Il corriere della città giugno 2022

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Corriere Città

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Anno1014Numero Numero116 Anno

GIUGNO 2022 NOVEMBRE 2018 ELEZIONI ARDEA

Faccia a faccia tra i Candidati: “Dovete votare per me perché...” (da p.6)

libertà informazione politica cronaca cultura sport IL 12 GIUGNO SI VOTA PER IL RINNOVO DEL CONSIGLIO COMUNALE

S P E C I A LE E LE Z I O N I A R D E A SPO

ELECTION DAY 12 GIUGNO

?

Comunali & Referendum LA GUIDA AL VOTO (p.10) ESTATE 2022 Intervista al Sindaco di Pomezia «Sarà un’estate di vera ripartenza» (da p.18)

ALL’INTERNO Gli eventi estivi in programma per Torvaianica e Pomezia

ESTATE AD ARDEA

Intervista ad Angelo Cavola del SIB

(pag. 24) BALNEARI TORVAIANICA

Schiano: «Ecco perché i turisti scelgono la nostra costa» (p.26)

All’interno

Editoriale CONTO ALLA ROVESCIA

SCUOLA

Insulti e metodi poco “ortodossi” del Prof. Genitori sul piede di guerra L’INTERVISTA

Antonio Guido di Federalberghi Roma «Il settore riparte» SPORT-CALCIO

I verdetti della stagione e quelli ancora da assegnare

C

i siamo. Pochi giorni ancora e i cittadini di Ardea conosceranno il nome del successore di Mario Savarese a cui andrà il non certo facile compito di guidare la città per i prossimi cinque anni. La corsa alla carica di Primo Cittadino, nonostante le tante consultazioni e i rumors emersi nei mesi scorsi, alla fine si è ridotta a quattro candidati: Lucio Zito (centrosinistra), Fabrizio Cremonini (centrodestra), Luca Vita e Giampiero Castriciano. Il primo step sarà quello in programma per il 12 giugno, altrimenti, se sarà ballottaggio, s dovrà attendere la fine del mese. (continua a pag.4)

Comunali Ardea: il manifesto elettorale con tutti i candidati consiglieri

Giardini Petrucci Restyling dei giardini al centro di Pomezia: non tutte le aree sono accessibili alle persone con disabilità

IL SERVIZIO DA PAG. 14



giugno 2022 NUMERO 6

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I NUOVI GIARDINI PETRUCCI A POMEZIA

Editoriale C h i s a rà i l n u o v o S i n d a c o ? ( p a g . 4 ) POLITICA

Candidati Sindaco a confronto.....................pp.6-7 Il manifesto elettorale..................................pp.8-9 Guida al voto.....................................................p.10 Si vota anche per il Referendum......................p.12 CRONACA Scuola, genitori contro un Professore..............p.16 Estate a Pomezia, parla il Sindaco...................p.18 I balneari pronti per la stagione estiva............p.24 “Oltre il pregiudizio”, il progetto.............pp.28-29 LE RUBRICHE DEL CORRIERE DA PAG. 32

La nostra “prova sul campo” rivela criticità sul fronte dell’inclusività SPORT I verdetti ancora in sospeso della stagione 2021-2022

(da p.28)

Sul web Tutte le notizie sul territorio le trovi su www.ilcorrieredellacitta.com


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EDITORIALE

Il Corriere della Città giugno 2022

Amministrative, scatta l’ora per Ardea (segue dalla copertina) Il ritorno dei partiti 'tradizionali' Rispetto al 2017 queste amministrative segnano il ritorno sulla scena politica locale dei partiti cosiddetti “tradizionali”, dato che questi ultimi erano stati i grandi assenti cinque anni fa; al loro posto, come ricorderete, c'era stato un lungo elenco di liste civiche tutte (o quasi) svanite dopo pochi mesi dal voto. E così, in questa tornata elettorale, ritroviamo ad esempio il Partito Democratico, la Lega e Fratelli d'Italia (presente anche nel 2017 ma insieme ad Alleanza Nazionale). Da dove si riparte Tra i protagonisti ci sarà chiaramente anche il Movimento 5 Stelle, benché il partito fondato da Beppe Grillo non sia più quello delle origini ma nemmeno quello di cinque anni gli Assessori Modica e Possidoni. Ma ci sono fa qui ad Ardea (basti pensare alla collabora- anche Alfredo Cugini (ex candidato Sindaco zione con il PD). Del resto il voto di Ardea alle precedenti elezioni e ora tra le fila PD), sarà proprio, di fatto, un giudizio all'operato Alessandro Mari (sempre nel PD), Luca Coin questi cinque anni della Giunta Savarese. stabile, Sandro Caratelli, De Luca Michela, E se nel 2017 la loro vittoria fu un risultato Enrico De Zanni, Debora Duranti, Marcello di “rottura” rispetto al passato e contro tutte Grillo, Antonella Passaretta, Beatrice Piras, le logiche che fino a quel momento avevano Vincenzo Scotto d'Antuono, Paola Solda sempre contraddistinto la partita dati, Massimo Braga per il Movilocale del voto ad Ardea – oggi mento 5 Stelle. bissare il successo non sarà Il centrodestra IL PRECEDENTE DEL 2017 impresa facile. I grillini Dall'altra parte dello scacE L’ASTENSIONE ‘RECORD’ hanno toccato con mano chiere politico troviamo Cinque anni fa non erano presenti infatti, a tutti i livelli, le Fabrizio (Maurizio) molti loghi dei partiti “tradizionali” difficoltà che porta con Cremonini. Lui è stato che invece ritroviamo oggi. Alle sé la responsabilità di alla fine il nome scelto ultime comunali si registrò inoltre governare e specie per dal cento-destra: volto Ardea le difficoltà incon- un’astensione record: al primo turno noto della politica rutula trate non sono state votò poco più del 50% degli aventi in quanto già ex Vicesindiritto, mentre al ballottaggio poche. Quanto fatto in quedaco di Ardea (dal 2014 al appena il 40% sti cinque anni basterà dun2016, ndr), Cremonini è un que per riconfermare il militante nonché coordinatore di movimento pentastellato alla guida Fratelli d'Italia. A supportarlo ci sono, oltre della Rocca come accaduto a Pomezia con che chiaramente a FDI, anche la Lega, CamZuccalà? biamo! e la Lista Sgarbi. Come per la coaliIl centrosinistra zione di centrosinistra anche in questo caso, Per farlo, stavolta in coalizione con il Partito tra i candidati consiglieri delle liste a sosteDemocratico, i pentastellati hanno puntato gno di Cremonini, troviamo alcuni nomi che su Lucio Zito, già Presidente del Consiglio hanno fatto parte, all'opposizione, del consiComunale. Con loro ci saranno altre due glio comunale uscente come Edelvais Ludoliste: la Democrazia Cristiana, e la Lista Az- vici, Raffaella Neocliti, Maurice Montesi, zurri, che ha preso il posto di Ardea Futura, Luana Ludovici, Franco Marcucci e Anna logo presente al lancio della campagna elet- Maria Tarantino. In pratica c'è la possibilità torale e poi messo da parte. Dando uno che il nuovo consiglio comunale di Ardea per sguardo ai candidati consiglieri comunali il il 2022-2027 sia praticamente identico (o duo M5S-PD ha deciso di puntare su nomi quasi) a quello uscente. del consiglio comunale uscente, con in più Gli outsider

A completare la sfida elettorale delle amministrative troviamo infine i candidati Luca Vita e Giampiero Castriciano. Partiamo dal primo. Vita, 38 anni, di Ardea, si occupa di comunicazione politica ed è al suo secondo tentativo per ciò che riguarda le amministrative rutule dato che si era presentato anche nel 2017 raggiungendo il 3,42%. Quest'anno potrà contare inoltre sull'appoggio di tre liste: Ardea Domani, Liberiamo Ardea (dell'ex candidata a Sindaco Monica Fasoli che oggi troviamo come candidata consigliera) e Lista Civica per Ardea. Per ciò che riguarda il secondo invece, Giampiero Castriciano, quest'ultimo, 71 anni, docente di Fisica e Matematica nonché con un passato con alcuni ruoli politici, si presenta con il movimento fondato dal medico di Ardea Mariano Amici. A sostenerlo un'unica lista: Amici per l'Italia. L'astensione record del 2017 In ultimo non ci resta che sottolineare di come i candidati in corsa dovranno fare i conti anche con lo spettro dell'astensione che nel 2017 raggiunse livelli altissimi. Al primo turno votò poco più del 50% degli aventi diritto (un elettore su due scelse quindi di non votare) mentre al ballottaggio la percentuale finale fu ancora minore, dato che non si arrivò nemmeno al 40%. Insomma, la prima sfida per la politica sarà quella di convincere i cittadini a recarsi alle urne prima ancora di scegliere tra i quattro candidati in lizza. Ci riusciranno? Staremo a vedere. Luca Mugnaioli

Il Movimento 5 Stelle, in coalizione con il PD, ha scelto di puntare su Lucio Zito mentre il centrodestra si è riunito attorno al nome di Fabrizio Cremonini. Attesa per capire dove potranno arrivare gli outsider Vita e Castriciano



SPECIALE ELEZIO Ardea, candidati a confronto. Strade, ambiente, periferie Strade. Poiché la messa in sisizionarla saldamente fra le mete turistiche Lucio Zito curezza e la riqualificazione di eccellenza nella Regione. Perché questo sia

delle strade sono espressione di un problema reale della nostra città, la tematica è centrale nella programmazione. Abbiamo già investito oltre 2 milioni di euro su Nuova Florida. È previsto il completamento della viabilità di Via Pavia, opera finalizzata a decongestionare un'area che funge da asse di servizio per la vicina costruenda isola ecologica di Via Garda. In programma anche la sistemazione di Via Strampelli; la manutenzione straordinaria del tratto di collegamento tra la S.S. 148 Pontina e via della Pescarella; la riqualificazione di Via Laurentina e la costruzione della rotatoria ai piedi della Rocca, per la decongestione del traffico stradale e la rifunzionalizzazione degli spazi esistenti. Sicurezza. Il problema sicurezza, in un contesto come quello di Ardea, si risolve innanzitutto fornendo delle opportunità per le nuove generazioni. La programmazione relativa allo sport (nuove palestre), formazione (nuove scuole), inclusione (nuovi centri di aggregazione per giovani e anziani), tolgono i giovani dalle strade e li consegnano al loro futuro. Nell’immediatezza della praticità tuttavia abbiamo previsto l'ampliamento del si-

stema di videocamere sugli edifici, con il fine del controllo capillare del territorio. Continueremo il potenziamento delle risorse umane e i mezzi a disposizione della Polizia Locale, per il pattugliamento delle spiagge e della periferia. Desideriamo in breve rappresentare la presenza, seppur discreta, degli organi preposti alla sicurezza. Ambiente e rifiuti. Riqualificare, risanare e riutilizzare aree degradate sono pratiche determinanti per lo sviluppo di carattere sociale, educativo, culturale, economico, ambientale. Ci vogliamo arrivare con l’ultimazione della prima Isola Ecologica di via Garda; la costruzione della 2a Isola Ecologica in via Teverone; l’incremento della quota percentuale di raccolta differenziata con l’obiettivo dell’80%; l’implementazione della TIA (Tariffa Puntuale) con previsione di sconti sul low waste; il contrasto all'inquinamento proveniente da canali, sversamenti e scarichi abusivi; l’adozione del criterio del “consumo di suolo zero”. Ma, su tutto, l’incentivazione all'uso di energie rinnovabili ed il rifiuto di sistemi di waste management obsoleti, come il termovalorizzatore di Santa Palomba. Rilancio dell'economia. Vorremmo metterci al servizio della bellezza di Ardea, al fine di po-

possibile, oltre a lavorare su strategie di comunicazione adeguate, è necessario ottimizzare le infrastrutture - strade, piste ciclabili, trasporto pubblico, riqualificazione del litorale. Stiamo inoltre incentivando le risorse agricole locali, perché diventino zone di tipicità riconoscibili attraenti per il mercato, e le attività artigianali di tradizione. Abbiamo in costituzione l’Ufficio Europa, per orientare l’imprenditorialità sulle opportunità comunitarie. Periferie. Strampelli e Pescarella vedono già un finanziamento per la viabilità. A Montagnano è in partenza la rete fognaria, l'ampliamento dell'illuminazione pubblica e l'acquisizione del depuratore. Nel Piano triennale delle opere ci sono il collegamento stradale tra via Montagnano e Via Valle Caia, il primo lotto della rete idrica di Villaggio Ardeatino e Valle Caia, la realizzazione della rete idrica Madonnina-Pian di Frasso-Via Strampelli e la rete fognaria Madonnina-Pescarella-Pian di Frasso. Un messaggio e un appello agli elettori: “Perché scegliere Lucio Zito?” Votatemi se desiderate che il Comune proceda nella crescita secondo il modello adottato: risanamento, inclusione, legalità, sviluppo e mobilità».

Le strade manutenute ed efficienti sono un diritto del cittadino. Per ottenere tutto ciò serve una programmazione di lavori ed il conseguente reperimento di fondi per portarli a compimento. Nel nostro programma finanziario abbiamo già trovato le risorse necessarie per farlo. Sicurezza: Il bene pubblico che afferisce alla vivibilità e al decoro delle città va perseguito attraverso molteplici interventi. Ne cito alcuni: riqualificazione urbanistica, sociale e culturale; recupero delle aree e dei siti degradati; eliminazione dei fattori di esclusione sociale; prevenzione della criminalità; promozione della cultura e del rispetto della legalità. La nostra proposta passa pertanto attraverso la redazione e l'approvazione di un "Programma generale della sicurezza urbana", articolato in micro-aree al fine di potenziare le zone a rischio degrado e le periferie, da sottoporre al Consiglio Comunale, prevedendo un potenziamento ed un'installazione di telecamere, in particolare modo nelle aree esposte a rischio sicurezza (come piazzali delle scuole e piazze). Ambiente e rifiuti (decoro della città): Tenere pulita una città rappresenta il livello minimo di azione da parte di un Sindaco. Sul nostro territorio non è possibile definire virtuoso il ciclo dei rifiuti. Allo stato

Fabrizio Cremonini

quanto considerate parte integrante del territorio. Il nuovo strumento di governo del territorio verrà realizzato attraverso un Concorso di idee, scegliendo il meglio che il mercato possa offrire in termini di progettazione urbanistica, sviluppo socio-economico e sostenibilità ambientale. La conclusione di tale attività, comprensiva di predisposizione del progetto e presentazione agli Organi regionali competenti, si prevede che si possa concludere entro sei/otto mesi considerando eventuali ritardi ed imprevisti. Dovete votare per me perché rappresento il candidato a Sindaco di un centro destra completamente nuovo, di cui il 91% sono neo-candidati. E' la dimostrazione del nuovo percorso che vogliamo perseguire, costituito da persone oneste ma soprattutto competenti. Presentiamo un programma elettorale non limitandoci alla sola programmazione poiché abbiamo individuato a priori le risorse finanziarie necessarie per portarne a compimento l'esecuzione. Abbiamo una squadra di governo innovativa tanto nel programma elettorale quanto nei suoi attori: ci sono professionisti di ogni settore di cui io, in quanto persona nata e cresciuta ad Ardea e conoscitore del territorio nonché delle problematiche dello stesso, ne sarò piacevolmente il coordinatore. Mi impegnerò affinché venga ripristinato il rapporto di collaborazione tra cittadini, associazioni e l'Amministrazione comunale.

attuale abbiamo un partner "concessionario" che svolge tale attività per conto del Comune, in virtù di una gara d'appalto da poco aggiudicata definitivamente. Sarà necessario migliorare tale servizio, con un ruolo maggiormente pro-attivo nella fase di controllo di esecuzione dell'appalto. Prevediamo di dotare la città di una serie di infrastrutture a supporto del miglioramento del servizio di raccolta dei rifiuti ed in particolare la creazione di tre isole ecologiche moderne ubicate in zone accessibili per i cittadini e strutturate in modo innovativo. Per tale investimento ci sono progetti e risorse e il nostro impegno è per la realizzazione in tempi brevi, entro un anno. Rilancio dell'economia. Per una corretta esecuzione dell'azione amministrativa, il primo strumento di programmazione è rappresentato dal bilancio. Questo non può essere considerato un mero adempimento normativo, come è stato fino ad oggi, ma sarà necessario ripristinare la corretta esecuzione dei momenti di previsione e redazione delle fasi che riguardano la politica di bilancio di un'Amministrazione comunale. Periferie. Attraverso la redazione e attuazione del nuovo “Piano Regolatore Generale” intendiamo valorizzare anche le aree più periferiche della città, in


