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Anno 13 Numero 6
GIUGNO 2021
libertà informazione politica cronaca cultura sport BARACCHE E INSEDIAMENTI DI FORTUNA, IL NOSTRO VIAGGIO SUL LITORALE
L A C I T TA’ I N V I S I B I LSPO E PARCO DELLA MINERVA
Importanti novità sul quartiere “fantasma” di Pomezia IL RETROSCENA
Grazie allo Studio Legale Aquino i promissari acquirenti sono stati risarciti dalle assicurazioni
EX TACCONI Associazioni in trincea contro il progetto (pp.14-15)
PARCO URBANO A TORVAIANICA ALTA
«Il mio progetto rifiutato senza spiegazioni»
ESTATE 2021 Tutti al mare...con un po’ più di ottimismo (da p.20) LOTTI PRIVATI DESTINATI “A VERDE” Importante atto di indirizzo a Pomezia (p.18)
CASTEL ROMANO Intimidazioni contro Luigi detto Rambo’, il vicino dei rom POMEZIA L’intervista
“Ser&Leot” Il giovane duo emergente
Inchiesta GLI ‘INVISIBILI’ DI TORVAIANICA
E’
quasi un mondo parallelo, quello di cui nuovamente ci vogliamo occupare a distanza di qualche tempo dalla nostra ultima inchiesta. Sono gli invisibili, quelli che in realtà almeno una volta tutti abbiamo incontrato, ma che poi vengono inghiottiti nel nulla, salvo poi ricomparire più acciaccati, più disillusi, più incattiviti o più impauriti. In questo numero parliamo del litorale. Torvaianica, grazie alla sua conformazione geografica, permette diversi insediamenti di senzatetto. Da quando le entrate dell’ecomostro in piazza sono state murate, non consentendo più l’ingresso di stranieri che vi trovavano alloggio, sono state ripristinate le baracche di fortuna dislocate in mezzo ai campi in vari punti sia in centro che in periferia. (continua a pag.4)
GIUGNO 2021 NUMERO 6
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INCHIESTA SUL PARCO DELLA MINERVA
Inchiesta Gli “Invisibili” del ter ritorio INCHIESTE La città “parallela”.........................................da p.4 Parco della Minerva, 10 anni dopo...............da p.8 SPECIALE ESTATE 2021............................da p.20 CRONACA Ex Tacconi, attesa la decisione del Tar.....pp.14-15 Pro Loco di Pomezia in costante crescita........p.23 Via Gronchi: chiesti autovelox fissi.................p.26 Campo rom, minacciato Luigi “Rambo”...............p.27
Parco a Campo Jemini, il punto......................p.29 LE RUBRICHE DEL CORRIERE DA PAG. 32
Esclusiva: parte degli immobili sono stati venduti. Parole al ‘veleno’ del Sindaco sul caso dei 16 milioni di euro
SPORT ECCELLENZA
Rush finale della (mini) stagione
Sul web Tutte le notizie sul territorio le trovi su www.ilcorrieredellacitta.com
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INCHIESTA
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Torvaianica: il mondo parallelo (quasi) ‘invisibile’ (segue dalla copertina) Le baraccopoli sono suddivise per nazionalità: marocchini da una parte, polacchi da un’altra e così via. Ce ne sono tante, nascoste, invisibili soprattutto per chi non vuole vedere. Abitate da gente perbene o da persone borderline. Oppure da chi non vuole o non può farsi vedere in giro. L’ultima volta ci eravamo occupati del caso a marzo dello scorso anno, poco prima del lockdown. Ma nel corso di questo lasso di tempo nulla è cambiato. Quella che avavemo descritto era un’immagine triste, fatta di uomini e donne, anche piuttosto anziani, frugare alla ricerca di qualcosa da mangiare. Persone che non chiedono soldi, non si avvicinano a nessuno, non sostano davanti ai supermercati, non chiedono l’elemosina, anzi, al contrario, si allontano per la vergogna non appena qualcuno entra nel loro raggio visivo. Sono quelli che nessuno vede. E’ l’altra faccia della città, l’ennesima. C’è quella della gente “normale”, che ha un lavoro e porta a casa uno stipendio, una famiglia, e riesce ad arrivare alla fine del mese senza grossi problemi, tra gli alti e bassi che tutti hanno.
In questi alloggi, quasi tutti del Comune di Roma, moltissimi sono gli abusivi. Qui convivono l’illegalità diffusa, i rifiuti, il degrado ma anche le storie di chi, invece, dall’altro lato, cerca di vivere onestamente avendo ricevuto regolarmente l’abitazione
C’è quella “nascosta”, che emerge dalle inchieste delle forze dell’ordine, che ci fa scoprire un sottobosco di mafia, di suddivisione del territorio, di malavita, estorsioni, traffici droga e tanti, tanti soldi. E poi ci sono i disperati, quelli che vivono in strada, nelle strutture abbandonate, nei campi e sotto i ponti, ubriacandosi con i pochi spicci che riescono a rimediare ogni giorno. E infine ci sono loro, quelli che nessuno vede. Oggi siamo tornati ad occuparci di loro: ma cosa si prova a vivere in baracche di due metri quadri, con un materasso a terra, oppure sotto a un ponte? Ce lo siamo fatti raccontare da due dei protagonisti. (continua a pag. 6)
Le baraccopoli sul litorale sono suddivise per nazionalità: marocchini da una parte, polacchi da un’altra e così via. Ce ne sono tante, nascoste, invisibili soprattutto per chi non vuole vedere. Qui convivono persone perbene o borderline
Gli insediamenti di fortuna allestiti sul litorale di Pomezia: ponti o campi, ogni angolo è quello “giusto” pur di provare a sopravvivere
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INCHIESTA
(segue) La storia di Florian Florian, polacco di 48 anni, vive al “Bridge Hotel” da circa 4 mesi e divide l’alloggio di fortuna con un uomo, suo connazionale, di 75 anni. È arrivato sotto al ponte dopo che aveva dovuto lasciare in tutta fretta l’appartamento affittato da una coppia di amici che lo avevano ospitato dopo che era stato sbattuto fuori casa dalla sua compagna. Ma ecco la sua storia. “Ho perso tutto un anno fa, per colpa dell’alcol e della droga. Spendevo molti dei soldi che guadagnavo con il mio lavoro di piastrellista per acquistare cocaina e per bere. La mia compagna alla fine non ce l’ha fatta più. Ma me l’ha fatta pagare, perché prima di buttarmi fuori di casa ha prosciugato il conto che avevo alla posta, togliendo tutti i miei risparmi. Poi ha fatto le valigie anche lei ed è tornata in Polonia, lasciandomi da solo, senza soldi e senza casa”. Dopo la separazione Florian continua a lavorare, ma molto meno, perché nel frattempo si fa male a una gamba. Una coppia di amici si offre di ospitarlo a pagamento, sempre a Torvaianica. Sono entrambi lavoratori, ma entrambi sono tossicodipendenti e spendono tutto ciò che guadagnano in cocaina. Se all’inizio va tutto bene, dopo qualche mese il rapporto tra i tre inizia a guastarsi: la coppia è in arretrato con il pagamento dell’affitto proprio perché ormai l’uso di sostanze stupefacenti è diventato per loro prioritario rispetto a ogni altra cosa. I soldi che dà all’amico per la sua parte di canone, infatti, vengono girati per comprare la cocaina. “Ogni pezzo costa 40 euro, se te ne fai due sono 80 auro… è così che ti rovini”. I tre sono costretti a lasciare in tutta fretta l’appartamento: la coppia va Roma, da altri amici, mentre Florian, che non sa dove andare, resta a Torvaianica, in
Il rifugio di fortuna allestito dai due ‘invisibili’: il cibo non manca e al freddo si rimedia con una coperta in più
strada, o meglio sotto al ponte. Lui lavora quando può, ma ci sono alcuni clienti che non lo pagano e lui è sempre a corto di soldi, che spende ancora per le sue dipendenze. Non può di certo permettersi una casa in affitto. “Mi sono reso conto di aver toccato il fondo. In quel momento ho cercato di smettere con tutto, con la droga e con l’alcol. Ogni mattina, quando mi sveglio, mi sento male. Vorrei ricominciare ad avere una vita normale, me lo sono ripromesso un sacco di volte, ma bevo ancora, ci ricasco sempre perché la vita non mi dà speranze, trovo conforto solo così”. Com’è vivere sotto questo ponte? “Guarda con i tuoi occhi che casino che c’è. È brutto. È pieno di roba che porta l’uomo che vive con me: accumula di tutto”. Adesso stiamo andando verso la bella stagione, ma quando fa freddo come fai? “Ti butti qualche coperta in più addosso e il freddo passa”. Quali sono le tue speranze? “Mi piacerebbe ricominciare la mia vita da
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Oltre ai materassi c’è un fornelletto, dove i due polacchi si cucinano qualcosa da mangiare. Di certo la sicurezza è un optional, vista la presenza della bombola a gas capo, diventare un uomo nuovo, guadagnare onestamente qualche soldo e andarmene nel mio paese, in Polonia”. Perché non ci provi? “Il mio destino è segnato, ormai… quando imbocchi una certa strada, è difficile uscirne. Quello che penso fin troppo spesso è che sto aspettando solo il momento in cui morirò. E di certo non di vecchiaia…” Florian poi parla del suo ‘coinquilino’, il 75enne sordo. È un accumulatore seriale, che porta qui sotto di tutto. Ma come si mantiene? “Vende il rame, riesce pure a guadagnare abbastanza bene. Gli danno 30 euro ogni 10 chili di rame”. E dove lo trova? “Lo raccoglie in giro, nelle cose che la gente butta e che lui porta qui e smonta. Solo che, dopo aver tolto il rame, tutto il resto rimane qui, accatastato”. Oltre ai materassi c’è un fornelletto, dove i due polacchi si cucinano qualcosa da mangiare. Di certo la sicurezza è un optional, vista la presenza della bombola a gas. “Il cibo non ci manca. Alla fine non stiamo troppo male. C’è sicuramente chi sta peggio di noi”. Dove stanno, quelli che stanno peggio? “Sulla spiaggia, sotto le barche. Dormono là. Loro stanno peggio di me”. (continua)
«Ho perso tutto per colpa di alcol e droga. Ora vivo al “Bridge Hotel” con un accumulatore seriale. Sogno di ricominciare una vita nuova ma il mio destino è segnato. Morirò, ma non certo di vecchiaia. In fondo c’è chi sta peggio di me»
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giugno 2021 (segue) La storia di Fadoul Fadoul arriva dal Marocco. Vive in Italia da quasi vent’anni, si arrangia vendendo abiti: sulla spiaggia d’estate e quando capita, lavorando sui campi. La sua ‘casa’ è una baracca in mezzo alla vegetazione, tra via Zara e il campo sportivo. Non ha un cellulare, il suo unico mezzo di trasporto è una vecchia bicicletta. Ma è un uomo mite e sorridente. “Il cibo non mi manca mai”, dice, “ogni giorno all’ora di pranzo la Caritas ci fa trovare da mangiare ai giardinetti di piazza Italia. E, sempre lì, alle 19:00, la Croce Rossa ci consente di cenare ogni sera, facendoci prendere cibo caldo. È davvero confortante, per chi come me non ha niente”. E che sia davvero niente ce ne accorgiamo quando mi porta a vedere dove abita. Insieme a Fadoul ci addentriamo nella vegetazione: dopo alcune decine di metri iniziano le prime baracche. “Qui ci siamo noi marocchini”, spiega. “Questa è la tua?”, gli chiedo indicandone una. È ben tenuta, minuscola, dentro ci sta a malapena un materasso, un fornello e una sedia con sopra alcuni oggetti personali. Davanti c’è un secchio della spazzatura. C’è scritto ‘vetro’, ma qui ovviamente non si fa la raccolta differenziata. Sono però stupita dal fatto che, al contrario dei tanti accampamenti visti in precedenza, questo appaia abbastanza pulito: non ci sono cumuli di rifiuti, non ci sono cataste di oggetti che danno la sensazione di sporco e abbandonato. Si vede la povertà, ma si respira anche un
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senso di dignità tra queste poche cose. “No, più avanti”, risponde Fadoul. Continuiamo a camminare. Altre baracche, simili, nelle stesse condizioni. Quella del mio accompagnatore è l’ultima, circondata dall’erba alta e dal canneto. Quando fa molto freddo bisogna mettere tante coperte, ma questo è un buon posto. “Non vogliamo andare via da qui”, racconta, “il mio unico timore è che qualcuno venga a picchiarci solo per dispetto o che il Comune ci mandi via. L’alternativa sarebbe la strada, che è molto peggio. Così almeno abbiamo un tetto sulla testa. Non possiamo permetterci di
Le baracche nella vegetazione tra Via Zara e il campo sportivo sono ben tenute per quanto possibile: si prova a vivere comunque con “dignità”
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pagare un affitto, quel poco che guadagno io lo divido spendendone una parte per me e una parte mandandolo in Marocco alla mia famiglia”. Sei sposato? “No, ma ho i miei genitori e i miei fratelli e sorelle, lì, che stanno peggio di me, quindi li devo aiutare per quello che posso”. Quando sei venuto in Italia immaginavi così la tua vita? “Speravo qualcosa di meglio, ma ormai la mia vita è questa, cosa posso farci? Non mi lamento, desidero solo che non peggiori. Certo che mi piacerebbe avere qualcosa di più, come tutti, ma mi faccio andare bene anche questo. Io almeno finora sto bene in salute, riesco a cavarmela”. Un sorriso rassegnato accompagna le sue parole. Insieme andiamo nei pressi del campo sportivo. Lì ci salutiamo: Fadoul prende la sua bicicletta per andare in piazza, lo aspettano i volontari della Croce Rossa con la cena. Maria Corrao «Non vogliamo andare via da qui. Il mio unico timore è che qualcuno venga a picchiarci solo per dispetto o che il Comune ci mandi via. L’alternativa sarebbe la strada, che è molto peggio. Così almeno abbiamo un tetto sulla testa»
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“Parco della Minerva”: iniziata la vendita Parte dei terreni e degli immobili in costruzione sono già stati acquisiti insieme alle opere di urbanizzazione trade asfaltate, illuminazione già predisposta e installata in loco, marciapiedi, perfino qualche rotonda. No, non è la descrizione di un quartiere modello ma l'esatto opposto. Qualcuno la definirebbe “un'oasi nel deserto”, per altri invece, ovvero per chi purtroppo ci è rimasto invischiato, è stato semplicemente il “parco della vergogna”. Siamo a Pomezia, a ridosso dell'Istituto Superiore Largo Brodolini (l'ex Ipsia), in una vasta area che costeggia Via Giuseppe di Vittorio, la strada “nuova” che collega Pomezia a Torvaianica Alta. Ebbene qui è presente una delle più dolorose “ferite” inferte alla città, frutto di un'edilizia speculativa che purtroppo ancora oggi qualcuno vuole riproporre sui territori. Qualcuno ci ha lasciato il sogno di avere una casa a due passi dal centro ma allo stesso tempo immersa sul verde. Figurarsi che alcune abitazioni hanno perfino una vista invidiabile che arriva fino al mare. Tutto questo è, in estrema sintesi, il “Parco della Minerva”, il quartiere “fantasma” di Pomezia che ancora grida vendetta. Il parco della Minerva oggi Il nostro viaggio parte da qui, da un cartellone sbiadito che un tempo promuoveva l'acquisto di unità immobiliari in quello che prometteva di essere un quartiere moderno, dotato di tutti i servizi.
