Gianluigi Tagliabue
sguardi al confine OCCHI IN LUCE VIBRANTE DI VITA IN AFFRESCHI MEDIEVALI
con una scelta di testi di Pavel Florenskij
dell’armonica visione COLLANA NUMERO 3
sguardi al confine
Occhi in luce vibrante di vita in affreschi medievali
ideazione e progetto grafico Gianluigi Tagliabue testi Pavel Florenskij fotografie Gianluigi Tagliabue in copertina San Sigismondo. Affresco inizio sec. XV, Basilica di San Zeno a Verona
© ilmonteanalogo / marzo 2016
info@ilmonteanalogo.com www.ilmonteanalogo.com
Ingigantiti da visioni immense, illuminati dalle vampe delle sentenze che mai non l’annientano, sono i suoi occhi che guardano sotto le folte sopracciglia. E nel suo interno già si risvegliano parole ... Rainer Maria Rilke “Nuove poesie seconda parte”: Un profeta
Le porte regali testo di Pavel Florenskij
Secondo le prime parole di Genesi, Dio “creò il cielo e la terra” (Gen. I, 1) e questa divisione di tutto il creato in due parti è sempre stata considerata fondamentale. Così nella confessione di fede chiamiamo Dio “Creatore delle cose visibili e delle invisibili”, Creatore così delle visibili come anche delle invisibili. Questi due mondi - il visibile e l’invisibile - sono in contatto. Tuttavia la differenza tra loro è così grande che non può non nascere il problema del confine che li mette in contatto, che li distingue ma altresì unisce. Come si può intenderlo? Qui come nelle altre questioni metafisiche il punto di partenza è ciò che noi già sappiamo dentro di noi. Sì, la vita della nostra anima ci dà il punto di appoggio per conoscere questo confine che mette in contatto i due mondi, infatti anche in noi la vita nel visibile si alterna alla vita nell’invisibile, sicché c’è un tempo, sia pure breve, sia pure concentrato al massimo, talvolta fino all’atomo di tempo - quando i due mondi si toccano e ci diventa contemplabile perfino questo congiungimento. In noi il velo del visibile per un istante si squarcia e attraverso esso, mentre ancora si avverte lo squarcio, ecco, invisibile soffia un alito che non è di quaggiù: questo e l’altro mondo si aprono l’uno all’altro, e la nostra vita è sollevata da un fiotto incessante, come quando la temperatura fa salire in alto l’aria calda. Il sogno - ecco il primo e più comune passo della vita (nel senso che abbiamo con esso una piena dimestichezza) verso l’invisibile. Benché questo gradino sia il più basso, o almeno quasi sempre sia il più basso, tuttavia il sogno, anche quando è assurdo, un sogno selvaggio, eleva l’anima all’invisibile e dà persino ai più rozzi tra noi l’indizio dell’esistenza di qualcosa di diverso da ciò che della vita si è portati unicamente a considerare. E ben sappiamo: al valico del sonno e della veglia, prima che si varchi l’intervallo tra i due territori, al confine dove si toccano, la nostra anima è circondata di visioni. [da: Pavel Florenskij, Le porte regali, Adelphi Edizioni, Milano 1977, pp. 19-20]
sguardi al confine occhi in luce vibrante di vita in affreschi medievali
La vita delle forme nello spirito non è un aspetto formale della vita dello spirito. Le forme tendono a farsi vive, vivono infatti, e creano un mondo che agisce e reagisce. L’artista contempla la sua opera con occhi diversi da noi, che dobbiamo sforzarci di rassomigliargli, - dall’interno delle forme, se si può dire, e dall’interno di se stesso. Separate, le forme non cessano di vivere; sollecitano l’azione, s’impadroniscono a loro volta di quella che le ha propagate, per accrescerla, confermarla, conformarla. Esse sono creatrici dell’universo, dell’artista e dell’uomo stesso. [Henri Focillon, Scultura e pittura romanica in Francia, Giulio Einaudi Editore, Torino 1972, p. 264]
Le immagini riprodotte in queste pagine rappresentano una minuscola selezione tra le migliaia di fotografie scattate in più di quarant’anni in giro per le terre europee, a testimonianza di una costante attrazione e frequentazione con il mondo espressivo medievale. Nelle magnifiche cattedrali così come nelle più sperdute pievi rurali sempre ritrovo non semplicemente le tracce di un passato ormai finito, ma la risonanza vivente di un’energia ancora pulsante e ricca d’impressioni. Un vero nutrimento, insomma, che interroga e alimenta la ricerca del «qui e adesso». Un incontro di vibrazioni che trascende in qualche misura il tempo ordinario, a patto di esserci. In particolare qui ho selezionato nell’immenso repertorio delle sante figure una galleria di occhi e volti incastonati nelle pietre delle pareti, per lo più (se le condizioni lo consentivano) ripresi con il taglio di luce naturale. La materia pittorica mostra inesorabilmente i segni del tempo trascorso, che ha trasformato alchemicamente i tratti e il cromatismo, nonché spesso le tracce dell’incuria colpevole degli uomini. Si evidenzia così ancor meglio, mi sembra, pur nella simulazione delle immagini riprodotte, quella “vita delle forme nello spirito” che argutamente il grande storico dell’arte Henri Focillon ha illuminato nel suo scritto. Altrettanto illuminanti sono le osservazioni di Pavel Florenskij che accompagnano le fotografie. Non mere didascalie, le sento invece come un elemento di choc che può contribuire a rinforzare e allargare l’impressione ricevuta nell’istante.
