SOMMARIO
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unto.. leggi ilp
a bene! che ti f
INVERNO 2019 -2020 enogastronomia & turismo in questo Numero
ricettario
Le ricette del 2020 ........................13
speciale festività
La magia del Natale ...................30 La tavola perfetta ..........................34 Decoriamo l’Albero ....................42 Regali enogastronomici ............46 Come decorare i dolci ................52 È tempo di brindare .....................64
guida ai ristoranti Carne Pesce Pizza Dolci
in cucina
Se non è zuppa è... ......................70 Frutta secca ......................................78
...................................98 .................................105 .................................107 ..................................111
bimbi
take away
Galateo dei bambini ..................120 Il Natale in famiglia ..................124
bon ton
L’infezione da H. pylori ..........136
Take away e consegna a domicilio ........................................86
salute
Galateo al ristorante ....................92
EDITORE Associazione Culturale ilPunto DIRETTORE RESPONSABILE Fabrizio Del Re ilpunto@yahoo.it MARKETING Barbara Matteini barbaramatteini@yahoo.it
COLLABORATORI P. Stracci, C. Minghi, B. Esposito, R. D’Ancona, R. Massari, P. Roccetti, E. Mottino, M. De Paolis.
GRAFICA E IMPAGINAZIONE Advaiora CREATIVE STORE™ ilpunto@advaiora.com FOTOGRAFIE A. Monus Videogramma 346.9862707 STAMPA Stampain24ore.eu
REDAZIONE Via Caltagirone, 6/A 00055 Ladispoli (Rm) Cell. 333.3939029 E-mail: ilpunto@yahoo.it PUBBLICITÀ 333.3939029 - 328.7042222 SEGUICI SU
F Il Puntomagazine
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Pubblicazione trimestrale registrata presso il Tribunale di Civitavecchia (Rm) n.5/08 del 21/05/08. Vietata la riproduzione totale o parziale dei testi e delle pubblicità senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. La Redazione informa che il contenuto degli articoli rispecchia l’opinione dei singoli autori. La Redazione resta a disposizione degli aventi diritto per le fonti iconografiche di cui non si abbia la reperibilità.
CASA DEL TORTELLINO
Tortellini fritti nto
procedime
minuti e la ellini per 2 t or a t v i uo re le re Lessa are. Mescola tellini dd re ff ra i sciarl vi i tor pe, immerger o. Riscalcon sale e pe pangrattat el n i rl a a liquida e ripass ino la pann ol t n pe un Appena dare in a e il pepe. t ca os m e oc o spento con la n ere a fuoc g n iu g g a a no ad addensat lare bene fi co es m e o n e conil parmigia a omogenea t du n fo a gere i ottenere un io e far frig ol l’ re a ld i sistente. Sca re. Servitel a farli dora o n l fi a i n a li t el du fon tort ati dalla n g pa com a cc o a iv caldi e aperit Ottimi com parmigiano. vino! da un buon compagnati
Ingrendienti
200g Tortellini 2 uova, Sale Pepe Pangrattato Olio di semi di girasole Panna liquida da cucina Noce moscata Parmigiano
SEMPLICE
15 MIN
VIA DUCA DEGLI ABRUZZI, 94 - LADISPOLI (RM) - TEL 06.99221863 // 14
5 MIN
CASA DEL TORTELLINO
Lasagne con salmone e rucola edimento
proc
lla: olio, in una pade ggiune er g g ri ff Far so ncino. A tato e pepero o scalogno tri to il salmone tagliat t ri . ff in m so 10 l a gere a ocere per circ pomocu r fa e e t finemen ssata di ettere la pa arato di un Dopodiché m ep pr rendere il a far boldoro q.b. per n una pe tol In o. t sa ro la sfoglia colore ta e lessare re una la sa ua cq a rra lire l’ essario. Imbu ec n po em t rati, stenper il rre i vari st andare a po m co e a tegli su cui sta sfoglia cola finedendo la pa lmone, la ru sa il bee ir bu distri rella e la a, la mozza uesto prot a t ri t e t men nq ontinuare co ento della sciamella. C am et pl . no al com cedimento fi re a 180° per 20min a rn teglia. Info rvire. l forno e se Togliere da
Ingrendienti // per 4 persone 200g salmone affumicato,
scalogno, peperoncino, olio EVO, passata di pomodoro, rucola,
pasta sfoglia (preparata secondo la ricetta classica), burro, mozzarella, besciamella.
SEMPLICE
30 MIN
VIA DUCA DEGLI ABRUZZI, 94 - LADISPOLI (RM) - TEL 06.99221863 // 15
20 MIN
UN PEZZO DI RUSTICA
Lasagne cozze e pecorino nto
procedime
Ingrendienti
riceta secondo la li og sf la la Preparare ocedere con dopodiché pr , a eic t ss et a M cl ta ella. lla besciam de e on t zi t ra l’erbe a, prepa a l’aglio e ll de pa a are re in un cozze e sfum le e er g n iu g sguquindi ag e si aprono, zz co le do n a col vino. Qua composizione edere nella oc o pr t e ra e st rl o scia gna: prima un sa la a ll zz de , le co e strati besciamella la i po , a ttura di sfogli brodo di co ro lo l de ’ e moz(con un po e pecorino n fi in ), re a 180° per per insapori re e cuocere a rn fo In . a zarell 30-40min.
300g sfoglia, 200g
pecorino, 200g bescia-
mella, 50g farina, 2kg
cozze, 200g mozzarella, 50g burro, ½ lt latte,
3 uova, 1 aglio, vino q.b., erbetta q.b., sale q.b.
MEDIA
40 MIN
30 MIN
VIA GLASGOW, 58 - (ZONA CERRETO) LADISPOLI (RM) TEL 06.99144828 - 389.5383862 SEGUICI SU F // 16
L’ORTO IN TAVOLA A KM 0
Zuppa DI cavolo nero CON fagioli cannellini, uova E guanciale croccante nto procedime
A CURA DI LAURA IBELLI
in, r circa 20m i freschi, pe ol gi fa i li de vare e pu re la cottura attempo la Ingrendienti // fr Si inizia con el N . lo ta e non sala e tagliando a e ld al ca tr n a ce qu a in ac per 2 persone do la cost rro e pomodoo, eliminan preparare po , il cavolo ner ta al la la re to e inizia . In una pen 2 uova, 1 porro, 100g ungere olio a listarelle piccoli, aggi ti et ire il cavozz un pe o a em ti vr ia pom do gl odorini pachino, 200g , ta to i rin rà dora do il do il porro sa , aggiungen n in ua m Q e a. ch fag ur al ioli cannellini freschi, cott lini are per qu amo i cannel iandolo stuf 600 ne aggiungi g lo nero, lasc fi cavo In lo nero toscao. o. tt ss tu ro coprire il ere di vino cqua fino a mezzo bicchi ’a no, ll 1 fett de a un di guanciale, e gi te ttura ag edentemen a termine co lessati prec si ua olio Q iu . e ch sale in , q.b., mezzo circa 40m la pentola amente nel Cuocere per tt , re to di n bicc le hier ta e di vino rosso, , aprendo giusto. In no al punto giamo le uova soliamo ché si cuocia pan ro n e (opzionale). e fi o af li o ’o pp a con dell dendo il ta unto a una padell gi o ag m ia à ar dr n ep A cante. a parte, pr denderlo croc lda e (se si e, fino a re MEDIA a 1 ORA il guancial tr zuppa ca os o n 40 MIN to la ca o m o. Servia di pane brus e in tt fe piatto finit e ll de n co e mpagnar APERTO TUTTI I GIORNI, ANCHE LA DOMENICA MATTINA sidera) acco nte. ca VIA CASTELSECCO, 26 - SANTA MARINELLA (RM) - TEL 392.7736508 - F fritto croc // 17
ANTICA PIZZERIA
Moscardini affogati con fagioli nto
procedime
Ingrendienti // per 5 persone
n olio, soffritto co n u e r a r Prepa ere i lo. Aggiung o m e z z e pr aglio e il vino. fogare con f a e i in d r mosca sfuparte sarĂ in o in v Quando il oro e far re il pomod e g n iu g g a , mato ata quasi ultim a r u t t co A cuocere. cedentefagioli pre i e r e g n iu agg i sale, ggiustare d A i. t a ss e l mente e servire. amalgamare
1kg moscardini, pomodoro q.b., aglio q.b., prezzemolo q.b., sale q.b., fagioli, vino bianco, olio evo.
SEMPLICE
40 MIN
VIA ANCONA, 110 - LADISPOLI (RM) - TEL 06.99222141 / 06.99225162 SEGUICI SU F // 18
45 MIN
ANTICA PIZZERIA
Risotto alla pescatora nto
procedime
Ingrendienti // per 5 persone
lio e il lio evo l’ag o in e r e g Soffrig gcol vino, a e r a m u sf , prezzemolo salare. i di mare e t t u r f i e r giunge oe unire il ris , a t a im lt u A cottura il brodo ttura con co a l e r a termin vegetale.
500g riso, 1kg frutti di mare, vino bianco, olio, aglio, prezzemolo, sale, brodo vegetale q.b.
SEMPLICE
30 MIN
VIA ANCONA, 110 - LADISPOLI (RM) - TEL 06.99222141 / 06.99225162 SEGUICI SU F // 19
40 MIN
AGRITURISMO TORRE FLAVIA
Gnocchi ai funghi porcini e tartufo nto procedimdoele patate con la buccia, tachtee
pa o lessan Spellate le cosa iniziam gli gnocchi. de farina, ne Per prima la io az ci ar e aggiungete per la prep e el no at an ci ir ac rv se compatto. e, schi morbido ma ancora cald un impasto e ar quando sono rina. Una rm fa fo da un po’ di il sale, così o aggiungete id a cubetti il tuorlo e um li po te op ia risulta tr ncini e tagl lo fi i de gnocchi e Se l’impasto rmat eparate gli l’impasto, fo mano che pr an distanM n volta pronto i. be , ch io infarinato classici gnoc i cc e va er no rcini, av ca r pe o con un i funghi po su un vassoi pulite bene to etto en ol im zz sistemateli nd fa co con un loro. Per il coltellino o . Una un te n ziati tra di na co vi a ro rr li imenti entuale te l’acqua, altr teteli in eliminate ev ateli sotto ss piccoli e met pa po n op No tr o. n no i tt ocere gli inumidit be cu cu r a a pentola pe , tagliateli un ti o li oc pu fu micia a l lt vo llire su d’aglio in ca Mettete a bo uno spicchio ci i re te la so ge una ciotola. ro un gi te smarino, ag attempo fa ro fr l di ne a to i, re et ch gnoc re e pepa e il ram che min. Sala lla con olio al i: qu r ch pe oc gn ta i in una pade ma al ttate gl ateli a fiam bollizione bu in. l’e 4m e 3ng funghi e salt iu in gg no ra irca cuocio ena l’acqua onti, all’inc piacere. App tecate con lla sono pr ga a funghi, man o i on n ng co a ll de tativo). pa quando ve a ac ll igiano (f ol metteteli ne rtufo e parm ta Scolateli e a, ur tt acqua di co di tartufo. un goccio d’ con scaglie to at pi il e Guarnir // 20
Ingrendienti
Per gli gnocchi: 500g patate rosse, 150g farina 00, 1 tuorlo, sale q.b.
Per il condimento: 500g funghi porcini, 1 rametto di rosmarino, olio q.b., sale e pepe, tartufo q.b., parmigiano (facoltativo).
SEMPLICE
15 MIN
5 MIN
VIA DEL BECCACCINO, SNC LADISPOLI (RM) - TEL 331.2772234 WWW.AGRITURISMOTORREFLAVIA.IT INFO@AGRITURISMOTORREFLAVIA.IT F
L’ANGOLO DELLA PIZZA
Tonnarelli all’ imperiale nto
procedime
a pagere in un ig r f f so a e Metter roncino; lio e il pepe o l’ , io l g a l’ di della hi, i frutti sc u l l o m i far aggiungere pomodoro e il i, ce a st o mare, i cr attemi min. Nel fr n cu l a r pe e cuocer a nell’acpasta fresc a l e r a t t ecare po bu min e mant 10 r pe e r qua, cuoce l piatasferire ne r t e in f in ; il tutto olo. e il prezzem r e g n iu g g a to ed
Ingrendienti Frutti di mare, molluschi, crostacei, pasta fresca, aglio, olio, peperoncino, pomodoro e prezzemolo.
MEDIA
30 MIN
VIALE ITALIA, 1 - LADISPOLI (RM) - TEL 06.99222799 / 331.4890234 SEGUICI SU F // 21
15 MIN
BAR PASTICCERIA GASTRONOMIA CAFÈ
D’EUROPE
Dolce autunno nto
procedime
Ingrendienti // per 8 persone
a in acqua la gelatin re la ol m m a Far panna, meontare la im m se , da a fred con la crem ramello mou ca il re a scol atina, e la gel er li og ci S pasticcera. aramposto prep co il n co stemperarla panna. Per corporare la in e n fi in to, lato ere il ciocco li g io sc o: in il croccant uilles, illettes fe pa le n co e mescolare ettere ttile da m so o t ra st farne uno fondo: orta. Per il t a ll de nel mezzo l cacao. ico biscuit a ss a cl un preparare
Crema leggera al caramello: 200g crema pasticcera, 270g pann a semimontata, 8g gelatina, 20g caramello mou. Croccantino al latte: 100g cioccolato al latte, 50g paillettes feuilles. Per il fondo: biscuit al cacao. Glassa neutra colorata marrone, beige, bianca. MEDIA
1 ORA
15 MIN
(PER IL BISCUIT)
VIA IAFFEI, 30 - CERVETERI (RM) - TEL 06.9943828 WWW.CAFEDEUROPE.COM - FI CAFÈ D’EUROPE // 22
BAR PASTICCERIA GASTRONOMIA CAFÈ
D’EUROPE
Panettone alla gianduia nto
procedime
con re pronto e deve esse dr a m o cq it hina a ua, Il liev tere in macc et M i. ch es farina, tre rinfr adre, poi la m o it ev li burro; zucchero e ggiungere il A . re a rd co in are quindi fare o far lievit ato l’impast rd co in a ndo lt co una vo fare il se esto punto qu A e. or per 12 evitata con la pasta li re te et m gare, poi impasto: o; fare asciu it ev li e le a di zucchero, sa amara e past le, gianduia ie m re , inge li n or aggiu rro e tu lternare bu a di in r qu e, re nocciol lievita pe colato. Far oc ci di e cc in m per 55 . fine le go ere a 155°C oc cu é ch di volge8 ore, dopo illoni, capo lzare con sp fi in , re a n . Sfor una notte reddare per re e far raff
Ingrendienti // per 10 persone
1° impasto: 500g farina, 115g lievito madre, 280g acqua, 125g zucchero, 100g burro. 2° impasto: 75g zucchero, 50g miele, 4g sale, 115g tuorli, 75g burro, 75g gianduia amara, 100g pasta nocciola, 100g gocce al latte, 75g gocce fondenti, 0,5g lievito di birra. ALTA
2 GIORNI
55 MIN
VIA IAFFEI, 30 - CERVETERI (RM) - TEL 06.9943828 WWW.CAFEDEUROPE.COM - FI CAFÈ D’EUROPE // 23
FORNO TRAVAGLIATI
Tozzetti al cioccolato nto
procedime
Ingrendienti // per 4 pz
e tana e unir rina a fon fa la re Versa fino ad ti. Impastare en di re g in tutti gli edia. nsistenza m co di a st pa a ottenere un ni. Inforsto dei filo pa im l’ n co Formare re min. Lascia per circa 25 ° 0 0 2 a re na sce. Inforliare a stri g a t e re a raffredd i sono e i tozzett in m 10 ri lt nare per a
6 uova, 500g nocciole intere 800g zucchero, 240g strutto
300ml liquore (100 alchermes, 100
Strega, 100 rum) 1 bustina lievito Pane degli Ange
li 500g cioccolato fondente a scaglie Farina tipo 0 q.b.
