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HOCKEY SU GHIACCIO
di Niccolò Bettini, Filippo Bellocchi e Filippo Del Corona
Già molti secoli fa l'uomo era solito praticare dei giochi nei quali un oggetto doveva essere spostato da un bastone ricurvo, proprio come in un dipinto di Pieter Bruegel il Vecchio, Cacciatori nella neve (1565), nel quale alcuni personaggi si muovono sul ghiaccio con dei bastoni ricurvi. Nel 1825 Sir John Franklin scrisse nei suoi diari di aver praticato un giorno hockey su ghiaccio presso il Grande Lago degli Orsi durante una delle sue spedizioni. La Society for International Hockey Research afferma che nel 1859 la prima partita di hockey su ghiaccio si tenne ad Halifax, in Canada. Lo sviluppo del gioco moderno si ebbe a Montréal, nel Québec dove il 3 marzo 1875 fu disputata la prima partita documentata. Nel 1877 alcuni studenti dell'Università McGill stabilirono le prime sette regole e formarono la prima squadra, il McGill University Hockey Club, nel 1880. L'hockey su ghiaccio professionistico nacque nei primi anni del XX secolo, prima negli Stati Uniti, successivamente in Europa, ed era riservato solo al genere maschile. Nell'ultima parte del secolo iniziò a crescere anche il movimento dell'hockey su ghiaccio femminile: nel 1990 si svolse il primo Campionato mondiale di hockey su ghiaccio femminile, mentre nel 1998 vi fu il debutto ai Giochi olimpici invernali di Nagano. L’Hockey alle Olimpiadi e record.
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STORIA DELL'HOCKEY OLIMPICO
Istituita come disciplina olimpica nel 1920 ad Anversa, in Belgio, il primo torneo, che tra l’altro per primo ospitò due squadre nordamericane (Stati Uniti e Canada) in Europa, fu puramente dimostrativo, mentre i successivi furono classificati come ufficiali e validi anche come titolo per la IIHF. Il torneo di Anversa fu disputato tra Stati Uniti, Canada, Svizzera, Svezia, Cecoslovacchia, Francia e Belgio; la squadra vincente fu il Canada, che vinse anche le successive edizioni fino a quella del ‘60 inclusa, vincendo due medaglie d’argento nel 1936 e nel 1960 ed un bronzo nel 1956 alle Olimpiadi invernali di Cortina d’Ampezzo, in Italia. Al dominio canadese seguì quello sovietico, molto più longevo rispetto al primo e con molte più medaglie d’oro vinte, con solo un bronzo nel 1960 ed un argento nel 1980. Nel 1992 l’ex-URSS partecipò sotto il nome di Squadra unificata, facendo gareggiare i migliori atleti delle varie repubbliche sovietiche ad eccezione di quelle baltiche.
Memorabile resta l’incontro di Lake Placid dove un team statunitense di dilettanti sconfisse la squadra composta dai campioni sovietici alla tredicesima olimpiade invernale del 1980, dove appunto l’Unione vinse la medaglia d’argento, nel famoso “Miracolo sul ghiaccio”. Dal 1980 la Svezia iniziò la sua ascesa nell’hockey, vincendo tre bronzi alle tre edizioni dal 1980 fino al 1988 ed una medaglia d’oro nel 1994. Il primo torneo femminile si disputò solo nel 1998 e vide al gradino più alto del podio gli Stati Uniti.
CURIOSITÀ
- Ad oggi, per impedire che rimbalzino, i dischi dell’hockey vengono tenuti in dei frigoriferi appositi.
- Il team di Pittsburgh ha come mascotte un vero pinguino chiamato Slapshot Pete che in passato veniva portato sul campo prima delle partite.
- Nel 1924 il team canadese vincitore delle Olimpiadi, dopo aver ricevuto il loro trofeo, lo dimenticarono in strada durante una sosta mentre stavano andando a festeggiare la vittoria, fortunatamente se ne ricordarono qualche ora dopo e tornarono a recuperarlo.
- Ogni membro di un team che vince la Stanley Cup, torneo dei play-off della NHL (la lega americana dell’hockey), ha la possibilità di trascorrere una giornata con la sua coppa che più spesso viene utilizzata come piatto per i pasti.
