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Piscina Selva dei Pini, parla il privato: “Il Comune non ha mai e

ontinuiamo a parlare del caso della piscina comunale della Selva dei Pini che quest'anno, come spiegatovi nel numero precedente di questa rivista, non ha aperto al pubblico con grande dispiacere da parte dei cittadini. Il Sindaco di Pomezia, da noi interpellato, ha fatto sapere che proprio a causa della mancata riapertura il Comune avrebbe proceduto con il processo di “decadenza della concessione” (la struttura infatti per quattro mesi all'anno è gestita da un privato, ndr) per arrivare poi ad una “nuova assegnazione in vista della prossima stagione”. Tuttavia, a seguito del nostro articolo, l'attuale società concessionaria ha voluto fornire la propria versione dei fatti. Il caso

Il Privato ci ha così trasmesso una copiosa documentazione dalla quale si evincerebbe che il motivo della mancata riapertura sarebbe da individuare nell'assenza di interventi di manutenzione straordinaria spettanti da contratto al Comune più volte richiesti dalla concessionaria (e non solo quest'anno) ma mai eseguiti. Ed è proprio a causa di questa presunta inerzia da parte dell'Ente che alla fine, a causa del peggioramento strutturale delle condizioni della piscina fino ad arrivare addirittura alla sua inagibilità, l'unica soluzione possibile per la concessionaria – pena l'incolumità degli avventori – è stata quella di non aprire per l'attuale stagione estiva.

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L'affidamento

In abbandono: quest’anno la struttura si è presentata così ed è rimasta chiusa al pubblico

In questi anni la concessionaria ha inviato numerose mail al Comune per sollecitare le opere di manutenzione straordinarie riassumere.

L’AFFIDAMENTO

La cronistoria

La struttura era stata affidata in concessione nel 2011 per dodici anni rinnovabili per altri dodici. Sin da subito però, sostiene il privato, sono iniziati i problemi circa la sua manutenzione così come le segnalazioni e le richieste di intervento al Comune

Ma facciamo un passo indietro. E' opportuno precisare infatti che l'affidamento della piscina alla Selva dei Pini risale addirittura al 2011 ed era stato stipulato per una durata di 12 anni rinnovabile per altri 12. Tuttavia i problemi legati alla sua manutenzione sarebbero iniziati quasi subito, così come le segnalazioni e le richieste di intervento all'Amministrazione come detto. Ma è nel 2020 che i problemi hanno raggiunto una soglia di criticità non più sostenibile anche per alcuni accadimenti legati al maltempo. Il tutto è stato raccolto e documentato in una fitta corrispondenza di mail tra il privato e l'Amministrazione che cercheremo ora di

La prima PEC in tempi recenti è del 20 marzo 2020: con questa missiva la concessionaria evidenziava i danni causati dalla caduta di un grosso albero avvenuta a causa del vento nel dicembre precedente. “A febbraio”, si legge nel testo, “per salvaguardare l'impianto dalla presenza in acqua di una grossa fronda della pianta con gravi ripercussione di inquinamento nella vasca, abbiamo provveduto alla sua rimozione attraverso una ditta specializzata”. Dopodiché venivano allegate le foto riguardanti i danni causati dalla pianta nonché un preventivo di una ditta per lo svolgimento dei lavori (circa 7.700 euro più iva) in assenza dei quali “l'apertura della stagione sarebbe stata pregiudicata”. Ma di quali interventi parliamo? Tra questi veniva citato ad esempio “lo smantellamento della porzione di muratura di contenimento delle radici e della terra dove era alloggiato l'albero”, la verifica

LA CRONISTORIA

A fine 2019 la caduta di un albero causa del maltempo causa ingenti danni; nel 2020, nonostante le richieste di lavori urgenti alle quali non perviene risposta, la piscina resta così chiusa. Lo scorso anno invece la struttura, nonostante le difficoltà, ha riaperto sebbene in ritardo. Quest’anno infine, considerando il perdurare dell’inerzia del Comune, dichiara la concessionaria, la piscina è rimsata chiusa della “tenuta dei cordoli in muratura lato piscina”, “il ripristino della porzione di ringhiera rimasta danneggiata”. I danni del resto, spiegava la società, “erano ingenti” e andavano, ancora, “dalle copiose infiltrazioni d'acqua piovana e non, responsabili di danni rilevanti anche ai locali sottostanti, alle saldature del telo della vasca grande, fino al distacco e al sollevamento in alcune zone del lastrico solare”. Insomma, un pacchetto di opere necessarie non certo irrisorie. La lettera concludeva con la richiesta di un “sopralluogo nell'area proprio per sincerarsi dello stato dei luoghi” sopra descritto. Quell'anno però la situazione – seguirà poi anche un sollecito a maggio – non cambia e la piscina resta chiusa proprio a causa dei mancati lavori. Una vera beffa soprattutto considerando che, dopo mesi difficili dovuti alla pandemia, erano appena state stabilite dal Governo le riaperture al pubblico di palestre e piscine, tanto al chiuso quanto più all'aperto. Ad ogni modo, in un'altra lettera inviata a metà luglio il Privato precisa comunque che “nonostante l'impossibilità di riapertura al pubblico la manutenzione ordinaria verrà comunque eseguita per poter conservare l'impianto”. Ma nuovamente viene chiesto “un incontro per pianificare le attività necessarie al ripristino della piscina”.

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