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LUCIGNANO
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La solidarietà del paese e degli amici Gesti di concreta beneficenza dal mondo associativo e dalla Cina Il piccolo grande cuore di Lucignano batte forte durante l’emergenza Coronavirus e l’amministrazione comunale è particolarmente orgogliosa della generosità dei propri concittadini e delle associazioni del territorio oltre che per gli amici lontani, come quelli cinesi di Tianning, che si sono dimostrati molto vicini. Lunga la lista delle persone che si sono dimostrate generose, fra queste vale la pena ricordare le associazioni come la Maggiolata, la Banda G. Rosini, anche la Giunta Comunale e il Gruppo Consiliare di maggioranza hanno contribuito insieme – come si diceva – a numerosi privati cittadini. Sono state massicce le donazioni di mascherine che il Comune ha destinato alle famiglie, una in più rispetto alle due previste nella prima distribuzione della Regione Toscana, e poi ai dipendenti comunali, agli operatori della casa di riposo e al personale dell’ospedale di comunità di Foiano. «È con grande soddisfazione – ha dichiarato il Comune – che si è potuto contribuire al nostro territorio con un gesto più ampio, consegnando 4.000 dispositivi alla casa di cura e all’ospedale di comunità di Foiano della Chiana. Vogliamo ringraziare ancora tutta la comunità cinese della prefettura di Tianning, che ha dimostrato un particolare sostegno al nostro territorio per superare questo momento così difficile». «Vicini seppur lontani» è il motto scelto da Lucignano e Tianning, la comunità orientale che da subito si era adoperata per far recapitare un bel quantitativo di mascherine. «Sin dai primi giorni della conclamata emergenza per il Coronavirus di cui siamo stati fortemente investiti, gli amici cinesi del distretto di Tianning, prefettura di Changzhou, si sono fatti avanti. Con loro a novembre abbiamo stretto un accordo di amicizia e cooperazione e, grazie al viaggio di un nostro consigliere che si è recato in Cina, si sono offerti in aiuto alla nostra comunità. La loro scelta è andata verso i dispositivi di protezione, come le allora introvabili mascherine e noi visto l’evolversi repentino della situazione, abbiamo prontamente accolto il loro contributo. È stata avviata una «task-force», con personale del governo, personale sanitario e logistico, che si sono adoperati per inviarci una prima fornitura di 2.000 pezzi e quindi altri 4 mila».
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