Il Mondo del Latte- Gennaio 2022

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IL MONDO DEL

IL MONDO DEL LATTE 1/2022

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IL LATTE NEL MONDO MENSILE

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Anno nuovo, al via la revisione delle regole di Paolo De Castro

MONDO ASSOLATTE

Over 65, latticini nella dieta. I risultati di uno studio canadese Informare per educare. Il modello italiano

ATTUALITÀ

Irène Tolleret: rafforzare il sistema dei prodotti Ig Eda: le politiche europee sull’etichettatura News Eda flash Idf Dairy Leaders Panel Formaggi italiani: obiettivo Cina News

ECONOMIA

Criticità sul fronte prezzi e vendite alimentari Il mercato di latte e formaggi dopo 18 mesi di pandemia

SOSTENIBILITÀ

Grana Padano: nuove soluzioni di efficienza ambientale

MERCATI

In Svezia sempre più voglia di made in Italy e disponibilità a pagarlo Formaggi, buoni i numeri dell’Italia Esportazioni italiane di latte Borsa prezzi Expo Dubai, un trampolino per i formaggi Dop italiani

IGIENE E SICUREZZA

Il Reg. (UE) 2017/429. Obblighi e opportunità (SECONDA PARTE) Sicurezza alimentare: istituito il gruppo di riferimento comunitario

NORMATIVE

L’esperto risponde

Organo ufficiale di ASSOLATTE e del Comitato Italiano FIL - IDF EDITORIALE IL MONDO DEL LATTE s.r.l. P.I. e C.F. 07208200159 www.assolatte.it Direzione, redazione, pubblicità: Via Adige, 20 - 20135 Milano tel. 02-72021817 e-mail: mondolatte@assolatte.it Via Boncompagni, 16 - 00187 Roma tel. 06-42885648 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 337 del 23-4-1987

alutiamo l’arrivo del nuovo anno dal bel mezzo di una nuova “tempesta perfetta”, questa volta dovuta a costi di produzione in continuo, preoccupante aumento. Ne abbiamo già parlato nei numeri scorsi e Assolatte ha denunciato il problema in ogni sede, prima di tutto al Tavolo latte. Tanti, però, fanno finta di non capire, si barricano dietro frasi del tipo “per ora non se ne parla”, “vedremo più in là”, rimandando decisioni che bisognerebbe, invece, prendere subito. Per capire le dimensioni del problema e i timori delle imprese non c’è bisogno di studi approfonditi, né di analisi particolarmente IL MONDO DEL sofisticate; è sufficiente parlare con chi lavora nel settore, N. 1 ascoltare le sue parole e, soprattutto, credergli. Del resto, non c’è giorno che questo o quel quotidiano non riporti i numeri di un’escalation inarrestabile: rincarano il gas, l’energia, le plastiche, le materie prime agricole. Tutto è aumentato, aumenta e continua ad aumentare. All’orizzonte non si vedono inversioni di tendenza. Un panorama di grande complessità, una morsa che stritola chi trasforma il latte: da un lato, non si può dire di no ai fornitori, pena vedersi tagliare le utenze o non ricevere le materie prime di cui si ha bisogno; dall’altro, le difficoltà a ottenere aumenti nei listini. Addirittura – ed è davvero paradossale – tante insegne, anche in questo periodo così difficile, continuano a farsi concorrenza concentrandosi su sconti, offerte e promozioni. Peccato che la stragrande maggioranza di queste iniziative siano portate avanti con i soldi dei fornitori. Una speranza: pochi giorni fa è stata approvata la nuova normativa sulle pratiche sleali, che vorrebbe contribuire a fare ordine e migliorare i rapporti tra industria e distribuzione. Questa la nostra speranza, questo il nostro augurio di cuore per il nuovo anno!

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Direttore responsabile: Adriano Hribal Coordinamento editoriale: Manuela Soressi Progetto grafico e impaginazione: Tina Liati Immagini: Fotolia Stampa: Miligraf srl s- Formello (RM) Poste Italiane SPA - Spedizione in abbonamento postale 70% Roma – aut mp-at/c/rm

Il Vostro indirizzo verrà utilizzato anche per l’invio, da parte nostra, di altre pubblicazioni e stampe o per l’inoltro di proposte pubblicitarie. In qualsiasi momento potrà modificare ovvero revocare tale autorizzazione inviando una email all’indirizzo privacymondodellatte@assolatte.it ai sensi del Reg. UE 679/16 e del D.Lgs. 196/03

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QUESTIONE DI ETICHETTA UNA LEGGE DEL 1940 STABILIVA DI INDICARE L’ORIGINE DEI PRODOTTI LAVORATI IN ITALIA, MA VENDUTI CON DICITURE IN LINGUA STRANIERA

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ifesa del prodotto italiano contro la illecita concorrenza del prodotto camuffato come straniero”. È il titolo di una curiosa nota riportata nella sezione “Informazioni” sul numero di luglio-agosto 1940 di “Latte e latticini e conserve animali”, organo ufficiale della Federazione nazionale fascista degli esercenti industrie alimentari ed agricole varie. Avete letto bene. Se oggi il problema è l’Italian Sounding, allora il problema era tutt’altro! “La legge 12 febbraio 1940-XVIII, n. 215 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.89 del 15 aprile 1940-XVIII – recita la nota - prescrive che le etichette, gli involucri, gli imballaggi d’ogni genere e i cartelli pubblicati per prodotti fabbricati in Italia e offerti in vendita sul mercato italiano, quando contengono diciture e denominazioni in lingua straniera, o anche di fantasia, che possano indurre in errore sulla provenienza straniera del prodotto, debbano essere completati con indicazioni in lingua italiana atte a precisare il luogo di fabbricazione dei prodotti cui si riferiscono, fatte con caratteri ben visibili in relazione alle dimensioni delle etichette, involucri, imballaggi di ogni genere e cartelli pubblicitari.” Non solo, la nota precisa anche che “Tutte le indicazioni … devono essere apposte sulle etichette, sui marchi, sugli involucri, sugli imballaggi e sul materiale pubblicitario in genere, nonché quando ciò risulti possibile sui prodotti medesimi”.

Il provvedimento, entrato in vigore il giorno dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, consentiva la vendita per sei mesi dei prodotti che presentavano diciture non conformi alle nuove disposizioni e fabbricati anteriormente a queste. Sul punto, però, la Confederazione Fascista dell’Industria richiamava “ancora una volta alla opportunità che da

parte delle ditte industriali italiane venga completamente abbandonato l’uso, da alcuni fabbricanti ancora seguito, di contraddistinguere con denominazioni straniere o di parvenza esotica prodotti fabbricati in Italia e destinati al consumo interno, al fine di realizzare pienamente gli scopi che il legislatore si è prefisso con i ripetuti provvedimenti in materia”.

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L’OPINIONE

ANNO NUOVO, AL VIA LA REVISIONE DELLE REGOLE di Paolo De Castro

delle indicazioni geografiche, cui il resto del mondo guarda anche per innescare processi virtuosi di sviluppo locale. La Commissione dovrebbe presentare ipotesi di lavoro per semplificare e alleggerire gli oneri burocratici per la presentazione delle domande di denominazione, e per dare la possibilità ai produttori che lo vogliano di inserire le pratiche di produzione sostenibile nei disciplinari. Dal settore ci si aspettano anche norme specifiche per le pressioni sleali che i Consorzi possono subire da parte degli operatori a valle della filiera alimentare. La Commissione ha inoltre manifestato la volontà di dotarsi di strumenti per aumentare la consapevolezza dei consumatori sui loghi Dop e Igp, soprattutto nei Paesi

dell’Europa centro-orientale. Un secondo, importante, processo di revisione legislativa che comincerà nel 2022 riguarderà i fitofarmaci, tema solo all’apparenza lontano dalle questioni dell’industria alimentare. In primo luogo, per motivi di impostazione. Con la Farm to Fork la Commissione – per quanto possibile – cerca di non ragionare più in termini di comparti o filiere dell’agroalimentare, ma nei termini di un sistema agroalimentare, in cui tutte le parti sono collegate. Ogni modifica di una parte influenza l’intero sistema. In secondo luogo, il processo di riforma della Direttiva sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari potrebbe essere un banco di prova importante per il discorso dei controversi target

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el 2022 la Commissione europea proporrà le prime importanti bozze di legislazione annunciate nel quadro della Strategia Farm to Fork. Da gennaio a giugno, l’esecutivo Ue sarà chiamato a dialogare con le cancellerie europee per approvare i piani strategici nazionali della Politica agricola comune. È inoltre atteso nei primi mesi dell’anno il progetto di revisione delle regole sui prodotti Dop e Igp. Come già anticipato su queste pagine, è lecito aspettarsi proposte per migliorare l’efficacia dei controlli su internet e in alcuni sistemi nazionali, dove il livello di protezione assicurato ai prodotti a indicazione geografica non garantisce in tutti i casi e pienamente i diritti fondamentali dei produttori. Su questi due punti, però, non arrivano segnali positivi. Presentando le sue future proposte all’Intergruppo vino dell’Europarlamento, la Commissione non solo ha abbassato il livello delle aspettative sulla sostenibilità, ma ha fatto capire di voler delegare la gestione della materia Dop e Igp all’ufficio europeo dei brevetti (EUIPO), indebolendo di fatto il legame dei prodotti a indicazione geografica con lo sviluppo rurale e con i territori. Almeno per come è stata spiegata, ci sembra un errore. L’adozione di una prospettiva puramente di proprietà intellettuale semplificherebbe forse alcune cose dal punto di vista procedurale, ma svilirebbe il carattere multidimensionale

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della Farm to Fork, una specie di in Europa è stata lunga. Qualche momento della verità. anno fa, l’Europarlamento aveva La commissaria europea Stella anche votato per mandare Kyriakides ha detto che intavolerà definitivamente in soffitta progetti di norme per ridurre l’uso questo approccio al tema della e il rischio dei pesticidi chimici e cattiva alimentazione. Che è facilitare la commercializzazione poi l’approccio che porta al degli agenti di controllo biologici Nutriscore. dei parassiti. Nel corso di diversi dibattiti, L’esecutivo riproporrà o no il la commissaria Kyriakides target di riduzione ha ripetutamente del 50% annunciato assicurato che nella Farm to Fork? l’esecutivo non ha in LE RIFORME E se lo farà, con mente di riproporre CRUCIALI PER IL un’etichetta quale valutazione MADE IN ITALY nutrizionale che di impatto? Gli esiti ARRIVERANNO esiste già, e che andranno osservati attentamente da terrà in debito conto A FINE 2022 tutto il settore le specificità dei agroalimentare prodotti. europeo. Nel frattempo, quella Le riforme cruciali per il made in che sembrava una corsa al Italy agroalimentare arriveranno Nutriscore dei Paesi europei ha però verso la fine dell’anno, con significativamente rallentato. le regole sui profili nutrizionali, I Paesi nordici hanno fatto e su due regimi di etichettatura capire di non voler rinunciare che diventeranno obbligatori: il al loro Keyhole, l’etichetta nutrizionale fronte pacco e quello verde per i cibi salutari. Il fatto sull’origine delle materie prime che il presidente del Consiglio alimentari. Mario Draghi, molto ascoltato Sui profili nutrizionali la battaglia a Bruxelles, abbia preso una

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posizione netta a sostegno delle posizioni dell’agroalimentare nazionale, è un’altra buona notizia. Ma le indicazioni date dalla Commissione all’inizio dell’iter legislativo, quando ha indicato la tabella di marcia che avrebbe seguito, sono quel che sono. A meno di marce indietro clamorose, l’esecutivo ha manifestato l’intenzione di basarsi su sistemi di etichettatura già in uso nei Paesi europei, sia per quanto riguarda i regimi di origine che per quello nutrizionale. Tra le iniziative previste per il 2022 doveva esserci anche una proposta di revisione della normativa Ue sui materiali a contatto con gli alimenti per migliorare la sicurezza alimentare e ridurre l’impronta ambientale del settore. Come ci si rende conto sempre più spesso anche a Bruxelles, non sempre è automatico coniugare sicurezza e salubrità con la sostenibilità. L’iniziativa legislativa è stata rimandata al 2023.

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MONDO ASSOLATTE

OVER 65, LATTICINI NELLA DIETA I RISULTATI DI UNO STUDIO CANADESE

LA RICERCA EVIDENZIA L'IMPORTANZA DI LATTE, FORMAGGI E YOGURT PER CHI È IN QUESTA FASCIA DI ETÀ. CONSUMARNE ALMENO DUE PORZIONI AL GIORNO RALLENTA IL DECLINO COGNITIVO E RINFORZA MUSCOLI E OSSA di Carmen Besta

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na delle conseguenze negative dell’invecchiamento a livello cerebrale è il moltiplicarsi dei vuoti di memoria, che spesso riguardano anche le parole di uso comune. Nei casi di demenza senile può trattarsi di un primo campanello d’allarme, ma è indubbio che, anche in assenza di processi patologici – quali il morbo di Alzheimer – l’impoverimento del vocabolario è un problema abbastanza frequente negli over 65, sia uomini che donne. Una delle modalità di prevenzione del declino cognitivo all’origine di questi fenomeni è rappresentata dall’alimentazione. Mangiare bene, in modo bilanciato affinché il corpo possa colmare il fabbisogno di tutti i macronutrienti e oligoelementi di cui necessita man mano che invecchia, rappresenta una delle migliori armi a disposizione per mantenersi in forma il più a lungo possibile.

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MONDO ASSOLATTE Uno studio canadese, condotto da ricercatori universitari nel Québec (provincia del Canada francese) su un campione di quasi ottomila abitanti, ha dimostrato come al consumo regolare di latticini sia attribuibile un effetto protettivo sulle performance mnemoniche e del linguaggio. I latticini proteggono la salute cerebrale Lo studio ha analizzato le abitudini alimentari di una porzione di popolazione del Canada francese, selezionata per un’indagine relativa all’invecchiamento. In tutto, un campione di 7.945 partecipanti (più o meno in uguale percentuale tra uomini e donne), in buone o discrete condizioni di salute, tra i 65 e gli 86 anni, sia anglofoni che francofoni. Lo scopo era cercare di capire in quale misura il consumo giornaliero di prodotti lattierocaseari (e, secondariamente, di quali tra questi), potesse avere un ruolo nelle loro performance cognitive. Per questo scopo, i partecipanti sono stati sottoposti a dieci test nelle tre

principali aree della funzionalità cognitiva: memoria, inclusa quella linguistica; funzioni esecutive, ovvero la capacità di reagire a stimoli ambientali attuando comportamenti adeguati alla risoluzione di problemi e al raggiungimento di obiettivi; velocità psicomotoria. Si tratta di abilità cognitive che vengono meno nei processi neurodegenerativi che portano alla demenza. In ogni caso, con il tempo il cervello tende a “perdere colpi” anche nelle persone in salute; si tratta di un processo fisiologico che, tuttavia, è possibile contrastare o rallentare. Cosa ha evidenziato lo studio canadese? Che le performance migliori, soprattutto nella fluenza verbale, sono state registrate nelle persone che abitualmente consumavano almeno due porzioni e mezzo di latticini al giorno. In generale, i soggetti campionati consumavano in media poco più di un prodotto-lattiero caseario al giorno, con piccole differenze legate all’età, all’estrazione culturale e al

genere. Lo studio ha dimostrato una positiva associazione tra consumo di latte e formaggi ed efficienza nelle funzioni esecutive, oltre a un altrettanto positiva associazione tra consumo di yogurt e memoria. Le proprietà nutritive benefiche per muscoli e ossa L’esito dello studio canadese spiega il legame tra performance cognitive negli over 65 e consumo di latticini, come indotto dall’effetto protettivo e anti-age di principi nutritivi presenti naturalmente in questi prodotti. Parliamo di vitamina B12, vitamina D, minerali, peptidi e altre sostanze presenti in prodotti fermentati come yogurt e kefir, di cui il corpo ha bisogno proprio quando è in fase di declino. La ricerca conferma l’importanza di latte e derivati per la salute cerebrale, ma non va dimenticato il ruolo del calcio e delle proteine nella protezione dell’apparato muscolo-scheletrico. Dopo i 65 anni, sia gli uomini che (ancora più precocemente) le donne vanno incontro a un indebolimento della massa ossea e di quella muscolare, con conseguenze che possono portare anche alla perdita dell’autonomia o a forme di disabilità. Il Crea – nei suoi Consigli speciali per gli anziani, contenuti nelle nuove Linee guida per la corretta alimentazione – raccomanda di fare sempre una “buona prima colazione” che comprenda anche latte o yogurt (quest’ultimo, da consumare anche come spuntino), preferibilmente a ridotto contenuto di grassi, ricordando come l’invecchiamento comporti un aumento del fabbisogno proteico. Per maggiori informazioni: https://europepmc.org/ article/MED/34115853

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MONDO ASSOLATTE

INFORMARE PER EDUCARE. IL MODELLO ITALIANO IL SISTEMA DI ETICHETTATURA FOP PROPOSTO DALL’ITALIA MIRA ALLA CONSAPEVOLEZZA DEI CONSUMATORI. NEGLI ALTRI SISTEMI EMERGONO PUNTI CRITICI CHE PENALIZZANO I PRODOTTI DELLA DIETA MEDITERRANEA di Carmen Besta

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no dei problemi più importanti e urgenti di salute pubblica è certamente il controllo dell’eccedenza ponderale e delle malattie croniche che derivano da malnutrizione per eccesso. La notevole disponibilità di alimenti molto ricchi di calorie, grassi, sale e zucchero, accanto alla mancanza quasi completa di attività fisica, sono responsabili dell’aumento dell’eccedenza ponderale. Nel suo “global action plan” per la prevenzione delle malattie non trasmissibili, l’Oms ha individuato l’urgenza di ridurre proprio l’apporto di calorie, grassi saturi, sale e zucchero. Questa indicazione è stata raccolta dalla Comunità

europea, che ha reso obbligatoria una dichiarazione nutrizionale sul retro delle confezioni alimentari e invitato gli Stati membri a sviluppare sistemi supplementari di informazione, i cosiddetti “Frontof-pack labelling”. È questo il tema del nuovo numero de Lattendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata dal prof. Andrea Ghiselli. Indirizzare il consumatore verso scelte migliori Sono diversi i fattori che guidano il consumatore verso comportamenti alimentari “eccessivi”. Se i determinanti biologici sono poco modificabili – l’uomo, infatti, è programmato

LE SCELTE DEL CONSUMATORE DIPENDONO DALLA LOTTA INTERIORE TRA DUE SPINTE CONTRASTANTI: QUELLA ISTINTIVA E QUELLA DELL’AUTOCONTROLLO per la scelta di alimenti caloricamente molto densi – l’unica arma per resistere alla tentazione genetica è l’autocontrollo. La partita, quindi, si gioca tra la spinta verso determinati comportamenti dettati dalla predisposizione genetica e la capacità di resistere a tale

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È un sistema di etichettatura dei prodotti alimentari sviluppato in Francia per semplificare l'identificazione dei valori nutrizionali attraverso l'utilizzo di due scale correlate: una cromatica divisa in 5 gradazioni dal verde al rosso, e una alfabetica, comprendente le cinque lettere dalla A alla E.