- Secondo le regole ufficiali, se entrambi i portieri delle due squadre non possono più giocare, chiunque può prendere il loro posto, anche un tifoso dalla tribuna.
- Un tempo le regole imponevano al capitano della squadra di restare sempre sul ghiaccio ad ogni condizione.
- Sempre secondo le regole ufficiali, il portiere non può uscire dalla metà del campo in cui risiede, sia senza che con il disco.
- Durante la prima partita di Hockey su ghiaccio all’aperto disputata a Las Vegas, per tutta la durata del terzo tempo ci fu un’invasione di cavallette e moscerini in campo, ciononostante la partita fu portata a termine.
- L’unica partita annullata dalla NHL fu quella del 1995 a San Jose, poiché a causa della fittissima pioggia un fiume vicino all’arena era straripato ed era impossibile recarsi alla partita.
- Uno dei record più formidabili e tutt’oggi imbattuti dell’Hockey è quello di Mario Lemieux, giocatore canadese nel team di Pittsburgh, che nel 1988 segnò cinque volte in cinque modi diversi, ossia: “Even strength goal”; avviene quando si segna mentre ci sono sei giocatori in movimento per ogni squadra; “Power play goal”; avviene quando la squadra che gioca in power play, cioè ha uno o più giocatori in più rispetto alla squadra avversaria poiché uno o più degli avversari è andato in panca con una penalità minore (sospensione di 2 minuti), segna e permette alla squadra in svantaggio numerico di far rientrare subito i puniti senza dover aspettare il termine della penalità;
“Short handed goal”; avviene quando la squadra che segna ha un giocatore in meno di quella avversaria; “Penalty shot goal”; analogo al rigore del calcio, avviene quando un giocatore commette fallo e quindi si passa appunto ai rigori; “Empty net goal”; avviene quando la squadra segna un goal a porta vuota, è interessante notare che Lemieux riuscì a compiere questo tipo di gol ad un secondo dalla fine della partita.
DOVE SI PRATICA L'HOCKEY E LE USANZE NATALIZIE DEL POSTO
Veniamo al luogo dove è maggiormente praticato questo sport a "sangue freddo" e le sue tradizioni natalizie! L'hockey sul ghiaccio, praticato nella maggior parte dei posti nei quali regna la bassa temperatura, è lo sport nazionale del Canada. In questo paese l'attaccamento alla maglia con l'imbottitura è importantissimo soprattutto tra la tifoseria dei Toronto Maple Leafs, squadra che porta il nome della capitale e lo stemma del paese. Nel periodo natalizio, in Canada, cala un'atmosfera a dir poco magica. Tutte le case e gli edifici vengono abbracciati da luci e decorazioni le quali ti danno un forte senso di calore, sebbene, in alcuni territori del paese come lo Yukon si possa raggiungere anche -60°, BRR! Scendiamo in quartiere e andiamo a scoprire cosa gli abitanti sono soliti fare in questo magico periodo! I bambini, nei giorni più prossimi al 25 dicembre, formano dei gruppi per sfidarsi in una gara detta “chanting challenge”. Questa sfida consiste nell'andare alle porte del vicinato, bussare e cantare qualche coro natalizio; coloro che avranno ricevuto più caramelle e dolcetti saranno proclamati vincitori! Ma non pensate che tutto sia finito, infatti, ci sono ancora due usanze da raccontare: la prima che vediamo è il Mummering. Questa tradizione natalizia vede come protagoniste alcune famiglie che vanno, travestite da personaggi a tema, a visitare le case dell'isolato. Se i mummers vengono accolti questi dovranno svolgere degli spettacoli informali esortando a far capire ai padroni di casa cosa loro stiano rappresentando. Una volta interpretato lo spettacolo i padroni sono soliti offrire alla famiglia ospitata una cioccolata calda, dando loro la carica per visitare la prossima casa. La seconda è chiamata “snow ball neighbour battle”. Questa usanza invece prevede una battaglia con palle di neve tra vicini di casa. Ha le stesse regole del dodgeball ovvero il giocatore colpito dalla palla viene eliminato e la famiglia che elimina definitivamente quella avversaria vince una cena offerta dai perdenti, divertente no? Quando si tratta di natale il Canada è sempre un passo avanti. Toronto è stracolma di posti dove