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rimozione dei rifiuti subito, basta promesse

(segue)

Pensare cioè che quella possa essere considerata una “messa in sicurezza” nonostante quel miscuglio di rifiuti continui a rimanere a contatto col suolo – con un altro anno in più di intemperie sulle spalle – è un vero e proprio atto di fede. Ma, non essendo esperti o tecnici, dobbiamo fidarci gioco forza di ciò che ci è stato detto (e in tal senso gioverebbe disporre delle relazioni e della documentazione in merito), fermo restando che, in ogni caso, quell'intervento in termini di efficacia e durata non potrà essere “illimitato”.

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Eco-X 2017-2023: sei anni dopo...

Rispetto allo scorso anno, c'è da dire, qualcosa comunque è cambiato. Le nostre telecamere nel 2022 avevano documentato tutto quello che era presente all'interno dell'azienda semi-carbonizzata sollevando al contempo il problema della sicurezza considerando che chiunque poteva tranquilla- mente entrare ed uscire dal sito. Ora, quantomeno, ciò non è più possibile. A fianco della struttura è stato realizzato, anche se non sappiamo da chi, un muro che impedisce di avvicinarsi a ciò che rimane della Eco-X. Ad ogni modo, per quanto riguarda lo stato attuale del sito le ultime informazioni ufficiali ci erano state fornite dal Sindaco uscente Adriano Zuccalà che oggi siede come consigliere in Regione Lazio. Zuccalà aveva precisato che il “sito non era più sotto sequestro ed era in mano al curatore fallimentare”. Sul fronte sicurezza invece, come detto, l'ex Primo Cittadino aveva rassicurato sul fatto che “l'area è in sicurezza e che non ci sono porzioni residuali che possono andare in combustione”; e ancora: per Zuccalà gli interventi effettuati nel 2019 (ma sono passati altri 4 anni senza rimetterci mano ribadiamo) “garantiscono che non ci sia percolazione di sostanze pericolose nel terreno o diffusione di sostanze pericolose nell'aria”. Sul tema bonifica, infine, la cifra fornita dall'ex Sindaco necessaria all'intervento ammontava “a sei milioni di euro” (ma a nostro giudizio, più passerà il tempo, più sarà destinata ad aumentare) con il Comune che però, oltre chiaramente a non disporre di tale cifra, ancora non era rientrato allo scorso anno delle somme anticipate alla Regione per l'iniziale messa in sicurezza della struttura. Insomma, proprio ora come allora la situazione non è cambiata. E se riapriamo gli occhi, a parte il candidato a Sindaco in meno rispetto a cinque anni fa nella corsa elettorale e l'avvicendamento dei personaggi politici, il tempo sembra essersi fermato: un'altra campagna elettorale dopo allora Eco-X è sempre al suo posto con tutti i suoi interrogativi rimasti irrisolti...

Luca Mugnaioli

Le segnalazioni e il sopralluogo saltato nel febbraio 2017

IL DISASTRO SI SAREBBE POTUTO EVITARE – Era il novembre del 2016 quando il comitato di quartiere “Castagnetta-Cinque Poderi” inviò una segnalazione al Comune per evidenziare l’accumulo scriteriato di grossi quantitativi di rifiuti nel piazzale dello stabilimento Eco-X e il rischio di possibili incendi. Passò un mese e il 22 dicembre la polizia locale mandò una nota diretta al NOE Carabinieri e alla ASL locale, chiedendo di organizzare un sopralluogo congiunto per accertare quanto contenuto nella segnalazione. Quello che accadde dopo è contenuto nella relazione prodotta dal NOE (N.17/14-2017) in data 10 maggio 2017, ovvero dopo l'incendio. Sì, perché un appuntamento tra i vari Enti venne effettivamente fissato per il 21 febbraio del 2017. Ma qualcosa però “ostacolò” l'intervento. Secondo il rapporto dei Carabinieri in quella data effettivamente il NOE si recò a Pomezia ma, “presi contatti con il funzionario quest'ultimo riferiva che il controllo sarebbe stato rimandato ad altra data poiché il personale della ASL non era potuto intervenire”. Una versione che ritroviamo anche nella relazione della Commissione d'Inchiesta che ebbe luogo nei mesi successivi all'incendio: quel giorno infatti la Polizia Locale di Pomezia aveva comunicato ai Militari di avere in corso un sopralluogo per uno sversamento illecito che riguardava un’altra azienda della zona che di fatto “impedì” quello alla EcoX. Il 2 aprile 2017 il Responsabile della Polizia Ambientale di Pomezia certificò il mancato sopralluogo riservandosi di organizzare un nuovo sopralluogo che però, come sottolineato dai Carabinieri e confermato dalla Polizia Locale come riportato nella relazione della Commissione di inchiesta, non venne più organizzato. Ma perché non fu fatto? Perché non venne fissato subito un nuovo appuntamento data la gravità della situazione? E perché nessuno ha fornito mai spiegazioni in merito? Ad oggi non abbiamo risposta.

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