È il sistema di etichettatura proposto dall’Italia, dove ognuna delle 5 batterie offre al consumatore l’indicazione sia percentuale che quantitativa della variabile che rappresenta (calorie, grassi, zuccheri, ecc.) relativamente a una porzione del prodotto da acquistare.

spinta. Per rendere meno accessibili alcuni alimenti e indirettamente aumentare l’autocontrollo, l’etichettatura Front-of-Pack è stata identificata come un'iniziativa promettente, semplice e gradita. Il sistema Nutri-score Tra le proposte di etichettatura Front-of-Pack, il Nutri-score è quella che, al momento, ha ricevuto il più alto numero di adesioni in Europa. Questo sistema, sviluppato in Francia e basato sui colori, dovrebbe aiutare il consumatore a confrontare prodotti dello stesso gruppo per effettuare scelte migliori. Presenta una struttura a cinque colori che valuta gli aspetti negativi (calorie, grassi saturi, zucchero e sale) e positivi (fibra, frutta fresca e secca e verdura e, inspiegabilmente, proteine) di un prodotto e li trasforma in un numero corrispondente a una lettera e un colore: lettera A, verde intenso, lettera E, rosso scuro, connotando in questo modo la migliore (verde) o peggiore (rossa) qualità nutrizionale. Dall’analisi di questo sistema emergono, però, numerosi punti critici. Primo su tutti, il Nutriscore attribuisce il suo giudizio su 100 grammi di prodotto, qualunque esso sia, e non sulla porzione realmente consumata. Ciò fa sì che alimenti come olio o formaggi stagionati vengano classificati in maniera peggiore rispetto ad alimenti la cui porzione consumata è superiore. Ne consegue che, ad

esempio, una pizza margherita oppure un pasto in un fast food ottengano un punteggio che li pone nel colore verde (categoria B), così come altri alimenti che normalmente (e giustamente) consideriamo di non poter consumare ogni giorno e in grandi quantità vengano classificati come “verdi”. Il Nutrinform Battery Di tutt’altra natura è il modello di etichettatura proposto dall’Italia, il Nutrinform Battery. È un sistema informativo e non direttivo, non guidato dai colori, ma dal contenuto di energia e nutrienti presenti nella porzione di alimento effettivamente consumata. Il Nutrinform è quindi in grado di focalizzare l’attenzione del consumatore sulla porzione reale, senza vietare o promuovere, ma fornendo informazioni di come e quanto quella porzione di alimento si inserirà nella giornata alimentare. Con questo sistema, il consumatore viene guidato verso scelte nutrizionali più consapevoli e accompagnato in un percorso di miglioramento delle proprie conoscenze alimentari, aiutando – e non contrastando – gli sforzi che le istituzioni e le società scientifiche dei diversi Paesi stanno facendo per la promozione dell’educazione alimentare, strumento fondamentale ed indispensabile, se non unico, per operare scelte alimentari migliori e rafforzare l’autocontrollo. Il sistema italiano è stato

sottoposto al giudizio dei consumatori per quanto riguarda comprensione, gradimento e utilità nell’indirizzare verso scelte migliori e i risultati confermano che si tratta di un sistema semplice e comprensibile. In confronto con il Nutri-score, il Nutrinform Battery si è dimostrato capace di aiutare i consumatori a comprendere le informazioni in modo pertinente e ha ottenendo migliori prestazioni in tutti i Paesi rispetto al Nutri-score, confermandosi anche il più informativo e utile.

Tutti gli approfondimenti sul nuovo numero de Lattendibile Informare per educare. Il modello italiano, realizzato dal professor Andrea Ghiselli, presidente Sisa - Società italiana di scienze dell’alimentazione. www.lattendibile.it https://bit.ly/3y7vHwQ

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IRÈNE TOLLERET: RAFFORZARE IL SISTEMA DEI PRODOTTI IG di Maria Libertini

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rène Tolleret è deputata europea del gruppo Renew Europe e membro della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale. È anche copresidente dell’intergruppo vini, alcolici e prodotti alimentari di qualità, nonché membro fondatore dell’European Food Forum, importante piattaforma di dibattito sulle politiche alimentari europee. L’abbiamo incontrata a margine della Conferenza AREPO (Associazione delle Regioni Europee per i Prodotti di Origine) per un confronto sui temi delle IG e dell’etichettatura nutrizionale. In Parlamento avete approvato la risoluzione sulla strategia Farm to Fork (F2F), frutto di un difficile compromesso. Quali sono le sue priorità tra le iniziative previste? Migliorare la resilienza dei settori agricoli al cambiamento climatico e il contributo dell’agricoltura agli obiettivi del Green Deal. Mi aspetto che la F2F coinvolga i settori agroalimentari in un processo virtuoso, ma

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anche che fornisca strumenti innovativi per consentire loro di raggiungere gli obiettivi, in particolare in termini di nuove tecniche di produzione. Credo anche che sia essenziale rafforzare il sistema delle Indicazioni Geografiche, visto il ruolo che ricoprono dal punto di vista socio-economico e ambientale, grazie al loro carattere non delocalizzabile e agli esigenti criteri di qualità che devono rispettare. Inoltre, dobbiamo migliorare il sistema di promozione dei prodotti agricoli, soprattutto quelli di qualità. Non dimentico, poi, la lotta contro gli sprechi e un piano per affrontare le crisi alimentari. Credo che sia fondamentale evitare che la strategia F2F porti all’aumento del prezzo dei prodotti, perché si creerebbe un sistema a due velocità: la prima per coloro che possono permettersi di pagare un prezzo più alto, il secondo per quelli che non possono. Quali sono le principali sfide per le Indicazioni Geografiche? Si deve migliorare il riconoscimento dei loghi da parte dei consumatori europei. Tranne in alcuni settori, come il vino, l’identificazione dei prodotti di qualità è insufficiente, e questo riduce l’attrattiva del sistema europeo. C’è anche la necessità di semplificare le procedure per le nuove denominazioni e di rafforzare la protezione delle IG contro le usurpazioni. Sfide importanti sono poi la necessità di tutelare Dop e Igp nei domini Internet e un sempre più ampio riconoscimento della necessità di proteggerli nei Paesi terzi. Da parte loro, i sistemi legati alle IG dovranno saper valorizzare meglio il contributo alla sostenibilità ambientale. Nell’ultima riforma della PAC, infatti, si è deciso di includere, su base volontaria, criteri di sostenibilità socioeconomica e anche ambientale. Qual è il ruolo delle Indicazioni Geografiche nello sviluppo regionale? Credo che le IG siano la carta d’identità dell’agroindustria europea. È soprattutto grazie a loro che i nostri cibi hanno acquisito visibilità e reputazione nel mondo. La promozione dei prodotti di qualità ha un effetto moltiplicatore su tutto l’agroalimentare europeo, che va a beneficio di tutti. I prodotti con indicazione geografica tutelata sono i veri ambasciatori dell’eccellenza della cultura gastronomica europea e contribuiscono alla lotta contro l’esodo rurale, perché non sono delocalizzabili. Hanno quindi un ruolo molto importante nello sviluppo economico delle zone agricole.

La pandemia ha evidenziato il ruolo chiave di alimenti di base come i latticini, ma ci sono continui appelli e pressioni dal mondo politico e istituzionale per una riduzione dei consumi di alimenti di origine animale, in barba alle raccomandazioni nutrizionali. Come risolvere questa contraddizione fra scienza e ideologia? I messaggi contro il consumo di prodotti di origine animale non fanno bene a nessuno, né alle imprese, né ai cittadini. Un messaggio corretto, coerente con i dati scientifici e le dichiarazioni della politica, non può quindi incitare all’eliminazione dei prodotti animali. Si dovrebbe parlare di una riduzione, un invito a non abusarne. La lobby che lavora contro i prodotti animali può essere molto dannosa per la salute. È quindi essenziale lavorare sull’educazione, soprattutto dei più giovani, che sono più facilmente influenzabili da messaggi estremi. Molti prodotti tradizionali che sono parte di una dieta equilibrata vengono penalizzati dai sistemi di etichettatura fronte-pacco di tipo semaforico, introdotti da molte catene di distribuzione. Come si può risolvere questa incongruenza? L’armonizzazione dell’etichettatura nutrizionale è necessaria per porre fine alla proliferazione di sistemi pubblici e privati, che possono essere fonte di confusione. Credo che i prodotti di qualità siano spesso penalizzati da sistemi di valutazione troppo semplicistici. C’è la necessità di cambiare il metodo di classificazione dei prodotti, per tener conto del loro vero valore nutrizionale. Sistemi troppo rigidi, basati unicamente sul contenuto di grassi, sale e zucchero possono favorire alcuni prodotti ultra-lavorati, che non sempre sono positivi per la salute. Dobbiamo garantire ai consumatori il miglior sistema in grado di guidarli verso le scelte giuste, cioè verso un’alimentazione equilibrata.

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

L’EFFICIENZA ENERGETICA, LEVA DI COMPETITIVITÀ PER IL SETTORE LATTIERO-CASEARIO A fronte del forte rincaro dei prezzi dell’energia, ridurre i consumi energetici diventa prioritario per risparmiare sui costi e migliorare la competitività. I prezzi dell’energia stanno subendo da diversi mesi aumenti significativi sui mercati all’ingrosso, a seguito di tensioni sugli approvvigionamenti di gas e di un forte incremento della domanda mondiale. Gli analisti prevedono, per tutto l’anno 2022, un mantenimento dei prezzi dell’energia a un livello alto, con valori almeno doppi rispetto a un anno fa, impattando fortemente la competitività delle imprese. In questo contesto di alta tensione economica, realizzare interventi di efficientamento energetico permette

alle imprese di ridurre significativamente l’impatto delle bollette, con ricadute positive per la produttività e per l’ambiente, favorendo la riduzione delle emissioni di CO2. Le aziende del settore lattiero-caseario, mercato con un alto potenziale di risparmio energetico, hanno a disposizione molteplici opportunità di risparmio a fronte dei consumi energetici presenti in ogni fase del processo di produzione: energia elettrica, gas, ma anche vapore, acqua calda e freddo a diversi livelli di temperatura. Efficienza energetica contro il caro-energia e per la decarbonizzazione Le aziende si trovano oggi ad affrontare una sfida

fondamentale: coniugare crescita e sviluppo con sostenibilità ambientale e riduzione dell’impronta carbonio. L’ottimizzazione energetica è un percorso che permette l’implementazione di soluzioni che agiscano sui diversi fronti. CertiNergia propone un approccio olistico che consente di individuare le problematiche e le esigenze dei clienti, trasformandole in soluzioni concrete e su misura per gli impianti industriali. La Pinch Analysis ne rappresenta un esempio concreto e consiste nell’analisi di dettaglio del bilancio energetico dello stabilimento, sia al livello degli utilizzi finali – scrematura, pastorizzazione, cottura, stoccaggio – sia al livello delle fonti di produzione. Tale approccio consente di far

COMPANY PROFILE CertiNergia è una ESCo (Energy Service Company) internazionale e indipendente, parte del gruppo ENGIE, leader nell’efficienza energetica e punto di riferimento per le imprese che puntano ad ottimizzare i propri consumi attraverso il risparmio energetico. Società certificata UNI CEI 11352, opera trasversalmente in tutta la filiera dell'efficienza energetica con un Team qualificato e certificato EGE (Esperto in Gestione dell’Energia) e CMVP (Certified Measurement and Verification Professional). Presenza sul territorio nazionale e internazionale: garanzia di un servizio efficiente e assistenza ai clienti in tutte le fasi del progetto.

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emergere tutte le opportunità di efficientamento e sviluppare soluzioni integrate, garantendo oltre il 50% di efficienza in più e quindi di risparmio concreto. Si rivela anche particolarmente efficace la soluzione di regolazione intelligente delle centrali frigorifere, Optimum Coefficient Performance – OCP: il sistema brevettato da CertiNergia permette di conseguire risparmi fino al 30% ed è stato implementato anche su aziende del settore lattiero-caseario. Le aziende del settore che hanno un consumo continuo e contemporaneo di energia elettrica e termica possono

ridurre i loro costi energetici grazie alla cogenerazione: la tecnologia ottimizza i consumi di energia primaria (combustibile) per produrre sia energia elettrica, sia vapore e acqua calda, con un impatto positivo sulle emissioni di gas climalteranti. Infine, le fonti rinnovabili rappresentano una soluzione di transizione verso un’economia "carbon neutral" con risultati tangibili e a breve termine: tra queste, citiamo gli impianti fotovoltaici, il cui dimensionamento avviene in funzione delle varie tipologie di tetti di stabilimento, della superficie disponibile e dei reali fabbisogni energetici del cliente, per la produzione e

il consumo in loco di energia totalmente “pulita”. Il cliente può realizzare gli interventi senza sostenere alcun onere di investimento, grazie alla formula Energy Performance Contract (EPC). In questo modo avrà fin da subito un importante vantaggio economico, liberando risorse finanziarie da dedicare al suo processo produttivo core. CertiNergia realizza l’intervento chiavi in mano, ne sostiene i costi di investimento e i rischi industriali connessi, e condivide i saving energetici con il cliente, con una garanzia di risparmio, gestendo l’impianto nel corso della durata contrattuale.

CERTINERGIA SRL – Via Edmondo De Amicis 28 – 20123 Milano Tel. 02.49517600 – Seguiteci sui social: Linkedin e Twitter

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LE POLITICHE EUROPEE SULL’ETICHETTATURA di Maria Libertini

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Bruxelles si lavora molto su etichettatura e shelf life dei prodotti, con Assolatte impegnata nei diversi gruppi di lavoro Eda. I punti caldi sono etichettatura d’origine e Nutriscore, con il parere di Efsa che dovrà aiutare i legislatori europei a sviluppare un sistema armonizzato per l’etichettatura nutrizionale. A tal proposito, va evidenziato che la Commissione europea non ha chiesto proposte per modelli di profilazione od opinioni sui modelli in uso; per cui, Efsa dovrebbe limitarsi a fornire informazioni sulle relazioni tra nutrienti, componenti non nutrizionali, alimenti e categorie di alimenti e malattie croniche legate alla dieta. È buona cosa che il progetto di parere individui in latte e latticini gruppi di alimenti con un ruolo importante nella dieta, mentre permangono criticità che richiedono ulteriori riflessioni. In particolare, fra gli aspetti da valutare con attenzione, sembrano particolarmente rilevanti gli apporti di grassi

saturi, sodio e zuccheri aggiunti/liberi. Secondo l’Efsa, infatti, nella maggior parte dei casi, in Europa si è al di sopra delle raccomandazioni, il che potrebbe portare a considerarli nei modelli di profilazione. I lavori di raccolta delle osservazioni dovrebbero chiudersi nel mese di marzo. Shelf life, revisione delle regole Entro la fine dell’anno, la Commissione europea dovrà proporre una revisione delle regole sulle modalità di indicazione della shelf life dei prodotti alimentari (data di scadenza e TMC) e sulla conservazione degli alimenti. L’obiettivo è quello di prevenire gli sprechi dovuti alla cattiva comprensione delle indicazioni in etichetta o al loro uso non sempre corretto. L’esecutivo sta effettuando una valutazione d’impatto e ha commissionato una ricerca sulla comprensione da parte dei consumatori di diverse modalità di indicazione, che spaziano da soluzioni solo testuali, con simboli, o con testo e simboli.

Eda, che partecipa alle consultazioni, ritiene che alcune opzioni siano di difficile applicazione e poco percorribili. Per l’associazione europea, qualunque proposta ufficiale dovrà essere concreta e fattibile e sarà inoltre necessario garantire alle imprese un periodo di transizione adeguato, facendo attenzione alla questione “spazio sugli imballaggi”, sempre minore per l’affollamento delle indicazioni di legge. Inoltre, Eda ha sottolineato che qualunque eventuale nuovo metodo di etichettatura, se non sarà accompagnato da campagne d’informazione ed educazione, difficilmente potrà garantire un cambiamento di comportamento da parte dei consumatori.

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ATTUALITÀ_EDA FLASH UE-REGNO UNITO: ISTITUITO UN GRUPPO CONSULTIVO

IL SETTORE LATTIEROCASEARIO IN AFRICA

La Commissione europea sta lavorando alla formazione di un Gruppo Consultivo Nazionale (DAG – Domestic Advisory Group) per seguire tutti gli aspetti dell'accordo commerciale e di cooperazione post Brexit tra Unione europea e Regno Unito. Il Gruppo è un organismo indipendente, che dovrà affrontare le questioni trattate nell’accordo; analogo organismo dovrà essere istituito dalle autorità del Regno Unito. Il Regno Unito è un mercato chiave per l’export europeo e per quello italiano in particolare, per il quale rappresenta la terza destinazione in assoluto in termini di volumi. Per le imprese lattiero-casearie è quindi fondamentale poter continuare a lavorare in un’ottica di libero scambio. Per questi motivi, è più che opportuna la partecipazione di un rappresentante di Eda, che ha proposto Alexander Anton, segretario generale dell’associazione europea.

L’Associazione europea ha costituito un gruppo di lavoro che segue l’evoluzione del settore lattiero-caseario africano, pilastro essenziale per lo sviluppo economico del continente. L'Africa è una destinazione importante per le imprese europee e alcuni Paesi africani stanno crescendo di anno in anno per volumi e valori prodotti. Una rappresentanza dell’Associazione ha partecipato a una riunione organizzata dalla Direzione Generale per i Partenariati Internazionali - DG INTPA, per discutere del prossimo forum europeo delle imprese in Africa (EABF), in calendario per il prossimo febbraio. L'obiettivo della conferenza è promuovere le opportunità di business e migliorare le relazioni tra Unione europea e Unione africana.

UE-CINA: LE REGOLE RESTANO AMBIGUE Un numero crescente di Paesi si dice molto preoccupato per le nuove norme cinesi sull’importazione di prodotti alimentari. Ai timori già espressi dall’Unione europea, si sono aggiunti ora quelli di Regno Unito, Stati Uniti, Canada e Giappone. Le preoccupazioni comuni sono legate ai tempi di entrata in vigore delle nuove regole che riguardano un'ampia gamma di prodotti: l'attuazione del GACC (General Administration of Customs of China) rimane poco chiara. Per questo, la sola strada possibile è quella del rinvio. In alternativa, non si possono escludere interruzioni nelle esportazioni verso il grande mercato asiatico.

