IL MONDO DEL
IL MONDO DEL LATTE 3/2022
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MARZO
2022 -
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IL LATTE NEL MONDO MENSILE
LATTE E DERIVATI, ELISIR PER I SENIOR CETA: VOLA L’IMPORT DEI FORMAGGI UE
POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE
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TREND ALIMENTARI: IL NUOVO CHE AVANZA
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Agroalimentare: presto la revisone delle norme di Paolo De Castro
MONDO ASSOLATTE
Latte e derivati: meglio della terapia farmacologica Latte e yogurt preziosi a ogni età
ATTUALITÀ
Eda: la politica di promozione dell’Ue News Eda flash Fil: la salute degli animali, nuovo report Idf Ue: il Carbon Farming al centro del dibattito europeo Effetto Ceta: vola l’import canadese di formaggi Ue News Libri
ECONOMIA
Food mood: i giovani e il cibo ai tempi della pandemia Trend alimentari: il nuovo che avanza
MERCATI
La mozzarella nei mercati extra-Ue: confronto tra i Paesi Ue produttori Latte: confermati i dati positivi dell’Italia Esportazioni italiane di latte Borsa prezzi Mozzarella di Bufala Campana Dop: un mercato in crescita
IGIENE E SICUREZZA
La Bielorussia blocca le importazioni dei prodotti lattiero-caseari dell’Ue
NORMATIVE
L’esperto risponde
Organo ufficiale di ASSOLATTE e del Comitato Italiano FIL - IDF EDITORIALE IL MONDO DEL LATTE s.r.l. P.I. e C.F. 07208200159 www.assolatte.it Direzione, redazione, pubblicità: Via Adige, 20 - 20135 Milano tel. 02-72021817 e-mail: mondolatte@assolatte.it Via Boncompagni, 16 - 00187 Roma tel. 06-42885648 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 337 del 23-4-1987
n una recente lettera al ministro Patuanelli, il presidente di Assolatte è tornato sul delicato tema dei costi di produzione industriali. Qualche mese fa, ha ricordato Zanetti al numero uno di via XX Settembre, Assolatte ha sottoscritto il protocollo “Emergenza Latte”, venendo incontro alle richieste del mondo agricolo e garantendo immediati e significativi aumenti del prezzo del latte. Peccato, però, che tante catene della Gdo non mostrino analoga sensibilità verso chi il latte lo compra e lo lavora: gli indispensabili e indifferibili aumenti di listino richiesti, infatti, sono stati rinviati di mese in mese e le istanze delle imprese sono andate deluse o IL MONDO DEL accontentate solo in minima parte. Come se il problema dei costi N. 3 energetici - solo per citarne uno non fosse sotto gli occhi di tutti. Peccato, poi, che numerose proposte di Assolatte siano rimaste inascoltate. Così, tante aziende sono in enorme difficoltà, i problemi crescono e il tempo sta per scadere. Bisogna agire, con misure immediate e interventi ammazza-costi. Tra i primi provvedimenti, finalmente si parla di riduzione delle accise, delle imposte su gas ed energia, di crediti di imposta, per dare una boccata di ossigeno al settore. Un comparto che, per tipo di prodotti e processi impiegati, è uno dei più colpiti dal caro energia e dagli aumenti di plastica, carta, cartone, legno. Ma se queste misure possono essere la Tachipirina per far abbassare la febbre, nessuno sembra interessato a lavorare a interventi che migliorino il quadro clinico generale, lo stato di salute del settore. Sì, parliamo della revisione delle tante, troppe norme, che incidono sui costi di processo e di gestione delle aziende. Questo l’invito al ministro Patuanelli: che il Tavolo latte affronti con serietà e consapevolezza questi temi, per dare capacità competitiva a un settore che cresce e crea ricchezza per tutti.
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ORGANO UFFICIALE DI
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LATTE NEL
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COMITATO ITALIANO FIL-IDF
Direttore responsabile: Adriano Hribal Coordinamento editoriale: Manuela Soressi Progetto grafico e impaginazione: Tina Liati Immagini: Fotolia Stampa: Miligraf srl s- Formello (RM) Poste Italiane SPA - Spedizione in abbonamento postale 70% Roma – aut mp-at/c/rm
Il Vostro indirizzo verrà utilizzato anche per l’invio, da parte nostra, di altre pubblicazioni e stampe o per l’inoltro di proposte pubblicitarie. In qualsiasi momento potrà modificare ovvero revocare tale autorizzazione inviando una email all’indirizzo privacymondodellatte@assolatte.it ai sensi del Reg. UE 679/16 e del D.Lgs. 196/03
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REGNO UNITO, PAESE TERZO
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el dicembre del 1971, a poco più di un anno dall’adesione di Regno Unito, Irlanda e Danimarca alla Comunità economica europea, molte erano le aspettative e le riflessioni legate all’ampliamento della Comunità. Leggiamo su Il Mondo del Latte: “Il voto favorevole del Parlamento inglese per l’entrata del Regno Unito nel mercato comune ha messo fine alle incertezze che regnavano in ordine alle concrete possibilità di ampliare la Comunità Europea. Nel prossimo anno, dopo i referendum popolari che si svolgeranno in Irlanda e in Danimarca, anche questi due Paesi entreranno nell’ambito della Comunità ed è auspicabile che le difficoltà tuttora in atto per l’adesione della Norvegia … possano essere rapidamente superate, così da considerare, nel ’72, la Cee estesa a dieci Paesi. Dal 10 novembre scorso ha preso inizio il periodo transitorio per l’adattamento dell’economia inglese a quella comunitaria e, d’ora innanzi, tutte le decisioni di competenza delle istanze di Bruxelles saranno sottoposte anche alla delegazione governativa del Regno Unito. Da rilevare che il Governo inglese disponeva di un periodo di 15 giorni per chiedere di negoziare le decisioni assunte dalla Comunità prima del 10 novembre scorso e, poiché non sono intervenute al riguardo domande da parte dell’Inghilterra, è acquisito che il nuovo Paese membro della Cee ha accettato, senza eccezioni, le norme e le disposizioni anteriormente adottate dalla Comunità”.
Un ampliamento con riflessi anche nell’ambito lattiero caseario: “la delegazione che rappresenta unitariamente tutte le organizzazioni professionali del settore inglese ha avanzato domanda ufficiale per essere ammessa all’Associazione a sei (Assilec) e nell’assemblea del 3 dicembre corrente l’industria lattiera della Gran Bretagna è diventata membro, a tutti gli effetti, dell’Assilec e delle sue due sessioni specializzate – Asfalec per i latti di conserva e Assifonte per la fabbricazione dei formaggi fusi”. Il notiziario non mancava poi di rilevare che “I problemi agricoli da risolvere sul piano della Comunità estesa a dieci Paesi sono molto complessi, tanto più che l’adozione del livello dei prezzi corrente nella Comunità a sei non mancherà di generare sensibili modificazioni di ordine quantitativo nelle produzioni dei nuovi Paesi aderenti alla Cee.” L’entrata del Regno Unito, e più in generale il processo di ampliamento della Comunità europea, portò grandi cambiamenti, con oneri iniziali per il raggiungimento di nuovi
equilibri, ma anche opportunità per tutti. Con la Brexit gli operatori si sono trovati ad affrontare un nuovo periodo di adeguamento e assestamento a nuove pratiche e regole riguardanti, per le Imprese italiane, un mercato di tutto rispetto. Dopo il referendum e due anni e mezzo di trattative, l’uscita definitiva del Regno Unito dall’Ue è divenuta reale con un periodo di transizione che si è concluso a dicembre dello stesso anno. Undici mesi durante i quali il regno di Elisabetta II e l’Ue hanno lavorato per definire le loro future relazioni. Oggi il Regno Unito è a tutti gli effetti un Paese Terzo. Sebbene le trattative abbiamo permesso di evitare dazi e contingenti per gli scambi Ue-Uk, le procedure e le relazioni commerciali hanno inevitabilmente impattato sull’operatività delle aziende. Un quadro in continua evoluzione, con vari aspetti in costante aggiornamento, che certo non rende facile il lavoro delle molte aziende che operano sul mercato inglese.
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L’OPINIONE
AGROALIMENTARE: PRESTO LA REVISIONE DELLE NORME di Paolo De Castro
Zoe Schaeffer-Unsplash
C
ontinuano a susseguirsi le pubblicazioni scientifiche che indagano sugli effetti potenziali dei target della strategia Farm to Fork e di quella per la Biodiversità sulla produzione alimentare Ue. La più recente è stata curata da un gruppo di ricercatori della prestigiosa Università di Wageningen, in Olanda. Le conclusioni sono simili a quelle di altri studi. Simulando l’applicazione di alcuni target del Green Deal europeo applicato all’alimentare (in particolare, quelli sulla riduzione nell’uso di pesticidi e fertilizzanti sintetici, oltre a quelli sul 25% di bio e sulla “messa a riposo” del 10% della superficie agricola Ue), i risultati sono la riduzione dei volumi produttivi per molte colture, la diminuzione delle esportazioni e l’aumento delle importazioni. Per alcune colture, la produzione potrebbe calare fino al 30% e aumenteranno i prezzi di prodotti come vino e olive. Di conseguenza, il commercio internazionale cambierà in modo significativo: le esportazioni dell’Ue diminuiranno e le
importazioni aumenteranno, in alcuni casi raddoppiando. Questo, anche se lo studio di Wageningen non insiste sul punto, ha un’implicazione su uno degli obiettivi finali del Green Deal: la riduzione delle emissioni. Aumentare le importazioni da Paesi che non hanno le stesse rigorose regole sul clima che vuole darsi l’Ue vuol dire “delocalizzare” le emissioni climalteranti per aumentarle a livello globale. Lo dice abbastanza chiaramente lo studio del Centro comune di ricerca della Commissione europea sui target Farm to Fork e Biodiversità. Il tema dell’impatto dei target - che al momento non sono vincolanti, ma che la Commissione utilizza regolarmente per mettere pressione a Stati membri e settori economici e industriali - torna d’attualità perché, da qui a qualche settimana, la Commissione pubblicherà la sua proposta di revisione della direttiva sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. In teoria, interessa solo l’industria chimica e l’agricoltura. Ma va seguita
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L’OPINIONE da tutte le parti della filiera A giugno, la Commissione con l’Italia che è tra i primi alimentare, perché, secondo dovrebbe beneficiari dei le anticipazioni che circolano, presentare nuove programmi Ue. l’Esecutivo potrebbe regole sulla Una riduzione TRA LE NORME delle risorse proporre, per la prima volta, promozione. Già PROPOSTE, LA di rendere vincolante uno ora gli orientamenti a disposizione RIDUZIONE DEL sarebbe una dei target “politici” della della Farm to Fork strategia Farm to Fork. Cioè, e del piano Ue perdita per la riduzione del 50% nell’uso di lotta contro il tutto il sistema DI PESTICIDI di pesticidi. È una specie di cancro entrano agroalimentare test sulla credibilità delle nei programmi nazionale. istituzioni e sulla fattibilità annuali che L’appuntamento del Green Deal. E segna governano il sostegno pubblico cruciale è, però, per fine un cambio di alle campagne di anno, quando la Commissione passo: nel 2022 promozione, con prevede di presentare un la Commissione alcuni prodotti che pacchetto etichettatura IL RINNOVO intende sul mercato interno con conseguenze potenziali DELLE REGOLE cominciare a scontano una sorta enormi: profili nutrizionali, SU DOP E tradurre alcuni di penalizzazione informazioni nutrizionali IGP SARÀ degli orientamenti nell’assegnazione fronte-pacco, indicazione MARGINALE del Patto verde dei punteggi. obbligatoria di origine e data in normative Oltre a questa di scadenza. La presidenza per il settore tendenza discutibile, francese ha messo il tema da agroalimentare. La proposta bisognerà prestare particolare parte, ma, secondo le prime che rinnova le regole su attenzione alle pressioni dei indicazioni, quella ceca, che si Dop e Igp dovrebbe esserne Paesi che vogliono ridurre insedierà a giugno e dovrebbe toccata solo marginalmente. il budget per questo tipo di prendere in carico il dossier Le regole sui pesticidi, aiuti. Un bilancio già molto etichettatura per prima, non è invece, ne saranno investite modesto, in confronto, per convinta dell’“interventismo” in pieno. esempio, con quello Usa, di Bruxelles sul tema.
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scrematura, pastorizzazione, cottura, stoccaggio – sia al livello delle fonti di produzione. Si tratta di un approccio bottom-up (dal basso verso l'alto) che analizza i requisiti dei livelli di temperatura effettivamente richiesti dalle utenze e come queste utenze sono oggi alimentate, per far emergere tutte le opportunità di efficientamento.
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MONDO ASSOLATTE LATTE E DERIVATI: MEGLIO DELLA TERAPIA FARMACOLOGICA
NELLA POPOLAZIONE ANZIANA UN SEMPLICE INTERVENTO NUTRIZIONALE DEL RISCHIO DI CADUTE E FRATTURE. LO DIMOSTRA UNO STUDIO AUSTRALIANO di Carmen Besta
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iù dairy, meno cadute, fratture e fragilità: lo conferma un importante studio australiano sulla popolazione senior. Questo il tema del nuovo numero di Lattendibile, la newsletter scientifica di Assolatte realizzata dal professor Andrea Ghiselli. L’aspettativa di vita in Italia, come in tutto il mondo, è in costante aumento, ma questo non è sempre accompagnato da un parallelo incremento
del numero di anni vissuti in salute. L'invecchiamento della popolazione, anche per numerosità, comporta sfide nutrizionali/sanitarie molto importanti, tra cui un aumento del carico di malattia per patologie osteoarticolari come osteoporosi, fratture ossee e cadute. Nell’anziano, la diminuzione della produzione di vitamina D per difetti di sintesi e di esposizione alla luce diretta
del sole gioca certamente un ruolo, come pure il diffuso utilizzo degli inibitori di pompa protonica durante la vita adulta. Ma vi sono crescenti evidenze che la dieta e lo stile di vita complessivo nei primi anni di vita possa influenzare sostanzialmente il rischio di frattura in età avanzata, tanto che l’osteoporosi è stata definita “una malattia pediatrica che si manifesta nell’anziano”.
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MONDO ASSOLATTE Sappiamo che un adeguato consumo di latte e derivati in età evolutiva è estremamente importante per la crescita dell’osso sia per lunghezza che per densità, ma non era altrettanto chiaro se il consumo di prodotti lattiero caseari in età adulta e avanzata fosse altrettanto rilevante. Anzi, c’è una certa tendenza a considerare poco significativo il contributo dei prodotti lattiero-caseari nell’anziano. Eppure, spesso si trascura l’elevatissima densità nutrizionale di questi prodotti, che non deve essere ridotta alla sola presenza del calcio. Nell’invecchiamento, il declino progressivo delle capacità cognitive e della massa muscolare porta a una progressiva perdita dell’indipendenza, che spesso è responsabile della necessità di ricorrere al ricovero in case di riposo per anziani.
Le evidenze dello studio Proprio le strutture per anziani, di carattere privato e/o religioso, sono state il campo sperimentale di un importante lavoro su oltre 7.000 australiani dell'età media di 86 anni. Le strutture sono state divise in maniera randomizzata in due gruppi: nel primo è stato effettuato l’intervento nutrizionale, mentre l'altro è servito come controllo. I risultati hanno dimostrato con forte evidenza che la supplementazione di prodotti lattiero-caseari era in grado di dimezzare le fratture di testa del femore in pochi mesi, e di diminuire dell’11% le cadute nel giro di due mesi dall’inizio della supplementazione. Il rischio generale di fratture, comprensivo di quelle di testa del femore e di quelle di altre sedi, era ridotto di un terzo. Nessuna differenza tra i due gruppi era tuttavia dimostrabile per quanto riguarda la mortalità generale. In un sottogruppo di soggetti nei quali sono stati rilevati
i parametri biochimici, si è osservata una significativa riduzione del riassorbimento osseo nel gruppo di intervento, mentre nessun cambiamento si è potuto ravvisare nel gruppo di controllo, già ad un anno. In entrambi i gruppi non sono stati rilevati cambiamenti nell’apposizione di nuovo osso, per cui probabilmente il diminuito rischio di fratture era da attribuire a una protezione dell’osso da parte dei prodotti lattiero-caseari, più che a una maggiore capacità di apporre nuovo osso. Questo è un ulteriore supporto che smentisce alcune ipotesi, mai supportate da fatti, secondo le quali il consumo di prodotti lattiero-caseari, attraverso un non ben identificato meccanismo di acidificazione, possa comportare una demineralizzazione dell’osso. Qui i dati sono assolutamente chiari e indicano che il consumo di latticini inibisce significativamente la normale progressione del rimaneggiamento osseo.
La supplementazione di prodotti lattiero-caseari ha portato a dimezzare le fratture della testa del femore nel giro di pochi mesi.
La riduzione del rischio di cadute e il rallentamento della progressione della fragilità ossea possono essere attribuibili all’aumento dell’IGF1 nel gruppo di intervento. Non solo, il gruppo sottoposto a intervento aveva una mineralizzazione dell’osso in tutti i distretti analizzati (colonna lombare, collo del femore, radio e tibia) significativamente maggiore del gruppo di controllo. Nel gruppo di controllo si è osservata una diminuzione della massa magra appendicolare e ciò rinforza
la raccomandazione che nell’anziano sia auspicabile un apporto proteico superiore (1,1 g per Kg di peso corporeo e più) per prevenire il catabolismo proteico e preservare o aumentare la massa muscolare.
