Il Corriere della Città - AGOSTO 2022

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Anno1014Numero Numero118 Anno

AGOSTO 2022 NOVEMBRE 2018 POMEZIA 2023

libertà informazione politica cronaca cultura sport POMEZIA: QUATTRO CONSIGLIERI DEL M5S LASCIANO LA MAGGIORANZA

CRISI POLITICA

Manca un anno ma la corsa al voto è già inizata LE INTERVISTE DA PAG. 6

SPO

4 ANNI DI ZUCCALA’ Il Sindaco di Pomezia traccia il bilancio della sua Amministrazione con uno sguardo alle elezioni

NUOVA GIUNTA ARDEA Chi sono gli Assessori scelti dal Sindaco Maurizio Cremonini (PAG. 10)

INCIDENTE MORTALE L’incrocio in Via Pontina Vecchia già segnalato al Comune per la sua pericolosità

PISCINA CHIUSA

Perché la struttura alla Selva dei Pini non ha riaperto (p. 18)

VIALE FORLI’ Ancora ‘spazzatura selvaggia’ nella zona: e gli zozzoni si spostano ‘seguendo’ il cantiere per la ciclabile

All’interno

Editoriale SIAMO GIA’ IN CAMPAGNA ELETTORALE POMEZIA/TORVAIANICA Feste, sagre, musica, cinema all’aperto: cosa fare ad agosto in città. E torna il Festival dedicato a Tognazzi (da p.23)

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entre l'Italia pensa alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre anche a Pomezia il clima che si respira è già quello della campagna elettorale. È vero, manca ancora un anno alle Amministrative, ma stavolta la crisi di Governo nazionale ha accelerato le mosse sul territorio spingendo i direttivi locali a fare le prime mosse. Ad aprire le danze è stato il Partito Democratico che, praticamente mentre Draghi presentava le sue dimissioni a Mattarella, ha subito messo in chiaro la propria posizione: niente accordo con i Cinque Stelle. E da lì in poi, nel giro di poche ore, sono arrivate a cascata le reazioni di tutti gli altri partiti e movimenti del territorio. Prima del colpo di scena a fine luglio che ha investito la maggioranza. (continua a pag.4)

PARCO DELLA CROCETTA

Il caso dei presunti sversamenti nelle acque: che fine hanno fatto i campionamenti Arpa? IL CASO DA PAG. 16

L’inchiesta Com’è cambiata la prostituzione a Pomezia e Ardea con il Covid: in poche sul marciapiede e i clienti si prenotano su Whatsapp. Le ragazze: “Ecco chi sono i nostri clienti”

IL SERVIZIO DA PAG. 12



agosto 2022 NUMERO 8

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La prostituzione a Pomezia e Ardea

Editoriale E ’ g i à i n i z i a t a l a c a m p a g n a e l e t t o ra l e POLITICA

Verso Pomezia 2023, le mosse dei partiti....pp.6-7 4 anni di mandato, intervista a Zuccalà............p.8 Lavoro: stabilimenti in “fuga” da Pomezia?.....p.11 CRONACA Piscina alla Selva dei Pini chiusa quest’anno...p.18 “L’incrocio della morte” già segnalato al Comune....p.20

Ancora rifiuti in Viale Forlì ad Ardea..............p.22 Eventi, cosa fare ad agosto in città...........pp.24-25 L’intervista: a colloquio con Natale Sciara..pp.28-29 LE RUBRICHE DEL CORRIERE DA PAG. 32

Le testimonianze: il racconto esclusivo di Alina e Jela

Le storie: “I nostri prezzi sono bassi, la concorrenza è tanta. E poi c’è il web” SPORT Unipomezia, Pomezia e Nuova Florida attive sul mercato

(p.30)

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EDITORIALE

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E’ già iniziata la campagna elettorale (segue dalla copertina) Da dove si riparte Ma facciamo un passo indietro. Inutile girarci attorno. Le Amministrative di Pomezia rappresentano un banco di prova importantissimo per il M5S e non solo perché si arriverà da un mandato bis durato la bellezza – per ora – di 9 anni (mai negli ultimi venti anni era accaduto che un medesimo partito governasse la città per così tanto tempo) ma anche perché qui ruotano tanti interessi e battaglie politiche legate a doppio filo con Roma: su tutti quelle legate ai rifiuti, si veda il caso termovalorizzatore oppure per la questione della discarica di Roncigliano dove i camion hanno ripreso a scaricare. Senza dimenticarci i problemi che si trascinano da anni come quello del campo rom di Castel Romano. Insomma, anche solo per questi motivi era evidente che il rapporto sul territorio tra PD e M5S non poteva funzionare. Crisi nel M5S: che succede ora? Adesso però il Movimento 5 Stelle deve fare i conti con ben altri problemi, altro che studiare le possibili alleanze. Quattro consiglieri della maggioranza infatti (Zaira Conficconi, Marco De Zanni, Iolanda Mercuri, Silvio Piumarta), come un fulmine a ciel sereno, hanno deciso di lasciare la maggioranza il 31 luglio stavolta però non rassegnando le dimissioni come hanno fatto altri colleghi passando il testimone ad altri bensì 'trasferendosi' di fatto all'opposizione. Eppure l'attuale Sindaco Zuccalà, come leggerete nell'intervista realizzata per l'occasione dei 4 anni di mandato (ma prima della spaccatura) era convinto del cammino che si stava portando avanti. Un cammino che però, evidentemente, non ha convinto tutti. Partito Democratico e M5S prendono strade diverse Lo scenario attuale dunque, in attesa di sviluppi, vede un M5S sempre più isolato sia all'interno che all'esterno. Del resto, tornando al PD, erano stati proprio i dem a innescare il valzer che ha avviato la campagna elettorale con qualche mese di anticipo. La Segretaria locale, Eleonora Napolitano, pur precisando che “ad aprile abbiamo invitato pubblicamente il Sindaco di Pomezia ad un confronto politico”, aveva comunicato infatti che, ad oggi, non ci sono spazi per un'alleanza con il Movimento 5 Stelle qui a Pomezia. Immediata era stata la replica del Capogruppo pentastellato a Pomezia Massimiliano Villani, così come leggerete quella del Sindaco, che aveva precisato in modo altrettanto chiaro che “il M5S non ha mai parlato di alleanze né con il PD né con altre forze politiche”. Ma quella che lo stesso Villani definiva come una “fisiologica interlocuzione istituzionale” con i dem forse per un

Verso le Amministrative 2023 a Pomezia: su chi punteranno i partiti del territorio? periodo era stata qualcosa in più anche sulla scia delle vicende politiche sovra comunali. Poi però, come visto, qualcosa si è rotto tanto che il capogruppo pentastellato ha definito impraticabile l'alleanza “con chi da alcune settimane ha deciso di fare la propria campagna elettorale speculando su temi come gli incendi o l’acqua” (chissà se ora, alla luce di questa spaccatura interna, ci sia stato o meno qualche rimpianto). In effetti la campagna elettorale del centrosinistra sta battendo martellante in questa torrida estate, soprattutto con il suo esponente “di punta” Stefano Mengozzi, colpendo alcuni dei nervi scoperti dell'Amministrazione, come le periferie, la crisi del lavoro, i problemi con Acea e le strade. La parola fine? Quindi, tirando le somme, M5S e PD correranno da soli alle Amministrative 2023? A nostro avviso è troppo presto per dirlo, specie con quanto accaduto a cavallo del mese. Cosa succederà infatti all'Amministrazione Zuccalà? Che esito daranno poi prima le politiche nazionali a settembre e poi le Regionali del Lazio, in programma probabilmente a marzo 2023? E soprattutto: come ne usciranno Pd e M5S? Il centrodestra Chiudiamo con il centrodestra. Intanto, è inutile nascondercelo, la figura dell'ex Sindaco Fabio Fucci, oggi alla Lega, è sempre (in maniera ingombrante?) presente. A nostra precisa domanda su una sua possibile ricandidatura come Sindaco, Fucci ha preferito non rispondere ma ci ha comunque fornito alcuni spunti. Intanto, salvo colpi di scena, il centrodestra correrà unito e il candidato scelto, spiega l'ex Primo Cittadino, “sarà un

candidato di Pomezia, espressione del centrodestra di Pomezia”. In altre parole, non ci sarà un altro “Matarrese”. Ma c'è un altro passaggio che vale la pena di menzionare: il candidato, aggiunge ancora Fucci, “dovrà essere una delle persone che in questi anni ha lavorato senza sosta alla costruzione del progetto unitario portato avanti dal centrodestra in questi quattro anni”. Parole che fanno pensare che sarà ancora lui il candidato a Sindaco? O potrebbe essere soltanto un modo per forzare un po' la mano e spingere, magari, per una candidatura in Regione, lasciando così campo libero a Pomezia? Se da un lato è infatti innegabile che Fucci sul territorio possa garantire ancora un pacchetto “sicuro” di voti (ricordate il nostro sondaggio?), dall'altro, provando a metterci nei suoi panni, per un'eventuale crescita politica in termini di carriera personale potrebbe essere questo il momento buono per tentare il 'salto' oltre i confini territoriali. Anche perché, viene da pensare, che non proprio tutti nell'ala del centrodestra qui a Pomezia si 'straccerebbero le vesti' vedendolo migrare verso altri lidi. E quale occasione migliore allora delle Regionali? Una mossa che, per certi versi, accontenterebbe in pratica tutti evitando pericolose spaccature magari a ridosso del voto. Insomma, i giochi restano più che aperti e non ci resta che attendere i prossimi giorni per nuovi sviluppi.

Luca Mugnaioli



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POLITICA

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Amministrative Pomezia 2023, verso le elezion ulle prime mosse in vista della campagna elettorale a Pomezia, che si preannuncia più infuocata che mai, abbiamo intervistato alcune delle forze politiche presenti sul territorio per capire quali potrebbero essere gli scenari in vista delle Amministrative 2023. Eleonora Napolitano (Segretaria circolo PD Pomezia) Il PD ha spiegato che qui a Pomezia si prenderanno strade diverse rispetto al M5S: può ribadire i motivi di tale scelta? “Il segretario regionale Bruno Astorre, parlando proprio di Pomezia, ha precisato un concetto che conferma il lavoro portato avanti fino ad oggi: ogni territorio deve conservare una sua autonomia nella costruzione di eventuali alleanze elettorali. Il PD, in tutti i livelli territoriali, ha provato a fare una cosa molto semplice: costruire un’alleanza progressista che fosse un argine alla peggiore destra che il Paese abbia mai conosciuto. In alcuni casi questo tentativo è riuscito; in altri è fallito. Ad aprile abbiamo invitato pubblicamente il Sindaco di Pomezia ad un confronto politico. Perché lo abbiamo fatto? Perché ci sentiamo il partito protagonista della costruzione di una forte coalizione ed era nostro compito verificare la possibilità di aprire un dibattito sulla città. Abbiamo preso atto che l’amministrazione Zuccalà si pone fuori da questo perimetro. È una scelta che rispettiamo, ma che dimostra allo stesso tempo il loro isolamento”. Quindi quali saranno le forze politiche da includere in un'eventuale coalizione? “Ci presenteremo alle elezioni con un PD forte, rinnovato, che ha un’idea di città chiara e che sarà perno di una coalizione altrettanto forte, espressione del centrosinistra e di realtà civiche che siano immagine reale del territorio e della grande voglia di riscatto che vivono i cittadini. Noi ci candidiamo non solo per vincere, ma anche per rappresentare un’idea di politica competente e che stia realmente dentro la città. Ecco perché vogliamo aprire un percorso di coinvolgimento che metta al centro l’amore per la città e la voglia di impegnarsi per costruire un reale cambiamento: abbiamo in mente un’alleanza per la città, un progetto forte. Cittadini che indossano la stessa maglia per fare il bene di Pomezia. Settembre sarà il mese che vedrà iniziare questo cammino di costruzione, con l'ambizione di farci trovare pronti già in autunno”.

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A Pomezia ci sono tanti tavoli aperti. Dal tema delle periferie, sempre messe in secondo piano rispetto al centro, a quello della crisi occupazionale, con gli stabilimenti che continuano a “fuggire” da Pomezia. Quali sono i punti programmatrici da cui ripartirete come PD? “Lei cita due questioni che con la mia segreteria abbiamo voluto mettere al centro della nostra proposta politica nell'iniziativa pubblica "Il futuro, oggi" che abbiamo organizzato a maggio. Questa città vive troppe diseguaglianze: quelle tra persone, con l'emergere forte di fragilità e nuova povertà. E quella tra quartieri: in questi anni le amministrazioni comunali hanno continuato ad investire solo nel centro urbano, con scelte discutibili, e le zone periferiche rimangono ancora senza servizi e spazi di comunità. La questione industriale ci preoccupa, ecco perché in questi giorni stiamo lavorando ad un'alleanza con gli enti superiori per favorire progetti che possano portare investimenti sul territorio e lavoro di qualità. Poi ci sono servizi ancora da costruire: abbiamo messo in agenda la costruzione di un vero polo della sanità cittadino e la questione delle piccole e medie imprese, che richiedono investimenti sulla mobilità e sulla viabilità urbana. La più importante è forse la questione sociale, che richiede una migliore organizzazione dei servizi per ottenere una presa in carico delle persone in difficoltà e combattere la solitudine delle persone fragili. Insomma, abbiamo le idee chiare. E quanto accaduto in questi mesi ci conferma che è il Partito Democratico a dettare i tempi delle agende politiche, con la destra che insegue. Il nostro è un messaggio chiaro sul percorso politico: non quello dei piccoli accordi politici fini a sé stessi ma della costruzione di un progetto di cambiamento per Pomezia e Torvaianica. Lo stiamo costruendo usando un metodo – l’ascolto ed il confronto – che le amministrazioni comunali targate 5stelle hanno abbandonato in questi anni, isolandosi nel palazzo”. Fabio Fucci (Consigliere Lega al Comune di Pomezia) La prima notizia in vista delle Amministrative è che PD e M5S non correranno insieme a Pomezia. Dal punto di vista del centrodestra cambia qualcosa secondo lei? “Il Centrodestra di Pomezia è maturo e pronto per governare la nostra Città. Lo è indipendentemente dalle scelte dei nostri antagonisti. Dimostreremo anche a Pomezia che grazie alla compattezza delle forze politiche

che compongono la nostra coalizione, grazie ai progetti e programmi che rispondono direttamente alle esigenze della nostra comunità, grazie alle qualità delle persone che compongono i nostri partiti, sapremo essere vincenti perché anche in questi anni di opposizione abbiamo tenuto sempre a cuore le sorti della nostra Città e abbiamo offerto una visione di sviluppo, progresso e sostegno verso le famiglie di nostri concittadini in difficoltà. Il programma che abbiamo in mente parla di una “Pomezia Straordinaria”, che deve tornare a volare in alto dopo che i governi del PD e di questa amministrazione 5 Stelle l’hanno pericolosamente posizionata in picchiata verso risultati deludenti”. La Lega spingerà per un fronte unito oppure alla fine si opterà per più di un candidato? “Insieme ai colleghi del Centrodestra di Pomezia lavoriamo ad un progetto ambizioso da ben quattro anni. Un progetto che parla soprattutto di idee grandiose e realizzabili per la nostra Città ma anche di persone che sapranno essere all’altezza del compito di governare Pomezia. In questi anni abbiamo imparato a condividere e lavorare insieme, motivo in più per essere una garanzia di buon governo per tutti i pometini. Concordiamo tutti, e la Lega di Pomezia è da sempre su questa linea, sul fatto che il candidato sindaco della coalizione dovrà essere una delle persone che in questi anni ha lavorato senza sosta alla costruzione di questo progetto unitario. Abbiamo all’interno dei nostri partiti l’esperienza, la qualità e la competenza che rende questa scelta fisiologica e naturale. Questa volta sarà un candidato sindaco di Pomezia, espressione del centrodestra di Pomezia”. Nel 2018 lei arrivò ad un passo dal ballottaggio: si vede ancora come candidato alla carica di Sindaco? “In questi anni sento di aver svolto il mio ruolo dall’opposizione con grande intensità continuando a dare voce a tutti quei soggetti che si sono scontrati con un’amministrazione pentastellata poco trasparente e per nulla incline al confronto. Allo stesso tempo io ed i colleghi della Lega abbiamo presentato numerose proposte di miglioramento della vita cittadina, sempre bocciate. Insieme alla Lega ed insieme ai colleghi del Centrodestra di Pomezia stiamo lavorando intensamente ad un progetto ampio con l’obiettivo di portare la nostra presenza di governo ad ogni livello istituzionale: Governo e Parlamento, Regione Lazio e Comune di Pomezia”. (continua)


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ni: PD e M5S separati, le mosse del centrodestra (segue) “Siamo un gruppo di persone perbene e la scelta del candidato sindaco arriverà, come detto, in maniera naturale rispetto al progetto di governo ampio che abbiamo in mente. Un progetto a vari livelli che passa per la vittoria ad ogni competizione elettorale, dalle politiche di settembre alle comunali della prossima primavera passando per le regionali del Lazio di febbraio/marzo. Noi di Pomezia vogliamo essere finalmente protagonisti ad ogni livello. Abbiamo l’sperienza, le capacità ed i numeri per farlo”. Andrea Buratti (Responsabile Italia Viva Pomezia) “In merito ai recenti avvenimenti che hanno portato alla caduta del governo Draghi ritengo, oggi ancora più di ieri, definitivamente archiviata qualunque possibilità di accordo con il M5S a Pomezia. Sul movimento 5 stelle la mia, la nostra, posizione è stata sempre la stessa. Abbiamo sempre pensato che lavorare ad un accordo o ad un'alleanza con i 5 stelle fosse

sbagliato e gli avvenimenti di questi giorni lo confermano.Il famoso campo largo è fallito per responsabilità, o meglio irresponsabilità, degli stessi grillini. A Pomezia abbiamo sempre cercato di avere un approccio pragmatico senza mai rinunciare però ai dovuti appunti (per la maggior parte inascoltati) rivolti all'Amministrazione. Le recenti vicende ci convincono ancor di più della necessità di continuare a costruire un fronte di centrosinistra che dovrà necessariamente escludere i populisti e i sovranisti”. Mario Pinna (Consigliere Fratelli D’Italia al Comune di Pomezia) “Il gruppo di Fratelli d'Italia di Pomezia si allinea a quanto sta accadendo a livello nazionale e ne segue il programma. Il nostro obiettivo, in vista delle Amministrazioni del 2023 è quello si costruire un'alternativa seria, credibile, in grado di porre rimedio a quanto di sbagliato fatto in questi anni dal M5S. Un Governo cittadino in grado di non ripetere gli errori commessi e di mettere mano, final-

mente, ai problemi che ancora oggi gravano in modo pressante sulla città. La nostra proposta punta a intervenire sulle periferie di Torvaianica, come a Campo Ascolano dove mancano una scuola materna o centri ricettivi; sulla stazione di Santa Palomba, abbandonata a sé stessa senza controlli né sicurezza; a garantire un maggior presidio del territorio dato che ancora oggi risulta incomprensibile come Pomezia non abbia un Commissariato di Polizia a supporto; a potenziare i trasporti, come il collegamento Torvaianica-Ostia per il quale ho presentato io stesso 4 anni fa una mozione che ancora giace nonostante le interrogazioni e i solleciti nel cassetto dell'Amministrazione; a degli interventi per i balneari, che ad oggi vivono una condizione di forte disagio; all'apporto di correttivi per la gestione turistica, come quella del potenziamento delle aree di parcheggio”. Luca Mugnaioli (Interviste realizzate il 28 luglio)


