Ship & Yacht Design. Forme e Architetture, Il Poligrafo

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SHIP & YACHT DESIGN

Carlo Magnani () è direttore del Dipartimento di Culture del progetto e responsabile scientifico del Master in Architettura della Nave e dello Yacht presso l’Università Iuav di Venezia. Si laurea presso lo Iuav, dove è attualmente professore ordinario di Composizione architettonica. È stato preside della Facoltà di Architettura dal  al  e rettore dello Iuav dal  al . Dal  è presidente di Uniscape, rete di atenei europei dedicata alla Convenzione Europea del Paesaggio. Nel  ha ricevuto la laurea honoris causa in Architettura e urbanistica all’Università Ricardo Palma di Lima - Perù.

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in copertina Mantameos, trimarano a motore ecosostenibile, Tesi di Master in Architettura della Nave e dello Yacht, arch. Laura Boscolo Meo, 

,

ISBN ----

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SHIP & YACHT DESIGN Forme e Architetture

Caterina Frisone () è responsabile del progetto e del coordinamento del Master in Architettura della Nave e dello Yacht presso l’Università Iuav di Venezia. Laureata in Architettura nel  presso il Politecnico di Milano e nel  presso la Syracuse University (NY, USA), dal  al  lavora come praticante presso lo Studio di Progettazione Navale Yankee Delta a Monza. Nel  si sposta negli Stati Uniti e nel  in Svizzera, per approdare a Venezia nel . Dopo molti anni di insegnamento in università americane e di gestione di programmi stranieri di architettura in Italia, nel  ha avviato un Programma di Master professionale in architettura nautica e navale a Venezia. Figlia di un ufficiale dell’Andrea Doria e autrice del libro L’Andrea Doria. Storia, architettura, fascino di una nave (Marsilio, ), lavora presso il suo studio di Marghera (Venezia) e insegna in Italia e in USA.

a cura di Carlo Magnani e Caterina Frisone

ILPOLIGRAFO

«Il problema dell’arredamento navale va al di là della semplice questione di comodità, di eleganza, di gusto. Esso è, attraverso l’opera degli artisti e degli esecutori, una viva testimonianza del tenore della civiltà della Nazione che sulla nave esercita l’ospitalità». Così scriveva Gio Ponti nel  su «Domus», commentando gli allestimenti di Gustavo Pulitzer Finali per la Victoria, prima nave passeggeri italiana. In quegli anni, e fino al secondo dopoguerra, il mondo dell’architettura, con i suoi più alti esponenti, collaborava attivamente – anche sulle pagine delle riviste e nei padiglioni delle esposizioni internazionali – con un’industria navale che accoglieva il codice moderno adattandolo alla consolidata tradizione artigianale italiana. Da allora molto si è andato perdendo di questo fruttuoso rapporto: anche in ambito accademico, per anni le uniche sedi depositarie del sapere tecnico-scientifico del campo sono state le facoltà di Ingegneria navale. L’avvio di nuovi corsi universitari, tra i quali il Master in Architettura della Nave e dello Yacht dell’Università Iuav di Venezia dal , intende rilanciare il dialogo tra mondo della formazione e mondo dell’industria, promuovendo la ricerca universitaria al servizio delle aziende di settore e favorendo l’incontro tra queste ultime e i giovani designer e project manager. Il volume, a metà tra saggio e manuale, raccoglie gli interventi teorici di alcuni tra i maggiori esperti italiani nelle materie navali, tutti docenti del Master Iuav, che affrontano molteplici temi d’interesse: dalla rinnovata progettazione navale alla costruzione sostenibile dei mezzi marini, dall’ingegneria costruttiva al disegno degli interni, alla formazione e all’insegnamento dell’architettura navale oggi, soffermandosi anche sui regolamenti dei Registri Navali, sulle marine e i porti commerciali, sull’aggiornamento delle normative in continua evoluzione, anche a causa dei gravi incidenti navali degli ultimi anni, fino alle tendenze del mercato e della moda. Chiude il volume un excursus di progetti di workshop e tesi di master dell’ateneo veneziano, che si afferma come luogo ideale per il rilancio dello Ship & Yacht Design, recuperando dalla città che lo ospita un privilegiato legame con il mare.



