Il Mondo del Latte - Aprile 2021

Page 1

IL MONDO DEL

L AT T E APRILE

2021 -

ANNO

LXXV -

LATTE NEL MONDO MENSILE

70%

ROMA

AUT MP-AT/c/RM

N. 4

IL

POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE

EDA, GIUSEPPE AMBROSI ALLA PRESIDENZA LOCKDOWN? LA COLAZIONE SI FA A CASA EXPORT, CAMPAGNA D’ORIENTE

ORGANO UFFICIALE DI

cover SP.indd n 4 aprile 2021 1interno.indd 1

ASSOLATTE

E DEL

COMITATO ITALIANO FIL-IDF 22/03/21 09:31 15:42 24/03/21


LA TUA SCELTA

CONTA

Abbiamo un latte di qualità per ogn ognuno di voi. Parmalat ha dedicato al latte tanta energia, migliorandolo con l’esperienza ed il lavoro. E per dare a ciascuno di noi la possibilità di scegliere, ne ha creato uno per ogni esigenza, mantenendolo sicuro e garantito attraverso un’accurata selezione delle materie prime in base a severi standard qualitativi e oltre un milione di rigorosi controlli all’anno, che lo rendono di assoluta qualità e fiducia. Parmalat è il buon latte che esaudisce i gusti e le necessità di tutti, anche in termini di qualità e sicurezza.

Nutriamo insieme l’oggi e il domani

Le sfide globali più importanti dei prossimi 20 anni saranno quelle legate alla sostenibilità alimentare ed ambientale. E ognuno di noi può fare la sua parte compiendo scelte informate e consapevoli, soprattutto a tavola, partendo dagli ingredienti giusti. E’ per questo che per il burro Bio Prealpi scegliamo solo le migliori panne provenienti esclusivamente da allevamenti di agricoltura biologica, che rispettano i criteri di sostenibilità e soprattutto, l’ambiente che ci circonda.

Ottima scelta.


IL MONDO DEL

IL MONDO DEL LATTE 4/2021

L AT T E APRILE

2021 -

ANNO

LXXV -

LATTE NEL MONDO MENSILE

POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE

70%

ROMA

AUT MP-AT/c/RM

N. 4

IL

ORGANO UFFICIALE DI

cover PARMIGIANO REGGIANO 2021.indd 1 n 4 aprile 2021 cover.indd 1

ASSOLATTE

E DEL

COMITATO ITALIANO FIL-IDF 18/03/21 09:28 16:34 24/03/21


IL MONDO DEL

LATTE

SOMMARIO

D

AMARCORD PAG.

4

PAG.

6

Climate change

L’OPINIONE Pechino express di Paolo De Castro

ATTUALITÀ PAG. 12 PAG. 18 PAG. PAG. PAG. PAG.

22 24 26 28

PAG. 33

Fari puntati sui claim della sostenibilità Ue: anche i produttori di formaggi spagnoli contro il Nutriscore News Eda flash Giuseppe Ambrosi alla guida di Eda Michel Nalet: “Rafforzare il ruolo di Eda” Fil: conteggio delle cellule somatiche del latte, è online una guida di supporto News

L AT T E

ECONOMIA Largo consumo: formaggi superstar Il lockdown rilancia la colazione a casa

PAG. 67 PAG. 69 PAG. 70

AUT MP-AT/c/RM

– ROMA

Export: campagna d’oriente Latte: la pandemia non “contagia” i prezzi Esportazioni italiane di latte Borsa prezzi Dop, partenza sprint nel 2021

70%

MERCATI PAG. 58 PAG. 64

APRILE

POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE

PAG. 42 PAG. 50

opo l’embargo russo, la pandemia da Covid-19 e tanti mesi difficili finalmente una buona notizia! Questo il commento a caldo del presidente Paolo Zanetti alla notizia della sospensione dei dazi aggiuntivi per i formaggi italiani diretti verso gli Stati Uniti. Per oltre un anno le nostre imprese hanno subìto un aumento dei costi, a causa dei nuovi dazi sui formaggi italiani. Tutto per un contenzioso tra Usa e Ue che non riguarda il nostro settore. Per via di aiuti concessi da altri Paesi ad altri settori, alcuni dei nostri prodotti Dop più esportati e di maggior valore hanno perso competitività e spazi sugli scaffali della distribuzione americana. I dazi e le chiusure per il coronavirus, associati al deprezzamento del dollaro sull’euro e all’aumento dei costi di nolo, hanno avuto un effetto drammatico sulle vendite negli States, con un calo dell’export davvero preoccupante. In un anno abbiamo perso più di 60 milioni di euro di valore delle vendite, a cui si devono aggiungere i dazi che abbiamo dovuto sopportare per esportare. Con la sospensione delle tariffe imposte da Trump si è gettata la IL MONDO DEL prima pietra per quella che speriamo sia una pace daziaria. N. 4 La riapertura del dialogo è un primo passo importante, ma non definitivo. Bisogna ora continuare a lavorare e insistere perché si arrivi al completo annullamento della misura che tanto ha danneggiato le imprese italiane. E le aziende dovranno fare uno sforzo eccezionale – un altro – per recuperare spazi e tempo perduto. I dazi, infatti, hanno dato il via a un terribile circolo vizioso: hanno comportato un aumento di prezzo per i consumatori americani – peraltro in un momento difficilissimo per molte famiglie – con un conseguente calo della domanda per i veri formaggi italiani e, a cascata, con la loro sostituzione da parte dei formaggi di produzione nazionale, certamente più economici. Speriamo ora in un dialogo meno ruvido tra le parti, cioè quello che Assolatte chiede da tempo in rappresentanza degli imprenditori del settore.

ORGANO UFFICIALE DI

IGIENE E SICUREZZA PAG. 72

Il nuovo approccio sull’igiene degli alimenti

NORMATIVE PAG. 76 PAG. 80

Mini ristoro fiscale per i creditori Iva fino al 2014 L’esperto risponde

Organo ufficiale di ASSOLATTE e del Comitato Italiano FIL - IDF EDITORIALE IL MONDO DEL LATTE s.r.l. P.I. e C.F. 07208200159 www.assolatte.it Direzione, redazione, pubblicità: Via Adige, 20 - 20135 Milano tel. 02-72021817 e-mail: mondolatte@assolatte.it Via Boncompagni, 16 - 00187 Roma tel. 06-42885648 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 337 del 23-4-1987

ASSOLATTE

2021 -

E DEL

ANNO

LXXV -

IL

LATTE NEL

MONDO

MENSILE

COMITATO ITALIANO FIL-IDF

Direttore responsabile: Adriano Hribal Coordinamento editoriale: Manuela Soressi Progetto grafico e impaginazione: Tina Liati Immagini: Fotolia Stampa: Miligraf srl s- Formello (RM) Poste Italiane SPA - Spedizione in abbonamento postale 70% Roma – aut mp-at/c/rm

Il Vostro indirizzo verrà utilizzato anche per l’invio, da parte nostra, di altre pubblicazioni e stampe o per l’inoltro di proposte pubblicitarie. In qualsiasi momento potrà modificare ovvero revocare tale autorizzazione inviando una email all’indirizzo privacymondodellatte@assolatte.it ai sensi del Reg. UE 679/16 e del D.Lgs. 196/03

Questa rivista è stata inviata tramite abbonamento: l’indirizzo in nostro possesso verrà utilizzato, oltre che per l’invio della rivista, anche per l’invio di altre pubblicazioni e stampe o per l’inoltro di proposte pubblicitarie. La presente pubblicazione viene inviata a seguito della sottoscrizione dell’abbonamento.

PREZZI DEGLI ABBONAMENTI: Italia: 118,00 euro Estero: 150,00 euro 1 copia: 11,50 euro Arretrati: 23,00 euro

2 IL MONDO DEL LATTE

22-3 sommario SPM.indd 2

29/03/21 14:59


Alitest Soluzioni di Qualità

Un controllo quotidiano sulle materie prime è una garanzia di Qualità. Non perdere tempo con sistemi che non rispettano i limiti MRL, l’immagine della tua azienda è troppo importante.

Non rischiare di buttare via il tuo latte..

..Fai la scelta giusta, scegli MRL CHARM da 45 anni Leader Mondiale nella produzione dei Test Rapidi.

Nothing works like a Charm

Alitest Srl Via C. Fosse, 7 - 46019 Viadana -MN- Tel. 0375.780789 r.a. mail: info@alitest.it - www.alitest.it


AMARCORD

CLIMATE CHANGE RISALE A QUASI TRENT’ANNI FA IL PRIMO TRATTATO INTERNAZIONALE CHE DIEDE IL VIA ALLA LOTTA CONTRO I CAMBIAMENTI CLIMATICI

“L

e parti di questa convenzione, riconoscendo che il cambiamento del clima della Terra e i suoi effetti negativi sono una preoccupazione comune dell’umanità, preoccupate per il fatto che le attività umane hanno notevolmente aumentato le concentrazioni atmosferiche di gas serra, che questi aumenti incrementano l’effetto serra naturale e che questo provoca in media un riscaldamento aggiuntivo della superficie terrestre e dell’atmosfera e può influire negativamente sugli ecosistemi naturali e sul genere umano. Rilevando che la quota maggiore delle emissioni globali storiche e attuali di gas serra ha avuto origine in Paesi in via di sviluppo, che le emissioni pro capite nei Paesi in via di sviluppo sono ancora relativamente basse e che la quota di emissioni globali provenienti dai Paesi in via di sviluppo crescerà per soddisfare le loro esigenze sociali e di sviluppo. Consapevoli del ruolo e dell’importanza negli ecosistemi terrestri e marini dei pozzi e dei serbatoi di gas serra, notando che ci sono molte incertezze nelle previsioni del cambiamento climatico, in particolare per quanto riguarda i tempi, l’entità e i modelli regionali degli stessi, riconoscendo che la natura globale dei cambiamenti climatici richiede la più ampia cooperazione possibile da parte di tutti i Paesi e la loro partecipazione per una risposta internazionale efficace e appropriata, in conformità con le loro responsabilità comuni ma differenziate e le rispettive capacità e le loro condizioni sociali ed economiche […]”

Si tratta dell’incipit della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, ovvero il principale trattato internazionale in materia di lotta contro i cambiamenti climatici adottata nel corso della Conferenza di Rio de Janeiro del 1992, entrata in vigore il 21 marzo del 1994. Le “Parti della Convenzione” sono i 197 Paesi – inclusi i membri della Comunità europea – che con la sottoscrizione di questa Convenzione diedero il via a un importante percorso di lotta ai cambiamenti climatici. Negli anni, i principi della Convenzione sono stati tradotti in impegni concreti a livello internazionale, prima con il Protocollo di Kyoto del 1997 – che prevedeva obblighi vincolanti per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra – e poi con l’Accordo di Parigi del 2015, che stabilisce il quadro generale per contenere i cambiamenti climatici limitando il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2° C, cercando di portarlo sotto gli 1,5° C. Impegni che a livello comunitario sono stati recepiti

attraverso l’adozione di regolamentazioni specifiche, quali la Direttiva Ets – Emission Trading System, che a partire dal 2005 ha disciplinato il sistema di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra. Solo il primo di una serie di atti per la lotta ai cambiamenti climatici proseguita e confermata nel New Green Deal della Commissione europea. Nell’attuale strategia comunitaria, infatti, la Commissione punta alla neutralità climatica entro il 2050. Un traguardo che deve però tener conto di eventuali minori ambizioni climatiche dei Paesi Terzi e soprattutto delle potenziali ricadute sugli operatori europei. Per questo, la Commissione mira all’adozione di un meccanismo di aggiustamento del carbonio alle frontiere, laddove le differenze di ambizione sul fronte climatico dovessero persistere. Un progetto condiviso dal Parlamento europeo che lo scorso marzo si è espresso a favore di tale sistema e di cui dovremmo vedere una prima proposta entro l’anno.

4 IL MONDO DEL LATTE

16-3 amarcord n 4 aprile 2021MSPF.indd interno.indd 4 4

20/03/21 09:31 17:24 24/03/21


designed by JAKOB VASCOTTO


L’OPINIONE

PECHINO EXPRESS Tri Eptaroka Mardiana - Unsplash

di Paolo De Castro

S

econdo i dati rilasciati su base mensile dalla Commissione europea, l’export agroalimentare dell’Ue nell’anno della pandemia ha tenuto. Anzi, è anche aumentato, seppur di poco. Durante i primi undici mesi del 2020, il commercio agroalimentare dell’Ue a 27 (esportazioni più importazioni), ha raggiunto un valore di 280,7 miliardi di euro, l’1% in più rispetto allo stesso periodo del 2019. Le esportazioni sono aumentate dello 0,9% rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso, raggiungendo un valore 168,5 miliardi di euro. Tengono formaggi (+1,3%) e latte in polvere (+3,1 per cento). Le importazioni valevano 112,3 miliardi di euro, lo 0,4% in più rispetto allo stesso periodo di undici mesi nel 2019. Per quanto riguarda gli sviluppi rispetto al mese precedente, a novembre il valore mensile delle

esportazioni è diminuito del 2% dopo un importante aumento osservato in ottobre (+9 per cento). Anche il valore mensile delle importazioni dell’Ue è diminuito dell’1% dopo aver registrato una leggera tendenza al rialzo da settembre 2020. Sulla buona performance del settore in un anno disastroso per il commercio agroalimentare globale, il fatto che dal 1° gennaio 2020 il Regno Unito sia diventato un Paese terzo pesa solo in modo marginale. Con gli scambi con Londra sostanzialmente stabili (+15 milioni), quelli con gli Stati Uniti che hanno attraversato un anno complicato (-496 milioni, pari al -2,5%), a causa della politica daziaria dell’ex presidente Trump, e il rimbalzo in negativo di mercati asiatici in forte crescita negli anni passati come Giappone (-307 milioni, -4,6%) e Singapore (-357 milioni, -19,8%), la

Cina è la grande novità degli anni recenti e del 2020 in particolare. È con Pechino che si registra il maggior aumento del valore delle esportazioni (gennaionovembre 2020 rispetto a gennaio-novembre 2019), cresciute di oltre 3 miliardi, ossia del 23 per cento. Il traino è l’export di carni suine, che pesa per oltre 2 miliardi sull’aumento e sta rallentando, ma ci sono alcuni dati che incoraggiano a guardare al mercato cinese con rinnovato interesse da parte degli operatori italiani. Il 1° marzo è entrato in vigore il trattato Ue-Cina per la mutua protezione di una lista di cento Dop e Igp per parte. Tra le cento denominazioni europee, 26 sono italiane e ci sono tutte le Dop casearie più importanti. Nei prossimi quattro anni altre 175 denominazioni per parte potranno aggiungersi. Una trentina di prodotti di â

6 IL MONDO DEL LATTE

opinione castro SPF.indd 66 n 4 aprilede 2021 interno.indd

20/03/21 09:31 17:24 24/03/21


Dal 1974 a fianco degli allevatori


L’OPINIONE qualità italiani, tra cui due formaggi, sono già in attesa. La Cina è un mercato con enormi potenzialità per il settore lattiero-caseario italiano, con alcune categorie di prodotti che fanno registrare tassi di crescita a due cifre, come latte, panna e formaggi freschi. In questo quadro l’accordo sulle Dop è molto importante. Fornisce una garanzia non solo di protezione, ma anche di trasparenza in un mercato difficile e opaco. Inoltre, la strada del mutuo riconoscimento di pezzi della tradizione enogastronomica europea e cinese è qualcosa che l’Ue sta inseguendo dal 2012, con costanza e visione a lungo termine. Da un punto di vista culturale, rafforzare gli scambi sulla base dei prodotti tipici di culture gastronomiche antiche ha un suo senso. Mentre l’argomento della tutela delle Dop è ancora tabù con altri Paesi, con Pechino alla fine si è trovata un’intesa. Sta ora agli operatori trovare gli spazi

n 4 aprile 2021 interno.indd 8

giusti, con senso degli affari e mercato della Repubblica attenzione alle diversità. Popolare come una vera Gli esempi del passato testa di ponte dei prodotti insegnano. La strategia dei transalpini, che così si sono pionieri, dei primi avvantaggiati sulle ad attraversare esportazioni degli con successo la altri Paesi Ue. TUTTE Grande Muraglia I supermercati LE NOSTRE passava da due francesi, PRINCIPALI strade. agganciati al DOP CASEARIE La prima, un’intesa modello delle SONO commerciale. Per grandi superfici, RICONOSCIUTE anni il vantaggio sono stati messi comparativo in difficoltà dallo IN CINA dei prodotti sviluppo inatteso agroalimentari di una rete di australiani o cileni commercio al in Cina, rispetto a quelli europei, dettaglio ibrida, sia digitale che è stata la semplice presenza di di “mattoni e malta”, unica al un accordo di libero scambio. mondo. Le Dop sono una nicchia, Le catene francesi oggi si le dimensioni non sono ritirano, i loro prodotti restano, comparabili con trattati ma gli italiani hanno qualche onnicomprensivi. Ma l’accordo è possibilità di guadagnare un primo passo. quote di mercato attrezzandosi La seconda strada, praticata ad non tanto sulla conquista del esempio dalla Francia, era una consumo di massa, quanto specie di tentativo di conquista. sull’abbondanza di nicchie di Le multinazionali francesi dei un mercato da 1,4 miliardi di supermercati sbarcarono nel potenziali clienti.