(affinché l’impasto sia di consistenz
a media)
pronti! MEDIA
40 MIN
35 MIN
Orario: 7:30-13 / 16:30-19:30 • Aperto la Domenica mattina / Riposo Giovedì e Domenica pomeriggio VIA SANT’ANGELO, 12 – CERVETERI (RM) TEL. 06.9942465 WWW.FORNOTRAVAGLIATI.IT F // 24
FORNO TRAVAGLIATI
Panpepato nto
procedime
Ingrendienti
la cioccolail miele con e er li g io sc a Far a, la frutt frutta secc la i rc sa er v ta, lare. uindi mesco q , ie ez sp le candita e e vern la farina co a n a t n paFare una fo . Quando l’im ro t n de o st po sarci il com e dita, accarsi all t t a d a rà sto comince avolo. ani e sul t m e ll su io versare l’ol sare lasciare ripo e i t et n pa Formare 2 0min. a 130° per 4 re a rn fo In per 24 ore. delizia are questa t us g e et t Adesso po . tradizionale
200g miele 400g frutta secca (nocciole,mandorle, uvetta) 100g cioccolato fondente
250g farina 00 1 pizzico di noce moscata, 100g canditi, un po’ di cannella, pepe nero e noce moscata ½ bicchiere olio extravergine d’oliva
SEMPLICE
24 MIN
40 MIN
Orario: 7:30-13 / 16:30-19:30 • Aperto la Domenica mattina / Riposo Giovedì e Domenica pomeriggio VIA SANT’ANGELO, 12 – CERVETERI (RM) TEL. 06.9942465 WWW.FORNOTRAVAGLIATI.IT F // 25
FORNO ITALIA
Tozzetti al cioccolato e ciliegie nto procedime redienti nel
utti gli ing Mescolare t per poco à minima e t ci lo e v a mixer sto la ere all’impa m u ss a r a F tempo. uoce‘bastone’. C lo o cc pi n u forma di in. r circa 30m pe ° 0 19 a o re in forn lasciare al forno e d i r o u f e r Tira liare il podiché tag o D . e r a d d e raffr lo da n un coltel co o t t co ’ e ‘baston forottenere la a d o d o m è cucina in o. E il dolce t t e z z o t l e ma tipica d fatto!
Ingrendienti 1kg farina 300g ciliegie candite 300g cioccolato fondente 300g zucchero semolato 500g burro 3dl alchermes diluito 300g mandorle e nocciole tostate MEDIA
1 ORA
30 MIN
V iale I talia , 66 ( angolo V ia N apoli ) - LADISPOLI (RM) - T el 06.9948079 // 26
DOLCI INCONTRI
Tronchetto TRIPLE chocolate nto procedimoesciogliendo
il emos cr un e t glese. Prepara la crema in el n co n a bi cioccolato lato fonsse al ciocco ou m la re crema Prepara unendo la o, t la co oc ontata. dendo il ci panna semim la po do e nella inglese to al latte la co oc ci il Sciogliere ra è calquando anco ra ce ic st pa tritare crema tronchetto: l de se ba a da. Per la ti al cacao te dei biscot en m a n a rol bu gross n un po’ di escolarli co del po m piacere e m sta lato. Nello co oc ci o so rati dei ro fu nate i 3 st er lt a o t , tronchet po glassare gelare e do r fa i; t e. la ir ciocco otto e serv a base di bisc mettere sull
Ingrendienti // per 1 pz
Per il cremoso: 300g crema inglese, 150g cioccola-
to bianco. Per la mousse: 300g crema inglese, 450g panna, 350g cioccolato
fondente. Per la crema al cioccolato al latt e: 400g crema pasticcera, 150g ciocc olato al latte.
MEDIA
24 ORE
VIA FONTANA MORELLA, 81 - CERVETERI (RM) - TEL 06.64012242 / 338.9668130 F I DOLCI INCONTRI // 27
PANIFICIO AMMAZZALAMORTE
Castagnaccio nto
procedime
Ingrendienti
a dienti in un i gli ingre t ut t re ri Inse fino ad amare bene lg a m A . a ri planeta za lidi consisten o st po m co ottenere un sto in una ndi il compo ui q re sa er quida. V rno. carta da fo n co a it t teglia rives are a 190° noli. Inforn pi i n co re Decora minuti. per circa 30
Farina di Castagne 2kg Zucchero 800gr, Farina 00 500gr Fecola di Patate 200gr, Uova 15 Olio di Semi 300gr Pinoli 150gr
(di cui 50 per la decorazione)
Cacao 100gr, Uvetta 300gr Latte 1,8lt , Lievito 30gr
MEDIA
15 MIN
VIA ARTURO POMPEATI LUCHINI, 28/30 - TESTA DI LEPRE, FIUMICINO (RM) TEL 06.6689167 / 338.9929680 - F PANIDEA DI CARLO AMMAZZALAMORTE // 28
30 MIN
speciale festività
La magia
del Natale
nel cuore e sulla tavola LA FESTA DELLE FESTE
Chi non conosce il Natale? Una festa millenaria diffusa in tutto il mondo che celebra l’avvenimento più bello della vita, la nascita! La nascita del bambino Gesù che rassicura al caldo di un focolare familiare, essenziale nella forma ma completo nella sostanza. Un evento che ci introduce in un periodo di abbondanza, di tradizioni, di ricordi e di festa, un raccoglimento interiore, un mistero, un punto fermo di speranza che emoziona e coinvolge sia i credenti che non! Nel corso dei millenni, il Natale ha assunto caratteri e varianti diverse a seconda della cultura del paese che lo festeggia, vediamo le più famose!
// 30
di Pamela Stracci, esperta di cucina antica
25 DICEMBRE, UNA DATA SIMBOLICA
Secondo la tradizione Gesù è nato il 25 dicembre del 753° anno dopo la fondazione della città di Roma. In realtà l’anno di nascita sembrerebbe inesatta ed alcuni studiosi fanno risalire l’evento anche al 7 a.C. Pure la data del 25 dicembre sembra essere non sostenibile, in quanto nel Vangelo di Luca si racconta che, nel periodo in cui nacque ‘il salvatore’, a Betlemme c’erano i pastori con le loro greggi. Da fonti storiche troviamo che le greggi venivano portate dai pastori ebrei ai pascoli dalla primavera sino all’autunno, pertanto questo era il periodo in cui verosimilmente poteva essere nato Gesù. Fino agli inizi del IV secolo la nascita del bambinello si festeggiava, infatti, a seconda della località, il 28 marzo, il 18 aprile o il 29 maggio. La data del 25 dicembre venne unificata ufficialmente come data di nascita di Gesù nel processo di assimilazione della tradizionale cultura pagana romana con quella cristiana.
NASCE IL SOLE PAGANO La data del 25 dicembre, infatti, era stata scelta dall’imperatore romano Aureliano per festeggiare, con sontuose celebrazioni e giochi, il “Natalis Solis Invicti”, la rinascita del sole spirituale dopo il solstizio invernale, sole che per la cristianità è poi diventato Gesù il cristo salvatore. // 31
UNA FESTA, TANTE USANZE
Il periodo natalizio è sicuramente il più sentito perché coinvolge grandi e piccini in un trionfo di buoni propositi e sentimenti. Ogni località ha così interpretato le proprie usanze alla luce di questo evento. il ceppo natalizio. È una delle usanze più antiche, oggi sopravvissuta solo in alcuni paesi e sostituita dal dolce a forma di tronchetto glassato al cioccolato. Il ceppo era in realtà un pezzo di legno che si doveva accendere dentro il camino per ‘scaldare il bambino Gesù’ ma anche come simbolo di cristo, ardente albero della vita. Era il primo atto solenne con il quale si iniziava a celebrare il Natale.
FORSE NON SAI CHE…
Questo ceppo, che veniva acceso recitando l’avemaria, doveva funzionare da innesco poi per i ceppi dei giorni successivi che andavano accesi fino alla notte dell’Epifania, con la venuta dei re Magi. La cenere veniva, infine, dispersa sui campi come buon auspicio per il raccolto.
babbo natale. L’usanza più festeggiata oggi ri guarda Santa Claus, che sopravvive ancora in Italia come san Nicola, vescovo del III secolo di Myra, una città che si trova nell’attuale Turchia. Il santo aiutò molti bambini; tra le leggende che lo riguardano, la più sentita lo vuole come salvatore di tre fanciulle che il padre caduto in disgrazia voleva avviare alla prostituzione. Nicola per tre notti mise di nascosto nell’abitazione dello sciagurato una sfera d’oro: con le tre sfere le fanciulle poterono così maritarsi con una cospicua dote ed essere salvate.
LO ZAMPINO DELLA PUBBLICITÀ
È solo nel 1931, con il lancio pubblicitario della coca cola, che ‘Santa Claus’ diventa il paffuto e barbuto ‘Babbo Natale’ vestito di rosso, che corre in cielo su una slitta trainata da renne. // 32
il presepe. È un’altra tradizione immancabile nelle famiglie. Il presepe vivente, animato per la prima volta a Greccio nel 1223, grazie a san Francesco d’Assisi, è oggi una delle maggiori attrazioni proposte per suggestionare e rievocare il Natale.
altre usanze. La tombola, le strenne, l’abete, la befana con la scopa e un sacco pieno di dolci per i bimbi più buoni o di carbone per quelli cattivi, santa Lucia seguita dall’asinello con un carico di doni, ecc. Si tratta di tante altre usanze che accompagnano le famiglie a vivere questo ricco periodo di festività, che inizia l’8 dicembre con la celebrazione dell’Immacolata concezione e termina il 6 gennaio con l’Epifania.
IL PANETTONE E I PANI DOLCI NATALIZI
Nel portare il ceppo al camino, s’intonavano canzoni di buon auspicio, affinché ogni grazia di Dio entrasse nella casa perché il giorno dopo, Natale appunto, era il giorno del pane e dell’abbondanza. Da qui deriva, a memoria anche delle frittelle di farinata che si usavano mangiare nella festività pagana del sole invitto romano, l’antica usanza di festeggiare con i pani dolci: il pangiallo di Roma, il pane certosino di Bologna a base di uvetta, purea di zucca, miele e pinoli, il pandolce di Genova con pinoli, cedro candito e uvetta, il panpepato di Ferrara e quello umbro, il panforte di Siena, il pandoro di Verona, il panvisco di Bari, dalle chiare influenze turche. Per i cristiani il pane rappresenta soprattutto cristo stesso, pane di vita, nato a Betlemme, che in ebraico significa ‘casa del pane’ (bet lehem).
IL PAN DEL TONI
Una leggenda narra che la notte della vigilia di Natale del 1386, nel palazzo degli Sforza il cuoco bruciò il dolce da presentare a fine pasto. Non c’era più tempo per farne un altro ed il poveretto era disperato. Allora il suo aiutante Toni prese dalla madia un pezzo di pasta lievita del pane e vi aggiunse l’uvetta e i canditi usati per il ripieno delle carni. Lo impastò velocemente e lo mise nel forno caldissimo! Ne uscì un dolce squisito e profumato: il ‘pane de’ Toni’, il panettone! // 33
speciale festività
di Catia Minghi, sommelier
APPARECCHIARE
la tavola perfetta CON LE FESTIVITÀ PARENTI, AMICI E OSPITI VI FARANNO COMPAGNIA A TAVOLA. ECCO DEI PICCOLI SUGGERIMENTI PER UNA “MISE EN PLACE” CORRETTA ED ELEGANTE. DURANTE LE FESTE… E NON SOLO!
Una tavola ben apparecchiata è indice di raffinatezza, di buon gusto, di buona educazione e dimostra l’attenzione che i padroni di casa hanno verso i loro ospiti. Ma anche la tavola più informale e veloce merita di essere apparecchiata in modo corretto, con bicchieri e posate al posto giusto.
VI SPIEGO COME FARE Per predisporre una tavola importante esistono regole del Galateo da cui non possiamo prescindere. Ci sono norme che regolano la disposizione dei posti a tavola, come servire il pranzo e la successione delle pietanze. Sicuramente quando ci si ritrova con gli amici certi formalismi vengono abbattuti in favore della semplicità, ma non per questo è necessario rinunciare ad un tocco di eleganza e originalità. Analizziamo ogni singolo accessorio per apparecchiare la tavola nel modo giusto. // 34
i colori
Nel preparare la tavola, fare molta attenzione ai colori; gli accostamenti cromatici sono infatti essenziali per dare armonia ed eleganza alla tavola. Risulta molto gradevole anche creare un contrasto tra colori forti e tenui. Per es. un bicchiere con lo stelo colorato si abbina meglio con una tovaglia chiara o bianca; mentre vetro, cristallo e porcellana bianca ben si addicono ad una tovaglia scura colorata.
la tovaglia
Tovagliette all’americana, tovaglie a fiori e/o a fantasia, molto colorate, ideali con gli amici, meglio ancora quelle a tinta unita o dai semplici design in modo da far risaltare le stoviglie. Ăˆ consigliabile mettere sotto la tovaglia il classico mollettone, in modo da salvaguardare il tavolo da possibili macchie e dai colpi delle stoviglie e delle posate. Ăˆ fondamentale che la tovaglia sia pulita e ben stirata, senza pieghe, deve coprire il tavolo interamente e scendere per almeno 30cm. // 35
il tovagliolo
Va disposto piegato a destra delle posate. Dobbiamo alla cultura francese la disposizione del tovagliolo sul piatto e le tecniche di piegatura particolari. In una tavola importante preferite una piegatura semplice, indice di una maggiore igiene dovuta alla minore manipolazione del tovagliolo.
i piatti
In una tavola importante, immancabile il sottopiatto, di un colore intonato alla tovaglia e alle altre stoviglie: si mette sempre come primo piatto e si toglie solo alla fine del pasto. Contiene sempre almeno il piatto piano. Al fine di evitare rumori e graffiature tra i due piatti è consigliabile mettere un tovagliolo o un centrino.
l’ordine dei piatti
Segue ovviamente quello delle portate. In presenza dell’antipasto, mettere il piattino sopra il primo piatto o il piatto fondo se il pranzo inizia direttamente con il primo piatto. Se nel menu sono previsti i formaggi, frutta e dolci, i relativi piattini devono essere portati in tavola singolarmente, dopo aver tolto il piatto piano. La frutta sempre prima del dessert.
ATTENZIONE Rammentate che due piatti piani, uno sopra l’altro, non si mettono mai // 36
le posate
Rappresentano il problema principale e sono motivo di panico per chi non è abituato all’uso corretto. Da che parte cominciamo? Quale delle posate prendere prima? Vi ricordate la mitica Julia Roberts, in Pretty Woman, quando l’escargot le vola dal piatto o quando conta i denti delle forchette per individuare quella giusta? normalmente si mettono accanto al piatto solo le posate per la prima portata e per il pesce. Le altre si aggiungono di volta in volta. a destra del piatto il coltello e il cucchiaio. a sinistra le forchette, i cui denti rivolti verso l’alto e disposte in ordine d’uso. la lama del coltello va sempre rivolta verso il piatto. la parte concava del cucchiaio va rivolta verso l’alto. qualora siano necessari più coltelli, questi vanno disposti nell’ordine d’uso a partire dall’esterno (destra) verso il piatto (sinistra). nel caso in cui l’antipasto preveda l’uso del coltello, esso andrà posizionato sulla destra del cucchiaio. solo la forchetta da ostriche è ammessa sulla destra. le posate per la frutta sono posizionate nella zona sopra il piatto, vicino a quest’ultimo la forchetta con le punte a destra e sopra il coltello con la lama a sinistra. a completare la zona sopra il piatto: cucchiaio, cucchiaino o forchettina da dessert, il cui manico è sempre rivolto a destra. In un pranzo importantissimo, invece, vengono presentate con i piatti da dessert.
