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GIANLUCA BORGHI: “PEDONALIZZIAMO IL CENTRO STORICO”
Guardiamo al 2030
Con l’arrivo in giunta di Gianluca Borghi, l’impegno e i propositi verso una svolta di transizione energetica e ambiantale hanno avuto una svolta significativa, come mai avvenuto in passato, traducendiosi immediatamente da buoni propositi, in azioni: a partire dal progetto di pedonalizazzione del centro storico, ormai diventato un processo graduale, ma irreversibile. Quale situazione ha trovato dopo l’insediamento nella nuova giunta?
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“Ho trovato una squadra tecnica sulla quale poter far conto per raggiungere gli obbiettivi ambiziosi che ci siamo posti. Una macchina efficiente, consapevole delle sfide che sono al centro del mandato amministrativo di Michele Guerra. Una giunta della quale sono orgoglioso di far parte, che ha ben chiaro
CARTA D’IDENTITÀ
Gianluca Borghi
Competenze: Assessore alla Sostenibilità Ambientale, Energetica ed alla Mobilità
Deleghe a Sostenibilità ambientale ed energetica, Mobilità, Gestione rifiuti, Città Carbon Neutral, Sicurezza idraulica e gestione delle risorse idriche, Decoro urbano, Attività estrattive, Politiche agricole, Abusi, TSO quanto sia necessario agire in modo integrato, collaborativo, fra tutti i settori per raggiungere gli obbiettivi”.
Breve Biografia: Programmatore informatico. Nel 1986 co-fondatore dei Verdi Italiani, dal 1995 al 2005 è stato Assessore alle Politiche sociali, immigrazione e cooperazione internazionale della Regione Emilia-Romagna. Dal 2020 ad oggi è Amministratore unico di ASP Parma.
L’obbiettivo rimane il 2030?
“Certo, il Progetto Parma Climate Neutral 2030 per il raggiungimento, in quell’anno, della neutralità climatica. È una straordinaria opportunità, che è stata data a cento città in Europa, nove in Italia e solo due in Emilia-Romagna: Bologna e Parma. Essere parte di questa élite, selezionata dalla Commissione Europea già nel precedente mandato, è un grande orgoglio, ma anche una grande responsabilità”.
Cosa significa per voi questo?
“Essere città 2030, essere una delle cento città europee, selezionate dalla Commissione, non è soltanto una gratificazione politica e culturale, è anche un’opportunità economica. Da settembre avremo risorse dalla Commissione Europea, risorse significative, dell’ordine di alcuni milioni di euro. È chiaro che saremo chiamati ad uno sforzo progettuale e di coordinamento per tenere fra loro coerenti tutte le nostre programmazioni, mobilità, qualità dell’aria, rifiuti e urbanistica. In particolare sarà necessario ragionare su nuove forme di mobilità”.
Fondamentale, per iniziare questo percorso, è anche la mappatura dei lastrici pubblici e privati idonei all’instllazione di impianti fotovoltaici/termici?
“Il settore Transizione ecologica del Comune di Parma ha avviato un percorso di verifica territoriale che restituirà la mappatura dei lastrici (coperture esterne di edifici) pubblici e privati idonei all’installazione di impianti fotovoltaici o termici, semprenell’ambito del Progetto Parma Climate Neutral 2030. Sapere in modo preciso qual è il potenziale di installazione del fotovoltaico, aereo e sul terreno, permetterà di realizzare una programmazione concreta, offrendoci dati certi sulle energie rinnovabili sul territorio”.
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Più in generale qual è il vostro compito?
“Stare all’interno a tutti i percorsi di opportunità previsti dalla Regione Emilia Romagna. Con gli assessorati alle Attività produttive, Agricoltura e Ambiente, dovremo riuscire a essere promotori di comunità energetiche, un’innovazione straordinaria dal punto di vista culturale, e simbolico, che avvicina, fino a sovrapporla, la cittadinanza con la produzione energetica. Come amministrazione comunale dovremo coordinare fra loro tutte queste opportunità e tenere rapporti produttivi con gli stakeholder. Penso alle imprese che a Parma hanno compreso, ancor prima della politica, l’importanza della sostenibilità”.
Un percorso che non deve essere fatto solo dal settore pubblico?
“Si, e in questo siamo agevolati. Sul nostro territorio abbiamo eccellenze nazionali e mondiali, Barilla, Davines, Chiesi, Mutti, con tutte le filiere, che sono consapevoli e partecipi dell’importanza della sostenibilità. È per noi molto importante integrarci e valorizzare tutte le esperienze che queste imprese già hanno acquisito.
E poi c’è il mondo agricolo...
