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Sbolzani, l’ultimo messaggio è di pace

In primo piano una grossa croce disposta in obliquo («È la croce che tutti dobbiamo portare»), a destra le piante rosse, bianche e verdi che rimandano a un’Italia sfilacciata, a sinistra cinque elmetti appesi («Vorremmo che fossero sempre appesi al chiodo») con la scritta “Per la pace”; al centro, sullo sfondo, l’immagine della Madonna che sorregge il Cristo: l’installazione pasquale di Francesco Sbolzani, nel cortile della sua casa, è un concentrato di idee, materiali e colori. Sulla facciata dell’abitazione di Rivarolo del Re spicca l’ultimo albero di Natale contro la violenza sulle donne: una scarpa rossa, simbolo della campagna contro i femminicidi, una scarpa trasparente perché spesso le donne vittime di violenza sembrano essere trasparenti ai più e una scarpa nera dedicata alle donne che hanno subito la violenza fino alle più estreme conseguenze. Appena sotto, il monito eloquente: “Femmicidio, non giriamo i tacchi”. Di fianco alla porta d’ingresso il QRcode per visualizzare l’installazione in movimento (perfino a Roma si è diffuso questo QRcode) e subito a lato il testo poetico di Luciana Monteverdi. Lungo il corridoio che conduce al cortile interno sono appese le foto degli alberi di Natale tramite i quali, dal 2008, l’artigiano-artista rivarolese accende i riflettori su temi di grande attualità. Sì, perché Sbolzani ha la capacità di coltivare la memoria del passato (la sua abitazione conserva centinaia, forse migliaia di oggetti che consentono di viaggiare a ritroso nel tempo) mantenendo i piedi ben saldi nel presente e mettendo a fuoco con im- mediatezza i problemi attuali. Non può mancare, fra gli altri, l’albero di Natale a favore della sicurezza sul lavoro. L’installazione coi caschetti gialli e neri, “adottata” dall’Anmil (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro), è già nota in tutta la penisola. Oltre cento città, come ci conferma lo stesso Sbolzani, l’hanno esposta in occasione delle ultime festività natalizie. La casa di Francesco Sbolzani è un crocevia di ricordi e di progetti. Ci sono le sedie Thonet che hanno fatto la storia dell’arredamento e ci sono le panche e gli sgabelli ergonomici ideati da Sbolzani con innumerevoli cilindretti ricavati dai manici di scopa. Ci sono pure lampade e utensili del passato, in molti casi recuperati nel nostro territorio. E merita attenzione il fascicolo che illustra il progetto sui “Petali in libertà”. Siamo certi che quanto prima si concretizzerà.

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VILLA FADIGATI, LA BASTIA, APRE LE PORTE IN OCCASIONE DELLE GIORNATE FAI

Tra le perle che le Giornate primaverili del Fai, Fondo Ambiente Italiano, propongono ogni anno, quest’anno in provincia di Cremona ve n’è una molto particolare: aprirà infatti Villa Fadigati, soprannominata La Bastia, e si tratta di una prima volta di notevole interesse storico e artistico. Prima volta perché mai Villa Fadigati era stata aperta al pubblico, ecco perché tra Martignana e Casalmaggiore c’è molta curiosità: la storia infatti dei Fadigati si intreccia con i due comuni, dato che anche a Casalmaggiore si trova un palazzo di questa nobile famiglia cremonese. L’unica eccezione riguardava il parco della Villa martignanese, che era stato aperto per il passaggio dell’Eridano Adventure il 19 marzo 2017, ma in quel caso si trattava di un esterno che, per quanto spettacolare, non aveva il peso di questa importante prima volta.

L’accordo del Fai è giunto con la famiglia Fadigati, rappresentata da Marco Fadigati, e prevede la possibilità di visitare tale Villa nel weekend del 25 e 26 marzo: manca ancora una settimana quindi, ma è importante annunciare per tempo l’evento, perché le due visite - una al sabato e una la domenica, della durata di circa 40 minuti l’unasono su prenotazione, dunque occorre affrettarsi per assicurarsi un posto.

ELISA MIGNANI, LA CUOCA CONTADINA A UNOMATTINA

I sapori dell’agricoltura cremonese e lombarda lunedì a UnoMattina. La nota trasmissione di Rai1 ha accolto la cuoca contadina Elisa Mignani, dell’agriturismo “Il Campagnino”, con le sue ricette volte a valorizzare le mele in cucina.

Abbigliata con la divisa bianca dei cuochi contadini di Campagna Amica e Terranostra (l’associazione per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio nata in casa Coldiretti), pronta nella sua postazione, circondata da ingredienti e strumenti di lavoro, Elisa ha dialogato con il conduttore Massimiliano Ossini, presentando e realizzando alcune ricette dedicate alle mele. Dal risotto con mele e grana padano a dolci e frittelle a base di mele, la giovane imprenditrice agricola di Pessina Cremonese, classe 1997, si è mossa con grande professionalità e disinvoltura, conquistando il pubblico a casa. «Ho scelto alcune ricette molto amate, e richieste, anche nel nostro agriturismo. Il punto di partenza è sempre l’attenzione ai prodotti del territorio, naturalmente di stagione, proposti con ricette semplici e gustose» sottolinea Elisa, che non è nuova alle presenze in tv. «È stata una bella esperienza, molto emozionante – sottolinea –, un’occasione per parlare della mia terra, della passione per la cucina contadina. Lavorare in agriturismo accanto a tutta la mia famiglia mi dà l’occasione di riscoprire e portare in tavola le ricette delle nostre campagne. Sono orgogliosa di essere una cuoca contadina di Coldiretti-Campagna Amica e sono grata per questa bellissima opportunità».

«Complimenti a Elisa Mignani per aver rappresentato bontà e bellezza della cucina che nasce in campagna, dall’agricoltura italiana. Il nostro territorio è uno scrigno di tesori del gusto ed è preziosa ogni occasione in cui possiamo farli conoscere ed apprezzare» sottolinea Coldiretti Cremona.

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