IL MONDO DEL LATTE
SOMMARIO
AMARCORD
PAG. 2 Italian sounding: gli albori di una piaga del settore
L’OPINIONE
PAG. 4 Ue: bocce ferme sull’etichetta nutrizionale di Paolo De Castro
MONDO ASSOLATTE
PAG. 8 Modelli alimentari e infiammazione cronica di basso grado PAG. 10 La Giornata Mondiale dell’Osteoporosi
ATTUALITÀ
PAG. 14 Continua la campagna promozionale Ue in Cina PAG. 16 Eda: etichettatura fronte pacco, gli ultimi sviluppi PAG. 20 Eda flash PAG. 22 Fil: la partecipazione di Idf alla conferenza sul clima Cop27 PAG. 26 Ue: le conclusioni del Jcr sull’etichettatura d’origine PAG. 30 News PAG. 40 Libri
ECONOMIA
PAG. 43 Congiuntura alimentare: primo bilancio 2022 in chiaroscuro
MERCATI
PAG. 49 Mercati emergenti: il Sud-est asiatico PAG. 56 In salita le quotazioni del latte. Italia nella media Ue PAG. 58 Esportazioni italiane di latte PAG. 60 Borsa prezzi PAG. 62 Dop e Igp: in calo la produzione anche nel terzo trimestre
IGIENE E SICUREZZA
PAG. 64 Le linee guida europee sulla sicurezza alimentare
NORMATIVE
PAG. 72 L’esperto risponde
Organo ufficiale di ASSOLATTE e del Comitato Italiano FIL - IDF
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Qualche giorno fa,l’Ambasciata d’Italia aWashington ha organizzato un interessante incontro tra Assolatte e US Dairy, la grande associazione degli industriali caseari americani: molti i temi trattati, numerosi i punti di incontro. La crescita della domanda di proteine animali traina il mercato mondiale. In prima fila c’è l’Asia, dove hanno capito le proprietà nutrizionali di latte e derivati e questi prodotti trovano spazi crescenti nella dieta dei cittadini. Non va dimenticato, inoltre, che i mercati asiatici sono quelli dove il progresso economico si fa sentire con più forza, con un numero di famiglie che entra a pieno diritto nella “middle class” che cresce di anno in anno. Quindi? Vogliono arricchire la propria dieta con proteine di alto valore nutrizionale e mangiare meglio. Latte, burro, formaggi e yogurt rispondono benissimo a questa esigenza. Bisogna dunque accontentare la crescente domanda mondiale, ma senza dimenticare la sfida della sostenibilità.
IL MONDO DEL
Le nostre filiere lavorano per realizzare prodotti sicuri e di qualità in modo sempre più sostenibile. Utilizziamo processi sempre più eco-friendly, che riducono i consumi di energia, di acqua e gli sprechi.
Facendo nostri i valori dell’economia circolare abbiamo investito sulle energie rinnovabili, con il fotovoltaico e i biodigestori.
Crediamo nel miglioramento del benessere animale e stiamo riducendo i quantitativi di plastiche che impieghiamo, senza dimenticare che per i nostri prodotti il packaging è fondamentale per garantire sicurezza e vita commerciale.
Su tutti questi temi c’è unità di intenti con gli industriali Usa. Come è comune il sentimento verso i prodotti sintetici, che alcuni vorrebbero spacciare per sostituti ecologici di latte e derivati, mentre sono prodotti di laboratorio, che non hanno nulla di naturale.
Il dialogo è destinato a continuare. Anche perché, non va dimenticato, il Nord America è un mercato eccezionale per i formaggi italiani, con tassi di crescita di tutto rilievo, anche in questi mesi tanto difficili. Se il trend della prima parte dell’anno proseguisse, il 2022 potrebbe chiudersi con un fatturato export verso Usa e Canada di 500 milioni di euro.
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ITALIAN SOUNDING: GLI ALBORI DI UNA PIAGA DEL SETTORE
Nel 1939, “Latte e latticini e conserve animali” , organo ufficiale della Federazione nazionale fascista degli esercenti industrie alimentari ed agricole varie, descrive un fenomeno che allora vedeva i suoi albori, ma che con il passare del tempo è divenuto una delle maggiori piaghe del nostro settore: l’Italian sounding.
“La produzione negli Stati Uniti d’America di formaggi provolone e altri ad imitazione di quelli tipici italiani, iniziatasi fin da tempo prima della guerra, ebbe un grande sviluppo durante e dopo la conflagrazione mondiale, causato inizialmente dalle difficoltà di rifornimento. La produzione di formaggio di tipo italiano si localizzò particolarmente nello Stato di Wisconsin, manifestando, al principio, caratteri di industria domestica, che qualitativamente non poteva
competere con quella italiana”. Le cose, però, con il tempo sono mutate e “Solo nell’ultimo decennio è avvenuta una trasformazione nella produzione domestica dei formaggi tipici italiani: nello stato di Wisconsin si iniziò con larghezza di mezzi la produzione di provolone che si è poi sviluppata in una vera e propria industria, con mercato nazionale. Le cause del successo di tale industria sono state principalmente il personale tecnico ed il rifornimento del caglio entrambi di provenienza italiana”. Dopo una rapida analisi di alcuni fattori che rendevano conveniente, per rivenditori e consumatori, commercializzare e acquistare “provoloni, provolette, provoloncini e caciocavallo” domestici (tanto per varietà di prodotti disponibili che per motivi di prezzo) e una quantificazione della dimensione del
fenomeno (secondo i dati ufficiali forniti dal “competente Dipartimento del Commercio circa la produzione americana di formaggi di tipo italiano, nel 1935 sono stati prodotti oltre 400.000 Q.li di provoloni; tale cifra deve ritenersi superata nei successivi anni dall’incremento e sviluppo delle Ditte che si sono dedicate a tale lavorazione negli S.U.A”), l’autore conclude che “L’accennato problema, se pur non desta immediata preoccupazione per la concorrenza che la produzione “domestica” americana oppone ai formaggi tipici italiani, deve essere considerato nel suo giusto rilievo dai produttori italiani”.Come previsto, “l’accennato problema” è divenuto un tema di rilievo con il quale le nostre imprese si trovano oggi a doversi confrontare per ottenere il giusto riconoscimento per qualità e autenticità dei loro prodotti.
Problemi con l’aflatossina M
UE: BOCCE FERME SULL’ETICHETTA NUTRIZIONALE
di Paolo De CastroLa Commissione von der Leyen ha presentato il programma di attività per il 2023, che sarà l’ultimo anno “pieno” della legislatura europea. Nel 2024, infatti, ci saranno nuove elezioni e, per esperienza, posso dire che sarà difficile vedere concretizzati risultati di rilievo sul fronte legislativo. Nella prima parte dell’anno, a causa delle mobilitazioni per la campagna elettorale. Nella seconda parte, per le procedure volte a determinare nuovi equilibri nell’Eurocamera e nominare una nuova Commissione. Nel programma, l’Esecutivo Ue indica l’avvio di tre dossier importanti per il settore agroalimentare: la revisione della legislazione sul benessere animale, nuove norme contro lo spreco alimentare e una “legge quadro” sui sistemi alimentari sostenibili.
Nel programma non viene indicato l’annunciato pacchetto
etichettatura, che include disposizioni sull’indicazione di origine e sulla scadenza degli alimenti, così come sulle informazioni nutrizionali sul fronte della confezione e su valori nutrizionali e ingredienti delle bevande alcoliche. Inizialmente prevista per la fine del 2022, quest’ultima iniziativa non appare neanche nel programma del collegio dei Commissari da qui alla fine dell’anno Secondo le indiscrezioni che circolano a Bruxelles, la valutazione di impatto che deve accompagnare ogni iniziativa legislativa è terminata ma bloccata, mentre resta il punto molto controverso dell’etichetta nutrizionale. In occasione di diversi eventi pubblici, funzionari della Commissione hanno parlato di una proposta che sarà “pronta nei prossimi mesi”.
IL NUTRISCORE È DIVENTATO L’ELEMENTO PIÙ DIVISIVO DEL DIBATTITO
Secondo fonti non confermate, potrebbe arrivare non prima della prossima primavera. In un evento organizzato all’Europarlamento dalla Rappresentanza permanente dell’Italia presso l’Ue, funzionari della Commissione hanno ammesso che sull’etichetta nutrizionale la questione è particolarmente complessa, che il Nutriscore – diventato l’elemento più divisivo del dibattito – è solo uno dei sistemi di etichettatura nutrizionale fronte-pacco e ce ne sono diversi, ma questo non vuol dire che il sistema Ue sarà basato sul Nutriscore. Nella stessa occasione, attraverso i suoi rappresentanti, l’Esecutivo Ue ha espresso la dichiarata intenzione di presentare una proposta valida, ma non divisiva, che tenga
INCARTO SALVAFRESCHEZZA IDEABRILL
Le prestazioni di un packaging innovativo, dal cuore tradizionale
Segni di riconoscimento:
Kraft di pura cellulosa a fibra lunga, accoppiato a un film trattato con la speciale formula salvafreschezza Ideabrill
Va d’accordo con:
Conserva i formaggi più a lungo rispetto ai tradizionali packaging, come dimostrano i test di sehlf-life dell’Università di Camerino
Doti particolari: Non sopporta:
Tutti i tipi di formaggio a pasta semidura o dura Lo spreco
Caratteristiche tecniche:
conto della diversità delle produzioni e delle sensibilità. Guardando a quasi tutti i documenti preparatori che la Commissione ha pubblicato in questi anni, resta forte la sensazione che esista a Bruxelles la preferenza per una soluzione a colori e graduata, proprio come il Nutriscore. Ma di recente si è fatta più concreta l’idea che evitare lo scontro nell’ultimo anno utile di legislatura sia diventata la priorità per la Commissione europea. Presentare un’etichetta troppo appiattita sul modello francese polarizzerebbe il dibattito in un Europarlamento che nel 2023 sarà già distratto dalla scadenza elettorale. La proposta di una nuova etichettatura - legata non ai valori nutrizionali, ma alla sostenibilità dei processi produttivi degli alimenti - è attesa nella legge quadro sui sistemi alimentari sostenibili. Annunciata dalla strategia Farm to Fork, la bozza legislativa è
attesa nell’autunno 2023. Etichette “eco” sono sorte in diversi Stati, diversi progetti di ricerca sono in corso, sostenuti principalmente dalla grande industria alimentare.
In Italia l’esempio più recente è il “Made green in Italy”, sviluppato dalla Scuola Superiore S. Anna di Pisa e fatto proprio dal Ministero della transizione ecologica. La Commissione proverà a fare ordine e a promuovere coerenza delle politiche a livello nazionale e dell’Ue. Più in generale, dalla legge quadro ci si aspettano definizioni comuni, principi generali e requisiti per sistemi alimentari e alimenti sostenibili,
LA PROPOSTA DI UNA NUOVA ETICHETTATURA È ATTESA NELLA LEGGE QUADRO A FINE 2023
in modo da consentire agli operatori di poter utilizzare pratiche “verdi” riconosciute e valorizzate a livello Ue. Per quanto riguarda le altre indicazioni del programma, la legislazione sul benessere animale dovrebbe contenere nuove norme sui trasporti degli animali e sulle gabbie. A questo scopo le istituzioni europee hanno chiesto all’Autorità per la sicurezza alimentare, l’Efsa, diversi pareri scientifici, con raccomandazioni per evitare condizioni critiche nel trasferimento degli animali.
Per quanto riguarda la proposta di nuove norme sullo spreco alimentare, Bruxelles la accompagnerà con una iniziativa legislativa sui tessuti e la moda sostenibile, modificando alcune parti della direttiva quadro sui rifiuti. L’iniziativa è attesa per la primavera.
MONDO ASSOLATTE
MODELLI ALIMENTARI E INFIAMMAZIONE CRONICA DI BASSO GRADO
I LATTICINI SI COMPORTANO IN MANIERA SIMILE AGLI ALIMENTI DI ORIGINE VEGETALE, DIMINUENDO SENSIBILMENTE GLI INDICI INFIAMMATORI
di Carmen Besta
Lattendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte giunta al ventesimo anno di pubblicazione, esplora i rapporti tra dieta (con un occhio di riguardo ai prodotti lattiero-caseari), infiammazione e malattie croniche.
Come precisa il prof. Andrea Ghiselli, presidente della Società italiana di scienze dell’alimentazione e autore de Lattendibile, ci sono ormai dati solidi sul fatto che alla base delle numerose patologie croniche caratteristiche del mondo occidentale (come cancro, diabete di tipo 2, malattie neurodegenerative e cardiovascolari) esista una condizione comune: l’infiammazione cronica di basso grado. Questo tipo di infiammazione non dà i segnali tipici dell’infiammazione acuta o cronica ed è collegata a stili di vita inadeguati, dove la dieta gioca un ruolo chiave. Il consumo di alimenti di origine vegetale, come i cereali integrali, la frutta, la verdura, l’olio extravergine di oliva e i legumi, è associato a una significativa riduzione dei livelli dei markers infiammatori.
Tra i prodotti di derivazione animale, i latticini e i prodotti della pesca si comportano in maniera simile agli alimenti di origine vegetale, diminuendo sensibilmente gli indici infiammatori
Oltre all’infiammazione cronica di basso grado,
i modelli alimentari a prevalente, ma non esclusiva, componente vegetale (come la dieta mediterranea), che si avvalgano anche degli effetti salutari di fonti proteiche
come quelle dei latticini, sembra possano rappresentare una strategia cruciale per la riduzione del rischio di malattie non trasmissibili.