“Il mondo agricolo è un partner che dovrà essere sicuramente attivo nel raggiungimento di più ampi standard di sostenibilità, ma ancora prima ci sono i cittadini. Noi andremo ad attivare percorsi di partecipazione, che renderanno Parma 2030 un progetto sentito dalla città. Stiamo elaborando le modalità di azione e queste saranno inserite nel ‘contratto climatico’ che sottoscriveremo entro settembre con la Commissione Europea”.
Quali sono state le prime iniziative?
“Abbiamo cercato già in questi primi mesi di privilegiare la mobilità dolce, il trasporto pubblico, in una città che respira troppi giorni all’anno una pes- sima aria, come quasi tutte quelle del bacino padano. Servono misure sostenibili ma chiare. Vogliamo arrivare ad una città che riduca la percentuale, ancora troppo alta, tra automobili e cittadini. È evidente che abbiamo alcune leve per cercare di raggiungere questo obbiettivo e le muoveremo tutte”.
Per quanto riguarda la sperimentazione della pedonalizzazione del centro storico?
“E’ una sperimentazione che abbiamo progettato con le associazioni di categoria, perché la dicotomia commercio contro pedonalizzazione è superata ormai da 20 anni, all’evidenza e alla prova dei fatti. Tutte le città dell’Emilia, parlo di Modena, di Reggio, di Bologna, sono città con un centro storico che ha pedonalizzazioni superiori a Parma. Non lo facciamo per emulare, ma perché il centro storico della città merita una valorizzazione, di essere percorso in sicurezza, in libertà da pedoni e ciclisti”. Una misura che intendete rendere strutturale?
“Anche alla luce degli esiti positivi della sperimentazione, noi andremo a rendere strutturale questa misura, nei weekend, il sabato pomeriggio e la domenica. Dalla primavera, i Pdays saranno la normalità a Parma. Anzi, come era facile prevedere, chi ne è stato escluso, ovvero la seconda tratta di strada Repubblica, via Mazzini, l’Oltretorrente, ci chiede di riflettere sulla possibilità di allargare le pedonalizzazioni. Ci confronteremo con tutte le parti coinvolte per trovare una soluzione che sia condivisa, che però noi assumeremo in piena responsabilità e autonomia”.
Nella pratica come intendete gestire i Pdays?
“Dovremo migliorare l’offerta di servizio pubblico, attorno alla zona da pedonalizzare, per rendere ancora più semplice raggiungere il centro nelle aree limitrofe alle pedonalizzazioni. Stiamo ragionando con altre associazioni, per cercare di capire come valorizzare il centro storico senza mortificare le imprese. Devo dire che siamo molto con- fortati dagli esiti dei tre weekend di dicembre, è stato molto bello vedere migliaia di persone in piena sicurezza, libertà, dai bambini agli anziani, nel centro storico come mai era accaduto prima. Sappiamo di dover dare risposta ai residenti così come è accaduto e modificare alcuni eventi nelle aree limitrofe che hanno portato congestioni”. Aumenteranno anche le zone 30? “È chiaro che i grandi assi di scorrimento non saranno interessati da queste misure, ma i nostri borghi storici e comunque anche le aree al di fuori della cerchia delle mura ad alta densità residenziale, sempre più dovranno vedere un traffico a velocità limitata. Che dovremo far rispettare. Lo faremo anche attraverso una risagonatura delle strade a scorrimento lento per rendere meno difficile, anche agli automobilisti distratti, il rispetto di questo limite. Non va a detrimento della libertà, ma va ad alimentare la sicurezza, in particolare, delle persone più fragili, i pedoni, le persone anziane, i bambini”. Questo riguarderà anche un possibi- le aumento delle piste ciclabili?
“Ciò che abbiamo fatto sulle piste ciclabili è un patrimonio importante, dobbiamo mantenerle, da questo punto di vista, serve un salto di qualità, ma dobbiamo fare i conti anche con le dotazioni di risorse. Avremo dieci nuovi km entro breve grazie alle risorse del PNRR, ma anche altri cantieri che porteranno al raggiungimento dell’obbiettivo che ci siamo dati per il mandato. Le piste ciclabili dovranno raggiungere necessariamente anche le frazioni, per limitare l’utilizzo dell’automobile, mentre per chi viene a Parma, entra in città, ci vorrà un trasporto pubblico locale più disponibile e più efficiente”. A che alternativa sostenibile stavate pensando per i trasporti?
“Stiamo pensando alle biciclette e-bike, perché sono una reale alternativa all’auto 3 stagioni su 4, per spostamenti anche non brevissimi. Vogliamo cercare di offrire un contributo, non risolutivo ma nemmeno banale. Stiamo pensando di incrementare il trasporto pubblico locale la domenica nelle frazioni, per- ché anche questi abitanti, la domenica, hanno necessità di raggiungere il nostro centro e vogliamo dare un segnale di attenzione”.