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Prima il rallentamento dei lavori, poi lo stop definitivo. Fino alla consapevolezza che il “Parco della Minerva” non sarebbe mai stato completato. Almeno fino ad oggi L'ideale insomma per andarci a vivere. E pensate che su proprio su quel cartello, quasi fosse uno scherzo del destino, si legge ancora: “Quello che ci interessa in fondo è la vostra tranquillità”. Figuriamoci fosse stato il contrario, allora. La storia infatti del “Parco della Minerva” ha purtroppo raccontato un percorso ben diverso. Il cantiere che rallenta
fino a fermarsi del tutto. Operai che finiscono senza un impiego e soprattutto i promissari acquirenti che vedono i timori trasformarsi in un incubo che mai avrebbero voluto vivere. Passano i mesi, che diventano anni, e la certezza che il “Parco della Minerva” non sarà mai completato diventa un'amara realtà. Almeno fino ad oggi, perché, come vedremo, qualcosa finalmente si sta muovendo e forse l'area, sarebbe davvero una bellissima notizia, sarà presto recuperata e gli edifici terminati. (continua)
Parco della Minerva oggi: strade asfaltate, illuminazione già predisposta, marciapiedi, rotonde. Cosa rimane del quartiere “fantasma” di Pomezia che ancora oggi grida vendetta
A sx lo slogan del cartellone promozionale che sa di beffa: “Ci interessa la vostra tranquillità”; a dx una delle vie realizzate nel quartiere
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Diverse unità abitative hanno una metratura invidiabile e ampi balconi: non è difficile immaginare perché vennero scelte e comprate per andarci ad abitare (segue) Per ora per, tra strade immacolate e una vegetazione decisamente invadente, si respira soltanto aria di degrado e abbandono. Qualcuno, come mostrano le foto, ne ha approfittato trasformando la zona in un enorme parco divertimenti, che sia un itinerario per escursioni in bicicletta (anche per le famiglie) o per giocare a fare i writers se non proprio i vandali spaccando vetri, porte e tutto quello che capita a tiro. Di sicurezza neanche a parlarne: l'area totalmente accessibile, i cancelli scardinati (e comunque facilmente aggirabili), i palazzi e le singole case aperte a chiunque tanto che siamo rimasti sorpresi non vedendoci vivere ancora nessuno all'interno. Una delle palazzine inoltre praticamente ultimata. Salendo le scale prive di qualsivoglia parapetto troviamo
Proteste contro la Raetia, la SGR che gestiva gli immobili dopo il fallimento della Dima appartamenti già dotati di infissi, pavimenti e allacci per gli scarichi. Qualcuno ha il bagno già realizzato con il box doccia. I garage, i box, gli e gli ascensori, tutto pronto. L'attico, con una vista davvero mozzafiato, si allagato e i locali del sottotetto sono diventati la tana perfetta per i piccioni
La zona è diventata un enorme ‘parco giochi’ per sportivi, writers e vandali. Tutte le aree infatti, comprese le torri, sono facilmente accessibili
Sopra: Box auto e garage, ascensori, pavimenti e infissi già montati; una delle torri (foto in basso a dx) era stata praticamente finita
Vista invidiabile: dall’attico delle torri il panorama si estende fino al mare
(fortuna che avevamo le mascherine). Diverse unità abitative hanno una metratura invidiabile e con ampi balconi: non è difficile immaginare perché vennero scelte e comprate per andarci ad abitare. Uscendo all'esterno troviamo ancora i container con gli spogliatoi degli operai e i locali mensa. Nella zona campeggiano le altre due palazzine, le torri come vengono chiamate, ma una in realtà è poco pià di uno scheletro : sono ciò che rimane del progetto originario che solo in parte venne completato nelle zone limitrofe. (continua)
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(segue) deva tutti gli immobili, finì sotto la gestione «Il primo ostacolo? La Dima era fallita, ma Il comitato acquirenti Parco della Minerva di un fondo chiamato Raetia, una SGR ov- gli immobili erano stati ceduti al fondo. E In questa storia c'è però un altro capitolo ri- vero una società di gestione crediti. Questo un fondo non può fallire ma solo finire in masto in sospeso, qualcosa di cui più fondo gestiva quindi questa cassaforte “liquidazione giudiziale”, come avvenne. nessuno si è occupato negli anni di beni ma non ne era proprietaMa ciò non rientrava nei presupposti per I PASSAGGI successivi al crack finanziario di ria: la proprietà apparteneva ad far scattare la polizza fideiussoria di Alla Dima subentrarono Di Mario. Che fine fecero inun altro fondo immobiliare, il garanzia firmata dai clienti» le banche, poi l’asset con fatti i soldi già versati dai profondo “Diaphora 1”. La Rae- tutto abbiamo gestito 50-55 pratiche – ha tutti gli immobili finirono missari acquirenti del “Parco tia, inviò comunicazioni tese dovuto aspettare anche fino a 6 anni e afsotto la gestione della SGR della Minerva”? Ad occua rassicurare i promissari ac- frontare 2/3 giudizi per far valere i propri Raetia. La proprietà dei beni parsi del caso furono in parquirenti, ovvero coloro che diritti. E' opportuno inoltre sottolineare che era però di un altro fondo ticolare gli avvocati Antonio avevano comprato “su carta” le vicende del fallimento della Dima e quelle immobilare, chiamato Aquino e Alessandra Pardo in pratica, che nonostante il fal- legate a chi aveva comprato le unità immo“Diaphora 1” dello studio Legale Aquino di limento della società del gruppo biliari “su carta” presero ben presto strade diPomezia. Gli avvocati, assunti da alDi Mario i lavori sarebbero andati verse. Chi aveva firmato la polizza cuni dei promissari acquirenti facenti parte avanti. Era la primavera/estate 2011. A di- fideiussoria infatti, poteva escuterla solo in del “Comitato Acquirenti Parco della Mistanza di 15 mesi, ad aprile 2012, tuttavia presenza di determinati presupposti. Tra nerva” (nato proprio per dar voce alle la situazione era rimasta invariata. I questi c'era il fatto che uno dei beni oggetto persone che rimasero coinvolte loro cantieri continuavano a rimanere del fondo potesse essere interessato da promalgrado nel crak Di Mario) diefermi e questo gettò, come si capirà, cedura esecutiva, oppure che il costruttore dero avvio a tutta una serie di azioni i promissari acquirenti nel panico venisse dichiarato fallito. E qui sorse il primo, legali per tutelare i diritti dei loro aspiù totale». enorme ostacolo. La Dima era sì fallita, ma sistiti, rimasti di fatto senza casa malPer tutelare gli interessi dei promissari gli immobili erano stati ceduti al fondo. grado il versamento della caparra iniziale. acquirenti nacque il “Comitato acquirenti Fondo che non è mai stato dichiarato fallito Li abbiamo incontrati per ricostruire con Parco della Minerva”: quali furono le azioni perché non è previsto dalla legge, in quanto loro questa bruttissima pagina della storia intraprese dal vostro studio legale? i fondi non possono essere soggetti a tale pometina. «Inizialmente non fu per nulla facile e procedura bensì solo alla cosiddetta “liqui“Parco della Minerva”, dieci anni anzi, ci preme sottolineare che fu- dazione giudiziale”. Questo fu proprio quello dopo lo stop al cantiere: cosa acrono davvero che avvenne anche con il fondo “Diaphora 1” cadde di preciso? pochi, almeno Nelle foto: ma ciò non rientrava nei presupposti per far «La vicenda fu senza dubbio molto nelle prime bat- gli Avv. Antonio scattare la polizza». complicata. Tutto iniziò, cercando di tute, quelli decisi Aquino e semplificare il più possibile, quando alla ad affrontare un conAlessandra (continua) Dima costruzioni di Di Mario subentrarono tenzioso legale. Anche Pardo dello stule banche. L'asset della Dima, che compren- chi è andato avanti – in dio legale Aquino
Il crack di Raffaele Di Mario LA STORIA - Il quartiere del Parco della Minerva è uno dei tanti capitoli del dossier passato agli annali come il “crack Di Mario”, l'imprenditore (che a Pomezia ha gestito anche la prima squadra di calcio della città) molisano, ma ben radicato nella cittadina pontina, che in pochi anni fu protagonista di una scalata al successo che aveva stupito tutti. Nel 2017 l'imprenditore, dopo aver avuto la concessione degli arresti domiciliari nel luglio del 2011 come visto, venne rinviato a giudizio, sempre a causa del fallimento (un crac di circa 450 milioni di euro) delle società legate alla Dimafin, circa una dozzina, quali la Dimafin spa, Dima Costruzioni spa, Diemme Costruzioni spa, Belchi ’86 srl, Dima Rent srl, Cos.Edi srl, Cogest srl, Stone Project srl, Pontente srl, Dima Tour, Superdim srl e Hotel Selene spa. Oltre a Raffaele Di Mario, il rinvio a giudizio riguardò altre 32 persone, tutte legate in un modo o nell’altro alla Dimafin Nelle foto: e a Di Mario: stretti l’imprenditore Raffaele Di Mario collaboratori, ammini-
stratori di singole società e prestanomi, oltre a dirigenti di istituti di credito, con reati contestati che a vario titolo andavano dalla bancarotta fraudolenta per distrazione e preferenziale a una serie di reati fiscali.Lo stesso anno venne rinviato a giudizio anche l’ex direttore generale della Banca Tercas Antonio Di Matteo, per il quale partì anche un processo per associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalità, ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza della Banca d’Italia, appropriazione indebita e riciclaggio.Da quello che si legge negli atti della Procura di Roma, dal 2005 al 2011, “approfittando della sua posizione di vertice nell’istituto di credito teramano, Di Matteo avrebbe utilizzato il patrimonio e le potenzialita’ finanziarie della Tercas ad esclusivo vantaggio proprio e di alcuni imprenditori amici”. E Di Mario, per aver fatto parte di quest’ultimo
gruppo, avrebbe ottenuto “ingenti finanziamenti con modalita’ non rispettose dei protocolli istruttori adottati dalla Banca nei confronti di tutti gli altri clienti e che, all’esito del commissariamento, sono stati qualificati tutti come crediti di difficile recupero (ovvero ‘ad incaglio e/o sofferenza’) per un importo complessivo di 200 milioni di euro”. Di tutto questo restano ad oggi tutta una serie di vicende “collaterali” in varie parti d'Italia e a Pomezia, oltre alla costruzione del Parco della Minerva, si ricorda anche il fallimento del Pomezia Calcio. Tutte storie che hanno visto molti pometini coinvolti come parte lesa.
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«La liquidazione giudiziale fu una manovra concordata perché l’amminastrazione controllata del fondo estingueva tutti i procedimenti in corso» (segue) «E' chiaro che fu una manovra concordata anche perché l'amministrazione controllata del fondo attraverso la liquidazione giudiziale estingueva tutti i procedimenti giudiziari in corso. Insomma, le premesse non erano affatto positive: ci trovavamo a combattere con dei veri e propri “colossi” molto più in alto di noi e per nulla disposti, figuriamoci, a venire incontro alle esigenze delle persone coinvolte, la vera parte lesa di tutta questa vicenda. Da un lato Raetia e il fondo non avevano alcun interesse perché volevano salvaguardare il loro asset, perché per pagare noi avrebbero dovuto vendere; le Una delle torri del Parco della Minerva mai terminata assicurazioni non volevano pagare le polizze e la Banche avevano le ipoteche dopo essere «Da un lato Raetia e il fondo non avevano garantito per le polizze fideiussorie. Ora alcun interesse perché volevano avevamo un soggetto “aggredibile”». subentrate a Dima». salvaguardare il loro asset, perché per Ci sono stati promissari acquirenti che sono A quel punto cosa accadde? pagare noi avrebbero dovuto vendere; le riusciti a riavere i soldi versati? Se sì di quali «Il primo tentativo fu quello di chiedere per assicurazioni non volevano pagare le importi parliamo? i promissari acquirenti la risoluzione polizze e la Banche avevano le ipoteche «Delle 50-55 pratiche che abbiamo gestito contrattuale al fine di riavere indietro il dopo essere subentrate a Dima» come studio legale tutte, anche se in misura doppio della caparra. Ma quando il fondo finì in amministrazione controllata come iscrivere un pignoramento che venne poi diversa, sono andate a buon fine. Chiaramente non è stato semplice perché visto, avevamo cinquanta procedure iniziate esteso a tutti i terreni coinvolti, dato non hanno pagato spontaneamente ma ci che potevano andare a morire così, che su quei beni gravavano molte hanno costretti a intentare causa. E qui devo senza giungere ad alcun risultato. ipoteche. Proprio con il riconoscere che le persone hanno dimostrato Il caso ha voluto però che per pignoramento e l'esecuzione davvero tanto coraggio e determinazione, LE CAPARRE una sola pratica di queste il Le somme recuperate dai forzata avevamo in mano ora senza contare le spese sostenute per arrivare Giudice emise una particolare cittadini riguardano tutti i i presupposti per far fino in fondo. Alcuni hanno recuperato il ordinanza – che si può scattare la polizza. richiedere senza arrivare alla tipi di budget: da 20.000 fino a Abbandonammo quindi le 100% di quanto avevano versato come fine del processo – a seguito 100.000 euro. C’è chi aveva azioni civili, perché tanto era caparra per le case, altri hanno accettato il della nostra richiesta di comprato un singolo immo- chiaro che dal fondo/Raetia, 15% in meno proposto dalle compagnie assicurative per liquidare subito senza riavere indietro soltanto la al di là delle sanzioni caparra versata. E grazie bile, altri invece anche più economiche che comunque aspettare la fine del giudizio. Del resto molti di un’unità abitativa credevano di aver perso tutto quindi è anche proprio arrivarono dietro nostro esposto comprensibile. Altri invece, coloro che Nelle foto: (da sx) a questa per aver posto in essere pratiche avevano ottenuto un decreto ingiuntivo, Parco della Minerva, o r d i n a n z a che dal punto di vista del testo unico hanno avuto anche gli interessi arrivando materiali abbando- riuscimmo, avendo bancario erano illegittime, non avremmo fino in fondo. Come importi parliamo di in mano un titolo ricavato alcunché. La nostra azione si rivolse nati; un bagno già esecutivo, ad così alle compagnie assicurative che avevano budget di tutti i tipi: c'è chi aveva acquistato con il box doccia un unico immobile, chi più di uno, siamo nel range tra i 20.000 e 100.000 euro a seconda delle istanze». Che ne è stato del fondo e chi ha in mano oggi ciò che resta del Parco della Minerva? Da quanto sappiamo parte degli immobili e dei terreni sono già stati venduti... «Sì, risulta anche a noi. Il fondo Diaphora ancora oggi ha un liquidatore giudiziario anche se la Raetia chiaramente è stata esclusa. Recentemente abbiamo saputo che l'asset si sta vendendo, segno che c'è qualche costruttore deciso a comprare». (continua) «Le persone hanno affrontato fino a 3 gradi di giudizio e aspettato anche 6 anni per riavere indietro i soldi versati»
Buone notizie: grazie allo studio legale Aquino di Pomezia i promissari acquirenti hanno recuperato i soldi che avevano versato: «Delle 50-55 pratiche che abbiamo gestito tutte sono andate a buon fine. Alcuni hanno ripreso il 100% della caparra, e qualcuno anche con gli interessi»
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INCHIESTA
(segue) L'intervista al Sindaco Adriano Zuccalà Sindaco, esiste un progetto di recupero per il Parco della Minerva? «Parte dei terreni, degli immobili in corso di costruzione e delle aree che dovranno diventare pubbliche nel Parco della Minerva, sono oggetto di una procedura fallimentare che li sta portando alla vendita mediante aste pubbliche. In base alle informazioni in nostro possesso, parte di essi sono stati già venduti insieme a parte delle opere di urbanizzazione realizzate (strade, marciapiedi, illuminazione etc.). Stiamo lavorando affinché l'iter di edificazione possa procedere insieme all'acquisizione delle aree pubbliche secondo le convenzioni urbanistiche, con tutti i vantaggi che ne Parsitalia Real Estate. Nel 2018 conseguiranno per gli abitanti del IL “GIALLO” l'Amministrazione Fucci aveva quartiere e la collettività tutta». Che fine hanno fatto i annunciato peraltro il Connessa alle vicende del 16 milioni della polizza pagamento “imminente di Parco e dello stop ai cantieri vi è anche la questione della fideiussoria per la mancata oltre 16 milioni di euro esecuzione delle opere di proprio dalla polizza polizza fideiussoria legata alle urbanizzazione previste dalla fidejussoria”. Qual è ad oggi opere di urbanizzazione che convenzione originaria? la situazione? Il Comune è in parte, come documentato Ecco le parole di entrato in possesso di tali dalla nostra inchiesta, sono Zuccalà somme? In caso contrario quali state realizzate. Ad ogni modo per azioni si stanno portando avanti? l'escussione della polizza si era «Ricordo bene l’incontro pubblico del attivata la precedente 2018. L’oggi consigliere della Lega Amministrazione che aveva Fucci, all’epoca Sindaco, paventava addirittura annunciato l’arrivo di 16 milioni di euro da l'imminente arrivo per la città “di spendere immediatamente nel ben 16 milioni di euro”. quartiere, guarda caso in piena Negli anni scorsi il Tribunale di campagna elettorale. Probabilmente Velletri aveva dato ragione al è proprio da allora che la credibilità di Comune di Pomezia e avviato Fucci ha iniziato a vacillare sempre di l’ingiunzione di pagamento nei più, arrivando oggi, dopo 3 anni di confronti dell’assicurazione per la nulla politico, ad essere mancata esecuzione delle opere di considerato il falso profeta di urbanizzazione previste dalle Pomezia. Tornando al tema convenzioni urbanistiche dei principale, e rapportandosi con “Comprensori P12-P13-P14” trasparenza alla cittadinanza, stipulate nel 2006 con la società
