tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xii - N° 4 veNerdì 8 geNNAiO 2016 - distribuziONe grAtuitA
www.lagazzettadelmolise.it
Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo santagostino - rootostampa Molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta
GIORNALE SATIRICO
30.000 copie in omaggio
A Potito e al ‘Pagano’ Per la cura che pongono, Potito nell’allestimento floreale dell’aiuola spartitraffico in prossimità del semaforo all’incrocio di Via Principe di Piemonte con Via Trivisonno, e il rettore, dell’area antistante il Convitto: due isole di civiltà e di godimento alla vista, in un cotesto urbano dequalificato dall’incuria e dalla indifferenza generali. Un soggetto privato e un soggetto pubblico uniti dal desiderio di contribuire a rendere più accogliente la città.
IL TAPIRO DEL GIORNO
L’OSCAR DEL GIORNO
restA AggiOrNAtO, seguici ANche su FAcebOOk
Salvatore Colagiovanni Il Tapiro del giorno lo diamo a Salvatore Colagiovanni. L’assessore comunale al Commercio al Comune di Campobasso, ultimamente sembra proprio avere la testa da un’altra parte. Il settore langue e sta morendo e ancora pensa a far festa e alle lucette. Ha appreso, da quale tempo, anche il linguaggio politico del dire sempre sì per, poi, dimenticare in fretta. Così facendo, però, si gioca quanto, pure, fatto.
Ai poveri, 300 euro. Alla Casta: vitalizi e stipendi d’oro. 100mila euro ai consulenti
SERVIZIO A PAGINA 3
Lo trovi in tutte le edicole e librerie della regione I Comuni molisani sotto il simbolo del Littorio Amministrazioni, podestà e politica nella costruzione del consenso Per informazioni telefonare al 339.2733334
TAaglio lto
2
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
8 gennaio 2016
Nominato il responsabile unico del Procedimento relativo alla progettazione definitiva dell’intervento “Metropolitana leggera – Primo lotto Matrice – Bojano”: la vicenda è iniziata nel 2004
Solo se, finita la crisi globale, si tornerà allo sviluppo economico e all’ottimismo nel futuro, la Metropolitana leggera avrà un senso e il costo per la realizzazione potrà essere un investimento Nessun ripensamento sulla Metropolitana leggera. La Giunta regionale procede sulla scelta programmatica che ha preso avvio nel 2004, quando la crisi globale del 2008 era di là venire e la politica regionale viveva di ottimismo nel futuro, al punto da ipotizzare la necessità di stipulare con Rete ferroviaria italiana (Rfi) un protocollo d’intesa per il “Potenziamento e miglioramento delle infrastrutture ferroviarie ricadenti nel territorio della Regione Molise”, con il quale, tra l’altro, la Regione ed Rfi partecipavano alla redazione di un nuovo studio di fattibilità con l’obiettivo di potenziare e sviluppare l’intera rete ferroviaria molisana”, in particolare l’asse Termoli – Venafro. I presupposti di quella scelta erano racchiusi nell’esistenza lungo quella tratta ferroviaria di realtà industriali che in quel tempo avevano il vento in poppa, e nella necessità di creare un’alternativa ai collegamenti su gomma in un territorio (il Molise Centrale) in cui spesso le condizioni atmosferiche li rendevano difficoltosi. Un collegamento veloce su ferro per le persone e per le merci, era pertanto nella logica delle cose. Sempre nel corso del 2004 il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) ha approvato il “Programma pluriennale degli interventi per la ripresa produttiva del Molise”, in cui era compreso il finanziamento della “Progettazione definitiva della metropolitana leggera” finalizzata alla razionalizzazione del trasporto di massa, e non solo, nel Comune
capoluogo e da questi con quelli limitrofi, lungo la tratta ferroviaria Matrice – Boiano”. Un anno dopo c’è stato l’Accordo di programma tra la Regione Molise (ente attuatore) ed Rfi, per lo sviluppo della progettazione preliminare e definitiva della “Metropolitana Leggera” sulla base dello “Studio preliminare di fattibilità” che prevedeva interventi di ristrutturazione e di riattivazione degli impianti di stazione e nuove fermate, oltre ai parcheggi di scambio. Ancora un anno, il 2006, e la Regione Molise ha aggiudicato in via definitiva la gara per l’affidamento della “Progettazione preliminare e definitiva di un sistema di metropolitana leggera urbana ed extraurbana sulla tratta ferroviaria Matrice – Campobasso – Bojano” al raggruppamento temporaneo d’imprese (rti) Proger Spa (capogruppo) - Architecna Engineering s.r.l. - Architecna Associazione professionale,
“Un segnale di attenzione importante, concreta e mirata, nei riguardi del Molise da parte del ministro Dario Franceschini con il programma di investimenti destinato al patrimonio culturale dal Ministero dei beni culturali. Al Molise sono stati assegnati 1.717.000 euro”. Così, il presidente della Giunta regionale, Paolo Frattura. “Si tratta di risorse significative legate alla volontà e all’impegno che il Governo riversa con convinzione e sensibilità tangibili nella straordinaria e diffusa bellezza
per l’importo netto di 765.000 euro. Bisogna però arrivare al 2009 per registrare la conferenza di servizi nel corso della quale il progetto preliminare viene approvato con alcune prescrizioni tecniche/funzionali dettate dal Rfi. Il passo successivo è stato determinante, in quanto il 10 maggio del 2010, a crisi economica conclamata e alle prime tristi avvisaglie di decadimento produttivo della Gam di Boiano e dell’Ittierre di Pettoranello, la giunta regionale ha approvato definitivamente la progettazione preliminare relativa al “Sistema di Metropolitana leggera urbana ed extraurbana sulla tratta ferroviaria Matrice – Campobasso – Boiano”, redatta da Proger Spa (capogruppo) - Architecna Engineering s.r.l. - Architecna Associazione professionale. Seguono 4 anni di silenzio e di travolgimenti politici. Alla giunta Iorio, nel febbraio 2013 subentra la
giunta Frattura che col provvedimento del 30 dicembre 2014, integrato e modificato dalla deliberazione successiva del 17 febbraio 2015, su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici, ha riprogrammato i 90.930.000 euro della Linea d’intervento II. A “Accessibilità materiale” Azione II. A.1 “Interventi strategici per la mobilità” e Azione II. A.2 “Viabilità di convergenza regionale e interregionale” - dell’Asse II “Accessibilità”, del Programma attuativo regionale dei fondi per lo sviluppo e la coesione 2007/2013, in cui è inclusa la “Metropolitana leggera – I lotto Matrice – Bojano”, soggetto attuatore non più la Regione Molise ma Rete ferroviaria italiana (Rfi), dell’importo di 23.500.000 euro. La Metropolitana leggera quindi è di nuovo un progetto vivo, riscuote ancora valutazioni analitiche e tecniche positive, si innesta nel riconoscimento da parte del
governo nazionale dell’ Area di crisi industriale complessa del Molise (dal Nucleo industriale di Bojano a quello di Venafro/Pozzilli), e nell’Accordo di programma in fase avanzata di elaborazione tra la Regione Molise e il ministero per lo Sviluppo economico. Congiuntura che a distanza di 12 anni rianima la scelta programmatica del tempo (2004), rilancia i motivi di opportunità che la sostennero, ripropone di nuovo la ripresa economica e lo viluppo dell’area industriale dei nuclei di Boiano e di Pozzilli, rigenera il concetto di un collegamento rapido per le persone e le merci su rotaia. Fuori dal circuito politico/amministrativo del governo regionale rimangono le critiche e le perplessità intorno a questa scelta programmatica, valutando diversamente opportuno destinare i 23 milioni di euro allo sviluppo produttivo e all’occupazione. Ultima annotazione: ai sensi dell’articolo 10 del Decreto legislativo 163/06 e dell’Accordo approvato con la delibera della giunta regionale 218 del 2015, Vincenzo Rossi, direttore del Servizio Mobilità, è stato nominato responsabile unico del procedimento relativo alla progettazione definitiva dell’intervento “Metropolitana leggera – I lotto Matrice – Bojano”. Se davvero, una volta finita la crisi globale, si tornerà allo sviluppo economico e all’ottimismo nel futuro, la Metropolitana leggera avrà un senso e il costo per la realizzazione potrà essere considerato un investimento. Dardo
Frattura: “Cultura, dal Ministero nuovi fondi” del territorio italiano, quale volano di sviluppo, crescita sociale e opportunità. Il programma riservato al Molise, iniziale, mira alla qualificazione di un patrimonio di assoluto prestigio sul quale noi per primi dobbiamo convogliare le nostre energie, credendoci: il Molise è anche arte e cultura. I consensi ricevuti con l’esperienza fatta a Milano nell’Expo danno ragione a questa visione. I nostri beni storici
e architettonici sono una ricchezza assoluta, inestimabile, che tocca a noi valorizzare per investire sul futuro e in particolare sul talento e la passione di tanti nostri giovani. L’attenzione mostrata da Franceschini ci sprona a potenziare il nostro impegno in tal senso. Partiamo con questi primi lavori: anche così invoglieremo a una conoscenza diretta della nostra regione”.