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Che cosa mi sa dire riguardo la decisione di portare in housing la Tep? “Tep è un’azienda efficiente che sta innovando, è l’azienda di trasporto locale con l’età media dei veicoli più bassa di tutta la Regione. Anche qui ci hanno aiutato risorse importanti, il PNRR, i dieci milioni di investimenti per mezzi elettrificati, ibridi. È un’azienda in equilibrio, ha sofferto il calo della domanda durante gli anni del Covid, faticosamente questo calo si sta recuperando, ma tutto ciò che sta succedendo rispetto alla mobilità leggera, come l’e-bike o i monopattini, in qualche modo sta rendendo difficile questo recupero. Chi non usa l’auto prima aveva solo l’alternativa dell’autobus, oggi può entrare in città e trovare 900 monopattini, 500 biciclette elettriche e anche questa è una diversificazione che rende multimodale l’accesso alla città”.
Che cosa avete pensato di fare per agevolare il trasporto pubblico?
“Stiamo lavorando su un aggregatore di applicazioni, MaaS, Mobility as a Service, in grado di consentire a uno studente, un lavoratore, un cittadino, di pianificare il proprio viaggio e pagarlo, scendendo dal treno, prendendo l’autobus, prendendo un e-bike, un monopattino con la stessa applicazione. La tecnologia è uno strumento molto importante per rendere la mobilità sempre più sostenibile, e anche da questo punto di vista questa innovazione sarà significativa. Entro l’anno renderemo disponibile l’applicazione”.
C’è anche il tema del trasporto gratuito Under 18, ci sono le risorse?
“Qui c’è un dato imprescindibile di collaborazione con la Regione che ha introdotto questa misura, sicuramente gradita, che deve cercare di fidelizzare l’utilizzo del trasporto pubblico già da giovani. Cerchiamo di dare risposte concrete ai cittadini, attraverso gli strumenti di cui la nostra amministrazione è in possesso, attraverso le aziende partecipate, come Infomobility, Tep, Iren. C’è un sistema istituzionale di compe- tenze che consente di agire, data una programmazione che definisce gli obbiettivi. Abbiamo una grande difficoltà che è quella delle risorse. spesso ancora insufficienti, ma anche in questo quadro, amministrando una città, mi posso rendere conto di quanto il PNRR rappresenti un’opportunità straordinaria. In tutti i percorsi di innovazione che ho citato e in altri che non ho approfondito c’è il segno del PNRR”.
Cosa ne pensa dell’Alta Velocità a Parma?
“Parma è un polo attrattivo per l’impresa, per la ricerca, per l’università, è un polo fieristico: merita collegamenti verso est, ovest, sud più frequenti ed efficaci. Siamo soddisfatti del trasporto regionale, efficiente, non lo siamo dei collegamenti veloci verso Milano e Roma. Il Sindaco è stato promotore di un importante confronto, che ha visto tutto il sistema produttivo e di ricerca della città incontrare Ferrovie, abbiamo chiesto che anche a Parma ci sia una fermata dell’Alta Velocità e attendiamo delle risposte”.
Inquinamento e sicurezza idraulica, quali sono le maggiori criticità?
“L’attenzione sarà focalizzata sulla sicurezza idraulica della città, sull’ottimizzazione della filiera di approvvigionamento, sulla riduzione degli sprechi nella rete di distribuzione e sul miglioramento della qualità del reticolo superficiale e delle falde”.
E’ in corso la realizzazione della cassa di espansione sul torrente Baganza
“Si, è stata affidata dall’Agenzia Interregionale per il fiume Po, opera da 79 milioni di euro e consentirà di raccogliere 4,7 milioni di metri cubi di acqua. Considerato che nel 2021 a Parma sono ne stati prelevati 38 milioni, con perdite che ammontano al 36,7%, è evidente l’importanza di questo intervento”.
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I bandi del PNRR aiuteranno anche a migliorare la rete idrica?
”Abbiamo richiesto circa 24 milioni di euro di interventi sull’intero bacino Ireti. Se finanziati, potranno consentire di raggiungere il 28% di perdite totali entro la fine del 2025, con una previsione di ulteriore riduzione fino ad un valore inferiore al 20% entro il 2030. Inoltre, per aumentare la capacità di accumulo idrico dei territori, proseguirà il confronto con la Regione Emilia-Romagna e con l’Autorità di Bacino, al fine di individuare i serbatoi più idonei”. Prosegue poi il monitoraggio sui canali.
“Saranno oggetto di controllo alcuni tra i principali canali cittadini nel tratto urbano quali il Galasso per 13 Km, il Dugale per 3,8 Km, il Lorno per 5 Km, e il Naviglietta per 3,2 Km, per eliminare eventuali scarichi impropri. Proseguirà inoltre la verifica di allacci sui collettori fognari e relativa riqualificazione, in collaborazione con Ireti”.