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Nelle foto: (dall’alto) il Sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà; il Cons. della Lega Fabio Fucci
attualmente è in corso un contenzioso tra il Consorzio Unitario la Sughereta con l'assicurazione Generali Italia S.p.A e il Comune di Pomezia per la definizione di quanto dovuto all'Ente. Un commissario tecnico terzo ha quantificato le opere di urbanizzazione realizzate fino ad oggi, queste dovranno essere scomputate dai 16 milioni della polizza e ad oggi siamo in attesa che la questione venga dibattuta nell’aula di tribunale. Appena avremo aggiornamenti sul tema li condivideremo prontamente con la cittadinanza». Luca Mugnaioli
Strade, marciapiedi, illuminazione: le opere di urbanizzazione, in parte, sono state fatte
Nel 2018 l’allora Sindaco Fucci annunciava “l’arrivo imminente dei 16 milioni di euro della polizza”: ma in realtà, spiega oggi Zuccalà, non solo il contenzioso è ancora in corso ma la cifra sarebbe inferiore. Da “scalare” ci sono infatti le opere di urbanizzazione già fatte
Parco della Minerva e i 16 milioni della polizza, la bordata di Zuccalà: «Fucci? L’oggi Consigliere della Lega proprio da allora iniziò a perdere credibilità tanto da arrivare oggi, dopo tre anni di nulla politico, ad essere considerato il ‘falso profeta’ di Pomezia»
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Ex Tacconi, Associazioni in trincea contro la lottizz entoquaranta mila metri cubi di cemento che a breve inizieranno ad avere contorni ben precisi, sotto forma di costruzioni immobiliari e, almeno secondo le previsioni, 1.500 persone che andranno a vivere nel quartiere che, secondo le autorizzazioni rilasciate dal Comune di Pomezia, sorgerà a metà strada tra Pomezia e Torvaianica, nei pressi del geosito dei laghi della ‘ex cava Tacconi’, area ‘ad alta suscettività archeologica‘ situata a un solo chilometro di distanza dal parco archeologico dell’Antica Lavinium. Ma è tutto regolare? Per il Comune sì, visto che ha approvato, il 27 ottobre 2020, la delibera n. 47/2020 con la quale il consiglio comunale ha dato il via libera alla lottizzazione ‘ex Tacconi’. Ma secondo molti altri no. Troppi lati oscuri, a partire dal fatto che nessun cittadino e nessuna associazione (e finora nemmeno i giudici, nonostante sia stato ordinato di mostrarli) hanno avuto la possibilità di visionare i nuovi progetti tecnici inerenti la rimodulazione del mastodontico insediamento, che secondo le volontà della Petromarine Italia, società fuoriuscita dalla galassia patrimoniale riconducibile al patron dei rifiuti Manlio Cerroni, sarà edificato alle spalle del quartiere ‘La Macchiozza’. Il “mistero” dei progetti protocollati “Ad oggi, 24 maggio 2021 – spiega Giacomo Castro, presidente dell’Associazione Latium Vetus – nonostante la nostra formale richiesta di accesso agli atti presentata al Comune nel dicembre scorso e il successivo ricorso al Tar, che il 3 marzo con l’ordinanza n. 2561/2021 inNelle foto: timava al Comune di (dall’alto) esibire i documenti tecil Sindaco di Pomezia Adriano nici approvati (i cui nuZuccalà; Giacomo meri di protocollo sono Castro, Pres. Ass. indicati nella delibera n. 47/2020 precedenteLatium vetus
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nuovo quartiere, anche se – udite udite - per il “completamento finale della nuova viabilità le parti si riservano la facoltà di procedere di comune accordo alla individuazione e realizzazione di un intervento viario alternativo a quello già definito in sede di progetto”. Insomma, prima vengono le nuove case e poi mente citata!), ebbene questi ancora, a dile infrastrutture (forse). Cosa più sconvolstanza di quasi tre mesi, non sono stati angente è il metodo di approvazione di questa cora tirati fuori. Né noi, né tantomeno i variante urbanistica. L’amministrazione giudici, li abbiamo visti. L’amminicomunale ha infatti approvato una strazione continua ad esibire variante “non sostanziale”, che RICONVERSIONE progetti dell’insediamento quindi non necessiterà dell’apEX TACCONI: vecchi di anni. Perché? Qual provazione regionale seppure 1) 140mila metri cubi è il motivo? Dove sono - se questo appaia a tutti gli effetti di cemento esistono - le tavole tecniche come un nuovo progetto: 2) 1.500 persone attese nel della rimodulazione del fututto l’edificato interno al nuovo quartiere turo insediamento allegate medesimo lotto viene infatti 3) Opere pubbliche, tra cui alla variante urbanistica, che spostato, così come anche il una scuola e una oltretutto non sono mai state nuova strada verde pubblico. Come si può pubblicate all’albo pretorio?”. parlare di variante “non sostanLa domanda sorge quindi spontanea: ziale”?”. cosa è stato approvato realmente lo scorso ot(continua) tobre? Giacomo Castro (Latium Vetus): “È quello che vorremmo sapere tutti – com«Il Comune ha approvato una variante menta il presidente di Latium Vetus – Si parla “non sostanziale”, bypassando così la di rimodulazione, di valorizzazione Regione. Ma questo è a tutti gli effetti un ambientale, mentre qui si sta cenuovo progetto. Tutto l’edificato interno al mentificando un’area pregiatismedesimo lotto viene spostato, così come sima, ad alta suscettività anche il verde pubblico. Come si può archeologica. Ancora più grave, parlare di variante “non sostanziale”?» qual è l’interesse pubblico di quest’operazione urbanistica? Cosa otterranno insomma i cittadini, oltre ai problemi in termini di impatti urbanistici, dequalificazione territoriale e traffico? A leggere la convenzione urbanistica approvata in tempi record – dopo un solo mese e mezzo dalla delibera n. 47 - la nuova bretella stradale che dovrebbe collegare la Via del Mare a via Giovanni Gronchi (lungo via della Macchiozza) sarà realizzata solo al termine dei vari interventi che porteranno all’edificazione del Il “giallo” dei documenti dei nuovi documenti “tecnici” non ancora resi noti. Tuona Castro:«Si parla di rimodulazione, di valorizzazione ambientale, mentre qui si sta cementificando un’area pregiata, ad alta suscettività archeologica»
Nessuno, nemmeno i giudici, nonostante sia stato ordinato al Comune di mostrarli, ha avuto la possibilità di visionare i nuovi progetti tecnici inerenti la rimodulazione del mastodontico insediamento. Perché?
Le associazioni contestano il progetto, altro cemento in un
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zazione. Il 15 giugno il Tar decide sulla sospensiva (segue) Come si è arrivati alla delibera? Ripercorriamo la vicenda dall’inizio per capire bene di cosa si tratta e cosa è successo. Nel dicembre del 2009 il Consiglio Comunale adotta il Programma Integrato di Intervento denominato “Riconversione dell’ex stabilimento industriale Tacconi” della Petromarine Italia in variante allo strumento urbanistico generale. Nonostante l'impulso favorevole al progetto tutto si blocca, tanto che il privato inoltra prima una diffida all'Ente e poi procede con un ricorso al Tar. L'intenzione è quella di sollecitare Piazza Indipendenza a sottoscrivere la convenzione urbanistica dando seguito a quanto deliberato dal Consiglio Comunale. Sono passati nel frattempo 5 anni: siamo nel 2014, il Sindaco è cambiato, non c'è più De Fusco ma Fabio Fucci, eletto un anno prima con il Movimento 5 Stelle. È con lui che la posizione del Comune cambia gradualmente: in questo periodo, infatti, il Dirigente comunale sottolinea che, prima di procedere, il privato deve apportare delle modifiche; la comunicazione viene subito impugnata dalla Petromarine al TAR, che però dà ragione al Comune. Il Consiglio di Stato – siamo arrivati al settembre 2016 – conferma il potere dell’Amministrazione di determinarsi e
na zona vicina a importanti siti archeologici (e non solo)
conseguentemente, di non sottoscrivere la della Petromarine nessun tribunale si è più convenzione urbanistica. Ecco, dunque, che pronunciato, e tanto meno si è pronunciato il 24 novembre 2016 il Consiglio Comu- a danno del Comune. Anzi, la determina di nale di Pomezia decide di annullare annullamento dell’amministrazione la delibera del 2009, bloccando pometina era stata avvallata prodi fatto l'iter del piano inteprio dai giudici amministrativi. LA DATA grato. Come era lecito aspetLa stessa Regione Lazio a preIl 15 giugno il Tar tarsi, la Petromarine non scindere dalla condivisione valuterà la richiesta di rimane con le mani in mano Latium Vetus per sospendere delle motivazioni che avee presenta un nuovo ricorso la delibera e la convenzione vano portato al ritiro del al Tar, impugnando la deci- urbanistica ratificata. Partita piano, chiedeva unicamente sione dell'assise comunale, intanto una raccolta firme la trasmissione di atti aventi chiedendo inoltre alla Regione natura urbanistica. Ben al di là contro il progetto Lazio – chiamata ora in causa di questo, l’amministrazione ha nella vicenda – di confermare la valiproceduto ad una vera e propria ridità del Piano integrato. Non solo: per la modulazione: perché? Ora ci ritroviamo, prima volta si rende però disponibile ad at- come cittadini e come Associazione, a dover tuare delle modifiche al progetto. La Regione scendere in campo e lottare per combattere Lazio, si esprime nella vicenda sostenendo contro questa scelta del Comune di Pomezia, che “Le contestazioni di legittimità, che il e contro la convenzione urbanistica che è Comune esprime motivando la proposta di stata firmata in tempi rapidissimi, appena un annullamento, sono valutazioni tecniche che, mese e mezzo dopo l’approvazione della dea prescindere dalla loro condivisione, pos- libera: alla faccia di chi afferma che l’ufficio sono eventualmente concretizzarsi in corri- tecnico sia bloccato, si tratta proprio un spondenti modifiche progettuali in variante esempio di ‘ottima’ amministrazione, almeno delle originarie previsioni urbanistiche”. in questo caso!”. Sempre nel 2017 la Petromarine chiede nel La raccolta firme frattempo di nuovo al Consiglio di Stato di Associazione Latium Vetus ha dato avvio ottemperare alle precedenti sentenze allo proprio in questi giorni ad una raccolta firme stato ancora in corso di fissazione delle affinché anche i cittadini possano esprimere udienze. A giugno del 2017 l'atteg- la loro contrarietà al piano di intervento apgiamento dell'ente locale, verosimil- provato dal Comune e per chiedere alla Remente sulla scorta di quanto appena gione Lazio l’istituzione del “Monumento visto, cambia ancora. È il Dirigente naturale dei Laghi dell’ex Cava Tacconi”. preposto a chiedere alla Petromarine “La rimodulazione del piano “ex Tacconi” Italia “di presentare all’Amministra- grida vendetta – dichiara Castro – si tratta a zione Comunale una proposta di va- nostro avviso dell’azione di chi non ha viriante urbanistica”; il Privato accetta sione né amore per il territorio. A breve pree decide di avanzare una propria pro- senteremo anche una denuncia penale alla posta. Uno degli ultimi atti del Go- Procura della Repubblica”. verno cittadino del Sindaco Fabio Ma nel frattempo cosa succederà? Fucci è proprio quello di annunciare, “Il prossimo 15 giugno si terrà la camera di a febbraio 2018, il cambio di posi- consiglio nel corso della quale i giudici amzione verso l'affaire “Ex Tacconi” e il ministrativi valuteranno la nostra richiesta contestuale avvio dell'iter per il di sospensiva della delibera e della convennuovo progetto con cui, sempre se- zione urbanistica ratificata. Noi ci battiamo condo il Primo Cittadino allora in e continueremo a farlo perché riteniamo che forza ai 5 stelle, si sarebbero avuti la localizzazione di questa lottizzazione sia “miglioramenti determinanti ri- strategica per il territorio che rischia una spetto a quello originario seguendo seria dequalificazione. Questo progetto peil principio cardine secondo cui l'in- nalizza tutti i cittadini di Pomezia, che su teresse della collettività è predomi- questo territorio ci vivono e sui quali ricanante rispetto a quello dei privati”. dranno gli oneri e i problemi di queste scelte “Dopo l’annullamento, votato nel sia a livello di mobilità, che di traffico e di ri2016 e avvenuto sulla scorta delle cadute ambientali”. sentenze del TAR e del Consiglio di Maria Corrao Stato, questo piano urbanistico, era «Dopo l’annullamento, votato nel 2016 e morto e sepolto. Ora l’Amministraavvenuto sulla scorta delle sentenze del zione lo ha volutamente e deliberataTAR e del Consiglio di Stato, questo mente resuscitato – spiega Giacomo piano urbanistico, era morto e sepolto. Castro - Dopo l’impugnazione della Ora l’Amministrazione lo ha volutamente delibera di annullamento da parte e deliberatamente resuscitato»
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Parco urbano proposto a Torvaianica Alta, D’Aless n parco urbano da 17 ettari, un parcheggio pubblico di quasi 6 mila metri quadri, un parco giochi per i bambini di 3.500 metri quadri e 10 mila metri quadri di orti urbani. E poi ancora una scuola materna, un’altra area chiusa di 400 metri quadri da adibire a uffici pubblici, una pista ciclabile di 2.600 metri e la viabilità, comprensiva di una piazza, per un totale minimo di 208 mila metri quadri di terreno che era stato offerto al Comune di Pomezia gratuitamente in cambio della concessione a costruire, nella parte privata, un piccolo centro commerciale, degli impianti sportivi e delle abitazioni, interamente in bioedilizia senza utilizzo di cemento, con il solo uso di legno acciaio e vetro. Si tratta di un progetto innovativo, presentato da un imprenditore al Comune di Pomezia nel dicembre 2018 e Il progetto di D’Alessandri presentato al Comune di Pomezia riguarda il quartiere di Torvaianica Alta. Il progetto dell’imprenditore, molto cono- quelle previste dal piano regolatore, a cui bi- calda attraverso l’utilizzo degli impianti fotosciuto in zona, visto che in passato ha ricosognava rimettere mano per rientrare voltaici. Si trattava di un progetto che a mio perto il ruolo di consigliere negli standard urbanistici previsti parere doveva poteva essere esaminato con comunale, inizialmente è stato acdalla legge. Dal momento che maggiore attenzione”. IL PROGETTO colto con molto entusiasmo io ho questi terreni, che si Ma cosa doveva essere costruito esattaParco giochi, vasta area dagli amministratori pometini: per orti urbani, parcheggi, trovano in un’area semiur- mente? Quanto chiedeva lei in cambio? l’assessore e il dirigente che lo Uffici Pubblici, in cambio di banizzata proprio a ridosso “Chiedevo una cubatura di 43 mila metri hanno esaminato lo hanno un piccolo centro commer- di Torvaianica Alta, ho pen- trattabili: ero disposto a scendere a 35 mila elogiato ma, dopo tanti comsato di fare un progetto di (tra appartamenti, negozi e impianti sportivi) ciale, impianti sportivi e menti positivi, non c’è stata alriqualificazione, mettendoci che mi sembrano una metratura poco impatabitazioni in bioedilizia cuna risposta, né positiva né un bosco, la pista ciclabile, gli tante su un’area di 8 ettari oltretutto già ursenza uso di cemento negativa: solo silenzio per quasi orti urbani, la piazza, i par- banizzata. Stiamo infatti parlando di terreni due anni. Ma vediamo nel dettaglio cheggi, i marciapiedi e la scuola interclusi, circondati da altre case: non di cosa si tratta parlandone con chi ha materna e in cambio ho proposto al Co- stiamo parlando di terreni utilizzati per presentato il progetto, Fiorenzo D’Alessandri. mune di permettermi di realizzare una cuba- l’agricoltura. Si sarebbe invece salvaguardato “Sono partito dal fatto che a Torvaianica Alta tura commerciale di bioedilizia che un bosco di 20 ettari, dove noi avremmo – spiega – le cubature erano il doppio di prevedeva espressamente l’utilizzo di mate- piantato e curato gli alberi per l’intera durata riali non inquinanti, rendendo oltretutto della convenzione, appunto due decenni, creD’Alessandri: «Si sarebbe salvaguardato ogni nuova abitazione autonoma dal punto ando un polmone verde a ridosso di Torvainoltre un bosco di 20 ettari e creato un di vista dei consumi elettrici e dell’acqua ianica, secondo solo alla Sughereta. polmone verde a ridosso della Sughereta» Oltretutto se si paragona il mio progetto ai 140 mila metri di cubatura approvata alla Petromarine - che al Comune dà in cambio una strada e un asilo - mi sembrava una proposta davvero molto allettante per l’amministrazione comunale e per l’intera città”. Forse il timore era quello che, come è accaduto in passato, venissero costruite le case ma non i servizi. “Timore infondato, perché noi non solo avremmo ceduto immediatamente le aree, ma – attraverso apposita convenzione, ci saremmo impegnati per 20 anni a gestire sia il bosco, piantando e curando gli alberi, che il parco giochi per i bambini, oltre a fare immediatamente la pista ciclabile e le strade”.
