per far quadrare conti che oggettivamente non quadrano. “… la Giunta Regionale ha avviato un positivo percorso di riordino normativo …”), nella sua ultima comunicazione ai Segretari di Circolo Pd della Federazione Medio Molise, all’Assemblea della Federazione Pd Medio Molise e, per conoscenza, al responsabile dell’organizzazione della Segreteria regionale, Luca Iosue, e al re-
sponsabile dell’organizzazione della Segreteria nazionale, Lorenzo Guerini, riporta ciò che aveva già avuto modo di riportare in cronaca regionale, al fine di mobilitare gli iscritti, i militanti, i simpatizzanti e i componenti dei Circoli del PD a partecipare attivamente al confronto aperto nel partito e nella coalizione, dicendo loro: “Bisogna apportare i necessari correttivi al programma elettorale del 2013, verificare i risultati raggiunti ed individuare
con spirito costruttivo le priorità strategiche da perseguire nella seconda parte della legislatura regionale. Accelerare le riforme degli Enti, a partire dai Consorzi Industriali, dagli EPT, Sviluppo Italia e Molise Dati. Snellire e semplificare la pubblica amministrazione attraverso la digitalizzazione in favore dei cittadini e delle imprese. Tutelare l’ambiente da trivellazioni e dissesto idrogeologico. Valorizzare il patrimonio culturale. Riorganizzare
i servizi associati dei comuni, recuperando in una visione complessiva le competenze delle Province e delle ex-Comunità Montane, per coordinare operativamente la rete della pubblica amministrazione sul territorio”. Sacrosante verità. Il programma elettorale del 2013 non ha trovato applicazione alcuna: si guardi alla sanità, allo sviluppo economico e all’occupazione; la verifica dei risultatati raggiunto è di conseguenza avvilente; le priorità nel mare magnum delle urgenze, delle carenze, delle necessità sono un imperativo che però tarda ad essere posto in atto. Grati quindi a Maio per averci sollevato dal rischio di essere noiosi, e per aver trovato uno spazio di verità in un sistema partitico che si nutre di chiacchiere, di annunci, di buone intenzioni e che sul terreno della applicazione, sistematicamente viene meno, si affloscia, traccheggia, rimanda, badando a tenere in piedi unicamente l’apparato organizzativo e propagandistico con massicce dosi di compensi e ricompense (incarichi e consulenze). Vero anche che, come dice Maio nel suo equilibri stico intervento, che “Su questi
temi la Giunta Regionale ha avviato un positivo percorso di riordino normativo che necessita di essere consolidato con scelte coerenti tese a contenere i costi istituzionali a vantaggio di un calo delle imposte e di una spesa pubblica indirizzata alle imprese per creare nuove opportunità di lavoro a tempo indeterminato, migliorando la competitività territoriale”. Avviato, caro Maio, solo avviato. Meno vero, che “nell’Assemblea regionale del 9 gennaio scorso, la segretaria del Pd ha sviluppato un’ampia e approfondita relazione che può rappresentare un utile elemento di confronto per rilanciare con determinazione il ruolo del partito come sede di elaborazione, di proposta politica e di dialettica con gli amministratori del Pd eletti in Parlamento, in Consiglio regionale, nelle Province e nei Comuni”. Intanto il dibatto non c’è stato, rimandato alle Calende greche, e i commenti in chiusura della relazione dell’ineffabile segretario regionale, Micaela Fanelli, son stati all’acido solforico (onorevole Danilo Leva fa testo). Dardo
Il Forum ribadisce la necessità di una correzione del Piano come impostato da Frattura
“La sanità pubblica non va smantellata”
CAMPOBASSO. “Basta che ci sta la salute”. Questo mantra di origini antiche e noto a tutti ha sempre messo d’accordo intere generazioni. E non si poteva che partire da qui, durante l’incontro pubblico presso l’Incubatore a Campobasso. In tale contesto è emersa chiaramente la volontà di condividere un progetto che salvaguardi proprio il diritto alla salute, oggi, purtroppo, pericolosamente minato da improbabili programmazioni che la politica regionale sta tentando di propinare ai molisani. Ieri,in un momento di confronto e di partecipazione straordinari,soggetti anche molto diversi tra loro hanno riscoperto con entusiasmo il piacere e l’importanza di combattere uniti per un obiettivo comune. La rete di cittadini, comitati, sindacati e movimenti, al termine di un acceso dibattito,
ha convenuto di istituire il FORUM IN DIFESADELLA SANITA’PUBBLICA, un catalizzatore che ha l’ambizione di coinvolgere tutti i soggetti civici e politici che vorranno perseguire in ogni sede la difesa del diritto a ricevere cure, così come la Costituzione sancisce. Si tratta di una brutta notizia per chi ordisce trame opportunistiche sulla pelle dei cittadini di questa regione: la resa, in questa battaglia, non è contemplata. Ci vedremo sul campo!
Non è possibile garantire gli interessi di pochi a danno della salute dei cittadini l’intervento di Ulisse Di Giacomo* Il consigliere regionale Di Nunzio ha presentato una mozione per L’ istituzione del Parco Nazionale del Matese. Iniziativa inutile, tardiva e
Parco Matese, Di Nunzio ti sei svegliato ora? strumentale perché’ dovrebbe sapere (o forse sa...) che in Commissione Ambiente del Senato e’ già’ iniziata la discussione ( e a breve inizieranno le audizioni con associazioni e rappresentanti
istituzionali ) sul DDL “Istituzione del Parco Nazionale del Matese”, da me presentato, e sottoscritto da altri Senatori appartenenti a tutti i gruppi politici. “Procedere tutti insieme
senza steccati” tuona Di Nunzio.Bene, il PD in Senato cominci con il sostenere il mio disegno di legge, “senza steccati”. *Senatore della Repubblica
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Non c’è niente da fare, il territorio molisano è costantemente sotto attacco. Dopo le orde del fotovoltaico e delle pale eoliche mancavano le trivelle dei cercatori di petrolio. E’ stato da poco pubblicato un dossier, a cura di Augusto De Sanctis del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, dal titolo: “Tutti i numeri delle trivelle in Molise. Fermare l’assedio dei petrolieri.”, che si poggia su dati ufficiali dell’Unmig (Ufficio Nazionale Minerario per gli Idrocarburi e le Georisorse ) del ministero dello sviluppo economico. Scopriamo così che il 28% del territorio regionale è stato già dato in concessione e che quattro delle sette concessioni risultano già operative. Nel 2013 sono stati estratti 50 milioni di metri cubi di gas (trend in calo rispetto agli anni precedenti) e quantità assai esigue di olii e gasolina. Il tutto per la bellezza di meno di un un milione di euro complessivo di royalties; il Comune che ne ha spuntate di più è stato Rotello che ne ha ricavato 49.000 euro. Si scopre, così, che il sistema di queste quote a favore degli enti locali è, manco a dirlo, capestro: al di sotto di determinate soglie le amministrazioni pubbliche sono escluse dai benefici e la gran parte dei giacimenti puntualmente risulta al di sotto degli standard produttivi fissati; così i soldoni se li becca solo il petroliere. Del resto l’acqua va al mare, è cosa nota. Ed è proprio l’acqua uno dei tasti dolenti legati a queste attività di ricerca e
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Il 28% del territorio regionale dato in concessione ai signori delle trivelle di estrazione che il governo Renzi sta dando in concessione a piene mani con la conversione in legge del Decreto Sblocca Italia; l’ultima che ci riguarda direttamente è stata data ad una s.r.l. (tipologia di società, cioè, con capitali sociali spesso ridicoli e con strutture e responsabilità letteralmente limitate), di Palermo per un’estensione di 87 chilometri quadrati compresi nei Comuni di Mirabello Sannitico, Cercepiccola, Ferrazzano, Cercemaggiore, S. Giuliano del S., Campodipietra, Vinchiaturo e Gildone. Il rischio di incidenti,
infatti, è altissimo e la compromissione delle falde acquifere sarebbe un disastro che nessuna montagna di milioni potrebbe giustificare né, tantomeno, risarcire. La Basilicata, che è partita sedici anni fa con una serie di concessioni a favore dell’ Eni, sta pagando un carissimo prezzo sotto questo punto di vista, con benefici economici a compensazione che sono stati assai minori del previsto. Al punto che sindaci e cittadini sono impegnati già da tempo in un ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto del governo di Roma. La que-
stione va affrontata senza isterie e accecature ideologiche. Quando si mette a rischio il patrimonio ambientale nessuna cautela è di troppo. Le trivellazioni ed i sondaggi che sfruttano le onde hanno, poi, conseguenze, di cui ancora non si conoscono bene gli effetti, sulla natura sismica del nostro territorio. Considerando la vocazione turistica, eternamente potenziale ma indiscutibile, e di filiera agroalimentare del Molise, la ricaduta dei benefici tale da giustificare un rischio così catastrofico dovrebbe essere garantita e monumentale
(e per noi, comunque, sempre insufficiente). E così non è. L’assedio dei tempi moderni e della fame inestinguibile di energia ci pone davanti ad una battaglia che dovremmo affrontare uniti e con la mente sgombra, cercando di ragionare nell’esclusivo interesse generale. Purtroppo quelli particolari delle compagnie petrolifere non fanno prigionieri e per combattere contro di loro una battaglia equa servirebbe il migliore ed il più grande sforzo collettivo che la regione possa produrre. A partire da un dibattito costruttivo e fondato su dati certi.
