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ARTE A CHILOMETRO ZERO

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Il profilo di Palazzo Vecchio

di Gemma Berti, Elena Casati, Giorgia Vestuti

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La città di Firenze cela molte particolarità misteriose: alcune, più apparenti, saltano subito all’occhio, mentre altre sono ben nascoste, quasi invisibili. In Piazza della Signoria, posizionandosi davanti al portone principale di Palazzo Vecchio, su una pietra in basso a destra, è inciso il profilo di un uomo che i cittadini hanno soprannominato “l’inopportuno” a causa delle leggende che ad esso sono legate. La voce popolare racconta infatti che fu Michelangelo Buonarroti a realizzarlo, ma c’è ancora incertezza sull’identità del personaggio raffigurato. Secondo una prima versione, Michelangelo avrebbe rappresentato un suo debitore che si racconta fosse solito fermare l’artista per strada per tediarlo con le sue chiacchiere. Così un giorno Michelangelo durante uno dei tanti incontri, stanco di questa persecuzione, con degli scalpelli che aveva portato con sé, durante il dialogo, incise il volto con le mani dietro la schiena. Anche in un’altra versione si parla di un debitore, in questo caso però, condannato alla gogna in Piazza della Signoria. Passando per di lì, Michelangelo, incuriosito, si avvicinò a dei soldati e chiese quanto tempo ancora quel pover’uomo avrebbe passato in quella condizione. Uno di questi prontamente rispose: “Per troppo poco tempo, abbisogna che i fiorentini si ricordino più a lungo di lui!” Così Michelangelo si mise subito all’opera, desideroso che il ricordo del debitore divenisse indelebile. Un’altra leggenda, molto simile, racconta invece che l’artista abbia scolpito il volto dell’uomo alla gogna perché colpito dalla sua espressione, ma privo di matita e penna alla mano! Insomma, in poco tempo si diede da fare con uno scalpello e una superficie di pietra. Secondo alcune voci, invece, il volto è frutto di una scommessa. Michelangelo venne sfidato a scolpire il suo ritratto senza potersi guardare allo specchio e con le mani dietro la schiena! E chissà, ne sarà uscito vincitore?

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