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4 anni di mandato, intervista a Zuccalà Il Sindaco di Pomezia traccia il bilancio del lavoro svolto: “Parole PD? Fanno sorridere” el 2023 si chiuderà un ciclo lunghissimo del M5S alla guida di Pomezia: com'è cambiata la città in questi anni e qual è il valore aggiunto che sentite di aver apportato al territorio? “Lavorare a testa bassa sempre ed esclusivamente per l’interesse pubblico. Recuperare i danni fatti nel passato dai partiti di destra e sinistra che si sono succeduti richiederà ancora del tempo, ma possiamo dire con grande soddisfazione che in questi 4 anni abbiamo ottenuto oltre 100 milioni di euro di finanziamenti che cambieranno il volto della città nei prossimi 5 anni. Pomezia si sta trasformando in una città giovane e smart, a misura di tutti e dotata di infrastrutture moderne, vivibile e con un welfare attento alle esigenze dei più fragili. Una città bella e a basso impatto ambientale, vivace sotto il profilo culturale e di eventi a richiamo nazionale, con un litorale che è il nostro biglietto da visita. Cito in ordine sparso: un teatro, l’abbattimento dell’ecomostro di Torvaianica, oltre 30 km di strade nuove, raccolta porta a porta oltre il 70%, con l’abbassamento della Tari, 114 milioni di euro di finanziamenti pubblici ottenuti, acqua e verde in zone completamente trascurate, scuole e giardini riqualificati, un nuovo museo, concessioni messe a regime, Peba e Pums licenziati dal consiglio comunale, un Piano di Marketing Turistico Strategico e Territoriale, nuovi impianti sportivi, lungomare riqualificato, un nuovo appalto di mensa scolastica a basso impatto ambientale, voucher per i centri estivi, 1.600.000 euro di buoni spesa covid”. In questi quattro anni si sono dimessi diversi consiglieri comunali e qualche Assessore. Pur non parlando di crisi, di certo qualche problema c'è stato. Ha qualche sassolino da togliersi dalle scarpe? Rimorsi o rimpianti? “Nessun sassolino, il faro della nostra Amministrazione è sempre stato il benessere della città e dei suoi cittadini, poi è fisiologico che in 4 anni ci siano degli avvicendamenti. Rispetto al passato registriamo un sensibile miglioramento anche sotto questo aspetto a dire il vero, questi ultimi 9 anni hanno dimostrato come i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle mettano al primo posto il benessere dei cittadini e non la gloria della “poltrona”, come negli ultimi 4 anni abbiamo visto una giunta solida che ha avuto una sola defezione per motivi personali. Trovo invece più “critiche” dimissioni dovute a procedimenti giudiziari o sospette implicazioni in

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attività illecite che hanno interessato i partiti nel passato, nemmeno troppo lontano, come l’ultima dimissione in consiglio del Partito Democratico. Un rimpianto? Quello che la pandemia, con i suoi risvolti drammatici in termini di vittime, di impatto sul tessuto economico e sociale dell’intero paese, abbia influito sul nostro cronoprogramma e sull’allontanamento dei cittadini dalla politica attiva, anche se noi non ci siamo mai fermati nemmeno di fronte alle più grandi difficoltà, affiancando agli interventi in emergenza quelli di pianificazione e progettazione che ci hanno permesso di garantire un futuro roseo per Pomezia”. Un vanto e un rammarico di questi 4 anni di Amministrazione (la cosa più bella fatta e quella mancata)? “È difficile scegliere tra i diversi risultati raggiunti come il Teatro, i progetti PNRR finanziati e tutto il resto, ma indubbiamente l’abbattimento dell’ecomostro di Torvajanica che effettueremo a settembre è l’intervento più complesso e di alto impatto per la città che siamo riusciti a realizzare. Dopo 15 anni, cambierà lo skyline del nostro litorale. Un impegno che avevamo preso sin dal nostro insediamento e che solo noi, in tanti anni di promesse, abbiamo rispettato, aggiudicandoci l’asta pubblica e compiendo una serie di atti che ci porteranno al risultato finale: restituire la vista del mare nella piazza principale del nostro litorale. Il rammarico deriva sempre dal passato purtroppo. Ogni anno in cui approviamo il bilancio preventivo dell’Ente, pesa come un macigno il debito che abbiamo ereditato e penso a quanto questa città sarebbe potuta crescere se scollegata dall’interesse di pochi invece che a quello della comunità”. Manca meno di un anno alle Amministrative ma a Pomezia si respira già aria di elezioni. Sarà lei a candidarsi nuovamente a Sindaco? “Il percorso che porterà alla comunicazione del prossimo candidato sindaco è iniziato e tutte le valutazioni sono in corso. Consideriamo che oggi rappresentiamo senza dubbio l’unica forza politica in grado di catalizzare l’attività civica sul territorio e avere la credibilità per esserne il punto di riferimento. Prima delle persone però, deve essere chiaro il progetto politico e il perimetro su cui ci si muove. Se si riuscirà a costruire una squadra solida e ben assortita, lontana dai vecchi partiti e in continuità con il percorso fatto fino ad ora, la mia disponibilità a portare avanti i lavori per il bene della collettività è certa”. In questo momento il M5S sta toccando pro-

babilmente il punto più basso dei consensi, complice il quadro al livello nazionale. Crede che questo inciderà, anche se mancano diversi mesi, al livello locale qui a Pomezia? “A Pomezia abbiamo ottenuto grandi risultati, come dicevo prima. In 9 anni di governo 5 stelle il volto della città è radicalmente cambiato e i cittadini ce lo riconoscono. Siamo il simbolo concreto della difesa dei diritti (basti pensare alla nostra battaglia contro la realizzazione dell’inceneritore di Roma Capitale che Gualtieri vorrebbe realizzare alle porte del nostro Comune), del perseguimento dell’interesse della città e della concretezza delle azioni. La politica degli slogan non ci è mai appartenuta e di questo la città ce ne rende merito ogni giorno. A breve, a seguito della mia elezione come rappresentante dei Sindaci e dei comuni, inizierò il mio lavoro presso il consiglio nazionale del Movimento 5 Stelle. Il mio obiettivo è quello di portare l’esperienza degli amministratori locali nell’agenda politica nazionale, solo ripartendo dai comuni il Movimento potrà garantirsi un futuro solido e vicino alle necessità del Paese, in grado di vedere al futuro ma essere concreto nella soluzione ai problemi quotidiani. Poi un anno, nella politica moderna, è come attraversare un’era geologica”. Abbiamo preso atto che PD e M5S non correranno insieme alle prossime Amministrative. Qual è il suo commento in merito? “In genere non commento le opposizioni perché a me piace stare sui temi della città, e da quelle parti di temi se ne vedono ben pochi, ma sembra un “one man show”, dove a fare tutto da solo è il Partito Democratico di Pomezia. Hanno provato per mesi a mettere sul tavolo una proposta di alleanza ed ora, senza che nessuno l’abbia chiesto, dicono di voler correre da soli. Dal canto nostro, la dichiarazione del segretario del PD locale ci ha fatto sorridere. Non abbiamo mai preso in considerazione neanche l’ipotesi di fare alleanze con il PD, un partito locale che cerca costantemente di vendere un’immagine rinnovata ma che dietro ha ancora tutte le persone che i cittadini hanno deciso di mandare a casa nel 2013, un atteggiamento gattopardiano che ormai conoscono tutti e probabilmente solo loro pensano che non sia noto. Per questo motivo noi abbiamo deciso di preservare e mantenere intatta la nostra anima: siamo e saremo sempre uno strumento in mano ai cittadini, non certo ai politicanti di mestiere (o aspiranti tali)”. Luca Mugnaioli (Intervista realizzata il 28 luglio)



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Ardea, il Sindaco nomina cinque Assessori A fine luglio sono stati presentati i primi componenti della squadra di Governo di Cremonini a città di Ardea ha (finalmente) la sua nuova Giunta Comunale. O almeno una prima parte dato che l'elenco completo degli Assessori non è ancora disponibile. C'è voluto praticamente un mese esatto ma, ad ogni modo, a fine luglio il neo Sindaco Maurizio Cremonini ha reso noti i primi componenti della sua squadra di Governo. L'annuncio è arrivato al termine del consiglio comunale del 28 luglio che ha ratificato anche le nomine per ciò che riguarda, tra le altre, la Presidenza e la Vicepresidenza dell'assise cittadina. Francesco Giordani Presidente del Consiglio Comunale In apertura di seduta infatti il Consiglio ha scelto il suo Presidente: l’unanimità dei presenti ha indicato in tal senso Francesco Giordani. «Sono felicissimo di essere stato eletto Presidente del Consiglio Comunale all’unanimità dei votanti – ha commentato il neo Presidente Giordani - Farò il possibile affinché tutto proceda nel migliore dei modi e spero che si possa fare qualcosa di veramente essenziale per il nostro paese». La Vicepresidenza è andata invece all'opposizione, nello specifico, e sempre all’unanimità, il Consiglio Comunale ha eletto nel ruolo Alessandro Mari. La commissione elettorale Eletta anche la nuova Commissione Elettorale Comunale. In particolare, la Commissione, che è presieduta dal Sindaco pro

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Francesco Giordani nominato Presidente del Consiglio Comunale di Ardea tempore Maurizio Cremonini, sarà composta anche dai consiglieri Davide Sarrecchia (maggioranza), Veronica Ortolani (maggioranza) e Cassandra Volante (opposizione). I membri supplenti, invece, saranno i consiglieri Eleonora Leoni (maggioranza), Luana Ludovici (maggioranza) e Niko Martinelli (opposizione). Chi sono i primi cinque Assessori Cinque per il momento i nomi relativi alla Giunta, alcuni dei quali hanno già ricoperto dei ruoli nella politica rutula. Si tratta, nello specifico, di Alessandro Quartuccio, Simone Centore, Veronica Felici, Gaetano Mastroianni e Anna Lucia Estero. «La scelta degli Assessori è ricaduta per larghissima parte su persone del territorio di Ardea - ha spiegato il Sindaco - Persone preparate e che si metteranno a disposizione per il bene della nostra città. Prendo l'impegno a completare la

Giunta entro pochi giorni». Al momento di andare in stampa gli ulteriori due nominativi della squadra di Governo di Cremonini, così come le deleghe dei cinque Assessori sopra menzionati, non erano stati ancora resi noti (tutti gli aggiornamenti su www.ilcorrieredellacitta.it). Per ciò che riguarda le deleghe qualche perplessità resta considerando che era lecito aspettarsi, specie a distanza di un mese dal ballottaggio, quantomeno il ruolo degli Assessori nominati anche perché immaginiamo che siano stati scelti sulla base di competenze specifiche. Perché allora non comunicare le deleghe contestualmente? A fugare le riserve sarà comunque il Sindaco il quale, come detto, nei primi giorni di agosto completerà il quadro attorno alla sua Giunta indicando ciò che ancora mancava alla fine del mese.

Questi i primi cinque componenti nominati da Cremonini, alcuni sono volti noti della politica rutula: Alessandro Quartuccio, Simone Centore, Veronica Felici, Gaetano Mastroianni e Anna Lucia Estero

Coronavirus Ardea e Pomezia: la situazione contagi L’ASL ROMA 6 - A fine luglio erano 9.776 i positivi nell'intero distretto Asl Roma 6 che, com'è noto, ricomprende anche Pomezia e Ardea. Due le vittime registrate nella settimana di riferimento, dal 18 al 24 luglio, l'ultima disponibile al momento di andare in stampa. Per quanto riguarda la situazione negli Ospedali, nel periodo considerato erano 44 i posti letti occupati da pazienti Covid nei reparti ordinari. Nessuna invece in terapia intensiva. Oltre 5.800 infine le guarigioni. I DATI COMUNE PER COMUNE Complessivamente, rispetto ai sette giorni precedenti, i nuovi positivi erano stati 1.482 in meno. Ma quel è la situazione nei Comuni del distretto, e in particolare a Pomezia e Ardea? Il Comune con più casi era

Pomezia, con 1.272 contagi. Meno della metà quelli registrati ad Ardea, con la Rocca che contava 572 positivi al Covid. Tra i territori con più contagi c'erano poi Anzio (994), Nettuno (916), Albano (914), Marino (874), Ciampino (680), Velletri (655).

NEL LAZIO - Al 27 luglio 2022 erano oltre 200.000 i casi attualmente positivi nel Lazio. Per quanto riguarda la situazine negli Ospedali erano 1.136 le persone ricoverate nei reparti ordinari (non gravi), 80 quelle in terapia intensiva. I decessi totali da inizio pandemia erano attestati a 117.703, mentre sfioravano i 2 milioni i casi complessivamente esaminati sempre da inizio pandemia. I VACCINI - A fine mese è stata superata quota 13 milioni e 550 mila vaccini complessivi, di cui 4 milioni di dosi booster effettuate, circa l’83% di copertura con dosi booster della popolazione adulta. Nella fascia pediatrica 5-11 anni sono oltre 148 mila i bambini con prima dose.


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POLITICA

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Stabilimenti “in fuga” da Pomezia? Il caso Dopo Leonardo anche un'altra azienda, un call center, annuncia il trasferimento lontano dal territorio avoro “in fuga” da Pomezia? E’ questo uno di temi maggiormente discusso in città negli ultimi tempi.Il caso più eclatante, con la vicenda trascinatasi per mesi a colpi di proteste, tavoli istituzionali, sit-in e appelli agli Enti coinvolti, è stato senza dubbio quello dello stabilimento Leonardo. Appena tre anni fa il sito – a ragione – veniva indicato come un'eccellenza e un vanto per la città essendo la società tra le prime al mondo nel comparto dell'aerospazio, difesa e sicurezza. La chiusura dello stabilimento Adesso però è stata scritta una storia diversa. L’accordo sindacale firmato a metà mese non sembra aver portato ad altro se non alla chiusura dello stabilimento di Pomezia che chiuderà con il trasferimento dei lavoratori tra Roma e Latina. Amaro è stato il commento del Sindaco che non aveva nascosto il “grande rammarico per la decisione dell’azienda di smantellare lo stabilimento che da decenni costituiva uno dei fiori all’occhiello del nostro territorio”. Inutili, in tal senso, sono stati gli appelli e le richieste avanzate dalla politica locale anche fornendo alternative alla dismissione del sito. Tutto caduto, miseramente, nel vuoto. Con in più il rischio, aspetto certamente marginale ma comunque da tener contro, di avere l'ennesima struttura vuota e abbandonata sul territorio. Il caso della Coop. Acapo Ma questa non è stata l'unica brutta notizia per la città. Seppur in proporzioni minori anche un'altra azienda ha annunciato di voler trasferire altrove la propria sede (Padova in questo caso, ndr) lasciando l'attuale struttura di Pomezia, sita in Via Santo Domingo. A rischiare il posto sono ora infatti 51 operatori della Coop. Acapo, molti dei quali con disabilità, impiegati nel servizio di Contact Center Distretto 4 Alta, a causa del cambio di gestione, a partire dal 1 Agosto 2022. Non solo. Stando a quanto segnalato da Sindacati e dagli stessi lavoratori si profilano peraltro condizioni “al ribasso” del l'impiego, con meno ore e di conseguenza con stipendi più bassi. “Purtroppo – spiegano dai Sindacati – Caso call center: stando a quanto segnalato da Sindacati e dagli stessi lavoratori con il trasferimento (a oltre 500 km di distanza) si profilano peraltro condizioni “al ribasso” del l'impiego, con meno ore e di conseguenza con stipendi più bassi