Alternanza scuola-lavoro, un bluff Il Presidente della regione Frattura ha annunciato la sottoscrizione del protocollo d’Intesa che determina l’avvio in Molise della sperimentazione del sistema di Alternanza scuola-lavoro, in applicazione dell’Accordo del 24 settembre 2015 in Conferenza Stato Regioni. Ricordiamo che già in occasione della presentazione a livello nazionale (il 13 u.s) il sottosegretario Bobba aveva usato parole roboanti: “nasce la via Italiana al Sistema Duale”, “la sperimentazione rafforzerà il collegamento fra mondo scolastico e lavorativo”. Parole simili e la stessa enfasi sono state utilizzate da Frattura, rilevando che per il Molise i fondi destinati al “Sostegno di percorsi di IeFP (Istruzione e Formazione professionale), nell’ambito del sistema duale”, sono di 406 mila euro, 203.373 euro per ciascuno degli anni 2015/16 e 2016/17. A tal proposito, giova ricordare
che la cornice di riferimento alla sperimentazione è rappresentato dalle norme attuative del Jobs Act, in particolare dal D. Lgs. 81/15 e dal D. Lgs. 150/15, che modificano profondamente ilparadigma di riferimento riguardo allo status del giovane in apprendistato: non più studente in formazione ma lavoratore a tutti gli effetti, titolare di un vero e proprio contratto individuale di lavoro. Un lavoratore che fin dai 15 anni, ha l’obbligo di effettuare il normale orario di lavoro previsto dal CCNL di settore, costituito dalla formazione interna (in azienda), formazione esterna (presso l’ente di formazione) e dalle ore di lavoro vero e proprio. Pur in assenza di indicazioni credibili e certificabili sulle capacità formative delle imprese, si accordano in ogni caso forti incen-
tivi ai datori di lavoro: non trova applicazione il contributo di licenziamento di cui all’articolo 2, commi 31 e 32, della legge n. 92 del 2012; riduzione dal 10 al 5% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali; sgravio totale dei contributi a ca-
rico del datore di lavoro. Inoltre per le ore di formazione interna (in azienda) all’apprendista è riconosciuta una retribuzione pari al 10 per cento di quella che gli sarebbe dovuta. Come abbiamo denunziato ripetutamente, le scelte del governo produrranno l’abbassamento dei
livelli di istruzione proprio per quella fascia di giovani più debole per condizione familiare, economica e culturale. Al di là della propaganda, nazionale e regionale, le tipologie di procedure e di finanziamenti, fanno intendere chiaramente che non si tratta di un intervento di sistema, ma di azioni legate alla necessità di reperire risorse da allocare in un settore che presenta situazioni di sofferenza occupazionale ed economica ormai endemiche. Tutto ciò escludendo completamente il Ministero dell’istruzione dalla gestione di questi percorsi. L’alternanza scuola – lavoro, lo ricordiamo, è un’altra cosa: formazione e lavoro. Il sistema dell’IeFP, se non corretto valorizzando i momenti formativi, sarà l’ennesimo modo di abbattere i costi e di mettere a disposizione delle imprese, manodopera praticamente gratuita. Federazione Cgil scuola
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4 23 gennaio 2016
Il rettore dell’università del Molise delegato alle Biblioteche universitarie italiane
La notizia esalta l’Unimol e sbeffeggia la giunta regionale che sta affossando la storica Biblioteca provinciale “Albino Va rimarcato quanto sia profondo e incolmabile il fossato che divide la politica dalla cultura Il fascino delle Biblioteche, il loro sedimento scientifico e culturale, la loro valenza culturale sociale. Basterebbe conoscere la vita e l’opera dell’impareggiabile scrittore/bibliotecario argentino, Jorge Luis Borges, che il rettore dell’università del Molise, Palmieri, certamente sa, per restarne eternamente coinvolti e, appunto, affascinati. Il rettore dell’Unimol è stato designato dalla Conferenza dei rettori delle università italiane quale delegato alle Biblioteche universitarie, per cui avrà a che fare con esse per esaltarne viepiù il ruolo e la funzione. La notizia è gratificante per Palmieri, per l’università del Molise e la assumiamo come tale in cronaca, per contrapporla alla deprecabile assenza di attenzione e al colpevole disinteresse della giunta regionale al futuro della Biblioteca provinciale “Albino” che per 150 anni ha accompagnato la crescita culturale dei molisani e la sete di conoscenza dei più solerti, venutasi a trovare nella più totale incertezza esistenziale e lasciata avvilire nell’inattività istituzionale, forse morire, per colpa di una politica governativa che ha riformato
senza logica e senza una solida programmazione alternativa le Province, e per una politica peggiore della Regione Molise nell’assumere ciò che le competerebbe per destinazione di legge che tarda ad attuare. Frattanto la Biblioteca “Albino” sopravvive a se stessa per dedizione di chi l’ha gestita e curata (la Provincia di Campobasso), ma in un regime di precarietà e scopertamente insufficiente per essere ciò che per 150 anni è stata. Né finora sono valse le iniziative dei sindacati e le sollecitazioni politiche a
definire il mantenimento della “Albino” ai livelli abituali e ad assicurare ai molisani un riferimento certo e alto per le loro esigenze culturali e documentali. Tutto questo in coincidenza della notizia che rende felice il rettore Palmieri, prestigio all’università, e fortemente rafforzato il sistema bibliotecario universitario italiano. Le università hanno la straordinaria missione di educare, informare, preparate e acculturare le generazioni. Quella in cui si sono laureati e acculturati i politici molisani che governano il
Molise probabilmente non erano all’altezza, o non lo erano coloro che le hanno frequentate se dinanzi alla decadenza progressiva della Biblioteca provinciale “Albino” rimangono inerti e indifferenti . Eppure basterebbe un leggero sussulto amministrativo, una rapida decisione programmatica da parte della giunta regionale, per ridare la piena destinazione alla “Albino” e, al Molise, il mantenimento di un presidio/caposaldo della sua storia. Saremmo particolarmente grati al rettore Palmieri che presiederà la Commissione composta dai delegati rettorali per le biblioteche di tutte le università italiane, col compito di porsi come sede istituzionale di confronto e sviluppo del sistema delle biblioteche universitarie, per favorirne la crescita e rappresentarne le esigenze, se in quella sede volesse segnalare l’assurdità di una Biblioteca storica nella ventesima regione italiana di cui egli, il rettore, è figura di spicco, per marcare quanto sia profondo e incolmabile il fossato che divide la politica dalla cultura. Dardo
Diabete, la Regione non lo prevede In una nota, l’Associazione dei medici diabetologi, esprimono la “profonda preoccupazione in merito all’assistenza diabetologica che la Regione Molise attuerà nel prossimo futuro. Nel piano non è più presente nessuna articolazione assistenziale attualmente in funzione, né viene prevista un’alternativa”. Di qui la “contrarietà verso un disegno teso a cancellare l’assistenza pubblica ed i centri di eccellenza che finora hanno contribuito a porre il Molise tra le regioni con minori tassi di ospedalizzazione per diabete mellito con complicanze e per ricoveri evitabili. Nel piano non è stata data alcuna attuazione al Piano Sanitario Nazionale per il Diabete Mellito recepito dalla Regione Molise con deliberazione del 14 gennaio 2014. L’augurio è che i consiglieri regionali, modificandolo, vogliano salvaguardare la salute e la qualità di vita degli oltre 23mila diabetici molisani, in favore dei quali i medici dell’Amd continueranno ad operare con professionalità e dedizione”.
“Norme sugli appalti, un bene per il Molise” CAMPOBASSO. “Come sempre in Molise, eravamo impegnati a inseguire le nostre emergenze (e questa volta ci si sono messi anche il terremoto e le abbondanti nevicate). Ma nei giorni scorsi è avvenuto qualcosa di importante per tutto il settore dell’edilizia: il voto definitivo del Senato sulla delega al Governo per la riforma del Codice degli appalti. Da tempo la Feneal chiedeva tante delle misure in esso presenti che andranno a semplificare le procedure nel segno della legalità e della qualità”. Così Roberto D’Aloia, Segretario generale della Feneal UIL Molise che organizza e rappresenta i lavoratori del settore delle costruzioni. “Il riordino della normativa – come ha sottolineato il leader nazionale della FENEAL UIL, Vito Panzarella - è una priorità assoluta, soprattutto alla luce dei numerosi scandali avvenuti e delle inefficienze e ritardi che
A sostenerlo, è il segretario della Feneal Uil, Roberto D’Aloia attanagliano il nostro Paese.” Bene quindi per il leader degli edili UIL l’approvazione definitiva sulla legge delega appalti. “Siamo convinti che le nuove potranno favorire la trasparenza e la qualità, augurandoci che in fase di stesura del decreto legge possa essere migliorata anche la parte dei lavori in house escludendo dagli affidamenti in appalto le manutenzioni e servizi.” “Certo - chiosa D’Aloia – il lavoro e la ripresa del settore edile, allo stremo in Molise, non si creano con i provvedimenti di legge e le norme. Queste aiutano, disegnano il quadro generale, offrono garanzie di procedure e impegni: ben vengano. Ma per l’edilizia a livello regionale serve un disegno strategico, occorre l’impegno della Regione a far fronte agli
oneri economici assunti e sempre rinviati a favore delle imprese impegnate nei cantieri post terremoto, la messa in sicurezza degli edifici pubblici e scolastici è diventata una vera e propria emergenza come dimostrato in questi giorni, si de-
vono mettere in campo incentivi veri ai privati che favoriscano ristrutturazioni e miglioramenti delle abitazioni e la manutenzione dei nostri centri storici, va realizzato un piano straordinario per la messa in sicurezza di un terri-
torio fragile e a rischio idrogeologico permanente, deve essere rimodernata tutta la viabilità con investimenti veri. Ora che la Regione è impegnata nella sottoscrizione con il Governo del “Patto per il Sud” con cui ci si ripropone di riallocare e razionalizzare l’utilizzo di fondi europei, nazionali e regionali (magari aggiungendo qualche risorsa nuova), ora che si vanno definendo gli interventi per l’Area di Crisi, in Molise ci si deve ricordare dell’edilizia e di tutti i settori collegati. Dove l’edilizia gira, l’intera economia del territorio riparte!”