TAaglio lto
3 8 gennaio 2016
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Maggioranza e Movimento Cinque Stelle si contendono la paternità dell’introduzione del Reddito di Cittadinanza
Una mano lava l’altra e tutt’e due...
Un milioncino ottimo per una salutare lavata di faccia. E si che c’è davvero bisogno di una bella operazione pulizia per la classe politica molisana. Infatti per arrogarsi la paternità del provvedimento passato alla cronaca di questi giorni come Reddito di Cittadinanza è partita una gara per chi ha il diritto di sciacquarsi per primo tra componenti della maggioranza e l’ opposizione a 5 Stelle. Cristiano Di Pietro prende il toro per le corna e parte in tromba: “Reddito minimo di cittadinanza si parte! Finalmente, dopo tanto e serio lavoro svolto dalla maggioranza regionale e dal suo Presidente, molte famiglie in difficoltà potranno contare su un valido aiuto. Questa è la serietà di chi lavora e porta i risultati trasformando le proposte in atti tangibili. Chiudo così senza entrare in polemiche con chi cerca di prendersi i meriti di questo risultato facendo solo comunicati stampa.” Allusione chiarissima al Movimento 5 Stelle, che del Reddito di Cittadinanza ha fatto una delle sue storiche bandiere, ed ai consiglieri Manzo e Federico che si attribuiscono il merito, su Faceboock, dell’introduzione dello strumento di sostegno al reddito. Volendo sommessamente argomentare
di Luigi Mazzuto Il tavolo tecnico prima e i proclami di soddisfazione del governatore Di Laura Frattura sulla Sanità molisana poi invece di aprire una prospettiva per i cittadini, hanno cancellato anche quel briciolo di fortunosa speranza per il futuro in cui solo pochi ormai credevano. Tutto un bluff il riordino da Venafro ad Isernia, da Larino a Termoli e non dormono sonni tranquilli, non vediamo come potrebbero, neanche al Cardarelli di Campobasso. Tutto in agonia in attesa di staccare la spina definitivamente. Roma ordina, Frattura esegue! Riunioni, tavoli tecnici, incontri che hanno partorito la paura di ammalarsi. Altro che “il malato immaginario” di Moliere. Stanno stravolgendo la sanità molisana e ancora non sono stati resi pubblici i Programmi Operativi 2016/2018. I partiti, tranne il PD forse, i sindacati (?), i cittadini molisani (!) non possono procedere ad una completa analisi dei provvedimenti in essi previsti, discendendone quindi l’impossibilità di un reale e doveroso confronto su un tema così importante quale la tutela (vocabolo di cui si è persa traccia in regione)
qualche considerazione su questa operazione, iniziamo col dire che la misura è stata inserita all’interno della legge regionale n. 9 del 4 maggio 2015, la stessa che, con l’altra mano, reintroduceva il vitalizio. Come a dire: trecento euro voi (poi vedremo con quali modalità di accesso previste dal bando) e 2.500 a noi (dopo una legislatura, perché in caso di secondo mandato
la cifra cresce un bel po’). E allora leggiamolo un po’ l’Avviso Pubblico per l’Ammissione al Reddito di Inclusione Sociale Attiva. Insieme a punti ineccepibili come l’obbligo dell’iscrizione ai Centri per l’Impiego o il non aver acquistato un’automobile nei dodici mesi precedenti la presentazione della domanda e comunque non possederne una di cilindrata supe-
riore ai 1300 c.c., ce ne sono altri di difficilissima giustificazione. Potranno accedere ai 300 euro mensili, liquidati per un anno, infatti, cittadini e nuclei familiari con un’attestazione ISEE 2016 non superiore a 3000 euro, il che presuppone un reddito dichiarato assai inferiore, praticamente quasi nullo, mentre, per esempio, l’analogo provvedimento della Regione Pie-
monte fissa il reddito minimo a 8 mila euro (cifra a meta tra i 6 mila di limite di povertà assoluta ed i 10 mila di povertà relativa fissati dall’ISTAT) che sviluppa un ISEE decisamente superiore; il nucleo familiare non deve aver percepito sussidi economici oltre i 100 euro mensili nel 2015 come borse lavoro, patto sociale, rimborsi per locazione o acquisto libri di testo, sovvenzioni a favore di disabili gravissimi o malati di SLA; social card. Il profilo disegnato da questi requisiti o è quello di un senza tetto non censito, che probabilmente non si accorgerà neanche della notizia, o davvero poco ci manca. Il solo assegno relativo al patto sociale, infatti, cui accedono moltissime famiglie in difficoltà, ammonta a più di 120 euro mensili. Sempre richiamando il provvedimento varato dalla Regione Piemonte, il limite di reddito per una famiglia di quattro persone è fissato a 15.000 euro e l’ISEE non deve superare i 20.956 euro. Altro che 3 mila. Mettendoli a confronto, tra lo strumento varato dalla Regione Piemonte e quello avviato dalla Regione Molise passa la stessa differenza che c’è tra un concreto aiuto organizzato con criterio ed una manciata di spicci gettata alla rinfusa.
Molise, vietato ammalarsi
della salute. Quello che non riusciamo a capire è come neanche la sparuta presenza formale in Consiglio Regionale della cosiddetta minoranza riesca ad avere in visione i piani stessi, ma l’intero Consiglio non ne è a conoscenza. Tutti d’accordo con il commissario Frattura? Allora, anzi adesso ci chiediamo a cosa serve il Consiglio regionale se non opera per tutelare il territorio che lo esprime? Regnano le tenebre, mentre non è chiara quale sarà l’offerta dei servizi nei vari ospedali molisani e
se quelli pubblici, continueranno ad avere un’organizzazione autonoma o se saranno articolazione di un unico Presidio ospedaliero. Ed intanto arriva dal fondo di solidarietà (sic!) delle regioni un tesoretto da gestire. Come? Quali garanzie sono state richieste al M o l i s e ? Non è chiaro dove si continuerà a partorire, è in forte dubbio, infatti anche l’operatività futura del Punto nascita dell’Ospedale Veneziale di Isernia. In merito a quest’ultimo i dubbi, inoltre, insistono sia sull’attuale che sulla fu-
tura rispondenza di tutti i punti nascita a corretti criteri, secondo raccomandazioni e linee guida, di organizzazione e gestione del personale (ostetrico, neonatologico e anestesiologico) che garantiscano in numero adeguato la presenza delle suddette figure professionali h24, 365 giorni l’anno al fine di assicurare un’assistenza continuativa alle partorienti, alle puerpere e al neonato, nonché a fronteggiare l’emergenza ostet r i c a . Non è chiaro quante e quali saranno le Unità Operative soppresse negli Ospedali pubblici e come avverrà sul piano della piena funzionalità l’integrazione pubblico-privato. Stando a quanto dichiarato dal commissario Frattura, i privati dovranno garantire anche l’emergenza-urgenza, ma delle cosiddette reti regionali per l’infarto del miocardio, per l’ictus e per il politrauma, ad oggi, nulla è dato sapere. E’ notizia di questi giorni che un soggetto colpito da ischemia, in provincia di Isernia, è dovuto rimanere a casa. Dove lo p o r t i a m o ? Non è chiaro quanto del budget annuale per la sanità molisana sarà assorbito dalle strutture pri-
vate e quanto da quelle pubbliche, restando così impossibile valutare se sacrifici e tagli insisteranno parimenti sulle une e sulle altre. Ma su questo punto NOI CON SALVINI MOLISE nutriamo molti dubbi, e su come sarà gestito anche il “tesoretto” . Insomma, il fatto che i programmi operativi non vengono resi noti ai cittadini, innanzitutto e poi neanche a quei comitati (?) che avevano sottoscritto protocolli con l’allora candidato Frattura, sta a dimostrare di come non si interpreta al meglio il ruolo sociale ed istituzionale in questa regione. NOI CON SALVINI MOLISE, alla luce di quanto esposto, chiede che vengano resi subito noti i programmi operativi per il riordino della sanità molisana e il verbale dell’ultimo Tavolo Tecnico, cosi che si sappia a quali sacrifici i cittadini molisani, noi cittadini molisani andremo realmente incontro per poterci curare nei prossimi anni, ricordando che su di noi, comunque, graverà un mutuo di oltre 250 milioni di euro! Ed intanto aumenta la mobilità passiva, perché i pazienti scappano nelle strutture di fuori regione. La sanità che funziona!