La malnutrizione dell’anziano è responsabile di fragilità, ma spesso si dimentica che anche lo scarso consumo di prodotti lattiero-caseari è un elemento importante di malnutrizione, tra l’altro facilmente correggibile e in grado di comportare notevoli vantaggi per la salute. La sarcopenia è infatti una delle condizioni che fragilizza l’anziano, rendendolo, oltre che maggiormente suscettibile a malattie infettive, anche meno stabile nella deambulazione. Il peso corporeo si è mantenuto stabile nel gruppo di intervento, mentre il gruppo di controllo ha perso peso, dal punto di vista sia della massa magra, sia come massa grassa.
Le terapie farmacologiche La maggior parte degli interventi per la riduzione del rischio di frattura si attua attraverso terapia farmacologica di pazienti con osteoporosi, in quanto ad alto rischio di frattura. È una soluzione che conferisce un grande beneficio individuale (poche persone hanno bisogno di essere trattate). Tuttavia, dicono gli autori, la prevenzione delle fratture in un piccolo numero di persone ad alto rischio non riduce l'onere delle fratture nella comunità. Ebbene, in questo lavoro viene dimostrato che la riduzione del rischio di cadute e di fratture, così come il tempo di intervento necessario all’ottenimento del risultato, sono simili a quanto può essere ottenuto attraverso una potente terapia
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Uno strumento di prevenzione Il carico di malattia per le fratture ossee nella popolazione deriva dal vasto numero di persone con fattori di rischio che conferiscono un modesto rischio individuale, ma un alto rischio collettivo. Quindi, un intervento nutrizionale con prodotti appetibili, ampiamente disponibili e a basso costo - e di conseguenza, di facile applicazione - è in grado di comportare un’importante riduzione del rischio di cadute e fratture nella popolazione anziana e agisce come strumento di prevenzione, che coniuga l’efficacia di un intervento preventivo a quella di un intervento terapeutico. Questi risultati, insieme ai precedenti, dimostrano l’importanza di adeguate assunzioni di prodotti lattierocaseari. In questa età, infatti, non solo le ossa e i muscoli diventano più fragili, ma anche il declino cognitivo può comportare un reale rischio non solo nella perdita dell’autonomia, ma anche nel rischio di cadute, instabilità e insicurezza. Ci sono, insomma, sempre maggiori evidenze che un
LEUCINA PER LA SALUTE DEI MUSCOLI Il latte e quasi tutti i suoi derivati sono tra le principali fonti di leucina, un amminoacido ramificato che si è dimostrato valido presidio per il mantenimento di una corretta salute del muscolo e per il trattamento della sarcopenia, alla quale si deve una parte importante di cadute e conseguenti fratture nell’anziano.
LA SITUAZIONE A LIVELLO GLOBALE NEL 2019 Nel 2019, benché l'incidenza delle fratture sia diminuita di circa il 10% rispetto al 1990, l'incremento della popolazione anziana è stato talmente alto che il numero complessivo di fratture è aumentato. Nel 2019 sono stati riscontrati:
178 milioni di nuove fratture (+33.4%)
I tassi di incidenza di fratture erano più alti nelle fasce di età più anziane, con 15.381 casi per 100.000 abitanti nelle persone di età pari o superiore a 95 anni
455 milioni di casi con sintomatologia acuta o a lungo termine per esito di frattura (+70,1%)
25,8 milioni di anni vissuti in precarie condizioni di salute (Yld)
semplice intervento nutrizionale, tra l’altro con prodotti accessibili e graditi al consumatore, possa comportare una serie di benefici per la salute dell’anziano che spaziano dalla prevenzione del diabete di tipo 2 all’ipertensione arteriosa, dalle malattie cardiovascolari alla fragilità dell’osso. Siamo a conoscenza che la malnutrizione dell’anziano sia responsabile di fragilità, ma spesso dimentichiamo che anche lo scarso consumo di prodotti lattiero-caseari è un elemento importante di malnutrizione, tra l’altro facilmente correggibile e in grado di comportare notevoli vantaggi per la salute. Maggiore enfasi dovrebbe quindi essere posta sulla riduzione della malnutrizione negli anziani e sugli approcci
dietetici per ridurre la perdita di massa muscolare, funzionalità muscolare, densità ossea e, al contempo, declino cognitivo. GIORNALE DI NUTRIZIONE E INFORMAZIONE
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LATTE E DERIVATI COMBATTONO LA FRAGILITÀ NELL ANZIANO Un semplice intervento nutrizionale con prodotti lattiero caseari comporta un’importante riduzione del rischio di cadute e fratture nella popolazione anziana. Un’azione di prevenzione che coniuga l’ un intervento preventivo a quella di un intervento terapeutico. PROF. ANDREA GHISELLI MEDICO INTERNISTA, PRESIDENTE SISA - SOCIETÀ ITALIANA DI SCIENZE DELL ALIMENTAZIONE
Come abbiamo messo in evidenza nel numero de Lattendibile CARICO DI MALATTIA. QUANTO CONTA L’ALIMENTAZIONE, l aspettativa di vita in Italia, così come in tutto il mondo, è in costante aumento, e questo aumento non è sempre accompagnato da un parallelo aumento del numero di anni vissuti in salute. L'invecchiamento della popolazione, anche per numerosità, comporta sfide nutrizionali-sanitarie molto importanti, tra le quali il carico di patologie tumorali e cardiovascolari, e, argomento di questo numero de Lattendibile, un aumento del carico di malattia per patologie osteoarticolari come osteoporosi, fratture ossee e cadute.
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LATTE E YOGURT PREZIOSI A OGNI ETÀ LA CONFERMA NEL NUOVO DECALOGO DELLE ISTITUZIONI E SOCIETÀ SCIENTIFICHE di Carmen Besta
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A
livello mondiale, le linee guida per una sana alimentazione associano il consumo quotidiano di latte e yogurt al mantenimento di un buono stato di salute. Quelle del nostro Paese consigliano il consumo di tre porzioni di latte/yogurt al giorno. Purtroppo, questa raccomandazione è spesso disattesa da noi italiani e il consumo quotidiano resta ben lontano da quello ottimale. Di questo problema si è occupato il Tavolo tecnico sulla Sicurezza Nutrizionale (TaSiN), che ha elaborato il “Decalogo per il corretto consumo di latte & yogurt nell’alimentazione quotidiana”.
POSITION SPOT Il “Decalogo per il corretto consumo di latte & yogurt nell’alimentazione quotidiana” è stato realizzato dal Tavolo tecnico sulla Sicurezza Nutrizionale (TaSiN) per richiamare l’attenzione degli italiani sull’importanza di consumare questi alimenti ogni giorno, a qualunque età, in virtù dei loro benefici nutrizionali e protettivi.
Il TaSiN, di cui fanno parte esperti del ministero della Salute, del Crea, delle società scientifiche e del mondo accademico, ha funzioni di coordinamento delle iniziative legate alla sorveglianza nutrizionale e di orientamento dell’intera rete nazionale, anche attraverso la realizzazione di position statement che esprimono una visione concordata su argomenti considerati sensibili e impattanti sulla popolazione. In una forma semplice e immediata, il decalogo richiama l’attenzione sull’importanza di consumare a ogni età e quotidianamente latte e yogurt, alimenti
Decalogo
per il corretto consumo di latte & yogurt nell’alimentazione quotidiana 1. Consuma ogni giorno 3 porzioni tra latte e yogurt. Una porzione corrisponde a 125 g cioè un bicchiere piccolo oppure 1/2 tazza o un vasetto di yogurt. 2. Il latte e lo yogurt sono alimenti per iniziare bene la giornata. Con una tazza intera di latte (2 porzioni) a colazione e uno yogurt come spuntino si raggiungono le 3 porzioni raccomandate. 3. Il latte e lo yogurt sono fonti di calcio, inoltre contengono vitamina A, vitamine del gruppo B e altri sali minerali come fosforo, magnesio, zinco e selenio.
Latte & Yogurt preziosi ad ogni età per cominciare la giornata, ma anche a merenda
preziosi e unici per la ricchezza e la qualità dei loro nutrienti. Un utile approfondimento sui vantaggi legati al consumo di latte e yogurt è contenuto nel Razionale scientifico predisposto dallo stesso Tavolo tecnico, con un quadro delle più recenti evidenze scientifiche sul consumo di latte e yogurt e i loro effetti sulla salute, oltre a un focus che analizza le abitudini alimentari degli italiani nel periodo 1998/2020. Ad accompagnare il decalogo, il position spot che rilancia il messaggio “Latte & Yogurt preziosi ad ogni età per cominciare la giornata, ma anche a merenda”.
4. Il latte e lo yogurt bianco senza zuccheri aggiunti sono molto simili dal punto di vista nutrizionale. Lo yogurt, grazie ai fermenti lattici, favorisce l’equilibrio della flora intestinale. 5. Puoi scegliere tra latte fresco pastorizzato, fresco pastorizzato di alta qualità, pastorizzato, microfiltrato e a lunga conservazione (UHT). Se, invece, scegli di utilizzare il latte crudo ricorda che è necessaria la bollitura prima del consumo. 6. Lo yogurt si ottiene per fermentazione del latte ad opera di specifici microrganismi. Quando la fermentazione del latte non è dovuta all’azione dei microrganismi dello yogurt, si
ottengono latti fermentati. Un esempio è dato dal kefir, tipica bevanda dell’Europa dell’Est. 7. Latte e yogurt possono essere interi, scremati o parzialmente scremati in base alla percentuale di grassi. Il latte e lo yogurt scremati o parzialmente scremati hanno un ridotto contenuto di grassi e di calorie senza alcuna riduzione di calcio e proteine. 8. Il latte può essere bevuto ad ogni età. Nell’intestino umano è presente la lattasi, enzima necessario per la digestione del lattosio (zucchero del latte). Ciò rende il latte un alimento adeguato per bambini, adulti e anziani, ad eccezione degli intolleranti al lattosio che hanno una documentata carenza di lattasi. 9. Lo yogurt è ben tollerato dalla maggior parte di coloro che soffrono di intolleranza al lattosio. Inoltre, sono disponibili molti prodotti a ridotto o nullo contenuto di lattosio, come i latti delattosati. 10. ll calcio e il fosforo presenti nel latte e nello yogurt sono facilmente assorbiti dall’organismo. Il loro consumo contribuisce a diminuire il rischio di insorgenza di osteoporosi.
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ATTUALITÀ_EDA
I DUBBI SULLA POLITICA DI PROMOZIONE DELL’UE di Maria Libertini
N
el quadro della politica di promozione dei prodotti agricoli, la Commissione europea ha da poco adottato il programma di lavoro per il 2022, stanziando quasi 97 milioni per i programmi multipli e 89 per quelli semplici. Eda non nasconde le proprie preoccupazioni: alcuni dei nuovi criteri chiudono il rubinetto per la promozione di intere categorie agroalimentari. Una china pericolosa, che per il momento riguarda solo bevande alcoliche e carne rossa, ma che preoccupa anche il mondo del latte. Dal canto suo, la Commissione vuol promuovere una maggiore coerenza tra le diverse politiche europee, pertanto intende sostenere programmi attenti alla sostenibilità della produzione e dei consumi alimentari, nel rispetto degli obiettivi climatici e ambientali della Pac, del Green Deal e della strategia Farm to Fork. Per il mercato interno, la Commissione valuterà anche la coerenza con gli obiettivi del piano di lotta contro il cancro, incoraggiando diete con meno carne rossa e altri alimenti considerati legati al rischio di tumori, come le bevande alcoliche. La posizione della Commissione, quindi, preoccupa non solo Eda, che con molte altre organizzazioni ha inviato una nota al commissario per l’Agricoltura, chiedendo innanzitutto maggior equilibrio tra quanto stanziato per il biologico e quanto investito per promuovere la sostenibilità e i prodotti di qualità.
La politica di promozione, poi, deve essere coerente con la domanda e non essere disallineata dal mercato. Solo così, infatti, si massimizza l’investimento e si consente un vero sostegno alle diverse pratiche sostenibili, non per forza legate al mondo bio. La politica di promozione dell’Ue è uno strumento essenziale, in particolare nel contesto della Brexit e della crisi da Covid-19. Se ben concepita e strutturata, può aiutare il settore a mantenere competitività, facilitando il passaggio a un sistema alimentare più sostenibile. Per questo, bisogna garantire una valutazione non discriminatoria delle domande ed elaborare una proposta legislativa inclusiva per la futura politica di promozione. Pertanto, e in sintesi,
Eda chiede che le regole future non discriminino i diversi prodotti, basati su un approccio sostenibile, per creare valore aggiunto per i prodotti agroalimentari nell’Ue e nel mondo; rafforzare la consapevolezza della sostenibilità ambientale, economica e sociale della produzione alimentare dell’Ue. Solo con una strategia incentrata su questi due assi, la politica di promozione dell’Ue potrà integrare le ambizioni del Green Deal europeo e sostenere gli sforzi di sostenibilità dell’intera filiera agroalimentare.
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LA TUA SCELTA
CONTA
Le sfide globali più importanti dei prossimi 20 anni saranno quelle legate alla sostenibilità alimentare ed ambientale. E ognuno di noi può fare la sua parte compiendo scelte informate e consapevoli, soprattutto a tavola, partendo dagli ingredienti giusti. E’ per questo che per il burro Bio Prealpi scegliamo solo le migliori panne provenienti esclusivamente da allevamenti di agricoltura biologica, che rispettano i criteri di sostenibilità e soprattutto, l’ambiente che ci circonda.
Ottima scelta.
ATTUALITÀ_EDA FLASH PIANI STRATEGICI DELLA PAC FRA RITARDI E RILANCI Dei 27 Stati membri dell'Ue, sei non hanno rispettato la scadenza del 31 dicembre e cinque non hanno emmeno presentato la bozza dei piani nazionali. Questo costringerà a una corsa dell’ultimo minuto: la Commissione europea dovrà approvare i piani nazionali entro l'estate, perché la nuova Pac entrerà in vigore il 1° gennaio 2023. Per questo, il prossimo 21 marzo, la presidenza francese del Consiglio dell'Ue ha programmato un dibattito sui piani per rilanciare il processo. Nel frattempo, la Commissione ha raccolto i piani strategici nazionali già disponibili su un sito web e, nella consapevolezza dei ritardi, l’adozione definitiva è stata rimandata a settembre. Prima dell’estate, l’Eda dedicherà al tema un workshop, con l'obiettivo di valutare il valore aggiunto dei piani strategici per i prodotti lattiero-caseari e verificarne il potenziale impatto sulla concorrenza interna dell'Ue.
PUBBLICITÀ DI BEVANDA VEGETALE RIMOSSA PERCHÉ FUORVIANTE L'Asa – l'organizzazione autoregolatrice dell'industria pubblicitaria nel Regno Unito – ha vietato una campagna di comunicazione del brand svedese Oatly, perché ha considerato alcuni dei green claims inclusi negli annunci fuorvianti per i consumatori e non basati sul consenso scientifico. Al di là del caso specifico, è evidente che sono necessarie nuove regole. A questo proposito, la Commissione sta lavorando a un quadro normativo per la giustificazione di tali indicazioni ambientali, per prevenire il greenwashing e fare in modo che la comunicazione delle prestazioni ambientali dei prodotti si basi su solide prove scientifiche. La metodologia considerata è la Product Environmental Footprint (Pef), che calcola l’impatto ambientale dei prodotti durante il loro ciclo di vita attraverso un'ampia gamma di indicatori ambientali. L'Eda continua a lavorare su questo progetto a stretto contatto con la Commissione e ha già sviluppato norme settoriali per i prodotti lattierocaseari, approvate dalla Commissione e dagli Stati membri, e definite come metodologia di riferimento per il settore lattiero-caseario.
L'UCRAINA AVVIA UN'INCHIESTA DI SALVAGUARDIA Lo scorso 6 gennaio, l'Ucraina ha notificato all'Omc di aver avviato un'inchiesta su alcuni tipi di formaggio, per l'aumento delle importazioni dai Paesi dell’Unione europea, che secondo le industrie locali sarebbero anomale. In risposta alla notifica e anche su richiesta di Eda, la Commissione europea si è registrata come parte interessata a difendere l'interesse legittimo dei nostri esportatori. "Non vediamo alcuna giustificazione per l'avvio di una tale inchiesta e ancor meno per eventuali misure di salvaguardia. Confidiamo che la Commissione sosterrà con fermezza il settore lattiero-caseario europeo", ha dichiarato il segretario generale dell'Eda, Alexander Anton.
LA CONFERENZA EDA Green Deal, Farm to Fork strategy e la nuova Pac disegnano un quadro del tutto nuovo. Di questo si parlerà all’appuntamento che tradizionalmente Eda organizza ogni primavera, fissato per il 15 marzo a Bruxelles. Giuseppe Ambrosi, presidente dell'associazione europea, darà il benvenuto al direttore generale della Dg Agri, Wolfgang Burtscher, che presenterà il nuovo quadro normativo. Il ministro Barbara Otte-Kinast (Bassa Sassonia) e la vicepresidente Clotilde Eudier (Normandia) offriranno una panoramica delle ambizioni regionali per il futuro dell'agricoltura e del settore lattiero-caseario. Anne-Catherine Dalcq, vicepresidente dell'organizzazione dei giovani agricoltori europei, darà voce alle aspettative del "Settore lattierocaseario europeo – Next Generation".