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5 23 gennaio 2016
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Presentata una proposta di deliberazione per aggiornare le norme tecniche di attuazione nelle aree interessate dalle modifiche all’articolo 3-ter della Legge “Piano casa”
“Coalizione civica” a piedi uniti sulle faccende urbanistiche
Un qualificato apporto tecnico, amministrativo e professionale di Pilone, Coralbo, Cancellario e Tramontano, per determinare un’analisi, una discussione e un confronto a viso aperto sulle faccende e sulle vicende urbanistiche I consiglieri comunali della lista “Coalizione civica” Pilone, Coralbo, Cancellario e Tramontano hanno deciso di affrontare in modo chiaro e deciso la questione amministrativa più complessa, spinosa e inestricabile che staziona da anni a Palazzo san Giorgio, al coperto degli intrecci burocratici, delle complicità politiche, dei condizionamenti dell’imprenditoria edilizia e della proprietà fondiaria, nonché del Piano regolatore generale letteralmente sopraffatto dagli accordi di programma, dai progetti complessi (Prust, Patti territoriali, Piani di recupero eccetera) e dal Piano casa, la peggiore soluzione possibile deliberata dalla Regione per rilanciare l’economia attraverso l’edilizia, con una propsota di deliberazione mirata all’aggiornamento delle Norme tecniche di attuazione nelle Aree perimetrale, ai sensi della legge regionale, interessate dalle modifiche all’articolo 3-ter della Legge regionale 7/2015 – Piano casa. Lo spunto, i quattro consiglieri lo hanno preso dalla necessità, per evitare il commissariamento da parte della Regione, di regolamentare le aree
di recupero (le cosiddette aree Lucarino, dal nome dell’architetto che le ha perimetrale), che l’amministrazione, con il lavoro di proposta dell’architetto Giulio De Camillis, sta per suo conto elaborando allo stesso fine, sulla falsariga degli obiettivi elaborati dal già assessore all’urbanistica Nicola Gesualdo cui va dato atto di essere stato il primo a porsi il problema a tentare di risolverlo. Il confronto, pertanto, sarà inevitabile quanto utile a comprendere la differenza d’interpretazione di uno stesso obiettivo da parte della maggioranza, notoriamente in-
Caro Presidente, Lavoro nel campo delle Spedizioni Internazionali e, nel formulare una quotazione per una spedizione consolidata via mare, mi è saltato all’occhio il fatto che il listino del consolidatore riporti la dicitura “su richiesta” quando si parla di ritiri camionistici dal Molise. Questo cosa significa, in parole povere? Che nella nostra regione c’è poco o nulla di export, e che quindi i fornitori di servizi logistici quotano tariffe “spot” su richiesta, nel caso in cui ci sia qualche metro cubo di merce da spedire. Se notate, vi ho allegato la pagina del Centro-Sud, quindi di regioni che anch’esse non godono di buona salute economica. Una bella sconfitta, non vi pare? Più che altro, un serio motivo di riflessione per tutti noi molisani, da chi ha ruoli di responsabilità a chi, come cittadino, copre determinate politiche per il puro scopo di salvaguardare l’orto di casa, a chi crede che la soluzione sia sempre al-
cline ad assecondare gli interessi dei privati, per chiari fini elettorali e clientelari, e di una parte dell’opposizione (Coalizione civica) che vuole dimostrare, anche in virtù di avere in Coralbo una professionalità tecnica in materia urbanistica ed edilizia, come sia invece possibile contemperare le esigenze dei privati con quelle della collettività, nella delicata attuazione del recupero edilizio e dell’organizzazione del territorio. Il gioco delle parti è tutto racchiuso in questo nòcciolo sostanzialmente tecnico, ma fortemente condizionato dall’utilità politica
ed elettorale del provvedimento. Comunque sarà un gioco destinato a sollevare alcuni veli e a mostrare sul terreno concreto della razionalizzazione urbanistica le qualità e le differenze che distinguono l’attuale maggioranza di centrosinistra, e un’opposizione che, seppure tardi a coagularsi, in questa circostanza rappresentata da Pilone, Coralbo, Cancellario e Tramontano, vuole incidere e pesare. Le aree “Lucarino”, quindi, come banco di prova e di immaturità politico/amministrativa, per iniziare un percorso meno prono ai poteri forti dell’edilizia e del mercato fondiario (abilmente assistiti da specifici studi legali in città), più diligente e coerente con l’interesse pubblico. Le aree urbane su si vuole e si deve intervenire a normalizzare sono dislocate a Tappino, a Selva Piana, a S. Antonio dei Lazzari, a Macchie, a Colle dell’Orso, a Mascione, a S. Stefano, a S. Giovannello e a Vazzieri. La “sortita” di “Coalizione civica”, se non perderà per strada la carica propositiva e contestativa (“Come più volte ribadito, la necessità di una pianificazione territoriale qualificata e all’al-
tezza di una città capoluogo di Regione, scaturisce dalla considerazione che negli ultimi anni, come è oramai noto, si sta assistendo a Campobasso ad un inarrestabile processo di cementificazione che in barba al rispetto delle più elementari regole di decoro urbano e di coerenza del gusto estetico, sta portando la città ad uno sviluppo edilizio <anarchico> che, ne siamo sicuri, la danneggerà col passare del tempo”), ha contenuti e significato per essere accolta e considerata un qualificato apporto tecnico, amministrativo e professionale, per determinare un’analisi, una discussione e un confronto a viso aperto sulle faccende e sulle vicende urbanistiche, sull’inarrestabile processo di cementificazione, come dicono, e su quant’altro l’assenza di una visione d’assieme della crescita e dello sviluppo della città ha negativamente generato, rendendo maggiormente sarcastica la proposizione “Campobasso città europea” da parte dell’assessore all’urbanistica Bibiana Chierchia. Dardo
Presidente Frattura, basta con la politica dei servizi trove. Il settore delle spedizioni e della logistica è quello che più di tutti misura il grado di salute economica di un’area del mondo e, senza voler infarcire il mio discorso di tecnicismi inutili, non avere società camionistiche in loco, non avere spedizionieri doganali, non avere centri di stoccaggio dà l’esatta misura di quanta merce si sposta dalla regione fuori confine, e quindi di come sta la nostra economia. Come tanti molisani, sono stata costretta ad emigrare al Nord per trovare fortuna, tuttavia, a differenza di molti corregionali, non ho pensato a sistemarmi e poi ho cominciato a prendere le distanze dalla mia regione. Devo tuttavia rilevare che, tutte le volte in cui ho tentato di creare sinergie con realtà locali affinché si cominciasse a parlare di produttività con la P maiuscola, mi sono scontrata con una mentalità che non ha il coraggio di proiettarsi al di fuori
degli angusti confini regionali, e che non sa osare. D’altronde, se Enzo Ferrari non avesse osato, il Cavallino Rosso non sarebbe neanche un ologramma. Quando poi senti parlare di ostruzionismo nei confronti di ampliamenti di industrie chimiche nel termolese, ti cadono letteralmente le braccia. Vorrei chiedere agli oppositori di tali piani di ampliamento: credete che l’incidenza tumorale sia minore in Molise rispetto all’Emilia-Romagna, che ha venti volte il parco industriale della nostra regione? Inoltre, non sta scritto da nessuna parte che un’industria chimica sia necessariamente sinonimo di inquinamento, se è vero come è vero che i gruppi di stanza a Termoli spesso si distinguono per il contributo all’ambiente, e che le direttive in termini di emissione di fumi si sono evolute nel tempo. Infine, se si dimostrasse competenza in materia, tanto a livello politico che finanziario, si potrebbe avere voce in capitolo per met-
tere i puntini sulle I in fase di trattativa con i capitani d’industria che decidono di investire nella nostra regione, sanzionando in modo inderogabile eventuali violazioni. Il Molise deve cominciare a distanziarsi dalla politica assistenzialista e dei servizi, per abbracciare quella industriale ed agricola, partendo dalle sue peculiarità. Se continueremo ad avere un proliferare di uffici pubblici, spesso gravitanti attorno all’ente Regione, di liberi professionisti, di bancari, di insegnanti, e ci stupiremo ipocritamente della chiusura di un’azienda o dell’ennesima asta andata deserta per lo Zuccherificio, decreteremo la nostra fine, e allora ci sarà poco di cui stupirsi. Piuttosto, di cui pentirsi. Forse questa lettera andrà nel dimenticatoio, come tante altre cose nella nostra regione, ma rimane un dato di fatto triste ed inconfutabile: il listino che vi ho allegato. Mara Iapoce
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Campobasso
23 gennaioi 2016