NUOVA PROPOSTA UE CONTRO LA DEFORESTAZIONE La Commissione europea ha proposto una nuova norma sulla deforestazione. La proposta stabilisce norme obbligatorie di "due diligence" per le imprese che desiderano immettere alcuni prodotti, tra cui carne bovina e soia, sul mercato dell'UE, in modo che siano ammessi solo quelli non associati alla distruzione o al degrado delle foreste. Il Parlamento europeo e il Consiglio dovranno ora approvare il documento. È probabile che il Parlamento spingerà per un pacchetto più ambizioso. La Francia, che da gennaio assume la presidenza semestrale del Consiglio, ha già dichiarato di voler dare priorità alla questione.

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IDF DAIRY LEADERS PANEL di Chiara Fabrizi

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n occasione dell’IDF Global Dairy Conference tenutasi in Danimarca lo scorso ottobre, si è svolto l’ormai immancabile appuntamento annuale con l’IDF Dairy Leaders Panel, un momento di incontro e confronto con i maggiori leader mondiali del settore lattiero-caseario. Al panel hanno partecipato i Ceo di alcune delle più grandi aziende lattiero-casearie mondiali – Arla, Lactalis, Mengniu e Dairy Farmers of America – per confrontarsi sulle sfide attuali, prima fra

tutte i cambiamenti climatici e come il settore lattiero caseario mondiale può rispondere all’incalzante tema della sostenibilità. «Dobbiamo ridurre l’impatto climatico delle produzioni lattiero-casearie. Allo stesso tempo, le aziende del comparto devono migliorare le loro capacità di narrazione quando si tratta di comunicare le qualità del latte e le iniziative che vengono prese per rendere il settore sostenibile» ha affermato Peder Tuborgh, ceo della grande cooperativa Arla,

che ha sottolineato come si debba investire per una produzione climaticamente neutra e sostenibile e come ciò debba essere fatto con urgenza. «La chiave per risolvere il problema – ha proseguito Tuborgh – è nelle mani dell’allevatore. Le nostre aziende possono intraprendere molte azioni in termini di conversione all’energia verde e riduzione degli sprechi negli stabilimenti lattiero-caseari, tuttavia la vera sfida spetta all’agricoltore. È in campagna che si concentra la maggior

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Peder Tuborgh parte dell’impatto ambientale di un litro di latte. È nostro compito come azienda aiutare gli allevatori a vincere queste sfide, investendo nella ricerca, nella tecnica e nello sviluppo necessari. Esistono già molte soluzioni, bisogna solo diffonderle». Il Ceo di Arla ha poi sottolineato che il compito di risolvere la sfida climatica offre anche un potenziale di sviluppo per il settore.«Se mai c’è stato un momento per disegnare il futuro, è proprio adesso, insieme ai nostri agricoltori», ha affermato, per poi concludere che «non è in futuro che devono essere intraprese azioni: dobbiamo trovare soluzioni per il nostro impatto climatico ora, mentre parliamo». I prodotti lattiero-caseari sono parte della soluzione Nel suo intervento, Philippe Palazzi, ceo di Lactalis Francia, ha messo il dito nella piaga: «C’è voglia di cambiamenti per i prodotti lattiero-caseari - ha detto - dobbiamo dimostrare che facciamo parte della soluzione», indicando le proprietà salutari e l’elevata densità di nutrienti dei prodotti lattiero-caseari. Allo stesso tempo, Palazzi ha sottolineato che il settore sta combattendo contro nuove etichette nutrizionali e Nutriscore,

che non informano sull’alto livello di nutrienti del latte. «Abbiamo il compito di educare i consumatori e mostrare loro che i prodotti lattiero-caseari devono essere presenti in una dieta ben bilanciata», ha poi spiegato Palazzi, sottolineando che «la popolazione mondiale sta crescendo e il settore lattiero-caseario ha la missione di fornire cibo sano a questa popolazione in crescita. C’è un potenziale mondiale per i prodotti lattiero-caseari». Minfang Lu, ceo della cinese Mengniu, ha presentato un approccio diverso rispetto a quello degli altri panelist. Mentre il settore europeo ha impiegato 100 anni per raggiungere il livello attuale, la Cina ha avuto lo stesso sviluppo in pochi anni. «Abbiamo iniziato da zero 20 anni fa e ora la Mengniu ha un fatturato di 13,6 miliardi di dollari. Ciò dimostra l’enorme crescita cinese, ancor più accentuata a seguito della pandemia di Covid-19. Nei primi sei mesi del 2021 la produzione totale cinese è aumentata del 14 per cento» ha affermato. I progressi sono possibili grazie al fatto che il governo cinese presta grande attenzione al latte e, nell’ultimo piano quinquennale, ha posto l’obbligo di una fornitura stabile di latte. L’orientamento politico ha contribuito a rendere l’industria lattierocasearia il settore in più rapida crescita in Cina. Allo stesso tempo, il Paese insiste sullo sradicamento della povertà e sulla necessità di nutrirsi per una classe media in crescita, che ora ammonta a 400 milioni di persone.«Ciò fornisce una grande opportunità, non solo per le imprese cinesi, ma anche per l’industria lattiero-casearia globale», ha sottolineato Minfang Lu, che si è detto ottimista sulla sfida della neutralità climatica, spiegando che la Cina è «in prima linea

Philippe Palazzi nello sviluppo di soluzioni tecnologiche per ridurre le emissioni di CO2 e metano e per un uso più efficiente dei fertilizzanti per le bioenergie. Lavoriamo duramente per raggiungere i nostri obiettivi e sono certo che li conseguiremo entro cinque anni». L’amministratore delegato e presidente di Dairy Farmers of America, Rick Smith, è a capo di un’azienda lattiero-casearia cooperativa con una composizione molto diversificata: dal piccolissimo agricoltore alle fattorie con 35.000 capi. Nel suo intervento Smith ha sottolineato che gli stabilimenti caseari hanno un compito importante nel comunicare i vantaggi che la

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Piercristiano Brazzale produzione di latte ha per le comunità locali, sia in termini di posti di lavoro, sia per la produzione e lo sviluppo di prodotti sani e sicuri. «Dobbiamo comunicare ciò che facciamo in fatto di ambiente, benessere degli animali e ambiente di lavoro negli stabilimenti lattiero-caseari ha affermato Smith - Oltre un miliardo di persone vive grazie all’industria del latte e dei latticini». Migliorare la comunicazione e a ron are nuo e sfi e Nel corso della tavola rotonda che è seguita alle presentazioni dei quattro ceo e che è stata moderata dal presidente Fil, Piercristiano Brazzale, tutti hanno concordato sul fatto che l’industria deve migliorare la comunicazione nei confronti dei consumatori, dei politici e di altre parti interessate sulle qualità del latte e sui tanti progressi che stanno avvenendo nel campo della sostenibilità e del benessere animale. Piena sintonia anche sul fatto che l’industria deve affrontare grandi sfide. Come sottolineato dai Ceo, la gestione della crisi da Covid-19 ha dimostrato che gli stabilimenti di trasformazione lattiero-casearia sono bravi ad adeguarsi, quando necessario. La vendita ai servizi di ristorazione è crollata, mentre il consumo privato di prodotti lattiero-caseari è cresciuto in modo significativo. Come ha

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Minfang Lu detto Minfang Lu: «Dobbiamo essere in grado di adeguare i nostri prodotti al consumo, il che significa che dobbiamo essere sempre flessibili e adattare la produzione alla domanda». A conclusione dei lavori, il panel ha affrontato una delle tendenze di consumo attuali più visibili: la crescita della vendita di bevande vegetali. Fenomeno rispetto al quale Peder Tuborgh ha affermato:

«Ci sarà spazio per diverse categorie di prodotti, e anche noi stessi stiamo sperimentando alcune alternative al latte». Rick Smith di Dairy Farmers of America ha concordato su questo e alla fine della discussione ha sottolineato: «Dobbiamo dare ai consumatori ciò che chiedono e allo stesso tempo comunicare i vantaggi nutrizionali del latte e dei prodotti caseari».

BENVENUTO, MESSICO! La Federazione Internazionale del Latte si rafforza. In occasione dell’Assemblea Generale Fil/Idf dello scorso ottobre, i membri Fil hanno infatti accolto la richiesta del Messico di aderire alla Federazione. «Siamo entusiasti di accogliere il Messico tra i membri dell’Idf. Non vediamo l’ora di lavorare con loro sulle questioni chiave che il settore lattiero-caseario globale deve affrontare oggi. L’esperienza e la prospettiva del Messico non saranno preziose solo per il settore lattiero-caseario globale: avere questo nuovo Paese al tavolo accanto ai nostri membri più grandi è incredibilmente importante per aggiungere ancora più forza alla nostra voce, conoscenza e competenza globali» ha affermato Piercristiano Brazzale, Presidente Fil/Idf. Il Comitato Nazionale Idf in Messico sarà guidato da Carlos Villarreal, che ha definito il nuovo ingresso una “potente leva d’azione”. «Il Messico è felice di rientrare nella famiglia Fil/ Idf, dopo alcuni anni di assenza, per collaborare all’obiettivo dell’Idf: nutrire il mondo con prodotti caseari sicuri e sostenibili». Con l’ingresso del Messico, l’Idf rappresenta ora oltre il 75% della produzione mondiale di latte e conta su 39 membri e oltre 1200 esperti. Un “esercito” di scienziati, professionisti e stakeholder impegnati a raggiungere il consenso globale su come contribuire a concretizzare la mission dell’Idf, che ha un ruolo importante nell’assicurare che le politiche, gli standard, le pratiche e i corretti regolamenti siano messi in atto per centrare tale fine.

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ATTUALITÀ

FORMAGGI ITALIANI: OBIETTIVO CINA di Stefano La Luna

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ell’ambito della campagna “Discover the Shapes of Taste, Made in Eu” per la promozione dei formaggi italiani ed europei in Cina, il 10 novembre scorso si è tenuto un interessante seminario organizzato dall’agenzia ICE in occasione del Food and Hotel China Exhibition di Shanghai, una delle principali fiere del comparto agroalimentare del Paese, nonché punto di incontro per i principali buyer del settore. L’evento, introdotto con un videomessaggio di Fabio

Leonardi, delegato all’export e all’internazionalizzazione di Assolatte, ha visto la partecipazione di più di trenta operatori tra importatori, distributori, Kol (Key Opinion Leaders) e addetti stampa, che hanno avuto la possibilità di conoscere le varie fasi di produzione dei più famosi formaggi italiani – dalla preparazione del latte fino alla stagionatura e al confezionamento – e di assaggiarne alcuni. Per l’occasione, infatti, agli ospiti della manifestazione sono stati descritti e

proposti in degustazione Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Gorgonzola, Pecorino Romano, mozzarella, Mozzarella di Bufala Campana e mascarpone. Inoltre, è stato distribuito un questionario volto a misurare il grado di conoscenza e apprezzamento dei prodotti caseari italiani ed europei. I risultati si sono rivelati: gli elevati standard qualitativi della produzione italiana sono riconosciuti dalla totalità degli operatori media e trade, che hanno mostrato interesse nei confronti della campagna

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promozionale in corso. L’attività di comunicazione digitale pianificata per la diffusione dell’evento ha previsto la pubblicazione di 15 post attraverso 13 canali media, tra i quali Gourmet Talks, Amazing Shanghai, Olive Pictorial e Discover Shanghai. Dalle rilevazioni postevento sull’attività svolta dai Kol coinvolti – che nel panorama cinese rivestono una particolare rilevanza nell’influenzare le scelte di acquisto dei consumatori locali – è emerso che le iniziative hanno permesso di raggiungere complessivamente un’audience di 4,6 milioni di persone. Come noto, il mercato cinese è di crescente importanza per le esportazioni dei nostri formaggi. Basti pensare che, nei primi otto mesi del 2021, sono state quasi 4 mila le tonnellate vendute nel Paese dall’economia più dinamica a livello globale (+66,4% rispetto allo stesso periodo 2020): un’occasione di espansione commerciale che va debitamente capitalizzata tramite attività promozionali capillari ed efficaci.

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ATTUALITÀ_NEWS PHILADELPHIA SOSTIENE 120 FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ INSIEME A SAVE THE CHILDREN Gli effetti della pandemia di Covid-19 hanno aggravato le disuguaglianze, amplificando le situazioni di fragilità di molte famiglie, soprattutto di quelle che già stavano vivendo momenti di difficoltà. Proprio queste sono al centro della collaborazione tra Philadelphia, brand del gruppo Mondelez International, e l'organizzazione Save the Children. Nell’ambito dell’iniziativa #difamigliainfamiglia, lanciata in occasione dei suoi primi 50 anni in Italia, Philadelphia ha deciso di sottolineare i suoi valori di positività e inclusione realizzando la confezione Doppia Bontà: acquistandola, si contribuisce a sostenere i progetti di Save The Children

a supporto delle famiglie italiane più svantaggiate. In particolare, Philadelphia sosterrà 120 nuclei familiari con minori in condizione di difficoltà, contribuendo alle doti di cura che prevedono sia un supporto materiale, sia servizi di lungo periodo per permettere alle famiglie di raggiungere l’autonomia. "Per celebrare i primi cinquant’anni di Philadelphia in Italia, abbiamo pensato a una festa di compleanno molto speciale, dedicata a tutte le famiglie che dal 1971 ne portano il gusto in tavola - ha dichiarato la brand manager Chiara Ziboni - Ora concludiamo la celebrazione di questo significativo anniversario

con un’importante iniziativa di natura sociale, grazie alla partnership con Save the Children. Un impegno solidale che riflette i nostri valori di famiglia, positività e inclusione e che vuol chiudere in bontà i festeggiamenti di Philadelphia".

DANONE PREMIATA DA LIFEED COME PRIMA CARING COMPANY 2022 Lifeed - società di education technology che attraverso la propria piattaforma digitale di life-based learning trasforma le transizioni di vita in opportunità di formazione delle competenze soft - ha lanciato Caring Company, un riconoscimento che premia le aziende in grado di favorire la sinergia tra vita e lavoro, di promuovere modelli di caring leadership e di valorizzare le persone nella loro diversità. Attraverso Caring Company, Lifeed intende mettere in luce una community di imprese italiane e globali che stanno contribuendo al progresso culturale e all'innovazione sociale. "Vedere le persone solo nel loro ruolo professionale non è più sostenibile, né umanamente, né economicamente - ha dichiarato Riccarda Zezza, ceo di Lifeed È scientificamente dimostrato che dalle molte dimensioni di vita di ognuno emergono competenze e risorse utili anche al business. Lanciamo Caring Company avendo in mente le aziende più innovative e coraggiose, quelle che hanno scelto di mettere al centro delle loro strategie il benessere e il più ampio potenziale delle proprie persone, vedendole nella loro ricchezza". Lifeed ha, quindi, premiato Danone come prima Caring Company 2022.

"In Danone, con il nostro percorso a supporto della genitorialità, partito nel 2011, abbiamo dimostrato che è possibile ribaltare il comune punto di vista secondo cui una donna o un uomo non possano dare il meglio di sé a casa come al lavoro - ha commentato Sonia Malaspina, direttrice HR Italia e Grecia di Danone - Al contrario, oggi sappiamo che chi si occupa di cura sprigiona un potenziale unico e porta valore aggiunto all’organizzazione e alla società intera. In generale, siamo sempre più consapevoli del fatto che la vera sfida è considerare le persone a 360 gradi, non solo come professionisti. Occorre, infatti, valorizzare anche la sfera non lavorativa come l’esperienza di cura, l’impegno sociale o culturale e il volontariato. Queste attività sono essenziali per avere professionisti capaci di esprimere creatività e innovazione a tutti i livelli, in un mondo in cui i nuovi scenari organizzativi saranno basati su competenze sempre più emotive e relazionali. Le organizzazioni, adattandosi al mondo che cambia, dovranno abbandonare le vecchie e rigide gerarchie per fare posto a una leadership sempre più diffusa. Grazie a questo approccio sostenibile, è possibile lavorare sull’ingaggio e sul benessere delle persone".

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LA TUA SCELTA

CONTA

Le sfide globali più importanti dei prossimi 20 anni saranno quelle legate alla sostenibilità alimentare ed ambientale. E ognuno di noi può fare la sua parte compiendo scelte informate e consapevoli, soprattutto a tavola, partendo dagli ingredienti giusti. E’ per questo che per il burro Bio Prealpi scegliamo solo le migliori panne provenienti esclusivamente da allevamenti di agricoltura biologica, che rispettano i criteri di sostenibilità e soprattutto, l’ambiente che ci circonda.

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ATTUALITÀ _NEWS LA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP CELEBRA L’ITALY NATIONAL DAY ALL'EXPO DI DUBAI L’Italy National Day all’Expo di Dubai è stata l'occasione per presentare il programma di attività del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop, presente negli Emirati nell’ambito della collettiva di Afidop, l’associazione dei formaggi italiani Dop e Igp. La Mozzarella di Bufala Campana Dop si presenta a Expo Dubai con numeri record per l’export. Lo conferma il Monitor dei Distretti del Mezzogiorno, elaborato dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, che ha rilanciato la performance all’estero della Bufala Dop.

Rispetto al primo semestre del 2019, tra gennaio e giugno 2021 il distretto della Mozzarella di bufala campana Dop ha messo a segno un +28%, grazie soprattutto alla crescita a doppia cifra in Francia (primo mercato estero) e a tripla cifra in Cina.

"Presentarsi uniti e compatti al primo e più importante evento internazionale postpandemia è un valore aggiunto per i nostri grandi formaggi Dop - ha dichiarato il direttore del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop, Pier Maria Saccani - L’incremento dell’export ci sprona a continuare a crescere anche nei prossimi anni e nei mercati lontani. I consumatori ci chiedono, inoltre, di prestare un'ulteriore attenzione ai temi della qualità e della sostenibilità. Sono temi su cui siamo già al lavoro e che ci consentiranno di conquistare anche i consumatori di domani in tutto il mondo".

FONTINA DOP D'ALPEGGIO: APPUNTAMENTO A FINE GENNAIO A MILANO CON "FONTINAMI" Da lunedì 24 a domenica 30 gennaio le migliori forme di Fontina Dop d’Alpeggio sbarcheranno a Milano per “FontinaMI”, l’iniziativa di promozione ideata dal Consorzio Produttori e Tutela della Dop Fontina, per far scoprire come questo prodotto di lunga tradizione possa essere interpretato in maniera innovativa dando vita a creazioni originali e gourmet.