A SINISTRA: NOBILE DEVOTO IN PREGHIERA. AFFRESCO METÀ SEC. XIII, BASILICA DI SANT’AMBROGIO A MILANO
Ci sono due momenti, come ci sono due generi d’immagini: il transito attraverso la frontiera dei mondi è dovuto o alla salita dal basso o alla discesa dall’alto che è un ritorno in basso ... [le porte regali, p. 34]
SAN GIOVANNI BATTISTA E CRISTO PANTOCRATOR. AFFRESCHI INIZI SEC. XIII, CHIESA SAN PIETRO IN MAVINAS A SIRMIONE (BS)
La manifestazione celeste, l’immagine dall’alto, è data per annunciare e ribadire il dono invisibile concesso nella coscienza diurna, in tutta la vita, come messaggio e rivelazione dell’eternità ... [le porte regali, p. 42]
SANTO PADRE DELLA CHIESA E CRISTO IN GLORIA. AFFRESCHI METÀ SEC. XII, PRIORÉ DI ANZY-LE-DUC (BORGOGNA)
Il volto è la manifestazione di una certa realtà e si apprezza appunto come mediatore tra conoscitore e conosciuto, come l’aprirsi alla nostra intelligenza della realtà conosciuta ... [le porte regali, p. 45]
MARIA MADDALENA E SAN GIACOMO. AFFRESCHI FINE SEC. XIV, CHIESA DI SANTA MARIA MAGGIORE A SOVANA (GR)
Può anche darsi che la personalità da tempo ormai sia assimilata a ciò che non ha schiena. Viceversa la sublime ascesa spirituale accende nel volto uno sguardo luminoso, cancellando tutta la tenebra ... [le porte regali, p. 49]
GESÙ BAMBINO E SANT’ANDREA. AFFRESCHI FINE SEC. XIV, CHIESA DI SAN GIORGIO AD ALMENNO SAN SALVATORE (BG)
Dice l’Apostolo Paolo: Trasformatevi rinnovando la vostra mente. La trasformazione del corpo si ottiene con il rinnovamento della mente che è l’apice di tutto l’essere ... [le porte regali, p. 51]
DUE SANTI. AFFRESCHI FINE SEC. XV, CHIESA DELL’ANNUNCIATA A PIANCOGNO (BS)
Può essere distinto il cielo dalla terra, l’alto dal basso, soltanto dai visibili testimoni del mondo invisibile, dai vivi simboli dell’unione dell’uno e dell’altro, ovvero da creature sante ... [le porte regali, p. 54]
SANTI ANTONIO ABATE E GOTTARDO. AFFRESCHI FINE SEC. XIV, CHIESA DI SAN GIORGIO AD ALMENNO SAN SALVATORE (BG)
Nel campo della contemplazione sovrasensibile, il mondo spirituale, invisibile, non è in un qualche luogo lontano, ma ci circonda, e noi siamo sommersi nell’oceano di luce ... [le porte regali, p. 59]
VITA DI SAN SIMEONE. AFFRESCHI METÀ SEC. XV, CHIOSTRO DELL’ABBAZIA DI SAN BENEDETTO IN POLIRONE (MN)
La figurazione si stacca da ogni spettacolo esteriore, la mente e il pensiero volano verso il desiderio e l’amore di Dio; qui non sussiste più una cosa, ma una visione di bellezza ... [le porte regali, p. 62]
SANTI GIACOMO E PIETRO. AFFRESCHI INIZIO SEC. XIV, ÉGLISE DE SAINT-PIERRE A BRANCION (BORGOGNA)
Voi ci avete aiutato a liberarci delle scaglie che coprivano gli occhi dello spirito. E adesso noi, grazie a voi, vediamo, ma non già la vostra maestria, bensì la vita realissima degli sguardi stessi ... [le porte regali, p. 65]
SANTI GIACOMO E ANTONIO ABATE. AFFRESCHI METÀ SEC. XV, CHIESA SANTI TOMMASO E PROSPERO A CERTALDO (FI)
Intendo parlare della sensazione acuta, penetrante nell’anima, della realtà del mondo spirituale, la quale, come un urto, un’ustione, rende di colpo sgomenti ... [le porte regali, p. 69]
SANTI GIOVANNI BATTISTA E GIACOMO. AFFRESCHI METÀ SEC. XV, DUOMO DI ORVIETO (TR)
Davanti a essa si placano la passione ardente e la vanità del mondo, essa si situa al di là del mondo, è un mondo qualitativamente superiore che agisce dal suo piano in mezzo a noi ... [le porte regali, p. 70]