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Per il Sindaco di Pomezia non c’è alcun allarme: “Il saldo tra chiusure di aziende e nuove aperture è sempre in positivo e in crescita. Le grandi aziende si avvicinano alla nostra città” il Consorzio Leonardo e la Coop. Giotto sono stati inamovibili sull’ipotesi di aprire un call center a Roma che impiegasse almeno parte dei lavoratori attualmente impiegati nella commessa, bocciando anche la nostra richiesta di prevedere l’utilizzo del telelavoro o dello smart working, ribadendo la loro volontà, già espressa nel primo incontro, di spostare l’attività in Veneto”. La testimonianza Una delle lavoratrici coinvolte, di Pomezia, a seguito della comunicazione del paventato trasferimento, si è così sfogata: “Personalmente mi è stato proposto di lavorare a Padova a pochissime ore settimanali. Una proposta ridicola, grottesca e vergognosa. Un trasferimento, senza nemmeno avere un posto in cui alloggiare, a più di 500km di distanza da dove ho una casa mia in cui stare, alla metà della retribuzione attuale. Una proposta fatta sapendo già della nostra risposta negativa; senza dignità, senza empatia, senza ritegno”. L’intervista con il Sindaco di Pomezia Un'altra azienda di Pomezia, un call center, ha annunciato che trasferirà la propria sede fuori città. Ma questo è stato soltanto l'ultimo caso in ordine di tempo, basti pensare a quanto accaduto con la vicenda Leonardo. Qual è secondo lei la causa alla base di questo preoccupante fenomeno? Cos'altro può fare l'Ente per invertire questo trend? “La narrativa della città desertificata danneggia solo l’immagine di Pomezia a vantaggio di una politica che fa degli slogan il

suo unico obiettivo. I dati offrono un quadro diverso: una naturale evoluzione del tessuto economico con alcune aziende che si spostano e nuove che aprono i battenti. Registriamo sicuramente uno spostamento verso il terziario e il settore dell’innovazione a scapito del manifatturiero, il saldo tra chiusure e nuove aperture è sempre in positivo e in crescita, le grandi aziende si avvicinano alla nostra città per investire perché oggi c’è una politica sana, operativa e con una visione di sviluppo, testimonianza importante ne è la collaborazione proficua messa in piedi sia con le associazioni datoriali come Unindustria, sia con le parti sindacali. Quanto alla Leonardo di Pomezia è un caso a parte. La dismissione del sito fa parte di un piano nazionale che coinvolge 6 stabilimenti. Come sapete, ho portato personalmente la voce dei lavoratori nei palazzi delle istituzioni, dialogando con l'azienda, fornendo alternative al piano di dismissione del sito. Restiamo ancora oggi convinti che per il territorio la chiusura dello stabilimento sia una scelta legittima ma profondamente sbagliata. Come legittima sia la scelta dei sindacati di sottoscrivere un accordo con la Leonardo per i trasferimenti del personale.Adesso deve aprirsi una nuova prospettiva, il sito non deve diventare un palazzo vuoto e inutilizzato, ma dovrà offrire nuovi orizzonti a favore della collettività, per questo siamo disponibili ad avviare fin da subito un confronto con l'azienda”. Luca Mugnaioli

Il call center, con sede in Via Santo Domingo, ha deciso di trasferire la propria sede lontana da Pomezia. Ora rischiano il posto 51 lavoratori, molti con disabilità


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Il Corriere della Città agosto 2022

La “nuova” prostituzione a Pomezia e Ardea: in poche iente più falò in strada. Niente più gruppi di ragazze seminude sul ciglio della strada, in attesa di clienti. Chi passa velocemente con l’auto per via Ardeatina o via dei Castelli Romani, potrebbe anche pensare che le varie ordinanze antiprostituzione abbiano sortito un certo effetto. Al massimo, infatti, al posto delle decine di donne che c’erano in strada fino a due anni fa, adesso se ne trovano a malapena un paio. Ma loro sono le sole rimaste alla “tradizione”. Già, perché nell’era post Covid – anche se in realtà dalla pandemia non siamo ancora usciti – anche nel mondo della prostituzione le cose sono cambiate.Abbiamo quindi deciso di fare un’inchiesta per vedere come e quanto, sia in termini economici che di abi- lì. O forse è stata una semplice evoluzione, tudini. una sorta di ribellione. Noi non vorremmo La storia di Alina stare in strada, cosa credi? Io almeno prefeGià durante il lockdown si era scoperto che rirei lavorare da casa, in regola. Per poter c’era chi violava la quarantena per andare a prendere un appartamento in affitto, avere soddisfare i propri bisogni, magari falsifi- una busta paga, il cud, tutti i documenti recando i lasciapassare. golari. E invece niente. C’è troppa “Ma il lavoro era comunque ipocrisia. Siamo costrette a lapoco, bisognava stare a casa, vorare in nero, buttate qui, LA PROSTITUTA SI quindi io ho preferito apcon condizioni igieniche PRENOTA SU WHATSAPP profittarne per tornare in precarie. Cerchiamo di Romania, in quel pearrangiarci. Io personalLa nuova prostituzione viaggia direttamente tramite smartphone. Il riodo”, racconta Alina mente prendo tutte le (nome di fantasia, ndr). cliente scrive alla ragazza e le chiede se è precauzioni possibili. Se E come lei hanno fatto libera; altrimenti viene concordato un potessi lavorare da altro orario. E le prostitute aspettano in tante ragazze straniere. casa, invece di 30 euro auto senza rimanere semi-nude Ma adesso sono tornate e sopra i marciapiedi ne prenderei 70 o 80, pose, come accennato all’initrei lavarmi ogni volta, inzio, in strada non si notano vece di usare le salviettine. più le ragazze, il motivo è semPagare le tasse sarebbe un piaplice. Sono dentro le loro automobili. cere, per avere queste comodità. SaChi invece è ancora fuori, sul marciapiede, è rebbe meglio per tutti”. Alina inizialmente perché non ha una propria macchina. In via non voleva parlare. Poi invece si confida. È Ardeatina, nel tratto che va dalla rotonda un fiume in piena. A 34 anni fa questo meche divide i Comuni di Pomezia, Roma e stiere da 15 anni. “Ma non di continuo. A Ardea fino all’altra rotonda, quella che in- volte smetto per un po’, e non lo faccio tutti i crocia via della Solfarata, ci sono donne ro- giorni. Ho due figli, devo badare a loro”. mene e bulgare. Alina è arrivata in Italia quasi 20 anni fa. “Le cose, almeno in questa zona, sono cam- All’inizio restava solo un mese o poco più e biate lo scorso inverno”, spiega Alina. “Il poi rientrava in Romania, il suo paese d’orifreddo era davvero intenso. Tutto è partito da gine. Poi ha iniziato a trascorrere sempre più tempo in Italia. Il sogno: “Sto cercando di mettere da “Mi piaceva più della Romania”, confessa. parte i soldi per comprarne una casa. “Lo scorso inverno, con il freddo, alcune di Piccolina, ma mia e dei miei figli. Io non noi hanno iniziato a mettersi nelle macchine, potrei mai prendere un affitto, invece di stare nude in strada. Abbiamo visto figuriamoci un mutuo”

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Alina ha 34 anni e fa questo mestiere da 15. La sua vita è divisa a metà tra l’Italia e la Romania: ha due figli e ogni tanto smette perché deve “badare a loro”. Vorrebbe fare l’estetista non ha la possibilità di

accedere ai fondi della Regione per poter aprire un’attività che si trattava di una miglioria e tutte, tranne un paio, abbiamo seguito l’esempio. Nella brutta stagione si sta al riparo dalle intemperie. D’estate dalle occhiate della gente. E comunque la maggior parte dei clienti arrivano tramite appuntamento, non sono quelli in transito”, racconta. Ci spieghi come funziona? “Il cliente sa che sono qui, in auto. Mi manda un messaggio o mi telefona, per sapere se sono libera. Gli rispondo per confermare o per dare un orario diverso. Lui mi raggiunge ed effettuiamo la prestazione”. In questo modo, spiega Alina, è meglio rispetto al dover stare alla mercè degli sguardi di tutti. “Restare nude davanti a tutti è brutto, davvero brutto. Anche se sono auto che passano veloci, gli sguardi li senti. Certo, ti abitui, ma così è sicuramente meglio”. Alina torna al sogno della casa. “Sto cercando di mettere da parte i soldi per comprarne una. Piccolina, ma mia e dei miei figli. Io non potrei mai prendere un affitto, figuriamoci un mutuo. Non avendo una busta paga non offro garanzie. Conosco amiche che hanno la casa e lavorano lì, è tutta un’altra cosa”. (continua)

Il racconto di Alina: “Se potessi lavorare da casa, invece di 30 euro ne prenderei 70 o 80, potrei lavarmi ogni volta, invece di usare le salviettine. Pagare le tasse sarebbe un piacere, per avere queste comodità. Sarebbe meglio per tutti”


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e sul marciapiede e i clienti si prenotano su Whatsapp (segue) Ormai la prostituzione viaggia attraverso internet. Il web è pieno di siti che offrono ragazze di ogni tipo. Tu anche utilizzi servizi di questo genere per trovare i clienti? “Assolutamente no. I clienti che cercano sul web spesso vogliono sesso senza protezioni o hanno richieste particolari. E io non accetto”. Ma in questi anni hai mai avuto brutte esperienze? “Per fortuna no. Sono sempre stata un tipo sveglio, so riconoscere al volo le persone. E se vedo qualcuno che non mi piace, non lo accetto come cliente. Adesso, ormai, ho i clienti fissi. Ma in passato sono stata sia brava che fortunata: non mi sono mai capitati come purtroppo è successo ad altre ragazze - persone cattive, che mi abbiano rapinato o fatto del male”. Ti è mai invece capitato di innamorarti di un cliente? “No. È impossibile. Per me sono solo clienti. Stanno qui qualche minuto, poi tornano da dove sono venuti”. Vorresti cambiare vita? “Ancora no. Devo ancora raggiungere alcuni obiettivi. Mi servono ancora soldi”. Quanto riesci a guadagnare in un giorno? “Dipende dai giorni. A volte 30 euro, a volte “Brutte esperienze? Per fortuna no. Sono sempre stata un tipo sveglio, so riconoscere al volo le persone. E se vedo qualcuno che non mi piace, non lo accetto come cliente”

La trasformazione della prostituzione con il Covid: meglio in casa o in hotel, ma i prezzi sono più alti

500 o 1.000. Potrei tornare a casa con 300 euro o con niente: non so mai come andrà”. Tra le ragazze non c’è rivalità, ma neanche amicizia, tranne rari casi. Vige la legge del più forte, si lotta per sopravvivere. “Se voglio posso anche cambiare posto, ma solo perché sono una tipa tosta, che sa farsi valere. Non è facile stare in strada. Devi imparare a farti rispettare. C’è sempre qualcuno che potrebbe ‘fregarti’. Io ormai ho raggiunto un livello in cui posso venire la sera e stare tranquilla. Ma non è stato sempre così”. Fai degli orari fissi?

“No. Vado via quando mi stanco o se vedo che non ci sono più clienti. Anche su questo sono molto libera”. Hai un sogno che vorresti realizzare? “Vorrei fare l’estetista. Sto già cominciando a fare qualcosa per intraprendere questo percorso. Purtroppo non ho la possibilità di accedere ai fondi della Regione per poter aprire un’attività, quindi devo mettere da parte il denaro necessario. Ma sono convinta di riuscire a farlo. E allora cambierò vita”. (continua)

“Quanto guadagno? A volte 30 euro, altre 500 o 1.000, non sai mai come tornerai a casa. Cambiare vita? Ancora no, mi servono ancora soldi”

Le nostre inchieste prima del Covid IL CASO - Negli anni ci siamo occupati diverse volte del problema della prostituzione ad Ardea e Pomezia. Nella nostra ultima inchiesta, pubblicata prima della pandemia, avevamo trovato molte ragazze in strada sia di giorno che di notte. Spesso le prestazioni venivano consumate anche in strada e a ridosso delle abitazione. NEL 2018 - Lungo il nostro viaggio avevamo infatti trovato di tutto: le zone sembravano esser ben ripartite tra prostitute di nazionalità romena, che stazionavano lungo la Via Ardeatina, quelle bulgare, che “avevano” invece gli spazi che ricadono sotto il Comune di Roma, ed infine le africane che si trovavano invece nei pressi della stazione. IL DEGRADO - La situazione pre Covid, denunciavano i residenti, benché atavica, aveva raggiunto condizioni non più tollerabili. In un video, girato in pieno giorno, era stato documentato un rapporto sessuale consumato a ridosso della recinzione del campo sportivo dove ogni giorno si allenano bambini anche piccolissimi; il risultato

di tali oscenità era che genitori e dirigenti si ritrovavano quotidianamente a ripulire il piazzale per risparmiare ai propri figli lo spettacolo indecoroso che questi “signori” lasciavano ogni qual volta. LA TERRA DEI FUOCHI - Di notte poi, come se non bastasse, la situazione si faceva ancora più drammatica. E’ con il buio infatti che la terra di nessuno si trasformava nella “terra dei fuochi”, con tanti piccoli (ma pe-

ricolosi) fuochi a bordo strada. OGGI - Oggi però la situazione è cambiata. Poche le ragazze in strada con la maggior parte che aspetta i clienti in auto (chi ce l’ha). Sono scomparsi anche i pericolosi fuochi che venivano accesi a bordo strada. Una cosa è certa: l’attività di prostituzione in zona è più attiva che mai , sebbene, come documentato, abbia assunto caratteristiche e forme diverse.


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Il Corriere della Città agosto 2022

Le ragazze su strada adesso se la devono vedere con i social. Sulle varie piattaforme si trova di tutto. Dalle studentesse che si vogliono pagare gli studi offrendo compagnia e servizi vari fino a casalinghe che cercano di (segue) La storia di Jela “Dopo l’arrivo del Covid le cose sono un po’ cambiate - spiega Jela (nome di fantasia, ndr) – I clienti hanno iniziato a chiedere gli sconti, dicendo che c’era la crisi e che avevano meno soldi. Ma questo non è certo un bene di prima necessità, almeno non nel senso di sopravvivenza. Quindi, se vogliono i nostri servizi, devono pagarli come li pagavano prima. Niente aumenti, ma nemmeno sconti, altrimenti vado a fare un altro lavoro”.

Il racconto di Jela: “Qui i clienti amano il reale. Sono più ‘casarecci’. Io non mi sono iscritta in nessun sito, preferisco venire qui in maniera tradizionale e guardare in faccia i miei clienti” E infine c’è una piattaforma, “Onlyfans”, a cui si accede dietro un abbonamento mensile o

“Sarebbe impossibile: ho clienti di tutti i tipi e di tutte le età”. Anche Jela, dopo una comprensibile diffidenza iniziale, si lascia andare alle confidenze. “Ho 49 anni, anche se non li dimostro. Faccio questo mestiere da più di 10 anni. Quando

“I clienti ci chiedono gli sconti, dicono che c’è la crisi e che non ci sono più i soldi. Ma noi non siamo un ‘servizio’ essenziale, quindi i prezzi, già popolari, sono rimasti gli stessi” Quali sono i prezzi? annuale. Qui il sesso è solo virtuale (e “Sono davvero popolari: 30 euro. spesso appena accennato), dal Siamo per strada, l’offerta è tanta momento che si può soltanto e purtroppo ci fa concorrenza “vedere” ciò che la persona IL WEB E IL ‘FENOMENO’ il web”. seguita pubblica. Eppure ONLYFANS Le ragazze infatti adesso ultimamente ha scalzato se la devono vedere con Internet fa la concorrenza alla i social. Sulle varie piat- prostituzione ‘tradizionale’ e i prezzi in anche siti ben più spinti taforme si trova di tutto. strada si abbassano, arrivando a circa 30 e conosciuti, dove i conDalle studentesse che si euro. Da qualche tempo è esploso anche tenuti sono paragonavogliono pagare gli studi il fenomeno only fans che è arrivato a bili a film pornografici. scalzare siti pornografici tra i più “Qui i clienti amano il offrendo compagnia e conosciuti reale. Sono più ‘casaservizi vari fino a casalinrecci’ . Io non mi sono ghe che cercano di arrotoniscritta in nessun sito, prefedare le entrate. Ci sono poi le risco venire qui in maniera tradiprofessioniste, inserite in appositi zionale e guardare in faccia i miei clienti, siti dove vengono “schedate” con caratteristiche peculiari e qualche foto per invogliare i che sono quasi sempre gli stessi”, spiega Jela. Puoi farci un identikit del cliente tipo? potenziali clienti.

Chi è il cliente-tipo L’IDENTIKIT - Ma chi sono i clienti? Se una volta dalle prostitute andavano gli uomini timidi, quelli con problemi fisici o psicologici, chi non riusciva ad avere una relazione, oppure i ragazzi che volevano provare le loro prime esperienze, adesso non è più così. L’identikit del cliente medio fotografa uomini di età compresa tra i 30 e i 60 anni. Si tratta di persone perlopiù sposate, che vogliono evadere dalla quotidianità. Adesso, rispetto al passato, si sta più attenti alla salute. E la salvaguardia arriva proprio dalle operatrici, non dai clienti, che invece insistono per avere rapporti non protetti. Per ottenerli, sono disposti a pagare molto di più. Il fenomeno della prostituzione ancora oggi è prettamente femminile. Quella maschile raggiunge solo un volume che oscilla tra il 5% e il 10% ri-

spetto a quella femminile. Ma la prostituzione maschile ha meccanismi diversi. Difficilmente si trovano uomini sui siti. È invece facile trovare transgender. Gli uomini, invece, utilizzano apposite chat. Ci sono poi locali in cui si va appositamente. La prostituzione maschile è molto più difficile da monitorare rispetto a quella femminile, sia che si tratti di prostituzione omosessuale che rivolta verso le donne. Intanto, secondo fonti Eurispes, la legalizzazione della prostituzione trova favorevoli attualmente circa la metà degli italiani. Sono infatti il 49,1% coNella foto: loro che pensano sia (a lato) giunto il momento di la copertina del “mettere in regola” uoCorriere mini e donne che fanno della Città questo lavoro. GENNAIO 2018

sono venuta in Italia ho trovato solo lavori stagionali, ma io mangio tutto l’anno, non solo per tre mesi. Alla fine mi sono prostituita, perché non trovavo nient’altro. Non volevo tornare al mio paese. Lì non si sta bene. Meglio prostituirsi qui che tornare al mio paese in Romania”. Anche per lei le giornate, come per Alina, sono un’incognita per quanto riguarda i soldi. “Ci sono giorni in cui guadagno tanto, altri in cui invece si incassa poco: magari una serata va storta e si portano a casa solo 70 euro, altre invece in cui torni con centinaia di euro. Prima l’estate era il periodo migliore, adesso le stagioni si sono livellate. Questo da quando c’è il Covid. Un certo calo lo registro, comunque, rispetto a prima. Gli uomini hanno meno soldi, stanno più attenti a spendere. Vengono magari un po’ meno spesso rispetto a prima”. (continua)

“Altri lavori? Solo stagionali, ma io mangio tutto l’anno. Non volevo tornare al mio paese. Lì non si sta bene. Meglio prostituirsi qui che tornare al mio paese in Romania”.