MODELLI ALIMENTARI E INFIAMMAZIONE CRONICA
DI BASSO GRADO
MODELLI ALIMENTARI E INFIAMMAZIONE
CRONICA
DI BASSO GRADO
Il nuovo numero della newsletter scientifica di Assolatte realizzata dal prof. Andrea Ghiselli, presidente della Società italiana di scienze dell’alimentazione. www.lattendibile.it
LA GIORNATA MONDIALE DELL’OSTEOPOROSI
LA PREVENZIONE INIZIA A TAVOLA, CON IL GIUSTO CONSUMO DI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI, ALIMENTI DALLA ELEVATISSIMA DENSITÀ NUTRIZIONALE E DETERMINANTI PER LA SALUTE DELLE OSSA
di Carmen Bestaessendo in costante aumento e in un contesto sociale in cui l’aspettativa media di vita si allunga, rappresentano una grande sfida per i sistemi sanitari dei Paesi occidentali in termini di disabilità e di costi sociali ed economici. A dare un’idea dell’entità del
problema è il ministero della Salute, secondo il quale, nel corso della vita, il 40% della popolazione incorre in una frattura di femore, vertebra o polso, in maggioranza dopo i 65 anni. Nel nostro Paese, inoltre, l’osteoporosi colpisce circa 5 milioni di persone ,
Si è svolta il 20 ottobre scorso la Giornata mondiale dell’osteoporosi, indetta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica su questa patologia. Focus in particolare sulle fratture da fragilità ossea che,
PARMALAT, TUTTO IL BUONO DEL LATTE
Da oggi Parmalat dà più valore al suo latte classico di sempre, arricchendolo con la vitamina D. Questa preziosa vitamina contribuisce al normale assorbimento e utilizzo del calcio, ai suoi normali livelli nel sangue e al mantenimento di ossa e denti normali. La vitamina D contribuisce anche alla normale funzione del sistema immunitario e in molti altri processi dell’organismo. Tutto questo, mantenendo il buon gusto di sempre del miglior latte selezionato.
Parmalat ti ricorda l’importanza di una dieta varia, equilibrata ed uno stile di vita sano.
Nutriamo insieme l’oggi e il domani
di cui l’80% sono donne in post menopausa. E le fratture da fragilità per osteoporosi, conferma il ministero, hanno conseguenze rilevanti sia per mortalità che per disabilità motoria.
La dieta e lo stile di vita complessivo nei primi anni di vita influenzano il rischio di frattura in età avanzata, tanto che l’osteoporosi è definita “una malattia pediatrica che si manifesta nell’anziano”.
L'osteoporosi è stata definita "una malattia pediatrica che si manifesta nell'anziano".
fornisce non solo un quarto del fabbisogno di calcio (che ricordiamo essere più elevato dopo i 60 anni, sia nel maschio che nella femmina), ma anche un terzo del fabbisogno di fosforo e più del 10% del fabbisogno di magnesio, oltre ad altri nutrienti come iodio, vitamina B12 e folati.
La dieta e lo stile di vita complessivo nei primi anni di vita influenzano, infatti, il rischio di frattura in età avanzata
Se è accertata l’estrema importanza di un adeguato consumo di latte e derivati in età evolutiva per la crescita dell’osso, sia in lunghezza che in densità, ora recenti studi confermano l’importanza di consumare i prodotti lattierocaseari anche in età adulta e in età avanzata Ciononostante, spesso si trascura l’elevatissima densità nutrizionale di latte, yogurt e formaggi che non deve essere ridotta alla sola presenza del calcio. Una semplice tazza di latte, ad esempio,
Non solo, il latte (e quindi quasi tutti i suoi derivati) sono tra le fonti principali di leucina, un amminoacido ramificato che si è dimostrato valido presidio per il mantenimento di una corretta salute del muscolo e per il trattamento della sarcopenia, alla quale si deve una parte importante di cadute e fratture nell’anziano. È importante quindi continuare ad assumere adeguate quantità di prodotti lattiero caseari in un’età in cui le ossa e i
muscoli diventano più fragili, e il declino cognitivo può comportare il rischio non solo della perdita dell’autonomia, ma anche di cadute, instabilità e insicurezza. È facile e pratico seguire queste raccomandazioni, precisa Assolatte: latte e derivati sono prodotti accessibili e graditi ai consumatori di tutte le età, e comportano in particolare una serie di benefici per la salute dell’anziano che spaziano dalla prevenzione del diabete di tipo 2 all’ipertensione arteriosa, dalle malattie cardiovascolari alla fragilità dell’osso Tra gli alimenti base della dieta mediterranea, il latte e i suoi derivati non finiscono mai di stupire.
Il latte e i suoi derivati sono tra le fonti principali di leucina, un amminoacido utile per il mantenimento della salute del muscolo e per il trattamento della sarcopenia, responsabile di molte cadute e fratture nell'anziano
Gli effetti benefici sul sistema scheletrico e su quello muscolare derivanti dal loro consumo sono infatti superiori a quelli dei componenti di cui sono composti, se presi singolarmente e nella medesima quantità.
Si tratta dell’effetto matrice, un fenomeno che ha ricevuto molte attenzioni da parte degli scienziati in riferimento ai suoi riflessi sulla nutrizione e sulla salute, e che di recente è stato dimostrato anche per i prodotti lattiero-caseari.
In particolare, grazie all’effetto matrice, il latte e i suoi derivati, specialmente quelli fermentati, come kefir e yogurt, apportano benefici tra cui:
• attenuare la riduzione della massa muscolare;
• ridurre la perdita ossea e il rischio di fratture;
• contribuire allo sviluppo e alla mineralizzazione delle ossa.
CONTINUA LA CAMPAGNA PROMOZIONALE UE IN CINA
Nell’ambito della campagna AssolatteCommissione europea “Discover the Shapes of TasteMade in Eu” - il cui scopo è quello di promuovere latte e derivati europei in Cina e di far scoprire ai consumatori locali l’importanza della loro assunzione - si è svolto a Shanghai uno show cooking dedicato alla stampa. Durante l’evento, una trentina tra giornalisti e food blogger hanno avuto la possibilità di assaggiare piatti preparati con i prodotti lattiero-caseari italiani.
Simulando le diverse fasi di una giornata tipica cinesecolazione, spuntino, pranzo, tè e cena - uno chef ha mostrato la preparazione di sei portate con diversi prodotti, condividendo con i partecipanti alcune proposte, combinando latte e derivati con piatti tipici della tradizione locale.
Una nutrizionista ha poi spiegato le caratteristiche e la qualità dei prodotti lattiero-caseari italiani, ed è intervenuta durante lo show cooking per approfondire l’apporto nutritivo dei prodotti all’interno dei singoli pasti. La campagna, che prevede un finanziamento europeo dell’80% dei costi complessivi, è iniziata nel 2019 e terminerà il prossimo anno.
Il Gruppo Yakult Europe sceglie Milano
per ospitare il 10° International Yakult Symposium, nella prestigiosa sede del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
Il 13 e 14 ottobre si è tenuta, presso il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, la decima edizione dell’International Yakult Symposium sul tema “Microbiota and Probiotics: Chances and Challenges!”.
Da molti anni Yakult organizza questo rinomato convegno internazionale in diverse città europee - rivolto a operatori della salute, studenti e ricercatori, con l’obiettivo di condividere le ultime scoperte scientifiche sul tema dei probiotici e del microbiota intestinale, e affermare l’importanza, sempre più acclarata, che essi hanno per la salute delle persone.
I temi trattati al Simposio
In occasione del 10° International Yakult Symposium, Yakult ha trasformato l’affascinante Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano in un luogo dedicato alla conoscenza e al dibattito sui differenti temi relativi ai probiotici e al microbiota. Facendo leva sul sapere acquisito nel tempo, lo sguardo è stato rivolto alla scienza del futuro e a come le nuove scoperte sul microbiota ci consentiranno di continuare a sperimentarne l’impatto positivo sulla nostra salute. Gli argomenti trattati hanno riguardato, tra gli altri, la salute dell’intestino, la correlazione tra intestino e cervello, la rilevanza del microbiota per la salute degli anziani, fino all’impatto del microbiota sul sistema immunitario, lo stress e la
depressione.
“Prendersi cura delle persone e della loro salute è sempre stato l’obiettivo principale di Yakult. Sin dalla sua fondazione, nel 1955, con il prezioso lavoro del suo fondatore Dr. Shirota, ad oggi, Yakult si è completamente dedicata alla scienza del microbiota e al suo impatto sulla salute e la felicità delle persone”, ha dichiarato Hiroyasu Matsubara, Managing Director di Yakult Europe. “Con il 10° anniversario del nostro International Yakult Symposium, in questa splendida sede di Milano, onoriamo e facciamo tesoro della scienza del passato per proiettarci verso la scienza del futuro per migliorare la qualità di vita delle persone".
Yakult, fondata sulla scienza Nel 1955 il Dr. Shirota, pioniere nell’ambito della microbiologia e dei probiotici, fonda a Tokyo lo Yakult Central Institute; da quel giorno, l’istituto diventa una realtà di fama mondiale,
all’interno della quale gli scienziati proseguono il lavoro del fondatore, per sviluppare bevande a base di latte fermentato, cosmetici e prodotti farmaceutici, che contribuiscono a rendere la vita delle persone più sana e felice.
Yakult è convinta che tutti, sul pianeta, meritino di raggiungere la miglior condizione di benessere possibile. Da oltre 85 anni questo principio ispiratore ha guidato l’azienda a prendersi cura della salute intestinale degli individui, per consentire a tutti di vivere una vita più felice e più duratura. D’altra parte, un intestino che funziona in modo regolare ha un impatto positivo sul sistema immunitario, sull’umore e sulla salute mentale. Ecco perché Yakult continua a impegnarsi nella ricerca, con un focus sullo studio dei microorganismi “buoni”, in particolare quelli presenti nell’intestino, studiando il rapporto che esiste tra la salute dell’intestino e quella di tutto l’organismo.
ETICHETTATURA FRONTE PACCO: GLI ULTIMI SVILUPPI
Da qualche settimana si nota un cambiamento negli orientamenti europei sui sistemi di etichettatura nutrizionale fronte pacco (Fopnl), che riguarda non tanto la Commissione, quanto Parlamento e Consiglio dell’Ue. Di questo si è discusso nell’ultima riunione Eda dedicata all’etichettatura. L'incontro, pur toccando una gran varietà di tematiche, si è soffermato in modo particolare sul Fopnl, tirando le somme sugli sviluppi degli ultimi mesi e cercando di trarre conclusioni, in una situazione ancora molto incerta.
Quando l'Eda ha incontrato la Dg Sante lo scorso luglio, la Commissione stava redigendo il documento di lavoro per la valutazione d'impatto sui
quattro temi previsti dalla revisione della normativa sull’informazione alimentare, la cosiddetta Fic: etichettatura nutrizionale Fop, etichettatura d’origine, date di consumo e scadenza, bevande alcoliche. Dopo aver ricevuto il via libera da parte del Comitato di controllo normativo, la Commissione europea avrebbe dovuto procedere alla stesura della proposta legislativa sull’etichettatura nutrizionale È proprio nell’ambito della valutazione d’impatto che si colloca la relazione del Centro Comune di Ricerca o Jec (Joint Research Center) "Schemi di etichettatura nutrizionale frontof-pack: un aggiornamento delle prove di efficacia", di cui abbiamo già scritto su queste pagine. In sintesi, lo studio
raccomanda l'istituzione di un sistema Fop obbligatorio per guidare i consumatori verso diete più sane e stimolare la riformulazione e l'innovazione, e sottolinea a più riprese che i sistemi a colori, semplici e valutativi, sono da preferire e meglio compresi dai consumatori.
Il rapporto ha anche rilevato che in condizioni reali l'impatto di questo tipo di etichettatura “front of pack” è tutto da dimostrare, ed è comunque inferiore a quanto ottenuto in laboratorio. Inoltre, i dati a disposizione non sarebbero sufficienti a valutare l'impatto del Fopnl sull'assunzione di alimenti e sui fattori determinanti per la salute. Fino a poche settimane fa, la Commissione continuava a
sostenere che i tempi per la pubblicazione della proposta sarebbero stati rispettati, con piccoli ritardi. Ora si fanno sempre più insistenti le voci che lasciano intendere che il ritardo potrebbe far slittare i lavori alla primavera inoltrata. Le ragioni? Gli ostacoli sugli altri capitoli, in particolare l’etichettatura d’origine, e il cambio di orientamento sul Fopnl di Parlamento e Consiglio.
Circolano voci, infatti, che in occasione di un recente incontro del Consiglio Agrifish dedicato al Fopnl, l’ago della bilancia si sarebbe spostato, se non contro il Nutriscore, almeno verso una posizione di equilibrio, con la metà degli Stati membri a favore del sistema francese e l’altra metà a favore di sistemi diversi e volontari. Durante recenti seminari e tavole rotonde, inoltre, alcuni deputati del Parlamento
europeo avrebbero mostrato scetticismo crescente verso il sistema semaforico, che si dice scientifico, ma in realtà si basa su un algoritmo che si adatta alle pressioni della politica.
In questo contesto, Assolatte insieme con l’Eda e molti settori dell’agroalimentare italiano ed europeo, supportati da un’importante presa d’iniziativa da parte della Rappresentanza italiana presso l’Ue, sta moltiplicando le iniziative contro il Nutriscore e, in generale, sui sistemi Fopnl a colori
L’Eda, fra le altre cose, con le altre associazioni europee dell’agricoltura e della zootecnia, ha firmato una lettera per il Commissario Stella Kyriakides, che ribadisce alcuni elementi: il sistema deve essere volontario e armonizzato, basato sulla scienza, relativo
a porzioni, informativo e non semplicistico.
Attenzione, però, a non cantar vittoria: la strada è ancora lunga e difficile. I funzionari dell'Ue sono sempre stati molto riservati sul possibile contenuto della proposta legislativa, sottolineando che non è stata ancora presa alcuna decisione. Anche le tempistiche sono imprevedibili; se la pubblicazione della proposta dovesse slittare oltre il secondo trimestre 2023, c’è il rischio che non si riesca a concludere tutto il processo legislativo prima delle prossime elezioni con la nomina della nuova Commissione europea. In tal caso, è difficile prevedere se le istituzioni europee nella loro nuova composizione riprenderanno il lavoro da dove era stato lasciato, o se cambieranno le carte in tavola.