I BICCHIERI
Il numero dei bicchieri aumenta con l’importanza del pranzo e in base alle bevande che verranno servite. Generalmente sono posizionati da sinistra verso destra: prima il bicchiere dell’acqua, poi quello del vino rosso e del bianco, mentre il flute per l’aperitivo servito a tavola o per il dessert va disposto dietro gli altri bicchieri. // 37
il pane
In una tavola elegante, per evitare di spargere le briciole su tutto il tavolo, prevedere anche il piattino del pane in alto a sinistra; se è di metallo, mettere sotto un tovagliolo per evitare che il contatto diretto ne alteri il sapore. Il cestino del pane, invece, va tenuto sul tavolo da buffet e serve a rimpiazzare quello consumato.
L’ACQUA
Si raccomanda vivamente di non portarla mai in tavola nelle bottiglie di plastica, meglio nelle caraffe. Si porta in tavola all’ultimo momento, poco prima di iniziare il pranzo.
il vino
Mai disposto sulla tavola, va bene sul buffet o su un carrello o un cestello (meglio quello con la piantana a terra), posizionato vicino al padrone di casa che ha il compito di mescerlo agli ospiti, in mancanza di personale di servizio.
SALE, PEPE E OLIO
Possono figurare sulla tavola solo se disposti negli appositi contenitori. Per evitare lunghi passamani dovrebbero essere posizionati ogni due commensali. Questa regola è scarsamente utilizzata, in quanto è ritenuto poco cortese correggere il sapore delle pietanze; inoltre potrebbe essere considerato come scarso apprezzamento nei confronti di chi ha cucinato.
IL PIATTINO DEL BURRO
È usato solo nei pranzi importantissimi. È disposto a sinistra dell’ospite con lo speciale coltellino appoggiato con il manico, in modo da formare un angolo retto con le forchette. // 38
IL CENTROTAVOLA
Qui spetta alla padrona di casa giocare con la fantasia e il buongusto e donare un ulteriore tocco di eleganza alla tavola. I fiori generalmente costituiscono l’elemento preferito, mai troppo profumati per evitare che infastidiscano gli ospiti e coprano gli odori delle pietanze. Generalmente si preferiscono le composizioni di fiori, di frutta o verdura; è essenziale che siano basse per non impedire la conversazione e la vista dei commensali che stanno di fronte. LE CANDELE Anche le candele arredano la tavola, soprattutto a Natale, creando una luce morbida e diffusa; ma sono ammesse solo la sera.
LA DISPOSIZIONE DEI POSTI
prima di tutto ogni ospite deve avere a disposizione almeno 50cm di spazio. ai due lati della tavola, o al centro di uno dei due lati più lunghi, siedono di fronte i pa-
droni di casa.
l’ospite maschile di maggior riguardo siede alla destra della padrona di casa, mentre alla
sua sinistra quello giudicato al secondo posto per importanza. la signora di maggior riguardo siede a destra del padrone di casa, mentre alla sua sinistra si accomoda la signora che viene in secondo grado in ordine di importanza. gli altri commensali si sistemano a seguire, se possibile alternando un uomo e una donna, secondo la loro importanza ed età, facendo in modo che quelli di minore importanza siano più distanti dai padroni di casa. IL SEGNAPOSTO Dà sempre un tono raffinato alla tavola e generalmente è posizionato in alto a destra, tra piatto e bicchiere.
LA PRECEDENZA NEL SERVIZIO
•Si serve prima sempre la persona di maggior riguardo (in mancanza, della più anziana). •Poi la padrona di casa, le altre signore presenti e ultime le signorine. •Dopodiché si passa agli uomini, partendo dall’ospite più importante. •Il padrone di casa è servito per ultimo. // 39
speciale festività
DECORIAMO L’ALBERO DI NATALE TTI
di Michela De Paolis, titolare Marmellì Marmellà Info: 320.1903606
O C S I B I N CO
I BISCOTTI NATALIZI
Sono una delle decorazioni fai-da-te più golose e belle che ci siano: basta un po’ di pasta frolla, un tocco di zenzero e cannella ed un fiocco per poterle appendere dove volete. Con un pizzico di fantasia potrete dar vita a un universo di oggetti e personaggi natalizi che animeranno la vostra casa.
L’IDEA IN PIÙ
Il luogo perfetto per appendere i biscotti natalizi è il classico Albero di Natale, ma potete usarli anche come segnaposto per poi gustarli in compagnia di tanti ospiti durante le festività.
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I GINGERBREAD
Letteralmente “pan di zenzero”, sono dei biscotti speziati, tradizionalmente prepararti nei Paesi di origine anglosassone quali Nord America, Inghilterra e Nord Europa (Scandinavia, Polonia, Estonia, Lettonia, ecc.). Questo biscotto viene cotto in diverse forme poiché è un tipico dolce delle festività (Halloween, Pasqua, Natale) e il tema del biscotto deve essere inerente al tema della festa.
a natale
Per le feste natalizie questo biscotto prende forme di renne, ghirlande colorate, fiocchi di neve, ma soprattutto assume sembianze umane, da cui deriva il nome “Gingerbread man” (omino di pan di zenzero).
forse non sai che… Il nome di questi biscotti deriva dalla parola latina “zingiber”, cioè “zenzero”, per via del fatto che è questa la spezia prevalente nel loro impasto, insieme a cannella, chiodi di garofano e noce moscata. // 43
UN PO’ DI STORIA
Secondo gli storici, i Gingerbread sono nati in Armenia e sono stati esportati in Europa dai monaci armeni nel 992 d.C. Nei secoli successivi la ricetta si è diffusa tra i monaci della Francia, della Germania, della Svezia e della Gran Bretagna. Nel 1793 la cittadina di Shropshire, in Inghilterra, divenne un punto di riferimento nella produzione del pan di zenzero, perché scelse l’omino di Gingerbread come simbolo della città.
è bene sapere che…
Il primo documento storico che parla ufficialmente dei Gingerbread risale al Cinquecento, quando durante le festività natalizie questi biscotti venivano venduti dai monaci, dalle farmacie e dagli artigiani nei mercati cittadini.
GINGERBREAD
Ingredienti // per circa 40 biscotti
400g farina 00, 150g miele (o melassa), 150g zucchero, 100g burro, 1 uovo, 2 cucchiaini di zenzero in polvere, 1 cucchiaino di cannella in polvere, ½ cucchiaino di chiodi di garofano, ½ cucchiaino di noce moscata, un pizzico di sale. Per la glassa: 1 albume, 200g zucchero a velo, coloranti alimentari.
Procedimento In una ciotola, uniremo il burro ammorbidito, il miele, lo zucchero, il pizzico di sale e tutte le spezie. Aggiungere poco per volta la farina, continuando ad impastare, ed infine l’uovo. L’impasto dovrà avere una consistenza friabile. Quindi avvolgere l’impasto nella pellicola trasparente e lasciarlo riposare in frigo per almeno 2 ore. Stendere l’impasto con il mattarello su un piano da lavoro ed ottenere una sfoglia di circa 5mm. Poi, con l’aiuto degli stampi, formare i biscotti e metterli in una teglia già imburrata o coperta di carta da forno e infornare i biscotti (a forno già caldo) a 180°C per circa 12min, fino a doratura. Nel frattempo preparare la glassa montando l’albume a neve e incorporando poco a poco lo zucchero a velo senza mai smettere di sbattere. In diverse ciotole aggiungere i coloranti desiderati. Quindi mettere di volta in volta la glassa in un sac à poche con la punta molto stretta e piccola e decorare la superficie dei gingerbread a piacere. Conservateli, quando saranno asciutti, nelle scatole di latta e poi appendeteli al vostro Albero.
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Regali ENOGASTRONOMICI speciale festività
ARTIGIANALI
anche a natale sono la scelta migliore UN REGALO TRENDY
La tendenza degli ultimi anni è di regalare prodotti gastronomici fai-da-te, risparmiando tempo e denaro, con la certezza che siano sempre ben accetti. Come regolarci però se non si è proprio dei cuochi provetti? Scegliendo di acquistare e donare un prodotto Made in Italy artigianale, sostenendo l’economia dei piccoli produttori, abbinando gusto e originalità con un occhio alla salute che non guasta mai.
I DONI PIÙ APPREZZATI Secondo la tradizione italiana, i doni gastronomici che vanno per la maggiore sono: il panettone, il vino e l’olio extravergine d’oliva.
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a cura della Dott.ssa Barbara Esposito, Biologa Nutrizionista. Per saperne di più: 347.1882123 - dot.barbaraesposito@gmail.com
IL PANETTONE ARTIGIANALE Composto di farina, uova, burro, lievito madre, zucchero, canditi e uvetta. Rispetto ad una produzione industriale, l’artigiano ha più cura nella scelta delle materie prime: il lievito è naturale, la farina di prima qualità, le uova fresche, i canditi e l’uva sultanina soffici e profumati, in grado di conferire al panettone il tipico aroma agrumato senza l’uso di essenze artificiali. NIENTE CONSERVANTI. Per il panettone artigianale è escluso l’uso di conservanti, quasi sempre presenti, invece, in quello industriale (acido sorbico e sorbato di potassio), con la garanzia di un prodotto più fresco. IL PROCESSO DI LIEVITAZIONE. È lungo e laborioso per dare all’impasto morbidezza e leggerezza. Nella produzione industriale i tempi sono decisamente più brevi, con rese più alte, dato il processo di meccanizzazione. LE MATERIE PRIME. Per abbattere i costi, in quello industriale le materie prime non sempre sono di buona qualità, motivo per cui il panettone prodotto nella piccola pasticceria sotto casa nostra ha un prezzo più elevato. // 47
il vino
Il nettare di Bacco è la bevanda più antica al mondo e da molto tempo ormai gli si riconoscono proprietà antiossidanti e protettive del sistema cardiocircolatorio, grazie alla presenza del resveratrolo. I suoi effetti benefici e le sue proprietà organolettiche sono sicuramente potenziati in un vino prodotto da aziende artigianali, dove la coltivazione è di vitigni autoctoni, la vendemmia è manuale, si utilizzano esclusivamente lieviti presenti sull’uva e in cantina, la fermentazione è senza controllo della temperatura, nessuna aggiunta di solfiti. Per i vini di una certa struttura e qualità, anche l’annata è molto rilevante.
IL CONSIGLIO Purtroppo le etichette non sempre ci danno molte notizie, quindi affidarsi ad un produttore di fiducia credo sia il modo migliore per non sbagliare. Ci sono tante piccole e serie aziende, magari meno conosciute, che producono vini di grande pregio, rispettando il territorio e il consumatore.
L’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA
Condimento principe della cucina nostrana, è uno dei prodotti italiani più contraffatti per l’aggiunta di oli stranieri di dubbia qualità e conservazione, con notevoli ricadute sulla salute dei consumatori. Una piccola azienda artigiana ci dà la garanzia di raccogliere rigorosamente a mano le olive all’invaiatura, evitando l’eccessiva maturazione. La molitura deve avvenire entro le 24h e la spremitura sarà rigorosamente a freddo. Acquisteremo quindi un prodotto con i suoi principi nutritivi e organolettici intatti. idea regalo
PREPARATO PER CIOCCOLATA CALDA HOMEMADE Ingredienti // per 4 persone Ingredienti: 180g cioccolato extrafondente 85%; 85g cacao amaro; 100g zucchero integrale di canna; 30g fecola di patate.
Procedimento Mettere in un mixer gli ingredienti e con brevi impulsi tritare tutto fino ad avere una polvere fine. Conservare in un contenitore di vetro a chiusura ermetica. Utilizzare un cucchiaio di preparato ogni 50ml di latte. Aromatizzare a piacere con vaniglia, scorza di arancia, cannella.
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speciale festività
COME decorare i dolci LE TORTE SONO LE PROTAGONISTE INDISCUSSE DI OGNI
FESTA. QUALE COMPLEANNO, ANNIVERSARIO, MATRIMONIO POTREBBE DIRSI TALE SE A CORONARE IL TUTTO NON CI FOSSE UNA TORTA MAGNIFICAMENTE DECORATA. CIÒ CHE LE RENDE SPECIALI È PROPRIO LA DECORAZIONE.
COSA FARE
Glasse, ghiaccia reale, pasta di zucchero, marzapane, cioccolato: ognuno di questi elementi può aiutarci a decorare le nostre torte. L’importante è conoscere le preparazioni di base ed utilizzarle in modo adeguato così da realizzare splendidi decori. Innanzitutto, possiamo realizzare un semplice pan di spagna o una torta Madeira, che a differenza del primo costituisce una base ideale per le decorazioni. Essendo più solida, resiste meglio alla copertura con crema al burro, glassa fudge, strati di marzapane o pasta di zucchero. // 52
di Roberta D’Ancona, giornalista e food blogger. Per saperne di più: robertadancona@hotmail.com - incucinaconroberta.blogspot.it
IL MARZAPANE
Dalla consistenza liscia e malleabile, è molto utilizzato nella preparazione delle torte, soprattutto per matrimoni e battesimi. La ricetta che vi propongo è sufficiente per ricoprire la superficie e i lati di una torta rotonda di 18cm o una quadrata da 15cm. vi serviranno: 225g granella di mandorle, 115g zucchero a velo setacciato, 115g zucchero semolato, 1 cucchiaino di succo di limone, 2 gocce di essenza di mandorle, 1 uovo medio sbattuto. preparazione: in una terrina, dovrete amalgamare la granella di mandorle, lo zucchero a velo e quello semolato. Aggiungete il succo di limone, l’essenza di mandorle, l’uovo sbattuto. Mescolate fino ad ottenere un impasto soffice, lavoratelo con le mani formando una palla e al momento dell’utilizzo cospargete il piano di lavoro con dello zucchero a velo per stendere il marzapane e rivestire la torta.
è bene sapere che…
Il marzapane può anche essere colorato coi coloranti alimentari e si può conservare per 4 giorni avvolto nella pellicola trasparente in un contenitore a chiusura ermetica e in frigo. // 53
LE GLASSE A BASE DI ZUCCHERO
Hanno il pregio/difetto di cristallizzare diventando dure, queste glasse vanno molto bene nella decorazione (poiché si possono colorare a piacere), nella biscotteria e su dolci da forno. Il loro vantaggio è di non collassare e di resistere a temperatura ambiente (senza bisogno di frigo). Le due glasse più importanti sono: la glassa reale e la glassa piangente.
GLASSA REALE
È un composto formato da zucchero a velo, albume, succo di limone e colorante (facoltativo). ricetta indicativa: 30g albume, 180g zucchero a velo setacciato, qualche goccia di succo di limone. Miscelare gli ingredienti assieme fino ad ottenere una glassa non troppo fluida.
GLASSA PIANGENTE
Usata principalmente per glassare dolci lievitati, la sua composizione è molto semplice: acqua e zucchero a velo. Si chiama così in quanto viene confezionata impiegando una maggiore quantità di acqua, che la rende particolarmente colante. Per questa sua caratteristica è impiegata soprattutto per rivestire i babà. RICETTA INDICATIVA: 20g acqua, 200g zucchero a velo setacciato. Miscelare bene assieme i 2 ingredienti, lasciare riposare per circa 30min in frigo coprendo con la pellicola.