24/03/21 09:31



INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Per maggiori dettagli

SIG è un’azienda leader nella fornitura di sistemi e soluzioni per il confezionamento asettico. Lavoriamo in partnership con i nostri clienti per portare i prodotti alimentari ai consumatori di tutto il mondo in modo sicuro, sostenibile e conveniente. Fondata nel 1853, SIG ha sede a Neuhausen, Svizzera

www.sig.biz - mail: sigcombiblocitalia@sig.biz

Pubbli Combibloc SP.indd 1010 n 4 aprile 2021 interno.indd

20/03/21 09:31 17:26 24/03/21

Pubbli Co


3/21 17:26

EFFICIENZA, FLESSIBILITÀ E SOSTENIBILITÀ AL MASSIMO:

I VANTAGGI DELLA TECNOLOGIA DI CONFEZIONAMENTO E IMBALLAGGIO STERILE

SIG

SIG è un fornitore leader di sistemi per il confezionamento asettico in astucci di cartone e linee di riempimento per bevande e alimenti liquidi (da 80 a 2.000 ml), con un’ampia gamma di soluzioni innovative per prodotti caseari come latte e panna. La nostra eccellenza tecnologica Con performance che vanno da 6.000 a 24.000 confezioni all’ora, le linee di riempimento SIG si caratterizzano per l’elevato livello di efficienza e flessibilità, adattabili a ogni esigenza. Uno dei maggiori punti di forza è la possibilità di produrre in modo semplice diversi formati e volumi sulla medesima riempitrice potendo così differenziare le diverse gamme di prodotto in base alla categoria, al marchio o al canale di distribuzione senza dover disporre di più riempitrici. Nel panorama lattiero-caseario europeo, ad esempio, è molto apprezzata la riempitrice CFA 812, con la quale è possibile confezionare ben tre volumi (500, 750 e 1000 ml) e altrettanti formati diversi (bloc, fit, style). SIG offre poi diverse opzioni di materiali/strutture per il pacchetto, di chiusure e di tecnologie di riempimento (con appositi kit è possibile, ad esempio, riempire prodotti più viscosi come panne e yogurt, arricchiti da piccoli pezzi di frutta, cereali, o altri ingredienti), per decine e decine di opzioni possibili. Questo perché la flessibilità è oggi più che mai una leva competitiva fondamentale per vincere le sfide di un mercato sempre più complesso. La nostra passione per la sostenibilità I consumatori e il nostro senso di responsabilità ci guidano verso prodotti sostenibili di altissima qualità, sia per quanto riguarda l'alimento stesso che il suo imballaggio. Supportiamo i nostri clienti con un portafoglio prodotti sostenibili e in quest’ottica sviluppiamo le nostre innovazioni. Un grande esempio è la nostra struttura SIGNATURE 100, un imballaggio di cartone composto al 100% da materie prime (cartone e polimero) derivate dall’industria del legno, quindi rinnovabili. Inoltre, va sottolineato che le materie prime utilizzate nei pacchetti SIG non vanno a impoverire la catena alimentare (come ad esempio la canna da zucchero), perché sono ottenute al 100% dall'industria del legname. Questa struttura innovativa, progettata appositamente per il latte, non contiene alluminio e assicura che la durata di conservazione rimanga invariata, oltre a essere molto più sostenibile per l’ambiente. 2021, un anno importante per SIG “Non abbiamo mai smesso di scommettere sul futuro. E’ prevista entro la fine del 2021 la presentazione della nuova generazione delle tecnologie SIG, includendo soluzioni rivoluzionarie anche per il l’industria del latte.”

Le potenzialità della riempitrice CFA 812

Pubbli Combibloc SP.indd 1111 n 4 aprile 2021 interno.indd

20/03/21 09:31 17:26 24/03/21


ATTUALITÀ

FARI PUNTATI SUI CLAIM DELLA SOSTENIBILITÀ di Chiara Fabrizi

O

gni anno a livello europeo viene condotta un’indagine a tappeto per individuare possibili violazioni del diritto dell’Ue in materia di tutela dei consumatori in un determinato settore. Si tratta di una serie di controlli – coordinati dalla Commissione europea ed eseguiti dalle autorità nazionali di tutela dei consumatori – condotti simultaneamente su diversi siti web. Il focus dell’indagine di quest’anno erano le imprese che promuovono la sostenibilità ambientale dei propri prodotti e il

“greenwashing”; scelta dovuta al fatto che sempre più consumatori dichiarano il proprio interesse nell’acquisto di prodotti rispettosi dell’ambiente. Su questo aspetto, il Commissario per la Giustizia, Didier Reynders, ha dichiarato: “Sempre più persone vogliono vivere una vita all’insegna del rispetto dell’ambiente, per questo mi congratulo con le imprese che si adoperano per produrre prodotti o servizi ecologici. Tuttavia, non si possono ignorare i commercianti senza scrupoli, che ingannano i consumatori

con affermazioni vaghe, false o esagerate. La Commissione è fermamente determinata a dotare i consumatori dei mezzi per la transizione verde e a lottare contro il greenwashing. È questa una delle principali priorità della nuova agenda dei consumatori adottata lo scorso autunno”. Vale la pena evidenziare che oggi non esiste nessuna normativa specifica che regoli i cosiddetti claim ambientali o verdi e gli strumenti di green marketing diretti a suggerire, lasciar intendere o, comunque, anche solo evocare il minore o ridotto impatto ambientale dei

12 IL MONDO DEL LATTE

16-3 attualita fabrizi MSPF.indd n 4 aprile 2021 interno.indd 12 12

22/03/21 09:31 12:55 24/03/21


Il latte non è tutto uguale...

...ma il PET delle bottiglie

SI

MILANO - Via S. Maurilio 23 info@coripet.it www.coripet.it

Per proteggere il loro latte sempre più aziende scelgono la bottiglia in PET. Versatile, leggera, sicura e, per Coripet, riciclabile sia nella versione trasparente che opaca. Per questo le aziende iscritte al consorzio Coripet pagano un unico contributo di riciclo che, per il 2021, sarà di € 198 la tonnellata (per le bottiglie, mentre per tappi ed etichette sarà di 460 €/t). I vantaggi per gli associati Coripet continuano anche nella seconda vita della bottiglia: potranno avere accesso all’ R-PET idoneo al diretto contatto alimentare per produrre nuove bottiglie a costi fissi e concordati.

Scoprite di più sul sito www.coripet.it nella sezione “il consorzio”.


ATTUALITÀ prodotti offerti. Tolto l’articolo 12 del Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale dello Iap relativo alla “Tutela dell’ambiente naturale” (“La comunicazione commerciale che dichiari o evochi benefici di carattere ambientale o ecologico deve basarsi su dati veritieri, pertinenti e scientificamente verificabili. Tale comunicazione deve consentire di comprendere chiaramente a quale aspetto del prodotto o dell’attività pubblicizzata i benefici vantati si riferiscono”), gli unici riferimenti giuridici sono gli stessi che disciplinano in termini generali le informazioni volontarie pubblicitarie. Si pensi in particolare al Codice del consumo e, per i prodotti alimentari in modo specifico, alle disposizioni sulle pratiche leali di informazione contenute nel Regolamento Consumer Information. Norme dalle quali deriva l’obbligo per gli operatori di dimostrare che le proprie affermazioni volontarie a fini promo-pubblicitari siano oneste, veritiere, corrette e non lesive di prodotti concorrenti. NORME VAGHE Pochi i riferimenti anche sul fronte della giurisprudenza. Qualche principio è arrivato dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato che

– considerata l’accresciuta sensibilità ambientale dei consumatori – ha affermato che è onere informativo minimo imprescindibile a carico dei professionisti che intendono utilizzare vanti ambientali nelle proprie politiche di marketing, quello di presentare gli stessi in modo chiaro, veritiero, accurato, non ambiguo né ingannevole. Le indicazioni non possono essere di tipo generico, devono essere giustificate da evidenze idonee (verificabili in base a precisi e attendibili riscontri scientifici e documentali) e non devono suggerire miglioramenti a livello ambientale inesistenti rispetto alla generalità dei prodotti omogenei. Tornando all’indagine comunitaria, essa ha analizzato le affermazioni ecologiche online in vari settori economici, come abbigliamento, cosmetici ed elettrodomestici. Secondo le autorità nazionali di tutela dei consumatori, nel 42% dei casi analizzati le affermazioni fatte erano configurabili come esagerate, false o ingannevoli e, quindi, potenzialmente riconducibili a pratiche commerciali sleali. MESSAGGI AMBIGUI In particolare, l’esame approfondito di quasi 350 indicazioni dubbie ha determinato che in oltre la metà dei casi il commerciante non aveva fornito ai consumatori informazioni sufficienti per valutare la veridicità dell’affermazione; nel 37% dei casi, le formulazioni adottate erano vaghe e generiche (come “cosciente”, “rispettoso dell’ambiente”, “sostenibile” ecc.), atte a suscitare nei consumatori l’impressione, priva però di fondamento, che il prodotto non avesse impatto negativo sull’ambiente. In quasi il 60% dei casi messi sotto la lente, il commerciante non aveva

fornito elementi facilmente accessibili a sostegno delle sue affermazioni. Sebbene i settori nei quali è stata condotta l’indagine siano diversi da quello alimentare, i risultati emersi costituiscono certamente un elemento di riflessione importante. La filiera che produce alimenti e bevande, infatti, non è estranea né insensibile alle potenzialità della promozione di aspetti di sostenibilità legati ai prodotti del settore. A dimostrazione di ciò vi sono i dati dell’ultimo Osservatorio Immagino che ha analizzato i claim presenti sui pack di molti prodotti relativi alla sostenibilità del prodotto in sé o del suo packaging e, più in generale, all’impegno delle aziende per ridurre l’impatto ambientale lungo tutta la filiera. Anche in questo caso, i dati non sono esclusivi del settore alimentare, ma certamente indicativi del trend. Oltre 24mila i prodotti che riportano in etichetta un’indicazione relativa alla sostenibilità ambientale, pari a quasi il 21% delle referenze del largo consumo confezionato rilevate. SI MUOVE L’UE A confermare la necessità di maggiori chiarimenti sul tema dei “green claim” vi è anche un’altra indagine: quella dell’International consumer protection and enforcement network (Icpen), la rete internazionale per la tutela dei consumatori, condotta più o meno in parallelo a quella comunitaria. Dopo aver analizzato oltre 500 siti che promuovono prodotti e servizi in una vasta gamma di settori, inclusi vestiti, cosmetici e anche alimenti, l’indagine ha riscontrato tendenze e risultati analoghi a quelli emersi dall’indagine europea. In particolare, sarebbe emerso che in quattro casi su dieci sono impiegate affermazioni vaghe e linguaggio poco

14 IL MONDO DEL LATTE

16-3 attualita fabrizi MSPF.indd n 4 aprile 2021 interno.indd 14 14

20/03/21 09:31 17:27 24/03/21



ATTUALITÀ chiaro, come nel caso dei termini “eco” o “sostenibile” o il riferimento a “prodotti naturali” senza che vi sia un’adeguata spiegazione o prova delle affermazioni fatte. Così come è stato riscontrato, da un lato l’utilizzo di loghi ed etichette private che richiamano all’ecologia senza che vi sia alcuna associazione ad un’organizzazione accreditata, dall’altro l’occultamento o l’omissione di determinate informazioni (come i livelli di inquinamento di un prodotto), per apparire più ecologici. I risultati dell’indagine comunitaria confluiranno nella valutazione d’impatto alla base della futura proposta legislativa, prevista dal Piano d’azione per l’economia circolare – che rappresenta uno dei pilastri del New Green Deal europeo – volta a dotare i consumatori dei mezzi per la transizione ecologica. Piano d’azione che include anche la

16-3 attualita fabrizi MSPF.indd n 4 aprile 2021 interno.indd 16 16

presentazione di una proposta legislativa sulla giustificazione delle dichiarazioni ecologiche. Scenario che non lascerà il settore alimentare “ai margini”, per il quale, anzi, la Commissione europea è intenzionata a presentare, in aggiunta, una specifica proposta legislativa riguardante l’etichettatura di sostenibilità

dei prodotti alimentari. A questo proposito, vale rammentare che già lo scorso anno la Commissione europea ha avviato le consultazioni pubbliche per una proposta legislativa sui “green claim” e la loro veridicità (Environmental performance of products & business – substantiating claims).

20/03/21 09:31 17:28 24/03/21



ATTUALITÀ_UE

ANCHE I PRODUTTORI DI FORMAGGI SPAGNOLI CONTRARI AL NUTRISCORE di Katia Bellantone

C

ontinua la guerra delle etichette e si allarga il fronte anti Nutriscore. “Baroni” del cibo mediterraneo, sostenitori di una dieta grassa: è cosi che vengono definiti sui giornali brussellesi i Paesi che si oppongono al Nutriscore e che si stanno battendo all’interno delle istituzioni europee per evitare che venga applicato il sistema di etichettatura francese in tutta l’Ue. Davanti alla prospettiva, o meglio al pericolo, di un’etichettatura che apporrebbe un avvertimento rosso vivo sui prodotti, diversi Paesi dell’Europa meridionale stanno collaborando per reagire contro quella che vedono come una discriminazione ingiusta contro i prodotti regionali. Negli ultimi giorni è l’olio ad accendere il dibattito. Ricordiamo che la creazione di un’etichetta nutrizionale nella parte frontale della confezione che dovrebbe spingere i consumatori verso diete più sane, è un obiettivo chiave della strategia Farm to Fork della Commissione europea, e il sistema più controverso in esame è l’etichetta Nutriscore. Questo dibattito ha messo l’una contro l’altra le due potenze agroalimentari dell’Unione: Francia e Italia. I governi italiani sono sempre stati contrari all’etichetta francese, che valuta negativamente

i nostri prodotti caratteristici, come formaggi, prosciutti stagionati e olio d’oliva, garantendo al contempo punteggi migliori ad alcuni prodotti trasformati o preconfezionati. Alcune settimane dopo essere entrato in carica, anche il nostro nuovo ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, ha dichiarato: “Per me è inaccettabile che nel nostro Paese si passi a un sistema di etichettatura in cui una bevanda gassata e zuccherata, prodotta in un laboratorio, sia classificata come più sana del nostro olio d’oliva o del nostro Parmigiano”. Santé Publique France, l’agenzia sanitaria nazionale francese proprietaria del marchio Nutriscore, risponde alle critiche dicendo che il sistema è scientificamente provato per “aiutare i consumatori europei a identificare e confrontare i valori nutrizionali degli alimenti”. Aumenta le preoccupazioni il fatto che il sistema francese abbia ricevuto l’endorsement di 300 tra esperti, scienziati, professori universitari, associazioni di nutrizione e salute pubblica che hanno preparato una lettera aperta per sollecitarne l’adozione in tutta l’Ue. Ha creato qualche polemica il fatto che nella lista figurasse anche un consigliere scientifico del ministro

18 IL MONDO DEL LATTE

attualità SPF.indd 18 n 4 aprileUe2021 interno.indd 18

22/03/21 09:31 15:46 24/03/21

pubbli cer


3/21 15:46

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

LE SFIDE DELLA DECARBONIZZAZIONE PER IL SETTORE LATTIERO-CASEARIO

Il settore lattiero-caseario, con più di 3.500 imprese, rappresenta un patrimonio produttivo ed economico fondamentale per il nostro Paese. Tuttavia, altrettanto importante è l’impatto che la filiera di produzione, di trasformazione e di trasporto del latte ha sull’ambiente, in particolare sulle emissioni a effetto serra. Abbassare l’impatto ambientale dei prodotti lattiero-caseari e delle aziende produttrici, attraverso la decarbonizzazione, è una sfida che il settore ha già intrapreso sulle varie tappe della filiera: dall’allevamento al trasporto, e anche sull’industria di trasformazione. Ridurre l’impronta CO2 dell’industria lattiero-casearia In primis si lavora sull’efficienza energetica: consumare meno combustibile inquinante a parità di prodotto. Varie tecnologie permettono di ridurre il consumo energetico sia per la produzione del freddo o del caldo di processo, sia per la pastorizzazione, concentrazione

del siero, confezionamento e trasporto. Sono complementari all’approccio di efficientamento le soluzioni di produzione di energia a basso impatto ambientale. Citiamo la cogenerazione, che consente di produrre contemporaneamente energia elettrica e termica e che può essere alimentata a gas naturale oppure a biogas, generato da scarti animali. La fonte solare può essere utilizzata per la produzione di energia elettrica – impianti fotovoltaici, oppure per la produzione di acqua calda tramite solare termico. CertiNergia, Energy Service Company parte del Gruppo Engie, propone alle aziende un percorso globale di riduzione dell’impronta ambientale. Dopo un’attenta analisi degli usi e delle fonti di energia, mette a disposizione soluzioni integrate di efficientamento e di generazione di energia a basso impatto ambientale, combinate con modelli di investimento diversi e garanzie sulle performance energetiche.

Latteria Soresina, azienda esemplare nella decarbonizzazione La cooperativa lattiero-casearia di Cremona è una delle realtà più importanti nel suo settore, con standard qualitativi di assoluta eccellenza. Una società che ha saputo far leva su innovazione, crescita e sostenibilità per far fronte alla competitività. A titolo di esempio, l’azienda ha ridotto dell’8% i consumi di energia elettrica, di circa il 15% quelli di gas metano per produzione di energia termica e del 10% le emissioni di CO2. Ha investito nella cogenerazione, in vari impianti fotovoltaici e allestito un sistema di concentrazione del siero a osmosi inversa, per il quale CertiNergia supporta l’azienda nell’ottenimento dei Titoli di Efficienza Energetica, incentivi economici riconosciuti nell’applicazione di tecnologie efficienti. Grazie al percorso intrapreso, Latteria Soresina si qualifica come precursore della decarbonizzazione nel suo settore.

CERTINERGIA SRL – Via Edmondo De Amicis 28 – 20123 Milano mail: info@certinergia – Seguiteci sui social: Linkedin e Twitter

pubbli certinergia aprile SP.indd n 4 aprile 2021 interno.indd 19 19

20/03/21 09:31 17:30 24/03/21


ATTUALITÀ _UE Speranza. Ma gli italiani, per fortuna non solo soli nell’opposizione al Nutriscore. Pedro Condés, capo del consiglio di regolamentazione del Queso Manchego spagnolo, ha dichiarato che l’etichetta francese ha dato “il peggior punteggio possibile” ai loro formaggi stagionati, protetti dall’indicazione geografica Dop, che certifica la qualità degli alimenti legata ai metodi tradizionali o regioni di produzione. “Li crocifigge davvero, dando loro una lettera ‘E’ e marchiandoli tutti in rosso, il che praticamente li dipinge come pericolosi”, ha detto Condés. I produttori di Manchego sono una delle numerose industrie alimentari spagnole che stanno scatenando una tempesta sul sistema di etichettatura francese. La ribellione arriva dopo che i produttori di olio d’oliva hanno vinto la battaglia per sottrarsi all’etichettatura e far riconoscere anche ai funzionari governativi che etichettare con una ‘C’ gialla l’olio d’oliva sarebbe stato sconveniente. Anche Origen España, associazione che riunisce oltre 200 produttori di cibi gourmet, ha affermato che i suoi membri non sosterrebbero un’iniziativa di etichettatura fronte pacco se Bruxelles scegliesse il Nutriscore, perché il

n 4 aprile 2021 interno.indd 20

suo incoraggiamento alla riformulazione e alla modifica delle ricette è in contrasto con ciò che rende i loro cibi gourmet. Dello stesso avviso sono i produttori di formaggio che si scagliano contro la riformulazione: “Il Queso Manchego ha così pochi ingredienti che non puoi farne a meno. Sarebbe impossibile, tranne se iniziassimo a produrre alcuni di quei formaggi leggeri che sembrano plastica. Forse allora trasformeremmo la nostra attuale ‘E’ rossa in una ‘A’ verde”, ha detto Condés. Anche i produttori di prosciutto premium iberico Dop stanno lavorando per ottenere un’esenzione per quello che chiamano “l’olio d’oliva vergine” dei prosciutti, riferendosi al grasso unico dei prosciutti Bellota. In Italia, l’opposizione al Nutriscore è unanime. Con questo tipo di etichetta, l’olio d’oliva riceverebbe una lettera ‘C’ e un adesivo giallo. Il Parmigiano Reggiano riceverebbe una lettera ‘D’ (adesivo arancione) e il Prosciutto di Parma riceverebbe una ‘E’ (adesivo rosso). La Federation of Hellenic Food Industries, che raggruppa l’85% dei produttori di alimenti greci, ha affermato in un recente parere alla Commissione europea che l’uso di codici colore e indicatori graduati nelle etichette nutrizionali era un “approccio semplificato e piuttosto fuorviante”.