TETTA•
INCONTRI CON GLI IMPORTATORI
Durante l’ultima edizione di Sial, il presidente dell'Eda, Giuseppe Ambrosi, con una delegazione di Eda e di Eucolait, ha partecipato a una serie di incontri con operatori d’oltreoceano: la Cheese Importers Association of America (Ciaa) e l'International Cheese Council of Canada (Iccc). Incontri importanti, visto il ruolo chiave dei mercati Usa e canadese per l’export europeo. L'incontro con la Cheese Importers Association of America (Ciaa) ha offerto l'opportunità di discutere delle prospettive del settore lattiero-caseario su entrambe le sponde dell'Atlantico, dell'andamento dei prezzi e dell'inflazione, nonché del Green Deal dell'Ue e dell'imminente inizio delle discussioni sulla prossima legge agricola statunitense. La sessione con l'International Cheese Council of Canada (Iccc) si è concentrata principalmente sull'accordo economico e commerciale globale Ue-Canada (Ceta) e sull'assegnazione di Trq per il formaggio nell'ambito di questo accordo.
"La gestione delle quote canadesi non consente di sfruttare appieno il potenziale dell'eccellenza casearia dell'Ue in Canada: è nostro obiettivo comune risolvere definitivamente questo problema. Ecco perché abbiamo deciso di continuare la nostra strategia congiunta per far capire meglio ai legislatori di entrambe le parti qual è la posta in gioco e cosa deve essere cambiato", ha concluso il presidente dell'Eda Giuseppe Ambrosi.
CONVEGNO ANNUALE DELL’EDA
Il direttore della Dg Agri Pierre Bascou (Agri.B, Sostenibilità) ha recentemente assunto la direzione E (Mercati) della Dg Agri e sarà quindi, tra gli altri compiti, responsabile dei mercati lattiero-caseari dell'Ue. L’Eda ha approfittato dell’occasione per organizzare un incontro con Bascou, nel corso del quale le due parti sono riuscite a toccare una serie di dossier che avranno uno spazio importante nei prossimi mesi, sia in ambito pubblico che negli ambienti istituzionali di Bruxelles. Fra questi, le prossime proposte legislative sull’etichettatura degli alimenti e l’obiettivo "zero emissioni nette di carbonio” per il settore lattiero-caseario europeo. Il direttore Pierre Bascou e la sua squadra sono parsi ben consapevoli delle preoccupazioni del settore lattiero- caseario europeo e la discussione è stata molto costruttiva.
Si è da poco concluso l’incontro annuale dell’Eda a Madrid. Durante l'assemblea generale, il Ceo di FeNil Luis Calabozo ha presentato il mercato lattiero-caseario spagnolo, mentre il Presidente Eda Giuseppe Ambrosi ha parlato delle prospettive del mercato in questi tempi turbolenti. Dopo l’assemblea generale, si è svolta la parte pubblica della manifestazione, con il confronto tra alcuni stakeholder sull'importanza del settore lattiero-caseario europeo, di una corretta nutrizione a prezzi accessibili e della transizione verso sistemi alimentari sempre più sostenibili. Tra i relatori, il ministro dell'Agricoltura spagnolo Luis Planas, la responsabile della strategia lattiero-casearia di Rabobank Mary Ledman, il presidente della Federazione Internazionale LattieroCasearia Piercristiano Brazzale, e il Ceo di Capsa Food José Armando Tellado. Maggiori dettagli nel prossimo numero del Mondo del latte.
LA TUA SCELTA CONTA
Le s de globali più importanti dei prossimi 20 anni saranno quelle legate alla sostenibilità alimentare ed ambientale. E ognuno di noi può fare la sua parte compiendo scelte informate e consapevoli, soprattutto a tavola, partendo dagli ingredienti giusti. E’ per questo che per il burro Bio Prealpi scegliamo solo le migliori panne provenienti esclusivamente da allevamenti di agricoltura biologica, che rispettano i criteri di sostenibilità e soprattutto, l’ambiente che ci circonda.
Ottima scelta.LA PARTECIPAZIONE DI IDF ALLA CONFERENZA SUL CLIMA COP27
di Chiara FabriziCon l’obiettivo di presentare un approccio e un impegno coordinato del settore lattiero-caseario mondiale in materia di clima e cambiamenti climatici, la Federazione Internazionale del Latte (Idf) ha preso parte attivamente alla United
Nations Framework Convention on Climate Change 27 (la Conferenza sul Clima Cop27) che si è svolta a Sharm elSheikh, in Egitto, lo scorso novembre.
La delegazione dell’Idf, guidata dal presidente Piercristiano Brazzale e dal
direttore generale Caroline Emond, è intervenuta in occasione di diversi eventi e momenti della Conferenza. In particolare, la Federazione e la Global Dairy Platform (Gdp) hanno ospitato un evento collaterale: “L’ambizione climatica del settore lattiero-
caseario globale e i progressi verso il raggiungimento dell’Accordo di Parigi”. Caroline Emond, è intervenuta all’evento “Progress towards Pathways to Dairy Net Zero”, promuovendo l’impegno del settore lattiero-caseario nell’iniziativa e facendo le osservazioni conclusive, e successivamente all’evento Fao-Cgiar “Accelerating Youth for a Climate Smart World”. Inoltre, l’esperta Fil Sanne Dekker (NL) ha partecipato all’evento del Consultative Group on International Agricultural Research (Cgiar - partenariato globale che unisce organizzazioni internazionali impegnate in ricerche sulla sicurezza del cibo ) “Sustainable livestock production for Adaptation, Mitigation and Food Security”. L’occasione ha permesso di presentare il lavoro della Federazione e l’esperienza nell’acquisire prove scientifiche, illustrando in particolare le ultime pubblicazioni dell’Idf come lo standard sull’impronta di carbonio per il settore lattiero-caseario e il bollettino 519/2022 “linee guida C-Sequ Lca per il calcolo del sequestro di carbonio nei sistemi di produzione bovina”, nonché l’edizione speciale Cop27 dell’Idf Dairy Sustainability Outlook.
La partecipazione della Federazione e dei suoi esperti alla Conferenza ha permesso di riaffermare l’importanza del settore lattiero-caseario per la nutrizione e come parte della soluzione alla crisi climatica e alla sicurezza alimentare, così come di massimizzare il numero di interventi positivi in relazione al bestiame negli eventi collaterali e nelle varie attività Quando le migliori pratiche vengono messe in atto, l’allevamento e il settore lattiero-caseario hanno, infatti, un impatto positivo sull’ambiente grazie alla biodiversità e ai servizi
ecosistemici agricoli che generano.
La Conferenza è stata, infine, l’occasione per interessanti incontri bilaterali.
“Per noi, la Cop27 è un’opportunità per mostrare l’impegno del settore lattiero-caseario globale verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e, nello specifico, verso l’Azione per il Clima,
e tutti i progressi compiuti in tal senso dalla firma della Dichiarazione Lattiero-Casearia di Rotterdam nel 2016 e dal lancio dell’iniziativa Pathways to Dairy Net Zero nel 2021”, ha spiegato Caroline Emond durante la Conferenza sul clima. “Inoltre - ha aggiunto Emond - la Cop27 è un’occasione per comunicare i molti sforzi che il settore lattiero-caseario sta facendo a livello globale per impegnarsi in pratiche sostenibili e di azione per il clima per affrontare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile in ogni regione del mondo. Molti di questi casi interessanti sono inclusi nelle sei edizioni del Dairy Sustainability Outlook di Idf, e disponibili sul sito web della Federazione”.
LE CONCLUSIONI DEL JRC SULL’ETICHETTATURA D’ORIGINE
MOLTI CONSUMATORI NON CONOSCONO LE NORME ALLA BASE DELLE ETICHETTE E SPESSO INTERPRETANO IN MODO ERRATO LE INFORMAZIONI FORNITE
di Maria LibertiniNell’ambito della strategia Farm to Fork, la Commissione europea sta valutando di estendere l’etichettatura d’origine obbligatoria ad alcuni prodotti, fra i quali il latte, anche se usato come ingrediente. È piuttosto evidente evidente
che una norma di questo tipo, peraltro già prevista dalla normativa italiana, estesa a livello europeo avrebbe alcune conseguenze: maggiori costi per le imprese, necessità di specifici sistemi di tracciabilità, rischio di impatto negativo sull’ambiente.
La Commissione, dal canto suo, si fa forte del fatto che molti consumatori chiedono con forza di avere informazioni puntuali sull’origine dei prodotti che acquistano, per varie ragioni. Ma le informazioni sull’origine rispondono a questa domanda?
Per rispondere a questa domanda, vediamo cosa afferma il Joint Research Center (Jrc) della Commissione europea, a cui è stato affidato il compito di lavorare a una relazione tecnica sull’argomento, per valutare la comprensione e l’uso da parte dei consumatori dell’etichettatura d’origine e il suo impatto su atteggiamenti, percezioni, consumi e comportamenti, con particolare attenzione all’influenza sul comportamento d’acquisto. Dallo studio emerge che, se è vero che le ricerche esistenti affermano che una fetta importante della popolazione ritiene importante conoscere l’origine degli alimenti, è altrettanto vero che le ragioni di questa preferenza non sono chiare. E ancora meno chiaro è come i consumatori interpretino le informazioni fornite e come ciò possa influire sul loro livello di fiducia.
La relazione mette in luce che i consumatori ritengono importante conoscere l’origine dei prodotti soprattutto per un sentimento “patriottico”. La maggior parte dei consumatori –ovunque – ritiene che i prodotti fatti nel proprio Paese siano migliori, più sicuri, più sani, più freschi, più gustosi, più rispettosi dell’ambiente degli altri. Ma l’origine di un prodotto non garantisce affatto tali caratteristiche.
Oltre ai pregiudizi evidenziati, emerge che la comprensione e l’interpretazione delle informazioni sull’origine sono ostacolate da un deficit di conoscenza. La maggior parte dei consumatori non conosce le regole e le normative alla base delle etichette di origine e quindi spesso le interpreta in modo errato. In tutta Europa, inoltre, emerge una scarsa consapevolezza e conoscenza da parte dei consumatori delle etichette Dop e Igp dell’Ue. Discrepanze ancora maggiori emergono confrontando situazioni ipotetiche con esperienze di acquisto
reali. Quando i consumatori vengono intercettati mentre fanno la spesa, la maggior parte di loro sembra essere incerta sull’origine dei prodotti acquistati. Ciò indica non solo un deficit di conoscenza, ma anche che costoro, all’atto dell’acquisto e in barba alle dichiarazioni di principio, prestano poca attenzione all’origine, a causa della sensibilità al prezzo, del poco tempo a disposizione, dell’attrattiva dei marchi ecc. I risultati dell’indagine Jrc sembrano essere peraltro confortati anche da quanto emerso nell’ultimo sondaggio Eurobarometro 2022 sulla sicurezza alimentare: il costo (54%) e il gusto (51%) sono risultati i fattori chiave capaci di influenzare le decisioni relative agli alimenti. E sono ancora più importanti ora che il tasso di inflazione è sensibilmente cresciuto.
Meritano una riflessione anche le conclusioni del rapporto: "La Corte di giustizia dell’Ue e altri
hanno ritenuto non conformi all’articolo 34 del Trattato sul funzionamento dell’Ue le campagne che promuovono i prodotti nazionali e locali ‘unicamente a causa della loro origine nazionale’ e non in base alle loro proprietà specifiche. Queste campagne fanno leva sull’etnocentrismo dei consumatori e contribuiscono in modo significativo a far preferire i prodotti nazionali/locali. Pertanto, per attenuare l’effetto di questo etnocentrismo, è consigliabile che l’Ue e gli Stati membri comunichino meglio che gli standard di sicurezza e qualità nei vari Paesi europei sono armonizzati.”
È improbabile, comunque, che questo studio possa incidere in modo importante sulle future decisioni in materia, considerando che tutte le istituzioni – dalla Commissione al Consiglio, fino al Parlamento europeo – sono allineate nel sostenere l’estensione dell’etichettatura d’origine obbligatoria.
CIBUS TEC FORUM: NUOVO FORMAT DI SUCCESSO
Si è svolta lo scorso ottobre la prima edizione di Cibus Tec Forum, la due giorni dedicata alle tendenze delle tecnologie per il food&beverage e il packaging, organizzata da Koeln Parma Exhibitions. Nel primo convegno della giornata ci si è interrogati sul futuro della globalizzazione e sugli obiettivi di transizione ecologica prefissati dall’Ue, facendo il punto sullo stato dell’arte degli scambi internazionali agricoli e del food&beverage dell’Ue e dei Paesi membri (con focus sull’Italia) e dei trend in atto. Ne hanno parlato Paolo De Castro, Europarlamentare - Commissione Agricoltura; Michael Scannell, vicedirettore generale Dg Agricoltura e Sviluppo Rurale della Commissione Europea; Denis Pantini, responsabile Business Unit Agricoltura e Industria Alimentare di Nomisma e Antonella Rossetti, senior advisor di Farm Europe. Alla tavola rotonda che è seguita si sono confrontati Gianmarco Laviola, Ad di Princes Industrie Alimentari; Antonio Auricchio, vicepresidente Assolatte; Pierluigi Bolla, presidente Valdo Spumanti e Federico Marino di Mulino Marino. Nel pomeriggio è stata la
volta del convegno “Materiali innovativi per un’economia circolare”. Gaia Giussani, partner associato PwC ItaliaEsg Services ha affrontato il tema della sostenibilità come leva strategica per le imprese; Francesco Vinelli, direttore di PwC Italia, TechnologyEmerging Technologies ha parlato dei fondi del Pnrr, con un focus su digitalizzazione e innovazione sostenibile. Sono poi intervenuti Simona Fontana, responsabile Centro Studi per l’Economia Circolare, Conai - Consorzio Nazionale Imballaggi; Giorgio Santambrogio, vice presidente vicario di Federdistribuzione e Michaël Nieuwesteeg, Dg di Nvc Netherlands Packaging Centre. Luca Ruini, presidente Conai, ha sottolineato la crescente attenzione delle imprese italiane verso la sostenibilità. Il susseguente panel di discussione ha
coinvolto Enrico Pucci, Engineering project manager di The Kraft Heinz Company; Rodolfo Quagliuolo, direttore marketing di Acqua Vera e Michele Foglio, Ad di Maniva. Grande interesse ha suscitato il progetto Cibus Tec Industry –Forum Edition in collaborazione con Risco, mentre l'Anicav (Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali) ha organizzato per la prima volta a Parma l’evento “Il Filo Rosso del Pomodoro”, giunto alla sua decima edizione, che rappresenta da sempre un momento di incontro e di confronto tra le varie anime della filiera del pomodoro. Il prossimo appuntamento è con Cibus Tec 2023 (24/27 ottobre), che registra già il 60% dell’area espositiva confermata dai migliori fornitori di tecnologia made in Italy e da altre 15 nazioni.