ONI ARDEA 2022 e, sicurezza, economia: «Dovete votare per me perchè...» Strade. Cura dell’arredo tale attività agricola che punti alla quaurbano adeguato alla Giampiero Castriciano lità e all’eccellenza. Realizzazione di un

dignità di una città importante come Ardea. Sistemazione del manto stradale, dei marciapiedi ed eliminazione delle barriere architettoniche primarie; rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale dove necessario; rimozione dei rifiuti; taglio delle erbe infestanti e pulizia dei canali di scolo in collaborazione col Consorzio di Bonifica. Creazione di eventuali altre arterie di alleggerimento del traffico ma sempre nell’ambito del nuovo P.R.G. Sicurezza. Elaborazione di un “Programma della Sicurezza Urbana” per la riqualificazione urbanistica, l’eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione sociale, la prevenzione della criminalità, la promozione della cultura del rispetto della legalità e l’affermazione di più elevati livelli di coesione sociale e convivenza civile. Per la realizzazione del programma è ovvio che sarà indispensabile la collaborazione con altri enti istituzionali. Ambiente e rifiuti. Estensione del servizio di raccolta differenziata porta a porta su tutto il territorio e creazione delle isole ecologiche con adeguata riduzione della produzione di rifiuti. Durissima lotta alle discariche abusive. Costruzione delle fogne, dei depuratori e degli

acquedotti. Creazione di un “coordinamento” fra tutti i comuni compresi fra il mare e i Castelli Romani allo scopo di combattere l’inquinamento delle acque attraverso un censimento aggiornato degli scarichi in acqua, delle sostanze nocive abbandonate e provvedere poi alla loro sanificazione. Creazione di un “distretto energetico autonomo”. Costituzione di nuovi parchi pubblici e recupero delle aree abbandonate da destinare all’attività agro-alimentare per chiunque si voglia impegnare in tale settore. A questa operazione si affiancherà la creazione di “gruppi di acquisto solidale”. Periferie. Costituzione della Consulta Cittadina dei Comitati di Quartiere allo scopo di affrontare i problemi attraverso il confronto e la collaborazione reciproca. Realizzazione delle fogne, della rete idrica e gas. Adeguamento del Piano Regolatore Generale (P.R.G.) il cui compito sarà demandato ad una delle tre università di Roma, tenendo conto delle moderne necessità di Ardea. Risoluzione dell’annoso problema degli usi civici e del diffuso abusivismo. Rilancio dell’economa. Valorizzazione delle risorse storiche, culturali, ambientali e produtive. Incentivazione della fondamen-

mercato comunale agro-alimentare; recupero e valorizzazione delle aree archeologiche e creazione di itinerari turistico-culturali-balneari da mettere in rete nazionale ed internazionale. Creazione di un piccolo porto turistico. Recupero di vecchie tradizioni locali da inserire in un sistema di feste e sagre annuali. Immediata risoluzione del problema degli usi civici per tutte le attività commerciali e artigianali. Perché dovrebbero votare per me? Perché perderebbero un’occasione unica. La serietà, la correttezza etica e morale, la conoscenza dei problemi e l’esperienza politico-amministrativa maturata da Castriciano in ambito sovracomunale garantiscono che le promesse verranno mantenute. Il nostro Movimento Aggregativo Nazionale Amici Per L’Italia punta alla rivalutazione del merito come forma di garanzia dell’efficacia dell’azione politica ed amministrativa e certezza nella realizzazione dei programmi. L’operato di Castriciano sarà costantemente stimolato, valutato e controllato dalla costante partecipazione della cittadinanza attraverso la creazione delle Consulte Comunali Tematiche che verranno isituite con una adeguata riforma per farne organi di eccellenza istituzionale.

I problemi e le criticità della nostra città sono sotto gli occhi di tutti. Noi crediamo che sia necessario un deciso cambio di passo. Ardea ha bisogno innanzitutto di riappropriarsi di spazi pubblici: luoghi fisici negati alle cittadine e ai cittadini da una politica asservita agli interessi di pochi, ma anche strutture pubbliche in grado di accompagnare la crescita del nostro territorio e servizi attraverso i quali il Comune si può prender cura della città e di chi la abita. È anche per questo che nel pensare al nostro programma abbiamo voluto evitare di scrivere una lista dei sogni, individuando invece sette aree di intervento prioritario (urbanistica, rilancio economico, ambiente e lotta al degrado, scuola, politiche sociali, accessibilità e mobilità). Pensiamo sia sicuramente urgente un’azione di pulizia delle strade, per la quale, vogliamo mettere in campo una piccola azienda municipalizzata o un “servizio giardini” come avviene nei municipi romani. Crediamo che una seria (e partecipata) pianificazione urbanistica possa incidere anche sulla riqualificazione delle periferie e sul rilancio dell’economia, che passa innanzitutto attraverso una seria azione di valorizzazione del litorale, del patrimonio culturale e dell’agri-

Luca Vita

la nostra città, un riscatto civico e sociale, un destino diverso per i nostri figli e le nostre figlie, che non devono esser condannati a vivere gli stessi disagi che abbiamo vissuto noi. È proprio per questa voglia di riscatto che ho deciso candidarmi Sindaco di Ardea. Non voglio illudere nessuno, sia chiaro: cambiare le cose è un’impresa lenta e faticosa. Direi una se raccontassi che basta votare per me e tutto cambierà, come d’incanto. Ma non mi arrendo all’idea che tutto debba rimanere così com’è. O che, proprio come è avvenuto in questi 38 anni, la situazione debba peggiorare anno dopo anno, elezione dopo elezione. Invertire la rotta è possibile. E lo è tanto più ora, in questo momento storico, con i soldi che arriveranno anche ad Ardea grazie al PNRR e all’Europa. E con un gruppo determinato e competente, composto da donne e uomini impegnati nell’associazionismo e nelle realtà sociali della nostra città, come quello che sostiene la mia candidatura a Sindaco di Ardea. Oggi, insomma, è possibile posare il primo tassello di una storia nuova. Per farlo, però, serve alzare la testa, dire no ai soliti politici e alle solite logiche. E sostenere una politica finalmente bella, limpida ed entusiasmante. Noi siamo a servizio di questa storia.

coltura. Infine, crediamo che sia proprio a partire da nuovi spazi di incontro e da servizi sociali all’altezza delle esigenze del nostro territorio che sia possibile costruire quel senso di comunità che è alla base del controllo e della sicurezza sociale.Il programma integrale è comunque disponibile sul sito www.lucavita.it. Perché dovete votare per me? Io ho 38 anni, vissuti tutti qui ad Ardea. In questa città sono stato bambino, poi adolescente e ragazzo. In questa città mi sono innamorato della donna che ho sposato. Ed oggi sono papà di due bimbe, vivaci e curiose, per le quali – proprio come ogni papà e ogni mamma – vorrei il meglio. In questa città, ho investito le mie energie e la mia creatività, prima nell’oratorio parrocchiale di Nuova Florida che con alcuni amici ho contribuito a creare nel 2004. Poi attraverso una cooperativa sociale agricola, con cui dal 2014 proviamo a coniugare sviluppo, cura per la terra e attenzione alle persone più fragili. Non sono un politico di professione anche se la politica mi ha sempre appassionato. Proprio perché, essendo cresciuto in un territorio che non offriva praticamente nulla, ho sempre pensato che solo la politica potesse permettere di costruire una storia diversa per


M5S PD DC Lista Azzurri • • • • •

Costabile Luca Braga Massimo Caratelli Sandro Catania Stefano Ceschini Dario

• D’Amario Andrea

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De Luca Michela De Zanni Enrico Duranti Debora Grillo Marcello

Mari Alessandro (Detto Sandrino) Cugini Alfredo Geminiani Claudia Caprioli Bruna Corcione Pasquale D’amato Debora De Angelis Ettore Infetti Mario Stoppo Massimo

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Isidori Valentina Mengozzi Sandro Modica Sonia Passaretta Antonella Piras Beatrice

• Volante (Detto Policaripo) Policarpo

• • • • • • • • Mastracci Maria Rosaria (Detta Rosy) • Sardegna Natascia • Odorisio Simona • Persichino Cesare Augusto • Pietrapertosa Massimo • Piseddu Giuseppe • Ravastini Maria • Rossi Giancarlo (Detto Me Ce Porti) • Salvitti Giulia • Tedesco Roberta • Moruga Viorel • De Bianchi Elvira • Chiucchiarelli Barbara Promutico Michela

• Guglielmi Giulia Angela

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LUCIO ZITO

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• Possidoni Mastropietro Alessandro • • • Ribichini Walter • • Scotto D’Antuono Vincenzo • • Soldati Paola • • Tosi Maria Cristina • • Volante Cassandra

Corso Francesco Paolo Banu Vasilica Battistelli Paola Regolanti Cristiano Busti Laura Ligi Monica Mariani Luigi Tocci Pasqua Schinaia Massimiliano Sportelli Rocco De Angelis Cinzia Benedetti Massimo Martino Beatrice Capolei Giulia Proietti Francesca Fenzi Paola Porcelli Mauro Partenzi Salvatore Carosi Raffaella Bernardini Germano (Detto Berna)

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De Gasperi Annie Amati Luca Abbate Maria Pizi Jessica Falconieri Massimo Panaccione Antonio Cianciulli Valerio Della Volpe Giovanni Luca Rauso Salvatore Iacoangeli Michael Martinelli Paolo Nastroddi Sonia Cantoni Massimiliano Bardi Tamara Piddini Claudio Pucci Stefano Panella Federica Caratelli Antonio Pucci Clorinda Ludovici Calliope Erriu Simone

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Morbiducci Daniele Amato Antonio Arcidiacono Claudia Bello Maurizio Calò Gaetano Di Cesare Katia Fares Alessandro Ferrara Gianni Fusco Marco Ingrà Anna Intrieri Simona Pitillo Antonio Rota Filomena Ravaglioli Massimiliano Sbaffi Stefania Tittoni Anna Maria Tittoni Ivano Di Giovanni Salvatore

• Iannotti Alba (Detta Jenny)

FDI Lega Cambiamo Lista Sgarbi • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

Giada Adori Giulia Brucoli Alessia Bussotti Simone Cacciotti Andrea Ceccarelli Antonio Conte Samuele Deiana Catia Filippini Emilio Furini Detto Loris Giovanni Gaigher Niko Martinelli Luca Polidori Valeria Presti Ilario Rea Alessandra Romani Michela Schiumarini Alessia Soldati Patrizia Traietti Valentino Vasale Sara Vita Antonella Antonini Alessia Fintini Dalila Pietrangeli Fabiola Capone Braga

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Luana Ludovici Mauro Ciotti Marcella Mancini Eleonora Leoni Francesca Chiari Serena Kaleminali Stefania Rossi Maria Altieri Patrizia Primavera Martina Magrelli Stefania Strampella Vincenza Donadono Lucilla Lumini Monica Pescosolido Giulio Piratoni Carlo Tranchina Florin Turcu Stefano Osti Vittorio Cerullo Orazio Giuliani Federico Monti Massimo Bergantino Massimo Giovannelli Franco Marcucci

FABRIZIO CREMONINI • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

Ardea Domani Liberiamo Ardea Lista Per Ardea LUCA VITA • • • • • • • • • • • • • • • • • •

Monica Fasoli Sante Perilli Rossana Egerton Luigi Ponzi Barbara Petrucci Simone Velocci Miriam Belli Santino Pesce Fulvia Freschi Pierluigi Leggeri Rita Corrado Carlo Dati Cristina Scuderi Yasmin Elsayed Giada Cozzi Federica Petrucci Sergio Greco Luigi Barbieri

Aletti Stefania Maria Catania Alessio Di Giuseppe Veronica Giordani Francesco (Detto Chicco) Giorgi Eleonora Grimaldi Elga Locastro Tindaro Cecilia Maida Domenico Ominelli Aldo (Detto Alduzzo) Padovan Fabio Pagliacci Giulia Penza Daniele Pinciaroli Brunella Pinelli Manuela Rigamonti Maurizio Rosato Elvira Sanguigni Carla Scorrano Antonio Sparla Giuseppe Tarantino Anna Maria Valentini Walter Varani Carlo Vittori Matteo

GIAMPIERO CASTRICIANO

Amici per l’Italia —>

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Alessandra Aggio Antonia Cofano Leonzia Gaina Anna Giuliano Elisabetta Lucchese Edelvais Ludovici Consuelo Mancini Emanuela Micoli Raffaella Neocliti Veronica Ortolani Carla Paolucci Emanuela Corsi Antonio Anastasio Walter Di Mario Gabriele Falchi Mauro Iacoangeli Marco Marzoli Pietro Milite Alberto Montesi Maurice Montesi Riccardo Roma Claudio Ruggeri Michele Scarpa Davide Sarrecchia

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Eliana Peperoni Germano Bianchi Vincenzo Valenza Marzia Polito Rolando Rossetti Elena Vigorito Francesco Varamo Cristina Rinaudo Simone Severini Anna Flora Dentici Luigi Casola Teresa Gabellini Arkadiusz Andrzej Wjsocki

Salvina Silvana Alfano (Detta Serenella)

• Alessandro Russo • Anna Caracciolo • Elisabetta Mattia

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Pastore Michelangelo Galletta Massimiliano Campanella Alessia Alessandra Todorova Manilova Nataliya Tavolieri Stefania Orazi Valentina Galati Giuseppa Garacci Antonino Lancia Lucia Mancini Mauro Caddeo Giulia Pucello Fabrizio Soldati Alessandro Attenni Daniela Corigliano Francesco Mazzucco Manuel Cicconi Daniela Lugini Daniela Torrelli Alessandro Galuppi Fabrizio Cacciotti Flora Dimitru Ienciu Pistacchio Salvatore Mainenti Anna



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CRONACA

Il Corriere della Città giugno 2022

Ardea, tutte le informazioni utili sul voto Primo turno il 12 giugno, eventuale ballottaggio il 26. Come funzionano preferenze e voti alle liste l turno ordinario delle elezioni amministrative (comunali e circoscrizionali) nei Comuni delle regioni a statuto ordinario, come il Lazio e la città di Ardea, è previsto per domenica 12 giugno 2022. L'eventuale turno di ballottaggio, qualora nessun candidato riesca a superare il 50% più uno delle preferenze, si terrà invece domenica 26 giugno 2022. Come si vota Le modalità di espressione del voto cambiano in funzione della popolazione dei comuni. Ardea rientra nella categoria dei Comuni con più di 15.000 abitanti. Pertanto validi (almeno il 50% più uno). Qualora nessarà possibile: (1) tracciare un solo segno sun candidato raggiunga tale soglia si tornerà sul rettangolo recante il nominativo di un a votare domenica 26 giugno per il ballottagcandidato Sindaco, senza cioè segnare alcun gio tra i due candidati più votati. All’evencontrassegno di lista; in questo caso il voto tuale turno di ballottaggio il voto si esprime viene attribuito solo al candidato sindaco tracciando un segno su uno dei due rettanprescelto. In alternativa (2) si può tracciare goli contenenti il nominativo del candidato un segno solo sul contrassegno di una delle sindaco prescelto. Alle passate amministrative gli aventi diritto al voto erano liste oppure (3) tracciare un segno 36,464. sia sul nominativo del candiLe preferenze ai dato sindaco che su una COME SI VOTA Consiglieri delle liste collegate al meSi può: Alle Amministrative è desimo candidato sin• Barrare solo il nome del possibile esprimere daco; in entrambi questi candidato Sindaco (voto solo al anche il voto di prefedue ultimi casi il voto candidato Sindaco) verrà attribuito sia al • Barrare la lista, oppure barrare sia renza. Le preferenze si candidato Sindaco che lista che candidato (voto al Sindaco e esprimono scrivendo negli appositi spazi il coalla lista collegata. alla lista) gnome (oppure il nome e Il voto disgiunto • Barrare il nome del Sindaco e cognome in caso di omoCome di consueto sarà una lista NON collegata (voto nimia) dei candidati consipossibile scindere le proprie disgiunto) glieri comunali della lista votata. preferenze votando in modo coNei comuni con almeno 5.000 abisiddetto “disgiunto”. In questo caso si dovrà tracciare un segno sul nominativo tanti (e dunque Ardea) è possibile esprimere del candidato Sindaco ed un altro segno su non più di due preferenze per i candidati a una delle liste ad esso non collegata: il voto consigliere comunale, scrivendone il coverrà così attribuito sia al candidato Sindaco gnome nelle apposite righe tratteggiate poste al di sotto del contrassegno di lista. In caso che alla lista non collegata. di espressione di due preferenze, queste deCome si elegge il Sindaco È eletto Sindaco al primo turno il candidato vono riguardare candidati di sesso diverso, che ottiene la maggioranza assoluta dei voti pena l’annullamento della seconda prefe-

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renza. Le preferenze devono essere manifestate, esclusivamente, per candidati compresi nella stessa lista votata. Per chi è positivo al Covid Sul sito del Ministero dell'Interno è disciplinata la modalità di voto per gli elettori positivi al Covid. Per coloro che sono sottoposti a trattamento domiciliare o in condizioni di quarantena o di isolamento fiduciario presso la propria abitazione questi ultimi possono votare per le elezioni comunali presso il comune di residenza facendo pervenire al sindaco del comune nelle cui liste sono iscritti, in un periodo compreso tra il 10° e il 5° giorno antecedente quello della votazione (1) una dichiarazione attestante la volontà di esprimere il voto presso il proprio domicilio e recante l’indirizzo completo di questo e (2) un certificato, rilasciato dal funzionario medico designato dalla ASL, in data non anteriore al 14° giorno antecedente la data della votazione, che attesti l’esistenza delle condizioni predette. Ulteriori informazioni sul voto domiciliare o su chi è ricoverato in Ospedale sono consultabili sul sito ufficiale del Comune di Ardea.