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agosto 2022 (segue) Anche per Jela nessun coinvolgimento emotivo con i clienti. “Non mi è mai capitato di sentirmi attratta da uno di loro. Non li vedo proprio. Sento di colleghe che dicono magari di essersi innamorate di qualcuno, ma non so quanto questo possa essere vero. Forse sono solo attratte dal denaro e dall’idea di poter cambiare vita, di sistemarsi. So di qualcuna che, per conquistare un cliente e farsi dare dei soldi, ha raccontato frottole. Io non lo farei mai. Neanche se davvero mi innamorassi. Non credo nelle favole. Il mio futuro me lo costruisco da sola, senza l’aiuto di nessuno. Io faccio il mio lavoro e basta”. Quante ore lavori al giorno? “Prima del Covid l’estate era il periodo migliore adesso invece le stagioni si sono livellate. Un calo comunque rispetto a prima c’è stato. Adesso gli uomini stanno più attenti a come spendono i soldi”

INCHIESTA “Innamormi dei clienti? Non mi è mai capitato di sentirmi attratta da uno di loro. Non li vedo proprio. Sento di colleghe che dicono magari di essersi innamorate di qualcuno, ma non so quanto questo possa essere vero” “Arrivo qui verso le 19:30/20:00 e resto fino a quando c’è lavoro. Ma al massimo alle 2:00 vado via”. Adesso sono le 23:00. Quanti clienti hai avuto finora? “Quattro”. Con Jela la buttiamo sullo scherzo. Gli italiani si vantano di essere degli amanti focosi. È vera questa cosa? “Non mi risulta. C’è chi funziona, ma la maggior parte durano pochissimi minuti, 5 o 10 al massimo. Un discorso a parte lo devo fare per chi arriva qui mezzo ubriaco, o comunque che ha bevuto. Loro non ci riescono proprio, a concludere”. Ti pagano lo stesso?

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“Certo. Se vedo che la cosa non va, gli dico stop, sarà per la prossima volta e mi faccio pagare. A volte capita, magari perché sono troppo stanchi. Loro accettano la défaillance, saldano e salutano. E ci rivedremo quando magari si sentiranno più in forma”. Ti sono mai capitati minorenni? “Ci hanno provato. Ma li ho sempre rifiutati. Ho la mia etica, non andrei mai con un ragazzino. In compenso posso diri l’età del mio cliente più anziano. Ha 71 anni. È uno sportivo e dà una pista a tanti giovani. Merito della vita sana che svolge. Sport, niente alcol o droghe. Ecco, questo è un consiglio di vita che voglio dare a tutti gli uomini: fate come lui…”. Maria Corrao “C’è anche chi arriva ubriaco e non ce la fa proprio a concludere la prestazione. Ma comunque saldano e tornano un’altra volta”

Con Jela finisce sullo scherzo: “Italiani focosi? Non mi risulta, durano pochissimo, al massimo 5-10 minuti. In compenso il mio cliente più anziano, 71 anni, dà una pista a tanti più giovani”

Com’è cambiato il mercato del sesso PROSTITUZIONE 2.0 E NON SOLO Tra tecnologia e virus, anche il mestiere più antico del mondo si è evoluto. Negli ultimi due anni il fenomeno della prostituzione si è evoluto anche in Italia, dove l’unica cosa che resta ferma è il bigottismo che fa da cornice, oltre a una legge che non si sblocca e che non legalizza questo mercato che altrove consente allo Stato di avere introiti e a chi lo esercita di avere delle tutele. Ormai sulla strada difficilmente si trovano molte ragazze. Principalmente si trovano transgender di origini sudamericana. In alcune strade, come abbiamo visto, è stato trovato l’escamotage dell’auto. Ma chi può ha preferito “dirottare” gli affari utilizzando gli appartamenti o l’hotel. Più sicuro, più igienico, più tranquillo. Anche se, per il cliente, più costoso. A fronte del costo di 30 euro di una prestazione in strada, infatti, quella in hotel o in casa ha un costo medio di almeno 80 euro. Ma ci sono ragazze che costano anche 500 o 1000 euro. Per trovare i clienti viene in aiuto la tecnologia. Ci sono piattaforme che, in sostituzione degli annunci di una volta, servono proprio a questo. Dentro c’è la foto di chi offre la prestazione, del tipo di servizio offerto e del range di costo, oltre alla disponibilità. I NUMERI - Recenti stime parlano di un mercato legato al sesso che potremmo definire tradizionale che frutta ogni anno un business di 4 miliardi di euro secondo il Codacons. Un giro di clienti di milioni e mi-

lioni di cittadini a fronte di circa 90mila operatori. Fornire stime esatte è però complicatissimo considerando che si tratta comunque di un lavoro "sommerso" e spesso legato allo sfruttamento. “Negli ultimi anni si è assistito ad una progressiva riduzione del numero di prostitute che operano in strada, la cui percentuale rappresenta tuttavia ancora la fetta più consistente, pari al 60% del totale - spiega l’Associazione dei Consumatori - Da contraltare si registra una forte crescita nel numero di lucciole che decidono di lavorare in casa o altre strutture non all’ aperto (40%). Della totalità delle prostitute operanti nel nostro paese, il 10% è minorenne, mentre il 55% è costituito da ragazze straniere, provenienti principalmente dai paesi dell’ Europa dell’ Est (Romania, Bulgaria, Ucraina) e dall’ Africa (Nigeria in testa)”. LE ESCORT - Diverso il caso delle escort che si possono trovare su Internet in decine e decine di siti specializzati. Anche in questo caso, secondo una stima di Escort Advisor, il portale di recensioni di escort più visitato

in Europa con oltre 3 milioni di utenti unici mensili solo in Italia (dati:2021), le professioniste del settore sarebbero almeno 120mila. Il che renderebbe il lavoro di escort il quarto gruppo di lavoratori indipendenti del Paese, dietro solo a medici e odontoiatri, avvocati, ingegneri e archietetti. Ma davanti a farmacisti, geometri, e perfino infermieri. ONLYFANS - Il sito è cresciuto in termini di popolarità e volume di affari negli ultimi anni. Oggi, anhe in Italia, è utilizzato da numerosi utenti, sia creatori, ovvero coloro che offrono contenuti (e il mercato si sta espandendo alle influcenr), e semplici utenti che pagano abbonamenti mensili per accedere a contenuti specifici. Inutile dirlo: Onlyfans, ad oggi, è associato ai contenuti a sfondo erotico/sessuale (anche se virtuale) per adulti e conta un giro di soldi, si stima, di oltre 5 miliardi nel mondo. Circa 150 milioni di persone usano la piattaforma, una crescita esponenziale pensando che appena nel 2017 il sito contava poco più di 100.000 utenti. E i lockdown, in tal senso, potrebbero avere avuto un ruolo determinante attirando nuovi creator con la prospettiva di guadagni anche molto alti. Basti pensare che si passono arrivare a guadagnare dai 2mila dollari ai 12mila per gli acount più piccoli con alcune migliaia di followers, a quelli milionari delle 'star' del sito.


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Il Corriere della Città agosto 2022

Sesso in strada, ma dopo chi pulisce? L’altra faccia della prostituzione: fazzoletti sporchi, preservativi usati, tutto viene gettato a terra e lasciato lì e finora abbiamo guardato il fenomeno della prostituzione dal punto di vista di chi esercita questo mestiere e come dato oggettivo, adesso andiamo a considerare un aspetto che probabilmente in pochi hanno esaminato. Chi pulisce i luoghi dove esercitano le prostitute? Il problema non sussiste quando il rapporto viene consumato in hotel o in casa, ma nei casi in cui – e sono ancora tantissimi – questo avviene in strada, all’aperto o in macchina, i rifiuti prodotti non vengono di certo portati a casa dal cliente. Ed ecco che a terra si trova di tutto: fazzoletti sporchi – sia umidificati che tradizionali – involucri di preservativo, preservativi usati. Ma anche bottiglie di plastica con urina e buste con escrementi umani. Già, perché le ragazze restano diverse ore sul posto e hanno bisogni fisiologici a cui non possono rinunciare. Abbiamo perlustrato la zona su cui si è concentrata la nostra inchiesta e abbiamo

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La beffa per chi lavora nelle ditte di pulizia delle aziende private: a loro il compito di raccogliere i preservativi essiccati dal sole, raschiandoli sull’asfalto. E poi ancora, i sacchetti con gli escrementi e l’urina o i fazzoletti sporchi di ogni cosa tante ore, in quel grande piazzale si mettono di solito in due e usano spesso un grande sacco per buttare i rifiuti più grossi. “Poi lo lasciano lì, non se lo portano certo dietro. Ma non lo usano sempre”. E chi pulisce? “Ci sono le donne delle pulizie, quelle dell’azienda. Le vedo con il rastrello e la paletta, mi fanno pena, quando passo e le vedo”. Non ti senti in colpa? “Io non lavoro lì nel piazzale, non sono io che sporco in quel punto. Ma del resto non sappiamo dove buttare le cose. Qui non ci sono i secchioni”. La storia della pulizia del parcheggio privato è assurda. Riusciamo a scoprire, dopo un paio di giorni di osservazione, che le signore delle pulizie devono raccogliere i preserva-

Urina e feci vengono messe dalle ragazze in sacchi e bottiglie poi lasciati lungo la strada e nei piazzali delle grandi aziende private: “Non ci sono secchioni, dove dovremmo buttare le cose”? trovato di tutto. Non solo lungo la strada, ma anche nei piazzali privati delle grandi aziende. E qui nasce appunto il problema di chi pulisce. Se lungo l’Ardeatina passa la spazzatrice Ama – almeno nel tratto di competenza di Roma – che fa quel che può, in un piazzale privato che fa da parcheggio per un’importante azienda della zona le cose vanno diversamente. E a spiegarcelo è una delle ragazze, la quale spiega che, restando Lungo l’Ardeatina quantomeno passano le spazzatrici di Ama, diversa è la situazione nei tratti dove la competenza non è di Roma

tivi essiccati dal sole, raschiandoli sull’asfalto. E poi ancora i sacchetti con gli escrementi e l’urina, i fazzoletti sporchi di ogni cosa. In questo piazzale alcuni camionisti restano a dormire dopo aver fatto le consegne. E anche loro ne approfittano per lasciare qualche rifiuto. Tanto, poi passano le signore a pulire… Maria Corrao


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Cattivi odori dal fosso della Crocetta Il problema si è ripresentato quest’anno: l’ipotesi avanzata è quella di presunti sversamenti illeciti he succede all'acqua che scorre nel Parco della Crocetta? E' questo quello che si chiedono ormai da mesi i residenti della zona il “Querceto e Colli di Enea” costretti a convivere con alcuni cattivi odori provenienti dal confinante parco della Crocetta. L'area verde è una delle più belle di Pomezia, che ospita, tra le altre, una pista ciclabile e una zona fitness di recente realizzazione; tra le ipotesi avanzate c'è quella di alcuni presunti sversamenti illeciti che causerebbero l'inquinamento “olfattivo” con in più i timori, chiaramente, per lo stato delle acque. Ma la causa, fino ad oggi, non è mai stata identificata. Il caso E il problema va avanti da tempo. Il disagio Dopo l’interessamento del Comune, e la è avvertito in special modo nei mesi estivi comunicazione dell’avvio dell’attività di inquando il parco è più vissuto. A più riprese dagine, l’acqua era tornata limpida e i miagli abitanti della zona, anche grazie al lavoro smi erano cessati. Quest’anno però, seppur a giorni alterni, il caso si è ripresentato del Comitato di Quartiere “il Querceto e Colli di Enea”, come documentato nella loro L'acqua torna limpida pagina Facebook, hanno segnalato il proE in effetti, quasi per una strana coinblema al Comune e agli enti comcidenza, poco dopo la comunipetenti chiedendo interventi cazione dell'avvio dell'attività per quanto di competenza. LA CRONISTORIA di indagine, l'acqua, come Ebbene, proprio qualche Dopo le segnalazioni del avevano fatto sapere dal mese fa, a settembre dello Comitato di Quartiere il Comune di Comitato, era “tornata scorso anno, qualcosa si Pomezia, ad agosto scorso, si era limpida” dopo mesi in era mosso. A seguito inattivato chiedendo un intervento cui “non si riusciva più fatti delle istanze preurgente ad Arpa Lazio per a vedere il fondale”. sentate dai cittadini “l’accertamento delle cause di Tutto risolto? No, perl'Ufficio Ambiente e la inquinamento da liquami del Fosso ché purtroppo però, di Polizia Locale del Codella Crocetta nel tratto che nuovo in concomitanza mune di Pomezia, in collaattraversa il centro urbano” con l'estate, il problema borazione con l'Ente di sembrerebbe essersi ripresenBonifica, avevano effettuato ditato puntualmente anche queversi sopralluoghi seguiti poi dal camst'anno. I cattivi odori infatti, benché non pionamento delle acque a cura di Arpa Lazio, tutti i giorni, sono tornati puntuali a farsi come reso noto dall'Ente. Spiegava l'Assessentire causando disagi specie a chi vive prasore Mattias: “I campionamenti delle acque ticamente all'interno del parco. ci consentiranno di verificare in quali punti Risponde il Comune del fosso, presumibilmente a monte del Per cercare di saperne di più, anche in merito Querceto, si trovano gli scarichi che creano alle analisi svolte da Arpa, abbiamo inoltrato disagi al quartiere. Con questo intervento all’Amministrazione i seguenti quesiti. proseguiamo la campagna di monitoraggio (1) I residenti della zona Querceto-Colli di dei corsi d'acqua che insistono sul territorio Enea sono tornati a segnalare il problema dei comunale, avviata già nel 2020”. A queste pacattivi odori provenienti dalle acque che role si erano aggiunte quelle del Sindaco scorrono nel parco della Crocetta. Qual è la Zuccalà che aveva precisato di attendere i “risituazione ad oggi? (2) L'ipotesi avanzata è sultati di Arpa Lazio per identificare gli scasempre stata quella di presunti sversamenti richi e programmare azioni congiunte a illeciti. E' stato trovato riscontro a tale eventutela dell'ambiente e della salute pubblica”. tualità? (3) Che risultati hanno prodotto in

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tal senso i campionamenti delle acque effettuati nei mesi scorsi da parte di Arpa Lazio? “Si sta procedendo sulla base del piano di lavoro, sezionando i tratti interessati dalle analisi e risalendo agli eventuali scarichi illeciti che, ad oggi, risultano essere l’ipotesi più plausibile - spiega l’Amministrazione - Al termine dei lavori, si potranno trarre le conclusioni necessarie andando a risolvere, con ogni probabilità, definitivamente il problema”. Luca Mugnaioli Tra le ipotesi avanzate c'è quella di alcuni presunti sversamenti illeciti che causerebbero l'inquinamento “olfattivo” con in più i timori, chiaramente, per lo stato delle acque. Ma la causa, fino ad oggi, non è mai stata identificata

Grazie al lavoro e alle segnalazioni del Comitato di Quartiere “il Querceto e Colli di Enea” settembre scorso sono intervenuti Arpa Lazio e l’Ente di Bonifica che hanno effettuato i campionamenti delle acque. Il Comune: “Scarichi illeciti restano ad oggi l’ipotesi più plausibile”


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Piscina chiusa alla Selva dei Pini Cittadini 'delusi' per la mancata apertura della struttura, il tam tam sui social: “Era perfetta per l'estate” a piscina della Selva dei Pini quest'anno purtroppo non aprirà. Sin dai primi giorni di giugno i cittadini, vedendo la struttura chiusa e praticamente in stato di 'abbandono', avevano iniziato ad interrogarsi sui social sui motivi della mancata apertura. In effetti, specie per la sua posizione e per i modici prezzi praticati, la piscina era molto gettonata fino allo scorso anno: tante le presenze giornaliere, con le famiglie – ma anche tanti ragazzi – che la sceglievano per concedersi qualche momento di relax e far fronte all'afa estiva senza doversi spostare dalla città. Con in più il vantaggio di essere immersi nel verde nella splendida riserva naturale della Sughereta. Il caso Quest'anno però la brutta sorpresa. Piscina vuota, locali dismessi e nessun segno della ripresa delle attività. Le discussioni in merito iniziano prestissimo, già i primi giorni di giugno. “Gira voce che quest'anno non aprirà per nulla. Mi sembra una follia, però...”, scriveva un cittadino aprendo una discussione che attira subito commenti e reazioni. “Avendo visto com'è ridotta, purtroppo temo sarà così”, la pronta risposta. Ma soprattutto arrivano le lamentele: “Ma che follia è?! L'unica piscina della città e non apre?! Con queste temperature?!”, aggiunge un'altra cittadina. Sì perché in effetti, un'altra struttura con le caratteristiche sopra citate in città non c'è. Qualcuno allora avanza l'ipotesi: “Ci sono stati problemi con il Comune ecco perché non è stata riaperta”. Anche lo scorso anno, in effetti, l'apertura era arrivata soltanto a ridosso di luglio ma quantomeno, alla fine, si era riusciti a partire. A differenza di quest'anno. Il sopralluogo Per accertarci della situazione ci siamo recati sul posto. Non prima però di aver telefonato alla struttura con il numero riportato sul web. Apprendiamo quindi che la piscina, fino allo scorso anno, era gestita da una palestra

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Il Comune: “Nessun problema di autorizzazioni, il concessionario nonostante i solleciti ha deciso di non aprire. Questo porterà a un processo di decadenza e ad una nuova assegnazione” di Pomezia la quale ci conferma che in effetti, “a causa di alcuni problemi sorti con il Comune molto probabilmente quest'estate resterà chiusa”. Insomma, un pessimo tempismo considerando il caldo eccezionale di questo primo mese e mezzo estivo. Sul posto in effetti è tutto abbandonato come mostrano le foto. Non mancano però le macchine – o le persone che magari corrono a piedi – che passano, osservano, e vanno via delusi. La domanda è sempre la stessa? “Ma quest'anno non apre?”. Sulla ringhiera c'è ancora affisso il cartello dello scorso anno che indica l'apertura per il 26 giugno. Dentro invece la desolazione più totale. Risponde il Comune Per saperne di più ci siamo allora rivolti al Comune di Pomezia. Molti cittadini hanno lamentato la mancata apertura quest'anno della piscina alla Selva dei Pini. Da quanto raccolto sembrano siano sorti con il Comune alcuni problemi legati

ad alcune autorizzazioni. E' così? Cosa è successo in caso nello specifico? “Non c’è alcun problema di autorizzazioni comunali per la piscina del Selva dei Pini. Si tratta di un bene di proprietà pubblica, affidato in concessione. Quest’anno, evidentemente, il concessionario ha deciso di non aprire la struttura nonostante i solleciti del Comune, questo porterà evidentemente a un processo di decadenza e nuova assegnazione, perché i beni pubblici vanno resi fruibili, a maggior ragione quando questi sono affidati a un privato”. Ci sono possibilità che la piscina riapra quest'anno? In caso contrario, cosa può fare l'Ente per evitare che il luogo – molto apprezzato dai cittadini soprattutto per la sua posizione – non resti abbandonato? “Speriamo fino all’ultimo che la struttura venga aperta e resa fruibile per la stagione e di mantenere rapporti di collaborazione con il concessionario. L’alternativa, come detto in precedenza, sarà una nuova assegnazione per la prossima stagione”. Luca Mugnaioli