Giuseppe Ambrosi
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MARZO 2022
ATTUALITÀ_FIL/IDF
SALUTE DEGLI ANIMALI, IL NUOVO REPORT IDF di Chiara Fabrizi
L
a Federazione Internazionale del Latte ha pubblicato la quindicesima edizione dell’Animal Health Report. La pubblicazione illustra l’importanza di un’adeguata cura degli animali da latte per una produzione lattiero-casearia sostenibile, fornendo informazioni e approfondimenti pratici ed esempi di soluzioni innovative, che tengono conto della salute e del benessere degli animali. In particolare, quest’ultima edizione approfondisce l’importanza del benessere, con il raffrescamento e la fornitura di un riparo adeguato, gli indicatori per la mastite e la salute della mammella, la biosicurezza e la qualità del latte. Attraverso i dialoghi formali e informali che hanno avuto luogo nel corso dello scorso anno, come il Summit delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari e il COP26, è diventato più chiaro che nutrire la crescente popolazione mondiale richiederà approcci diversi e innovativi e che il settore lattiero-caseario continuerà a essere una parte importante delle soluzioni alimentari. Le esperienze presentate in questa edizione dell’Animal Health Report ricordano che la produzione lattiero-casearia è molto diversa tra i vari Paesi aderenti alla Federazione, e dunque nel mondo, e che non esiste un sistema di produzione lattiero-casearia uguale per tutti. Sono riportati esempi dalla Nigeria, dalla Nuova Zelanda, dal Cile, da Israele e dall’Unione europea, così da
permettere l’apprendimento di soluzioni sul monitoraggio della mastite e della qualità del latte, della biosicurezza, del rilevamento delle malattie e l’uso e la resistenza agli antimicrobici. Un capitolo a parte è invece dedicato all’uso di antimicrobici negli animali da parte dell’Oie e un altro agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e il benessere degli animali. “Il lavoro dell’Idf sulla salute e il benessere degli animali da latte – ha affermato Caroline Emond, direttore generale dell’Idf – si fonda su un dialogo costruttivo, basato sulla scienza, all’interno del settore lattiero-caseario e dei suoi stakeholder. Il tema è come affrontare al meglio la salute e il benessere degli animali, le implicazioni per la prevenzione delle malattie e la considerazione di tutti gli aspetti relativi alla gestione delle aziende agricole, alla sicurezza alimentare, alla salute umana e alla tecnologia lattierocasearia”. La pubblicazione è scaricabile dal sito web dell’Idf (fil-idf.org/ publications). Sempre in materia di salute animale, proseguono i lavori del Comitato permanente che segue questo importante tema. È in via di finalizzazione il lavoro “Definition of new and cured clinical and subclinical mastitis
cases”, che ha impegnato gli esperti per tre anni. L’Action Team su Heat stress” ha invece fissato l’obiettivo di identificare, quantificare e affrontare l’impatto negativo dello stress da calore sulle vacche da latte e sulle bufale in diverse parti del mondo. Quest’ultimo lavoro si occuperà degli aspetti economici, di benessere animale e ambientale (perdite causate dallo stress da calore e benefici derivanti dalla sua mitigazione) e riguarderà sia i Paesi in via di sviluppo (dove negli ultimi anni si è registrato il maggior aumento della domanda e della produzione), così come i Paesi a clima temperato (dove si ha la maggiore produzione di latte a livello mondiale). Issue N° 15 - November 2021
© Ihne Pedersen
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ATTUALITÀ_UE IL CARBON FARMING AL CENTRO DEL DIBATTITO EUROPEO BRUXELLES RICONOSCE AL SETTORE AGRICOLO UN RUOLO FONDAMENTALE PER CONTRASTARE L'IMPRONTA AMBIENTALE. MA SERVONO INCENTIVI, OLTRE A REGOLE E METODOLOGIE COMUNI di Maria Libertini
L'
Unione europea ha un obiettivo ambizioso: la neutralità climatica entro il 2050, e il settore agricolo gioca un ruolo chiave nel suo raggiungimento. In questo contesto, il cosiddetto “carbon
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farming” può avere un peso importante. Quando si parla di carbon farming ci si riferisce alle pratiche agricole che velocizzano la rimozione dall’atmosfera della Co2, che viene convertita in materiale vegetale o organico. Un insieme di pratiche che permettono una mitigazione dell’impronta ambientale, con benefici per agricoltori e società, grazie a una specifica gestione del suolo, del bestiame e dei bacini agroforestali di carbonio (terreni e vegetazione), oltre che dei flussi di anidride carbonica, metano e protossido di azoto, con il sequestro e lo stoccaggio permanente dei gas nel suolo e nella biomassa e la riduzione di perdite ed emissioni. La pratica è anche un modello di business che mira a ottenere un miglioramento di tutto quel che ruota intorno alle emissioni, con contributi versati agli agricoltori per implementare le pratiche agricole e finanziamenti che possono provenire da fondi pubblici (Pac) o da fonti private, attraverso un vero e proprio mercato. La politica agricola comune offre alcune opportunità e mette qualche ostacolo alla diffusione su larga scala del carbon farming, con due questioni chiave: 1) costo e accuratezza di monitoraggio, reportistica e verifica (Mrv): un Mrv accurato garantisce che le pratiche forniscano una reale riduzione, ma è costoso e può essere una barriera per finanziatori e agricoltori; 2) provvisorietà: il carbonio sequestrato in campagna potrebbe essere rilasciato intenzionalmente o involontariamente nell'atmosfera, annullando qualsiasi beneficio. Anche per questo, l’uso del carbon farming per
compensare la Co2 emessa da altri settori crea rischi. Da diversi anni, il tema è all’ordine del giorno delle istituzioni europee. Lo scorso dicembre, la Commissione ha delineato alcune misure in una comunicazione sui cicli sostenibili del carbonio e a febbraio ha pubblicato un invito a partecipare a una valutazione d'impatto sulle norme dell'Ue per la certificazione degli assorbimenti di carbonio. Entro la fine dell'anno, dovrebbe essere presentato un progetto normativo per la certificazione dei serbatoi agro-forestali, con specifiche misure dedicate agli agricoltori. Questa iniziativa porterà a nuove regole, che hanno lo scopo di monitorare, segnalare e verificare l'autenticità degli assorbimenti. Manca, infatti, uno standard per l'identificazione delle
europeo intende fornire incentivi finanziari e stimolare investimenti privati e pubblici. Anche gli impatti economici e sociali potrebbero essere positivi, in quanto i mercati basati sui crediti di carbonio potrebbero offrire opportunità di reddito alle aziende. Come già detto, a Bruxelles, il tema è spesso dibattuto. Recentemente, si è tenuto un webinar sui "Cicli sostenibili del carbonio" e la certificazione degli assorbimenti di carbonio, con Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea e Janusz Wojciechowski, commissario all’agricoltura. Di carbon farming si è parlato anche all’ultima riunione informale dei ministri agricoli, con il numero uno dell'agricoltura francese, Julien Denormandie, che ha inserito il progetto tra le sue priorità.
Janusz Wojciechowski pratiche e delle attività che rimuovono dall'atmosfera il gas incriminato in modo sostenibile e i sistemi attualmente in uso seguono diversi approcci. Secondo la Commissione, è necessario garantire regole e metodologie comuni. L'obiettivo è sollecitare l’impiego delle pratiche utili, incoraggiando l'uso di soluzioni innovative. Attraverso un quadro di certificazione affidabile, l’esecutivo
Diversi ministri hanno sottolineato la necessità di sostenere gli agricoltori nella transizione verso queste pratiche, di garantire che siano allineate con l'obiettivo principale dell'agricoltura nutrire le persone - e hanno evidenziato l'importanza della ricerca, della sperimentazione e della mobilitazione di reti di formazione e di consulenza agricola, per condividere conoscenze e best practice.
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ATTUALITÀ
EFFETTO CETA: VOLA L’IMPORT CANADESE DI FORMAGGI UE di Andrea Stretti
I
l 2021 è stato il quarto anno di piena applicazione del Ceta. In questo periodo, le importazioni canadesi di formaggi originari
della Ue hanno decisamente cambiato passo. Ne hanno beneficiato molti Stati membri, compresa l’Italia, che con la
L'IMPORT CANADA DA UE-27 TONNELLATE (21.452 - GEN-OTT .2021)
L’IMPORT CANADA DA UE-27 MLN DI EURO (162,1 - GEN-OTT. 2021)
25.000
250
20.000
200
15.000
150
10.000
100
5.000
50
0
0 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Francia è il Paese europeo che esporta maggiormente in Canada e detiene il primato in termini di valore. Prendendo a riferimento
2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
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ATTUALITÀ LE QUOTE PAESE IN VALORE (GEN-OTT .2021)
LE QUOTE PAESE IN VOLUMI (GEN-OTT. 2021)
3,6%
4,7%
8,6%
3,0%
3,1%
2,4%
3,2% 25,8%
5,8%
15,3% 15,2%
5,1%
22,2%
5,5%
4,8% 4,9%
2,5% 5,2% 3,7%
20,5%
6,1%
15,3%
6,9%
6,6%
STATI UNITI
DANIMARCA
ITALIA
GERMANIA
FRANCIA
AUSTRALIA
STATI UNITI
IRLANDA
ITALIA
IRLANDA
FRANCIA
GRECIA
PAESI BASSI
REGNO UNITO
SVIZZERA
RESTO DELL’EU
REGNO UNITO
RESTO DELL’EU
REGNO UNITO
RESTO DEL MONDO
SVIZZERA
RESTO DEL MONDO
PAESI BASSI DANIMARCA
GERMANIA
LE VARIAZIONI % DELL’IMPORT DALLA UE-27 PER CATEGORIA DI PRODOTTO TRA 2016 E 2020 VOLUMI
VALORE
FRESCHI*: +499%
FRESCHI*: +400%
GRATTUGIATI: +102%
GRATTUGIATI: +71%
FUSI: +135%
FUSI: +109%
ERBORINATI: +26%
ERBORINATI: +29%
DURI, SEMIDURI E ALTRI: +77%
DURI, SEMIDURI E ALTRI: +68%
*La categoria non comprende la mozzarella, registrata dal Canada in import tra i duri, semiduri e altri (HS 040690)
L’IMPORT CANADESE DAI PRINCIPALI PAESI UE TONNELLATE
MILIONI DI EURO
Gen-ott. 2021
Var. % 2020/2016
Gen-ott. 2021
Var. % 2020/2016
ITALIA
5.619
+41,3%
57,3
+47,8%
FRANCIA
5.662
+81,1%
39,5
+54,5%
DANIMARCA
1.718
+38,7%
14,2
+35,2%
PAESI BASSI
2.419
+84,9%
15,0
+72,0%
GERMANIA
1.755
+212,3%
8,3
+184,4%
GRECIA
1.037
+44,2%
6,4
+38,9%
i dati del Canada per il 2020 ultimo anno con dati disponibili per tutti i 12 mesi - il confronto con il pre-Ceta segna un incremento dell’import di formaggi italiani del +41,3 per cento. La variazione è determinata in modo sostanziale dal +40,0% dei duri-semiduri-altri (voce doganale 040690), categoria “pesante” in termini numerici, poiché comprensiva, in Canada, anche della mozzarella importata. La performance per l’Italia è senza dubbio buona e i prodotti italiani registrano un costante e diffuso incremento del valore unitario. Va rilevato, però, che altri Paesi (Germania, Francia e Olanda) mostrano tassi di crescita superiori a quelli italiani, beneficiando maggiormente e più rapidamente della crescita dei contingenti garantiti dal Ceta. Il maggior dinamismo dei competitor Ue sembra emergere anche dall’evoluzione nel tempo dell’impiego dei contingenti Ceta e Wto. Oltre ad attestare un utilizzo sempre prossimo al 100% delle quote ammesse al dazio agevolato, si osserva su entrambi
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ATTUALITÀ i contingenti una riduzione del peso relativo delle categorie più rappresentative del prodotto made in Italy. Anche alcune categorie tipiche
del nostro Paese - formaggi grattugiati e, in particolare mozzarella - sono cresciute per import da altri Paesi. L’import di mozzarella dall’Italia, ad
esempio, è diminuito del 70% tra il 2019 e il 2020, mentre le importazioni complessive dall’Ue di questo formaggio sono aumentate del 34%.
L’EVOLUZIONE DELL’IMPIEGO DEI CONTINGENTI TARIFFARI WTO Tipologie di prodotto** Freschi, inclusi formaggi di siero e latticini Cheddar e simili, grattugiati o in polvere Grattugiati o in polvere Fusi Erborinati Cheddar e simili Camembert e simili Brie e simili Gouda e simili Provolone e simili Mozzarella e simili Emmental/svizzero e simili Gruyere e simili Havarti e simili Parmigiano e simili Pecorino Romano e simili Altri stagionati TOTALE IMPORT NEI CONTINGENTI (kg)
CETA
2017
2021
2017
2021
88.571 0 38.961 539.118 942.995 1.160.647 231.646 874.033 2.618.966 74.415 94.954 102.161 14.176 128.543 3.898.986 505.527 2.448.141 13.761.840
169.108 0 90.323 885.973 1.006.803 1.942.732 209.681 966.374 1.042.680 81.579 99.258 1.369.585 1.948 164.142 2.295.890 391.965 3.357.410 14.075.451
5.206 0 584 15.063 19.102 49.506 2.909 80.708 53.186 6.223 2.516 19.833 818 5.006 265.617 20.181 173.174 719.632
207.818 0 163.018 315.088 168.470 395.334 60.259 966.477 1.914.515 110.437 1.158.053 1.376.468 31.384 140.708 2.688.397 238.467 3.140.832 13.075.725
**Come da traduzione delle diciture canadesi dei codici doganali coinvolti
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ATTUALITÀ L’INCIDENZA DELLE DIVERSE TIPOLOGIE NEL CONTINGENTE WTO 0,0%
0,5%
10,0%
15,0%
20,0%
25,0%
30,0%
Freschi, inclusi formaggi di siero e latticini Gratuggiati o in polvere (diversi da Cheddar e simini) Fusi Erborinati Cheddar e simili Camembert e simili Brie e simili Gouda e simili Provolone e simili Mozzarella e simili Emmental/svizzero e simili Gruyere e simili Havarti e simili Parmigiano e simili Romano e simili Altri stagionati 2017
2021
L’INCIDENZA DELLE DIVERSE TIPOLOGIE NEL CONTINGENTE CETA 0,0%
5,0%
10,0%
15,0%
20,0%
25,0%
30,0%
35,0%
40,0%
Freschi, inclusi formaggi di siero e latticini Gratuggiati o in polvere (diversi da Cheddar e simini) Fusi Erborinati Cheddar e simili Camembert e simili Brie e simili Gouda e simili Provolone e simili Mozzarella e simili Emmental/svizzero e simili Gruyere e simili Havarti e simili Parmigiano e simili Romano e simili Altri stagionati 2017
2021
Elaborazioni Assolatte su dati ITC (Internation Trade Center) e del governo canadese.
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ATTUALITÀ_NEWS GALBANI SANTA LUCIA, UN 2022 ALL’INSEGNA DELLA PIZZA Galbani Santa Lucia, marca leader nel segmento della mozzarella vaccina, inizia l’anno all’insegna della continuità con il 2021, confermando il proprio focus sulle referenze protagoniste delle preparazioni della pizza fatta in casa. Con l’obiettivo di diventare sempre più il riferimento del consumatore, Santa Lucia ha lanciato il concorso “Diventa un vero pizzaiolo” (partito il 1° febbraio, si chiuderà il 30 aprile 2022), che vede protagoniste le quattro referenze della gamma: la mozzarella per pizza Santa Lucia 400 g, Bufalina 250 g e le due innovazioni del 2021, Mozzarella per pizza senza lattosio 250 g e Mozzarella pizza perfetta, un prodotto professionale, con taglio a fiammifero comodo e pratico, usato dai pizzaioli per una pizza fatta in casa, ma come in pizzeria. Il concorso
prevede un premio certo e un premio a estrazione finale. “È ormai assodato che la pizza fatta in casa sia diventata un vero e proprio rito per le famiglie italiane. Noi di Galbani vogliamo essere sempre al passo con le passioni dei consumatori, fornendo loro i migliori prodotti”, ha dichiarato Mauro Frantellizzi, direttore marketing Galbani Cheese. L’importanza di questo iconico piatto per Galbani è stata confermata anche in occasione della Giornata mondiale della pizza, celebrata il 17 gennaio scorso con l’attivazione di un'importante collaborazione con Giallo Zafferano. Grazie a questa partnership verranno realizzati molti contenuti interessanti per i consumatori, con spunti e suggerimenti per preparare la pizza.
LATTERIA MERANO PROPONE LA LINEA BELLA VITA FREE ZERO GRASSI La linea di yogurt Bella Vita Free zero grassi è la proposta wellness di Latteria Merano. Buoni come gli yogurt classici, sono più leggeri e digeribili perché con solo lo 0,1% di grassi e senza lattosio. Ponendosi come obiettivo importante l’attenzione nei confronti del benessere, Latteria Sociale Merano realizza tutti i suoi prodotti con una materia prima unica: il latte 100% dell’Alto Adige, senza Ogm, raccolto tutti i giorni dai 550 soci-contadini dell’azienda, che operano nei masi d’alpeggio situati nei dintorni di Merano e nelle valli limitrofe. Cremosi e genuini, disponibili nel banco dei freschi nel formato 2x125 g, gli yogurt Bella Vita Free zero grassi compongono una linea di yogurt al cucchiaio pensata per chi è attento al benessere e alla leggerezza, senza rinunciare al gusto. La gamma si compone dei gusti bianco naturale, ananas, mora e mirtillo, fragole e fragoline di bosco, caffè, mango e curcuma. La linea si completa con il formato da 400 g nel gusto bianco naturale.