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(continua) Parco Urbano a Torvaianica Alta: la ripartizione delle cubature punto per punto
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sandri: «’Bocciato’ per pregiudizi contro di me» «Perché questo progetto, che in un qualsiasi altro Comune sarebbe stato accolto a braccia aperte, non è stato neanche discusso? Solo perché è stato presentato da Fiorenzo D’Alessandri?» (segue) Allora forse il progetto non era piaciuto abbastanza? “Veramente sia l’assessore Luca Tovalieri che il dirigente dell’epoca, Renato Curci, erano rimasti entusiasti e sembrava volessero sposare il progetto. Solo che l’assessore non ha più risposto e il dirigente non sapeva più cosa dirmi dall’imbarazzo. A quanto pare le priorità erano sempre altre. Io non discuto sul fatto che ci siano altre cose da fare e che ci siano altri progetti da approvare, ma rimango poi stupito quando vengo a sapere che sono stati approvati 96 mila metri cubi al principe Borghese, nonostante abbia vietato l’ingresso al Borgo ai cittadini di Pome-
Nelle foto (sopra e in basso) ulteriori specifiche tecniche sull’iniziativa proposta di sapere che un imprenditore abbia regato 130 piante al Comune. Ma su 20 ettari, sarebbero state messe a dimora migliaia e migliaia di piante, ovviamente gratis: perché questo progetto, che in un qualsiasi altro Co-
sore all’ambiente, all’urbanistica, ai lavori pubblici e persino al sindaco, ma non ho mai ricevuto risposta, neanche per dire che il progetto non interessava. Oppure se ne poteva discutere, modificandolo. Io credo che
Due pesi e due misure?«Il Comune dice sì ai 96 mila metri cubi al principe Borghese (che ha chiuso il Borgo) e ai 140 mila metri cubi alla Petromarine. Il mio progetto non è stato invece nemmeno discusso, peraltro senza fornire alcuna spiegazione» zia chiudendone l’ingresso e senza mune sarebbe stato accolto a bracche la città abbia nulla in cambio. cia aperte, non è stato neanche LA DOMANDA Oppure, come detto prima, che discusso? Solo perché è stato «All’epoca l’Assessore e il vengano concessi 140 mila presentato da Fiorenzo Dirigente si erano mostrati metri cubi alla Petromarine D’Alessandri?”. entusiasti poi non ho saputo in cambio di una strada e una Crede quindi che il motivo più nulla. Perché allora non mi scuola. Sento poi dire che il sia da ricercare sulla persona è stata più fornita alcuna Comune vuole realizzare un e non sul progetto? risposta in merito al mio parco pubblico, degli orti ur“Sì, penso si tratti di un preprogetto?» bani e dei parcheggi, tra via giudizio nei miei confronti, non Salvo D’Acquisto e piazza S. Benevedo altre motivazioni plausibili, detto da Norcia, in un progetto di 470 anche perché non ci sono state risposte mila euro finanziato dalla Regione: mi fa pia- tecniche che abbiano ostacolato il progetto, cere, è una bella cosa se viene fatto del verde che sarebbe servito ad abbassare l’indice di al centro della città, così come sono contento edificabilità del quartiere. Ho scritto all’asses-
il quartiere e l’intera città ne avrebbero guadagnato sia dal punto di vista ambientale che come immagine, oltre che per quanto riguarda i servizi. Sarebbe diventato un vero quartiere residenziale dove vivere, non dove dormire e basta, visto che mancano servizi e infrastrutture. Io li avrei messi praticamente tutti gratuitamente, ma non se ne è voluto nemmeno parlare. E ho parlato di un’edilizia senza cementificare. Vorrei solo sapere il motivo per cui non mi è mai stato risposto”. Giriamo la domanda agli amministratori: perché?
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Lotti privati destinati “a verde”: il Comune trova la soluzione Dopo il caso di Vicerè a Pomezia, l'Amministrazione ha approvato un importante atto di indirizzo orniamo ad occuparci della vicenda riguardanti alcuni lotti soggetti ad esproprio dal Comune di Pomezia negli anni '90 ma mai notificati né indennizzati ai proprietari. Ad ottobre scorso vi avevamo segnalato ad esempio la storia del Signor Alberto che si era accorto della situazione pendente su un lotto di sua proprietà a Viceré soltanto in sede di vendita quattordici anni fa. Ma il suo caso, come visto, non è l'unico: nelle sue stesse condizioni ci sarebbero tanti altri cittadini che ora, in virtù delle novità emerse alla fine del mese di maggio, potrebbero risolvere una questione che si trascina da anni. Si tratta infatti di vicende risalenti anche fino al 1994 quando il Comune sottopose ad esproprio alcuni lotti Il terreno di proprietà di Alberto è già pronto per realizzare il suo progetto per destinarli a “verde”. Nel caso specifico il Il caso di Vicerè non è l'unico a Pomezia: patrimonio comunale presentando un Signor Alberto, per sbloccare questa ora però, in virtù delle novità emerse alla progetto per allestirla per uso pubblico. situazione di stallo (anche se il vincolo fine del mese di maggio, altri cittadini L’Amministrazione, una volta approvata d'esproprio è decaduto l'uso del terreno deve potranno arrivare ad una soluzione l’ipotesi progettuale presentata, affiderà l’area essere comunque compatibile con quanto era al cedente proprietario attraverso una stato stato stabilito dalla variante al PRG del dell'emergenza sanitaria poi avevano di concessione pluriennale. L’operazione '94, ovvero “zona verde e servizi nuovo fatto cadere tutto in stand by. permetterà sia di realizzare nuove aree verdi pubblici/parte strada”), aveva chiesto L'impegno del Comune a giungere attrezzate con attività sportive o punti ristoro, all'Amministrazione di realizzare comunque ad una soluzione non è sia di programmare un incremento delle aree proprio quell'area verde che gli mai mancato in questi mesi: «Ci di proprietà pubblica già allestite, creando al amministratori dell'epoca IL PROGETTO tengo a ringraziare in tempo stesso nuovi posti di lavoro e servizi avevano ipotizzato, previsto Giochi per i bambini, orto particolare l’Assessore Luca per la cittadinanza. Vogliamo favorire la (solo su carta), ma mai espositivo, attività e iniziative Tovalieri che ha seguito la partecipazione di cittadini, associazioni e realizzata, con la per il quartiere. L’area verde mia vicenda arrivando oggi a operatori economici nella gestione del verde predisposizione in cambio di darebbe inoltre un punto di questa soluzione. Spero che pubblico. Il messaggio che vogliamo un piccolo punto di ristoro aggregazione alla zona, il mio caso possa contribuire trasmettere è chiaro: il territorio in cui da gestire con la sua famiglia. Viceré, che ad oggi ne è ad aiutare altri che si sono viviamo appartiene a tutti e riteniamo sia E oggi finalmente, sebbene totalmente sprovvista trovati nelle mie stesse nell’interesse di ognuno di noi tutelarlo e l'Amministrazione abbia condizioni», ha dichiarato ai valorizzarlo al meglio. Premettendo che non precisato che non si “sia mai trattato nostri microfoni. «Non ultimo voglio si è mai trattato di terreni espropriati, il di terreni espropriati”, sembrerebbe rivolgere un ulteriore ringraziamento a signor. Alberto è stato incontrato diverse essere stata individuata la soluzione. il “Corriere della Città”, è anche per volte e messo a conoscenza dell’iter che Il progetto merito vostro, e al servizio stavamo portando avanti, il suo caso è L'idea di Alberto, per ricollegarci, realizzato nell'ottobre scorso, che perfettamente rientrante nelle casistiche prevedeva attività ludiche e siamo arrivati sin qui», ha oggetto dell’intervento che abbiamo didattiche, installazione di giochi, concluso il cittadino. approvato». organizzazione di manifestazioni a Le novità Luca Mugnaioli tema, aree da adibire a orto Ci spiega il Sindaco di Pomezia Il proprietario di un terreno con espositivo. Una soluzione che Adriano Zuccalà: «In questi giorni destinazione a “verde” potrà cederlo al consentirebbe di dare al quartiere anche un abbiamo approvato in Giunta un atto di Comune presentando un progetto. L’Ente luogo di aggregazione dato che al momento indirizzo per incrementare le aree a verde affiderà quindi l’area al cedente in Viceré ne è sprovvista. L'iniziativa era stata pubblico comunale migliorandone la concessione. Nasceranno così nuove aree accolta favorevolmente gestione e la fruizione in termini ambientali, Nella foto: verdi attrezzate con attività sportive o dal Comune ma sociali e culturali. A titolo esemplificativo, un (dall’alto) punti ristoro creando al tempo stesso lungaggini burocratiche soggetto privato proprietario di un’area con l’Ass. Luca nuovi posti di lavoro e servizi prima e lo scoppio destinazione a verde potrà cederla al Tovalieri per la cittadinanza
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La soddisfazione del Signor Alberto: «Voglio ringraziare l’Assessore Luca Tovalieri che ha seguito la vicenda. E grazie anche al Corriere della Città per aver dato voce al mio problema arrivando oggi a questa soluzione che potrà aiutare anche altre persone nella mia condizione»
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Tutti al mare...con un pizzico in più di ottim n'altra estate al tempo del Coronavirus, un'altra estate a combattere tra protocolli, distanze di sicurezza e quant'altro. Ma probabilmente con più fiducia e ottimismo rispetto al 2020. Al centro c'è sempre il tema del turismo, ovvero la linfa vitale per le nostre coste e soprattutto per l'economia locale messa in ginocchio dalla seconda ondata del virus. Ma anche quest'anno, nonostante “l'esperienza” del 2020, i tempi si sono dilazionati ed è scattata una nuova corsa contro il tempo. Con queste premesse abbiamo dunque intervistato i rappresentanti delle varie categorie coinvolte, a partire, ovviamente, dalle due Amministrazioni locali. Ardea: il punto della situazione Il Sindaco Savarese, in accordo con le rappresentanze sindacali degli operatori balneari del Comune di Ardea, ha approntato e reso noto le modalità riguardanti gli spazi in merito alla “dimensione delle aree ombreggiate collocate sull’arenile”. Per quanto riguarda il capitolo invece della gestione delle spiagge, l'Amministrazione ha deciso di pubblicare a maggio un bando per assegnare la convenzione per la stagione balneare 2021 per 10 stabilimenti balneari sulla scorta di quanto già fatto lo scorso anno. Un modo – nelle intenzioni dell'Ente – “per dare agli operatori la possibilità di fare un’offerta turistica qualitativamente migliore, ma anche più interessante sia per gli operatori stessi che per la ricaduta economica che ne può derivare. Particolare attenzione è stata destinata ai servizi offerti agli utenti con disabilità, che avranno un peso assai rilevante sulla valutazione complessiva delle richieste ricevute”. Gli operatori, che hanno potuto richiedere l’assegnazione anche per più stabilimenti (salvo poterne ottenere comunque una a richiedente), hanno avuto tempo fino al 3 giugno 2021. «Si tratta di un modello vincente già sperimentato lo scorso anno e che abbiamo voluto replicare. La formula dello “stabilimento balneare” è particolarmente conveniente perché consente di offrire tutta una serie di servizi compreso quello della ristorazione sfruttando però strutture leggere, rimovibili (come dei chioschi in legno), che non comportano grossi investimenti», aggiunge Nelle foto: Savarese. (dall’alto) Controlli sul litorale il Sindaco di Ardea Mario «Rispetto allo scorso anno abbiamo acquisito una certa Savarese
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Voglia di Estate ma senza abbassare la guardia nei confronti del Coronavirus esperienza nelle problematiche relative alla Eventi e misure per i commercianti gestione balneare in ottica Covid pertanto sotto la Rocca per questa stagione estiva metteremo Dal punto di vista prettamente legato in campo strumenti un po' all'intrattenimento dei turisti e QUI ARDEA diversi. Innanzitutto per della popolazione residente l'assistenza e i controlli sul Bando per 10 stabilimenti non vedremo grosse novità litorale con Pomezia (per una stagione), controlli rispetto agli anni passati ad abbiamo condiviso un affidati a Guardia Costiera e Ardea. La città, com'è noto, Polizia Locale. Protocolli protocollo d'intesa con la esce da un periodo Covid collaudati sull’especapitaneria di Porto finanziario complicato e rienza dell’Estate 2020. affidando a loro una parte del come ribadito dal Sindaco Eventi: si punta su servizio di sorveglianza. Questo “quando la coperta è corta ci ArdeaJazz sarà garantito con una pattuglia su sono necessariamente delle gommone che girerà tutti i circa 18 priorità a cui l'Ente deve far fronte”. E km di costa per tutto il periodo estivo. tra queste, chiaramente, non possono esserci Parliamo del rispetto del distanziamento, le spese per gli eventi . «Cercheremo della densità di presenze in un determinato comunque di organizzare qualcosa per i punto, l'assistenza bagnanti e più in generale cittadini e i turisti – precisa il Sindaco – il tutto ciò che concerne l'utilizzo dell'arenile. nostro obiettivo, qualora le condizioni lo Per ciò che riguarda il servizio “a terra” permetteranno, è quello di recuperare cercheremo di affidarlo agli assistenti “l'Ardea Jazz Festival”, un evento che è stato bagnanti laddove presenti mentre non sempre molto apprezzato. Dopodiché metteremo gli steward che si sono rivelati realizzeremo altre piccole iniziative, magari una misura sostanzialmente inutile; il più limitate, ma che possono comunque ruolo principale lo avrà dunque generare partecipazione». Per i sempre la Polizia Locale e gli commercianti, fa sapere l'Ente, continuerà ad ausiliari sempre della Polizia essere concessa in modo gratuito Locale che assumeremo per la l'occupazione del suolo pubblico dando stagione estiva. Vedremo se poi modo così alle attività di sfruttare gli spazi farci aiutare anche da altre esterni così come fatto finora». Associazioni qualora non fosse (continua) sufficiente. Stiamo valutando anche se acquistare alcuni mezzi idonei allo scopo quali quod elettrici con i quali pattugliare il litorale. Per le spiagge libere vere e proprie vedremo infine quanto riusciremo ad investire ancora in termini di assistenti bagnanti anche laddove la balneazione ad esempio non è consentita – ma ciò non impedisce che vengano comunque prese d'assalto le spiagge – dato che il Comune deve comunque prevenire situazioni di potenziale pericolo».