FERRARI GIOVANNI: PIANO DA 20 MILIONI DI EURO DI INVESTIMENTI PER IL TRIENNIO 2023-2025
Ferrari Giovanni Industria Casearia, dopo aver chiuso il 2021 con un fatturato di oltre 144 milioni di euro (+5,9% sull’anno precedente e +26,9% sul 2018) annuncia un piano di investimenti da circa 20 milioni di euro per il triennio 2023-2025. L’obiettivo è continuare a investire su qualità e sicurezza e accelerare i programmi di crescita e sviluppo in termini di occupazione e di sostenibilità ambientale dei prodotti e dei processi. Con un Ebita di 4,4 milioni e un utile lordo di 1 milione di euro nel
2021, l’azienda conferma la solidità del suo business e delle scelte strategiche intraprese all’insegna di una continua espansione sui mercati esteri e del rafforzamento del marchio in Italia. Ferrari GranMix, Grana Padano, Parmigiano Reggiano ed Emmentaler Switzerland sono le quattro famiglie di prodotti che, in termini di volumi, meglio hanno performato nel triennio 2018-2021: i grattugiati, in particolare, hanno segnato un +15,4% di crescita nel 2021 sul 2018 e un Cagr medio annuo del 4,9 per cento.
DANACOL DI DANONE: CAMPAGNA “ASCOLTA IL TUO CUORE”
Danacol di Danone, in collaborazione con la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, ha dato vita nei mesi scorsi alla campagna “Ascolta il tuo cuore”.
L’iniziativa mira a sensibilizzare gli italiani sulla prevenzione dei rischi cardiovascolari, attraverso una campagna di comunicazione articolata. Dal 16 settembre al 15 ottobre scorso un team di medici – coordinato dal professor
Francesco Landi, Direttore Uoc Medicina Interna Geriatrica Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs e docente di Medicina Interna e Geriatria all’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma – ha effettuato check up gratuiti a Milano e Roma.
Danacol proseguirà la sua
campagna di prevenzione con misurazioni del colesterolo offerte nelle farmacie aderenti all’iniziativa sul territorio italiano.
“Avere un partner autorevole e di rilievo come il Gemelli ci
onora e ci motiva nel seguire il comune obiettivo della lotta al colesterolo in eccesso e, in generale, ai rischi cardiovascolari”, ha affermato Fabrizio Gavelli, presidente e Ad di Danone Italia e Grecia.
ARRIGONI BATTISTA: NUOVE COLLABORAZIONI CON GLI CHEF NICOLA BATAVIA E ANTONIO LORENZON
Nuova collaborazione per il caseificio Arrigoni Battista: il noto chef torinese Nicola Batavia preparerà ogni mese, in esclusiva per i canali social, una nuova ricetta con protagonisti i pluripremiati formaggi che da più di 100 anni vengono prodotti a Pagazzano (Bg) e conquistano oggi il palato di 50 Paesi in tutto il mondo. Dalla cucina del nuovo bistrò The Egg Torino (inserito nel prestigioso ristorante Birichin), la cui proposta gastronomica ruota intorno all’uovo e alla sua semplicità, nasce il format Eggs & Cheese – by Nicola Batavia e Arrigoni Battista. Lo chef proporrà al pubblico social di Arrigoni Battista (IG @ formaggiarrigonibattista - FB @
formaggiArrigoniBattista) e di The Egg (IG @ theegg.torino e - FB @ nicolabataviachef)
innovative ricette pensate per essere replicate con facilità, senza tralasciare raffinati tocchi di stile che conquisteranno anche il pubblico gourmand.
Tra i formaggi selezionati dallo chef Batavia dalla ricca produzione Arrigoni Battista, i tre Dop dell’azienda casearia bergamasca – Gorgonzola, Taleggio e Quartirolo – e alcune eccellenze esclusive della la linea “Unici”, come il Lucifero, il Rossini e il BerghemBlu. Sempre in tema di partnership, anche quest’anno è tornato l’appuntamento social con “La Cucina Stellata di Arrigoni Battista”. La terza edizione è stata affidata ad Antonio Lorenzon, food influencer, vincitore della nona edizione di Masterchef. Lorenzon ha proposto su Facebook e Instagram tre ricette originali da lui ideate - un antipasto, un secondo e un dolce - con protagonisti i Dop Gorgonzola Dolce, Taleggio e Quartirolo Lombardo dell’azienda lombarda. Attraverso i brevi video, caratterizzati da ritmi veloci e frizzanti, Lorenzon ha presentato le sue ricette semplici e gustose, strizzando l’occhio al pubblico più esigente con alcuni raffinati tocchi di stile gourmet.
ARBOREA: L’ASSEMBLEA DEI SOCI DELLA COOPERATIVA 3A DÀ FIDUCIA AL PIANO INDUSTRIALE 2023-2027
L’assemblea dei Soci della Cooperativa Assegnatari Associati Arborea, riunita lo scorso 21 ottobre, ha accolto positivamente la presentazione del Piano Industriale per il quinquennio 2023-2027. In uno scenario complesso e imprevedibile come quello attuale, Arborea conferma unità d’intenti, forte dello spirito che lega le oltre 180 famiglie di allevatori da oltre 65 anni. Il piano del prossimo quinquennio, nonostante il contesto economico sfavorevole, consentirà di portare la remunerazione del latte a 0,60 € (litro latte, iva compresa) per i soci conferitori già dal 2023, per poi aumentare gradualmente nel prezzo di anno in anno.
Con l’implementazione
del piano, la società punta a raggiungere la quota di oltre 300 milioni di fatturato entro 5 anni (+54% sul 2021), con l’obiettivo di mercato di 130 milioni in Sardegna, dove rappresenta il principale polo produttivo del comparto lattiero-caseario.
La qualità dei prodotti Arborea e l’enorme potenziale di sviluppo in termini distributivi, soprattutto in Penisola, rappresentano i due
presupposti alla base delle prospettive di crescita della Cooperativa, che punta ad un fatturato di 140 milioni in Penisola. Per quanto riguarda l’export il fatturato previsto è di 30 milioni.
Il piano industriale favorisce un meccanismo premiante per un aumento della produzione del latte alla stalla, atto a supportare le vendite in aumento nei mercati presidiati. “Arborea svolge un ruolo cruciale nel tessuto economico regionale e l’impegno del nuovo piano industriale rappresenta una conferma dello sforzo della Cooperativa per contrastare un periodo così complesso”, ha dichiarato il Presidente della Cooperativa Arborea Remigio Sequi.
UN INTERNATIONAL CHEESE&DAIRY AWARD TUTTO D’ORO PER LA CASEARIA CARPENEDO
All’International Cheese&Dairy Award, il più importante concorso inglese del settore che ogni anno riunisce oltre cinquemila produttori da tutto il mondo - e che nel 2022 ha festeggiato la sua 125° edizione - sono ben due le Medaglie d’Oro ricevute dalla Casearia Carpenedo: il Blu61® nella categoria miglior erborinato italiano (non Gorgonzola) e il BluGins® come miglior erborinato italiano con alcohol.
Il Blu61® è un erborinato di latte vaccino pastorizzato, affinato in vino Raboso passito veneto Igt con un top di mirtilli rossi in crosta. Peculiare per la sua eleganza ed armonia, ha una pasta cremosa con venature diffuse di colore verde-blu dovute all'erborinatura, sprigiona una sorprendente sinfonia di
profumi e ha un gusto intenso ma equilibrato e mai pungente nel sapore di frutti rossi e nella struttura dal sentore tipicamente dolce del Raboso passito. Si abbina bene con vini passiti rossi.
Il BluGins® nasce dall’idea originale e di abbinare i formaggi ai cocktails, ed é il primo formaggio erborinato al mondo lavorato con il Gin, a seguito di un lungo percorso di ricerca e innovazione, tra prove di affinamento e degustazioni. Grazie alla felice collaborazione con Roberto Marton, produttore trevigiano del Roby Marton Gin, viene creato questo intrigante erborinato da latte vaccino che sposa perfettamente uno dei distillati più amati al mondo. Un prodotto
contemporaneo dal gusto innovativo, la cui suadenza e sinuosa cremosità si fondono nella piccante speziatura e balsamica freschezza dettata dal Gin.
Gli ottimi risultati conseguiti all’International Cheese&Dairy Award confermano che la maestria artigiana e un’expertise di oltre 60 anni nell’arte dell’affinamento, insieme con il rispetto e la cura con cui viene lavorata la materia prima da cui hanno origine i formaggi Carpenedo, sono gli ingredienti vincenti in Italia e nel mondo.
33 il mondo del latte
IL GORGONZOLA DOP È TRA I FORMAGGI PIÙ "TAROCCATI" DEL MADE IN ITALY
Durante la settima edizione della Settimana Anticontraffazione, il Consorzio Gorgonzola ha stigmatizzato il fenomeno dell’"Italian sounding", che danneggia una delle eccellenze casearie italiane più amate del mondo. Secondo Coldiretti, “oltre due prodotti agroalimentari tricolori su tre sono falsi, senza alcun legame produttivo e occupazionale con l’Italia” e tra i maggiori “taroccatori” del made in Italy ci sono gli Stati Uniti, dove il 90% dei formaggi di tipo italiano, tra cui il Gorgonzola, sono in realtà realizzati nelle praterie del Wisconsin e della California. La stima è che solo in Usa il valore dell’"Italian sounding" abbia raggiunto i 40 miliardi di euro.
Che quello americano sia un mercato interessante lo
dimostra, tra l’altro, il fatto che un consumatore abituale di formaggio su quattro, dato in crescita, indica il gusto come primo criterio di acquisto. Inoltre, il 56% degli americani considera il formaggio un alimento sano, il 51% nutriente e il 42% sa che è ricco di proteine e calcio (fonte: Business
France). Nel semestre gen-giu 2022 l’export di Gorgonzola nel mondo è cresciuto sia in volumi (+7,8%, pari a 12.778 tonnellate) che a valore (+14,7 per cento). In Usa, in particolare, le aziende produttrici hanno esportato nei primi sei mesi di quest’anno circa 185 tonnellate per oltre 1 milione di euro (Fonte: Clal).
CHEESE AWARDS 2022. UN “ORO” MONDIALE PER IL MONTASIO DOP
WORLD
Al World Cheese Awards 2022, il più importante concorso internazionale dedicato ai formaggi di tutto il mondo, spicca la qualità del Montasio Dop. Alla serata celebrativa dello scorso 2 novembre, svoltasi all’International Convention Centre Wales di Newport in Galles, ad aggiudicarsi un “Oro” mondiale c’era anche il Montasio “Stravecchio”, con oltre 18 mesi di stagionatura, prodotto e affinato da Pezzetta Formaggi. A giudicare i formaggi una giuria di 250 esperti di fama internazionale che hanno selezionato ben
4.434 candidati da tutto il mondo. “Un prestigioso riconoscimento che conferma e gratifica la qualità e l’arte casearia della storica attività della famiglia Pezzetta. È motivo di orgoglio per tutti noi e una conferma dell’importante lavoro che svolgiamo per assicurare sempre la massima qualità e attenzione alla materia prima”, ha commentato Valentino Pivetta, Presidente del Consorzio Montasio.
Il Montasio è infatti un formaggio genuino, controllato e senza lattosio. Tutto parte da un’attenta selezione e controllo della materia prima e i metodi di lavorazione sono delicati e rispettosi della realtà batterica e microbiologica del latte. L’ambiente incontaminato, il clima, la materia prima, la lavorazione e l’artigianalità sono fattori caratterizzanti e fondamentali di questa eccellenza gastronomica. E lo dimostra lo “Stravecchio” affinato da Pezzetta Formaggi. Grazie a laboratori attrezzati con tutti i più sofisticati sistemi di aerazione si crea l’ambiente più favorevole per i processi di stagionatura e affinatura del Montasio, che dopo i 18 mesi si distingue per le sue note aromatiche decise e un gusto raffinato e intenso.
CACIO E PEPE, CARBONARA E POI…
Da sempre caposaldo della cucina italiana per piatti come la carbonara o la cacio e pepe, il Pecorino Romano ha ancora tante carte da giocare. Vogliamo giocarle proprio qui, in Italia, continuando a crescere e a farci apprezzare nei supermercati, nelle
pizzerie, negli horeca, nei negozi gourmet del nostro Paese.
Vogliamo diventare sempre più forti nel Paese dove siamo nati. Perché quella fra l’Italia e il Pecorino Romano resti una infinita storia d’amore e di sapore.
L’ASIAGO DOP SIGLA UN ACCORDO CON LÖWENGRUBE E PREMIA L’ALTA QUALITÀ NELLA RISTORAZIONE
Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago promuove l’apertura di nuove opportunità di mercato e rafforza la presenza dell’Asiago Dop fuori casa siglando una collaborazione con Löwengrube, catena italiana di ristorazione presente in 11 regioni con un innovativo format di ristorantebirreria in stile bavarese. La partnership porterà la specialità veneto-trentina nei 28 punti vendita del gruppo con una selezione di esclusive ricette in edizione limitata. Oggi il forte desiderio di tornare a vivere momenti di svago coinvolge più del 65% degli italiani che dichiara di pranzare o cenare fuori casa e per motivi diversi dal lavoro almeno due o tre volte al mese ricercando, secondo una recente ricerca Nomisma, esperienze culinarie che prediligono ingredienti e materie prime di qualità. Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago si fa portavoce di questo nuovo stile di consumo, attento all’origine e alla qualità degli alimenti, vicino alle persone, ottimista, avviando la collaborazione con Löwengrube, azienda italiana fondata nel 2005 da Pietro Nicastro e Monica Fantoni. Nel frattempo, l’Asiago Dop premia l’alta qualità nella ristorazione. È andata agli chef Valentina Chiaramonte (Ristorante Consorzio di Torino),
Giovanni Cosmai (L’Irene Firenze dell’Hotel Savoy di Firenze) e Simone De Siato (Red di Palazzo Bn di Lecce) il premio speciale promosso dal Consorzio Tutela Formaggio Asiago e dedicato ai “ristoranti con la migliore creazione a base di formaggio” nella Guida Ristoranti d’Italia 2023 del Gambero Rosso. Il riconoscimento, giunto alla sua seconda edizione, si propone di testimoniare il profondo legame del formaggio Asiago col mondo della ristorazione e dimostrare l’importante ruolo degli chef come ambasciatori della Dop.
RICCARDO PASTORE È IL PRIMO DIRETTORE DEL CONSORZIO TUTELA PECORINO ROMANO DOP
È Riccardo Pastore, 59 anni, medico veterinario, veneto, il primo direttore del Consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop. L’incarico gli è stato affidato al termine di una selezione in cui sono stati analizzati e valutati diversi curricula. Al nuovo direttore il compito di promuovere la cultura distintiva del prodotto e di proseguire e rafforzare la già intensa attività di tutela e valorizzazione, anche internazionale.
Pastore ha concentrato il suo percorso professionale nell’industria alimentare, con funzioni commerciali verso mercati nazionali ed esteri, maturando due decenni di esperienza nel mondo della grande distribuzione organizzata. Fra le esperienze
professionali del neodirettore del Consorzio, spiccano la direzione generale di Cultiva Op a Taglio di Po (Rovigo), società leader nella produzione e commercializzazione di prodotti di I° e IV° gamma, la direzione
della Treviso Mercati Spa / Nordest Mercati, la direzione del reparto acquisto carni dei gruppi Eurospin e Pam.
“La scelta di inserire nei ruoli apicali del Consorzio la figura del direttore è seguita a un’esigenza da tempo avvertita e condivisa dal nostro consiglio d’amministrazione”, spiega il presidente Gianni Maoddi.
“Si tratta di una tappa storica, che segna la strada comune che vogliamo percorrere: rafforzare il ruolo del Consorzio, potenziare il posizionamento del Pecorino Romano nei mercati, diversificandoli il più possibile, soddisfare le esigenze di tutte le componenti della filiera, rafforzare promozione e tutela del marchio”, sottolinea Pastore.
MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA: RIPARTE LA FORMAZIONE. AL SALONE DEL GUSTO IL “MACARON MADE IN ITALY”
Al via il nuovo anno di studi della Scuola di formazione lattiero-casearia del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop, gestita dalla Mbc Service, società in-house del Consorzio. Puntare sui giovani e sulla valorizzazione di risorse e competenze è la strategia del Consorzio di fronte all’attuale scenario di grandi incertezze e difficoltà anche per il comparto, dovute all’insostenibile aumento dei costi di produzione e dell’inflazione. Il 24 ottobre è iniziato il corso di Addetto alle lavorazioni lattierocasearie, che ha l’obiettivo di formare i casari del futuro. Dopo il successo
delle prime cinque edizioni, 20 studenti selezionati in collaborazione con il gruppo “Formamentis” saranno accompagnati nella realizzazione del sogno di lavorare in una filiera d’eccellenza come quella bufalina.
A settembre Mozzarella e Ricotta di Bufala Campana Dop
sono state sotto i riflettori di “Terra Madre Salone del Gusto” di Torino. I due Consorzi di Tutela delle “sorelle di latte” si sono presentati uniti al Parco Dora, a bordo della roulotte itinerante Mozza-Mobile, proponendo un gemellaggio con un’altra eccellenza simbolo di un territorio, lo Zafferano dell’Aquila Dop. L’alleanza è stata suggellata dalla presentazione del “Macaron Made in Italy” allo zafferano dell’Aquila, con ricotta di bufala campana e panna di bufala, ideato e realizzato dal pastry chef Marco Merola della “Pasticceria Contemporanea” di Caserta.
FINOCCHIONA IGP E PECORINO TOSCANO DOP: DUE ECCELLENZE TOSCANE IN TOUR IN EUROPA
Un’accoppiata vincente tutta toscana per sbancare le tavole europee: è quella offerta dalle eccellenze Finocchiona Igp e Pecorino Toscano Dop. I Consorzi hanno presentato un calendario di attività in sinergia per il trimestre settembrenovembre 2022, che li vede impegnati in Europa e in Italia. L’obiettivo dei due Consorzi, tra le più importanti eccellenze toscane, mira
anche a sensibilizzare circa la qualità della certificazione, fondamentale per evitare il cosiddetto “Italian sounding”: garantire e tutelare il rispetto della tradizione e stimolare i consumatori a scoprire le Dop e Igp con varie e nuove proposte di consumo. Prima tappa a Parigi il 10 e 11 settembre, dove le degustazioni hanno preso il via presso Eataly Paris Marais con Finocchiona
Igp e Pecorino Toscano Dop. Stessi protagonisti a ottobre presso gli Eataly di Torino (1-2) e Roma (29-30), con banchi di presentazione e assaggio. Si proseguito con “The Italian Show” organizzato da Ilif (I Love Italian Food) a Düsseldorf il 7 novembre: ogni Consorzio ha avuto un suo spazio dedicato per l’esposizione e la presentazione all’interno della kermesse dedicata all’ospitalità e alla ristorazione. Inoltre, i due “ambasciatori della toscanità” soo stati protagonisti in due distinte masterclass di degustazione in altrettanti momenti diversi della giornata. Infine, il 21 novembre a Monaco di Baviera si sono tenuti due approfondimenti storici, tecnici e produttivi con degustazione finale, in una giornata dedicata a operatori Horeca, giornalisti e food blogger.
IL TEMPO DEI TIRANNI REPUTAZIONI
Populismo, polarizzazione, post-verità. Tendenze, comportamenti e tecnologie vecchie come il tempo. Ma i tiranni di oggi li combinano in un modo nuovo e così minacciano la vita democratica secondo strategie imprevedibili e spaventose. Il potere non è cambiato. Ma il modo in cui viene conquistato ed esercitato si è trasformato. Ne “Il tempo dei tiranni” (Feltrinelli Editore, 384 pagine) Moisés Naím racconta gli autocrati delle tre “P”, raccoglie personaggi terribili e affascinanti, storie travolgenti di presa e di perdita del potere, esempi vividi dei trucchi e delle tattiche usate da certi leader per contrastare le forze che minacciano il loro potere. Rintraccia i nessi meno ovvi tra gli eventi globali e le tattiche politiche che, se presi insieme, mostrano una profonda e spesso furtiva trasformazione del potere e della politica in tutto il mondo. C’è una nuova guerra ideologica, in cui il potere politico tende a diventare assoluto fino a rendersi invisibile e quindi incontestabile. Naím offre idee e intuizioni su cosa possiamo fare per difendere la libertà e la democrazia.
LA FELICITÀ È UNA SCIENZA E SI PUÒ APPRENDERE
“La felicità è una scienza e si può apprendere. Strategie positive per allenare e promuovere il benessere al lavoro e nella vita (Franco Angeli, 144 pagine) è un libro interattivo, da “leggere con la matita in mano”. È una “palestra mentale” per costruire e consolidare una nuova visione della propria felicità consolidata su basi scientifiche. L’obiettivo delle autrici Rosanna Gallo, Jessica Gandolfo e Sarah Noemi Bonomi è promuovere un’idea più concreta e scientifica di felicità. Il modello di riferimento è quello bio-psico-sociale, che lega la nostra felicità alla salute fisica, mentale e relazionale. Le tecniche e le strategie suggerite, pur derivando da approcci scientifici, sono accessibili e immediate, il che non elimina l’impegno dell’allenamento per impadronirsene ed applicarle nel quotidiano.
La reputazione, le reputazioni. Sì, perché, come indica sin dal titolo questo libro (Mediolanum, 336 pagine), di reputazione ce ne può essere più di una. Tante quante sono le persone con le loro storie specifiche, tante a seconda dei campi sociali e intellettuali di azione, tante sul doppio binario della verità e delle fake, in fondo tante anche all’interno di una stessa biografia, essendo una biografia già di per sé il luogo di una “complessità”. Davide Ippolito e Joe Casini hanno raccolto nel testo il lavoro di cinque anni della loro rivista Reputation review, un lavoro autorevole sul duplice piano della incessante messa a punto teorica e dello specchio empirico degli intervistati. Tra i principali nomi spiccano: Giorgio Armani, Brunello Cucinelli, Alessandro Borghese, Stefano Cuzzilla, Vito Grassi, Piero Armenti, Pierluca Maffey, Mario Mantovani, Francesco Rutelli, Giosy Romano, Francesco Costa e tanti altri nomi dal mondo delle istituzioni, delle imprese e dei sistemi di rappresentanza.
COMUNICAZIONE, MARKETING E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
Lo sforzo che tutti - dai legislatori alle aziende, dagli Stati agli enti intermedi, dalle associazioni ai cittadini - siamo chiamati ad affrontare, fa tremare i polsi. La progettazione dei prodotti in prospettiva ecologica, la loro riusabilità e riparabilità, il riciclo, i materiali e le tecnologie innovative – in primis il contributo portato dall’intelligenza artificiale e dai nuovi strumenti digitali – e la corretta comunicazione/informazione dei consumatori, sono temi che ci terranno occupati per i prossimi anni. Il volume “Comunicazione, marketing e sostenibilità ambientale”, curato da Massimo Tavella (Giappichelli, 328 pagine) intende fornire agli operatori, in primis le imprese, un contributo per provare a chiarire il contesto normativo e giurisprudenziale nel quale sono chiamati a operare e rafforzare la convinzione che una buona conduzione delle imprese e della relativa comunicazione – anche i materia ambientale - non sia solo un approccio etico, ma anche la migliore via per creare reale valore di impresa.
CONGIUNTURA ALIMENTARE: PRIMO BILANCIO 2022 IN CHIAROSCURO
di Gigi PellicciaLa congiuntura alimentare del Paese ha progressivamente rallentato, perdendo parte della spinta espansiva ereditata dal 2021 e dai primi mesi 2022. La produzione alimentare ha comunque tenuto il passo fino all’autunno, ma lo ha fatto solo grazie all’export. Mentre il mercato interno, gravato in
modo crescente dal fenomeno inflazionistico, ha evidenziato cedimenti sempre più marcati. I numeri essenziali. La produzione alimentare di gennaio-agosto ha segnato un +3,4% sullo stesso periodo 2021. Non è male, considerando che il 2019, ultimo anno senza distorsioni, aveva registrato un +3,0 per
cento. Il lattiero-caseario è andato in controtendenza, con un -2,4% sugli otto mesi. Tuttavia, il tendenziale specifico messo a segno dal comparto in agosto è stato pari al +4,3 per cento. C’è da sperare che sia il segnale di qualche recupero in prospettiva. Anche perché il comparto ha sempre mostrato forti doti di tenuta.
È dal biennio 2012-2013 che esso non evidenziava flessioni produttive. Mentre nel 2020, anno funesto della pandemia, è andato addirittura in controtendenza, mettendo a segno un +3,9%, a fronte del -2,5% accusato dalla produzione alimentare complessiva.
Dal canto suo, il fatturato dell’industria alimentare sui primi 8 mesi 2022 è schizzato al +18,2% rispetto al gennaio-agosto 2021. La spinta è legata soprattutto all’impennata dei prezzi alla produzione, che hanno drogato fortemente il valore dell’output. In costanza di questo trend, a consuntivo 2022 il fatturato dell’industria alimentare potrebbe toccare agevolmente una quota attorno ai 180 miliardi di euro, 25 miliardi sopra i 155 miliardi raggiunti nel 2021.
Guardiamo così ai prezzi alla produzione dell’industria alimentare. Sono saliti del +16,4% nel confronto settembre 2022/21, dopo
il +15,2% del tendenziale di agosto. Mentre il lattierocaseario, al loro interno, ha corso di più, con un +22,2 per cento.
Gli indici dei prezzi alimentari al consumo censiti dall’Istat ci dicono, d’altra parte, che l’”alimentare lavorato” ha segnato a ottobre un tendenziale del +13,4 per cento. Mentre i prezzi al dettaglio del “lattiero-caseario”, stressato in modo aggiuntivo dai costi, sono saliti a fianco del +14,8% e il “burro” è schizzato del +42,9 per cento Il confronto di fondo tra l’accelerazione dei prezzi alla produzione e quella dei prezzi al consumo dell’industria alimentare mostra, in sostanza, che la prima non si è ancora scaricata compiutamente sulla seconda. Può darsi che la forbice non venga colmata interamente a breve. Anche la distribuzione, come i primi due anelli della filiera, sta ingoiando parte dei costi, nel tentativo di frenare i prezzi e non scoraggiare il consumatore.
Ma certo i sacrifici sui margini, più o meno spalmati lungo la filiera, stanno diventando asfissianti.
Va ricordato ancora, in proposito, che i prezzi alimentari al dettaglio, negli ultimi trent’anni, sono stati calmieratori: sono cresciuti, cioè, sempre meno dell’inflazione. È un grande merito del settore, non sottolineato abbastanza, maturato grazie alla sua crescente produttività, che ha incrementato virtuosamente la qualità facendola pagare di meno.
Nel frattempo, il fenomeno delle tensioni costi-prezzi ha inevitabilmente contagiato anche i mercati esteri, portando a crescite in valore dell’export drogate e insincere. Il consuntivo export dell’industria alimentare sui primi sette mesi dell’anno ha raggiunto, infatti, una quota di 27,6 miliardi di euro, con un +21,6% sullo stesso periodo 2021 e una crescita quantitativa del +6,3 per cento.
201920202021giugno 2022 luglio 2022 agosto 2022 gennaioagosto 2022
3,0 -1,3 2,3 -1,4 5,5 2,1 0,7 0,6 0,9 0,1
-2,5 -11,4 -1,4 -11,5 0,8 1,0 1,3 -0,2 3,7 2,1
6,2 11,8 7,8 22,6 10,7 3,0 0,5 1,9 1,4 0,8
0,3 -1,2 16,7 18,013,9 8,7 8,0 4,5 -4,4
0,2 -1,4 17,1 16,314,7 9,6 7,9 6,1 -3,6
4,0 2,9 24,9 23,1 15,2 10,1 8,4 6,8 -3,5
3,4 1,4 18,2 20,1 12,3 7,6 7,6 4,0 -3,2
ECONOMIA
Al suo interno, l’export specifico di formaggi ha messo a segno una quota export di quasi 2,5 miliardi, che comporta un +21,7% in valore e un +13,3% in quantità. Il valore unitario dell’export di questo segmento, identificabile approssimativamente dal differenziale fra i trend in valuta e quantità, è pari perciò a 8,4 punti. Esso appare inferiore al differenziale valore/quantità, pari a 15,3 punti, registrato in parallelo dal “food and beverage” nel suo complesso. In sostanza, ne esce che il comparto lattiero-caseario sta comprimendo i margini in modo marcato, a dispetto delle forti pressioni di costo, per contenere i prezzi e per conservare le quote di mercato. Il rischio è che il surriscaldamento inflazionistico in atto, assieme alla inevitabile erosione di capacità di acquisto che innesca in molti Paesi, finisca col frustrare questi
sforzi, deprimendo, dopo il mercato interno, anche la domanda estera. È vero che le nostre esportazioni alimentari e casearie si pongono nel segmento alto e medio-alto, e si rivolgono in gran parte a un
consumatore agiato, selettivo ed esigente. Ma è altrettanto vero che ondate inflazionistiche micidiali come quelle in corso nei migliori perimetri di mercato, come quello Ue e Usa, alla lunga mordono.
LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI
UE
31
AUSTRIA
BELGIO
BULGARIA CIPRO
CROAZIA DANIMARCA
ESTONIA
FINLANDIA
FRANCIA GERMANIA GRECIA
IRLANDA LETTONIA
LITUANIA
LUSSEMBURGO MALTA
PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO REP. CECA
ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA UNGHERIA TOTALE UE
0406 1030 - 04061050 - 04061080 04069061 040620 0406405004069075
04069063 04069099 0406300406907304069001
- 04069023 - 04069025 - 04069027 - 04069029 - 04069037 - 04069078 - 04069032 - 04069035 - 04069085 - 04069074 - 04069079 - 04069076 - 04069089
04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 04069013 04069015 04069017
2.632 6.467 261 57 486 1.070 177 481 28.656 5.259 749 843 103 183 3.320 247 2.001 845 717 311 605 78 804 5.076 2.636 201 64.265
2.642 4.964 678 37 287 708 60 378 23.479 6.559 691 481 67 320 3.189 519 1.976 1.877 473 923 1.861 698 742 5.413 989 532 60.543
MERCATI (in tons) GLI ESPORTATORI
954 1.865 145 26 198 418 17 196 8.877 8.663 532 294 15 20 124 117 1.119 539 144 426 563 181 169 1.928 394 188 28.112
502 595 31 6 60 482 10 10 3.457 3.352 63 30 8 36 890 16 689 586 58 156 337 44 48 972 231 106 12.775
43 34 7 1 12 5 2 1 71 115 4 3 3 3 9 9 4 17 2 21 7 2 18 50 6 8 457
141 218 3 2 73 42 4 6 412 2.123 164 9 3 9 50 189 181 101 10 18 82 7 774 135 109 77 4.942
195 400 193 41 104 415 65 58 811 1.516 316 85 33 24 55 255 795 276 48 369 365 45 295 1.172 98 98 8.127
04069018 04069050 9082-9084 04069092 9093 04064010 4090
27 229 6 6 12 46 2 7 278 1.004 64 16 1 3 9 29 119 110 14 33 15 12 1.506 8 15 3.571 MOZZARELLA RICOTTA, MASCARPONE E ALTRI FORMAGGI FRESCHI GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO GRATTUGIATI GORGONZOLA ASIAGO, CACIOCAVALLO, MONTASIO E RAGUSANO ALTRI FORMAGGI SEMIDURI ALTRI FORMAGGI DURI ALTRI FORMAGGI MOLLI PECORINO ALTRI FORMAGGI FORMAGGI FUSI PROVOLONE FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE TOTALI CODICE DOGANALE
418 444 64 3 20 82 13 40 3.980 1.698 44 32 2 18 42 77 520 147 40 19 98 11 39 319 164 22 8.356
69 325 18 6 31 51 8 37 696 915 42 20 2 9 17 29 329 240 11 74 47 29 22 133 81 19 3.260
76 27 64 8 29 50 1 14 729 586 8 33 1 1 5 24 73 40 7 28 19 1 60 187 48 5 2.124
37 404 6 41 13 1.009 61 7 1 1 212 287 5 37 28 19 46 180 73 149 9 2.625
98 89 11 1 13 1 821 1 23 26 1.084
BRAZZALE SPA
Burro delle Alpi, Burro Superiore Fratelli Brazzale, Gran Moravia, Verena, Asiago, Provolone dolce e piccante, Pasta filata, Grana Padano e Parmigiano Reggiano.
FORGRANA CORRADINI SPA
Parmigiano Reggiano, Grana Padano. Confezionamento. Produzione grattugiati freschi disidratati. Produzione shaker. Pecorino Romano,Taleggio, Gorgonzola, pecorini, provoloni, mozzarella.
Via Pasubio, 2 36010 Zané (VI) Tel. 0445/313900 Fax 0445/313991 info@brazzale.com www.brazzale.com
Stabilimento di via Giovanni XXIII, 2 36030 Monte di Malo (VI) Stabilimento di via Torrerossa, 30 35010 Campodoro (PD)
Via 200 Biolche, 6 42016 Guastalla (RE) Tel. 0522/833818 Fax 0522/833426 forgrana@forgranacorradini.it www.forgranacorradini.it
SRL Produzione, stagionatura e confezionamento di Gorgonzola DOP a marchio: IGOR, GRAN RISERVA LEONARDI, QUATTROROSE SANTI, SI INVERNIZZI, PAL, CLIN, BALLARINI. Strada Natale Leonardi 32 28062 CAMERI (NO) Tel: 0321.2001 Mail: info@igornovara.it www.igorgorgonzola.com
MOZZARELLA RICOTTA, MASCARPONE E ALTRI FORMAGGI FRESCHI GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO GRATTUGIATI GORGONZOLA PECORINO ALTRI FORMAGGI DURI ALTRI FORMAGGI
CODICE DOGANALE
EUROPA
UNIONE EUROPEA
REGNO UNITO
SVIZZERA
C.S.I.
ALTRI PAESI EUROPEI AFRICA
NORD AMERICA CANADA USA
CENTRO E SUD AMERICA BRASILE MESSICO
ALTRI PAESI DEL CENTRO SUD ASIA
GIAPPONE CINA INDIA HONG KONG SINGAPORE
ALTRI PAESI ASIATICI OCEANIA AUSTRALIA NUOVA ZELANDA ALTRO
3.813 3.571 114 114 8 6 17 446 151 295 86 2 8 76 146 15 4 1 10 12 104 316 308 8 4.824 1.253 30.796 (in tons - dati provvisori istat) LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI NEL MONDO (dal 1 gennaio al 31 luglio 2022)
2.811 2.625 44 73 16 53 2 91 91 6 6 206 2 6 104 14 80 2 2 3.118 493 12.222 MERCATI
TOTALE MONDO -TONNELLATE di cui extra Ue -MIGLIAIA DI EURO
79.129 64.265 9.203 4.485 280 896 104 693 171 522 84 5 79 4.473 2.181 566 3 81 52 1.590 213 184 29 84.696 20.431 488.000
GLI ESPORTATORI
69.890 60.547 5.559 2.838 402 544 183 1.625 161 1.464 119 32 8 79 8.297 1.386 5.340 21 161 157 1.232 485 372 113 80.599 20.052 377.949
43.941 37.350 4.024 1.849 173 545 319 13.489 2.877 10.612 827 92 323 412 3.734 1.227 82 62 104 2.259 1.433 1.389 44 11 63.754 26.404 716.898
34.221 28.112 3.202 2.476 50 381 24 383 208 175 51 4 47 1.352 612 244 3 52 25 416 206 200 6 36.237 8.125 342.817
13.751 12.775 235 613 72 56 27 255 42 213 29 6 3 20 464 289 5 3 2 165 186 184 2 1 14.713 1.938 96.908
04069063 04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 04069013 04069015 04069017
9.242 8.127 528 117 217 253 415 1.435 140 1.295 485 44 24 417 2.182 234 310 149 62 8 1.419 213 202 11 2 13.974 5.847 106.455
04069099 04069073 040630 04064010 04064090
3.366 2.124 59 518 58 607 77 442 35 407 26 6 1 19 606 120 8 29 42 407 76 72 4 2 4.595 2.471 33.287
CASEIFICIO DEFENDI LUIGI SRL
CIRESA SRL
Via Vittorio Emanuele, 62 23815 Introbio (LC) Valsassina Tel. 0341/980540 Fax 0341/981294 ciresa@ciresa.it www.ciresa.it
GELMINI CARLO SRL
Via Papa Giovanni XXIII, 15 20080 Besate (MI) Tel. 02/90.50.92.4 Fax 02/90.09.80.30 info@caseificio-gelmini.it www.caseificio-gelmini.it
BERNERI SPA
Via delle Industrie, 6 24040 Lallio (BG) Tel. 035/200991 Fax 035/201190 berneri@berneri.it www.berneri.it
MARIO COSTA SPA
Via dell’Industria, 26 Località Orfengo 28060 Casalino (NO) Tel. 0321/877566 Fax 0321/877578 info@mariocosta.it www.mariocostagorgonzola.it
Taleggio, Gorgonzola, Bufaletto, Mozzarella, Baffalo Blu, F. Bio. 24043 Caravaggio (BG) tel. 0363/301022 info@caseificiodefendi.it www.caseificiodefendi.it
F.LLI PINNA AZIENDA CASEARIA SPA
Via F.lli Chighine, 9 07047 Thiesi (SS) Tel. 079/886009 Fax 079/886 724 info@pinnaspa.it www.fratellipinna.com
PARMAREGGIO SPA
Produzione, stagionatura e confezionamento Dop Italiane: Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Asiago, Piave, Montasio e Monte Veronese.
STABILIMENTO DI MODENA
Via Polonia, 30-33 - 41122 MODENA Tel. 059 414711 - Fax 059 450441 export@parmareggio.it www.parmareggio.it
STABILIMENTO DI MONTECAVOLO
Via Togliatti, 34 AB 42020 Montecavolo (Reggio Emilia) Tel. 0522/245711 - Fax 0522/245702
STABILIMENTO DI SOMMACAMPAGNA
Via Rezzola, 21 37066 Sommacampagna (VR) Tel. 045/8971800 - Fax 045/515974 export@agriform.it - www.agriform.it
TRENTIN SPA
Parmigiano Reggiano Grana Padano Pecorino Romano Gorgonzola Pecorini Toscani/Sardi Provolone/Taleggio Mozzarella di Bufala Mascarpone/Ricotta
Via Genova, 19 (z.i.) 37053 Cerea (VR) Tel. 0442/398111 Fax 0442/398150 commerciale@trentingroup.it www.trentingroup.it
lattiero-caseari, scegliamo qui di non circoscrivere l’analisi alla sola Asean, per includere anche l’India e Taiwan.
Partendo da questi due Paesi, può sorprendere il livello sempre modesto delle importazioni casearie indiane, per giunta ora anche minacciate dal divieto sui prodotti a base di caglio animale. Si tratta di 1.400 tonnellate complessive nel 2021, per un valore di appena 6,4 milioni di euro. L’India, se consideriamo le sue dimensioni, ha quindi un import marginale, mentre proprio Taipei ha il valore più elevato tra tutti i Paesi considerati: 153,8 milioni di euro, per 36.700 tonnellate di prodotto. In termini di volumi, è molto vicino il dato di Malesia e Filippine, mentre Singapore, Thailandia e Vietnam hanno un import più contenuto (tra 10 e 20mila tonnellate annue).
Le Filippine risultano il primo consumatore di formaggi stranieri, con quasi 50mila tonnellate acquistate.
Il Sud-est asiatico vede una forte presenza di prodotti
ZANETTI SPA
Produzione, stagionatura, confezionamento e commercio di: Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Provolone, Pecorino, burro, Taleggio, Fontina, Asiago, mozzarelle, mascarpone, ricotta, Gorgonzola.
Via Madonna, 1 24040 Lallio (BG) Tel. 035/201511 Fax 035/691515 zanetti@zanetti-spa.it www.zanetti-spa.it
neozelandesi, australiani e statunitensi, privilegiati anche da un fattore geografico. Tuttavia, le quote imputabili al “resto del Mondo”comprensivo quindi del made in Ue e più specificamente del made in Italy – sono tutt’altro che trascurabili. Il caso limite è quello di Singapore, snodo sia logistico che di consumo, dove i volumi “residui” ammontano a ben il 63% del totale. Si situano tra il 35-40% le quote di India e Vietnam, mentre per Taiwan, Malesia e Filippine la media è di 1/4 delle importazioni complessive Sul fronte delle tipologie merceologiche, le preferenze sono variegate, come visto del resto anche nei precedenti articoli su Medio Oriente, Nordafrica e America Latina. La metà dell’import di Filippine e Vietnam è di prodotti freschi. Questi oscillano tra il 25 e il 35% anche a Taiwan e Indonesia. Singapore e India – ma anche Taiwan e Malesia –concentrano fette importanti della loro spesa sui fusi.
I grattugiati, il cui import è in generale più contenuto, hanno le loro quote maggiori in Thailandia e a Singapore. Infine, gli “altri stagionati”
compongono tra il 40 e il 50% dell’import di Indonesia, Thailandia e Malesia, raggiungendo circa il 35% anche nelle Filippine.
IN SALITA LE QUOTAZIONI DEL LATTE. ITALIA NELLA MEDIA UE
Dall’inizio dell’anno c’è stato un calo di consegne di latte in quasi tutta l’Ue. Al termine dell’estate, la variazione complessiva sui primi nove mesi dell’anno risultava positiva solo per alcuni Paesi dell’Europa centro-orientale: Polonia, Repubblica Ceca, Austria, Repubbliche Baltiche. Sostanzialente stabile la situazione italiana. Di contro, le quotazioni del latte, spot e alla stalla sono state ovunque in ascesa, anche e soprattutto a causa degli aumenti dei costi produttivi sostenuti dagli allevatori. Rispetto al valore medio 2021, fino ad ora, si è registrato un incremento del latte alla stalla del +48%, che ha portato il prezzo comunitario da 37 cent/kg del 2021 a 54 cent/
kg rilevato a settembre. Tra i pricipali produttori, sono Germania e Danimarca a far registrare i maggiori incrementi percentuali: nell’ordine di grandezza di +57%, su di un prezzo medio 2021 di 37 cent nel primo caso, di 38 cent nel secondo. Si collocano sopra la media Ue anche Polonia (+54%), Irlanda (+59%) e soprattutto Olanda (+62 per cento). Per questi ultimi due Paesi, la Commissione europea ha rilevato alcuni dei valori più elevati in assoluto, in entrambi i casi oltre la soglia dei 60 centesimi, con il primato dell’Irlanda a 64 cent/kg. Un andamento molto differente si rileva nelle quotazioni francesi, i cui aumenti restano, invece, contenuti. Le quotazioni, infatti, si mantengno su livelli prossimi ai 46 cent/kg: il prezzo più basso
tra i Paesi che hanno un peso sul mercato lattiero europeo. Per quanto riguarda l’Italia, gli aumenti hanno allineato il prezzo del latte alla stalla nazionale al livello medio europeo, facendo misurare un rincaro, nell’arco dei 9 mesi, del +47 per cento. C’è un punto di domanda su quello che succederà nel primo trimestre del prossimo anno. Guardando ai dati della Commissione relativi ad Austria, Repubblica Ceca e Belgio, si riscontra che le variazioni di settembre e la media dell’anno scorso sono state rispettivamente di +38%, +55% e +59 per cento. A settembre, la quotazione del latte alla stalla austriaco risultava quindi nella media comunitaria, mentre era pari a circa 58 cent/ kg in Belgio e a 49 cent/kg in Repubblica Ceca.
ESPORTAZIONI ITALIANE DI LATTE
DAL 1°GENNAIO AL 31 LUGLIO 2022 (IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)
TARIFFA DOGANALE
PAESI AUSTRIA BELGIO BULGARIA CIPRO CROAZIA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO MALTA PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO REP. CECA ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA UNGHERIA TOTALE UE
TOTALE PAESI TERZI di cui: ALBANIA LIBIA CINA HONG KONG EMIRATI ARABI
TOTALE GENERALE - TONNELLATE - MIGLIAIA DI EURO
LATTE IN CONFEZIONI 0401 1010 2011 2091 47 97 19 6 144 3 7 124 42 455 26 11 9 2.754 6 1 32 59 1 1.783 6 10 18 5.660 12.735 2.286 6.202 528 111 709 18.395 14.248
LATTE SFUSO IN CISTERNA 0401 1090 2019 2099 2.650 27 147 54 30 5.632 3.436 8 141 25 2 1 74 3 1 12.231 1.111 244 25 80 3 17 13.342 8.462
BORSA PREZZI
MILANO ( €/Kg)
BURRO PASTORIZZATO
(COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI)
BURRO DI CREMA DI LATTE SOTTOPOSTA A CENTRIFUGAZIONE REG. (CE) N. 1234/2007
BURRO DI CENTRIFUGA
ZANGOLATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI)
GRANA PADANO STAGIONATURA 16 MESI E OLTRE
GRANA PADANO STAGIONATURA 9 MESI
GRANA PADANO CON BOLLO PROVVISORIO 60-90 GG. FUORI SALE
PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 24 MESI
PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 18 MESI
PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 12 MESI E OLTRE
GORGONZOLA MATURO DOLCE
GORGONZOLA MATURO PICCANTE
ITALICO MATURO
TALEGGIO FRESCO FUORI SALE
TALEGGIO MATURO
PROVOLONE VALPADANA STAGIONATURA FINO A 3 MESI
PROVOLONE VALPADANA STAGIONATURA OLTRE 3 MESI
LATTE SPOT ITA (€/1000 Kg)
PARMIGIANO REGGIANO (BORSA DI RIFERIMENTO COMPRENSORIALE DI PARMA)
PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA >30 MESI
PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA >24 MESI
PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA >18 MESI
PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA >15 MESI
2022 SETTEMBRE MEDIA
5,24 6,89 7,04 5,04 9,70 8,96 7,68 12,72 11,93 10,60 7,08 8,08 6,48 6,13 6,98 7,31 7,60 670,63 13,500 12,700 11,975 11,15
2021 SETTEMBRE MEDIA
2,43 4,03 4,18 2,23 8,50 7,07 5,97 12,53 11,70 10,20 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,83 6,12 404,00 13,212 12,437 11,712 10,800
VAR. % 115,64% 70,97% 68,42% 126,01% 14,12% 26,73% 28,64% 1,52% 1,97% 3,92% 23,13% 19,70% 25,83% 29,05% 24,64% 25,39% 24,18% 66,00% 2,18% 2,11% 2,25% 3,24%
2022 OTTOBRE MEDIA
5,20 6,85 7,00 5,00 9,73 9,03 7,56 12,73 11,93 10,60 7,23 8,23 6,63 6,28 7,13 7,48 7,78 679,00 13,500 12,700 11,975 11,15
2021 OTTOBRE MEDIA 3,05 4,65 4,80 2,85 8,26 7,02 5,92 12,55 11,70 10,20 5,76 6,76 5,16 4,78 5,63 5,85 6,15 426,00 13,275 12,475 11,750 10,800
VAR. % 70,49% 47,31% 45,83% 75,44% 17,80% 28,63% 27,70% 1,43% 1,97% 3,92% 25,52% 21,75% 28,49% 31,38% 26,64% 27,86% 26,50% 59,39% 1,69% 1,80% 1,91% 3,24%
MERCATI
DOP E IGP: IN CALO LA PRODUZIONE ANCHE NEL TERZO TRIMESTRE
Con la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, è proseguita la tendenza in calo di produzione delle principali Dop nazionali, già osservata nel primo semestre dell’anno. La mancanza di piogge che ha interessato specialmente tutto il Nord Italia ha portato ulteriore stress a produzioni già minacciate dalle impennate del
costo del latte, dei trasporti, dell’energia e dei semilavorati industriali.
Solo la Mozzarella di Bufala Campana ha continuato ad andare in controtendenza registrando +6,3% rispetto al 2021 La media gennaio-settembre è risultata invece negativa per tutti gli altri formaggi monitorati, a cominciare
dall’Asiago (-7,9 per cento). Quasi stabili nel confronto con l’anno precedente il Parmigiano Reggiano e il Taleggio. Nel complesso, per la prima volta da molti anni, con ogni probabilità, il 2022 vedrà una riduzione dell’offerta complessiva di formaggi Dop Sul fronte della domanda, invece, a differenza di quanto rilevato per altri prodotti lattiero-caseari, nei formaggi ci si mantiene sui consueti livelli, soprattutto grazie all’export, il che incide sulle quotazioni all’ingrosso. Tra i mesi di agosto e di ottobre, infatti, è stata registrata un’ulteriore, forte impennata delle quotazioni di Provolone, Pecorino, Asiago, Gorgonzola, Taleggio e Quartirolo .
LE QUOTAZIONI MERCURIALI DEI PRINCIPALI FORMAGGI DOP
PARMIGIANO REGGIANO (STAGIONATURA 24 MESI)
PARMIGIANO REGGIANO (STAGIONATURA 12 MESI E OLTRE)
GRANA PADANO (16 MESI E OLTRE)
GRANA PADANO (9 MESI)
PROVOLONE VALPADANA (OLTRE 3 MESI)
PECORINO ROMANO (OLTRE 5 MESI)
ASIAGO PRESSATO FRESCO
GORGONZOLA MATURO DOLCE
TALEGGIO MATURO
QUARTIROLO LOMBARDO
Elaborazioni Assolatte su quotazioni Camera di Commercio Milano-Monza-Brianza-Lodi
I prezzi del Pecorino Romano e dell’Asiago, due formaggi sottoposti a particolare tensione, si sono portati rispettivamente a +40% e +34% sui livelli di inizio
Var. % (settimana 1 - settimana 45, anno 2022)
+1,4% +3,2% + 20,1% +27,4% +26,3% +33,5% +40,4% +24,8% +25,2% +28,2%
anno. Ha continuato su una linea di sostanziale stabilità della quotazione solo il Parmigiano Reggiano, mentre per il Grana Padano è stato rilevato un
moderato aumento, nell’ordine di 2-3 punti percentuali, che – con buona probabilità – verranno ulteriormente ritoccati nelle prossime settimane.
IGIENE & SICUREZZA
LE LINEE GUIDA EUROPEE SULLA SICUREZZA ALIMENTARE
L’UE ATTRIBUISCE UN RUOLO CENTRALE ALL’ANALISI DEI PERICOLI, ESSENZIALE PER IDENTIFICARE I DIVERSI LIVELLI DI RISCHIO DA AFFRONTARE
di Ettore SoriaNel 2016 la Commissione Ue diffuse un suo documento sull’attuazione dei sistemi di gestione per la sicurezza alimentare riguardanti i programmi di prerequisiti (Prp) e le procedure basate sui principi del sistema Haccp, compresa l’agevolazione/flessibilità in materia di attuazione in determinate imprese alimentari.
Questa comunicazione fornì orientamenti, facendo seguito alla “Relazione di sintesi sullo stato di attuazione del Haccp nell’Ue e possibilità di miglioramento”, redatta dall’ex Ufficio alimentare e veterinario della Dg Salute e Sicurezza alimentare, in
seguito a una serie di missioni di accertamento negli Stati membri. Si è, pertanto, ritenuto opportuno procedere a una sua revisione.
L’obiettivo è facilitare e armonizzare l’applicazione dei requisiti comunitari in materia di corrette prassi igieniche (Ghp) e di procedure basate sui principi del sistema di analisi dei pericoli e punti critici di controllo (Haccp) nell’ambito dei sistemi di gestione per la sicurezza alimentare (Fsms), offrendo orientamenti pratici per quanto concerne: la normativa pertinente, il legame tra Ghp, programmi di prerequisiti (Prp), i Prp operativi (Prpop) e le procedure basate sul sistema Haccp nel quadro
di un Fsms, la relazione con le norme internazionali e la formazione e l’uso di manuali di corretta prassi igienica; l’applicazione delle Ghp, inclusa la flessibilità prevista dalla normativa Ue per determinati stabilimenti del settore alimentare, con riguardo alla loro applicazione; l’applicazione delle procedure basate sul sistema Haccp, inclusa la flessibilità prevista dalla normativa Ue per determinati stabilimenti del settore alimentare, con riguardo alla loro applicazione; gli audit dell’Fsms. Particolare attenzione è prestata alla flessibilità prevista nell’applicazione delle Ghp e delle procedure basate
sui principi del sistema Haccp, tenendo conto della natura dell’attività e delle dimensioni dello stabilimento.
Il sistema di gestione Fsms Nel complesso un Fsms è un sistema olistico di prevenzione, preparazione e attività di autocontrollo per la gestione della sicurezza e anche dell’igiene degli alimenti in un’impresa alimentare; dovrebbe essere considerato come uno strumento pratico per controllare l’ambiente e il processo di produzione alimentare e garantire che gli alimenti prodotti siano sicuri. Esso include:
Ghp (ad esempio pulizia e disinfezione adeguate, igiene personale), ossia una serie di condizioni e misure preventive fondamentali applicate in qualsivoglia fase della catena alimentare per fornire alimenti sicuri e adeguati. Esse contengono tre elementi: l’aspetto strutturale (ad es. strutture, attrezzature), l’aspetto operativo (flusso di lavoro, manipolazione degli alimenti) e il comportamento personale (igiene personale). Le Ghp sono tutti programmi di prerequisiti (Prp), ad esempio prassi e procedure che stabiliscono le condizioni ambientali e operative fondamentali per alimenti sicuri. I Prp pongono le basi per l’applicazione di un sistema Haccp. Tra gli ulteriori Prp per la prevenzione e la preparazione, oltre alle Ghp figurano la rintracciabilità e i sistemi efficienti di ritiro/ richiamo; le procedure basate sul sistema Haccp, obbligatorie in tutti gli stabilimenti alimentari, ad eccezione delle attività dei produttori primari e delle operazioni associate. Esse fanno parte (insieme alle Ghp) di un sistema che consente all’impresa stessa di valutare se le Ghp sono sufficienti ed efficaci e se l’analisi dei pericoli rivela la presenza di rischi
significativi e, di conseguenza, la necessità di applicare punti critici di controllo, il che richiede la piena applicazione delle procedure basate sul sistema Haccp.