MADONNA IN TRONO E SAN MARTINO. AFFRESCHI METÀ SEC. XIV, PIEVE DI SAN MARTINO A PALAZZO PIGNANO (CR)
Come un fatto di natura divina, l’opera può essere di somma o scarsa maestria, ma alla sua base sta la percezione autentica di una esperienza spirituale sovramondana autentica ... [le porte regali, p. 71]
DUE SANTI. AFFRESCHI METÀ SEC. XIV, BASILICA DI SAN ZENO A VERONA
Innalzandosi all’altezza raggiunta dall’umanità, la forma canonica libera le energie creative dell’artista verso nuove mete, verso voli creativi, e affranca dalla necessità di ripetere il già fatto ... [le porte regali, p. 79]
MADONNA IN TRONO E SAN PANCRAZIO. AFFRESCHI FINE SEC. XIV, PIEVE DI SAN PANCRAZIO A MONTICHIARI (BS)
L’artista, appoggiandosi ai canoni artistici universalmente umani, per mezzo di essi e in essi trova la forza di configurare la realtà autenticamente contemplata ... [le porte regali, p. 80]
SANTI ANTONIO ABATE E MICHELE. AFFRESCHI METÀ SEC. XIV, CHIESA SAN PIETRO IN MAVINAS A SIRMIONE (BS)
Queste antiche forme non sono di ostacolo alla nuova rivelazione proprio perché neanch’esse sono delle composizioni, ma esprimono una realtà autentica, non sono escogitazioni soggettive ... [le porte regali, p. 86]
DUE SANTI MONACI. AFFRESCHI METÀ SEC. XIV, BASILICA DI SAN ZENO A VERONA
Niente di arbitrario e di capriccioso. La sfera di quest’arte è chiusa in se stessa incomparabilmente più che qualsiasi altra, e niente di estraneo, nessuna “fiamma aliena” può stare su questo sacro altare ... [le porte regali, p. 105]
SANTO MARTIRE E SAN BERNARDINO. AFFRESCHI FINE SEC. XV, CHIESA DI SAN BERNARDINO A CARAVAGGIO (BG)
La stessa materia, le stesse materie usate in questo o quel tipo o aspetto dell’arte, sono simboliche e ciascuna ha un suo carattere concretamente metafisico ... [le porte regali, p. 106]
MADONNA DELLA NATIVITÀ E SANT’ELENA. AFFRESCHI FINE SEC. XIV, DUOMO DI ORVIETO (TR)
Questa mente acuta capisce, senza bisogno dell’intelligenza di testa, l’essenza metafisica di tutti questi rapporti di forza della superficie e penetra a fondo queste essenze ... [le porte regali, p. 111]
SANTI CATERINA E MAURO. AFFRESCHI INIZI SEC. XV, COLLEGIATA DI CASTELL’ARQUATO (PC)
Tutto ciò che non è accidentale è rappresentato in tutti i particolari ed è una immagine o il riflesso del mondo degli archetipi, delle essenze supreme, sovracelesti ... [le porte regali, p. 126]
SANTI LONGINO E GIOVANNI BATTISTA. AFFRESCHI METÀ SEC. XV, CHIESA SANTI TOMMASO E PROSPERO A CERTALDO (FI)
Un organismo vivente è una totalità e in esso non ci può essere niente che non sia organizzato dalle energie vitali; se ci fosse qualcosa di non vivo, ne sarebbe distrutto il complesso dell’organismo ... [le porte regali, p. 127]
SANTI ANTONIO DEL DESERTO E CHIARA. AFFRESCHI METÀ SEC. XIV, BASILICA DI SAN ZENO A VERONA
Non esiste soltanto il mondo visibile, anche se elevato verso l’alto, ma anche il mondo invisibile, la grazia di Dio. Questo mondo, inaccessibile ai sensi, si raggiunge con l’intelletto ... [le porte regali, p. 139]
SANTI SEBASTIANO E PIETRO MARTIRE. AFFRESCHI METÀ SEC. XV, CHIESA DI SAN PIETRO IN LAMOSA A PROVAGLIO D’ISEO (BS)
Gianluigi Tagliabue
sguardi al confine OCCHI IN LUCE VIBRANTE DI VITA IN AFFRESCHI MEDIEVALI
dell’armonica visione COLLANA NUMERO 3