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mismo. Ecco come sarà l’Estate sul territorio (segue) Il Sindaco fiducioso: «A Torvaianica case Pomezia, parla il Sindaco e stabilimenti sono già sold out, sarà una «Sarà anche quest’anno un’estate all’insegna stagione positiva per la città» del rispetto delle norme antiassembramento. La curva dei contagi coraggio e positività. Per Pomezia torna continua a scendere, ad oggi nel Comune di l’arena in Piazza Indipendenza con l’ormai Pomezia si registrano 82 persone positive, in tradizionale “Pomezia in Musical”, la netta decrescita rispetto alle settimane bellissima novità del “Flame Festival”, la passate, ma non possiamo abbassare la tradizionale “Festa di San Benedetto” e poi guardia - spiega il Sindaco Zuccalà - tanto cinema. Confermata anche “Pratica Cittadini e turisti dovranno continuare a Jazz” che quest’anno conquista la nuova rispettare le regole anti-Covid sulle spiagge e location di Selva dei Pini e una mini rassegna nelle piazze, ma sono certo che sarà una al Museo Lavinium. Per Torvajanica l’arena stagione positiva per la nostra Città. A sarà allestita in Piazza Ungheria e prevederà Torvaianica case e stabilimenti sono già sold due mesi di spettacolo tra cinema, out, una buona notizia per le attività balneari performance e competizioni canore, e commerciali del nostro territorio. E’ inoltre intrattenimenti comici e tanto cinema, una con molto piacere che annuncio il bellissima forma d’arte che purtroppo completamento di un lavoro che ha richiesto quest’anno non abbiamo potuto fruire nelle molto tempo e sforzo e che ha portato sale e nelle arene. Confermato il concerto Pomezia a dotarsi per la prima volta di un operistico del Maestro Renzo Renzi, la “Festa “Piano di Marketing Turistico e Territoriale”, dei Pescatori”, a cui teniamo molto e che sta questo lavoro costituisce la base per diventando un evento del cuore per la tutta una serie di attività che nostra città. Confermato il Festival seguiranno e che già da Tognazzi, che vedrà i quattro figli QUI POMEZIA quest’anno potranno aprire la Tanti eventi nel nome di di Ugo come direttori artistici Città e il suo litorale ad un partecipazione e sicurezza: e che si chiamerà “Trentugo”, futuro turistico di continuo Pomezia in Musical, le feste il festival si snoderà su sviluppo. Un nuovo sito tradizionali e tanto cinema. almeno cinque serate e turistico dedicato a Pomezia prevederà i talk, la proiezione Confermato il Festival e Torvajanica, i nuovi siti del Tognazzi. E ancora sagre, dei film, la mostra tematica, il Museo Lavinium e del Museo coinvolgimento dei ristoratori street food e molto del 900, la mappatura Qrcode di nella reinterpretazione di un altro tutte le bellezze e luoghi di interesse piatto del grande attore, la mostra cittadini, i PIT, i nuovi loghi e le nuove storica del torneo di Ettore Costa, i premi ad mappe turistiche e la collaborazione con tutti un attore e ad una attrice nonché il premio gli attori del territorio che sta dando vita alla costituzione di una DMO turistica. Ma non voglio anticipare troppo, appuntamento per tutti per il 16 giugno per la conferenza stampa in cui annunceremo tutte le novità». Ancora una volta il Covid influenzerà l'organizzazione degli eventi: qual è il programma di appuntamenti da qui a settembre? «Sono convinto che la ripresa richieda
Protocollo d’intesa Pomezia, Ardea e Capitaneria di porto per i controlli via mare sulle coste del territorio
Torvajanica ed anche una bellissima novità che per ora non annuncio. Non mancheranno il teatro, specialmente in valorizzazione delle compagnie del territorio, le sagre, lo street food, le location di divertimento con giostre e animazione per i più piccoli. Una bellissima illuminazione della passeggiata sul mare completerà l’atmosfera di una stagione estiva che speriamo garantisca divertimento e bellezza a cittadini e turisti e riporti uno spirito positivo e allegro, in piena sicurezza». Quali misure sono state previste per i commercianti? «Per i commercianti abbiamo prorogato l’occupazione di suolo pubblico gratuita fino al 31 dicembre per consentire a tutti di utilizzare al meglio gli spazi esterni. A breve l’uscita di un bando finalizzato alla concessione di contributi per l’acquisto di arredi esterni, una misura che abbiamo fortemente voluto per dare un segnale concreto di vicinanza e sviluppo agli esercenti. Saranno inoltre annunciati a breve nuovi sconti Tari. Nell’ambito della semplificazione delle procedure abbiamo implementato il nuovo sito di gestione del Suap, che oltre a snellire la burocrazia diventa un punto di riferimento normativo e di aggiornamento». (continua) Per i commercianti di Pomezia: occupazione suolo pubblico gratuita (così come anche ad Ardea), nuovi sconti TARI, snellimento burocrazia»
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(segue) I balneari a Pomezia Un aumento delle presenze, anche se non da pienone assoluto, si avverte negli stabilimenti balneari, che hanno già da diverse settimane hanno iniziato a registrare le prenotazioni per i mesi di luglio e agosto. Ecco come si prospetta la stagione per Roberto Tammone, titolare dello storico stabilimento balneare “Ragno d’Oro”. “Lo scorso anno a maggio ancora non si sapeva bene cosa si sarebbe potuto fare. Le prenotazioni sono arrivate solo nelle settimane successive, man mano che le ‘maglie si allentavano’ e le persone acquisivano sicurezza: da metà giugno in poi la stagione si è ripresa alla grande, facendoci recuperare quanto perso in precedenza. Quest’anno invece è stato il clima a remarci contro, visto che tra la fine di aprile e per quasi tutto maggio il tempo, specie nei weekend, è stato piuttosto brutto, ma il danno si è avvertito solo per quanto riguarda le presenze giornaliere: per ciò che concerne le prenotazioni di luglio e agosto, infatti, abbiamo avuto una buona richiesta”. Maggiore rispetto al passato? “Direi proprio di sì. Questo probabilmente perché, a causa del Covid, ci sono remore ad andare all’estero, ma a che a spostarsi in altre regioni e si preferisce restare in zona, riversandosi così sul nostro litorale. Abbiamo quindi un aumento delle prenotazioni e delle presenze”. La tipologia delle persone che prenotano è cambiata? “Il nostro è uno stabilimento per famiglie, quindi il tipo di clientela è rimasto
prevalentemente lo stesso”. Diversa clientela, con più giovani e coppie, al Tinga Beach, gestito da Davide Nasso. Anche Nasso conferma il trend positivo iniziato lo scorso anno. “In linea di massima la stagione 2021 ricalcherà quella precedente: tantissima gente soprattutto nei weekend, ma a causa del distanziamento potremo ospitare al massimo lo stesso numero di persone di due anni fa. Al momento non c’è ancora il tutto esaurito, ma tra le prenotazioni (noleggio attrezzatura nella spiaggia libera, ndr) e il numero di abbonamenti finora registrati calcoliamo che la stagione possa essere molto positiva, con una piccola percentuale in più rispetto agli anni passati, ma non il pienone a causa delle restrizioni, che sono comunque proprio il motivo che hanno riportato qui i turisti. È grazie al fatto che molte persone non si fidano ad allontanarsi che Torvaianica è stata rivalutata”. Che tipologia di persone ci sono? “Devo riconoscere che qui viene chi non può permettersi di meglio. Torvaianica è un posto piuttosto economico, rispetto a tante altre località turistiche, sia come appartamenti – in vendita come in affitto – sia come strutture turistiche, quindi molte persone scelgono di venire sul nostro litorale proprio perché costa meno. Sono tantissimi coloro che hanno deciso di comprare casa o affittarla per tutto l’anno, anche in questa zona lontana dal centro: posso affermare con sicurezza che negli ultimi anni il lungomare attorno al Tinga è stato molto rivalutato, difficilmente restano abita-
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zioni vuote”. Torvaianica sarà quindi piena, questa estate…“Penso proprio di sì: tra green pass, vaccini, richiami e quant’altro, la gente preferisce semplificarsi la vita e restare in zona”. Ma quali saranno i costi? “Noi abbiamo mantenuto gli stessi dello scorso anno. Gli aumenti – per chi li ha applicati – sono stati nel 2020 a causa delle restrizioni dovute al Covid”. Questi dati vengono confermati anche da Angelo Fusari, titolare dello stabilimento Lido. Anche qui è stato scelto di mantenere gli stessi prezzi dello scorso anno, per non far ricadere sui clienti lo scotto della crisi economica dovuta alla pandemia. “La gente non parte per vari motivi, quindi viene a Torvaianica – spiega Fusari – Un po’ perché si ha paura ad allontanarsi, un po’ perché a causa delle varie restrizioni diventa complicato muoversi, un po’ perché il Covid ha portato molte persone a dover fare economia. Quindi già dallo scorso anno abbiamo avuto un aumento delle presenze, riconfermato anche nel 2021. Non parlo di pienone, ma sicuramente di una stagione molto soddisfacente, soprattutto se calcoliamo come era iniziata”. “Da noi – prosegue – vengono sia famiglie che giovani che vogliono fare surf, ma non essendo in centro, la nostra clientela non è solo abbonamenti, ma si basa anche sui giornalieri. Da quello che vedo, sembra che anche questa possa essere un’ottima stagione: le persone hanno voglia di venire al mare, ma senza rischiare e senza allontanarsi”. (continua)
Balneari Ardea, intervista con Angelo Cavola (S.I.B.) L’INTERVISTA - Angelo Cavola, Vicepresidente del SIB della Regione Lazio, nonché Presidente per la Provincia di Roma e per il Comune di Ardea. «Quest'anno, oltre all'emergenza Covid, siamo costretti a fare i conti anche con un meteo decisamente non in linea con il periodo. Le avverse condizioni climatiche stanno rallentando non poco i lavori di preparazione degli stabilimenti. Adesso però il bel tempo dovrebbe arrivare, ci contiamo». Seconda estate in tempo di Covid: cosa è cambiato rispetto allo scorso anno? «Sicuramente c'è maggior fiducia e ottimismo. Siamo riusciti a vaccinare una buona parte della popolazione e questo inciderà senza dubbio in positivo. Le persone vogliono tornare a
viaggiare e il mare chiaramente è una meta ambita. E' vero che la campagna abbonamenti è partita un po' in ritardo ma pensiamo sia frutto dell'incertezza legata alle chiusure che ci sono state. Crediamo ci sia tutto il tempo per recuperare». Sui 10 stabilimenti messi a bando dal Comune. «Sinceramente non posso che esprimere tutte le mie perplessità in merito nonostante possa capire che l'Ente abbia bisogno di controllare le spiagge mediante le postazioni di salvataggio. Ma una gara, così a ridosso della stagione estiva, tra l'altro in pochi giorni e per la durata di un solo anno, resta un progetto incomprensibile». Al livello personale come state preparando la stagione? (Angelo Cavola è titolare dello
stabilimento “Roma” ad Ardea) «Abbiamo fatto tesoro dell'esperienza dello scorso anno. Senz'altro abbiamo maggior dimestichezza con i protocolli e siamo pronti ad accogliere i turisti in totale sicurezza. Per ciò che riguarda il protocollo Covid le regole ormai le conosciamo bene. Posso citare, tra gli altri, la presenza ben visibile di tutta l'informativa con le regole di comportamento, i percorsi separati di entrata in uscita anche sulla battigia ove possibile, il distanziamento garantito tra gli ombrelloni, il rilevamento della temperatura all'ingresso, i dispenser col gel disinfettante fino ad arrivare al registro dei clienti da tenere per 14 giorni. La stessa attenzione alla sicurezza e alla prevenzione sarà garantita anche negli spazi al chiuso chiaramente».
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(segue) Il mercato immobiliare Come sarà la stagione balneare per il litorale di Pomezia e Ardea? Dobbiamo aspettarci il boom di presenze come lo scorso anno, quando a seguito del primo lockdown totale e dell’incertezza degli italiani – che non sapevano se e dove potevano andare in vacanza – Torvaianica, Marina di Ardea e Tor San Lorenzo si erano riempite come negli anni d’oro, oppure l’«effetto pandemia» è già terminato? . “Rispetto allo scorso anno – spiega Maria Cristina Nardi, dell’agenzia immobiliare Nardi del Lungomare delle Meduse – quando abbiamo riaperto il 18 maggio dopo il lockdown totale, quest’anno non c’è stata la stessa richiesta. Probabilmente è tornata la voglia di viaggiare, di allontanarsi. Ma anche l’offerta è calata: molte persone hanno preferito tenere per sé la casa, oppure venderla. Sono infatti aumentate le compravendite: a partire da febbraio abbiamo fatto numerosi rogiti, specialmente di trilocali, quindi di tipologie di appartamenti adatti come prime case, quindi probabilmente Torvaianica si riempirà di nuovi abitanti”. Ma non solo: è aumentato il numero degli affitti annuali, cosa che riduce ulteriormente le case disponibili per l’estate, anche se c’è chi preferisce la formula degli “affitti frazionati”, ovvero quelli che vanno ininterrottamente da settembre a maggio a un prezzo fisso, per poi diventare ‘affitti estivi’ nella bella stagione. “Nonostante questo, l’impressione è che non ci sia il ‘sold
out’ come l’anno scorso: non c’è stata la corsa all’accaparramento alla casa, almeno da noi. Invece nei Comuni vicini, come Anzio e Nettuno, c’è il tutto esaurito: sarà che lì hanno Bandiere Blu e Verdi, e quindi c’è un’offerta turistica diversa… Eppure noi abbiamo il vantaggio di avere la vicinanza con Roma, a fronte di un mare abbastanza pulito e prezzi contenuti rispetto ai paesi vicini”. Quali sono i costi per una casa in affitto? “Noi abbiamo mantenuto gli stessi prezzi dell’anno scorso: per un trilocale a giugno 900 euro, 1900 euro a luglio, 2300 euro ad agosto: sono prezzi per una casa in centro, vicino al mare, con il posto auto e che comprendono anche i costi d’agenzia, ma spesso un po’ di sconto si riesce a fare. Ma resta il fatto che abbiamo poca offerta e poca richiesta, almeno fino ad adesso”. Un po’ diverso quanto accade nell’agenzia Solo Affitti, sempre a Torvaianica: qui le case disponibili sono già terminate tutte, tranne due. Non è possibile fare una comparazione rispetto all’estate scorsa, perché l’agenzia ha aperto a settembre, ma i clienti sono stati tantissimi. E non hanno fatto storie sui prezzi. “La maggior parte dei proprietari, dopo quanto è successo lo scorso anno, hanno scelto di fare affitti transitori, perché per loro è più conveniente – spiegano dalla filiale – quindi a partire dal 1° giugno il costo dell’appartamento sale sensibilmente. D’inverno viene affittato prevalentemente a militari dell’aeroporto, mentre d’estate ai vacanzieri”. Quali sono i costi? “I prezzi rispetto all’anno scorso
Il Corriere della Città giugno 2021 sono saliti sensibilmente, perché la richiesta è stata altissima. Noi abbiamo iniziato ad avere richieste per i mesi estivi già a gennaio e questo ha fatto aumentare i costi di parecchio. I prezzi variano molto a seconda della zona e dei posti letto disponibili. A giugno una casa da 8 posti letto – quindi un trilocale - viene circa 1500 euro. Se ci accontentiamo di un bilocale spendiamo invece dagli 800 ai 1000 euro a seconda della zona: più è centrale e più si spende. Un quadrilocale viene 1600 euro, sempre a giugno”. E a luglio e agosto? “Stiamo intorno ai 2200 euro per un quadrilocale, 1800 euro per un trilocale. Ma ci sono anche le ville: abbiamo affittato una villa al villaggio Tognazzi per 4500 euro per il mese di luglio. Per quanto riguarda agosto, invece, il bilocale viene 1300 euro, il trilocale 2000 euro, quadrilocale intorno ai 2700 euro. Questi sono tutti prezzi che escludono i costi di agenzia. Se si vuole risparmiare si può prendere una casa in affitto a Marina di Ardea, dove i costi sono nettamente più bassi”. Qual è la tipologia di persone che richiede la casa in affitto? “Sono stati soprattutto anziani che, non appena c’è stato il nuovo lockdown questo inverno, si sono precipitati in agenzia a richiedere una casa, specie con determinate caratteristiche: volevano degli spazi esterni. Molti si sono trasferiti da subito, preferendo lasciare Roma per un posto più vivibile come Torvaianica, altri hanno preso la casa per tutta l’estate”.