“Scuole non sicure ma il personale Ata è dentro” Il sindacato Cobas sottolinea come nelle strutture scolastiche ausiliari e amministrativi continuano a svolgere servizio CAMPOBASSO. “Le recenti nevicate, ma soprattutto lo sciame sismico, che oramai da giorni incute preoccupazioni e timori tra la popolazione dei Comuni di Campobasso e dintorni, hanno indotto le Amministrazioni a chiudere le scuole, al fine di consentire verifiche da parte degli uffici tecnici“. A sostenerlo è il sindacato Cobas. “E’ un dato evidente ed indiscutibile che come affermato dallo stesso Sindaco di Campobasso, Battista- la maggior parte delle scuole non sono sicure! Ciò nonostante, mentre i bambini ed i
docenti rimanevano a casa in attesa dell’esito delle verifiche, il personale ATA era regolarmente in servizio! Dette decisioni non possono essere condivise. Infatti, non ci si può preoccupare della sicurezza solo di alcuni e non di altri. Il personale ATA non è un mondo a sé, siamo convinti che indubbiamente i ruoli e le competenze in una scuola sono distinti, ma la Scuola non è solo Dirigenza e Didattica, la Scuola è un contesto di “Unità dei servizi” in cui ad ogni professionalità è richiesta una partecipazione attiva ed una con-
divisione di obiettivi, con pari di trattamento. E non solo! Ad oggi ancora nessun documento tecnico comprovante il rispetto della normativa antisismica è stato fornito e i rappresentanti politici e gli esperti continuano a sostenere che gli edifici scolastici non sono “a norma” tuttavia non è possibile creare allarmismi tra la popolazione e, quindi, le attività scolastiche riprenderanno regolarmente negli stessi istituti, eccezion fatta per la scuola elementare di Via Crispi, cha da diversi giorni, ancor prima
dell’inizio dello sciame sismico, era oggetto di molte polemiche da parte di alcuni genitori preoccupati per l’incolumità dei loro figli. Ed oggi le istituzioni, probabilmente per non alimentare ulteriori polemiche, hanno pensato bene di trasferire temporaneamente le attività didattiche della scuola elementare di Via Crispi presso altra struttura ritenuta più idonea. La decisione presa dalle Autorità non può che essere condivisa da tutti noi che riteniamo che la sicurezza sia l’obbiettivo principale da perseguire sempre.
Tuttavia alla luce delle dichiarazioni rese in queste ore dai rappresentanti politici in ordine allo staticità della maggior parte delle scuole non si comprende come mai sia riconosciuta una tutela particolare solo agli alunni ed al personale della scuola elementare di Via Crispi e non anche a tutti gli altri, costretti a rimanere in strutture poco sicure. La disparità del trattamento proprio non la tolleriamo e siamo pronti a batterci ancora una volta per la tutela dei diritti di tutti e non solo di alcuni!“
Autobus, perchè numeri in calo? Campobasso è una delle poche città che fa segnare il meno 10 percento di passeggeri CAMPOBASSO. Dal 2008 al 2013 a Campobasso i passeggeri del Trasporto Pubblico Locale sono diminuiti del 9,9%. A Isernia i passeggeri del Tpl non sono diminuiti, ma sono aumentati dell’1,6%. Sempre considerando il periodo dal 2008 al 2013 nel nostro Paese i passeggeri annui del Trasporto Pubblico Locale nei comuni capoluogo di provincia sono passati da 3 miliardi e 835 milioni a 3 miliardi e 379 milioni. In sei anni, quindi, vi è stata una perdita di 456 milioni di passeggeri, che corrispondono ad un calo dell’11,9%. Questi dati emergono da un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati Istat. Il calo dei passeggeri del trasporto pubblico locale è un fenomeno che negli ultimi anni è stato particolarmente forte. Alla base di questa diminuzione vi sono diverse cause, tra le quali vi sono due di particolare importanza: il fatto che i mezzi utilizzati sono obsoleti e tra l’altro inquinanti (l’età media degli autobus utilizzati per i trasporti urbani in Italia è di 13 anni, contro una media europea di 7 anni) e il fatto che, soprattutto nei comuni più
grandi, l’attesa di un mezzo pubblico a volte può prolungarsi ben oltre i tempi previsti. L’alternativa all’uso di mezzi pubblici è l’uso di mezzi privati, con conseguente aumento del traffico e dell’inquinamento atmosferico. “Per avere un’inversione di tendenza e riconvertire all’uso di mezzi pubblici chi negli anni scorsi è passato ad usare mezzi privati, bisognerebbe dare inizio ad un ricambio generazionale dei mezzi utilizzati ed allo stesso tempo dimostrare una maggiore attenzione nei confronti delle necessità dei passeggeri”, sostiene Daniel Gainza, direttore commerciale di Continental CVT. “E’ quindi necessario cam-
Limosano, sulle ossa indagano i Carabinieri Il ritrovamento nei pressi della Chiesa. Forse, qualche sepoltura del passato LIMOSANO. Sono i Carabinieri ad indagare dopo il ritrovamento di alcune ossa nei pressi della chiesa di Santo Stefano a Limosano. Sono stati i due dipendenti comunali a notare un magazzino con la porta socchiusa e dove all’interno – una volta entrati, spinti dalla curiosità – hanno trovato un teschio e altri resti di ossa umane. L’amministrazione comunale è stata immediatamente avvertita dell’accaduto, la segnalazione è stata perciò girata ai Carabinieri della stazione di Sant’Angelo Limosano, che ora indagano sul caso. Sembra che nel locale in passato venissero seppelliti i cadaveri dei monaci e stando alle prime ipotesi potrebbe trattarsi proprio dei resti di uno di loro,
riaffiorato in superficie per cause al momento non chiare. “Non dovrebbe esserci alcun mistero dietro questa vicenda – dichiara il
sindaco di Limosano Angela Amoroso. – Sarà bene accertarsi comunque che siano da escludere altre circostanze“.
biare approccio alla gestione dei trasporti, ponendo al centro dell’attenzione le reali necessità dei consumatori finali a cui i servizi di trasporto sono dedicati. L’obiettivo dovrebbe essere quello di rendere il trasporto pubblico non solo più efficiente e più sostenibile, ma anche più umano, e quindi più vicino alle esigenze dei passeggeri, testimoniando così l’attenzione che i passeggeri si aspettano per tornare ad utilizzare i mezzi del Trasporto Pubblico Locale. Per fare questo un importante aiuto può essere dato dalla componentistica, che non è una parte minoritaria del servizio offerto ai clienti, ed anzi concorre in maniera determinante a rendere la mobilità più efficiente, più sostenibile, più sicura e più umana”. L’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro da cui emerge il calo dei passeggeri del TPL ha messo in evidenza anche che vi sono alcuni comuni capoluogo di provincia italiani in cui questo calo non si è verificato, ed anzi i passeggeri del TPL sono aumentati. Fra questo comuni spiccano Frosinone (+66,6%), Andria (+54,9%) e Crotone (+49,6%).
Campobasso
7 23 gennaio 2016
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Tifosi e neve hanno determinato indimenticabili storie epiche al Romagnoli
Quella volta col Livorno che l’impianto venne spalato in poche ore
di Gennaro Ventresca Non ci è dato di sapere dove è finita l’antiruggine naturale che aveva il popolo rossoblù per superare le infinite disgrazie della sua squadra. Una volta, tanto per aggiornare i fatti, quando scendeva copiosa la neve, si dava vita a una rincorsa di spalatori, pronti con i loro badili a ripulire il terreno da gioco e il campo per destinazione. Mentre centinaia di volontari spalavano, un numero tre volte superiore assisteva alla solerte operazione, intavolando discussioni ora dotte e ora puerili sul mondo di calci d’angolo. Tengo ancora fissata nella memoria la storica telefonata di Franco Mancini. Erano le sette di una fredda domenica mattina. “Ti prego -mi disse l’amministratore delegato- dai microfoni di Radio Luna lancia urgentemente un appello ai nostri tifosi perchè si rechino a spalare il campo. Ne va di mezzo la sconfitta a tavolino”. Ancora in pigiama composi il conosciutissimo 66411 della radio più vicina allo sport regionale e, per telefono, arringai gli ascoltatori. Ebbi solo qualche dubbio
sull’esito, visto l’orario, troppo presto per una domenica invernale. Ma ci fu il miracolo. Come un sufflè il numero degli spalatori di complemento crebbe in pochi minuti. Dimenticavo: aggiunsi, non senza imbarazzo, nel mio comunicato radiofonico, di portarsi anche le pale. La gente, non solo giovani, si vestì alla svelta, si mise la pala sulle spalle e si avviò, a passo veloce, verso il Romagnoli di via Albino
Eravamo in C1, presidente Gigino Falcione, papà di Edoardo. In settimana nevicò a quel Dio biondo, ma il venerdi, cioè 48 ore prima della disputa della partita casalinga con il Livorno, la tempesta si interruppe. Il Molise viario era in ginocchio come non mai, Campobasso ne era la foto più desolante: strade bloccate, scuole chiuse, elettricità andata in tilt, figuratevi se c’era il tempo e il modo di pensare alla partita.