Sette apprezzati chef milanesi, tra cui alcuni stellati, proporranno in carta per sette giorni uno o più piatti inediti realizzati per l’occasione utilizzando le migliori forme di Fontina Dop d’Alpeggio prodotte nel 2021. I clienti che sceglieranno quei piatti riceveranno in omaggio un amuse-bouche dello chef insieme a un assaggio in purezza di Fontina Dop d’Alpeggio. "Tutti conoscono la Fontina, ottavo formaggio di latte vaccino per importanza tra i formaggi Dop italiani, ma forse non tutti sanno che è un prodotto di montagna con caratteristiche uniche, fatto esclusivamente in Valle d’Aosta - ha affermato Andrea Barmaz, presidente del Consorzio Produttori e Tutela della Dop Fontina Desideravamo far conoscere anche fuori dai confini regionali la Fontina Dop d’Alpeggio, il prodotto caseario d’eccellenza più alto d’Europa, valorizzandolo grazie alla creatività di grandi chef che lo interpreteranno ognuno a proprio modo".

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ATTUALITÀ _NEWS IL PECORINO ROMANO DOP PROTAGONISTA DA BURGER KING Terzo "Italian Kings" firmato Burger King: è il nuovissimo "The Pecorino e Scamorza Burger", che si affianca a "The Parmigiano Reggiano Burger" e "The ‘Nduja Burger", presentati la scorsa primavera e con i quali la nota insegna di fast food rinnova il sodalizio tra la tradizione americana e l’eccellenza gastronomica italiana. L'appetitoso "The Pecorino e Scamorza Burger" contiene, nella nuova brioche bun, una deliziosa salsa di Pecorino Romano Dop, soncino, pomodori semisecchi con origano, due fette di scamorza bianca e una caratteristica patty di carne gourmet. "Uno dei formaggi più antichi al mondo viene proposto ai giovanissimi nel menù di un fast food, per far scoprire loro quanto può essere moderna e accattivante la bontà della tradizione - ha commentato il presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop, Gianni Maoddi - Siamo felici di poter raggiungere una platea di consumatori nuova ed esigente come quella di Burger King, e siamo sicuri che i ragazzi e le famiglie apprezzeranno il sapore unico del nostro formaggio, sapientemente proposto in un panino gourmet capace di esaltarne le caratteristiche e di coniugare alla perfezione

gusto, alta qualità e cibo sano". Burger King prevede di far gustare agli italiani mezzo milione dei suoi nuovi panini nell'arco di quattro mesi, utilizzando oltre 7 tonnellate di Pecorino Romano Dop. "Ma non ci fermiamo qui: per il 2022 sono previste nei nostri 230 ristoranti diverse novità dal sapore regionale italiano" ha dichiarato Alessandro Lazzaroni, general manager di Burger King Restaurants Italia.

IL CONSORZIO DI TUTELA GRANA PADANO DOP INVESTE E GUARDA CON FIDUCIA AL 2022 Nel 2021 il Grana Padano ha recuperato le vendite fuori casa e si è confermato il prodotto Dop più consumato al mondo, con una netta ripresa anche del mercato estero. La ripartenza del settore ristorazione e fuoricasa ha portato, come previsto, a una diminuzione degli acquisti nel retail (-1,4% nei primi 9 mesi del 2021) in Italia e a un recupero del + 9,1% dell’Horeca. Tuttavia, da gennaio a ottobre 2021, i consumi di Grana Padano hanno fatto registrare un complessivo +1,4% grazie al +5,8% dei primi 8 mesi di export. Nel periodo gennaio/agosto 2021 i primi dieci mercati sono stati, nell'ordine: Germania, Francia, Stati Uniti, Svizzera, Gran Bretagna, Spagna,Belgio, Paesi Bassi, Austria e Svezia. Questi, in sintesi, i numeri che anticipano l’andamento 2021 del Grana Padano, commentati durante l’assemblea generale tenutasi a fine 2021, in presenza, a Montichiari. "Lo scenario delle vendite nel 2021 si presenta positivo e, a fronte di una prevista riduzione dei consumi casalinghi - schizzati nel 2020 a causa del lockdown con il conseguente rallentamento della ristorazione fuoricasa - nel 2021 si è assistito al recupero dei consumi italiani outdoor e a una decisa ripresa dell’export in Ue e Usa ha commentato Renato Zaghini, presidente del

Consorzio di Tutela del Grana Padano - Il nostro prodotto, al momento, non è stato danneggiato dalla crisi, perché, come riportano alcune recenti ricerche, è percepito dal consumatore come uno dei prodotti più rassicuranti e genuini". L'assemblea ha anche adottato il piano produttivo 2022-2024, che assegna a ogni caseificio richiedente l’1% aggiuntivo del proprio riferimento produttivo. "Questo provvedimento, unito al ripristino dell’intero riferimento produttivo dopo la decurtazione deliberata a seguito della pandemia, consentirà nel 2022 di partire con un’assegnazione complessiva della produzione di un +2,2% rispetto al 2021" ha spiegato il direttore generale Stefano Berni. Tra le novità deliberate anche l’adozione del nuovo piano di marketing e comunicazione, affidato alla società Kpmg, con l’obiettivo di potenziare i consumi, grazie al riposizionamento del prodotto e alla rivisitazione delle metodologie di investimento promozionale. "La cifra a disposizione per le attività di comunicazione sarà imponente, oltre che la più alta nella storia del Consorzio Grana Padano - ha sottolineato il direttore Berni - Ipotizziamo circa 38 milioni di euro, da ripartire equamente tra Italia ed estero".

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FORMAGGIO PIAVE DOP: CONCLUSO IL TOUR CON GIORNATE DI DEGUSTAZIONE NELLA DISTRIBUZIONE MODERNA ITALIANA Il Consorzio del formaggio Piave Dop ha realizzato un calendario di giornate di degustazione in numerosi punti vendita della Gdo in tutta Italia. Dopo lo stop forzato, a fine 2021 è tornata la partnership con alcune fra le più importanti catene della distribuzione moderna che si sono fatte portavoce del progetto Nice to Eat-EU e dell’eccellenza del Formaggio Piave Dop. Fra i principali partner del progetto, le insegne Conad, Esselunga, Coop e Aspiag, che hanno ospitato le giornate di degustazione del Piave Dop in molti dei loro punti vendita, dove i clienti hanno avuto la possibilità di assaggiare alcune delle diverse stagionature del Piave Dop, come il Piave fresco, il Vecchio Selezione Oro e il Piave Mezzano. In ogni punto vendita che ha aderito all’iniziativa sono stati allestiti specifici corner dedicati al Piave Dop, dove si è svolta la degustazione, in totale sicurezza e rispetto delle normative anti Covid. Il pubblico ha potuto così assaggiare tutto il gusto racchiuso in un formaggio figlio delle Dolomiti bellunesi e ha ricevuto anche informazioni sulla Denominazione di origine

protetta, sui metodi di produzione e sul territorio di origine del Piave. Attraverso espositori dedicati, assaggi e distribuzione di materiale informativo, il formaggio Piave è entrato così in contatto con i consumatori, non solo portando nei loro supermercati tutta la tradizione e l’antico “saper fare” dei casari delle Dolomiti bellunesi, ma coinvolgendoli anche nelle diverse attività proposte dalla campagna Nice to Eat-EU.

ASIAGO DOP PREMIA I MIGLIORI CHEF INTERPRETI DELLA TRADIZIONE CASEARIA ITALIANA Gli chef Alfio Ghezzi, Peppe Guida e Francesco Apreda sono i vincitori del premio speciale dedicato ai “Ristoranti con la miglior creazione a base di formaggio” della Guida

Ristoranti 2022 del Gambero Rosso. Un riconoscimento promosso dal Consorzio Tutela Formaggio Asiago Dop e che ne testimonia l’importante legame col mondo della

ristorazione. Le nuove esigenze di consumo e le rinnovate sensibilità nell’impiego degli alimenti sono le sfide che la ristorazione è chiamata sempre più ad affrontare. Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago Dop fa da apripista a questi cambiamenti con un grande progetto di collaborazione col mondo della ristorazione, favorendo la trasparenza e la sicurezza delle materie prime impiegate in cucina. Con l’istituzione del premio speciale dedicato ai ristoratori che hanno saputo promuovere al meglio l’identità casearia italiana, il Consorzio Tutela Formaggio Asiago valorizza queste nuove sensibilità e la scelta di prodotti che siano autentiche espressioni di un territorio.

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ECONOMIA

CRITICITÀ SUL FRONTE PREZZI E VENDITE ALIMENTARI IL SETTORE MOSTRA SEGNALI DI RIPRESA, CON LA CRESCITA DI PRODUZIONE ED EXPORT. UN VANTAGGIO PENALIZZATO DALL'AUMENTO DEI COSTI di Gigi Pelliccia

L'

industria alimentare sta vivendo una fase paradossale. Produzione ed export crescono in modo premiante: la prima ha segnato un +5,5% nel tendenziale dei primi 9 mesi del 2021, mentre le esportazioni di settore si sono spinte fino al +10,2% nel tendenziale dei primi 7 mesi, per poi cedere qualcosa. Tuttavia, l’assedio dei costi sui fronti dell’energia, delle materie prime e della logistica è soffocante, e non molla la presa. Mentre a valle, i “colli di bottiglia” della filiera nel processo di trasferimento dei maggiori oneri di produzione completano l’accerchiamento. Risultato: si svuotano i vantaggi connessi a questa fase di rilancio e il settore scivola in condizioni critiche di remuneratività e di equilibrio economico generale. In sostanza, rischia di trovarsi in una situazione peggiore di quella vissuta in un anno difficilissimo come il 2020. Un paradosso, come si diceva all’inizio, e comunque un fatto grave.

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I dati Istat dei prezzi al consumo aiutano a chiarire il quadro. Se ne ricava che a ottobre i prezzi dell’alimentare lavorato non accelerano, come ci si sarebbe aspettato e come indicavano i primi dati provvisori, ma confermano integralmente il tasso tendenziale di settembre, pari al +1,0 per cento. A fianco, i prezzi dell’alimentare non lavorato scendono addirittura su una variazione annuale del +0,8%, dopo il +1,0% di settembre. Rimane ampia, perciò, la forbice fra la tendenza dei prezzi al consumo dell’alimentare lavorato e quelli alla produzione dell’industria alimentare, i quali, a settembre (ultimo mese disponibile), avevano raggiunto un tendenziale del +4,6%, per salire ancora probabilmente a ottobre. Vogliamo ricordare, in proposito, i dati Istat dei prezzi alla produzione dei “mangimi per l’alimentazione degli animali da allevamento”. A settembre essi hanno raggiunto una variazione annuale del +17,1%, a fronte del +12,9% di giugno e del +7,5% di marzo. I prezzi alla produzione del comparto lattiero-caseario si sono attestati, invece, a settembre si sono attestati su un tendenziale annuale del +1,6%, mentre a giugno segnavano un +1,2% e a marzo erano stazionari. Il sacrificio e lo sforzo di assorbimento da parte del settore delle maggiorazioni di costo di una voce di costo così importante, sono di tutta evidenza. In linea generale, va aggiunto che i dati sull’inflazione di ottobre recano un’accelerazione al +3,0 per cento. Per cui, l’effetto calmieratore dei prezzi alimentari aggregati (lavorato e non lavorato), che a ottobre registrano un tendenziale del

+1,0%, ne esce rafforzato. Va ricordato che nel tempo i prezzi dell’alimentare “lavorato”, con sporadiche eccezioni subito rientrate, non hanno mai superato l’inflazione. I dati Istat dell’ultimo quarto di secolo sono illuminanti al riguardo. Il loro trend medio sul passo lungo mostra, infatti, una crescita marginalmente e solidamente inferiore all’inflazione e nettamente inferiore, in particolare, a quella dei prezzi dell’energia e anche dei servizi. Il panorama a grandi linee del mercato interno si completa con i dati delle vendite alimentari. Le rilevazioni di settembre mostrano tendenziali pari al +2,5% in valore e al +1,4% in volume. Va sottolineata l’apertura di una forbice fra i trend in valore e in volume pari a 1,1 punti, che coincide sostanzialmente con la crescita di 1 punto dei prezzi al consumo prima citata. Il bilancio sul passo lungo del mercato, comunque, è deludente. Le vendite alimentari al dettaglio fanno affiorare infatti, sui 9 mesi, una crescita in valore del +1,3% sullo stesso periodo 2020, faticosamente superiore al parallelo +1,2% in volume. E questo mentre, durante l’anno, sono emerse spesso forbici

negative, che penalizzavano il valore unitario medio del venduto. Ma il mese di settembre reca una novità, con ogni probabilità non estranea al leggero apprezzamento unitario appena segnalato. Le piccole superfici alimentari, infatti, con un tendenziale del +2,6% in valore sullo stesso mese 2020, superano il passo della Gdo alimentare, che si è fermata al +2,5 per cento. Sui 9 mesi, comunque, la forbice fra i due canali rimane rilevante, con un progressivo del +2,0% della Gdo a fronte del -1,7% delle piccole superfici. Il passo “anomalo” di settembre dei piccoli esercizi potrebbe essere il segnale di una maggiore fiducia e di una migliore propensione al consumo affiorante nel mercato. Essa coincide anche col fatto che i discount alimentari registrano a settembre un tendenziale in valore del +6,2%, sempre corposo, sebbene in leggero rallentamento rispetto ai mesi precedenti. Tuttavia, il prorompere del caro-bollette e del caro-energia, assieme alla comparsa della quarta ondata del Covid, potrebbero raffreddare, in chiusura d’anno, questi timidi segnali di ripresa.

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ECONOMIA

IL MERCATO DI LATTE E FORMAGGI DOPO 18 MESI DI PANDEMIA TRA DISCESE E RISALITE, IL SETTORE MOSTRA NUMERI MIGLIORI RISPETTO AL 2019 di Samuele Ferrigato

P

er il comparto lattierocaseario il 2020 è stato un anno con luci e ombre. Anche se, allargando l'orizzonte agli ultimi sessanta mesi, i consumi sono cresciuti. A dirlo è un report di Ismea, che ha analizzato l’evoluzione del mercato nei 18 mesi “pandemici”, il 2020 e la prima metà del 2021, oltre ad aver tracciato un identikit dei consumatori italiani. Positivo è stato nel complesso l'andamento della produzione di latte.

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o i h a r C rificato r u B


ECONOMIA A un inizio d'anno caratterizzato da un'eccedenza (con conseguente caduta dei prezzi), cui ha fatto seguito un periodo di ripresa dei consumi, alimentata soprattutto dalla domanda interna. Il volume della produzione è così aumentato del 2,7% secondo i dati Istat, mentre sul fronte dei prezzi si è registrata una diminuzione dell'1,5 per cento. Alla buona richiesta sul mercato interno si è poi affiancata una performance sulle piazze estere nel complesso positiva. Il maggior tempo passato a casa e la maggior propensione alle preparazioni casalinghe hanno favorito i prodotti caseari destinati alle ricettazioni, quali duri da grattugia e latticini. Di contro, però, referenze come il latte fresco, che avrebbero dovuto giovare colazioni consumate in casa, non hanno dato i risultati attesi. Il recupero dei consumi domestici non sembra quindi essere stato sufficiente a compensare quelli mancati presso i canali dell'Horeca per tutti i prodotti. Nel primo semestre del 2021 i consumi di formaggi hanno avuto un generale ripiegamento rispetto al 2020 (-4,2% i volumi totali), dinamica piuttosto naturale e attesa dopo

l'eccezionale annata precedente dopo l’incremento delle vendite del 10% nel 2020 segnano in cui gli acquisti erano un -5,1% nel primo semestre cresciuti del 10 per cento. Le 2021. Per tutte dimensioni delle le categorie le dinamiche sono piuttosto uniformi IL LATTE FRESCO vendite nel 2021 si mantengono tra le categorie NON HA comunque su merceologiche, con RECUPERATO livelli superiori a flessioni in volume I MINORI quelli del 2019. che vanno dal CONSUMI Con l’eccezione 3,9% dei formaggi FUORI CASA dei molli e degli freschi al 4,7% dei industriali, che nei formaggi semiduri. mesi di maggio Dal confronto con e giugno mostrano segnali di il 2019 emerge però come debolezza. alcune referenze abbiano mantenuto meglio di altre le Dop a due velocità quote guadagnate durante il I formaggi a denominazione, lockdown. È il caso dei latticini, che in volume rappresentano maggior quota dei formaggi un quarto delle vendite e molli, che dopo il +13% del in valore circa un terzo del 2020 (sono la referenza che ha fatturato (32% nel 2020), segnato il maggior incremento), hanno mostrato dinamiche in hanno patito la flessione meno linea con il resto del comparto importante nel primo semestre e dopo l’incremento del 2021 (-3,9%), conservando un 10,4% nel 2020 (leggermente vantaggio sul 2019 nel corso di tutti i sei mesi, che si traduce superiore al 9,8 degli altri), nel primo semestre 2021 segnano nel complesso in un +11 per una flessione degli acquisti cento. I formaggi duri, dopo il recupero in volume del 5,1% più accentuata rispetto a quella del 10% nel 2020, perdono del 3,9% messa a segno dai nel primo semestre 2021 il non Dop). 4,6% attestandosi comunque La categoria prevalente è su livelli superiori al 2019 quella dei duri, al cui interno del 6,3%. I formaggi Dop, che si trovano Parmigiano rappresentano in volume un quarto dell’offerta complessiva, Reggiano e Grana Padano, le

TOTALE FORMAGGI DOP E NON DOP: L'EVOLUZIONE DEGLI ACQUISTI IN VOLUME 13%

15% 10%

4%

DOP 24%

5% 0% -2% -8%

-8% -11% 1

2

-5%

3

4

-10%

-13% 5

-15% 6

VAR. 2021/2020

7

MESI

8

9 2019

10

11 2020

12

NON DOP 76%

2021

Fonte: Ismea-Nielsen

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C’È QUELLO GIUSTO PER OGNI AMANTE DEI FORMAGGI

R

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ECONOMIA QUOTE E VARIAZIONI DEGLI ACQUISTI DI FORMAGGI IN VOLUME SU BASE ANNUA 10,0%

FORMAGGI E LATTICINI TOTALI -4,2% SEMIDURI 11% INDUSTRIALI 14%

8,2%

FORMAGGI MOLLI -4,1%

MOLLI 16%

10,1%

FORMAGGI DURI -4,6% DURI 22%

13,0%

FORMAGGI FRESCHI -3,9% 8,2%

FORMAGGI INDUSTRIALI -4,1% FRESCHI 37%

4,7%

FORMAGGI SEMIDURI -4,7% VAR. 2020/19

VAR. I SEMESTRE 2021/I SEMESTRE 2020

Fonte: Ismea/Nielsen Consumer Panel

QUOTE E VARIAZIONI DEGLI ACQUISTI DEI FORMAGGI DOP IN VOLUME SU BASE ANNUA DOP ASIAGO ASIAGO 5%

GORGONZOLA 10%

ALTRI DOP 20% GRANA PADANO 33%

TALEGGIO 2%

-5,1% -0,7%

GORGONZOLA

-4,5%

GRANA PADANO

-4,7%

10,1% 9,1% 17,1% 7,0% 2,5% 11,0%

MONTASIO

13,1%

PARMIGIANO REGGIANO -8,7% TALEGGIO

18,8%

-3,0%

23,3% 15,8%

TRENTINGRANA PARMIGIANO REGGIANO 29%

8,4% 2,4%

MOZZARELLA DI BUFALA ALTRI DOP

MONTASIO 1% VAR. 2020/19

-3,8%

7,7%

VAR. I SEMESTRE 2021/I SEMESTRE 2020

Fonte: Ismea/Nielsen Consumer Panel

due referenze più importanti tra le Dop, in grado di pesare da sole oltre il 60% sul segmento. Per queste referenze, dopo gli incrementi importanti nel 2020, sono seguiti ridimensionamenti di una certa entità nel 2021. Nello specifico, il Parmigiano Reggiano, dopo il +13,1% del

2020, perde l’8,7% nel primo semestre 2021 e il Grana Padano, dopo il +7% del 2020, perde il 4,7% nel 2021. Nel 2020, incrementi dei volumi acquistati dal 2% a oltre il 20% hanno interessato tutte le referenze, mentre nel primo semestre 2021 sono stati

rilevati ridimensionamenti dal 1% all' 8,7% ad eccezione della mozzarella di bufala, che dopo il +8,4% del 2020 mette a segno un ulteriore +2,4% e Montasio che registra la più importante dinamica positiva del 2021 con un +11 per cento.

