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IL VACCINO ANTICOVID-19

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ARIA SOTTILE

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IL VACCINO ANTICOVID

Di Giulia Agresti e Margherita Arena

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Ormai da quasi un mese medici e infermieri italiani si stanno sottoponendo al vaccino anti-covid, sul quale sono nate molte speculazioni. Ma come funziona?

I vaccini servono per preparare il nostro organismo a combattere un determinato virus o batterio. Quando veniamo vaccinati infatti viene iniettata nel nostro corpo una forma indebolita di un virus o di un batterio che provoca una determinata reazione dai nostri anticorpi. Il principio alla base di questo meccanismo è la memoria immunologica: la capacità del sistema immunitario di ricordare quali microrganismi estranei hanno attaccato il nostro organismo in passato e di rispondere velocemente. Da quando è scoppiata la pandemia, molte aziende hanno cercato di guadagnarsi il primato del rimedio contro il SARS-CoV-2 e per ora in Italia vengono utilizzati due vaccini: il PfizerBioNTech, il primo ad essere stato approvato nell’Unione Europea, e il mRNA-1273, sviluppato da Moderna. Entrambi i vaccini devono essere somministrati in due dosi, l’una rispettivamente a 21 e 28 giorni di distanza dall’altra. Il Pfizer è stato autorizzato per persone dai 16 anni, mentre il mRNA solo per maggiorenni. I vaccini sono efficaci al 95% (fonte: NEJM), tuttavia dopo la prima iniezione è fondamentale mantenere le misure di prevenzione anticontagio, in quanto la copertura non è ancora totale. Il vaccino non ha ripercussioni né su coloro che sono precedentemente risultati positivi al SARSCoV-2, né su pazienti immunodepressi, né su donne in gravidanza. Il vaccino mRNA-1273 è stato sviluppato da Moderna e consiste in vescicole lipidiche in cui è contenuto il mRNA (RNA-messaggero) del SARS-CoV-2 insieme a lipidi, sali e zuccheri. Queste vescicole entrano nelle cellule, dove l’RNA-messaggero copia e riproduce la struttura delle proteine cosiddette ‘Spike’ di SARS-CoV-2. Il vaccino quindi non introduce nelle cellule il virus vero e proprio, ma solo la sua informazione genetica. Le copie poi si frammentano e seguono percorsi diversi. Possono infatti unirsi alla molecola MHC-11, per poi lasciare il reticolo endoplasmatico e uscire sulla superficie della cellula, dove sono riconosciute da una cellula T

Foto da: https://www.labussolanews.it/2020/12/26/vaccine-day-al-viadomani-con-i-primi-vaccini-in-italia/

citotossica2. Oppure possono disperdersi in cellule APC3 e unirsi con la molecola MHC-24, per poi tornare sulla superficie, dove sono riconosciute da cellule T-helper5. Questo vaccino dunque è altamente sicuro in quando conferisce sia un’immunità cellulo-mediata sia un’immunità anticorpomediata.

Anche il Pfizer-BioNTech si basa sulla tecnologia dell’RNA-messaggero, tuttavia contiene sali, zuccheri e concentrazioni di lipidi diversi rispetto all’altro vaccino. La principale differenza tra i due consiste nella quantità delle dosi somministrate per paziente: per il vaccino sviluppato da Moderna vengono iniettati 100 microgrammi di soluzione, mentre per il Pfizer solo 30. Il Pfizer è più complesso da trasportare in quanto deve essere conservato a -70 gradi Celsius, e costa circa 20 dollari americani per dose. La temperatura per l’mRNA invece è tra i 2 e gli 8 gradi

Celsius, tuttavia costa di più: 25 dollari americani. Un altro vaccino che sta emergendo è quello AstraZeneca, già utilizzato in India e in Gran Bretagna. Esso è stato sviluppato dalla University of Oxford in collaborazione con la compagnia AstraZeneca e si è rivelato efficiente fino al 90%. A differenza degli altri due, questo vaccino non è costituito da mRNA, ma dal DNA modificato di un adenovirus6 di uno scimpanzé. Dopo essere stato iniettato, l’adenovirus entra nelle cellule e arriva al nucleo, in cui inserisce il proprio DNA. Esso viene poi letto e copiato in una molecola di mRNA, la quale produce le proteine Spike. Il procedimento successivo è poi analogo a quello degli altri due vaccini.

