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DIEGO ARMANDO MARADONA

di Niccolò Bettini e Filippo Del Corona

IL VINCENTE PERIODO A NAPOLI...

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Nel 1984 Maradona si trasferisce dal Barcellona al Napoli e, con l’aiuto de El Pibe de Oro (“Il piede d’oro”), la squadra vinse il suo primo scudetto nel campionato 1986-1987. Il Napoli vinse anche la sua terza Coppa Italia, vincendo tutte le 13 gare e l'accoppiata scudetto/coppa fu un'impresa che fino a quel momento era riuscita solo al Grande Torino e alla Juventus. Nella stagione 1987-1988 il Napoli, avendo vinto lo scudetto, partecipò per la prima volta alla Coppa dei Campioni, da cui fu eliminato dal Real Madrid. In campionato, il Napoli, fino alla ventesima giornata, mantenne cinque punti di vantaggio sulla seconda e, perdendo quattro delle ultime cinque partite, venne superato dal Milan. Maradona comunque fu capocannoniere del torneo con 15 reti all'attivo. Nel 1994 un pentito camorrista sostenne che Maradona e compagni avessero venduto lo scudetto su pressioni del Clan Giuliano di Forcella che, in caso di vittoria dello scudetto da parte dei partenopei, avrebbe perso decine di miliardi nelle scommesse clandestine, accuse che successivamente si riveleranno infondate. Nel 1989 il Napoli sfiorò la tripletta, concludendo il campionato ancora al secondo posto dietro l'Inter, arrivando in finale di Coppa Italia e vincendo la Coppa UEFA (terzo titolo internazionale). Durante l'estate del 1989, Maradona fu quasi sul punto di trasferirsi all'Olympique Marsiglia: aveva già firmato il contratto, ma poi il presidente del Napoli, Corrado Ferlaino, bloccò la trattativa. Nella stagione 1989-1990 il campionato fu riconquistato dal Napoli e Maradona si presentò al mondiale di Italia 1990 fregiandosi del titolo di campione d’Italia.La stagione 1990-1991 cominciò con la vittoria nella Supercoppa italiana del 1990 ottenuta battendo la Juventus per 5-1, ma il campionato iniziò con un punto nella prime tre partite e il sogno della Coppa dei Campioni svanì dopo la sconfitta nel secondo turno. L'esperienza italiana di Maradona finì il 17 marzo 1991 dopo un controllo antidoping effettuato al termine della partita di campionato Napoli-Bari che diede il responso di positività alla cocaina.

...E POI IL MESSICO

Nel 1986 Maradona vinse il Mondiale messicano: segnò 5 gol e realizzò 5 assist nelle 7 partite giocate nel torneo. Match da ricordare è quello contro l’Inghilterra, durante il quale Maradona realizza due gol passati alla storia del calcio rispettivamente come «la mano de Dios» e «il gol del secolo». Segna il primo gol della partita di mano nel tentativo di anticipare il portiere avversario. Né l’arbitro né gli assistenti si accorgono dell'infrazione e il gol viene convalidato erroneamente (poi rivendicato da Maradona come atto di giustizia a seguito della sconfitta subita dagli argentini contro i britannici nella guerra delle Falkland del 1982). Il 2-0 lo segna dopo aver dribblato tutti

gli avversari che hanno provato ad ostacolarlo nella sua corsa dalla linea di centrocampo alla porta. La seconda rete è stata votata come il più grande gol nella storia della Coppa del Mondo in un sondaggio indetto dalla FIFA. L'Argentina affronta il Belgio in semifinale e Maradona sigla una doppietta nel 2-0 che vale la finale contro la Germania Ovest: nell’ultimo match, i tedeschi non gli lasciano libertà di manovra, tuttavia Maradona riesce a inventarsi l'assist per il 3-2 finale. Per l'Argentina si tratta del secondo Mondiale, l'unico vinto da Maradona.

IL POST CARRIERA E LE CONTROVERSIE

Diego Armando Maradona, da molti reputato il calciatore più forte di tutto il pianeta, ha avuto sicuramente una carriera da protagonista nella maggior parte delle squadre in cui abbia giocato. Purtroppo tutto questo viene come dire messo nel dimenticatoio per molto tempo dati alcuni suoi comportamenti sia dentro che fuori dal campo. Diego è infatti risultato più volte positivo ai test antidoping dei mondiali per uso di sostanze che sarebbero andate a migliorare le sue prestazioni. All'età di 37 anni, nel 1997, Diego decide di ritirarsi dal calcio giocato lasciando un'impronta importantissima per l'immagine di questo sport. Il post carriera non è stato uno dei migliori che si è visto nel calcio, anzi forse è il peggiore. Il peso dell’ormai ex-calciatore comincia ad aumentare a dismisura costringendolo a due bypass gastrici. Anche l’uso frenetico di cocaina aumenta diventando una vera e propria dipendenza, causa di tutti i suoi mali. Diego non ebbe solo problemi dal punto di vista salutare ma anche giudiziario, poiché venne più volte accusato dal fisco italiano di evasione fiscale per una cifra di 39 milioni di euro. Parlando della sua politica, Maradona è stato sempre un grande sostenitore di sinistra, che vedeva ai tempi come esponenti Fidel Castro ed Ernesto Che Guevara (del quale aveva anche un tatuaggio sul braccio). Diego provò sempre un avversione per la chiesa soprattutto per papa Giovanni Paolo II con il quale ebbe numerosi dibattiti e per l'ex presidente Americano Bush, dicendo in un'intervista: “Odio tutto ciò che viene dagli USA, lo odio con tutta la mia forza”. Per Diego i problemi di salute non finiscono, infatti il 2 Novembre di quest'anno viene portato di urgenza in ospedale per una delicatissima operazione al cervello. Si pensava che cominciasse a star meglio, quindi venne rimandato a casa, a Tigre, ma i dottori si sbagliavano.Diego il 25 Novembre 2020 muore di edema polmonare e con lui si spegne una grossa candela che faceva luce nel buio del calcio di oggi. Viene ricordato da molti giocatori importanti (esempio eclatante, Messi) come un grande amico ma soprattutto un giocatore fortissimo. La sua morte non si è sentita solo all'estero,a Napoli molti tifosi si sono recati sotto il murales a lui dedicato per omaggiarlo. Gli onori di questa città all'ex 10 napoletano non finiscono qui, poiché Aurelio de Laurentiis, presidente del Napoli Calcio, ha deciso di dedicare lo stadio interamente a lui, portando a termine le procedure per il cambio del nome con una velocità impressionante. E oggi, i napoletani possono ricordare il loro eroe anche così, con lo Stadio Diego Armando Maradona.

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