VIVIFORTE, L’UHT SENZA LATTOSIO DI TREVALLI ViviForte Uht di Trevalli è ideale per tutti coloro che non digeriscono il latte perché ha meno dello 0,1% di lattosio, che viene scisso ne suoi due zuccheri più semplici: glucosio e galattosio. Si tratta di un latte 100% italiano con solo lo 0,1% di grassi, fonte di proteine (12,5 g per una porzione da 250 ml), che contribuiscono alla crescita e al mantenimento della massa muscolare. Un altro plus di ViviForte è il fatto di avere un 30% di calcio in più rispetto a un latte tradizionale. È disponibile in confezione da 1 litro Tetra Edge con tappo.
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ATTUALITÀ _NEWS ASIAGO DOP E MONTASIO DOP PROTAGONISTI DELLA LINEA PREMIUM MY SELECTION DI MCDONALD’S Anche quest’anno Asiago Dop è tra gli ingredienti della nuova edizione di My Selection di McDonald’s, la linea di hamburger premium selezionati da Joe Bastianich, nata per valorizzare i prodotti Dop e Igp italiani, la loro qualità e lo stretto legame con i territori. L’eccellenza veneto-trentina, di cui McDonald’s acquisterà 111 tonnellate, torna con il nuovo “My Selection Chicken Asiago Dop”, disponibile negli oltre 630 ristoranti McDonald’s di tutta Italia. Una proposta che offre petto di pollo 100% italiano, Asiago Dop, bacon da pancetta 100% italiana e salsa con olive taggiasche liguri. Quella tra McDonald’s e Asiago Dop è una relazione di lungo corso, con oltre 800 tonnellate di prodotto acquistate fino al 2021. “Una felice collaborazione ultradecennale – afferma Fiorenzo Rigoni, presidente del Consorzio Tutela Formaggio Asiago - ci unisce a McDonald’s. Ancora una volta, costruiamo occasioni d’incontro tra la grande tradizione di un prodotto unico e identitario come Asiago Dop e i giovani consumatori. Come Consorzio di Tutela vogliamo far comprendere e apprezzare l’unicità e la grande qualità della nostra specialità, totalmente naturale, testimone di una tecnica di lavorazione millenaria e capace di rispondere alle nuove esigenze dell’alimentazione
fuori casa, sempre più attenta al valore dell’origine. Siamo certi che percorrere insieme a McDonald’s la strada comune della valorizzazione del miglior made in Italy nella ristorazione moderna, unendo l’eccellenza Asiago Dop a un’immagine giovane e internazionale, sia un’ottima opportunità di promozione e valorizzazione all’insegna della contemporaneità.” New entry: Montasio Dop La nuova edizione della proposta premium di McDonald’s si arricchisce di un’altra eccellenza lattierocasearia: il Montasio Dop, che entra per la prima volta in My Selection. Il formaggio friulanoveneto, di cui la catena di fast food acquisterà oltre 400 tonnellate, diventa protagonista del nuovo panino “My Selection Montasio Dop e Pancetta”, con Montasio panato, carne bovina 100% italiana, pancetta italiana, insalata e una speciale salsa alla Mela Alto Adige Igp. Ad affiancare i panini con Montasio Dop e Asiago Dop troviamo My Selection Bbq, un classico dell’assortimento caratterizzato dalla salsa barbecue con Aceto Balsamico di Modena Igp e Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp. Tre proposte con cui McDonald’s conferma il legame con il comparto agroalimentare italiano e l’impegno nel favorire
la conoscenza e la diffusione dei prodotti Dop e Igp, anche grazie alla partnership con la Fondazione Qualivita, che da oltre 20 anni si occupa della valorizzazione dei prodotti a indicazione geografica. Una collaborazione che ad oggi ha coinvolto 16 prodotti certificati per un totale di quasi 3.500 tonnellate di materia prima e circa 40 ricette. “Questa è una collaborazione a cui teniamo davvero molto – dichiara Renato Romanzin, direttore del Consorzio Tutela Formaggio Montasio –, un progetto di McDonald’s e Qualivita che si inserisce perfettamente nel nostro quadro di comunicazione, il cui obiettivo è far conoscere il Montasio in tutta Italia, riuscendo a intercettare anche i più giovani. Un progetto che unisce la modernità della ristorazione informale all’alta qualità dei prodotti italiani, legati al territorio di produzione e alla materia prima controllata e selezionata. Un percorso che, sono certo, ci darà grandi soddisfazioni”. Commenta Dario Baroni, Amministratore Delegato McDonald’s Italia: “Siamo orgogliosi della collaborazione con i Consorzi di Tutela Asiago Dop e Montasio Dop, che ha l’obiettivo di diffondere la conoscenza delle eccellenze agroalimentari, ma anche di promuovere la sostenibilità delle filiere del food”.
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GRANA PADANO PARTNER FISG: IL MARCHIO SULLE MAGLIE DELLE NAZIONALI DI HOCKEY SU GIACCHIO Campeggerà anche il giallo del Grana Padano Dop sulle piste di ghiaccio per la stagione agonistica 2021/22. Il Consorzio di Tutela sarà infatti sponsor ufficiale delle nazionali di hockey su ghiaccio maschile e femminile e fornitore ufficiale Fisg, la Federazione Italiana Sport del Ghiaccio. Si rinnova così una collaborazione avviata nella stagione 2020/21. L'accordo è stato concluso con la collaborazione di Infront, Official Advisor Fisg. Grana Padano andrà dunque ad affiancarsi ai partner già confermati dalle precedenti stagioni per quanto riguarda le nazionali di hockey su ghiaccio. Il marchio comparirà su tutte le divise che le squadre azzurre indosseranno durante i raduni e le partite amichevoli in preparazione dei Mondiali
che si svolgeranno in primavera. “Grana Padano è il formaggio Dop più consumato al mondo, con oltre 5,2 milioni di forme prodotte in 142 caseifici, il 40% delle quali esportate – sottolinea il presidente del Consorzio di Tutela, Renato Zaghini – Siamo quindi da anni protagonisti su ribalte internazionali, ambasciatori del made in Italy non solo agroalimentare e, accanto alla presenza sulle piste di Coppa del Mondo di sci, con questo rapporto di collaborazione rinnoviamo il nostro sostegno agli sport del ghiaccio, che grazie ai successi internazionali si sono affermati all’attenzione del grande pubblico, e in particolare a una disciplina di grande fascino e in crescita, come l’hockey su ghiaccio e le sue rappresentative azzurre”.
IL CONSORZIO TUTELA PECORINO TOSCANO DOP TORNA IN USA CON IL PROGETTO EUROPEO CUT & SHARE A due anni dall’evento B2B R&C Show di Toronto (Canada), il Pecorino Toscano Dop è tornato in America: prima a Miami per un workshop che ha coinvolto stampa e operatori del settore, poi a Las Vegas per il Winter Fancy Food Show, la principale manifestazione nella West Coast dedicato al food. Un evento in occasione del quale è possibile entrare in contatto con operatori internazionali horeca e con i membri della Specialty Food Association. A Miami, in Florida, Pecorino
Toscano Dop e Prosciutto Toscano Dop sono stati protagonisti, nell’ambito del progetto europeo Cut & Share, di una masterclass dedicata alle eccellenze Dop e Igp made in Tuscany. L’evento, che si è svolto presso il Miami Culinary Istitute ed è stato coordinato dal giornalista Vincenzo D’Antonio, ha visto tra i partecipanti giornalisti della stampa specializzata e food influencer, ai quali è stata illustrata la storia delle due Dop, con un focus sul loro indissolubile legame con il
territorio. La masterclass si è conclusa con la degustazione dei prodotti. Subito dopo, Cut & Share ha fatto tappa a Las Vegas: dal 6 all’8 febbraio, infatti, la città del Nevada ha ospitato per la prima volta il Winter Fancy Food Show. La manifestazione durante la sua ultima edizione (nel 2020) ha visto la partecipazione di 1.400 espositori e ha richiamato oltre 10.000 visitatori B2b. Si tratta di un evento strategico, in quanto offre la possibilità di incontrare buyer e importatori della West Coast. Gli Stati Uniti rappresentano uno dei mercati più dinamici e importanti per l’esportazione extraeuropea del Pecorino Toscano Dop. Presentarsi al fianco di un altro importante prodotto della tradizione toscana come il Prosciutto Toscano Dop rafforza l’idea di eccellenza, specialmente nel quadro del progetto Cut & Share: una campagna triennale di informazione e valorizzazione per Stati Uniti e Canada cofinanziata dalla Comunità Europea. Lo stand di Cut & Share ha ospitato workshop e degustazioni.
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ATTUALITÀ _NEWS PROGETTO BURRATA: ACCRESCERE LA REDDITIVITÀ DELLE AZIENDE ZOOTECNICHE Aumentare la redditività delle aziende zootecniche attraverso un significativo prolungamento della shelf-life della Burrata di Andria Igp, nel rispetto del disciplinare di produzione, con interventi in processo prevalentemente di tipo fisico e microbiologico. È questo l’obiettivo del Progetto Burrata, finanziato nell’ambito del Psr Puglia 2014-2020, sm 16.2 “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie” per un importo pari a 438.661 euro. L’eventuale impiego di additivi di supporto prevederà esclusivamente l’uso di sostanze “naturali”. Le tecnologie innovative verranno introdotte dopo aver studiato il processo attualmente utilizzato. Ciò consentirà di intervenire preliminarmente nella sua ottimizzazione, onde creare i presupposti per massimizzare l’efficacia delle innovazioni. Il principale aspetto innovativo del progetto sta nell’applicazione di diverse “mild technologies conservative” di ultima generazione, alcune delle quali provenienti da altri settori agroalimentari.
Un ulteriore elemento innovativo sarà la loro applicazione secondo un approccio “intelligente a cascata”, che consentirà di massimizzarne i vantaggi senza stravolgere il processo. Queste tecnologie innovative dovranno essere infatti applicate all’interno di un contesto produttivo “vincolato” dalla necessità di rispettare le caratteristiche sensoriali originarie del prodotto. L’iniziativa va inquadrata in uno scenario che vede la Puglia al sesto posto in Italia e al secondo nel Mezzogiorno nella produzione di formaggi (fonte Istat). Tra questi vi è la Burrata di Andria Igp, realizzata con latte vaccino e ottenuta dall'unione di panna e formaggio a pasta filata. Il prodotto deve essere consumato fresco poiché è caratterizzato da una shelf-life breve. Individuare un metodo in grado di prolungarla consentirebbe alle aziende del settore di incrementare redditività e la competitività, ampliando i confini del proprio mercato. I partner di progetto costituiscono un Gruppo Operativo del Pei Agri, un modello di cooperazione basato sul “modello di innovazione interattivo” che comporta la collaborazione tra i vari attori per utilizzare al meglio i diversi tipi complementari di conoscenza. Il Gruppo è composto da Consorzio Tutela e Valorizzazione Burrata di Andria Igp, Parco Murgia Latte Sca, Università degli studi di Foggia, Distretto Agroalimentare Regionale Scrl, Cassandro srl, Università degli Studi di Bari Aldo Modo, Aretè srl, F.lli Nuzzi Snc, Olanda RiccardoCaseificio Montrone Spa, Caseificio F.lli Simone Srl, Sanguedolce Srl.
NOSTRANO VALTROMPIA: AUMENTARE LA PRODUZIONE GRAZIE AI GIOVANI E AI PICCOLI CASEIFICI Il Nostrano Valtrompia Dop, storico formaggio lombardo prodotto dal latte della razza Bruna Alpina, è uno dei simboli dell’agroalimentare di qualità che punta a esprimere il proprio potenziale aumentando la produzione e l’impatto economico sul territorio. Nel 2020 la Dop ha prodotto 7 tonnellate di prodotto certificato pari a 150mila euro di valore alla produzione. Dopo la richiesta di modifica del disciplinare, inviata alla Commissione europea con l’obiettivo di ampliare la produzione e favorirne la diffusione in piccoli
caseifici locali, arriva la scelta di confermare nei controlli il Csqa. “Un nuovo step nella strategia di sviluppo della filiera dettato dalla volontà di raddoppiare la produzione entro pochi anni – afferma Mauro Beltrami, presidente del Consorzio di tutela –. Il potenziale produttivo è già ampiamente presente in Val Trompia. Ci sono decine di piccoli allevamenti familiari dotati di mini caseificio. La scommessa è convincere i produttori a valorizzare i loro prodotti proprio tramite la certificazione Dop”.
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I FORMAGGI DI ARRIGONI BATTISTA PRESENTATI AL SALON DU FROMAGE DI PARIGI Arrigoni Battista ha partecipato come co-espositore al Salon du Fromage et des Produits Laitiers, che si è tenuto a Parigi dal 27 febbraio al 3 marzo. La manifestazione ha visto la partecipazione di circa 300 espositori, con oltre 8.500 visitatori provenienti da 56 Paesi. In questa 17esima edizione un focus specifico è stato dedicato proprio all’Italia, con l’obiettivo di valorizzare i prodotti di qualità del nostro Paese, ampliando la platea di estimatori sul mercato francese e internazionale. La Francia, d’altra parte, è il primo mercato di destinazione dei prodotti lattiero-
caseari italiani e il Gorgonzola Dop è uno dei tre formaggi più venduti in questo Paese, insieme alla mozzarella e al Parmigiano Reggiano, stando a un’indagine del 2019 del Salon du Fromage. Per Arrigoni Battista il Salon
du Fromage et des Produits Laitiers è stata l’occasione per far provare ai cugini d’Oltralpe - e soprattutto ai buyer, ai rivenditori di formaggi tradizionali, ai ristoratori e ai distributori di tutto il mondo - i suoi pluripremiati Gorgonzola Dolce Dop al cucchiaio “solo polpa”, Taleggio Dop, Quartirolo Lombardo Dop e la linea di formaggi biologici. Attiva da 108 anni nel mercato lattiero-caseario, Arrigoni Battista si distingue per l’utilizzo di una filiera completa: in questo modo l’azienda è in grado di controllare direttamente tutti i fattori qualitativi della produzione.
KPMG: LA FORMAGGERIA GRAN MORAVIA È LA MIGLIORE CATENA RETAIL ALIMENTARE DELLA REPUBBLICA CECA “Siamo orgogliosi di annunciare che la Formaggeria Gran Moravia è stata giudicata da Kpmg la miglior catena retail al dettaglio della Repubblica Ceca per l'anno 2021”. Con queste parole Roberto Brazzale, presidente del Gruppo e ideatore della catena di negozi, ha commentato l’importante
risultato ottenuto nella ricerca che Kpmg ha condotto tra i 200 più importanti brand attivi nel Paese, interpellando oltre 5mila addetti, esperti e consumatori. Sono proprio loro che hanno scelto i 24 negozi a insegna La Formaggeria Gran Moravia come migliore catena retail alimentare della Repubblica Ceca.
Le sorprese sono arrivate anche dalla classifica generale. In questo caso, la catena del Gruppo Brazzale ha conquistato il 4° posto assoluto tra tutte le attività del Paese che comportano relazione con il cliente. Alle spalle delle Formaggerie di Brazzale, risultano colossi quali Starbucks (9°posto), Zalando (23°), Tchibo (24°), Netflix (30°), Decathlon (32°), Ikea (45°), Spotify (47°), Zara (61°), Kaufland (65°), Vodafone (84°), Tesco (89°). Due aspetti vanno rimarcati: la preferenza data dal consumatore alle modalità tradizionali di vendita, quelle basate sul rapporto umano con il commesso e sulla fiducia, e la capacità dei 150 collaboratori che lavorano nei negozi La Formaggeria Gran Moravia, che ogni giorno assicurano un servizio cortese e qualificato alla clientela.
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ATTUALITÀ _NEWS NOVITÀ PER LA RICOTTA DI BUFALA CAMPANA DOP: NASCONO LE VERSIONI LIGHT E SENZA LATTOSIO Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, sono alle battute finali le modifiche al disciplinare di produzione della Ricotta di Bufala Campana Dop. Il ministero delle Politiche agricole le ha recentemente notificate, ai sensi del Regolamento Ue 1151/2012, per la definitiva registrazione ai competenti uffici comunitari. “Abbiamo ammodernato il nostro disciplinare con l’obiettivo di avere un prodotto che sia sempre di più al passo con le esigenze dei consumatori, sicuro e nutriente quando utilizzato tal quale e versatile quando viene impiegato come ingrediente”, dichiara Benito La Vecchia, presidente del Consorzio di Tutela Ricotta di Bufala Campana Dop. Sono stati leggermente modificati alcuni parametri chimicofisici del prodotto: grasso, umidità, acido lattico e sale. In questo modo,
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sarà possibile immettere sul mercato di Ricotta di Bufala Campana Dop con un contenuto di grassi inferiore: una caratteristica oggi molto apprezzata e richiesta dai consumatori, che puntano sempre più a bilanciare nutrizione e piacere gastronomico. “Un'altra modifica, considerata strategica, è quella che prevede la possibilità di realizzare una Ricotta di Bufala Campana Dop senza lattosio che, insieme alla novità di quella light, vanno ad aggiungersi alle tipologie già esistenti, come quella arricchita con panna o latte di bufala, in modo da soddisfare ogni tipo di consumatore. Con queste novità, in attesa dell’ok definitivo da Bruxelles, e con numeri in costante crescita, ci presentiamo sui mercati in questo inizio di 2022 e siamo pronti a lavorare per promuovere sempre più l’eccellenza del nostro prodotto”, conclude il presidente La Vecchia.