24/03/21 09:31



ATTUALITÀ_EDA FLASH ETICHETTATURA E NUTRISCORE: IL SETTORE CASEARIO SPAGNOLO CHIEDE DI ESCLUDERE I FORMAGGI

RINVIATA LA CONFERENZA ANNUALE EDA

Il Nutriscore si diffonde. Le imprese spagnole hanno chiesto che il sistema nato in Francia non riguardi i formaggi. Il Ministero dell’agricoltura iberico ha già accettato l’esclusione dell’olio d’oliva dal sistema di etichettatura nutrizionale per l'inadeguatezza dell’algoritmo a rappresentare anche i nutrienti positivi di un prodotto tanto straordinario per la dieta mediterranea. “Abbiamo chiesto al governo di attribuire ai formaggi lo stesso valore” hanno spiegato le aziende spagnole a Eda. Se il Nutriscore può dimostrarsi utile su alimenti per i quali è possibile una riformulazione, il sistema è assolutamente inadatto e non applicabile per i “basic food”, come i formaggi.

Considerate le restrizioni ancora in vigore a causa della diffusione del Covid-19, la Conferenza annuale di Eda che tradizionalmente si tiene a marzo è stata posticipata a data da destinarsi.

COMMISSIONE ECONOMICA DI EDA Nella sua prima riunione del 2021 la Commissione di Eda che analizza i problemi economici e la situazione del mercato ha tirato le somme di un anno, il 2020, pieno di difficoltà. Le delegazioni hanno concordato nel concludere che il settore lattiero-caseario europeo ha resistito anche durante le fasi piu complesse della pandemia. Le aziende in tutta Europa hanno continuato a raccogliere e a lavorare il latte, tutelando la filiera. L’export ha subito pesanti contraccolpi, ma le aspettative per il 2021 sono positive.

n 4 aprile 2021 interno.indd 22

PAC, NEGOZIATI AVANTI SOTTO LA GUIDA DELLA PRESIDENZA PORTOGHESE Sono in corso i triloghi per l’approvazione della nuova Politica agricola comune. Eda partecipa alla discussione reiterando a Parlamento, Consiglio e Commissione europea l’importanza di confermare quanto già approvato dal Parlamento europeo in termini di protezione delle denominazioni casearie. È ancora aperta, infatti, la partita sul rafforzamento dei termini “latte”, “yogurt” e “formaggio”.

24/03/21 09:31


LO STILE


ATTUALITÀ_EDA

GIUSEPPE AMBROSI ALLA GUIDA DI EDA di Katia Bellantone

G

iuseppe Ambrosi è il nuovo presidente di Eda. Succede a Michel Nalet, che per alcuni anni ha guidato l’associazione europea dell’industria lattiero-casearia. Un incarico prestigioso, di grande responsabilità, in un momento storico complesso e con tante sfide da affrontare. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare quali sono i suoi programmi per i prossimi anni.

Presidente, da Assolatte all’Eda, European dairy association. Sensazioni ed emozioni a caldo? Sicuramente orgoglio! Dopo vent’anni alla guida di Assolatte, diventare presidente degli imprenditori europei mi fa davvero molto piacere. Assolatte ha sempre avuto un ruolo importante in Eda, fin dalla fondazione dell’associazione europea. La delegazione italiana ha contribuito

24 IL MONDO DEL LATTE

Attualita int interno.indd ambrosi sPF.indd n 4 aprileeda 2021 24 24

20/03/21 09:31 17:32 24/03/21

Attualita e


3/21 17:32

in modo sostanziale alle politiche comunitarie, abbiamo sempre creduto nel progetto europeo, riconosciuto e investito nel lavoro a Bruxelles, per parlare con una voce unica alle istituzioni. Essere quella voce, oggi, mi emoziona. Quali sono le maggiori sfide da affrontare a Bruxelles? Da molti anni Bruxelles è il terreno sul quale si giocano le partite più importanti, in tutto l’agroalimentare, non solo nel lattiero-caseario. La sfida lanciata dalla Commissione con il Green Deal, noto a tutti, e la From Farm to Fork, ne è l’ennesima dimostrazione. Nei prossimi anni dovremo affrontare il tema della sostenibilità ambientale, con un obiettivo molto ambizioso: giungere alla carbon neutrality entro il 2050. Anche noi saremo chiamati a dare il nostro contributo. E siamo pronti a farlo. Da tempo, le nostre aziende hanno avviato progetti di sviluppo sostenibile e ridotto il loro impatto sull’ambiente. Tutti intendiamo continuare su questa strada. Però, dobbiamo impegnarci a trasformare gli impegni che derivano dalla strategia in opportunità di sviluppo. E dobbiamo farlo cercando di non lasciare indietro nessuno: il nostro settore è composto da grandi aziende internazionali, da alcune imprese private e cooperative molto strutturate e da un gran numero di Pmi. Le politiche ambientali devono essere inclusive. Gli investimenti dovranno essere adeguati agli obiettivi. Altrimenti si rischiano di scaricare sulle imprese responsabilità e costi della “rivoluzione verde” a danno di intere filiere produttive. Altro tema su cui dobbiamo continuare a impegnarci sono le campagne che insistono sulla necessità di ridurre i prodotti di origine animale, con attacchi che non arrivano solo dalle organizzazioni animaliste e che – talvolta – vengono addirittura cavalcate da chi ha interessi personali nei settori concorrenti. Credo che l’informazione debba sempre essere corretta, per fornire ai consumatori gli strumenti che consentano loro di scegliere in modo consapevole. Il tema ambiente non deve diventare uno strumento speculativo. A noi resta la responsabilità di comunicare sempre meglio, con più forza e maggiore modernità il valore nutrizionale e la qualità dei nostri prodotti. Combattere chi cerca di trasformare diete e abitudini alimentari in mode, come fossero abiti da indossare. È un capitolo importante, sul quale il mondo scientifico deve fare la propria parte, perché ne va della salute di tutti, soprattutto delle nuove generazioni. Gli obiettivi di breve periodo? Sono un europeista convinto, credo nell’Europa e sono convinto che il risultato sociale e politico raggiunto dall’Unione europea sia il mercato

unico, che ha permesso a tutti noi di crescere, ha portato benessere, lavoro e ricchezza. Per questo sono preoccupato dalla Brexit, che ha messo in dubbio il valore dell’Europa unita, e dai continui tentativi di alcuni Stati membri di nazionalizzare le politiche comuni, costruite con il contributo di tutti, con fatica e anni di lavoro. A parole tutti chiedono una lingua comune, poi, nei fatti, troppi lavorano per la babele delle regole. Mi riferisco, in particolare, alla proliferazione delle norme nazionali sull’origine o delle etichette nutrizionali. Ma anche alle tasse su zuccheri e plastiche. L’armonizzazione delle regole di produzione e di etichettatura è fondamentale, quasi quanto la moneta unica. L’Europa dell’agroalimentare deve avere regole comuni, nessuna frontiera interna, e libera concorrenza su qualità e costi di produzione. Non dovremmo aver paura di raccogliere questa sfida. Ci guadagnerebbero il mercato, le nostre filiere e i consumatori. L’export nei Paesi extraeuropei è un altro punto su cui bisogna continuare a lavorare. La domanda mondiale di prodotti lattiero-caseari cresce di anno in anno e gli accordi di libero scambio aiutano le relazioni commerciali. Per questo dobbiamo continuare a sostenere la Commissione, affiancandola nella negoziazione di accordi che facilitano le nostre vendite in Paesi che sono alla ricerca quasi spasmodica dei prodotti lattiero-caseari europei. Penso alla Cina, al Giappone a tutto il Medioriente. E penso alla necessità di riaprire il dialogo con la Russia. La chiusura di quel mercato, come noto, ha fatto tanto male al nostro settore. Come realizzare tutto questo? Prima di tutto, lavorando insieme ai nostri colleghi europei e restando uniti, parlando chiaramente, con messaggi veri, chiari e trasparenti. Quella del latte è la più importante filiera agroalimentare europea. Il mondo del dairy è un patrimonio culturale ed economico, che porta sulle tavole di tutto il mondo prodotti sicuri e di una qualità indiscutibile, che dà lavoro a centinaia di migliaia di famiglie, con tanti prodotti legati alle tradizioni locali, altrettanti prodotti nuovi e moderni, tanta ricerca e innovazione. La politica non può permettere attacchi strumentali al nostro settore e ai nostri prodotti, con campagne denigratorie, etichette nutrizionali che disinformano, strumentali associazioni tra cibo e salute e, sottolineo, strumentali, perché nessuno di noi nega la correlazione tra salute e alimentazione. Dobbiamo continuare a raccontare i nostri prodotti con pazienza, parlare della loro qualità, ma anche del loro valore economico, sociale e culturale.

IL MONDO DEL LATTE 25

Attualita int interno.indd ambrosi sPF.indd n 4 aprileeda 2021 25 25

20/03/21 09:31 17:32 24/03/21


ATTUALITÀ_EDA

MICHEL NALET: “RAFFORZARE IL RUOLO DI EDA” di Katia Bellantone

D

opo quasi dieci anni alla guida dell’associazione europea delle aziende lattiero-casearie, Michel Nalet ha lasciato la presidenza di Eda. Francese della Normandia, Nalet è un importante manager del Gruppo Lactalis, essendo al vertice della direzione che si

occupa della comunicazione. Pragmatico e cordiale, Nalet è uomo di grande simpatia, con forti capacità comunicative e grande professionalità. Lo abbiamo incontrato durante uno degli ultimi giorni del suo mandato, per salutarlo, ringraziarlo per i risultati raggiunti e per

26 IL MONDO DEL LATTE

attualita int Michel Nalet SP.indd 26 n 4 aprileeda 2021 interno.indd 26

22/03/21 09:31 12:05 24/03/21

attualita e


3/21 12:05

scambiare quattro chiacchiere sulla sua esperienza a Bruxelles. Qual è stato il momento più complicato da presidente di Eda? Probabilmente la crisi del settore del 20162017. Un periodo convulso, con continui incontri con tutti gli stakeholder e l’allora Commissario Phil Hogan. Il ricordo più bello? Sono molti. Incontrare gente, farsi conoscere e capire meglio le persone che provengono da ogni parte d’Europa è stato l’aspetto più affascinante. Posso dire di aver incontrato davvero tante persone eccezionali. Alcuni sono diventati amici. Se ne devo scegliere uno, allora penso alla cena all’osteria Dell’Albachiara a Bergamo con l’amico Attilio Zanetti – mio vicepresidente per molti anni – e la sua adorabile famiglia. L’incontro più appassionante? Negli ultimi nove anni ho incontrato talmente tante persone... Alcune mi hanno fatto riflettere, altre mi hanno convinto a cambiare punto di vista su certi temi. Donne e uomini della lactosfera, personaggi politici della European bubble. Quando si parla di tante persone, è difficile sceglierne una in particolare. Ricorderò per sempre il primo incontro con quello che allora era appena stato nominato Commissario all’Agricoltura: Phil Hogan. Mi ha colpito il suo approccio aperto e fiducioso verso le persone, la sua chiara visione dell’agricoltura europea e del settore lattiero-caseario. Da allora abbiamo mantenuto sempre un contatto molto stretto. La battaglia più dura? La più dura, e forse la più frustrante, è stata l’infinita discussione per ottenere gli aiuti

all’ammasso privato in piena crisi da Covid. È costata tempo ed energia. Sembrava che tutti capissero l’urgenza di intervenire con misure immediate di mercato tranne i vertici della Commissione europea, che rimanevano immobili, quando addirittura non cercavano di sfuggire alle loro responsabilità. Con il senno di poi, cambierebbe la strategia di Eda? Abbiamo sempre cercato di inserire le problematiche del mondo della produzione casearia nell’agenda europea. Forse, guardando indietro, avremmo dovuto spingere di più per rafforzare il ruolo dell’Eda. Il ruolo dell’associazione è conosciuto a Bruxelles, dove abbiamo raggiunto un ottimo livello di visibilità. Il lavoro, però, è portato avanti da una ristretta cerchia di persone che appartengono alle associazioni nazionali o alle aziende. Tempo fa abbiamo ipotizzato di creare un “Senato del latte europeo” che riunisse tutti i membri dei board delle associazioni nazionali come Assolatte e che si sedesse periodicamente attorno a un tavolo per migliorare la visibilità di Eda. Purtroppo, quel progetto si è dimostrato troppo complicato da realizzare. Un consiglio per il suo successore? Siamo tutti felici – e io per primo – che Giuseppe Ambrosi abbia risposto alla chiamata e che assuma la presidenza di Eda. Con la sua esperienza, la sua conoscenza degli affari internazionali del settore e la sua diplomazia, Giuseppe non ha davvero bisogno di consigli. E puntando la sua strategia sulla reputazione e l’immagine del latte e dei prodotti caseari, ha perfettamente dato l’imprinting della sua presidenza.

IL MONDO DEL LATTE 27

attualita int Michel Nalet SP.indd 27 n 4 aprileeda 2021 interno.indd 27

22/03/21 09:31 12:05 24/03/21


ATTUALITÀ_FIL/IDF

CONTEGGIO DELLE CELLULE SOMATICHE DEL LATTE: È ONLINE UNA GUIDA DI SUPPORTO di Chiara Fabrizi

L

a conta delle cellule somatiche del latte è un indicatore ampiamente utilizzato per il monitoraggio della salute della mammella di diverse specie di mammiferi ed è rilevante nelle normative sull’igiene alimentare, per il pagamento del latte, nella gestione dell’azienda agricola e nei programmi di allevamento. Nel febbraio 2020, il Joint Research Centre della Commissione europea ha lanciato un nuovo materiale di riferimento certificato per il conteggio delle cellule somatiche nel latte (Crm Erm®-BD001). Proprio in relazione a questo materiale, Idf e Icar hanno predisposto una guida congiunta di supporto su come applicare il materiale per la verifica delle prestazioni sia del metodo di riferimento microscopico che dei metodi di routine, per la

verifica e l’eventuale regolazione richiesta delle impostazioni di calibrazione dei metodi di routine, per l’assegnazione dei valori standard ai materiali di riferimento secondari e per prove di competenza: Bollettino 508/ 2021 – Guidance on application of Ec Jrc Certified Reference Material for somatic cell counting in milk. Una guida che annovera tra i propri autori Silvia Orlandini, esperta italiana del Comitato italiano Fil/Idf. “Il conteggio delle cellule somatiche si basa sulle prestazioni dei contatori di cellule somatiche di routine ad alta capacità. Tuttavia, prima del rilascio dei materiali di riferimento, non era disponibile alcun riferimento comune affidabile – ha affermato il direttore generale dell’Idf Caroline Emond. Il lancio di questa guida è uno dei risultati

della stretta collaborazione tra Idf e Icar per promuovere una migliore equivalenza globale nel conteggio delle cellule somatiche nel latte”. La guida Idf/Icar è scaricabile gratuitamente dal sito della Fil/ Idf (fil-idf.org/publications/). Il bollettino non è però l’unica pubblicazione recente della federazione. A questo si aggiungono anche due nuovi standard congiunti Iso-Fil. Il primo è lo Standard Idf 244 – Iso 22184 (2021) – Milk and milk products – Determination of the sugar contents – High performance anion exchange chromatography with pulsed amperometric detection method (Hpaec-Pad). La pubblicazione illustra la determinazione quantitativa cromatografica liquida di zuccheri specifici (galattosio, glucosio, fruttosio,

28 IL MONDO DEL LATTE

attualita SPF.indd 28 n 4 aprilefil 2021 interno.indd 28

22/03/21 09:31 11:59 24/03/21


DA TRE GENERAZIONI LA RICERCA DELL’ECCELLENZA

igorgorgonzola.com


ATTUALITÀ _FIL/IDF saccarosio, lattosio e maltosio), in vari tipi di latte e prodotti lattiero-caseari, applicando l’arabinosio come standard interno. Il metodo è applicabile su diverse matrici lattiero-casearie: latte, latte condensato zuccherato, latte in polvere, formaggio, siero di latte in polvere, alimenti per lattanti, dessert a base di latte e yogurt. Il metodo non si applica, invece, a prodotti lattierocaseari contenenti soia o a basso contenuto di lattosio, in cui questo zucchero è a livelli inferiori a 1 mg/g. La seconda pubblicazione congiunta è lo Standard Idf 196 – Iso 21187 (2021) – Milk – Quantitative determination of microbiological quality – Guidance for establishing and verifying a conversion relationship between results of an alternative method and anchor method results. Si tratta di un aggiornamento

attualita SPF.indd 30 n 4 aprilefil 2021 interno.indd 30

della precedente edizione del 2004 della guida Iso/Fil sulla conversione delle unità batteriche al fine di migliorare il modello statistico riportato e, allo stesso tempo, aumentarne la facilità d’uso. Lo standard riveste particolare importanza per i laboratori accreditati secondo Iso 17025, come quelli interprofessionali che analizzano il latte crudo per il pagamento degli allevatori, così come per le imprese lattiero-casearie che procedono alla conta batterica per test istantanei del latte crudo a fini normativi e programmi di autocontrollo.