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CASSATA SICILIANA Ingredienti // per 4 persone Per il pan di spagna: 75g farina, 75g fecola di patate, un pizzico di sale, 5 uova, 150g zucchero semolato, vaniglia. Per la crema: 500g ricotta di pecora freschissima, 300g zucchero, 50g gocce di cioccolato, vaniglia. Per la pasta reale: 250g farina di mandorle, 250g zucchero semolato, 150g acqua, colorante alimentare verde. Per la glassa di zucchero: 150g zucchero, 1 mestolino di acqua, frutta candita mista.
Procedimento Preparate il pan di spagna: dividete gli albumi dai tuorli in due ciotole; sbattete con l’aiuto delle fruchiaro. Montate gli albumi a neve e dopo aggiungete l’altro zucchero. Continuate a montare. Unite gli albumi montati ai tuorli e amalgamate bene il tutto. Aggiungete alle parti liquide la farina, la vaniglia e la fecola di patate setacciate. Mescolate bene fino ad ottenere un composto omogeneo, attenti a non smontarlo. Imburrate e infarinate una teglia e versate l’impasto. Preriscaldate il forno (non ventilato) e infornate per circa 40min a 180°. Controllate la cottura con uno stuzzicadenti, estraete la teglia e fate raffreddare. Preparate la crema di ricotta: acquistate la ricotta di pecora fresca il giorno prima e lasciate che perda il suo siero tenendola in frigo almeno una notte prima di lavorarla. Alla ricotta fresca e asciutta unite lo zucchero e la vaniglia e amalgamate il tutto, quindi lasciate riposare per circa un’ora. Setacciate l’impasto fino ad ottenere una crema morbida e liscia e aggiungete le gocce di cioccolato. Preparate la pasta di mandorle: in una casseruola sciogliete lo zucchero nell’acqua a fuoco basso mescolando continuamente. Nel momento in cui lo zucchero inizia a filare, versare la farina di mandorle e aggiungete il colorante. Continuate a mescolare, quindi versate su una superficie di marmo bagnato e lasciate raffreddare. Lavorate con le mani fino ad ottenere una pasta morbida e liscia. Stendete l’impasto con il matterello raggiungendo uno spessore di 8mm, tagliate in rettangoli larghi circa 6cm e della stessa altezza del bordo dello stampo. Preparate la glassa di zucchero: sciogliete lo zucchero nell’acqua a fuoco basso finché non diventa filante e trasparente. È importante preparare la glassa quando serve poiché va versata ancora calda. Potete comporre quindi la cassata: munitevi di uno stampo per cassata, tondo coi bordi a svasare. Dividete in tre dischi uguali la base di pan di spagna e mettetene uno sul fondo dello stampo. Sciogliete in acqua lo zucchero e inumidite il pan di spagna. Da un altro disco di pan di spagna ricavate dei rettangoli delle stesse dimensioni di quelli preparati con la pasta reale, quindi posizionateli sul bordo dello stampo alternandoli. Versate la crema di ricotta nello stampo. Ricoprite il tutto con il pan di spagna rimasto e lasciate riposare un’ora. A questo punto è possibile capovolgere la cassata su un vassoio rotondo e coprire con la glassa di zucchero appena preparata. Spalmate bene la glassa anche sui bordi in modo da ricoprirla interamente, quindi lasciatela raffreddare. Infine decorate la cassata con la frutta candita.
DIFFICOLTÀ: ALTA PREPARAZIONE:120 MIN COTTURA: 50 MIN // 55
RICETTA DI ROBERTA D’ANCONA
ste elettriche i tuorli con metà dello zucchero fino ad ottenere un composto cremoso di color giallo
CREMA AL BURRO Dal sapore cremoso e gustoso e la consistenza setosa, la crema o glassa al burro è molto utilizzata per la copertura e il decoro delle torte, poichÊ conferisce una rifinitura di grande impatto visivo. vi serviranno (per realizzare 350g di crema al burro): 75g burro morbido, 225g zucchero a velo setacciato, 1 cucchiaino di essenza di vaniglia, 2-3 cucchiaini di latte. preparazione: in una terrina, unite il burro, lo zucchero a velo, la vaniglia e il latte e sbattete con le fruste fino ad ottenere una consistenza morbida e leggera.
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LE GLASSE A SPECCHIO
Vi assicureranno, soprattutto quelle a base di cioccolato, un risultato davvero eccezionale. Contengono sciroppi di zuccheri anti-cristallizzanti, come il glucosio, che conferiscono lucentezza/morbidezza, nonché della gelatina che ha lo scopo di far rassodare la glassa per non farla scivolare via dal dolce. per realizzarla vi serviranno: 12g gelatina alimentare in fogli, 100g acqua, 170g zucchero, 80g cacao amaro, 90g panna fresca 35%. preparazione: ammorbidite la gelatina in acqua fredda, fate bollire acqua, panna, zucchero e cacao per 1min. Aggiungere la gelatina strizzata e fate riposare una notte in frigo. Usatela riscaldandola a 35-38°C.
CONSIGLI D’USO
la glassa va sempre distribuita dopo che il dolce si è completamente raffreddato. versate la glassa direttamente sulla superficie del dolce e, con un movimento rotatorio della spatola di metallo, cercate di spalmarla in modo uniforme, lasciando che una parte della glassa coli lungo il bordo. stendete abbondante glassa anche sui bordi e rifinite con colpi rapidi e leggeri. è preferibile porre la torta su una griglia sistemata su un vassoio, in modo da poter raccogliere l’eccesso di glassa. se si desidera un effetto più lucido, si può fare una doppia glassatura, ossia stendere prima sull’intera superficie del dolce un quarto della glassa preparata, lasciare indurire e glassare di nuovo. se utilizzate la glassa fondente, questa va abbinata molto spesso alla gelatina di albicocche. la superficie del dolce viene prima lucidata con gelatina (che rende la pasta più impermeabile), poi si ricopre con la glassa.
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gli stencil
Se avete l’anima dell’artista e siete bravi a dipingere, allora potrete decorare i vostri dolci anche ricorrendo all’uso degli stencil. Questi, in vendita nei negozi specializzati, trasformeranno la vostra torta nella tela di un pittore e vi consentiranno di trasferire sulla torta i disegni che più preferite. come fare: rivestite la torta di pasta di zucchero, glassa reale o marzapane. Lasciatela asciugare. Mettete gli stencil sulla superfice della torta. Immergete il pennellino nel colore in polvere scelto per il decoro e tamponate gli stencil. Una volta tolto lo stencil, potrete anche definire meglio i contorni con il pennello.
TORTA SAINT HONORÈ Ingredienti // per 4 persone Per la crema pasticcera: 500g latte, 120g zucchero, 100g tuorlo (5 uova), 35g amido di mais, 10g gelatina in fogli, 1g estratto di vaniglia, 1g sale. Per la meringa all’italiana: 80g zucchero, 25g acqua, 75g albume. Per i bignè caramellati: 10 bignè mignon vuoti, 70g zucchero, 10g acqua. Per la bagna: 100g acqua, 70g liquore per bagna al rum, 30g zucchero. Per il pan di spagna: 6 uova, 80g farina 00, 80g fecola di patate, 150g zucchero, 1 pizzico di sale, scorza di limone. Basi aggiuntive: disco di pasta sfoglia di 26cm di diametro, pan di spagna diametro 26cm, 500g panna da montare, 50g
Procedimento Preparate il pan di spagna: setacciate le due polveri in una ciotola. Nella planetaria inserite le uova, la scorza di limone, lo zucchero e un pizzico di sale. Montate per almeno 15min. Dovrete ottenere un composto spumoso che scenda a nastro. Unite a mano le polveri in tre riprese, con movimenti delicati dal basso verso l’alto. Cuocete a 170° per 30min. Preparate un disco di pasta sfoglia. Adagiatelo su una teglia con della carta forno e bucatelo con una forchetta; infornatelo per 22min a 180°C in forno ventilato. Preparate la bagna facendo sciogliere a freddo lo zucchero con l’acqua e il liquore per bagna al rum, poi riponetelo in frigo. Iniziate a fare la crema mettendo ad ammollare la gelatina in fogli in un recipiente con acqua fredda. Intanto versate il latte, lo zucchero e il sale in un pentolino e mettete a scaldare sul fuoco medio; nel frattempo in una ciotola sbattete i tuorli con l’amido di mais per ottenere una pastella liscia e senza grumi. Dal latte bollente prelevatene un mestolo e versatelo nel recipiente con le uova e l’amido sbattuti, quindi fate sciogliere il tutto. Versate nel latte bollente, poi alzate la fiamma e sbattete con la frusta. Quando la crema inizia a bollire, spegnete il fuoco e aggiungete la gelatina ammollata, poi continuate con la frusta per farla sciogliere perfettamente.
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RICETTA DI ROBERTA D’ANCONA
cioccolato fondente.
Ancora calda, dividete la crema mettendone da parte 300g che unirete alla meringa (i 300g per la meringa devono rimanere a temperatura ambiente per avere la stessa temperatura della meringa all’italiana che otterrete in seguito). In questo modo la crema chiboust sarà liscia e senza grumi e solidificherà perfettamente in un secondo momento. Sciogliete il cioccolato a bagnomaria o in forno a microonde, prelevate una parte di crema dal quantitativo rimasto e unitelo al cioccolato fuso. Riponete in frigo la crema al cioccolato e la crema rimanente. Preparate il caramello: in un pentolino versate lo zucchero e l’acqua, poi scaldate per portare ad ebollizione senza mescolare. Nel frattempo riempite una ciotola con acqua fredda. Attendete che lo zucchero imbrunisca, poi fermate la cottura immergendo il pentolino in acqua fredda. Glassate i bignè intingendo la parte superiore. Lasciateli a temperatura ambiente, dopo riempiteli con la crema. Preparate la meringa all’italiana: con le fruste elettriche o con l’impastatrice planetaria montate l’albume a velocità medio/alta. Nel frattempo preparate lo sciroppo di zucchero. In un pentolino versate lo zucchero, aggiungete l’acqua e accendete il fuoco. Con un termometro da cucina portate a 120°C, quindi unite lo sciroppo all’albume che nel frattempo sarà montato a neve. Versatelo a filo, lentamente, mentre la meringa continua a girare. Continuate a far girare per alcuni min, corrispondenti al tempo necessario per far scendere la temperatura intorno ai 35°C. Avrete così ottenuto la meringa all’italiana. Preparate la crema chiboust: unite la meringa con i 300g di crema messi precedentemente da parte, mescolando delicatamente dal basso verso l’alto. Dovrete utilizzare circa 150g di meringa dei 180g ottenuti. Coprite la crema chiboust con la pellicola e mettetela in frigo. Riempite i bignè con la crema alla vaniglia servendovi di un sac à poche e una bocchetta da 6mm. Fate un foro da sotto e iniettate la crema. Tagliate a strati il pan di spagna cominciando dal togliere la crosta inferiore. Calcolate l’altezza necessaria per ottenere 3 strati. Posizionate uno strato su un sottotorta di cartone (diametro 26cm) e distribuitevi metà della bagna al rum, poi create un primo strato con la crema chiboust. Posizionate il disco di pasta sfoglia e premete leggermente per farlo ben aderire e distribuire la farcitura, poi create il secondo strato con la crema chiboust spalmandola uniformemente sulla superficie. Chiudete con un altro strato di pan di spagna, poi finite di inzuppare con la bagna rimasta. Montate la panna e verso la fine aggiungete lo zucchero. Deve essere montata ma non eccessivamente. Cominciate a ricoprire la torta distribuendo la panna uniformemente sulla superficie e sui bordi intorno. Con il terzo strato di pan di spagna rimasto, preparate la granella per il contorno della torta. Sbriciolatelo con le mani, poi ricoprite il contorno della torta con la granella di pan di spagna. Per il contorno della torta potete utilizzare anche dei pezzi di pasta sfoglia cotta e sbriciolata, ottenuti dai ritagli del disco di pasta sfoglia, oppure potete utilizzare delle granelle (nocciole, mandorle, pistacchi). Sistemate i bignè a giro sulla torta distanziandoli l’uno dall’altro, poi preparate un sac à poche con bocchetta foro a stella e riempitelo con la panna montata, quindi formate i riccioli di panna della stessa altezza e dimensione dei bignè. Decorate l’interno della torta: formate tre strisce arricciate distanziate per tutta la lunghezza. Preparate la crema chantilly al cioccolato aggiungendo panna alla crema al cioccolato, mescolandola con una paletta, poi formate gli ultimi ciuffi per completare la torta.
DIFFICOLTÀ: ALTA PREPARAZIONE:140 MIN COTTURA: 1 ORA
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speciale festività
di Catia Minghi, sommelier
Nell’Odissea di Omero ricordiamo il brindisi tra Odisseo e Polifemo per indurre quest’ultimo a bere e a farlo ubriacare, in modo da tentare la fuga con i suoi compagni. Gli antichi Greci erano soliti brindare levando in alto la coppa ed indirizzandola verso l’amico di cui si voleva celebrare l’amicizia, e dopo averne pronunciato il nome bevevano il vino e gli passavano la coppa, affinché bevesse anche lui. Poi la coppa veniva trattenuta come sigillo di amicizia.
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I ROMANI, durante il brindisi, usavano dire: “Bene vos, bene nos”, in segno di buon augurio. Plinio e Ovidio, nei loro scritti ci narrano di come quest’abitudine venisse poi impiegata anche per celebrare l’amore. In questo caso il brindisi aveva luogo dopo il dessert. NEL MEDIOEVO, periodo in cui esisteva realmente l’abitudine di eliminare i rivali avvelenandoli con il cibo e con il vino, per sconfiggere la paura di essere avvelenati, nacque l’usanza di far tintinnare i bicchieri tra loro in modo da far cadere qualche goccia del proprio vino nell’altro bicchiere. Inoltre, durante il brindisi bisognava guardarsi negli occhi in modo da palesare la propria onestà; difatti, se fosse stato presente del veleno in una delle coppe, l’altro di sicuro avrebbe avuto lo sguardo terrorizzato, temendo lo scambio di gocce nelle coppe. PER SCACCIARE IL DIAVOLO. Ci troviamo sempre nel Medioevo, quando i monasteri diventano i migliori produttori di birra trappista: visto l’alcolismo allora dilagante, si credeva che il diavolo entrasse negli uomini per tentarli, attraverso la bocca. Altrettanto si credeva che il chiasso infastidisse i demoni, pertanto lo sbattere delle coppe durante il brindisi e lo scambio di auguri ad alta voce erano considerati deterrenti per il diavolo, che così avrebbe evitato le bocche degli ubriaconi. // 65
COSA SIGNIFICA LA PAROLA “BRINDISI”? Il termine deriva dal tedesco “bring dir’s”, il cui significato è “io porgo a te”, modificato poi in “brindis” dagli spagnoli e italianizzato in “brindisi”.
PERCHÉ SI DICE “CIN CIN”? Il termine “cincin”, contrariamente a quanto si possa pensare, non è legato al tintinnio dei bicchieri ma deriva dal cinese “ch’ing-ch’ing” il cui significato letterale è “prego prego”. Questa esclamazione sembra nasca in Cina nel XVIII sec., poi portata in Europa dai marinai inglesi che erano soliti usarla durante le loro interminabili bevute.
GUARDARSI NEGLI OCCHI L’abitudine di guardarsi negli occhi era usata nel Medioevo per scongiurare la paura di essere avvelenati. Nella repubblica Ceca questa pratica si riferisce in particolar modo agli innamorati; infatti, secondo la credenza popolare, qualora non lo facessero, rischierebbero sette anni di cattivi rapporti.