Lo scorso anno la piscina della Selva dei Pini aveva riaperto a fine giugno: quest’anno invece risulta abbandonata



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“L’incrocio della morte” già segnalato al Comune Il tratto della Pontina Vecchia dove è morta la 43enne di Genzano già teatro di diversi incidenti n incrocio tra tre strade altamente pericoloso e già scenario di gravi sinistri stradali. Stiamo parlando dello snodo che interseca Via Pontina Vecchia, Via Strampelli e Via della Pescarella dove purtroppo, lo scorso 25 luglio ha perso la vita Chiara Costantini, 43enne di Genzano. Fatale per lei si è rivelato lo scontro con un'autovettura. Ma quello di fine luglio è soltanto l'ultimo di una lunga serie di incidenti stradali verificatisi in quello specifico incrocio, alcuni dei quali anche con feriti gravi: eppure, negli anni, non è stato preso alcun intervento per renderlo più sicuro. Ma c'è di più: la pericolosità dello snodo era stata segnalata al Comune di Ardea in tempi recenti, poco meno di tre mesi fa. Anche in questo L’incrocio visto da Via della Pescarella: la segnaletica orizzontale è assente caso però l'appello alle Istituzioni è caduto L’appello al Comune di Ardea di “gestire l'elisoccorso per una ragazza. E ancora: nel vuoto. in modo celere la situazione al fine di marzo 2019, nuovamente due macchine Il caso evitare altri incidenti gravi” è rimasto coinvolte, nuovamente una che finisce ribalL'incrocio del resto è pericoloso soprattutto inascoltato tata. perché, come vedremo, è mal segnalato. Chi scooter da Via Strampelli, con l'auto procede ad esempio da direzione Po(continua) che invece da Ardea era diretta a mezia verso direzione Aprilia, si Pomezia. ritrova infatti l'incrocio dopo I PRECEDENTI I precedenti una curva cieca e in legNella zona negli anni si sono Ma questo come detto è gera pendenza, quindi la verificati altri incidenti gravi. Nel soltanto l'ultimo di una velocità talvolta è più so2013 un’auto finì ribaltata in uno lunga sfilza di incidenti stenuta e la probabilità scontro tra due veicoli. Nel 2017 di impattare una se- intervenne l’elisoccorso per una ragazza verificatisi in quel tratto. conda vettura che ha già rimasta coinvolta in un grave sinistro. Come ad esempio nel impegnato l'incrocio A marzo 2019 ancora una macchina 2013, quando due auto si scontrarono all'incrodalle strade parallele è ribaltata a seguito di un cio e una finì ribaltata. O molto alta. Ma il pericolo incidente all’incrocio come nell'aprile 2017 c'è anche nel senso opposto, quando a seguito di un altro sicome accaduto nel caso della nistro tra due vetture fu richiesto 43enne che procedeva in sella al suo

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Ad aprile scorso era stata inviata al Comune di Ardea una lettera per chiedere interventi urgenti per quell’incrocio. La segnalatica orizzontale è infatti completamente assente e gli svincoli non sono adeguamente segnalati

Da sx: visuale da Via Strampelli e Via Pontina Vecchia: lo snodo non è adeguamente segnalato in nessuna delle direzioni disponibili


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agosto 2022 (segue) La segnalazione Proprio per sollevare la questione della pericolosità una lettera inviata all'aprile scorso ribadiva al Comune la situazione. Nella missiva venivano “chiesti interventi urgenti anche a nome dell'incolumità di tutti coloro che transitano in quella zona”. Ma cosa potrebbe aiutare? Nel testo si menziona ad esempio “un'adeguata segnaletica verticale e orizzontale decisamente più visibile e l''installazione di dossi per obbligare il rallentamento”. Il testo concludeva con un appello chiedendo “una gestione celere vista la palese situazione di pericolo. Nessuno di noi ovviamente vuole altri feriti ne tanto meno decessi”. Purtroppo però a questa segnalazione, come immaginiamo ce ne siano state altre in passato, non è stato

CRONACA prestato il giusto ascolto. Il sopralluogo A distanza di qualche giorno dall'incidente mortale ci siamo recati sul posto anche noi per sincerarci dello stato dei luoghi. Chi passa quotidianamente lungo la Pontina Vecchia è consapevole della situazione così come, è inutile girarci attorno, anche il Comune. In effetti non possiamo che confermare di come lo snodo sia davvero scarsamente segnalato: sia in Via della Pescarella che in Via Nelle foto: Strampelli, come Chiara mostrano le foto, è Costantini, la rimasto soltanto un 43enne di “top” La Genzano morta cartello segnaletica orizzontale è lo scorso 25 luglio

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invece completamente assente. In egual misura su Via Pontina Vecchia l'incrocio non è adeguatamente segnalato. Per tale motivo chiediamo anche noi, come fatto dai cittadini, che il Comune di Ardea prenda in carico la situazione al più presto apponendo quanto meno della cartellonistica idonea a segnalare il pericolo. Nella speranza che l'incidente di fine luglio, gravissimo nel bilancio, sia stato l'ultimo. Luca Mugnaioli Anche noi, come i cittadini, rivolgiamo l’appello al Comune di provvedere quanto prima alla messa in sicurezza di un incrocio così importante per la viabilità locale

L’incidente mortale avvenuto a fine luglio: la coppia a bordo dell’auto, sotto choc dopo l’impatto, è rimasta illesa


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Viale Forlì, ancora rifiuti abbandonati Mentre proseguono i lavori per la nuova ciclabile resta il problema della “spazzatura selvaggia” uovo asfalto (per un tratto) ma non per questo meno problemi. In Viale Forlì ad Ardea i recenti lavori di riasfaltatura della strada, che ha finalmente restituito un manto degno di questo nome, non vanno di pari passo con la lotta all'abbandono scriteriato dei rifiuti. Mentre infatti i lavori per la ciclabile proseguono non si placa il fenomeno dell'abbandono selvaggio della spazzatura. Ecco cosa abbiamo trovato. Lavori e rifiuti Da un lato dunque il cantiere che avanza, dall'altro il degrado...pure. Nel nostro sopralluogo abbiamo infatti trovato un po' di tutto a bordo strada. Da sacchi della spazzatura fino ad arrivare a degli elettrodomestici. Qualcuno, incuriosito evidentemente dalla grande varietà di rifiuti presenti, si ferma con l'auto e si mette a spulciare. Individuato quello che sembra una parte di un sanitario per il bagno lo carica nella vettura e se ne va. Una sorta di ‘supermercato’ in mezzo alla strada dove ciascuno può fare ciò che vuole. Di telecamere però, per documentare tale scempio, nemmeno l'ombra.

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‘Zozzoni’ beccati VIDEOSORVEGLIANZA - Se in Viale Forlì per il momento gli zozzoni l'hanno fatta franca ad altri è andata peggio. A fine mese sono stati una decina gli incivili individuati dagli agenti della Polizia Locale grazie ai servizi di videosorveglianza. Gli incivili, incuranti delle conseguenze che i propri gesti possono creare, hanno abbandonato i rifiuti in strada e se ne sono andati, senza sapere di essere stati identificati. GLI SVUOTA CANTINE - “Spesso – ha spiegato il Sindaco di Ardea, Maurizio Cremonini – siamo alle prese con degli ‘svuotacantine’ che, dopo aver effettuato il proprio lavoro a Roma, vengono sul nostro territorio e gettano di tutto. Questi comportamenti sono intollerabili: come Amministrazione ci stiamo impegnando con forza per mettere fine a questi gesti che danneggiano e deturpano il nostro territorio, con evidente aggravio per le casse dell’Ente, costretto a provvedere alle bonifiche delle aree interessate dall’abbandono dei rifiuti. Proprio per individuare chi compie simili gesti – ha aggiunto il Sindaco – stiamo potenziando il sistema di telecamere di videosorveglianza, soprattutto in alcuni siti sensibili». VIA L'ISOLA ECOLGICA DALLE SALZARE - Al contempo, il Sindaco ha anche annunciato che, nelle prossime settimane, sarà rimossa anche l’isola ecologica dalla zona del Lido delle Salzare: «Il nostro litorale deve essere decoroso – ha concluso Cremonini - la scelta di posizionare un’isola ecologica in una zona a ridosso del mare e soggetta anche ad altre problematiche non è stata lungimirante. Non appena saranno pronte le nuove isole ecologiche, quella del piazzale antistante il complesso immobiliare delle Salzare sarà rimossa»

La pista ciclabile IL CANTIERE - Proseguono intanto i lavori per la ciclabile. Ma i cittadini – come del resto accade per ogni intervento della Pubblica Amministrazione – sono già divisi su quanto si sta realizzando. Per qualcuno infatti, come testimoniano le discussioni partite sui social, l'opera è pericolosa in quanto la coesistenza con una strada, peraltro appena risistemata (in parte), dove le auto procedono ad elevata velocità, viene considerata incompatibile. Altri puntano invece il dito

contro l'interruzione brusca del percorso, senza contare che c'è da capire in che modo sarà possibile arrivarci dalla Nuova Florida, fin dove cioè arriverà la ciclabile stessa. C'è anche però una fazione contraria che si ritiene invece soddisfatta per quanto si sta realizzando. Dal nostro punto di vista precisiamo che, al momento, caso rifiuti a parte, è impossibile esprimere un giudizio: in tal senso ci pare doveroso attendere la fine dei lavori.


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Estate pometina, cosa fare in città e a Torvaianica Sagre, Pomezia in musical, cinema all’aperto, spettacoli, feste. E il Festival dedicato a Tognazzi osa fare ad agosto sul territorio? Prosegue il programma estivo messo a punto dall'Amministrazione Comunale con tanti eventi per tutti i gusti. Dalle feste, alle sagre, fin qui tutte ben riuscite, fino ad arrivare agli spettacoli musicali e culturali. In un ultimo, ma non certo per importanza, il Festival dedicato a Ugo Tognazzi. Feste e sagre Partiamo dagli appuntamenti gastronomici. A giugno e luglio grande successo hanno riscosso le tradizionali sagre che ogni anno vengono organizzate, come ad esempio quella del Torvicello. Ma per l'Associazione Grande successo per la Sagra del Torvicello a Torvaianica; sotto: la festa di S. Benedetto Sviluppo Torvaianica, che ne cura la realizzazione, non è ancora tempo di andare in sotto le stelle” al Museo Archeologico LaviAppuntamento anche con Pomezia in “vacanza”. Anche ad agosto ci saranno infatti nium mentre in Piazza a Torvaianica “GhoMusical il 6 agosto con una serata diversi appuntamenti imperdibili: si parte il stdog” (rockability) alle 21.30. Il 13 agosto dedicata a Pier Paolo Pasolini weekend del 5-6-7 con la Sagra della Vonspazio alla serata anni 60 e 70 sempre alle quest'anno i cento anni dalla nascita del gola nella rodata location di Via 21.30 in centro a Torvaianica. E grande artista. Una settimana interamente Danimarca (dove sono le gioancora: il 14 “Puls oh ThunFESTE E SAGRE dedicata a Ugo con film, show, due grandi stre). A fine mese, 26-27-28 der” (Pink Floyd cover Gli appuntamenti di agosto: mostre, ospiti d'eccezione e la rivisitazione agosto, ecco invece la band) open Act Hypnode “lo scolapasta d'oro” con il torneo di padel “Festa della Birra”. Fatica Factory (rock psi5-6-7: Sagra della Vongola “la padella d'oro” (organizzato presso il City cendo un passo indietro, chedelico), stessa (Via Danimarca, zona giostre) Sport Center di Via Zara) che vedrà la e tornando a prima di location. A ferragosto partecipazione di personaggi del mondo ferragosto, nelle giorshow comico “Risate 11-12-13: “Festa dei Pescatori” dello spettacolo. nate dell'11-12-13 agosto da asporto” alle 21.30, (passeggiata a mare Via Pechino) (da giovedì a sabato) ci mentre il giorno dopo sarà la tradizionale Festa “Fate ride” (rush cover 26-27-28: “Festa della Birra” dei Pescatori lungo la pasband). Il 17 “Stop” (labora(Via Danimarca, zona seggiata a mare in Via Petorio di scrittura musicale colgiostre) chino. lettiva pop rock). Il 18 “No Spettacoli quartet” (Lez Zeppelin cover band). Il 5 agosto animazione in Piazza Ungheria Il Festival “Centugo”, anzi 100% Ugo con Zoomarine alle ore 21.30. Si replica il Ma agosto sarà, come detto, il mese del 19. Quindi gli appuntamenti con Pomezia in Festival dedicato al grande attore e regista Musical, il 6 agosto, con una serata omaggio Ugo Tognazzi con eventi già a partire dal 1 a Pier Paolo Pasolini. Il giorno dopo serata agosto e fino al 28. La rassegna vera e propria romana “Canzoni che fanno bene al cuore”. si terrà tuttavia dal 20 al 26 agosto e vede il Per la rassegna concerti d'estate “Violini ritorno della famiglia Tognazzi che celebra

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Animazione con Zoomarine, Pomezia in Musical, spettacoli e musica: non mancheranno poi gli appuntamenti dedicati alla gastronomia con le sagre tipiche dell’estate pometina

Cinema in piazza a Pomezia e Torvaianica: date e film POMEZIA - Per Pomezia i film proiettati e le relative date saranno: 29-30-31 agosto – Cinema sotto le stelle a Nova Lavinium – Piazza Aldo Moro (per i film proiettati consultare la pagina Faceboook del CdQ Nuova Lavinium). TORVAIANICA - Questi invece gli appuntamenti sul litorale, che come location

avranno Piazza Ungheria sempre a partire dalle 21.30. 1 agosto – Il Re Leone 2 agosto – What man wants 3 agosto – A spasso con i dinosauri 8 agosto – Il viaggio di Arlo 9 agosto – Mamma mia 10 agosto – Cars 3


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“100% Ugo”: il programma completo del Festival Ritorna la rassegna dedicata a Ugo Tognazzi: quest’anno ricorrono i 100 anni dalla sua nascita opo il successo delle due precedenti edizioni, “Ugo Pari 30” del 2020 e “TrentUgo Tognazzi” del 2021, torna a Torvaianica - Comune di Pomezia (Roma) l’appuntamento che omaggia uno dei grandi mattatori della commedia italiana, Ugo Tognazzi. Il festival, per l’occasione ribattezzato 100% Ugo, per ricordare la ricorrenza dei 100 anni dalla sua nascita, intende raccontarne carriera, passioni, amori e amici. Un intero mese di festeggiamenti che il Comune di Pomezia organizza in suo onore a Torvaianica, territorio a cui Ugo era tanto legato, in collaborazione con tutti i suoi figli, Ricky, Gianmarco, Thomas e Maria Sole, e con Stefania Bettoja, Laura Delli Colli e Simona Izzo. La manifestazione, che ha il patrocinio di Città Metropolitana di Roma Capitale, Municipio X, delle Città di Velletri e di Cremona e il contributo della Regione Lazio, rientra nel calendario del Centenario 100% Ugo Tognazzi, che prevede eventi diffusi, in corso e in arrivo in tutta la nostra penisola, in gemellaggio con i Comuni di Pomezia, Velletri e Cremona, tutti luoghi all’attore particolarmente cari. Le due mostre fotografiche Il mese di agosto parte con la mostra fotografica diffusa “100% Ugo”, dal 1 al 31 agosto: 10 totem con 100 immagini dell’attore, dislocati sul lungomare di Torvaianica, per ripercorrere la vita, la carriera e le passioni dell’uomo e dell’artista. In parallelo, sarà visitabile anche l’esposizione “Lo scolapasta d’oro”, in viale Spagna n°5, realizzata dal gioielliere Ettore Costa, creatore del premio dei celebri tornei di tennis organizzati dall’attore. Le abbuffate in ricordo di Ugo Dal 1 al 31 agosto ci sarà anche “Il mese dell’Abbuffone”, contest culinario che vedrà protagonisti gli chef di Torvaianica e Pomezia, impegnati a creare originali rivisitazioni delle ricette dell’“inventore della supercazzola”, da proporre ai loro ospiti, dal Babà al kiwi alle Farfalle fuxia, ricette tratte dai suoi numerosi libri di cucina. La rassegna cinematografica Si svolgerà dal 20 al 26 agosto, invece, la rassegna cinematografica “100% Ugo Tognazzi” presso l’arena in Piazza Ungheria, una settimana di cinema e spettacolo in omaggio all’attore, con la partecipazione di parenti, amici e colleghi, fra proiezioni e riconoscimenti. Le serate, start ore 21:30, vedranno in successione i seguenti film: sabato 20 ago-