Calendario degli appuntamenti Fil/Idf: 2021 Idf Paratuberculosis Virtual Forum, 26 maggio, in videoconferenza Idf Symposium - Cheese Science and Technology Symposium, 7-9-11 giugno, in videoconferenza

2022

Idf/Iso Analytical Week, 25-28 aprile, Konstanz - Germania Idf World Dairy Summit, 1-4 novembre, Delhi - India

20/03/21 09:31 17:34 24/03/21



Pubbli Sorì2021 aprileinterno.indd SP.indd 3232 n 4 aprile

20/03/21 09:31 17:35 24/03/21


INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

SORÌ: QUALITÀ E BENESSERE A 360°, DAL 1868 Oggi siamo soliti parlare di qualità di un prodotto o di un bene in senso lato, ma ci siamo mai chiesti cosa ci sia dietro un prodotto qualitativamente eccellente? Al consumatore arriva il prodotto finito e non è possibile tenere traccia di una filiera della qualità, intesa non solo come materie prime, ma anche e soprattutto come qualità di vita delle persone e degli animali che ne hanno reso possibile la produzione. Qualità vuol dire, quindi, non solo tracciabilità e sicurezza alimentare, ma

anche sicurezza e serenità di tutte le creature coinvolte nei processi produttivi. Per Sorì, qualità e benessere sono valori imprescindibili e fondamentali, da sempre capisaldi della propria filosofia produttiva. Azienda casearia guidata dalla famiglia Sorrentino, Sorì è tra i maggiori produttori di Mozzarella di Bufala Campana Dop e Fior di Latte tradizionale campano. La sua storia inizia nel lontano 1868 e continua perseguendo gli stessi valori della tradizione che l’hanno portata dove è oggi. L’azienda ha sede a ridosso del paro naturale di Roccamonfina, in una zona d’eccezione dal punto di vista naturalistico: un’area protetta che prende il nome dall’omonimo

vulcano estinto, dove la presenza di sorgenti d’acqua purissima e di un territorio incontaminato contribuisce a rendere i prodotti caseari Sorì unici nel loro genere. L’utilizzo rispettoso e consapevole delle risorse naturali e di latte di qualità, proveniente da allevamenti certificati come “Gli allevamenti del benessere” rende l’azienda orgogliosa del proprio lavoro. Chi lavora in Sorì fa parte di una grande famiglia in cui ogni collaboratore è centrale. Per la famiglia Sorrentino, da sempre fare impresa significa fare il bene di tutti e del proprio territorio, contribuendo, con una produzione casearia d’eccellenza, a creare un futuro migliore e a portare un po’ di gioia in tavola.

SORÌ ITALIA SRL - S.S. 6 Casilina - 81057 Teano (Ce) - Tel: +39 0823 658013 – +39 0823 658014

ATTUALITÀ_NEWS NONNO NANNI LANCIA LA FRESCA MERENDA

SCALDASOLE, NUOVI YOGURT BIO ALLA FRUTTA

La Fresca Merenda Nonno Nanni è la nuova combo che abbina il Fresco Spalmabile Nonno Nanni fatto con latte italiano al frullato di frutta e fragranti mini grissini. Per una pausa di fresco relax che inizia dal palato. La Fresca Merenda è preparata con ingredienti naturali e senza conservanti, ed è pronta da gustare in ogni occasione della giornata. In questo connubio di sapori, spicca la cremosità del Fresco Spalmabile Nonno Nanni, con il suo gusto unico, frutto di un attento bilanciamento tra note dolci e salate. Ad accompagnare la cremosità del Fresco Spalmabile Nonno Nanni è il gusto fragrante di mini grissini, preparati con olio extravergine d’oliva. Infine, il frullato al gusto pesca dona alla Fresca Merenda Nonni Nanni una nota dolce e vellutata, una preziosa fonte di vitamina C, con ingredienti 100% frutta, priva di conservanti e coloranti. Il pack è completamente riciclabile.

Scaldasole propone una nuova gamma di yogurt interi biologi alla frutta. Cremosi e avvolgenti, come sono da sempre gli yogurt di Scaldasole, i nuovi Interi si presentano in quattro proposte di gusto: al Ribes Nero, al Cocco, al Limone e al Mango. Solo ingredienti bio, il sapore semplice, puro, naturale della frutta. Perché per Scaldasole promuovere un’alimentazione sana, attraverso la qualità delle sue materie prime e il rispetto per l’ambiente, è una missione che l’accompagna da oltre trent’anni. Nello stesso luogo in cui hanno visto la luce i suoi primi yogurt, tra le colline dell’Alta Brianza, Scaldasole è rimasta sempre fedele alla sua filosofia, che racconta di un mondo sostenibile, in armonia con la natura. Con questa gamma arriva anche un nuovo formato singolo da 375 grammi in un pack i cui componenti di carta, plastica e alluminio sono differenziabili separatamente.

Pubbli Sorì aprile SP.indd 33

29/03/21 12:03


ATTUALITÀ _NEWS GORGONZOLA DOP: ANCHE NEL 2020 PRODUZIONE ED EXPORT IN CRESCITA Nel 2020 la produzione di Gorgonzola Dop è stata di 5.100.423 forme, con un aumento dell’1,49% (pari a 74.638 forme) rispetto al 2019 e del 5,18% (pari a 251.120 forme) rispetto al 2018. Il primo mese dello scorso anno ha fatto registrare la produzione massima mensile (492.269 forme) degli ultimi cinque anni. A livello regionale, oltre due terzi della produzione (3.616.765 forme) si sono concentrati in Piemonte, il resto nelle province lombarde. L’11,3% del totale è stato destinato alla produzione di Gorgonzola Piccante (576.877 forme). Sempre nel 2020 le forme destinate all’estero sono state 1 milione e 770mila, anche in questo caso con un aumento

(+2,9%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (dato aggiornato al 30 novembre 2020). L’Unione europea si conferma il principale mercato per il Gorgonzola Dop fuori dai confini nazionali, avendo assorbito oltre l’85% della quota destinata all’export, con la Germania primo Paese importatore (537.721 forme al 30 novembre 2020), seguita da Francia (374.562), Spagna (106.528) e Paesi Bassi (93.274). Le esportazioni verso il Regno Unito (59.151 forme) hanno fatto registrare un inedito calo del 22,8% in larga parte imputabile alle politiche adottate da Londra in occasione della Brexit. Prima destinazione extra Ue si conferma il Giappone (35.051 forme), seguito da Australia (27.526) e Stati Uniti (25.106).

PARMIGIANO REGGIANO DOP: SEGNATO UNO STORICO RECORD PER LA PRODUZIONE Il 2020 è stato un anno record per la produzione del Parmigiano Reggiano Dop, cresciuto del 4,9% rispetto

all’anno precedente. I 3,94 milioni di forme (circa 160mila tonnellate), prodotte nel 2020 rappresentano il

livello più elevato nella storia del Parmigiano Reggiano. Un giro d’affari al consumo pari a 2,35 miliardi di euro per la denominazione di origine protetta che si proietta sempre più verso l’estero: una valvola di sfogo per una produzione in continua espansione che ha bisogno di nuovi spazi di mercato. Negli ultimi quattro anni, la produzione è infatti aumentata da 3,47 a 3,94 milioni di forme, registrando una crescita del 13,5 per cento. La quota destinata all'export è pari al 44% (+10,7% di crescita a volume rispetto all’anno precedente). Gli Stati Uniti sono il primo mercato (20% dell’export totale), seguiti da Francia (19%), Germania (18%), Regno Unito (13%) e Canada (5 per cento). Dopo un anno di stop, riprende a crescere il Canada (+36,8%).

34 IL MONDO DEL LATTE

aggiungere News aprile SP SPF.indd 34

29/03/21 14:50


PaginaPubblicitariaCrai.indd 1

02/09/14 16:49


ATTUALITÀ _NEWS SACCO SYSTEM , ONLINE LA NUOVA VERSIONE DEL SITO Restyling del portale aziendale per Sacco System, l’azienda di Cadorago (Co), fornitrice di prodotti per l’industria alimentare. Rinnovato il design e l’estetica per una navigazione più pratica, semplice e veloce: la nuova versione del sito è stata pensata per migliorare l’esperienza dell’utente rendendo più immediata la navigazione e facilitando l’accesso alle informazioni sul portfolio prodotti e servizi. All’interno della sezione Food si accede all’intera proposta di prodotti per l’industria alimentare: fermenti lattici, microrganismi, probiotici ed enzimi per migliorare la cultura del cibo e della vita. Prodotti naturali e funzionali studiati in modo specifico per la produzione di formaggi, di prodotti caseari freschi e fermentati, salumi, carne,

pesce, prodotti da forno e bevande fermentate. La sezione Probiotics è dedicata ai probiotici per il benessere delle persone che agiscono su diverse parti del corpo e ai servizi personalizzati per l’industria nutraceutica e farmaceutica come la produzione (Custom fermentation service) e vendita (licensing) di ceppi probiotici per conto terzi. La sezione Agro-vet propone

l'offerta di prodotti per il settore agro-veterinario, per migliorare il benessere animale e la performance, ottimizzando nel contempo la salubrità e la qualità dei prodotti zootecnici, nel pieno rispetto degli equilibri dell'ecosistema. Grazie alla versione rinnovata del portale, Sacco System fornirà ai clienti informazioni aggiornate sui prodotti in linea con le loro esigenze produttive. Per info: www.saccosystem.com

BRIMI LANCIA LA MOZZARELLA ARMONIA

YOGURT MILA GUSTO+GUSTO SENZA LATTOSIO

Brimi – cooperativa altoatesina di Bressanone specializzata nella produzione di mozzarella e altri prodotti lattiero-caseari di alta qualità – ha lanciato la nuova mozzarella Armonia. Armonia come un perfetto equilibrio tra il benessere e una corretta alimentazione. Una nuova referenza che si aggiunge alla vasta gamma di mozzarelle Brimi e che risponde al trend del consumo di alimenti salutistici e “senza”. La nuova mozzarella di Brimi è infatti buona, tenera, succosa, ma soprattutto equilibrata nella sua composizione, perché contiene il 40% di sale e di grassi in meno rispetto alla media dei prodotti simili presenti sul mercato. Il packaging della nuova referenza illustra chiaramente i plus e le caratteristiche del prodotto: -40% di sale e grassi, 100% latte Alto Adige garantito dal marchio di qualità Sudtirol. Anche la mozzarella Armonia è realizzata con il purissimo latte 100% dell’Alto Adige senza Ogm.

Quando la dolcezza della pesca si unisce alla croccantezza delle mandorle, nasce lo yogurt Gusto+Gusto senza lattosio di Mila. Un mix di ingredienti che rende la colazione, lo spuntino di metà mattinata o la merenda una vera coccola di piacere. Ottimo anche come dessert a fine pasto, Gusto+Gusto senza lattosio di Mila è uno yogurt morbido e cremoso realizzato con latte 100% Alto Adige senza Ogm che, grazie a un trattamento speciale, contiene meno dello 0,01% di lattosio. Un prodotto pensato per gli intolleranti al lattosio o per chi ricerca un prodotto ad alta digeribilità. Il latte utilizzato proviene da 2.400 famiglie di contadini dell’Alto Adige ubicati in piccoli masi di alta montagna, la maggior parte sopra i mille metri di altitudine, con in media solo 14 mucche per stalla. La nuova referenza è disponibile nel banco frigo della Gdo nel formato da 150 grammi.

36 IL MONDO DEL LATTE

News aprile SP SPF.indd n 4 aprile 2021 interno.indd36 36

20/03/21 09:31 18:47 24/03/21



ATTUALITÀ _NEWS CIBUS 2021: UNA NUOVA AREA PER IL MONDO HORECA IN COLLABORAZIONE CON DOLCITALIA La ventesima edizione di Cibus, in programma dal 31 agosto al 3 settembre 2021 a Parma, prevede un nuovo format dedicato al mondo del canale distributivo Horeca e quindi bar, ristoranti, hotel e affini, con un’area espositiva dedicata. È stato infatti siglato l’accordo che segna la nascita della partnership tra Cibus, Salone Internazionale dell’Alimentazione, e Dolcitalia, società di servizi per il mondo della distribuzione alimentare, dolciaria, d’impulso e beverage. Il nuovo progetto, chiamato “Horeca The Hub”, si prepara a diventare l’evento di riferimento per la community nazionale e internazionale degli operatori del canale, con il fine di promuovere la ripartenza dell’“Authentic Italian

food&beverage”. “Cibus ha firmato un accordo quadro con Dolcitalia, una delle più importanti società di servizi per la distribuzione del food and beverage, che porterà a Parma i leader nella distribuzione dolciaria nel canale normal trade – ha sottolineato Riccardo Caravita, Cibus and Food brand manager – un’intesa che contribuirà a dare nuove opportunità di business a tutta la community di Cibus, rappresentando il primo tassello di un ambizioso progetto riservato al comparto Horeca e Food Service che andrà a completare la già ricca offerta della manifestazione”. “Cibus è l’evento che rappresenta l’eccellenza del made in Italy in ambito agroalimentare – ha dichiarato il general manager di Dolcitalia

CASEIFICIO PALAZZO, NUOVA VESTE PER LA BURRATINA La primavera è arrivata e Caseificio Palazzo si è preparato ad accogliere il suo risveglio con tante nuove deliziose sorprese. Tra le novità primaverili, l'uscita del nuovo video concept, il terzo scatto di Marco Varoli per il calendario 2021 dell’azienda casearia e la presentazione del nuovo pack per la Burratina affumicata dedicata al libero servizio. In particolare, la versione della burratina affumicata 100 grammi dedicata al libero servizio si è vestita di nuovo per l'arrivo della bella stagione. La nuova proposta, parte del percorso di rebranding intrapreso nel 2020, si presenta con linee pulite, delicate, che impreziosiscono il formato in bicchiere esaltandone la greca superiore con motivo dei tipici trulli.

Stefano Raffaglio – e siamo lieti di poter dare il nostro contributo all’interno di questa importante manifestazione. Nel momento in cui tutti hanno una gran voglia di tornare a una vita migliore, desideriamo rappresentare un settore tra i più colpiti dall’emergenza sanitaria con l’intento di trovare nuove sinergie per ridisegnarne i paradigmi”.

ACTIMEL RICCO DI VITAMINA D, IL PIÙ FORTE DI SEMPRE Quarantena, isolamento, vita sedentaria, affaticamento, stress: nell’ultimo anno si è vissuta una situazione anomala che non ha aiutato a prendersi cura di se stessi con le giuste modalità. È anche per questo che nell’ultimo anno l’Italia si è aggiudicata la maglia nera per la carenza di Vitamina D, la cosiddetta “vitamina del sole”, perché si produce per la maggior parte grazie all’esposizione ai raggi solari e il resto tramite l’assunzione di alimenti. E non sono solo i più anziani a soffrire di questa carenza. Più del 50% degli italiani con meno di 16 anni soffre di carenza di Vitamina D. A farne le spese è anche il sistema immunitario che, mai come oggi, ha bisogno di essere difeso e alimentato. Un piccolo grande aiuto in questo senso può venire da Actimel di Danone, un alleato quotidiano del sistema immunitario, che oggi ha una nuova formula ricca di Vitamina D, il 33%, a oggi il più ricco sul mercato dei latti fermentati da bere con vitamine, che corrisponde a un terzo del valore nutrizionale di riferimento per la vitamina D.

38 IL MONDO DEL LATTE

n 4 aprile 2021 interno.indd 38

24/03/21 09:31



ATTUALITÀ_NEWS TRE PECORINI, LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE PROSEGUE La campagna di comunicazione e promozione "tre pecorini", frutto della collaborazione tra il Consorzio per la tutela del Pecorino Romano Dop, il Consorzio per la tutela del Pecorino Sardo Dop e il Consorzio per la tutela del Fiore Sardo Dop, è proseguita con la terza annualità in un 2021 così particolare: l’emergenza sanitaria ha colpito infatti i diversi settori dell’agroalimentare e le produzioni Dop hanno più che mai un ruolo da giocare, attraverso la valorizzazione delle loro caratteristiche e garanzie. Il progetto "tre pecorini" ha l’obiettivo di rafforzare la notorietà e l’interesse per i tre formaggi nei diversi mercati

target Italia, Stati Uniti, Germania, Francia e Regno Unito, attraverso un’identità unica per i tre prodotti, accompagnata dalla diffusione di un messaggio semplice e di impatto: “Non le solite pecore. Non i soliti formaggi” = “No ordinary sheep. No ordinary cheeses” nella sua versione internazionale. Nel breve-medio periodo, il

Consorzio di tutela del Pecorino Romano intende continuare a lavorare per migliorare la qualità del prodotto e differenziarne la produzione. Il Consorzio di tutela del Pecorino Sardo intende rafforzare l'attività di comunicazione specialmente sul web e sui social, mantenere alta la quota dei consumi in Italia e sostenere l'export specie in ambito Ue. Nel medio-lungo periodo l'intenzione è di capitalizzare l'esperienza maturata negli ultimi anni sui mercati Extra Ue per sostenere l'export a partire dagli Stati Uniti. Infine, il Consorzio di tutela del Fiore Sardo, facendo leva sull’alta qualità del prodotto, vuole sostenerne la competitività nel mercato e dare un valore aggiunto.

CASCIOTTA DI URBINO E FORMAGGIO DI FOSSA

RAGUSANO DOP, OK AL NUOVO DISCIPLINARE

Due eccellenze della gastronomia e del made in Italy si sono unite per un’importante operazione di tutela e di valorizzazione agroalimentare messa in campo da Trevalli Cooperlat. Un patrimonio di qualità e sicurezza che viene raccontata con due fuoriclasse della storia del gusto premiati dall’Europa con il marchio Dop. Parliamo degli storici formaggi degli Appennini delle Marche e dell’Emilia Romagna: la Casciotta d’Urbino Dop e il Formaggio di Fossa di Sogliano Dop. Un impegno verso la tutela dell’eccellenza a tavola che si concretizza con la campagna di comunicazione su tutto il territorio regionale dal titolo “Doppiamente eccellenti”, voluta dal gruppo Trevalli con sede a Jesi e realizzata con il contributo di Psr Marche. “Da sempre puntiamo su prodotti di qualità che traggono dalla localizzazione e dal legame con il territorio quel valore aggiunto che li caratterizza – ha dichiarato il responsabile marketing di Trevalli Cooperlat Andrea Alfieri – è la filosofia e la strategia alla base del gruppo fin dalla sua fondazione”.