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ATTUALITÀ _NEWS DA FATTORIE GAROFALO LA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP CON LATTE FRESCO DI GIORNATA Una novità dalle Fattorie Garofalo: è la Mozzarella di Bufala Campana Dop, prodotta con latte trasformato in mozzarella entro 24 ore dalla mungitura delle bufale. Si tratta, dunque, di una mozzarella di bufala che richiama nel sapore il latte appena munto. Grazie alla filiera integrata dagli allevamenti bufalini ai caseifici, Fattorie Garofalo riesce a lavorare il latte freschissimo, dando vita
a un prodotto gustoso fin dal primo assaggio. La Mozzarella di Bufala Campana Dop è frutto di una linea di produzione che ripercorre l’antica tradizione legata alla caseificazione del latte immediatamente dopo la mungitura e la unisce a processi produttivi innovativi. Il risultato è un prodotto che assicura la freschezza e il sapore genuino del latte, con tutte le sue caratteristiche nutrizionali e organolettiche.
BURRINI PREALPI QUALITÀ E PRATICITÀ ANCHE IN HOTEL
ZYMIL BIO DI PARMALAT: IL LATTE ALTO PASTORIZZATO BUONO E DIGERIBILE
I Burrini Prealpi sono un prodotto ideale per gli amanti delle tradizioni anche fuori casa: infatti, si possono trovare in hotel. In porzioni da 8 grammi ciascuno, i burrini sono un vero e proprio “classico” dell’azienda varesina, che li propone nei tradizionali espositori.
E arrivato Zymil Bio nel banco frigo e nello scaffale Uht. È il latte biologico Alto Pastorizzato di Parmalat che consente anche a coloro che hanno problemi di digestione del lattosio di godere della bontà e delle proprietà nutritive del latte. La maggior parte del lattosio, infatti, viene scissa nei suoi componenti più facilmente assimilabili, glucosio e galattosio. Contiene solo l’1% di grassi ed è 100% latte d’Italia. Zymil seleziona accuratamente il buon latte da agricoltura biologica, sostenendo la filiera che opera nel pieno rispetto dell’autenticità delle materie prime, con attenzione alla scelta del foraggio, al benessere degli animali e all’ambiente. Parmalat si è prefissata tre grandi impegni, in accordo con i regolamenti che disciplinano tutto il settore biologico: il benessere degli animali, la protezione dell’ambiente e la qualità del latte. L’azienda offre supporto tecnico alle stalle che decidono di convertirsi all’agricoltura biologica, per assicurare la qualità del prodotto, e incoraggia la riduzione dell’uso di farmaci, limitandone l’utilizzo al solo scopo terapeutico, in collaborazione con i veterinari aziendali. La qualità del latte raccolto è monitorata e garantita giornalmente, per arrivare a oltre 3.500 analisi annuali.
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Parmigiano Reggiano
è una forma
di rispetto.
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Una fforma di Parmigiano g Reggiano gg è molto di più di una semplice forma di formaggio. Perché Parmigiano Reggiano promuove iniziative ÅÅVITQbbI\M I ZQL]ZZM T¼QVY]QVIUMV\W VITQbbI\M I ZQL]ZZM T¼QVY]QVIUMV\W e a preservare le diversità di un territorio unico.
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parmigianoreggiano.com Seguici sui nostri social e nel tuo punto vendita. *Il Parmigiano Reggiano è naturalmente privo di lattosio: l’assenza di lattosio è conseguenza naturale del tipico processo di ottenimento del Parmigiano Reggiano. Contiene galattosio in quantità inferiore a 0,01 g/100 g.
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ATTUALITÀ _NEWS PARMIGIANO REGGIANO: UN 2021 DA RECORD Il Parmigiano Reggiano chiude il 2021 con dati positivi per quanto riguarda vendite e prezzi, il giro d’affari al consumo tocca il massimo storico di 2,7 miliardi di euro contro i 2,35 miliardi del 2020. Al massimo anche il valore generato alla produzione con 1,71 miliardi di euro contro gli 1,52 miliardi del 2020. Il 2021 è stato un anno record anche per la produzione, che cresce complessivamente del 3,9% rispetto all’anno precedente. I 4,09 milioni di forme (circa 163mila tonnellate) rappresentano il livello più elevato nella storia del Parmigiano Reggiano. Volumi che orientano il Consorzio a puntare sempre di più verso l’estero: mercati di grandi opportunità di sviluppo per una produzione in continua, ma programmata, espansione. Negli ultimi quattro
anni, la produzione è aumentata da 3,7 milioni di forme a 4,09 milioni di forme, registrando una crescita pari al 10,6 per cento. Nei mercati, il Parmigiano Reggiano ha registrato nel 2021 una quotazione positiva e stabile: la media annua è stata di 10,34 euro al chilo (Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore), con oscillazioni di prezzo contenute tra 10,25 e 10,40 €/kg. Il Parmigiano Reggiano è sempre più internazionale. L’Italia, che rappresenta il 55% del mercato, ha registrato un +4,5% dei consumi rispetto ai livelli pre-pandemia: 89.101 tonnellate nel 2021 contro le 85.258 del 2019. Il dato è in leggera flessione (-1,3%) se comparato a quello del 2020. La Gdo rimane il primo canale distributivo (51%), seguita dalle vendite dirette dei caseifici e dall’industria (14%). L’Horeca resta fanalino di coda, ma recupera volumi e si attesta al 7% del totale rispetto al 2% del 2020. Il restante 8% è distribuito negli altri canali di vendita. La quota export è pari al 45% (+2,9% di crescita a volume rispetto all’anno precedente). Gli Stati Uniti sono il primo mercato (21% dell’export totale), seguito da Francia (19%), Germania (17%), Regno Unito (11%) e Canada (5%).
VALTELLINA CASERA E BITTO: OLTRE 200 AZIENDE NELLE FILIERE DEI FORMAGGI DOP DELLA VALTELLINA L’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi (ICQRF) dei prodotti agroalimentari del Mipaaf ha rinnovato l’autorizzazione a Csqa Certificazioni a effettuare i controlli per il Valtellina Casera Dop e il Bitto Dop. Insieme, i due formaggi raggiungono le 1.900 tonnellate di produzione certificate Dop all’anno e generano un valore di 13 milioni di euro. Merito del lavoro di oltre 200 tra aziende agricole e latterie attive sul territorio. A fare da traino,
in particolare, è la filiera del Valtellina Casera Dop, che tocca un valore alla produzione annuo di 11 milioni di euro, frutto di 1.700 tonnellate di prodotto. Dal canto suo, il Bitto Dop d’alpeggio fa segnare un valore alla produzione di 2 milioni di euro, con una produzione annuale pari a 200
tonnellate. I due formaggi sono una delle massime espressioni della tradizione casearia della Lombardia. La regione è la terza per impatto economico delle indicazioni geografiche, con 34 prodotti alimentari tutelati - di cui 15 formaggi – che valgono alla produzione 1,77 miliardi di euro.
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Murgella: nasce la Mozzarella di Gioia del Colle Dop Caseificio Palazzo è fra le aziende produttrici certificate della Mozzarella di Gioia del Colle Dop ed è socio promotore del Consorzio di Tutela. Il Disciplinare riconosce nella Murgia il suo territorio di provenienza e prevede, oltre all’obbligo del pascolamento e alle linee-guida sull’alimentazione del bestiame, la lavorazione attraverso il metodo artigianale del siero innesto. Nel panorama dei formaggi freschi, si aggiunge una Dop: la Mozzarella di Gioia del Colle Dop. A sancirlo lo scorso dicembre la Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea. Tra i produttori certificati, anche Caseificio Palazzo che, a giugno, lancia sul mercato italiano e internazionale quella a marchio Murgella, nel formato boccone (da 200 g), treccia (da 100 g e 200 g) e nodini (da 50 g). “Caseificio Palazzo ha partecipato con entusiasmo a tutte le fasi di lavoro che hanno condotto alla costituzione del Consorzio di tutela della Mozzarella di Gioia del Colle Dop: prima la registrazione ufficiale a livello europeo, poi l’approvazione del piano dei controlli da parte dell’Ispettorato centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari del Mipaaf. Siamo orgogliosi di questo risultato che valorizza il territorio della Murgia, da cui il latte, secondo il Disciplinare, deve avere origine, e il metodo tradizionale del siero innesto: entrambi questi elementi caratterizzano un plus che diventa sinonimo di autoctonia
di qualità e di bontà”, spiega Claudia Palazzo, Amministratore Delegato dell’azienda. Di colore bianco, con eventuali sfumature stagionali di color paglierino, ha una superficie liscia e lucente con una consistenza lievemente fibrosa; al palato sa di latte, con un piacevole retrogusto delicatamente acidulo, più intenso nel formaggio appena prodotto: è questo il profilo sensoriale della Mozzarella di Gioia del Colle Dop. Alla base è una ricetta tradizionale fatta di pochi ingredienti: latte vaccino pastorizzato, siero innesto naturale, sale e caglio, senza conservanti, additivi o coadiuvanti. La sua zona di produzione, di trasformazione del latte e confezionamento è compresa nei territori ricadenti nella Murgia barese, tarantina e parte del comune di Matera, in Basilicata. Per la produzione di questa mozzarella, che si aggiunge ai 63 prodotti Dop, Igp e Stg della Puglia, il disciplinare prevede che la cagliata si ottenga aggiungendo al latte, in dosi variabili a seconda della sua
acidità, il siero innesto (derivante dalla lavorazione del giorno precedente) e che la stessa venga lasciata maturare per almeno due ore. Caseificio Palazzo conserva fin dal 1957 questo metodo artigianale e lo utilizza per la produzione di tutti i suoi formaggi: il siero innesto dona alla Mozzarella di Gioia del Colle Dop profumi e sentori “geolocalizzabili”, ovvero tipici delle zone di allevamento delle vacche, poiché è ottenuto quotidianamente dal siero del latte stesso. Il Disciplinare della Mozzarella di Gioia del Colle Dop prevede, inoltre, il controllo di tutta la filiera, dalla produzione e trasformazione del latte al confezionamento del formaggio, coinvolgendo anche gli allevatori. Il latte proviene da allevamenti di vacche che prevedano il pascolamento obbligatorio per almeno 150 giorni all’anno e, per l’alimentazione del bestiame, una razione ricca di base foraggera proveniente dalla zona della Murgia per almeno il 60% della sostanza secca. Questi fattori influenzano le caratteristiche aromatiche della materia prima e, dunque, della mozzarella.
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ATTUALITÀ _LIBRI COMUNICARE LA SOSTENIBILITÀ
ICONE D’IMPRESA
La sostenibilità è un nuovo paradigma che si sta sempre più affermando, grazie alla sensibilità di molte persone. È un nuovo pensiero che coinvolge il nostro modo di agire, vivere, produrre e consumare. Senza sostenibilità ambientale e sociale il nostro pianeta rischia di collassare e le aziende, nel breve periodo, di non essere più competitive sul mercato, se non ne adottano i canoni. Altrettanto fondamentale è saper comunicare al meglio la sostenibilità: farlo male o in modo scorretto significa fare “greenwashing” e quindi esporsi a un danno alla reputazione di gravità spesso incalcolabile. In “Comunicare la sostenibilità – Oltre il Greenwashing” (Hoepli, 240 pagine), il giornalista Aldo Bolognini Cobianchi guida il lettore – in primis, l’imprenditore e il manager – nel mondo della sostenibilità: di cosa si tratta, come va raccontata, quali sono le norme italiane e le numerose leggi internazionali che implicano la sostenibilità. Preziose, in questo senso, si rivelano le testimonianze di chi la applica in azienda e la comunica.
Gli oggetti d’impresa hanno fatto la nostra storia, segnato un progresso tecnologico, plasmato l’immaginario e talvolta accompagnato una storia d’amore. In “Icone d’impresa – Gli oggetti che hanno fatto grande l’industria italiana” (Carocci Editore, 240 pagine), Francesca Molteni racconta che questi prodotti sono figli dell’industria, di grandi visioni o di piccoli traguardi, di rischi, sacrifici, fortuna, di tante invenzioni e di qualche scivolone. Essi raccontano la modernità, la nostra cultura del progetto e del territorio, la creatività e l’ingegno italiani, che hanno contribuito a dare forma al nostro futuro. È il celebre made in Italy, frutto del lavoro di tante imprese, di imprenditori e maestranze, che insieme hanno contribuito a forgiare la storia del nostro Paese. Molte di queste “icone”, non a caso, si possono ammirare nei musei.
NEUROCOPYWRITING
PROJECT MANAGEMENT E PROGETTI EUROPEI
È già possibile applicare le neuroscienze alla comunicazione, o siamo ancora in una fase sperimentale? Il neuromarketing cambierà la nostra vita e la nostra professione? Ci possiamo fidare delle nuove metodologie o si possono incontrare rischi di manipolazione, problemi legali e inaffidabilità dei dati raccolti? In “Neurocopywriting” – Come rendere la comunicazione e i contenuti più efficaci con il neuromarketing” (Hoepli, 256 pagine), Marco La Rosa risponde a queste e altre domande, illustrando lo stato dell’applicazione della psicologia e della neurologia alla creazione dei contenuti di cui fruiamo tutti i giorni, sia online sia offline. Il risultato è un quadro dettagliato del neurocopywriting e di come possa essere utile per comprendere e migliorare l’esperienza degli utenti, e non solo per vendere o convincere.
Curata da Andrea Innocenti e Marcello Traversi, “Project Management – Sinergie, buone pratiche, esperienze” (FrancoAngeli, 342 pagine) è una guida operativa dedicata a chi affronta per le prime volte un progetto europeo, ma anche a chi intende consolidare e migliorare le proprie competenze. Il volume si apre con una guida ai due pilastri concettuali, ovvero la disciplina del project management e i progetti di finanziamento europeo, descrivendo quindi la metodologia EuroPM che, integrandole, rende unitarie, armoniche e fondate sugli stessi standard le due fasi di un progetto finanziato: dall’idea alla proposta e implementazione. La metodologia è descritta puntualmente in termini di processi, strumenti e tecniche ed è accompagnata da template Excel e Word scaricabili dalla Biblioteca multimediale della FrancoAngeli. È facilmente applicabile anche a progetti finanziati da fondi di provenienza diversa dall’Ue.
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ECONOMIA
FOOD MOOD: I GIOVANI E IL CIBO AI TEMPI DELLA PANDEMIA
di Andrea Modiani
D
ue anni alle prese con la pandemia hanno finito con l’incidere sul rapporto dei ragazzi con il cibo. Più della metà (il 54%) afferma di aver cambiato, forse per sempre, le proprie abitudini alimentari da quando l'emergenza sanitaria è piombata nelle loro vite.
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17-2 MOO
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LA BRUTTA ABITUDINE DI NON FARE COLAZIONE È questo il primo dato che (% STUDENTI INTERVISTATI) emerge da Food Mood, un inedito monitoraggio sui QUANTI E QUALI PASTI SEI ABITUATO A CONSUMARE NELLA TUA GIORNATA-TIPO? nuovi atteggiamenti degli adolescenti nei confronti del Pranzo, Cena 7,8% cibo nell’era del Covid-19. 25,6% La ricerca è il frutto di NON FA COLAZIONE un’approfondita analisi, 17,8% Spuntino, Pranzo, Cena condotta dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza con Anbi Emilia 23,9% Colazione, Pranzo, Cena Romagna, Crea e Consorzio di Bonifica di Piacenza, su un campione di circa 500 Colazione, Spuntino, Pranzo, 50,4% studenti 14-19enni (di Merenda, Cena cui il 65% femmine) delle scuole superiori dell’EmiliaFonte: Università Cattolica del Sacro Cuore Romagna, intervistati lo scorso giugno. Dalle risposte dei ragazzi Allo stesso modo, è andata coinvolti nell'indagine). emerge un quadro complesso diffondendosi una forte Il secondo, decisamente e ricco di spunti interessanti, propensione al salutismo confortante, è la riscoperta in un alternarsi alimentare. dei prodotti tipici, con un di luci e ombre Complessivamente, focus sulle eccellenze Dop che sembra far due adolescenti su e Igp dell’Emilia-Romagna: prevalere le prime: tre hanno iniziato prodotti ai quali oltre il da una maggior a orientarsi su cibi 70% dei giovani attribuisce attenzione al con meno grassi, una notevole superiorità gli adolescenti che tema della sana meno sale e meno qualitativa rispetto alle alimentazione alla hanno cambiato le proprie zuccheri (42%) e a alternative “convenzionali”. abitudini alimentari riscoperta delle ridurre la quantità Svettano nella graduatoria tipicità, anche in di cibo consumato dei più conosciuti il campo lattiero(23,2%). Parmigiano Reggiano e il caseario. Emergono altri due aspetti Grana Padano, entrambi con che meritano di essere un indice del 93%. Tra food safety e rassicurazione sottolineati. In effetti, non sono pochi gli Il primo riguarda la dieta Il 25% dei giovani non fa colazione indicatori positivi che Food mediterranea, ai cui principiTra le note negative emerse Mood mette in luce. guida tende oltre il 70% degli dalle interviste, va registrato A cominciare dal recupero intervistati (secondo la scala il forte aumento del tempo della socialità dei pasti in “Kidmed”, con un’aderenza trascorso in solitudine e famiglia, complici senza media per il 50,8% e alta dedicato all’uso dei device dubbio i mesi di lockdown, la per il 28% degli studenti digitali. Un comportamento Dad e lo smartworking, che ci hanno costretto a lungo tra le mura domestiche. E IL NUOVO BISOGNO DI "FOOD SAFETY" (% STUDENTI CHE GIUDICANO ESTREMAMENTE IMPORTANTI I VARI ATTRIBUTI) così, secondo l’indagine, nel 96% dei casi pranzi e cene riuniscono a tavola 44% 27% l’intero nucleo famigliare. Sicurezza/controlli Sostenibilità ambientale La pandemia ha generato un altro effetto positivo, ovvero la maggior attenzione 26% 30% alla sicurezza dei prodotti. Artigianalità/tradizione Italianità Cresce, in sostanza, la domanda di “food safety”, 22% 30% strettamente legata al Naturalità Localismo/Km zero bisogno di rassicurazione da parte dei giovani sul mondo Fonte: Università Cattolica del Sacro Cuore del food&beverage.
