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Giorgia Meloni boccia il salario minimo

RIMINI - «Credo che l’introduzione del salario minimo legale non sia la soluzione più efficace: io temo il rischio che la fissazione per legge di un salario minimo diventi non una tutela aggiuntiva, ma una tutela sostitutiva». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo dal palco del XIX congresso della Cgil a Rimini. «Credo che la strada più efficace sia estendere i contratti collettivi ai non tutelati, potenziare il contrasto al lavoro irregolare - ha aggiunto -. Noi lavoriamo tutti con lo stesso obiettivo: il bene per la nostra nazione. Ci sono ottime ragioni per confrontarsi con la forza delle idee di ciascuno di noi. Ringrazio tutta la Cgil dell’invito, ringrazio anche chi mi constesta, in alcuni casi con slogan efficaci . Non ho voluto rinunciare a questo appuntamento in segno di rispetto e in coerenza con un percorso di ascolto e confronto che il governo intende portare avanti. Questo congresso nazionale è un esercizio di democrazia che non può lasciare indifferente chi ha responsabilità decisionali.

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L’Italia fa registrare un tasso di occupazione storicamente basso e sotto la media europea, la situazione peggiora considerando l’occupazione femminile e i salari dei lavoratori italiani sono bloccati da oltre 30 anni. C’è un’emergenza? Sì, le ricette usate finora non hanno funzionato, bisogna immaginare una strada nuova, quella di puntare tutto sulla crescita eco- nomica», ha spiegato il presidente del Consiglio, secondo cui «la ricchezza la creano le aziende con il loro lavoratori, la povertà non si abolisce per decreto. Per favorire la crescita occupazionale e per aumentare le retribuzioni io credo che la base sia far ripartire l’economia, liberare le energie migliori. A mio avviso la legge delega sulla riforma fiscale è stata un po’ frettolosamente bocciata da alcuni. Vogliamo migliorare l’efficienza delle imposte, ridurre il carico fiscale, contras tare adeguatamente l’evasione fiscale. E’ una riforma che guarda con molta attenzione al lavoro. Con la riforma fiscale ci diamo una serie di obiettivi: una riduzione progressiva delle aliquote Irpef, introduzione anche per i lavoratori dipenden- ti di una tassa piatta agevolata, un riconoscimento del principio del merito, rendere interamente deducibili benefici come trasporti, scuole che vengono dati solo ai lavoratori dipendenti, vogliamo allineare i lavoratori dipendenti ai pensionati sulla no tax area, vogliamo abbassare progressivamente l’Ires per chi investe e assume a tempo indeterminato in Italia, con il principio più assumi meno tasse paghi. Vogliamo un rapporto diverso tra fisco e contribuente, questo non significa tollerare l’evasione fiscale. Non ci devono essere lavoratori di serie A e lavoratori di serie B, credo che insieme si possa lavorare ad un sistema di ammortizzatori sociali universali, dare a tutti le stesse garanzie».

ROMA - «Le rate su mutui e prestiti aumentano a dismisura e con loro anche gli affitti. Da giorni stiamo denunciando al governo Meloni le conseguenze sui cittadini delle scelte della Bce sul rialzo dei tassi di interesse. Scelte che noi non condividiamo e che, come ricorda Stiglitz, ci spingono direttamente verso la recessione pesando sui cittadini e sulla necessità di investire e creare lavoro». Lo scrive su Facebook il presidente del M5S, Giuseppe Conte. «Per chi è al governo, però, non basta borbottare o lagnarsi come fanno alcuni esponenti della destra. Ci si rimbocca le maniche e, per prima cosa, si va in Europa e si fa sentire la voce e il peso dell’Italia, pur nel pieno rispetto dell’autonomia della Bce. Come seconda cosa si agisce subito, sul fronte interno, per non lasciare famiglie e imprese senza protezioni».

«Senti un po’, cos’è questa storia delle banche in crisi? Come fanno a essere in crisi con tutti i soldi che hanno?»

