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DELL’UNIVERSO
LA MORTE TERMICA
DELL’ UNIVERSO
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di Margherita Arena
Qual è il futuro dell’universo? Sta morendo?
Ancora non esiste una risposta certa, ma come abbiamo già avuto modo di vedere*, sappiamo cosa sta succedendo attualmente: le galassie nel nostro universo si stanno allontanando l’una dall’altra, non per il movimento in sé, ma per il dilatarsi dello spazio, e questo avviene con una velocità sempre maggiore. Considerando ciò, gli scienziati hanno sviluppato varie teorie; una delle più interessanti e che ora approfondiremo insieme è la possibile morte termica dell’universo. L’idea della morte termica dell’universo fu proposta dal fisico britannico Lord Kelvin nel 1851, osservando gli studi del matematico e fisico francese Sadi Carnot sulla perdita di energia sotto forma di calore del 1824. Questa teoria si basa sul secondo principio della termodinamica dal quale deriva che in un sistema isolato l’entropia tende ad aumentare nel tempo in modo irreversibile. Ma andiamo per gradi: che cosa è l’entropia? Possiamo definire entropia la misura del grado di equilibrio raggiunto da un sistema in un dato momento. A ogni trasformazione di un sistema (isolato) che provoca un trasferimento di energia, l’entropia aumenta, perché l’equilibrio può solo crescere. In teoria, si può considerare un sistema isolato anche l’intero universo, quindi si conclude che anche nel cosmo l’energia tenda a distribuirsi dai corpi più caldi a quelli meno caldi, creando un equilibrio, e quindi aumentando l’entropia. Il teorema di Nernst è un risultato teorico che stabilisce che alla temperatura dello zero assoluto, in sistema termodinamico isolato, l’entropia è costante. Perciò l’universo si avvicinerà sempre di più ad uno stato nel quale tutta l’energia è uniformemente distribuita e di conseguenza non saranno più possibili processi energetici. Continuando l’universo ad espandersi, via via le stelle inizieranno a formarsi con meno frequenza, le galassie scompariranno a causa dell’allontanarsi delle stelle, le quali lentamente moriranno, e anche i buchi neri arriveranno all’evaporazione; a questo punto non essendoci quasi più traccia di energia e quindi di calore si arriverà alla cosiddetta morte termica o Big Freeze dell’universo. *potete visionare il precedente articolo nel numero del mese scorso de I’Giornalino 11