Ci pensò e come il presidente del Livorno che, zitto zitto, condusse la squadra in albergo e dopo aver dato la sensazione di essere d’accordo sul rinvio della gara, nel tardo pomeriggio di sabato informò Mancini che la sua squadra si sarebbe presentata all’arbitro, per giocare. Rimanevano poche ore per compiere il prodigio. Ma sarebbero serviti molti angeli custodi. I quali, magicamente, sbucarono
dalle loro case, uno alla volta. Il primo a dare l’esempio fu Pasquale Trentalance, un piccolo imprenditore, che con la perizia di un chirurgo entrò sul terreno da gioco innevato con una ruspa gommata. Va rimarcato che da pochi mesi l’erba aveva preso il posto della pozzolana che a sua volta aveva sostituito la carbonella. Si temettero le conseguenze per il verde sottostante. Ma Trentalance fu straordinario, riuscì a togliere la neve, mantenendo i denti del mezzo meccanico appena pochi centimetri sopra il tappeto. Senza strappare un filo d’erba. Al resto ci pensarono centinaia di tifosi che, con accortezza, ripulirono, con le loro pale, tutta l’area da gioco. Alle 14,15, un quarto d’ora prima del via, il campo venne tracciato con la segatura e si giocò. Sugli spalti si radunò la folla delle grandi occasioni, i nostri ragazzi giocarono una partita portentosa e vinsero per 2-0. Il Livorno che correva per un posto in B rimase stordito e il suo presidente, l’inqualificabile Cappelli, uscì dal campo tra fischi sonori e una gragnola di palle di neve.
“Il 19 per dire no alla chiusura” La manifestazione al Savoia contro la soppressione della Corte d’Appello
CAMPOBASSO. L’effetto domino che potrebbe scatenarsi con la soppressione della Corte d’Appello continua a impegnare le coscienze affinché un simile rischio venga scongiurato. Basti pen-
sare solo a tutto gli uffici che rischierebbero la chiusura ad effetto, come il Tribunale dei minorenni, Tribunale di Sorveglianza, Comandi regionali delle Forze dell’Ordine, Questura, Prefettura, Agenzia
delle Entrate, Inps, Inail, Vigili del Fuoco. Detto in parole povere ciò che potrebbe accadereè una “concreta desertificazione”di una regione in cui forse non avrebbe alcun senso conti-
nuare a stare. Nel frattempo a causa dello sciame sismico e del maltempo che in questi giorni ha colpito il capoluogo, è stato rimandato esattamente di un mese il concerto promosso proprio dal Comitato
Sport, la carta delle donne La Carta per rimuovere gli ostacoli per garantire pari opportunità CAMPOBASSO. Si terrà lunedì 25 gennaio 2016 alle ore 10,30, nella Sala consiliare del Comune di Campobasso, la conferenza stampa di presentazione della “Carta europea dei diritti delle donne nello sport”. Interverranno il sindaco Antonio Battista, l’assessore alle Pari Opportunità e allo Sport, Emma de Capoa, la Consigliera di Parità Regione Molise, Giuditta Lembo, la presidente della Commissione Pari Opportunità e Sport del Comune di Campobasso, Giovanna Viola, il presidente del Coni Molise e i rappresentanti delle federazioni sportive, del Coisp, del
CDH, del Cus Molise e dell’associazione Liberaluna Onlus. La “Carta europea dei diritti delle donne nello sport”, presentata a Bruxelles il 24 maggio 2013, è stata elaborata dall’Uisp (Unione Italiana Sport per Tutti), al fine di realizzare azioni positive volte a rimuovere gli ostacoli che impediscono la realizzazione delle pari opportunità, sia per l’accesso alla pratica sportiva di donne e bambine sia per l’ingresso delle donne nei ranghi dirigenziali delle federazioni sportive, che a livello internazionale vedono una presenza di appena il 10% su settanta federazioni.
al Teatro Savoia di Campobasso. La nuova data del concerto del gruppo storico della musica ethno rock ‘Il Tratturo’ è quella del prossimo 19 febbraio.
INFO: 339.2733334 - 334.2739180
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Isernia
23 gennaio 2016
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“La politica si apra alle nuove generazioni” A chiederlo, è Forza Italia giovani in vista delle comunali di Isernia ISERNIA. “Credo che il miglior modo per contrastare l’antipolitica dilagante di questi ultimi tempi sia ancora…fare politica. Spero, infatti, che le prossime elezioni amministrative diano l’opportunità, ai tanti giovani che sono animati da passione politica, di poter mettere in campo quella grinta, quell’entusiasmo e quell’energia che sono il valore aggiunto di ogni proposta elettorale che si rispetti”. Questo
l’auspicio di Alessandro Patriciello, coordinatore regionale di
Forza Italia Giovani, in vista delle prossime elezioni comunali di Iser-
nia in programma, secondo le ultime indiscrezioni, nel mese di Giugno. “Una sfida elettorale non è solo la semplice conta dei voti – afferma Patriciello - ma molto di più: è condivisione di idee ed esperienze, scambio di opinioni, confronto diretto con il territorio. È insomma il momento giusto per cambiare passo e passare da spettatori ad attori. Al di là degli stemmi di partito e delle diverse
appartenenze politiche, credo sia importante che le elezioni comunali di Isernia sappiano aprirsi al mondo giovanile in maniera completa e collaborativa. C’è bisogno, insomma, che la politica torni a parlare ai giovani. Se ciò avverrà – conclude il coordinatore - sono convinto che la nuova generazione saprà farsi trovare pronta, dimostrando di essere all’altezza della sfida”.
Vuono lascia la Questura
A Isernia, cambio al vertice della struttura nel segno della continuità Il Questore di Isernia Dr. Vincenzo Vuono, da lunedì 25 p.v., lascerà il capoluogo pentro per assumere l’incarico di Consigliere Ministeriale presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale degli Affari Generali della Polizia di Stato. Il momento dei saluti è anche un occasione per tracciare il bilancio di un anno di attività caratterizzato da un forte spirito di collaborazione con tutta la cittadinanza, con la Prefettura, con le Autorità Giudiziarie, con le altre forze di Polizia e con tutti gli enti statali e locali presenti sul territorio. In particolare durante l’anno si è puntato molto sull’attività di prevenzione e di contrasto alla criminalità diffusa e c.d.
predatoria. Vi è stato un forte incremento del controllo del territorio con l’impiego di più pattuglie in strada giornalmente e, settimanalmente, con i c.d. pattuglioni straordinari che hanno visto impegnati non solo gli uomini della Polizia di Stato della Questura ma anche la locale Sezione della Polizia Stradale ed i Reparti Prevenzione Crimine di Napoli e Pescara di volta in volta aggregati, raggiungendo risultati significativi nella prevenzione dei reati. A riguardo si è registrato un incremento di oltre il 35% delle persone e dei veicoli controllati rispetto all’anno precedente. Analoghi risultati sono stati conseguiti nell’adozione delle misure di prevenzione che, rispetto al 2014, sono au-
mentati di oltre il 50%, con la decretazione da parte del Questore di ben 130 provvedimenti tra avvisi orali, fogli di via, D.A.S.P.O. e sorveglianze speciali. Particolare attenzione, il Questore Dr. Vuono, poi, l’ha riservata agli adolescenti con molteplici incontri in vari istituti scolastici di tutta la Provincia; sono state organizzate, anche d’intesa con la Procura dei Minori e l’Ufficio Scolastico Regionale, varie conferenze a cura di esperti della Polizia di Stato, nel corso delle quali sono stati trattati temi di particolare interesse per gli studenti come la conoscenza ed il rispetto del codice della strada, i rischi dell’abuso di alcool e droghe, il bullismo ed i pericoli del web. Inoltre, molte le iniziative con i
bambini delle scuole elementari nell’ambito del progetto di educazione alla legalità nella convinzione che questa sia il presupposto per lo sviluppo di una società migliore: “Poliziotto un amico in più”, “Il mio diario”, “La corretta alimentazione ti fa crescere” con il coinvolgimento e la partecipazione dell’UNICEF. Infine, sempre in tale contesto, sono stati organizzate con alcune scuole delle visite negli uffici della Questura al fine di avvicinare i giovani alle istituzioni. In attesa della nomina, a breve, di un nuovo Questore, la guida della Questura sarà affidata al Dr. Russo, Vice Questore Vicario della Questura di Isernia già da un anno e mezzo.