Com’è facile intuire, il rito del brindisi ha sempre accompagnato feste, ricorrenze, occasioni speciali, momenti lieti e di grande gioia. Però il galateo impone delle regole anche per il brindisi, onde evitare cadute di stile. Vediamole nel dettaglio: Se i vostri ospiti brindano rumorosamente, non fate i professori, non giudicate e non fate sentire gli altri inadeguati, rilassatevi e godetevi la festa. I vini sicuramente più idonei sono gli spumanti e lo champagne. Si servono prima le ospiti di maggiore riguardo, poi la padrona di casa, infine gli uomini fino al padrone di casa, che va servito per ultimo. Il vino mosso si versa in due tempi per permettere alla schiuma di abbassarsi. Il bicchiere va riempito al massimo per due terzi. Ai calici alti e stretti (flûte), ritenuti démodé e scomodi, sono preferibili i calici da vino bianco. Lo spumante dolce e il moscato si possono servire in coppa. I bicchieri si passano per lo stelo o per la base. Proporre il primo brindisi spetta al padrone di casa. L’ospite, se vuole proporre un brindisi, è meglio che lo faccia alla fine del pasto, in segno di ringraziamento. // 66
Chi propone il brindisi deve alzarsi in piedi. Mai picchiettare con la forchetta sul calice. Il bicchiere si porta in alto con la mano destra rivolta verso il destinatario del brindisi. Successivamente abbassandolo pronuncerà parole di buon augurio e/o di ringraziamento. Terminato il discorso, il destinatario del brindisi è tenuto ad alzarsi e ringraziare sollevando il bicchiere. Il bon ton vieta di brindare con l’acqua o con il bicchiere vuoto; anzi, secondo alcune leggende, porterebbe persino sfortuna. Pertanto, chi non beve vino può brindare con una bevanda qualsiasi. Se state festeggiando con delle bollicine, sappiate che il galateo, fatta esclusione per il brindisi di Capodanno allo scoccare della mezzanotte, non ammette il botto. Arrivati al momento culminante del brindisi, quando i bicchieri sono levati in alto, il bon ton vieta di far toccare i bicchieri tra loro, specialmente se i commensali sono tanti e per raggiungerli tutti ci si dovrebbe sbracciare. Per il galateo è bandito pronunciare “cincin”, perché nelle lingue orientali è il nomignolo di un attributo sessuale. Meglio usare espressioni come “prosit, salute, evviva”.
OGNI PAESE HA IL SUO BRINDISI
Austria e Germania: Prosit = che ti sia di vantaggio (usato dagli antichi Romani). Brasile: Sayde, Viva = salute, viva. Finlandia: Kippis = evviva. Francia: Santé = salute. Gran Bretagna: Cheers = evviva. Olanda: Proost = evviva. Russia: Na zdorovje = salute. // 67
in cucina di Roberta D’Ancona, giornalista e food blogger. Per saperne di più: robertadancona@hotmail.com - incucinaconroberta.blogspot.it
SE NON È ZUPPA È..
DI VERDURE, DI LEGUMI, DI PESCE, SERVITE SOLITAMENTE CON PEZZETTI DI PANE TOSTATO O FRITTO NELL’OLIO O NEL BURRO, CON L’ARRIVO DELL’INVERNO LE ZUPPE SI TRASFORMANO IN UN DELIZIOSO COMFORT FOOD, PRONTO A SCALDARE LE NOSTRE GIORNATE
NON È LA SOLITA MINESTRA…
Per definizione, una zuppa è una minestra in brodo che può avere diverse composizioni. Oltre alle verdure, nella zuppa compaiono spesso anche i legumi. A differenza dei minestroni, nella zuppa non compaiono mai né il riso né la pasta, ma tutt’al più viene servita con crostini di pane casereccio. Un’ottima zuppa, deve avere un aspetto denso e consistente così da poter essere assorbita da pane e crostini.
perché si chiama così? Il suo nome deriva dal gotico “suppa”, che indicava proprio la fetta di pane che si usava mettere nella ciotola prima di versarvi il brodo.
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PAESE CHE VAI, ZUPPA CHE TROVI
L’Italia è ricchissima di zuppe di ogni tipo. in toscana, ad es., una zuppa molto diffusa è quella con i cavoli neri o con bietole, fagioli e pane. in sicilia e calabria ci sono ottime zuppe a base di legumi e fave, come il famoso maccu. in campania troviamo la zuppa partenopea di zucchine, cacio e uova. in sardegna la zuppa si arricchisce con l’aggiunta di pezzetti di formaggio. in abruzzo, particolarmente famosa è la zuppa di castagne e lenticchie. in molise possiamo gustare la zuppa di cicorielle; a genova, invece, c’è la zuppa genovese all’agliata. in valle d’aosta si prepara la zuppa di cipolle, e potremmo continuare all’infinito... Si tratta di ricette di origine contadina, frutto della geniale intuizione delle massaie, che con i pochi mezzi a disposizione dovevano ingegnarsi per sfamare famiglie talvolta molto numerose. Mettendo insieme in modo spesso casuale ingredienti di ogni tipo, hanno dato origine a zuppe deliziose e ricchissime di gusto.
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COME PREPARARLE
Come già accennato, di zuppe ne esistono di vario genere, di solito prevedono diversi ortaggi e in alcuni casi carni o pesce; si servono calde, tiepide o fredde. Per la preparazione di un’ottima zuppa, quasi sempre si parte da un buon soffritto. Questo si può realizzare con olio, burro o lardo e con gli aromi richiesti dalla ricetta (cipolla, carota, sedano, erbe aromatiche, aglio, ecc.). Si aggiungono poi le verdure o i legumi, già cotti o secchi e precedentemente messi in ammollo; infine si allunga il tutto con un liquido. La zuppa va poi servita in una fondina e accompagnata con dell’ottimo pane casereccio bruscato.
LE ZUPPE DI CARNE
Tra le zuppe di carne non possiamo non ricordare la zuppa di soffritto o ‘zuppa forte’, tipicamente napoletana. Spesso si utilizza per condire anche la pasta. Si tratta di un insieme di interiora di maiale, cotte con il concentrato di pomodoro o nella salsa di peperoni rossi, strutto, peperoncino e aromi vari. Sempre in Campania, un ottimo sposalizio tra verdure e carne è la cosiddetta ‘minestra maritata’: si prepara con cicoria, piccole scarole, verza e borragine, poi viene cotta in un brodo di carne di maiale e gallina. In Veneto, la zuppa di fagioli con le cotiche è un altro esempio di piatto sostanzioso e corroborante. Anche in Sardegna troviamo una zuppa chiamata ‘gallurese’, preparata con brodo di carne di manzo o di pecora, cui si aggiungono fette di formaggio fresco vaccino e pecorino sardo stagionato.
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LE ZUPPE DI PESCE
L’Italia costiera è ricchissima di zuppe e brodetti di ogni tipo. Tanto per citarne alcuni: la ghiotta trapanese, la zuppa gallipolina, il brodetto abruzzese, quello veneto e marchigiano e potremmo continuare all’infinito. I pesci più comuni che troviamo all’interno delle zuppe sono: scorfano, gallinella, tracina, murena, coda di rospo, cappone, ghiozzo, grongo, muggine, lampuga, triglie, pesce san Pietro, dentice, pagello. Naturalmente non possono mancare i crostacei come gamberi, cicale, mazzancolle; i bivalvi come le vongole e le cozze, nonché i cefalopodi, ossia polpi, seppie e moscardini.
ZUPPA DI PANE CON POMODORI CONFIT Ingredienti // per 4 persone 4 fette di pane casereccio, 1 carota, 2 coste di sedano, 500ml acqua, 1 scalogno, un pizzico di peperoncino. Per i pomodori confit: 2 pomodori a polpa soda, alcuni rametti di timo fresco, un filo d’olio al tartufo, un pizzico di sale, zucchero a velo.
DIFFICOLTÀ: MEDIA PREPARAZIONE:25 MIN COTTURA: 55 MIN // 73
RICETTA DI ROBERTA D’ANCONA
Procedimento In un tegame, versate un filo d’olio. Tagliate lo scalogno, la carota e il sedano ben lavati, a pezzi grossolani (tanto poi andranno frullati). Fate stufare e intanto private le fette di pane della crosta esterna e tagliate anche questo a quadrucci. Aggiungete quindi il pane alle verdure stufate, lasciate insaporire e bagnate con acqua fredda. Lasciate cuocere per almeno 15min. Frullate tutto con il mixer, della consistenza desiderata e insaporite con sale e peperoncino fresco. Intanto, preparate i pomodori. Preriscaldate il forno, prendete i pomodori e praticategli sulla superficie un taglio a croce. Mettete sul fuoco un pentolino con dell’acqua e fate bollire. Versate i pomodori per non più di 2min. Trasferite i pomodori in una ciotola con acqua e ghiaccio: in questo modo priverete i pomodori della pellicina esterna con estrema facilità. Tagliate quindi i pomodori in due e privateli dell’interno. Con un coltello ricavate dalle metà dei filetti di pomodoro, trasferiteli con della carta forno su una teglia. Cospargeteli con un filo d’olio al tartufo, alcuni rametti di timo, un pizzico di sale e spolverizzateli con lo zucchero a velo. Cuoceteli in forno a 150° per 35min. Servite la zuppa di pane su delle fondine e adagiatevi sopra i pomodori confit. Completate col peperoncino tritato e un filo d’olio, quindi servite ben calde.
PER PREPARARE UNA ZUPPA DI PESCE
Nel caso in cui dobbiamo preparare una zuppa di pesce, bisogna partire sempre da un buon soffritto e sfumare poi con del vino bianco. Aggiungere quindi del pomodoro, preferibilmente fresco, e allungare con un ottimo fumetto di pesce, che potrete realizzare con gli scarti (lische e teste) dei pesci e dei crostacei. In un tegame dovrete mettere cipolla, sedano, carota e far sudare il tutto con poco olio extravergine d’oliva. Si aggiungono quindi gli scarti dei pesci e si lasciano tostare 5min. Si copre il tutto con acqua calda e si lascia cuocere 40min, a fuoco moderato. L’insieme va poi filtrato e utilizzato per allungare il sughetto preparato in precedenza col soffritto e il pomodoro. In questo delizioso brodo potrete quindi procedere alla cottura dei diversi tipi di pesce, avendo l’accortezza di rispettare i diversi tempi.
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VELLUTATA DI ZUCCA E TORTINO AI BROCCOLI Ingredienti // per 4 persone Per la vellutata: 400g zucca, 1 cipolla, 1 carota, olio extravergine d’oliva, sale e pepe. Per i tortini: 200g purea di broccolo siciliano, 3 uova, parmigiano grattugiato, 30g burro, 30g farina.
Procedimento In una pentola capiente, sistemate la carota, la zucca, la cipolla tagliate grossolanamente. Coprite con abbondante acqua salata e portate a bollore. Dopo circa 20min le verdure si saranno ammorbidite e potrete passare tutto al mixer in modo da ottenere una crema densa te; intanto preparate con il burro e la farina il roux che vi servirà a legare il composto. In un pentolino dai bordi alti versate il burro e fatelo sciogliere a fiamma moderata. Fuori dal fuoco aggiungete la farina e mescolate velocemente in modo da eliminare tutti i grumi. Rimettete il roux sul fuoco e lasciatelo cuocere per 10min. A questo punto passate anche i broccoli al mixer, in modo da ricavare una purea. Aggiungete al roux la purea, mescolate e aggiungete anche le uova, la noce moscata e il parmigiano. Aggiustate di sale e pepe. Trasferite il composto in stampi da muffin e cuocete a bagnomaria a 200° per 40min. Servite i tortini adagiandoli sulla
RICETTA DI ROBERTA D’ANCONA
e vellutata. Procedete alla preparazione dei tortini. Sbianchite i broccoli siciliani divisi in cimet-
vellutata di zucca.
DIFFICOLTÀ: MEDIA PREPARAZIONE:40 MIN COTTURA: 1 ORA
ORDINE DI COTTURA DEL PESCE
Cominciate sempre dai pesci più grandi come grongo o scorfano, che dovranno cuocere all’incirca 40min (se sono interi) o 25min (se sfilettati). Si passa poi in ordine ai pesci che richiedono tempi di cottura più brevi, come la gallinella (20min), le seppie, i calamari e il polpo (15min). Poi si passa ai crostacei con i gusci: le mazzancolle (4min), i gamberoni e gli scampi (2min), i gamberi (1min) e, infine, i bivalvi: cozze e vongole o cannolicchi che richiedono da 1 a 3min.
il consiglio L’ultimo accorgimento è di insaporire la zuppa con gli aromi o le erbe aromatiche. Se non state seguendo una ricetta predefinita, il consiglio è di affidarvi al vostro istinto per dare una nota caratteristica alla zuppa di pesce, utilizzando le spezie e le erbe che preferite. // 77
in cucina
di Catia Minghi, sommelier
FRUTTA SECCA
UNA SANA SCORTA DI CARBURANTE ALIMENTARE
La frutta secca, che solitamente compare sulle nostre tavole durante le festività natalizie, piace e fa bene. Rappresenta una fonte inesauribile di sali minerali, grassi monoinsaturi e polinsaturi, fibre, vitamine e proteine, vale a dire il carburante per il nostro organismo.
UN BOCCONE DI ENERGIA
Il contenuto di acidi grassi essenziali è particolarmente idoneo a proteggere il sistema cardiovascolare e riduce i livelli di colesterolo e trigliceridi. Inoltre la frutta secca possiede un alto valore energetico, sazia molto velocemente e altrettanto velocemente ricarica il nostro organismo. Costituisce un alimento che non può mancare nella piramide nutrizionale. La quantità ideale giornaliera è di 30g, mangiata lontano dai pasti, dividendola preferibilmente come snack mattutino e pomeridiano, grazie al suo contenuto proteico saziante. Contiene polifenoli e antiossidanti ed ha effetti benefici anche sulla pelle e sui capelli. Nonostante i molteplici giovamenti, è un alimento da consumare con moderazione e all’interno di un regime alimentare ponderato.
curiosità dalla storia
Presso i Romani era usanza di prosperità spargere noci sul pavimento della casa dei futuri sposi prima delle nozze.
è bene sapere che
Con il termine ‘frutta secca’ comunemente ci riferiamo a noci, nocciole, mandorle, pistacchi. In realtà questi sono definiti ‘frutti oleosi’. La frutta secca, invece, è quella essiccata e disidratata come albicocche, ananas, prugne, visciole, datteri, zenzero. // 78
VARIETÀ E CARATTERISTICHE ANACARDIO
Particolarmente diffuso in Amazzonia, ha una doppia natura: il frutto fresco è chiamato ‘mela d’anacardio’; mentre il frutto vero, rappresentato dalla parte secca, è chiamato ‘mandorla’ o ‘nocciola d’anacardio’. Furono i portoghesi ad espiantare le piante dal Brasile e ad esportarle in Africa e in Asia. Possiedono un grande contenuto di acido oleico (simile a quello contenuto nell’olio di oliva) e un contenuto inferiore di grassi; sono privi di colesterolo. // 79
ARACHIDE
Conosciute come ‘noccioline’ o ‘noccioline americane’, come i pinoli in realtà sono semi e sono inclusi nella categoria dei legumi. Originarie del Brasile, hanno la particolarità di crescere sottoterra. Sono ricche di sali minerali, proteine vegetali, fibre e grassi buoni. Da non eccedere con le noccioline salate, immancabili negli happy hour. Dalla lavorazione si ricava il burro di arachide, nonché un ottimo olio che rende la frittura croccante e perfetta.
MANDORLA
Grazie alla fioritura precoce, indica la primavera, simbolo di rinascita; per questo il mandorlo è considerato fin dall’antichità un albero sacro. Originariamente il frutto era tossico. La denominazione ‘mandorle’ è riferita al prodotto tipico siciliano, inserito nella lista degli agroalimentari italiani del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Infatti, tra le specie più pregiate abbiamo la mandorla di Avola. Nella cucina siciliana la mandorla è protagonista sia nel dolce (pasta di mandorle, confetti, biscotti, marzapane, pasticcini, granita) sia nel salato (pesto alla trapanese). Una bevanda diffusa, soprattutto nei mesi caldi, è il latte di mandorla, anch’esso riconosciuto come prodotto tipico siciliano. Se ne ricava anche un olio con proprietà emolliente, usato nella cosmetica.
forse non sai che...
