12 minute read

DANTE

Resoconti di Margherita Arena e Marianna Carniani

Incontro 3/12/20

Advertisement

Giovedì 3 Dicembre si è tenuto il primo episodio di quest’anno del Salottino dell’Alberi-Dante. Sono stati due gli ospiti, molto diversi tra loro: il maestro Alessandro Cosentino ci ha parlato di come è riuscito a unire la sua passione per tutti i genere musicali con la sua formazione classica. Tra intermezzi musicali con il suo violino e molti altri strumenti ci ha parlato della sua storia e di come ha riscritto la Bohème di Puccini nell’opera Mimi è una civetta. E il Dottor Cecili ci ha spiegato cosa è la dignità attraverso esempi, dai più divertenti ai più seri. Per esempio in Francia un nano si faceva lanciare in aria, e veniva pagato per questo, ma il governo francese non lo riteneva giusto perché la sua dignità non era rispettata: secondo voi cos'è più giusto? Spostandoci in Germania troviamo il dibattito riguardante la possibilità di abbattere un aereo che è stato dirottato con passeggeri a bordo. Spostandoci in Italia ci ha parlato del caso di DJ Fabo.

Incontro 10/12/20

Nella prima parte dell’incontro di giovedì 10 Dicembre abbiamo ospitato Davide Pietroniro e Riccardo Ventrella che ci hanno parlato della Carta 18/XXI, un progetto nato dalla collaborazione tra il Théatre de la Ville di Parigi e il Teatro della Pergola di. La Carta si propone come obiettivo quello di invitare i ragazzi del XXI secolo ad un dialogo in merito a quattro macro-tematiche fondamentali del nostro tempo: arte, scienza, educazione e ambiente. L’obiettivo è creare un ponte, un dialogo, una connessione tra le diverse discipline, tra paesi e città, ma anche tra ventesimo e ventunesimo secolo e tra generazioni diverse. Infatti, diventa fondamentale l’esperienza di persone giovani, ma nate e cresciute nel secolo precedente, che abbiano conseguito risultati importanti nei più diversi campi della cultura e della scienza. Non solo sono importanti le loro esperienze, ma anche il modo in cui hanno affrontato questo periodo storico particolare e come vedono quello che ci aspetta, soprattutto dal punto di vista di un giovane che si affaccia alle questioni fondamentali della vita e del futuro. Spesso i giovani lamentano la mancanza di strumenti di orientamento, la carta può essere vista quindi come una sorta di “manuale di istruzioni” del mondo, nel senso che può contribuire a creare una piccola mappa del mondo con cui orientarsi, capire cosa sta succedendo e quali potrebbero essere le conseguenze nel futuro. Nella seconda parte dell’incontro abbiamo incontrato Alessio Pieroni, fondatore della I.M.A. Sfx, azienda artigiana specializzata in scenografie, effetti speciali e personaggi meccanici. L’azienda nasce nel 1998 grazie alla creatività del signor Pieroni e al suo desiderio di portare avanti la passione per gli effetti speciali e le maschere. L’azienda, divisa in più settori di lavorazione, è un laboratorio dove si fondono arte e artigianato, manifattura artigiana e manifattura digitale, quindi ad esempio la scultura viene affrontata sia con il metodo tradizionale che con quello digitale. In questi anni l’azienda si è dedicata non solo alla realizzazione di effetti per il cinema, ma anche al mondo della moda, alle vetrine e ad allestimenti particolari per produzioni teatrali. Il nostro ospite ci ha parlato della creazione delle maschere che inizialmente erano in lattice, negli ultimi anni si è iniziato a produrle in silicone, un materiale più facile da lavorare, per passare infine alla produzione con la stampante 3D, che permette di bypassare o velocizzare fasi di lavorazione molto lunghe. In particolare, il Sig. Pieroni ha sottolineato come si debba sviluppare una nuova sensibilità perché in Italia, a differenza di altri paesi, questa professione artistica viene purtroppo sottovalutata.