A sinistra il fac-simile del voto di preferenza (massimo n.2) ai consiglieri comunali; a destra esempio di “voto disgiunto”



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CRONACA

Il Corriere della Città gugno 2022

Referendum abrogativi, si vota sul tema Giustizia Non solo Amministrative: il 12 giugno elettori chiamati ad esprimersi su ben cinque quesiti taliani chiamati alle urne anche sul tema della Giustizia nell'election day del 12 giugno nel quale si voterà contemporaneamente per le Amministrative. Cinque i quesiti sui quali i cittadini aventi diritto dovranno esprimersi, con il risultato che sarà valido tuttavia solo in caso di raggiungimento del quorum, ovvero se alle urne, per questa specifica votazione, si recherà almeno il 50% più uno dei voti degli elettori. Parliamo, compresi gli italiani residenti all'esterno, di oltre 51 milioni di cittadini. I quesiti Gli elettori dovranno pertanto decidere se abrogare, cancellandole, alcune leggi che sono attualmente in vigore. Quali? Eccoli di seguito riportati: (1) Abrogazione del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non col-

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Election Day: si vota domenica 12 giugno dalle ore 7.00 alle ore 23.00. Insieme alle comunali anche il referendum posi; (2) Limitazione delle misure cautelari: abrogazione dell'ultimo inciso dell'art. 274, comma 1, lettera c), codice di procedura penale, in materia di misure cautelari e, segnatamente, di esigenze cautelari, nel processo penale; (3) separazione delle funzioni dei magistrati. Abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati; (4) Partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari. Abrogazione di norme in materia di composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte; (5) Abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura.

Come funziona il voto Votando “sì” si sceglie di votare per l'abrogazione, e quindi per l'eliminazione, della norma oggetto del Referendum. Viceversa, apponendo una croce sul “no”, si chiede che la legge di quello specifico quesito resti in vigore. Pertanto sarà necessario esprimere cinque preferenze per altrettante schede alle quali è stato attribuito uno specifico colore corrispondente. Quando si vota Il voto per la consultazione referendaria si terrà domenica 12 giugno, dalle ore 7.00 alle ore 23.00. I cittadini italiani residenti all’estero (AIRE), possono votare all’estero. Per la validità del referendum abrogativo, come detto in apertura, l’art.75 della Costituzione stabilisce che la proposta soggetta a referendum è approvata se hanno votato la maggioranza (50%+1) degli aventi diritto al voto e se è raggiunta la maggioranza (50%+1) dei voti validamente espressi.

Si tratta di referendum abrogativi: barrando il “sì” si chiede di eliminare la norma; votando “no” si chiede di lasciarla in vigore. E’ previsto un quorum: solo se voterà il 50%+1 degli aventi diritto la consultazione sarà considerata valida



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Nuovi giardini Petrucci a Pomezia: non tutte le l 25 aprile scorso sono stati inaugurati i nuovi giardini Petrucci situati in Piazza Indipendenza a Pomezia. Si tratta di un progetto di riqualificazione costato circa 300,000 euro e finanziato grazie anche al sostegno della Regione Lazio che ha permesso il restyling di uno dei parchi storici della città. Pochi giorni dopo la sua apertura tuttavia diverse Associazioni, tra cui la Cellula Coscioni di Pomezia, hanno sottolineato la presenza di diverse criticità sotto il profilo dell'accessibilità alle persone con disabilità. Per questo, a fine maggio, abbiamo deciso di effettuare un sopralluogo nel parco per sincerarci dello stato dei luoghi. La nostra ricognizione Ad accompagnarci nel nostro viaggio sono stati Carlo Rossetti, Presidente Onorario dell'AISA (Associazione Italiana per la lotta alle Sindromi Atassiche), e Paolo Columpsi, volontario e responsabile Cerimoniale della medesima Associazione. Ad onor del vero il primo problema si riscontra già all'esterno del parco, prima ancora di entrare: al posto auto riservato alle persone con disabilità non corrisponde infatti la relativa rampa di ac-

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La Cellula Coscioni L’ANALISI-«È inammissibile che nel 2022 dopo quasi 40 anni dall'approvazione della prima legge sulle barriere architettoniche si inauguri un’opera pubblica (oggi i Giardini Petrucci ma in passato altre opere) nella totale disapplicazione dei criteri di inclusione creando così discriminazione sociale e sperpero di denaro pubblico. Negli ultimi 4 anni come Cellula Coscioni Pomezia, abbiamo mandato numerose segnalazioni al comune perché in alcuni casi anziché abbattere le barriere ne venivano create di nuove (vedi il brecciolino del video). Nella maggior parte dei casi queste segnalazioni non hanno ricevuto risposta, così come non hanno ricevuto risposta le oltre 1.000 firme della petizione popolare per l’inclusione. Chiedevamo e chiediamo, il rispetto dell’impegno sul PEBA, la modifica sostanziale dei contributi per l’assistenza domiciliare, l’implementazione del servizio di trasporto per persone con fragilità e, non per ultimo, la realizzazione di spiagge accessibili a tutti (attenzione non per disabili o diversamente abili, come è stato detto e scritto). A nostro avviso, per avere una città moderna e inclusiva bisogna partire da qui, perché queste petizioni sono state elaborate da tecnici specializzati e ascoltando le persone che vivono difficoltà quotidiane».

Carlo Rossetti e Paolo Columpsi dell’AISA: ci hanno accompagnato nella nostra ricognzione cesso al marciapiede. Ad ogni modo ci avviciniamo al parco. La prima tappa è il cancello di ingresso dove è presente il cartello esplicativo che presenta il parco. «Il plexiglas, sebbene permetta la visione in trasparenza dell'area verde alle spalle, è difficilmente leggibile per le persone ipovedenti. C'è un percorso tattile per le persone non vedenti che ci dà informazioni circa la struttura del parco ma non ci dice nulla sui contenuti, come ad esempio la storia, sopra riportati», ci spiega Carlo Rossetti. L'ingresso Una volta entrati nei giardini mediante il

Epli Lazio/ Roma Open LAB IL COMMENTO - Sulla questione dei nuovi giardini Petrucci abbiamo ricevuto la dichiarazione congiunta di Claudio Mazza, Presidente della Pro Loco Città di Pomezia e di EPLI Lazio, e di Luca Zarfati di Roma Open Lab. «Da tempo ormai la nostra attenzione è focalizzata sul tema del sociale soprattutto per ciò che riguarda l'aspetto dell'inclusività, come dimostrano del resto i diversi eventi organizzati recentemente, su tutti il Festival tenutosi nel novembre scorso ai Sedici Pini. Le nostre Associazioni pertanto non possono che condividere quanto segnalato sul caso dei giardini Petrucci i quali, almeno al momento, non possono considerarsi accessibili in egual modo a tutte le persone. Il nostro auspicio è allora quello che l'Amministrazione Comunale di Pomezia possa adoperarsi al più presto affinché tutte le barriere e gli ostacoli presenti vengano rimossi al più presto».

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percorso di accesso laterale, giudicato ottimo per come è stato realizzato dal Presidente Onorario dell'AISA, ci fermiamo per una seconda considerazione. Rossetti ricorda che “secondo i principi dell'Universal Design (o progettazione universale) non ci dovrebbero essere percorsi separati e l'ingresso dovrebbe essere unico per tutti, compreso per chi è in sedia a rotelle”. «Solo in questo modo – aggiunge Rossetti – si raggiunge la vera inclusione, altrimenti, seguendo la cosiddetta regola delle tre “I”, siamo ancora fermi, nonostante le tante battaglie fatte negli anni, all'inserimento e all'integrazione». Il giardino non è fruibile a tutti nello stesso modo E parlando proprio di inclusività, ciò che salta subito all'occhio è che i giardini non siano fruibili nello stesso modo a tutti. Sì perché la scelta di realizzare un percorso “mattonato” soltanto nel corridoio centrale, con solo due ali laterali utili per entrare nel parco e raggiungere i bagni, impedisce la piena fruibilità del parco. (continua)

Le criticità risco (1) La ghiaia ricopre la maggior parte della superficie dei giardini, eccetto il corridoio centrale, e rende impossibile l’accessibilità alle persone che si muovono su sedia a rotelle; (2,3) i servizi igienici femminili sono inaccessibili alle persone con disabilità e anche a chi ha difficoltà a fare le scale. Inoltre i bagni sono chiusi. I servizi igienici maschili e per persone con disabilità sono chiusi. E anche qui la rampa è sporca. (4,5) È totalmente assente un codice tattile per le persone ipovedenti o non vedenti. L'unico percorso tattile è posizionato nel

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cartello all'i la struttura mento ai co il pannello (6,7) la fon mento ai c chine, ris persone su rampa per corrispond alle person parco. Per a traversare i beri.


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aree sono accessibili alle persone con disabilità

(segue) Come mostrato nel nostro video – che potete trovare sul nostro sito www.ilcorrieredellacitta.com – uscire da questo sentiero per chi è in sedia a rotelle è praticamente impossibile. Lo stesso dicasi per chi, come il nostro ospite, si sposta con l'ausilio di un mezzo elettrico. «Abbiamo avuto una dimostrazione della non inclusione – commenta Rossetti – dato che la ghiaia, presente in quasi tutto il parco ad eccezione del percorso centrale, impedisce l'accesso alle persone su sedia a rotelle a spinta o su questo elettrcico che utilizzo io». I servizi igienici sono chiusi (ma non solo) Capitolo bagni. Attualmente ne sono presenti due: uno per uomini e persone con disabilità, dotato di rampa d'accesso, un altro per le donne, al quale tuttavia si arriva attraverso una scalinata poco agevole e stretta. Entrambi i servizi igienici inoltre, durante il nostro sopralluogo, erano chiusi. Non solo. La rampa di accesso, così come la scalinata, benché fosse passato poco più di un mese dall'inaugurazione, era già sporca (e qui va fatto però un mea culpa da parte di chi lo utilizza al di là del ruolo del Comune che dovrebbe comunque tenerlo pulito). Inoltre le porte sono rovinate e intaccate dalla ruggine. «Tornando al concetto di Universal Design – riprende Rossetti – mi preme sottolineare come spesso vengano realizzati soltanto dei bagni per persone con disabilità 'asessuati' mentre dovrebbero essercene due, come logica vorrebbe, uno per uomini e un altro per le donne, entrambi accessibili a tutti nello stesso modo, anche a persone diversamente abili», aggiunge Rossetti. I pannelli informativi Il nostro tour prosegue. Sfruttando il corridoio ingresso ma spiega solamente centrale arriviamo ad del parco senza alcun riferi- alcuni pannelli, o tavole, ontenuti informativi. Inoltre informative che riporin plexiglas è poco leggibile; tano la descrizione delle ntanella, così come il monuessenze piantumate aduti e le zone con le pannelle vicinanze. «Anche sultano inaccessibili alle qui constatiamo l'assedia a rotelle; (8) manca la senza di codice tattile. accedere al marciapiede in Inoltre per chi è in sedia enza del posteggio riservato a rotelle non è possibile ne con disabilità davant al arrivare al varco bisogna at- andarci davanti perché i parcheggi-moto qualora li- la ghiaia ce lo impedisce», commenta il rap-

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Il Sindaco: «Bagni chiusi? Ci sono orari precisi di apertura/chiusura. Problemi segnalati? In alcuni casi le soluzioni sono in arrivo, come ad esempio i cartelli in braille»

presentante AISA. Area panchine e terrapieno laterale non raggiungibili Il brecciolino rende interdetta inoltre l'area con le panchine che risulta così totalmente inaccessibile. Un altro problema si incontra per ciò che riguarda il terrapieno laterale poiché, pur non volendo considerare la ghiaia, manca una rampa di raccordo per superare il dislivello. Fontanella (e monumento ai caduti) off-limits Nel chiudere la nostra panoramica ci imbattiamo nell'unica fontanella presente nel parco (l'altra si trova al di là della recinzione) che, nuovamente, è stata posizionata in mezzo alla ghiaia e dunque, come per i precedenti punti esposti, risulta totalmente inarrivabile per le persone su sedia a rotelle. Il problema si ripresenta infine anche con il monumento ai caduti dove alle scale non si è pensato di aggiungere una piccola rampa. Risponde il Sindaco Sulla questione abbiamo intervistato il Sindaco di Pomezia Zuccalà. «Il progetto di restauro dei giardini storici ha dovuto tenere conto di fattori estetici connessi alla tutela architettonica, tali per cui alcune delle soluzioni prospettate (l’accesso unico ad esempio) erano non contemplabili nella loro attuazione. Come tutti sanno, si tratta di una dimora storica, un giardino con vincoli di aspetto estetico e, grazie agli interventi effettuati, finalmente si può arrivare agevolmente fino alla fine dello stesso per ammirare il panorama sui castelli, grazie al viale centrale carrabile. Fino a questo intervento, purtroppo, i principali giardini di Pomezia erano totalmente preclusi alle carrozzine e di difficile percorrenza e vivibilità alle persone con disabilità. Alcune segnalazioni ricevute erano già state prese in considerazione, ma non erano incluse all’interno dell’intervento dei giardini, pertanto si provvederà, come sempre, per diversi step di intervento, come ad esempio per la rampa del posto auto, che sarà una soluzione da porre in opera nei prossimi mesi. Ricordo a tutti che questa riqualificazione non è stata un’opera ex novo, in un cantiere senza pree-

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sistenze, ma un progetto di restauro filologico di un’opera inquadrata in un periodo storico preciso, non solamente un luogo, ma un vero e proprio monumento. Anche la segnalazione di difficoltà nell’accedere al lato sinistro del giardino ha la sua spiegazione, che in diverse occasioni è stata resa pubblica. Ad oggi, tale area non è di proprietà comunale e pertanto, almeno al momento, non si è potuto realizzare opere infrastrutturali (sentiero, accesso, o altro). Ulteriori correzioni? Per quanto riguarda ciò che si può correggere, ovviamente si. Mi preme sottolineare che alcune delle cose segnalate nel video sono in fase di arrivo e installazione, come i cartelli con scrittura braille. La mancata installazione è dovuta alla mancanza di materie prime e all’attuale contingenza, che ha rallentato parecchi fornitori». Perché i bagni risultano chiusi? «I bagni seguono orari di apertura e chiusura precisi, e in mancanza di servizio di custodia non è opportuno tenerli aperti, per la sicurezza in primis e per l’igiene in seconda istanza». Cosa si può fare per mantenere il decoro considerando che, dopo poco più di un mese, le rampe sono già piene di spazzatura? «Le rampe piene di spazzatura, come le descrive lei (due lattine e poche cartacce), sono quotidianamente pulite: anche il socio dell’associazione notava come il problema fosse più dei cittadini che non tengono alla pulizia, gettando dappertutto i loro rifiuti, piuttosto che del comune che, al contrario, spazza e pulisce ogni giorno quanto trova fuori posto». Luca Mugnaioli

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«Fino a questo intervento i giardini erano totalmente preclusi alle carrozzine e di difficile percorrenza e vivibilità alle persone con disabilità. Ora si può arrivare fino alla fine grazie al viale centrale carrabile»

Nelle foto: (da sx) spazzatura nelle rampe e nelle scale per i bagni

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Insulti e metodi poco “ortodossi “ del Profes tudenti apostrofati da un professore con epiteti sicuramente poco adatti all’ambiente scolastico. Insulti, atteggiamenti prevaricatori e vessatori, sarcasmo fuori luogo. Lezioni che, invece di essere momenti di accrescimento culturale, diventano un incubo per molti alunni. Succede a Pomezia, all'IIS Largo Brodolini. Parliamo di una scuola che vanta attestati di formazione del personale con AID, associazione italiana dislessia, e che dovrebbe quindi essere l’eccellenza per gli studenti che soffrono di questa patologia. Qui, tra tanti insegnanti di ottimo livello, che sono riusciti a instaurare un buon rapporto con i loro alunni e a trasmettere la passione per la loro materia, c’è un docente di una materia specialistica - che i ragazzi iniziano a imparare a partire dal terzo anno – che è diventato il terrore di studenti e genitori. Qualcuno ride dei suoi atteggiamenti, pensando che appoggiandoli la media dei voti si possa alzare in automatico. E magari la tecnica funziona. Ma chi non tollera di essere denigrato, deriso o preso a parolacce si trova davanti un muro. Con il risultato che anche i voti fanno fatica a decollare. Ma ecco, raccontata dai genitori, che si sono già rivolti più volte sia al dirigente che al Ministero senza mai aver ricevuto risposta - l’allucinante storia che stanno vivendo questi alunni, alcuni dei quali con PDP, ovvero con Piano Didattico Personalizzato, e quindi protocolli speciali, in quanto con bisogni educativi speciali dovuti a vari problemi di salute. «Questo professore è solito apostrofare i ragazzi con l’epiteto “cogl***e”. Una delle frasi con cui per esempio chiama i ragazzi alle interrogazioni è: “Dove sta quel cogl***e, che oggi lo voglio interrogare, così gli metto quattro?”. Di certo non è questo il modo adatto», spiegano i genitori. Ma il termine, seppur inadatto specialmente in un’aula scolastica, sembrerebbe essere caro al prof. Per lui infatti sarebbero molti gli studenti a essere “cogl***i”. E nel mirino ci finirebbero, a turno, diversi alunni, anche in modo sgarbato, secondo quanto riportato dai genitori. Come un ragazzo che, oltretutto, soffre di una patologia che lo costringe ad avere un tutor di supporto. «Un giorno – raccontano ancora i genitori – davanti a tutti ha