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Via Gronchi: richiesta per gli autovelox “fissi” Il Comune ha avanzato domanda in Prefettura per installare i dispositivi per il rilevamento dell'alta velocità Amministrazione Comunale di Pomezia sembra aver tracciato la linea per la messa in sicurezza della cosiddetta strada “nuova” che collega Pomezia a Torvaianica Alta. Da quanto si apprende infatti, attraverso un commento postato direttamente dal Sindaco Adriano Zuccalà in risposta ad un cittadino tornato a sollevare il problema, il Comune ha avanzato richiesta in Prefettura per l'installazione di autovelox fissi lungo il percorso che si snoda attraverso Via Giuseppe di Vittorio, Via Gronchi e Via di Torvaianica Alta. Gli incidenti: già tre sinistri mortali. Ma si continua a correre Negli ultimi anni lungo questi circa 3km di strada si sono verificati infatti svariati sinistri e ben tre dall’esito mortale, senza contare tutti quelli con gravi conseguenze, tra auto semi distrutte e persone finite in ospedale. Eppure, nonostante questo, si continua a correre e a compiere manovre azzardate, spesso abbinando entrambe le cose. Lo sanno bene ad esempio i residenti di Via Menabrea, stradina laterale che si immette in Via Giuseppe di Vittorio, che ogni volta si trovano “a ri-
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Il Sindaco Zuccalà: «Nessun sistema di mitigazione può impedire all’incivile di turno di superare i limiti o di correre sui dossi. Ci vuole senso civico. cautela ed educazione alla guida»
Niente dossi - “non si possono installare per legge su quel tipo di strada”- sì agli autovelox: il Comune di Pomezia ha chiesto l’autorizzazione per gli autovelex (che dovrebbero essere più di uno) schiare la vita” a causa delle manovre spericolate compiute da chi procede in direzione Torvaianica. Non a caso è stato proprio qui che, nel febbraio scorso, perse la vita la signora I., 45enne di Pomezia travolta e uccisa mentre si trovava addirittura sul marciapiede, il tutto scatenato proprio da un sorpasso azzardato sfociato nella fatale carambola. No ai dossi, si ai velox Da tempo quindi sia i residenti che molti cittadini si sono attivati per chiedere soluzioni urgenti al Comune. Tra questi sono stati chiesti dossi e autovelox fissi. Per i primi è già arrivato il “no” del Comune di Pomezia, nel senso che il Sindaco ha precisato che i “dossi artificiali sono vietati sulle strade con limite di velocità superiore a 50 km/h e sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento”. Per questo Piazza Indipendenza ha deciso di puntare sulle postazioni fisse degli autovelox: «Tengo comunque a precisare – ha spiegato Zuccalà - che nessun sistema di mitigazione può impedire all'incivile di turno di superare i limiti (Perchè si prende una sanzione) o di correre sui dossi (nonostante si danneggi l'auto). Ci
vuole senso civico, cautela ed educazione alla guida». Detto questo, chiosa il Sindaco, ad ogni modo “le postazioni fisse di controllo della velocità saranno più di una, nei punti necessari”. Intanto, in attesa dell'autorizzazione, “proseguiranno i controlli con quelle mobili da parte della Polizia Locale”. Luca Mugnaioli
I tre incidenti mortali lungo la strada che collega Pomezia a Torvaianica Alta: due sono avvenuti soltanto quest’anno
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Minacce (ed escrementi) contro Luigi ‘Rambo’ «Dormi preoccupato», l’avvertimento all’uomo che combatte da anni contro il campo rom di Castel Romano on ha mai smesso di combattere per la “sua” terra, quel lotto che confina con il campo rom di Castel Romano. Ormai il suo viso è familiare a tutti, specialmente dopo il servizio de Le Iene: è lui che ha guidato il giornalista Filippo Roma nei meandri dell’area che contorna il “Villaggio della Solidarietà”, aiutandolo scoprire le realtà più nascoste, dal momento che vive qui ormai da oltre 16 anni. Ma adesso il problema di Luigi Fazio, detto ‘Rambo’, ex poliziotto, non sono i roghi tossici o i continui furti dei rom, ma le minacce arrivate direttamente davanti alla sua abitazione. “Domenica 23 maggio mi sono assentato per quasi un’ora per delle commissioni e, al mio ritorno, ho trovato davanti al cancello di casa, alle ore 11:57, 4
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le forze dell’ordine”. In pochi minuti sono intervenuti i carabinieri, che hanno preso le generalità della persona. Nel settembre 2020 l’amica di Luigi Fazio esce di casa e davanti al cancello trova una busta con dentro 3 topi morti e una scritta: “Devi farti i c… tuoi:
ascoltati dagli inquirenti, che periziano anche il biglietto di minacce ricevuto da Luigi. Inizialmente l’ipotesi era quella di ritorsioni legate al passato di Luigi, ex poliziotto, magari qualcuno che voleva fargliela pagare per qualche arresto, ma,
Luigi, ex poliziotto, ha contribuito a svelare le realtà più nascoste del campo rom di Castel Romano vivendoci accanto. Ora però è stato pesantemente minacciato: e non è nemmeno la prima volta sacchi messi in fila, pieni di escrementi, e un biglietto con scritto “Caro Gigi, per un escremento d’uomo come te, ci vogliono tanti escrementi. Dormi preoccupato!!!” Luigi chiama la polizia e, subito dopo, una sua amica che, vedendo il biglietto, esclama: “Ma questa scrittura è identica a quella della minaccia che ho ricevuto io qualche mese fa!”. Facciamo quindi un salto indietro nel tempo. “Un anno fa mi era arrivata la telefonata di un’amica che mi avvisava che qualcuno stava scaricando proprio nei pressi della mia abitazione pezzi di un’automobile. Non era certo la prima volta che succedeva: qui capita spesso che abbandonino spazzatura, pezzi di automobili o altro. Ci sono sempre motivi di discussione con qualcuno. Sono corso sul posto e ho visto la mia amica discutere con una persona, mentre un’altra era già fuggita. Nel frattempo erano state chiamate
stiamo arrivando”. “La mia amica ovviamente denuncia il fatto, segnalando che l’unico diverbio avuto nel passato è quello con la persona che ha gettato i pezzi di auto. Gli inquirenti periziano il biglietto, nella speranza di trovare impronte digitali che facciano risalire all’autore del gesto, ma ad oggi non si è scoperto nulla”. Ed eccoci di nuovo al maggio 2021: i due amici vengono
vedendo l’altro biglietto, i contorni della vicenda sono cambiati e il collegamento tra i due episodi è apparso piuttosto evidente. Adesso saranno gli investigatori a dover provare chi è a minacciare Luigi e la sua amica, tra le tante persone che vanno a scaricare rifiuti in un’area protetta.
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“Ser&Leot”, il duo con talento da ‘vendere’ Il duo pometino ha ottenuto migliaia di visualizzazioni con l'ultimo singolo su YouTube: ecco la loro storia i fanno chiamare “Ser&Leot” come l'unione dei rispettivi nomi d'arte. Sono Edoardo Angeli (alias Ser), 19 anni di Pomezia, e Tommaso Purri, 18enne, al quinto anno del Liceo Pascal, di Ardea ma cresciuto praticamente anche lui sul territorio pometino. Si sono incontrati durante un viaggio d'istruzione nel 2019 in Australia: un incontro del tutto casuale – considerando che vivono a pochi km l'uno dall'altro – ma che ha rivelato da subito l'enorme affinità musicale che li accomunava. Del resto, malgrado la giovane età, sono già diversi i lavori pubblicati, tutti “incorniciati” spesso in video mai banali e realizzati con dovizia di particolari. La “svolta” per i due c'è stata un anno fa: Ser con la voce e Leot con la chitarra e la consolle sotto le dita hanno iniziato a fare sul serio. Entrambi sembrano aver chiaro cosa “vogliono fare da grandi”: “urgenza di esprimersi e farsi sentire”, così l'abbiamo definita in un precedente articolo. Questo è quello che ci hanno raccontato. “Ser e Leot”, da dove nasce intanto questo nome? Edoardo: «Alle medie mi chiamavano Ser Edward, quindi ho semplicemente tolto Edward e lasciato il titolo “Ser”». Tommaso: «La genesi del mio nome è stata un po' più complicata, rispecchia le mie difficoltà nell'identificarmi in qualcosa di preciso. Alla fine ho scelto il diminutivo del mio segno zodiacale, il Leone, simbolo di potenza, e l'iniziale del mio nome». Quando avete iniziato a fare musica insieme e da cosa è nato tutto? Tommaso: «Ci siamo conosciuti del tutto casualmente in un viaggio d'istruzione in Australia nel 2019. Io già facevo bit, mentre
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Edoardo scriveva pezzi da tempo. Quando scritto in inglese mentre con “Guai”, avendo abbiamo iniziato a parlare di musica, in mente l'obiettivo di raggiungere in modo confrontandoci nei nostri rispettivi campi, ancor più diretto le persone, siamo passati abbiamo capito che poteva nascere all'italiano. La canzone parla di amore e qualcosa, che c'era compatibilità. di una rottura in una relazione: è Mano a mano ci siamo tenuti in nata molto spontaneamente, IL DUO contatto e da lì è partito il “Ser”, Edoardo Angeli, di Tommaso ha preparato il Bit e nostro percorso musicale Pomezia ha 19 anni e scrive i io ho buttato giù il testo, insieme. Poi lo scorso anno, pezzi. “Leot”, alias Tommaso l'abbiamo realizzata davvero durante la quarantena, c'è Purri, di Ardea, ha 18 anni e nel giro di pochissimo stato il salto per così dire. tempo». frequenta l’ultimo anno al Abbiamo studiato dei video Pascal. E’ lui che si occupa Tommaso: «”Guai” è lo anche in modo che potessero specchio un po' di come della musica essere realizzati da casa nascono i nostri pezzi. O adattandoci alla situazione difficile Edoardo mi fa vedere un testo sul che c'era». quale poi io preparo degli accordi, oppure L'ultimo lavoro che avete pubblicato si io una notte ho l'ispirazione, come successo chiama “Guai”: cosa potete dirci su questo per proprio “Guai”, mi metto a suonare e gli brano? faccio ascoltare quello che ho in mente. Lui Edoardo: «Per noi è stato l'inizio di una di conseguenza ci scrive sopra se ci si ritrova nuova era. Questo perché avevamo sempre anche lui. In questo modo, spesso anche in un giorno riusciamo a chiudere il pezzo, salvo poi chiaramente tutti gli aggiustamenti del caso». Nei vostri video ci sono spesso luoghi sia di Pomezia che di Torvaianica: che rapporto avete con la città? Edoardo: «Pomezia è dove siamo cresciuti e per questo saremo sempre legati a queste zone. Nei nostri video cerchiamo di trovare dei luoghi-simbolo, caratteristici, che si sposino al meglio con le canzoni. Dobbiamo senza dubbio tanto a questa città». Tommaso: «Io per esempio sono di Ardea ma sono cresciuto praticamente a Pomezia, specie per la scuola. Tutte le mie amicizie, le mie uscite, tutto quello che è la mia vita si svolge qui così come a Torvaianica. Siamo chiaramente affezionati a questi luoghi». (continua)
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giugno 2021 (segue) Il Covid ha stravolto le vitte di tutti noi ma in particolare di voi ragazzi. Come avete vissuto questo periodo? Edoardo: «Diciamo che la quarantena l'abbiamo odiata e amata allo stesso tempo
Il “turno dei libri” ad Ardea CULTURA - Si è svolta a maggio la rassegna culturale “Il Turno dei Libri” dedicata alla storia e alle origini di Ardea. Nel corso della giornata, che si è svolta nell’area archeologica di Casarinaccio e presso Parco Rielasingen, si sono susseguiti una serie di interventi da parte dell’assessore Sonia Modica che per l’occasione ha organizzato una visita di Casarinaccio, descrivendo il ruolo di Ardea nella storia. Sono state svolte delle letture ad alta voce, con commento dell’Assessora, del primo canto dell’Inferno che rilancia nei versi finali le figure di Camilla, Turno, Eurialo e Niso come rappresentanti di una cultura, di una identità ed di una unità culturale ormai lontana. Sono seguiti dei giochi a squadre con cruciverba e corrispondenze di parole sulla Divina Commedia. Nel corso della giornata si è tenuta anche una visita guidata nel sito del Foro Romano e a Colle della Noce, estremamente apprezzata da tutti i partecipanti. “Il Turno dei Libri” è stata una importante opportunità di apertura delle aree archeologiche, di approfondimento sulla storia di Ardea e della cultura dantesca in rapporto al nostro territorio. Nel corso dell’estate, con il miglioramento della situazione epidemiologica, verranno programmati altri eventi.
CRONACA Nel futuro ancora la musica e la voglia di fare un altro EP. Ma il sogno più grande è quello di affermarsi, di avere un’identità senza “essere la copia di nessun’altro” perché grazie a quel periodo abbiamo iniziato il percorso musicale insieme». Tommaso: «Senza dubbio avremmo voluto fare tutt'altro piuttosto che rimanere chiusi in casa però come dice Edoardo senza di essa probabilmente non saremmo nati come duo musicale. Cerchiamo dunque di vedere l'aspetto positivo, ecco» State già lavorando a qualche nuovo pezzo? Cosa c'è in cantiere? Edoardo e Tommaso: «Il problema è che forse abbiamo troppo in cantiere (ride, ndr) e questo non sempre è facile da gestire. In particolare, lo diciamo in anteprima dato che non l'abbiamo ancora annunciato, stiamo lavorando a un remix, che uscirà per giugno forse, e poi un singolo da pubblicare in estate probabilmente. Dopodiché vorremmo fare qualcosa di più sostanzioso puntando ad arrivare ad un EP se ci riusciamo. Un “prodotto” che ci definisca un po' di più al livello artistico» Nel vostro futuro sembra esserci dunque la musica, questo appare evidente. E' così? Edoardo: «L'idea è quella di creare un progetto che definisca “Ser&Leot” in un'ottica musicale ben precisa. Chiaramente il sogno è quello di affermarci». Tommaso: «Noi vogliamo avere un'identità nostra che non sia “la copia di nessuno”, questo è l'obiettivo più grande. Quando sogniamo e iniziamo a pensare al futuro ci piacerebbe includere anche le altre arti in generale nei nostri lavori e non solo la
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musica, come introdurre ad esempio un concpet di disegni. Ma chiaramente tutto si fa un passo alla volta». Luca Mugnaioli
I brani “SER E LEOT” - Tra i lavori più riusciti c'è Flight 1208, uscito ad agosto 2020. Dopo questo, altri brani sono seguiti, ognuno con un proprio spessore e originalità. Flight 1208 è stato anche il singolo di lancio del primo EP chiamato “New Era”, comprensivo di 5 canzoni (Wow, Dead Roses, Poison and Honey, Couple Times e Flight 1208). Dopo New Era sono usciti tutta una serie di singoli con uno stile più moderno è strutturato, quali Bug, Used to, Young, I like it (con video su YouTube), Why, Roxanne Punk Rock Cover [mashup]. Arriviamo così a “Guaì” realizzato e pubblicato su YouTube (link: https://youtu.be/7fmzvCCO_bs) a maggio 2021: la canzone rappresenta l’urlo dopo il silenzio di un inverno freddo passato con l’ansia di una pandemia che ha stravolto i cardini della normalità. Un guardarsi dentro e fare pace con una storia che ci ha ferito. L’esigenza di ritrovare angoli di se stessi nella propria città. E’ avere 20 anni e trovare il coraggio di abbracciare la propria paura: un messaggio messo anche davanti alle scuole di Pomezia con tanti striscioni. E il loro “invito” è stato capito: in 24 ore il loro video ha totalizzato migliaia di visualizzazioni.
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Unipomezia, il destino è nelle tue mani Rush finale per i mini-campionati partiti dopo il lockdown: il punto della situazione ue, sono le giornate che mancano alla conclusione del mini-campionato di Eccellenza. Sei, sono i punti a disposizione per la squadra del presidente Valle. È solo un punto che distanzia la Lupa Frascati dall’Unipomezia ma la squadra frascatana può contare su soli 3 punti rimasti a disposizione, infatti da calendario dovrà riposare una partita. Lo scontro diretto tra le due squadre ha visto prevalere la Lupa Frascati che si è portata momentaneamente
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avanti in classifica battendo, in rimonta, i pometini per 2-1 tra le mura amiche. L’Unipomezia se la vedrà prima con Campus Eur quarto in classifica e infine, il 2 giugno si batterà allo Sport’s Campus in un derby che si preannuncia imperdibile con l’Indomita Pomezia che comunque non sta sfigurando in questa sua prima stagione nella storia nel massimo campionato regionale. L’Indomita Pomezia di mister Aiello è riuscita a raccogliere ben 10 punti in 9 giornate (riposo compreso), frutto di 3 vittorie ed un pareggio riuscendo a lanciare diversi giovani di pro-
spettiva del proprio vivaio e collocandosi saldamente nella parte centrale della classifica. La sfida tra Indomita Pomezia e Unipomezia si giocherà il 2 giugno alle 11 a Selva dei Pini.
Qui Futsal Pomezia
RINNOVI E FUTURO - Proseguirà anche in A2 l'avventurà di Daniele Zullo e la Fortitudo Futsal insieme. Un cammino che va avanti dalla C2 a suon di gol ma sopratutto la voglia di continuare a puntare sempre più in alto. Con lui la Società ha annunciato anche il rinnovo di William Viglietta, altro pilsatro storico della squadra. Ma non sono stati gli unici. Ad esibirsi ancora al Palalabinium saranno anche Walter Potrich e Dariush Djelveh. Per la Fortitudo l'anno prossimo sarà l'esordio assoluto in A2.
N. Fortitudo Basket: il sogno è la Serie B 'POMEZIA - C’è la Serie B nei programmi della N. Fortitudo Basket che sta programmando per contribuire alla crescita sportiva della citt di Pomezia. La società punta a riportare, non appena le circostanze Covid lo permetteranno, i tifosi sugli spalti e sopratutto i grandi campioni sul rettangolo di gioco. Nel frattempo la Dirigenza, nel mese di maggio, ha
comunicato la ripresa delle attività con i campionati delle categoria Esordienti, Under 13, Under 14 e la Serie C (che parteciperà anche ad un Torneo del Centenario, ndr). « si legge in una nota – , concludono dalla N. Fortitudo Basket. Per ciò che riguarda gli altri appuntamenti a luglio avrà luogo a Pomezia la tappa del “3vs3” aperto a tutti (senior, junior,
maschile e femminile). Dopodiché ci sarà la pausa ad agosto: «Fino ad allora – chiosa la società che ha organizzato anche un’uscita di 7 giorni a Campo Felice – daremo a chi lo desidera la possibilità di provare gratuitamente con la nostra società».