Incontro 17/12/20

Nell’incontro del Salottino dell’Alberti Dante del 17 Dicembre abbiamo avuto come ospite il Dottor Alberto Paloscia, ex-dantino, che ha sempre avuto una grande passione per la musica, specialmente per la musica lirica, ed oggi è arrivato a essere un importante regista. Dopo il diploma classico ha preso una laurea in musicologia e grazie a questa ha iniziato a collaborare per quotidiani e riviste fino a quando nell’83 ha instaurato una collaborazione con il Maggio Fiorentino. Dal ’94 invece ha iniziato a fare il regista di opere: ha vissuto l’opera a tutto tondo! In seguito abbiamo avuto il piacere di intervistare il Dottor Giuseppe Giari, archivista presso l’archivio dell’Opera del Duomo di Firenze. Ci ha parlato di che cosa si occupa come archivista, delle persone con cui lavora quotidianamente e con quali tecniche. Soprattutto ci ha mostrato alcuni esempi di documenti: i registri delle persone battezzate nel Battistero di San Giovanni tra il 1450 e 1900, in cui troviamo nomi di figure importanti e famose, quali Niccolò Machiavelli e Amerigo Vespucci. Oppure il verbale di una riunione svoltasi per decidere dove posizionare il David di Michelangelo, in cui compaiono alcune tra le personalità più importanti del rinascimento fiorentino, come Leonardo Da Vinci e Sandro Botticelli.

Incontro 7/01/21

Nella prima parte della puntata di giovedì 7 Gennaio abbiamo incontrato Giovanni Micoli, attore di cinema e di teatro, che ci ha parlato della storia e del teatro e di come può aiutarci a conoscere noi stessi. Micoli ha studiato recitazione a New York e ha partecipato a varie fiction e film per la televisione, ha scritto e diretto opere teatrali per la città di Firenze e alcune di queste sono state anche rappresentate all’estero. La storia del teatro, ha spiegato, nasce nell’Atene del V secolo a.C., e la grande particolarità era che le rappresentazioni si tenevano all’aperto e alla luce del sole, quindi attore e pubblico si vedevano. C’era un rapporto molto diretto in cui l’attore mimava i suoi stati d’animo, anche perché indossava una maschera ed era quindi impossibile distinguere le espressioni del suo viso. Allora come adesso, fondamentale era che l’attore si sentisse solo e senza pubblico. La parola emozione deriva dal verbo latino moveo quindi l’attore per portare in scena le emozioni si deve muovere in base a queste emozione. Se si muove bene ‘cum muove’ il pubblico (il pubblico si muove con lui). Il giovane attore però all’inizio non è libero di muoversi perché protegge sé stesso, in modo inconscio salva il proprio corpo dai dardi che pensa possano arrivare dal pubblico. Proprio la paura è l’ostacolo maggiore al fluire dell’arte ed il teatro è un mezzo eccezionale per sperimentare sé stessi. Micoli ha fondato l’associazione culturale ‘La stanza dell’attore’ e collabora anche con la Fondazione Meyer grazie a Teen Academy, una web TV di cui è direttore. Teen Academy si occupa in particolare di fare video che trattano di temi come la salute, il benessere e la felicità, con l’obiettivo di coinvolgere i ragazzi ricoverati in ospedale. Nella seconda parte della puntata abbiamo incontrato Claudia Brancaccio, professoressa d’orchestra e violista. Musicista, diplomata in pianoforte e viola, è sempre stata incuriosita dal come si arriva ad un concerto, come si organizza un evento culturale, perché spesso gli artisti si tengono lontani dagli aspetti organizzativi di uno spettacolo. Per approfondire questo aspetto si è laureata in Psicologia con indirizzo Comunicazioni e Organizzazioni. La maestra Brancaccio ci ha parlato della sua attuale esperienza come direttrice e responsabile artistica dell’Orchestra di Milano Classica, un’orchestra da camera che organizza concerti, presso la Palazzina Liberty di Milano, che hanno la caratteristica di offrire un modo nuovo di approcciarsi al pubblico. La sfida è quindi proprio quella di provare a fare avvicinare alla musica classica un pubblico non abituato a questo genere di concerti, proponendo anche musica più difficile e meno conosciuta ma in modo diverso, ossia cambiando il contesto e cambiando il modo di presentarla. Un passo avanti è stato quello di spostare l’orchestra al centro della sala con tutto il pubblico intorno. La maestra ci ha confidato che si è trattato di una scelta coraggiosa perché avere il pubblico intorno è un’emozione fortissima, è bellissimo per i musicisti percepire l’energia del pubblico ed è bellissimo anche per il pubblico osservare da vicino i musicisti. Il pubblico non è quello del Teatro alla Scala, ma è un pubblico meno esperto che magari non sa nemmeno cosa andrà a sentire, ma che sa che sicuramente parteciperà ad un’esperienza artistica forte e di valore. L’incontro si è concluso con un quadro generale sulla discriminazione che anche in ambito musicale colpisce uomini e donne, soprattutto per quanto riguarda la funzione di direttore artistico.