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GLI ACQUISTI DI FORMAGGI IN VOLUME NEL 2020: QUOTE DEGLI ACQUIRENTI E DINAMICHE NEL LUNGO E NEL BREVE PERIODO 21%

10% 7% 7% 5% 6% 5%

8% 7%

FAMIGLIE MATURE 10%

-0%

FAMIGLIE CONSOLIDATE 12%

VARIAZIONE 2020/2016

Fonte: Ismea/Nielsen Consumer Panel

flessione dal 2016 al 2019. Nel corso del quinquennio molti sono stati i cambiamenti delle abitudini dei consumatori sia in riferimento ai canali distributivi scelti, sia al posizionamento dei formaggi all’interno della dieta di

SINGLE ANZIANI

COPPIE ANZIANE

COPPIE M. SENZA FIGLI

GIOVANI SINGLE

COPPIE MATURE SENZA FIGLI 18%

FAMIGLIE CONSOLIDATE

-5%

COPPIE ANZIANE 36%

Giovani e maturi Nel periodo 2016-2020 i consumi di formaggi e latticini, grazie all’eccezionale performance dello scorso anno, sono aumentati del 6,3% con un andamento che aveva mostrato una progressiva

21% 15% 15%

FAMIGLIE MATURE

SINGLE ANZIANI 12%

NUOVE FAMIGLIE 6%

NUOVE FAMIGLIE

GIOVANI SINGLE 6%

VARIAZIONE 2020/2019

ciascuna tipologia di famiglia. Quella che ha mostrato la maggior disaffezione al consumo di formaggi è la coppia giovane, spesso con figli piccoli, che nella loro dieta hanno gradualmente ridotto la presenza del formaggio

GLI ACQUISTI DI FORMAGGI IN VOLUME NEL 2020: QUOTE DEI CANALI DISTRIBUTIVI E DINAMICHE NEL LUNGO E NEL BREVE PERIODO TRADIZIONALI 8%

14% 13% IPERMERCATI 22%

LIBERO SERVIZIO 8%

16%

13% 12% 5%

3%

2%

-2%

VARIAZIONE 2020/2016

TRADIZIONALI

LIBERO SERVIZIO

DISCOUNT

IPERMERCATI

SUPERMERCATI 40%

SUPERMERCATI

-13%

DISCOUNT 22%

VARIAZIONE 2020/2019

Fonte: Ismea/Nielsen Consumer Panel

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ECONOMIA (-5% in 5 anni, periodo in cui è incluso il 2020 con un recupero dell’8%: ben -12% dal 2016 al 2019). La tipologia di famiglia che ha invece mostrato più affezione è quella matura, composta da genitori con figli adolescenti. Per questa fascia il consumo di formaggio è aumentato del 15% in 5 anni, con un recupero eccezionale nell’ultimo anno. È la tipologia di famiglia che, insieme ai giovani single, ha mostrato il maggior dinamismo in epoca di pandemia: entrambe +21 per cento. Per quanto riguarda quest’ultima, si tratta invece solo di una riscoperta del prodotto dopo un precedente periodo in cui aveva mostrato interesse scarso e cedente. Roba da ricchi, ma al super In relazione ai canali di acquisto, dai dati della Consumer Panel Nielsen, risulta che la fonte di

approvvigionamento l’interesse I SUPER più utilizzata resta il nei confronti supermercato, dove dei formaggi, RESTANO avvengono il 40% aumentando i IL CANALE degli acquisti totali volumi d’acquisto PRIVILEGIATO di formaggi. dal 2016 del 19% PER Questo è anche il e registrando L'ACQUISTO canale che segna anche nel 2020 DI FORMAGGI la miglior dinamica, un incremento con un +13% nel a doppia cifra quinquennio e un (+18%), a +14% solo nell’ultimo anno. Al sostegno del maggior valore contrario, registrano flessioni reputazionale raggiunto da sia le grandissime che le alcune referenze casearie. piccolissime superfici della Infine, in relazione alle macro Gdo: -2% gli Iper e -13% i liberi aree geografiche, il quadro servizi. che emerge evidenzia un A ridurre i consumi di formaggi maggior consumo assoluto di nell’ultimo quinquennio è stata formaggi nel Sud, dove sono la sola fascia di famiglie con concentrati il 31% dei consumi reddito basso (-3% dal 2016), totali. Tuttavia, le dinamiche che resta l’unica in cui anche dell’ultimo periodo mettono in nel 2020 gli incrementi di luce per il Nord una maggiore consumo restano modesti o dinamicità, con crescite a quanto meno inferiori rispetto doppia cifra nell’ultimo anno: agli altri tre cluster. +13% il Nord Est e +11% il Di contro, la fascia ad alto Nord Ovest, a fronte di una reddito è quella che sta crescita del 9% e dell’8% per nel tempo incrementando Centro e Sud.

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SOSTENIBILITÀ

GRANA PADANO: NUOVE SOLUZIONI DI EFFICIENZA AMBIENTALE

IL CONSORZIO DI TUTELA ADERISCE AL PROGETTO EUROPEO LIFE - TTGG: UN SOFTWARE DI SUPPORTO PERMETTERÀ DI RIDURRE L'IMPRONTA AMBIENTALE a cura di Leonardo Graverini

I

l Consorzio di tutela del Grana Padano porterà presto a conclusione il progetto Life TTGG – The Tough Get Going (tradotto, i "duri" cominciano a giocare), svolto in sinergia tra università, start-up, aziende produttrici, organismi di formazione e di ricerca italiani e francesi, per lo sviluppo di un software di supporto alle decisioni ambientali. Il progetto Life TTGG – che, come riporta il sito del Ministero della Transizione Ecologica, è cofinanziato dalla Commissione europea attraverso il Programma LIFE 2014-2020 ed è coordinato dal Politecnico di Milano – intende supportare i consorzi europei dei formaggi a Denominazione di Origine Protetta nell'intraprendere

percorsi di sostenibilità che siano reali, trasparenti e condivisi per tutti i portatori di interesse. La crescente attenzione legata ai cambiamenti climatici e alla sostenibilità ha purtroppo portato alla proliferazione degli schemi di certificazione ambientale, soprattutto nel settore agroalimentare. Questo ha generato confusione nei consumatori e ostacoli nel funzionamento del mercato dei prodotti "verdi". Al fine di permettere ai consumatori di effettuare scelte consapevoli e per fornire strumenti di qualificazione ambientale affidabili, la Commissione Europea ha sviluppato una metodologia per il calcolo dell’impronta ambientale di

prodotti ed organizzazioni: la Product and Organization Environmental Footprint (PEF/ OEF). Il progetto, grazie ai risultati dell’applicazione del metodo PEF su tutta la filiera del settore lattiero-caseario e degli audit energetici e di efficienza effettuati in caseifici e stalle, sta mettendo a punto un software di supporto alle decisioni ambientali. Tale strumento permetterà alle aziende produttrici di formaggi Dop di applicare la metodologia PEF per calcolare l’impronta ambientale dei loro prodotti confezionati e, al contempo, di migliorare il sistema produttivo dal punto di vista sia ambientale che economico. Le necessità alle quali il

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T AT

D

N IM O NE

ETORP E

N

IRO’D ENO

A IZ

IG


SOSTENIBILITÀ progetto intende far fronte sono precisate nel sito del Consorzio di tutela. L'impegno delle imprese La lotta al riscaldamento globale rappresenta oggi una delle sfide più urgenti e difficili, che richiede l’impegno congiunto di istituzioni e imprese in ogni contesto produttivo. Le emissioni dirette di gas ad effetto serra prodotte dalle attività agricole legate alla produzione alimentare sono pari al 10-12% delle emissioni totali a livello mondiale: un dato che deve far riflettere sulla necessità di intervenire al più presto per ridurre l’impatto ambientale di un settore importante come il lattierocaseario. Il livello delle emissioni di gas serra, tuttavia, non è l’unico problema da risolvere: è responsabilità di tutti coloro che operano nella filiera fare quanto possibile per limitare anche gli altri effetti negativi sull’ambiente, come l’impoverimento delle risorse idriche, l’eutrofizzazione dell’acqua dolce e marina, l’ecotossicità dell’acqua e il consumo di suolo. Da qui – spiega il Consorzio – nasce l’esigenza di migliorare l’efficienza dei sistemi produttivi dei formaggi Dop, analizzando tutti i parametri necessari a fornire una mappatura completa e dettagliata dell’impatto ambientale dell’intera catena produttiva, comprese le fasi di consumo e gestione dei rifiuti, con la finalità di mettere a punto tecniche e metodologie più sostenibili. Gli obiettivi del progetto Più in dettaglio, il Consorzio del Grana Padano specifica nel proprio sito che gli obiettivi sono i seguenti: sviluppare un sistema efficace e condiviso per calcolare e ridurre l'impronta ambientale, in conformità con la Product Environmental Footprint (PEF);

facilitare il calcolo della PEF e le decisioni operative grazie a strumenti user-friendly; sensibilizzare i singoli produttori a certificare i loro prodotti, diffondendo la metodologia PEF tra i consorzi di formaggi Dop; ottimizzare le prestazioni ambientali ed economiche dei soggetti coinvolti (aziende agricole, caseifici e produttori di imballaggi); aumentare la consapevolezza di consumatori e stakeholder in materia di PEF, attraverso campagne di informazione e comunicazione mirate; trasferire il know-how acquisito ad altre produzioni europee a marchio Dop e Igp. La creazione dei dataset Tra i più importanti risultati del Progetto LifeTTGG vi è la creazione di un set di strumenti strategici per stimolare l’apprendimento e la capacità innovativa delle imprese della filiera del Grana Padano Dop. Applicando la metodologia europea “Product Environmental Footprint (PEF) e le Category Rules per i prodotti caseari (Dairy PEFCR) è stata effettuata una fotografia rappresentativa delle realtà produttive lungo la catena di valore del Grana Padano Dop. La raccolta dati è stata svolta su un campione rappresentativo dell’intera filiera produttiva del Grana Padano Dop, costituito da 68 allevamenti, 19 caseifici

e 18 confezionatori. Il lavoro, durato più di due anni, ha permesso di effettuare una valutazione delle performance ambientali per l’intera filiera di produzione del Grana Padano Dop, dalla stalla al confezionamento, e la conseguente realizzazione di dataset medi e aggregati. Infatti, sulla base dell’importante raccolta dati ed elaborazione degli stessi, sono stati prodotti i seguenti dataset: 3 dataset per la fase di produzione di latte alla stalla; 3 dataset per la fase di trasformazione; 1 dataset per la fase di confezionamento; 1 dataset aggregato dell’intera filiera. I dataset elaborati sono risultati conformi alla metodologia PEF della Commissione Europea e hanno ottenuto la certificazione International Reference Life Cycle Data System (ILCD), ponendo così le basi per una futura condivisione dei dati aggregati della filiera del Grana Padano Dop con la comunità scientifica internazionale. Grazie ai risultati ottenuti dal Progetto Life TTGG è stato possibile pubblicare, inoltre, le Regole per Categoria di Prodotto nell’ambito del marchio Made Green in Italy per il Grana Padano Dop, la certificazione nazionale sull’Impronta ambientale di prodotto, con le quali le aziende del Consorzio Grana

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2/21 14:41

LA PRODUZIONE DI LATTE CRUDO (A) 5%

LA TRASFORMAZIONE DEL LATTE IN GRANA PADANO DOP (B) 2% 3% 3%

1%

8%

6% 34% 12%

34%

11%

16%

13% 25% 26%

Consumo di acqua in azienda Materiali da lettiera Energia Gestione stalla Fermentazioni enteriche Gestione deiezioni Mangimi auto-prodotti Mangimi acquistati

Detergenti Pallet e film plastico Calore Elettricità Perdite di gas refrigeranti Consumo di acqua in azienda Trasporto latte crudo Sale Trasporti (escluso il latte crudo)

Contributo in termini di potenziali impatti ambientali per materiali, emissioni dirette ed energia, nelle fasi (a) produzione di latte crudo (b) trasformazione del latte crudo in Grana Padano Dop.

Padano potranno valutare e promuovere la sostenibilità delle proprie produzioni, sensibilizzando l’intera filiera e i consumatori finali. Il Progetto Life TTGG, riconosciuto il progetto LIFE del mese di Giugno 2021 dal Ministero della Transizione Ecologica, ha permesso di raggiungere un secondo risultato importante, evidenziando quali dati/attività hanno un maggiore impatto ambientale nel sistema stalla. Le percentuali sono così suddivise:

effluenti di allevamento, da fermentazioni enteriche e da

É stato dunque possibile individuare alcune aree di intervento e azioni di mitigazione che possono essere adottabili dagli allevatori, al fine di migliorare le performance ambientali del proprio sistema produttivo. Aree di intervento per gli allevatori Nello specifico, le aree di intervento riguardano: di effluenti di allevamento, un miglioramento delle tecniche di stoccaggio degli effluenti, valorizzando gli stessi attraverso la digestione anerobica, e attraverso un miglior utilizzo agronomico degli effluenti, generando anche un

gestionali volte a ottimizzare la composizione della mandria, garantendo anche un maggior degli alimenti autoprodotti e una maggiore attenzione nella gestione e scelta della provenienza geografica degli di recupero di calore dal raffreddamento del latte. Tra le misure di mitigazione individuate, l’impiego degli effluenti di allevamento in digestori anaerobici e l’ottimizzazione della gestione e distribuzione al campo degli stessi, sono risultati essere i più efficaci in termini di riduzione degli impatti ambientali totali.

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SOSTENIBILITÀ e ficien a ener e ica nei caseifici Il progetto ha evidenziato che l’impatto ambientale legato alla trasformazione del latte in caseificio è molto basso. Infatti, viene stimato che circa il 3,5% dell’impatto del Grana Padano Dop confezionato è dovuto alla fase di caseificio, che include la trasformazione del latte e la stagionatura del formaggio. Enersem, spin-off del Politecnico di Milano, partner del progetto Life TTGG, ha evidenziato che i caseifici che hanno intrapreso strategie di recupero termico risultano più efficienti. Ecco due esempi di queste strategie: - a circa 50°C - per alimentare alcune utenze del caseificio, altrimenti servite tramite vapore o acqua calda; condensazione dei gruppi frigoriferi, che verrebbe altrimenti dissipato per alimentare le batterie calde delle unità di trattamento aria a servizio dei magazzini di stagionatura. i urre lo spreco alimen are Il progetto ha individuato e sta promuovendo una serie di azioni anche sul fronte dello spreco alimentare, in linea con l’obiettivo 12 “consumo e produzione responsabili” dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile promossa dall’ONU: di prevenire ulteriormente lo spreco alimentare; condividendo buone pratiche di prevenzione (es. corretta conservazione); interpretazione della data di scadenza, in particolare, la differenza fra “data di scadenza” e “da consumarsi preferibilmente entro”; delle eccedenze alimentari (es: donazioni per il consumo umano).

48 IL MONDO DEL LATTE

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MERCATI

IN SVEZIA SEMPRE PIÙ VOGLIA DI MADE IN ITALY E DISPONIBILITÀ A PAGARLO di Andrea Stretti

D

a diversi anni la Svezia offre ai formaggi made in Italy un mercato particolarmente ricettivo e premiante. La pandemia, inoltre, non sembra minacciare i nostri prodotti, fornendo spesso un ulteriore input alle vendite.