materiali iuav collana di ateneo 1



SHIP & YACHT DESIGN Forme e Architetture

a cura di Carlo Magnani e Caterina Frisone

ilPOLIGRAFO


Comitato scientifico per le iniziative editoriali dell’Università Iuav di Venezia Guido Zucconi (presidente), Andrea Benedetti, Renato Bocchi Serena Maffioletti, Raimonda Riccini, Davide Rocchesso, Luciano Vettoretto I volumi della collana Iuav - Il Poligrafo sono finanziati o cofinanziati dall’Ateneo I volumi della collana sono soggetti a peer review

Ship & Yacht Design. Forme e Architetture Master in Architettura della Nave e dello Yacht Università Iuav di Venezia a cura di Carlo Magnani e Caterina Frisone Crediti fotografici Le immagini provengono dagli archivi di Marco David Benadì, Andrea Bocchin, Gabriella Chiellino, Marcello Conti, Stefano Corò, Giuseppe De Jorio, Maurizio Eliseo, Fincantieri, Caterina Frisone, Luca Mori, Carlo Nuvolari-Duodo, Master in Architettura della Nave e dello Yacht Si ringraziano ACTV, ANCV, API Spa, APV Autorità Portuale di Venezia, Assomarinas, Assonautica, Atena, Barche Magazine, Brodarski Institut, Cantiere Navale De Poli, Carnival Corporation & plc, Casinò di Venezia, Cetena Spa, CdV Compagnia della Vela, CFLI Venezia, Consorzio Venezia Nuova, Costa Crociere, CRK, Dalla Pietà Yachts, Darsena Le Saline, eAmbiente, EDIL SOFFITTI Srl, Expo Venice, Fincantieri Spa, Fincantieri Yachts, GNV Grandi Navi Veloci, INPS, Kerakoll, Lloyd’s Register, Molteni & C, Monte Carlo Yachts, MSC Crociere, Naval Meccanica, Pianura Armatori, RINA, Rossin, SANLORENZO, Santarossa Spa, Sika Italia Spa, Sim.Co.Vr. Srl, Somec, TU Delft: Delft University of Technology, VeMarS, Vento di Venezia, VTP Venezia Terminal Passeggeri, ZAGO Spa, Università Iuav di Venezia, tutte le riviste di settore, tutte le aziende di stage e tutti i docenti del Master

progetto grafico Il Poligrafo casa editrice Laura Rigon copyright © febbraio 2015 Università Iuav di Venezia Il Poligrafo casa editrice Il Poligrafo casa editrice 35121 Padova piazza Eremitani - via Cassan, 34 tel. 049 8360887 - fax 049 8360864 e-mail casaeditrice@poligrafo.it www.poligrafo.it ISBN 978-88-7115-891-4


indice

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Premessa

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Venezia, lo Iuav e la cultura del mare Carlo Magnani

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Lo Iuav e l’architettura navale: storia e tradizione di una disciplina accademica Caterina Frisone

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Percorso di progetto. Principi di architettura navale Carlo Nuvolari-Duodo

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Aria e acqua: una vela per il Master Stefano Corò, con una nota introduttiva di Tobia Scarpa

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Forme e architetture della nave e dello yacht nel mondo virtuale Andrea Bocchin

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Arte navale: tradizione, storia e cultura Maurizio Eliseo

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Dal trasporto alla crociera: l’evoluzione della nave passeggeri Gianfranco Bertaglia

87

L’urbanistica navale Giuseppe de Jorio

101

Principi di progettazione degli interni della nave da crociera Luca Mori

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Criteri per la corretta progettazione di un marina Marcello Conti

115

La valutazione di un marina per un turismo sostenibile Gabriella Chiellino

123

Marketing e comunicazione Marco David Benadì


127

Workshop

147

Stage aziendale / Tesi di Master

175

Riferimenti bibliografici

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AttivitĂ scientifica del Master e dei suoi docenti