Auguri Ofelia 100 ANNI - Il Sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà ha incontrato oggi Ofelia Dominici, classe 1921, a Pomezia dal 2010. Trasteverina doc, si è sposata durante la seconda guerra mondiale, ha cresciuto 3 figlie lavorando senza sosta.
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La magia della scrittura in da quando ero una bambina il veder uscire dalla punta di una penna l'inchiostro era per me come una magia che si trasformava in lettere e parole, così' quando non sapevo cosa fare e la noia prendeva il sopravvento, prendevo un libro e cominciavo a ricopiarlo seguendo incantata il fluire del mio scrivere. La mente dei bambini e' paragonabile ad un vulcano colmo di fantasia e grandi capacità di apprendimento ed e' per questo che va stimolata sempre con giochi nuovi, divertenti e coinvolgenti basati sulla scrittura e la lettura, per seminare il campo della conoscenza che nel futuro si rivelerà' utile e costruttivo. Scrivere è sempre stato, sin dai tempi più' antichi, una necessità istintiva. Comunicare, trasmettere agli altri esprimendo le idee, i pensieri e le proprie emozioni e' un bisogno sentito da tutti noi. Parlare, scrivere o giocare fanno parte di quei modi che permettono ad ognuno di essere attivamente protagonista e per cercare di non essere passivo neanche di fronte a un computer o alla televisione. L'alfabeto e' un sistema di scrittura dove i segni grafici rappresentano i suoni. La parola Alfabeto de-
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riva dall'unione delle prime due lettere dell'alfabeto greco "ALPHA e BETA" ed e' il sistema di scrittura formato da segni grafici che rappresentano i suoni della lingua parlata. Diversi studi, a livello psicoanalitico, hanno messo in evidenza gli ottimi i risultati che si sono ottenuti con l'uso terapeutico della scrittura, infatti Carl Gustav - famoso psichiatra e filosofo svizzero nato nel 1875, studioso del pensiero psicologico -sosteneva che lo scrivere aiuta ad esprimere in maniera inconscia le paure, i desideri e ad estrapolare i propri problemi. Verso i 4 anni i bambini passano dalla "mente assorbente" alla "mente matematica", sviluppando quindi l'interesse nel contare, dovuto alla predisposizione naturale verso gli elementi realistici. Intorno ai 5-7 anni cominciano a sentirsi attratti dalla scrittura proprio perché iniziano a percepire il forte bisogno di raccontare quello che sentono, magari tramite un disegno o una piccola frase. Fino all'entrata in atto di una
nuova fase: "l'ascolto". Le giornate dei ragazzi sono sempre piene di mille stimoli, utili per l'arricchimento della mente e della fantasia, ma che lasciano poco tempo per decodificare tutto quello di cui fanno esperienza, quando invece il bambino ha necessità di analizzare, riflettere e discutere per eliminare il caos mentale. Anche agli adulti sembra mancare il tempo, proprio perché tutti noi viviamo in una società che va sempre di corsa. Ecco che diventa di primaria importanza il lavoro che deve fare il genitore per guidare il bambino durante il suo percorso di crescita. Saperlo ascoltare insegnandogli a riflettere su ciò' che fa, dice o scrive ed anche per dare forza alle sue emozioni e sentimenti, in quanto i suoi pensieri e le sue idee saranno il materiale necessario per le future rielaborazioni e ricreazioni di coscienza del bambino stesso. Laura Piacentini
«Scrivi qualcosa degno di essere letto o fai qualcosa che sia degno di essere scritto» (Benjamin Franklin)
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30/05/2021
Numero 6 Anno 13
DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao
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giugno 2021
IN REDAZIONE: Arianna Azzurra Achille, Matteo Acitelli, Luca Mugnaioli, Alessia Achille, Federica Rosato, Anna Di rocco, Irene Tozzi
Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009
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Dal baby boom degli anni ‘60 al baby flop di oggi i è mai capitato di guardare qualcuno chiacchierare con una donna incinta? Quasi sempre ad un certo punto arriverà quella domanda… “quando nascerà?” eh si! Alla fine succede sempre di chiedere la data presunta del parto, commentando poi banalmente sul clima che troverà il nascituro in questo mondo, sul mese di nascita, sul segno zodiacale… come se a lui poi importasse davvero di conoscere prima il mare o la neve…A me invece, che sono una ladra di emozioni, spesso capita di domandarmi dove fossero quei genitori nove mesi prima, ed ecco che nella mia mente scopro i figli del Capodanno, quelli delle vacanze estive, quelli del freddo e ultimamente anche quelli della pandemia. Eppure nonostante le previsioni e quello che un po' tutti pensavamo, la convivenza forzata, il tempo libero e la vicinanza obbligata indotta dal lock down non ha portato a nessun incremento delle nascite… anzi…Al 1° gennaio 2020 la popolazione si è ridotta ulteriormente rispetto all’anno precedente, i decessi hanno superato ancora le nascite, un trend che continua ormai dal 1962. Nel 1999 Schooyans descrisse questo fenomeno definendolo “inverno demografico”, una scelta di termini, a mio avviso, molto adatta a definire una popolazione che continua ad invecchiare con coppie che fanno sempre meno figli. Siamo il secondo paese più vecchio al mondo. Per ogni 100 bambini abbiamo 265 anziani. Per farvi capire l’entità della situazione pensate che i nuovi nati avranno con maggiore probabilità nonni e bisnonni piuttosto che fratellini, sorelline e cuginetti. Penserete che è tutta colpa dei giovani che non vogliono più figli, che sono egoisti e pigri, ma non è esattamente così. Il problema ha radici ben più profonde e che si nutrono dei fondamenti su cui si basa la nostra realtà sociale, il nostro stile di vita, la nostra società senza tralasciare il livello socio – economico e la politica che ci governa. I desideri non si trasformano in realtà, pare infatti che le donne continuino a dichiarare di desiderare in media due figli, ma che poi all’atto pratico la media dei bambini nati in ciascun nucleo familiare si attesti intorno all’1,23 %. A questo contribuisce senza dubbio lo spostamento dell’età media a cui una donna diventa mamma per la prima volta che si aggira intorno ai 32 anni e questo spesso porta a rinunciare al secondogenito, oppure a doversi confrontare con problemi di fertilità, senza dubbio è un segno di maturità programmare una gravidanza una volta raggiunta una certa stabilità economica, ma aspettare troppo potrebbe significare “perdere l’attimo”, d’altro canto è altrettanto
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vero che entrare precocemente nel mondo del lavoro è un sogno spesso irraggiungibile e che quand’anche ci si riesca a volte bisogna far i conti con la precarietà del lavoro stesso, il costo della vita poi impone la necessità di lavorare in due e questo si scontra con tutte le difficoltà che emergono nel tentativo di conciliare lavoro e genitorialità. Tralascio la retorica sull’atteggiamento ancora estremamente patriarcale legato alle mamme lavoratrici, alla mancanza di asili aziendali, all’impossibilità di conciliare carriera e allattamento al seno, per esempio, e in generale all’atteggiamento spesso ostile di colleghi e datori di lavoro in generale. Insomma un gioco di sottili equilibri e di scelte delicate. Guardando il problema da una prospettiva più ampia, ecco che la pandemia da covid 19 diventa un ulteriore fattore di aggravamento del problema. Se da un lato infatti c’è stato più tempo a disposizione e quindi più probabilità di concepire un figlio, dall’altro lato invece è aumentata la preoccupazione per una condizione economica precaria che ha spinto le coppie a riflettere con maggiore attenzione sull’idea di programmare una gravidanza proprio in questo momento. A causa quindi deli effetti socio-economici negativi causati dal covid 19, l’effetto collaterale generato dal clima di insicurezza materiale e di disagio condurrà probabilmente ad una riduzione ulteriore delle nascite, ma questo, nonostante i calcoli probabilistici dell’ISTAT, ce lo dirà solo il tempo. Le gravidanze nel nostro paese, quindi sembrano essere nella maggior parte dei casi attentamente programmate e strettamente legate
all’andamento dell’economia. Il problema non è quindi solo demografico, ma anche e soprattutto sociale ed economico e questo è sottolineato del fatto che per esempio al Sud dove la disoccupazione colpisce di più anche gli uomini, il numero di nascite è ancora più ridotto. E’ venuta a mancare quella parte di politica che doveva offrire sostegno alla famiglia e alle donne madri e che invece per lungo tempo è stata inesistente. Solo nel 2020 con il Family Act è stato compiuto il primo passo per sostenere la genitorialità e porre la famiglia al centro del nostro futuro. Nonostante l’Italia sia un paese all’avanguardia per quel che riguarda l’assistenza sanitaria, servono investimenti sulla medicina del territorio, sarebbe bene introdurre o implementare, dove esiste già, la figura dell’ostetrica di famiglia e di comunità con nuovi modelli di gestione delle gravidanze fisiologiche da parte di ostetriche e personale formato. I consultori familiari dovrebbero diventare il punto di riferimento della prevenzione e del sostegno alla donna prima durante e dopo la gravidanza lungo tutto il periodo perinatale. Bisogna “svecchiare” la classe dei medici e facilitare il ricambio generazionale, ma soprattutto occorre che l’autorità fornisca gli strumenti e le possibilità concrete per realizzare responsabilmente il progetto di genitorialità. Non necessitiamo di ciò che abbiamo già, ma di ciò che ci manca, cioè di stabilità, di certezze. Mai come in questo momento abbiamo capito quanto sia facile perdere la nostra quotidianità, quanto velocemente la nostra vita e le nostre abitudini possono essere sconvolte, e se non possediamo il nostro presente difficilmente saremo in grado di costruire il nostro futuro. Ecco perché il covid avrà effetti negativi anche sulle nascite future, perché ha minato il nostro presente lasciandoci incerti sul nostro futuro. Dott. Ost. Catiuscia De Renzis dovevolalacicogna@libero.it
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I connessi viaggiatori econdo Com Score, la società di ricerca via Internet che fornisce dati e servizi per il marketing in diversi settori commerciali del web, whatsApp di Facebook, conta ad oggi un miliardo di utenti attivi, We chat 500 milioni (maggiormente in Cina, Giappone), Snapchat (messaggi in tempo reale autocancellanti con scambio di videi e immagini in 3D, -ottimi per flirtare)200 milioni, molto diffuso tra i giovani, telegram, 100 milioni, pura messaggeria istantanea sincronizzata tra tutti i dispositivi .La fortuna sociale di WA, divenuto il secondo linguaggio dopo quello diretto è dovuta alll’unione tra sincrono e asincrono che simula un vero dialogo. E pensare che chat vuole dire chiacchierata, dolce parola che rimanda ad una passeggiata tra i campi immersi nei suoni rasserenanti della natura. L’invenzione della scrittura, notevole conquista della civiltà, spense il fascino del racconto che si modellava sull’ascoltatore, il finale della fiaba si inventava al momento adeguandosi allo stato d’animo del bambino, e rese superfluo memorizzare tutto. Oggi si legge su un tablet virtuale, è tutto a disposizione dimenticando che il vero sollievo dalle tensioni interne non avviene senza la conquista, un concerto, un amore danno maggiore godimento con l’attesa, il soddisfacimento immediato di ogni bisogno ha distrutto il desiderio, il motore della psiche, il vero perdente del postmodernismo, ciò che spinge alla ricerca di ciò che lo soddisfa. Chi ha provato nella vita un desiderio conosce la potenza di tale stato d’animo e l’intensità del piacere derivante da una conquista, anche di un libro. Diceva Freud “La felicità è la realizzazione di un desiderio preistorico”, intendendo che attiene alla conquista di qualcosa desiderato in un tempo passato e rimasto insoddisfatto, necessitano due tappe per la felicità, la mancanza e poi la realizzazione, al centro il tempo il desiderio che crea il legame. Oggi il desiderio è stato trasformato in bisogno prontamente soddisfatto dalla società dei consumi senza procurare alcuna soddisfazione duratura nè sollievo dall’angoscia, (anzi ne aumenta il livello per continuare a fornire la qualunque, oggetti inutili, alla moda). I cosiddetti “nativi digitali”, i bambini nati nell’epoca del World Wide Web ( Web in breve), crescono lontani dalla necessità di dare un significato alle cose che vedono, dalla profondità, la ricchezza, complessità della lingua madre, quella affettiva, dei sentimenti, della spontaneità e conformano il linguaggio a quello freddo dell’informatica. Un universo audiovisivo artificiale capace di confondersi senza soluzione di continuità con gli spazi e i tempi
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della vita quotidiana gestito da grandi aziende sfrutta l’intimità conversazionale e la tendenza spettatoriale di ognuno per venire a conoscenza delle aspirazioni individuali, degli stili di vita, delle abitudini con scopi di mero profitto. Lusingano tutti a sentirsi desiderati o dei geni per qualsiasi estrinsecazione della mente, la volgarità non indigna più, anzi è divenuta sinonimo di libertà, anche la banalità ha trovato il suo momento di gloria. Le mamme esultavano ad ogni balbettio dei loro bebé ma ciò serve ad infondere una base di autostima, di fiducia per prepararli alla vita dura, le lusinghe successive sono inganno con lo scopo di manipolazione le menti di coloro che bebé non sono più e possono fare, lusingati a sproposito, anche seri danni. Il pensiero registra il falso ma se intreccia con la sfera del piacere, del ludico cede, senza una coscienza morale le tante illusioni scriteriatamente offerte sono un attacco all’integrità mentale dei “ naviganti” ( parola sottratta indebitamente alla terminologia marina, subdola in quanto allude al fascino del lupo di mare anche se seduti in poltrona). I “connessi viaggiatori” vivono di contatti immediati e continui a basso costo, email, social, chat, blog, skype, whats app, giochi, siti porno, oltre 30 mln i connessi in Italia, il 70% in Europa. Dal ’90 e fino al 2008 i social avevano più un valore informativo, commerciale, previsioni, oggi messaggeria spicciola con l’aggravante dell’ abbassamento dell’età, oltre il 60% dei dodicenni ne dispone col rischio di cadere schiavi in un meccanismo di controllo e di manipolazione, di una pseudo realtà sempre più pervasiva e sostitutiva della realtà reale.. Lo psicologo Goldberg nel ’95 inquadrò il disturbo PIU , (Pathological Internet Use), IAD (Internet Addiction Disorder), tra i sintomi derivanti d’all’uso massivo di Internet, ossessione, stress, difficoltà sul lavoro, a scuola, nelle relazioni, alterazione del comportamento, disturbi fisici, demenza digitale, schizotopia (topos= luogo, spazio, spazi de-
finiti dall’assenza di soglie, bisogno crescente di simultaneità con tendenza alla presenza assoluta, si passa dall’uno all’altro, dopo averne “approfittato”, come avendo a disposizione un immenso capitale umano di cui appropriarsene). Inoltre narcisismo, fantasie di creazione, invidia, relazioni simbiotiche, gratificazioni senza oggetto (come alcolisti senza alcol), dipendenza da internet, disordini impulsivo-compulsivi, craving sono i sintomi legati all’eccessivo uso di giochi, sesso virtuale, anche off line, la mente resta collegata, non si stacca la spina a piacere. L’impatto emozionale subisce una dilatazione liberando parti inespresse del pensiero che può spingere ad un distacco dall’ambiente, a una dissociazione dalla propria vita in un rifugio autistico e può fungere da catalizzatore dell’espressione di patologie preesistenti ove l’Io si dissolve e si irrigidisce, sempre più immobile di fronte a troppi oggetti offerti. Seneca diceva “Essere ovunque è non essere a nessuna parte”. Nella psiche umana c’è un software di sistema, destino genetico, sociale ed ambientale che spinge alla realtà, alla ricerca di nuove idee, soluzioni, nuove conquiste, incontri reali, sentimenti veri, passioni, che sono la radice, la forza del pensiero, e nei secoli hanno garantito la sopravvivenza della specie in qualsiasi condizione avversa, contro gli inganni, la potenza delle illusioni. Sconforto e rassegnazione tendono a prendere il sopravvento sulla persona nella società moderna, è di importanza fondamentale pertanto la nascita di una nuova funzione paterna per ristabilire gli equilibri, rimettere ordine nelle priorità e riattivare il pensiero critico, che ristabilisca le frontiere tra la realtà e la finzione e si accosti con autorevolezza al fianco dei figli, forse oggi lasciati un po’ troppo soli in balia di chimere e false promesse provenienti da ogni dove. Dott.ssa Francesca Tomasino Psicologa – Psicoterapeuta francesca.tomasino@hotmail.it Cell. 3271363539
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Pillole di diritto: anatocismo, stop della Cassazione apevate che… la pratica dell’anatocismo, ovverosia il calcolo degli interessi sugli interessi, è una pratica vietata nel nostro ordinamento e, ciononostante, viene messa in atto da quasi tutte le banche?