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L’Istituto di Largo Brodolini (IPSIA) a Pomezia: è qui che insegna il Professore Chi non si adegua al suo “metodo”, e non accetta di essere denigrato o preso a parolacce, si trova davanti ad un muro. E i voti ne risentono di conseguenza. In alcuni casi avrebbe persino lanciato bottigliette piene contro i ragazzi

detto di volerlo prendere in giro, usando una terminologia più volgare, perché aveva preso 4 a una verifica. Ma il diritto alla privacy che fine ha fatto? Perché umiliare così quel povero ragazzo?». E non sarebbe il solo insulto. Gli studenti hanno riferito ai genitori episodi ben più gravi. «Voi per me siete un dito al… », avrebbe detto in classe contro alcuni alunni con il Pdp. E ancora: «Avete preso 5 alla verifica? Vi è andata di c…o». I genitori raccontano di aver provato a parlare con il professore. E di aver ricevuto un due di picche come risposta. «Se non vi bene il metodo in cui insegno – avrebbe risposto il docente – quella è la porta». Gli atteggiamenti provocatori del professore sarebbero continui. A partire dal fatto che in classe non indosserebbe la mascherina. «Non l’ha mai portata, neanche nel periodo delle restrizioni più severe. Dice di essere immune al Covid. Ma in classe la mascherina è obbligatoria, perché lui non rispetta le regole? Che tipo di insegnamenti dà ai nostri figli? E non solo: si attacca con loro. Quando ci discute, affronta faccia a faccia i ragazzi e questo mette a repentaglio la loro sicurezza sanitaria, visto che non porta la mascherina. E, a proposito di sicurezza, è anche capitato che lanciasse bottigliette piene addosso ai ragazzi. Che si trattasse di uno “scherzo” di pessimo gusto o che facesse sul serio non lo sappiamo, ma di Le frasi: «Dove sta quel cogl***e che oggi voglio interrogarlo? Così gli metto quattro. certo non sono cose che si fanno. Se lo avesse E nessun riguardo nemmeno per i ragazzi fatto uno studente verso un professore sarebbe stato sospeso. Come mai non è succon il Piano Didattico Personalizzato

cesso nulla, visto che le parti erano invertite?». E che ci siano “contenziosi” tra il docente e gli alunni di alcune classi è cosa nota in tutta la scuola, perché le urla sono talmente forti da far accorrere in corridoio assistenti scolastici e professori. «Però nessuno interviene – lamentano i genitori – ed è un peccato. Quella è una scuola d’eccellenza, voluta dal compianto dottor Cavazza, fondatore della Sigma Tau, ora Alfa Sigma. Molti alunni la frequentano con la speranza di andare a lavorare lì. Ma da quando è arrivato questo professore l’atmosfera si è guastata. I nostri ragazzi non vanno più volentieri, almeno alle sue lezioni.«Si innervosiscono, perché a nessuno piace essere insultati. Senza contare che c’è un grave problema di fondo: lui non spiega, o quantomeno non si fa capire dai ragazzi. Spesso hanno delle verifiche dove alcuni degli argomenti non sono stati trattati». Potete dimostrarlo? «Per tutto quello che stiamo raccontando abbiamo fatto Pec al Ministero e alla Provincia, oltre che al dirigente scolastico, che quindi sa tutto, sia perché la situazione la vive quotidianamente, sia perché gli viene riportata dai genitori. Riguardo le verifiche su argomenti non spiegati abbiamo interessato i rappresentati di classe. «Vorremmo inoltre capire per quale motivo non comunica tempestivamente i voti, che vengono inseriti nel registro elettronico anche con oltre un mese di ritardo. In questo modo, se c’è un’insufficienza, lo studente non ha il tempo di recuperare». Il professore, sempre secondo quanto riportato dai genitori, non avrebbe neanche riconosciuto il protocollo dei ragazzi con bisogni speciali.

Il caso: insulti e maniere offensive, genitori e alunni protestano pcontro il Docente ma lui tira dritto: «Se non vi piace come insegno quella è la porta»

(continua)


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ssore in classe. Genitori sul piede di guerra (segue) «Ci ha detto di non averli firmati, quindi lui non li conosce e non li applica. Se questi ragazzi hanno diritto a verifiche programmate o all’aiuto di un tutor non è certo perché “ci provano”, ma perché hanno delle difficoltà oggettive e non è prendendoli in giro che possono essere aiutati. Anzi, in questo modo possono solo regredire». Riguardo i ragazzi con Pdp, anche un tutor avrebbe provato a parlare con l’insegnante. «Ha provato a spiegargli che gli studenti con pdp hanno delle verifiche scadenziate diversamente, un protocollo speciale da seguire, ma lui niente. Ha risposto che non ha firmato il protocollo, perché il suo metodo di lavoro è questo.

«I ragazzi non vanno più volentieri a scuola, almeno non alle sue lezioni. Si innervosiscono perché a nessuno piace essere insultati» le materie, sicuramente avrà il debito nella sua. E magari delle note sul registro. Infatti, vogliamo anche fare un accesso agli atti per controllare le verifiche dei nostri figli – annunciano – perché ci sono delle verifiche che non ci convincono. È difatti capitato che in alcuni compiti identici ci fosse chi avesse preso 4 e chi 8. Pretendiamo quindi delle risposte esaustive a questo». Il professore viene accusato di mancanza di empatia. «È riuscito a prendere in giro e deridere alunni che ave-

posto di potere. «Si agitano perché, nonostante lo studio, con questo professore non riescono mai ad arrivare al risultato sperato. Se nelle altre materie i voti sono buoni, con lui crollano. Questi sono ragazzi di età compresa tra i 16 e i 19 anni. Le classi coinvolte, infatti, sono terze, quarte e quinte. Ci sono alunni che possono avere problemi di apprendimento, ma anche altri che potrebbero avere problemi a casa, genitori con difficoltà economiche oppure familiari, separazioni, perdite di lavoro. I contesti difficili sono molti. Perché rendere complicata anche la scuola, quando potrebbe e dovrebbe essere un momento di crescita, invece che di continuo contrasto?».

Secondo le testimonianze dei genitori il professore non avrebbe nemmeno riconosciuto i protocolli per i ragazzi con particolari difficoltà. Anche i tutor hanno provato a parlarci ma senza ottenere risultati Quindi non conosce neanche quali siano i bisogni di questi ragazzi. Quando il tutor ha insistito, ha iniziato a urlare, invitandolo fuori. In corridoio, attirato dalle urla, c’era anche il preside. Ebbene il tutor gli ha detto di ripetere quello che aveva affermato e lui ha ripetuto che non ha firmato il PDP, che non lo conosce e non lo applica perché il suo metodo di lavoro è questo, quindi non conosce neanche quali siano i bisogni di questi ragazzi davanti al dirigente scolastico». I genitori raccontano poi un altro aspetto. «Questo insegnante, se decide di prendere di mira qualcuno, non gli dà scampo. È condannato. Anche se l’alunno va bene in tutte

vano da pochissimo subito dei gravi lutti in famiglia, semplicemente perché piangevano. Ma che umanità è questa?», dichiarano i genitori. I ragazzi, raccontano ancora le famiglie, somatizzano. C’è chi viene colpito da gastrite e passa serate intere a rigettare quello che mangia. Chi si innervosisce e litiga con gli amici, perché in classe non può reagire e si sfoga con le persone care. E chi ha crisi di nervi e scoppia in un pianto a dirotto per sfogare lo stress accumulato nelle ore passate a tu per tu con una persona che, invece di aiutare a far diventare ogni ragazzo un uomo adulto consapevole e nella versione migliore possibile di sé stesso, sembrerebbe voler far di tutto per volerlo sovrastare dall’alto del suo

Ma in tutto questo, il dirigente, cosa fa? «Finora nulla. Alle nostre richieste fatte via pec non ha risposto. E non ha risposto nemmeno alle diffide di prendere provvedimenti contro il professore fatte da un legale. Non siamo stati convocati e l’atteggiamento dell’insegnante non è cambiato. Ed è un vero peccato, perché il comportamento di questo professore sta minando il buon nome dell’istituto. La scuola, luogo di crescita, motivazione e costruzione di sé, purtroppo non è sempre il posto che ci si aspetta». Maria Corrao

La replica del Dirigente Scolastico PAROLA AL PRESIDE - Sulla questione abbiamo ovviamente voluto ascoltare la versione del dirigente scolastico, il professor Francesco Cornacchia, che dal 1° settembre 2014 è alla guida dell'attività educativa e didattica dell'Istituto Largo Brodolini. La premessa fatta è stata di aver ricevuto numerose segnalazioni in merito ai metodi di insegnamento e soprattutto comportamentali da parte di un docente nei confronti degli alunni. «Questo lo dicono i genitori», ha risposto il dirigente. Lei è informato della situazione, dal momento che le famiglie le hanno inviato nel tempo diverse pec in cui le illustrano quanto accade in classe? «Il fatto che i genitori inviino delle pec, non

significa che quello che c’è scritto è. È il punto di vista dei genitori». Mi scusi, professore, ma le urla le sentono tutti, quindi evidentemente qualcosa succede. «Quello che succede lo trattiamo come va trattato». Quindi è stato fatto qualcosa per tutelare i ragazzi? «Certo». Cosa? «Quello che è necessario fare». Nessuna spiegazione, però, arriva su “cosa” sia stato effettivamente fatto. E nessuna spiegazione valida neanche alle mancate risposte alle pec inviate dai genitori. «I genitori hanno chiesto di risolvere un problema. E il problema si può risolvere in tanti

modi». Quando e come, visto che ormai siamo alla fine dell’anno scolastico e per i ragazzi non è cambiato nulla? «Questo, lo ripeto, è sempre secondo il sentire dei genitori». Lo sa che ci sono ragazzi che stanno somatizzando questa situazione e che tornando a casa vomitano per lo stress? Anche questo è un punto di vista dei genitori? «Che tornino a casa e vomitino non me lo ha detto nessuno». Anche su questo, adesso, i genitori invieranno altre pec. Speriamo che sia la volta buona per avere delle risposte.


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Zuccalà: «Sarà un’estate di vera ripartenza» Dal nuovo Festival “Star sotto le stelle” alla rassegna dedicata a Tognazzi: ecco gli eventi a Pomezia e Torvaianica indaco, questa sarà la prima, vera, stagione estiva dopo due anni davvero complicati a causa del Covid. Che estate sarà per Pomezia e Torvaianica? «Sarà un’estate di vera ripartenza per la Città e il litorale, ma soprattutto una stagione di ritrovata libertà per la cittadinanza e i turisti. Come noto, non ci siamo mai fermati, neanche in piena pandemia, perché abbiamo sempre creduto che la cultura fosse una delle cure per un momento storico così complicato come quello che tutti abbiamo vissuto. Quest’anno siamo felici di poter restituire ai nostri concittadini un ricco calendario di eventi in presenza che vedrà le piazze di Pomezia e Torvaianica farsi teatro di spettacoli dal vivo, musica, festival, intrattenimento, divertimento… Ci saranno gli appuntamenti ormai tradizionali con il Pomezia in musical, il festival dedicato a Ugo Tognazzi, la festa dei pescatori, il cinema in piazza, le sagre, ma ci saranno anche interessanti novità come la rassegna di spettacoli dal vivo “Star sotto le stelle”, che porterà nomi di eccellenza del panorama culturale italiano nella nostra Città, e la prima edizione del Festival letterario “Libri sotto le stelle”, dedicato quest’anno a Margherita Hack in occasione del centenario della nascita». Quali sono le vostre previsioni sul fronte del turismo? «Sarà un anno importante per il nostro litorale. Torvaianica è ormai una meta per le estati di molti, e non soltanto dei proprietari di seconde case. Abbiamo investito tantissimo in questi anni per renderla più bella e sicura: spiagge sempre pulite e attrezzate, nuovi marciapiedi e strade riasfaltate, Belvedere completamente ristrutturato, passeggiata a mare valorizzata, abbattimento delle barriere architettoniche, nuovi giardini, piste ciclabili, maggiore accessibilità alle spiagge per chiunque. Inoltre, con l’abbattimento dell’ecomostro di piazza Ungheria a settembre prossimo e il finanziamento di 15 milioni ottenuto con progetto “Torvaianica Cresce” che interesserà la zona nord, il nostro litorale sarà al centro di una vera e propria rivoluzione, che inciderà naturalmente sul circuito turistico». Quali saranno i principali appuntamenti del

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Mare a Torvaianica, il Sindaco rassicura: «Qualità dell’acqua da eccellente a buona, gli unici divieti di balneazione sono vicino ai fossi per 250 metri a destra e a sinistra»

programma estivo cittadino? Quali saranno le novità e quali, invece, gli eventi che saranno riproposti? «L’estate si aprirà con la prima edizione del festival letterario “Libri sotto le stelle”, quest’anno intitolato a Margherita hack per il centenario della sua nascita. Una tre giorni dedicata ai libri e alla lettura con premi letterari, spettacoli, osservazione delle stelle, street art, presentazione di libri, caffè con gli autori e molto altro, proprio nel centro della città, con la piazza, la biblioteca, il museo e i giardini pubblici che si trasformeranno in un grande palcoscenico in omaggio ai libri. Seguirà la seconda grande novità: il festival “Star sotto le stelle”, una rassegna di 14 spettacoli dal vivo in 7 serate che ogni sabato animerà piazza Indipendenza con protagonisti artisti come Marco Morandi, Corrado Tedeschi, Tiziana Foschi, Marco Falaguasta e molti altri. Confermato inoltre l’ormai tradizionale “Pomezia in Musical”. Il Museo Lavinium tornerà ad ospitare spettacoli e proporrà una rassegna nella splendida cornice del suo giardino, ogni giovedì sarà infatti possibile godere di spettacoli teatrali e musica. A Torvaianica, nella centrale Piazza Ungheria, ci saranno spettacoli tutte le sere e per tutti i gusti: la musica classica, il divertimento, il rock e l’animazione dal vivo. Confermata la Festa dei pescatori di metà agosto e l’appuntamento che chiude la stagione: il Festival dedicato a Ugo Tognazzi. Que-

st’anno, in occasione del centenario della nascita del grande mattatore, si chiamerà “100%Ugo” e si snoderà in spettacoli sul palco con la famiglia e gli amici di Ugo, due grandi mostre, i ristoranti del territorio che riproporranno le ricette dell’attore, una 5 giorni di festival dedicato alla commedia italiana con la premiazione del miglior attore e molto altro. Il Festival si chiuderà con una due giorni di torneo di paddle che premierà con la “Padella d’oro” il vip vincitore, a oltre trent’anni dall’assegnazione dell’ultimo Scolapasta D’oro, ambito premio dello storico torneo». Ad Ardea, e purtroppo non è certo una novità, diversi km di acque sono state interdette alla balneazione: qual è la situazione a Torvaianica? «A Torvaianica la qualità dell’acqua varia da eccellente a buona, gli unici divieti di balneazione sono, come ogni anno, in prossimità dei fossi per 250 metri a destra e a sinistra. Sappiamo tutti che il nostro fondale ha una sabbia particolarmente fine e, nei giorni di mare calmo, regala un’acqua cristallina che è un piacere da guardare. Con l’arrivo della stagione intensa, il fondale si smuove molto e perde queste caratteristiche, ma ovviamente l’acqua rimane di ottima qualità. Abbiamo puntato molto sul nostro litorale anche sotto l’aspetto naturalistico, il progetto “Pegaso” sta dando i suoi frutti e a breve uscirà il secondo report annuale, la pulizia delle nostre ampie spiagge è costante e a fine stagione riusciremo a partire con un progetto di rinaturazione dunale senza precedenti, per restituire a Torvaianica quello che è il paesaggio naturale dei tempi d’oro». Luca Mugnaioli

Pronto il consueto programma di appuntamenti: feste, sagre, musica, spettacoli dal vivo e il cinema in piazza. A chiudere la stagione il Festival dedicato a Ugo Tognazzi


Studenti in visita all’impianto Ecosystem L’azienda ci spiega perché è importante la scelta del giusto mastello per una corretta raccolta differenziata l 20 Maggio alcuni alunni dell'Istituto Copernico e del Liceo Picasso sono stati a lezione di recupero e raccolta differenziata nell'impianto Ecosystem di Pomezia. Obiettivo della visita è stato comprendere quanto sia importante la scelta del giusto mastello in cui gettare i propri rifiuti e quanto esso incida profondamente su una loro corretta gestione affinché il ciclo sia virtuoso e sostenibile. Questo evento si è inserito all'interno della Campagna di Comunicazione Ambientale “C'è Più Gusto a Differenziare”, un Progetto promosso dal Comune di Pomezia e realizzato da Formula Il mastello grigio viene considerato come Ambiente e CNS con la collaborazione di Inuna scelta “Jolly”: ma molti dei materiali novaction soc. coop. e a cui “la nostra che ci finiscono dentro possono essere azienda ha aderito con grande entusiasmo” ancora recuperati ai fini del riciclo dichiara il Direttore Commerciale, Luca Dante Ortolani. “Con questa iniziativa – essere considerato come una “scelta jolly”. continua Ortolani – i ragazzi hanno avuto la La gestione dei rifiuti urbani inizia da un gesto che tutti noi ripetiamo decine di possibilità di conoscere, oltre alle atvolte: aprire un mastello e gettività di trattamento e recupero IL PROGETTO tarvi dentro un rifiuto. Come di rifiuti che l'azienda svolge, La Campagna di è noto però, il problema anche e soprattutto ciò che Comunicazione Ambientale non è nel gesto, ma nella accade successivamente “C'è Più Gusto a Differenziare” è alla scelta che tutti i promossa dal Comune di Pomezia e scelta del giusto contenigiorni fanno nell'indivi- realizzata da Formula Ambiente e CNS tore. Proprio per questo duare il mastello cor- con la collaborazione di Innovaction motivo, i ragazzi hanno potuto assistere a cosa retto.” soc. coop. Al progetto ha preso parte accade al rifiuto non riPosso gettarlo nell'inattiva anche l’impianto di recupero ciclabile, il c.d. “secco o differenziato? rifiuti Ecosystem che ha aperto le indifferenziato”, anche da Questa è la domanda corproprie porte agli studenti di loro prodotto, quando arriva retta che bisogna porsi affinPomezia nell'impianto Ecosystem. ché il rifiuto sia correttamente L'analisi merceologica recuperato. Dalla visita in Ecosystem, Durante questo incontro, gli studenti hanno gli studenti hanno compreso non solo osservato come carta, plastica, ingomquanto materiale ancora recuperabile sia branti, rottami ferrosi e Raee (Rifiuti da presente all'interno dell'indifferenziato, ma Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) anche come il mastello “grigio” non debba