Esiste anche una varietà di mandorla amara, considerata tossica perché contiene ‘amigdalina’, che può provocare un avvelenamento da cianuro; ma questa varietà, se usata in minima quantità, insieme alle mandorle dolci, è l’artefice del gusto inconfondibile degli amaretti. // 80
NOCCIOLA
Come la mandorla è ricca di vitamina E ed ha un alto contenuto di fibre e acido folico. Facilita il transito di cibo nell’intestino. Deliziosa sia fresca che tostata, è utilizzata nella preparazione di molti dolci tradizionali regionali. Con le nocciole si prepara la crema spalmabile più conosciuta al mondo e amata da grandi e piccini: la Nutella. Se ne ricava anche un olio che può essere impiegato come condimento, in quanto ha un elevato contenuto di grassi. Tra le varietà IGP italiane troviamo la nocciola di Giffoni, la nocciola tonda gentile delle Langhe e la nocciola romana.
NOCE
Fonte di omega 3 e sali minerali, ha proprietà antiossidanti. La sua forma ricorda quella del cervello umano, quasi ad indicare i benefici che riesce ad apportare alla memoria e alla concentrazione. Dà un gusto unico alle insalate. Esistono altre tipologie di noci, quali la noce del Brasile, la noce Pecan (la più calorica, originaria del Nord America) e la noce macadamia, proveniente dall’Australia.
PISTACCHIO
Dalla provenienza incerta, Siria o Turkmenistan, giunge in Italia grazie ai traffici commerciali dei Romani. La varietà più nota in Italia è il pistacchio di Bronte, in Sicilia. Il maggiore produttore mondiale è l’Iran. Viene utilizzato come snack o nelle preparazioni dolciarie. // 81
PINOLO
In realtà si tratta di un seme estratto dalla pigna, frutto del pino marittimo che troviamo in abbondanza in tutto il territorio paesaggistico italiano. Usati prevalentemente nell’industria dolciaria, i pinoli costituiscono un elemento fondamentale nella ricetta ligure del pesto alla genovese. Sono un prodotto costoso, basti pensare che le pigne hanno un tempo di maturazione di tre anni e per fare un chilo di pinoli occorrono trenta chili di pigne.
SEMI DI ZUCCA
Tostati diventano un complemento per i prodotti da forno e le insalate. È possibile estrarne un olio particolarmente gustoso, ricco di acido linoleico e vitamina E.
LA FRUTTA ESSICCATA
Deriva dall’omonimo frutto (albicocca, mela, ananas, dattero, ecc.) e conserva tutte le proprietà nutrizionali originarie, con la differenza che essendo disidratata, l’apporto di acqua è nullo. I tipi di frutta più comunemente usati per l’essiccazione sono: l’ananas, le albicocche, le bacche di Goji, le banane, le ciliegie, le amarene, le visciole, i datteri, le fragole, i fichi, l’uva, le mele, le pesche, le prugne, l’uva. l’ananas è un concentrato di vitamina C e sali minerali. La proprietà più apprezzata di questo frutto è che contrasta la cellulite. le albicocche secche sono fonte di fibre, potassio, magnesio, calcio, fosforo, carotene. Rappresentano uno degli alimenti prediletti dal popolo degli Hunza, ai piedi dell’Himalaya, ed è considerato un elisir di lunga vita, visti i molti centenari di questo popolo. le bacche di goji, contengono grandi quantità di composti antiossidanti appartenenti alla classe dei polifenoli e delle antocianine. le banane sono ricche di potassio, fosforo, calcio, magnesio, vitamine A, B e C. // 82
le ciliegie, amarene e visciole sono ricche di calcio, fosforo e antiossidanti. i datteri contengono vitamine, potassio, magnesio, fosforo ma anche zuccheri. Ogni dattero contiene un unico seme, anch’esso lungo, tipicamente duro e legnoso; i frutti, di colore marrone scuro, sono riuniti in spighe, grappoli che possono contenere da duecento a mille datteri. Dalla fermentazione del dattero si ricavano degli alcolici, tra i quali il più famoso è l’Arrak o rum asiatico. Inoltre con i datteri si produce il miele omonimo e la farina con cui si fa un pane tipico.
le fragole mantengono la vitamina C e il potassio. i fichi sono fonte di potassio e fibre, svolgono una potente azione antiossidante, efficaci contro funghi e batteri, hanno proprietà emollienti e lassative. Nonostante la ricerca sia ancora in fase di approfondimento, gli studi condotti finora dimostrano che alcune componenti chimiche bioattive presenti nei frutti sono tossiche per molte linee cellulari tumorali umane. le mele essiccate sono ricche di potassio, ferro, fosforo, vitamina C e calcio. le pesche hanno un alto contenuto di ferro, calcio, fosforo. le prugne secche sono ricche di fibre e contengono potassio, zinco, magnesio, alte concentrazioni di vitamina A e betacarotene. l’uva sultanina (uvetta, uva passa) è ricca di sali minerali, potassio, vitamine A, B1, B2, C, zuccheri e fibre. Attualmente la maggior produzione di uva sultanina è in Turchia, ma anche in Australia e negli Stati Uniti.
forse non sai che... il termine ‘sultanina’ deriva dalla città di Sultania, nella penisola della Crimea, dove anticamente era molto tradizionale la coltivazione e il suo utilizzo come ingrediente in cucina.
FRUTTA SECCA E RICICLO
I gusci di mandorle, noci e nocciole possono essere riciclati per proteggere le nostre piante dal freddo in inverno. È sufficiente coprire il terreno interessato, anche nel vaso, con i gusci. Questa tecnica prende il nome di ‘pacciamatura’ ed è un vero toccasana per le piante nei mesi più freddi. I gusci delle nocciole alimentano molti forni di fornai, che in questo modo evitano l’uso di corrente elettrica o gas in favore di combustibile rinnovabile. Inoltre, tutta la frutta secca può diventare un ottimo complemento d’arredo per la casa grazie alle sue svariate forme e ai colori caldi. // 83
take away
di Catia Minghi
TAKE AWAY & CONSEGNA A DOMICILIO ECCO LE CARATTERISTICHE DEL ‘CIBO COMODO’, UN SERVIZIO SEMPRE PIÙ UTILIZZATO ANCHE A NATALE
CIBO DA ASPORTO
Take away, take out, carry out: diversi modi di dire per indicare tutte quelle preparazioni alimentari, altrimenti dette ‘cibo da asporto’, acquistate nei ristoranti, nelle pizzerie, nei fast-food, nei supermercati, da consumare altrove e confezionate, di solito, in appositi contenitori. // 86
UN SERVIZIO SEMPRE PIÙ DIFFUSO
Molti locali specializzati nel take away offrono anche il servizio di consegna a domicilio, in particolar modo le pizzerie. Del resto, ordinare cibo comodamente in poltrona tramite il telefono è ormai una pratica comune anche in Italia, dalla fine degli anni 90. Successivamente la diffusione capillare della rete ha incentivato la sperimentazione a raccogliere le prenotazioni anche online, attraverso il web. Logica conseguenza, la nascita dei primi portali di prenotazione e consegna a domicilio, di gran lunga la preferita in quanto permette di ricevere le pietanze desiderate ovunque.
cos’è il take away Il termine inglese significa “prendi e vai” e si riferisce al cibo da asporto, cioè alla preparazione alimentare acquistata in ristoranti o altri locali di produzione e vendita, che il cliente intende consumare altrove, a casa propria o come cibo da strada.
la consegna a domicilio È un servizio, anche detto ‘take-home’ o ‘food delivery’, che consiste nel trasporto del cibo (o di altra merce) direttamente a casa del cliente. Si tratta di un fenomeno ristorativo molto recente, dettato dalle continue evoluzioni delle abitudini alimentari degli italiani. // 87
I PORTALI PIÙ CONOSCIUTI
Alloresto nasce in Francia nel 1998, in Danimarca Just Eat nel 2001 e solo nel 2007 in Italia Click Eat, acquisito successivamente dal colosso danese; Clicca e Mangia opera a Milano dal 2009 ed aggrega centinaia di ristoranti in varie città italiane. Molti di questi portali hanno a disposizione delle App che permettono di gestire l’ordine direttamente dal proprio smartphone. Infatti, l’e-commerce e le nuove tecnologie, ad es. le App, permettono di scegliere facilmente i pasti e farseli recapitare a casa. Esistono anche siti internet dedicati che offrono un servizio di food delivery nelle principali città del Belpaese.
come funziona
Il funzionamento è facile: i clienti inseriscono l’indirizzo per scoprire i ristoranti più vicini, guardano il menu proposto dal locale scelto e ordinano con un semplice clic.
LE NUOVE FRONTIERE TECNOLOGICHE
Nel Regno Unito, in particolare a Londra, è possibile incontrare piccoli robot addetti alla consegna a domicilio dei cibi per il colosso danese Just Eat che, in collaborazione con Starship Technologies, ha testato questi automi per recapitare al cliente non solo il cibo ma anche piccoli pacchi. Ogni destinatario potrà prelevare il cibo dalla scatola del robot, utilizzando il codice che gli viene comunicato al momento dell’ordine. // 88
COSA POSSIAMO MANGIARE
In Italia il posto d’onore lo conserva ancora la pizza, sicuramente l’alimento meglio legato al concetto di take away e consegna a domicilio, seguito dalla cucina cinese e dal sushi giapponese. Seguono i panini e gli hot-dog, nonché il pollo fritto dei fast food americani, cui recentemente si sono aggiunte le richieste anche di dolci a stelle e strisce come i pancake, i muffin, cookies e bakery. Ma oggi anche le gelaterie rientrano tra quelle attività che offrono un servizio di food delivery, così come i ristoranti biologici che ultimamente hanno conosciuto un vero e proprio boom. Altro grande trend sono gli ordini di cibi privi di ingredienti intolleranti, come ad es. i piatti senza glutine. Non mancano poi i ‘fastcocktail’, stuzzichini sfiziosi da consumare durante la pausa pranzo in ufficio.
le cucine etniche
C’è anche il desiderio di sperimentare nuove pietanze che spinge molti consumatori a provare nuovi gusti derivanti dalle cucine etniche: così in molti ordinano online i piatti esotici per assaporarli comodamente a casa.
prima colazione e diete
A Roma esistono dei servizi che consentono di ordinare la prima colazione, nonché prodotti freschi (carni, formaggi, frutta e verdura) provenienti da piccoli produttori del territorio laziale. Ma alcuni imprenditori della ristorazione hanno pensato anche a chi segue una dieta dimagrante, offrendo un servizio online che permette di ricevere a casa cibi sazianti e ipocalorici contenuti in un apposito sacchetto termico. // 89
bon ton
di Catia Minghi, sommelier
GALATEO
e t n a r o t s i r al
ECCO QUALCHE SUGGERIMENTO PER EVITARE BRUTTE FIGURE
Nel periodo delle Festività è più frequente mangiare al ristorante o insieme ad altre persone. Per questo è importante conoscere alcune regole fondamentali per scongiurare brutte figure. Regole, sia ben chiaro, utili in ogni occasione conviviale e non solo durante le Feste. GALATEO, QUESTO SCONOSCIUTO
C’è un vecchio adagio che recita: “A tavola e al tavolino si riconosce il signore e il signorino!”. Saper stare a tavola e comportarsi in modo corretto al ristorante, ancor più che a casa, oggi è una dote assai rara. A questo proposito, l’Accademia del Galateo ha voluto verificare quanti italiani conoscono il galateo a tavola. Il risultato è veramente sconfortante, la maggioranza delle persone non conosce affatto le regole di base della buona educazione. Per evitare brutte figure al ristorante, basta attenersi a delle semplici ma obbligatorie regole che rispettano i principi fondamentali della buona educazione. Pertanto mantenendo sempre una certa eleganza e cercando di essere naturali, mostreremo il massimo rispetto per chi siede a tavola con noi o nella stessa sala. // 92
È BENE SAPERE CHE…
Nonostante sia considerato da molti antiquato, il galateo a tavola ha una sua importanza: comportarsi in modo corretto, in casa propria come al ristorante, permette di sentirsi e far sentire a proprio agio tutti i commensali.
IL CONSIGLIO Non bisogna aver paura di essere considerati démodé, smettere di seguire il ‘gregge’ è sinonimo di crescita. La buona educazione non è mai antiquata o fuori moda, ma equivale al rispetto per sé stessi e per il prossimo.
ALL'ENTRATA
Se la porta del ristorante è chiusa, chi invita entra per primo e precede gli ospiti. Se avete invitato un gruppo di amici, dovrete aspettarli sulla porta o all’esterno del locale.
PRIMA LEI O PRIMA LUI? Quando ad entrare nel locale è una coppia, è sempre l’uomo che entra per primo al fine di controllare che l’ambiente sia consono alla signora.
ALL'INTERNO
Sarà chi ha prenotato al tavolo a segnalarlo al cameriere e farà accomodare prima le donne; viceversa se il cameriere è assente, l’uomo cercherà il tavolo, farà sedere le donne, ricordandosi di spostare loro la sedia. Incontrando un amico all’interno del ristorante, salutatelo solo con un cenno, a meno che, l’altro vi faccia esplicita richiesta di intrattenersi. Il tovagliolo, una volta seduti, va dispiegato e poggiato aperto sulle gambe. Non fare commenti nel leggere il menu; se il cameriere aspetta le ordinazioni vicino al tavolo, sospendere tutte le conversazioni tra commensali. Si possono chiedere spiegazioni sugli ingredienti e sulle preparazioni delle pietanze, ma sono da evitare smorfie e commenti. Le comande date al cameriere non si cambiano. Dopo aver chiesto alla signora cosa desidera mangiare, sta all’uomo rivolgersi al cameriere. Se invece l’invito è partito dalla donna, sarà lei ad ordinare al cameriere. I camerieri devono sempre essere trattati con rispetto e cortesia dando loro del lei. Non parlare con il personale di argomenti che esulano dal servizio. // 93
Per chiamare il cameriere aspettate di trovarvi a portata di sguardo e fate semplicemente un gesto garbato con la mano; mai, e dico mai, chiamarlo battendo con le posate sul bicchiere o schioccando le dita! È consentito leggere il giornale a tavola solo se si è soli e in attesa di essere serviti, mai mentre si mangia. Augurare buon appetito prima di mangiare secondo le regole del bon ton è scorretto. Questo perché per i nobili e gli aristocratici lo stare a tavola era considerata un’occasione per conversare, per accordarsi negli affari o stringere alleanze. Il cibo era secondario e per questo non si arrivava mai a tavola affamati. Il telefonino: a causa delle cattive abitudini, molti sono abituati a mangiare con il cellulare in mano; in realtà l’uso del telefono è permesso solo in caso di necessità e per parlare ci si allontana dal tavolo con discrezione e cercando di essere il più celeri possibile. È consigliabile non appoggiare il cellulare sul tavolo ed evitate di guardarlo continuamente. Tale comportamento potrebbe essere considerato come scarsa attenzione nei confronti degli altri commensali. Mentre si aspetta che arrivino le pietanze ordinate, o se il servizio risultasse lento, è bene evitare di giocherellare con il pane e di svuotare il cestino; preoccupatevi, invece, di versare acqua e vino ai vicini di posto. L’ordine e l’assaggio del vino competono a chi ha fatto l’invito oppure ad una terza persona considerata maggiormente esperta. Se una pietanza o un vino non vi piacciono, segnalatelo educatamente al cameriere senza recriminare o fare commenti. Fino a 7 commensali si inizia a mangiare solo quando tutti sono stati serviti, se invece siete in numero maggiore è possibile iniziare appena serviti per evitare che il piatto si freddi. Non soffiare sul cibo se troppo caldo. Non riempitevi di pane tra una portata e l’altra. Non toccatevi i capelli a tavola. Stuzzicadenti: non usarli a tavola per nessun motivo. Nel parlare non alzate la voce. Mentre si mangia non sono ammessi risucchi e rumori strani con le pietanze, mangiare in modo appropriato seguendo le regole base del galateo. La ‘scarpetta’: anche se vi sembra impossibile resistere alla golosa abitudine di raccogliere il sughetto nel piatto con un pezzetto di pane, il galateo la vieta. Se la pietanza ordinata da più commensali arriva su un unico piatto, servitevi utilizzando le posate sul vassoio di portata. // 94
A tavola evitate di parlare di sesso, sport, soldi, salute, politica, pettegolezzi e persone assenti. Ricordate il vecchio detto: “Chi parla male con te degli altri, parla anche male di te con gli altri”. Nel fare un brindisi si alza il bicchiere verso la persona a cui è rivolto o verso il centro del tavolo, senza sbattere i bicchieri o gridare “cin-cin”. Gli astemi dovranno comunque portare il bicchiere alle labbra senza bere. Bambini a tavola: è preferibile non obbligare i bambini al di sotto dei 10/12 anni a partecipare a pranzi o cene formali e lunghe in compagnia degli adulti. Se proprio siete costretti, cercate di fargli apparecchiare un tavolo a parte dove magari farli mangiare prima. È consigliato scegliere un locale che abbia uno spazio dove farli giocare o dove è disponibile un servizio di baby-sitting. Le signore che vogliono ritoccarsi il trucco, devono recarsi alla toilette e non armeggiare con il rossetto e specchietto a tavola.