Altro che grande occasione il “Lotto Zero” è un affarone Non essendo il LOTTO ZERO inserito in alcun piano di opere pubbliche manca totalmente di finanziamenti. A questa osservazione si risponde ipotizzando percorsi di approvazione del progetto da parte degli enti interessati che non sono affatto scontati. Il progetto ha un costo di circa 3 milioni e 800.000 euro, dei quali 1 milione e 400.000 già erogati. Domanda: se il progetto definitivo (che dovrà essere ultimato entro Settembre 2017) non fosse approvato o non ci fossero i fondi per cantierarlo, perché stiamo pagando per un’ opera che forse non vedrà mai la luce? Il Lotto Zero entra a pieno titolo nel lungo elenco di opere pubbliche che divorano denaro della collettività rimanendo del tutto virtuali, insieme al Ponte
sullo Stretto di Messina e, più vicino a noi, l’Autostrada del Molise. Non sappiamo in base a quali calcoli o valutazioni vengano fuori i numeri, non essendoci alcuno studio o documento ufficiale sull’argomento. “L’ultima possibilità per la Provincia d’Isernia” per contrastare la disoccupazione consiste, a detta del presidente degli ingegneri, in quest’opera che darà lavoro a circa 200 persone e al massimo per 2 o 3 anni! Un’ altra dichiarazione del coautore del progetto, nel corso di una pubblica assemblea all’ex Lavatoio, prevedeva che il cantiere avrebbe occupato un centinaio di persone. Un consiglio: alla prossima uscita pubblica consultatevi prima di dare i numeri! Riguardo le prossime iniziative del “COMITATO NO LOTTO ZERO” preannun-
ciamo una serie di ricorsi all’indirizzo di vari organi di controllo, che, oltre gli argomenti citati, trattano altri aspetti che renderemo noti successivamente e sui quali stiamo raccogliendo l’adesione di un vasto fronte formato da COMITATI, ASSOCIAZIONI, SINDACATI, RAPPRESENTANTI ISTITUZIONALI e PARTITI, oltre a singoli cittadini. Abbiamo inoltre presentato una interrogazione a firma di quattro parlamentari che sarà discussa alla Camera dei Deputati nei prossimi mesi. LA NOSTRA OPPOSIZIONE AL LOTTO ZERO RIGUARDA L’OPERA NEL SUO COMPLESSO, E PERCIO’ NON CHIEDIAMO DELLE MODIFICHE O INTEGRAZIONI, MA IL SUO DEFINITIVO ACCANTONAMENTO. Attendiamo una convocazione da parte
del Commissario Prefettizio di Isernia col quale abbiamo avuto un primo incontro, durante il quale abbiamo posto diverse questioni riguardanti i pericoli potenziali per le acque e il rispetto delle leggi inerenti la salvaguardia dell’aria, visto che la nostra Regione ha già avuto anni fa un richiamo dal Ministero dell’Ambiente per le sue inadempienze. Chiederemo ai futuri candidati a sindaco di Isernia e agli schieramenti che li sostengono quale è il loro orientamento rispetto all’opera e cosa intendono fare, perché, al di là del dibattito che al momento è in corso tra il nostro Comitato e i progettisti, pensiamo che qualunque decisione sarà presa dovrà avere un carattere politico, coinvolgendo l’intera comunità. “COMITATO NO LOTTO ZERO”
Agenzia Entrate, il punto ad Agnone Convenzione con il Comune per l’apertura dello sportello in città per garantire i servizi AGNONE. Il Direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate del Molise, Paola Alifuoco, e il Sindaco di Agnone, Michele Carosella, hanno sottoscritto la convenzione per il rinnovo in città dello sportello decentrato dell’Ufficio territoriale di Isernia. I funzionari delle Entrate forniranno assistenza e informazioni fiscali ai contribuenti della zona con cadenza quindicinale, a giovedì alterni, in via Verdi 9 dalle 8.15 alle 13.45. Tra i principali servizi offerti: ● ricezione e rilascio di atti e documenti (istanze di autotutela e di rimborso, ricorsi, istanze di sgravio e/o sospensione, istanze di rateazione) ● informazioni generali da Anagrafe Tributaria (stato dei rimborsi, contenzioso) ● gestione comunicazioni di irregolarità, avvisi bonari e preavvisi telematici
● sgravi su cartelle di pagamento ● rilascio del codice fiscale ● attribuzione, variazione e cessazione della partita Iva ● informazioni e assistenza sulle dichiarazioni fiscali ● prenotazione per assistenza specializzata in back office presso l’Ufficio territoriale di Isernia ● rilascio della modulistica fiscale ● informazioni sulle agevolazioni per i disabili ● assistenza sui versamenti tramite modelli di pagamento F23 e F24 ● registrazione delle scritture private (locazioni e affitti).
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Termoli
23 gennaio 2016
Zuccherificio, nuovo prezzo d’asta I procuratori fallimentari chiamati a rendere note le decisioni per il prolungamento del fitto dell’azienda TERMOLI. Le novità si conosceranno solo la settimana prossima quando il giudice delegato del tribunale di Larino e i curatori fallimentari della Spa renderanno note le loro decisioni riguardo al prolungamento del fitto del ramo di azienda per lo Zuccherificio del Molise. L’incertezza regna ancora so-
vrana presso lo stabilimento saccarifero di Termoli. Giudice e curatori, infatti, sono al lavoro sia per stabilire l’eventuale nuovo bando di vendita e il relativo prezzo, sia per la definizione della campagna 2016 per la quale le strade da poter attuare sarebbero diverse. Intanto è la Regione a farsi ca-
rico di traghettare lo Zuccherificio alla ricerca di una soluzione che sia a lungo termine. Vivo confronto tra l’assessore Facciolla e i sindacati che stanno lavorando a una sorta di incentivo per chiunque volesse comprare lo Zuccherificio attraverso bonus e sgravi da ricercarsi nei fondi del Psr e del Fesr
regionale. L’auspicio dei lavoratori è quello che si arrivi al prolungamento dell’affitto del ramo tra la vecchia e la nuova società, affinché si possa iniziare a preparare il campo per la campagna 2016, l’ultima con il regime delle quote zucchero remunerate.
Come affermato durante l’incontro di ieri, solo attraverso la semina tra febbraio e marzo, si potrebbe arrivare ad avere lo stesso quantitativo di ettari che hanno portato alla produzione di 15mila quintali di sugo che quest’anno hanno consentito allo stabilimento saccarifero di mantenere la propria quota zucchero.
“Uniti per tutelare il mare delle Isole Tremiti” E’ il motto della manifestazione dei Cinque Stelle che si avrà domani TERMOLI. “GIÙ LE MANI DAL NOSTRO MARE”, torna ad affermare con forza il MoVimento 5 Stelle dando appuntamento nel Gargano ai portavoce delle tre regioni e ai cittadini, per difendere l’incolumità di uno dei paradisi naturalistici del Paese che rischia di essere
devastato dalle trivelle. “Parliamo di un’area da 374 chilometri quadrati che va, appunto, dalla Puglia all’Abruzzo passando per il Molise – spiegano gli organizzatori – Ci dicono che non è per trivellare che hanno dato questa concessione, ma la Pe-
troceltic, certo, non si occupa di ricerca universitaria o scientifica e, laddove dovessero trovare giacimenti, chiederebbero sicuramente di trivellare e non possiamo permetterlo”. Inoltre il progetto della Petroceltic alle Isole Tremiti è il simbolo di un sistema potenzialmente mortale e il caso, forse unico, di una concessione giunta a distanza di anni dalla VIA. La Valutazione d’Impatto Ambientale sul permesso di idrocarburi nel mare davanti a Puglia, Molise e Abruzzo, infatti, si è conclusa nel marzo 2011, quindi la concessione è arrivata oltre quattro anni e mezzo più tardi, per giunta pochi giorni dopo il ripristino del limite delle 12 miglia e intestata a una società alle prese con debiti e accuse varie. “Ora – ricordano gli organizzatori – nel nostro mare utilizzeranno tecniche aggressive, come l’airgun, che provocano danni fisici ed alterazioni comportamentali delle specie marine. Basti pensare allo spiaggiamento dei capodogli del 12 settembre 2014 a Vasto. Il mare – chiudono gli organizzatori – rappresenta la vera economia sostenibile per questi territori, con enormi potenzialità per l’innovazione e la crescita locale, invece viene svenduto alle lobby petrolifere per poco meno di duemila euro l’anno!”.
Le Sentinelle in piedi Nuova veglia domani alle ore 19 in Piazza Monumento a Termoli TERMOLI. Come in molte altre città italiane le sentinelle vegliano innanzitutto per dire No al ddl “Cirinnà” sulle unioni civili, che equipara il matrimonio tra persone dello stesso sesso alla famiglia naturale, per dire No alla possibilità di adozione di bambini da parte di coppie omosessuali e per dire un fermo No alla barbara pratica dell’utero in affitto. Il disegno di legge Cirinnà – così denominato dalla Senatrice del Partito Democratico che l’ha depositato – andrà in discussione nell’Aula del Senato nei prossimi giorni e prevede il riconoscimento delle unioni civili fra persone dello stesso sesso, un vero e proprio matrimonio, anche se non ne usa il nome esplicitamente. In questi termini si è espresso già alcuni mesi fa il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinal Angelo Bagnasco: “il testo di legge in questione ancora una volta conferma la configurazione delle unioni civili omosessuali in senso paramatrimoniale.
