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SOCIETÀ • Per il rapporto di Fondazione Cariplo la metà più povera ha solo il 2,5% del patrimonio totale: era il 10,2%

Contrastare le disuguaglianze, ricucire i legami delle comunità e creare società più inclusive. La grande sfida sociale, presente e futura, del nostro Paese viene così riassunta dal primo rapporto nazionale “Crescere in Italia, oltre le disuguaglianze” stilato da Fondazione Cariplo.

L’esigenza di un rapporto sulle disuguaglianze è emersa da una riflessione approfondita durante e dopo la pandemia, davanti all’aumento delle diverse forme di povertà che colpiscono in particolare i giovani e le famiglie con figli piccoli. La popolazione italiana che vive in una condizione di povertà assoluta è quasi triplicata, passando da 1,9 milioni di persone nell’anno 2005 a 5,6 milioni nel 2021 e anche la popolazione in situazione di povertà relativa è aumentata fino a raggiungere l’11,1%.

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Secondo Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo, occorre innanzitutto sensibilizzare l’opinione pubblica sulle «diverse dimensioni della disuguaglianza per creare consapevolezza e portare il tema all’attenzione di tutti i cittadini e non solo dei soggetti dell’economia, degli attori istituzionali, delle organizzazioni non profit e, in generale, degli addetti ai lavori. Da anni assistiamo a una frammentazione crescente che crea un divario di futuro e di prospettiva di vita: è in questo spazio che perdiamo il potenziale umano di tanti ragazzi, di tanti lavoratori, di tanti cittadini del domani». Non c’è un’unica soluzione di fronte a questo fenomeno sociale sempre più allarmante e dilagante ma, in base a quanto emerso dallo studio, risulta urgente e fondamentale un ribaltamento di prospettiva con cui af-

Il Better Life Index (a destra) consente di confrontare il grado di benessere di diversi Paesi sulla base di più dimensioni. Osservando l’Italia, notiamo un Paese dalle differenti facce, con buoni risultati (al di sopra della media) per le condizioni generali di salute, l’equilibrio tra il lavoro e la vita privata e l’impegno civile, e risultati meno positivi (al di sotto della media) per il reddito, l’occupazione, la qualità dell’ambiente, le relazioni sociali, la soddisfazione per la vita e l’istruzione.

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