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AL MOMENTO DEL CONTO
Evitare le sceneggiate, ammiccamenti al cameriere, esibizioni di portafogli. Se si è stati invitati è evidente che a pagare il conto sarà chi ha effettuato l’invito, gli altri ringrazieranno e provvederanno poi a sdebitarsi in altro modo o a contraccambiare l’invito. Se invece si è proposto insieme di vedersi una tale sera al ristorante, si opterà per il ‘conto alla romana’: ciascuno paga la sua parte. È preferibile pagare il conto alla cassa ed evitare di controllare al tavolo le voci del conto, meglio farlo lontano dal tavolo.
LA MANCIA Va indirizzata al cameriere che serve a tavola anche se il servizio è compreso nel conto. La mancia verrà lasciata nel piatto su cui viene portato il conto. Ammonterà al 10% del conto. // 97
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bimbi
GALATEO dei bambini al ristorante A chi non è mai accaduto di incontrare in un locale bambini che si comportavano come se si fossero trovati in un parco giochi o nel salotto di casa? E a quale genitore non è mai successo di trovarsi a fronteggiare la difficoltà di contenere il proprio figlio in un locale o di intrattenerlo durante il pasto per evitare che la noia lo portasse a comportarsi in maniera troppo vivace?
l’esempio
I bambini apprendono le regole che vengono insegnate loro con coerenza, costanza e soprattutto con l’esempio; dunque un genitore deve insegnare le regole di comportamento a tavola al proprio figlio già a casa, non può pretendere che improvvisamente un bambino stravolga il proprio comportamento solo perché si trova in un ristorante o in presenza di altre persone. Pertanto i comportanti base da adottare a tavola devono essere assunti giorno dopo giorno, nonché condivisi dai genitori e mostrati nella quotidianità. // 120
a cura della Dott.ssa Elisabetta Mottino, psicologa, psicoterapeuta sistemico relazionale e familiare in formazione, specialista Emdr. Per saperne di più: 391.3382327 / studiopsicologiamottino@gmail.com
QUALCHE PICCOLA REGOLA
Anzitutto il bambino deve essere abituato a:
Lavarsi le mani prima dei pasti;
Presentarsi a tavola con un aspetto decoroso e ordinato;
Conoscere il valore del cibo grazie a un’educazione a non sprecare;
Non giocare con ciò che ha nel piatto;
Saper stare seduto per il tempo necessario a consumare il pasto.
AL RISTORANTE
Per permettere al bambino di non annoiarsi troppo, sarebbe opportuno, se ci sono più bambini, farli sedere vicini in modo che possano farsi compagnia, però sotto la supervisione di un adulto, che potrà eventualmente correggere comportamenti troppo vivaci o toni di voce troppo elevati.
è bene sapere che… Sia a casa che in altri luoghi, i bambini devono imparare a mantenere un tono di voce non troppo alto; come già detto, il primo esempio è dato dai genitori: se i genitori gridano, non possono pretendere che i bambini parlino sottovoce!
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A CASA E AL RISTORANTE
I bambini dovrebbero conoscere le regole base dell’utilizzo delle posate, inoltre: non dovrebbero usare il coltello per portare il cibo alla bocca, anche perché potrebbe essere pericoloso;
dovrebbero sapere che il cibo va alla bocca e non la bocca al cibo;
dovrebbero essere avvezzi a pulirsi la bocca prima di bere in modo da non sporcare il bicchiere.
“grazie” e “prego” Quando vengono serviti, sia a casa che in qualunque altro luogo, i bimbi devono saper utilizzare le parole “grazie” e “prego”; se si servono da soli, devono pensare che anche altre persone si dovranno servire e dunque moderare la quantità di cibo che viene presa.
come si sta seduti a tavola La schiena deve essere diritta e i gomiti stretti vicino ai fianchi e con le mani sopra la tavola, senza invadere lo spazio vitale del vicino. È vietato mettere i gomiti sul tavolo e circondare il piatto col braccio.
LA SCELTA DEL RISTORANTE
Sarebbe opportuno che i genitori, se possibile, scegliessero un luogo dotato di uno spazio esterno sicuro per giocare o di una sala in cui i bambini si possano svagare. È comprensibile che dopo un po’ di tempo i piccoli si annoino e abbiano bisogno di ‘sfogarsi’; si può concedere di giocare con giochi o videogiochi al tavolo, se non rumorosi o molesti; non si può pretendere che i piccoli stiano immobili e composti per un lungo tempo.
per i genitori Noi adulti dobbiamo renderci conto che è assolutamente normale che un bambino si annoi durante un pranzo in un ristorante, che senta l’esigenza di svolgere altre attività oltre che mangiare e ascoltare le conversazioni dei grandi. I genitori devono essere rispettosi del diritto alla tranquillità delle altre persone presenti nel locale, come devono rispettare le necessità del bambino che sono importanti quanto quelle dell’adulto. // 122
E I RISTORATORI?
La responsabilità della civile convivenza è solo dei genitori o anche dei ristoratori? Personalmente credo che la situazione sarebbe più gestibile se anche i proprietari dei ristoranti cercassero di venire incontro alle esigenze delle famiglie, ponendosi in un’ottica family friendly che in altri Paesi europei è sicuramente più condivisa.
VEDIAMO QUALCHE SUGGERIMENTO Spesso nei locali e nei ristoranti non è presente un fasciatoio per cambiare i bambini, non è contemplato un angolo per l’allattamento (che potrebbe consistere semplicemente in una poltrona posta in un angolo discreto e non di passaggio), uno scaldabiberon per poter riscaldare il latte o gli omogeneizzati senza dover rincorrere il cameriere o aspettare per poter nutrire il bambino piccolo che non sostiene, per ovvie ragioni, lunghi tempi di attesa che talvolta sono necessari perché il personale del locale è oberato di lavoro.
ECCO ALCUNE SEMPLICI ACCORTEZZE Spesso in Italia, nella toilette di ogni tipo di locale, nessuno pensa a come può fare un genitore ad usufruire dei servizi se ha un bambino piccolo. Sarebbe bello poter trovare un seggiolino da muro con cintura (come da Ikea), in cui sedere il bambino quando il genitore ha necessità. Nei locali sarebbe opportuno organizzare un angolo recintato, attrezzato per i più piccoli: sarebbero sufficienti cuscinoni e tappeti morbidi e alcuni giocattoli, cosicché i bambini dei clienti potrebbero giocare in serenità senza piangere e spesso costringere i genitori a mangiare in fretta o a turno e poi a scappare via. Sarebbe utile se i ristoratori richiedessero la presenza di un’educatrice, che per un piccolo supplemento potrebbe intrattenere i piccoli ospiti concedendo ai genitori di godersi il pasto e ai loro figli di trascorrere una piacevole giornata. I genitori pagherebbero molto volentieri qualche euro in più per poter trascorrere in serenità un pranzo fuori. Un’altra accortezza per le famiglie potrebbe consistere nel servire il pasto ai bambini con breve attesa (circa un quarto d’ora), in modo da evitare pianti e proteste dettate dalla fame: non si può pretendere che un bambino affamato attenda con pazienza quanto un adulto. // 123
IL NATALE
bimbi
IN FAMIGLIA PER I BAMBINI a cura della Dott.ssa Elisabetta Mottino, psicologa, psicoterapeuta sistemico relazionale e familiare in formazione, specialista Emdr. Per saperne di più: 391.3382327 / studiopsicologiamottino@gmail.com
Oggi il consumismo sembra prevalere sui valori e sulle tradizioni; molti genitori si concentrano più sul numero e il tipo di regali che sugli aspetti familiari e tradizionali della festa, perché pensano che i bambini di oggi vogliano e debbano avere tutto ciò che desiderano. Ma in realtà di cosa hanno bisogno? Che cosa resterà nei loro ricordi e nel loro cuore dei natali trascorsi?
COSA VOGLIONO REALMENTE I BAMBINI? Anzitutto occorre sfatare il mito che i bambini di oggi siano differenti dai bambini di ieri: sicuramente sono più intraprendenti, più avvezzi ad avere ciò che vogliono, più competenti nel gestire la tecnologia, ma interiormente i loro bisogni sono sempre gli stessi. I bambini hanno bisogno di sicurezza, di sentirsi amati, di far parte di una famiglia che li accompagna e li sostiene nella vita, nel bene e nel male.
LA FAMIGLIA
Il primo luogo in cui si acquisisce la percezione di essere amati e accuditi è la famiglia, quel ristretto nucleo di persone composto da mamma, papà, fratelli. È il luogo delle prime cure fin dalla nascita, in cui apprendiamo e formiamo il nostro stile di attaccamento. Il Natale è il momento della famiglia per antonomasia, è la festa in cui le famiglie si riuniscono e gioiscono insieme, si scambiano doni e trascorrono del tempo festoso. Il bambino si aspetta dunque che questa festa sia un momento felice per tutti, in cui la famiglia è unita e apre i regali nella gioia.
L’ATTACCAMENTO
J. Bowlby fu il più grande studioso dell’attaccamento, sostenne che l’essere umano fin dalla nascita necessita di nutrimento, cure, affetto, da parte delle figure di riferimento che lo accudiscono. Il modo in cui queste figure si prendono cura del bambino, influenzerà il modo in cui il bambino in futuro interpreterà sé stesso e il mondo, il modo in cui vivrà e imposterà i suoi rapporti affettivi, il modo in cui accudirà a sua volta i propri figli. // 124
i regali
Il fulcro della situazione non sono soltanto i regali: il bambino non s'immagina da solo in una stanza ad aprire un gran numero di pacchetti contenenti tutto ciò che potrebbe desiderare; bensì immagina un contesto di festa, addobbi, chiacchiere, affetto. I genitori dovrebbero dunque prestare attenzione alla serenità e alla condivisione nei giorni di festa.
UN CLIMA SERENO
Talvolta ci si concentra più su di una tavola ben apparecchiata che sulla serenità del clima familiare; immaginate un bel salone ben addobbato e ricco di doni in cui le persone litigano: secondo voi un bambino aprirebbe con gioia i propri regali?
EVITARE TROPPI DONI
Sarebbe opportuno regalare al bambino un numero non eccessivo di doni, magari un dono più importante e desiderato, qualche altro più piccolo e piacevole, è importante vivere con lui la magia dell’attesa, la gioia della sorpresa, la gratitudine del dono.
INSEGNARE IL VALORE DEL DONO Il Natale diviene ancora più magico se si insegna ai bambini il significato della festa e che ogni dono è tanto più prezioso quanto inaspettato; la quantità di doni genera confusione e toglie valore ad ognuno di loro, invece un numero contenuto di regali pensati e scelti in base ai gusti dei bambini avrà un valore più grande e resterà nella memoria.
BABBO NATALE ESISTE?
I bambini mediamente smettono di credere a Babbo Natale spontaneamente tra i 5 e i 7 anni. Se questa credenza dovesse persistere oltre, è bene svelarla con delicatezza quando ci si rende conto che potrebbe diventare motivo di scherno da parte dei coetanei o indice di immaturità e voglia di restare piccolo.
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SE I GENITORI SONO SEPARATI Il bambino deve sentire sempre e comunque l’affettuosa presenza di entrambi i genitori. Se purtroppo la relazione o il matrimonio si sono interrotti, il rapporto con il figlio non può e non deve interrompersi, a maggior ragione in occasione di feste che presuppongono amore e gioia.
COSA NON FARE
COSA FARE
Bisogna evitare l’errore di far vivere al bambino i conflitti dei genitori o di parlare male dell’altro genitore. Un altro grave errore consiste nel chiedere al bambino di scegliere con chi passare le festività: si sentirebbe investito di una responsabilità più grande di lui e potrebbe sentirsi in colpa nei confronti dei genitori per le decisioni prese.
I genitori devono dividersi le Feste non solo in base ai propri impegni, ma anche pensando a quel che potrebbe essere meglio per il bambino, accompagnandolo con gioia a casa dell’altro genitore, mostrando in sua presenza un rapporto civile e rispettoso orientato al benessere del figlio, concordando un modo comune di trascorrere il Natale, pensando insieme i regali per il bambino ed evitando doppioni o rivalità nel comprare il regalo più bello.
RICORDATE SEMPRE CHE…
L’atmosfera gioiosa del Natale potrebbe amplificare nella mente del bambino i conflitti vissuti in questo periodo dell’anno perché fortemente dissonanti con quel che dovrebbe essere un clima di festa, dunque sarebbe bene evitarli e continuare a costituire per lui quella base sicura, quel modello operante interno che lo farà sentire persona degna d’amore e capace di amare, che lo renderà un buon figlio, un buon marito/moglie e un buon padre/madre, a prescindere da come andrà la vita.
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aziende e lavoro
Definita dal REG CE 178/02, costituisce la base per garantire un livello elevato di tutela della salute umana e degli interessi dei consumatori in relazione agli alimenti. Il Regolamento disciplina tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione degli alimenti e dei mangimi. Esso non si applica alla produzione primaria per uso domestico privato o alla preparazione, alla manipolazione e alla conservazione domestica di alimenti destinati al consumo domestico privato.
LA RINTRACCIABILITÀ
È disposta in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione, la rintracciabilità degli alimenti, dei mangimi, degli animali destinati alla produzione alimentare e di qualsiasi altra sostanza destinata o atta a entrare a far parte di un alimento o di un mangime. Gli operatori del settore alimentare e dei mangimi devono disporre di sistemi e procedure per individuare le imprese alle quali hanno fornito i propri prodotti. Le informazioni al riguardo sono messe a disposizione delle autorità competenti che le richiedano.