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Alcuni alunni dell'Istituto Copernico e del Liceo Picasso sono stati a lezione di recupero e raccolta differenziata nell'impianto Ecosystem di Pomezia

vengono recuperati per dare vita a nuovi processi e reimmessi nel mercato in un'ottica di economia circolare. Ma l'attenzione principale è stata rivolta al rifiuto non riciclabile che proviene dalle case dei cittadini. Infatti, i ragazzi hanno assistito ad un'analisi merceologica sul rifiuto indifferenziato e dalla quale sono emersi due importanti risultati: in primis, molti rifiuti gettati “erroneamente” nel secco potevano essere ancora recuperati attraverso la scelta del corretto mastello e, in secondo luogo, sono stati individuati una serie di rifiuti captati dal nostro impianto, come pile, piccoli raee e lampadine rotte che dovevano avere altre destinazioni, ovvero gli appositi contenitori per il loro smaltimento generalmente dislocati in città o nelle isole ecologiche. Questo incontro con gli studenti ha rappresentato un'occasione di supporto all'educazione ambientale e ci auguriamo che sia solo l'inizio di una serie di eventi di questo tipo affinché si diffonda una cultura ambientale che vada oltre le mura domestiche in modo tale che tutti gli attori chiamati in gioco effettuino scelte sempre più consapevoli e con riguardo all'ambiente. Luisa Verolino Ecosystem spa

Sotto: esempio di rifiuti che devono essere conferiti all’Isola Ecologica

I ragazzi hanno partecipato ad un’alisi merceologica constatando quanto materiale ancora riciclabile finisce nell’indifferenziato




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Alberghi, si riparte dopo due anni terribili: «Segnali ncontriamo Antonio Guido, Direttore degli Hotel Enea di Pomezia e di Aprilia, nonché Capo-Delegazione di FederalberghiRoma, a cui chiediamo qual è lo scenario attuale per gli alberghi. Il settore turistico ricettivo è tra quelli più colpiti da questa crisi pandemica, che bilancio si sente di fare di questi ultimi 2 anni? «Si racconta che un tizio assetato all’inverosimile, sia riuscito per un soffio a salire su un treno che prevedeva la prossima fermata dopo qualche ora. Durante il tragitto non faceva che ripetere il suo bisogno di bere, ma purtroppo tutti gli altri passeggeri erano sprovvisti di acqua. Finalmente giunti alla fermata successiva ebbe modo di soddisfare la sua sete, con la speranza per gli altri passeggeri che non continuasse più a lamentarsi. Invece l’assetato, con enorme sorpresa dei suoi compagni di viaggio, riprese il suo lamento continuo declamando quanto aveva sofferto per la sua mancanza di acqua. Con questo breve aneddoto per dire che, piuttosto che continuare a raccontare il passato, dobbiamo guardare al futuro e farlo più in fretta possibile poiché è significativo il segnale avuto con l’ultimo decreto governativo che ha allentato alcune misure, per cui l’effetto sul movimento turistico è stato immediato. Di nuovo i nostri alberghi hanno ripreso vita, finalmente le nostre Hall si sono illuminate (ma con moderazione, visto l’aumento delle bollette..). Ma siamo pronti per davvero a ricominciare? Io sarei molto prudente a considerare che le nostre aziende siano già in grado di farcela da soli. La perdita e i danni subiti sono stati tanti e per troppo tempo. Come per una ferita ci vuole un pò prima di rimarginarsi e come per una frattura necessita di sostegni per riabilitarsi. Ecco perché chi può, deve sostenerci! Per crescere bisogna adoperarsi tutti insieme ed ognuno mettendo a disposizione risorse pubbliche in sinergia con risorse private». La guerra tra Ucraina-Russia quali ripercussioni ha generato sul turismo in generale e su quello alberghiero in particolare? «Crea, a mio avviso, due differenti situazioni. La prima , quella più ovvia è che la guerra in Ucraina ha completamente bloccato i turisti stranieri che, notoriamente, sono quelli più propensi a spendere in alberghi, ristoranti e negozi di grandi firme. Infatti anche il nostro vicino centro commerciale Outlet di Castel Romano ha molto sofferto di questa mancanza. La seconda questione, invece, è più

Nella foto: Antonio Guido, Capo Delegazione di Federalberghi Roma

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«Di nuovo i nostri alberghi hanno ripreso vita, finalmente le nostre Hall si sono illuminate (ma con moderazione, visto l’aumento delle bollette..)»

Ad uno Stato socio al 60% delle nostre aziende, pensiamo ritenere corretta la richiesta di un adeguamento delle sue pretese in un momento così cruciale di rilancio delicata poiché attiene alla sfera personale di ognuno, in quanto pur se non direttamente coinvolti in questo conflitto, veniamo percepiti come una nazione a rischio e questo genera un effetto a catena che impedisce di programmare viaggi e vacanze da e per il nostro paese. Il turista teme che da un momento all’altro possa trovarsi bloccato nel mezzo di un conflitto Europeo se non mondiale. Ecco il motivo principale per il quale ci mancano oltre ai Russi, anche molti americani e Cinesi, con appunto, potenzialità di spesa maggiori». Ritiene che da parte delle istituzioni sia stato fatto abbastanza per alleggerire le pesanti ripercussioni che avete avuto e state ancora subendo? «Si è fatto quel che si è potuto? Non saprei dire se le istituzioni potevano o meno fare di più. Di sicuro le aziende che hanno resistito lo devono soprattutto grazie agli interventi personali degli imprenditori che, talvolta rinunciando a beni propri, hanno garantito la sopravvivenza della loro azienda. Cerchiamo invece adesso di trovare strumenti per cui si possa guardare con più fiducia al futuro. Federalberghi ha chiesto di apportare un insieme di modifiche al provvedimento in oggetto di approvazione, in materia di esonero IMU, trattamento di integrazione salariale, riduzione del costo dell’energia elettrica e del gas, moratoria sui mutui, cedibilità dei crediti d’imposta. Ad uno Stato socio al 60% delle nostre aziende, pensiamo ritenere corretta la richiesta di un adeguamento delle sue pretese in un momento così cruciale di rilancio. E’ bene ricordare che il va-

lore aggiunto dei servizi alberghieri genera un Prodotto Interno Lordo (P.I.L) del 13% ovvero circa 27 miliardi di euro, val la pena quindi proteggere e salvaguardare con molto cautela e attenzione il nostro comparto a cui, purtroppo, è stato destinato solo il 1% del Piano di rilancio. Ma si badi bene, su questo vorrei fare una considerazione, rispetto al fatto che quando si affronta l’argomento del PNRR si parli quasi sempre di quanti soldi destinare ai vari pacchetti d’investimenti e riforme e non di come cogliere quest’occasione e sfruttare quest’opportunità per sviluppare idee che cambino in meglio il nostro futuro e non mi riferisco solo alle attività produttive». In che senso? Ci faccia un esempio... «Partiamo dal basso, ovvero dal fatto che molti italiani dopo l’esperienza dell’anno scorso, ovvero la riscoperta del turismo cosiddetto di prossimità, hanno dichiarato che anche quest’anno il 93% di loro vuole trascorrere le vacanze nuovamente nelle nostre regioni. Sappiamo però che gli aumenti ed il costo della vita per le famiglie è aumentato e la loro capacità di spesa, di conseguenza, è diminuita. Pertanto se da una parte si insiste nell’incentivare gli italiani a visitare le nostre belle città e luoghi di villeggiatura, dall’altra dovrebbe corrispondere un adeguato sostegno sia per gli operatori che per le famiglie. Ottima iniziativa, in tal senso, è stata quella promossa dalla Regione Lazio con l’Assessore al Turismo Valentina Corrado, denominata “Più notti, più sogni” con cui viene regalata una notte di soggiorno in più se ne vengono prenotate tre e due notti se ne vengono prenotate cinque. Quindi il ragionamento è semplice: se lo Stato aumenta la capacità di spesa del cittadino l’economia anche quella turistica aumenterebbe, poiché le persone si muoverebbero di più. Ricorderanno in molti una delle teorie di Sergio Marchionne che ha guidato il profondo rinnovamento della Fiat che era ossessionato dall’abisso economico tra pochi miliardari e un ceto medio sospinto verso la soglia di sussistenza. Il suo era un ragionamento pratico: “qualcuno che compri una Ferrari si troverà sempre, ma in futuro chi potrà permettersi ancora di comprare una Panda?”». (continua) “qualcuno che compri una Ferrari si troverà sempre, ma in futuro chi potrà permettersi ancora di comprare una Panda?”


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incoraggianti ma lo Stato deve fare la propria parte» (segue) Quali sono le aspettative per il nostro territorio? «Il nostro territorio che impropriamente definiamo piccolo, nasconde un grande mondo. A pochi Km di distanza abbiamo il mare, i laghi, gli incantevoli Castelli Romani ed un’ottima offerta di enogastronomia. Inoltre grazie alla presenza dei due parchi, Cinecittà World e Zoomarine, abbiamo già avuto un buon assaggio di quello che potrebbe avvenire nei prossimi mesi. Infatti quasi il 90% delle nostre strutture sono state prese d’assalto in occasione della Pasqua e questa ripresa che si sta delineando vedrà infatti un aumento sostenuto di competizione tra destinazioni che non deve farci trovare impreparati. Inoltre per la qualità ricettiva di cui disponiamo possiamo sperare al ritorno della domanda congressuale che per anni ha generato numeri importanti e tutto lascia presagire che il movimento turistico possa aumentare. Abbiamo tante prenotazioni anche di ospiti stranieri, dalla Germania, Francia, Inghilterra che speriamo possano proseguire oltre i classici mesi di alta stagione. Ma vorrei poter esprimere una mia personale convinzione rispetto al ruolo che assume una struttura alberghiera con il territorio in cui opera. Il turista solitamente prima sceglie il posto dove andare e poi individua l’albergo che maggiormente risponde alle proprie esigenze in termini di qualità, di offerta e di reputazione. Proprio per questo non bisogna sottovalutare lo stretto legame tra struttura ricettiva e territorio per rendere il viaggio del proprio ospite un’esperienza autentica, che gli consente di interagire con le diverse realtà del posto che non è solo un luogo geografico ma un insieme di risorse che lo qualificano potenzialmente unico. Quando si guarda alla “vocazione turistica” di un territorio occorre considerarlo come destinazione integrato in un sistema dove le realtà imprenditoriali locali, le istituzioni, le associazioni e la popolazione locale devono avere un obiettivo comune per elevare il territorio ad elemento attrattivo per turisti e viaggiatori». In che senso anche la popolazione locale può incidere allo sviluppo turistico del territorio? «Innanzitutto avendo cura di mantenere e salvaguardare la propria città, cercando di contribuire con il suo atteggiamento e trasferire una sensazione positiva a chi decide di trascorrere le vacanze nel nostro territorio, «Trasferire una sensazione positiva a chi decide di trascorrere le vacanze nel nostro territorio, rivolgendosi a loro con gentilezza, mostrandosi cortesi e premurosi quasi a voler ricambiare la gratitudine per averci scelto»

L’allarme: «Solo nella città di Roma e provincia mancano 4.700 camerieri, 3.000 baristi e 600 cuochi» rivolgendosi a loro con gentilezza, mostrandosi cortesi e premurosi quasi a voler ricambiare la gratitudine per averci scelto. Posso immaginare che per qualcuno possa essere una banalità, presi dai tanti problemi a cui pensare e per la paura che si è insidiata in noi tanto da renderci più aggressivi ed esigenti. Ma se il risultato deve essere, come dicevamo, un obiettivo comune, il comportamento di ognuno se fatto con gentilezza rende tutto più possibile e i turisti portano con se un buon ricordo e ci torneranno volentieri. Ma soprattutto rendiamo il mondo migliore». Perché, secondo lei, c’è questa carenza di personale tanto da creare una vera e propria emergenza? «Chi lo avrebbe mai immaginato, fino a qualche tempo fa, che in un paese come il nostro con un così alto tasso di disoccupazione (10%) alcune attività devono limitare i loro servizi per mancanza di personale. Solo nella città di Roma e provincia mancano 4.700 camerieri, 3.000 baristi e 600 cuochi. (dati Fipe). Sarebbe troppo semplice stigmatizzare questo paradosso dicendo che le persone non hanno più voglia di lavorare. Vorrei invece cercare di sviluppare una più ampia argomentazione su questo fenomeno, poiché credo che siano diverse le cause e le responsabilità di questa situazione. Innanzitutto molti, causa pandemia, sono stati collocati in cassa integrazione percependo comunque l’80% dello stipendio, altri ancora prendevano il reddito di cittadinanza ed altri ancora la disoccupazione. Ebbene, nel momento in cui le attività hanno cominciato a riprendersi, non tutti gli ex-dipendenti hanno dimostrato grande entusiasmo nel riprendere il proprio posto di lavoro, preferendo di gran lunga continuare a percepire gli aiuti dello Stato. Ecco perché sarebbe stato forse più vantaggioso per entrambi se una parte dell’ammortizzatore sociale fosse stato riconosciuto direttamente dall’azienda, che avrebbe senz’altro tenuto in servizio il proprio dipendente, garantendo così oltreché continuità alla propria attività anche al lavoratore, poi-

ché lo dobbiamo riconoscere che stare a casa sul divano per cosi tanti mesi, gli ha fatto venire meno la voglia di rimettersi in gioco. D’altronde le attività alberghiere e di ristorazione hanno dei costi fissi molto elevati che si riflettono poi sulla busta paga. Il problema è noto ma la politica non interviene. Ma devo purtroppo anche riconoscere che il fatto di descrivere il nostro lavoro solo sotto l’aspetto del sacrificio che richiede è senz’altro molto riduttivo oltreché controproducente, perché si è vero che nelle attività ricettive e ristorative, essendo utilizzate per momenti anche di svago e di relax, molto spesso bisogna lavorare anche nei festivi e i fine settimana ma non facciamone una tragedia poiché ci sono lavori molto più pesanti e usuranti». E’ d’accordo sul bonus di 200 Euro in oggetto di discussione quale boccata d’ossigeno per le soglie di reddito medio-basse? «Ribadisco, infine, che a mio parere i vari “bonus” non funzionano mai e dare qualche centinaio di euro una tantum non risolve, non tanto per il quantum (tutto aiuta) ma per il come. Chi ci rientra ci rientra, chi è fuori è fuori, magari perché oltrepassa di poche decine di euro la soglia minima. Evoca i tanto discussi 80 euro di renziana memoria. Invece per il potere di acquisto serve una legge specifica, per esempio de-fiscalizzando i premi di produzione fino ad una certa cifra. Perché se un datore di lavoro vuole riconoscere un incentivo al suo lavoratore deve pagare il 70% in più su quell’importo? Non è già sufficiente quanto verso per la sua busta paga in forme di imposte e contributi? E lo stesso vale per il dipendente che non deve essergli trattenuto dallo Stato neppure un euro del bonus aziendale: chi lavora di più e meglio, dovrebbe essere premiato ed aiutato, invece paradossalmente la produttività è disincentivata. Più lavori più paghi! Il contrario di quello che dovrebbe essere». Luca Mugnaioli «D’altronde le attività alberghiere e di ristorazione hanno dei costi fissi molto elevati che si riflettono poi sulla busta paga. Il problema è noto ma la politica non interviene»


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Cavola (SIB): «Auspichiamo un aumento del turismo» Sulla stagione estiva: «Pronti a tornare alla normalità dopo due anni di lavoro condizionato dal Covid» ntervista con Angelo Cavola, Presidente del SIB (Sindacato Italiano Balneari) del Comune di Ardea e della Provincia di Roma, Vicepresidente SIB Regione Lazio, nonché titolare dello stabilimento Roma ad Ardea. Che stagione vi aspettate? «Ripartiamo dopo due anni complicati, soprattutto il 2020, che hanno chiaramente segnato la nostra attività. E’ vero che in parte siamo comunque riusciti a lavorare dato che nel periodo estivo la pandemia ha sempre allentato un po' la presa, tuttavia, a causa delle prescrizioni e delle limitazioni anti Covid, penso al food così come per le norme da seguire per ciò che riguarda la gestione degli arenili (distanze di sicurezza, mascherine, ecc.), il lavoro è stato fortemente condizionato. Insomma, speriamo si possa tornare davvero ad una sorta di normalità: per questo ci attendiamo un aumento del turismo, anche in termini di presenze, rispetto agli ultimi due anni». Ci saranno ripercussioni causate dalla crisi in Ucraina? «Sicuramente in modo marginale rispetto ad altre parti di Italia. Anche da noi comunque in questi anni c’è sempre stata la presenza di alcune famiglie russe e sinceramente non so se quest’anno torneranno o meno. Il problema è comunque rilevante perché si tratta di un turismo meno numeroso nei numeri ma in proporzione molto più ricco, passatemi l’espressione» Ad Ardea a giugno si terranno le elezioni: cosa chiedete come balneari al nuovo Sindaco? «In questi ultimi anni con l’Amministrazione uscente quello che è mancato è stato il coinvolgimento delle realtà del territorio nei processi decisionali. E parlo non solo dei balneari. Per il nostro settore specifico ad

