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KRAMPUS, L’ANTAGONISTA DI BABBO NATALE
di Sarrie Patozi
Il personaggio folkloristico di San Nicola riscontra nelle zone di lingua tedesca, come il Trentino-Alto Adige o il nord-est del FriuliVenezia Giulia, le figure dei Krampus: demoni dalle sembianze mostruose e animalesche che solitamente nella notte del 5 dicembre girovagano tra le strade in cerca di bambini “cattivi”. L’origine del termine è incerta: potrebbe infatti derivare o dal dialetto bavarese krampn (“morto”, “putrefatto”) o dal tedesco kramp (“artiglio”). Il loro arrivo è anticipato dal suono di alcuni campanacci che portano legati alla vita, e indossano terrificanti maschere abbinate ad abiti logori e a scope di legno o verghe. L’origine di questa usanza risale al periodo pre-cristiano, e compare dal VI-VII secolo a.C; secondo la tradizione, inizialmente erano dei giovani che durante le carestie si travestivano con pellicce, corni e pelli di animali per poi recarsi nei villaggi vicini a terrorizzare e depredare i contadini delle loro provviste invernali. Ad un certo punto essi si accorsero che tra loro si trovava un impostore: questo era un demone che, approfittando dell’abbigliamento, era riuscito ad inserirsi nel gruppo senza destare sospetto. Per esorcizzare l’aliena presenza fu chiamato il vescovo Nicola che riuscì nella sua impresa. Le principali sfilate in Italia dedicate a questi personaggi sono situate, come già accennato, nei paesi e nelle città di Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia. La festa ha inizio con la figura di S. Nicola il quale, trainato su di un carro, rivolge ai bambini domande sul comportamento avuto nel corso dell’anno: in caso questi affermino di aver “fatto i bravi” egli li ricompensa con doni e dolci, in caso contrario dà loro un duro rimprovero. Durante questa pratica San Nicola ha però anche il compito di controllare il temperamento feroce e violento dei Krampus che si danno libero sfogo; col scendere della sera tramonta la figura del vescovo e i demoni vengono lasciati liberi di vagare tra il popolo. L’atmosfera è estremamente suggestiva e può essere vissuta in determinate date. Ricordiamo in particolare il 5 novembre a Tarvisio, il 6 dicembre a Pontebba e il 13 dicembre a Tolmezzo per quanto riguarda il Friuli-Venezia Giulia, il 5 dicembre a Lana, l’8 dicembre a Bolzano e il 28 dicembre a san Martino di Castrozza per quanto riguarda invece il Trentino-Alto Adige.
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