è bene sapere che… Gli alimenti o i mangimi che sono immessi sul mercato della comunità (o che probabilmente lo saranno) devono essere adeguatamente etichettati o identificati per agevolarne la rintracciabilità, mediante documentazione o informazioni pertinenti secondo i requisiti previsti in materia da disposizioni più specifiche. // 130
a cura del Dr. Paolo Roccetti, laureato in Tecniche della prevenzione dell'Ambiente e Nei Luoghi di Lavoro e Tecnico Competente in Acustica Ambientale. Per saperne di più: Studio Roccetti, Tel 0699144799 - 333.4037175 - 392.5765121 - studioroccetti@gmail.com Viale Italia, 7 - Ladispoli (RM)
TRACCIABILITÀ DEI PRODOTTI ITTICI
Articolo 58 del REG CE 1224/2009 (Tracciabilità). Fatto salvo il regolamento (CE) n. 178/2002, tutte le partite di prodotti della pesca e dell’acquacoltura sono rintracciabili in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione, dalla cattura o raccolta alla vendita al dettaglio. I prodotti della pesca e dell’acquacoltura immessi sul mercato nella Comunità o che probabilmente lo saranno sono adeguatamente etichettati per assicurare la rintracciabilità di ogni partita.
forse non sai che…
Le partite di prodotti della pesca e dell’acquacoltura possono essere mescolate o divise dopo la prima vendita solo se è possibile risalire alla fase della cattura o della raccolta.
INFORMAZIONI OBBLIGATORIE
Gli Stati membri provvedono affinché gli operatori dispongano di sistemi e procedure per identificare gli operatori che hanno fornito loro le partite di prodotti della pesca e dell’acquacoltura, a cui sono stati forniti tali prodotti. Le informazioni al riguardo sono messe a disposizione delle autorità competenti che le richiedano. L’etichettatura e le informazioni minime richieste per tutte le partite di prodotti della pesca e dell’acquacoltura comprendono: numero di identificazione di ogni partita; numero di identificazione esterno e nome del peschereccio o nome dell’unità di produzione in acquacoltura; codice FAO alfa 3 di ogni specie; data delle catture o data di produzione; quantitativi di ciascuna specie in chilogrammi di peso netto o, se del caso, numero di individui; nome e indirizzo dei fornitori; informazioni ai consumatori previste all’articolo 8 del regolamento (CE) n. 2065/2001: denominazione commerciale, denominazione scientifica, pertinente zona geografica e metodo di produzione; se i prodotti della pesca siano stati precedentemente surgelati. // 131
gli stati membri provvedono affinché le informazioni elencate al paragrafo 5, lettere g) e h), siano a disposizione del consumatore nella fase di vendita al dettaglio. Le informazioni elencate al paragrafo 5, lettere da a) a f), non si applicano ai prodotti della pesca e dell’acquacoltura importati nella Comunità con certificati di cattura presentati ai sensi del regolamento (CE) n. 1005/2008. Lo Stato membro può esonerare dagli obblighi di cui al presente articolo i piccoli quantitativi di prodotti venduti direttamente dal peschereccio al consumatore, purché non superino un valore pari a 50 euro al giorno. Qualsiasi modifica di tale soglia è adottata secondo la procedura di cui all’articolo 119.
L’ETICHETTA NEL DETTAGLIO
Articolo 35 del REG UE 1379/2013 (informazioni obbligatorie). Fatto salvo il regolamento (UE) n.1169/2011, i prodotti della pesca e dell’acquacoltura di cui alle lettere a), b), c) ed e) dell’allegato I del presente regolamento commercializzati nell’Unione, indipendentemente dall’origine e dal loro metodo di commercializzazione, possono essere offerti per la vendita al consumatore finale o ad una collettività solo a condizione che un contrassegno o un’etichettatura adeguati indichino: la denominazione commerciale della specie e il suo nome scientifico; il metodo di produzione, in particolare mediante i termini “pescato” o “pescato in acque dolci” o “allevato”; la zona in cui il prodotto è stato catturato o allevato e la categoria di attrezzi da pesca usati nella cattura di pesci, come previsto nella prima colonna dell’allegato III del presente regolamento; se il prodotto è stato scongelato; il termine minimo di conservazione, se appropriato. // 132
ATTENZIONE
Il requisito di cui alla lettera d) non si applica: agli ingredienti presenti nel prodotto finito; agli alimenti per i quali il congelamento costituisce una fase tecnologicamente necessaria del processo di produzione; ai prodotti della pesca e dell’acquacoltura precedentemente congelati per ragioni di sicurezza sanitaria, conformemente all’allegato III, sezione VIII, del regolamento (CE) n. 853/2004; ai prodotti della pesca e dell’acquacoltura che sono stati scongelati prima di essere sottoposti ad affumicatura, salatura, cottura, marinatura, essiccatura o ad una combinazione di uno di questi processi.
Per i prodotti non preimballati della pesca e dell’acquacoltura le informazioni obbligatorie elencate al paragrafo 1 possono essere fornite per la vendita al dettaglio tramite informazioni commerciali come cartelloni pubblicitari o poster. Quando sia offerto per la vendita al consumatore finale o ad una collettività un miscuglio di specie identiche il cui metodo di produzione è diverso, occorre indicare il metodo di produzione di ogni partita. Quando sia offerto per la vendita al consumatore finale o ad una collettività un miscuglio di specie identiche le cui zone di cattura o i cui Paesi di allevamento sono diversi, occorre indicare almeno la zona della partita quantitativamente più rappresentativa, con l’avvertenza che il prodotto proviene anch’esso, quando si tratta di un prodotto della pesca, da zone di cattura diverse e, quando si tratta di prodotti d’allevamento, da Paesi diversi.
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salute
a cura della Dott.ssa Raffaella Massari, Medico Per saperne di più: Studio Medico Dott.ssa Massari - Via Tuscolo, 11 - Cerenova - Tel 06.9904960-339.8314951 MEDICINA DI BASE IN CONVENZIONE • GINECOLOGIA • ECOGRAFIE • CARDIOLOGIA • PSICOLOGIA • CONSULENZA SESSUALE • FISIOTERAPIA
L’INFEZIONE DA
HELICOBACTER PYLORI NON SOLO UNA SEMPLICE GASTRITE
L’infezione da H. pylori è molto comune, infatti colpisce una gran parte della popolazione. È la prima causa dell’ulcera gastrica e dell’adenocarcinoma gastrico. Ma questo batterio è anche il principale responsabile di molte patologie infiammatorie extra-gastriche, per questo la sua individuazione diventa fondamentale.
COME SI TRASMETTE
Il suo serbatoio nel corpo umano è sicuramente lo stomaco, come anche il tartaro nel cavo orale: infatti la trasmissione avviene attraverso la bocca con l’ingestione di acqua o cibo contaminato o contatto salivare (bacio).
// 136
CORRELAZIONE CON LA MALATTIA CORONARICA Già nel 1994 si è avviato lo studio per la correlazione tra questo batterio e la malattia coronarica in soggetti maschi tra i 45 e 65 anni, ma solo nel 2015 è stato trovato il nesso tra la malattia coronarica acuta e questo batterio, anche in assenza dei fattori di rischio. Il ruolo più probabile sembra essere legato all’infiammazione della mucosa gastrica, che diventa incapace di effettuare l’effetto barriera esponendo l’endotelio vascolare dei vasi sottostanti, formando così complessi con il colesterolo che, depositandosi, determina la formazione delle famose placche all’interno delle coronarie.
RESPONSABILE ANCHE DI ALTRE PATOLOGIE
Attraverso meccanismi similari, ossia capaci di indurre infiammazione dei tessuti, e autoanticorpi, l’H. pylori sembra essere responsabile di incrementare la predisposizione dei pazienti verso: LE MALATTIE NEUROLOGICHE come l’Alzheimer e il Parkinson; LE MALATTIE METABOLICHE come il diabete mellito; LE MALATTIE EPATOBILIARI come la steatosi epatica non alcolica; LE MALATTIE EMATOLOGICHE come anemia da carenza di ferro e folati e vitamina B12.
COME FARE PER INDIVIDUARNE LA PRESENZA? Basta sottoporsi a test non invasivi come l’urea breath test e l’esame delle feci; quindi sottoporsi a terapia antibiotica per l’eradicazione di questo batterio e diminuire l’esposizione a queste patologie extra gastriche. Al prossimo appuntamento miei cari lettori e Auguri di Buon Natale! // 137
A TAVOLA CON
I SEGNI ZODIACALI ARIETE (21 marzo - 20 aprile)
Per le Feste prepariamo una ricca tavola per questo segno cardinale primaverile. Per loro filati sgargianti nei toni del rosso rubino valorizzato con dettagli bianchi, un centrotavola formato da rami intrecciati e pignette di ontano abbelliti con anemoni bianchi e nastri verde scuro e oro, sottopiatti verde bosco, piatti e calici trasparenti. Il piatto forte per cene d’occasione è la cernia al sale con purea di lenticchie e crema di cavolfiore e carote, guarnita con fettine di arancia fresca e pepe rosa, da gustare accompagnata da un calice di orange wine, un profumato vino arancione.
TORO
(21 aprile - 20 maggio) I nati sotto questo segno trovano conforto e tranquillità nelle tradizioni familiari e nella semplicità del focolare domestico. Instancabile lavoratore, ha nel verde il colore del mese dove tutti gli alberi si coprono di foglie e la natura rinasce. La tavola per le Feste sarà così apparecchiata con un tessuto di lino tinto nel colore verde scuro e un centrotavola di rose rosse, nebbiolina e rami sbiancati. Un primo piatto che non passerà inosservato sono i fusilli trafilati al bronzo, con calamaretti e gamberoni sfumati su vellutata di zucca e patate, abbinati ad un vino bianco novello.
GEMELLI (21 maggio - 21 giugno)
I Gemelli devono essere sempre stupiti ma con raffinatezza. La tavola delle Feste di questo segno sarà nei colori dell’ocra, allestita con due tovaglie, come le sue due personalità: quella di base in cotone e sopra l’altra in organza trasparente. Per apparecchiare saranno d’effetto sottopiatti in ceramica azzurri e stoviglie bianche, con un centrotavola di candele bianche inserite in vasi sfaccettati azzurri. Come portata principale, un secondo semplice ma raffinato: pollo arrosto ripieno alla papaia e arancia su una vellutata di porri e patate. // 140
INVERNO
2019-2020
ALE SPECI ITÀ IV FEST
di Pamela Stracci, esperta di cucina antica
CANCRO (22 giugno - 22 luglio)
Segno cardinale che apre la stagione estiva, i cancerini risentono delle influenze lunari, sognanti ed emotivi come sono. Per questo la loro tavola d’effetto sarà allestita nei colori del bianco e dell’argento: una tovaglia candida con dei runner color argento posizionati in corrispondenza di ogni posto a sedere. Sottopiatti argento, calici trasparenti e un centrotavola di rami di quercia intrecciati con fili di perle e sfere metalliche. La portata d’occasione sarà il risotto con asparagi e polpa di granchio, servita fumante su piatti bianchi, sorseggiando un Vermentino fresco.
LEONE (23 luglio - 22 agosto)
Il maestoso e carismatico Leone è sempre alla ricerca di un territorio da dominare (anche a tavola) e sicuramente noterà ogni scelta, dal cibo alla mise en place. Festeggiamo con questo segno con una tavola scintillante: oro per i tessuti, sottopiatti trasparenti arancioni, piatti bianchi e calici bordati di oro. Al centro della tavola grandi candele avorio sulle quali intrecciare rami di olivo legati da nastri e catenelle oro. Un piatto da re è l’arrosto di maiale alle melagrane con crema di ceci e rosmarino, da abbinare ad un buon vino rosso corposo.
VERGINE (23 agosto - 22 settembre)
Segno concreto, analitico e razionale, sa controllare bene la sua alimentazione. Per una tavola piacevole ed elegante, un coordinato di filati nella nuance del colore salmone, sottopiatti bianchi e piatti grigi, posate in acciaio e un centrotavola di roselline arancioni, felci e muschi posti su una fetta di legno con la corteccia. Un piatto leggero e appetitoso sono le polpette vegetariane di melanzane, patate, zucchine e formaggio cotte al forno e gustate ancora calde con salsa di carote e yogurt greco: una ricetta gustosa anche per i più piccini. // 141
BILANCIA (23 settembre - 22 ottobre)
Con questo segno etereo ed equilibrato entra l’autunno. Per i nati sotto questo segno una tavola d’occasione dai toni dell’arancio chiaro, tovagliette sottopiatto e bicchieri di colore azzurro, stoviglie avorio e posate in rame conferiranno equilibrio alla composizione. Al centro della tavola una alzatina di ceramica sulla quale posizionare un portacandele geometrico in rame contornato da mele e da qualche ramo di pino azzurro. Come portata, servire un piatto di fegato con cipolle e mele, adagiato su uno strato di polenta e petali di rose. Vino Merlot in abbinamento.
SCORPIONE (23 ottobre - 21 novembre)
Pungenti come l’animale che li rappresenta, i nati Scorpione amano i colori scuri ed enigmatici. In questa occasione proponiamo una tavola affascinante dai tessuti color bronzo, apparecchiata con bicchieri in vetro nero e stoviglie grigie. Una composizione decorativa di edera e agrifoglio con al centro una grande candela sferica rossa darà quel tocco di passionalità. Per il banchetto prepariamo un’anatra arrosto con salsa di noci e melagrane accompagnata da una mousse di gorgonzola, mascarpone e noci. Gustare con un vino rosso di medio corpo.
SAGITTARIO (22 novembre - 21 dicembre)
Il Sagittario introduce nella stagione invernale con entusiasmo e goliardia. Per questi amici una tovaglia bianca da preparare con stoviglie e bicchieri in vetro alternati nei colori viola e turchese. Posate color oro, come la freccia scoccata dal Centauro; per finire un centrotavola composto da ciclamini violacei in vasi bianchi. Per un pasto importante rivisitiamo il classico tacchino cucinando solo le cosce intere al forno, aromatizzate con timo e rosmarino e accompagnate da un contorno di patate e rape bianche a fette, cotte sempre nel forno insieme alla carne.
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CAPRICORNO (22 dicembre - 20 gennaio)
Sotto questo segno ricadono tutte le festività natalizie e i festeggiamenti del Nuovo Anno! Osiamo allora per una tavola delle Feste insolita quanto preziosa: coordinato tovaglia e tovaglioli neri ravvivati da un runner da posizionare in corrispondenza di ogni posto, tessuto con temi geometrici color oro da usare anche per posate e bicchieri, mentre le stoviglie saranno rigorosamente bianche. Come centrotavola un ceppo sopra il quale inserire larghe candele color oro avvolte nell’agrifoglio. Piacevole sarà un dessert alla crema di mandorle, guarnito con petali di dolci rose candite.
ACQUARIO (21 gennaio - 19 febbraio)
È l’uomo che versa acqua dalla sua brocca restando sempre fermo sui suoi principi ma spinto sempre alla ricerca di nuove idee e astrazioni. L’Acquario è il segno che per eccellenza bandisce l’ego per dare spazio al bene comune. Per questo segno d’Aria la tavola d’occasione è nei toni del blu scuro, con sottopiatti color oro e stoviglie blu. Bicchieri in cristallo trasparente bordati di oro e un centrotavola semplice, costituito da un candelabro importante, sempre nei toni dell’oro e candele blu. Un arrosto di cinghiale con bacche di ginepro e mele selvatiche sarà sicuramente gradito.
PESCI
(20 febbraio - 19 marzo) Amabili e inafferrabili, i nati sotto questo segno vanno coccolati in ogni occasione per afferrarli almeno un attimo! E allora una tavola romantica con una tovaglia di velluto color carta da zucchero, sottopiatti fatti con centrini di cotone écru, cristallerie in vetro lavorato e satinato, piatti in ceramica avorio. Un centrotavola d’effetto sarà composto da un vaso rettangolare in vetro, dove inserire candele bianche a forma di rosa e rose bianche recise, avvolto all’esterno da lucine bianche. Prendiamoli per la gola con uno strudel cioccolata, mele e cannella, glassato al cacao fondente.
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