TAaglio lto
4
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
8 gennaio 2016
Il segretario politico del circolo di Ripabottoni, Nicola Colonna, scrive a Fanelli e Frattura in vista dell’Assemblea del partito di domani
“Questo non è più il nostro Pd” CAMPOBASSO. Va surriscalndosi l’aria nel Partito Democratico del Molise in vista dell'assemblea regionale convocata per domani a Isernia. Dopo che la minoranza dem, guidata dai parlamentari Leva e Ruta, la lanciato come guanto di sfida la richiesta di elezioni primarie per il candidato sindaco di Isernia e per la scelta del futuro presidente della regione, arriva direttamente da Termoli un duro affondo contro la coppia Frattura-Fanelli. Una nota durissima firmata daNicola Colonna, segretario del circolo PD di Ripabottoni, referente termolese dell'associazione politicoculturale "Unione Democratici del Molise" ma anche storico esponente della sinistra bassomolisana. Colonna, oltre a dissociarsi dalla segreteria regionale del PD, sferra un durissimo attacco contro il Segretario Micaela Fanelli e contro il Goverantore Paolo Frattura, prendendo spunto dalle ultime nomine negli enti sub regionali e dall'immobilismo sui tanti fronti caldi del lavoro, sanità, trasporti, viabilità. “Mezzo milione di euro utilizzati per nuovi contratti e nomine di dirigenti in enti sub regionali”. Così, inizia la lettera di Nicola Colonna inviata ai vertici di partito. “Il 2016 in Molise si è aperto in perfetta continuità con il passato. Il Go-
l’intervento di Alfonso Mainella Nostra Signora di Riccia, la Donna più Miracolata d’ Italia, ha finalmente fatto sentire di nuovo il suo verbo sull’ economia planetaria. Nessuno si sognerebbe di dubitare del suo acume, e se dice che tra il 2008 e il 2014 il Molise ha perso 10.748 posti di lavoro le si crede per fede, così come si deve credere a Nostra Signora di Riccia quando dice che ci sono stati 1.533 posti di lavoro in più tra il 2014 e il 2015, perché per sua stessa ammissione, essa è in grado di leggere i numeri. Un altro che i numeri li capiva bene era il Presidente Iorio che, con un comunicato stampa del gennaio 2012, ci informava che “ Nonostante l’incertezza del contesto, l’ultimo dato fornito dall’Istat restituisce una lettura tendenziale e congiunturale dell’occupazione regionale positiva che vede un consistente aumento annuale di 3000 occupati, confortato anche da un risultato trimestrale di 3600 posti di lavoro in più che consegnano al Molise segnali di fidu-
vernatore Frattura, con la complicità del Segretario regionale del PD Micaela Fanelli, continua a dispensare clientele agli amici degli amici mentre in Molise il dramma del lavoro e della povertà non conosce tregua. Basti pensare alle tante vertenze irrisolte, alla sanità pubblica in via di definitivo smantellamento, all’agricoltura abbandonata a se stessa. Senza dimenticare la ricostruzione post-sisma pressochè bloccata, in particolare nei Comuni dell’area del cratere come Ripabottoni, che è ancora in attesa di oltre 15 milioni di euro per le abitazioni di classi A ingiustamente definanziate dalla Re-
gione; senza contare inoltre i tanti giovani senza speranza e la marginalizzazione di interi territori della regione: su tutti la provincia di Isernia e il Basso Molise. In questo contesto si registra il totale silenzio di assessori e consiglieri regionali del PD, anche di coloro i quali per anni hanno fatto credere di essere portatori di idee e valori della sinistra. Dopo più di un anno, sabato a Isernia si terrà l’assemblea regionale del Partito Democratico, un’assemblea che il Segretario Fanelli vorrebbe a porte chiuse, per nascondere il forte malcontento che cova all’interno della stessa assemblea
e tra tanti militanti, amici e compagni traditi dalle promesse degli attuali vertici del partito. Con quale faccia Micaela Fanelli si presenterà in assemblea regionale? cos’altro ancora si inventerà per coprire i continui fallimenti del governo regionale in tema di lavoro, sanità, trasporti? Cosa si inventerà per giustificare la realizzazione di opere costose e inutili come “la metropolitana leggera MatriceBojano” mentre la condizione delle strade nelle aree interne è sempre più drammatica? Il segretario regionale avrà il coraggio di chiedere scusa a tanti precari e disoccupati che hanno appreso la notizia della sotto-
Nostra signora di Riccia cia verso una ripresa”. Eh si, lui i numeri li capiva bene e se sparava una cifra andava subito a 3.600 nuovi occupati, mica si fermava a 1.533 come Nostra Signora di Riccia (che evidentemente, nonostante il tono leggermente critico, non ha voluto superare il maestro nel far di conto sulla pelle dei lavoratori). Peraltro la programmazione economica, se così si può definire, nella ben nota stesura di cui al famoso art. 15 dell’epoca Iorio, ricevette il plauso dei migliori analisti finanziari che, allora, così certificavano: “Il Programma Art. 15 rappresenta il quadro di riferimento programmatico per rilanciare il sistema socio economico della regione. Nell´intero processo di definizione e attuazione del Programma ex Art. 15 si evidenzia l´attivazione, da parte del Presidente della Regione Iorio, di un percorso coerente con gli indirizzi fissati negli ultimi anni dal CIPE. Il programma prevede un insieme articolato di azioni inte-
grate, volte a qualificare e a potenziare il sistema infrastrutturale regionale e a rafforzare, nel contempo, i sistemi produttivi locali in termini di efficienza e di capacità di competere sui mercati nazionali ed internazionali. In particolare, mira al potenziamento della competitività del territorio, al rafforzamento dell´occupabilità, all’ affermazione della società della conoscenza e della coesione sociale, alla valorizzazione dell’ ambiente e dei beni culturali come opportunità di sviluppo, alla modernizzazione della pubblica
amministrazione attraverso l´introduzione di nuovi modelli di governance “. Ma chi poteva interpretare in modo così geniale la programmazione di Iorio? Chi poteva usare un lessico economico così avanzato? Chi poteva certificare in modo così inoppugnabile il genio di Iorio? Insomma, chi garantiva per lui? Ma sempre lei, la Nostra Signora di Riccia, a quel tempo punta di diamante del Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici che svolgeva funzioni di consulenza presso la Regione Molise. E tanto fu il suo genio
scrizione della transazione che permetterà alla stessa Fanelli, una volta terminata la sua carriera politica, di rientrare nel Nucleo di Valutazione della Regione con un contratto da 80 mila euro all’anno per cinque anni prorogabili? Come mai la giunta regionale si è dimostrata così determinata nel risolvere la sua vertenza, mentre al contrario è immobile quando si tratta di dare risposte a tanti altri precari? Cosa dirà il Segretario Fanelli a proposito delle nomine ai vertici di enti, nomine che ricordano tanto i tempi nei quali al timone della Regione c’era Michele Iorio? Cara Fanelli, il Partito Democratico non è “cosa tua”, ma è la CASA di tanti militanti che questo partito lo hanno costruito, mattone dopo mattone, con fatica e sudore, rimettendoci soldi e impegno, in mezzo alla gente che quotidianamente soffre e lotta. Non ti aspetterai quindi che siamo disposti a credere ancora alle tue bugie. Noi da parte nostra continueremo, come abbiamo sempre fatto, a impegnarci da Sinistra per costruire una valida alternativa ad un sistema che è di gran lunga peggiore di quello di Michele Iorio, per restituire dignità al Partito Democratico e all’intero Molise."
che la Giunta Frattura le ha riservato un posto nell’attuale nucleo in attesa che la Nostra Signora finisca di affossare il PD. Del resto chi, tra gli altri, nel luglio 2010 sottoscrisse con Iorio e Vitagliano il Patto per lo Sviluppo che doveva rafforzare l’occupazione? Ma proprio Frattura, all’epoca Presidente Unioncamere, che questo commento se lo è meritato tutto per aver consentito alla segretaria del PD di fargli perdere un altro po’ di voti con queste uscite buone per un popolo ignorante, non certo per i molisani. E noi poveri cittadini ancora non comprendiamo come sia stato possibile riservare un posto nel Nucleo di Valutazione a chi, come Nostra Signora di Riccia, palesa pubblicamente la sua incapacità di analisi economica nel periodo di reggenza Iorio, all’epoca da lei esaltato e oggi additato come fallimentare (come in effetti fu, ma oggi la Fanelli lo affossa per solo convenienza politica, offendendo l’intelligenza di troppi).
TAaglio lto
5 8 gennaio 2016
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Approvato dal consiglio regionale
Incredibile a dirsi e a credersi: Il Molise ha il Piano di gestione dei rifiuti
Il Molise è la regione con la più bassa percentuale di raccolta differenziata in Italia con appena il 19,86 per cento nella provincia di Campobasso e il 9,30 per cento in quella d’Isernia L’assessore regionale Facciolla è stato tra i protagonisti della seduta del consiglio regionale di fine anno 2015 nel corso della quale - incredibile a dirsi – è stato approvato il “Piano regionale di gestione dei rifiuti”. Due le affermazioni che ha scolpite a verbale col suo dire dotto di avvocato: a) “Per quanto riguarda le discariche pensiamo “affamarle” riducendo al minimo possibile la quantità dei rifiuti da allocare”; b) “Un obiettivo da raggiungere è arrivare a riciclare la maggiore quantità possibile dei rifiuti indifferenziati attualmente stoccati nelle varie discariche”. Chiariamo subito, stiamo parlando di un Piano di gestione dei rifiuti e non di un Piano di smaltimento dei rifiuti che, allo stato delle cose si avvale di discariche cielo aperto (molte abusive) e qualche inceneritore. La differenza è notevole. Il primo si nutre di intenzioni: basta dare un’occhiata agli obiettivi che si prefigge; il secondo di interventi e soluzioni ma, come diciamo, un piano per lo smaltimento dei rifiuti non c’è. Anzi no,c’è, ed è il peggiore che si possa immaginare: discariche a cielo aperto (molte abusive) e qualche inceneritore.