54%
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ECONOMIA giornata, se il 50,4% li ha che si riflette negativamente indicati tutti e il 23,9% su tutte le sfere della ha evidenziato socialità, inclusa colazione, pranzo quella della e cena, il 17,8% condivisione ha segnalato del cibo come spuntino, pranzo occasione di e cena e il 7,8% gratificazione ed l’indice di conoscenza si è limitato a evasione. di Parmigiano Reggiano pranzo e cena. Circa il 15% degli e Grana Padano I ricercatori che adolescenti, hanno condotto non a caso, vive l’alimentazione come un problema, esasperato dall’insorgere della pandemia. Il monitoraggio rileva, in questo contesto, una “brutta abitudine”, peraltro diffusa anche prima dell’emergenza sanitaria: quella di saltare l’appuntamento con la prima colazione, che riguarda circa un quarto dei ragazzi che frequentano le scuole superiori. Infatti, alla domanda su quali siano i pasti più importanti nell’arco della
93%
lo studio assicurano che si tratta solo di un primo step del monitoraggio: nei prossimi due anni Food Mood condurrà ulteriori analisi e approfondimenti, con la colaborazione delle scuole superiori, per capire se i cambiamenti rilevati nelle abitudini alimentari dei giovani sono temporanei o destinati a consolidarsi.
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA LA RISCOPERTA DEI PRODOTTI TIPICI REGIONALI (% STUDENTI INTERVISTATI)
93%
93%
90%
86%
81%
78%
78%
76%
72%
72% I 10 prodotti Dop/Igp
PIÙ conosciuti GRANA PADANO
40%
PARMIGIANO PROSCUITTO PIADINA COPPA COPPA MORTADELLA ACETO PROSCIUTTO SALAME REGGIANO DI PARMA ROMAGNOLA DI PARMA PIACENTINA BOLOGNA BALSAMICO DI MODENA PIACENTINO DI MODENA
39%
38%
34%
34%
34%
33%
30%
29%
28% I 10 prodotti Dop/Igp
MENO conosciuti
SALAME CREMONA
RISO DEL FORMAGGIO VITELLONE AGLIO AGNELLO DELTA DI FOSSA BIANCO DI VOGHIERA DEL DEL PO DELL'APCENTRO PENNINO ITALIA CENTRALE
AMARENE PAMPEPATO BRUSCHE DI FERRARA DI MODENA
SALAMA DA SUGO
MARRONE DI CASTEL DEL RIO
Fonte: Università Cattolica del Sacro Cuore
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C’È QUELLO GIUSTO PER OGNI AMANTE DEI FORMAGGI
R
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ECONOMIA
TREND ALIMENTARI: IL NUOVO CHE AVANZA MONITORANDO I DATI DI VENDITA E LE INFORMAZIONI ON PACK DI OLTRE 125MILA IMMAGINO INDIVIDUA LE TENDENZE CHE STANNO GUIDANDO LA SPESA DEGLI di Andrea Modiani
U
n capitale informativo esclusivo, rappresentato dalle indicazioni presenti sulle etichette di oltre 125 mila prodotti di largo consumo rilevate grazie al servizio Immagino di GS1 Italy. E un
approccio innovativo che correla queste informazioni qualitative con i dati quantitativi sulle vendite in supermercati e ipermercati elaborati da Nielsen. È questo l’approccio metodologico che
caratterizza l’Osservatorio Immagino, giunto alla sua decima edizione. Un report che suddivide la spesa effettuata dagli italiani in 11 diversi “carrelli” tematici (vedi box, ndr), corrispondenti
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ad altrettanti fenomeni di consumo. Semestre dopo semestre, questi fenomeni vengono misurati e analizzati in modo da seguirne l’evoluzione, da mettere a fuoco le tendenze di fondo e da individuare i trend emergenti.
Continua il boom delle proteine Questa decima edizione dell’Osservatorio Immagino ha preso in considerazione un paniere ampio e diversificato: 125.431 prodotti (food e non food) che, nell’anno finito a giugno 2021, hanno generato un giro d’affari vicino ai 39 miliardi di euro, pari all’83% del sell-out totale realizzato da ipermercati e supermercati. Com’è facile immaginare, in questo maxi carrello della spesa c’è ampio spazio per i prodotti lattiero-caseari. Questi prodotti sono inseriti in molti dei panieri di consumo dello studio. A cominciare da quello che rileva la composizione nutrizionale della spesa media degli italiani. Ossia dal “metaprodotto Immagino”, un innovativo indicatore statistico calcolato a partire dai valori medi dei nutrienti dei prodotti alimentari monitorati, così come riportati
GLI 11 PANIERI DI CONSUMO DELL’OSSERVATORIO IMMAGINO L’Osservatorio Immagino monitora i trend che guidano le scelte d’acquisto degli italiani nella distribuzione moderna, seguendo l’evoluzione di 11 panieri che rappresentano altrettanti fenomeni e tendenze di consumo. Nel food: Italianità: in tutte le declinazioni, da “100% italiano” alle indicazioni geografiche (come Dop e Igp), fino alla presenza di un richiamo alla regione di provenienza. Free from: i 17 claim più importanti nel mondo dei prodotti “senza”. Rich-in: i 12 claim più rilevanti nel paniere dei prodotti ricchi o arricchiti. Intolleranze: la dinamica dei prodotti “senza glutine” o “senza lattosio”, e quella dei claim emergenti, come “senza lievito” o “senza uova”. Lifestyle: i claim del cibo identitario (vegano, vegetariano, Kosher, Halal). Loghi e certificazioni: bollini, indicazioni e claim che forniscono garanzie precise, come il logo Eu Organic o le 8 certificazioni del mondo della Corporate social responsibility (come Fairtrade, Friend of the sea, Fsc, Sustainable cleaning e Utz). Ingredienti benefici: dall’avena alla canapa, dal matcha all’avocado, dallo zenzero ai semi di sesamo, i 27 sapori più trendy nel mondo dei superfruit, delle spezie, di supercereali/farine, dei dolcificanti, dei semi e dei superfood. Metodo di lavorazione: “estratto a freddo” e “lavorato a mano”, “non filtrato” o “a lievitazione naturale”, quando la tecnica produttiva fa la differenza. Texture dei prodotti: morbido o ruvido, soffice o croccante, vellutato o cremoso? Le 11 consistenze più evidenziate in etichetta. Nel non food: Cura casa green: i sette claim che comunicano la sostenibilità dei prodotti per la pulizia domestica. Cura persona: i 30 claim più significativi nell’universo dei prodotti per la cura personale relativi agli universi del free from, del rich-in e della naturalità.
I NUMERI DEL PANIERE DELLE INTOLLERANZE: LA SEGMENTAZIONE DELLE CARATTERISTICHE % PRODOTTI SU TOTALE
% VENDITE IN VALORE SU TOTALE
TREND % VENDITE IN VALORE A.T. 6-2021 VS A.T. 6-2020
TREND % VENDITE IN VALORE A.T. 6-2020 VS A.T. 6-2019
PRESSIONE PROMOZIONALE
Senza glutine (claim)
10,6
10,6
2,9
4,1
31,6
Senza lattosio
2,9
4,8
0,9
7,8
29,7
Senza glutine (logo)
2,5
2,1
0,0
2,7
26,7
Senza latte
0,6
0,9
4,4
-
38,0
Senza lievito
0,3
0,2
4,2
-
20,7
Senza uova
0,2
0,1
6,1
-
22,3
Tutte le quote fanno riferimento al mondo alimentare, esclusi acqua e alcolici, dell’Osservatorio Immagino (78.630 prodotti)
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ECONOMIA I NUMERI DEL PANIERE RICH-IN: LA SEGMENTAZIONE DELLE CARATTERISTICHE % PRODOTTI SU TOTALE
% VENDITE IN VALORE SU TOTALE
TREND % VENDITE IN VALORE A.T. 6-2021 VS A.T. 6-2020
TREND % VENDITE IN VALORE A.T. 6-2020 VS A.T. 6-2019
PRESSIONE PROMOZIONALE
Fibre
4,6
3,8
3,5
5,2
25,9
Proteine
3,1
3,5
8,5
10,2
30,3
Vitamine
2,7
3,4
3,5
-0,2
28,6
Integrale
2,6
2,7
1,9
2,5
29,3
Calcio
1,0
1,8
-1,3
0,1
32,7
Fermenti lattici
0,6
1,2
3,8
4,9
37,9
Omega 3
0,8
1,1
5,7
10,4
33,0
Iodio
0,3
0,6
-2,7
-
34,9
Ferro
0,6
0,5
-1,3
-8,9
35,5
Magnesio
0,5
0,3
8,4
-
21,6
Potassio
0,3
0,2
6,7
0,2
23,0
Zinco
0,2
0,1
9,9
-
14,2
Tutte le quote fanno riferimento al mondo alimentare, esclusi acqua e alcolici, dell’Osservatorio Immagino (78.630 prodotti)
nella tabella nutrizionale presente sulle confezioni, e correlandoli con i dati di vendita dei prodotti in iper e supermercati. Da quest’analisi emerge che il nutriente-chiave del momento sono le proteine: sempre più apprezzate dai consumatori, sempre più evidenziate in etichetta dai produttori. Tra giugno 2020 e giugno 2021, il contenuto medio di proteine del metaprodotto risulta stabile, ma solo grazie alla dinamica tra l’aumento nel consumo di yogurt greco/colato/skyr, che ha compensato il calo di latte fresco/Uht, yogurt magro, formaggi grana e simili.
Intolleranze: cresce il “senza lattosio” ed emerge il “senza latte” Tra i trend di consumo analizzati cresce quello delle intolleranze alimentari. Si tratta di un insieme di prodotti che presentano in etichetta o sul pack claim e
loghi quali “senza glutine”, “senza lattosio”, “senza latte”, “senza lievito” e “senza uova”. Complessivamente, ne sono stati rilevati 10.319 (il 13,1% dei prodotti alimentari
totali), che hanno sviluppato vendite per 4 milioni di euro (+1,8 sull’anno precedente), incidendo per il 14,3% sul sell-out totale. Alle spalle del segmento composto dai
FOCUS SULLA SOSTENIBILITÀ IN ETICHETTA Anche nella decima edizione dell’Osservatorio Immagino è presente il “Barometro sostenibilità”, che racconta come le aziende comunicano sulle etichette le misure che hanno adottato per migliorare il loro impatto ambientale. A giugno 2021 erano più di 30mila i prodotti con almeno un claim o una certificazione relativi alla sostenibilità in etichetta. Il loro giro d’affari è arrivato a 11,5 miliardi di euro: +3,2% rispetto ai 12 mesi precedenti. Nello stesso periodo è cresciuto anche il numero delle indicazioni “green” rilevate sulle loro confezioni (ben 40 tra claim e certificazioni), suddivise in quattro aree: Management sostenibile delle risorse. Agricoltura e allevamento sostenibili. Responsabilità sociale. Rispetto degli animali. Un’analisi approfondita è dedicata alla comunicazione in etichetta della riciclabilità dei packaging. Ne emerge che quasi un terzo di tutti i prodotti analizzati fornisce indicazioni che aiutano a conferire correttamente le confezioni; la loro quota è aumentata di +4,1% nei 12 mesi rilevati.
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Il Pecorino Romano, naturalmente privo di lattosio, è un formaggio a pasta dura, cotta, prodotto con latte fresco e intero proveniente esclusivamente dagli allevamenti della zona di produzione in Sardegna, Lazio e provincia di Grosseto, dove le pecore pascolano libere, scegliendo da sole le
erbe e gli arbusti di cui nutrirsi. Ha una crosta sottile di colore avorio, pasta compatta, gusto aromatico. Ogni forma pesa fra i 20 e i 35 chili e riporta sullo scalzo il marchio della denominazione. Con cinque mesi di stagionatura è pronto per la tavola, dagli otto per la grattugia.
ECONOMIA prodotti rivolti agli allergici o ipersensibili al glutine, troviamo quello che comprende i prodotti “senza lattosio”. Un claim presente su 2.246 etichette (2,9% del totale food). Questo paniere detiene una quota del 4,8% sul sell-out totale della parte alimentare dell’Osservatorio Immagino e nei 12 mesi ha mostrato un trend positivo (+0,9%), sostenuto dall’incremento del +4,2% dell’offerta a fronte del calo del -3,3% della domanda. I prodotti più dinamici si sono rivelati: latte fresco, latte fermentato/kefir, bresaola, latte per l’infanzia, complessi vitaminici/minerali e bevanda di avena Uht. I claim “minori”, comparsi sul mercato più di recente, mostrano un andamento più vivace, probabilmente poiché intercettano le nuove esigenze e sensibilità dei consumatori. Il capofila è “senza latte”, che compare su 473 prodotti e in un anno è riuscito a ottenere un +4,4% di sell-out, grazie a una domanda molto positiva (+6,7%), in particolare per gli affettati.
Omega 3, vitamine e fermenti lattici: più ce n’è, meglio è Quasi il 12% dei prodotti food rilevati presenta in etichetta uno o più dei 12 claim relativi al “rich-in”. Questi 9mila prodotti hanno sviluppato un giro d’affari di 3,6 miliardi di euro (+3,2 per cento). L’offerta è cresciuta del +2,6%, mentre la domanda è ferma al +0,6 per cento. Le migliori performance sono state registrate soprattutto dai claim minori per incidenza e giro d’affari (come zinco, magnesio e potassio) e dall’indicazione “proteine”, trainata dall’andamento positivo di yogurt greco, latte fresco, latte fermentato/kefir. Bilancio positivo (+3,5% le vendite) anche per i 2.113 prodotti alimentari che comunicano sull’etichetta il contenuto di “vitamine”, con latte fermentato/kefir, yogurt funzionali e latte Uht alta digeribilità/delattosato tra i prodotti best performer. Lievemente negativo, invece, l’andamento del giro d’affari dei 755 prodotti che evidenziano in etichetta il claim “calcio” (-1,3% per un totale di 510 milioni di
euro). Un mercato in cui, però, hanno guadagnato spazio molti prodotti lattiero-caseari, come latte fresco, latte fermentato/ kefir, yogurt bicompartimentale (altri gusti), latte Uht alta digeribilità/delattosato e yogurt bianco intero. Nell’anno mobile analizzato sono cresciute del +3,8% le vendite in valore dei 469 prodotti accompagnati dal claim “fermenti lattici”. Merito dell’espansione dell’offerta (+3,7%), che si è confrontata con una domanda tiepida (+0,1 per cento). Latte fresco, latte fermentato/kefir, mozzarelle e yogurt sono stati i prodotti che hanno contribuito di più alla crescita di un claim che ora vale 339 milioni di euro di sell-out. L’Osservatorio Immagino conferma che non si ferma l’escalation di quello 0,8% di prodotti alimentari di cui viene comunicato in etichetta il contenuto di “Omega 3”. Infatti, nei 12 mesi rilevati le vendite di queste 611 referenze sono aumentate del +5,7%, superando i 319 milioni di euro.
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MERCATI LA MOZZARELLA NEI MERCATI EXTRA-UE: CONFRONTO TRA I PAESI UE PRODUTTORI di Andrea Stretti
L
a mozzarella è uno dei simboli della tradizione casearia italiana. Ma, tra i formaggi più iconici, forse è anche quello meno confinabile all’Italia in fatto di produzione e di capacità di export.
Anzi, per quanto riguarda l’Ue il primo esportatore è la Germania, seguita dal nostro Paese e quindi da Danimarca, Belgio e Paesi Bassi. Su volumi inferiori, ma comunque significativi, si collocano poi
Francia, Polonia, Repubblica Ceca, Spagna, Lituania e, da qualche tempo, Irlanda. Se si osserva l’export di ciascuno di questi Paesi, vi sono fitti intrecci nell’ambito del commercio intra-Ue,
LA GRADUATORIA DELLE ESPORTAZIONI EXTRA-UE VOLUMI PAESI UE
VALORE
EXPORT EXTRA-UE (GEN-SETT. 2021, TONNELLATE)
VAR. % 2021/2020
QUOTA EXPORT EXTRA-UE
EXPORT EXTRA-UE (GEN-SETT. 2021, MLN DI EURO)
VAR. % 2021/2020
QUOTA EXPORT EXTRA-UE
Danimarca
37.484
-2,1%
62,8%
121,2
+2,1%
64,0%
Germania
35.448
+4,2%
21,6%
111,3
+2,3%
21,3%
Italia
24.162
+7,3%
25,1%
121,0
+11,2%
25,0%
Belgio
17.493
+12,9%
27,6%
54,9
+15,4%%
28,7%
Paesi Bassi
15.845
+95,9%
31,4%
48,6
+76,6%
31,7%
Francia
9.310
-5,4%
36,4%
31,1
-5,2%
36,8%
Polonia
4.695
-5,7%
29,5%
15,3
+3,6%
30,2%
Irlanda
3.151
+650,3%
28,8%
10,5
+487,1%
33,1%
GLI ESPORTATORI
AMBROSI SPA Produzione, stagionatura e confezionamento Dop Italiane. Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Gorgonzola, Provolone, Pecorino Romano, Taleggio, Asiago, Paste filate, Mascarpone, Ricotta. Via Ottorino Ambrosi,1 25014 Castenedolo (BS) Tel. 030/2134811- Fax 030/2733121 info.export@ambrosi.it - www.ambrosi.it
BERTOZZI SPA
Strada Roma, 1/A 43044 Collecchio (PR) Tel. 0521/333911 - Fax 0521/333900 info.export@ambrosi.it - www.bertozzi.com
GENNARO AURICCHIO SPA
LATTERIA MONTELLO SPA
Provolone piccante, dolce, giovane, affumicato e stravecchio. Pecorino Romano, Gorgonzola, caciotte, pecorini freschi e stagionati, Mozzarella, Ricotte, Grana Padano, Parmigiano Reggiano,Taleggio.