Incontro 14/01/2021

Giovedì 14 Gennaio abbiamo avuto il piacere di ospitare lo storico dell’arte Francesco Montanari. Il tema principale dell’incontro è stato l’importanza del pensiero critico in tutti i campi. Da Socrate agli scrittori moderni, abbiamo fatto un tuffo nella cultura e su come questa è utile in qualsiasi campo. La scuola spesso viene considerata il luogo in cui si devono formare i “pezzi di ricambio” del mondo, ma non dovrebbe essere così, le nuove generazioni dovrebbero riuscire a cambiarlo. La bellezza della conoscenza e che attraverso questa siamo tutti sullo stesso piano, il dibattito avviene a pari dignità e mutuo rispetto perché nel sapere c’è la volontà di comunicare e interagire con altre persone. L’oggetto della storia è l’uomo o meglio gli uomini nella loro collettività e per questo la storia può essere considerata la scienza del diverso. Molto interessante è stata anche la riflessione sul rapporto fra il presente e il passato: l’incomprensione del presente viene dall’ignoranza del passato, ma si deve conoscere il presente per capire il passato.

Incontro 21/01/20

Nella prima parte dell’incontro di giovedì 21 Gennaio abbiamo ospitato Mario Pietramala, attore professionista, che ci ha parlato di due progetti da lui ideati. Il primo “Incursioni nei classici”, nasce con l’idea di irrompere in classe la mattina e condurre una lezione di italiano dando una lettura teatrale e interpretata di un testo classico. Leggendo a voce alta e con passione, si crea un’alchimia in classe che aiuta chi ascolta ad immedesimarsi nel testo. Il secondo progetto “Diamo corpo alle parole” prevede incontri e giornate di approfondimento presso il ‘Lavoratorio’, con l’intento di insegnare a leggere a voce alta. Si tratta quindi di un corso di formazione dove si apprendono tecniche di dizione e lettura espressiva. L’obiettivo non è solo quello di trasformare gli allievi in attori, o di rendere accattivanti i testi classici, ma è quello di avvicinare le persone ad una componente di sé che non sempre si prende in considerazione, ossia la parte immateriale che abbiamo dentro, che ci emoziona, che si muove insieme a noi e che alleniamo sempre troppo poco. Il nostro ospite ci ha poi spiegato alcuni esercizi per migliorare la dizione: davanti allo specchio per imparare ad articolare bene i suoni, gli scioglilingua, ed in particolare uno brevettato da lui, la sillabazione sbagliata, una sorta di scansione in sillabe dove però è necessario mettere l’accento non sulle vocali ma sulle consonanti. Nella seconda parte dell’incontro abbiamo ospitato Elena Bianchini, responsabile del Laboratorio di Costumi e Scene del Teatro della Pergola. Qualche anno fa, con la nomina del Teatro della Pergola a Teatro Nazionale, è partito il progetto di realizzare un laboratorio sia per le scene che per i costumi. Il laboratorio si trova nelle soffitte del teatro e da qualche anno è sede di corsi di formazione. In particolare, ci sono due sessioni di corsi all’anno relativi alla messa in scena degli spettacoli; sono corsi molto pratici che spaziano dalla sartoria teatrale, alla realizzazione di attrezzeria, alle maschere, ma si occupano anche di macchineria teatrale e illuminotecnica. La nostra ospite ci ha parlato della differenza tra costumi teatrali e cinematografici. Si tratta di tipologie di costumi diverse, non tanto dal punto di vista dei modelli, ma perché i costumi teatrali devono essere osservati da lontano, mentre quelli cinematografici vengono inquadrati da vicino attraverso la telecamera. La nostra ospite ci ha poi mostrato alcuni bozzetti realizzati per spettacoli già andati in scena e ci ha spiegato come solo sulla scena sia possibile valutare se un costume è stato realizzato bene oppure no: solo sotto l’effetto delle luci di scena è possibile vedere se il costume verrà valorizzato.