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Note biografiche

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Ringraziamenti


premessa

Nel panorama formativo italiano sul tema della nautica e del navale fino a un po’ di anni fa le uniche sedi depositarie del sapere tecnico-scientifico del campo erano le facoltà di Ingegneria navale delle Università di Napoli, Genova, Trieste e Messina. Le facoltà di Architettura italiane, che per anni avevano forgiato bravissimi architetti che hanno reso la nostra Marina mercantile la flotta più bella del mondo, una volta conclusosi il periodo d’oro della nostra produzione di navi passeggeri, avevano escluso questa materia dal loro piano di studi. Ancora oggi, l’Italia è riconosciuta in tutto il mondo per il suo sofisticato Italian Style e per la sua leadership nella produzione di mega yacht. Di fronte a questa realtà viene però spontaneo chiedersi: “Dove si formano i designer e naval architects oggi in Italia? E perché, nonostante la grande produzione, il design navale e nautico non è quasi mai contemplato nella disciplina architettonica universitaria, ma è solo un indirizzo o un orientamento di un corso di laurea?”. Per quasi trent’anni, dal 1929 al 1957, Gio Ponti aveva pubblicato le nostre navi sulla sua rivista di architettura e arredamento «Domus», come esempio di rara bellezza nel campo degli allestimenti di interni. Oggi, invece, la progettazione della nave e dello yacht è diventata un’attività di nicchia, limitata a un numero ridotto di architetti navali e ditte di allestimento specializzate, pubblicata solo su magazine di settore e non più su riviste di architettura. Una delle ragioni di questo grande vuoto, rispetto alla fiorente attività culturale di un tempo, è senz’altro dovuta al fatto che la scuola non è più in grado di formare architetti capaci di affrontare, ad alto livello, la professione nel settore navale. Il Master in Architettura della Nave e dello Yacht dell’Università Iuav di Venezia, nato nel 2008 come anello di congiunzione tra mondo accademico e mondo del lavoro, forma oggi designer e naval architects capaci di essere al tempo stesso progettisti, manager e tecnici di cantiere. Venezia, grazie all’importanza dell’industria nautica e crocieristica locale, ma soprattutto alla sua tradizione di repubblica marinara, al suo contesto lagunare unico e al suo porto, si è rivelata la sede ideale per un master di questa natura. A sua volta, l’Università Iuav di Venezia, tramite la formazione di professionisti preparati sul fronte nautico, navale e portuale, non solo ha recuperato il suo legame con il mare, ma ha anche rinforzato la sua relazione con il porto (APV, VTP, CFLI) e la città, dando vita a iniziative culturali e temi di ricerca di grande interesse di cui il Master in Architettura della Nave e dello Yacht agisce da catalizzatore e generatore di idee.


Agli ufficiali dell’Andrea Doria, com. Guido Badano (classe 1927), com. Giovanni Cordera (1925), cap. Eugenio Giannini (classe 1928) e in memoria dell’ing. Francesco Scotto che ha guidato il gruppo di lavoro sulla collisione Stockholm - Andrea Doria (26 luglio 1956), senza il quale nessuno in Italia si sarebbe ricordato della più bella Ammiraglia del dopoguerra della Marina mercantile italiana


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venezia, lo iuav e la cultura del mare Carlo Magnani