Formaggi Freschi Nonno Nanni: Stracchino, Stracchino con fermento dello Yogurt e Probiotico, Squaquerello, Crescenza, Fresco Spalmabile, Robiola, Mozzarella, Burrata, Stracciatella, Ricotta, Primosale, Caprino di latte vaccino, Caprino e Robiola di capra, linea Senza Lattosio, Fresca Merenda, Formaggini, Fettine, Mascarpone.
Via Dante, 27 26100 Cremona Tel. 0372/403311 Fax 0372/403350 info@auricchio.it www.auricchio.it
Via Fante d’Italia, 26 31040 Giavera del Montello (TV) Tel. +39 0422 8833 Fax +39 0422 775090 info@nonnonanni.it www.nonnonanni.it
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040620
04064050
3.488 6.638 688 42 332 844 55 455 30.902 9.750 722 567 75 352 971 639 2.229 2.041 519 1.594 2.233 1.150 725 4.033 1.023 826 72.893
2.756 2.817 170 100 286 1.708 38 304 8.115 16.773 1.963 668 33 32 217 173 3.213 1.632 436 707 794 234 233 3.583 3.031 289 50.305
1.070 2.222 160 31 229 589 20 258 12.045 12.040 604 332 10 29 156 151 1.415 628 173 571 712 259 200 2.320 498 238 36.960
635 857 44 8 78 624 20 11 4.605 5.641 75 43 10 44 165 22 1.000 797 69 213 450 73 64 1.309 333 128 17.318
3.046 8.419 290 78 426 1.599 215 618 34.738 9.786 800 1.106 125 165 1.306 345 2.053 1.000 775 377 610 90 886 5.740 3.276 495 78.364
BRAZZALE SPA Burro delle Alpi, Burro Superiore Fratelli Brazzale, Gran Moravia, Verena, Asiago, Provolone dolce e piccante, Pasta filata, Grana Padano e Parmigiano Reggiano.
Via Pasubio, 2 36010 Zané (VI) Tel. 0445/313900 Fax 0445/313991 info@brazzale.com www.brazzale.com Stabilimento di via Giovanni XXIII, 2 36030 Monte di Malo (VI) Stabilimento di via Torrerossa, 30 35010 Campodoro (PD)
04069075 - 04069023 - 04069025 - 04069027 - 04069029 - 04069037 - 04069078 - 04069032 - 04069035 - 04069085 - 04069074 - 04069079 - 04069076 - 04069089
36 28 3 2 17 7 5 1 91 137 5 2 2 1 11 13 4 21 2 11 8 3 24 41 3 4 482
040630
500 587 86 5 31 97 13 40 4.221 2.147 75 62 3 22 23 89 675 283 49 16 173 9 59 438 223 21 9.947
109 452 26 9 36 105 11 50 1.030 1.350 82 40 3 10 23 40 460 304 14 95 60 33 19 156 121 13 4.651
90 41 66 10 5 64 39 11 778 725 15 34 1 1 5 31 46 55 35 16 34 1 14 337 65 7 2.526
56 416 5 1 20 26 1
199 335 5 2 28 57 10 17 587 3.026 140 37 5 29 59 266 267 192 28 23 107 8 1.313 319 145 103 7.307
210 484 220 48 106 357 97 49 960 2.009 491 82 30 12 59 348 959 313 38 493 587 57 469 1.537 131 87 10.233
FORGRANA CORRADINI SPA Parmigiano Reggiano, Grana Padano. Confezionamento. Produzione grattugiati freschi disidratati. Produzione shaker. Pecorino Romano,Taleggio, Gorgonzola, pecorini, provoloni, mozzarella.
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TOTALI
04069099
FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE
04069063
FORMAGGI FUSI
04069069 04069018 04069021 04069050 04069039 9082-9084 04069081 04069092 9093 04069086 04069013 04064010 4090 04069015 04069017
PROVOLONE
ALTRI FORMAGGI MOLLI
ALTRI FORMAGGI DURI
ALTRI FORMAGGI SEMIDURI
ASIAGO, CACIOCAVALLO, MONTASIO E RAGUSANO
GORGONZOLA
GRATTUGIATI
04069061
ALTRI FORMAGGI
AUSTRIA BELGIO BULGARIA CIPRO CROAZIA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO MALTA PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO REP. CECA ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA UNGHERIA TOTALE UE
0406 1030 - 04061050 - 04061080
PECORINO
CODICE DOGANALE
RICOTTA, MASCARPONE E ALTRI FORMAGGI FRESCHI
MOZZARELLA
(IN TONS)
GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO
LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI IN UE (1 gennaio - 31 ottobre 2021)
04069073 04069001
33 278 5 6 12 65 2 6 405 1.270 106 22 2 3 16 36 181 115 13 37 19 2 24 2.090 11 28 4.787
394 42 4 1 1 1 315 321 3 46 43 30 89 139 57 127 1 2.139
153 13
173 17 233
2 256 3 1.156 84 68 25 2.183
12.381 23.587 1.768 342 1.606 6.315 526 1.820 98.888 64.929 5.082 2.995 300 701 3.012 2.470 13.079 7.387 2.197 4.196 6.973 2.092 4.169 22.028 8.987 2.265 300.095
IGOR SRL Produzione, stagionatura e confezionamento di Gorgonzola DOP a marchio: IGOR, GRAN RISERVA LEONARDI, QUATTROROSE SANTI, SI INVERNIZZI, PAL, CLIN, BALLARINI.
Strada Natale Leonardi 32 28062 CAMERI (NO) Tel: 0321.2001 Mail: info@igornovara.it www.igorgorgonzola.com
IL MONDO DEL LATTE 57
17-2 mercati export2022.indd mozzarella57 M.indd 57 n 3 marzo interno
20/02/22 09:06 18:27 21/02/22
CODICE DOGANALE
EUROPA UNIONE EUROPEA REGNO UNITO SVIZZERA C.S.I. ALTRI PAESI EUROPEI AFRICA NORD AMERICA CANADA USA CENTRO E SUD AMERICA BRASILE MESSICO ALTRI PAESI DEL CENTRO SUD ASIA GIAPPONE CINA INDIA HONG KONG SINGAPORE ALTRI PAESI ASIATICI OCEANIA AUSTRALIA NUOVA ZELANDA ALTRO TOTALE MONDO -TONNELLATE di cui extra Ue -MIGLIAIA DI EURO
04061030
04061050 04061080
98.336 78.364 12.196 6.107 535 1.134 103 556 138 418 119
86.343 72.893 7.644 4.188 988 630 187 2.495 155 2.340 217 35 11 171 9.190 1.841 3.496 24 263 195 3.371 621 480 141 9
1 118 5.367 2.969 306 129 87 1.876 399 315 84 104.880 26.516 52-7191
99.062 26.169 406.048
04069061
040620
04064050
04069063
44.614 36.960 4.040 2.607 83 924 30 502 191 311 43 43 1.509 545 295
18.948 17.318 373 1.009 143 105 27 392 60 332 35 8 3 24 480 295 11
122 23 524 284 282 2
5 5 164 310 302 8
5.597 4.651 704 183 22 37 35 10.632 406 10.226 120 53 20 47 424 184 24 1 8 11 196 272 259 13
86.303 46.982 35.998 10.022 945.479 418.168
20.192 2.874 122.830
17.080 12.429 162.038
60.953 50.305 5.794 3.626 407 821 388 17.712 4.016 13.696 997 123 359 515 4.237 1.140 164 22 92 112 2.707 2.013 1.941 72 3
ALTRI FORMAGGI
FORMAGGI FUSI
PROVOLONE
ALTRI FORMAGGI
ALTRI FORMAGGI DURI
PECORINO
GORGONZOLA
GRATTUGIATI
GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO
RICOTTA, MASCARPONE E ALTRI FORMAGGI FRESCHI
(IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)
MOZZARELLA
LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI NEL MONDO (1 gennaio - 31 ottobre 2021)
MERCATI
04069099
04069073
040630
04064010 04064090
11.875 10.227 694 216 495 243 374 1.534 219 1.315 396 78 23 295 2.427 208 532 111 101 15 1.460 359 325 34 1
4.449 2.526 268 831 85 739 57 572 23 549 47 13 2 32 916 202 44 2 97 43 528 183 176 7
5.139 4.787 164 168 16 4 17 670 142 528 94 6 5 83 287 16 5 1 18 10 237 624 598 26
2.297 2.139 9 77
2.649 2.296
16.966 6.739 119.237
6.224 3.698 41.606
6.831 2.044 40.591
2.918 779 10.582
04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 04069013 04069015 04069017
72 13 94 94 3 3 508 16 254 2 236 3 3
2.816 18.030
GLI ESPORTATORI
CIRESA SRL
CASEIFICIO DEFENDI LUIGI SRL BERNERI SPA
Taleggio, Gorgonzola, Bufaletto, Mozzarella, Baffalo Blu, F. Bio.
Via Vittorio Emanuele, 62 23815 Introbio (LC) Valsassina Tel. 0341/980540 Fax 0341/981294 ciresa@ciresa.it www.ciresa.it
Via delle Industrie, 6 24040 Lallio (BG) Tel. 035/200991 Fax 035/201190 berneri@berneri.it www.berneri.it
GELMINI CARLO SRL
MARIO COSTA SPA
F.LLI PINNA AZIENDA CASEARIA SPA
Via Papa Giovanni XXIII, 15 20080 Besate (MI) Tel. 02/90.50.92.4 Fax 02/90.09.80.30 info@caseificio-gelmini.it www.caseificio-gelmini.it
Via dell’Industria, 26 Località Orfengo 28060 Casalino (NO) Tel. 0321/877566 Fax 0321/877578 info@mariocosta.it www.mariocostagorgonzola.it
Via F.lli Chighine, 9 07047 Thiesi (SS) Tel. 079/886009 Fax 079/886 724 info@pinnaspa.it www.fratellipinna.com
24043 Caravaggio (BG) tel. 0363/301022 info@caseificiodefendi.it www.caseificiodefendi.it
58 IL MONDO DEL LATTE
17-2 mercati export2022.indd mozzarella58 M.indd 58 n 3 marzo interno
18/02/22 09:06 11:07 21/02/22
17-2 merc
PA
2/22 11:07
37 14 23 9
4.049 3.286 59 677 23 4 28 10 1 9 23
3.869 3.240 325 255 46 3 2 188 2 186 22
8 113 64
9 91 6 10
8 52 2 1
9 14 855 815 29
22 107 4 8
1
7
48 4 2 2
68 2 2
2.816 520 18.030
4.612 206 34.590
4.473 4.406 19 32 7 9
1.716 1.473 105 87 4 47 1 198 5 193 5
898 482 9 396 4 7 3 407 56 351 25
1 4 9 1
13 12 25 6 4
4 1 90 19 5 14
1 7 45 43 2
1 1 13 80 78 2
4.207 967 34.269
1.974 501 13.697
1.438 956 9.839
3 49 11 11
8 18 18
14
1
3.040 788 25.225
4.984 1.698 26.522
TOTALI
FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE
FONTINA FONTAL
ASIAGO, CACIOCAVALLO, MONTASIO, RAGUSANO
04069018 04069079 04069075 04069076 04069001 04069050 04069082 04069084
2.739 2.252 321 154 6 6 14 202 42 160 8
2.649 2.296 259 31 26 37 26 16 5 11 8
ITALICO TALEGGIO
ALTRI FORMAGGI MOLLI
ALTRI FORMAGGI SEMIDURI
CACIOTTE, SCAMORZE E FORMAGGI SEMIDURI
CRESCENZA, ROBIOLA E SIMILI
ALTRI FORMAGGI ERBORINATI
04064010 04069092 04069089 04069023 04069025 04064090 04069093 04069074 04069029 04069037 04069078 04069032 04069035 04069085
423 307 9 106
2.234 2.183
1 4 400 18 382 4
2
4 26 1 4
1 5
49
1 1 1
6
1 4 4 4
15 5 5
862 555 6.070
361.601 300.095 32.992 20.799 2.890 4.825 1.206 36.618 5.493 31.125 2.176 316 447 1.413 26.628 8.298 4.950 161 1.111 507 11.601 5.256 4.849 407 28
2.245 433.616 62 133.521 4.912 2.966.924
che ostacolano un’analisi della capacità competitiva delle diverse mozzarelle “nazionali”. Il discorso cambia se ci si limita a esaminare le esportazioni extra-Ue. Con riferimento ai primi nove mesi del 2021 periodo che consente un confronto omogeneo tra i vari Paesi - il 30% dei volumi complessivamente esportati dai 27 Stati membri ha avuto destinazione extra-Ue. Germania, Italia e Belgio mostrano percentuali più basse, facendo quindi maggiore affidamento sul mercato intra-Ue. La grande eccezione è data dalla Danimarca, che esporta fuori dall’Unione più del 60% della sua mozzarella, una quota su cui incide non solo, come per tutti, il Regno Unito (13.211 tonnellate), ma anche il grande mercato asiatico: Cina (6.493 tonnellate), Corea del Sud (5.352 tonnellate) e Giappone (3.543 tonnellate). In termini assoluti, sempre verso i Paesi asiatici è rilevante anche l’export di Paesi Bassi (9.520 tonnellate in Corea, quale prima destinazione in assoluto), Francia (3.600
PARMAREGGIO SPA Produzione, stagionatura e confezionamento Dop Italiane: Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Asiago, Piave, Montasio e Monte Veronese.
STABILIMENTO DI MODENA Via Polonia, 30-33 - 41122 MODENA Tel. 059 414711 - Fax 059 450441 export@parmareggio.it www.parmareggio.it STABILIMENTO DI MONTECAVOLO Via Togliatti, 34AB 42020 Montecavolo (REGGIO EMILIA) Tel. 0522/245711 - Fax 0522/245702 STABILIMENTO DI SOMMACAMPAGNA Via Rezzola, 21 37066 Sommacampagna (VR) Tel. 045/8971800 - Fax 045/515974 export@agriform.it - www.agriform.it
TRENTIN SPA
ZANETTI SPA
Parmigiano Reggiano Grana Padano Pecorino Romano Gorgonzola Pecorini Toscani/Sardi Provolone/Taleggio Mozzarella di Bufala Mascarpone/Ricotta
Produzione, stagionatura, confezionamento e commercio di: Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Provolone, Pecorino, burro, Taleggio, Fontina, Asiago, mozzarelle, mascarpone, ricotta, Gorgonzola.
Via Genova, 19(z.i.) 37053 Cerea (VR) Tel. 0442/398111 Fax 0442/398150 commerciale@trentingroup.it www.trentingroup.it
Via Madonna, 1 24040 Lallio (BG) Tel. 035/201511 Fax 035/691515 zanetti@zanetti-spa.it www.zanetti-spa.it
IL MONDO DEL LATTE 59
17-2 mercati export2022.indd mozzarella59 M.indd 59 n 3 marzo interno
18/02/22 09:06 11:07 21/02/22
MERCATI tonnellate tra Corea, Arabia Saudita e Cina), Belgio (3.514 tonnellate in Giappone) e Irlanda (552 tonnellate tra Giappone e Vietnam). Considerando solo le prime sette destinazioni, Germania e Polonia hanno invece solo il Regno Unito quale grande mercato extra-Ue, mentre per l’Italia si aggiunge a quest’ultimo la Svizzera. Rispetto al 2020, tra i maggiori esportatori è emersa prepotentemente l’Irlanda. Anche i Paesi Bassi, raddoppiando i volumi esportati, hanno mostrato dinamismo. L’Italia ha segnato +7,3%, guadagnando terreno sulla Germania e sulla Danimarca. A differenza degli altri, il nostro Paese riesce inoltre ad accoppiare volumi in aumento e prezzi crescenti, trend dovuto anche all’appeal di cui godono prodotti a maggior valore aggiunto come la mozzarella di bufala.