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La presentazione del Festival dedicato a Ugo Tognazzi: questa sarà la terza edizione sto “La voglia matta di vivere” di Ricky Tognazzi, domenica 21 “C’era una volta il crimine” di Massimiliano Bruno, lunedì 22 “Settembre” di Giulia Steigerwalt, martedì 23 “Come un gatto in tangenziale 2 - Ritorno a Coccia di Morto” di Riccardo Milani, mercoledì 24 “Sette donne e un mistero” di Alessandro Genovesi, giovedì 25 “I fratelli De Filippo” di Sergio Rubini, venerdì 26 “I cassamortari” di Claudio Amendola. I premi speciali In occasione del Centenario, all’interno della kermesse, anche la prima edizione della rassegna “La commedia più bella dell’anno - Omaggio ad Ugo Tognazzi”, condotta da Stefania Bettoia, Ricky Tognazzi, Gianmarco Tognazzi e Maria Sole Tognazzi, che premierà la più bella pellicola scelta tra le sei commedie in concorso, proiettate dal 21 al 26 agosto. Per la serata inaugurale, quella di sabato 20, i premi a Pupi Avati e Giovanna Ralli (Premio Amici Miei); per quella di domenica 21 andrà a Carolina Crescentini (Premio Ape Regina), per la serata di lunedì 22 a Barbara Ronchi (Premio Primo Amore), mentre per quelle di martedì 23 e di venerdì 26 rispettivamente a Riccardo Milani (Premio Romanzo Popolare) e Massimo Ghini (Premio I Mostri). Gli ospiti Tra gli ospiti di giovedì 25, Myriam Catania e Guenda Goria con un omaggio musicale a Gigi Proietti, mentre per l’ultima serata sono previsti Michele Placido, Violante Placido, Massimiliano Piro e Beppe Convertini. Nella serata di venerdì verrà consegnato anche il Premio Città di Torvaianica ad un amico del villaggio Tognazzi. Il programma, che potrebbe subire lievi variazioni, prevede

anche ospiti extra e sorprese. Gli eventi sportivi Prevista per domenica 21 agosto la “Regata di vela omaggio ad Ugo”, organizzata dal Circolo Velico del Villaggio Tognazzi, che vedrà sfidarsi diversi circoli velici del litorale di Pomezia lungo il tratto di mare che va dal Villaggio alla città di Torvaianica. Da sabato 27 a domenica 28 agosto, invece, il Torneo di Padel Tognazzi “La Padella d’oro”, presso il circolo City Sport Center di Torvaianica, rivisitazione dello storico Torneo di Tennis Tognazzi “lo Scolapasta d’oro”, che vedrà scendere in campo personaggi dello spettacolo e dello sport, come Lillo, Edoardo Siravo e Roberto Ciufoli, con il commento di Fabrizio Sabatucci. "Grazie a tutti e agli organizzatori dell'evento per aver ospitato il progetto di inclusione sociale Twenty Love in collaborazione con Behuman ed Anthony Couture. Le borse sportive Twenty Love, dedicate al padel sono personalizzate da Tommaso Nicoletti, artista cervello ribelle", dichiara Anna D'Anzi, amministratrice unica della Behuman. Gli altri appuntamenti Da domenica 21 a giovedì 25 agosto, ore 21:30, anche la rassegna di film “Ugo dirige Ugo” presso la spiaggia del Circolo Velico Villaggio Tognazzi. Cinque serate di proiezioni sotto le stelle con le pellicole dirette da Ugo: Il mantenuto, Il fischio al naso, Sissignori, Cattivi pensieri e I viaggiatori della sera. Infine domenica 28 agosto, al termine del torneo, il “100% Ugo party”, una grande festa conclusiva per omaggiare il grande attore e per premiare i vincitori de “La Padella d’oro”.



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La raccolta fondi per il piccolo Gabriel L'obiettivo è comprare un'auto omologata per farlo uscire di casa senza doverlo spostare dalla carrozzina on si ferma la macchina della solidarietà ad Ardea per aiutare il piccolo Gabriel. Dopo la partita del cuore con le glorie del calcio svoltasi a giugno allo stadio Marco Mazzucchi di via Taormina, continua la raccolta fondi per aiutare il piccolo Gabriel a comprare un’auto omologata e farlo uscire di casa senza doverlo spostare dalla carrozzina. La storia La sua, purtroppo, è una storia drammatica. Appena nato, dopo 10 giorni di vita, in incubatrice, Gabriel ha avuto un arresto respiratorio e una tetraparesi distonico ipertonica. Oggi non parla e non cammina. Viene alimentato con la “nutrizione enterale”, ovvero un sondino che va direttamente allo stomaco. Oltre ai mille problemi dovuti alla paralisi cerebrale, e alla difficoltà a comunicare, ora però, sono aumentate anche le spese per la famiglia. Crescendo, il piccolo è infatti aumentato di peso e nel seggiolino della mamma non riesce più ad entrare. Per uscire necessita di avere a sua disposizione un’auto omologata che è però molto costosa.

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La partita del cuore ad Ardea a giugno organizzata per il piccolo Gabriel da papà e ho anche un’altra bimba nonché gemella di Gabriel che per fortuna sta bene”. La raccolta fondi Per aiutare la famiglia è stata allora lanciata una raccolta fondi. “Purtroppo le auto omologate costano parecchio e con tutte le spese non possiamo permettercela. Ci aiutereste tantissimo con le vostre donazioni – è allora

pre più di lui anche negli anni a venire”. Ultimamente inoltre Gabriel soffre anche il mal d’auto poiché l’abitacolo della nostra attuale macchina è piccolo e spesso ci dobbiamo fermare anche per viaggi di meno di un’ora ovunque ci troviamo anche sulla corsia di emergenza (se c’è)!”.

Per donare è disponibile l’iban intestato alla mamma di Gabriel, Silvia Sechi: IT83A3608105138260918060922 oppure visitare il link shorturl.at/BKLU0 Parla la mamma “Andando avanti con gli anni sta diventando tutto ancor più difficile, dall’aspetto economico, a quello sociale”, racconta la mamma di Gabriel, Silvia. Ma anche la quotidianità presenta ostacoli enormi: “Anche solo fare una visita in ospedale è complicato – spiega – poiché il bambino comincia a pesare e in più nel seggiolino della mia auto non ci entra più! Io sono sola, faccio sia da mamma che

il messaggio della mamma – poCome donare tremmo avere così un’auto con Fin qui, anche grazie ad alcuni la pedana per poter entrare eventi di solidarietà, come LA MALATTIA e uscire senza doverlo Quando aveva 10 giorni di vita, in per l'appunto la partita del spostare dalla carrozzina cuore, è stata raggiunta incubatrice, Gabriel ha avuto un al seggiolone, senza fararresto respiratorio e una tetraparesi la cifra di 19mila euro. gli prendere acqua distonico ipertonica. Oggi non parla e Una somma che però nelle giornate uggiose non cammina. Viene alimentato con la non basta, perchè l’auto e salvaguardare anche omologata per il piccolo “nutrizione enterale”, ovvero un la mia schiena in modo costa 42mila euro. E' nesondino che va direttamente allo da prendermi cura semcessario quindi aiutarlo stomaco ma serve l’impegno di tutti per consentire al piccolo di acquistare il mezzo. Chi desiderasse partecipare può effettuare una donazione sul conto IBAN: IT83A3608105138260918060922 intestato alla mamma, Silvia Sechi o, in alternativa, fare una donazione al link: https://www.gofundme.com/f/un-auto-omologata-per-ilpiccolo-gabriel “Un’auto omologata per il piccolo Gabriel”. L’auto omologata costa circa 42mila euro. Grazie alla raccolta fondi e agli eventi di beneficienza ne sono stati raccolti fin qui 19mila



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A colloquio con Natale Sciara Intervista con lo scrittore che ormai da oltre 40 anni trascorre l’estate a Tor San Lorenzo diventato ormai un appuntamento fisso quello con lo scrittore Natale Sciara che anche quest’anno ha deciso di trascorrere i mesi estivi a Tor San Lorenzo e di raccontarsi a 360° ai nostri microfoni. E’ stata anche un’occasione per parlare dei progetti futuri dello scrittore che, a dispetto della sua età, è ancora molto attivo sul piano della produzione letteraria. Nell’ultimo anno lei ha conseguito ben due premi alla carriera. Che momento è della sua vita? “E’ stato senza dubbio un anno molto intenso anche a causa di una trombosi che mi ha fatto pensare, ad un certo punto, di non farcela. E invece ho festeggiato gli 80 anni con due premi alla carriera, uno ricevuto a Ciampino, il premio Città di Ciampino, e uno qui a Tor San Lorenzo, presso lo stabilimento Roma, ovvero la 33esima edizione del premio Venere Lavinia”. Natale Sciara, lo ricordiamo, è nato a Jesi ma dagli anni ‘70 vive tra Ciampino, dove ricoNatale Sciara con il premio alla carriera della “XXXIII ed. Venere Lavinia” a Tor San Lorenzo pre il ruolo di operatore culturale sotto Lo scrittore sarà, insieme alla Pro Loco l’egida della Pro Loco, e da oltre 40 anni tra- che ha prodotto tante iniziative legate ai luoCittà di Ciampino, parte della giuria ghi che vanno dal litorale ai Castelli. scorre l’estate ad Ardea come detto. “Le attività della Pro Loco sono riprese pie- “Del mio legame con questo territorio ho della “XXXIV edizione del Premio Venere Lavinia” che si terrà il prossimo namente dopo il Coronavirus anche grazie al parlato più volte - racconta lo scrittore - e 24 settembre lavoro della Presidente Eleonora Persico che sono felice che sia stato riconosciuto, anche grazie al vostro giornale, attraverso il premio è riuscita a rappresentare un punto di riferinon conosco il nuovo Sindaco. Un auspicio? Venere di Lavinia. Colgo l’occasione Questo territorio mi ha dato tanto, ha ispimento per la nascita della città che per annunciare in anteprima rato molte poesie e gli devo molto. Se ci fosse proprio a causa del Covid e di L’AUTORE che per la nuova edizione, in la possibilità di ricambiare, di fornire un mio alcune vicende politiche citScrittore, poeta, diarista, programma il prossimo 24 contributo sotto il profilo culturale ne sarei tadine aveva vissuto un Natale Sciara è nato a Jesi nel settembre, io insieme alla ben lieto. Sicuramente mi piacerebbe fare di momento di crisi”, ci 1941 e dal ‘71 vive a Ciampino. Ogni Pro Loco di Ciampino spiega il poeta. “Peraltro, più qui ad Ardea e per questo sono sempre a estate però, da oltre 40 anni, raggiunge siamo stati chiamati per ci tengo a precisarlo, disposizione”. Tor San Lorenzo, fonte di ispirazione per far parte della Giuria. senza ricevere alcun 100 anni dalla nascita di Pasolini molte delle sue composizioni poetiche. Chiaramente ne sono e tipo di finanziamento Quest’anno ricorrono inoltre i 100 anni dalla Nel 2021 ha ricevuto due premi alla ne siamo onorati” dalle Istituzioni ma solo nascita di Pier Paolo Pasolini, celebrati anche carriera. E’ autore di oltre 17 libri I nuovi Sindaci ad a Ciampino considerando che l’autore visse grazie a mezzi propri, ma la sua vena poetica ancora Ardea e Ciampino quali tessere e sponsorizzaproprio in città insegnando per tre anni. oggi è ben lungi dall’essere Ma l’intervista è stata anche Sciara sottolinea che l’attenzione verso Pasozioni. Ad ogni modo, anche esaurita l’occasione per parlare dei cam- lini si deve molto “al lavoro svolto da Enzo quest’anno si è svolta la rassegna biamenti nelle Amministrazioni po- Lavagnini, ex Vicesindaco e Assessore alla culturale “Colloqui sulla contempolitiche delle due città dove Natale vive. raneità”, da me curata con appuntamenti cultura, nonché critico, autore e scrittore, che Dal punto di vista culturale qual è il si occupa di storia del cinema, da sempre ata cadenza settimanale, che ha tagliato suo auspicio sia per Ciampino che tento studioso delle opere del poeta”. Ma il traguardo delle 26 edizioni”. per Ardea considerando il passag- anche la Pro Loco non ha mancato, ovviaIl legame con Ardea gio di consegne nell’Amministra- mente, questo importante appuntamento. Proprio durante alcuni di questi apzione delle città? puntamenti l’autore e saggista ha “Devo dire che a Ciampino la Candimantenuto vivo il legame tra le due città (continua) data Colella, poi eletta Sindaco, aveva che lo hanno “adottato”, grazie alla colmostrato già prima delle elezioni una laborazione ormai consolidata con lo grande attenzione per il lavoro porstorico di Ardea “A causa di una trombosi ho pensato Nelle foto: tato avanti dalla Pro Loco. Rispetto Giosuè Auletta e seriamente di non farcela. E invece ho lo Storico Giosué al passato c’è stato un vero e proprio l'Ecomuseo Virfesteggiato i miei 80 anni con due premi Auletta, e lo cambio di passo. Ad Ardea al mogiliano, di cui quealla carriera, uno ricevuto a Ciampino, scrittore mento non posso esprimermi poiché st’ultimo è Direttore, l’altro qui a Torre San Lorenzo” Natale Sciara

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agosto 2022 (segue) “Abbiamo dedicato diverse iniziative a Pasolini e altre sono in agenda, comprese delle proiezioni di film, anche dedicate a Vincenzo Cerami, suo allievo anch’egli vissuto a Ciampino per 17 anni e che sposò proprio la nipote di Pasolini. Io l’ho conosciuto, ho

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Work in progress: lo scrittore ‘rutulo-castellano’ ha in cantiere una produzione poetica in due volumetti intitolati “L’illusione del presente” e “Forse” “Nuovi Sindaci ad Ardea e Ciampino? Ai Castelli c’è stato un cambio di passo e la neo Sindaca si è subito interessata al nostro lavoro. Ad Ardea non conosco il Primo Cittadino, spero ci sarà occasione di fare cultura qui sul territorio, io sono sempre disponibile a fornire il mio contributo”

Lo scrittore con il premio “Città di Ciampino”

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conosciuto il fratello, i figli, insomma sono molto legato alla loro famiglia e gli ho dedicato nel tempo anche alcuni dei miei scritti”. Dal punto di vista personale sta lavorando a qualche nuova opera? “Sì. Ho in cantiere una produzione poetica raccolta in due volumetti: il primo è intitolato “L’illusione del presente”, il secondo “forse”. In queste opere è rappresentato il momento di crisi che ho vissuto anche a causa dell’età, uno scavo autobiografico nella memoria senza trascurare riflessioni di carattere sociale e filosofico che caratterizzano un po’

tutta la mia produzione, e devo dire che la mia vena poetica non si è inaridita anche se molte composizioni nate dal bisogno di dare testimonianza del mio vissuto sono espresse con forzature di carattere stilistico trascurando la ritmazione e andando verso la prosa. Alcune di queste opere sono nate qui a Tor San Lorenzo e, come del resto tutta la mia produzione, non solo quella poetica, è spesso legata al mare. Colgo l’occasione per annunciare che a breve uscirà online una mia lettura poetica ispirata proprio al mare di Tor San Lorenzo a cura della giornalista Elena Vanni Martina”. Luca Mugnaioli Il legame con il territorio: “Alcune di queste opere sono nate qui a Tor San Lorenzo e, come del resto tutta la mia produzione, non solo quella poetica, è spesso legata al mare”


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Tutti i colpi del calciomercato Gli acquisti, ma anche le riconferme, delle società di Pomezia e Ardea in vista della nuova stagione nche luglio è stato un mese frenetico dal punto di vista del calcio mercato con le principali società del territorio molto attive nel puntellare le rispettive rose in vista della nuova stagione. Tanti i colpi - ma anche le riconferme - messi a punto nei giorni scorsi. Questo il quadro complessivo aggiornato ad inizio agosto. Pomezia Calcio La società del patron Bizzaglia si prepara ad affrontare la Serie D. L’obiettivo è dunque quello di fornire a coach Venturi una rosa all’altezza delle aspettative che la squadra rossoblù ha saputo attirare su di sé. Intanto c’è stata la riconferma del Capitano Marco Lo Pinto ormai al quinto anno consecutivo. Insieme a lui vestiranno i colori del Pomezia Calcio anche il prossimo anno Stefano Gallo e Jody Fiorentini. Riconfermati anche 6 Under: si tratta di Pinna, Cardinali, Lahrach, Ruggiero, Oi e Mezzina. Capitolo innesti. Daniele Bosi, reduce dal buon campionato disputato con il Montespaccato in serie D, attaccante, approda alla corte del patron Bizzaglia. Acquistato anche il giovane Salvatore Cristofaro, colpo in questo caso di prospettiva portato a casa dal DS Mezzina. Unipomezia L’Unipomezia è stata una delle società più attive sin dalle primissime battute del mercato segno evidente della voglia di tornare al più presto in Serie D dopo l’amara retrocessione di quest’anno. A luglio, in tal senso, sono arrivati diversi innesti e riconferme. In difesa è stato preso Giovanni Esposito, difensore centrale, ex Tivoli e fresco di vittoria in campionato. Con lui un altro Esposito, Mario, che arriva dal Real Monterotondo Scalo. Sempre nel pacchetto arretrato riconfermato Manuel Panini. In attacco ecco invece Alessandro Morbidelli. Resterà alla corte del patron Valle anche uno dei pilastri della squadra, Marco Lupi, così come il giovane Lo Schiavo. A centrocampo invece è stato ufficializzato l’arrivo di Binaco; conferma inoltre per Daniele Mancini. Sulla fascia, per implementare la spinta offensiva della squa-

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Pomezia e Unipomezia, mercato all’insegna dei nuovi innesti ma anche delle riconferme eccellenti dra affidata, lo ricordiamo, a Raffaele Scudier, anche Francesco Fe’. Nuova Florida Dopo aver lavorato ad alcune conferme importanti, su tutte quelle del Mister Bussone, premiato peraltro come miglior allenatore del Lazio (quinta volta in otto anni) la Nuova Florida ha messo a segno i primi colpi di mercato. Francesco Di Micco, classe 2002, è un nuovo giocatore bianco rosso: arriva dalla Frattese dove ha collezionato 33 presenze. Sugli esterni arriva Isaac Ntow, ghanese classe 1994, passato anche da Inter e Brescia. Fortitudo Pomezia Chiudiamo con il calcio a 5. Dopo aver rivoluzionato la propria rosa, salutando alcuni protagonisti dell’incredibile cavalcata che ha portato i rossoblù in Serie A, ecco i primi colpi messi a segno dalla società, anche in questo caso, del patron Bizzaglia. Alla corte di coach Nuccorini (confermato) è arrivato ad inizio luglio Mateus Reinaldi Caetano, direttamente dalla Liga Spagnola. Classe ‘95,

brasiliano, nel 2018-2019 è stato eletto miglior centrale del Campionato. Saluta invece Dariush Djelveh dopo due stagioni costellate di successi, con due promozioni e una Coppa Italia. Giuseppe Mentasti invece, capitano del team rossoblù, ha rinnovato e sarà ancora uno dei punti fermi della compagine pometina. Ufficiale anche l’acquisto di Michele Raubo, classe 1991, che torna così nella sua città per disputare la Serie A. Riconferma anche per Francesco Molitierno, così come per Yeray Hernandez Gutierrez. Ritorno alla “base” invece per Micheal Filippini, portiere classe 1991 anche lui di Pomezia. Arriva dallo United Pomezia. Non ci sarà invece nella stagione 2022/2023 Matteo Passarelli che rientra alla Lazio dal prestito. Ma il colpo-copertina è senz’altro quello di Fernando Cardinal in arrivo dallo Sporting Lisbona, pivot che in carriera ha vinto davvero di tutto, comprese due Champions League, e vanta in nazionale 97 gol in 123 presenze. Alla corte di Nuccorini arriva anche Alexandre Divanei, laterale lo scorso anno al Ciampino Aniene.