Le discariche l’assessore Facciolla promette di volerle “affamare”, vale a dire conferire sempre meno rifiuti, ma né lui né il Piano dicono in maniera certa come si possa fare. Gli obiettivi del Piano di gestione infatti sono questi: la minimizzazione dell’impatto del ciclo dei rifiuti, a protezione della salute umana e dell’ambiente; la conservazione di risorse, quali materiali, acqua, energia ma anche territori, in considerazione che la capacità di ospitare siti di smaltimento è una risorsa sempre più scarsa, non riproducibile e largamente dilapidata dalla società dell’uso e getta; la
Dopo il raggiungimento di spesa per il Psr 2007/2013, per il quale sono giunte anche le congratulazioni del ministro Martina, si registra l’intervento dei consiglieri di centrodestra a Palazzo Moffa. “Il raggiungimento dell’obiettivo di spesa per il Programma di sviluppo rurale 2007-2013 consentirà alla Regione di non disperdere i fondi programmati e messi in campo dalle precedenti amministrazioni regionali per far crescere l’agricoltura e le aziende molisane, un’attività improntata allora su temi cardine quali l’innovazione e la sostenibilità, mossi dal profondo convincimento che l’agricoltura rappresenta per il Molise una delle attività più rilevanti, connotandosi come uno strumento decisivo sia per lo sviluppo del territorio sia per l’occupazione dei giovani. Il nostro augurio è che ora, una volta chiuso il programma, questi obiettivi siano realmente raggiunti perché il fine ultimo deve essere quello della crescita della nostra regione; resta il fatto che alcune dichiarazioni meritano quantomeno una risposta, senza alimentare polemiche inutili e sterili, in particolar modo quando si parla di una Regione “non più fanalino di coda, sempre in ritardo rispetto agli obiettivi di spesa”. Per quanto riguarda il Programma di Sviluppo Rurale 2000-2006 è do-
sostenibilità trans-generazionale della gestione dei rifiuti, cioè gestione “after-care-free” tale che né il conferimento a discarica né i trattamenti biologici, termici e chimico-fisici né le filiere del riciclo comportino problemi da risolvere per le future generazioni; sostenibilità economica del ciclo dei rifiuti. Intenzioni, come si può constare, peraltro prive di una pur minima indicazione dei sistemi di attuazione. Queste le priorità, ovvero: politiche concrete di riduzione della quantità e pericolosità di rifiuti; separazione alla fonte e raccolta differenziata di rifiuti urbani e speciali,
adeguata per quantità e qualità; processi adeguati di recupero di materia e di energia, nel rispetto dei quattro obiettivi generali sopra richiamati e appropriato smaltimento dei rifiuti, in particolare di quelli pericolosi. Appropriato? Che significa? Può valere tutto, e niente. Un Piano che si rispetti indica con certezza le cose da fare, e come farle. Non è questo il caso. Nelle premesse del documento di pianificazione, tra le attività preliminari e imprescindibili, si leggono: la separazione alla fonte (domestica, nel caso dei rifiuti urbani, e nel sito produttivo, nel caso dei ri-
fiuti speciali) e la raccolta differenziata di quantità e qualità. “In altri termini – secondo il presidente della Terza commissione, Salvatore Ciocca - la filiera “separazione alla fonte + raccolta differenziata + riciclo” sarà assunta come la base indispensabile di tutto il sistema di gestione dei rifiuti in Molise”. Ci ripetiamo. Il Piano appena approvato è dilatorio: tutto da impostare e da raccordare, nessun elemento definito e certo. Tra l’altro, il Molise è la regione con la più bassa percentuale di raccolta differenziata in Italia con appena il 19,86 per cento nella provincia di Campobasso e il 9,30 per cento in quella d’Isernia, e per essere appena appena comparabile al resto dell’Italia, dovrebbe attestarsi sull’obiettivo minimo del 50 per cento di raccolta differenziata per poi arrivare al 65. Ma non è detto nel Piano. E’ il punto di vista del consigliere Salvatore Ciocca. Per fortuna, stando alle parole dell’assessore Facciolla, il Piano è aperto e predisposto ad accogliere emendamenti migliorativi. Perché sia un Piano per davvero. Dardo
“Sviluppo rurale, i risultati grazie ai programmi passati” Il centrodestra interviene dopo le dichiarazioni del ministro Martina veroso ricordare che al termine della programmazione le risorse complessivamente impiegate dalla Regione Molise comportarono una percentuale di realizzazione del 124,7%, un risultato che allora rappresentò un eccellente traguardo per la nostra regione, determinato da una maggiore capacità di impegno delle risorse per effetto della notevole massa di domande presentate ed approvate nell’ambito delle misure dell’Asse IV, che interessavano il settore agroindustriale (misura 4.11) e il settore agricolo (misura 4.9) e, in secondo piano, il sostegno per l’insediamento dei giovani agricoltori e per la realizzazione di investimenti infrastrutturali (viabilità rurale a servizio delle aziende agricole). Allo stesso modo anche il POR Molise 2000-2006 ottenne importanti risultati in termini di prestazioni, soddisfazione, tra le altre cose, espressa anche dai Rappresentanti della Commissione Europea sia per la tempistica di presentazione del Rapporto Finale di Esecuzione, approvato il 25 giugno 2010 in anticipo rispetto alla sca-
denza del 30 settembre 2010, sia per la modalità di attuazione dei circa quattromila interventi realizzati. Risultati che hanno contribuito al miglioramento generale della qualità della vita nella nostra regione e allo sviluppo dell’indotto. Un programma per cui la Regione Molise ha speso il 105,21%, ossia 492,35 milioni di euro, rispetto a un contributo totale iniziale di 467,99 milioni di euro; nello specifico la spesa fu del 106,57% per il FESR, del 102,13% per il FSE, del 102,71% per il FEOGA e del 127,23% per lo SFOP. Dati importanti e certificati dal Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato che già allora ponevano il Molise tra le regioni virtuose e che mettono in evidenza le buone prassi realizzate nel recente passato, da tenere debitamente in conto per disegnare una realtà regionale veritiera, soprattutto dinanzi agli occhi dei cittadini molisani. Relativamente al Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 bisogna ricordare che nel corso delle precedenti legislature di centrode-
stra è stato sempre raggiunto l’obiettivo di spesa previsto per le varie annualità, risultato che ha consentito alla Regione Molise di evitare il rischio del disimpegno automatico dei fondi (N+2) previsto dal regolamento europeo per lo sviluppo rurale, con una spesa pubblica annualmente dichiarata alla Comunità Europea dall’organismo pagatore AGEA su valori significativi Aver quindi raggiunto questo obiettivo di spesa è il frutto di un percorso costruito negli anni a favore dell’intero comparto agricolo, risultato ora da raggiungere anche per gli altri programmi cofinanziati dai Fondi strutturali, visto che secondo i dati del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica aggiornati al 31 ottobre 2015, il Molise per il FSE ha certificato una spesa di € 88.295.438,68 su una dotazione totale di € 102.897.150, mentre per il FESR abbiamo una spesa certificata di € 122.915.976,86 a fronte di un finanziamento complessivo di € 147.280.740,00”.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
6
Campobasso
8 gennaioi 2016
“Frana sulla fondovalle, si intervenga” Il consigliere comunale di Pietracatella, Tomassone, torna sulla viabilità per Foggia glie a monte della frana corrono il serio pericolo dell’isolamento. «Questo – ricorda Tomassone – nonostante i vari summit tra Comuni e cittadini, gli incontri con gli Enti, le promesse, le Delibere Regionali di finanziamento e i progetti approvati da parte di ANAS -che monitora costantemente la situazione- e Comune, la situazione è ancora critica. «Per questo motivo –annuncia il consigliere – abbiamo proposto una mozione in consiglio comunale che impegni l’Anas in modo definitivo, sperando che anche gli altri sindaci dell’area, con cui abbiamo sempre operato insieme per la difesa del nostro territorio, facciano altrettanto. In questo senso ho già
PIETRACATELLA. “Per la frana sulla Campobasso-Foggia servono interventi urgentissimi”. Così Antonio Tomassone, capogruppo di minoranza al Comune di Pietracatella, rilancia l’allarme sulla frana che da anni blocca la S.S. 645 nell’agro del comune stesso, e chiama a raccolta tutto il comprensorio. Dal 2011 la superstrada 645, che collega Campobasso a Foggia, versa in condizioni pietose e pericolose. Se la situazione peggiorasse, e con la stagione invernale in corso il pericolo è decisamente concreto, si rischierebbe di tagliare di netto i collegamenti tra Campobasso e Foggia, vale a dire tra due regioni, Molise e Puglia. Inoltre, le fami-
incontrato diversi sindaci e a seguito degli incontri in Regione. Bisogna essere pronti a tutto, anche ad andare a Roma perché il pericolo è elevato e siamo certi che la Regione sarà dalla nostra parte». Per Tomassone ed il gruppo “Insieme per Pietracatella”, insomma, si tratta di una situazione inaccettabile. Così, auspica che si possa porre rimedio in maniera tempestiva. «Confido dunque in una presa di responsabilità seria e rapida da parte dell’Anas in merito a questa situazione di emergenza territoriale perché i tempi, a questo punto, sono strettissimi e l’intervento strutturale non è più rinviabile».