Approvato dal Mipaaf il nuovo disciplinare di produzione del Ragusano Dop. Inoltre, grazie all’azione del Consorzio di tutela, è stato inserito fra i formaggi di qualità oggetto del bando Agea per l’acquisto di alimenti da destinare agli indigenti: “Un fatto questo tanto importante e senza precedenti” commenta il Consorzio. “Come sempre siamo impegnati a raggiungere traguardi sempre più qualificanti per la filiera e per tutto il territorio – ha sottolineato il presidente del Consorzio di tutela Giuseppe Occhipinti – il ragguardevole lavoro del Consorzio e gli sforzi fatti dai produttori nell`anno che si conclude non sono da sottovalutare e sono una buona base di partenza per il nuovo anno che, si spera e ci si augura, possa essere migliore”. Dal punto di vista commerciale, il 2020 è stato un anno complicato per la Dop, a causa dell’impatto negativo provocato dalla pandemia da coronavirus. Molti produttori, per poter disporre della liquidità necessaria per mandare avanti le aziende, hanno scelto di vendere il latte o di lavorare sul “fresco”, non potendo farsi carico dei tempi morti della stagionatura.

40 IL MONDO DEL LATTE

aggiungere News aprile SP SPF.indd 40 n 4 aprile 2021 interno.indd 40

22/03/21 09:31 12:52 24/03/21



ECONOMIA

LARGO CONSUMO NELL’ANNO DEL COVID: FORMAGGI SUPERSTAR LA PANDEMIA HA FAVORITO I DISCOUNT E LE PRIVATE LABEL E HA PREMIATO I PRODOTTI LATTIERO-CASEARI. MA L'AUMENTO DELLE VENDITE IN GDO COMPENSA SOLO IN PARTE LE PERDITE NELL'HORECA di Samuele Ferrigato

L

a dimensione e la composizione dei basket di consumo. I canali di acquisto. La gestione dei prezzi. Gli assetti concorrenziali, l’offerta sugli scaffali e il rinnovo della stessa. Questi, secondo Iri, i principali fattori di cambiamento che hanno caratterizzato il largo consumo nel 2020 e che probabilmente lo influenzeranno anche nel prossimo futuro. Il tutto sotto il cappello della pandemia da Covid. E tra gli alimenti che hanno contribuito di più all'incremento dei ricavi della distribuzione moderna spiccano i formaggi. VENDITE IN ALTALENA Il 2020 ha visto due periodi di forte accelerazione delle vendite. Il primo si è manifestato all’inizio dell’emergenza sanitaria, con l’impennata della domanda volta all’aumento delle scorte di prodotti di prima necessità. A questo si sono sommate le spese aggiuntive per far fronte alla necessità di consumare in casa i pasti normalmente fruiti al di fuori delle mura domestiche (soprattutto in bar e ristoranti), a causa del blocco della mobilità. Ciò ha prodotto un tasso di crescita delle vendite di dimensioni eccezionali. Con la riapertura e la ritrovata socializzazione,

42 IL MONDO DEL LATTE

16-3 eco Largo-Consumo SPFMP.indd 42 n 4 aprile 2021 interno.indd 42

20/03/21 09:32 18:52 24/03/21



ECONOMIA durante la cosiddetta “fase 2”, si è attenuato il passo delle vendite. Un trend che ha accompagnato il largo consumo per tutta l’estate. Il secondo periodo di accelerazione delle vendite si è avuto in ottobre, con il manifestarsi della seconda ondata della pandemia, anche se le crescite sono state meno importanti rispetto alla prima ondata. Dall’inizio della pandemia le vendite di prodotti di largo consumo effettuate nei negozi fisici della Gdo sono aumentate di oltre 5 miliardi di euro. Ma come si è orientata questa domanda aggiuntiva? Ossia per cosa sono stati spesi questi soldi da parte delle famiglie italiane? Sono stati destinati soprattutto alle categorie che sono state definite "icona" della pandemia: ossia i dispositivi per l’igiene e per la protezione personale (parafarmaceutico), e per la sanificazione degli

ambienti. Sono questi i prodotti che hanno registrato la maggior accelerazione delle vendite. Ma una bella fetta è stata usata anche per comprare commodity e ingredienti di base necessari per le preparazioni dei cibi in casa; categorie che infatti sono ai primi tre posti nel ranking della crescita dei ricavi della Gdo. Tra le categorie favorite dal budget aggiuntivo per la spesa quotidiana ci sono anche gli alimenti a contenuto di servizio come formaggi, salumi e surgelati. I formaggi, in particolare, hanno contribuito per il 9,3% alla crescita aggiuntiva del valore delle vendite in Gdo. Ma il bilancio 2020 per il settore lattiero-caseario italiano resta negativo. Infatti la crescita, seppur significativa, avvenuta nel retail ha compensato solo in parte le perdite registrate nel foodservice. Infatti il lattierocaseario in Italia ha chiuso il 2020 con un -8% a valore.

DISCOUNT A GONFIE VELE I canali di vendita sono stati oggetto di una delle più grandi discontinuità osservate l’anno scorso. Le restrizioni alla mobilità molto rigide durante il primo lockdown avevano impresso uno spostamento marcato della domanda verso i punti di vendita di vicinato, privilegiando soprattutto le superette e i piccoli supermercati. Con l’allentamento delle restrizioni e nel prosieguo dell’anno, i cambiamenti hanno preso una direzione diversa, facendo emergere alcune tendenze più delineate. La più rilevante è stata l’accelerazione del discount che ha cominciato a guadagnare spazio in misura consistente soprattutto nella seconda metà del 2020, in coincidenza con l’acuirsi delle situazioni di disagio economico delle famiglie. Questa tendenza si è amplificata nel corso dell’anno, aggiungendo un guadagno di circa due punti di quota di mercato negli ultimi

LARGO CONSUMO CONFEZIONATO: LA TOP TEN DELLE MACROCATEGORIE PIÙ POSITIVE VARIAZIONE % VENDITE

+192%

PARAFARMACEUTICO

+90%

COMMODITY INGREDIENTI BASE SPECIALITÀ ETNICHE

+41% +33%

PARTECIPAZIONE ALLA CRESCITA DEI RICAVI LCC (+5,1 MLD €) - QUOTE %

9,3%

FORMAGGI

8,1%

SURGELATI

7,4%

SALUMI PARAFARMACEUTICO

5,7%

ACCESSORI PULIZIA

+26%

INGREDIENTI BASE

DETERGENTI SUPERFICI

+21%

FRUTTA PI

DERIVATI DEL POMODORO

+20%

LATTE UHT E ASSIMILABILI

3,6%

CONDIMENTI FRESCHI

+18%

BEVANDE CALDE

3,5%

CARNE FRESCA PI

+18%

CARNE FRESCA PI

3,5%

APERITIVI

+18%

BIRRE

3,4%

5,4% 4,6%

Fonte: IRI Liquid Data® Totale Distribuzione Moderna negozi fisici. Macro-Categorie del largo consumo confezionato, classifica delle prime 10. Variazione % vendite a valore vs periodo corrispondente e quote % sulla crescita dei ricavi LCC. Totale periodo Covid: da s/t 23/2 a s/t s/t 27/12/2020

44 IL MONDO DEL LATTE

16-3 eco Largo-Consumo SPFMP.indd 44 n 4 aprile 2021 interno.indd 44

20/03/21 09:32 18:52 24/03/21



ECONOMIA LA DISTRIBUZIONE PUNTA SULLE PRIVATE LABEL PER CONTRASTARE LA CONCORRENZA +1,1 PP

+0,5 PP

70%

-0,3 PP

+0,3PP

59,7%

60% 50% 40%

26,7%

30%

19,4%

20%

7,3%

10% 0% TOTALE DM

DM "CLASSICA"

DISCOUNT

DRUGSTORE

Fonte: IRI Liquid Data® - Totale LCC. Quota delle vendite a valore di Marche del Distributore. Distribuzione Moderna «classica» = Iper+Supermercati+Libero Servizio Piccolo. Variazione in punti percentuali vs controcifra 2019. II Ondata Covid = da s/t 10/10 a s/t 27/12 2020. In alto: crescite in punti quota rispetto allo stesso periodo del 2019.

mesi del 2020. La galoppata del discount ha dei risvolti di particolare interesse perché la performance commerciale si è accompagnata ad un aumento dell’attrattività sui consumatori e a una elevata capacità di fidelizzazione che in precedenza sembrava estranea a questo formato. Il successo del discount appare così motivato non solo dalla convenienza, ma anche dalla sua maggiore compatibilità con il nuovo atteggiamento “back-to-basic” della shopper experience. In altre parole, il consumatore ricerca la possibilità di passare meno tempo possibile nei punti di vendita, trovando subito ciò di cui ha bisogno. Oltre al discount si è registrata una certa crescita anche dei supermercati medi e piccoli, che nel loro complesso continuano a rispondere alle mutate esigenze dei consumatori in questo periodo storico, mentre il boom delle superette di inizio pandemia è stato un fuoco di paglia: il formato di prossimità per eccellenza continua a mostrare i limiti per il suo sviluppo che già erano evidenti prima dello scoppio della pandemia. Sempre più in crisi gli ipermercati, che dopo il calo causato dalle restrizioni al movimento, non sono riusciti

a recuperare attrattività verso i consumatori, proseguendo la crisi strutturale di fatturato già in corso da alcuni anni. Questa panoramica sulla distribuzione non può tralasciare quella che forse è stata un’altra icona dell’emergenza sanitaria: lo sviluppo del canale e-commerce nel mondo del largo consumo. L’epidemia ha infatti accelerato a dismisura la crescita di questa forma di commercio, attirando e fidelizzando nuovi shopper e abbattendo molte barriere culturali e conoscitive che fino a un paio d'anni fa sembrava potessero frenarne lo sviluppo. PREZZI “FREDDI” Durante la prima fase dell’emergenza sanitaria si è ipotizzata una presunta speculazione del retail sui prezzi al consumo. Nulla di più falso, se osserviamo la dinamica del prezzo di base, ovvero senza considerare gli sconti promozionali che, di fatto, è rimasta debole nel periodo di tempo in analisi. L’aumento dei prezzi medi nella prima ondata Covid ha risentito quasi per intero dell’assenza di promozioni. Infatti, all’inizio della seconda ondata, con una filiera più preparata, è risalita

l’offerta di convenienza e i prezzi (sia medi che di base) si sono raffreddati. Un secondo driver che ha contribuito a frenare i prezzi è rappresentato dallo spostamento verso formati distributivi di convenienza (in primis il discount) che, come già evidenziato, hanno guadagnato quota soprattutto nella seconda parte del 2020. PRIVATE LABEL: È BOOM Un altro tema di forte tendenza nel 2020 è stato lo sviluppo delle marche del distributore. I prodotti a marchio delle insegne distributive hanno dominato la prima parte dell’anno, guadagnando un punto di quota rispetto al 2019. Una tendenza rimasta anche nella seconda ondata. La crescita delle vendite di prodotti a marchio del distributore è stata davvero importante ed è continuata anche dopo la ripresa delle promozioni di prezzo dell’industria di marca. Fra gli elementi di scenario che hanno condotto a questa tendenza, si evidenzia il rialzo del livello di concorrenzialità di prezzo fra Gdo classica e discount, che sta spingendo molti distributori a

46 IL MONDO DEL LATTE

16-3 eco Largo-Consumo SPFMP.indd 46 n 4 aprile 2021 interno.indd 46

22/03/21 09:32 12:56 24/03/21



ECONOMIA utilizzare il prodotto a marchio come arma efficace per vincere la concorrenza orizzontale. Secondo gli analisti di Iri il bisogno di rafforzare la distintività dell’insegna, lavorando sull’offerta a proprio marchio, potrebbe comportare cambiamenti dei range assortimentali della marca del distributore attraverso il varo di nuove strategie di segmentazione (ad esempio, nel riposizionamento dei prodotti di fascia mainstream). Senza dubbio, il rafforzamento della Mdd non potrà che influenzare anche il price positioning delle marche industriali, alla ricerca a loro volta di una maggiore distintività sugli scaffali. ASSORTIMENTI LIGHT Il ruolo sempre più centrale delle Mdd emerge anche osservando l’andamento degli assortimenti durante l’anno appena trascorso.

16-3 eco Largo-Consumo SPFMP.indd 48 n 4 aprile 2021 interno.indd 48

Dopo gli out of stock che si sono verificati nel primo lockdown e la migrazione dei consumatori verso formati distributivi più piccoli nelle fasi iniziali della pandemia, la profondità media degli scaffali si è assestata su un livello più basso rispetto alla controcifra del 2019. Nell’ultimo periodo si osserva però un nuovo ripiegamento dell’offerta di marca industriale, mentre la Mdd si assesta su livelli più bassi rispetto all’anno precedente. Il principale elemento di novità è rappresentato dal fatto che oggi la razionalizzazione degli scaffali accomuna entrambi i mondi: gli spazi sugli scaffali si sono ristretti per tutti e la manovra assortimentale diventerà una delle principali priorità strategiche di chi opera nel mondo del largo consumo confezionato.

INNOVARE È NECESSARIO L’invecchiamento dell’offerta mette un punto di domanda sulla capacità della filiera in generale e dell’industria di marca in particolare di incontrare con efficacia le mutate esigenze della domanda. Il report Iri fa notare come, mentre l’innovazione arranca, non è cessata neanche nell’anno del Covid-19 l’evoluzione dei consumatori che ampliano la ricerca del salutismo nei prodotti, che considerano sempre più importante la sostenibilità dei consumi e che guardano all’italianità come elemento di garanzia di qualità a tutto tondo: tutti fattori che continuano a indirizzare le scelte di consumo e ai quali industria e distribuzione devono poter rispondere rivedendo i propri assortimenti.

20/03/21 09:32 18:53 24/03/21



ECONOMIA

IL LOCKDOWN RILANCIA LA COLAZIONE A CASA NEL 2020 MOLTI PRODOTTI DEL PRIMO PASTO DELLA GIORNATA HANNO REGISTRATO UN’IMPENNATA DELLE VENDITE IN GDO. SPICCANO LE OTTIME PERFORMANCE DEL LATTE UHT E DEL LATTE CONDENSATO di Samuele Ferrigato

L

a pandemia da Covid-19 ha profondamente mutato le abitudini e i comportamenti di consumo degli italiani. Uno dei comparti più impattati dalle restrizioni e dalle limitazioni alla mobilità è quello della prima colazione che nel 2020, con un valore di oltre 10 miliardi di euro, è cresciuto del 6% rispetto all’anno precedente. Smart working e didattica a distanza, ma anche sospensione dell’attività

50 IL MONDO DEL LATTE

16-3 eco comportamenti SMPFMP.indd 50 n 4 aprile 2021 interno.indd 50

20/03/21 09:32 18:57 24/03/21


LUGLIO 2020


ECONOMIA LE PERFORMANCE DEI PREPARATI PER BEVANDE CALDE PER LA PRIMA COLAZIONE 2019 PREPARATI BEVANDE CALDE

PRE-COVID

3,5

-0,1

ALTRI INFUSI

3,9

0,7

CAFFÈ IN GRANI

3,5

7,8 -9,3

CAFFÈ MACINATO

-0,3

CAFFÈ SOLUBILE

-2,1

5,1 -0,5

CAMOMILLA

7,8

13,0

LATTE CONDENSATO E IN POLVERE

8,5

11,6

MODIFICATORI DEL LATTE

-5,9

-6,2

ORZO E SOSTITUTIVI DEL CAFFÈ

-3,4

-2,4

-1,3

-1,7

COVID

FASE 2

FASE 3 RIAPERTURA

19,5

17,1

21,9

16,3

20,4

12,7

7,1

61,2

15,8

27,4 9,3 -2,4 21,8

8,9 -2,2 24,4

26,2

23,4

30,2 11,6

-5,0 0,1

3,6

9,9 5,7

97,8 7,1

19,1

-5,5

26,6

70,9

10,3

7,4

2,3 -10,1 19,1

SECONDA ONDATA

4,5

4,8 8,8

Fonte: Iri Liquid Data Total Store View: Totale Italia + Discount Pre-Covid-19 (1 gen-23 feb); Lockdown (24 feb-3 mag); Fase 2 (4 mag-7 giu); Fase 3 – Riapertura (8 giu-4 ott); Seconda ondata (5 ott-27 dic)

per alcune categorie di lavoratori e chiusura di bar e ristoranti, hanno sostanzialmente imposto un consumo casalingo della colazione, creando l’occasione per porre maggiore cura e attenzione a questo importante momento della giornata e dell’alimentazione in generale. A scattare la fotografia del comparto è un’indagine Iri. DAL BAR A CASA Nel 2019 e fino all’inizio dell’emergenza Covid-19, il comparto prima colazione mostrava debolissimi segnali di crescita e un andamento prevalentemente piatto. L’avvento del virus e il confinamento, soprattutto durante la primissima fase di lockdown, hanno costretto gli italiani a fare colazione a casa, facendone riscoprire i tanti aspetti positivi, oltre al piacere di consumarla in famiglia.

Come dimostra una ricerca condotta dall’Istituto Piepoli su un campione rappresentativo della popolazione italiana, negli ultimi 12 mesi le abitudini di consumo della prima colazione hanno subito alcuni importanti cambiamenti. Infatti, una persona su cinque ha dichiarato di aver modificato il proprio modo di fare colazione. Le principali variazioni sono legate al menù e al tempo dedicato a consumarla. Inoltre, come era ragionevole aspettarsi, si riscontra un forte spostamento dei consumi dal canale fuori casa al consumo a casa: tra coloro che hanno cambiato le abitudini nel modo di fare colazione, il 17% dichiara che in epoca pre-Covid era solito consumarla al bar. L'EXPLOIT DEL LATTE UHT In che misura il Covid-19 ha contribuito a generare questi cambiamenti?