All’interno delle importazioni svedesi, le performance del prodotto italiano sono ampiamente positive, sia in termini assoluti che nel confronto con i competitors. Con una crescita in volumi del 45,8% tra il 2016 e il 2019, il

nostro Paese si poneva nel preCovid ben al di sopra di tutti gli altri maggiori esportatori. Il primato si è confermato nel 2020, con un ulteriore +24,6% che ha portato i volumi da 9.700 a più di dodici mila tonnellate; ha avuto percentuali

L’IMPORT SVEDESE DI FORMAGGI: LIVELLI E TREND DEI PRINCIPALI COMPETITOR (ELABORAZIONI ASSOLATTE SU DATI ITC) PRINCIPALI PAESI DI PROVENIENZA

TONNELLATE (2020)

VAR. % 2020/2019

VAR. % 1 SEM 2021/1 SEM 2020

VOLUME

VALORE

VOLUME

VALORE

DANIMARCA

53.285

+5,6%

-3,4%

-1,2%

-2,7%

PAESI BASSI

24.739

-8,3%

-6,0%

-4,5%

-3,0%

GERMANIA

22.665

+3,3%

+2,9%

+21,8%

+6,1%

ITALIA

12.050

+24,6%

+22,4%

+12,0%

+19,8%

FRANCIA

7.392

-13,1%

-9,3%

-21,9%

-10,1%

GRECIA

4.965

+19,2%

+18,6%

+3,3%

+3,6%

CIPRO

4.841

+1,4%

+4,0%

-3,6%

-2,9%

REGNO UNITO

2.366

-8,1%

-5,3%

-85,1%

-76,2%

RESTO DEL MONDO

5.952

-3,8%

-5,9%

-1,4%

-3,3%

GLI ESPORTATORI

AMBROSI SPA Produzione, stagionatura e confezionamento Dop Italiane. Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Gorgonzola, Provolone, Pecorino Romano, Taleggio, Asiago, Paste filate, Mascarpone, Ricotta. Via Ottorino Ambrosi,1 25014 Castenedolo (BS) Tel. 030/2134811- Fax 030/2733121 info.export@ambrosi.it - www.ambrosi.it

BERTOZZI SPA

Strada Roma, 1/A 43044 Collecchio (PR) Tel. 0521/333911 - Fax 0521/333900 info.export@ambrosi.it - www.bertozzi.com

GENNARO AURICCHIO SPA

LATTERIA MONTELLO SPA

Provolone piccante, dolce, giovane, affumicato e stravecchio. Pecorino Romano, Gorgonzola, caciotte, pecorini freschi e stagionati, Mozzarella, Ricotte, Grana Padano, Parmigiano Reggiano,Taleggio.

Formaggi Freschi Nonno Nanni: Stracchino, Stracchino con fermento dello Yogurt e Probiotico, Squaquerello, Crescenza, Fresco Spalmabile, Robiola, Mozzarella, Burrata, Stracciatella, Ricotta, Primosale, Caprino di latte vaccino, Caprino e Robiola di capra, linea Senza Lattosio, Fresca Merenda, Formaggini, Fettine, Mascarpone.

Via Dante, 27 26100 Cremona Tel. 0372/403311 Fax 0372/403350 info@auricchio.it www.auricchio.it

Via Fante d’Italia, 26 31040 Giavera del Montello (TV) Tel. +39 0422 8833 Fax +39 0422 775090 info@nonnonanni.it www.nonnonanni.it

50 IL MONDO DEL LATTE

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MERCATI simili solo l’import greco (+19,2%), anch’esso attestato però su livelli decisamente più bassi (meno di 5.000 tonnellate). Un altro dato importante si ricava dal confronto tra il trend in valore e quello in volume: nel triennio 2016-2019 andato a tutto vantaggio del primo (+57,6%). In altre parole, la Svezia importa dall’Italia quantitativi crescenti di formaggi ed è disponibile a pagarli di più, riconoscendo così qualità e prestigio del Made in Italy. Nonostante una lieve inversione di tendenza nel 2020, il prezzo all’import complessivo dei nostri prodotti si è mantenuto elevato (6,3 euro/kg). Venendo al primo semestre dell’anno in corso, le esportazioni italiane hanno mostrato un nuovo deciso incremento nei volumi (+12,0%) accompagnato da una crescita ancor maggiore dei valori (variazione percentuale pari a +19,8%). Anche in questo caso, pochi altri Paesi hanno messo a segno una crescita dei volumi (Germania, Grecia) comunque ottenuta spesso a scapito del valore unitario. Esplorando la posizione italiana dei diversi formaggi, si notano andamenti

generalmente allineati a quello complessivo. L’incremento dei volumi ha infatti interessato quasi tutti i formaggi maggiormente importati dall’Italia: generale e diffusa si è rilevata la crescita dei prezzi all’import. Il Made in Italy costituisce il

valore unitario. Nell’ambito degli altri freschi l’Italia occupa una posizione di nicchia. In questo segmento, prevalgono le importazioni da Danimarca e Germania, mentre i freschi francesi presentano volumi 2020 quasi quattro volte superiori a quelli italiani.

LE QUOTE DI MERCATO DEI DIVERSI PAESI GERMANIA 16%

ITALIA 9%

FRANCIA 5% GRECIA 4%

PAESI BASSI 18%

CIPRO 3% REGNO UNITO 2% RESTO DEL MONDO 4%

DANIMARCA 39%

43% dell’import svedese di mozzarella. La quota restante è divisa per lo più tra Germania e Danimarca. Nessuno di questi due Paesi, però, riesce a stare al passo con la crescita della mozzarella italiana, che è anche quella con il maggior

Un’altra nicchia è quella dei grattugiati (4% dei volumi 2020), con il prodotto made in Italy che ha un prezzo all’import mediamente doppio di quello dei competitors. Molta è la strada da fare per gli erborinati nazionali, anche

L’IMPORT SVEDESE DI FORMAGGI: DETTAGLIO ITALIA PER CATEGORIE DI PRODOTTO (ELABORAZIONI ASSOLATTE SU DATI ITC)

TONNELLATE (2020)

VAR. % 2020/2019

Var. % I sem 2021/I sem 2020

VOL

VAL

VOL

VAL

3.894

T+55,0%

+69,2%

+26,1%

+41,9%

560

+63,7%

+46,9%

+25,8%

+8,2%

ALTRI FRESCHI CON PESO GRASSI > 40%

570

+8,8%

+7,0%

-1,4%

+1,6%

GRATTUGIATI

346

+36,2%

+36,1%

+30,7%

+31,5%

ERBORINATI

277

-16,1%

-14,1%

+2,1%

+11,0%

6.282

+14,1%

+14,7%

+2,6%

+14,3%

3.806

+28,0%

+18,1%

+0,2%

+16,1%

636

+20,7%

+15,2%

+16,0%

+21,1%

MOZZARELLA ALTRI FRESCHI CON PESO GRASSI ≤ 40%

DURI, SEMIDURI E ALTRI (DI CUI) GRANA PADANO E PARMIGIANO REGGIANO PECORINO E FIORE SARDO

52 IL MONDO DEL LATTE

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14/12/21 16:25 14:46 15/12/21

VEDI 9-12


2/21 14:46

040620

04064050

2.928 5.256 537 31 274 679 42 352 24.864 7.890 598 448 55 269 575 505 1.703 1.562 395 1.295 1.823 883 569 3.025 774 651 57.983

2.185 2.215 121 71 225 1.323 30 234 6.171 13.276 1.486 529 24 20 154 134 2.538 1.241 301 525 586 189 186 2.701 2.405 227 39.097

940 1.958 140 21 181 457 15 205 9.126 9.717 466 253 6 21 112 121 1.141 482 134 445 536 204 153 1.778 385 191 29.188

503 666 36 6 63 511 16 8 3.565 4.583 54 34 7 33 19 17 811 617 52 171 363 59 51 1.005 257 101 13.608

2492 6811 203 52 347 1213 151 488 28889 7991 583 879 99 122 847 269 1540 711 569 307 478 76 686 4386 2608 333 63.130

BRAZZALE SPA Burro delle Alpi, Burro Superiore Fratelli Brazzale, Gran Moravia, Verena, Asiago, Provolone dolce e piccante, Pasta filata, Grana Padano e Parmigiano Reggiano.

Via Pasubio, 2 36010 Zané (VI) Tel. 0445/313900 Fax 0445/313991 info@brazzale.com www.brazzale.com Stabilimento di via Giovanni XXIII, 2 36030 Monte di Malo (VI) Stabilimento di via Torrerossa, 30 35010 Campodoro (PD)

04069075 - 04069023 - 04069025 - 04069027 - 04069029 - 04069037 - 04069078 - 04069032 - 04069035 - 04069085 - 04069074 - 04069079 - 04069076 - 04069089

29 22 3 1 13 5 4 1 70 106 3 2 2 1 9 11 3 19 2 8 7 2 18 29 3 3 376

040630

394 486 65 3 23 75 10 30 3.383 1.719 54 56 2 18 14 71 536 225 36 12 137 7 45 324 172 14 7.911

83 353 21 6 28 85 9 37 790 1.063 62 31 2 6 17 31 348 235 9 72 41 22 14 113 97 10 3.585

71 30 51 7 4 50 28 9 652 565 14 24 1 1 4 24 34 42 32 13 29 1 11 278 51 6 2.032

44 237 4 1 15 22 1

161 258 3 1 34 42 6 13 439 2.411 111 32 4 26 46 214 200 154 23 18 86 6 1.047 257 112 81 5.785

167 370 158 35 74 289 76 39 729 1.569 383 59 24 11 47 262 777 217 29 385 463 46 376 1.194 107 64 7.950

FORGRANA CORRADINI SPA Parmigiano Reggiano, Grana Padano. Confezionamento. Produzione grattugiati freschi disidratati. Produzione shaker. Pecorino Romano,Taleggio, Gorgonzola, pecorini, provoloni, mozzarella.

Via 200 Biolche, 6 42016 Guastalla (RE) Tel. 0522/833818 Fax 0522/833426 forgrana@forgranacorradini.it www.forgranacorradini.it

TOTALI

04069099

FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE

04069063

FORMAGGI FUSI

04069069 04069018 04069021 04069050 04069039 9082-9084 04069081 04069092 9093 04069086 04069013 04064010 4090 04069015 04069017

PROVOLONE

ALTRI FORMAGGI MOLLI

ALTRI FORMAGGI DURI

ALTRI FORMAGGI SEMIDURI

ASIAGO, CACIOCAVALLO, MONTASIO E RAGUSANO

GORGONZOLA

GRATTUGIATI

04069061

ALTRI FORMAGGI

AUSTRIA BELGIO BULGARIA CIPRO CROAZIA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO MALTA PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO REP. CECA ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA UNGHERIA TOTALE UE

0406 1030 - 04061050 - 04061080

PECORINO

CODICE DOGANALE

RICOTTA, MASCARPONE E ALTRI FORMAGGI FRESCHI

MOZZARELLA

(IN TONS)

GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO

LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI IN UE (1 gennaio - 31 agosto 2021)

04069073 04069001

22 230 4 5 11 54 2 4 324 1.040 74 19 1 2 13 28 152 79 8 26 15 2 18 1.588 7 22 3.750

324 31 3 1 1 1 252 268 3 33 34 24 64 109 44 109 1 1.626

122

161 17 1

1 241 2 931 84 44 15 1.619

10.141 18.892 1.346 240 1.292 4.966 390 1.420 79.343 51.962 3.891 2.366 228 531 1.858 1.940 10.292 5.589 1.623 3.311 5.519 1.645 3.283 16.766 7.087 1.719 237.640

IGOR SRL Produzione, stagionatura e confezionamento di Gorgonzola DOP a marchio: IGOR, GRAN RISERVA LEONARDI, QUATTROROSE SANTI, SI INVERNIZZI, PAL, CLIN, BALLARINI.

Strada Natale Leonardi 32 28062 CAMERI (NO) Tel: 0321.2001 Mail: info@igornovara.it www.igorgorgonzola.com

IL MONDO DEL LATTE 53

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CODICE DOGANALE

EUROPA UNIONE EUROPEA REGNO UNITO SVIZZERA C.S.I. ALTRI PAESI EUROPEI AFRICA NORD AMERICA CANADA USA CENTRO E SUD AMERICA BRASILE MESSICO ALTRI PAESI DEL CENTRO SUD ASIA GIAPPONE CINA INDIA HONG KONG SINGAPORE ALTRI PAESI ASIATICI OCEANIA AUSTRALIA NUOVA ZELANDA ALTRO TOTALE MONDO -TONNELLATE di cui extra Ue -MIGLIAIA DI EURO

04061030

04061050 04061080

79.401 63.130 9878 5099 392 902 83 440 111 329 84

68.776 57.983 6.132 3.469 695 497 143 1.866 118 1.748 158 19 11 128 7.491 1.479 2.874 10 217 152 2.759 446 367 79 9

1 83 4.209 2312 246 101 78 1472 321 260 61 84.538 21.408 428.761

78.889 20.906 325.308

04069061

040620

04064050

04069063

34.605 29.188 3.056 1.894 64 403 27 398 145 253 37 37 1.141 441 220

14.912 13.608 291 811 120 82 19 305 48 257 26 7 3 16 398 251 8

84 21 375 226 225 1

5 2 132 248 243 5

4.326 3.585 546 154 16 25 30 8.033 331 7.702 87 34 17 36 345 169 16 1 7 8 144 189 177 12

67.636 36.434 7.246 28.539 741.484 324.053

15.908 2.300 97.170

13.010 9.425 121.740

47.737 39.097 4.594 3.093 304 649 273 13.985 3.020 10.965 793 76 314 403 3.332 922 131 22 78 89 2.090 1.514 1.451 63 2

ALTRI FORMAGGI

FORMAGGI FUSI

PROVOLONE

ALTRI FORMAGGI

ALTRI FORMAGGI DURI

PECORINO

GORGONZOLA

GRATTUGIATI

GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO

RICOTTA, MASCARPONE E ALTRI FORMAGGI FRESCHI

(IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)

MOZZARELLA

LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI NEL MONDO (1 gennaio - 31 agosto 2021)

MERCATI

04069099

04069073

040630

04064010 04064090

9.196 7.952 522 186 390 146 323 1.126 171 955 234 46 11 177 1.826 196 343 56 71 13 1.147 319 287 32

3.539 2.032 216 672 75 544 44 415 14 401 29 7 1 21 710 149 44 2 81 34 400 152 146 6

4.026 3.750 122 141 9 4 15 486 108 378 77 4 5 68 210 14 4 1 11 5 175 491 470 21

1.753 1.626 7 58

2.094 1.821

13.024 5.072 91.235

4.889 2.857 31.979

5.305 1.555 31.388

2.228 602 8.168

04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 04069013 04069015 04069017

62 12 50 50 3 3 407 14 213 1 179 3 3

2.222 14.154

GLI ESPORTATORI

CIRESA SRL

CASEIFICIO DEFENDI LUIGI SRL BERNERI SPA

Taleggio, Gorgonzola, Bufaletto, Mozzarella, Baffalo Blu, F. Bio.

Via Vittorio Emanuele, 62 23815 Introbio (LC) Valsassina Tel. 0341/980540 Fax 0341/981294 ciresa@ciresa.it www.ciresa.it

Via delle Industrie, 6 24040 Lallio (BG) Tel. 035/200991 Fax 035/201190 berneri@berneri.it www.berneri.it

GELMINI CARLO SRL

MARIO COSTA SPA

F.LLI PINNA AZIENDA CASEARIA SPA

Via Papa Giovanni XXIII, 15 20080 Besate (MI) Tel. 02/90.50.92.4 Fax 02/90.09.80.30 info@caseificio-gelmini.it www.caseificio-gelmini.it

Via dell’Industria, 26 Località Orfengo 28060 Casalino (NO) Tel. 0321/877566 Fax 0321/877578 info@mariocosta.it www.mariocostagorgonzola.it

Via F.lli Chighine, 9 07047 Thiesi (SS) Tel. 079/886009 Fax 079/886 724 info@pinnaspa.it www.fratellipinna.com

24043 Caravaggio (BG) tel. 0363/301022 info@caseificiodefendi.it www.caseificiodefendi.it

54 IL MONDO DEL LATTE

VEDI 9-12 mercati gen MPLF.indd 54 n 1 gennaio internoexport 2022.indd 54

14/12/21 16:25 14:47 15/12/21

VEDI 9-12


PA

2/21 14:47

27 11 16 9

3.334 2.676 43 590 22 3 22 10 1 9 15

2.977 2.441 279 219 36 2 1 179 1 178 14

2 87 40

9 76 5 10

5 40 1 1

9 6 731 700 21

14 93 3 6

1

5

46 4 2 2

56 2 2

2.222 401 14.154

3.815 166 28.619

3.701 3.649 16 27 5 4

7 17 17

11

1

2.337 568 19.347

4.130 1.454 22.039

TOTALI

FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE

FONTINA FONTAL 315 220 7 87

1.667 1.619

1 2 346 17 329 4

2

4 18 1 3

1 5

1.309 1.118 83 70 2 36 1 159 4 155 5

725 376 8 334 3 4 2 325 50 275 19

1 4 6 1

10 9 20 5 3

4 1 79 14 2 12

5

5 39 38 1

1 1 10 64 62 2

3.278 837 28.329

1.519 401 10.695

1.155 779 7.885

689 469 4.816

3 38 6 6

ASIAGO, CACIOCAVALLO, MONTASIO, RAGUSANO

04069018 04069079 04069075 04069076 04069001 04069050 04069082 04069084

2.125 1.769 218 129 4 5 10 140 26 114 5

2.094 1.821 206 24 18 25 21 14 4 10 2

ITALICO TALEGGIO

ALTRI FORMAGGI MOLLI

ALTRI FORMAGGI SEMIDURI

CACIOTTE, SCAMORZE E FORMAGGI SEMIDURI

CRESCENZA, ROBIOLA E SIMILI

ALTRI FORMAGGI ERBORINATI

04064010 04069092 04069089 04069023 04069025 04064090 04069093 04069074 04069029 04069037 04069078 04069032 04069035 04069085

46

1 1 1

1 4 2 2

9 4 4

286.518 237.640 26.224 17.103 2.155 3.396 945 28.305 4.180 24.125 1.602 193 383 1.026 21.145 6.688 3.945 92 887 406 9.127 4.061 3.764 297 23

1.676 342.682 57 105.042 3.357 2.340.527

se nel primo semestre di quest’anno questi formaggi hanno recuperato quote di mercato. Qui, il prodotto francese occupa una nicchia piuttosto ridotta, mentre dominano tedeschi e danesi (49% e 35%). Francia e Germania esprimono poi prezzi all’import significativamente più alti di quello italiano (11,4 e 7,5 euro/kg). Nel segmento dei formaggi duri e semiduri l’Italia rappresenta infine il 7% dell’import svedese complessivo. I competitors però sono molto numerosi (Danimarca, Paesi Bassi, Germania, Cipro, Grecia, Francia, Regno Unito solo per citare i maggiori). Tuttavia, il Made in Italy (prevalentemente Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Pecorino) ha guadagnato terreno su tutti e nel semestre 2021 è stato tra i pochissimi a crescere. In questo segmento, il prezzo medio al kg è pari a 7,9 euro, il dato più alto, con Grana Padano e Parmigiano Reggiano e con il pecorino che esprimono un prezzo all’import di assoluta importanza (rispettivamente 8,5 e 10,2 euro/kg).

PARMAREGGIO SPA Produzione, stagionatura e confezionamento Dop Italiane: Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Asiago, Piave, Montasio e Monte Veronese.