Abbiamo inoltre intervistato Caterina Garaffo, farmacista dell’ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze, la quale ha già ricevuto la prima iniezione del vaccino anti-covid.

Quale dei due vaccini ha ricevuto?

Mi è stata somministrata la prima dose di vaccino Comirnaty (Pfizer) mercoledì scorso ed il 3 febbraio effettuerò il richiamo.

Ha avuto qualche effetto collaterale?

Non ho avuto nessun effetto collaterale, nemmeno quello più descritto e molto comune che è il dolore nel sito di iniezione.

Come e dove vengono conservati i vaccini?

I vaccini Pfizer vengono conservati a -70 gradi in appositi congelatori per lo stoccaggio di farmaci a queste temperature fino al momento dell'utilizzo. Dallo scongelamento il vaccino può essere conservato in

Foto da: https://www.unisr.it/en/news/2020/6/la-biologiastrutturale-per-sars-cov-2-la-proteina-spike

frigo tra 2 e 8 gradi per 5 giorni, dopodiché se non viene inoculato non può più essere utilizzato.

Quante persone vengono vaccinate al giorno all’ospedale di Santa Maria Nuova?

Ogni giorno solo a S. Maria Nuova vengono vaccinati 102 operatori sanitari e vengono distribuite decine di dosi per le vaccinazioni di anziani e disabili ospiti delle residenze sanitarie dislocate sul territorio fiorentino.

L’iniezione del vaccino anti-covid è diversa da quella di altri vaccini?

L'infusione di Comirnaty è identica a quelle degli altri vaccini, sempre nel deltoide, muscolo del braccio.

Molte ipotesi che sono state avanzate riguardo al vaccino anti-covid risultano quindi false e non fondate su una base scientifica. Si è sparsa ad esempio la voce che essi non siano sicuri in quanto sono stati preparati in fretta, tuttavia la scarsezza di tempo disponibile è stata compensata dalla cooperazione di medici e scienziati di tutto il mondo. Inoltre non è stata saltata nessuna delle regolari fasi di verifica e le Autorità competenti hanno approvato i vaccini solo dopo averne controllato accuratamente i requisiti di qualità e sicurezza. Non bisogna poi preoccuparsi per le nuove varianti del virus, come quella del Regno Unito: le proteine Spike infatti sono composte da numerosissime componenti ed è altamente improbabile che il mutamento di una sola di esse renda il vaccino inefficace. Infine, è stata provata falsa anche la teoria che i risultati del vaccino non siano duraturi: dopo 7 giorni dalla seconda somministrazione il paziente è completamente Foto da: https://www.ndtv.com/india-news/tata-in-talks-to-launchmoderna-covid-19-vaccine-in-india-report-2357604 immune al SARS-CoV-2. 1- MHC-1: proteine che insegnano alle cellule del sistema immunitario la struttura di elementi pericolosi per il nostro corpo; 2- cellula T citotossica: cellula che riconosce e distrugge elementi estranei o infettati da virus; 3- cellule APC: cellule che presentano l’antigene, ovvero una proteina che stimola il sistema immunitario; 4- MHC-2: proteine che si occupano del riconoscimento degli antigeni nel sistema immunitario; 5- cellule T-helper: cellule che aiutano la singola cellula a produrre specifici anticorpi che neutralizzino il virus in una eventuale infezione futura; 6- adenovirus: virus comune che causa solitamente febbre o influenza. FONTI: New England Journal Of Medicine, American Chemical Society, Istituto Superiore di Sanità, MicroBiologia Italia, Università degli Studi dell’Insubria, The National Health Service of England, The Food and Drug Administration, Centers for Disease Control and Prevention, Esanum, New York Times.

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