Il Master internazionale di secondo livello in Architettura della Nave e dello Yacht – quindi rivolto ai laureati magistrali – nasceva nel 2008-2009 presso l’Università Iuav di Venezia al fine di offrire una formazione di alto livello nel settore nautico-navale. In quattro edizioni, il Master ha formato quarantasette giovani laureati, italiani e stranieri, che hanno raggiunto le competenze del project manager (figura oggi chiave nel processo di progettazione e costruzione del mezzo marino), trovando applicazione presso note aziende del settore, prima in periodi di stage di tre mesi e, in seguito, in vere e proprie occupazioni. Circa quindici anni fa, anche l’accademia italiana ha cominciato ad affrontare il problema della formazione post-laurea. Un campo di intervento che, nel caso della forma master, ha assunto le connotazioni quasi di una seconda laurea di tipo professionalizzante e più specialistico. Importata dai paesi anglosassoni in cui i rapporti aziende-Università sono più consolidati, ciò ha richiesto al mondo universitario italiano di confrontarsi con elementi di innovazione sia nella concezione di una formazione con prevalenti caratteri volti alla pratica, sia nella predisposizione di strutture di supporto come l’Ufficio master che oggi controlla e promuove vari programmi post-laurea, ma soprattutto gestisce i legami con le aziende. Dire “aziende” significa parlare di un mondo molto diversificato tra grandi strutture e piccole strutture. Non tutte le strutture aziendali hanno la percezione dei problemi legati alla formazione e alla ricerca. Infatti, fino a qualche anno fa la formazione si faceva “in azienda” ed è solo di recente che si è cominciato a porre la fiducia nella ricerca universitaria. Far entrare in relazione il mondo universitario con il mondo della produzione è stata un’avventura per entrambi, un incontro tra saperi e tempi diversi per costruzione ed elaborazione. Inoltre, l’Università deve tenere conto delle aspettative e dei punti di vista degli studenti-masteristi che si iscrivono a un master e che richiedono alla scuola di acquisire competenze specialistiche e prospettive d’inserimento nel mercato del lavoro; da parte loro, le aziende partner e, in generale, il mercato del settore ricercano giovani progettisti capaci e pronti a integrarsi nel processo progettuale e produttivo di un “oggetto” complesso che deve rispondere a molteplici esigenze di natura fisica, funzionale, architettonica e di costo. Queste premesse, che s’incontrano in una struttura scientifica, didattica e organizzativa articolata quale l’Università, si basano essenzialmente sulla trasmissione del sapere professionale da parte di esperti del settore, garantendo alle parti in causa (studente-masterista, azienda e Iuav) un alto livello culturale, scientifico e tecnico dei risultati.


carlo magnani

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Gli obiettivi formativi di un Master in Architettura di secondo livello sono, dunque, volti a dotare gli studenti di un’elevata competenza professionale – propria del progettista e del designer – nella gestione di tutte le fasi del progetto. Inoltre, un master deve saper trasmettere una spiccata capacità ideativa e imprenditoriale – propria del project manager. Per progettare e realizzare un master di secondo livello di qualità internazionale, però, non bastano conoscenze tecniche o mezzi di varia natura, ma sono necessarie anche altre condizioni: saper comprendere obiettivi e contenuti; saper comunicare con chiarezza i risultati ottenuti dagli allievi; disporre di un corpo docente di altissima professionalità ed esperienza; avere il supporto esterno di operatori e imprese altamente specializzate. Lo strumento che garantisce il raggiungimento degli obiettivi e il valore aggiunto del corso di master è dato dalla complessa articolazione di competenze scientifiche e professionali di specialisti ed esperti. In particolare, il tema navale si è rivelato di grande interesse per lo Iuav e Venezia, considerate la natura dei luoghi e l’alto livello di specializzazione presente in città. Infatti, la scelta centrale del Master Iuav della nave e dello yacht, che lo caratterizza in modo esclusivo nel mercato didattico delle università italiane, non è solo rappresentata dagli obiettivi e dai contenuti del corso ma anche dal fatto di aver organizzato il Master avvalendosi di un corpo docente articolato in modo da usufruire delle competenze e delle specializzazioni provenienti in gran parte dal mondo del lavoro professionale di settore. Questa caratteristica garantisce non solo che il Master non si presenti come una replica approfondita di contenuti già impartiti dall’università, ma soprattutto sia capace di offrire agli allievi la possibilità di apprendere da, e confrontarsi con, i principali attori della filiera costruttiva nautica e navale italiana. L’adesione dei professionisti italiani e stranieri a rendersi disponibili a insegnare al Master fa pensare che al fondo della professione ci sia un problema, come dire, etico, sia nel rapporto con il cliente che nel rapporto con il prodotto. Il progettista e l’azienda hanno la necessità di trasmettere la propria esperienza e la propria curiosità, un sapere che, altrimenti, correrebbe il pericolo di rimanere all’interno dello studio o dell’azienda senza diventare cultura collettiva, un sapere che va invece condiviso in un’aula accademica. Ed è solo dopo aver appreso la conoscenza della progettazione della nave in tutti i suoi aspetti architettonici, funzionali e di qualità, che si può procedere a un secondo livello di formazione “sul campo”, tramite stage aziendali e professionali, vera prova del nove circa il grado di apprendimento degli iscritti al Master. Inoltre, anche il mercato ha un forte influenza sulle scelte progettuali, soprattutto su quelle degli ambienti interni. Per questo, sono fondamentali le continue verifiche con la reale domanda di mercato, le visite presso i cantieri nautici e navali, gli studi di progettazione, le gite di gruppo ai Saloni nautici e la partecipazione a seminari e convegni in materia di mercato nautico e navale. Venezia, città-porto, porto-città, si è rivelata il luogo ideale dove progettare una barca o una nave, così come l’Università Iuav di Venezia è divenuta ormai il punto di riferimento per gli studenti della materia navale e per i ricercatori che daranno un supporto all’industria navale, non solo in Italia, ma anche all’estero, dove si trovano validi master di architettura navale (per esempio a Delft e a Southampton), a cui Venezia si è ispirata e a cui, oggi, guarda con rispetto, ma di cui essa non ha più nulla da invidiare. Venezia si è rivelata sede ideale per un master di questo tipo anche per un altro motivo. L’Autorità Portuale di Venezia con CFLI (Centro Formazione Logistica Italiana) e VTP (Venezia Terminal Passeggeri) sono i soggetti senza i quali lo Iuav e il Master in