Per capirlo, è necessario fare un passo indietro e analizzare i trend del mercato durante le diverse fasi che hanno caratterizzato il 2020. Durante la fase di lockdown il mercato della prima colazione è cresciuto complessivamente del 14,8% con picchi del 26% per il Latte Uht, del 41,7% per gli spalmabili dolci e del 46% per il miele. Da novembre 2019 a novembre 2020 anche il segmento dei “surgelati dolci e pasticceria per la prima colazione” ha fatto registrare un incremento di vendite del 78,6% a valore e del 68% a volume nel totale dei canali della grande distribuzione, discount compresi. Unica eccezione: la categoria del latte fresco – in flessione da tempo – il cui unico segmento in espansione è il nuovo “extended shelf life”, che propone un prodotto con una

52 IL MONDO DEL LATTE

16-3 eco comportamenti SMPFMP.indd 52 n 4 aprile 2021 interno.indd 52

20/03/21 09:32 18:59 24/03/21



durata più lunga rispetto al latte fresco in senso stretto, ma che comunque non compensa la flessione della categoria. Tuttavia, già nella “fase 2”, dal 4 maggio al 7 giugno, e ancora di più nella “fase 3” – o fase della riapertura – è evidente come la crescita delle categorie della colazione rallenti: segnale di un ritorno dei consumatori alla normalità nelle abitudini pre-crisi. Infine, nella seconda ondata”, la crescita è ripresa, coincidendo con nuove restrizioni legate all’istituzione delle zone con codice colore.

Valeria Tassisto - Unsplash

ECONOMIA

BOOM DEL LATTE CONDENSATO All’interno del mondo della prima colazione, la categoria che ha inciso maggiormente sulla crescita dell’anno appena concluso, e che ha mostrato uno dei trend più dinamici, è quella dei preparati per bevande calde. Questa impennata delle vendite

16-3 eco comportamenti SMPFMP.indd 54 n 4 aprile 2021 interno.indd 54

22/03/21 09:32 15:02 24/03/21


BONT PARCO su MONDODELLATTE_04 DEF 2021-03-08.pdf

1

09/03/21

09:50


ECONOMIA è stata trainata da tutte le sue diverse componenti: camomilla e infusi, con buone performance già nel 2019 e poi i modificatori del latte (come il cacao), tè e orzo. Il latte condensato, che già nel 2019 era cresciuto dell’8,5%, ha messo a segno crescite a doppia cifra in tutte le fasi della pandemia, con un picco del 97,8% nel periodo tra maggio e giugno. Tuttavia, va sottolineato che le vendite di questo settore sono sviluppate per buona parte dal caffè, in particolare dal caffè macinato, che rappresenta il 68,3% dell’intera categoria. CONGIUNTURA O STRUTTURA? Lo studio evidenzia anche i principali cambiamenti che hanno interessato la colazione lo scorso anno. Alcuni trend, come l’attenzione al salutismo (meno zuccheri, meno calorie, più fibre, ecc.), la ricerca di naturalità e di

16-3 eco comportamenti SMPFMP.indd 56 n 4 aprile 2021 interno.indd 56

benessere come sinonimo di qualità dei prodotti erano già presenti da qualche tempo sul mercato e hanno beneficiato della situazione attuale, che ha favorito l’accelerazione del loro sviluppo. Ma quanti di questi cambiamenti sono congiunturali, e quindi semplicemente figli della situazione che stiamo vivendo, e quali, invece, sono da considerarsi strutturali? La questione è, quindi, quanto le nuove abitudini entreranno a far parte della routine dei consumatori, anche dopo il ritorno alla normalità. che tutti ci auguriamo avvenga presto. Attualmente, tuttavia, si possono solo fare alcune considerazioni di carattere generale. In questo periodo di emergenza si tende a concentrare la spesa in un’unica sessione, facendo acquisti programmati e volti allo stoccaggio. In questo nuovo contesto la presenza

delle promozioni passa quasi in secondo piano. Inoltre, continuano a crescere le vendite di prodotti di alta gamma proprio perché i consumatori vogliono una valida alternativa, improntata alla qualità e all'indulgence, anche per la colazione che prima gustavano fuori casa. Tuttavia, fanno notare gli analisti Iri, è importante considerare la crisi economica che si sta aggravando ulteriormente. Molte famiglie si trovano in difficoltà e lo saranno sempre di più. Pertanto, nel prossimo futuro, l’utilizzo della leva promozionale tornerà a essere un driver d’acquisto fondamentale. Gli operatori del settore dovranno perciò considerare queste variabili e conoscere questi cambiamenti peressere pronti a rispondere in modo adeguato alle esigenze sempre più mutevoli dei consumatori italiani.

20/03/21 09:32 18:59 24/03/21


ITÀ

NOV


MERCATI

CAMPAGNA D’ORIENTE di Gianluca Pierangelini

S

ono passati poco più di due anni dall’entrata in vigore dell’Economic partnership agreement tra Ue e Giappone e gli ottimi risultati ottenuti dalle aziende italiane nel corso del 2019 sono stati vanificati dalla pandemia: lo scorso anno l’export caseario in Giappone è tornato ai livelli del 2018. L’accordo ha introdotto un accesso preferenziale al mercato, con quantitativi crescenti di anno in anno, e la tutela delle principali Ig, ponendo le basi per la crescita di un mercato che rappresenta la terza destinazione extra-Ue dei formaggi italiani (quarta post Brexit). Nel 2019 le imprese lattierocasearie italiane avevano aumentato la quota di mercato di 1.300 tonnellate, incrementando gli introiti di quasi 11 milioni di euro. Lo scorso anno, invece, si è chiuso con un -11% sia in volume che in valore, facendo tornare il mercato ai livelli del 2018. Guardando all’andamento

delle categorie, i prodotti che hanno sofferto di più sono la mozzarella, gli altri formaggi freschi e le grandi Dop come Gorgonzola, Grana Padano e Parmigiano Reggiano. La pandemia e il lockdown generalizzato hanno contribuito maggiormente a questo calo, ma è possibile che abbia influito anche il fisiologico contraccolpo di una considerevole apertura del mercato alle importazioni di formaggi da vari Paesi europei, un po’ come è accaduto in Canada dopo il Ceta. Secondo i dati dell’Ue del

2020, l’export caseario verso il Giappone è cresciuto del 13 per cento. Dei primi quattro fornitori europei, hanno contribuito a questo incremento soprattutto Germania (+29%) e Irlanda (+20 per cento). La Danimarca ha registrato un incremento del 2%, la Francia dell’1 per cento. L’Italia, che è il quinto fornitore di formaggi del Giappone, è uno dei pochi Stati membri a registrare un calo a doppia cifra, ma è anche l’unico a garantire un alto valore dei prodotti esportati. Se si guarda il rapporto medio €/kg, infatti,

BERTOZZI Strada Roma, 1/A

GENNARO AURICCHIO

GLI ESPORTATORI

AMBROSI

SPA

Produzione, stagionatura e confezionamento Dop Italiane. Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Gorgonzola, Provolone, Pecorino Romano, Taleggio, Asiago, Paste filate, Mascarpone, Ricotta.

Via Ottorino Ambrosi,1 25014 Castenedolo (BS) Tel. 030/2134811 Fax 030/2733121 info.export@ambrosi.it www.ambrosi.it

SPA

43044 Collecchio (PR) Tel. 0521/333911 Fax 0521/333900 info.export@ambrosi.it www.bertozzi.com

AGRIFORM Via Rezzola, 21

SPA

Provolone piccante, dolce, giovane, affumicato e stravecchio. Pecorino Romano, Gorgonzola, caciotte, pecorini freschi e stagionati, Mozzarella, Ricotte, Grana Padano, Parmigiano Reggiano,Taleggio.

SCA

37066 Sommacampagna (VR) Tel. 045/8971800 Fax 045/ 515974 export@agriform.it www.agriform.it

Via Dante, 27 26100 Cremona Tel. 0372/403311 Fax 0372/403350 info@auricchio.it www.auricchio.it

58 IL MONDO DEL LATTE

mercati export 58 58 n 4 aprile 2021SPF.indd interno.indd

20/03/21 09:32 19:00 24/03/21



MERCATI

04069061

040620

04064050

04069075

04069023 - 04069025 - 04069027 - 04069029 - 04069037 - 04069078 - 04069032 - 04069035 - 04069085 -04069074 -04069079 -04069076 -04069089

2.913 7.599 226 49 428 1.793 190 624 31.890 10.427 504 656 122 130 1.052 481 2.182 892 740 392 546 90 795 4.930 3.149 163 72.963

3.488 6.148 767 30 340 695 95 540 28.289 8.044 579 538 41 330 666 546 1.899 1.943 702 1.838 2.327 902 661 3.401 783 842 66.434

2.931 2.394 151 85 243 1.996 52 322 8.663 17.274 1.819 484 25 43 250 196 3.228 1.499 419 836 808 279 299 3.826 2.788 321 51.231

1.269 2.387 164 25 231 633 17 249 12.077 13.507 472 239 7 25 114 158 1.562 578 176 532 613 242 319 2.311 413 195 38.515

725 707 41 8 63 656 15 16 4.495 6.453 56 34 6 34 50 21 1.119 813 28 274 395 78 65 1.278 315 126 17.871

35 34 4 2 12 7 3 1 112 123 4 5 1 2 11 14 5 8 2 20 8 2 22 40 4 4 485

186 275 3 1 46 63 6 16 897 1.573 73 61 6 35 60 270 173 82 50 22 93 7 1.566 311 149 73 6.097

BRAZZALE

SPA

Burro delle Alpi, Burro Superiore Fratelli Brazzale, Gran Moravia, Verena, Asiago, Provolone dolce e piccante, Pasta filata, Grana Padano e Parmigiano Reggiano. Via Pasubio, 2 36010 Zané (VI) Tel. 0445/313900 Fax 0445/313991 info@brazzale.com www.brazzale.com Stabilimento di via Giovanni XXIII, 2 36030 Monte di Malo (VI) Stabilimento di via Torrerossa, 30 35010 Campodoro (PD)

04069099

040630

623 588 81 1 18 103 23 49 3.931 2.250 49 23 2 16 16 90 643 153 23 20 111 13 67 339 217 15 9.464

93 457 25 7 20 96 12 57 896 1.538 96 17 3 7 19 31 401 215 12 92 52 21 20 140 144 13 4.484

317 50 52 11 38 76 4 9 879 1.207 34 29 13 1 4 30 70 53 10 38 84 5 49 522 59 12 3.656

30 288 6 2 17 18

286 497 147 36 62 316 100 62 1.003 3.437 333 60 24 13 57 349 1.019 263 31 438 398 86 566 1.536 136 69 11.324

FORGRANA CORRADINI SPA

PROVOLONE

467 35 3 5 1 271 183 10 40 49 25 62 127 76 109 1 1.825

TOTALI

04069063

FORMAGGI FUSI

04069069 04069018 04069021 04069050 04069039 9082-9084 04069081 04069092 9093 04069086 04069013 04064010 4090 04069015 04069017

FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE

ALTRI FORMAGGI MOLLI

ALTRI FORMAGGI DURI

ALTRI FORMAGGI

04061050 -04061080

PAESI

AUSTRIA BELGIO BULGARIA CIPRO CROAZIA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO MALTA PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO REP. CECA ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA UNGHERIA TOTALE UE

ALTRI FORMAGGI SEMIDURI

ASIAGO, CACIOCAVALLO, MONTASIO E RAGUSANO

GORGONZOLA

GRATTUGIATI

0406 1030

PECORINO

CODICE DOGANALE

GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO

MOZZARELLA

(IN TONS)

RICOTTA, MASCARPONE E ALTRI FORMAGGI FRESCHI

LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI IN EUROPA (1 gennaio - 30 novembre 2020)

04069073 04069001

16 253 6 5 12 59 1 4 383 1.159 88 14 2 5 10 30 125 91 11 123 16 2 18 1.929 15 26 4.403

95

273 2

2 34 2 4 1.323 21 100 1.856

13.007 21.677 1.673 262 1.530 6.784 518 1.949 93.984 67.027 4.110 2.160 257 642 2.309 2.489 12.643 6.602 2.248 4.674 6.799 1.810 4.574 20.739 8.281 1.860 290.608

SAVIOLA SPA

Parmigiano Reggiano, Grana Padano. Confezionamento. Produzione grattugiati freschi disidratati. Produzione shaker. Pecorino Romano,Taleggio, Gorgonzola, pecorini, provoloni, mozzarella.

Produzione, stagionatura e confezionamento Grana Padano e Parmigiano Reggiano.

Via 200 Biolche, 6 42016 Guastalla (RE) Tel. 0522/833818 Fax 0522/833426 forgrana@forgranacorradini.it www.forgranacorradini.it

Via Arini, 42 46012 Bozzolo (MN) Tel. 0375/313411 Fax 0375/310319 info@saviola.it www.saviola.it

60 IL MONDO DEL LATTE

mercati export 60 60 n 4 aprile 2021SPF.indd interno.indd

20/03/21 09:32 19:01 24/03/21


•pubb._B.CASALINGO_OK_250

17-05-2011

9:55

Pagina 1


CODICE DOGANALE

EUROPA UNIONE EUROPEA REGNO UNITO SVIZZERA C.S.I. ALTRI PAESI EUROPEI AFRICA NORD AMERICA CANADA USA CENTRO E SUD AMERICA BRASILE MESSICO ALTRI PAESI DEL CENTRO SUD ASIA GIAPPONE CINA INDIA HONG KONG SINGAPORE ALTRI PAESI ASIATICI OCEANIA AUSTRALIA NUOVA ZELANDA ALTRO TOTALE MONDO -TONNELLATE di cui extra Ue -MIGLIAIA DI EURO

04061030

04061050 04061080

94.075 72.963 13.907 5.785 249 1.171 77 609 112 497 56

118 101 1.989 301 228 73

79.729 66.434 7.581 4.632 761 321 175 1.961 138 1.823 169 46 8 115 8.319 2.122 3.231 20 208 186 2.552 526 388 138

100.035 27.072 501.581

90.879 24.445 366.537

2 54 4.917 2.485 224

04069061

64.698 51.231 7.868 4.368 376 855 369 17.153 4.720 12.433 780 155 237 388 4.350 1.668 130 5 85 128 2.334 2.085 2.018 67 5

040620

04064050

04069063

45.556 38.515 4.199 2.346 37 459 7 576 147 429 35 1

19.860 17.871 710 1.091 132 56 22 359 58 301 28 10 1 17 636 421 4 1 2 2 206 334 330 4

5.578 4.484 806 184 21 83 35 9.678 481 9.197 108 54 19 35 367 212 17 2 9 14 113 246 230 16 1

21.239 3.368 129.280

16.013 11.529 136.312

34 1.311 646 210 8 92 28 327 313 298 15 1

89.440 47.799 9.284 38.209 919.787 414.237

ALTRI FORMAGGI

FORMAGGI FUSI

PROVOLONE

ALTRI FORMAGGI

ALTRI FORMAGGI DURI

PECORINO

GORGONZOLA

GRATTUGIATI

GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO

RICOTTA, MASCARPONE E ALTRI FORMAGGI FRESCHI

(IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)

MOZZARELLA

LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI NEL MONDO (1 gennaio - 30 novembre 2020)

MERCATI

04069099

04069073

040630

04064010 04064090

12.828 11.323 691 271 324 219 291 1.503 329 1.174 197 48 10 139 1.963 298 342 121 83 15 1.104 321 306 15 1

5.436 3.656 115 732 114 819 56 762 34 728 79 19 2 58 904 332 42 1 108 56 365 208 199 9 2

4.908 4.403 293 184 11 17 15 786 267 519 96 12 4 80 163 18 6

2.008 1.825 19 82

2.573 2.213

11 5 123 483 471 12

248 2 1.019 4 4

17.104 5.781 119.180

7.447 3.791 47.011

6.451 2.048 38.857

3.677 1.852 14.995

04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 04069013 04069015 04069017

82 19 5 5 2 2 1.639 336 34

2.675 17.159

GLI ESPORTATORI

BERNERI CIRESA

SPA

SRL

CASEIFICIO DEFENDI LUIGI SRL Taleggio, Gorgonzola, Bufaletto, Mozzarella, Baffalo Blu, F. Bio.

Via Vittorio Emanuele, 62 23815 Introbio (LC) Valsassina Tel. 0341/980540 Fax 0341/981294 ciresa@ciresa.it www.ciresa.it

Via delle Industrie, 6 24040 Lallio (BG) Tel. 035/200991 Fax 035/201190 berneri@berneri.it www.berneri.it

GELMINI CARLO SRL

MARIO COSTA SPA

CASEARIA SPA

Via Papa Giovanni XXIII, 15 20080 Besate (MI) Tel. 02/90.50.92.4 Fax 02/90.09.80.30 info@caseificio-gelmini.it www.caseificio-gelmini.it

Via dell’Industria, 26 Località Orfengo 28060 Casalino (NO) Tel. 0321/877566 Fax 0321/877578 e-mail: info@mariocosta.it www.mariocostagorgonzola.it

Via F.lli Chighine, 9 07047 Thiesi (SS) Tel. 079/886009 Fax 079/886 724 info@pinnaspa.it www.fratellipinna.com

24043 Caravaggio (BG) tel. 0363/301022 info@caseificiodefendi.it www.caseificiodefendi.it

F.LLI PINNA AZIENDA

62 IL MONDO DEL LATTE

mercati export 62 62 n 4 aprile 2021SPF.indd interno.indd

20/03/21 09:32 19:01 24/03/21

mercati ex


2.573 2.213 287 15 25 33 47 3 3 2

4.714 4.456 122 120 13 3 23 10 13 1

4.328 3.594 46 663 25

3 14

3.433 2.796 229 356 48 4 1 134 9 125 15

4 16 1 2

14 775 699 7

15 62 10 4

2

6

44 3

1 86

4

8

12 3 3

44 25 23 2

13 10 9 1 17

67 1 1

2.675 462 17.159

4.849 393 35.515

1.283 518 9.563

5.165 1.571 26.972

34

TOTALI

FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE

FONTINA FONTAL

04069018 04069079 04069075 04069076 04069001 04069050 04069082 04069084

1.075 765 167 137 5 1 8 153 56 97 4

2 47 31

ASIAGO, CACIOCAVALLO, MONTASIO, RAGUSANO

ITALICO TALEGGIO

ALTRI FORMAGGI MOLLI

ALTRI FORMAGGI SEMIDURI

CACIOTTE, SCAMORZE E FORMAGGI SEMIDURI

CRESCENZA, ROBIOLA E SIMILI

ALTRI FORMAGGI ERBORINATI

04064010 04069092 04069089 04069023 04069025 04064090 04069093 04069074 04069029 04069037 04069078 04069032 04069035 04069085

497 312 28 117 40

1 3 21 3

924 485 19 414 1 5 2 378 53 325 20 2 6 12 47 37

42 25 7 18

1 8 9 34 32 2

2 8 98 96 2

10 10 7 3

3.670 874 31.306

1.942 516 13.437

1.469 984 9.993

845 533 5.914

1.669 1.426 151 80 5 7 1 213 6 207 4

6 313 18 295 2 2 17 1 3 3

1.865 1.856 1 7 1 22 4 4 3 3 37 12 4 21 0

355.754 290.608 37.239 21.584 2.187 4.136 1.120 34.616 6.438 28.178 1.615 347 290 978 25.677 9.320 4.302 158 988 551 10.358 5.027 4.650 377 27

1.931 423.913 75 133.305 4.065 2.841.701

è dall’Italia che i giapponesi acquistano prodotti ad alto valore aggiunto. Pur essendo un Paese ricco, la pandemia ha sicuramente condizionato le scelte dei consumatori nipponici. Segnali positivi arrivano dagli ultimi due mesi del 2020: a novembre l’export è aumentato del 20% in volume e del 16% in valore rispetto allo stesso mese del 2019. A dicembre l’incremento è stato del 9% in volume e del 13% in valore. Le condizioni per recuperare le quote di mercato perse già nel 2021 sembrano esserci, a patto che gli scambi internazionali riprendano vigore e si possa tornare presto a far assaggiare i formaggi italiani nelle principali manifestazioni locali e internazionali. Nel frattempo, Assolatte ha organizzato anche quest’anno il corner formaggi al Foodex di Tokyo, dando continuità alle iniziative di valorizzazione dei formaggi italiani in Giappone avviate nel 2019. Grazie al supporto di Ice Agenzia, nonostante le difficoltà organizzative, è stato ricavato uno spazio all’interno del padiglione Italia dedicato solo ai formaggi italiani.