STABILIMENTO DI MODENA Via Polonia, 30-33 - 41122 MODENA Tel. 059 414711 - Fax 059 450441 export@parmareggio.it www.parmareggio.it STABILIMENTO DI MONTECAVOLO Via Togliatti, 34AB 42020 Montecavolo (REGGIO EMILIA) Tel. 0522/245711 - Fax 0522/245702 STABILIMENTO DI SOMMACAMPAGNA Via Rezzola, 21 37066 Sommacampagna (VR) Tel. 045/8971800 - Fax 045/515974 export@agriform.it - www.agriform.it

TRENTIN SPA

ZANETTI SPA

Parmigiano Reggiano Grana Padano Pecorino Romano Gorgonzola Pecorini Toscani/Sardi Provolone/Taleggio Mozzarella di Bufala Mascarpone/Ricotta

Produzione, stagionatura, confezionamento e commercio di: Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Provolone, Pecorino, burro, Taleggio, Fontina, Asiago, mozzarelle, mascarpone, ricotta, Gorgonzola.

Via Genova, 19(z.i.) 37053 Cerea (VR) Tel. 0442/398111 Fax 0442/398150 commerciale@trentingroup.it www.trentingroup.it

Via Madonna, 1 24040 Lallio (BG) Tel. 035/201511 Fax 035/691515 zanetti@zanetti-spa.it www.zanetti-spa.it

IL MONDO DEL LATTE 55

VEDI 9-12 mercati gen MPLF.indd 55 n 1 gennaio internoexport 2022.indd 55

09/12/21 16:25 18:00 15/12/21


MERCATI

FORMAGGI, BUONI I

dati Ue relativi ai primi otto mesi del 2021 evidenziano una contrazione produttiva di latte in polvere: -10,9% la riduzione registrata dall’intero e -3,4% quella rilevata per lo scremato rispetto allo stesso periodo del 2020: variazioni che portano la produzione complessiva dell’Unione rispettivamente a 399,7 e 936,8 mila tonnellate. In particolare, continuano a pesare le performance negative messe a segno dai due grandi player del settore – Germania (-5,9% per l’intero e -8,9% per lo scremato) e Francia (-2,2% per l’intero e -1,2% per lo scremato) – come conseguenza del calo della disponibilità di latte rivelato nei due Paesi. I numeri registrati dai Paesi Bassi evidenziano, invece, un incremento pari a +34,2% per lo scremato (che passa così a 65,5 mila tonnellate) e un contestuale calo dell’intero (-29,8%, una diminuzione pari a 36,4 mila tonnellate). La produzione di burro in Germania (-4,4%, una riduzione pari a 15 mila tonnellate) e in Francia

(-1,7%) sembra seguire la tendenza evidenziata per il latte in polvere. Degni di nota, invece, gli incrementi messi a segno dalla Danimarca (+17,1%) e dai Paesi Bassi (+10%, in entrambi i casi un aumento pari a 8,7 mila tonnellate), che, tuttavia, non sono stati sufficienti a portare il saldo dell’Unione verso il segno più: quest’ultimo si attesta al -1,1%, per un totale di 1,4 milioni di tonnellate prodotte. Sul fronte dei formaggi, si rileva invece un tasso di crescita medio del 2,2%, che porta la produzione europea dei primi otto mesi dell’anno a 6,2 milioni di tonnellate. Di particolare rilievo i numeri registrati dalla Spagna (+9,2%) e dall’Italia, che, nonostante un delta più contenuto a livello percentuale (+5,3%), evidenzia un incremento più sostanzioso in termini di volumi, passando da 752,8 a 792,7 mila tonnellate. Proprio a livello di volumi, Germania e Francia si confermano leader del comparto, con una produzione pari, rispettivamente, a 1,675 e 1,136 milioni di tonnellate.

LE PRODUZIONI DI ALCUNI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI DEI PRINCIPALI PLAYER EUROPEI 34,2%

17,1% 12,6%

10,0% 2,2%

-3,4%

-1,1%

-10,9%

1,0% -4,4% -5,9% -8,9%

2,0%

1,0%

4,0%

5,3%

-1,2% -1,7% -2,2%

0,9%

-6,9%

9,2% 4,3%

3,2%

-0,9%

-5,2% -19,1%

-19,8%

-29,8%

-46,7%

UE

GERMANIA

FRANCIA

LATTE SCREMATO IN POLVERE

PAESI BASSI

ITALIA

LATTE INTERO IN POLVERE

POLONIA

BURRO

SPAGNA

DANIMARCA

FORMAGGI

56 IL MONDO DEL LATTE

9-12 mercatointerno produzione MPLF.indd 56 n 1 gennaio 2022.indd 56

14/12/21 16:25 14:49 15/12/21

9-12 merc


L’ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DI ALCUNI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI In crescita e su livelli decisamente superiori rispetto a quelli dello scorso anno, le quotazioni delle principali commodity lattiero-casearie.

BURRO

550 500 450 €/100 KG

400 350 300 250 200 5

10

15

25 30 SETTIMANE

35

40

45

50

125

300

100

250

75

200

50

150

25

100

0 0

5

10

mercato produzione PLF.indd 57

15

20

25 SETTIMANE

30

35

40

45

50

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

Fonte: Mmo – Reg. Ue n. 2017/1185

SIERO IN POLVERE

350

€/100 KG

€/100 KG

LATTE SCREMATO IN POLVERE

20

SETTIMANE

16/12/21 16:59


MERCATI

ESPORTAZIONI ITALIANE

IL MONDO DEL

L AT T E

DI LATTE

N. 1

GENNAIO

2022 -

ANNO

LXXVI -

IL LATTE NEL MONDO MENSILE

0401 1090 2019 2099

33 3 10 2 6

2.294 2 2

PAESI AUSTRIA BELGIO BULGARIA CIPRO CROAZIA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO MALTA PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO REP. CECA ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA UNGHERIA TOTALE UE

TOTALE PAESI TERZI di cui: ALBANIA LIBIA CINA HONG KONG EMIRATI ARABI

TOTALE GENERALE - TONNELLATE - MIGLIAIA DI EURO

3

13 114 48 432 31 1 6 2.778 37 1

26 1.651 153

7 27

38 20

5

305 5 9 41 3.933

2 8 59 4.239

23.055

2.182

2.941 14.502 1.056 64 802

24 547 977 3 58

26.988 19.469

6.421 4.251

0401 1010 2011 2091

ROMA

LATTE SFUSO IN CISTERNA

70%

LATTE IN CONFEZIONI

POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE

TARIFFA DOGANALE

AUT MP-AT/c/RM

DAL 1 GENNAIO AL 31 AGOSTO 2021 (IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)

ORGANO UFFICIALE DI

ASSOLATTE

E DEL

COMITATO ITALIANO FIL-IDF

ABBONATEVI ALLA RIVISTA MENSILE IL MONDO DEL

L AT T E

Organo ufficiale di ASSOLATTE e del COMITATO ITALIANO FIL-IDF

Il costo dell’abbonamento per l’anno 2022 è di: € 118,00 per l’Italia - € 150,00 per l’estero

“Editoriale Il Mondo del Latte s.r.l.” 20135 Milano - Via Adige, 20 Tel. 02.72021817 e-mail: mondolatte@assolatte.it Internet: www.assolatte.it

58 IL MONDO DEL LATTE

9-12 mercatiinterno espor latte V MPLF.indd 59 n 1 gennaio 2022.indd 58

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04/03/20 11:16


MERCATI

BORSA PREZZI

ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI ITALIANI 2020 2021 NOVEMBRE NOVEMBRE MEDIA MEDIA

2021 OTTOBRE MEDIA

2020 OTTOBRE MEDIA

VAR.

BURRO DI CREMA DI LATTE SOTTOPOSTA A CENTRIFUGAZIONE REG. (CE) N. 1234/2007 BURRO DI CENTRIFUGA ZANGOLATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI) GRANA PADANO STAGIONATURA 16 MESI E OLTRE GRANA PADANO STAGIONATURA 9 MESI GRANA PADANO CON BOLLO PROVVISORIO 60-90 GG. FUORI SALE PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 24 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 18 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 12 MESI E OLTRE GORGONZOLA MATURO DOLCE GORGONZOLA MATURO PICCANTE ITALICO MATURO TALEGGIO FRESCO FUORI SALE TALEGGIO MATURO PROVOLONE VALPADANA STAGIONATURA FINO A 3 MESI PROVOLONE VALPADANA STAGIONATURA OLTRE 3 MESI

3,05 4,65 4,80 2,85 8,26 7,02 5,92 12,55 11,70 10,20 5,76 6,76 5,16 4,78 5,63 5,85 6,15

1,67 3,27 3,42 1,47 8,21 6,52 5,52 11,01 10,21 9,10 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,83 6,12

82,63% 42,20% 40,35% 93,88% 0,61% 7,67% 7,25% 13,99% 14,59% 12,09% 0,17% 0,15% 0,19% 0,63% 0,54% 0,34% 0,49%

3,55 5,15 5,30 3,35 8,23 7,02 5,92 12,55 11,70 10,20 5,83 6,83 5,23 4,88 5,73 5,95 6,25

1,66 3,26 3,41 1,46 8,52 7,13 5,99 11,85 11,05 10,02 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,83 6,12

113,86% 57,98% 55,43% 129,45% -3,40% -1,54% -1,17% 5,91% 5,88% 1,80% 1,39% 1,19% 1,55% 2,74% 2,32% 2,06% 2,12%

LATTE SPOT ITA (€/1000 Kg)

426,00

349,00

22,06%

461,50

355,00

30,00%

PARMIGIANO REGGIANO (BORSA DI RIFERIMENTO COMPRENSORIALE DI PARMA) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA >30 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA >24 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA >18 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA >15 MESI

13,275 12,475 11,750 10,8

11,945 11,050 10,265 9,370

11,13% 12,90% 14,47% 15,26%

13,275 12,475 11,750 10,8

12,375 11,600 10,875 10,212

7,27% 7,54% 8,05% 5,76%

MILANO (€/Kg) BURRO PASTORIZZATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI)

9-12 mercatiinterno borsa MPLF.indd 61 n 1 gennaio 2022.indd 61

VAR.

09/12/21 16:25 18:02 15/12/21


MERCATI

EXPO DUBAI, UN TRAMPOLINO PER I FORMAGGI DOP ITALIANI

D

a Expo Dubai arriva un forte messaggio di rilancio del comparto dei formaggi Dop italiani, che si presentano al grande evento internazionale con un programma di iniziative comuni. Afidop, con una collettiva di quattro Consorzi di tutela (Gorgonzola, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana e Pecorino Romano), ha dato il via alle proprie attività promozionali con la partecipazione a “M-Eating Italy-Fine Dining Restaurant”, uno spazio organizzato da Fiere di Parma e pensato per trasmettere le peculiarità e la storia del Made in Italy nelle sue aree di eccellenza, tra le quali figurano le nostre produzioni casearie. Durante i sei mesi dell’Esposizione universale, l’Associazione dei Formaggi Italiani Dop e Igp e i Consorzi di Tutela organizzeranno una serie di appuntamenti che uniranno degustazioni “in purezza” a show cooking: un’ottima

occasione per valorizzare e promuovere i nostri prodotti caseari a denominazione di origine e indicazione geografica, oltre a costituire un forte segnale di ripresa, dopo un periodo complesso come quello vissuto in questi ultimi due anni. “Lotta all’Italian sounding e necessità di incrementare le attività di promozione sui mercati lontani ci spingono a chiedere un nuovo patto al governo, con una forte sinergia tra ministero degli Esteri e ministero delle Politiche agricole, perché il food è uno dei principali veicoli dell’immagine dell’Italia all’estero, come hanno sottolineato più volte i nostri rappresentanti istituzionali. Noi siamo perfettamente d’accordo, per questo chiediamo un incontro congiunto con i ministri Di Maio e Patuanelli per avviare una strategia comune non solo di difesa del Made in Italy all’estero, ma soprattutto di promozione”,

ha dichiarato il presidente di Afidop, Antonio Auricchio. Expo Dubai è una buona opportunità per promuovere le nostre eccellenze casearie negli Emirati Arabi Uniti, che nei primi otto mesi del 2021 hanno importato 1,3 mila tonnellate di formaggi italiani (+68,2% rispetto al 2020 e +21,8% rispetto al 2019): un mercato dai quantitativi attualmente non elevati, ma dalle interessanti prospettive di crescita.

L’ANDAMENTO PRODUTTIVO DEI PRINCIPALI FORMAGGI DOP

5,0% 1,4%

3,9% 2,5%

0,2%

1,4%

-5,6%

-7,2% -9,8%

ASIAGO

GORGONZOLA

GRANA PADANO

MONTASIO

1° trimestre

MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA 2° trimestre

PARMIGIANO REGGIANO

3° trimestre

PROVOLONE VALPADANA

TALEGGIO

QUARTIROLO

Media 2021

62 IL MONDO DEL LATTE

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IGIENE & SICUREZZA

IL REG. (UE) 2017/429

OBBLIGHI E OPPORTUNITÀ (SECONDA PARTE) IL COINVOLGIMENTO DIRETTO DEGLI ALLEVAMENTI NEL CONTROLLO DELLE MALATTIE E LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA Dr. Silvio Borrello - Food&Health Consulting srl

I

l Reg. (UE) 2016/429 definisce la biosicurezza come l’insieme delle misure gestionali e fisiche volte a ridurre il rischio di introduzione, sviluppo e diffusione delle malattie in una popolazione animale in uno stabilimento, struttura, locale, sito, zona, compartimento, anche con un mezzo di trasporto. La responsabilità dell’applicazione delle misure di biosicurezza rientra nella competenza dell’operatore, che deve tener conto di: specie e categorie di animali detenuti e prodotti;

tipo di produzione e rischi connessi, in relazione all’ubicazione geografica, alle condizioni climatiche per quanto riguarda le malattie trasmesse da vettori, quali la blue tongue; eventuale presenza e possibile contatto con animali selvatici e loro escreti. Le misure di biosicurezza Possono essere di protezione fisica, quali ad esempio separazioni, recinzioni, tetti, reti, a seconda dei casi, ma soprattutto gestionale, con particolare riferimento

alle operazioni di pulizia, disinfezione, lotta agli insetti e derattizzazione e gestione del personale e degli automezzi. Le misure di biosicurezza, in caso di insorgenza di malattia soggetta a notifica – ove non fossero state messe già in atto dall’operatore – possono essere imposte dall’autorità competente, sia per quanto riguarda le strutture dove vengono detenuti gli animali, sia per i mezzi di trasporto in applicazione del Reg. (UE) 2020/687 che integra il regolamento (UE) 2016/429.

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IGIENE & SICUREZZA Comparsa di una malattia elencata o emergente L’operatore è responsabile dello stato di salute degli animali, avvalendosi della figura del veterinario, ed entrambi, per quanto di conoscenza e competenza, devono segnalare all’A.C. il sospetto di malattia e provvedere immediatamente con interventi necessari per limitarne la diffusione. L’A.C. provvede alla tempestiva comunicazione del focolaio alla Commisione europea e agli altri Stati membri, nonché all’O.I.E., e istituisce, immediatamente, le zone soggette a restrizione: “zona di protezione” e “zona di sorveglianza” aventi un raggio minimo specificato per ciascuna malattia. Nella delimitazione dei confini delle aree di restrizione, bisogna tener conto della tipologia della malattia, situazione geografica, condizioni meteorologiche presenza di insetti vettori, nonché dei risultati delle indagini di laboratorio e dell’indagine epidemiologica. L’A.C. dovrà, inoltre, tener conto della presenza di impianti di macellazione e lavorazione dei prodotti di origine animale per ridurre al minimo i danni economici, ma anche per evitare la movimentazione verso l’esterno delle aree soggette a restrizione di animali e prodotti che possono costituire un rischio di diffusione della malattia. Per quanto riguarda il latte prodotto in zone soggette a restrizione, i trattamenti sicuri sono quelli individuati in Allegato VII del già citato Reg. (UE) 2020/687 e riportati nella Tab.3 Registrazione, riconoscimento stabilimenti e tracciabilità La parte quarta del regolamento tratta della registrazione, del riconoscimento, della tracciabilità e dei movimenti all’interno dell’Unione europea. La registrazione è obbligatoria per tutti gli stabilimenti in cui vengono detenuti animali ed è, altresì, obbligatoria per gli impianti dove avviene la raccolta

del seme, degli embrioni o dove questi vengono stoccati. Nulla di nuovo per gli operatori italiani, già abituati a registrare gli stabilimenti attraverso la Banca Dati Nazionale (BDN); per queste strutture non è prevista una visita preventiva, se non in particolari casi che verranno indicati nel decreto legislativo di cui si parlerà successivamente, come ad esempio fiere, mercati, stalle di transito, ecc. Sono obbligati alla registrazione coloro che effettuano un trasporto di ungulati (bovini, ovicaprini, ecc.) da uno Stato membro ad un altro Stato membro o verso un Paese terzo e coloro che, indipendentemente dall’avere uno stabilimento, operano un commercio di animali vivi e prodotti attraverso sistemi di comunicazione elettronica o internet. Il riconoscimento dello stabilimento è previsto per quelle attività in cui vi sia uno scambio di animali o di materiale germinale tra Stati membri. L’operatore interessato deve presentare regolare richiesta alla Asl di competenza utilizzando la BDN, e accludendo la documentazione necessaria Tab. 3

per ottenere il riconoscimento. L’azienda sanitaria locale provvederà alla verifica della documentazione e a una ispezione in loco. Naturalmente, questi stabilimenti sono soggetti a controlli periodici. Gli operatori dovranno conservare, per almeno tre anni, la documentazione relativa alle attività svolte negli stabilimenti registrati e riconosciuti. La tracciabilità degli animali è assicurata attraverso l’anagrafe dei singoli capi o per allevamento, a seconda della specie e la registrazione in BDN delle movimentazioni o altri eventi, quali nascite, morti, macellazioni, ecc. Provvedimenti attuativi italiani Con la legge 22 aprile 2021 n. 53 il Parlamento ha delegato il governo a dare attuazione a direttive e regolamenti emanati negli anni precedenti e tra questi è stato inserito anche il Reg. (UE) 2016/429, fissandone anche i criteri a cui il Ministero della salute, come amministrazione proponente, deve attenersi. La legge n. 53/2021 è stata emanata il giorno successivo

TRATTAMENTI TERMICI SICURI PER IL LATTE

LATTE

AFTA FEBBRE DELLA LUMPY SKIN EPIZOOTICA VALLE RIFT DISEASE

Trattamento termico (processo di sterilizzazione) fino a raggiungere un valore F0 minimo pari a 3

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Trattamento termico UHT (temperatura ultra alta): almeno 132 °C per almeno 1 secondo

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Trattamento termico UHT (temperatura ultra alta): almeno 135 °C per un periodo di durata appropriata

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Se il pH del latte è inferiore a 7, trattamento termico HTST (pastorizzazione rapida ad elevata temperatura) ad almeno 72 °C per almeno 15 secondi

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Se il pH del latte è pari o superiore a 7, trattamento termico HTST (pastorizzazione rapida ad elevata temperatura) ad almeno 72 °C per almeno 15 secondi, applicato due volte

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Trattamento termico HTST (pastorizzazione rapida ad elevata temperatura) combinato a un trattamento fisico fino a ottenere un valore di pH inferiore a 6 per almeno 1 ora o fino a ottenere almeno 72 °C, in combinazione con l’essiccamento Pastorizzazione consistente in un unico trattamento termico con effetto almeno equivalente a quello ottenuto applicando 72 °C per 15 secondi

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all’entrata in applicazione del regolamento, per cui i ritardi dovuti all’approvazione della delega si ripercuoteranno negativamente sulla tempistica della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei due decreti legislativi. Nel frattempo, i testi sono già stati predisposti dai competenti uffici della Direzione generale della sanità animale farmaci veterinari del Ministero della salute. Attualmente i provvedimenti sono all’esame del competente Dipartimento della presidenza del Consiglio. I criteri di delega fissati dal Parlamento sono dieci, di cui il primo, naturalmente, è quello di adeguare e coordinare i testi vigenti di polizia veterinaria e le ordinanze che si sono succedute nel corso degli anni. È evidente che si andrà verso un’abrogazione del DPR n. 320/1954 e di tutti i provvedimenti collegati, con un’auspicabile semplificazione; si spera che non succeda quanto verificatosi con il D.Lvo n. 27/2021 recante “Disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/625”. Le disposizioni che dovranno essere ben definite riguarderanno un miglior coordinamento tra le autorità competenti in caso di emergenza, una ridefinizione dell’organizzazione e composizione delle funzioni del già esistente Centro Nazionale di lotta e di emergenza delle malattie, con una riscrittura dell’unità di crisi centrale e relativi compiti e l’aggiornamento dei piani di emergenza esistenti. Gli altri criteri di delega riguardano l’affidamento di talune attività ufficiali ai veterinari non ufficiali, il riordino della funzionalità della banca dati nazionale in modo tale da poterla mettere in collegamento con i vari sistemi informativi regionali e un adeguamento del sistema di registrazione e di riconoscimento degli stabilimenti, nonché il riconoscimento del sistema ClassyFarm.