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Numero 8 Anno 14

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao

STAMPA: Tipografia Graffietti

agosto 2022

IN REDAZIONE: Arianna Azzurra Achille, Luca Mugnaioli, Alessia Achille, Federica Rosato, Claudio Menafra, Concetta Alagna

Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009

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L’appello alla città del Nuova Florida Calcio Pochi tifosi allo Stadio durante le partite, la società invita i cittadini a sostenere la squadra partita il 25 luglio la 4a stagione consecutiva in Serie D per il Team Nuova Florida. Ma alla vigilia del nuovo anno calcistico la società ha voluto lanciare un appello alla città di Ardea. Nonostante i risultati ottenuti sul campo infatti - basti pensare che quest’anno la squadra è arrivata a giocarsi il salto nei professionisti con i play off - non c’è stato ancora quel coinvolgimento a 360° con i cittadini. La lettera Questo dunque l’appello alla popolazione: “La società alza la voce e invita il Paese a partecipare, è inconcepibile che l’unica squadra che ad Ardea milita nella 4a serie Italiana non abbia un seguito con quasi 50.000 abitanti, la domenica non si riesce a riempire una tribuna di 500 posti! stiamo parlando del l’1% dei cittadini! Siamo stufi e se continuerà così ci troveremo costretti a migrare altrove. Sono parole dure di sconforto le nostre dette con la speranza che la gente capisca e si renda conto di quello che ha vicino, una realtà sportiva che negli ultimi anni l’ha vista trionfare ovunque, portando a livello Nazionale il nome di Ardea in alto. Una società di Calcio che per Ardea ha dato molto, e vorrà continuare a farlo, ma ad una condizione, avere al suo fianco i cittadini. Questa società oltre ad

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“La serie D è un Campionato importante dove partecipano società blasonate nate 100 anni fà, ex società che hanno militato nelle categorie di serie C, serie B, e alcune anche in serie A”

“Non riusciamo a riempire la domenica una tribuna di 500 posti, parliamo dell’1% della popolazione di Ardea! Abbiamo portato in alto il nome della città e vogliamo continuare a farlo: ma dovete sostenerci” avere un importante prima squadra ricordiamoci che costruisce giornalmente il futuro dei bambini e dei ragazzi togliendoli dalla strada, educandoli con lo sport sano senza mai scendere a compromessi con nessuno ma facendo valere sempre il merito sportivo e non fare distinzioni di nessun tipo. Lotta da sola dal 2005 partendo dalla terza categoria, vincendo campionati su campionati e anche una coppa Italia, tra l’altro i primi 8 anni di esistenza senza un campo dove giocare, nel 2013 finalmente ha a disposizione un campo da gioco il Campo sportivo “Comunale Marco Mazzucchi” che era abbandonato da anni, era in uno stato pietoso per via dello sciacallaggio che subì da parte di ignoti non essendo più custodito, l’ha risanato a tal punto che attualmente gli ad-

Congratulazioni Valentina!

ROMA - Congratulazioni a Valentina De Paolis per aver conseguito, lo scorso luglio, il Diploma Accademico di primo livello in design della Moda indirizzo Fashion Stylist.

detti ai lavori lo chiamano “Stadio Marco Mazzucchi” e non più campo! Ha dimostrato di poter far Calcio, lanciando atleti anzi calciatori nei professionisti, uno in primis Daniele Iacoponi dal Nuova Florida all’Arezzo e attualmente al Parma in Serie B, ma come Simone D’uffizi alla Viterbese, Valerio Minnocci All’ Hellas Verona, e tanti altri, piccoli alla As Roma, alla Lazio, e questo è solo un 10% di quello che questa società attua e programma, ed è quel 1% che chiede alla gente di Ardea. Non ci lasciate più soli, noi ovunque andiamo vi portiamo con noi, perché ogni nostra vittoria e ogni nostra sconfitta è sempre collegata a l’intero paese. La serie D è un Campionato importante dove partecipano società blasonate nate 100 anni fà, ex società che hanno militato nelle categorie di serie C, serie B, e alcune anche in serie A, che hanno un seguito importante visto la loro lunga storia, ed ecco il punto cruciale che pensiamo sia ora di costruire, si la storia, se mai inizieremo a rapportarci tra società e Paese e se mai frequenterete lo “Stadio Marco Mazzucchi” mai avremo una storia se non sportiva nostra e magari tra 100 anni, ma noi vogliamo che inizi e che sia condivisa da tutti voi. Siamo consapevoli che Ardea è un Paese dove con gli anni si sono perse le radici delle persone, non c’è appartenenza perché la maggior parte dei residente ha radici altrove venendo da altre Città, altri Paesi, siamo consapevoli ma lo siamo anche sui numeri dei censiti, secondo noi basta avere la voglia e farvi venire l’entusiasmo di seguirci, siamo pronti a essere giudicati nel bene e nel male ma con l’intenzione di cominciare. Vi aspettiamo fiduciosi per farci conoscere e magari innamorare”.


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L’Avvocato risponde aio ritenendo che Tizio abbia approfittato della malattia del de cuius, oramai ultranovantenne e incapace di intendere e di volere, per farsi nominare erede testamentario, si rivolge all’avvocato per capire se possibile annullare il testamento, perché a suo dire Tizio avrebbe manipolato l’anziano. Il testamento è l’atto unilaterale non recettizio a mezzo del quale il testatore ha la possibilità di disporre delle proprie sostanze a far data dalla apertura della sua successione. Pertanto, il testamento assumerà efficacia solo al momento dell’apertura della successione. Ciò giustifica il fatto che il testatore potrà in ogni momento modificare le proprie disposizioni patrimoniali. Nei negozi a causa di morte è possibile individuare i requisiti essenziali di ogni negozio giuridico: volontà, causa, oggetto e forma (art. 1325 c.c.). La legge prevede che il testamento, quando viziato sia nullo o annullabile. I casi di nullità riguardano la violazione dei requisiti formali dell’autografia, della sottoscrizione da parte del testatore. Nelle altre ipotesi, come la inesistenza, ovvero l’incertezza della data, oppure la esistenza di un vizio del consenso (formarsi della volontà), il testamento potrà essere oggetto di annullamento. Riguardo, quindi, al requisito della volontà del testatore, che nel negozio testamentario ha una considerazione maggiore, da parte dell’ordinamento, rispetto ai negozi inter vivos, poiché il legislatore pone in risalto la preoccupazione di tutelare, nella misura più ampia possibile, la libera e genuina formazione della volontà stessa. Pertanto, ai fini della validità del testamento assume rilevanza l’integrità della volontà del testatore, sia nella capacità, sia nell’assenza di turbative e circostanze che incidano sulla formazione della stessa. I vizi alla volontà previsti dal codice, riguardanti il testamento, sono l’errore, la violenza ed il dolo. In tali ipotesi il testamento è annullabile, con effetti ex tunc. L’azione di annullamento potrà essere svolta da parte di chiunque vi abbia interesse, nel termine prescrizionale di cinque anni decor-

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renti dal giorno in cui è stata data esecuzione alle disposizioni testamentarie, ex art. 606, 2 comma, c.c. Tralasciando i vizi dell’errore e della violenza, nel caso di specie viene in luce il vizio del dolo. Il dolo consiste in un insieme di artifizi e raggiri adoperati da un terzo per fuorviare il testatore nelle sue decisioni, da valutare anche in base alle condizioni psicologiche, ambientali, culturali, in cui quest’ultimo si trova. Abbiamo quindi una falsa rappresentazione della volontà del testatore che non si genera spontaneamente, ma consegue al fatto di un altro soggetto. Tale vizio si distingue in dolo e captazione (questa vista come una forma più lieve del dolo). La captazione testamentaria è il dolo con il quale taluno abbia indotto il de cuius a testare in modo diverso da quella che altrimenti sarebbe stata la sua volontà. La Suprema Corte ha precisato la definizione di captazione nel seguente modo: “la captazione consiste nel creare nel testatore la fallace convinzione di determinare spontaneamente e liberamente la propria volontà”. La giurisprudenza precisa altresì che affinché si abbia dolus malus non basta una qualsiasi influenza esercitata sul testatore per mezzo di sollecitazioni, consigli, blandizie e promesse, ma è necessario il concorso di mezzi fraudolenti, che siano da ritenersi idonei ad ingannare il testatore e ad indurlo a disporre in modo difforme da come avrebbe deciso se il

suo libero orientamento non fosse stato artificialmente e subdolamente deviato. La prova della captazione, pur potendo essere presuntiva, deve fondarsi su fatti certi che consentano di individuare e ricostruire l’attività captatoria e la conseguente influenza determinante sul processo formativo della volontà del testatore. La giurisprudenza maggioritaria ritiene che per la sussistenza di un dolo rilevante ai fini della esistenza di un vizio della volontà del de cuius, non è sufficiente qualsiasi influenza di ordine psicologico esercitata sul testatore mediante raggiri o suggerimenti, ma occorre la presenza di altri fraudolenti mezzi, i quali siano idonei a trarre in inganno lo stesso, suscitando in lui false rappresentazioni o orientando la sua volontà in un senso in cui non si sarebbe spontaneamente indirizzata. Venendo ora al quesito posto dal lettore, si deve in primo luogo evidenziare che è possibile agire per l’annullamento del testamento, entro cinque anni dalla data in cui è stato dato luogo alla esecuzione dello stesso, anche parziale. Inoltre, l’annullamento rilevato dal Giudice ha efficacia ex tunc, ossia retroattivamente al giorno in cui viene dichiarata dallo stesso Giudice, assumendo validità un testamento precedente, ovvero in mancanza una successione legittima e non testamentaria. Caio, però, nel giudizio di annullamento sarà onerato di fornire una prova certa sull’attività captatoria di Tizio, nonché sull’influenza determinante, della stessa, sul processo formativo della volontà del de cuius. Dunque, la giurisprudenza he ritenuto che, in assenza della dimostrazione dei suddetti mezzi fraudolenti, non è consentito confondere e sostituire questi ultimi con la sola prova di atteggiamenti di piaggeria, blandizia e affettuosità. Pertanto, la circostanza dell’età non è sufficiente, come anche la incapacità va provata concretamente, affinché si dimostri la idoneità degli stessi a trarre in inganno il testatore, suscitando in lui false rappresentazioni della propria volontà nel senso in cui non si sarebbe spontaneamente indirizzata. Avv. Antonio Aquino


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Movimentiamo il travaglio ed il parto iamo dei mammiferi, questo non mi stancherò mai di ripeterlo e come tali siamo dotati di un Istinto innato… sopito molto spesso, forse più del dovuto anche, ma che in molte circostanze della nostra vita tenta di riemergere prepotentemente gridando forte per riuscire a zittire la parte pensante critica e sempre troppo vigile del nostro cervello e prendere il controllo. Mi rendo conto che non sempre è facile dargli ascolto, certo, quando qualcosa ci spaventa non ci pensiamo neanche un secondo reagiamo d’istinto e via, o attacchiamo o fuggiamo, ma ci sono anche altri momenti in cui decisamente dovremmo starlo a sentire e semplicemente abbandonarci e lasciarci guidare su strade che conosce meglio di noi… per esempio in sala parto. Cosa c’è di più naturale e spontaneo di dare alla luce un figlio? E perché allora è tanto difficile spegnere il cervello e lasciare che le cose accadano? Perché siamo fuori allenamento, abbiamo dimenticato, non abbiamo più confidenza con il nostro lato umano, inteso come essere animale, cioè abbiamo perso confidenza con il nostro corpo, non sappiamo più ascoltarlo. Quando una mamma dice di avere le contrazioni a volte basta guardarla per capire quanto queste siano reali, forti, regolari, per capire dove si fanno sentire di più e quanto durano. Questo perché il nostro corpo trasmette, a chi ci sta di fronte, un fantastico e segreto messaggio non verbale che viene recepito, elaborato e crea subito un’istantanea dell’altro nella nostra testa. Nessun travaglio è uguale ad un altro, nessun parto è uguale ad un altro neanche la stessa donna avrà mai due parti identici, perché lei non sarà mai uguale a sé stessa in quel preciso momento, perché le condizioni non saranno mai le stesse, perché i pensieri non saranno mai gli

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stessi, la capacità del suo istinto di sopraffare la parte pensante del so cervello non sarà mai la stessa. In molti hanno provato a capire cos’è che innesca un travaglio, perché un parto dura poco e uno tanto, perché ogni donna reagisce in maniera assolutamente personale a quello che accade. Abbiamo provato a classificare, a frammentare, a nominare ed etichettare, abbiamo osservato, forse troppo poco, e poi abbiamo cercato di rinchiudere tutto in schemi rigidi e standardizzati. Non funziona!! Non ha mai funzionato!! La verità è che ciò che non possiamo controllare ci spaventa, che stare seduti e semplicemente attendere, che poi solo di questo non si tratta, è estremamente difficile. Per ogni minuto che passa, ciò che non possiamo pilotare o anche soltanto vedere, aumenta la nostra ansia in fatto di esito finale e ci spinge a fare qualcosa per tacitare le nostre paure, guardare, sapere, accorciare i tempi e dissolvere i dubbi. Ecco allora che partorire è diventato rischioso e la gravidanza alla stregua di una malattia, non ricorrere all’ epidurale poi, una roba da super eroina. Abbiamo portato le donne in ospedale, le abbiamo sottoposte a qualsiasi tipo di indagine, le abbiamo costrette a letto, immobili, monitorate, rigorosamente a digiuno, private del dolore come della consapevolezza del proprio corpo, abbiamo tolto loro il diritto a scegliere, le abbiamo allontanate dai loro cuccioli in nome di un bene superiore, abbiamo interferito con l’attaccamento come con l’allattamento. La scienza si è sostituita alla natura e abbiamo capito tutto, abbiamo avuto tutto chiaro e risolto qualsiasi rischio per mamma e bambino? Decisamente no! Però siamo riusciti a cancellare l’ancestrale capacità di una donna di trovare in sé l’istinto materno, quella forza innata capace di farle attraversare il travaglio, il dolore, le spinte con un’energia mai sperimentata prima. È scon-

volgente quanto questo modo di pensare si sia radicato nel tessuto sociale e come ci sia ancora qualcuno che trovi normali alcune convinzioni e pratiche prive di evidenza scientifica e le racconti come verità assolute. Per fortuna, però, niente dura per sempre e seppur presentate come grandi scoperte, ci riappropriamo di alcune ovvietà…Si può sopravvivere al dolore del parto se collaboriamo con il nostro corpo e con le nostre sensazioni, se lasciamo una mamma libera di muoversi, di esprimersi, di cercare autonomamente la posizione che le permetterà di alleviare la tensione seguendo il proprio istinto: il travaglio procederà più spedito, la donna avrà una maggior consapevolezza di sé stessa, acquisirà sicurezza e fiducia nei propri mezzi, sarà padrona del momento e vivrà, senza subirlo, il proprio parto facilitando anche il corretto posizionamento del proprio bambino. Mangiare e bere in travaglio le darà la possibilità di conservare le energie necessarie per spingere, senza sentirsi una prigioniera in sala parto. Lasciamola respirare, stirarsi, appoggiarsi, supportiamola, confortiamola, sorreggiamola sempre con un occhio vigile, sempre camminando nei confini della fisiologia e del benessere suo e del suo bambino, ma lasciamola sprofondare nel suo mondo e riemergerne diversa, cambiata per sempre, ma sicuramente più forte e consapevole del miracolo a cui ha dato la vita. Io sono nata e cresciuta a Roma ed è qui che ho sempre lavorato come ostetrica, in mezzo a tante difficoltà e ad alcuni compromessi, a volte ho fatto fatica a raccontare la storia così come si dovrebbe raccontarla, a volte mio malgrado, ho ascoltato in silenzio mordendomi la lingua per non ferire, confondere o mettere la donna nella posizione di dover e scegliere a chi credere, ma di recente ho avuto modo di conoscere realtà diverse e ho scoperto che esiste la fisiologia, che esiste la bella ostetricia, che esiste l’indipendenza professionale, l’autonomia e che esistono donne che sanno queste cose e che credono in queste cose. C’è ancora molta strada da fare, me ne rendo conto, ma sono certa che questa onda di cambiamento arriverà ovunque, un po' come la moda passata che ritorna la moda attuale. Sono convinta che il compromesso di un parto alla vecchia maniera supervisionato con attenzioni moderne in ambiente protetto sia possibile e nel mio piccolo continuerò a raccontarlo a tutte le pance su cui mi capiterà di posare le mani. Sono un’ostetrica che continuerà a pro-muovere il travaglio ed il parto. Dott. Ost. Catiuscia De Renzis Papera.cd@gmail.com