O

3/21 19:01

TRENTIN

SPA

Parmigiano Reggiano Grana Padano Pecorino Romano Gorgonzola Pecorini Toscani/Sardi Provolone/Taleggio Mozzarella di Bufala Mascarpone/Ricotta

Via Genova, 19(z.i.) 37053 Cerea (VR) Tel. 0442/398111 Fax 0442/398150 commerciale@trentingroup.it www.trentingroup.it

ZANETTI

SPA

Produzione, stagionatura, confezionamento e commercio di: Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Provolone, Pecorino, burro, Taleggio, Fontina, Asiago, mozzarelle, mascarpone, ricotta, Gorgonzola.

Via Madonna, 1 24040 Lallio (BG) Tel. 035/201511 Fax 035/691515 zanetti@zanetti-spa.it www.zanetti-spa.it

IL MONDO DEL LATTE 63

mercati export 63 63 n 4 aprile 2021SPF.indd interno.indd

20/03/21 09:32 19:02 24/03/21


MERCATI

LATTE, LA PANDEMIA NON “CONTAGIA” I PREZZI G uardando ai valori europei, emerge che il Covid-19 non sembra aver avuto un effetto drammatico sul prezzo del latte alla stalla nei diversi Paesi. È vero, infatti, che quasi ovunque si è assistito a un calo di quanto mediamente riconosciuto agli allevatori (in realtà in Francia si è registrata una tendenza opposta), ma la riduzione si è dimostrata assai modesta. La media continentale ha chiuso l’anno con un valore di 33,84 centesimi al chilo, l’1,7% più basso rispetto al 2019. Riduzioni più importanti sono state registrate in Italia (-9%) e in Olanda (-3,7 per cento). Attenzione, però: il dato italiano non può essere letto senza guardare gli anni precedenti. Come noto, tra il 2015 e il 2018, a causa della crescita di disponibilità di latte, il prezzo alla stalla italiana si era progressivamente allineato con le quotazioni europee. Ebbene, nel 2019, complici le elevate quotazioni dei formaggi duri, si era assistito a un cambio di tendenza e il valore della materia prima nazionale si era collocato su livelli ben più alti di quelli del resto d’Europa (+18% la differenza tra i due valori medi annuali).

Letta in un quadro più ampio e corretto, quindi, la riduzione rilevata lo scorso anno sembra un normale a forse prevedibile riallineamento alle tendenze di medio periodo. Anche perché – non va dimenticato – pure nel corso del 2020 la produzione italiana di latte è cresciuta, battendo tutti i precedenti record e superando i 12,6 milioni di tonnellate. Altro aspetto da non trascurare è che, nonostante la riduzione, anche nel 2020 al latte nazionale è stato riconosciuto un prezzo superiore a quello europeo (+5,7%) e di quello dei principali competitor (+6% rispetto al latte tedesco, +4,2% rispetto all’olandese, +13,3% rispetto al polacco). La sola eccezione a questa regola nasce dal confronto con il latte francese, che lo scorso anno ha registrato un leggero aumento (+0,7%), avvicinandosi molto alle quotazioni italiane. Un’ultima nota. Nei primi due mesi del 2021, nonostante il protrarsi dell’emergenza pandemica con le relative chiusure del food service e la perdita di valore delle esportazioni europee, nei Paesi grandi produttori di latte il prezzo alla stalla è rimasto sostanzialmente stabile.

LE PREZZO PRINCIPALI EUROPEE (1° QUADRIMESTRE 2020 VS. 2019) IL DEL PRODUZIONI LATTE ALLA STALLA IN ALCUNI DEI PRINCIPALI PAESI UE (EURO/100 KG)

2015

2016

2017

2018

2019

2020

GEN- 2021

FEB- 2021

ITALIA

34,67

32,00

36,91

35,87

39,32

35,78

35,97

35,97

UE

30,68

28,48

34,76

34,10

34,44

33,84

34,96

34,74

DANIMARCA

31,03

28,68

36,75

35,61

34,11

34,16

33,74

33,75

GERMANIA

29,57

27,38

36,25

34,71

34,35

33,74

34,68

34,68

FRANCIA

30,96

30,14

34,30

34,66

35,95

36,19

36,94

35,84

OLANDA

30,60

28,38

37,92

36,04

35,66

34,33

35,00

35,00

POLONIA

27,83

25,96

32,29

31,98

31,69

31,56

32,91

32,90

mercati produzione latte SPF.indd 64 n 4 aprile 2021 interno.indd 64

20/03/21 09:32 19:03 24/03/21

mercati pr


3/21 19:03

In aumento le quotazioni internazionali del burro, del latte scremato e del siero in polvere. Quest’ultimo ha superato i valori degli ultimi due anni.

BURRO

500 450 400 350 300 250 200

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

SETTIMANA

SIERO IN POLVERE

LATTE SCREMATO IN POLVERE 100

280 260

90

240 220

80

200

70

180 160

60

140 50

120 100 5

10

15

20

25

30

SETTIMANA

mercati produzione latte SPF.indd 65 n 4 aprile 2021 interno.indd 65

35

40

45

50

40

5

10

15

20

25

30

SETTIMANA

35

40

45

50

Fonte: Mmo – Regolamento Ue n. 2017/1185

I

L’ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DI ALCUNI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI

20/03/21 09:32 19:03 24/03/21


T AT

D

N IM O NE

ETORP E

N

IRO’D ENO

A IZ

IG


MERCATI

ESPORTAZIONI ITALIANE

IL MONDO DEL

L AT T E

DI LATTE

N. 4

APRILE

2021 -

ANNO

LXXV -

IL LATTE NEL MONDO MENSILE

LATTE SFUSO IN CISTERNA

0401 1010 2011 2091

0401 1090 2019 2099

PAESI

70%

LATTE IN CONFEZIONI

POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE

TARIFFA DOGANALE

ROMA

AUT MP-AT/c/RM

1 GENNAIO - 30 NOVEMBRE 2020 (IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)

ORGANO UFFICIALE DI

AUSTRIA BELGIO BULGARIA CIPRO CROAZIA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO MALTA PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO REP. CECA ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA UNGHERIA TOTALE UE

31 3 34 5

2.490 4 1 1 3 1

15 160 50 478 44 2 5 3.871 43 1

87 2.793 5

2 10 2 1 3

57 31 1 456 33 11 18 5.349

2 155 5 39 17 2.113 7.734

TOTALE PAESI TERZI di cui:

25.122

4.174

ALBANIA LIBIA CINA HONG KONG EMIRATI ARABI

4.384 14.415 1.747 168 665

37 392 1.734 2 573

TOTALE GENERALE - TONNELLATE - MIGLIAIA DI EURO

30.471 20.645

11.908 7.238

ASSOLATTE

E DEL

COMITATO ITALIANO FIL-IDF

ABBONATEVI ALLA RIVISTA MENSILE IL MONDO DEL

L AT T E

Organo ufficiale di ASSOLATTE e del COMITATO ITALIANO FIL-IDF

Il costo dell’abbonamento per l’anno 2021 è di: € 118,00 per l’Italia - € 150,00 per l’estero (Una copia € 11,50 - Arretrati € 23,00)

“Editoriale Il Mondo del Latte s.r.l.” 20135 Milano - Via Adige, 20 Tel. 02.72021817 e-mail: mondolatte@assolatte.it Internet: www.assolatte.it IL MONDO DEL LATTE 67

mercati espor latte V SPF.indd67 67 n 4 aprile 2021 interno.indd

20/03/21 09:32 19:04 24/03/21


Parmigiano Reggiano

è una forma

di rispetto.

E PRIVO D ENT IL LM

IO* TOS AT

NATU RA

Una forma di Parmigiano Reggiano è molto di più di una semplice forma di formaggio. Perché Parmigiano Reggiano promuove iniziative ÅVITQbbI\M I ZQL]ZZM T¼QVY]QVIUMV\W e a preservare le diversità di un territorio unico.

conservanti e additivi

parmigianoreggiano.com Seguici sui nostri social e nel tuo punto vendita. *Il Parmigiano Reggiano è naturalmente privo di lattosio: l’assenza di lattosio è conseguenza naturale del tipico processo di ottenimento del Parmigiano Reggiano. Contiene galattosio in quantità inferiore a 0,01 g/100 g.

1682SB0_210X297ADV_RISPETTO@1.indd 1

02/11/20 12:40


MERCATI

BORSA PREZZI DESCRIZIONE MILANO MILANO BURRO PASTORIZZATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI)

BURRO DI CREMA DI LATTE SOTTOPOSTA A CENTRIFUGAZIONE REG. CE N. 1234/2007 BURRO DI CENTRIFUGA ZANGOLATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI) GRANA PADANO STAGIONATURA 16 MESI E OLTRE GRANA PADANO STAGIONATURA 9 MESI GRANA PADANO CON BOLLO PROVVISORIO 60-90 GG. FUORI SALE PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 24 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 18 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 12 MESI E OLTRE GORGONZOLA MATURO DOLCE GORGONZOLA MATURO PICCANTE ITALICO MATURO TALEGGIO FRESCO FUORI SALE TALEGGIO MATURO PROVOLONE VALPADANA STAGIONATURA FINO A 3 MESI PROVOLONE VALPADANA STAGIONATURA OLTRE 3 MESI LODI LATTE SPOT ITA PARMIGIANO REGGIANO (BORSA DI RIFERIMENTO COMPRENSORIALE DI PARMA) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA >30 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA >24 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA >18 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA >12 MESI

mercati borsa SPF.indd 69 69 n 4 aprile 2021 interno.indd

VAR.

2021 FEBBRAIO MEDIA

2020 FEBBRAIO MEDIA

VAR.

1,75 3,35 3,60 1,54 8,38 7,10 5,88 11,67 10,87 9,20 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,83 6,12

-5,71% -2,99% -5,56% -5,84% 4,06% 5,92% 4,93% 7,03% 7,54% 12,39% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% -0,17% 0,00%

1,86 3,46 3,61 1,66 8,71 7,51 6,16 12,50 11,70 10,35 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,83 6,12

1,74 3,34 3,59 1,54 8,38 7,09 5,88 11,09 10,29 8,61 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,83 6,12

6,90% 3,59% 0,56% 7,79% 3,94% 5,92% 4,76% 12,71% 13,70% 20,21% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00%

343,00

399,00

-14,04%

364,00

384,00

-5,21%

12,750 11,990 11,270 10,39

13,150 12,150 11,250 9,175

-3,04% -1,32% 0,18% 13,24%

12,750 12,025 11,300 10,4

12,650 11,650 10,750 8,742

0,79% 3,22% 5,12% 18,97%

2021 GENNAIO MEDIA

2020 GENNAIO MEDIA

1,65 3,25 3,40 1,45 8,72 7,52 6,17 12,49 11,69 10,34 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,82 6,12

NQ: NON QUOTATO

ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI ITALIANI

20/03/21 09:32 19:04 24/03/21


MERCATI

DOP, PARTENZA SPRINT

I

formaggi duri Dop continuano la loro corsa, mettendo a segno un record produttivo dietro l’altro. Possiamo riassumere così i numeri diffusi dai due principali Consorzi di tutela, relativi ai primi due mesi del 2021. Nello specifico, guardando quanto accaduto nel comparto Grana Padano, i dati evidenziano che, nonostante il rallentamento dello scorso autunno (tra settembre e novembre è stato prodotto il 4,7% in meno dello stesso periodo dell’anno precedente), il 2020 si è comunque chiuso con una crescita

al 2021 con un atteggiamento più prudente. Il formaggio Asiago ha iniziato con un +0,8%, un dato sintetico che però non riflette il particolare andamento di inizio anno, con il formaggio pressato in significativo calo (-9%) e il prodotto d’allevo in fortissima crescita (+64 per cento). Infine, il Gorgonzola, re degli erborinati, il Taleggio e il Quartirolo, si sono mantenuti su livelli produttivi analoghi a quelli dello scorso anno e di quello precedente.

Sul fronte delle quotazioni, si osserva che i prezzi all’ingrosso dei primi tre mesi di Grana Padano e Parmigiano Reggiano si sono posizionati su livelli di gran lunga superiori a quelli medi dello scorso anno, mentre sono rimasti immobili i valori delle altre Dop. A partire da marzo, però, le Commissioni camerali hanno registrato un probabile cambio di tendenza, per il momento limitato al Grana Padano. Vedremo nelle prossime settimane l’evoluzione di produzioni e quotazioni.

L’ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE DELLE PRINCIPALI DOP NEI PRIMI DUE MESI DEL 2021 0,80%

ASIAGO -1,70%

GORGONZOLA

0,20%

GRANA PADANO

1,70%

PARMIGIANO REGGIANO QUARTIROLO LOMBARDO TALEGGIO

-7,0% -6,10%

dell’1,8 per cento. Da dicembre, poi, la produzione ha nuovamente accelerato a un tasso del 2% medio. A tal proposito, non deve trarre in inganno la performance di febbraio (-1,8%), perché, come si ricorderà, lo scorso anno è stato bisestile e febbraio ha potuto contare su un giorno di produzione in più. In crescita – e con tassi doppi rispetto a quelli del Grana Padano – anche il segmento del Parmigiano Reggiano. Qui, da ben 20 mesi la produzione registra variazioni costantemente superiori a quelle precedenti, con una crescita media superiore al 4 per cento. Sembra molto più cauto, invece, l’andamento degli altri formaggi Dop. Dopo un 2020 chiuso in aumento, infatti, hanno dato il via

LA VARIAZIONE SULLA MEDIA DEL 2020 GENNAIO

FEBBRAIO

MARZO

PARMIGIANO REGGIANO > 12 MESI

21,4%

21,6%

21,6%

GRANA PADANO > 9 MESI

12,9%

12,7%

11,2%

PROVOLONE VALPADANA > 3 MESI

0,0%

0,0%

0,2%

PECORINO ROMANO > 5 MESI

8,1%

11,3%

11,7%

ASIAGO D’ALLEVO

0,0%

0,0%

0,0%

ASIAGO PRESSATO

0,0%

0,0%

0,0%

GORGONZOLA DOLCE

0,0%

0,0%

0,0%

GORGONZOLA PICCANTE

0,0%

0,0%

0,0%

TALEGGIO

0,0%

0,0%

0,0%

QUARTIROLO LOMBARDO

0,0%

0,0%

0,0%

70 IL MONDO DEL LATTE

mercati dop SPF.indd 70 n 4 aprile 2021 interno.indd 70

22/03/21 09:32 15:48 24/03/21


Caseificio Defendi Luigi s.r.l. - Tel. +39 0363 305076 - info@caseificiodefendi.it

...mai stato così buono.

“Noi li facciamo col cuore” e questo è il vero segreto che rende i formaggi Defendi così buoni. La qualità è la naturale conseguenza della passione e della dedizione che ispirano e guidano ogni scelta… per il puro piacere di creare sapori pregiati in grado di emozionare.

SCOPRI I PIÙ AMATI DELLA NOSTRA GAMMA

Promosso da Guru del Gusto srl Nomination

caseificiodefendi.it


IGIENE & SICUREZZA

IL NUOVO APPROCCIO SULL’IGIENE DEGLI ALIMENTI LA COMMISSIONE DEL CODEX ALIMENTARIUS HA ADOTTATO UN CODICE DI BUONE PRATICHE SULLA GESTIONE DEGLI ALLERGENI di Ettore Soria

I

l 30 ottobre 2014 l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Fsa), aggiornò il suo parere scientifico relativo alla valutazione degli alimenti e degli ingredienti alimentari allergizzanti ai fini dell’etichettatura, indicando che la presenza di allergie alimentari in Europa era stata stimata tra il 3% e il 4% sia per gli adulti, sia per i bambini. L’Efsa concluse che, sebbene le allergie alimentari interessassero una percentuale relativamente ridotta della popolazione, una reazione allergica poteva essere grave e persino potenzialmente mortale, evidenziando che la qualità della vita delle persone affette da allergie o intolleranze alimentari fosse notevolmente ridotta. Nel settembre 2020 la Commissione del Codex Alimentarius ha adottato un codice di buone pratiche sulla gestione degli allergeni alimentari (CXC 80-2020), rivolto agli operatori del settore alimentare, che comprende raccomandazioni sulla mitigazione degli allergeni alimentari attraverso un approccio armonizzato nella catena alimentare, basato su requisiti generali in materia di igiene. Pertanto, la Commissione europea ha ritenuto che gli alimenti prodotti nell’Ue dovessero rispettare quantomeno tale norma globale e ha quindi dovuto introdurre nella normativa comunitaria sull’igiene degli alimenti

(Reg. Ce n. 852/2004), requisiti relativi alle buone prassi igieniche per prevenire o limitare la presenza di sostanze che provocano allergie o intolleranze – così come previsto dal Reg. Ue n. 1169/2011 – nelle attrezzature, nei veicoli e/o nei contenitori utilizzati per la raccolta, il trasporto o il magazzinaggio dei prodotti alimentari. Infatti, la contaminazione dei prodotti alimentari può avvenire sia al livello della produzione primaria, sia nelle fasi successive.

