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LA LEGGENDA DI BABBO NATALE

di Giulia Agresti

Come ha fatto un vescovo cristiano a diventare il simbolo laico del Natale? San Nicola fu vescovo della città di Myra, in Turchia, e visse nel IV secolo. Attorno a questo personaggio si sviluppa una leggenda che ha ispirato la figura del portadoni: si racconta di una famiglia ricca caduta in disgrazia in cui il padre, vergognandosi della propria condizione, aveva deciso di avviare le figlie alla prostituzione. Per evitare ciò, San Nicola durante la notte di nascosto lanciò dalla finestra della casa dell’uomo tre palle d’oro. Il padre riuscì dunque a procurare una dote alle figlie, che poterono sposarsi. Proprio per questo il vescovo è spesso raffigurato nell’iconografia cristiana con tre palle dorate in mano. Durante il Medioevo in Europa si diffuse la tradizione di scambiarsi regali il giorno di San Nicola, il 6 dicembre, usanza ancora oggi presente in Austria, in Germania, nei Paesi Bassi e in alcune regioni italiane. Secondo tale costume nella notte del 5 dicembre San Nicola viaggia in groppa a un cavallo per portare doni ai bambini buoni, mentre il suo antagonista, il diavolo Krampus, rapisce i bimbi che si sono comportati male. Troviamo per la prima volta il vescovo in veste di Babbo Natale nel poema “The Night Before Christmas” di Clement Clark Moore: il poeta racconta di aver visto San Nicola su una slitta con delle renne entrare nel camino di casa sua e lasciare dei giocattoli nelle calze appese sopra il caminetto. Per la descrizione del personaggio Moore unisce le caratteristiche fisiche di San Nicola secondo la figura dei libri di Washington Irving (un vecchio paffuto con il naso rosso e il mantello verde) e l’elfo che secondo antiche leggende olandesi e norvegesi premia i ragazzi che si sono comportati bene. L’autore newyorkese decise di far arrivare Babbo Natale la notte della vigilia di Natale, in quanto all’epoca era nata una discussione sulla reale importanza del 25 dicembre: da una parte per i Cattolici esso costituiva un giorno fondamentale in quanto simboleggiava la nascita di Cristo, dall’altra i Protestanti ritenevano che la festa si fosse ormai scristianizzata e non avesse più il valore religioso con cui era nata. Sebbene già dal 1920 su fumetti e cartoline Babbo Natale era rappresentato con un vestito rosso, fu l’impatto della Coca-Cola a ‘standardizzare’ la sua figura come la conosciamo oggi. L’azienda infatti diede l’incarico al fumettista Haddon Sundblom di disegnare un uomo paffuto con barba e capelli bianchi, con il naso rosso e un sorriso smagliante. Tale raffigurazione fu poi presentata ovunque, su giornali, sulle televisioni e sui muri delle piazze più affollate. E così San Nicola si è completamente trasformato in Babbo Natale: del santo non rimane più alcuna traccia se non nel nome: Santa Claus, Sintaklaas, Sankt Nikolaus richiamano tutti l’originario Νικόλαος (Nikòlaos).

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