Viene previsto, infatti, che siano fissate le modalità per consentire alle autorità competenti di acquisire i dati della sorveglianza svolta dagli operatori e dalle visite che sono previste in sanità animale effettuate dai veterinari aziendali, o altri veterinari. Il Parlamento non ha mancato di dare indicazioni sui temi della formazione degli operatori e sostegno economico per quegli allevatori che potenziano i sistemi di biosicurezza attraverso le buone pratiche gestionali, in particolare per quanto riguarda la promozione di allevamenti di tipo non intensivo. Non sappiamo come si darà seguito a queste forme di incentivazione, poiché tali provvedimenti devono essere attuati nel rispetto dell’invarianza finanziaria, cioè con uomini mezzi e risorse non aggiuntive. Come non sappiamo in che maniera il Ministero della salute vorrà impostare la formazione: poiché è chiaro chi sono i destinatari, ma non è altrettanto chiaro chi potrà formare. La competente direzione generale della sanità animale dei farmaci veterinari del Ministero ha preparato due bozze di decreti legislativi per dare attuazione al Reg. (UE) 2017/429. Questi provvedimenti sono all’attenzione della presidenza del Consiglio e inizieranno il lungo percorso che passa attraverso l’esame delle Commissioni parlamentari, della Conferenza Stato regione e l’approvazione in prima e seconda lettura da parte del C.d.M, per cui i tempi di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale saranno lunghi. I testi dei due provvedimenti presentati alcuni mesi addietro alle Regioni, Province autonome ed Associazioni di categoria riguardano le norme di prevenzione e contrasto delle malattie animali, ivi compresi gli obblighi degli operatori, dei veterinari e delle Autorità competenti; il secondo concerne la registrazione, il riconoscimento e le anagrafi

delle varie specie animali e degli stabilimenti. Decreto legislativo: prevenzione e contrasto Il primo provvedimento prevede l’abrogazione del regolamento di Polizia Veterinaria del 1954 e relativo elenco di malattie. Queste sono state sostituite dalle 63 malattie elencate nel regolamento base e successive modifiche, ma il Ministero della salute, sentito il parere degli esperti, ha ritenuto di dover mantenere nell’elenco alcune “vecchie malattie” alle quali si applicano le misure di sorveglianza previste per la categoria E. Una rete veterinaria nazionale Il testo del provvedimento in itinere prevede il rafforzamento della “catena di comando” con l’istituzione di una “rete veterinaria nazionale” costituita dai responsabili dei servizi veterinari delle Regioni e delle Province autonome che sono coordinate dal Capo dei Servizi Veterinari (Chief veterinary officer-CVO). Ricordiamo che il CVO ha un ruolo fondamentale nei rapporti con l’UE e con i P.T ed è il delegato O.I.E. Con questa rete e con l’individuazione di un responsabile regionale, si vuole sopperire alle carenze che si sono verificate nelle ultime epidemie, quando in qualche regione mancava un punto di contatto diretto con il ministero che avesse un potere decisionale nei confronti del servizio veterinario delle ASL. Per far funzionare la rete dei responsabili regionali della veterinaria è necessario, comunque, che le regioni individuino un medico veterinario, che potrebbe essere il Capo Servizio Regionale (CSR), così da essere a stretto contatto con l’Assessore regionale, ma che durante l’emergenza risponderebbe tecnicamente al solo CVO.

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IGIENE & SICUREZZA Autocontrollo in sanità animale Si può affermare che l’art.11 della bozza di Dl.gs costituisce il cuore del provvedimento, ed è la vera novità che interessa tutti gli operatori, i quali per rispondere agli obblighi della sorveglianza e tenuta della documentazione – a dimostrazione del rispetto dei vincoli normativi – devono implementare le necessarie procedure che potremmo definire un vero e proprio ’“autocontrollo in sanità animale”. Gli operatori possono usufruire di due possibilità: 1. inserire i dati delle verifiche e tutte le informazioni raccolte di sanità, benessere animale e consumo dei farmaci, senza dover conservare la documentazione, nel sistema informativo di ClassyFarm che con questo provvedimento, assume una dignità forte quale strumento di epidemiosorveglianza; 2. mantenere una registrazione cartacea di tutte le informazioni, secondo i modelli che sono indicati nel decreto. I documenti ed informazioni devono essere conservati per almeno dieci anni. Il vantaggio che può avere un allevatore nell’aderire al sistema di ClassyFarm è quello di una semplificazione burocratica. Se ha un buon sistema di autocontrollo, la categorizzazione del rischio verrà fatta tenendo conto anche dei dati aziendali, altrimenti avverrà esclusivamente sulla base dei controlli ufficiali. Deleghe a veterinari non u ficiali Per quanto riguarda la facoltà concessa dal regolamento agli Stati membri di delegare talune attività ufficiali relative ai controlli ufficiali o altre attività ufficiali a veterinari non strutturati, il decreto legislativo prevede la possibilità di affidare, con successivo atto della Conferenza Stato-Regioni, ai veterinari non ufficiali, gli interventi nei programmi di

eradicazione, es. controlli per brucellosi, Tbc ecc., gli interventi vaccinali e le attività di registrazione e identificazione degli animali da compagnia. Decreto legislativo i en ifica ione e racciabili Con il secondo decreto legislativo che riguarda l’identificazione e la registrazione degli animali e degli stabilimenti registrazione o riconoscimento, viene a essere rafforzato il sistema informatizzato di raccolta dei dati per permettere un collegamento immediato con il sistema informativo dell’Unione Europea e con il sistema Traces per monitorare costantemente la tracciabilità degli animali, partendo da un’anagrafe obbligatoria per tutte le specie animali. La tracciabilità degli animali è assicurata mediante la registrazione in BDN di tutti gli eventi (introduzione, morte e natalità degli animali), che devono essere registrati entro sette giorni dalla data in cui l’evento si è verificato. Le tipologie dei mezzi di identificazione dei bovini, ovini, caprini e suini sono autorizzate e individuate per ciascuna specie con provvedimento del Ministero della salute. Conclusioni A nostro avviso, né il Reg. (UE) 2017/429, né i provvedimenti attuativi apporteranno grandi modifiche al nostro Sistema Sanitario Nazionale, dal punto di vista organizzativo e delle risorse, né tantomeno al

sistema allevatoriale, se non per le parti di un coinvolgimento diretto di quest’ultimo per quanto riguarda la sorveglianza epidemiologica e la formazione obbligatoria. Il Ministero della salute aveva già messo in atto un sistema informativo veterinario, estremamente funzionale, che permette la raccolta dei dati concernenti la registrazione di tutti gli operatori e permette la tracciabilità di ogni movimentazione degli animali. Se a questo si associano i sistemi di tracciabilità dei medicinali veterinari (ricetta elettronica) e la categorizzazione degli allevamenti utilizzando il sistema ClassyFarm, ci rendiamo conto che siamo sicuramente in linea con quanto previsto dal regolamento comunitario. Riteniamo, comunque, che già da ora debba essere fatta un’opera d’informazione su quelle che sono le responsabilità degli operatori e l’obbligo della formazione. Questo compito riguarda la Pubblica Amministrazione, ma soprattutto le Associazioni di categoria e gli ordini professionali dei medici veterinari, poiché l’occasione che offre il Reg. (UE) 2017/429 può contribuire a innalzare il livello di fiducia dei consumatori, il benessere animale e l’uso responsabile dei farmaci in allevamento attraverso l’applicazione di sistemi di biosicurezza e sorveglianza epidemiologica, riducendo gli oneri a carico sia degli operatori che della collettività.

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IGIENE & SICUREZZA

SICUREZZA ALIMENTARE:

ISTITUITO IL GRUPPO DI RIFERIMENTO COMUNITARIO di Ettore Soria

L

a Commissione Ue si è impegnata a intensificare i suoi sforzi di coordinamento per una risposta comune alle crisi che interessano o minacciano di interessare in tutto o in parte il sistema alimentare dell’Unione e pongono in pericolo o minacciano di porne in pericolo la sicurezza dell’approvvigionamento. L’esecutivo comunitario ha dunque ritenuto opportuno costituire un gruppo di esperti nei settori dell’agricoltura, della pesca, dell’acquacoltura, della salute e della sicurezza alimentare (Decisione della Commissione del 12 novembre 2021). Il gruppo è composto dalle autorità di ciascun Stato membro, competenti nei settori dell’agricoltura, della pesca, dell’acquacoltura, della politica sanitaria e della sicurezza dell’approvvigionamento alimentare e da quelle dei Paesi terzi prescelti con filiera alimentare fortemente integrata nel sistema alimentare dell’Ue. Sono anche previste le organizzazioni di portatori di interessi nominate a seguito di una apposita procedura di selezione, attive nei sopracitati settori, compresa la fornitura di prodotti alimentari ai consumatori attraverso il commercio al dettaglio o i servizi di ristorazione, la fornitura di mezzi di produzione, la produzione alimentare, la trasformazione alimentare e il trasporto di prodotti alimentari. Possono farvi parte un totale di 30 membri.

Il Gruppo ha il compito di di fornire alla Commissione UE la consulenza e le competenze tecniche per quanto riguarda i seguenti aspetti:

IL GRUPPO DI ESPERTI È PRESIEDUTO DA UN RAPPRESENTANTE DELLA COMMISSIONE

della legislazione, dei programmi e delle politiche Ue in materia di preparazione e risposta dell’Unione alle crisi dell’approvvigionamento alimentare e della sicurezza di tale approvvigionamento; coordinamento con gli Stati membri, i Paesi terzi e le organizzazioni di portatori di interessi sulle succitate materie; di buone prassi nel campo dell’organizzazione di una risposta concertata alle crisi dell’approvvigionamento alimentare e della sicurezza di tale approvvigionamento, anche garantendo un monitoraggio ed una segnalazione precoci delle minacce, dell’evoluzione della crisi, della valutazione

post-crisi e degli insegnamenti tratti; piani di emergenza degli Stati membri e dei Paesi terzi invitati dalla Commissione;

Commissione nella messa a punto di iniziative politiche concernenti la preparazione e la risposta dell’Unione alle crisi dell’approvvigionamento alimentare e della sicurezza di tale approvvigionamento, quando consultato dalla Commissione su siffatte iniziative; caso, raccomandazioni attinenti alla preparazione e alla risposta dell’Ue alle crisi dell’approvvigionamento alimentare e della sicurezza di tale approvvigionamento. La DG-Agri, la DG- Mare e la DG-Sante avranno facoltà di istituire sottogruppi per esaminare questioni specifiche sulla base di un mandato definito dalle stesse direzioni generali.

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NORMATIVE_L’ESPERTO RISPONDE a cura di Leonardo Graverini LA NOSTRA AZIENDA ESPORTA PRODOTTI PREIMBALLATI IN ALBANIA, BULGARIA, BOSNIA ERZEGOVINA, ROMANIA E POLONIA. È OBBLIGATORIO PER TALI PAESI INDICARE

commercializzato il prodotto o, se tale operatore non è stabilito nell’Unione europea, l’importatore nel mercato dell’Unione. Non ci risultano e, trattandosi di normativa armonizzata a livello UE, non dovrebbero sussistere nei Paesi UE obblighi ulteriori o diversi da quelli stabiliti dal Regolamento 1169, salvo i casi previsti dagli articoli 38 e 39 dello stesso Regolamento. Dato che il Reg. (UE) n. 1169/2011 vale solo sul territorio dell’Unione Europea, per i prodotti alimentari esportati in Paesi extra-UE (nel vostro caso Albania e Bosnia Erzegovina) dovrà farsi invece riferimento alla legislazione di ogni specifico Paese di destinazione.

?

Per i prodotti alimentari esportati in Paesi dell’Unione Europea valgono le disposizioni del Reg. (UE) n. 1169/2011. L’art. 8, paragrafo 1, di tale Regolamento stabilisce che l’operatore del settore alimentare responsabile delle informazioni sugli alimenti (che a norma dell’art. 9 del citato Reg. 1169/2011 deve essere indicato in etichetta) è l’operatore con il cui nome o con la cui ragione sociale è

prodotti possano essere immessi in commercio solo in base a specifici livelli di tenore di grasso sulla sostanza secca da EUROPEA CI CHIEDE DI APPORRE IN ETICHETTA, IN dichiarare in etichetta. In Germania detto obbligo è ritenuto valido anche per i produttori non tedeschi che commercializzano in tale Paese, dato che la normativa tedesca è reputata non in SUL SECCO PER IL GRANA PADANO E PER UN MIX contrasto col Reg. (UE) n. 1169/2011, poiché tratta della qualità GRATTUGIATO. È LEGITTIMA TALE RICHIESTA, (tipologia) del formaggio e non di informazione ai consumatori. CONSIDERATO CHE TALE OBBLIGO NON È PREVISTO DAL Gli obblighi nazionali che ne derivano non risultano finora essere stati messi in discussione. Laddove l’azienda avesse Alcuni Paesi esteri hanno effettivamente normative nazionali interesse a non conformarsi alla richiesta, potrà valutarne la specifiche per i formaggi e sulla loro classificazione qualitativa legittimità di tale richiesta alla luce della normativa nazionale in base al tenore di grasso sulla sostanza secca, da dichiarare del Paese UE di destinazione in confronto con quanto in etichetta a fini classificatori e di indicazione della qualità. prevedono gli articoli 38 e 39 del Reg. (UE) n. 1169/2011, In Germania, per esempio, la normativa sui formaggi e i prodotti recanti la disciplina europea delle disposizioni nazionali sulle a base di formaggio ("Käseverordnung") prevede che tali indicazioni obbligatorie complementari.

in un imballaggio – e magari rechino anche un’etichetta – mancante dell’indicazione di quantità o di altre indicazioni che sarebbero obbligatorie nel caso dei prodotti preimballati. Infatti, un prodotto che si trovi al banco gastronomia avvolto in un imballaggio (o peggio che sia erroneamente collocato dal venditore negli scaffali a libero servizio) potrebbe essere scambiato dalle autorità di controllo per CHE SIA OBBLIGATORIA, ALTRI CHE SIA STATA un prodotto preimballato e la mancanza dell’indicazione di quantità e di altre indicazioni obbligatorie di etichettatura CON LA CIRCOLARE N. 165/2000. La circolare n. 165/2000 non ha affatto bocciato la dicitura potrebbe, di conseguenza, essere erroneamente sanzionata. "da vendersi a peso" ma, riferendosi solo ed esclusivamente La funzione della dicitura "da vendersi a peso" è dunque quella di rendere evidente che non si tratta di un prodotto al caso dei prodotti venduti a libero servizio, ha chiarito che preimballato, né tantomeno di un prodotto da libero servizio, tale dicitura, non richiesta da alcuna norma, è superflua, in ma di un prodotto sfuso (ancorché posto in una confezione quanto, come per qualsiasi altra indicazione obbligatoria, o involucro protettivo e magari volontariamente dotato la quantità deve, in ogni caso, figurare sull'unità di vendita di un’etichettatura parziale), destinato a essere venduto all'atto della esposizione per la vendita a libero servizio, a cura del venditore se non è stata apposta dal confezionatore. come tale al consumatore solo previa pesatura al banco gastronomia, giustificandosi in tal modo la mancanza Infatti, la dicitura "da vendersi a peso", ancorché non dell’indicazione di quantità e/o di altre indicazioni di prevista da nessuna normativa nazionale o europea, è usata volontariamente solo sui prodotti sfusi da vendersi a richiesta etichettatura che sono obbligatorie solo nel caso dei prodotti preimballati. La dicitura in questione è stata ideata e si del consumatore al banco gastronomia. è affermata nella prassi commerciale con tale funzione, Tale indicazione è utilizzata al solo scopo di evitare ma – ripetiamo – non è prevista né tantomeno richiesta e errate contestazioni nel caso che i prodotti destinati alla disciplinata da alcuna normativa. vendita sfusa, previo frazionamento, si presentino avvolti ABBIAMO BISOGNO DI CHIARIMENTI RIGUARDO ALLA DICITURA "DA VENDERSI A PESO". TALE INDICAZIONE DEVE ESSERE INSERITA O MENO SULLE PELURE APPLICATE SU FORME INTERE DI FORMAGGIO DESTINATE A COLLETTIVITÀ, GROSSISTI,

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