venezia, lo iuav e la cultura del mare

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Architettura della Nave e dello Yacht non potrebbero sostenersi e non solo per i supporti di tipo pratico, ma soprattutto per le attività culturali (conferenze, mostre, convegni) e non (Salone Nautico, Sea Trade, America’s Cup) e per l’immagine che stabilisce un forte legame tra Iuav, porto e città. A questa struttura portante ruotano intorno, come tanti satelliti, tante realtà, come gli enti di controllo quali il RINA, le compagnie navali, le agenzie marittime, i cantieri nautici che si mettono a disposizione del Master e dello Iuav, offrendo supporto tecnico, materiale informativo, consulenze e ospitalità. Il Master di secondo livello in Architettura della Nave e dello Yacht si muove, dunque, in un settore, quello nautico e navale, nel quale l’Italia vanta una lunga tradizione che comprende le imbarcazioni da diporto, da regata, i mega yacht (di cui il nostro paese è leader mondiale), le navi da crociera e i traghetti. Il curriculum del Master tiene presente il fatto che un’imbarcazione è un prodotto complesso in cui interagiscono vari fattori e sistemi integrati, da quello strutturale-costruttivo, a quello idrodinamico-statico, a quello impiantistico-meccanico, a quello propulsivo, a quello dell’abitare e delle sue funzioni accessorie. Il programma consiste in un semestre di corsi teorici (Teoria e progettazione, Sicurezza e costruzione, Allestimento degli interni, Portualità e marketing, Inglese tecnico avanzato) e un modulo di attività sportiva (un corso di vela), che si svolgono tra gennaio e giugno. A conclusione del primo semestre, un seminario di progettazione intensiva e la mostra dei lavori del workshop verificano l’apprendimento delle conoscenze teoriche acquisite dai masteristi. Da settembre a novembre gli studenti-masteristi frequentano il loro periodo di stage, durante il quale svolgono la tesi di master, un progetto sperimentale in accordo con l’attività dell’azienda e i requisiti accademici del Master. Infine, a dicembre, il programma si conclude con la discussione della tesi giudicata da una commissione esterna. La tesi di master è il biglietto da visita dei nuovi professionisti che, già apprezzati dall’azienda come stagisti, spesso trovano presso di essa una definitiva sistemazione. Tra i lavori prodotti dagli studenti del Master in Architettura della Nave e dello Yacht, Calypso di Nicola Scopelliti (docente Gianfranco Bertaglia) è stata la barca più cliccata sul sito del Salone Nautico di Venezia del 2012. Si tratta di una piccola barca a vela smontabile. Lunga 3,71 metri e larga 1,50, può essere facilmente smontata (secondo il progettista sono sufficienti nove minuti) e trasportata sul portapacchi della propria auto. Consente di risparmiare i costi di rimessaggio, perché, durante l’inverno, può essere riposta in garage e utilizzata come armadio per lo stivaggio. Una barca al tempo stesso compatta, resistente (scafo in vetroresina) e leggera (65 kg di peso). Doge è invece il nome dell’imbarcazione di Giovanni Crosera (docente Carlo Nuvolari-Duodo), oggetto della sua tesi di master dell’edizione 2012. È un traghetto veloce, per il collegamento tra l’aeroporto Marco Polo e il centro storico di Venezia, con propulsione diesel-elettrica che consente di viaggiare in modo pulito in Canal Grande e ricaricare le batterie nel tratto verso l’aeroporto. Un motoscafo che nel design cerca di coniugare la tradizione veneziana nelle imbarcazioni per il trasporto passeggeri con uno stile più moderno. Infine, Mantameos è un’imbarcazione a motore eco-sostenibile progettata da Laura Boscolo Meo (docente Carlo Nuvolari-Duodo) durante l’edizione 2009. L’imbarcazione è un multiscafo a motore destinato a yacht. Grazie alla coperta rivestita da 80 mq di pannelli fotovoltaici, il progetto sfrutta l’energia solare per abbinare