Incontro 28/01/21

Nella prima parte della puntata abbiamo ospitato la Dott.ssa Ilaria Pagni, ricercatrice presso il dipartimento di giurisprudenza di Firenze. L’obiettivo della nostra conversazione è stato quello di ragionare sul concetto di cittadinanza e su due punti fondamentali: i diritti che spettano al cittadino e quelli che spettano al non cittadino, per arrivare poi a definire chi è il cittadino e a specificare in base a quali elementi una persona può essere considerata un cittadino. La cittadinanza, ci ha spiegato, ha una dimensione giuridica con diritti e doveri, una dimensione politica ossia legata all’appartenenza ad una comunità politica e quindi legata all’esercizio dei diritti politici, una dimensione sociale e una identitaria. In termini giuridici, la cittadinanza è una condizione che appartiene ad un individuo e a questo status sono collegati diritti e doveri. La Dott.ssa Pagni ci ha quindi coinvolto in un dibattito riguardo al diritto di voto, al diritto alle cure del servizio sanitario nazionale e alla possibilità di circolare liberamente nel territorio nazionale. Nella costituzione non troviamo regole che ci dicono esattamente chi possa essere considerato cittadino e chi no, anzi c’è anche una certa ambiguità riguardo ai diritti. A volte gli articoli della costituzione parlano di diritti dei cittadini, a volte parlano di diritti degli uomini o di tutti. Un’ulteriore distinzione viene fatta tra cittadino straniero comunitario e non. Avere la cittadinanza ha un impatto sia di accesso ai diritti, perché tutto è più facilitato, sia a livello simbolico, identitario e anche a livello politico. Nella seconda parte della puntata abbiamo ospitato il Dott. Vittorio Gasparrini, presidente del Centro per l’Unesco di Firenze che ci ha introdotto il tema della bioetica. I Centri per l’Unesco sono delle organizzazioni che sul territorio sono autorizzate a promuovere gli ideali e i programmi di azione dell’Unesco. L’Unesco, che è anche scienza, si è occupata del problema della bioetica molto presto, ha creato un comitato internazionale nel 1993 composto da 36 membri competenti nel campo delle scienze biomediche, in quello delle scienze umane e sociali, nel campo dei diritti umani e della filosofia. Uno degli argomenti principali è ad esempio quello del genoma umano, a proposito del quale si specifica che non è permessa la manipolazione genetica per altri fini oltre a quelli previsti nella Dichiarazione universale sul Genoma Umano, e che la ricerca genetica non può essere un mezzo per creare discriminazioni tra le persone. Attualmente il comitato sta affrontando alcune tematiche relative alla pandemia di Covid-19, in particolare cosa si debba fare per garantire l’accesso delle cure a tutti, a come vadano distribuite le risorse in modo equo, e anche a come affrontare il problema delle fake news relative ai vaccini. Al termine della puntata il Dott. Gasparrini ha sottolineato che a scuola ci dovrebbe essere più spazio per la bioetica anche se non come materia a sé, ma con la possibilità di cercare le tematiche nelle materie che normalmente si studiano.

This article is from: