SOMMARIO
AMARCORD
PAG. 4 1984, nascono le quote latte
L’OPINIONE
PAG. 6 Nuove norme sui prodotti Ig: quattro i temi principali di Paolo De Castro
ATTUALITÀ
PAG. 10 Il NutrInform Battery ora è anche un’app
PAG. 12 Il forum in attesa di Cibus Tec
PAG. 14 Eda: emissioni industriali, la consultazione pubblica
PAG. 18 News Eda ash
PAG. 20 Fil: il nuovo Dairy Sustainability Outlook dell’idf
PAG. 24 Ue: ripensare, ricostruire, ripotenziare
PAG. 31 News PAG. 38 Libri
ECONOMIA
PAG. 44 Prodotti Bio: dopo 15 anni di boom i consumi rallentano
MERCATI
PAG. 58 I formaggi stagionati: confronto di performance tra i principali Paesi esportatori
PAG. 66 Esportazioni italiane di latte
PAG. 68 Borsa prezzi
PAG. 70 Ue: in calo la produzione dei derivati, ma l’Italia fa eccezione
PAG. 72 Dop: calo produttivo nel primo semestre. La Mozzarella di Bufala in controtendenza
IGIENE E SICUREZZA
PAG. 74 Aggiornamenti normativi comunitari in materia sanitaria
NORMATIVE
PAG. 76 L’esperto risponde
Organo uf ciale di ASSOLATTE e del Comitato Italiano FIL - IDF
EDITORIALE IL MONDO DEL LATTE s.r.l. P.I. e C.F. 07208200159
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Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 337 del 23-4-1987
Dopo aver lanciato l’allarme costi di produzione, un “mayday” ripreso dalle principali testate,Assolatte ha chiesto al governo di intervenire su tre temi: forniture di gas, Iva, dichiarazioni mensili. Sul primo tema è incredibile registrare l’atteggiamento di alcuni fornitori, che pretendono il pagamento anticipato di due o tre mensilità. Stando agli attuali prezzi del gas, la richiesta si tradurrebbe in un esborso di svariate decine di migliaia di euro da parte delle aziende. Potrebbe essere scongiurato, invece, il razionamento del gas nel prossimo inverno. Già nel marzo scorso, eravamo intervenuti ribadendo che – per il sistema latte - turnazioni e razionamenti sarebbero letali: produzione, raccolta, trattamenti termici e lavorazioni non possono avere che cadenza quotidiana; il ciclo di produzione non può essere soggetto a interruzioni.
Anche sul tema Iva la richiesta è chiara: i prezzi dei prodotti di base della dieta stanno aumentando a dismisura.
Per limitare l’impatto sulle famiglie (e sui consumi), ognuno deve fare la propria parte.Allo Stato, le imprese del settore chiedono l’azzeramento dell’Iva sui generi di prima necessità. Una richiesta più che ragionevole, visto che nei primi cinque mesi dell’anno le entrate per lo Stato sono cresciute di quasi il 20% (più di 10 miliardi di euro), a causa proprio degli aumenti dei prezzi.
Meritano due parole anche le nuove dichiarazioni mensili e trimestrali che le imprese si apprestano a fare. Se la normativa non si può abrogare,Assolatte chiede che venga almeno congelata.
Visto il momento emergenziale, non è opportuno impegnare risorse e tempo per dichiarazioni così complesse, sulla cui utilità tutti continuano a nutrire enormi perplessità.
La parola passa alla politica, dalla quale si aspettano risposte, non promesse.
Direttore responsabile: Adriano Hribal
Coordinamento editoriale: Manuela Soressi
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MONDO1984, NASCONO LE QUOTE LATTE
Era il marzo 1984 quando Bruxelles decise che per contenere le eccedenze zootecniche della Comunità europea fosse necessario ssare un regime di quote produttive per il latte; regime che includeva prelievi supplementari per le produzioni eccedentarie quanto stabilito.
Dei 99 milioni di tonnellate di latte che rappresentavano la produzione massima de nita a livello comunitario, all’Italia ne spettarono circa 8,8 milioni. Per opporsi alla decisione europea si versarono umi di inchiostro: l’Italia sarebbe stata fortemente penalizzata.
Da un lato, infatti, il Paese - come rivendicato da alcuni - non contribuiva ad accumulare le eccedenze, anzi le alleggeriva con le sue importanti importazioni, che ai tempi ammontavano a quasi 6,9 milioni di tonnellate di latte e di equivalente latte (burro, formaggi, caseina, ecc.). Dall’altro lato, la produzione effettiva di latte in Italia non era mai stata censita, con la conseguenza che il dato preso a riferimento per l’individuazione della soglia di produzione ammessa non era suf ciente.
Tra le voci in disaccordo allora, ad esempio, anche quella del Consorzio del Parmigiano Reggiano che –come possiamo leggere dalle pagine de La Repubblica del 14 ottobre 1984, in occasione dei festeggiamenti dei cinquant’anni del Consorzio, alla presenza dell’allora ministro dell’Agricoltura Filippo Maria Pandol – chiese uf cialmente sostegno alle autorità nazionali a favore
della richiesta alla Cee di essere esentato dalla “supertassa” comunitaria. “Noi - disse il presidente Giampaolo Mora - non produciamo eccedenze, perché dobbiamo essere penalizzati per quelle altrui? Abbiamo varato l’autoregolamentazione della produzione: ogni anno stabiliamo quanto Parmigiano Reggiano uscirà dal consorzio e quindi la “supertassa” non ci deve riguardare. Siamo disposti a rinunciare ai sostegni Cee sul prezzo d’intervento, in cambio di questo giusto riconoscimento”.
Una richiesta che non verrà accolta. Mentre il ministro Pandol riuscì nell’obiettivo di far riconoscere l’Italia come un’unica “latteria” per compensare le produzioni a livello nazionale.
Una storia, quella delle quote latte, durata trent’anni, no alla loro abolizione nel 2015, che resta nella memoria collettiva per la fantasia che il nostro Paese mise nella loro applicazione e che ancora occupa le pagine dei giornali per i contenziosi mai risolti e le multe pagate dal nostro Paese.
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NUOVE NORME SUI PRODOTTI IG: QUATTRO I TEMI PRINCIPALI
di Paolo De CastroDopo la pausa estiva entrerà nel vivo il lavoro delle istituzioni europee sul nuovo regolamento sui prodotti a indicazione geogra ca, che seguirò in prima persona da responsabile del progetto legislativo per l’Europarlamento. La proposta di riforma della Commissione europea è l’occasione per riscrivere le regole del settore e integrarle in un testo unico sulle produzioni agroalimentari di qualità, quindi serviranno tempi adeguati.
In ottobre, la prima bozza del parere che rmerò sarà inviata ai servizi di traduzione, a novembre la presenterò in commissione Agricoltura e nel giro di pochi giorni saranno presentati gli
emendamenti.
Considerando i tempi per il consolidamento degli emendamenti e le opinioni delle altre commissioni coinvolte, il voto dovrebbe arrivare a marzo 2023 e il negoziato con Consiglio e Commissione europea concludersi a settembre, sotto presidenza spagnola.
Ho intenzione di impostare il mio lavoro su quattro temi principali, individuati nelle consultazioni avute in questi mesi: rafforzamento del ruolo dei gruppi di produttori, maggiore protezione, sempli cazione e ruolo dell’Uf cio europeo dei brevetti, sostenibilità. Sul primo punto, i consorzi
rappresentano il vero motore di sviluppo dei prodotti a indicazione geogra ca, e devono continuare a rimanere nel pieno controllo degli operatori direttamente coinvolti. Ciò è in netto contrasto con la proposta della Commissione europea di aprire la possibilità di aderire ai consorzi a gruppi di consumatori, distributori o altri. Il rafforzamento dei consorzi passa anche dalla differenziazione tra gruppi di produttori e gruppi di produttori riconosciuti: i primi potranno svolgere attività quali la gestione del disciplinare, lo sviluppo di campagne promozionali o l’avvio di procedure contro l’uso improprio e la contraffazione
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dell’indicazione, ma solo in assenza di un gruppo riconosciuto.
Ai consorzi riconosciuti, invece, verrebbero attribuite maggiori prerogative, tra cui la possibilità di programmare l’offerta. Dovranno rappresentare i due terzi del prodotto commercializzato, mentre occorre abbassare la soglia di rappresentanza dei produttori, per evitare che produttori che contribuiscano in modo marginale allo sviluppo della Ig, ne blocchino il funzionamento
Sul secondo punto, la tutela, la proposta della Commissione europea contiene spunti che vanno migliorati. Quando la Commissione, per esempio, indica di voler “de nire” il concetto di evocazione, occorre chiarire come tale de nizione rappresenti esclusivamente una base minima, che non limita la possibilità della Corte di giustizia Ue di ampliarne l’interpretazione. La protezione on-line dovrà diventare ex-
of cio e non può valere solo per i registri nazionali (ad esempio .it, .fr o .es), ma deve includere come minimo anche il dominio .eu.
L’utilizzo di nomi protetti nel nome del prodotto trasformato dovrebbe essere vietato, a meno che non sia il Consorzio stesso a concederne l’utilizzo tramite autorizzazione uf ciale.
Sul terzo punto, bisogna delimitare in modo chiaro il ruolo dell’Uf cio europeo dei brevetti (Euipo) nella procedura di autorizzazione, in modo da mantenere il legame della denominazione con lo sviluppo dei territori rurali ed evitare complicazioni nella procedura. Le modi che ai disciplinari che non abbiano effetti sul mercato unico devono essere appannaggio degli Stati. Euipo potrà dare un suo
contributo alla tutela delle Indicazioni geogra che e alla repressione delle imitazioni, sia nel mercato interno, che nei mercati terzi, in particolare tramite l’adeguata protezione delle Ig nella registrazione dei domini online.
GLI IMPEGNI DI SOSTENIBILITÀ DOVRANNO RIMANERE SU BASE VOLONTARIA
Il quarto punto è la sostenibilità. L’introduzione di impegni di sostenibilità da rispettare nella produzione dei prodotti Ig rappresenta un elemento positivo, che potrà rafforzare la forza e visibilità di un’Indicazione geogra ca, ma dovrà rimanere su base volontaria. Proporrò, inoltre, la stesura di un rapporto di sostenibilità su Dop e Igp, che spieghi tutto ciò che già viene svolto dai produttori in termini di sostenibilità ambientale, economica, sociale e di rispetto del benessere animale.
IL NUTRINFORM BATTERY ORA È ANCHE UN’APP
La ne del 2022 si avvicina e con lei anche la scadenza che si è data la Commissione europea per la presentazione di una proposta normativa sull’informazione nutrizionale fronte-pacco.
Parliamo di uno dei molti temi aperti con la Strategia Farm to Fork, su cui l’Italia sta giocando una partita di primo piano con la propria proposta NutrInform Battery, promossa dai ministeri dello Sviluppo economico, della Salute e delle Politiche agricole, alimentari e forestali, realizzata in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità (Iss), il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea) e i rappresentanti delle associazioni di categoria della liera agroalimentare.
Il sistema di informazione italiano è stato uf cialmente adottato a ne 2020. Sono seguiti la pubblicazione del manuale d’uso e la creazione di un apposito sito web che illustra funzionamento e pregi del sistema, oltre a fornire agli operatori anche un utile strumento per la realizzazione del bollini da riportare sulle proprie referenze. Nel frattempo, le autorità nazionali hanno continuato a promuovere e difendere su ogni tavolo di lavoro la ratio del sistema italiano, con confronti costanti e costruttivi con gli altri Paesi europei, anche con buoni risultati.
Sì, perché il dibattito su quale sia il sistema di informazione nutrizionale fronte-pacco più idoneo da adottare a livello europeo - e, nelle intenzioni
della Commissione europea, da rendere obbligatorio - vede in discussione tre tipologie di sistemi: il Nutrinform Battery italiano, il NutriScore francese e gli Healthy Logo dei Paesi nordici.
A dare supporto all’adozione della Battery italiana sulle confezioni dei prodotti alimentari e permettere al consumatore di familiarizzare con questo sistema, comprendendo appieno il funzionamento e l’utilità dell’informazione fornita, dallo scorso luglio il NutrInform Battery è diventato anche un’app, scaricabile gratuitamente da Apple Store e Play Store su telefoni cellulari e tablet. La versione smart e digitale dell’etichetta a batteria fornisce in un click informazioni immediate sulle calorie e i nutrienti presenti negli alimenti, consentendo così ai consumatori di seguire una dieta varia e equilibrata. Semplice, intuitiva e facile da usare, la gra ca dell’app permette, di monitorare il consumo giornaliero di cinque elementi che sono alla base di una corretta alimentazione: calorie, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale.
L’app, oltre a fornire le informazioni sui singoli alimenti, funziona, infatti, anche come contatore.
Sommando i contributi delle diverse porzioni di cibo assunto durante il giorno, aiuta a tenere sotto controllo il consumo giornaliero di calorie e nutrienti
critici. L’individuazione dei prodotti consumati è semplice e veloce, basta inquadrare con la fotocamera del cellulare il codice a barre dei prodotti confezionati o facendo la ricerca per nome. L’informazione su calorie e nutrienti assunti nel corso della giornata viene data in riferimento alla porzione degli alimenti consigliata dai nutrizionisti, secondo i valori stabiliti dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa).
Per promuovere un’ampia diffusione dell’app tra i cittadini-consumatori, il ministero dello Sviluppo economico ha avviato una campagna di comunicazione e informazione sui media - in particolare sui canali digitali, dove è possibile scaricare direttamente l’applicazionedal titolo “NutrInform Battery - Il Gusto di essere informati”, che ha come testimonial la campionessa olimpionica Federica Pellegrini.
IL FORUM PRIMA DI CIBUS TEC
di Chiara FabriziIn attesa di Cibus Tec, che si terrà il prossimo anno, gli operatori del settore alimentare interessati ai temi dell’innovazione e delle tecnologie alimentari non rimarranno a bocca asciutta. Il 25 e il 26 ottobre prossimi a Parma è in programma, infatti, il Cibus Tec Forum, la mostra-convegno ideata da Koeln Parma Exhibition l’ormai rodata joint venture tra Fiere di Parma e Koelnmesse.
L’obiettivo è quello di radunare imprese tecnologiche avanzate, campioni dell’innovazione alimentare, ricerca e le voci più autorevoli della scena nazionale e internazionale, per offrire un importante momento di incontro a bene cio del mondo del food & beverage.
Una tappa di avvicinamento allo storico appuntamento con Cibus Tec, per il quale gli organizzatori attendono 15.000 operatori e investitori provenienti dall’Italia e dall’estero.
Si tratta di una due giorni della manifestazione prevedono un ricco programma: 25 appuntamenti tra conferenze tematiche e talk, quattro conferenze a carattere internazionale e un Top Buyer Programme realizzato in collaborazione con Ice e Regione Emilia-Romagna, che porterà al Forum 200 importanti operatori dell’industria alimentare provenienti da Europa, Nord Africa, Area Balcanica e Medio Oriente. Il programma è costruito su contenuti di grande attualità, quali la digitalizzazione, la
sostenibilità, l’innovazione, la transizione ecologica, il packaging e la sicurezza alimentare, trattati dalle principali organizzazioni internazionali, tra cui la Commissione europea, Fda (Food and Drug Administration statunitense) e Gfsi (Global Food Safety Initiative).
Gli operatori che prenderanno parte a Cibus Tec Forum potranno anche usufruire della nuova piattaforma MyBusinessCibus Tec, appositamente ideata per agevolare le relazioni tra espositori e visitatori grazie a un sistema di analisi dei dati: potranno incontrare oltre 500 innovatori, tra partner tecnologici del settore food & beverage, startup, acceleratori, istituzioni e centri di ricerca, oltre che immergersi nello stabilimento più smart del futuro grazie alla realizzazione di alcune aree dimostrative. La manifestazione godrà del nuovo partner Smart Packaging Hub, per lo sviluppo dei contenuti dedicati al packaging e alle tecnologie innovative, che riunisce sei importanti aziende del settore: Baumer, Cama, Zacmi, Clevertech, Tosa e Opem.
“L’idea - afferma Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma e Koeln Parma Exhibitions - è quella di progettare coralmente, industria da una parte e istituzioni e ricerca dall’altra, la trasformazione che sta vivendo il settore delle tecnologie alimentari con la partecipazione attiva e dialogante di tutta la liera. Lo faremo all’interno di un format ibrido, dove convegni e talk saranno offerti anche in streaming e, soprattutto, gli operatori esteri potranno fare business sia in presenza, sia a distanza, grazie a tecnologie innovative come la nuova piattaforma MyBusinessCibusTec. Migliaia di operatori parteciperanno a Cibus Tec Forum, anteprima dell’appuntamento Cibus Tec 2023, esattamente con questo spirito: conoscere i fornitori chiave delle più recenti ed ef cienti tecnologie del made in Italy e capire al meglio la portata del cambiamento che il food processing & packaging sta vivendo.”
Tutte le informazioni sugli appuntamenti del Forum e gli espositori sono disponibili su www.cibustecforum.it .
EMISSIONI INDUSTRIALI: LA CONSULTAZIONE PUBBLICA
Assolatte ed Eda hanno partecipato alla consultazione sulla revisione della Direttiva sulle emissioni industriali (Ied), che regolamenta l’impatto ambientale degli impianti su larga scala.
La proposta è stata presentata dalla Commissione europea lo scorso aprile e vuole aggiornare l’attuale quadro normativo, alla luce degli obiettivi del Green Deal, estendendo, tra l’altro, il campo di applicazione della direttiva a nuove attività industriali e agricole, ssando livelli di emissioni basati sulla soglia più bassa delle migliori pratiche nell’Unione europea (Bat).
Un approccio contestabile, perché non considera le differenze tra le diverse realtà del settore: dimensioni, infrastrutture, condizioni climatiche, storiche e regionali non possono essere ricondotte a un semplice numero.
Per questo, Assolatte e Eda insistono af nché si torni a un approccio differente.
Preoccupa che la proposta voglia includere nel campo di applicazione della direttiva molti allevamenti: se il piano fosse adottato nella sua forma attuale, infatti, le nuove regole si applicherebbero anche agli allevamenti “intensivi”, che
intensivi non sono . Parliamo, infatti, di aziende con 150 Unità di Bovino Adulto (Uba); sono tantissime le aziende italiane a carattere familiare con analoghi carichi di bestiame.
Ebbene, se la norma passerà, anche per questi il rilascio delle autorizzazioni ambientali sarà soggetto al rispetto di un Bref e dei relativi Bat e limiti di emissione.
Sappiamo bene che la sostenibilità ambientale è un obiettivo da raggiungere tutti insieme, ma regole di questo tipo farebbero aumentare burocrazie e costi di produzione.
Le norme dell’Unione per limitare le emissioni vengono applicate dal settore da molti anni e l’uso del Bref mira già a bilanciare costi per gli operatori e bene ci per l’ambiente.
Per questo, le imprese lattiero-casearie sono pronte a lavorare sulle emissioni critiche, e raccomandano di concentrarsi sul miglioramento delle regole in essere, piuttosto che estendere vecchie regole a nuove categorie di aziende. Questa iniziativa, inoltre, si inserisce in un panorama dif cile: la produzione diminuisce, così come si riduce il numero di aziende. Bisogna, quindi, lavorare af nché aumentino le produzioni lattiero-casearie sostenibili, al ne di garantire biodiversità, adattamento al cambiamento climatico e per fornire servizi ai territori.
ASSOLATTE ED EDA HANNO PARTECIPATO ALLA REVISIONE DELLA DIRETTIVA di Maria LibertiniGrana Padano
D.O.P.
La soluzione combinata per ottenere un prodotto dal sapore autentico e strutturato.
Nella produzione di Grana Padano D.O.P. è imprescindibile la disponibilità di un buon sieroinnesto, che insieme alla qualità del latte e alle competenze casearie serve per poter produrre un formaggio di alta qualità e senza difetti. Ogni buon casaro conosce molto bene quanto sia indispensabile disporre di un sieroinnesto naturale, regolare e attivo.
I fermenti selezionati negli anni dai migliori del Grana Padano hanno permesso di comporre riduzione degli zuccheri ottimale.
Sacco propone Cryostart, un concentrato di fermenti da aggiungere come rinforzo al sieroinnesto naturale che insieme al caglio del maturazione del formaggio.
Le tipologie di caglio indicate per la realizzazione del grana e di altri formaggi a pasta dura sono il caglio in polvere e il caglio liquido.
ATTUALITÀ
FLASH
NUTRI-SCORE: IL RISCHIO DI INGANNARE I CONSUMATORI
La presidente della task force Eda sull'etichettatura nutrizionale fronte-pacco - Mélanie Grivier (di Atla)ha partecipato a un webinar sul tema "Etichettatura degli alimenti: tra facilitare le scelte e fuorviare i consumatori". L’incontro virtuale ha consentito all’Eda di ribadire i rischi legati ad alcuni schemi di etichettatura Fop già in uso, come il Nutri-Score. L'industria lattiero casearia europea è contraria a sistemi obbligatori e a schemi basati su algoritmi ingannevoli per i consumatori, mentre ritiene utile uno schema armonizzato, in linea con le raccomandazioni dietetiche e basato su solide evidenze scienti che. La discussione ha permesso di mettere in risalto gli svantaggi del Nutri-Score e la necessità di un approccio più appropriato, per consentire ai consumatori di fare scelte informate verso una dieta sana ed equilibrata.
LA COMMISSIONE EUROPEA ISTITUISCE UN GRUPPO CONSULTIVO SULLA SOSTENIBILITÀ DEI SISTEMI ALIMENTARI
Alexander Anton, segretario generale di Eda, è stato nominato membro del Gruppo consultivo sulla sostenibilità dei sistemi alimentari della Commissione europea. La nomina dovrebbe permettere di promuovere la vision dell’industria europea su questo delicato e importante tema.
Come noto, l’esecutivo europeo prevede di istituire un quadro legislativo per i sistemi alimentari sostenibili, al ne di individuare de nizioni comuni e obiettivi generali in materia di sostenibilità, da usare come lo conduttore per le future normative.
"La Commissione afferma che tale quadro giuridico è necessario per garantire il progressivo cambio di paradigma verso un sistema alimentare sostenibile. Questa iniziativa avrà un potenziale impatto sul settore analogo a quello della Food Law del 2002", ha dichiarato il presidente Giuseppe Ambrosi.
FONTERRA, NZX ED EEX CONFERMANO LA PARTNERSHIP NEL GDT
Fonterra ha confermato la nalizzazione della partnership strategica con la Borsa della Nuova Zelanda (Nzx) e la Borsa Europea dell'Energia (Eex) per acquisire quote nel Global Dairy Trade (Gdt), insieme alla Coop.
Dopo l'approvazione dei consigli di amministrazione, Fonterra, Nzx ed Eex avranno ciascuno una partecipazione paritaria di un terzo (33,33%) nella piattaforma globale delle aste Gdt.
"Il passaggio a una struttura proprietaria più ampia segna il prossimo passo nell'evoluzione di Gdt, che sarà presente nelle principali regioni produttrici di latte a livello internazionale" ha dichiarato Marc Rivers, direttore nanziario di Fonterra.
L’EDA INCONTRA IL COMMISSARIO UE STELLA KYRIAKIDES
L'Eda, con altre organizzazioni della coalizione European Livestock Voice, ha incontrato il Commissario europeo per la Salute e la Sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, per discutere dei lavori in corso in materia di benessere animale, in primis la revisione della legislazione europea. Uno scambio pro cuo sull'importanza del benessere animale lungo tutta la liera.
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di Chiara Fabrizi La FederazioneInternazionale del Latte ha pubblicato una nuova edizione del Dairy Sustainability Outlook dell’Idf. Il documento contiene una serie di progetti e iniziative adottate in giro per il mondo e i loro impatti, che mostrano in che modo il settore lattierocaseario sia impegnato a nutrire la popolazione mondiale con alimenti sicuri e nutrienti attraverso sistemi di produzione sostenibili e,
dunque, in che modo i prodotti lattiero-caseari raggiungono gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sdg - Sustainable Development Goals) delle Nazioni Unite. Questa quinta edizione del Dairy Sustainability Outlook include un’iniziativa per promuovere il ruolo del latte e dei prodotti lattiero-caseari in una dieta sana e sostenibile per i bambini e le loro famiglie negli Stati Uniti; un approccio
TECNOLOGIE ECO-FRIENDLY E RISPARMIO ENERGETICO
Nel corso degli anni il settore lattiero-caseario ha dimostrato di adottare con impegno le tecnologie di risparmio energetico. Oggi tali tecnologie sono state incorporate in quasi tutti i processi unitari tradizionali utilizzati nei processi lattierocaseari, senza compromettere la sicurezza e la protezione degli alimenti. Le emergenti tecnologie di lavorazione più blande, che promettono un minor consumo energetico, richiedono ulteriori innovazioni per soddisfare l’equivalenza in termini di sicurezza alimentare della pastorizzazione convenzionale. Attualmente, l’attenzione è rivolta soprattutto agli sviluppi relativi alle richieste di utenza delle imprese trasformatrici. Si stanno aprendo opportunità per espandere le unità di cogenerazione di calore ed energia (Chp) per includere la trigenerazione (cioè la refrigerazione oltre alla generazione di calore ed elettricità), combinando le pompe di calore che sfruttano i principi della refrigerazione ad assorbimento con la cogenerazione per trasformare l’energia di scarto di bassa
innovativo al benessere degli animali e il suo rapporto con gli Sdg nei Paesi Bassi; un contributo svedese ai sistemi alimentari ed energetici sostenibili volto a porre le
qualità in calore di processo utile. Gli stabilimenti lattiero-caseari, con i loro ampi edifici, sono adatti a massimizzare il recupero dell’energia solare grazie alle celle fotovoltaiche e alle possibilità di risparmio energetico offerte dalla conversione all’illuminazione a Led. Recenti ricerche dimostrano che la shelf-life dei concentrati di latte può essere notevolmente prolungata utilizzando una combinazione selezionata di processi unitari, facilitando così il business tra imprese all’occorrenza, senza dover spendere ulteriore energia per essiccare i concentrati. Tanti esempi. Tante soluzioni. Con il nuovo Bollettino Fil 517:2022 Eco-friendly and energy-saving dairy technologies, la Federazione Internazionale del Latte propone un’analisi delle tecnologie attualmente adottate nel settore per il miglioramento dell’efficienza energetica e la riduzione dell’impatto ambientale. Una revisione che si propone quale utile strumento e spunto per i responsabili che si occupano di sostenibilità per migliorare il risparmio energetico lungo la filiera.
basi per l’agricoltura del futuro; un nuovo approccio per determinare i risultati ambientali ed economici della produzione lattiero-casearia sudafricana; l’uso del letame come fertilizzante naturale in India. E, ancora, l’iniziativa di Arla di utilizzare il sole per raffreddare il latte in Nigeria, l’impegno di Dairy Farmers of Canada per azzerare le emissioni nette di gas serra del settore lattierocaseario entro il 2050, l’uso di tecnologie non termiche nella lavorazione dei prodotti lattiero-caseari in Brasile e gli impegni di sostenibilità dell’industria lattiero-casearia australiana.
“La diversità geogra ca di queste iniziative, localizzate nei cinque continenti, dimostra che l’impegno del settore lattiero-caseario nei confronti della sostenibilità
e degli Sdg delle Nazioni Unite è globale e non ha con ni o barriere culturali”, ha affermato Caroline Emond, direttore generale dell’Idf. “Alcune di queste iniziative, in effetti, sono il risultato di pratiche di cooperazione tra Paesi, tra il settore pubblico e quello privato, e includono anche il contributo del mondo accademico e delle università”. Questa conoscenza condivisa, così come l’innovazione e lo scambio tecnologico che ne derivano, è uno degli scopi principali del Dairy Sustainability Outlook in particolare e dell’Idf in generale. Sempre rispetto a quest’ultima edizione della pubblicazione, Caroline Emond ha fatto notare che “la diversità delle iniziative descritte in questa edizione del Dairy Sustainable Outlook non è solo geogra ca e culturale:
si apprezza anche la varietà delle tematiche affrontate, dalla sostenibilità ambientale al benessere animale e all’impatto socioeconomico”.
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RIPENSARE, RICOSTRUIRE, RIPOTENZIARE
È IL MOTTO DELLA PRESIDENZA DI TURNO CECA DEL CONSIGLIO DELL'UE
Dal primo luglio, la Repubblica Ceca ha assunto la presidenza del Consiglio dell'Unione europea.
“L'Europa come compito: ripensare, ricostruire, ripotenziare” è il motto scelto dai cechi, ispirati da un discorso dell’ex presidente Václav Havel.
Come si ricorderà, la precedente presidenza, af data ai francesi, è stata caratterizzata da un quadro geopolitico nuovo ed è stata fortemente in uenzata dalle elezioni del Paese d’oltralpe.
Lo scettro è ora passato alla Repubblica Ceca, che dovrà dimostrarsi operativa ed ef ciente e affrontare s de senza precedenti. Spetterà infatti alla piccola Repubblica est europea – che occupa un quarto della super cie e conta un sesto della popolazione italiana – de nire agenda e priorità, presiedere le riunioni, mediare tra le esigenze degli Stati, rappresentare l'Unione. In realtà, è probabile che si tratterà di una presidenza di continuità. Infatti, vista la breve durata di questo tipo di incarico (sei mesi), per garantire continuità nelle politiche europee, i diversi Stati formano dei trii di presidenza, stabilendo così obiettivi a medio termine.
La produzione di latte e derivati nella Repubblica Ceca non è particolarmente rilevante. La tradizione dell'allevamento e della lavorazione del latte risale al
X secolo, ma la vera esplosione della produzione si è vista dal 2004, quando il Paese ha aderito all'Unione europea. Oggi, nel Paese operano una trentina di aziende di trasformazione, che raccolgono e lavorano poco più di tre milioni di tonnellate di latte.
Anche il settore lattierocaseario ceco si trova ad affrontare s de importanti, legate alle tendenze nutrizionali e alle crescenti esigenze ambientali, ma in un mercato nazionale in crescita, con consumi in continuo aumento. La s da dei prossimi mesi è l'impatto del con itto russo-ucraino, con più di trecentomila rifugiati In questo contesto, la presidenza ceca sostiene che la priorità dell’Europa è far aumentare la produzione di cibo, non diminuirla, come propone la Farm to Fork. “Accantoniamo per un po' la strategia Farm to Fork" - ha dichiarato il direttore generale per gli Affari europei del governo ceco Š t ě pán Č erný"e spingiamo sulla produzione. […]. La strategia mira a ridurre la quantità di cibo prodotto in Europa, non una cosa saggia da fare ora che si è minacciati dalla fame”.
Di parere opposto il ministro dell'Agricoltura Zden ě k Nekula, per il quale il Green Deal rimane una priorità anche del settore agricolo nonostante la guerra in Ucraina.
In realtà, la s da della sostenibilità non andrebbe fermata, ma solo messa in stand by per qualche mese, il tempo necessario per risolvere i problemi legati al con itto. È sbagliato - si sostiene nel programma di lavoro della nuova presidenza - dare l'impressione che la sicurezza energetica sia più importante della transizione energetica: sono due facce della stessa medaglia. Altri temi che verranno discussi durante la nuova presidenza sono la proposta della Commissione sull'etichettatura frontepacco (la Repubblica Ceca è in linea con la posizione italiana), quella sulla politica di promozione dei prodotti agricoli e la revisione della normativa sulle indicazioni geogra che.
di Maria LibertiniFORMAGGI DOP BITTO E VALTELLINA CASERA: FATTURATO 2021 A 14,5 MILIONI DI EURO
Sono 53 gli alpeggi, pari a 11.531 ettari di super cie con circa tremila bovine da latte e oltre 300 capre, e 10 gli stagionatori coinvolti nella produzione estiva del Bitto Dop, uno tra i più antichi formaggi a latte crudo intero d’Italia. La produzione si concentra da giugno a ne settembre in piccoli casei ci tra i 1.400 e i 2.300 metri di altitudine, nella provincia di Sondrio e di Lecco e in alcuni comuni limitro della Val Brembana.
Una produzione, quella del Bitto, che affonda le sue radici al tempo dei Celti e che si af anca a quella del Valtellina Casera Dop, formaggio semigrasso di latteria la cui produzione si concentra per il 60% nei nove mesi invernali in cui le mandrie restano a fondo valle. Due formaggi unici e complementari, tutelati dal Consorzio di Tutela Valtellina Casera e Bitto Dop, che rappresentano
un volano fondamentale per l’economia della valle. Con un valore alla produzione di 14,5 milioni di euro (+11,1% sul 2020) e circa 25,4 milioni di euro al consumo nel 2021, danno lavoro a 650 addetti. “Bitto e Valtellina Casera - racconta il neo-presidente del Consorzio Marco Deghi - hanno un valore inestimabile per l’indotto che portano in valle, ma anche per il ruolo che svolgono i casari nella custodia degli alpeggi, in linea con le richieste della Pac e del Green Deal”. Nel 2021 la produzione si è attestata sui 17.990 quintali (15.827 quintali per il Valtellina Casera e 2.163 per il Bitto), grazie a una liera che conta 133 allevamenti, 13 casei ci (di cui 6 acquirenti primari/ cooperative) e 16 stagionatori per il Valtellina Casera, che si sommano agli alpeggi produttori e agli stagionatori del Bitto. Sono state 211.029 le forme di Valtellina Casera (-7,04% sul 2020) e 17.307 (+3,4%) quelle di Bitto marchiate a fuoco dal Consorzio e quindi commercializzate come Dop. “Il risultato sul Bitto – precisa Deghi – è frutto di un percorso di valorizzazione del formaggio che stiamo portando avanti dal 2019”.
CASEIFICI APERTI: TORNA L’APPUNTAMENTO PER SCOPRIRE I SEGRETI DEL PARMIGIANO REGGIANO DOP
Promossa dal Consorzio del Parmigiano Reggiano, sabato 1 e domenica 2 ottobre torna Casei ci Aperti, l’appuntamento che offrirà a tutti - dai foodies e appassionati ai semplici curiosi - la possibilità di partecipare e immergersi nella produzione del Parmigiano Reggiano Dop. L'iniziativa coinvolge tutte le
province della zona di Origine del Parmigiano Reggiano Dop: Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna alla sinistra del ume Reno e Mantova alla destra del Po.
Lo scopo di Casei ci Aperti e dell’accoglienza nei casei ci è quello di contribuire a generare una relazione con i turisti
che transitano nel territorio e che possa continuare anche dopo la visita, offrendo la possibilità di acquistare e ricevere il Parmigiano Reggiano direttamente a casa attraverso il portale https://shop. parmigianoreggiano.com/. Visite guidate al casei cio e al magazzino di stagionatura, spacci aperti, eventi per bambini e degustazioni, uniti alla passione dei casari offriranno la possibilità di vivere un’esperienza unica: un viaggio alla scoperta della zona d’origine del Parmigiano Reggiano, delle sue terre ricche di storia, arte e cultura. Un’esperienza unica che il visitatore potrà vivere in un autentico viaggio nel tempo, alla scoperta del metodo di lavorazione artigianale, rimasto pressoché immutato da oltre nove secoli.
MÜLLER VINCE AI BRANDS AWARD 2022
Müller, tra le aziende leader nella produzione di yogurt, è fra i vincitori della 23° edizione di Brands Award, iniziativa organizzata da Gdoweek e Mark Up su dati forniti da Iri. Il premio “Migliori Lanci 2021” nella categoria Alimentari Freschi – la sezione speciale che premia le performance di vendita - è stato assegnato alla nuova linea Müller I Feel Good, che propone prodotti creati da un team di esperti Müller, caratterizzati da speci ci bene t funzionali o nutrizionali e un gusto unico, in grado di farci “sentire bene” e completamente soddisfatti.
L’importante riconoscimento, che premia la qualità e conferma la leadership dell’azienda nell’innovazione, è stato ritirato da Paola Scandola, direttore marketing Müller Italia, durante la serata di premiazione tenutasi a Milano presso NH Collection CityLife e trasmessa anche in diretta streaming su tutti i canali social.
LATTE FIENO 100% DELL’ALTO ADIGE MILA
Il Latte Fieno - 100% dell’Alto Adige Mila è una specialità che racchiude tutta la tradizione e la genuinità del latte altoatesino, perché la sua produzione rispetta le antiche tradizioni dell’arco alpino. Il Latte Fieno Stg è prodotto nei masi altoatesini di Mila e viene raccolto fresco ogni giorno dai 2.300 socicontadini della cooperativa. Le bovine da Latte Fieno vengono nutrite secondo le tradizioni alpine con erba fresca, ori di campo e eno, oltre a piccole quantità di crusca di cereali. Non vengono utilizzati insilati.
Il Latte Fieno - 100% dell’Alto Adige Mila è un latte di altissima qualità, dal gusto pieno: ricco di preziose sostanze nutritive, dura “più giorni” grazie al delicato trattamento a temperatura elevata.
Il packaging è realizzato con oltre l’80% di fonti rinnovabili.
BIOYOGURT LATTERIA VIPITENO: IL NUOVO MIX
Tra le diverse combinazioni di gusti della linea bioYogurt, Latteria Vipiteno consiglia il mix cocco e mandorle, disponibile in una confezione ecologica. Genuini, cremosi e vellutati, i bioYogurt di Latteria Vipiteno sono realizzati con il Latte Fieno Stg proveniente dai masi certi cati Bioland e abbinati a gustosi mix di frutta. Il Latte Fieno biologico è un latte di altissima qualità, gustoso e ricco di preziose sostanze nutritive, riconosciuto dal marchio europeo Stg (Specialità Tradizionale Garantita) e proveniente da bovine foraggiate in modo naturale, senza mangimi insilati e senza Ogm. Per questa nuova linea di prodotto, Latteria Vipiteno ha realizzato un packaging green, che comprende un vasetto con un sottile strato di plastica racchiuso da una fascetta di cartone, entrambi facili da smaltire separatamente.
Il logo Fsc certi ca inoltre che la carta proviene da fonti gestite in modo corretto e responsabile.
MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP VALLELATA
La Mozzarella di bufala campana Dop Vallelata è un prodotto gustoso come vuole la tradizione casearia italiana, che anche dopo la lavorazione mantiene tutto il sapore del latte fresco: un piacere unico per un sapore senza ne. Prodotta in provincia di Caserta con latte di bufala, siero innesto naturale, sale e caglio, è certi cata dalla Unione europea con il marchio Dop, a garanzia della sua ottima qualità. La Mozzarella di bufala campana Dop Vallelata è perfetta per essere consumata da sola o per arricchire un piatto semplice, ideale se accompagnata da un vino bianco campano come il Cilento Doc. La vaschetta e il lm di chiusura vanno riciclati nella plastica.
CASEIFICIO COMELLINI PUNTA SUL DIGITAL
Comellini, storico casei cio di Castel San Pietro Terme (Bo), continua a investire sul digital con una nuova articolata campagna, volta ad aumentare la brand awareness e rendere sempre più riconoscibile il suo prodotto di punta, lo Squacquerone di Romagna Dop. La campagna online - on air dallo scorso 6 giugno – è un video 15'' destinato alle piattaforme on demand e trasmesso, inoltre, su siti premium dedicati al tema food, che coinvolge l'utente in diversi momenti della giornata e su diversi device. In af ancamento alla piani cazione digitale, Casei cio Comellini ha scelto di investire in un progetto speciale su tutti i canali digitali de Il Cucchiaio d'Argento, storico ricettario di Editoriale Domus, al ne di raccontare il prodotto in chiave “educational”.
TORNA LO STORICO “GELATO DI LATTE” BIRAGHI
Quest’estate l’alleato ideale per i torinesi e i tanti turisti presenti in città si è riconfermato lo storico “gelato di latte” del Negozio Biraghi di Piazza San Carlo. Realizzato con il latte fresco raccolto esclusivamente dalle aziende agricole delle province di Cuneo e Torino, questo gelato viene infatti prodotto fresco ogni ora, utilizzando solamente tre semplici ingredienti: latte, panna e zucchero. Il “gelato di latte” non contiene emulsionanti, aromi e stabilizzanti ed è disponibile sia in cono che in coppetta.
STRACCHINI NONNO NANNI: NUOVI FORMATI E PACK PER ESSERE SEMPRE PIÙ AMICI DELL’AMBIENTE
Nonno Nanni intensi ca il proprio impegno nei confronti dell’ambiente presentando nuovi formati e pack compostabili per tre referenze della sua gamma di prodotti, oltre al già presente Stracchino classico: il Fior di Stracchino, lo Stracchino con fermento Probiotico e lo Stracchino con fermenti lattici vivi dello Yogurt. Sia le vaschette interne che l’involucro esterno sono infatti realizzati con materiale compostabile che, a seguito di procedimenti di compostaggio
industriale, si trasforma in fertilizzante per la terra e può quindi essere gettato dai consumatori nell’umido in base alle regole del comune di residenza.
Nonno Nanni è stata la prima marca ad introdurre nel mercato uno stracchino in confezione compostabile. Lo Stracchino classico da 100 g, lanciato nel 2019, oggi si fa nuovamente promotore di un packaging che risponde ai concetti di economia circolare e che, al contempo, mantiene intatte la bontà,
le proprietà organolettiche e la durata dei prodotti. Le confezioni stesse diventano veicolo di comunicazione: sul fronte è inserito un bollino verde che consente di conoscere, già ad un primo sguardo, l’impegno di Nonno Nanni nei confronti dell’ambiente.
Questo intervento fa parte di un più ampio progetto di corporate social responsibility - “La Bontà In Ogni Gesto” - che a partire da quest’anno ispirerà tutte azioni che mirano a un cambiamento etico, sociale e ambientale.
IL CERVELLO AL LAVORO
“Il cervello al lavoro – Neuroscienze in azienda: dalla teoria alla pratica”, a cura di Riccardo Bubbio (Franco Angeli, 210 pagine) testimonia l’impegno di una comunità professionale nel cercare il dialogo con la scienza nel declinare indicazioni e suggerimenti per un miglior governo dell’universo umano nelle organizzazioni. Il manuale fornisce nuovi strumenti applicabili da subito e corredati di esempi e guide pratiche per lavorare meglio con se stessi e con il proprio team. Le organizzazioni sono fatte di esseri umani e delle emozioni generate dal cervello delle persone che ne fanno parte: i processi, gli strumenti e i modelli organizzativi non possono trascendere dallo studio della mente umana. Mai come oggi abbiamo bisogno di avere mappe e bussole per esplorare i nuovi paradigmi: da come progettare un percorso formativo a come organizzare una campagna di comunicazione interna.
LEADERSHIP APPLICATA VERSO SE STESSI
Paolo Ferioli, formatore aziendale, coach, ideatore del modello registrato Leadership applicata®, in “Leadership applicata verso se stessi” (Armando Editore, 181 pagine) evidenzia che il successo aziendale è raggiungibile solo tramite l’allineamento, ovvero quando si hanno pensieri, emozioni e comportamenti parimenti orientati all’ottenimento di un determinato obiettivo. In modo sintetico e diretto, l’autore spiega che è possibile creare un ambiente lavorativo sereno e proficuo, ma che questo dipende dall’avere una leadership etica, fondata sulla convivenza degli obiettivi aziendali e di quelli personali di ciascun collaboratore. Parimenti, per potersi definire “di successo”, anche il leader deve possedere delle precise caratteristiche, acquisibili tramite una costante dedizione e applicazione. L’originalità che distingue questo manuale è dovuta ai consigli dell’autore, non basati sulla mera teoria, ma avvalorati da esempi pratici, che mirano allo sviluppo personale e professionale del lettore.
CASEARIA
Il formaggio è un alimento che si adatta molto bene al nostro stile di vita, grazie alla facilità di conservazione, tipica di alcuni processi tradizionali o garantita dalle moderne tecnologie, alle qualità nutrizionali, alla varietà nei modi di consumo. Mentre nuove tecniche consentono di “reinterpretarlo”, il legame con la tradizione è in larga parte gestito dal sistema europeo di tutela delle indicazioni geogra che, che in Italia riguardano circa il 50% della produzione casearia.
Germano Mucchetti Erasmo Neviani Erasmoche ha
dell’industria alimentare
DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI
studio e ricerca Microbiologia insegna 2021-24 (International Dairy esperienza di ricerca
Tecnologia casearia
Tecnologia casearia
Tecnologia casearia
Tecnologia casearia
dall’empirismo all’industria
dall’empirismo all’industria
Il processo di trasformazione del latte in formaggio, che sia innovativo o tradizionale, è comunque complesso.
In “Tecnologia Casearia –Dall’empirismo all’industria” (Casa editrice Ambrosiana, 288 pagine) Germano Mucchetti ed Erasmo Neviani forniscono una descrizione sintetica e puntuale di come si può trasformare il latte nelle principali varietà di formaggio, mettendo in relazione i rapporti di causa-effetto tra le successive operazioni, a partire dal ricevimento della materia prima per arrivare al confezionamento del prodotto nito.
Nel 536 per 18 mesi un quarto del pianeta non vede la luce del sole a causa di un’eruzione vulcanica in Islanda. Nel 1362 una violenta burrasca, ribattezzata Grote Mandrenke – la “grande affogatrice di uomini” – travolge le coste del mare del Nord, distruggendo più di 60 Paesi in Danimarca. L’umanità ha sempre dovuto affrontare, contrastare e prevedere disastri climatici e ambientali ogni volta potenzialmente irreparabili. In “Storia dei cambiamenti climatici” (Il Saggiatore, 384 pagine), Brian Fagan e Nadia Durrani propongono una narrazione che spazia tra i secoli e i continenti alla ricerca delle soluzioni e degli adattamenti che i nostri antenati hanno individuato per sopravvivere agli sconvolgimenti naturali. Il volume è uno straordinario racconto corale della relazione tra esseri umani e clima negli ultimi 30.000 anni. Un’indagine che incrocia archeologia e dati scientifici, climatologia e antropologia, per offrirci una nuova chiave di lettura sulle possibilità di intervento positivo sul pianeta.
PRODOTTI BIO: DOPO 15 ANNI DI BOOM, I CONSUMI RALLENTANO
L'ITALIA È LEADER IN UE PER NUMERO DI OPERATORI E QUOTA DI SUPERFICI BIO. E L'EXPORT TRICOLORE CORRE VELOCE. IL MERCATO DOMESTICO, INVECE, DOPO LA CRESCITA DURANTE LA PANDEMIA, ORA "SOFFRE"
di Andrea Modiani
Cosa sta succedendo nel mondo del biologico? Dopo 15 anni in cui è cresciuto in modo sostenuto, sia a livello nazionale che internazionale, e ha guadagnato spazio nelle politiche agroalimentari, presso i consumatori e nelle strategie commerciali della liera alimentare, con il post-pandemia lo scenario è (almeno in parte) cambiato. I dati del 2022 non sembrano troppo incoraggianti, ma si aspetta la ne di settembre per commentarli, sia per il back-to-school (momento importante per il bio), sia perché il comparto si dà
appuntamento al Sana di Bologna, la manifestazione dove si fanno scenari e bilanci sulla situazione del bio in Italia e all'estero, in particolare durante Rivoluzione Bio, sorta di stati generali del settore, promossi da BolognaFiere nell’ambito del progetto “Being Organic in Eu”, realizzato da FederBio in collaborazione con Naturland De e co nanziato dalla Ue.
IL PIANO D'AZIONE NAZIONALE PER LA PRODUZIONE BIOLOGICA
La legge sul biologico n.23, entrata in vigore lo scorso aprile, conferma diverse azioni per il sostegno al consumo. Il Piano d’azione nazionale prevede azioni di stimolo all’utilizzo di alimenti bio nelle mense pubbliche e private e promuove attività di comunicazione sul territorio nazionale per il consumo di prodotti biologici, soprattutto se realizzati con materie prime italiane. Infine, contribuiranno a sostenere la domanda i biodistretti riconosciuti ufficialmente dalla stessa legge che, attraverso l’aggregazione lungo la filiera, aiutano a migliorare l’offerta produttiva del territorio e ridurre i passaggi lungo la catena del valore.
Un 2021 in chiaroscuro
Secondo l'Osservatorio SanaNomisma nel 2021 in Italia le vendite di prodotti bio hanno superato complessivamente i 4,5 miliardi di euro, più del doppio rispetto a dieci anni prima. Il 15,3% del valore del bio passa per il mercato del fuoricasa, che in un anno ha ottenuto un +10% a valore. Il restante 84,7% è appanaggio del retail, sia sico che virtuale, e l'anno scorso ha incassato un 5% in più rispetto al 2020. Un'analisi che si discosta da quella fornita dal rapporto sul bio Mipaaf realizzato da Ismea e Ciheam Bari. Secondo quest'analisi, nel 2021 il mercato domestico dei prodotti biologici ha realizzato 3,38 miliardi di euro di vendite, in calo del 4,6% rispetto al 2020 (ma comunque in aumento rispetto ai 3,23 miliardi di euro del 2019). E l'incidenza del bio sul comparto agroalimentare italiano resta stabile al 3,9 per cento.
Se la cifra spesa dagli italiani per acquistare prodotti biologici in Gdo è aumentata, il carrello della spesa non sembra cambiato rispetto a prima della pandemia, afferma il report. Continuano a dominare l'ortofrutta, fresca e trasformata, che rappresenta il 46,1% del totale (contro il 19.2% di incidenza sul mercato convenzionale). Nel 2021, però, le vendite
sono diminuite dell'8,7% per la frutta e del 7% per gli ortaggi.
La seconda famiglia di prodotti per incidenza sulla spesa bio è quella di latte e formaggi. Anche in questo caso, l’incidenza sul totale
del mercato bio (20,4%) è superiore rispetto al peso che la categoria ha nell’agroalimentare italiano (13,2 per cento)
Nonostante la crescente attenzione verso i formaggi biologici, il 2021 ha registrato
una essione del 2,2% delle vendite. In controtendenza i vini (+5,7%) e le carni biologiche (+13%), che mostrano indici di crescita positivi legati alle ancora scarse dimensioni del mercato del biologico.
Un 2022 complesso Dopo il biennio 2020-21, in cui il biologico ha bene ciato degli effetti della pandemia, il contesto di instabilità con cui si è aperto il 2022, con il con itto russo-ucraino e lo scenario in attivo legato ai costi energetici e delle materie prime, sta modi cando le abitudini di consumo degli italiani. Ne sta derivando una diminuzione del valore del mercato dello 0,5% nell'anno terminato a maggio 2022. Un trend che accomuna diversi mercati europei. Il report del Mipaaf, concentrandosi sulla Gdo, stima una contrazione delle vendite sia rispetto ai primi cinque mesi dello scorso anno (-1,9%) che al 2020 (-1,1%), in controtendenza rispetto all’agroalimentare
convenzionale (+1,8 per cento). Ma su questo dato pesa il trend della componente prezzo. Infatti, anche nel biologico il rincaro delle materie prime e dell’energia ha portato a un aumento medio del prezzo delle referenze. Così, la diminuzione del valore assoluto del mercato appare più critica perché collegata a un calo ancora maggiore delle quantità vendute. Si stima che il numero di “atti di acquisto bio” sia sceso di circa il 2,5% rispetto a maggio 2021. Positivo, invece, il trend delle vendite online di prodotti agroalimentari bio: sono ormai prossime ai 40 milioni di euro, pari al 5% del mercato.
L'export continua a crescere Le buone notizie arrivano dall'export. Come riporta l’Osservatorio Sana-Nomisma,
l'Italia detiene il primato Ue per numero di produttori e vanta la più alta percentuale di super ci bio sul totale (16 per cento). Perdipiù, entro il 2027, l’obiettivo è di arrivare al 25 per cento. Numeri che fanno del nostro Paese un punto di riferimento per il biologico a livello europeo . La conferma viene dal trend molto positivo delle esportazioni: nel 2021 hanno raggiunto i 2,9 miliardi di euro, con una crescita a doppia cifra rispetto al 2020 (+11 per cento). Ma se facciamo il raffronto con il 2008, l'ordine di grandezza è del +671 per cento. I prodotti biologici italiani performano molto bene all’estero, in particolare nel settore della ristorazione e in speci ci contesti nazionali, come quelli delle grandi città.
Stelvio DOP
Qui la natura matura alla perfezione.
Il formaggio Stelvio DOP convince per il suo aroma lievemente speziato e la cremosa e vellutata consistenza. È l’unico formaggio dell’Alto Adige a vantare il marchio “Denominazione di Origine Protetta”, che garantisce qualità nel rispetto della tradizione e delle origini storiche e geografiche.
C’È
QUELLO GIUSTO
PER OGNI AMANTE DEI FORMAGGI
EMMENTALER DOP CLASSIC
L’originale della valle dell’Emme
Il più «classico», conosciuto in tutto il mondo come il «re dei formaggi».
L’occhiatura di dimensione grande e l’aroma intenso con sentore di noce fanno dell’Emmentaler DOP Classic un pezzo di cultura svizzera.
EMMENTALER DOP BIO
Da latte biologico con l’aroma di erbe di campo
L’Emmentaler DOP Bio si differenzia dalle altre qualità per il suo ingrediente principale: il latte crudo di produzione biologica è fornito da aziende agricole che soddisfano i criteri dell’organizzazione Bio Suisse.
EMMENTALER DOP URTYP®
Gusto primordiale travolgente
Il nuovo Emmentaler DOP URTYP® ha un sapore particolarmente intenso. Viene lasciato stagionare non meno di quindici mesi, di cui almeno sette in una speciale cantina umidificata. ogni forma viene sottoposta dai nostri assaggiatori di formaggi a tre rigorose verifiche.
E’ una battaglia lunga e di cile quella contro le contra azioni e l’italian sounding, perché da sempre dobbiamo combattere chi vuole imitarci per poi vendere un prodotto che nulla ha a che fare con il nostro Pecorino Romano DOP.
LOTTA SENZA TREGUA A CHI VUOLE COPIARCI!
Noi non ci arrendiamo, e i risultati lo dimostrano. Proteggere il nostro formaggio è una missione: perché signi ca difendere la nostra economia e perché solo la DOP è garanzia di qualità e unicità, quelle che i nostri clienti cercano ogni giorno scegliendoci.
FORMAGGI STAGIONATI: CONFRONTO DI PERFORMANCE TRA I PRINCIPALI PAESI ESPORTATORI
Oltre 18 miliardi di euro. Tanto è valso, nel 2021, il commercio dei formaggi stagionati afferenti al codice doganale 040690. Quattro Paesi (Olanda, Germania, Francia e Italia) superano ampiamente il miliardo di euro di vendite rappresentando, presi nel complesso, circa il 50% del valore totale.
Naturalmente questi Paesi gurano alle prime posizioni anche in termini di volumi esportati: 680mila tonnellate per l’Olanda, 624mila per la Germania, 362mila per la Francia. L’Italia, da questo punto di vista, si posiziona un po’ più indietro, scavalcata da Irlanda, Bielorussia e Nuova Zelanda. Il made in Italy ha però, di gran lunga, il più alto valore aggiunto, con un
GLI ESPORTATORI
prezzo/kg medio all’export di 9,4 euro (la Francia e la Grecia, seconda e terza, segnano rispettivamente 6 e 5,4 euro).
Anche Danimarca, Stati Uniti, Polonia e Grecia superano la
soglia delle 100mila tonnellate. Tra i Paesi Ue presenti nell’elenco, l’Italia è quello che in questi anni ha saputo diversi care meglio e di più il proprio export di stagionati.
AMBROSI SPA
Produzione, stagionatura e confezionamento Dop Italiane. Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Gorgonzola, Provolone, Pecorino Romano, Taleggio, Asiago, Paste late, Mascarpone, Ricotta.
Via Ottorino Ambrosi,1 25014 Castenedolo (BS) Tel. 030/2134811- Fax 030/2733121
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GENNARO AURICCHIO SPA
Provolone piccante, dolce, giovane, affumicato e stravecchio. Pecorino Romano, Gorgonzola, caciotte, pecorini freschi e stagionati, Mozzarella, Ricotte, Grana Padano, Parmigiano Reggiano,Taleggio.
LATTERIA MONTELLO SPA
Formaggi Freschi Nonno Nanni: Stracchino, Stracchino con fermento dello Yogurt e Probiotico, Squaquerello, Crescenza, Fresco Spalmabile, Robiola, Mozzarella, Burrata, Stracciatella, Ricotta, Primosale, Caprino di latte vaccino, Caprino e Robiola di capra, linea Senza Lattosio, Fresca Merenda, Formaggini, Fettine, Mascarpone.
BERTOZZI SPA
Strada Roma, 1/A 43044 Collecchio (PR)
Tel. 0521/333911 - Fax 0521/333900
info.export@ambrosi.it - www.bertozzi.com
Via Dante, 27 26100 Cremona Tel. 0372/403311 Fax 0372/403350 info@auricchio.it www.auricchio.it
Via Fante d’Italia, 26 31040 Giavera del Montello (TV) Tel. +39 0422 8833 Fax +39 0422 775090 info@nonnonanni.it www.nonnonanni.it
di Andrea StrettiLa tua soffice scelta quotidiana
RICOTTA
italiana
La tua vita è frenetica e sei sempre di corsa? Hai bisogno di leggerezza e semplicità: la ricotta di Caseificio Ghidetti è qui per te. Leggera, versatile e multitasking: è l’ingrediente perfetto per stupire gli amici con ricette gourmet ma è buonissima anche da sola (tanto lo sappiamo che la mangiate a cucchiaiate!). Fatta da 100% latte fresco italiano è povera di grassi ma ricca di minerali e vitamine. La sua leggerezza e il suo cuore so ce vi faranno sentire sulle nuvole.
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AUSTRIA BELGIO BULGARIA CIPRO CROAZIA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO MALTA PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO REP. CECA ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA UNGHERIA TOTALE UE
1.292 3.368 130 27
574 94 268 11.223 2.713 324 462 50 82 1.723 137 1.035 427 332 167 346 38 426 2.485 1.350 101 29.353
1.387 2.968 388
04069063 04069099 0406300406907304069001
04069018 04069050 9082-9084 04069092 9093 04064010 4090
81 130 2 1
119 383 25 181 12.024 3.529 374 270 38 165 2.081 295 1.057 999 273 512 1.219 400 414 2.157 529 331 32.135
1.116 1.131 75 51 96 741 18 138 3.537 6.916 842 268 15 11 150 70 1.301 653 192 330 357
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Burro delle Alpi, Burro Superiore Fratelli Brazzale, Gran Moravia, Verena, Asiago, Provolone dolce e piccante, Pasta lata, Grana Padano e Parmigiano Reggiano.
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2
10
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Parmigiano Reggiano, Grana Padano. Confezionamento. Produzione grattugiati freschi disidratati. Produzione shaker. Pecorino Romano,Taleggio, Gorgonzola, pecorini, provoloni, mozzarella.
Via 200 Biolche, 6 42016 Guastalla (RE) Tel. 0522/833818 Fax 0522/833426 forgrana@forgranacorradini.it www.forgranacorradini.it
MOZZARELLA RICOTTA, MASCARPONE E ALTRI FORMAGGI FRESCHI GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO GRATTUGIATI GORGONZOLA PECORINO ALTRI FORMAGGI DURI ALTRI FORMAGGI PROVOLONE FORMAGGI FUSI CODICE DOGANALE 04069063 04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 04069013 04069015 04069017
EUROPA
UNIONE EUROPEA
REGNO UNITO SVIZZERA
C.S.I.
ALTRI PAESI EUROPEI
AFRICA
NORD AMERICA CANADA USA CENTRO E SUD AMERICA
BRASILE MESSICO
ALTRI PAESI DEL CENTRO SUD
ASIA GIAPPONE CINA INDIA HONG KONG SINGAPORE
ALTRI PAESI ASIATICI OCEANIA AUSTRALIA NUOVA ZELANDA ALTRO
TOTALE MONDO -TONNELLATE di cui extra Ue -MIGLIAIA DI EURO
04069099 04069073 0406300406103004061050 04061080 0406906104062004064050 2.243 1.947 223 47 3 23 15 3.941 215 3.726 65 24 22 19 209 126 3 1 4 75 98 94 4 6.571 4.624 71.092
GLI ESPORTATORI 19.692 16.130 1.825 1.505 22 210 20 215 110 105 14 14 841 367 192 3 21 13 245 96 94 2 20.878 4.748 191.723
CIRESA SRL
Via Vittorio Emanuele, 62 23815 Introbio (LC) Valsassina
Tel. 0341/980540 Fax 0341/981294 ciresa@ciresa.it www.ciresa.it
GELMINI CARLO SRL
Via Papa Giovanni XXIII, 15 20080 Besate (MI)
Tel. 02/90.50.92.4 Fax 02/90.09.80.30 info@casei cio-gelmini.it www.casei cio-gelmini.it
62 IL MONDO DEL LATTE 36.994 29.353 4.827 2.211 146 457 54 299 84 215 44 1 43 2.381 1.132 343 3 39 23 841 120 98 22 19 39.911 10.558 215.809
BERNERI SPA
Via delle Industrie, 6 24040 Lallio (BG) Tel. 035/200991 Fax 035/201190 berneri@berneri.it www.berneri.it
MARIO COSTA SPA
Via dell’Industria, 26 Località Orfengo 28060 Casalino (NO)
Tel. 0321/877566 Fax 0321/877578 info@mariocosta.it www.mariocostagorgonzola.it
Taleggio,
5.033 4.417 320 66 114 116 184 642 101 541 275 32 18 225 1.440 176 207 89 26 3 939 116 109 7 1 7.691 3.274 56.681
1.834 1.143 30 276 26 359 63 272 20 252 14 4 1 9 348 68 8 12 22 238 43 42 1 2.574 1.431 18.108
CASEIFICIO DEFENDI 37.287 32.135 3.096 1.537 241 278 108 908 75 833 69 24 1 44 5.012 796 2.489 11 61 81 1.574 261 193 68 43.645 11.510 190.988
Gorgonzola, Bufaletto, Mozzarella, Baffalo Blu, F. Bio. 24.859 21.088 2.265 1.113 73 320 190 7.133 1.410 5.723 499 68 215 216 2.220 757 47 26 56 1.334 785 762 23 4 35.690 14.602 395.702
2.160 2.026 64 61 3 6 9 251 88 163 38 1 3 34 81 8 2 1 3 7 60 136 133 3 2.675 649 16.480
1.289 1.180 15 43 16 35 2 73 73 3 3 153 1 4 83 13 52 2 2 1.522 342 5.859
LUIGI SRL
24043 Caravaggio (BG) tel. 0363/301022 info@casei ciodefendi.it www.casei ciodefendi.it
SPA 7.986 7.407 144 380 26 29 20 139 27 112 16 3 1 12 255 155 3 1 96 104 103 1 1 8.521 1.114 54.440
F.LLI PINNA AZIENDA CASEARIA
Via F.lli Chighine, 9 07047 Thiesi (SS) Tel. 079/886009 Fax 079/886 724 info@pinnaspa.it www.fratellipinna.com
04064090 04069092 04069093 0406908904069023 04069025 04069074 04069029 04069037 04069078 04069032 04069035 04069085
04069018 04069050 04069082 04069084
04069079040690750406907604069001
PARMAREGGIO SPA
Produzione, stagionatura e confezionamento Dop
Italiane: Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Asiago, Piave, Montasio e Monte Veronese.
STABILIMENTO DI MODENA
Via Polonia, 30-33 - 41122 MODENA
Tel. 059 414711 - Fax 059 450441
export@parmareggio.it www.parmareggio.it
STABILIMENTO DI MONTECAVOLO
Via Togliatti, 34AB
42020 Montecavolo (REGGIO EMILIA)
Tel. 0522/245711 - Fax 0522/245702
STABILIMENTO DI SOMMACAMPAGNA
Via Rezzola, 21 37066 Sommacampagna (VR)
Tel. 045/8971800 - Fax 045/515974
export@agriform.it - www.agriform.it
TRENTIN SPA
Parmigiano Reggiano Grana Padano Pecorino Romano Gorgonzola Pecorini Toscani/Sardi Provolone/Taleggio Mozzarella di Bufala Mascarpone/Ricotta
Via Genova, 19(z.i.) 37053 Cerea (VR) Tel. 0442/398111 Fax 0442/398150 commerciale@trentingroup.it www.trentingroup.it
124.630 13.170
1.883
14.460 2.205 12.255 1.088
13.416 3.959 3.305
5.547 1.836 1.699
179.810 55.180 1.289.409
La capacità degli stagionati italiani di venire incontro a gusti, abitudini e concezioni differenti è tangibile anche al confronto con i 3 Paesi extraUe. I prodotti statunitensi e neozelandesi non hanno, infatti, alcuna presenza sostanziale in Europa, mentre la Bielorussia circoscrive il suo export alla Russia e a pochi Paesi asiatici più o meno facenti parte dell’ex blocco sovietico. Un altro dato deve essere evidenziato: la crescita dell’export dal Bel Paese. Rispetto al pre-Covid (2019) sono aumentate del
ZANETTI SPA
Produzione, stagionatura, confezionamento e commercio di: Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Provolone, Pecorino, burro, Taleggio, Fontina, Asiago, mozzarelle, mascarpone, ricotta, Gorgonzola.
Via Madonna, 1 24040 Lallio (BG) Tel. 035/201511 Fax 035/691515 zanetti@zanetti-spa.it www.zanetti-spa.it
IL MONDO DEL LATTE 63 ALTRI FORMAGGI ERBORINATI CRESCENZA, ROBIOLA E SIMILI CACIOTTE, SCAMORZE E FORMAGGI SEMIDURI ALTRI FORMAGGI SEMIDURI ALTRI FORMAGGI MOLLI ITALICO TALEGGIO ASIAGO, CACIOCAVALLO, MONTASIO, RAGUSANO FONTINA FONTAL FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE TOTALI 04064010 Considerando anche le destinazioni europee non Ue, solo il 68,6% dei volumi rimane nel Vecchio Continente. Il 21,9%, quota ben superiore a quella dei competitor europei, approda nei mercati americani; il 6,5% in Asia, una fetta comunque ragguardevole, sebbene superata da Irlanda (13,3%), Danimarca (8,1%) e Paesi Bassi (7,1 per cento). In ne, un 2,3% degli stagionati, quota eguagliata solo dai formaggi greci, va in Oceania e qui prevalentemente in Australia.
MERCATI
PAESI BASSI
GERMANIA
FRANCIA
IRLANDA BIELORUSSIA NUOVA ZELANDA
ITALIA DANIMARCA STATI UNITI POLONIA GRECIA
680.469 624.134 361.848 223.759 201.515 197.880 190.208 155.015 154.223 124.336 108.644
-7,4% +5,7% +4,6% -26,0% +17,7% -100,0% +7,2% +0,0% +53,1% +16,8% +23,1%
+15,1% +29,6% -6,7% +22,2% +66,7% +10,8% +2,2% -8,4% +16,0% +76,9% +48,0%
-6,2% -2,0% -12,8% -1,4% +5,5% +8,9% +0,1% -12,5% +11,5% +12,2% +22,0%
-1,7% +40,4% -5,2% -50,4%
-18,7% +7,8% +49,9% +45,7% +44,0% +16,9%
PAESI BASSI
GERMANIA
FRANCIA IRLANDA BIELORUSSIA NUOVA ZELANDA ITALIA DANIMARCA STATI UNITI POLONIA GRECIA
2.851,7 2.345,1 2.181,9 853,0 766,1 667,7 1.782,4 628,5 592,2 472,8 591,4
-3,2% +13,0% +6,8% -9,0% +8,0% -100,0% +6,0% -2,1% +46,0% +26,3% +27,7%
+18,8% +30,8% -6,0% +29,1% +52,6% +6,3% +11,9% -9,8% +9,0% +74,0% +51,5%
+0,4% -0,5% -7,9% +1,1% -3,9% +6,7% -2,8% -8,9% +13,3% +26,7% +32,5%
-2,0% +39,9% -4,1% -26,4% -14,9% +9,0% +32,1% +36,6% +61,9% +17,0%
ITALIAFRANCIAGRECIAPAESI
POLONIAIRLANDAGERMANIA
7,2% le quantità esportate in Europa, del 2,2% quelle destinate alle Americhe e del 7,8% gli acquisti dall’Oceania, mentre l’Asia è rimasta sostanzialmente stabile.
Tra i maggiori esportatori hanno fatto meglio Germania, Polonia e Grecia.
Per ciascuno di questi Paesi, tuttavia, non più del 10%
dell’export esce dall’Europa. Oltre il 90% arriva in mercati geogra camente vicini. Uno sguardo, per concludere, al dettaglio merceologico delle esportazioni italiane. Dominano i due simboli del made in Italy, Grana Padano e Parmigiano, costituendo quasi il 55% dell’export (104.243 tonnellate), essendosi
64 IL MONDO DEL LATTE ulteriormente consolidati negli ultimi 2 anni (+7,8% sul 2019). Seguono i pecorini (11% del totale) e, tra alcuni dei formaggi più noti della tradizione italiana, il Provolone, che detiene una quota del 4,4% e ha avuto tra il 2019 e il 2021 un incremento dei volumi esportati pari al +11,5 per cento.
LE ESPORTAZIONI STAGIONATI IN VOLUMI ( 2019) LE ESPORTAZIONI DI FORMAGGI STAGIONATI A VALORE ( VALORI 2021 E VARIAZIONI PERCENTUALI 2019) TONNELLATE VERSO EUROPAVERSO AMERICAVERSO ASIAVERSO OCEANIA DI FORMAGGI MILIONI DI EUROVERSO EUROPAVERSO AMERICAVERSO ASIAVERSO OCEANIALA TUA SCELTA CONTA
Le s de globali più importanti dei prossimi 20 anni saranno quelle legate alla sostenibilità alimentare ed ambientale. E ognuno di noi può fare la sua parte compiendo scelte informate e consapevoli, soprattutto a tavola, partendo dagli ingredienti giusti. E’ per questo che per il burro Bio Prealpi scegliamo solo le migliori panne provenienti esclusivamente da allevamenti di agricoltura biologica, che rispettano i criteri di sostenibilità e soprattutto, l’ambiente che ci circonda.
Ottima scelta.ESPORTAZIONI ITALIANE
DI LATTE
DAL 1° GENNAIO AL 30 APRILE 2022 (IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)
TARIFFA DOGANALE
PAESI AUSTRIA BELGIO BULGARIA CIPRO CROAZIA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO MALTA PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO REP. CECA ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA UNGHERIA TOTALE UE
TOTALE PAESI TERZI di cui: ALBANIA LIBIA CINA HONG KONG EMIRATI ARABI
TOTALE GENERALE - TONNELLATE - MIGLIAIA DI EURO
LATTE IN CONFEZIONI 0401 1010 2011 2091 16 44 5 4 32 1 5 62 21 262 16 1 5 1.622 20 24 1.127 4 5 12 3.288 9.081 1.372 4.736 389 79 465 12.369 9.436
LATTE SFUSO IN CISTERNA 0401 1090 2019 2099 1.280 27 123 53 17 5.602 2.481 5 111 25 2 24 1 9.751 645 74 25 63 2 10.396 5.987
BURRO
GRANA
GRANA PADANO
GRANA PADANO
PARMIGIANO
PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA
PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA
GORGONZOLA MATURO DOLCE
GORGONZOLA MATURO PICCANTE
ITALICO MATURO
TALEGGIO
TALEGGIO
PROVOLONE
PROVOLONE
LATTE
PARMIGIANO
PARMIGIANO
PARMIGIANO
ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI ITALIANI BORSA PREZZI MILANO ( € /Kg) BURRO PASTORIZZATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI) BURRO DI CREMA DI LATTE SOTTOPOSTA A CENTRIFUGAZIONE REG. (CE) N. 1234/2007 2022 GIUGNO MEDIA 5,37 7,02 7,17 5,17 9,70 8,90 7,55 12,72 11,93 10,60 6,40 7,40 5,80 5,45 6,30 6,62 6,92 603,13 13,500 12,700 11,975 11,15
LUGLIO
PARMIGIANO
PARMIGIANO
DI CENTRIFUGA ZANGOLATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI) 2021 GIUGNO MEDIA 2,24 3,84 3,99 2,04 8,52 7,08 5,98 12,50 11,70 10,20 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,83 6,12 373,00 12,913 12,188 11,463 10,650
PADANO STAGIONATURA 16 MESI E OLTRE VAR. 139,73% 82,81% 79,70% 153,43% 13,85% 25,71% 26,25% 1,76% 1,92% 3,92% 11,30% 9,63% 12,62% 14,74% 12,50% 13,55% 13,07% 61,70% 4,55% 4,21% 4,47% 4,69%
2,11 3,71 3,86 1,91 8,52 7,08 5,98 12,50 11,70 10,20 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,83 6,12 398,00 13,040 12,295 11,570 10,720
VAR.
26,25% 1,76% 1,97% 3,92% 11,74% 10,00% 13,11% 15,26% 12,95% 14,07% 13,56% 63,63% 3,53% 3,29% 3,50% 4,01%
Buoni tutti i giorni
IN CALO LA PRODUZIONE UE DEI DERIVATI DEL LATTE, MA L’ITALIA FA ECCEZIONE
Contestualmente al calo delle consegne Ue di latte bovino (-0,8% nei primi 5 mesi del 2022), si contrae anche la produzione europea di tutti i maggiori derivati, in particolare il latte in polvere (-4,7% sia l’intero che lo scremato) e il burro (-3,3 per cento). Anche i formaggi risultano in riduzione, sia pure più contenuta (-1,3 per cento).
L’Italia è andata, però, in controtendenza rispetto alla media Ue. Latte alimentare e burro hanno segnato una crescita signi cativa rispetto al gennaio-maggio 2021, mentre le produzioni di formaggi di latte bovino sono rimaste pressapoco le stesse (499mila tonnellate).
Per quanto riguarda gli altri principali Paesi dell’Unione, alcune delle variazioni più consistenti sono state registrate sul fronte delle polveri. Qui spesso il latte intero e quello scremato hanno avuto dinamiche opposte.
Il dato medio delle polveri scremate è stato largamente in uenzato da quanto avvenuto in Germania (-12,0%), Francia (-5,9%), Spagna (-52,3%) e Danimarca (-9,8%), mentre la produzione dell’intero si è contratta di quasi il 28% in Olanda e in piccola misura anche in Polonia e Danimarca.
Il burro evidenzia il suo picco negativo in Spagna (-30,2%), ma si contrae anche in Germania e nei Paesi Bassi. Solo la Danimarca ha espresso un aumento signi cativo (+7,2 per cento).
In calo in alcuni grandi Paesi come Francia, Germania e Danimarca le produzioni di latte alimentare. L’incremento spagnolo (+10,6%) e italiano contribuiscono a riequilibrare i livelli complessivi. Tuttavia, va segnalato che nel monitoraggio del latte alimentare manca il dato relativo all’Olanda, terzo Paese per consegne di latte. Uno sguardo, poi, sui formaggi. In questo segmento le produzioni sono quasi ovunque in calo.
Non si riscontrano, tuttavia, le forti oscillazioni che caratterizzano altre referenze. In territorio negativo il minimo è di -5,4%, registrato in Danimarca. Nel complesso, comunque, l’Italia è l’unico dei maggiori produttori, insieme alla Francia, ad aver mantenuto stabili i volumi.
In ne, una panoramica delle performance dei produttori intermedi. Il Belgio asseconda il trend generale europeo segnando -1,0% nel latte alimentare, -36,4% sulla polvere di latte intero, -23,5% sul burro e -1,8% nei formaggi. Anche qui lo scremato va in controtendenza sull’intero (+4,3 per cento). La Repubblica Ceca ha invece incrementato la produzione di burro (+3,3%) e di latte alimentare (+10,1%), mantenendo quasi invariata quella di formaggi. L’Austria ha orientato la materia prima (quella nazionale in aumento del 4,0%) nel segmento dei formaggi (+2,3%) e della polvere di latte intero (+68,8 per cento).
Le quotazioni del burro proseguono su livelli elevati, ma stabili. Continua invece in modo signi cativo il calo del siero. In diminuzione anche i prezzi del latte scremato in polvere.
LATTE 10,6%
-1,9% -1,1% -30,2%
-5,8% -4,4% -9,8% -1,6%
L’ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DI ALCUNI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI
700
SIERO -1,5%
SCREMATO
IL MONDO DEL LATTE 71 LE PRODUZIONI DI ALCUNI PRODOTTI CASEARI DEI PRINCIPALI PLAYER EUROPEI ( GEN-MAG 2022) -5,4% -52,3%
IN POLVERE BURRO Fonte: Mmo –Reg. Ue n. 2017/1185 800 LATTE
IN POLVERE
MERCATI
DOP: CALO PRODUTTIVO NEL PRIMO SEMESTRE. LA MOZZARELLA DI BUFALA IN NETTA CONTROTENDENZA
LE QUOTAZIONI MERCURIALI DEI PRINCIPALI FORMAGGI DOP
Le consegne di latte bovino in Italia sono rimaste pressoché stabili rispetto allo stesso periodo del 2021.
La materia prima è stata redistribuita per incrementare soprattutto le produzioni di burro (+3,0%) e di latte alimentare (+2,7%), mentre i formaggi vaccini hanno segnato un -0,3 per cento. Su tale calo incide il rallentamento mostrato dalle principali produzioni Dop.
Tra i formaggi in terreno negativo, il Montasio ha registrato la contrazione più forte (-11,1%), con produzioni che nel corso del primo semestre si sono sempre situate al di sotto dei livelli sia del ‘21 che del ‘20. Anche l’Asiago, che ad aprile e maggio sembrava recuperare i volumi dello scorso anno, ha accusato una forte essione, chiudendo il periodo a -7,6 per cento.
Segno meno anche per Quartirolo (-4,7%), Pecorino Romano (-4,5%) Grana Padano (-3,1%) e Gorgonzola (-2,9%), mentre il Parmigiano Reggiano ha mantenuto i livelli produttivi dell’anno scorso.
In terreno positivo, si osserva il lieve aumento delle produzioni di Taleggio (+1,3%) e la forte accelerazione della Mozzarella di Bufala Campana, che, a differenza degli altri anni, ha
PARMIGIANO REGGIANO (STAGIONATURA 24 MESI)
PARMIGIANO REGGIANO (STAGIONATURA 12 MESI E OLTRE)
GRANA PADANO (16 MESI E OLTRE)
GRANA PADANO (9 MESI)
PROVOLONE VALPADANA (OLTRE 3 MESI)
PECORINO ROMANO (OLTRE 5 MESI)
ASIAGO PRESSATO FRESCO
GORGONZOLA MATURO DOLCE
TALEGGIO MATURO
QUARTIROLO LOMBARDO
già raggiunto e superato le 5mila tonnellate prodotte, attestandosi a 5.600. Il suo +9% si pone, quindi, in netta controtendenza rispetto alla situazione generale.
La minore disponibilità di prodotto continua a ri ettersi, almeno in parte, sulle quotazioni all’ingrosso.
In confronto ai prezzi di inizio anno e no alle rilevazioni di ne luglio, solo il Parmigiano Reggiano presenta incrementi moderati. Tutti gli altri maggiori formaggi registrano aumenti a due cifre percentuali.
VAR.% (SETTIMANA 1-SETTIMANA 30, ANNO 2022)
+1,4% +3,2% +17,9% +23,6% +12,0% +21,3% +24,8% +11,1% +11,3% +12,6%
Tra questi, il Grana Padano è l’unico ad aver limitato i rincari ai mesi primaverili, mentre nel periodo successivo si è osservata una sostanziale stabilità. Negli altri casi gli aumenti hanno riguardato anche i mesi estivi, in cui il settore è stato messo alla prova da ondate di calura e carenza idrica. L’Asiago e il Pecorino sono stati i formaggi Dop sottoposti a maggiore tensione. Le loro quotazioni sono salite costantemente, portandosi a ne luglio rispettivamente a 11,95 euro/kg (+21,3% su inizio anno) e 6,8 euro/kg (+24,8 per cento).
72 IL MONDO DEL LATTE Elaborazioni Assolatte su quotazioni Camera di Commercio Milano-Monza-Brianza-LodiSICUREZZA
AGGIORNAMENTI NORMATIVI COMUNITARI IN MATERIA SANITARIA
Il regolamento (UE) 2020/2235 disciplina i modelli di certi cati per l’ingresso nell’Unione e il transito attraverso il suo territorio di partite di prodotti composti. È opportuno ricordare che nei Paesi extra-Ue sono ora compresi il Regno Unito e l’Irlanda del Nord.
Il provvedimento ha subito alcune sostanziali modi che con il Reg. (UE) 2022/1219 che riguardano anche il settore lattiero-caseario:
cancellazione dell’obbligo di indicare le date di produzione dei prodotti lattiero-caseari e dei prodotti ottenuti dal colostro contenuti nei prodotti composti;
cancellazione dell’obbligo di indicare il numero di riconoscimento dello stabilimento di origine dei prodotti lattiero-caseari contenuti nei prodotti composti che transitano attraverso l’Ue, in quanto questa non è una destinazione nale di tali prodotti composti.
Per un periodo transitorio che termina il 15 aprile 2023 continuano a essere autorizzati l’ingresso nell’Ue e il transito attraverso l’Unione di partite di determinati prodotti composti accompagnate dagli opportuni certi cati rilasciati conformemente ai modelli di cui al Reg. (UE) 2020/2235.
Il regolamento (UE) 2020/2002 dà applicazione alla normativa sulle malattie degli animali che sono trasmissibili agli animali o all’uomo (Reg. (UE) 2016/429).
A riguardo, è opportuno evidenziare che sono state introdotte le seguenti modi che circa la noti ca nell’Ue e la comunicazione al suo interno: informazioni che indichino se il focolaio si sia veri cato
in un’area già soggetta a restrizioni a seguito dell’istituzione di zone soggette a tali misure, dal momento che queste hanno un impatto sul rischio rappresentato da tali focolai;
vista l’istituzione di zone soggette a restrizioni in seguito all’insorgenza di un focolaio
di una malattia di categoria
A e la pulizia e disinfezione preliminari, le informazioni su tali misure devono essere presentate con maggiore chiarezza nel quadro della noti ca nell’Ue.
Queste modi che andranno recepite nelle prossime disposizioni nazionali.
AGRICOLTURA BIOLOGICA: NUOVO DECRETO ATTUATIVO
La Legge 9 marzo 2022 n. 23 ha stabilito disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”.
La succitata norma ha previsto l’emanazione di numerosi decreti attuativi, sempre nel contesto normativo comunitario (Reg. (UE) 2018/848).
È stato, pertanto, emanato il DM 20 maggio 2022 di cui si evidenziano – oltre alle disposizioni tecniche applicative per le produzioni animali e vegetali – i seguenti aspetti: Produzione di alimenti trasformati
Per “prodotto ottenuto principalmente da ingredienti di origine agricola”, si intende un prodotto in cui gli ingredienti di origine agricola rappresentano più del 50% in peso della totalità degli ingredienti. Etichettatura
Il numero di codice dell’organismo di controllo che compare in etichetta è rappresentato dal codice attribuito dalla competente
autorità del Mipaaf a ciascun organismo di controllo al momento della autorizzazione ad operare.
Il numero di codice è
composto dalla sigla «IT», seguita dal termine «Bio», seguito da numero di tre cifre, stabilito dal succitato ministero.
Al ne di assicurare un sistema di controllo che permetta la tracciabilità dei prodotti in tutte le fasi della produzione, preparazione e distribuzione, gli organismi di controllo attribuiscono un numero di codice a tutti gli operatori o gruppi di operatori controllati.
Qualora il logo biologico dell’Ue sia riportato in più parti di una confezione, si devono indicare le diciture previste dalla normativa comunitaria in relazione a uno solo dei loghi riportati sulla confezione.
Su questo aspetto è probabile che vi possano essere problematiche comunitarie, senza considerare la necessità di reimpostare le etichette dei prodotti.
di Ettore SoriaL’indicazione di etichettatura relativa alle condizioni di conservazione o d’uso dopo l’apertura è prevista e disciplinata dall’art. 25, paragrafo 2, del Reg. (UE) n. 1169/2011, il quale dispone che “Per consentire una conservazione o un uso adeguato degli alimenti dopo l’apertura della confezione devono essere indicate le condizioni di conservazione e/o il periodo di consumo, se del caso”.
Le finalità dell’indicazione in questione sono particolarmente importanti nell’ambito delle informazioni di etichettatura, giacché attengono anche alla salvaguardia della salute del consumatore.
L’inciso “se del caso” presente nella norma induce a ritenere che la determinazione dei contenuti dell’informazione da fornire dipende da valutazioni che debbono essere effettuate dall’operatore
responsabile caso per caso, non essendo possibile basarsi su modelli predittivi generali, ancorché riferiti a circoscritte categorie di alimenti. Appare ragionevole ritenere che l’operatore possa mutuare, per analogia, sistemi di valutazione scientifica ispirati a quelli in uso per la determinazione del Tmc/ Data di scadenza del prodotto in confezione integra, adattati ovviamente al caso specifico. È utile rammentare anche il Reg. (CE) n. 2073/2005 e, in particolare, il suo art. 3 che - al punto 1, lettera b, e al punto 2 - recita, rispettivamente, che "i criteri di sicurezza alimentare applicabili per l’intera durata del periodo di conservabilità dei prodotti possano essere rispettati a condizioni ragionevolmente prevedibili di distribuzione, conservazione e uso" e che, "se necessario, gli operatori del settore alimentare responsabili della fabbricazione del prodotto effettuano studi, in conformità all’allegato II, per verificare se i criteri sono rispettati per l’intera durata del periodo di conservabilità”. È opportuno che gli operatori conservino e, all’occorrenza, esibiscano gli studi effettuati.
Il Reg. (UE) n. 1169/2011 non prevede formulazioni specifiche e codificate ex lege per le diciture da usare nell’indicazione di quantità dei prodotti (diciture che la stessa normativa, quando il legislatore lo ha ritenuto necessario, ha invece previsto per altri elementi di etichettatura, come ad esempio il Tmc e la data di scadenza o il
confezionamento in atmosfera protettiva). Ciò vale per tutti i prodotti alimentari e non vi sono differenze per quelli lattiero-caseari. Il Reg. (UE) n. 1169/2011 non si discosta sul punto dalla normativa comunitaria precedente, né innova la normativa metrologica, che certamente non è intaccata dal citato Regolamento; anzi, la formulazione letterale delle disposizioni dell’art. 23 e dell’Allegato XI del Reg. (UE) n. 1169/2011 risulta identica a quelle della Direttiva 2000/13/CE costituente la base del vecchio e ormai superato D.lgs n. 109/1992.
Il Regolamento (UE) n. 1169/2011 ha previsto la possibilità, per la Commissione europea, di adottare atti di esecuzione per disciplinare la precisione dei valori dichiarati (ad esempio, gli scarti tra i valori dichiarati e quelli constatati in occasione di controlli uf ciali; le tolleranze per l’appunto).
Gli arrotondamenti hanno lo scopo di de nire il range di valore al quale applicare, in fase di controllo, le tolleranze speci catamente previste per i vari nutrienti e veri care la rispondenza di quanto dichiarato nell’etichetta nutrizionale.
Sebbene il Regolamento non risulti prevedere disposizioni speci che relative alla ssazione degli arrotondamenti con cui dichiarare i valori nutrizionali, gli stessi sono stati stabiliti dalle autorità quale strumento operativo condiviso. Il consiglio è, dunque, quello di uniformarsi agli arrotondamenti contenuti nelle Linee guida.
a cura di Leonardo Graverini