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L’OMAGGIO • Il Maestro Benaglia accusa della mancata concessione la Soprintendenza, che si infuria. Comune e museo propongono l’Auditorium
VANNI RAINERI
Mentre Cremona si accinge ad aprire le sue porte a Casa Stradivari, si è accesa una polemica sull’utilizzo di uno strumento stradivariano, il Vesuvio, per omaggiare in Cattedrale il campione cremonese Gianluca Vialli
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Tutto nasce dall’intenzione di un ensemble di Milano, l’Accademia Concertante d’Archi di Milano, di organizzare un evento in Cattedrale a Cremona in onore di Gianluca Vialli. Lo ha affermato il presidente e direttore dell’Accademia, il Maestro Mauro Ivano Benaglia, il quale ha riassunto la vicenda in un’intervista all’emittente televisiva Telecolor. Benaglia ha detto di aver prospettato al Comune di Cremona e alla Curia la sua idea, accolta con grande favore in particolare dal Vescovo che avrebbe addirittura proposto la data del 30 settembre per omaggiare in Cattedrale il campione. Poi sarebbe emerso un inghippo: la Sovrintendenza alle Belle Arti di Mantova avrebbe infatti espresso parere negativo per motivi di sicurezza. Benaglia si è detto inorridito: la proprietà del violino Vesuvio è del Comune, Vialli ebbe un ruolo di primo piano per far tornare lo strumento a Cremona, e Stradivari lo costruì perché lo si ascoltasse. Tenerlo in ostaggio in un’occasione del genere non sembra un fatto normale, ha concluso il Maestro lanciando un appello finale alla città. Appello che è stato raccolto anche da Gualtiero Nicolini, presidente di Anlai (Associazione Nazionale Liuteria Artistica Italiana), il quale ha indirizzato una lettera al nostro giornale sottolineando il “silenzio inspiegabile della Sovrintendenza di Mantova che sarebbe competente sugli strumenti stradivariani”. Il tutto reso ancor più amaro dal fatto che, nel contempo, “sindaco e giunta incontravano i parenti del grande campione per concordare eventi per ricordarlo”.
A questo punto ci è sembrato corretto contattare il soprintendente di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Cremona, Lodi e Mantova, vale a dire Gabriele Barucca, il quale si è detto all’oscuro della fantomatica richiesta. Prima di rispondere in modo ufficiale, però, Barucca ha contattato il funzionario di Cremona, per verificare se almeno lui fosse a conoscenza della cosa, e dopo aver ricevuto la conferma che nessuno ha contattato la Soprintendenza di Mantova, ha affermato: «Al nostro indirizzo non è mai arrivata alcuna pratica, e