17-2 mercati export2022.indd mozzarella60 M.indd 60 n 3 marzo interno
I PREZZI ALL’EXPORT (Euro/kg, gennaio-settembre 2021) Danimarca
3,2
Germania
3,1
Italia
5,0
Belgio
3,1
Paesi Bassi
3,1
Francia
3,3
Polonia
3,3
Irlanda
3,3
20/02/22 09:06 18:29 21/02/22
p e o n ssibile o i s s i : M
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MERCATI
LATTE: CONFERMATI I DATI POSITIVI DELL’ITALIA
I
numeri relativi alle consegne di latte nell’Unione europea del periodo gennaionovembre 2021 mostrano una certa stabilità produttiva all’interno del mercato unico: sono 133,34 milioni, infatti, le tonnellate prodotte, un delta pari a -0,2% rispetto allo stesso periodo del 2020. È già stato sottolineato su queste pagine come, dopo un inizio del 2021 all’insegna della prudenza, Germania e Francia continuassero a registrare produzioni inferiori rispetto alle performance a cui ci avevano abituato. Proprio questi due Paesi hanno evidenziato una riduzione nelle consegne di latte rispettivamente pari a 528mila (-1,8%) e 320mila (-1,4%) tonnellate, a riprova di come le politiche produttive adottate dai due esponenti di punta del latte europeo siano ancora in vigore. Degni di nota si confermano, invece,
i risultati ottenuti dall’Irlanda – che ha registrato una variazione tendenziale del +5,9%, un incremento pari a più di 486mila tonnellate – e dall’Italia (+3,1%, per un totale di quasi 12 milioni di tonnellate di lattecnei primi dieci mesi). Sul fronte dei prodotti trasformati, si conferma la contrazione rilevata a inizio anno: relativamente ai primi undici mesi del 2021, si registrano un -0,7% per il latte alimentare, -2,1% per il fermentato, -5,6% per il latte scremato in polvere e -2,3% per il burro. L’unico comparto a registrare dati positivi è quello dei formaggi, avendo messo a segno un incoraggiante +2,1 per cento. Dando uno sguardo ai dati produttivi delle singole regioni italiane, si conferma il ruolo chiave giocato dalla Lombardia (+4,9%, per un totale di 5,4 milioni di tonnellate), i cui
LE CONSEGNE DI LATTE IN UE (GENNAIO-NOVEMBRE, 2021 VS 2020) CIPRO UNGHERIA IRLANDA ITALIA LITUANIA SLOVENIA GRECIA ESTONIA SPAGNA SVEZIA POLONIA AUSTRIA UNIONE EUROPEA DANIMARCA PORTOGALLO REPUBBLICA CECA ROMANIA UNGHERIA BELGIO LITUANIA FRANCIA SLOVACCHIA BULGARIA GERMANIA OLANDA FINLANDIA MALTA
10,9% 3,1% 2,7%
6,3% 5,9%
1,7% 1,4% 1,2% 0,9% 0,6% 0,4% 0,3% -0,2% -0,3% -0,4% -0,4% -0,5% -0,9% -1,1% -1,2% -1,4% -1,4% -1,7% -1,8% -2,6% -3,8% -7,3%
62 IL MONDO DEL LATTE
17-2 mercati latte M.indd 62 62 n 3 marzo interno 2022.indd
20/02/22 09:06 18:28 21/02/22
17-2 merc
2/22 18:28
LE CONSEGNE DI LATTE IN ITALIA (GENNAIO-NOVEMBRE, 2021 VS 2020) BASILICATA PUGLIA LOMBARDIA VALLE D’AOSTA UMBRIA LIGURIA TOTALE ITALIA EMILIA ROMAGNA PIEMONTE CAMPANIA FRIULI VENEZIA GIULIA TOSCANA VENETO P.A. TRENTO SICILIA P.A. BOLZANO ABRUZZO CALABRIA SARDEGNA MARCHE LAZIO MOLISE -12,7%
7,4% 5,6% 4,9% 4,2% 3,9% 3,8% 3,1% 2,8% 2,7% 2,7% 1,7% 1,3% 0,8% 0,5% 0,5% 0,5% 0,3% -0,3% -2,3% -4,8% -6,8%
allevamenti, da soli, hanno garantito il 45% delle consegne complessive. Positivi anche i numeri in Basilicata (+7,4%) e
in Puglia (+5,6%), mentre calano le consegne rilevate nelle Marche (-4,8%), nel Lazio (-6,8%) e nel Molise (-12,7%).
L’ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DI ALCUNI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI In crescita, e su livelli decisamente superiori rispetto a quelle dello scorso anno, le quotazioni delle principali commodity lattiero-casearie.
BURRO
600 550 500 €/100 KG
450 400 350 300 250 200 1
6
11
16
LATTE SCREMATO IN POLVERE
21
26 31 SETTIMANE
36
41
46
51
SIERO IN POLVERE 135
400
Fonte: Mmo – Reg. Ue n. 2017/1185
300
€/100 KG
€/100 KG
350 110
250 85 200 150
60 1
6
11
16
21
26 SETTIMANE
31
36
41
46
51
1
6
11
16
21
26
31
36
41
46
51
SETTIMANE
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MERCATI
ESPORTAZIONI ITALIANE
IL MONDO DEL
L AT T E
DI LATTE
MARZO
2022 -
ANNO
LXXVI -
LATTE NEL MONDO MENSILE
TARIFFA DOGANALE
LATTE IN CONFEZIONI
LATTE SFUSO IN CISTERNA
0401 1010 2011 2091
0401 1090 2019 2099
40 4 12 2 7
2.921 2 2
POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE
70%
ROMA
–
AUT MP-AT/c/RM
DAL 1 GENNAIO AL 31 OTTOBRE 2021 (IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)
N. 3
IL
ORGANO UFFICIALE DI
ASSOLATTE
E DEL
COMITATO ITALIANO FIL-IDF
PAESI AUSTRIA BELGIO BULGARIA CIPRO CROAZIA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO MALTA PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO REP. CECA ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA UNGHERIA TOTALE UE
TOTALE PAESI TERZI di cui: ALBANIA LIBIA CINA HONG KONG EMIRATI ARABI
TOTALE GENERALE - TONNELLATE - MIGLIAIA DI EURO
3
16 145 61 534 39 2 7 3.461 37 1
44 2.224 657
10 52
47 28
8
451 7 11 55 4.967
3 13 103 6.042
25.185
2.807
3.723 14.544 1.310 75 999
30 547 1.384 7 58
30.152 21.871
8.849 5.548
ABBONATEVI ALLA RIVISTA MENSILE IL MONDO DEL
L AT T E
Organo ufficiale di ASSOLATTE e del COMITATO ITALIANO FIL-IDF
Il costo dell’abbonamento per l’anno 2022 è di: € 118,00 per l’Italia - € 150,00 per l’estero
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64 IL MONDO DEL LATTE
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04/03/20 11:16
MERCATI
BORSA PREZZI ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI ITALIANI
MILANO (€/Kg) BURRO PASTORIZZATO
2020 2021 DICEMBRE DICEMBRE MEDIA MEDIA
VAR.
2022 GENNAIO MEDIA
2021 GENNAIO MEDIA
VAR.
3,88 5,48 5,63 3,68 8,23 7,11 5,96 12,55 11,70 10,21 5,85 6,85 5,25 4,90 5,75 5,98 6,28
1,61 3,21 3,36 1,41 8,67 7,41 6,12 12,31 11,51 10,23 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,82 6,12
140,99% 70,72% 67,56% 160,99% -5,07% -4,05% -2,61% 1,95% 1,65% -0,20% 1,74% 1,48% 1,94% 3,16% 2,68% 2,75% 2,61%
4,10 5,71 5,86 3,90 8,23 7,29 6,08 12,55 11,70 10,33 5,85 6,85 5,25 4,90 5,75 5,98 6,28
1,65 3,25 3,40 1,45 8,72 7,52 6,17 12,49 11,69 10,34 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,82 6,12
148,48% 75,69% 72,35% 168,97% -5,62% -3,06% -1,46% 0,48% 0,09% -0,10% 1,74% 1,48% 1,94% 3,16% 2,68% 2,75% 2,61%
LATTE SPOT ITA (€/1000 Kg)
477,00
351,25
35,80%
447,50
343,13
30,42%
PARMIGIANO REGGIANO (BORSA DI RIFERIMENTO COMPRENSORIALE DI PARMA) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA >30 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA >24 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA >18 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA >15 MESI
13,275 12,475 11,750 10,8
12,650 11,875 11,150 10,525
4,94% 5,05% 5,38% 2,61%
13,325 12,525 11,775 10,85
12,750 11,994 11,269 10,644
4,51% 4,43% 4,49% 1,94%
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NQ: NON QUOTATO
BURRO DI CREMA DI LATTE SOTTOPOSTA A CENTRIFUGAZIONE REG. (CE) N. 1234/2007 BURRO DI CENTRIFUGA ZANGOLATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI) GRANA PADANO STAGIONATURA 16 MESI E OLTRE GRANA PADANO STAGIONATURA 9 MESI GRANA PADANO CON BOLLO PROVVISORIO 60-90 GG. FUORI SALE PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 24 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 18 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 12 MESI E OLTRE GORGONZOLA MATURO DOLCE GORGONZOLA MATURO PICCANTE ITALICO MATURO TALEGGIO FRESCO FUORI SALE TALEGGIO MATURO PROVOLONE VALPADANA STAGIONATURA FINO A 3 MESI PROVOLONE VALPADANA STAGIONATURA OLTRE 3 MESI
(COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI)
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MERCATI MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP: UN MERCATO IN CRESCITA
L
a mozzarella è il formaggio italiano più esportato: nei primi dieci mesi del 2021 ne sono state vendute all’estero circa 105mila tonnellate; un aumento del 12,2%, che ha permesso al nostro Paese di posizionarsi al secondo posto tra gli esportatori europei di questo formaggio, alle spalle della sola Germania (che tuttavia, va sottolineato, rileva un rapporto €/ kg nettamente inferiore a quello del prodotto made in Italy). Anche l’export della Mozzarella di Bufala Campana è andato molto bene. La Dop ha raggiunto volumi di esportazione pari a circa 20mila tonnellate (il 40% della produzione), segno evidente che sempre più consumatori esteri conoscono questa specialità del Mezzogiorno italiano e ne apprezzano le qualità. Fa bene il Consorzio a investire
per valorizzarlo sempre meglio e sempre di più, anche nei Paesi del Golfo, con la Mozzarella di Bufala Campana presente all’Expo di Dubai. Dopo aver pacificamente invaso tutta l’Italia (fino a pochi anni fa, nelle regioni del Nord si trattava di un prodotto di nicchia), grazie all’export ci sono importanti possibilità di ulteriore sviluppo. Anche se – soprattutto quando si parla di mete lontane – il formaggio continua a fare i conti con la sua breve shelf-life, un vincolo che ne limita il potenziale raggio di espansione; una problematica complessa, della quale si discute da tempo, perché la tecnologia potrebbe essere di aiuto e perché si potrebbero adottare misure concrete per un maggiore efficientamento del sistema logistico.
L’obiettivo principale, comunque, è quello di tornare ai valori pre-Covid, recuperando la flessione dovuta al blocco del canale Horeca, strategico per il settore. La mozzarella Dop cresce di anno in anno anche sul fronte delle produzioni, superando, grazie al +5,8% messo a segno nel 2021, quota 50mila tonnellate. Il prodotto si è confermato così, al quarto posto delle Dop per volumi prodotti e – con il Parmigiano Reggiano (+3,9%) e il Taleggio (+3,7%) – ha permesso al comparto dei formaggi a denominazione di chiudere l’anno in territorio positivo.
LE PRODUZIONI DEI PRINCIPALI FORMAGGI DOP
5,8% 3,2%
3,9%
3,7% 0,4%
-0,4% -4,7% 7,9%
ASIAGO
GORGONZOLA
GRANA PADANO Gennaio-marzo
MONTASIO Aprile-giugno
-7,8%
MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA Luglio-settembre
PARMIGIANO REGGIANO
PROVOLONE VALPADANA
Ottobre-novembre
TALEGGIO
QUARTIROLO
media 2021
*I dati relativi ad Asiago, Montasio e Mozzarella di Bufala Campana si riferiscono al periodo gennaio-novembre
68 IL MONDO DEL LATTE
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IGIENE & SICUREZZA LA BIELORUSSIA BLOCCA LE IMPORTAZIONI DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI DELL’UE di Ettore Soria
A
seguito delle note complicazioni dei rapporti fra Unione Europea e Bielorussia, quest’ultima ha emanato la Direttiva n. 700 del 6.12.2021 per quanto riguarda l’embargo sui prodotti alimentari comunitari, fra cui i lattierocaseari. Sostanzialmente, è stato replicato il modello russo. I prodotti lattieri interessati sono quelli appartenenti alle categorie: 0401, 0402, 0403, 0404, 0405 e 0406, eccetto quelli privi di lattosio e quelli destinati a nutrizione terapeutica profilattica. I Paesi interessati da tale misura sono: Stati membri Ue, Usa, Inghilterra, Norvegia, Albania, Islanda, Macedonia del Nord, Montenegro e Svizzera. Il provvedimento bielorusso ricalca quello russo e, pertanto, dovrebbe includere anche i formaggi naturalmente privi di lattosio (Parmigiano
Reggiano, Grana Padano e Gorgonzola). A questo riguardo, si è in
attesa di una conferma ufficiale da parte delle autorità del Paese.
LE ESPORTAZIONI ITALIANE VERSO LA BIELORUSSIA Export in quantità (kg)
Categorie di prodotto 0403-Latticello, latte e crema coagulati, yogurt, chefir e altri tipi di latte e creme fermentati o acidificati, inclusa la panna, anche concentrata o aromatizzata, anche con aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti, frutta o cacao 0406-Formaggi e latticini
gen-ott. 2019
gen-ott. 2020
0
20
98.917
124.668
Export in valore (euro)
gen-ott. Var. % gen-ott. 2021 2021/2020 2019
gen-ott. 2020
gen-ott. Var. % 2021 2021/2020
23
15,0%
0
3.500
5.835
164.728
32,1%
806.731
948.421 1.273.663
66,7%
34,3%
70 IL MONDO DEL LATTE
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DA SEMPR E SOLO 100% LATTE DEL
PIEM ONT E
NORMATIVE_L’ESPERTO RISPONDE a cura di Leonardo Graverini
L’indicazione relativa alle “condizioni di conservazione e/o periodo di consumo dopo l’apertura” è disciplinata
dall’art. 25, paragrafo 2, del Reg. (UE) n. 1169/2011. Il dare applicazione a tale norma è un compito proprio dell’operatore, sulla base degli studi e delle valutazioni scientifiche che gli competono e che non possono che essere effettuate caso per caso, mutando, ragionevolmente e per analogia, quanto previsto dal Reg. (CE) n. 2073/2005 e dai criteri di sicurezza alimentare inerenti la conservabilità da esso definiti.
Fermo restando che l’azienda dovrà valutare l’eventuale applicazione della normativa europea sull’indicazione di origine in funzione dell’insieme delle modalità di etichettatura e presentazione del prodotto adottate, circa la mera conformità dell’indicazione pubblicitaria volontaria “mleko iz Alp” (latte delle Alpi) è necessario che si consideri la percezione del consumatore e il
significato con cui esso la intende. In particolare, la panna è un prodotto anch’esso ottenuto da latte e costituisce un ingrediente non secondario – anzi, sostanziale – nel caso del mascarpone. Per tale motivo, è opportuno che da parte vostra ci si assicuri che il consumatore intenda effettivamente tale indicazione come riferita al solo ingrediente latte. Dovrete perciò escludere che il consumatore attribuisca a tale affermazione il significato che tutto il latte da cui direttamente o indirettamente deriva il mascarpone in questione, compreso perciò il latte utilizzato per la produzione della panna, proviene dalle Alpi. Pertanto, se il latte utilizzato per la produzione dell’ingrediente panna non proviene anch’esso dalle Alpi, l’indicazione potrebbe essere considerata ingannevole.
In via generale, l’utilizzo della qualificazione “naturale” non è disciplinato da alcuna normativa (salvo casi specifici, come quello degli aromi), né a livello italiano, né europeo. Si tratta, pertanto, di un’indicazione volontaria che, come tale, non può essere ritenuta a priori né legittima, né illegittima. Ciò dipenderà dal significato con cui l’aggettivazione viene usata e, soprattutto, da come essa può essere interpretata dal consumatore. È ovvio, però, che essa non deve poter essere intesa – e tantomeno essere usata – col significato di “non trattato” (specie in un caso in cui un trattamento esiste), ovvero poter far intendere che il prodotto sia stato
ottenuto con particolari metodi di produzione rispettosi dell’ambiente o della natura (es. il biologico) quando così non è, oppure portare a differenziare il prodotto rispetto ad altri formaggi più o meno analoghi presenti sul mercato. A quest’ultimo riguardo, l’affermazione non deve illegittimamente sottintendere che normalmente gli altri formaggi presenti sul mercato non sono naturali o che non sono prodotti con ingredienti o procedimenti naturali. Il claim in questione, come ogni altra dicitura che tenda a porre in risalto il prodotto o una sua caratteristica distintiva, deve essere perciò valutato con grande attenzione e prudenza. Per quanto riguarda l’elenco ingredienti, la normativa richiede che questo sia costituito da tutti gli ingredienti dell’alimento, inserendoveli in ordine decrescente di peso, così come registrati al momento del loro uso nella fabbricazione e designati con il loro nome specifico. Se dunque gli ingredienti impiegati sono panna e latte, deve essere dichiarato anche il latte.
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72 IL MONDO DEL LATTE
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IL MONDO DEL
IL MONDO DEL LATTE 3/2022
L AT T E N. 3
MARZO
2022 -
ANNO
LXXVI -
IL LATTE NEL MONDO MENSILE
LATTE E DERIVATI, ELISIR PER I SENIOR CETA: VOLA L’IMPORT DEI FORMAGGI UE
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ASSOLATTE
E DEL
COMITATO ITALIANO FIL-IDF 18/02/22 11:16 21/02/22 09:06