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ogni modo posso portare un esempio su tutti, quello dell’ordinanza balneare del Comune che, insieme a quella della Capitaneria di Porto (che disciplina tutto ciò che ha a che fare con il mare, il salvataggio, ecc., ndr), ogni anno determina lo svolgimento della stagione estiva. Ebbene, in questi anni non sono mai stato interpellato in qualità di rappresentante dei balneari a differenza, ad esempio, di quanto accaduto a Fiumicino dove l’Amministrazione, nel preparare il documento per il compartimento marittimo, ha interpellato tutte le categorie. E per i balneari ha richiesto un mio contributo. Dunque sono stato più utile al livello regionale che non qui al livello locale malgrado la mia presenza sul territorio da ben 49 anni. Perché sottolineo questo. L’ordinanza balneare del Comune di Ardea è diventata una sorta di enciclopedia, un documento difficile da leggere e soprattutto consultabile. Ascoltare allora il parere di chi vive questa realtà da 20, 30, 50 anni secondo me potrebbe aiutare in quegli aspetti che dal punto amministrativo possono sfuggire. Speriamo dunque che la nuova Amministrazione decida di interfacciarsi in modo più frequente con noi operatori e con le Associazioni di categoria». Come ogni anno ritorna ad Ardea il tema dell’inquinamento: condivide l’appello recente del Sindaco Savarese alla Regione affinché vigili maggiormente sulle cause che lo producono? «Su questo tema occorre fare delle distinzioni. Venti-trenta anni fa c’era un inquinamento dovuto al sistema fognario che oggi possiamo in larga parte ritenere risolto. Basti pensare che un tempo le telline non c’erano nel nostro mare mentre ore se ne registra una fortissima presenza. Dopodiché c’è da considerare l’aspetto morfologico: nel nostro Comune arrivano a valle, specie quando piove, i fanghi provenienti dai Castelli che “sporcano” l’acqua per diversi giorni, ma ciò non significa che il mare sia inquinato, anzi. Infine c’è la questione, chiaramente,

delle analisi in prossimità dei fossi e quello chiaramente è un problema che va risolto. L’unica cosa che mi rende un po’ perplesso è l’accanimento nei confronti del territorio di Ardea: sembra cioè che questi fossi siano presenti soltanto da noi quando chiaramente non è così. In ottica di comunicazione probabilmente in Regione siamo meno tutelati di altre zone». Chiudiamo con quanto sta accadendo con la direttiva Bolkestein: dal 2023 le concessioni dovranno andare a gara, qual è il vostro commento? «Nel novembre scorso il Consiglio di Stato si è espresso in merito all'annosa questione fissando il limite di due anni affinché le concessioni vadano a gara. Già questo di per sé fornisce un quadro su come funzionano le cose in Italia dato che non dovrebbe essere la Magistratura a decidere aspetti così delicati bensì la legge. Il governo italiano invece, che in questi anni ha deciso ogniqualvolta sempre di rimandare il problema anziché affrontarlo, continua pertanto a perpetrare questa autentica operazione scellerata non rendendosi conto, oppure facendolo consapevolmente, di stare per svendere una parte importantissima del nostro Paese, ovvero il nostro mare, che da sola vale il 13% del PIL. Le concessioni in Italia sono affidate per il 93% circa a famiglie; togliergliele, magari dopo 50 anni, significa metterle in mezzo ad una strada se non riusciranno ad aggiudicarsi il bando. Inoltre c’è il discorso di pari opportunità: se è vero che il principio della Bolkestein è quello di dare pari opportunità di iniziativa economica a tutti nell’Unione è altrettanto vero, allora, che dovrebbero essere messi sul piatto comparti compatibili tra loro. E il mare non è uno di questi». Quale potrebbe essere una soluzione? «Intanto si potrebbero assegnare nuove concessioni considerando che in molte Regioni ce ne sono pochissime e si è lontani dai parametri fissati dalla legge nel rapporto stabilimenti/spiagge libere. In questo modo si creerebbero nuovi posti di lavoro senza per questo intaccare chi fa questo mestiere da una vita». Luca Mugnaioli



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Torvaianica, si va verso un’estate sold-out Sul litorale attesi tanti turisti: e gli abbonamenti e le prenotazioni tornano ai livelli pre-pandemia arà un’estate da incorniciare, almeno a livello di presenze. Le previsioni, infatti, vedono Torvaianica tornare ai tempi in cui c’era il pienone ovunque. Stavolta non a causa del Covid, che ha costretto i romani a “ripiegare” su mete vicinissime alla Capitale non potendosi allontanare a causa dei vari divieti e per paura del virus in luoghi in zona rossa. I turisti, infatti, tornano perché sono rimasti soddisfatti di quanto hanno trovato, dei servizi offerti dagli stabilimenti, dall’accoglienza ricevuta e dal miglioramento generale del posto rispetto al passato, anche se molte pecche ancora rimangono, a partire dalla situazione disastrosa dei collegamenti, soprattutto se effettuati con i trasporti pubblici. La stagione balneare, partita ufficialmente il 15 maggio e agevolata dal gran caldo che ha caratterizzato il mese delle rose, ha visto già riversare sul litorale di Pomezia, almeno nei weekend, tantissime persone desiderose di un anticipo di vacanze. “A livello di abbonamenti, da noi siamo già al completo”, spiega Marco Schiano, titolare dell’omonimo stabilimento, “ma so che anche i miei colleghi registrano più o meno la stessa situazione. Possiamo dire che Luglio e agosto sono tornati alla normalità pre-Covid”. Restano ovviamente disponibili gli ingressi giornalieri, per chi vuole affittare ombrelloni e lettini. Ma c’è da notare che con la pandemia il numero dei turisti che ha affollato le spiagge di Torvaianica è aumentato notevolmente rispetto agli anni immediatamente precedenti, in cui invece si era registrato un calo di presenze anche del 30%.

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Così Schiano: «Torvaianica pronta per l’estate? Direi di sì (malgrado la Pontina). Spero venga fatto un bel programma perché se poi i turisti vengono e restano delusi perché non c’è nulla poi non tornano più»

“La pandemia aveva penalizzato alcune attività, soprattutto nel periodo iniziale, come la ristorazione. Nel 2020, per esempio, siamo stati chiusi fino al 25 giugno. Ma appena abbiamo aperto c’è stata talmente tanta gente che abbiamo recuperato le perdite del periodo di chiusura. Questo perché i romani che non sono partiti per mete lontane sono venuti qui. Ma, cosa incredibile, anche molti turisti che di solito frequentano le spiagge del litorale nord di Roma hanno preferito la nostra costa”. Come mai? “Perché alcune spiagge di Torvaianica, a detta dei turisti, erano talmente attrezzate e ligie alle regole che, rispetto ai colleghi di Fregene e Roma nord in genere offrivano maggiore sicurezza. Non dico che i colleghi non abbiano osservato le normative. Ma le persone si sono tro-

Boom di presenze a Torvaianica anche per il rispetto delle norme anti Covid in questi ultimi due anni: e i turisti sono aumentati

vate meglio qui e sono tornate anche dopo la pandemia, rivalutando Torvaianica. In questo modo il numero di turisti è aumentato, facendo recuperare i cali degli anni precedenti”. Per gli stabilimenti c’è da tenere presente che il “pienone” è dato anche dal fatto che ce ne sono ancora alcuni rimasti chiusi a seguito delle concessioni balneari decadute e ancora non riassegnate a seguito dei vari contenziosi. “Ovviamente i clienti di quegli stabilimenti si riversano su quelli aperti. Ho letto sul vostro giornale che il collega de La Bussola ha vinto il ricorso e sono contentissimo di questo. Ma il problema delle concessioni adesso sarà per tutti, perché il prossimo sarà l’ultimo anno, poi nel 2024 con il bando subentreranno i nuovi concessionari – o noi stessi se vinceremo, sperando che non ci siano investimenti troppo alti che ci precludano ogni possibilità. Chi ha lo stabilimento da 50 o 60 anni ha già investito tanti soldi sulle attività, ma non ci saranno indennizzi per chi dovrà lasciare. Questa parte viene demandata al privato che subentra”. Ma, stabilimenti a parte, Torvaianica è all’altezza e pronta per offrire una buona stagione balneare ai turisti? “Malgrado la Pontina che penalizza molto e che fa arrivare qui i turisti già arrabbiati, direi di sì. Io vivo qui da sempre: adesso abbiamo un arredo urbano nuovo e quando verrà buttato giù l’ecomostro in piazza ci sarà molto spazio. Penso e spero, chiunque governi, che prosegua nell’opera di restyling e pulizia di Torvaianica. Da quello che sento dai clienti, il fatto che sia più pulita e curata è molto apprezzato. Spero che venga fatto un bel programma per l’estate, perché se poi i turisti vengono e restano delusi perché non c’è nulla da fare, poi non tornano più”. Maria Corrao

Caso concessioni, il Sindaco: «Comune sempre vittorioso nelle cause» Sindaco qual è la situazione sul fronte delle concessioni balneari per questa stagione? Ci sono novità? Quanti e quali contenziosi sono ancora in corso? Gli stabilimenti saranno fruibili per i bagnanti? «Affronto con piacere questo argomento, soprattutto sulle pagine di questo giornale. Da quest’anno, salvo imprevisti dell’ultimo minuto, la maggior parte delle concessioni dichiarate decadute negli anni scorsi riprenderà a funzionare, tra queste cito volentieri l’ex “Port Royal” e l’ex “Piccolo Porto” per fare alcuni esempi. Saremmo voluti partire con i nuovi gestori già dal 2020, ma il ritardo accumulato, oltre all’imprevisto del covid, è dovuto anche ai diversi contenziosi

che gli ex concessionari hanno attivato nei confronti dell’amministrazione comunale che, a seguito dei mancati pagamenti dei canoni per oltre 10 anni, ha portato avanti tutte le azioni per recuperare quello che è stato a tutti gli effetti un bene pubblico sfruttato e non pagato alla collettività. È bene precisare che i contenziosi che sono stati portati avanti fino ad ora, hanno visto soccombere in giudizio sempre la controparte e non il Comune, alcuni invece sono stati sospesi con provvedimenti espressi dal giudice in attesa dell’udienza di merito. Stiamo parlando di concessionari che in media hanno evaso tra i 300mila e i 500mila

euro l’uno, un danno non solo per la collettività, con spese legali che il Comune deve sostenere in giudizio, ma anche per tutti quegli imprenditori balneari onesti che in questi anni hanno sempre pagato e investito nelle loro attività. Tuttavia, si sta aprendo un nuovo orizzonte nella gestione delle concessioni demaniali, oltre alla tanto attesa normativa nazionale, il nuovo PUA approvato da questa amministrazione prevede più spiagge libere attrezzate, più servizi e lo stop agli stabilimenti di cemento che hanno caratterizzato il nostro litorale in questi decenni in favore di strutture leggere in legno».



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Oltre il pregiudizio, il progetto al Pascal “Libertà e carcere” gli studenti del Liceo incontrano due detenuti del carcere di Rebibbia i è concluso nel mese di maggio un'interessante iniziativa che ha visto protagonisti gli alunni delle classi quarte e quinte del liceo Blaise Pascal di Pomezia. Un'iniziativa che parte da lontano, circa 4 anni fa, e che ha messo di fronte agli studenti il delicato tema della libertà, più che mai attuale nel momento storico che stiamo vivendo. In tutto, nell'ambito dell'iniziativa, sono state organizzate quattro conferenze di approfondimento che hanno visto alternarsi diversi ospiti coinvolgendo le carceri di VelL’incontro a scuola con i detenuti del carcere di Rebibbia letri e Rebibbia, alcuni Avvocati nonché degli esperti del settore. Il progetto, dall'emblema- Gli alunni si sono confrontati con il tema ha lo scopo di darci una nuova visione del tico titolo “Libertà e carcere”, ha permesso della libertà e del pregiudizio, superando mondo penitenziario facendoci uscire dai inoltre agli studenti di affrontare, superani preconcetti che avevano all’inizio pregiudizi e i preconcetti che la società ci imdola, la questione legata al pregiudizio, come pone. ringraziamo ancora una volta il diparquello nei confronti di chi, per vari motivi, è delle Istituzioni; entrambi sono infatti lau- timento di religione, il dipartimento di storia reati: il primo in “Lettere e Filosofia” e stato condannato ad una pena detentiva. e filosofia e la dirigente per averci dato questa “Scienze del Teatro”, il secondo sempre in L'incontro con i detenuti possibilità». Non a caso, il culmine del progetto è stato “Lettere e Filosofia” ed è al momento impe- L'incontro del 22 marzo l'incontro con due detenuti che hanno por- gnato nella stesura della tesi per la seconda Nel precedente appuntamento invece, tenutato ai ragazzi la loro esperienza diretta. Nel laurea. Insomma, il segno che il carcere, a tosi a marzo, gli alunni si erano confrontati corso di quest'ultima conferenza, svoltasi lo volte, può non essere soltanto il punto con il direttore del carcere di Velletri, la drammatico di arrivo didella vita di una scorso 23 maggio e presentata dal DiriDott.ssa Maria Donata Iannantuono, il copersona ma anche quello di una rigente scolastico, la Prof.ssa Laura mandante di Polizia Penitenziaria Alessia Aspartenza per lasciarsi alle spalle Virli, sono intervenuti inoltre sante, la Dott.ssa Sabrina Falcone, IL PROGETTO gli errori commessi. E spel'Avvocato penalista Rita coordinatore dell'area educativa e il Dott. “Libertà e carcere” rare così in un futuro diChiara Furneri, la Dott.ssa Ripa, Ispettore di Polizia Penitenziaria, in verso, migliore. «Non Rosella Santoro, Diretservizio al dipartimento dell'AmministraSono state realizzate quattro siate gli stupidi della tore del carcere di Rezione penitenziaria. Nel corso di quell'inconconferenze che hanno visto la società – hanno detto a bibbia, Alessia Forte, tro erano state affrontate tematiche partecipazione dei vertici delle carceri questo proposito i deComandante della polialtrettanto delicate con un focus sul ruolo di Velletri e Rebibbia, di Avvocati, tenuti – e combattete zia penitenziaria di Reriabilitativo ed educativo ai fini della redenrappresentanti di Associazioni e, per la libertà e la giustibibbia, e l'Ispettore zione dei carcerati. Un lavoro, avevano spienell’ultimo appuntamento del 23 zia». L’incontro è quindi Erminio Rossi. Ma il vero gato gli ospiti intervenuti, “reso possibile maggio scorso, anche di due terminato con il ringraziamomento saliente è stato, soltanto dall'équipe composta dal coordinadetenuti mento della Prof.ssa Barbara come detto, quello del contore dell'area educativa, dall'assistente soZadra, referente del progetto, e fronto con i due detenuti della ciale, dagli psicologi, dalla polizia con la consegna di alcune pergamene, struttura penitenziaria di Rebibbia. La penitenziaria e a volte da esperti quali crimiloro è una storia di riscatto e rivincita gra- realizzate dai ragazzi, ai detenuti. Questo il nologi, il tutto sotto il coordinamento del dizie soprattutto allo studio e al supporto commento della rappresentante di Istituto rettore del carcere”. «A colpirci in Eleonora Mazzuca a particolare in quell'occasione erano stati la margine dell’incondevozione e l'impegno che il corpo di Politro: «Ringraziamo la zia Penitenziaria impiega nel suo lavoro preside e i docenti, il ogni giorno – ci hanno raccontato gli stuDirettore dell'Istituto denti – nonostante le difficoltà del caso, Penitenziario, tutto il come l'aggressività dei carcerati e il sostegno reparto di polizia peche ci pare a volte un po' carente da parte nitenziaria, l'Avvodello Stato. Il loro è un compito difficile, di cato Furneri e tutti e nobili ideali, che necessita certamente di una tutte voi per essere grande forza di volontà e di una ferrea dediqui oggi. E’ sicurazione». mente un'opportu(continua) nità di crescita i mp or t ant i s s i m a . questo è l'ultimo inIl riscatto e la redenzione grazie allo contro del progetto studio e al supporto delle istituzioni: i libertà e carcere, che detenuti che hanno incontrato gli studenti sono entrambi laureati

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giugno 2022 (segue) L'intervista Ad ogni modo, per saperne di più sull'intero progetto abbiamo parlato con la referente, la Prof.ssa Barbara Zadra, Docente di Religione all'Istituto Pascal. Professoressa da dove nasce l'idea di questo progetto? «Quest'iniziativa, portata avanti dal dipartimento teologico in collaborazione col dipartimento di storia e filosofia, ha preso il via quasi quattro anni fa con le classi quarte. Il tema della “libertà” del resto è ricorrente nel loro percorso di studi e viene affrontato sotto vari punti di vista, penso proprio alle materie come storia e filosofia. Da questo siamo partiti chiedendo ai ragazzi quale fosse il loro concetto di libertà. Dopodiché abbiamo visto come il tema veniva affrontato nel cristianesimo e nella Costituzione. A quel punto ci siamo chiesti: 'Dove manca principalmente oggi la libertà?'. Così abbiamo maturato l'idea di estendere il progetto alle carceri perché è qui che chiaramente la libertà manca di