Due scuole del Molise premiate L’iniziativa ha premiato 46 scuole di tutta Italia con un montepremi complessivo di 250mila euro CAMPOBASSO. Grazie a “Punti che contano”, la raccolta punti del progetto “McDonald’s premia la scuola”, due scuole molisane sono tra i40istituti italiani che si sono aggiudicatii premi del concorso inaugurato da McDonald’s a sostegno delle scuole italiane. La Scuola Primaria Sant’Elia a Pianisi Capoluogo (CB), prima classificatain Molise per l’iniziativa “Punti che contano”,è una delle 20 scuole italiane a cui sono stati assegnati strumenti didattici per un valore di 8.000euro.L’Istituto Comprensivo Molise Altissimo di Pescolanciano (IS)si è invece aggiudicato, attraverso un’estrazione su base regionale,un kit didattico del va-
lore di 2.000 euro insieme ad altre 20 scuole in Italia. “McDonald’s premia la scuola” è un progetto sviluppato lungo i sei mesi di Expo 2015 e volto a sostenere la scuola italiana dal montepremi complessivo di 250.000 euro. Il concorso ha coinvolto 22.000 scuole italiane primarie e secondarie di secondo grado. Il progetto si è articolato in tre iniziative: “Punti che contano”; “Idee che valgono”, che ha premiato sei scuole per il miglior elaborato sul tema: “Come possiamo far vivere, anche dopo la fine di Expo 2015, le idee e i valori di questa grande manifestazione?”; “In Gita ad Expo”, che ha regalato a 30 alunni della scuola
Il Pertini di nuovo …alle stelle Sabato 9 Gennaio 2016-h. 9.30 Auditorium Istituto Pertini – via Scardocchia Gli studenti del Pertini, dopo la stimolante esperienza del maggio scorso con l’astronauta Guidoni, tornano a ’scrutare il cielo’ attraverso la testimonianza di un giovane astrofisico molisano, Fabio Del Sordo, che, attualmente, lavora come ricercatore presso l’Università di Yale (USA) e alterna il suo lavoro di ricerca con attività di stampo divulgativo. Proprio questa attività sarà il tema centrale della giornata , con l’illustrazione di un interessante progetto di divulgazione scientifica itinerante : ‘GalileoMobile’. Durante l’incontro verrà proiettato il film: In the land of beauty”,che è il racconto di una delle spedizioni di GalileoMobile, effettuata nel 2013 in Uganda. GalileoMobile è un progetto incentrato sull’astronomia, totalmente indipendente e su base volontaria. Partito, nel 2008, dall’iniziativa di 12 persone, oggi registra la collaborazione di un team internazionale di 50 tra gio-
vani astronomi, astrofisici, sociologi e giornalisti e si propone di diffondere cultura scientifica nelle scuole di piccoli villaggi delle Ande, India e Africa, promovendo l’osservazione del cielo e interagendo con le culture locali. Questa iniziativa risulta particolarmente interessante, costruita
per arricchire chi riceve, ma anche chi dà, attraverso uno scambio che non è solo di saperi, ma che é fatto anche di esperienze culturali diverse. Una occasione, quindi, per spostare lo sguardo dal cielo alla terra, unire la scienza al sociale, legare sapere e cooperazione, forse il mix più corretto per produrre vera cultura.
media di Lamporecchio, in provincia di Pistoia, un viaggio premio di due giorni per visitare Expo Milano 2015. La cerimonia di premiazione dell’Istituto Comprensivo Molise Altissimo di Pescolanciano (IS) avrà luogo il 12 gennaio alle ore 10.00, all’interno del ristorante McDonald’s di via Colle delle Api a Campobasso. La premiazione della Scuola Primaria Sant’Elia a Pianisi Capoluogo si terrà invece il 13 gennaio alle ore 10.00 all’interno dello stesso ristorante a Campobasso. Entrambe le premiazioni vedrannola partecipazione degli alunni e degli insegnanti delle scuole vincitrici.
Campobasso
7 8 gennaio 2016
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Nella calza della Befana appesa dietro la porta di Recanati i rossoblù hanno trovato due gol causali
Risalita tra certezze e dubbi
Valentini va in Lega Pro e al suo posto arriva Lanzillotta, ex Nardò di Gennaro Ventresca Poco c’è mancato che i nostri ragazzi, alla ripresa del campionato, inciampassero in un verso di Giacomo Leopardi. Abbiamo temuto, dopo il traballante primo tempo, finito in svantaggio, che i giocatori con la blusa rossoblù inciampassero in qualcosa di grande e sperato, al tempo stesso, che s’inventassero un paio di gol leggeri e screpolati come la loro anima. Alla fine l’ha spuntata la buona sorte: primo gol di Gabrielloni propiziato da una decisiva deviazione (diventata assist) di un difensore, su tiro di Todino; quello del sorpasso marcato solo nominalmente dal neo acquisto Tascini, con una sponda decisiva nella propria porta di uno iellato difensore marchigiano. Ci sono partite in cui ci si gioca tutto. E altre in cui si va avanti a pizzichi e bocconi. Quella di Recanati, come avrete intuito, fa
parte della seconda sezione. O, meglio, di questa scassata categoria che ha abbassato il livello in
maniera preoccupante. Nelle ultime quattro sfide i nostri ragazzi hanno fatturato dieci punti, sono passati dalla bassa classifica al sesto posto, che potrebbe essere ulteriormente migliorato domenica a spese dell’Amiternina, ultima della graduatoria. Benchè affamato di punti il Campobasso ha mostrato, almeno nella prima frazione dell’incontro, di avere ancora la pancia piena di leccornie natalizie. L’appetito, per fortuna, è tornato a farsi sentire nella ripresa, grazie ai due nuovi innesti, le due punte Grabrielloni e Tascini che hanno portato al successo che poteva di-
ventare anche rotondo se lo stesso ex attaccante della Fermana, a pochi minuti dal “rompete le righe”, non avesse mancato una scolastica conclusione. Sul piano corale s’è visto poco gioco e scarsa organizzazione di squadra; le cose non sono andate meglio neppure a livello individuale: i due centrali difensivi hanno preso parecchie cantonate; Todino è stato sempre fuori partita e Aquino non ha fatto pervenire notizie. Per fortuna che dal magma generale è riuscito a stagliarsi il giovane molisano Grazioso, tra i pochi a muoversi con la testa alta e il pallone poggiato sui fili d’erba. Ha giocato quasi
sempre di prima il centrocampista, risultando più utile e concreto di Rinaldi e più razionale del combattivo Bontà. Resta un tarlo nella mente del cronista d’antan, il quale si chiede: come ha potuto Cappellacci pensare di vincere il campionato con i giocatori che ha portato a Campobasso? Non è un caso che i migliori in campo siano stati Gabriellini e Tascini, giunti dopo la sua partenza. Sul piano dei movimenti di mercato sta per partire il centrocampista Valentini pronto a firmare per una società di Lega Pro (Pavia?) e al suo posto dovrebbe arrivare Lanzillotta, ex Nardò.
L’orrore ( finto) del Gesù bambino di sergio genovese Ha destato scalpore la notizia riportata in prima pagina dai quotidiani molisani del Gesù bambino a cui è stato staccato una mano in piazza S. Leonardo di Campobasso. Per la verità qualche giorno prima lo avevano rimosso dalla capanna e buttato in un angolo del Centro Storico. Non un gesto isolato ma il preciso messaggio da parte di chi ha voluto comunicare che nel centro storico c’è vita e clemenza per i delinquenti . Tutti si sono stupiti ma in tanti quando vedono all’opera i vandali girano gli occhi dall’altra parte, anzi se intuiscono che qualcuno si oppone lo definiscono un piantagrane o uno che va cercando beghe. Ora è facile dire che il gesto fatto nei confronti della statua di Gesù è una vergogna di dimensioni planetarie ma sono bastate le parole che ha pronunciato con stile Don Luigi Di Nardo nella sua omelia domenicale, per rappresentare la gravità del misfatto. Piuttosto, uscendo dalla cronaca, perchè non affrontare con un dibattito pubblico il problema serio delle strade del borgo che di notte diventano la zona franca di delinquenti, ubriachi, drogati ed esagitati che quando si comportano bene devastano i luoghi della nostra memoria con urina, bottiglie
rotte, scritte sui muri di ogni genere, e quando si comportano male danno vita a risse e regolamenti di conto. E per favore smettiamola di dire che le mele marce sono gli stranieri poiché le bande itineranti sono composte da facce e da volti a noi molto noti. C’è una evidente discrasia tra quanto dichiarato dagli organi di polizia che con il petto gonfio ci raccontano di una città sotto controllo e in un percorso più vicino all’El Dorado e la realtà di una microcriminalità assai evidente. Salvo che
non si intendano reati le cose che ho denunciato allora davvero si può dire tutto ma pure il contrario. Su questo punto si devono, anzi ci dobbiamo chiamare tutti in causa. Ognuno ha la sua colpa. La famiglia innanzitutto che imbarca acqua da tutte le parti poiché incapace di educare i propri figli al bene distinto dal male, la Scuola che si affida a pochi “missionari” che credono e rincorrono con ansia il principio che l’ apprendimento più importante sia la educazione alla vita e alla propria
coscienza, gli Amministratori Pubblici ( le telecamere da installare sono diventate una leggenda che incontra a metà lacrime e risate) e gli organi di polizia a cui basterebbe pattugliare i luoghi non con passaggi annoiati e fugaci dentro l’auto di ordinanza, ma con un controllo sistematico e non occasionale. La verità gravissima è che abbiamo fatto diventare prassi consolidata la maleducazione, il vandalismo e la prepotenza del branco poiché in esso, spesso, ci sono i nostri figli. Provate ad “ incazzarvi” qualche volta discutendo con gli adulti su questi argomenti. Molti risponderanno di non esagerare poiché trattasi di ragazzi che rappresentano un quadro identico visibile in ogni angolo del nostro paese. Un’ affermazione così stupida e mediocre inibisce qualsiasi ulteriore commento. Si troverà una giustificazione per chi ruba dalla capanna Gesù bambino e gli spezza una mano. Si proverà ad essere tolleranti ad oltranza nei confronti di un gesto sacrilego che dovrebbe essere inammissibile pure per chi sbuffa e sponsorizza la laicità del proprio vivere. Tra un perdono e l’altro siamo arrivati alla giungla, davvero ci siamo al netto di qualsiasi luogo comune.