carlo magnani 1. Università Iuav di Venezia, sede Cotonificio di Santa Marta 2. Vista aerea della Fincantieri di Marghera (per gentile concessione dell’Archivio Fincantieri)

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venezia, lo iuav e la cultura del mare

3. Masteristi in visita a bordo di una nave da crociera in costruzione 4. Nave in costruzione, fase di assemblaggio (per gentile concessione dell’Archivio Fincantieri)

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carlo magnani

5. Nicola Scopelliti, Calypso, barca smontabile, 2011 6. Nicola Scopelliti, Calypso, la barca nelle tre versioni, 2011

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venezia, lo iuav e la cultura del mare

7. Giovanni Crosera, Doge, traghetto veloce di collegamento con l’aeroporto di Venezia, 2012 8. Laura Boscolo Meo, Mantameos, trimarano dotato di pannelli fotovoltaici a propulsione mista, 2009

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carlo magnani

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una propulsione tradizionale diesel a una a motore elettrico. Cercando di abbassare il più possibile i consumi e portando le emissioni verso lo zero, il progetto ha il comfort delle barche a motore e la navigabilità e la silenziosità delle barche a vela. Questi e molti altri lavori sono stati pubblicati su riviste di architettura navale e presentati a convegni e conferenze, dando largo spazio e visibilità ai giovani progettisti che ogni anno si fanno portavoce della propria esperienza a Venezia. Il programma di Master in Architettura della Nave e dello Yacht è, dunque, un’esperienza di formazione di alto livello, che potrà eventualmente modificarsi nel tempo, seguendo le tendenze e le necessità del mondo della produzione e della formazione e che mira ad ampliare il proprio raggio d’azione, soprattutto lavorando in collaborazione e in parallelo con le ottime scuole di Architettura e Ingegneria già presenti in Europa nel campo nautico e navale.


lo iuav e l’architettura navale: storia e tradizione di una disciplina accademica Caterina Frisone