Tale palese equiparazione viene descritta senza usare la parola “matrimonio”, ma in modo inequivocabile: “le disposizioni contenenti le parole ‘coniuge’, ‘coniugi’, ‘marito’ e ‘moglie’, ovunque ricorrano nelle leggi, nei decreti e nei regolamenti, si applicano anche alla parte della unione civile tra persone dello stesso sesso” (art. 3). Questa equiparazione riguarda anche la possibilità di adozione, che per ora si limita all’eventuale figlio del partner (art. 5). È evidente che – come è successo in altri Paesi – l’adozione di bambini sarà estesa senza l’iniziale limitazione. Così come è evidente, ancora alla luce di quanto accade altrove, che presto sarà legittimato il ricorso al cosiddetto “utero in affitto”, che sfrutta indegnamente le condizioni di bisogno della donna e riduce il bambino a mero oggetto di compravendita. Il desiderio della maternità o della paternità non può mai trasformarsi in diritto per nessuno”. Di fronte a tali gravissima situa-
zione riteniamo doveroso, come cittadini, come cristiani e non, manifestare il nostro dissenso e prendere posizione per ricordare l’inestimabile valore della famiglia, cellula originaria della vita sociale. Per questo le Sentinelle in
piedi veglieranno silenziosamente in numerose città italiane nel weekend del 23-24 gennaio 2016: - per ribadire l’importanza della famiglia; - per ribadire l’unicità del matrimonio fra un uomo e una donna
aperto al dono della vita; - per evitare facili strumentalizzazioni nei confronti dei bambini che si vedranno privati di un padre o di una madre; - per evitare che si insegni nelle scuole che ognuno può scegliere se sentirsi maschio o femmina!
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Termoli
Tutto quello che gli altri non dicono
23 gennaio 2016
senza alcun finanziamento pubblico
Gtm, il Comune chiama la Regione Dopo la lettera dell’azienda, che torna alla carica per i mancati pagamenti, la convocazione delle parti TERMOLI. Il nodo stipendi e la situazione del trasporto pubblico locale termolese paiono non trovare soluzione al punto che anche stamane, all’ennesimo incontro tra la proprietà, i sindacati e l’assessore al trasporto, i problemi sollevati sono sempre gli stessi e risponderebbero a mancati pagamenti da parte della Regione Molise. Una convocazione a seguito della quale “non credo che le cose cambieranno – ha affermato Cristino Lepore, Rsu della Filp Cgil – questa convocazione fa parte della procedura di raffreddamento ma se siamo qui a rivendicare tre mensilità di novembre, dicembre e la tredicesima e una quarta sta maturando vuol dire che come soluzione al problema oggi non si troverà. Io voglio capire – ha continuato Lepore – perché sono due anni che ci hanno messo sul lastrico e perché stiamo ancora in arretrato
con le mensilità. Sono due anni che andiamo avanti così, non è un caso episodico, e allora voglio da tutta la politica di sederci attorno a un tavolo e trovare la soluzione qualsiasi essa sia ma troviamola tutti insieme non è possibile che un lavoratore dopo che ha fatto il proprio dovere debba elemosinare lo stipendio non sta né in cielo né in terra è una cosa di cui mi vergogno”.
Per Lepore il futuro sarebbe nero con anche i dipendenti che avanzerebbero le mensilità di novembre, dicembre, tredicesime e probabilmente anche gennaio che sta maturando. “Stiamo alla fame, di cosa dobbiamo concertare e discutere? Allora staccassero la spina almeno la vita ha un senso ma venire a lavorare senza avere le capacità di assicurare il servizio alla cittadi-
nanza di Termoli ditemi voi che senso ha. Sono due anni che stiamo perdendo la testa ci sono colleghi di altre Regioni che discutono di contratto integrativo qui ci hanno messo alla fame. Scioperi e presidi per elemosinare lo stipendio? Il futuro è solo nero – ha concluso il rappresentante dei lavoratori – ma l’importante è che ce lo dicano. Non mi vergogno a 52 anni a trovare un nuovo lavoro ma vogliamo saperlo. Il lavoro va remunerato dopo che uno ha fatto il proprio dovere avrà diritto allo stipendio?”. Ad aprire un confronto tra le parti è l’assessore comunale Enzo Ferrazzano per il quale “oramai questa vicenda del trasporto pubblico urbano sta diventando una telenovela perché puntualmente sembra che si è risolto il problema ma poco dopo si ripresenta. Abbiamo ricevuto – ha continuato Ferrazzano – una richiesta di incontro
da parte del sindacato e l’abbiamo accolta e oggi facciamo questo incontro per vedere tra azienda Comune e sindacato se riusciamo a trovare una soluzione ponte per evitare lo sciopero che i dipendenti intendono fare. Per quanto ci riguarda mi sembra che l’azienda è molto rigida per quanto riguarda l’amministrazione comunale abbiamo ottemperato a tutti quelli che erano i nostri impegni per cui mi sembra difficile che oggi si riesca a trovare una soluzione se non interviene anche la Regione presso la quale ci siamo fatti promotori della problematica”. Un incontro con la Regione e l’assessore ai Trasporti Pierpaolo Nagni che è auspicato da tutti ma che ancora non c’è stato perché “la richiesta è arrivata pochi giorni fa e dopo questo incontro di oggi ci faremo promotori di avere un incontro anche con l’assessore”.
Lavori pubblici, nuovo dirigente Il settore dovrebbe essere occupato da Silvio D’Accardio che ha avuto i maggiori titoli TERMOLI. Dopo l’Urbanistica andata all’architetto Livio Mandrile, anche il settore cardine dei Lavori pubblici, delega detenuta ad interim dal sindaco Angelo Sbrocca, si avvia a trovare una designazione pressoché definitiva, dopo la parentesi annuale di Matteo Caruso, rimasto poi nello staff del primo cittadino.
Scaduto il mandato non rinnovabile del dirigente esterno a titolo gratuito, all’amministrazione è toccato emanare un avviso pubblico per cercare la figura professionale e dalla selezione delle domande pervenute pare che la scelta sia ricaduta sull’ingegner D’Accardio, palermitano di origini ma residente a San Martino in
Pensilis. A lui, da febbraio, qualora l’indiscrezione verrà confermata, l’onere di tornare a dare un indirizzo dirigenziale ex novo al settore Lavori pubblici, dopo il mandato ad interim dello stesso Mandrile, peraltro svolto egregiamente. Vedremo cosa dirà la maggioranza.
Open Day all’Alberghiero Nel pomeriggio l’apertura della scuola per presentare le sue credenziali TERMOLI. Nella stagione degli Open Day, sabato 23 gennaio dalle ore 15, sarà il turno dell’Istituto professionale alberghiero “Federico di Svevia”, una realtà che nell’ultimo decennio, ma ricordiamo che questa scuola è sul territorio termolese dagli inizi degli anni 70, ha sempre
più un incremento il numero degli studenti che arrivano non soltanto da tutto il Molise, ma anche dalle regioni confinanti come Puglia, Abruzzo e Campania. L’Open day del Federico di Svevia, senza voler togliere nulla alla professionalità e competenze didattiche a tutti gli altri, ha tutti gli ingredienti al posto giusto per essere quasi una festa: una vera kermesse didattico culinaria. Infatti, a parte la grande partecipazione di futuri studenti accompagnati dai loro genitori che per alcune ore ven-
gono presi in consegna da docenti e alunni, chi si recherà al Federico di Svevia, potrà toccare quasi con mano una realtà concreta dove gli alunni che frequenteranno la scuola non potranno non essere affascinati da quello che vedranno e naturalmente potranno anche gustare.
La cosa più importante, a conclusione del quinquennio scolastico, è che i diplomati uscenti oltre ad aver appreso nozioni sia teoriche e soprattutto pratiche hanno concrete opportunità professionali di lavoro non solo in Italia ma anche molti all’estero, che è bene ricordare, in questo campo gli Italiani sono sempre ricercatissimi. Appuntamento sabato 23 gennaio dalle ore 15 con la dirigente Maria Chimisso e tutto l’entourage del Federico di Svevia vi aspetteranno per accogliervi nella loro scuola.