INFO: 339.2733334 - 334.2739180
11
Isernia
8 gennaio 2016
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Troppe ore senza giustificazione” La Cisl diffida il Comune di Isernia per la decisione di aumentare i turni per i dipendenti ISERNIA. La CISL Funzione Pubblica, sulla base delle iniziative precedenti già promosse dalle OO.SS. Confederali CGIl, CISL e UIL maggiormente rappresentative del comparto, interviene sull’ adozione della determina dirigenziale N° 55 del 31/12/2015 a firma del dirigente Incani e ne ravvisa la condotta antisindacale. Recentemente erano pervenute, alla scrivente O.S., numerose lagnanze e richieste di intervento da parte del personale a tempo parziale, a causa di alcune “voci di transatlantico” su un presunto aumento di ore ad un ristretto numero di dipendenti. Nascevano anche voci sulla già avvenuta individuazione di detti dipendenti. Per placare gli animi ed evitare allarmismo tra i lavoratori il sindacato cercò riscontro ed informazioni ma con esito negativo anche sull’albo pretorio online del sito istituzionale del Comune di Isernia. Alcuni pensarono: o tutto era infondato o erano state fatte girare le voci per sentire le reazioni. Improvvisamente, in data 31/12/2015, ultimo
giorno dell’anno, è apparsa la pubblicazione della determina dirigenziale indicata in oggetto che, effettivamente, stabilisce di riconoscere a n° 4 dipendenti, senz’altro tutti meritevoli, l’aumento delle ore di lavoro portandoli tutti a 34 ore settimanali; Non vi sono tracce di utilizzo di un pur minimo criterio di sele-
zione o verifica di previdenti requisiti (indispensabili in casi di simile importanza) per consentire in modo trasparente la partecipazione di tutti fermo restando le valutazioni finali del DIRIGENTE sulla base di precisi atti dell’organo di amministrazione stabiliti dopo una dovuta consultazione delle parti sindacali.
La CISL Funzione Pubblica ritiene che la procedura sia connotata di illegittimità, discriminazione e discrezionalità, anche in capo a chi ha assunto la responsabilità di firma degli atti, e che sia stata attivata nonostante fosse priva di criteri e modalità prefissati da un sistema di valutazione e di selezione nonché priva
della dovuta previsione negli atti di programmazione del fabbisogno del personale, del piano assunzionale e della dotazione organica. Anche in questi atti si rileva la condotta antisindacale. La CISL Funzione Pubblica CHIEDE al Commissario Straordinario (al quale va la nostra solidarietà per il difficile compito che sta svolgendo per sanare quanto è stato fatto e colmare quanto non è stato fatto) d : • rimuover ogni condotta antisindacale e di ripristinare la legalità la legittimità e la trasparenza intervenendo nei confronti dei responsabili; • convocare urgentemente un tavolo di confronto con le parti sindacali. E DIFFIDA i soggetti responsabili delle condotte antisindacale a revocare, senza indugio alcuno, con la massima urgenza, gli atti producenti tale stato e di procedere ad ogni utile attività per sospender gli effetti giuridici ed economici scaturenti dagli stessi atti.
Ss Rosario, il muro del pianto L’ospedale verso la cancellazione in un’area ad elevato rischio per la salute VENAFRO. E’ un fiume in piena di proteste, osservazioni critiche e riserve della gente comune di Venafro e dintorni relativamente a prestazioni, garanzie e ridotti servizi offerti attualmente dal SS Rosario, un tempo ospedale ambitissimo di zona ma oggi tutt’altro. Il figlio di un recente ricoverato nell’unità di medicina/lungo degenza di via Colonia Giulia: “Premesso che dalle osservazioni che seguono sono estranei personale medico e paramedico, ossia quanti ancora lavorano al SS Rosario, -puntualizza l’uomo- preoccupa e tiene lontani tanti utenti -che a ragione preferiscono altre strutture sanitarie- la contenutissima offerta di servizi e di garanzie dell’ospedale venafrano così com’è stato ridotto. Cancellati reparti ed unità, trasferito tanto personale sanitario, soppressi servizi basilari di un ospedale civile di zona qual’era prima il SS Rosario, scomparse decine di portantini attualmente mancano nel complesso di via Colonia Giulia le garanzie minime a tutela della salute dei cittadini. Ne sono conferma purtroppo i tanti incidenti di percorso in cui molti sono incappati ultimamente nella struttura sanitaria pubblica venafrana. Per quanto riguarda mio padre questi, dopo un primo ricovero al SS Rosario, si è visto costretto suo malgrado a rivolgersi altrove, man-
cando a Venafro servizi essenziali a tutela del suo stato di salute. Altrettanto dicasi per altri concittadini, a loro volta indotti a ricoverarsi altrove una volta constatata sulla propria pelle la pochezza dell’offerta odierna del SS Rosario e di riflesso i rischi corsi”. Altra durissima testimonianza : “Io e mia moglie, entrambi anziani, -afferma altro utente- abbiamo constatato sulla nostra pelle i pericoli che si corrono oggi al SS Rosario, decidendoci alla fine per alternative necessarie”. E “il muro del pianto” al riguardo sarebbe lungo. Il giudizio di un altro del posto : “Come venafrano spiace dirlo ma il SS Rosario, così com’é stato ridotto ossia con reparti, unità, servizi, prestazioni e personale cancellati e spariti, non è più da definirsi ospedale civile di zona, cioè con prestazioni tali da garantire al cittadino il massimo della tutela della propria salute. Rimane in piedi solo la lungo degenza per anziani e la riabilitazione, ma con tantissime carenze soprattutto in tema di personale e servizi ormai inesistenti. L’ospedale SS Rosario cioè è stato di fatto cancellato, e di questo i venafrani non possono certo essere contenti. Prima si dava la colpa a certa parte politica regionale, oggi a situazione politica molisana ribaltata le cose in materia di sa-
nità pubblica cittadina non sono affatto migliorate, ma addirittura peggiorate. E quello che maggiormente preoccupa è che in prospettiva non s’intravedono correttivi e miglioramenti, anzi … !”. Il durissimo, implacabile ed inappuntabile sfogo del cittadino comune di Venafro, condiviso in toto ormai dalla totalità dell’opinione pubblica locale, è tanto schietto e rispondente alla realtà che non necessita di alcun commento. Deve però far riflettere quanti hanno nelle menti e nelle mani il futuro dell’assi-
Furto di pc all’Artistico Rubati alla scuola 16 personal computer custoditi in sede ISERNIA. Furto senza segni di effrazione al Liceo Artistico di Isernia. I ladri sono entrati senza forzare porte o finestre e hanno aperto la cassaforte con le chiavi,
rubando 16 personal computer. Hanno portato via anche oggetti in argento realizzati dagli studenti. Il furto é stato scoperto in seguito al ritrovamento, da parte
della polizia, di due pc con il logo della scuola. Gli addetti alla custodia dei computer hanno aperto la cassaforte scoprendo che era sparito tutto.
stenza sanitaria pubblica nel mandamento Venafrano, ossia in un’area della regione abitata da oltre 20mila molisani. E’ questo il numero delle persone dell’estremo Molise occidentale esposte oggi a mille e più pericoli in fatto di salute e sopravvivenza causa le carenze del SS Rosario, e il dato non è affatto bello. Ma soprattutto, è bene scriverlo a chiare lettere, non ha alcunché di civiltà, di rispetto verso i diritti dei singoli e di democrazia ! Tonino Atella
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
12
Termoli
8 gennaio 2016
Trivellazioni, ora si può Il Governo ha dato il via libera alle ricerche in mare Adriatico di petrolio TERMOLI. C’era una volta la battaglia per la richiesta di trivellazioni nel mare Adriatico alle spalle delle Isole Tremiti: si chiamava Petroceltic. Poi è venuta Ombrina Mare 2. Insomma, istanze di perforazione del sottosuolo marino non mancavano e non mancano, sì, perché al di là della moratoria imposta dal Governo nella Legge di Stabilità approvata lo scorso 22 dicembre, che fissa alcuni paletti molto stretti riguardo la tutela delle coste, le lobbie degli idrocarburi proseguono nel loro intento e ben sanno, specie con uno scenario mediorientale in divenire e difficile da capire per le dinamiche conflittuali a breve e medio termine, acquisire nuove risorse per alimentare lo sviluppo diviene fondamentale. Per questo, non ci meravigliamo
del decreto rilasciato dal direttore generale per la sicurezza dell’approvvigionamento e le infrastrutture energetiche che autorizza, udite udite, il permesso di ricerca per idrocarburi nel mare Adriatico richiesto dalla società Petro-
celtic. Parliamo di quella concessione che vide le prime proteste contro le trivellazioni, con la sommossa delle Isole Tremiti e la manifestazione 2011 a Termoli, presente il compianto Lucio Dalla.
