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chiediamo di vedere il progetto”

Per il mega impianto a Santa Palomba le Associazioni hanno avanzato richiesta di visionare la documentazione

Afine aprile, precisamente il 27 del mese, il Consiglio comunale di Albano ha recepito la richiesta di trasparenza sollecitata da alcune Associazioni, nello specifico Salute Ambiente Albano, Pavona per la Tutea della Salute, Comitato USTUniti per la Salvaguardia del Territorio e Latium Vetus, e incaricato il Sindaco del Comune dei Castelli Massimiliano Borelli non solo di acquisire il progetto del maxiinceneritore al servizio di Roma al fine di renderlo immediatamente pubblico, ma anche di avviare un ampio e dettagliato dibattito pubblico presso le competenti sedi istituzionali (Commissione Trasparenza Regione Lazio, Commissione Trasparenza capitolina, etc).

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L’iniziativa

Tale proposta di deliberazione consiliare è stata già inviata dal comune di Albano a gran parte dei comuni della provincia per ottenere una sorte analoga, a cominciare ovviamente da quelli dei Castelli Romani: Ariccia, Genzano, Castel Gandolfo, Rocca di Papa, Marino, Lanuvio, Nemi, ma anche Ardea, Pomezia, etc. “Lo scorso 27 marzo la nostra associazione ha inviato al comune di Roma e ad Acea una richiesta di accesso agli atti per ottenere copia del progetto di fattibilità tecnico-economica del mega forno bruciarifiuti”, si legge in una nota congiunta diffusa dall’Associazione Salute Ambiente Albano. Il Comune di Roma nega i documenti “Per tutta risposta, il 6 aprile il Campidoglio ci ha negato le carte, ponendo su di esse il veto della “segretezza” a tempo indeterminato. Il 19 aprile abbiamo depositato presso la Procura di Roma una querela per abuso d’ufficio, falso ideologico e omissione

Il Campidoglio avrebbe scelto la strada della “segretezza” sul progetto dell’inceneritore: le Associazioni puntano a coinvolgere tutti i Comuni dei Castelli insieme a quelli del litorale, Pomezia e Ardea in testa d’atti d’ufficio nei confronti dei vertici del comune di Roma e Acea”, prosegue il comunicato. “Il 17 aprile abbiamo subito anche inviato una richiesta di convocazione a Marta Bonafoni, presidente della Commissione Trasparenza della Regione Lazio e responsabile della segreteria nazionale del PD, e chiesto che i vertici del comune di Roma e Acea fossero chiamati a rispondere di questo comportamento. Il 26 aprile abbiamo reiterato tale richiesta, ma stavolta chiedendo anche l’intercessione diretta e rapida dei sindaci dell’area sud di Roma, a cominciare da quello di Albano. La nostra richiesta è stata accolta: speriamo ora molti altri comuni seguano l’esempio di quello di Albano. State con noi, sosteneteci e aiutateci!”

Il Comune di Albano ha già accolto le istanze delle Associazioni: adesso si punta ad ampliare la condivisione dell’iniziativa agli altri Enti locali

Il Comune di Roma avrebbe negato per ora l’accesso

Rifiuti a Roma: una città sporca, con romani esasperati e turisti schifati. Una città di cui il resto del mondo parla male, che finisce in fondo alle classifiche anche (non solo, abbiamo pure altri record negativi, dai mezzi pubblici ai servizi mancanti) a causa delle tonnellate di rifiuti che si trovano in mezzo alle strade, in discariche a cielo aperto o semplicemente nei cassonetti traboccanti. E il Comune che sembra non riuscire mai a trovare una soluzione, nonostante i piani di emergenza (ricordate quello iniziale di Gualtieri appena insediato?

Roma doveva essere ripulita in 60 giorni, grazie a 40 milioni di euro: i romani stanno ancora aspettando).Ebbene, adesso spunta un audio shock, nel quale l'Assessora all'Ambiente e ai rifiuti di Roma, Sabrina Alfonsi rivela qualcosa che magari qualcuno avrebbe potuto anche sospettare, ma a cui non avrebbe mai voluto credere. È più "conveniente" lasciare Roma sporca. I motivi? Ascoltate l'audio. La rabbia di Legambiente

"Non lo abbiamo detto noi, ma l'Assessora all'Ambiente e ai rifiuti di Roma, Sabrina Al- fonsi", scrivono sulla loro pagina dal Circolo Legambiente Agro Romano Meridionale. E poi accusano: "Quindi è inutile domandarsi perché non raccolgono l'immondizia e perché non viene sviluppata la raccolta: la risposta la dà direttamente la politica!" Poi partono le parole dell'Assessora pesanti come macigni. Che vanno a colpire i romani, ma non solo. Colpiscono quei cittadini che da anni combattono contro le discariche e - da quando hanno saputo che sempre lì si andrà a sbattere - contro l'inceneritore a Santa Palomba, in un punto che geograficamente appartiene a Roma, ma effettivamente coinvolge Pomezia, Albano e Ardea. Perché è proprio al confine tra questi quattro Comuni. Un'area già massacrata sotto il punto di vista ambientale.

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