La storica scissione tra Architettura e Ingegneria – che avveniva in Italia a metà del XIX secolo – aveva dato vita a una divisione dei saperi: da una parte le scuole tecniche, in coerenza con gli obiettivi ottocenteschi di sviluppo della tecnologia dei materiali e delle tecniche costruttive, dall’altra le scuole di Architettura – che trovavano origine nelle accademie di Belle Arti – lontane da conoscenze pratiche e funzionali, spesso finalizzate alla mera rappresentazione decorativa. All’interno delle scuole di Ingegneria, a seconda delle peculiarità della propria regione, si erano formati rami di specializzazione tra cui Ingegneria navale, meccanica e idraulica. Nel 1811, sotto l’influenza dei due modelli attivi in quel periodo in Europa, Parigi e Vienna, era stata istituita la facoltà di Ingegneria idraulica della Scuola d’Ingegneria di Roma. Sempre nel 1811, Gioacchino Murat, re di Napoli, aveva fondato la Scuola di Applicazione di Ponti e Strade, mutata, nel 1904, in Scuola Superiore Politecnica di Napoli, al cui interno, era presente la facoltà d’Ingegneria navale (che vantava la costruzione della prima nave a vapore, salpata da Napoli nel 1818); dal 1907, la Scuola si sarebbe avvalsa dell’Istituto di Architettura navale, unitosi, in seguito, agli Istituti di Costruzioni navali e Macchine marine. A cavallo dell’Unità d’Italia, nell’ex-Regno sabaudo, oltre ai politecnici di Torino e Milano, veniva fondata la Regia Scuola Superiore Navale di Genova (1870), allo scopo di superare l’arretratezza navale dell’Italia post-unitaria, finalizzata alla formazione di tecnici con competenze nel campo della progettazione e costruzione di scafi e motori navali. Le più recenti facoltà di Ingegneria navale di Trieste (1942) e di Ingegneria Industriale – con curriculum in Ingegneria navale – di Messina completavano il quadro della formazione tecnica navale italiana, tutt’oggi ancora esistenti. Formalizzatesi molto tempo dopo quelle di Ingegneria, le scuole di Architettura italiane esordivano con l’istituzione, nel 1919-1920, della Regia Scuola Superiore di Architettura dell’Università “La Sapienza” di Roma, che diveniva facoltà nel 1935. Poco tempo dopo, nasceva la Scuola Superiore di Architettura di Venezia (poi Istituto Universitario di Architettura di Venezia), istituita nel dicembre 1926 su iniziativa di Giovanni Bordiga, già presidente dell’Accademia della Belle Arti. Lo IUAV – che grazie alle sagge scelte culturali del rettore Giuseppe Samonà sarà presto riconosciuto a livello internazionale per le sue scuole di Architettura e di Urbanistica e, in seguito, per il suo Istituto di Storia dell’architettura – non svilupperà mai una scuola tecnica in materia navale, nonostante la peculiarità di Venezia, città sull’acqua per eccellenza, gloriosa Repubblica Marinara depositaria, presso il suo Arsenale, delle più segrete tecniche in materia di costruzione navale.


maurizio eliseo

10. Victoria, 1931, dipinto a olio di Paolo Klodic, collezione Maurizio Eliseo, Trieste

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arte navale: tradizione, storia e cultura

11. Victoria, 1931, viaggio inaugurale, arrivo a Venezia, Punta della Salute

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maurizio eliseo

12. Victoria, 1931, fotografia ripresa dalla Vulcania in Adriatico 13. Victoria, 1931, bar di seconda classe 14. Victoria, 1931, cabina di prima classe

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arte navale: tradizione, storia e cultura

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workshop DB09 Barca a vela. Progetto di workshop di Daniele Baroni, 2009. Docenti: ing. Gianfranco Bertaglia e Tobia Scarpa. Assistente: arch. Andrea Bocchin

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workshop WLF Barca a motore. Progetto di workshop di Alberto Boaretto, 2009. Docenti: ing. Gianfranco Bertaglia e Tobia Scarpa. Assistente: arch. Andrea Bocchin

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workshop Loma Fish, barca a motore. Progetto di workshop di Lorenzo Gastaldello, 2009. Docenti: ing. Gianfranco Bertaglia e Tobia Scarpa. Assistente: arch. Andrea Bocchin

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workshop Marvin the Martian, barca a motore. Progetto di workshop di Maria Malindetou, 2009. Docenti: ing. Gianfranco Bertaglia e Tobia Scarpa. Assistente: arch. Andrea Bocchin

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workshop Motoryacht Moorena, barca a motore. Progetto di workshop di Simone Vianello, 2009. Docenti: ing. Gianfranco Bertaglia e Tobia Scarpa. Assistente: arch. Andrea Bocchin

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workshop Impostazione di un teatro navale. Progetto di workshop di Giulia Bonetti, 2011. Docenti: ing. Gianfranco Bertaglia e Tobia Scarpa. Assistente: arch. Andrea Bocchin