Una doccia fredda, glaciale, che abbiamo scoperto sotto il numero di pubblicazione 176 del bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse, pubblicazione mensile del Ministero dello Sviluppo economico, chiuso il 31 di-
cembre scorso. Il codice di riferimento è “B. R274.EL”. L’area marina interessata è di 373,70 km quadrati. I lavori di indagine geologica e geofisica dovranno partire entro 12 mesi dalla data del 22 dicembre scorso. Quelli di perforazione entro 48 mesi. Risibile il canone annuo a favore dello stato. 5,16 euro per km quadrato, ossia poco meno di 2mila euro… Ma non è finita qui, le brutte notizie per chi avversa le trivellazioni, arriva anche dall’accoglimento della richiesta di sospensione del decorso temporale del permesso di ricerca della società Rockhopper Italia Spa, che fa riferimento alla struttura Ombrina Mare 2, atto che già ha suscitato critiche in Abruzzo nelle ultime ore.
“Saremo in tutti i comuni” Nicola Tedesco, di Noi con Salvini, lancia la campagna politica sul territorio basso molisano
TERMOLI. Chiuso il 2015 con la cena di rango regionale, il Movimento Noi con Salvini nemmeno conclude
le festività natalizie che già è in pista per avviare il suo 2016. “Come coordinatore di Termoli e referente organizzativo regionale colgo l’occasione per augurare un buon anno a tutti i termolesi e ai molisani. Il movimento Noi con Salvini, da subito, sarà impegnato sul territorio con le sue attività per mettersi a disposizione della gente e promuovere una politica seria per il territorio”. A parlare è Nicola Tedesco. “Staremo attenti a ciò che sta accadendo nella nostra città e attueremo azioni per il bene della collettività. Per essere sempre più vicini ai nostri simpatizzanti e militanti inizieremo anche dei gazebo/banchetti in ogni singolo paese della provincia. Siamo con la gente comune, siamo con quelle persone che vogliono un cambiamento reale e concreto. Il passato non ci appartiene e non ci coinvolgerà. Vogliamo dimostrare che non bisogna rassegnarsi e sfiduciarsi, ma bisogna lavorare per ottenere il cambiamento che tutti vogliono. Il nostro impegno sarà nel far conoscere la flat-tax, la
difesa del Made in Italy e dei nostri prodotti locali, la lotta all’immigrazione (ciò che è accaduto a Colonia a capodanno è inaccettabile). Inoltre non dimentichiamo la difesa del territorio, sanità e occupazione sono fondamentali per la nostra regione come lo è l’autonomia stessa. Abbiamo progetti, abbiamo alternative e le faremo conoscere”.
Un tuffo nell’Adriatico per gli studenti In visita a Termoli, gli universitari della Pennsylvania fanno il bagno in mare TERMOLI. Citato en-passant dall’amico Oscar De Lena nel resoconto della visita dei camperisti, il gruppo di 23 studenti e studentesse della facoltà d’ingegneria dell’Università Lafajette di Easton (Pennsylvania) a Termoli per visitare alcune fabbriche della zona industriale e del nostro Molise, meritava ben altra ribalta. Non solo per l’interesse con cui hanno voluto approfondire processi e gestioni industriali in loco, ma anche perché hanno voluto sfidare il 2 gennaio, con temperature diverse dalla goliardata rituale di Capodanno, il mare d’inverno. Il gruppo è stato accompagnato dal presidente dell’Archeoclub Oscar De Lena in visita al Borgo Vecchio di Termoli. Ai giovani è stata raccontata la
storia della città e in modo particolare della Cattedrale, di San Basso e San Timoteo.
Gli studenti hanno avuto la possibilità di visitare anche la cripta dove è stato illustrato loro il si-
stema di conservazione delle reliquie dei due santi conservati in urne in atmosfera con gas argon
per meglio proteggere le reliquie da batteri. In mattinata, tutti i giovani, nonostante la temperatura rigida, sono stati in spiaggia facendo anche il bagno. La casualità ha voluto che la località di provenienza dei giovani, Easton in Pennsylvania, si trovi a circa 70 chilometri da un’altra località chiamata Pittston dove un secolo fa circa 300 sangiacomesi emigrarono per andare a lavorare nelle miniere di carbone. Uno degli studenti, con antenati italiani, abita proprio lì, a Pittston, dove vivono ancora tanti sangiacomesi della seconda e terza generazione. Centinaia le foto scattate dai futuri ingegneri che porteranno con loro in America un bel ricordo della nostra città di Termoli, compreso quello del tuffo in Adriatico, sul litorale Nord.
13
Termoli
8 gennaio 2016
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Riscaldamenti guasti, siamo all’assurdo” La Giusta Scuola interviene sulla situazione alla scuola media “Bernacchia” TERMOLI. Polemica rovente da parte dell’associazione ‘La Giusta scuola’, sul provvedimento assunto alla scuola media Bernacchia di frequentare le lezioni da oggi al 20 gennaio (salvo complicazioni) di pomeriggio e con l’appendice del sabato mattina, nel plesso della Brigida. “Si tratta della solita minestra riscaldata”, col turno anomalo dovuto a un guasto dell’impianto di riscaldamento, la provocazione è sottesa. Ad affermarlo è la vice presidente Debora Tridente, che analizza gli ingredienti, anch’essi soliti, di questo disguido. “Il comunicato pervenuto il 5 gennaio, decisione concordata dall’amministrazione e dalla preside Matilde Tartaglia, a soli due giorni dall’avvio delle attività didattiche propone una scelta tampone alquanto discutibile, poiché arreca notevoli difficoltà alle famiglie e agli studenti. Il problema riguardante i primi è di natura sia economica che logistica, per
quanto riguarda gli scolari è noto che il livello di attenzione è maggiore al mattino e frequentando le lezioni nel pomeriggio si compromettono le varie attività pomeridiane (sport, musica, catechismo e corsi di lingua straniera). Quello che più mi rammarica è che questi accorgimenti potevano essere affrontati durante un Consiglio d’Istituto straordinario; organo collegiale i cui rappresentati degli insegnanti, dei
genitori, del personale Ata e il dirigente scolastico che ne fanno parte utilizzano per discutere di problemi e prendere decisioni democratiche. Lo spostamento degli studenti è stato dovuto dalla mancata completa esecuzione dei lavori che, a detta del Comune, dovevano essere eseguiti nei mesi estivi 2015, in seguito ai vari esposti presentati da parte della nostra associazione all’Asrem, ai Vigili del Fuoco, al Nas e alla
Procura della Repubblica di Larino. Questi erano ‘lavori di adeguamento impiantistico e prevenzione incendi’ dell’istituto scolastico Oddo Bernacchia-Principe di Piemonte per l’adeguamento alle norme di sicurezza e antincendio: importo totale dei lavori 218.015,49 euro, con risorse stanziate dalla delibera Cipe n. 20/2004 area sisma. I lavori dovevano iniziare l’11.04.2013 (in
realtà iniziati il 16.05.2013) per poi concludersi il 7.10.2013. In teoria doveva essere sostituita la tubaturaobsoleta, risalente a quasi 50 anni fa, presente all’interno dell’Oddo Bernacchia, ma con grande dispiacere nell’atto pratico non si è verificato. Dopo questa odissea, che va ad aggiungersi a gas radon (il cammino sarà ancora lungo), amianto (siamo ancora attendendo l’esito delle indagini eseguite dall’Arpa Molise a fine ottobre 2014, problematica esposta anche alla Procura da noi non ricevendo, a tutt’oggi, nessuna risposta) e senza menzionare tutte le certificazioni dovute da noi richieste per le varie scuole, questa amministrazione sta lasciando trasparire un certo disinteresse verso coloro che saranno i futuri termolesi, in quanto non solo viene messa a repentaglio la loro sicurezza ma gli viene dato anche un cattivo esempio. Ma a scuola non si va per imparare?”