Gli Osa hanno sottolineato che, nella pratica, si registrava spesso un divario tra le Ghp e i Ccp per affrontare i pericoli intermedi e taluni pericoli significativi; sono stati, quindi, introdotti concetti quali i punti di attenzione, i punti di controllo, ecc.
Il Codex e la norma Iso 22000 hanno adottato due approcci diversi per gestire tali rischi: il documento Cxc 1-1969 del Codex Alimentarius General principles of food hygiene fa riferimento alle Ghp che richiedono un’attenzione più elevata» per affrontare i pericoli significativi identificati. Pertanto, nel caso di alcune Ghp, a seconda dei problemi di sicurezza connessi agli alimenti, potrebbe essere necessaria una “attenzione più elevata” per fornire alimenti sicuri. Un’attenzione più elevata può comprendere una maggiore frequenza di applicazione, sorveglianza e verifica;
nel 2005 la norma Iso 22000 ha introdotto i programmi di prerequisiti operativi (Prpop) per colmare questo divario. Si tratta di misure di controllo che sono attuate per prevenire o ridurre a un livello accettabile un pericolo significativo per la sicurezza alimentare. Essi sono catalogati come importanti durante l’analisi dei pericoli ai fini del controllo di taluni pericoli significativi. Nell’Ue è attribuito un ruolo centrale all’analisi dei pericoli, considerata essenziale per identificare i diversi livelli di rischio, ad esempio se le Ghp sono sufficienti o se i rischi intermedi e/o i rischi di pericoli significativi devono essere affrontati rispettivamente dai Prpop e/o dai Ccp. Poiché le Ghp che richiedono un’attenzione più elevata non sono necessariamente identificate dall’analisi dei pericoli nell’ambito del documento General principles of food hygiene del Codex, ma la norma Iso 22000 li identifica, invece, come Prpop. I manuali Haccp generici dovrebbero comprendere esempi di procedure di verifica
CONVALIDA, VERIFICA O SORVEGLIANZA?
Esempio 1: pastorizzazione del latte Convalida: prima delle attività di produzione: prova sperimentale atta a dimostrare che il processo utilizzato riscalderà il latte a 72°C per 15 secondi e distruggerà la Coxiella burnetti. Possono essere utilizzati sonde calibrate, test microbiologici e microbiologia predittiva. Sorveglianza: durante le attività di produzione: sistema (tempo-temperatura-pressione-volume di produzione) che consentirà alle imprese di verificare che il limite critico (72°C per 15 secondi) sia raggiunto durante il processo. Verifica: frequenza fissa per anno: test microbiologici periodici sul prodotto finale, controllo periodico della temperatura del pastorizzatore attraverso sonde calibrate.
Esempio 2: fermentazione degli insaccati salati a secco
Convalida: il pH, attività dell’acqua, combinazione tempo/temperatura tali da non consentire la crescita della Listeria monocytogenes, utilizzando la modellizzazione di tipo predittivo o prove di provocazione; Sorveglianza: durante la fermentazione: misurazione del pH, perdita di peso, lasso di tempo, temperatura, umidità della camera di fermentazione, campionamento per la ricerca della Listeria monocytogenes nell’ambiente di fermentazione; Verifica: piano di campionamento per la ricerca della Listeria monocytogenes nel prodotto finale. Cfr. anche CXG 69-2008.
Un
di sapori.
I
IGIENE & SICUREZZA
necessarie e, quando sono interessati processi standard, dovrebbero essere convalidate anche le misure di controllo considerate dei pericoli specifici.
principi dei controlli ufficiali
Gli audit effettuati durante i controlli ufficiali devono essere basati su principi adeguati a renderli uno strumento efficiente e affidabile ed essere in grado di fornire informazioni utili sia all’Osa che all’autorità competente, ai fini del miglioramento della conformità. Le autorità competenti, in qualità di revisori, sono chiamate a rispettare i seguenti principi generali: approccio sistematico e professionale: tutti gli aspetti del processo di controllo ufficiale devono essere tenuti in debito conto (identificazione delle priorità in considerazione dei rischi, documentazione delle procedure, pianificazione delle attività, esame delle conclusioni e valutazione dell’efficacia del processo); trasparenza: i processi di pianificazione, i criteri dei controlli ufficiali, le procedure di approvazione e distribuzione delle relazioni devono essere definiti e applicati in modo trasparente; indipendenza: gli organi di controllo ufficiali devono essere
liberi da qualsiasi pressione a livello commerciale, finanziario, gerarchico, politico o di altro tipo che possa influenzare i risultati dei controlli ufficiali; riservatezza: per garantire la sicurezza delle informazioni; decisioni basate sulle prove: metodo razionale per giungere a risultati di audit affidabili e riproducibili attraverso un processo di audit sistematico. Qualora vengano rilevate non conformità, i revisori dovrebbero prendere provvedimenti in merito.
Il gruppo di audit preparerà una relazione che rifletta il risultato della valutazione dell’Fsms e della conformità alla legislazione alimentare, indicando tutte le non conformità rilevate e la loro classificazione.
La relazione inviterà a correggere le non conformità e si procederà alla registrazione della decisione relativa all’azione o alla misura da adottare.
Tenendo conto della natura delle non conformità (Nc): se sono rilevate solo Nc lievi, può essere concesso un periodo per la loro correzione, che sarà verificata nell’audit successivo o dopo tale periodo; se è rilevata una Nc grave, può essere richiesta una correzione immediata o può essere concesso un periodo
SINTESI DELLE MISURE ADOTTATE DALLE AUTORITÀ COMPETENTI
Risultati dell’audit del Fsms
Accettabili
Accettabili con non conformità lieve
Non conformità lieve non corretta Non conformità grave con rischio
Rilevamento
Audit successivo
Audit successivo (completo o parziale) o Altri controlli ufficiali: ispezioni
Azioni, se necessarie (immobilizzazione, sospensione cautelare, sanzione) + Audit di follow-up parziale (entro i tempi stabiliti dall’AC) o Nuovo audit completo
per la sua correzione. Una volta trascorso il periodo massimo stabilito per la loro correzione, sarà effettuato un audit di follow-up per verificare che le non conformità siano state corrette.
Qualora le non conformità non siano state corrette, l’autorità competente dovrà valutare se introdurre sanzioni o se sia opportuno adottare altre misure di applicazione. Non sarà concesso un nuovo periodo di correzione, se non per un motivo debitamente giustificato; se nel corso degli audit è rilevata una Nc critica, le autorità competenti dovrebbero prendere provvedimenti immediati per risolvere il problema, compresa la sospensione dell’attività dello stabilimento in caso di rischio per la salute pubblica, e adotteranno tutte le misure necessarie per garantire la conformità dell’Osa a tutti i requisiti di legge e la sicurezza degli alimenti già immessi sul mercato.
Gli obblighi per gli Osa Un’importante modifica apportata al Reg. (CE) n. 852/2004 (Capitolo XI bis) è stata l’introduzione dell’obbligo giuridico per gli Osa di attuare la cultura della sicurezza alimentare, che dovrebbe essere verificata dall’autorità competente:
1. Gli operatori del settore alimentare devono istituire e mantenere un’adeguata cultura della sicurezza alimentare, e fornire prove che la dimostrino, rispettando i requisiti seguenti: a) impegno da parte della dirigenza, conformemente al punto 2, e di tutti i dipendenti alla produzione e alla distribuzione sicure degli alimenti; b) ruolo guida nella produzione di alimenti sicuri e nel coinvolgimento di tutti i dipendenti in prassi di sicurezza alimentare; c) consapevolezza, da parte di tutti i dipendenti dell’impresa,
dei pericoli per la sicurezza alimentare e dell’importanza della sicurezza e dell’igiene degli alimenti; d) comunicazione aperta e chiara tra tutti i dipendenti dell’impresa, nell’ambito di un’attività e tra attività consecutive, compresa la comunicazione di deviazioni e aspettative; e) disponibilità di risorse sufficienti per garantire la manipolazione sicura e igienica degli alimenti.
2. L’impegno da parte della dirigenza deve comprendere le azioni seguenti: a) garantire che i ruoli e le responsabilità siano chiaramente comunicati nell’ambito di ogni attività dell’impresa alimentare; b) mantenere l’integrità del sistema di igiene alimentare quando vengono pianificate e attuate modifiche; c) verificare che i controlli vengano eseguiti puntualmente
e in maniera efficiente e che la documentazione sia aggiornata; d) garantire che il personale disponga di attività di formazione e di una supervisione adeguate; e) garantire la conformità con i pertinenti requisiti normativi; f) incoraggiare il costante miglioramento del sistema
di gestione della sicurezza alimentare dell’impresa tenendo conto, ove opportuno, degli sviluppi scientifici e tecnologici e delle migliori prassi. 3. L’attuazione della cultura della sicurezza alimentare deve tenere conto della natura e delle dimensioni dell’impresa alimentare.
Non risulta alcun esplicito divieto all’uso di etichette adesive da sovrapporsi all’etichetta originaria del prodotto al fine di correggere quest’ultima (un riferimento alla possibilità di integrare le indicazioni obbligatorie con l’apposizione di un’etichetta adesiva aggiuntiva è presente nella normativa in materia d’origine).
Non esistono neanche disposizioni che disciplinano la possibilità di correggere le etichette errate (o non più rispondenti alle normative vigenti) e, conseguentemente, non esistono neppure indicazioni sulle modalità di prova e verifica dei criteri di indelebilità/inamovibilità stabiliti dalla legge. È certamente importante che le indicazioni non conformi siano indelebilmente eliminate per essere sostituite, in maniera altrettanto indelebile, con quelle conformi. L’etichetta adesiva dovrà essere non rimovibile. Pertanto, il consiglio è quello di essere in condizione, come azienda, di dimostrare a eventuali organi di controllo di aver effettuato tutte le verifiche possibili per accertare
l’indelebilità/inamovibilità. In altre parole, di aver posto in essere un comportamento virtuoso teso a escludere che la vostra etichetta, sottoposta a condizioni ordinarie di manipolazione, trasporto, ecc. , possa perdere la propria indelebilità/inamovibilità e la propria idoneità a svolgere la funzione richiesta dalla legge. Insomma, a nostro parere, i requisiti ai quali un'etichetta correttiva deve rispondere sono i medesimi che valgono per ogni altra etichetta. Come ulteriore consiglio, considerato che l’azienda, con il cui nome il prodotto è commercializzato, è responsabile dell’etichettatura, sarebbe opportuno conservare traccia in azienda di tale operazione, al fine di documentarnese necessario - le modalità, le motivazioni, le tipologie di prodotto e i lotti interessati, condividendone possibilmente l’effettuazione con le autorità sanitarie competenti per lo stabilimento.
Evidenziamo che le autorità potrebbero considerare con sospetto le correzioni apposte alle etichette, in particolare per le correzioni effettuate mediante cancellatura delle indicazioni.
Nel caso in cui procederete con l’etichetta adesiva inamovibile, raccomandiamo di accertare che un eventuale tentativo di eliminazione di detta nuova etichetta si riveli comunque come una palese ed evidente manomissione della stessa e, conseguentemente, della confezione (la manomissione, cioè, deve essere evidente, anche a garanzia dell’azienda).
È
CONSENTITO L’UTILIZZO DI AMIDI NELLO YOGURT?.
Secondo il Reg. (UE) n. 1308/2013 sull’organizzazione comune dei mercati e dei prodotti agricoli, “per prodotti lattiero-caseari si intendono i prodotti derivati esclusivamente dal latte, fermo restando che possono essere aggiunte sostanze necessarie per la loro fabbricazione, purché esse non siano utilizzate per sostituire totalmente o parzialmente uno qualsiasi dei componenti del latte”. I latti fermentati - e quindi anche lo yogurt - secondo le circolari nazionali, sono prodotti “ottenuti per coagulazione del latte, senza sottrazione del siero, ad opera esclusiva di microrganismi della fermentazione prevalentemente acida, ovvero acida-alcoolica, specifici di ciascun latte fermentato, mantenuti vivi e vitali e in quantità elevata fino alla data di validità riportata sul contenitore”. Con Circolare della Sanità n. 9 del 1986, in particolare, veniva stabilito il divieto ad aggiungere addensanti, gelificanti e stabilizzanti ai sensi della Legge 30.4.1962, n. 283 e del DM 31.3.1965 e successive modifiche. Da allora la normativa additivi è stata aggiornata e uniformata a livello comunitario.
Le attuali disposizioni europee sugli additivi (Reg. (UE) n. 1333/2008, Reg. (UE) n. 1129/2011 e ss.mm.), nel caso di prodotti non aromatizzati a base di latte fermentato non trattati termicamente dopo la fermentazione, confermano il divieto di utilizzo di tali sostanze. Viceversa, nel caso dei prodotti aromatizzati a base di latte fermentato, è ammesso l’utilizzo di una serie di additivi, inclusi alcuni amidi e pectine.
Da ultimo, le norme UNI sui latti fermentati e sullo yogurt (UNI 11633:2016 e 10358:2016), che seppur volontarie fotografano pratiche condivise dagli operatori nazionali, prevedono che il latte fermentato/yogurt con aggiunta di altri ingredienti alimentari è il prodotto ottenuto aggiungendo al latte fermentato/yogurt, o al latte utilizzato per la sua preparazione, altri ingredienti alimentari che non devono pregiudicare o modificare le caratteristiche della parte latte fermentato/yogurt. Fatte salve le sostanze legalmente ammesse dalla normativa additivi nei prodotti aromatizzati, non risultano in materia indicazioni più puntuali.
La tua soffice scelta quotidiana
RICOTTA italiana
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