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Carlo Magnani () è direttore del Dipartimento di Culture del progetto e responsabile scientifico del Master in Architettura della Nave e dello Yacht presso l’Università Iuav di Venezia. Si laurea presso lo Iuav, dove è attualmente professore ordinario di Composizione architettonica. È stato preside della Facoltà di Architettura dal  al  e rettore dello Iuav dal  al . Dal  è presidente di Uniscape, rete di atenei europei dedicata alla Convenzione Europea del Paesaggio. Nel  ha ricevuto la laurea honoris causa in Architettura e urbanistica all’Università Ricardo Palma di Lima - Perù.

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in copertina Mantameos, trimarano a motore ecosostenibile, Tesi di Master in Architettura della Nave e dello Yacht, arch. Laura Boscolo Meo, 

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Caterina Frisone () è responsabile del progetto e del coordinamento del Master in Architettura della Nave e dello Yacht presso l’Università Iuav di Venezia. Laureata in Architettura nel  presso il Politecnico di Milano e nel  presso la Syracuse University (NY, USA), dal  al  lavora come praticante presso lo Studio di Progettazione Navale Yankee Delta a Monza. Nel  si sposta negli Stati Uniti e nel  in Svizzera, per approdare a Venezia nel . Dopo molti anni di insegnamento in università americane e di gestione di programmi stranieri di architettura in Italia, nel  ha avviato un Programma di Master professionale in architettura nautica e navale a Venezia. Figlia di un ufficiale dell’Andrea Doria e autrice del libro L’Andrea Doria. Storia, architettura, fascino di una nave (Marsilio, ), lavora presso il suo studio di Marghera (Venezia) e insegna in Italia e in USA.

a cura di Carlo Magnani e Caterina Frisone

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«Il problema dell’arredamento navale va al di là della semplice questione di comodità, di eleganza, di gusto. Esso è, attraverso l’opera degli artisti e degli esecutori, una viva testimonianza del tenore della civiltà della Nazione che sulla nave esercita l’ospitalità». Così scriveva Gio Ponti nel  su «Domus», commentando gli allestimenti di Gustavo Pulitzer Finali per la Victoria, prima nave passeggeri italiana. In quegli anni, e fino al secondo dopoguerra, il mondo dell’architettura, con i suoi più alti esponenti, collaborava attivamente – anche sulle pagine delle riviste e nei padiglioni delle esposizioni internazionali – con un’industria navale che accoglieva il codice moderno adattandolo alla consolidata tradizione artigianale italiana. Da allora molto si è andato perdendo di questo fruttuoso rapporto: anche in ambito accademico, per anni le uniche sedi depositarie del sapere tecnico-scientifico del campo sono state le facoltà di Ingegneria navale. L’avvio di nuovi corsi universitari, tra i quali il Master in Architettura della Nave e dello Yacht dell’Università Iuav di Venezia dal , intende rilanciare il dialogo tra mondo della formazione e mondo dell’industria, promuovendo la ricerca universitaria al servizio delle aziende di settore e favorendo l’incontro tra queste ultime e i giovani designer e project manager. Il volume, a metà tra saggio e manuale, raccoglie gli interventi teorici di alcuni tra i maggiori esperti italiani nelle materie navali, tutti docenti del Master Iuav, che affrontano molteplici temi d’interesse: dalla rinnovata progettazione navale alla costruzione sostenibile dei mezzi marini, dall’ingegneria costruttiva al disegno degli interni, alla formazione e all’insegnamento dell’architettura navale oggi, soffermandosi anche sui regolamenti dei Registri Navali, sulle marine e i porti commerciali, sull’aggiornamento delle normative in continua evoluzione, anche a causa dei gravi incidenti navali degli ultimi anni, fino alle tendenze del mercato e della moda. Chiude il volume un excursus di progetti di workshop e tesi di master dell’ateneo veneziano, che si afferma come luogo ideale per il rilancio dello Ship & Yacht Design, recuperando dalla città che lo ospita un privilegiato legame con il mare.


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