CRONACA più; e affrontando l'argomento sono usciti fuori tutti pregiudizi che i ragazzi hanno, su cosa pensano dei detenuti, fino al dibattito sul funzionamento del sistema detentivo in Italia». Quali sono stati gli altri ospiti intervenuti nel corso di questi anni? «Gli alunni hanno incontrato tante personalità esperte sul tema delle carceri. Menziono ad esempio Francesca Tricarico, regista che lavorava nel carcere di Rebibbia femminile e ora attiva a Latina, con le detenute del carcere di massima sicurezza, peraltro una nostra ex alunna, che ci ha parlato della compagnia teatrale fondata nel carcere e portata avanti con donne ammesse a misure alternative alla detenzione ed ex detenute, oppure Andrea Oleandri, della Associazione Antigone (che si batte per i diritti e le garanzie nel sistema penale, ndr) . Dopodiché abbiamo conosciuto i vertici dei penitenziari sia di Rebibbia che di Velletri, i quali ci hanno raccontato il loro quotidiano lavoro sul campo, e gli Avvocati Porcelli e Furneri. Quest'anno inoltre,

«Il carcere può davvero rieducare? Grazie al progetto e agli incontri svolti in questi anni possiamo dire che la risposta a questa domanda è affermativa»

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com'è noto, siamo riusciti anche ad avere due detenuti del penitenziario di Rebibbia, unitamente al Direttore e anche qui al comandante della Polizia Penitenziaria, che ci hanno portato la loro esperienza». Qual è stato il principale obiettivo di questo percorso? «Lo scopo principale del progetto era quello di abbattere i pregiudizi e di riflettere sulla condizione di chi finisce in carcere. Capire cioè cosa c'è dietro e perché una persona si ritrova, magari senza volerlo, a commettere dei reati. E devo dire che tante idee che gli studenti avevano all'inizio sono state superate. Durante le mie lezioni abbiamo letto inoltre le esperienze narrate da altri detenuti, in particolare da quelli del carcere di Padova e raccolte dal Papa due anni fa durante il lockdown in occasione della Via Crucis. Infine la riflessione sull'aspetto rieducativo delle pene detentive. Pertanto, insieme ai ragazzi, ci siamo domandati: ma il carcere può davvero rieducare? Perché in fondo dovrebbe essere questa la principale funzione della pena. Grazie al progetto e agli incontri svolti in questi anni possiamo dire che la risposta a questa domanda è affermativa anche se chiaramente non sempre si tratta di una strada semplice da percorrere». Luca Mugnaioli


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Nuova Florida a due passi dalla Serie C Il Pomezia calcio si gioca la Serie D, nulla da fare per l’Unipomezia che torna in Eccellenza l Nuova Florida, dopo una stagione esaltante, chiude in bellezza il proprio girone di Serie D nel girone G. Non c’è stata storia nella sfida contro i campani dell’Afragolese che ha visto gli ardeatini vincere con un rotondo 4-0 grazie alle reti di Persichini (2), Cesaretti e Trubiani. I biancorossi si preparano così, prima volta assoluta nella loro storia, ad affrontare i play-off per volare in Serie C dopo aver chiuso il proprio girone al secondo posto (66 punti) dietro solo al Giugliano che chiude a 75 punti. Saranno proprio i campani dell’Afragolese, classificatosi quinti, gli avversari del Nuova Florida per le semifinali play-off: il match, che si disputerà il 5 giugno alle 16 al Mazzucchi di Ardea, sarà secco e decreterà la finalista, insieme alla sfida che vedrà fronteggiarsi Torres e Arzachena in contemporanea. In caso di parità al termine dei tempi regolamentari, saranno effettuati i tempi supplementari e, se persisterà la parità, accederà alla fase successiva la società meglio classificata al termine del campionato. Per una storia positiva c’è n’è un’altra negativa per il territorio. Infatti, nonostante abbia lottato sino all'ultimo, l'Unipomezia non riesce ad evitare

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l'epilogo più amaro. I rossoblù cadono per 21 nella decisiva trasferta di Foligno e, complice il successo della Sangiovannese contro il Lornano Badesse, devono dire addio alla Serie D dopo un cammino che ha portato ad un terz’ultimo posto che non è stato sufficiente nemmeno per raggiungere i play-out. Pomezia Calcio ancora in corsa per la D I rossoblu del presidente Bizzaglia possono ancora sognare la Serie D. Nonostante l’esito del minigirone con Tivoli e Lupa Frascati abbia relegato il Pomezia all’ultima posi-

zione, ci sono ancora in ballo i play-off nazionali per tentare di salire. La semifinale di andata, disputata al Comunale di Pomezia, ha visto il Pomezia trionfare per 2-0 contro il Cittadella Vis Modena con le firme dei soliti Teti e Massella. Il prossimo appuntamento sarà in Emilia-Romagna il 5 giugno alle ore 16:30 e non ci resta che augurare il meglio alla squadra pometina per la sfida di ritorno!

Primo torneo interscolastico a Pomezia POMEZIA - Ha preso il via il 20 Maggio scorso il primo torneo AICS interscolastico aperto a tutte le scuole superiori del territorio “POMEZIA HIGH SCHOOL SOCCER LEAGUE” promosso dalla società Indomita Pomezia. In questa prima edizione hanno preso parte il Pascal, il Copernico, l'Ipsia, il Ferro e il Picasso. Otto in tutto le squadre partecipanti che si daranno battaglia per arrivare alla conquista della coppa che rimarrà “a casa” della squadra vincitrice per un anno, per poi essere rimessa in gioco nell'edizione successiva. La formula scelta è stata quella degli incontri a eliminazione di-

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retta. IL TABELLONE – Il Pascal (triennio) ha superato agevolmente il Copernico (biennio) per 9-1. Poca storia anche nell'incontro Ipsia (triennio) contro il Picasso, incontro terminato 6-0. Il 27 maggio il match tra Ferro (biennio) e Ipsia (biennio) è terminato 8-2 . Tre giorni dopo a sfidarsi

sono stati Copernico (triennio) e Pascal (biennio). Il 3 giugno – quando il giornale sarà già andato in stampa – si disputerà l'incontro Pascal Ipsia, mentre il 10 sarà la volta di . Domenica 19 la finale terzo e quarto posto e la finalissima.

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31/05/2022

Numero 5 Anno 14

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao

STAMPA: Tipografia Graffietti

giugno 2022

IN REDAZIONE: Arianna Azzurra Achille, Luca Mugnaioli, Alessia Achille, Federica Rosato, Claudio Menafra, Concetta Alagna

Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009

CHIUSURA REDAZIONALE:

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EDITORE: La Città

via Odessa 41 - 00071 Torvaianica (RM)



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Il Corriere della Città giugno 2022

L’Avvocato risponde ffetti sul contratto di compravendita degli abusi edilizi, in costruzioni antecedenti al 1967. Le Sezioni Unite della Suprema Corte, con la sentenza del 22 marzo 2019, n. 8230, a garanzia e salvaguardia della sicurezza e della certezza del traffico giuridico ha statuito che la nullità di cui all’art. 46, DPR 380/2001 e degli artt. 17 e 40, Legge n. 47/85, va ricondotta nell’ambito del comma 3, dell’art. 1418 c.c. e deve qualificarsi nullità testuale, intendendosi con tale espressione un’unica fattispecie di nullità che colpisce gli atti tra vivi ad effetti reali elencati nelle norme che la prevedono, volta a sanzionare la mancata inclusione in detti atti del titolo abilitativo dell’immobile, titolo che, tuttavia, deve esistere realmente e deve essere riferibile proprio a quell’immobile; pertanto, in presenza nell’atto della dichiarazione dell’alienante degli estremi del titolo urbanistico , reale e riferibile all’immobile, il contratto è valido a prescindere dal profilo e della conformità o della difformità della costruzione realizzata al titolo medesimo. Stando così la questione è chiaro che nel sistema della legge 47/85 la commerciabilità degli immobili abusivi sia consentita anche per quanto attiene a tutti gli atti ad effetti reali inter vivos, laddove essi abbiano ad oggetto edifici la cui costruzione sia iniziata in data anteriore al 1/9/67.

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Infatti, è opinione consolidata in dottrina ed in giurisprudenza che questi ultimi immobili siano commerciabili, anche laddove risultino essere totalmente abusivi, in quanto sprovvisti di alcun titolo urbanistico, sempre che nel relativo atto di trasferimento sia contenuta la dichiarazione sostitutiva di atto notorio attestante che le opere sono iniziate anteriormente al 01/09/67. Dunque, nel caso in cui si assuma che il venditore non menzioni eventuali difformità dal progetto iniziale, di un immobile edificato ante 1967, tale ipotesi andrebbe assoggettata alla disciplina dei vizi, ex art. 1490 c.c. e ss., nonché all’art. 1492 c.c., il quale conferisce al compratore la facoltà di domandare la risoluzione del contratto qualora ne sussistano i presupposti indicati dalla legge. Preliminarmente, occorre porre l’attenzione sull’occultamento dei paventati vizi da parte del venditore. Nel caso non vi sia l’ipo-

tesi di vizi occulti, il compratore avrà l’onere di dimostrare di aver utilizzato la dovuta diligenza nel condurre le indagini ritenute più opportune volte ad appurare la regolarità urbanistica del bene. La giurisprudenza sposta sull’acquirente l’onere di verificare la regolarità urbanistica del bene attraverso il confronto tra la sua consistenza reale e quella risultante dalla concessione edilizia. Il compratore, per quanto appena detto, a norma del 1° comma, dell’art. 1495 c.c.: “decade dal diritto di garanzia se non denuncia i vizi al venditore entro otto giorni dalla scoperta, … La denuncia non è necessaria se il venditore ha riconosciuto l’esistenza del vizio o l’ha occultato. L’azione si prescrive, in ogni caso, in un anno dalla consegna...”. Tali termini sono posti dalla legge in favore del venditore, il quale ha necessità di conoscere gli eventuali vizi, per agire di conseguenza nei confronti del proprio dante causa. In ragione di ciò, in un immobile edificato ante 1967, le eventuali difformità edilizio-urbanistiche non costituiranno motivo di nullità e/o risoluzione del contratto di compravendita, nonché alcun risarcimento sarà dovuto dal venditore al compratore, nel caso sussistano vizi non occulti sull’immobile. Comunque, il compratore dovrà rispettare i termini suddetti, affinché la propria richiesta possa assumere rilevanza nell’ordinamento giuridico. Avv. Antonio Aquino


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E’ nata una mamma! osa succede nel cervello di una donna quando si sale quel gradino che trasforma la figlia in madre? La nascita di un figlio è senza dubbio un evento unico, che ti cambia per sempre, che porta con sé una serie di nuove consapevolezze, responsabilità e d emozioni. Cambia il corpo, cambia la mente, cambiano gli equilibri all’interno della famiglia. Tutto è nuovo e sconosciuto. Quando nasce un figlio si legano indissolubilmente momenti di perdita e di conquista, serve un lento e progressivo processo elaborativo, in cui la neomamma rivive inconsciamente il proprio vissuto e in cui si pone a disposizione del nuovo arrivato. Occorrono mesi di adattamento e in realtà il processo potrebbe non concludersi mai, dando oggettività all’espressione del “cordone ombelicale tra madre e figlio mai reciso”. Secondo alcuni studiosi sono tre i momenti in cui avviene la nascita di una madre: (1) Il parto come perdita: la donna vive la fine della gravidanza come la perdita di una parte del proprio corpo, come un’invasione del mondo reale all’interno di un’unità biologica che si era lentamente costituita in nove mesi. (2) La disillusione: la mamma deve necessariamente mettere a confronto il suo bambino immaginario con quello reale. (3) Regredire in simbiosi: rivivere il proprio io per capire il nuovo arrivato e creare con lui una nuova unità biologica. Riuscire ad integrare questi momenti permette alla mamma di superare la crisi di identità connessa alla maternità. In psicanalisi, la gravidanza è un momento in cui si riattivano i conflitti dell’infanzia e quindi ogni donna filtra la propria maternità attraverso il rapporto con sua madre. I nove mesi sono l’occasione per elaborare le questioni irrisolte con il proprio io bambino al fine di riuscire a creare un attaccamento sicuro con il proprio figlio. Dopo il parto ogni donna deve rielaborare la propria immagine corporea: non è più una gestante, ma una madre che deve prendersi cura di un neonato indifeso e che dipende totalmente da lei. Lo

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spodestamento del sé precedente, la delusione circa il sesso del bambino, il fatto che è lui adesso al centro delle attenzioni, il senso di inadeguatezza nel prendersene cura, il fatto che sia diverso da come lo aveva immaginato, sono tutti aspetti che possono creare confusione nella sua testa. Insomma, la maternità ti cambia per sempre, ma per fortuna la natura è perfetta e in questo grande sconvolgimento emotivo sa come aiutarci. Il contatto diretto con il neonato e la cascata di ormoni che derivano da questo contatto, mettono in moto il comportamento materno seppellito in profondità nel nostro codice genetico. In altre parole, le connessioni cerebrali materne rispondono ad elementari segnali codificati nel genoma e comuni a tutti i mammiferi. L’ossitocina gioca il ruolo più importante in questo senso, in quanto è lei a disegnare i nuovi sentieri neurochimici. Questi cambiamenti rendono il cervello materno estremamente attento e aggressivamente protettivo tanto che la donna rivede l’ordine delle proprie priorità. I primi sintomi del cervello materno si possono avere ancora prima di concepire un figlio: lo stesso desiderio di maternità ne rappresenta un sintomo. Il contatto con il bimbo invece è sicuramente il miglior fertilizzante. Tenerlo in braccio, cullarlo o semplicemente sentirne il buon profumo può scatenare il desiderio di diventare mamma e questo sembra essere giustificato dal fatto che i neonati, per garantirsi la sopravvivenza e quindi avere qualcuno che si prenda cura di loro, emanano feromoni, i quali a loro volta stimolano nelle donne la produzione di ossitocina e questa genera il desiderio di maternità. Eh! La natura! Con l’uso della risonanza magnetica, è stato dimostrato che ci sono variazioni nei circuiti cerebrali di una donna appena avviene l’annidamento dell’embrione nell’utero, appena cioè la circolazione materna viene in contatto con quella del prodotto del concepimento. La donna ancora non sa che diventerà mamma, ma il suo cervello sta già cambiando. Il progesterone aumenta, le ghiandole mammarie iniziano ad aumentare di volume e il cervello si assopisce.

La donna sente il bisogno di riposare di più e di mangiare di più. Il suo cervello sviluppa nuove risposte nei confronti di odori e sapori: compaiono le nausee: inconsciamente il cervello protegge il feto da ciò che reputa potenzialmente pericoloso e tiene la mamma lontana da alcuni cibi o odori. Tutto questo durerà fino al quarto mese circa, poi il cervello si sarà abituato alla nuova condizione e le nausee spariranno. La donna comincerà ad avere consapevolezza di suo figlio perchè inizierà a percepirne con certezza i movimenti. Stanno crescendo i circuiti dell’amore! Elevati livelli di progesterone ed estrogeni tengono sotto controllo gli elevati livelli di ormoni dello stress, come il cortisolo, prodotto in grande quantità da feto e placenta, quasi come a preparare la futura mamma ad essere attenta nell’accudire il proprio cucciolo dopo il parto. Assistiamo a delle variazioni di volume del cervello durante tutti e nove i mesi, in particolare verso la fine della gravidanza è la corteccia ad aumentare maggiormente, cioè il pensiero critico, quasi a sottolineare tutta la complessità legata al mondo femminile. Quando sarà il momento giusto, il crollo del progesterone permetterà all’ossitocina di invadere il cervello materno e il travaglio potrà iniziare. Via via che la testa fetale scende nel canale del parto, nuove ondate di ossitocina invaderanno il cervello rafforzando i nuovi circuiti cerebrali. Al momento dell’espulsione fetale ossitocina e dopamina aumenteranno la percezione degli stimoli, come udito, tatto e vista, scatenando una reazione euforica all’evento. La ricompensa dopo tanta fatica e l’innamoramento verso quella piccola creatura e una sorta di amnesia nei confronti di ciò che è stato: dolore, sforzo e fatica. Il cervello esclude il pensiero critico e le emozioni negative ed esalta i circuiti del piacere. Dopo qualche ora dal parto, il cervello della donna è cambiato per sempre, come del resto il corso di tutta la sua vita. È nata una mamma!! Dott. Ost. Catiuscia De Renzis Papera.cd@gmail.com