Anche a San Pietro riscaldamenti a singhiozzo I bambini rimasti col giubbotto indossato per non sentire freddo per il malfunzionamento dell’impianto TERMOLI. Si riaccende la protesta dei genitori di alcuni bambini del plesso scolastico di via Volturno. Secondo quanto trapela, a seguito di un nostro esser contattati telefonicamente, i riscaldamenti nella scuola del quartiere San Pietro funzionerebbero a singhiozzo e comunque in modo inadeguato all’età dei piccoli scolari e al freddo di questi giorni. “Devo lasciare mia miglia con il giubbotto in classe” oppure “mio figlio si è di nuovo ammalato” sono solo alcune delle frasi di protesta pervenute che radicano le proprie fondamenta proprio nella presunta inadeguatezza del servizio. Il “caso” era già stato presente nelle scorse settimane sulle pagine delle cronaca cittadina dopo, tra l’altro, l’esporsi in prima linea delle attiviste dell’associazione “La giusta scuola” che ebbero a sollevare il problema. Oggi, intanto, al rientro nelle classi, alcuni genitori hanno preferito riportare a casa i propri piccoli per evitagli l’esposizione a temperature “polari”.
“Andremo avanti per quel che ci compete e utilizzando tutti i canali a disposizione”, afferma una determinata Susy Mariani de’ “La giusta scuola”: una determinazione
Termoli calcio, e il domani? Il sacrificio dei ragazzi per mantenere in piedi la storia calcistica della città non lascia spazi a soluzioni future TERMOLI. Il Termoli calcio torna da Capriati al Volturno con una sconfitta e maturata anche in modo pesante. Il ritorno all’attività agonistica è stata negativa per la squadra giallorossa, battuta 3-1 da un non trascendentale Macchia d’Isernia, ma tant’è, oggi da questo
Termoli non si può certo attendersi di più. Il gol del momentaneo e illusorio vantaggio alla fine del primo tempo di Koffie è stato solo estemporaneo. L’undici adriatico ha poi progressivamente subito la rimonta e i tre gol dei pentri.
Evidenti la carenza di amalgama e di affiatamento sul terreno di gioco, anche la preparazione fisica ha denotato limiti. Vale il solo sacrificio che stanno facendo i ragazzi per mantenere viva la tradizione e la storia calcistica della città, anche se non si intravedono spiragli di luce.
che si arricchirà di denunce, esposti e incontri tesi a cercare una soluzione al problema in tempi ragionevoli e a “tutela della salute dei piccoli”.
15
Opinioni
8 gennaio 2016
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
di Filippo Monaco Le condizioni in cui versa il Paese e la nostra regione, in maniera particolare, sono evidenti anche ad occhi profani e non sono sfuggite, ovviamente, allo screening dei dati statistici. E’ vero che non esistono ricette prefabbricate per risolvere a tavolino questioni così delicate quali: crisi economica e produttiva, disoccupazione, decrescita, spopolamento, fuga di cervelli, ma sembra evidente che la situazione vada affrontata con chiarezza e coraggio nelle scelte, qualsiasi mezza misura sarebbe una sorta di agonia, buona solo a ritardare la morte, ma senza la capacità di ridare vita. Uno degli effetti della crisi in atto (ma anche una delle sue cause) è il divario sempre crescente fra un sottile strato della popolazione che detiene la maggior parte della ricchezza e l’ampia fetta di popolazione che vede, giorno dopo giorno, assottigliarsi le sue risorse e, purtroppo, anche le speranze. E’ un’ingiustizia sociale che va affrontata senza timore di pestare i piedi ai “potentati”, fissando limiti certi alle retribuzioni e pensioni di chi più ha e con maggiore equità nel prelievo fiscale che attualmente si abbatte soprattutto su lavoratori dipendenti e pensionati”. Nel prendere in considerazione la situazione specifica del Molise il vicepresidente del Consiglio parte dalla constatazione dello spopolamento dei paesi interni, soprattutto quelli di montagna, e della difficoltà di affermare i prodotti tipici di queste zone su un mercato nazionale o internazionale. “Si tratta di due fenomeni strettamente legati fra di loro. Se non c’è futuro i giovani vanno via e se la popolazione invecchia non ci sarà futuro. E’ doveroso interrompere questa spirale di
Il Molise non lo finisci mai di scoprirlo soprattutto quando ti dai l’aria di conoscerlo tutto e nei minimi particolari. Poi scopri che ti sei distratto o che non hai valutato appieno il valore di una pietra viva o di un angolo di paesaggio, di una fonte o di una piccola chiesa, di una stradina o di una vigna a alberello, un oliveto secolare, un castagneto, una faggeta, un ruscello o un fiume ombreggiato. A questo pensavo quando l’altra sera sono ripartito dal piccolo, delizioso centro, che guarda dall’alto e da vicino il “fiume pazzo”, come soleva chiamare il Biferno il figlio di un traghettatore di questi parti, proprio perché imprevedibile il mutamento tra uno scorrere lento e la piena che arriva all’improvviso. Una visita veloce, sufficiente per capire l’ordine e la pulizia, il valore dei muri dipinti e del percorso di un museo all’aperto dedicato alla vita da un passato non lontano delle genti molisane. Sufficiente per ammirare un Palazzo signorile, dalle belle e ampie terrazze che ti portano a guardare la meraviglia di una piccola valle del “fiume pazzo” con
produzione, occupazione e quindi futuro. Un’operazione che non può essere condotta dai singoli produttori, troppo piccoli e impreparati a tali sfide. Questo è il ruolo della politica, altrimenti si finisce per svolgere il compito di un amministratore di condominio. Ci sono servizi che devono essere offerti alla cittadinanza per non lederne alcuni diritti fondamentali e mi riferisco alla sanità, alla scuola, alla sicurezza, all’abitazione. Con i continui tagli apportati dal Governo nazionale e da quello regionale, invece, accade il contrario. Si cerca di risparmiare sui diritti dei cittadini. Ci sono poi servizi importanti per lo sviluppo del territorio quali la viabilità, gli uffici postali, il collegamento internet, segnale audiovisivo. Un paese senza scuole, senza ufficio postale, senza Carabinieri, senza collegamento internet, senza segnale televisivo, senza cinema, con strade impercorribili e ospedali a chilometri di distanza quanto può sopravvivere? Come può creare nuove opportunità? L’impegno della politica deve essere proprio quello di garantire a ciascun cittadino la certezza del rispetto dei propri diritti e la possibilità di realizzare le proprie aspirazioni in campo lavorativo, sociale, culturale e politico altrimenti ha fallito il suo compito, è schiava del potere.
Spopolamento, il Molise rischia di perdere identità e coesione sociale morte delle nostre piccole comunità, operando scelte che scaturiscono da una lettura del territorio, delle sue potenzialità piuttosto che da un libro di economia o dai diktat di banche e multinazionali”. “Non sono un economista ma vivo il territorio e incontro tanta gente, così da avere una visione poco ortodossa, ma
molto partecipata. Concordo in pieno con i contenuti dello studio condotto dalla Scuola di Formazione all’impegno sociale e politico ‘Paolo Borsellino’dal titolo: Rompere gli schemi per creare il nostro futuro. In particolare vorrei sottolineare l’importanza del coraggio di scommettere sui prodotti tipici e quindi sul territorio di produzione per garantire
Il fascino di Casalciprano, la terrazza delle terrazze Miranda il Matese a portata di mano. Bojano, infatti, è a meno di venti chilometri, lontano a far sentire la voce delle sorgenti del Biferno e i profumi delle mozzarelle, straordinari bocconi, minuti contenitori di latte che ti lasciano chiudere gli occhi quando le mordi e, anche se solo per un attimo, sognare. Molto del merito di un Casalciprano da visitare è di un ex sindaco, Franco Miranda, e tutto intero quello di un Palazzo da vedere e da gustare, con il suo ter-
razzo dedicato alla Gelateria dei Gusti dimenticati e dei “sapori ripresi dagli antichi dolci della tradizione”, come recita un pieghevole alla portata del visitatore. L’altro terrazzo, il più
grande, parla al passato che non passa, con le vecchie cantine trasformate in sala incontro e sala degustazione dei prodotti tipici e sopra il ristorante divisi in tre ambienti che raccontano storie al
pellegrino curioso o al cliente che ha prenotato per mangiare i piatti di un tempo. Una bella e grande emozione con tanti altri particolari che meriterebbero tutti di esser raccontati, lasciati alla curiosità di chi vuole fare un giorno la scoperta di un luogo, di un ambiente che richiama i restanti 135 paesi e centri storici di questo nostro Molise che, se curati e finalizzati, sono proposte straordinarie per turisti straordinari di un Molise straordinario, che solo la mancanza di attenzione può imbrattare e distruggere. In questo senso il mio invito ai sindaci ed agli amministratori provinciali e regionali a visitare Casalciprano con la speranza di trarre spunti utili a capire le potenzialità dei propri luoghi e del Molise nel suo insieme se si applica la regola, la prima, della salvaguardia, tutela e valorizzazione del territorio. Casalciprano, con Franco Miranda e i sindaci che l’hanno sostituito, ha la capacità di mostrare e dire che sono tante le cose da far vedere e da raccontare. Pasquale Di Lena
Da dicembre in edicola e librerie