Tutto è partito lo scorso fine settimana, con la crisi di alcune banche americane e in particolare del crac della Silicon Valley Bank, messa in amministrazione controllata

«Ma perché dicono che c’è paura?»

Sai, con quello che successe 15 anni fa con il crac di una singola banca poi con quello più rilevante di Lehman Brothers che portò alla grande crisi finanziaria, è normale che ci siano timori in ogni parte del mondo

«Però non mi hai detto come fa ad andare in crisi una banca»

Con la crisi di liquidità

«Cos’è? È quella che avete voi anziani?»

Sei il solito impertinente, Pericle. La crisi di liquidità si ha nel momento in cui tanti correntisti decidono di ritirare i propri soldi. Ovviamente nessuna banca ha la disponibilità per far fronte a richieste del genere, e così quando si crea il panico e la gente va a ritirare i soldi si crea la cosiddetta crisi

L’ATTUALITÀ SPIEGATA A UN BAMBINO CURIOSO

di liquidità, e la banca può fallire. Il fenomeno si chiama “panico bancario”, e si ha quando un grande numero di clienti preleva contemporaneamente tutti i suoi risparmi lì depositati per paura che la banca diventi insolvente, e in questo mondo la fa diventare insolvente. Fu così che iniziò la grande crisi finanziaria del 1929, ma lo stesso fenomeno si ebbe anche nei secoli precedenti «Però tutti dicono che non c’è da aver paura che da noi non può succedere» Rassicurare è la regola prima in economia. Il problema è che tutti coloro che investono lo sanno, e quindi serve a poco. Biden ha detto che il sistema Usa è solido, ma non sembra proprio così, e anche in Europa si era detto che il rischio contagio non c’era. E invece ecco cosa è accaduto al Credit Suisse: il rappresentante di un fondo arabo, socio principale della banca, ha semplicemente risposto a una domanda in un’intervista affermando che non sottoscriverebbe una nuova ricapitalizzazione. Tanto è bastato per scatenare il panico che ha coinvolto una banca che già era in grande crisi

Lo Scatto Della Settimana

Ogni tanto si torna a parlare di ponte sullo Stretto. Giovedì il Consiglio dei Ministri ha approvato il progetto “salvo intese”, il che non rappresenta di per sé una grande garanzia. Sarà la volta buona?

Lo vedremo, intanto importante è mantenere la fiducia «Ma tu mi hai detto che la fiducia viene sempre annunciata ma è solo di facciata»

Certo, ma lo dico solo a te, mica lo scrivo sul giornale «I miei genitori hanno paura. Tu non ne hai?»

Io non ho investimenti, ho solo un limitato conto corrente, quindi non rischio quello che rischiano i tuoi. Ma a tutti conviene che il sistema regga «Senti un po’, dato che la Borsa perde tanto, dicono che si bruciano miliardi»

Bah, è un modo di dire che non ha senso. E allora quando le borse salgono dovrebbero dire che si producono miliardi?

«Però che barba: prima la pandemia poi la guerra, adesso la crisi economica»

È la vita, Pericle. Fatta di cose terribili e di cose magnifiche. Buonanotte «Buonanotte»

Vanni Raineri

Caterina

Il Personaggio Della Settimana

Per una volta il personaggio della settimana ci arriva da oltre cinque secoli fa, e riguarda Caterina, o meglio Catrina, la madre di Leonardo da Vinci. Nel suo ultimo libro, intitolato “Il sorriso di Caterina. La madre di Leonardo”, Carlo Vecce, che ha svolto profode ricerche sui manoscritti di Leonardo, afferma che Caterina fu una schiava giunta fino in Toscana dai monti Caucasici, profuga attraverso la Russia. Che fosse la domestica di Piero da Vinci, padre di Leonardo, era noto. Nel libro si ipotizza che i sorrisi enigmatici delle donne dipinte dal genio toscano fossero quelli della madre. Una curiosità: Carlo Vecce ha insegnato in passato alla Scuola di Paleografia e Filologia musicale di Cremona.

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