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Paranoid style, Complottismo e spiritismo l concetto americano di Paranoid Style sembra aver trovato nuova rilevanza con la componente apocalittica oramai da tempo al centro delle narrazioni (Covid, guerra, vaiolo delle scimmie, senza interruzioni di sorta) e la capacità peculiare del discorso complottista di reclutare portavoce. Il complottismo moderno è divenuto un fenomeno primariamente conversazionale, votato alla creazione di legami sociali immediati, conversazioni discontinue, anche multiple, messaggi brevi e frammentati, scomposizione di grandi narrazioni in piccoli moduli più per consolidare relazioni che per interpretare il mondo, appropriazioni di immagini, video, che non fanno che consolidare l’atmosfera di strisciante sospetto nella quale conduciamo le nostre vite. Il social web ha aperto il campo alla moltiplicazione degli spazi in cui parlare di tutto, complotti, spiritismo, terrapiattismo, ufo e così via, non resta per difendersi che utilizzare questi grandi spazi anche per elaborarli ricordando che chi segue partecipa anche alla costruzione della master narrative; in un mondo sovrabbondante di informazioni in cui tutto è visibile anche se spesso codificato, gli audiences possono diventare creatori di contenuto aggiungendo nuovi capitoli a storie già esistenti, l’anonimato spinge ognuno a commentare tutto come fosse un diritto/dovere, anche l’ultimo degli uomini trova la sua gloria, anche i muri avranno orecchie. Un nuovo sapere fatto di finzioni, fake news, che ha qualcosa di magico anzi di antico, a metà del XVI secolo il sapere magico era un elemento centrale della cultura europea, una cultura anche alta non solo mere superstizioni, Ficino, Paracelso, G. Bruno, T. Campanella, che già verso la fine dello stesso secolo era sotto attacco. Il filosofo J. Bodin riteneva che il linguaggio magico era barbarico e anche sempre accompagnato dal concetto del dia-

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volo, senza di esso l’occulto era solo inganno, era il commercio col diavolo che creava le streghe, un pericolo sia per i diretti maleficiati che per l’intera comunità, come oggi che sembra di vivere nel paese dei campanelli. La segretezza era il più chiaro indizio della natura perniciosa del sapere segreto, la cosa più banale diventa deliziosa appena la si nasconde (Oscar Wilde). Agli inizi del novecento il commercio con gli spiriti si convertì in spiritismo, finì nei laboratori scientifici, si studiavano lo spostamento di oggetti col pensiero, la telepatia, con il coinvolgimento di studiosi di varia estrazione che spesso avvaloravano la verità di quei fenomeni nella convinzione o speranza di scoprire fenomeni della natura nuovi o di approdare a rivelazioni sconvolgenti (Cesare Lombroso, Pierre Curie, etc.). Quando si tratta delle illusioni più care funziona sempre il pensiero magico,

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un modo di sapere che affonda le radici nell’infanzia, un’oasi nel profondo di ogni animo che in piccole dimensioni nutre la creatività , l’intelligenza, le invenzioni ma che se non curata rischia di divenire foresta offuscando logica e raziocinio. Il fenomeno trovò un aspetto glamour con la comparsa dei medium che vantavano il contatto diretto col mondo dell’al di là e si esibivano a pagamento nei teatri ricavandone un vero e proprio lavoro. Una delle più celebri, Eusapia Palladino, fu esaminata da Pierre Curie nel 1905 e in seguito a Torino anche da Lombroso che nonostante l’avessero scoperta a sollevare il tavolino col piede, non ne fecero cenno nei loro resoconti. Il programma spiritista sopravvisse negli Atenei sotto forma di indagine sulla parapsicologia, miracoli, lettura del pensiero, telepatia, escapologia (l’arte della fuga, della sparizione, di essere in più luoghi, che oggi sembra realizzata dalla virtualità, chi scrive sui social può essere in qualsiasi parte del mondo, non lo si può identificare con un territorio preciso e ciò turba la mente abituata da sempre per garantire la sopravvivenza della specie, a capire da dove viene un segnale, un rumore, un pericolo). L’adattamento è il premio del cambiamento ma oggi siamo di fronte all’ assuefazione, un fenomeno ben diverso dove i cambiamenti indotti dall’ambiente e dalle esperienze non sono adattivi, ovvero non servono all’Uomo a riconquistare la propria identità di “essere libero” dotato di pensiero autonomo, critico ma spingono all’omologia, alla tentazione regressiva verso l’idolatria di un’autorità assoluta o di un pensiero unico col risultato di vivere da egoisti (al di là delle apparenze), e vivendo da egoisti si impara a stare bene anche sul letame senza pensiero per le conseguenze. Dott. F.Tomasino


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Il cervello emotivo delle P.A.S. a psicologa e ricercatrice americana Elaine Aron ha scoperto e documentato le “Highly Sensitive Person” descrivendone i tratti tipici che le rappresentano. Stiamo parlando delle PAS ossia “Persone altamente sensibili” che sono rappresentate da circa il 20 per cento della popolazione mondiale. La cosa curiosa è che molti rientrano a far parte di questa categoria ma non ne sono a conoscenza. Sono dotate di una spiccata intuizione ed hanno la sorprendente capacità di elaborare minuziosamente tutti i dettagli della realtà che gli si presenta davanti, sminuzzano gli argomenti per esaminarli con attenzione e giungere a conclusioni molto accurate.E' come se queste persone vivessero costantemente con una lente d'ingrandimento che gli fa vedere il mondo sotto un altro aspetto con una percezione più profonda della realtà e per questo vivono intensamente gli stimoli fisici, emotivi e sociali. Le PAS sono emotivamente delicate e ipersensibili, riflessive ed attente, deducono tutto istantaneamente senza grandi sforzi o processi di logica. Gli basta vedere un film per capire

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come andrà a finire o piangere perché lo vivono da protagonista, conoscere una coppia ed intuire se la loro relazione è seria, si preoccupano per gli animali maltrattati o per i problemi nel mondo e si innervosiscono facilmente per dei rumori a loro fastidiosi. Amano l'eleganza, l'arte e il buon cibo. Tutto ciò comporta un alto livello di dispendio energetico proprio perché l'iperattivazione neurologica detta "Over-Arousal" va ad interagire con il sistema nervoso che, sollecitando gli aspetti cognitivi e alimentando di continuo l'attenzione per delle

pronte reazioni, provoca dei surplus per i troppi stimoli. Da qui scaturisce il bisogno di ricorrere alla ricerca di un proprio equilibrio tra ragione ed emozioni. Le persone altamente sensibili si sentono quindi travolte dalle tante pressioni esterne che a volte le portano a soffrire di momenti di stanchezza, stress o depressione inducendole a cercare la solitudine per potersi ricaricare, ritrovando se stesse in un ambiente familiare poco rumoroso e per disconnettersi dal mondo e dagli altri. Laura Piacentini


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L’estate: i must da imitare

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cco atteggiamenti giusti e quelli da evitare, con qualche spunto sorprendente, per stimolare il nostro apprendimento e la nostra creatività nel prossimo pe-

riodo di vacanza. Lascia vagare la mente Vari studi spiegano che vagare con il pensiero, soprattutto quando lo si fa inconsapevolmente, consente al cervello di concentrarsi e di sviluppare idee innovative per risolvere i problemi che più ci mettono in ansia. Non bisogna imporsi nulla, neppure il divertimento, bisogna liberare la mente da ogni percorso obbligato, una mente più leggera, più aperta, meno controllata genera frutti inaspettati. L’errore più grande è quello di riempirsi di aspettative. Se pretendi o ti imponi fin dalla partenza il relax totale o il divertimento più sfrenato, quasi sicuramente quello che otterrai sarà una triste delusione, poiché non si è dato spazio all’imprevisto che sarà l’unico capace di sorprenderti. Osserva ciò che accade senza star sempre lì a giudicare, a cercare le cause e senza sforzarti di trovare subito le soluzioni. Diventa esperto di qualcosa Imparare a fare qualcosa di nuovo che davvero piaccia. Il tuo cervello funzionerà in modo sempre più efficiente quando lo farai. Non si nasce esperti: conta la pratica! E’ molto più bello ed efficace esercitare il cervello con conoscenze nuove che con tutto ciò che già conosciamo. Cerchiamo di non disprezzarci molto solo perché facciamo troppa attenzione a quello che gli altri pensano di noi. Ognuno ha doti innate che non conosce, proviamo ad osservarci: ci accorgeremmo che nel quotidiano mettiamo in moto attitudini e risorse che sottovalutiamo ma che possono rivelarsi veri e propri talenti. Quasi sempre, in quei casi, mettiamo in «Ballare, giocare, fare qualsiasi tipo di sport. Cercare insomma, un’attività che aumenti il battito cardiaco e richieda coordinazione dei movimenti»

«Quindi quando sappiamo di non poter essere disturbati o impossibilitati a rispondere impariamo a spegnerli»

«Per migliorare la tua memoria un trucco è di associare la cosa che vuoi ricordare a un’immagine forte anche attraverso un lungo percorso immaginario: funziona!» campo un volto di noi opposto a quello che riteniamo di possedere. Spesso gli altri ci riconoscono qualità che noi non prendiamo in considerazione perché le riteniamo superflue, ma in realtà sono delle doti che abbiamo senza saperle valorizzare. E quale momento migliore della vacanza per ritagliarsi degli spazi in cui sperimentare queste qualità nascoste? Fare attivita’ fisica Ballare, giocare, fare qualsiasi tipo di sport. Cercare insomma, un’attività che aumenti il battito cardiaco e richieda coordinazione dei movimenti. Non è chiaro perché, ma è provato che l’attività fisica fa bene all’intelligenza. Ancora più interessante è sapere che camminare per 30 minuti al giorno per 5 giorni a settimana stimola una molecola che favorisce la produzione di nuove capacità di apprendimento. Per mi-

gliorare la tua memoria un trucco è di associare la cosa che vuoi ricordare a un’immagine forte anche attraverso un lungo percorso immaginario: funziona! E poi bisogna sforzarsi ad imparare qualcosa a memoria, ed abiturare il nostro cervello a memorizzare attraverso nuovi stimoli, quella cosidetta “memoria a breve termine”. Imparare qualche poesia, qualche testo musicale…. Spegnere telefonino e computer Essere continuamente disturbati per telefonate, sms, mail riduce la propria produttività in quanto ci distraggono dalla possibilità di concludere un pensiero, un discorso o un ragionamento. Quindi quando sappiamo di non poter essere disturbati o impossibilitati a rispondere impariamo a spegnerli. Inoltre bisognerebbe non scrivere solo al computer, ma scrivere a mano, ciò impegna di più alcune aree del cervello che non scrivere con una tastiera. Ed è più facile ricordare qualcosa se lo hai scritto con una penna, come fa anche il sottoscritto ogni volta vi tedia con le sue riflessioni. Tagliare i rami secchi Impariamo ad eliminare dalla nostra vita le relazioni faticose, i pensieri snervanti e credere fortemente di lasciare più spazio a ciò che più ci piace, che poi spesso lo troviamo nelle azioni più semplici. Invece siamo abituati a “trattenere” relazioni ormai esaurite, abitudini sbagliate, pensieri logoranti. Come un contadino con le piante, anche noi dovremmo potare i “rami secchi” dalla nostra vita, altrimenti continueremo ad accumulare ciò che è morto, avvelenandoci. Perché ci succede tutto ciò? Perché anche se la vita si trasforma in una palude, preferiamo il quieto vivere delle cose conosciute rispetto al fatto di affrontare situazioni nuove. Spesso manteniamo questi rapporti perché ci fanno sentire di essere buoni, per rinforzare l’immagine di “chi sopporta” ed evitare sensi di colpa. Bisogna imparare ad ammettere le proprie debolezze perché quando cominci ad ammettere di avere paura vuol dire che già la stai superando, ricordandosi che anche quando il mare è in tempesta c’è sempre un punto dove tutto è calmo, bisogna saperlo cercare… Antonio Guido «Perché anche se la vita si trasforma in una palude, preferiamo il quieto vivere delle cose conosciute rispetto al fatto di affrontare situazioni nuove»



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Il Corriere della Città giugno 2022

Preparamoci alla prova costume on l’estate ormai alle porte si avvicina sempre di più il momento in cui dovremo scoprirci in spiaggia o in piscina e mostrare al mondo quello che per mesi e mesi abbiamo cercato di nascondere sotto cappottoni, maglioni e strati di vestiti. Anche se abbiamo fatto di tutto per rimandare, prima o poi dovremo trovare il coraggio di provare a metterci il costume dello scorso anno e di guardarci allo specchio. Se quello che vediamo è la nostra ciccia che straborda dal costume o peggio, se il costume non entra proprio, la crisi di panico è inevitabile. Tuttavia, se tardivamente cerchiamo di correre ai ripari ci sono alcune cose di cui dobbiamo essere consapevoli: 1) i miracoli li fanno i santi non i nutrizionisti; 2) perdere peso e rassodarsi non sono la stessa cosa; 3) perdere massa muscolare e acqua (disidratarsi), è molto più facile che perdere massa grassa; 4) non ci sono prodotti magici; 5) se perdete molto peso in poco tempo con una dieta non equilibrata rischiate di danneggiare la vostra salute; 6) se perdete molta massa grassa troppo velocemente rischiate di trovarvi con rotoli di pelle cadente; 7) se seguite una dieta non bilanciata il vostro umore potrebbe risentirne; 8) la vostra salute dovrebbe venire prima di ogni considerazione estetica; 9) si ingrassa perché si mangia troppo, se non smettete di “abbuffarvi” non smetterete mai di ingrassare; 10) le “diete miracolose” normalmente falliscono o funzionano solo per brevi periodi. Provo a spiegarvi il senso di queste mie considerazioni a partire da quelle sulle “diete miracolose”, molto popolari in estate, quando tutti vogliono dimagrire velocemente e senza fatica. Purtroppo, questo è solo un sogno, ma c’è gente che si arricchisce vendendo sogni, soprattutto a quelli che si illudono di trovare un “metodo” per dimagrire continuando a mangiare e/o a bere alcolici a piacimento. Per quanto riguarda Il “peso”, quello totale che leggiamo sulla bilancia è il risultato della somma del peso della preziosa

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massa muscolare (molto pesante), della massa grassa (più leggera) e dell’acqua che compone il nostro corpo. Purtroppo, è la sola massa magra quella che ci rende belli ed essa si acquisisce molto lentamente, con l’esercizio fisico ed una sana alimentazione, ma si perde molto velocemente se non facciamo attività fisica o se mangiamo male. Al contrario la massa grassa è terribile, siamo stati selezionati geneticamente per accumularla velocemente e per perderla molto lentamente. Ci sono molti metodi “malsani” per perdere un po’ di peso rapidamente, qualcuno persino funziona, ma questi metodi non ci rendono più belli. Infatti, con queste diete “fantasiose” spesso si perde solo acqua e preziosa massa muscolare. La bilancia in questo caso ci inganna, perdiamo effettivamente qualche chilo illudendoci che stiamo dimagrendo, ma in realtà stiamo solo creando le condizioni per ingrassare ancor di più, in quanto la massa magra “brucia” molta più energia di quella grassa. In pratica se perdiamo massa magra con una dieta sbagliata, dopo, a parità di introito calorico, ingrasseremo di più. Attenzione agli “intrugli” e alle varie sostanze “dimagranti”, soprattutto quelle comprate su internet. Se funzionano creano alterazioni del nostro metabolismo o dei processi biochimici del nostro organismo, quindi insieme al peso si rischia di perdere anche la salute. Per fortuna di solito non funzionano, così si perdono solo soldi.

Occorre tener presente che oltre alle calorie (che in eccesso si tramutano in massa grassa), il nostro organismo ha bisogno di preziosi micro e macronutrienti che solo una alimentazione sana e naturale può darci. Si possono ridurre le calorie ma non i nutrienti ed è molto difficile bilanciare una “dieta estrema”. Quindi più rapidamente dimagriamo più è facile che oltre al peso perdiamo anche nutrienti essenziali con danni alla nostra salute. Inoltre, quando si perde massa grassa occorre dare il tempo alla nostra pelle di ritirarsi e di rassodarsi, se ci si “svuota di colpo” ci si ritrova con un ammasso di pelli cadenti che solo il chirurgo estetico può rimuovere. Ma oltre ai danni alla salute ed estetici, una dieta troppo drastica può portare una alterazione anche dell’umore, col risultato che insieme al peso rischiate di perderete anche amici e partner. Non dimentichiamo che la nostra salute è preziosa ed è molto più importante di qualsiasi altra cosa. Una alimentazione equilibrata è l’unica strada percorribile per rimanere sani. Pasticciare con le diete estive “fai da te”, o peggio con integratori, cibi “strani”, “erbe miracolose”, ecc. può essere molto pericoloso. Recuperare o mantenere il proprio peso forma e al tempo stesso sentirsi “sani” e “tonici” è il vero obiettivo che ciascuno dovrebbe avere. Ma se non fate attività fisica adeguata, l’aspetto “flaccido” che osservate allo specchio potrebbe essere non il risultato di un eccesso di peso, ma semplicemente di una mancanza di massa muscolare. Per persone non afflitte da obesità, distribuire in modo più armonico il proprio peso, ovvero aumentare la massa magra e diminuire quella grassa (senza perdere nemmeno un grammo) spesso porta a risultati estetici molto più gradevoli che la perdita netta di 4 o 5 chili a spese soprattutto della massa magra (massa muscolare). Per questo prima di intraprendere qualsiasi “dieta” è necessario farsi fare una accurata valutazione del proprio stato fisiologico e controllare periodicamente i rapporti tra massa magra, massa grassa e contenuto in acqua, per verificare se stiamo procedendo nella direzione giusta. Non deprimiamoci comunque se la nostra improvvisata dieta estiva fallisce, pensiamo al contrario ad intraprendere un serio percorso di educazione alimentare che, se associato a reali modifiche del nostro stile di vita, può portarci nel giro di pochi mesi a raggiungere risultati solidi e duraturi. Monica Grosso - Biologo nutrizionista Se volete contattare l’Autore di questo articolo rivolgetevi al 3208942854 monicagrosso1@tiscali.it




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