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Opinioni
23 gennaio 2016
di Amodio De Angelis “I dati statistici ci indicano ogni volta singoli aspetti particolari del Molise, ora preoccupando ora registrando più confortevoli segni di ripresa, ma pur apprezzandone l’utilità per interpretare i fenomeni, non possono essere loro l’unica bussola. Per il rilancio socio-economico della nostra regione occorre avere una visione strategica complessiva, alla quale ricondurre le scelte di gestione e programmazione del territorio e dell’economia.” Ne è profondamente convinto Amodio De Angelis, imprenditore agricolo di Palata,con una lunga e ricca esperienza nell’amministrazione di strutture di rappresentanza, tra cui la presidenza della Camera di Commercio Provinciale di Campobasso e Regionale, la presidenza di diverse Associazioni di Imprese, e la Presidenza di Coldiretti Molise, di cui è ora componente di Giunta. “La maggiore ricchezza posseduta dal Molise, regione a bassissima densità abitativa,è il territorio con le sue peculiari produzioni agroalimentari che ne derivano. – rileva Amodio De Angelis –Il futuro della nostra Regione non può che essere programmato creando adeguate sinergie tra i diversi settori produttivi, dal commercio all’industria, dall’artigianato al terziario, valorizzando e rendendo attrattivo il Molise,soprattutto attraverso la propria produzione agroalimentare e il suo territorio. L’agricoltura è quindi l’humus sul quale far crescere l’economia, articolata nei diversi settori produttivi, del Molise. In questo la prima esigenza è l’accessibilità al territorio regionale, sia telematico, attraverso la rete veloce, sia attraverso le strade di comunicazione, non solo quelle di collegamento verso le altre regioni, ma anche quelle interne. Potrei citare tanti casi nel Molise, ma riporto la testimonianza della
di Claudio De Luca Il treno storico, che pratica gli itinerari della neve tra l’Abruzzo ed il Molise, è finito sulla ribalta televisiva nazionale (RAI 1). Già prima, nello scorso aprile, nel corso della rievocazione della Resistenza italiana, il TG 1 aveva presentato il convoglio che, da Pescara Centrale, mena a Roccaraso praticando i luoghi dove operò la Brigata Maiella. Ora è stato prodotto un film (“cast”, “location” e “staff” molisani) intitolato ‘Il Viaggio’, incentrato sulle peculiarità della cosidetta transiberiana italiana per presentare i più bei scorci panoramici di Campobasso e di Isernia. Ideato e promosso dall’attore venafrano Maurizio Santilli, l’opera mostra il convoglio mentre percorre la tratta lungo cui si incontrano cinque personaggi diversi che, nel corso dell’itinerario, scopriranno di avere molte cose in comune. Dopo questo lungometraggio Molisani ed Abruzzesi hanno imparato a conoscere un itinerario su ferro che tocca Sulmona, Carpinone ed Isernia,. Tuttora ignorato, soprattutto dai residenti, non gode di alcun interesse da parte della “politica” locale che, lungi dall’apprestare un’acconcia pubblicizzazione dell’iniziativa, si preoccupa solo di organizzare le
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
La ruralità, vera forza del Molise
mia azienda agricola, rimasta isolata diversi mesi per la chiusura per impraticabilità della viabilità di accessolungo la strada provinciale, risolta poi, alla spicciolata e paradossalmente, con la rimozione parziale del divieto e la precaria semi-percorribilità ottenuta restringendo le transenne, con gravissimi pericoli e disagi per le persone e le autovetture e gravi danni per le attività produttive e la qualità della vita dei residenti. Le strade di collegamento sono la vita dei vari piccoli centri del Molise e vanno adeguatamente curate, accogliendo i ripetuti allarmi lanciati in particolare dai sindaci del Basso Molise. Occorre, poi, preservare e difendere il territorio Molisano e le sue
bellezze paesaggistiche anche dalle speculazioni, coscienti che abbiamo il raro vantaggio di godere, a pochi chilometri di distanza, d’impianti sciistici con ricezione montana e di costa balneare.La poca riviera che abbiamo non può essere martoriata e non deve diventare oggetto di sfruttamento, cedendo le armi alla valanga di autorizzazioni per le trivellazioni che sta per abbattersi sull’Adriatico e sul mare molisano.Così come la preziosità del pescato fresco locale, strategico per il turismo balneare, non può essere sacrificato con un modo burocratese di “fermo pesca“, dimostratosi poco efficace per la tutela biologica emolto penalizzante per i pescatori.Il
fermo pesca, accogliendo le proposte che vengono dal settore, deve essere non una riduzione dello sforzo di pesca, ma una tutela delle forme giovanili e dei riproduttori, volta alla tutela dei reclutamenti annuali. I futuri Piani di Gestioni della pesca non possono essere più rivolti ad aree specifiche o alla gestione degli attrezzi, bensì alla tutela di specie bersaglio, con criteri completamente diversi da quelli previsti in precedenza e condivisi dagli operatori. Per la migliore valorizzazione del punto di forza del Molise, che è la sua ruralità, creano sicuramente attese positive le nuove opportunità offerte dal Piano di Sviluppo Rurale 2014/2020, che deve puntare a rinforzare lo sviluppo delle competenze, la gestione efficiente delle risorse naturali, il sostegno al sistema imprenditoriale, l’efficienza della pubblica amministrazione. Così come buone prospettive per losviluppo della competitività di tutto il sistema produttivo, per le strutture territoriali e per le azioni sociali aprono i sostegni del Programma Operativo Regionale FESR e FSE 2014/2020.Ai giovani, in qualunque attività intendano progettare e realizzare il loro futuro, il Molise può e deve darenon un formale incoraggiamento, ma un sostanziale incitamento con concrete possibilità di sostegno. E a loro in particolare voglio sottolineare che il vero futuro non è quello che emerge dalla mera proiezione dei dati statistici, ma quello che sapremo realizzare con il coraggio e la prospettiva dei più giovani e il contributo dell’esperienza delle volpi brizzolate, di lungo corso, che sappiano essere generose nell’evitare ad altri scogli pericolosi, già tristemente sperimentati dalla nostra storia.”
Transiberiana, e la Regione? “passerelle” di questo o di quel notabile, rimanendo assente, così come i Comuni attraversati ed i privati. In compenso Palazzo Moffa ha finanziato la “pellicola” sul viaggio, prodotta dalla “Incas film” per un ferrovia che operava ed era vitale. Il suo tragitto costituiva un capolavoro dell’ingegneria di due secoli or sono e collegava il Tirreno all’Adriatico. Scavalcando la dorsale appenninica, sino ad arrancare intorno ai 1.300 m, attraversava tre regioni: la Campania, il Molise e l’Abruzzo. I suoi vagoni pecorrevano due Parchi, ospitando viaggiatori che si accomiatavano da varie riserve naturali. Soltanto il “Bernina-express” (che collega Tirano a Saint Moritz) è più ragguardevole, essendo l’unico in Europa a raggiungere i 2.253 m/h lungo un percorso mozzafiato, superando pendenze del 70 per mille. La tratta che riguarda il Molise nacque alla fine del 1800 per collegare Sulmona a Carpinone, attraversando paesaggi mozzafiato, stazioni sciistiche e panorami
spettacolari. Il percorso ferroviario garantì il progresso sociale ed economico di queste due regioni e lo sviluppo turistico del medio Appennino. Dal 2011 venne chiusa al traffico-passeggeri per ragioni di “antieconomicità”. Di contro il miracolo di Tirano è un tantino più “recente” di quello molisano. Messo a punto tra il 1906 ed il 1910, ha curve di raggio strettissimo (45 m), rampe da capogiro superate senza cremagliera, sfruttando l’attrito fra il cerchione e la rotaia. Il binario è a
scartamento ridotto e rimane posato a strapiombo su roccioni adatti solo agli stambecchi. Il tratto più elevato d’Europa (la Stazione di Ospizio Bernina) coincide con il punto più alto in assoluto (2.250 s.l.m.). Su questa linea viene superato un dislivello di 1.824 m in un percorso di soli 38 km e 364 m. Le due opere lasciano stupefatti gli amanti dei panorami. Si potrebbe salire a Napoli od a Pescara calzando gli sci, per poi scendere dinanzi alla seggiovia che porta ai campi innevati dell’Appennino (2.400 m) e – dalle piste – allungare lo sguardo in direzione del mare. Quando si disponga di un prodigio simile, i parlamentari molisani, il Presidente della Giunta e gli Assessori regionali, gli imprenditori, le classi dirigenti e la pubblica opinione dovrebbero battersi per “riabilitare” una linea ferroviaria elogiata dai viaggiatori stranieri del secolo scorso che percorrevano questo asse in cui si concentrava il meglio di Campania, Abruzzo e Molise: monumenti, scorci naturali, giacimenti
gastronomici e soprattutto la possibilità di godere di uno dei più lunghi periodi nevosi della Penisola fruiibili quasi al centro dello Stivale, capaci di acquisire un’utenza vastissima. Ebbene tutta questa meraviglia rimane sprecata mentre potrebbe offrire risorse, lavoro e “futuro”. Si dice che la “riabilitazione” rimane inibita dalla crisi economica; ma la risposta vera è che manca la volontà politica e che si pensa a smantellare binari meridionali (per finanziare l’alta velocità nordica) mentre Matera, Capitale europea della cultura, aspetta di essere dotata di un treno da oltre 150 anni. Le norme varate sulla “regionalizzazione” delle ferrovie hanno spezzato le gambe a tante popolazioni; solo a chi può permettersi di “pagare” sono possibili accordi-capestro con “Trenitalia” per vedere circolare lerci trenini davanti alle proprie Stazioni di paese. Fa questo pure la Regione Molise con pessimi risultati. E così la “Transiberiana abruzzese” è stata uccisa per favorire il turismo delle regioni del Nord. C’è, in Abruzzo ed in Molise, qualcuno che voglia rivedere operativo un asse ferroviario che potrebbe ridiventare un perno di rinascita e di lavoro? Ricordatevi di domandarlo al Presidente Frattura.
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