RIDUZIONE DEGLI SPRECHI Un’altra conseguenza del programma “Dal produttore al consumatore” per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente, adottato dalla Commissione, ha comportato che ci dovesse essere una riduzione degli sprechi alimentari, contribuendo, di conseguenza, anche alla realizzazione di un’economia circolare. La ridistribuzione delle eccedenze alimentari per il consumo umano, in particolare attraverso donazioni di derrate, garantisce un valore

72 IL MONDO DEL LATTE

ig&sic Reg852 72 72 n 4 aprile 2021SPF.indd interno.indd

22/03/21 09:32 12:57 24/03/21


ee Cinque StellCremamore

Cinque Stelle picc

ante

gorgonzola e mascarpone Dolce Stella gorgonzola Bio

Tre Stelle e Stella Argento


SECOLI DI SEGRETI GELOSAMENTE CUSTODITI!

Ancora oggi, dopo secoli, sono le mani esperte del casaro e del salatore a rendere unico il Pecorino Romano. Al suo arrivo nel caseificio il latte viene controllato, filtrato e termizzato, tecnica che ne lascia inalterate tutte le caratteristiche organolettiche. Si aggiunge allora la scotta innesto, un fermento naturale preparato

quotidianamente dal casaro. Il latte viene coagulato utilizzando il caglio di agnello ed in seguito la pasta viene sottoposta a cottura, versata negli stampi dove il Pecorino Romano assume la sua caratteristica forma. Viene poi marchiato con il logo della denominazione, casello del caseificio, mese e anno di produzione.


IGIENE & SICUREZZA d’uso più elevato delle risorse alimentari idonee al consumo, prevenendo nel contempo gli sprechi. Ciò ha determinato che gli Operatori del Settore Alimentare (Osa), dovranno verificare sistematicamente che gli alimenti sotto la loro responsabilità non siano dannosi per la salute e adatti al consumo umano. Se l’esito della verifica effettuata è soddisfacente, gli Osa possono ridistribuire gli alimenti, tenendo presente i seguenti contesti: applica una data di scadenza prima di tale data; applica un termine minimo di conservazione, fino a tale data e successivamente. Gli Osa che manipolano i sopracitati alimenti devono dannosi per la salute e siano adatti al consumo umano,

ig&sic Reg852 75 75 n 4 aprile 2021SPF.indd interno.indd

tenendo conto almeno dei seguenti elementi: conservazione o la data di scadenza, assicurandosi che la durata di conservazione residua sia sufficiente per consentire la sicurezza della ridistribuzione e dell’uso da parte del consumatore finale; magazzinaggio e trasporto, in materia di temperatura; produzione, così come previsto dal Reg. Ce n. 853/2004 sull’igiene dei prodotti d’origine animale;

SICUREZZA ALIMENTARE Nel settembre 2020 la commissione del Codex Alimentarius ha adottato la revisione della sua norma

globale General Principles of Food Hygiene (Principi generali in materia di igiene alimentare, CXC 1-1969), introducendo la nozione di “cultura della sicurezza generale. La cultura della sicurezza alimentare rafforza la sicurezza alimentare, aumentando la consapevolezza e migliorando i comportamenti dei dipendenti degli stabilimenti alimentari. Tale principio deve essere assicurato dagli Osa che devono fornire prove che la dimostrino. Osa dovranno adeguare le procedure di autocontrollo allergeni, sia sul fronte della ridistribuzione delle eccedenze alimentari. già intervenuto il Ministero della Salute.

20/03/21 09:32 19:06 24/03/21


NORMATIVE

MINI-RISTORO FISCALE PER I CREDITORI IVA FINO AL 2014 a cura di Alberto Emilio Lolli (Avvocato presso lo studio Lolli Mantovani - info@studiolollimantovani.it)

I

n tempi in cui la grave emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Covid-19 spinge le categorie economiche più colpite a chiedere ristori finanziari, è bene ricordare un’opportunità poco conosciuta di cui possono beneficiare tutte le aziende che hanno chiesto ed ottenuto rilevanti rimborsi Iva annuali e trimestrali in un arco temporale che va dal 2011 al 31/12/2014. Si tratta della possibilità di chiedere al concessionario della riscossione (già Equitalia, oggi Agenzia delle Entrate Riscossione) la liquidazione e il pagamento degli interessi dovuti a ritardata erogazione dei rimborsi per temporanea carenza fondi, in pratica un mini-ristoro fiscale. Ma andiamo con ordine.

Come noto, le istanze di rimborso Iva devono essere istruite da parte dell’Agenzia delle Entrate entro 90 giorni dalla presentazione della relativa dichiarazione ed entro 20 giorni dalla presentazione dei modelli Tr. Se il predetto termine non viene rispettato, l’Ufficio fiscale, terminato il controllo e confermata la spettanza del credito in tutto o in parte, dispone l’erogazione del rimborso assieme gli interessi (cosiddetti interessi da ritardata istruttoria). Il riconoscimento del credito viene poi di norma comunicato alla società contribuente e al concessionario della riscossione, il quale deve effettuare il pagamento sul conto fiscale del richiedente

entro i successivi 20 giorni dalla comunicazione ricevuta dall’Agenza delle Entrate. La legge istitutiva del conto fiscale e poi il decreto ministeriale attuativo della stessa, prevedeva che dove l’erogazione del rimborso non fosse avvenuta entro i predetti 20 giorni, al contribuente competevano gli interessi fino al giorno dell’effettivo pagamento (cosiddetti interessi da ritardato pagamento). La differenza fondamentale è che mentre i primi, gli interessi da ritardata istruttoria, venivano liquidati in automatico dall’Agenzia delle Entrate, aggiungendosi al capitale, i secondi, quelli da ritardato pagamento, di fatto sempre spettanti, dovevano essere

76 IL MONDO DEL LATTE

normative entrate SPF.indd76 76 n 4 aprile ag 2021 interno.indd

20/03/21 09:32 19:07 24/03/21



NORMATIVE esplicitamente richiesti dalla società contribuente mediante un’apposita istanza al concessionario della riscossione. È bene precisare che dall’1 gennaio 2015 anche questa seconda componente di interessi viene direttamente liquidata dall’erario, senza la necessità di apposita richiesta. Tuttavia, la stessa Agenzia delle Entrate ha ricordato che per il passato, ossia per gli anni precedenti il 2015 e fino al termine decennale di prescrizione, rimaneva la possibilità di domandare gli interessi da ritardata erogazione del rimborso con la vecchia procedura. In pratica, gli interessi per cui a tutt’oggi si ha diritto alla liquidazione sono quelli relativi ai rimborsi tardivi avvenuti tra il 2011 e fino al 31 dicembre del 2014 (in quanto, come detto, dall’1 gennaio successivo per i nuovi rimborsi è intervenuta la nuova disciplina). RIMBORSI SICURI Va evidenziato che, a tal fine, quello che rileva non è l’anno di imposta cui si riferisce il corrispondente rimborso (principio di competenza), ma quello in cui è avvenuto l’effettivo pagamento dello stesso sul conto della società contribuente (principio di cassa). La procedura di richiesta e liquidazione degli interessi non

ha natura contenziosa, ma amministrativa, poiché l’ufficio competente si limita a verificare solo la correttezza del calcolo elaborato dal contribuente ed eventualmente a correggere, senza alcuna conseguenza sanzionatoria, l’importo indicato nell’apposito modulo, poi procede al pagamento diretto. I tempi di ricevimento delle somme dovute sono di circa uno o due mesi al massimo, e di norma sono precedute da una comunicazione alla società contribuente del riconoscimento delle stesse. Ricordiamo che tali interessi spettano di fatto sempre, stante i sistematici ritardi nel pagamento effettivo dei rimborsi in particolare negli anni passati, e possono essere anche molto elevati, specie per beneficiari che vantano strutturalmente, come nel settore lattiero-caseario, crediti Iva annuali e trimestrali per i quali presentano le relative istanze di rimborso. Il saggio di interesse è fissato al 2% a partire dai rimborsi erogati dal 2010 in poi ed è calcolato a giorni di ritardo dal momento in cui il rimborso doveva essere effettuato dal concessionario della riscossione. In verità, non siamo in presenza di un vero e proprio ristoro finanziario, ma di un’ulteriore possibilità di reperire agilmente importanti risorse finanziarie per fare fronte

alle odierne difficoltà economiche in cui versano anche gli operatori dell’intera filiera del latte. Naturalmente, questo diritto non sorge oggi ma, come visto, era assicurato sin dall’istituzione del conto fiscale, tuttavia sono stati pochi gli operatori produttivi che hanno sfruttato questa possibilità. Per tanti anni, e giustamente, in questo Paese le realtà economiche e le loro espressioni associative, tra cui senz’altro Assolatte, si sono battuti per accelerare la tempistica dei rimborsi Iva, che avvenivano e in parte tutt’ora avvengono con ritardi inaccettabili, e la stessa Unione europea, anche sotto la spinta di queste istanze, ha più volte attivato procedure di infrazione nei confronti dell’Italia. DIRITTI DIMENTICATI È singolare, quindi, che nonostante la forte attenzione mediatica, nel tempo non sia stata data grande rilevanza nel dibattito pubblicistico e professionale a questo ristoro finanziario che, almeno in parte, poteva compensare i danni subiti dai contribuenti per effetto dei ritardi nei pagamenti dei rimborsi dovuti. Forse il fatto che le aziende vedevano già liquidati dall’Agenzia delle Entrate gli interessi da ritardata istruttoria faceva passare in secondo piano la possibilità di chiedere quelli da ritardati pagamenti, che pure erano i più rilevanti. Oppure, il groviglio di fonti normative che regola la materia rendeva difficile comprendere appieno questo diritto, oppure ancora il difficile rapporto con il Fisco, nel tempo in gran parte mutato, creava timori in tal senso, oggi completamente ingiustificati, se solo si pensa che la velocità con la quale viene disposta la liquidazione di questi interessi, insieme a quella dei rimborsi, è una componente importante degli obiettivi operativi assegnati ai dirigenti delle agenzie fiscali. Comunque sia, come ci ricorda la stessa Agenzia delle Entrate – che non a caso oggi è il principale driver dei ristori – è tempo di valutare questa importante strada per affrontare finanziariamente momenti difficili.

78 IL MONDO DEL LATTE

normative entrate SPF.indd78 78 n 4 aprile ag 2021 interno.indd

20/03/21 09:32 19:07 24/03/21


GranMix. Un perfetto mix di sapori.

Cosa distingue GranMix? Formaggi di qualità Ferrari, grattugiati freschi e abbinati alla perfezione. Questo è GranMix! Ideale per ogni tuo piatto. Ferrari. Formaggi di Qualità dal 1823.


NORMATIVE_L’ESPERTO RISPONDE a cura di Leonardo Graverini DOPO L’ENTRATA IN VIGORE DEL REG. UE N. 1169/2011, È ANCORA OBBLIGATORIO RIPORTARE SULL’ETICHETTA DEL BURRO LA DICITURA SUL CONTENUTO MINIMO DELL’82% DI MATERIA GRASSA?

Si, la dicitura rimane vigente in quanto il Reg. Ce n. 445/2007 non è stato abrogato, in ragione anche delle specifiche classificazioni del burro tuttora previste dall’appendice sui grassi spalmabili dell’attuale Regolamento europeo sull’Ocm unica.

È POSSIBILE AGGIUNGERE NELL'ELENCO DEGLI INGREDIENTI DI UN PRODOTTO IL BRAND PRIVATO DELL'INGREDIENTE?

obbligatorie non devono essere separate da altre indicazioni scritte o grafiche o altri elementi suscettibili di interferire. Quindi, indicare un ingrediente aggiungendovi il brand privato potrebbe essere considerata una modalità non propriamente ortodossa. Quando si tratta di indicazioni obbligatorie, il suggerimento è sempre quello di attenersi il più possibile al minimo essenziale richiesto dalla normativa.

?

L’art. 19.2 del Reg. Ue n. 1169/2011 stabilisce che gli ingredienti devono essere designati con la loro denominazione specifica (denominazione legale, denominazione usuale o, in mancanza, denominazione descrittiva). L’art. 13.1 dello stesso Regolamento dispone che le indicazioni

denominazione generica “Fiordilatte”. A livello nazionale, vi sono diverse norme Uni che regolamentano la mozzarella in liquido di governo e quella a bassa umidità (o per “Mozzarella” e “Fiordilatte” (o “Fior di latte”), sono denominazioni pizza). Si tratta di norme volontarie che descrivono il prodotto, usuali, in quanto consacrate dall’uso e dalla consuetudine, e le materie prime, il processo di produzione, le caratteristiche risultano ormai consuetudinariamente utilizzate come sinonimi. di questa tipologia di formaggio, ma che non riportano alcun Non esistono disposizioni normative che definiscano la riferimento all’utilizzo della denominazione “Fior di Latte”. “Mozzarella” o il “Fior di Latte”, tranne che nei casi specifici A livello internazionale esiste lo Standard Codex 262-2006. della Mozzarella Stg, della Mozzarella di Bufala Campana Dop e Anche in questo caso, nessun riferimento è fatto all’utilizzo della della “Mozzarella di Gioia del Colle”, le cui caratteristiche sono denominazione “Fior di Latte”. descritte in disciplinari riconosciuti a livello comunitario. Fatto salvo il caso della “Mozzarella Stg”, della “Mozzarella di Verso la fine degli anni Novanta, vi fu un tentativo di Bufala Campana Dop” e della “Mozzarella di Gioia del Colle”, riconoscimento del “Fiordilatte”, successivamente modificato le denominazioni “Mozzarella” e “Fior di Latte” (o Fiordilatte) in “Fior di Latte Appenino meridionale”, per la cui produzione possono essere comunque utilizzate solo se il prodotto corrisponde non erano previsti acidi organici. La protezione transitoria esattamente a ciò che il consumatore, al quale esso è destinato, fu però revocata nel 2009, lasciando libero l’impiego della conosce con tali nomi. IN COSA SI DIFFERENZIANO GIURIDICAMENTE (SE SI DIFFERENZIANO), LE DENOMINAZIONI “MOZZARELLA” E “FIORDILATTE”?

QUALI SANZIONI SI APPLICANO ALLE VIOLAZIONI DELLE NORME DI ETICHETTATURA CONTENUTE NEL REG. (UE) N. 1169/2011 E QUALI SONO LE AUTORITÀ COMPETENTI A DISPORLE?

Le sanzioni applicabili alle violazioni del Reg. (UE) n. 1169/2011 sono state introdotte, per l’Italia, dal Decreto Legislativo n. 231/2017, i cui contenuti sono stati ben illustrati dall’ICQRF (Ispettorato centrale della tutela, della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari) con Circolare n. 0156934 del 10 maggio 2018. La Circolare ha chiarito che, a norma dell’art. 27 del D.lgs n. 231/2017, l’ICQRF è designata quale autorità competente all’applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie previste dal medesimo decreto, mentre la precedente normativa del D.lgs. n. 109/1992 (art. 18, comma 4) affidava tale competenza alle Regioni e Province autonome o alle Autorità da esse delegate. la Circolare dell’ICQRF chiarisce inoltre che il D.lgs n. 231/2017, anche se prevede all’articolo 3 una sanzione per le violazioni delle pratiche leali di informazione di cui all’articolo 7 del Reg. (UE) n. 1169/2011, fa salve anche le

specifiche competenze dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) ai sensi del D.lgs. n. 145/2007 (in materia di pubblicità ingannevole) e del D.lgs. n. 206/2005 (Codice del consumo). In generale, l’ICQRF ritiene che si debba ricorrere all’AGCM allorquando la pratica ingannevole avvenga mediante mezzi di comunicazione di divulgazione (televisione, cinema, radio, giornali, manifesti ecc.) che possono coinvolgere un vasto numero di consumatori e nel caso di pubblicità comparativa. Oltre alle competenze spettanti all’AGCM, restano anche ferme, ai sensi della normativa vigente, quelle già precedentemente attribuite agli organi preposti all’accertamento delle violazioni (accertamento della violazione e irrogazione della sanzione costituiscono infatti atti e momenti distinti). Le violazioni sanzionate dal D.lgs. n. 231/2017 possono dunque essere accertate dagli stessi organi che potevano accertare le violazioni all’ormai abrogato D.lgs. n. 109/1992 (ASL, NAS, Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, ecc.). Queste riferiscono oggi all’ICQRF (anziché come in passato alle Regioni e Province autonome), il quale procede a sua volta ad irrogare la sanzione.

80 IL MONDO DEL LATTE

norma l'esperto n 4 aprile 2021 SPF.indd interno.indd80 80

20/03/21 09:32 19:08 24/03/21


LA TUA SCELTA

CONTA

Abbiamo un latte di qualità per ogn ognuno di voi. Parmalat ha dedicato al latte tanta energia, migliorandolo con l’esperienza ed il lavoro. E per dare a ciascuno di noi la possibilità di scegliere, ne ha creato uno per ogni esigenza, mantenendolo sicuro e garantito attraverso un’accurata selezione delle materie prime in base a severi standard qualitativi e oltre un milione di rigorosi controlli all’anno, che lo rendono di assoluta qualità e fiducia. Parmalat è il buon latte che esaudisce i gusti e le necessità di tutti, anche in termini di qualità e sicurezza.

Nutriamo insieme l’oggi e il domani

Le sfide globali più importanti dei prossimi 20 anni saranno quelle legate alla sostenibilità alimentare ed ambientale. E ognuno di noi può fare la sua parte compiendo scelte informate e consapevoli, soprattutto a tavola, partendo dagli ingredienti giusti. E’ per questo che per il burro Bio Prealpi scegliamo solo le migliori panne provenienti esclusivamente da allevamenti di agricoltura biologica, che rispettano i criteri di sostenibilità e soprattutto, l’ambiente che ci circonda.

Ottima scelta.


IL MONDO DEL

IL MONDO DEL LATTE 4/2021

L AT T E APRILE

2021 -

ANNO

LXXV -

LATTE NEL MONDO MENSILE

POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE

70%

ROMA

AUT MP-AT/c/RM

N. 4

IL

ORGANO UFFICIALE DI

cover PARMIGIANO REGGIANO 2021.indd 1 n 4 aprile 2021 cover.indd 1

ASSOLATTE

E DEL

COMITATO ITALIANO FIL-IDF 18/03/21 09:28 16:34 24/03/21


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.