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La giusta distanza na specie di bolla invisibile separa/unisce tra loro le persone e anche gli animali, tutti gli esseri viventi, l’intera biomassa, anche le piante, è uno spazio all’interno del quale ci si sente protetti, rassicurati, liberi di pensare, respirare, uno spazio che se viene superato crea tensione fino all’ aggressività. Questo spazio cambia a seconda dell’individuo, della situazione, della razza, della cultura, è di ca.20 cm., varia ma non scompare, si crea inconsapevolmente, si chiama “prossemica”, termine coniato da Edward T: Hall, un antropologo statunitense che studiava la dimensione nascosta che regola le relazioni tra soggetti. Quando la dimensione giusta viene oltrepassata aumenta il senso di disagio, la sensazione di minaccia dei propri confini, si percepisce immediatamente se qualcuno si è avvicinato o allontanato troppo col corpo, anche di un centimetro, se ha stretto la mano un secondo di più o di meno rispetto alle aspettative trasmettendo una sensazione di insistenza o di sfuggevolezza; tale comunicazione non verbale può avvenire anche con l’odore o il tono della voce, troppo forti o troppo deboli. Con la pandemia le regole implicite, velate della distanza sono state violate dall’imposizione di norme esterne, parlarsi a un metro o addirittura da remoto, non darsi la mano, coprirsi con le mascherine hanno reso gli scambi meno spontanei, asettici e anche disorientanti, come formiche senza antenne. Anche i confini del mondo sono stati violati, la Terra è diventata piccola e sovra popolata, le risorse limitate, l’am-

La disposizione a odiare è primaria come quella dell’amore. Ostilità, conflitti, ambivalenza rendono vivo un rapporto amoroso, lo colorano, come insegna il porcospino, il problema è trovare la giusta distanza, un equilibrio, e ciò vale anche per il mondo

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Con la pandemia le regole implicite, velate della distanza sono state violate dall’imposizione di norme esterne, parlarsi a un metro o addirittura da remoto, non darsi la mano, coprirsi con le mascherine hanno reso gli scambi meno spontanei, asettici e anche disorientanti, come formiche senza antenne

biente a rischio, la plastica e i veleni di tutti i fiumi del mondo finiscono negli oceani, il mondo è diventato così piccolo da essere racchiuso nel palmo di una mano sullo schermo di un tablet. La diffusione dei media elettronici, fece dire a M. McLuhan nel 1964 che l’elettricità ha ridotto il globo a poco più di un villaggio e si riferiva ai mainstream radio e televisione, con Internet, smartphone, etc,, il livello di interconnessione è aumentato a dismisura. D’un tratto è scomparsa la vertigine che colse gli uomini quando scoprirono l’infinità dello spazio o del tempo quando scoprirono che la storia della Terra era ben più lunga dei seimila anni calcolati dalla Bibbia, un abisso al quale oggi non si fa più caso. Semmai la vertigine ci assale di fronte alla brevità con la quale si coprono le distanze, vale

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anche per virus, insetti e spazzatura in eterna libera uscita, o alla velocità con la quale il tempo, strapieno di tante cose, altre spazzature, trascorre catturato dalla superficialità, dall’istantaneità delle informazioni come fosse un valore assoluto senza badare alla profondità o alla veridicità delle stesse. Messa così a dura prova la memoria sotto tonnellate di informazioni (mai elaborabili o immagazzinabili dal cervello umano) che si attesta sempre più al livello di un pesce rosso, il rischio è quello della cancellazione della storia, già le vecchie ma robuste fotografie su carta sono sparite lasciando i posteri di fronte a vuoti di tempo, di storie come in ascolto di un nastro a tratti muto. Il dilemma del porcospino di Schopenhauer ci viene in aiuto, tre porcospini per proteggersi dal freddo si strinsero più vicini fra loro ma pungendosi con le spine si allontanavano e poi si riavvicinavano spinti di nuovo dal bisogno di riscaldarsi, fino a quando passando da un malanno all’altro trovarono la giusta distanza. “Nessuno tollera una distanza troppo intima dell’altro” diceva Freud, la disposizione a odiare è primaria come quella dell’amore, ostilità, conflitti, ambivalenza rendono vivo un rapporto amoroso, lo colorano, come insegna il porcospino, il problema è trovare la giusta distanza, un equilibrio, e ciò vale anche per il mondo. Dott.ssa F: Tomasino


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Esprimere le emozioni utte le persone hanno un potenziale infinito costituito dalla forza fisica che aiuta ad affrontare i problemi del mondo e dalla forza emozionale che fa superare ogni negatività. Tra le tante discipline ecco che è l'arte che accorre in nostro aiuto per farci vivere più sereni e meno stressati, tanto da poterla quasi considerare uno strumento che permette di sublimare il dolore. Già Aristotele filosofo e scienziato greco nato nel 384 a.C. era certo che l'arte possedesse un effetto catartico (da katharsis purificazione) in quanto permetteva, durante la creazione artistica, di rivivere il trauma vissuto ed interiorizzato, di traslarlo inconsciamente dall'intimità alla sfera della consapevolezza e

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predisponendo così il soggetto a ritrovare un proprio equilibrio. In primis va sottolineato il fatto che permette alla persona di esprimere in maniera quasi liberatoria i sentimenti, i pensieri e le emozioni, aiutando tramite i suoi metodi e le sue varie forme di applicazione anche tutti quelli che soffrono di difficoltà nella comunicazione verbale. Promuove l'auto riconoscimento emozionale, aiuta a migliorare la qualità della vita; dà sollievo a chi soffre per problemi fisici, motori, psicologici o di adattamento sociale; è utile a bambini, adolescenti ed anche agli anziani perché riduce l'ansia, lo stress, la depressione e soprattutto rinforza l'autostima. E' stato appurato che l'Arteterapia apporta dei benefici considerevoli in vari distretti della persona:

- nella sfera cognitiva con la riduzione della fatica mentale, il miglioramento dell'attenzione e il rilascio di positività; - nella sfera psicologia andando ad alimentare l'autostima, diminuendo il senso di ansia e stabilizzano l'umore - nella sfera fisiologica riducendo lo stress, regalando sensazioni di benessere che faranno bene sia al fisico che alla mente; - nella sfera sociale con diminuzione dell'aggressività e della paura, predisponendo la persona peraltro ad un buon approccio verso gli altri. L'arte è la buona samaritana che accorre in nostro aiuto! Laura Piacentini


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Il Corriere della Città agosto 2022

Estetica ed etica della comunicazione l linguaggio verbale umano, apparentemente così naturale, diventa efficace se accompagnato da un’attenta gestualità e da un suono idoneo, potrà essere compreso meglio dai suoi destinatari che sanno riconoscere senza fraintendimenti quella cosa che si voleva trasmettere. Esistono molte regole per una comunicazione di successo, tra le quali vi sono quelle cosiddette: “le quattro massime” di Paul Grice, filosofo inglese, il quale afferma che la comunicazione ha successo quando si vuol dire una cosa al destinatario e quando quest’ultimo riconosce senza fraintendimenti quella cosa che l’emittente voleva dire. Le quattro massime di Grice, cerco di riassumerle brevemente: 1) Massima della Quantità Contribuire con solo quanto viene richiesto e solo quello 2) Massima della Qualità Non dire ciò che credi essere falso, per cui non disponi di prove adeguate 3) Massima della Relazione Parla a proposito, cioè sii pertinente e non dire ciò che non c’entra 4) Massima del Modo Evita di essere ambiguo e allusivo e sii breve e ordinato nell’esposizione. Cominciamo con il riconoscere che comunichiamo sempre, anche solo con un gesto o un’espressione, quando siamo di fronte agli altri. A seconda della situazione anche noi cambiamo di colpo tono di voce e linguaggio. Al lavoro sarà diverso che con gli amici; con la persona che amiamo usiamo toni ed atteggiamenti più confidenziali, eppure qualcosa rimane uguale in tutte queste situazioni: uno stile, una postura, che è proprio nostra di parlare e comunicare dove esprimiamo sempre qualcosa di noi, qualcosa che abbiamo dentro, anche se non ce ne rendiamo conto. Persino nascondendolo, in realtà, lo stiamo comunicando. Perché traspare dai toni, dai gesti, dalle espressioni. Quante volte ci è capitato di sentire: “dico una cosa e tu capisci l’opposto”, o al contrario “capisci quello che vuoi capire”. Questo succede perché comunichiamo male e sono prorio gli errori comunicativi che ci fanno spesso litigare col partner, coi figli, coi genitori. Questo succede perché quando parliamo ci preoccu-

E’ l’idea di dover parlare a tutti i costi a farci sentire stupidi per il solo fatto di stare zitti. Accogliamo il silenzio come se fosse anche quello un modo di comunicare

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Quante volte ci è capitato di sentire: “dico una cosa e tu capisci l’opposto”, o al contrario “capisci quello che vuoi capire”. Questo succede perché comunichiamo male e sono prorio gli errori comunicativi che ci fanno spesso litigare col partner, coi figli, coi genitori

Quando siamo così poco sinceri nel dire cosa pensiamo veramente, anche le cose che diciamo diventano ripetitive, basate su luoghi comuni, senza saperlo è come se leggessimo un testo scritto da altri piamo di cosa pensano e dicono gli altri, dei nostri doveri, dei sensi di colpa, dando ascolto ad una voce che non è la nostra! È la voce di condizionamenti esterni che abbiamo interiorizzato, dalla famiglia, dall’ambiente, dal partner, dal desiderio di somigliare a qualcuno, dalle opinioni degli altri, da ciò che altri considerano giusto o sbagliato. Quando siamo così poco sinceri nel dire cosa pensiamo veramente, anche le cose che diciamo diventano ripetitive, basate su luoghi comuni, senza saperlo è come se leggessimo un testo scritto da altri. Perché succede tutto ciò? Perché voler nascondere quello che siamo veramente? Può essere paura di manifestare le proprie emozioni e bisogni che abbiamo represso per mille motivi, creandoci la convinzione di essere sbagliati e di avere qualcosa che non va, quasi sentendosi in colpa per non riuscire a migliorarsi. È evidente che questo atteggiamento è sbagliato, dobbiamo vincere questa paura, ma in che modo? Innanzitutto quando comunichiamo dobbiamo sforzarci ad essere naturali, calmi e concentrati. Solo così potremmo essere efficaci, poiché una buona comunicazione non è fatta solo di regole da rispettare: non siamo macchine da programmare, ma anche di consapevolezza. Cosa vuol dire? Significa acquisire il fatto che ogni volta che sbagliamo a comunicare, in realtà, stiamo esprimendo comunque qualcosa di noi, si tratta solo di imparare a riconoscerlo ed ascoltare prima di tutto cosa si agita dentro. A quali emozioni stiamo dando voce, a chi stiamo davvero rivolgendo le nostre pa-

role, in questo modo potremmo cominciare a superare i blocchi e scoprire che farsi capire non è così difficile. Ci sono blocchi dovuti alla timidezza e paura; la tendenza a ripetere sempre le stesse frasi irritando gli altri; essere aggressivi facendo degenerare qualsiasi rapporto ed infine l’incapacità di parlare se non di se stessi…Ognuno di questi errori nasconde importanti indizi su chi li commette: proviamo a non tormentarci ed a considerare la possibilità di trovare la chiave per comprendere come questa interiorità conflittuale possa emergere in modo meno traumatico, per tornare in armonia con se stessi e con gli altri. “Non so mai cosa dire, non so tirare fuori ciò che sento…”. Quante volte ci sarà capitato di pensarlo! Non avere la battuta pronta, diventare rossi appena ci si sente addosso gli sguardi altrui e magari quelle risposte arrivano dopo, quando è troppo tardi e il momento è passato. Appare chiara la paura che ci assale, a cui poi fa seguito la rabbia per non essere stati capaci di colmare quel vuoto, ecco appunto, il vuoto che si trasforma in smarrimento, nel non sapere a cosa aggrapparsi. Ecco proprio in questi momenti, di solito, quando stiamo per mollare la presa, quando stiamo per arrenderci, che emerge la soluzione. Quindi paradossalmente essere di fronte al vuoto è un passaggio salutare. Quando siamo soli con qualcuno o con altre persone, spesso siamo terrorizzati dal nostro silenzio, vorremmo riempirlo ma non sappiamo con che cosa….ma invece di domandarci ossessivamente cosa fare, impariamo anche a pensare: “Non devo dire niente, non sono obbligato a farlo”! E’ l’idea di dover parlare a tutti i costi a farci sentire stupidi per il solo fatto di stare zitti. Accogliamo il silenzio come se fosse anche quello un modo di comunicare. Ciò che è forzato non è mai naturale, le parole sono finte e gli altri se ne accorgono. Quindi il consiglio è di poter stare anche in silenzio davanti all’interlocutore, mostrando interesse a ciò che dice e se interveniamo facciamolo parlando anche di altre cose, facendo capire che la nostra vita è fatta di tante possibili argomentazioni. Così guadagneremo in ogni direzione: miglioreremo le qualità delle relazioni e risulteremo più interessanti apprendendo cose nuove. Antonio Guido



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Il Corriere della Città agosto 2022

Le bibite con zuccheri zero fanno ingrassare? n questi giorni di caldo opprimente sempre più pazienti mi chiedono consigli su come idratarsi e soprattutto se possono bere bibite cosiddette “zuccheri zero” o “senza zuccheri aggiunti”, sempre più diffuse e pubblicizzate. Infatti, a molti non piace bere semplicemente acqua, quindi, soprattutto d’estate, preferiscono consumare bibite di vario tipo che, tuttavia, normalmente contengono zuccheri, alcool o altre sostanze (conservanti edulcoranti, coloranti artificiali, ecc.) poco salutari e soprattutto ingrassanti o integratori salini che in alcuni casi possono essere assolutamente sconsigliati. L’alternativa delle bibite “zero” sembra una soluzione magica, mentre in realtà è in gran parte una sorta di “miraggio”. Innanzitutto, occorre fare una distinzione e leggere bene l’etichetta perché i due termini: “zuccheri zero” o “senza zuccheri aggiunti”, non sono sinonimi. La dicitura “senza zuccheri aggiunti” non significa che nella bevanda non ci siano affatto zuccheri, ma semplicemente che ci sono quelli che naturalmente sono contenuti negli ingredienti con cui è stata preparata; quindi, occorre verificare nella etichetta quale è l’effettivo contenuto di zuccheri e quale è l’apporto calorico dichiarato per quella bibita. “Zuccheri zero” significa invece che nella bevanda non ci sono effettivamente zuccheri ovvero che sono stati sostituiti da dolcificanti artificiali (saccarina, aspartame, acesulfame K, ciclamato, sucralosio, ecc.) o naturali (come, ad esempio, la stevia o l’eritriolo). Ma occorre fare attenzione perché non è detto che queste bibite non facciano ingrassare e soprattutto che non abbiano a medio o a lungo termine effetti non previsti o indesiderati se consumate in modo eccessivo. Per quanto riguarda la loro sicurezza questi edulcoranti di sintesi vengono sottoposti a controlli dall’EFSA, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, prima di essere utiliz-

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zati nelle preparazioni di alimenti e bevande, viene inoltre definita una DGA, cioè una dose giornaliera ammissibile, ovvero la quantità di una sostanza che un individuo può assumere senza conseguenze avverse. Ad esempio, Il ciclamato, indicato dalla sigla E952, ha una DGA veramente bassa corrispondente a 7 mg/kg di peso corporeo, la Food and Drug Administration americana da tempo ha avanzato sospetti sulla sua tossicità, non escludendo l’ipotesi che possa trattarsi di un composto potenzialmente cancerogeno. Quasi tutte le bibite purtroppo riportano solo la presenza, ma non la quantità di questi dolcificanti, col risultato che è difficile valutare quanto ci si avvicini a superare la DGA. Infine, vi sono inoltre diversi studi che dimostrano che molti dolcificanti artificiali possono provocare alterazioni del microbiota, ovvero delle popolazioni batteriche presenti nell’intestino, favorendo infezioni, squilibri ormonali e persino il diabete. In generale quindi è meglio limitare o evitare il consumo di dolcificanti artificiali e di bevande che li contengano, soprattutto quando non ci sono indicazioni sulla loro quantità, per non rischiare di superare la DGA. Alcuni obiettano che: “tutto fa male”, quindi: “mi bevo questi

prodotti perché almeno non fanno ingrassare”, ma questo non è esattamente vero. Infatti, sotto il profilo scientifico, la questione è ancora molto dibattuta, un gruppo di ricercatori australiani (Wang et al., 2016, Cell Metabolism 24, 75–90) ad esempio, ha dimostrato che il senso di dolcezza prodotto dai dolcificanti artificiali (in organismi da laboratorio) crea un “falso segnale “a livello neurologico che stimola l’aumento dell’appetito. Risultati che indirettamente sembrano essere confermati da un altro studio fatto da ricercatori canadesi (Azad et al 2017 - Canadian Medical Association Journal 189, 28), su esseri umani e su basi statistiche , che ha evidenziato che gruppi di individui che assumevano regolarmente dolcificanti artificiali al posto dello zucchero non solo non dimagrivano ma vedevano accresciuto il loro BMI e più in generale il rischio cardiovascolare. Fatte queste considerazioni, la risposta che io tendo a dare ai miei pazienti è abbastanza ovvia. La migliore soluzione per risolvere il problema della sete e della disidratazione ci è stata fornita dalla natura ed è la nostra meravigliosa acqua. Dovremmo sforzarci di bere almeno un litro e mezzo, due litri di acqua al giorno. Se il nostro medico non ci ha consigliato l’uso di acque oligominerali per problemi di calcolosi o altro, possiamo, senza alcun rischio per la nostra salute e la nostra linea, scegliere una qualità di acqua che soddisfi non solo la nostra sete, ma anche il nostro gusto. Esistono centinaia di acque minerali in commercio con sapori molto diversi. Ci sono associazioni come la Scuola Italiana Sommelier che organizzano corsi di degustazione dell’acqua minerale al pari di quelli fatti per il vino. Ma anche percorsi di “degustazione sensoriale” che possono aiutarci a recuperare un rapporto più armonioso con l’acqua che beviamo e con il cibo che mangiamo. Un'altra soluzione può essere quella di aromatizzare l’acqua con qualche fettina di limone o con altri tipi di agrumi (arancio, cedro, ecc.). Abbiamo varietà provenienti dalla Sicilia o dalla costiera amalfitano con gusto ed aroma incredibili, bastano poche gocce o una fettina in un bicchiere per godere di una straordinaria e sana esperienza sensoriale. In alternativa si possono utilizzare infusi o tisane da preparare e da mettere in frigo a raffreddare, da consumare senza aggiunta di zuccheri o di dolcificanti artificiali. Monica Grosso - Biologo nutrizionista Se volete contattare l’Autore di questo articolo rivolgetevi al 3208942854 monicagrosso1@tiscali.it




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