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L’art. 1283 del Cod. Civ. stabilisce che: “In mancanza di usi contrari gli interessi scaduti possono produrre interessi solo dal giorno della domanda giudiziale o per effetto di convenzione posteriore alla loro scadenza, e sempre che si tratti di interessi dovuti da almeno sei mesi”; ciò significa che non è possibile che gli interessi producano a loro volta, ed in automatico, degli interessi se non è trascorso almeno un semestre dalla nascita della obbligazione a farlo – che può essere decretata da una sentenza, ed in questo caso il calcolo degli interessi dovuti retroagirebbe al giorno della domanda giudiziale, oppure da un accordo scritto tra le parti che deve avere però data posteriore alla loro scadenza. Questo chiaro quadro normativo non è mai stato rispettato dalla maggioranza degli istituti bancari i quali, come noto, sottopongono ai futuri correntisti un unico modulo prestampato di accensione di un conto corrente e contestuale apertura di una linea di credito, da accettare o rifiutare in toto, all’interno del quale viene predisposta ed inserita in automatico la clausola dell’anatocismo che in tal guisa viene soltanto controfirmata (e non certo concordata) dall’ignaro cliente/correntista. Nel corso degli anni la giurisprudenza di merito ha spesso condannato gli istituti di credito alla restituzione delle somme così prelevate in più sulle aperture di credito (e non si tratta di pochi spicci se si considera che spesso si riferiscono a prassi applicate a rapporti contrattuali decennali), e ciò sino alla delibera del CICR (Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio) del 9/02/2000, entrata in vigore dal 30/06/200, in seguito alla modifica dell’art. 120 del TUB
(Testo Unico Bancario) operata dall’art. 25 del D. Lgs 342/99, con la quale si sono fissati dei criteri per consentire e legittimare la prassi dell’anatocismo – in pratica, la delibera CICR del 2000 ha legittimato l’anatocismo in deroga all’art. 1283 cc a condizione che fossero capitalizzati con la medesima periodicità anche gli interessi a credito del correntista, previa comunicazione ai correntisti circa l’adeguamento di ciascun istituto di credito alla delibera che poteva essere data attraverso la generica pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, e ritenersi così pienamente operante nei casi in cui le nuove condizioni non comportassero un peggioramento per la clientela, mentre sarebbe stata necessaria l’approvazione da parte del cliente laddove invece le nuove condizioni fossero state peggiorative. Questa delibera ha funzionato come scudo per le banche nella controversie giudiziarie dalla sua introduzione sino a poco tempo fa, difatti, soltanto a maggio del 2020 finalmente la Su-
prema Corte di Cassazione, sulla scia della sentenza della Corte Costituzionale 425 del 2000 (che ha sì dichiarato illegittimo l’art. 120 del TUB ma ha lasciato un vuoto normativo che il Legislatore si è guardato bene dal colmare in questi 20 anni), ha chiarito con la recente Sentenza n° 9140 del 19/05/2020 pronunciata dalla I^ Sezione Civile della Corte di Cassazione, che l’anatocismo è illegittimo nonostante l’adeguamento alla delibera CICR 2000 in Gazzetta Ufficiale. Dopo questo chiarimento si è avviata e si prevede una massiccia riapertura di tutte quelle controversie in cui la banca convenuta è stata salvata dalla fantomatica delibera CICR del 2000 sulla base di una CTU che ha ritenuto legittimi gli “interessi sugli interessi” stante la previa pubblicazione in G.U. mentre era, è, e resta necessario, ai sensi dell’art. 1283 c.c. e delle due sentenze delle Corti superiori sopra citate, uno specifico accordo tra cliente e banca per poter operare la capitalizzazione degli interessi sugli scoperti di conto corrente. Avvocato Ida Nazzaro Patrocinante in Cassazione Sede studio di Pomezia Via F. Domenico Guerrazzi n. 2 CAP 00071 Tel.: 06.60674482 – Cell.: 3383616295 E-mail: avvocatoidanazzaro@alice.it PEC: idanazzaro@ordineavvocatiroma.org
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“Ma che senso ha la nostra vita?” n gran numero di studi dimostra che pensare che la propria vita abbia un senso rende più felici, più ottimisti, meglio integrati nella società e in grado di resistere allo stress. Al contrario, come riportano alcune esperienze, si rischiano gli attacchi di panico, stati di ansia e depressione. Anche dal punto di vista medico, considerare la propria esistenza ricca di significato ha un effetto protettivo sulla nostra salute, addirittura si riducono tutti quei processi infiammatori del corpo che sono responsabili di molte malattie croniche. Persone di tutte le età presentano un rischio di mortalità più basso, se riconoscono un senso alla propria vita, tra l’altro con percentuali minori di infarti e ictus. Possiamo quindi affermare che dare un senso alla propria vita sia diventato il nuovo “essere felici”? E come si fa a raggiungere questa condizione? Alcuni studiosi hanno dedicato a questo tema numerosi convegni e continue ricerche sulla base di esperienze basate su metodi scientifici, da cui sono state estrapolate alcune considerazioni. Vediamone alcune! Innanzitutto la maggior parte della gente riconosce che non esiste il senso della vita in assoluto, uno solo che possa valere per tutti. A seguire si può affermare che il “senso della vita” si riconosce facilmente attraverso quattro caratteristiche. Primo: quello che facciamo deve avere sempre per noi una grande importanza, ovvero che non è irrilevante! Secondo: l’appartenenza, vale a dire la sensazione di avere un proprio posto nel mondo dove poterci esprimere al meglio delle nostre capacità. Non pensare che ci si trovi qui per caso. Terzo: tutto quello che ci capita nella vita, talvolta accidentalmente, non avviene per caso ma ha un senso logico, avviene per un qualcosa che deve quadrare. Quarto: essere sempre orientati verso un obiettivo e sapere quali sono i valori a cui ci si ispira. Ora tocca ad ognuno di noi riflettere su quanti di questi punti ci sentiamo di ap-
Oltre ai fattori personali, nella ricerca del senso della vita sono importanti anche la cultura e la società in cui siamo cresciuti
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Per il benessere e la salute sembra più importante perseguire un senso della vita più ampio, anziché una felicità rapida e superficiale. Meglio una vita ricca di significato ma poco comoda, che una vita piacevole ed allegra ma svuotata di senso
partenere o quantomeno su quali dovremmo riflettere un po’ di più. Certo ci sono anche quelli a cui poco importa cercare un senso nella propria vita e che, nonostante questo, non entrano in crisi con se stessi, detti “esistenzialmente indifferenti” ciò significa che a loro il senso profondo della loro esistenza non interessa affatto. Ma questa loro indifferenza esistenziale porta ad avere una vita allegra ma non felice, ben lontana da una vita realizzata. Alcuni, ammettiamolo, sperano che prima o poi sia la fortuna a far girare le cose dalla nostra parte. Alcuni ne sono totalmente convinti tanto da rincorrerla quotidianamente facendo strane cose per propiziarsela con talismani e portafortuna. Ma funzionano un po’ come la coperta di Linus, dopotutto anche l’effetto placebo funziona allo stesso modo. La questione interessante è invece un’altra. Ovvero che tipo di personalità hanno coloro che ricercano il proprio senso della vita? Per il benessere e la salute sembra più importante perseguire un senso della vita più ampio, anziché una felicità rapida e superficiale. Meglio una vita ricca di significato ma poco comoda, che una vita piacevole ed allegra ma svuotata di senso. Si, certo per un’ora o per un giorno ci sta pure la ricerca del piacere superficiale, ma per alcuni sembra invece essere la regola della propria vita. Inoltre la ricerca del senso della vita si ripercuote anche sulle abitudini di consumo. Le persone che si interessano di più alla ricerca del loro “vero io”, sono più propensi ad acquisire nuove esperienze , come un concerto, la buona lettura, parteci-
pazioni ad eventi e mostre. Mentre i “superficiali” trovano la loro felicità solo nell’acquistare beni di consumo ed oggetti materiali. Oltre ai fattori personali, nella ricerca del senso della vita sono importanti anche la cultura e la società in cui siamo cresciuti. Per esempio, le persone povere hanno un senso della vita più pieno, rispetto a quelle più ricche, in quanto dovendo loro lottare tutti i giorni e provvedere a se stesse, hanno ben chiaro che cosa devono fare e perché!! Inoltre, nel rapporto tra senso della vita e povertà, è rilevante che nei paesi poco industrializzati la gente sia in generale più religiosa. E’ evidente che da sempre la comunione con altre persone povere e la dimensione spirituale, sono due elementi che promuovono fortemente il senso della vita. Al contrario le persone con un livello di formazione più alto ed economicamente più ricche, avevano meno figli e davano più valore all’individualismo, tutti fattori che a loro volta si accompagnavano a un livello più basso di senso della vita. Infatti il bisogno di fare chiarezza, sul senso della vita, spiega l’immensa popolarità dei pellegrinaggi e sembrerebbe che l’esperienza di chi ha partecipato a questi viaggi sia stata davvero salutare. Si sentono davvero più ricchi di significato e le crisi esistenziali, che avevano al momento della partenza, erano state come spazzate via. Inoltre molte persone si rifugiano nel lavoro per trovare significato alla loro esistenza, però questo potrebbe anche essere controproducente e vediamo il perché. Per coloro i quali pensano che il loro lavoro sia ricco di significato, vengono in secondo piano gli orari di lavoro, le mansioni svolte, lo stipendio ecc. poiché loro trovano soddisfazione in quello che fanno e queste cose diventano secondarie, salvo poi ricredersi quando capiranno che tutto ciò spesso è causa di un senso di frustrazione. Chi va al lavoro, quindi, con maggiori esigenze di significato, si brucia anche molto più in fretta! Alla fine potrebbe dunque essere più salutare non cercare la propria realizzazione nel lavoro, ma nel tempo libero. Non sarebbe male, nel frattempo, concedersi un po’ di tempo, spegnere la TV, chiudere il cellulare e fuggire per qualche giorno, perché è importante prendersi il tempo e lo spazio necessari per affrontare domande esistenziali, perché spesso la vita di tutti i giorni non ci lascia l’opportunità di farlo. Antonio Guido
“Dare un significato alla propria esistenza rende più felici e ci si ammala meno”
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Prepariamoci all’Estate entamente ma speriamo questa volta in modo definitivo, stiamo tornado verso la normalità, ma dopo quasi un anno e mezzo di pandemia probabilmente il nostro peso non è più “normale”, il nostro girovita non è più lo stesso e fianchi glutei ed addome presentano forme nuove e molto più piene. Impossibilitati a fare una normale vita sociale durante gli interminabili lockdown e perennemente infagottati in comode tute ed in pratici ed elastici indumenti da casa, forse nemmeno ci siamo accorti che qualcosa stava cambiando nel nostro corpo, anche se qualche dubbio ha incominciato ad albergare in noi nelle rare circostanze in cui ci siamo ritrovati ad indossare i nostri abiti più eleganti per uscire per qualche occasione. Stranamente i vestiti sembravano sempre un po’ stretti o con “difetti” di cui mai ci eravamo accorti prima, ma il giorno dopo ci richiudevamo nuovamente in casa e con confortevoli e larghi indumenti addosso i dubbi svanivano. Durante i lunghi mesi invernali i vestiti pesanti ci hanno protetto, ma ora con l’estate alle porte ed il giorno in cui dovremo di mostrare in spiaggia il nostro corpo che si avvicina, volenti o nolenti, dobbiamo affrontare la temuta prova costume davanti allo specchio, prova che per molti quest’anno potrebbe essere traumatica. Che fare allora? Scienza e buon senso suggerirebbero di mettersi a dieta per tempo, o almeno iniziare a curare con più attenzione la propria alimentazione, riprendere a fare attività fisica e provare a perdere gradualmente il grasso ed i chili lentamente accumulati. Ma le cose ragionevoli in campo alimentare non sono molto popolari. Per attuarle occorre mettersi seriamente in discussione e cambiare quelle cattive abitudini alimentari e quegli stili di vita poco salutari, acquisiti durante la pandemia a cui ormai ci siamo abituati. Ma questo pochi sono disposti a farlo. Mai come quest’anno vorremmo credere nei miracoli, nelle diete miracolose, nelle tisane miracolose, nelle pasticche miracolose. Siamo disposti a spendere centinaia di euro in prodotti di tutti i tipi e provare le più strampalate “diete” o le più improbabili combinazioni di alimenti, convinti da abili venditori, da furbi “guru” alimentari, o semplicemente dai soliti amici entusiasti che il metodo da loro scoperto, proposto o seguito è quello giusto. Purtroppo, la realtà è ben diversa. Riacquistare la forma fisica perduta e perdere i chili acquistati senza fare una adeguata attività e senza cambiare le proprie abitudini alimentari è il sogno di tutti, ma attenzione perché con queste idee in testa è facile che perdiate soldi e salute piuttosto che chili su-
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Perdere i chili acquistati senza fare una adeguata attività e senza cambiare le proprie abitudini alimentari è il sogno di tutti, ma attenzione perché con queste idee in testa è facile che perdiate soldi e salute piuttosto che chili superflui perflui. Vi fornisco quindi un piccolo decalogo per evitare i guai più comuni legati dall’ansia di dimagrire rapidamente e senza fatica: 1) non iniziate mai una “dieta drastica” se prima non avete fatto controllare il Vostro stato di salute dal Vostro medico; 2) non fidatevi della bilancia (è il rapporto massa grassa/massa magra che conta, non il peso in assoluto); 3) i chili persi troppo velocemente, velocemente si riacquistano (molte “infallibili” diete non equilibrate producono una perdita di peso, solo temporanea attraverso la disidratazione e la perdita della preziosa massa magra); 4) la pelle deformata dal grasso non si riassorbe se dimagrite troppo velocemente, perderete i chili ma il vostro aspetto potrebbe essere terribile e la chirurgia estetica è piuttosto costosa. 5) non fidatevi di chi si occupa di nutrizione senza un adeguata qualifica (una laurea, l’iscrizione ad un ordine professionale ed anni di studio e di tirocinio non si possono equiparare ad un breve corso di formazione per venditori); 6) seguite i consigli in base alle effettive com-
petenze di chi ve li fornisce (un nutrizionista normalmente non è qualificato per elaborare programmi di allenamento, al pari di un personal trainer che normalmente non è qualificato per elaborare dei programmi alimentari); 7) attenzione a tutti gli integratori o agli altri prodotti alimentari o dimagranti comprati su internet (verificate sempre che rispettino le norme italiane e comunitarie); 8) prima di assumere qualsiasi prodotto dimagrante, fatevi consigliare sempre dal Vostro medico di fiducia; 9) il fatto che un prodotto sia “naturale” non significa che non possa essere dannoso per la Vostra salute (i funghi velenosi ad esempio sono perfettamente naturali); 10) analogamente il fatto che il prodotto sia a base di “erbe” non significa che non possa essere nocivo (ad esempio la cicuta è una pianta erbacea ma è anche un potentissimo veleno), quindi rivolgetevi sempre ad un qualificato erborista prima di prendere “infallibili ed efficaci”erbe dimagranti. In conclusione, per perdere gli odiati chili superflui e prepararsi alla “prova costume” non servono prodotti miracolosi né diete innovative, basta una corretta alimentazione basata sulla nostra meravigliosa dieta mediterranea, associata ad una adeguata attività fisica, un giusto numero di ore di sonno ed uno stile di vita sano (eliminate o riducete alcool, fumo, consumo di junk food, ecc.). Se da soli pensate di non farcela fatevi seguire da un nutrizionista per un graduale ma efficace programma di dimagrimento e da un personal trainer per un graduale programma di allenamento e di recupero della forma fisica. Monica Grosso - Biologo nutrizionista Se volete contattare l’Autore di questo articolo rivolgetevi al 3208942854 – monicagrosso1@tiscali.it
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POSTA TOMBINO, LAVORI IN SOSPESO - A Torvaianica alta Via Selva Piana, all’altezza della prima rotatoria in direzione Pomezia c’è questo tombino che da un paio di mesi è in queste condizioni. Quando verranno riparati? E’ normale lasciarlo così per tutto questo tempo?
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